CSV FC ASSIPROV Domenica, 26 luglio 2015

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CSV FC ASSIPROV Domenica, 26 luglio 2015
CSV FC ­ ASSIPROV
 Domenica, 26 luglio 2015
CSV FC ASSIPROV Domenica, 26 luglio 2015
CSV FC ­ ASSIPROV
                                                       Domenica, 26 luglio 2015

Prime Pagine
 26/07/2015 Prima Pagina
 Il Resto del Carlino (ed. Forli)                                                                           1
 26/07/2015 Prima Pagina
 La Voce di Romagna (ed. Forli)                                                                             2
ambiente e protezione civile
 26/07/2015 Il Resto del Carlino (ed. Forlì)
 Temporali lampo': oggi tregua al caldo                                                                     3
csv e scenario locale
 26/07/2015 Il Resto del Carlino (ed. Cesena)                                     GIACOMO MASCELLANI
 La sfilata degli abiti ricicloni'                                                                          4
 26/07/2015 Il Resto del Carlino (ed. Forlì)
 Regina Pacis, mano tesa a Mosul                                                                            5
 26/07/2015 Il Resto del Carlino (ed. Forlì)
 Festa del bentornato: pranzo e mostra di foto                                                              6
 26/07/2015 Il Resto del Carlino (ed. Forlì)
 Raccolti 400 euro per le scuole                                                                            7
 26/07/2015 La Voce di Romagna (ed. Forlì) Pagina 23                                  Giovanni Zaccherini
 La grande arte al servizio dell' infanzia                                                                  8
 26/07/2015 La Voce di Romagna (ed. Forlì) Pagina 24
 Servizio civile a Bagno                                                                                    10
salute e assistenza
 26/07/2015 La Voce di Romagna (ed. Forlì) Pagina 25
 In piazza delle Conserve torna la Soffitta sul Canale                                                      11
volontariato
 26/07/2015 Il Resto del Carlino                                                     Alessandro Farruggia
 Ici sulle paritarie, l'ira dei vescovi Il governo: «Ora leggi...                                           12
 26/07/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 2                                                                 G.Tr.
 Lo scontro vale 500 milioni ma le regole sono a rischio                                                    14
 26/07/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 2                                                         GianniTrovati
 Per il settore una disciplina che sembra ingestibile                                                       16
 26/07/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 2                                                        Eugenio Bruno
 Scuole, il Governo riapre il dossier­Ici                                                                   18
 26/07/2015 La Repubblica Pagina 4                                                  GIOVANNA CASADIO
 Ici, i vescovi protestano Il governo:"Le paritarie non pagheranno"                                         20
 26/07/2015 La Repubblica Pagina 4                                                   CORRADO ZUNINO
 Oltre 13 mila parificate, tutte esentate dall' imposta                                                     22
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26 luglio 2015
                 Il Resto del Carlino (ed.
                           Forli)
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26 luglio 2015
                 La Voce di Romagna
                      (ed. Forli)
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CSV FC ASSIPROV Domenica, 26 luglio 2015
26 luglio 2015
                               Il Resto del Carlino (ed.
                                         Forlì)
                                          ambiente e protezione civile
  BREVE STOP, POI TORNA L'AFA

  Temporali lampo': oggi tregua al caldo
  «DOPO circa un mese l'Italia viene
  nuovamente interessata da una perturbazione
  che spezza l'egemonia di un super anticiclone
  africano». A dirlo è il meteorologo di
  3bmeteo.com Francesco Nucera che
  aggiunge: «Si tratta di una parziale tregua
  della canicola grazie all'arrivo di una massa
  d'aria relativamente più fresca ma i cui effetti
  saranno limitati». Secondo l'allerta meteo
  diramata ieri dalla Protezione civile, infatti, la
  possibilità di temporali nella nostra zona (dalle
  18 di ieri) si esaurirà oggi alle 14. Nello
  specificio, spiega Arpa, «l'infiltrazione di aria
  più fresca, associata a un debole minimo
  depressionario presente sul nord adriatico,
  determinerà condizioni di instabilità con
  fenomeni temporaleschi che tenderanno ad
  esaurirsi dal primo pomeriggio di oggi». Le
  temperature, dunque, sono oggi in sensibile
  calo: la massima prevista è di 30 gradi. Ma già
  domenica prossima (fonte: 3bmeteo.com) la
  massima toccherà ancora i 39 gradi. Nella
  scorsa settimana, inoltre, Arpa ha registrato
  per ben due giorni (21 e 23 luglio) un
  superamento della soglia di informazione per quanto riguarda l'ozono.

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CSV FC ASSIPROV Domenica, 26 luglio 2015
26 luglio 2015
                                 Il Resto del Carlino (ed.
                                         Cesena)
                                                 csv e scenario locale
  LA KERMESSE APPUNTAMENTO STASERA IN PIAZZA SPOSE DEI MARINAI

  La sfilata degli abiti ricicloni'
  I modelli, in materiali di recupero, della stilista Ambra Fabbri

  TORNA la moda riciclata a Cesenatico e sfila
  per la prima volta nella cornice di piazza
  Spose dei Marinai. L'appuntamento è stasera,
  alle 21.15, quando si terrà una sfilata di abiti
  completamente realizzati con materiali di
  recupero. In cabina di regia c'è la Tribù di chi
  burdèl', un'associazione formata da un
  centinaio di giovani di Cesenatico, Cesena,
  Savignano sul Rubicone, Forlì e San Marino.
  Ogni anno la tribù che si ritrova nella spiaggia
  cesenaticense, propone un tema nuovo e
  quello di quest'estate è legato agli abiti da
  sposa. IL TITOLO della serata è Le spose di
  Ambra', con una collezione della stilista
  romagnola Ambra Fabbri per la coreografia di
  Paride Abbondanza. Fra i nuovi materiali
  impiegati ci sono lenzuoli, panno carta, tubi
  idraulici, isolanti, tovaglie e altri ancora. Fra le
  novità c'è la partecipazione come ospiti
  d'onore dei neo campioni di Latino americano­
  danza caraibica, Franco e Francesca, i quali
  hanno conquistato il titolo tricolore a Roma.
  Franco e Francesca sono i portacolori della
  scuola di ballo combinacion perfecta' di San
  Mauro Pascoli. La stilista Ambra Fabbri aprirà la sfilata con due baby creazioni indossate dalle sue figlie
  di 13 e 8 anni e mezzo. Poi la passerella sarà tutta per le modelle e i modelli, con intermezzi di musica,
  balletti e coreografie, che trasformano la sfilata in uno spettacolo vero e proprio. Fra le modelle in
  passerella, ci saranno Asia Fornari (Miss Romagna 2015), Alina Pasnicu e alcune ombrelline viste alle
  gare di Moto Gp. La manifestazione è il frutto dell'impegno di un gruppo di volontari, sostenuti con il
  contributo di Welcompany, Bcc di Sala, Chimicart, Tuttoplast e il patrocinio del Comune di Cesenatico.
  E' uno degli eventi più attesi e curiosi dell'estate, al quale lavora per settimane intere un gruppo di
  lavoro formato da Emanuele Bastoni, Herman Fantozzi, Michele Magnani, Claudio Pianticelli, Luca
  Ravegnini, Piero Saragoni e Mauro Toni. Per l'organizzazione della serata la Tribù di chi burdèl' si
  occupa degli aspetti tecnici, della musica, le luci, il trucco e la fotografia. Ambra Fabbri, la quale ha
  partecipato a varie trasmissioni televisive della Rai, è una stilista che ha varcato i confini romagnoli ed è
  sempre più richiesta in varie città.

                                                                                           GIACOMO MASCELLANI

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                                                                                                                  4
CSV FC ASSIPROV Domenica, 26 luglio 2015
26 luglio 2015
                               Il Resto del Carlino (ed.
                                         Forlì)
                                               csv e scenario locale
  SOLIDARIETÀ UNA RACCOLTA FONDI PER I CRISTIANI IRACHENI CACCIATI DALL'ISIS

  Regina Pacis, mano tesa a Mosul
  Filo diretto grazie ai contatti tra don Rossi e l'ex diacono Majeed

  PARTE da Forlì l'adozione a distanza delle
  famiglie cristiane cacciate da Mosul dall'Isis. Il
  filo che lega Regina Pacis all'Iraq è nato anni
  fa in virtù dei lunghi periodi di servizio del
  diacono Majeed Attalla. Majeed in primavera è
  tornato in città accompagnato dal vescovo di
  Mosul. Hanno raccontato della cacciata e della
  fuga da Mosul di 150 mila cristiani, nella notte
  del 6 agosto 2014. «Una cosa indescrivibile
  riuscì a dire Majeed al telefono a don Roberto
  Rossi ci vogliono ammazzare tutti. Hanno
  cominciato a segnare le case dei cristiani con
  la lettera N (Nazzareni) e hanno occupato il
  vescovado sul quale ora sventola la loro
  bandiera». Gli esiliati sono stati accolti poi nei
  campi profughi. A Forlì, grazie ai contatti
  frequenti con padre Majeed e alla
  testimonianza di don Roberto Rossi (i due
  nella foto a sinistra), che in primavera si è
  recato a Mosul per portare aiuti immediati alla
  popolazione in difficoltà, ha avuto inizio la
  campagna Adottiamo i cristiani di Mosul', per
  offrire sostegno alle famiglie profughe. O 12
  euro, ossia a un euro al mese; o 52, pari a un
  euro a settimana; oppure 365 euro. Il versamento o il bonifico si può fare sul conto intestato a Gruppo
  Missionario parrocchia Regina Pacis, Cassa dei Risparmi di Forlì. Iban: IT64 R060 1013 2040 7400
  0008 302.

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CSV FC ASSIPROV Domenica, 26 luglio 2015
26 luglio 2015
                                 Il Resto del Carlino (ed.
                                           Forlì)
                                                 csv e scenario locale
  CORNIOLO

  Festa del bentornato: pranzo e mostra di foto
  SI TIENE oggi la Festa del bentornato.
  Corniolese al 100%'. Si parte alle 12,30 con il
  tradizionale pranzo nello stand della Pro loco
  preparato dai volontari, un pranzo completo
  per circa 200 ospiti, con piatti che rimandano
  alla gastronomia tosco­romagnola di questa
  parte d'Appennino. Tante portate al costo di 20
  euro per gli adulti e 12 euro per i bambini.
  Sarà inoltre possibile visitare la mostra con
  oltre 1.000 fotografie del territorio di Corniolo
  dall'Ottocento ai giorni nostri oltre a numerosi
  giochi collettivi. Premio per l'ospite che arriva
  dalla località più lontana e premio alla coppia
  più anziana. Per informazioni e prenotazioni: ð
  388.4551601.

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CSV FC ASSIPROV Domenica, 26 luglio 2015
26 luglio 2015
                                 Il Resto del Carlino (ed.
                                           Forlì)
                                                  csv e scenario locale
  SOLIDARIETÀ A VILLAFRANCA

  Raccolti 400 euro per le scuole
  SONO state tante le emozioni che hanno
  caratterizzato la serata organizzata lo scorso 3
  luglio dall'associazione La Tevla de' Sdaz'
  presso l'azienda agricola La Cicala e la
  Formica' di Villafranca. C'è chi ha descritto
  l'allestimento dell'iniziativa come il boccacesco
  villaggio Bengodi e chi si è sentito
  protagonista di un film di Fellini. Ancora più
  importante il risultato raggiunto con la
  consegna di un contributo di 400 euro
  all'Associazione dei genitori di Villafranca e
  San Martino in Villafranca che, sommati ad
  altri fondi ancora da reperire, serviranno per
  l'acquisto di una lavagna Lim per le scuole del
  quartiere. Nella foto: il presidente
  dell'associazione La Tevla de' Sdaz' Gabriele
  Zelli insieme alle socie Elisa Fabbri e
  Elisabetta Morelli e a Sergio Ceccarelli, titolare
  dell'azienda agricola La Cicala e la Formica',
  consegnano a Mattarozzi Enrica, in
  rappresentanza dell'Associazione dei genitori,
  la somma raccolta.

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CSV FC ASSIPROV Domenica, 26 luglio 2015
26 luglio 2015
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                                         (ed. Forlì)
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  La grande arte al servizio dell' infanzia
  Grande successo nel Castello di Diegaro per l' asta benefica dell' associazione Percorsi
  "Ci piacerebbe operare anche a Cesena"

  nefica per raccogliere fondi per permettere a
  bambini, adolescenti e genitori con problemi
  emotivo ­comportamentali di poter essere
  sottoposti a trattamenti di carattere
  psicoterapeutico, psicomotorio o logopedico a
  seconda della necessità, come ha spiegato la
  presidente dottoressa Daniela Gaddoni: "In un
  momento in cui le famiglie sono sempre più in
  difficoltà a livello economico, un momento in
  cui sono tantissimi i papà e le mamme che
  perdono il lavoro e che faticano ad arrivare a
  fine mese, abbiamo pensato a sostenerle, a
  creare un servizio per loro. Siamo partiti da un
  problema che, come liberi professionisti,
  riscontriamo nei nostri studi (come psicologi e
  psicoterapeuti, psichiatri, logopedisti, medici,
  avvocati...
  ): spesso incontriamo bambini che hanno un
  disagio, che stanno attraversando delle
  sofferenze, che necessiterebbero di una
  terapia per curare i loro problemi, ma che non
  possono permettersi di pagarla.
  La proposta di un servizio di psicoterapia
  nasce dalla domanda crescente sul territorio,
  che però purtroppo non trova completamente
  risposta nel Servizio Pubblico oberato di
  richieste. Il Servizio Pubblico eroga:
  valutazioni psicodiagnostiche, consulenze
  psicologiche, in pochi casi, psicoterapie con tempo limitato; presa in carico di pazienti gravi o in
  condizioni sociali di forte disagio. I servizi pubblici, i consultori e gli sportelli scolastici riescono quindi
  solo a garantire pochi colloqui ad una stessa famiglia o allo stesso bambino.
  Avendo tante richieste, non possono farsi carico di percorsi lunghi, duraturi nel tempo, diversamente
  non riuscirebbero a farsi carico di tutte le domande".
  sintomi diagnosticati ai pazienti per i quali il trattamento scientifico elettivo di cura è la psicoterapia. Se
  c' è un disagio conclamato o una psicopatologia occorrono percorsi che possono durare anche anni. E
  se la famiglia non ha la disponibilità economica per rivolgersi ad un professionista privato, non può
  curare i suoi bambini, non riesce ad uscire da circoli viziosi di sofferenza che spesso incastrano i
  rapporti genitori ­figli. E oggi sono sempre di più le famiglie che non possono permettersi di pagare una
  terapia settimanale, per anni. L' aspirazione è poi quella di creare una rete di professionisti, anche
  appartenenti a Comuni diversi, che condividano lo stesso progetto e gli stessi intenti, per poter offrire
  psicoterapie anche in altre città, ricercando insieme fondi e avviando iniziative comuni. E' proprio per
  questo ­ ha spiegato la Gaddoni nella serata di Diegaro ­ che siamo qui. Siamo nati a Castel san Pietro

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26 luglio 2015
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26 luglio 2015
Pagina 24                            La Voce di Romagna
                                          (ed. Forlì)
                                                   csv e scenario locale

  Servizio civile a Bagno
  Aperte fino al 30 luglio le candidature al bando
  d i      S e r v i z i o            C i v i l e
  (www.provincia.fc.it/coprescfc.it) all' interno
  del quale vi è il progetto di Bagno di Romagna
  che si intitola "Per una carta dei beni artistici e
  culturali dell' alta Valle del Savio" e che vedrà
  impegnati due volontari, per 25 ore settimanali
  per 8 mesi ( 360 al mese). Il progetto vuole
  identificare i tanti beni culturali del territorio e
  dare loro importanza per favorirne la visita
  (Info 05423/900430).

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Pagina 25                           La Voce di Romagna
                                         (ed. Forlì)
                                                   salute e assistenza
  AGOSTO: IL MESE DEDICATO ALLE DONNE.

  In piazza delle Conserve torna la Soffitta sul Canale
  Torna la Soffitta sul Canale, il mercatino
  dedicato alle donne, organizzato dalla Croce
  Rossa Italiana in collaborazione con il Centro
  Donna e con il patrocinio del Comune di
  Cesenatico.
  Filo conduttore del mercatino l' usato, lo
  scambio, il riciclo e la beneficenza. Sui banchi
  si potranno trovare abiti, scarpe, borse,
  bigiotteria, tazzine, stoviglie, pizzi, biancheria
  per la casa, accessori e tutto ciò che si ha in
  cantina e in soffitta e che non serve più. L'
  evento è rivolto alle donne di ogni età, non è
  ammessa la partecipazione di commercianti.
  La Soffitta sul Canale si svolgerà in piazza
  delle Conserve sabato 1°, 8 e 15 agosto e
  domenica 23 e 30 agosto dalle 21 alle 24. Il
  costo di partecipazione è di 10 euro a serata. Il
  ricavato delle iscrizioni verrà utilizzato dalla
  Cri a favore di una bambina malata (iscrizioni
  0547 673334).

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                                     Il Resto del Carlino
                                                       volontariato

  Ici sulle paritarie, l'ira dei vescovi Il governo: «Ora
  leggi più chiare»
  La Cei: sentenza ideologica, basta sparare sulla Chiesa. Ed è scontro

  ROMA SULLE PARITARIE è bufera. La
  Conferenza Episcopale Italiana spara ad alzo
  zero e il governo ora cerca una via d'uscita
  che mitighi l'ennesima conseguenza politica di
  una sentenza. Ieri della Corte Costituzionale
  sui contratti pubblici, oggi della Cassazione
  sulla scuola. «Siamo davanti a una sentenza
  pericolosa e incongrua. È una sentenza
  ideologica. Smettiamola di pensare che sia la
  chiesa Cattolica ad affamare l'Italia. Basta con
  questi tiri allargati. Si rischia davvero la
  chiusura delle scuole paritarie, con grave
  limitazione della libertà educativa», attacca il
  segretario generale della Cei, Nunzio
  Galantino. All'indomani della decisione della
  Cassazione che, ribaltando quanto stabilito nei
  primi due gradi di giudizio ha deciso che due
  scuole cattoliche livornesi dovranno pagare gli
  arretrati Ici/Imu dal 2004 al 2009 la Chiesa
  Cattolica teme un effetto contagio. E non usa
  mezze misure. «Non stiamo parlando solo di
  scuole cattoliche sottolinea m a d i s c u o l e
  paritarie. Ci sono un milione e 300mila studenti
  nella scuole paritarie, e a fronte dei 520 milioni
  che ricevono le scuole paritarie, lo stato risparmia 6 milioni e mezzo. Attenzione quindi a non farsi
  mettere il prosciutto sugli occhi dall'ideologia... ». Protestano con forza Area Popolare, gran parte di
  Forza Italia, i cattolici del Pd, Scelta Civica. Mentre il presidente della Regione Lombardia, il leghista
  Maroni, ha detto di essere pronto, se necessario, a «sostenere le scuole paritarie ». Plauso alla
  sentenza viene invece dai radicali e da Sel. Rita Bernardini, segretario generale dei Radicali, sottolinea
  come «la sentenza della Cassazione si rifà a quanto previsto dalla legge Monti, emanata a seguito di
  una procedura d'infrazione aperta proprio dall'Europa nei confronti dell'Italia nell'ottobre del 2010 dopo il
  ricorso di due esponenti radicali». «La sentenza aggiunge il capogruppo di Sel alla Camera, Arturo
  Scotto ripristina solo equità, mettendo fine a un privilegio medioevale». MA IL GOVERNO non intende
  subire la sentenza. Il ministro dell'Istruzione, Stefania Giannini (Sc), avverte: «Penso che ci sia una
  riflessione da fare, anche perchè ci sono regioni come il Veneto nelle quali il 67% della educazione
  infantile e della scuola primaria è coperta dalle scuole paritarie. E quindi si troverebbero in enormi
  difficoltà economiche e strutturali». Del tema la Giannini ha parlato ieri con Renzi e, in serata, è
  intervenuto il sottosegretario Claudio De Vincenti. Sulla vicenda dell'Ici­ Imu sulle scuole paritarie, il
  governo avvierà un «tavolo di confronto » per arrivare «a un definitivo chiarimento normativo» dopo che
  la sentenza ha evidenziato «una difficoltà interpretativa». «La norma del Governo Monti ha aggiunto De
  Vincenti era una norma senza dubbio equilibrata, dal momento che riconduceva il pagamento solo alle
  componenti di natura commerciale». «Dobbiamo avviare una riflessione seria aggiunge il
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                                   Il Resto del Carlino
26 luglio 2015
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  Il quadro. I possibili effetti delle decisioni dei giudici di legittimità.

  Lo scontro vale 500 milioni ma le regole sono a
  rischio
  Le due sentenze con cui la Corte di
  cassazione ha dato ragione al Comune di
  Livorno e ha imposto a due scuole cattoliche di
  pagare l' Ici mette a rischio anche l' esenzione
  dall' Imu, per importi che giustificano l'
  agitazione che muove il mondo dell' istruzione
  paritaria da quando le due pronunce sono
  state depositate (si veda Il Sole 24 Ore del 15
  luglio).
  Per capirlo basta fare due conti.
  Le scuole private in Italia sono circa 13mila, in
  prevalenza cattoliche nei primi ordini di studio
  e laiche fra gli istituti secondari. Se fossero
  assoggettate integralmente all' Imu potrebbero
  vedersi presentare ogni anno un conto da
  circa 500 milioni. Le due scuole livornesi sono
  state condannate a pagare circa 40mila euro
  all' anno: la cifra comprende interessi e
  sanzioni, ma va considerato il fatto che l' Imu è
  più cara dell' Ici in fatto di aliquote (anche se
  per le scuole, accatastate in B/5, il valore
  catastale non cambia rispetto a quello della
  vecchia imposta).
  Ma come mai la Corte, occupandosi dell' Ici,
  può mettere in crisi anche la barriera
  faticosamente costruita contro l' Imu?
  Proprio per la difficoltà con cui si è arrivati alle nuove regole, scritte in un decreto ministeriale (il Dm
  200/2012 dell' Economia) che è nato per attuare una legge, ma in realtà ha aggiunto molti elementi
  autonomi. E la Cassazione si ferma davanti alla legge, non certo ai regolamenti.
  Per capire il problema bisogna ripartire dall' inizio, cioè da quando l' Unione europea ha contestato le
  esenzioni d' imposta per il terzo settore scritte nel 1992, che bloccavano il pagamento sugli edifici in cui
  si svolgessero attività «non esclusivamente commerciali»; regole considerate troppo generose, tali da
  mettere a rischio la concorrenza con gli altri soggetti attivi negli stessi settori ma destinatari regolari dei
  bollettini di Ici e Imu (in gioco non ci sono solo le scuole, ma anche alberghi, ristoranti, ospedali e così
  via).
  Il Governo Monti, allora, è intervenuto nel decreto "libera­Italia" (articolo 93­bis del Dl 1/2012) e ha
  ribaltato il principio: l' esenzione sarebbe toccata solo agli immobili occupati da attività svolte con
  modalità «non commerciali». L' Economia è stata quindi incaricata di fissare con decreto il modo per
  separare paganti ed esenti.
  Fin qui la legge. Il decreto, arrivato dopo parecchi mesi, ha deciso che per essere «non commerciali» le
  attività dovessero essere accompagnate da tariffe «simboliche», cioè tali da non essere collegate al
  costo del servizio, ma per la scuola ha fatto un passo in più: l' esenzione è riconosciuta fino a quando la
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26 luglio 2015
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26 luglio 2015
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  L' ANALISI.

  Per il settore una disciplina che sembra ingestibile
  Per il momento, in Corte di cassazione il
  regolamento che disciplina l' Imu del non profit
  non si è nemmeno affacciato, quindi non è il
  caso di immaginare che le due sentenze
  "livornesi" abbiano conseguenze immediate
  anche sulla nuova imposta. È utile, invece,
  trarre dal caso delle due scuole toscane una
  lezione che all' apparenza è ovvia, ma è
  spesso dimenticata dalla politica: i problemi
  che non si affrontano difficilmente si risolvono.
  Le scelte normative che hanno prodotto le
  regole attuali, come sanno bene gli
  amministratori di migliaia di enti non profit
  impazziti sulle dichiarazioni per il diritto all'
  esenzione, hanno preferito aggirare la
  questione di fondo, con una serie di
  contorsioni che hanno finito per complicare il
  quadro anche oltre i livelli abituali per il nostro
  fisco.
  Per rendersene conto basta ripensare a come
  si calcola l' Imu sugli immobili a uso
  "promiscuo", utilizzati in parte per attività
  commerciali e in parte per servizi esenti. In
  questo caso, il povero proprietario dovrebbe
  calcolare la quota di immobile occupato dalle
  attività esenti, la porzione di anno in cui queste
  attività vengono svolte e poi distinguere la quota di utenti che le utilizza da quella che, invece, sfrutta i
  servizi commerciali. In un conteggio così cervellotico si è perso anche il ministero, che nelle istruzioni ai
  modelli chiede, fatti i calcoli, di sommare i tre parametri, anziché rapportarli fra loro.
  Risultato: il proprietario di un immobile occupato da attività commerciali al 50%, che si rivolgono a metà
  degli utenti per sei mesi all' anno dovrebbe pagare il 150% dell' Imu dovuta (50 + 50 + 50) invece del
  12,5% (la metà della metà della metà) che sarebbe corretto sulla base delle premesse regolamentari.
  Questa stessa tendenza si è manifestata in pieno anche nel parametro numerico dedicato alla scuola,
  che nasce per evitare al maggior numero possibile di istituti il pagamento dell' Imu (non sono molti i casi
  di rette superiori alla soglia che garantisce l' esenzione) ma è privo di una base normativa e quindi può
  cadere alla prima decisione giurisprudenziale. A dirlo è stato lo stesso Consiglio di Stato, nel parere
  ricco di osservazioni con cui ha accolto, storcendo parecchio il naso, il decreto del 2012.
  La strada, insomma, non è quella giusta. Se il governo vuole esentare dall' Imu le scuole paritarie, è
  bene che scriva una legge chiara e la difenda in Europa rimarcando il valore sociale ed educativo che
  questo settore ha nel nostro Paese.
  L' alternativa non può essere costringere i contribuenti a destreggiarsi in una giungla burocratica fatta di
  parametri cervellotici e di moduli incomprensibili, esponendoli al rischio di pagare arretrati, sanzioni e
  interessi quando si finisce davanti al giudice. Se la scelta è, invece, quella di prevedere che in alcuni
  casi si debba versare l' imposta, al contribuente va garantita (almeno) una procedura lineare per capire
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26 luglio 2015
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26 luglio 2015
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  Scuole, il Governo riapre il dossier­Ici
  I vescovi contro la tassazione per le paritarie: decisioni pericolose ­ De Vincenti: via al
  confronto.

  ROMA Nella complessa e lunga partita su Ici e
  istituti paritari scendono in campo anche i
  vescovi. Definendo «ideologica» e
  «pericolosa» la sentenza (che in realtà sono
  due, le n. 14225 e 14226 del 2015, ndr) con cui
  la Corte di cassazione ha stabilito che due
  scuole livornesi gestite dalle suore debbano
  pagare l' ex imposta comunale sugli immobili
  perché ­ a detta dei giudici ­ «idonee a
  configurare un' attività commerciale». Parole
  che sembrano aver fatto breccia nel Governo.
  Dal momento che Palazzo Chigi annuncia l'
  avvio di un confronto per arrivare «a un
  definitivo chiarimento normativo».
  A farlo è in serata il sottosegretario alla
  Presidenza del Consiglio, Claudio De Vincenti.
  Confermando l' intenzione di fare sedere allo
  stesso tavolo tutte «le organizzazioni non
  profit, comprese quelle religiose», l' esponente
  democrat si sofferma sulla soluzione trovata
  nel 2012 dal Governo Monti sull' Imu,
  definendola «una norma senza dubbio
  equilibrata, dal momento che riconduceva il
  pagamento solo alle componenti di natura
  commerciale».
  Il suo intervento giunge dopo un fiume di
  polemiche che è andato avanti per tutto il giorno. Da registrare c' è innanzitutto la posizione della Cei
  che parla di pronuncia che mina gravemente «la garanzia di libertà di educazione richiesta anche dall'
  Europa» e mette fortemente a rischio la «sopravvivenza» degli istituti paritari. A dirlo è il segretario
  generale, monsignor Nunzio Galantino, che invita chi è chiamato ad adottare decisioni a «essere meno
  ideologico» e avverte: «Non ci si rende conto del servizio che svolgono gli istituti pubblici paritari». Una
  dichiarazione accompagnata dai numeri: «Non è la Chiesa cattolica ad affamare l' Italia ­ denuncia il
  numero due della Conferenza episcopale italiana ­. A scegliere le scuole paritarie sono un milione e 300
  mila studenti, con grandi risparmi per lo Stato. Mentre gli istituti paritari ricevono contributi per 520
  milioni di euro, lo Stato risparmia 6 miliardi e mezzo».
  L' ultima fotografia delle paritarie in Italia ­ che a differenza di quelle tout court private rientrano a pieno
  titolo nel sistema nazionale di istruzione ­ risale all' anno scolastico 2013/2014. Quando erano 13.625 e
  ospitavano quasi un milione di studenti: il 71,8% dell' infanzia, l' 11% della primaria, il 5% delle medie, il
  12,3% delle superiori. Mentre per i primi cicli gli istituti religiosi sono oltre il 60%, tale rapporto si ribalta
  alla secondaria di II grado.
  Senza dimenticare che di paritarie si è occupata recentemente la «Buona scuola». Sia prevedendo una
  detrazione Irpef del 19% sulle rette fino a 400 euro, sia avviando una stretta contro i "diplomifici".

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26 luglio 2015
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26 luglio 2015
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  Ici, i vescovi protestano Il governo:"Le paritarie non
  pagheranno"
  Le altre private sì. L' esecutivo interverrà nella legge di stabilità. La Cei: dalla
  Cassazione sentenza liberticida.

  GIOVANNA CASADIO ROMA. Una norma di
  chiarimento. Il governo è pronto a inserirla
  nella prossima legge di stabilità o a scrivere
  un decreto per sancire che le scuole paritarie
  non devono pagare l' Ici/ Imu/Tasi. Una
  differenza però va subito fatta: una cosa sono
  le scuole paritarie, quelle cioè che svolgono la
  funzione della scuola pubblica, ad esempio
  moltissime materne, altra sono le scuole
  private. Dopo la sentenza della Cassazione
  che ha dato ragione al Comune di Livorno e
  imposto a due scuole cattoliche di pagare l' Ici
  arretrata per 422 mila euro e l' Imu dovuta, i
  vescovi sono sulle barricate. La Cei attacca:
  «È una sentenza ideologica, pericolosa, che
  intacca la garanzia di libertà di educazione
  richiesta dall' Europa».
  I cattolici di tutti gli schieramenti politici
  protestano e danno l' altolà. I Radicali
  applaudono: «Un privilegio è stato revocato ».
  Ma la palla ora è nelle mani dei sindaci. L' Anci
  si riunirà la prossima settimana. Piero Fassino,
  il presidente, è prudente. Matteo Ricci, vice, è
  convinto che una sentenza è una sentenza, va
  cioè rispettata e applicata anche se ci vuole
  misura, tenuto conto della «risorsa e della
  funzione sociale che le scuole paritarie
  svolgono».
  In pratica ogni Comune potrebbe decidere di fare di testa propria. Le casse comunali sono svuotate e l'
  Imu è un tributo locale, per cui la prima parola è dell' Anci. A Palazzo Chigi si vuole attendere prima di
  tutto un confronto con i sindaci. Il sottosegretario Claudio De Vincenti spiega che «la sentenza della
  Cassazione sul pagamento dell' Imu da parte delle organizzazioni no profit, prevista dal governo Monti,
  segnala una difficoltà interpretativa nel caso delle scuole paritarie». Perciò ci vuole un tavolo anche con
  gli istituti religiosi. Il pressing parte dagli stessi cattolici del Pd: «Occorre rivedere la norma e chiarire.
  Assurdo far pagare l' Imu a una scuola paritaria, quelle statali mica la pagano...
  », spiega Giorgio Tonini, senatore dem. Rincara Beppe Fioroni: «Renzi potrebbe fare subito un decreto
  della presidenza del consiglio dei ministri in cui si dice che le scuole paritarie non sono imprese
  commerciali anche se fanno pagare rette, peraltro senza lucrare». Fioroni, ex ministro dell' Istruzione
  del governo Prodi, ha chiamato subito l' attuale ministro Stefania Giannini. Che ha garantito: «Credo ci
  sia una riflessione da fare, in alcune regioni come il Veneto, senza le scuole paritarie Stato e Regione si
  troverebbero in enormi difficoltà economiche e strutturali».
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26 luglio 2015
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26 luglio 2015
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  Oltre 13 mila parificate, tutte esentate dall' imposta
  CORRADO ZUNINO ROMA. Nel mondo delle scuole paritarie
  ­ cattoliche e laiche ­ la preoccupazione per la sentenza di
  Cassazione sulle suore di Livorno (Mantellate e Salesiane) è
  alta. Non è in discussione il presente ­ oggi una legge del
  governo Monti dà la possibilità a tutte le 13.625 paritarie
  pubbliche di non pagare l' Ici­ Imu­Tasi ­, ma si teme che molti
  tra gli 8.047 comuni italiani, soprattutto quelli con i bilanci
  disastrati, siano contagiati dall' effetto Livorno (i due istituti
  religiosi, lì, devono al Comune 422.000 euro, sei anni di Ici
  arretrata).
  Il 64 per cento delle 13.625 scuole paritarie italiane sono
  cattoliche: 8.763. Nel 2011 se ne contavano seicento in più. Le
  scuole private sono altra cosa ancora: sono 700, l' un per
  cento del totale, e non possono rilasciare diplomi riconosciuti.
  La preoccupazione post­ sentenza dei "paritari" si innesta su
  un dato di crisi che riguarda tanto i comuni italiani che le
  scuole non statali: gli otto anni di austerity hanno portato via
  studenti e rette. Nel 2012­2013 (ultimo dato disponibile) ci
  sono state 40 mila iscrizioni in meno rispetto al 2010.
  Le paritarie italiane, con oltre l' ottanta per cento di insegnanti
  laici, danno istruzione a un milione e centomila giovani (sono
  otto milioni quelli che vanno alle pubbliche). Il 71 per cento
  degli iscritti sono infanti da asilo, solo l' otto per cento studenti
  di scuole superiori. Questo servizio toglie comunque ­ come
  dice il segretario della Conferenza episcopale italiana ­ spese
  per 6,5 miliardi allo Stato a fronte di «un finanziamento
  pubblico di 494 milioni».
  Il ministro dell' Istruzione Stefania Giannini è vicina al mondo
  delle scuole non statali, e in particolare a quello cattolico, e
  con l' appoggio del sottosegretario Gabriele Toccafondi e l'
  imprimatur del premier ha inserito nella legge "La buona
  scuola" sgravi fiscali per le famiglie che pagano rette a scuole
  non statali. CÕè da dire, tuttavia, che i finanziamenti pubblici
  sono diminuiti di pari passo con la crisi: dai 535 milioni di euro
  erogati dallo Stato nel 2008 si è passati ai 494 milioni
  dellÕesercizio 2014, minimo storico. Dice Alberto Mainardi,
  portavoce dellÕAssociazione genitori scuole cattoliche: «Le
  paritarie, tutte, non possono essere considerati enti profit,
  sono piuttosto enti educativi che aiutano lo Stato a far
  crescere i nostri ragazzi ». Il sottosegretario Toccafondi ricorda i parametri che consentono a una
  paritaria di non pagare la tassa sullÕimmobile: il singolo istituto non deve superare il Òcosto medio per
  studenteÓ della scuola pubblica Ñ è di 5.739,17 euro per le materne, 6.914,31 euro nelle superiori Ñ .
  Nessuna scuola cattolica paritaria supera questa soglia: tutte, quindi, oggi sono esentate dalla Tasi. Il
  mancato introito per lo Stato viene calcolato in 620 milioni. Domani? Se lÕindicazione della Cassazione
  non trover argine in una nuova legge gli istituti paritari ­ per permettersi di pagare la Tasi ­ dovranno
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