Particelle Janus La doppia vita delle - Polimi CMIC

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NUOVE TECNOLOGIE
     Giuliana Miglierini

     La doppia vita delle
     particelle Janus
                                                                   La struttura bifronte, proprio come
                                                                   il dio romano Giano, con diverse
                                                                    caratteristiche chimico-fisiche e
                                                                     funzionalità permette una grande
                                                                     versatilità d’uso di questo tipo di
                                                                      micro-particelle. Le esploriamo
                                                                      con l’aiuto di Roberto Piazza del
                                                                       Politecnico di Milano, che non
                                                                        nasconde le sue perplessità
                                                                         sui possibili usi in campo
                                                                          farmacologico

                                                                     La divinità romana Giano guardava con una delle
                                                                       sue facce al passato, con l’altra al futuro: simbolo
                                                                         delle trasformazioni e dei nuovi inizi. Se ne
                                                                          ritrova memoria nel mese di gennaio, che da
                                                                           esso prende nome e dà vita al nuovo anno.
                                                                           Giano era anche il guardiano delle porte
                                                                           di accesso, una caratteristica che aiuta a
                                                                          comprendere appieno le molte potenzialità
                                                                        delle particelle Giano (“Janus” in inglese), che
                                                                     dalla sua doppia essenza traggono ispirazione.
                                                                   «Guardando alle particelle Janus, vediamo come
                                                                   l’espressione “nanotecnologie” venga spesso usata
                                                                   in modo abbastanza improprio: se la dimensione
                                                                   di questi oggetti è 0,9 micron - cioè 900 nm -
                                                                   è davvero nano?», si chiede il docente di Fisica
                                                                   statistica del Politecnico di Milano Roberto Piazza.
                                                                   «Un oggetto davvero “nano”, almeno da un punto di
                                                                   vista biomedico, dev’essere a mio parere in grado di
                                                                     entrare direttamente in circolo nel sangue,
                                                                      quindi con dimensioni dell’ordine dei 100 nm o
                                                                      minori».

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Una sfera a due facce                                                                                              Figura 1 -
Le particelle Giano possono essere equiparate a                                                                    Schema di
                                                                                                                   preparazione
una sfera divisa in due metà, ciascuna delle quali                                                                 delle particelle
caratterizzata da composizione e proprietà chimico-                                                                Janus
fisiche, elettroniche, ottiche e/o meccaniche anche                                                                mediante
sensibilmente diverse rispetto alla controparte. Sono                                                              deposizione

oggetti completamente diversi, per composizione,
struttura e funzioni, rispetto ai quantum dots.
«Le particelle Giano sono state sviluppate come
strutture modello per la scienza dei colloidi.
L’esempio più semplice per ottenere queste
particelle, corrispondente al metodo usato all’inizio
per la loro preparazione, è prendere normali
particelle sferiche colloidali e depositarle su una
superficie come monostrato. A questo punto vi
si deposita sopra un fascio di atomi metallici
in fase di vapore, che va a coprire solo la metà
superiore, la testa che scherma dal fascio la parte
inferiore», spiega Piazza (Figura 1). Ne risulta un
comportamento del tutto particolare, finanche
opposto sulle due metà (ad esempio in termini di
idrofilicità/idrofobicità, carica elettrica, ecc.).
La grande flessibilità così ottenuta rende le particelle
Giano potenzialmente molto versatili anche in
                                                                                               Figura 2 - Schema di
campo biomedicale, dove non mancano in letteratura                                             preparazione delle particelle
gli esempi di loro utilizzo per la veicolazione sito-                                          Janus per via microfluidica
specifica di farmaci, geni o vaccini, e in campo
diagnostico (si rimandano i lettori interessati alla
bibliografia in calce). «All’inizio sono state usate       Strutture molecolari anisotrope
soprattutto per investigare il cosiddetto “moto            L’anisotropia è la principale proprietà delle
attivo”, ossia per cercare d’imitare il modo con cui       nanoparticelle Giano, ovvero il fatto che le loro
si muovono gli oggetti biologici. Una particella con       caratteristiche e comportamento dipendano dalla
questa natura ambivalente messa in un solvente             direzione specifica rispetto alla quale vengono
in presenza, ad esempio, di qualcosa che reagisca          osservate. «In questo caso è una forma semplice
con la parte metallica, come l’acqua ossigenata, dà        di anisotropia. Una tecnica efficace per realizzare
luogo a una reazione di scambio solo su metà della         questo tipo di particelle bifronti è per via
superficie. È come se la particella si auto-propellesse    microfluidica: si utilizzano due flussi di monomeri
in una certa direzione nel mezzo, anziché dar luogo        diversi che si uniscono all’interno del circuito
al normale moto browniano disordinato tipico delle         microfluidico. Le dimensioni molto piccole del canale
particelle in sospensione, sfruttando una fonte            fanno sì che in realtà questi due flussi rimangano
di energia interna per muoversi un po’ come un             separati anche quando si incontrano, perché il moto
batterio. Il fatto che le particelle abbiano due facce     non è vorticoso e quindi si potrebbero miscelare
di tipo diverso, inoltre, fa sì che interagiscano e si     solo coi tempi lunghi della diffusione. Questo flusso
organizzino in modo del tutto speciale, mostrando ad       uniforme può venire trasformato in gocce che hanno
esempio un comportamento di fase diverso da quello         una faccia di un monomero e l’altra dell’altro».
delle particelle con una struttura uniforme».              Le gocce vengono quindi polimerizzate, ottenendo

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NUOVE TECNOLOGIE

               GLI ESEMPI APPLICATIVI NEL DRUG DELIVERY
               La caratteristica bifronte delle       ampiamente studiate quali veicoli      idrofobico e l’altra legare un
               particelle Giano fa sì che esse        per il drug delivery, anche di         composto idrofilico; il pattern di
               mostrino nei sistemi biologici         terapie di combinazione, con           rilascio può venire controllato
               un comportamento diverso               coniugazione di due diversi            sulla base delle condizioni
               rispetto alle tradizionali             principi attivi sulla stessa           specifiche dei rispettivi siti
               particelle uniformi. Ciò può           particella, o come agenti              d’azione o della diversa cinetica
               essere sfruttato per modulare          teranostici qualora siano presenti     di rilascio dei due farmaci.
               diversi tipi di processi anche         contemporaneamente residui             A seconda dei materiali
               in vivo, dall’uptake cellulare         ad azione terapeutica e                utilizzati per la costruzione dei
               all’attivazione di specifici           diagnostica. Esempi tipici             compartimenti che trasportano
               recettori, fino alla possibilità       di applicazione in campo               le sostanze medicinali,
               di visualizzare i movimenti dei        farmacologico potrebbero               il rilascio può avvenire in seguito
               composti d’interesse.                  vedere, ad esempio, metà della         a variazioni di pH, forza ionica
               Le particelle Janus sono state         particella veicolare un API            o temperatura, irraggiamento

            così le particelle Janus (Figura 2). Un esempio citato       Tre grandi gruppi di Janus particles
            da Roberto Piazza è quello di particelle con una             Citate per la prima volta nel 1991 da Pierre-Gilles
            faccia bianca e l’altra nera, ottenute utilizzando           de Gennes durante la lecture per la consegna del
            per un lato polistirolo puro e per l’altro lo stesso         premio Nobel, le particelle Janus si sono molto
            polimero drogato in modo tale da apparire molto              evolute da allora e la loro sintesi può oggi utilizzare
            scuro.                                                       una grande varietà di materiali di partenza dotati
            «Le dimensioni delle particelle così ottenute sono           di diverse proprietà da accoppiare tra loro, tra cui
            sempre dell’ordine di qualche micron: siamo nel              metalli, lipidi, polimeri, e anche acidi nucleici o
            mondo delle microtecnologie. Nel tempo si sono               proteine. Si possono identificare in termini generali
            sviluppati metodi per preparare particelle Giano             tre grandi categorie di particelle Giano, a seconda
            con strutture sempre più ricche e interessanti, ad           che abbiano una composizione inorganica (hard),
            esempio a partire da un’emulsione che contenga               organica o polimerica (soft) o ibrida tra le due.
            due tipi di polimeri e inducendo una specie di               L’ottenimento dell’effetto desiderato deve basarsi
            separazione di fase tra i due, che faccia sì che             su un’attenta progettazione, sia in termini di forma e
            un pezzo di un polimero venga “espulso” dalla                dimensioni che di proprietà quali carica, porosità
            particella. In questo modo si ottengono le cosiddette        o proprietà meccaniche.
            particelle “snowmen”, cha assomigliano a pupazzi             La complessità di questo tipo di costrutto fa sì che
            di neve». Questo è solo un esempio della grande              un piccolo cambiamento in una sua parte vada a
            flessibilità strutturale di questi oggetti, che si           influenzare l’intera particella.
            traduce in un altrettanto grande variabilità delle           «Un altro modo per ottenere particelle con
            forme, geometrie e composizioni; le forme a                  dimensioni sotto il micron è indurre la formazione
            manubrio (dumbbell-like) o simili a piastrine (platelet-     di dimeri. Si utilizzano ad esempio polimeri
            like) sono altri possibili esempi di geometrie che           di partenza funzionalizzati di modo da potersi
            possono assumere le particelle Giano. Esempi di              accoppiare; si possono usare a tal fine anticorpi,
            strutture utilizzate per applicazioni biomediche             e nelle applicazioni più raffinate anche DNA. Li si
            includono micelle di copolimeri a blocchi, liposomi,         combina in modo tale che si possano accoppiare
            dendrimeri, oltre che diverse morfologie (es.                solo due alla volta, a formare una specie di dimero
            cilindrica, sferica o a disco).                              fatto metà di un materiale, metà dell’altro. È uno

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con calore o luce UV o nel vicino     metacrilato (DMAEMA) e                   risonanza magnetica nucleare,
IR. Esempi applicativi in tal         poli(2-idrossietil metacrilato)          tomografia Tac o altre metodiche
senso hanno visto                     monodisperso (PHEMA).                    diagnostiche.
l’accoppiamento di due                Particelle Giano a base di leghe         Un altro esempio in campo
molecole antitumorali dalle           oro-nichel sono state studiate           biomedico è rappresentato
caratteristiche chimico-fisiche       anche per il trasporto di geni           dalla possibilità di guidare
profondamente diverse, come           terapeutici o vaccini senza              le particelle al sito d’azione
il paclitaxel e la doxorubicina,      utilizzo di vettori virali.              desiderato, dove rilasciare il
o di quest’ultima con                 Il rilascio dell’agente medicinale       farmaco o il mezzo diagnostico,
l’antinfiammatorio ibuprofene,        al sito di azione può essere             mediante luce o campi
utilizzando geometrie                 monitorato funzionalizzando              elettromagnetici esterni.
dumbbell-like e snowman-like          la particella con un opportuno           Sono però ancora pochi gli
ottenute a partire dai polimeri       mezzo di contrasto, che può              esempi di studi in vivo sulle
2-dimetilamminoetilammino             venire evidenziato mediante              proprietà delle particelle Giano.

dei metodi più usati, e che funziona discretamente           peculiari di questo tipo di materiale possono anche
bene», racconta il docente del Politecnico.                  venire sfruttate per facilitarne il recupero e il riciclo
Altre metodiche descritte in letteratura per la              dopo l’utilizzo, ad esempio mediante interazione
preparazione delle particelle Giano includono                della parte metallica con campi magnetici o
tecniche di mascheramento, auto-assemblaggio,                immobilizzazione su supporti enzimatici o inerti.
nucleazione superficiale, seeded growth, formazione
di emulsioni tramite pickering, elettrospinning.             Le perplessità di un utilizzo
Tra i molti polimeri che possono venire utilizzati           in campo farmacologico
per ottenere compartimenti diversi figurano, ad              «Le applicazioni delle particelle Giano come
esempio, il poli(etilenossido) o il poli(acrilammide-        modelli per la ricerca di base nel campo dei
co-acido acrilico), copolimeri crosslinkati e                cosiddetti “materiali soffici” sono tantissime e molto
vari materiali biocompatibili, come vari tipi di             interessanti. Pensare però ad applicazioni
polisaccaridi (destrano, chitosano, alginati, pectine,       di carattere biomedico richiede tuttavia, almeno
cellulosa, eparina, ecc.), di polipeptidi o di polimeri      a mio parere, qualche acrobazia. Diversi lavori
quali l’acido polilattico o il policaprolattone.             affermano con tono roboante di aver prodotto
L’utilizzo di alcune di queste sostanze può dar              particelle Janus che possono essere utilizzate
luogo a comportamenti liotropici, con formazione             come drug carrier “duplici”, caricando un farmaco
di compartimenti di cristalli liquidi ordinati, o            all’interno di una faccia della particella, un altro
a regioni lipidiche con differenti geometrie (es.            farmaco o un mezzo di contrasto per l’imaging
cubiche, a diamante, esagonali, ecc.).                       all’interno dell’altra.
Spesso le particelle Giano contengono anche metalli          Tuttavia questi claim si rivelano spesso,
pesanti o loro ossidi (es. Au, Ag, Cu, Pt, Ni, Yb, Tm,       parafrasando Shakespeare, “molto rumore per
Fe3O4, NaGdF4, silice mesoporosa), che possono               nulla”, dato che la frazione di questi tentativi
venire funzionalizzati anche con DNA, mRNA o                 che riesce a superare lo stadio di studio pilota,
anticorpi.                                                   generando reali tecnologie applicabili a livello
Le particelle Giano ibride polimerico-inorganiche            industriale con costi contenuti, è davvero piccola.
offrono il vantaggio di un miglior controllo della           Pensiamo ai vaccini, alle particelle che li potrebbero
loro crescita anisotropica. Le caratteristiche molto         trasportare in modo “coperto” resistendo al sistema

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NUOVE TECNOLOGIE

                   immunitario e permettendo il delivery locale del             scienza va sempre promossa. La cosa un po’ triste
                   vaccino: se si va a vedere, i vaccini che funzionano         è che oggi si debbano fare claim su cose che non
                   sono direttamente di carattere genetico o di natura          si riuscirà a realizzare perché questo è l’unico
                   virale, in quanto queste strutture si sono evolute           modo per finanziare una ricerca. Mi piace spesso
                   molto meglio rispetto alla nostra capacità di fare           ricordare una frase di Louis Pasteur, secondo il
                   particelle di questo tipo».                                  quale non esisteva la “scienza applicata”, ma solo le
                   Roberto Piazza è scettico sui possibili utilizzi di          applicazioni della scienza, cosa ben diversa. Secondo
                   tipo farmacologico delle particelle Giano, a causa di        me è una delle frasi miliari della storia del rapporto
                   un fattore dimensionale (superano i 50-100 nm di             tra scienza, realtà e applicazione industriale.
                   grandezza) che le renderebbe scarsamente utili in            Se la scienza è buona, arrivano anche buone
                   quanto non potrebbero sfruttare i meccanismi di              applicazioni, ma non bisogna necessariamente
                   trasporto diretto a livello plasmatico.                      richiedere alla scienza di essere applicativa.
                                         Se l’obiettivo finale è disporre di    E, purtroppo, sta diventando un mondo di questo
     Secondo il parere di                un sistema a doppia funzionalità       tipo. Credo che tra le due cose, i quantum dots
     Roberto Piazza, le possibili in un unico oggetto, per il                   e le particelle Giano, queste ultime cerchino
     applicazioni delle particelle fisico del Politecnico di Milano             semplicemente di replicare quella che è la struttura
     Giano come modelli per la           è molto più semplice usare, ad         di molte molecole biologiche che hanno regioni con
     ricerca di base nel campo           esempio, i co-polimeri a blocchi,      diversa funzionalità. I quantum dots, invece, offrono
     dei “materiali soffici”             già ampiamente diffusi anche           qualcosa che normalmente non si trova in natura.
     sono tantissime e molto             in campo farmacologico e che           Se si riescono a superare i problemi di carattere
     interessanti: sarebbe però          permettono un livello di sintesi       tossicologico, da un punto di vista prospettico i qdots
     un errore pensare a uno             chimica e di controllo molto           potrebbero permettere di unire due mondi, quello
     sfruttamento immediate              maggiore. «Facendo autocritica,        della fisica quantistica avanzata e quello dell’utilizzo
     di carattere biomedico              dico che secondo me manca              di queste strutture non banali in chimica e
                                         la visione industriale, queste         biochimica», conclude Roberto Piazza, a suggello di
                   cose sembrano essere più “giochini” dei fisici o             questo lungo viaggio tra due mondi invisibili e in
                   degli ingegneri. Un aspetto per me fondamentale              rapida evoluzione.
                   è che in un medicinale non conta solo il principio
                   attivo, ma anche la forma che assume e con cui è
                   somministrato», sottolinea Piazza.                           Riferimenti
                                                                                1. T.C. Le et al., Int J Nanomed. 2019:14 6749–6777, http://doi.
                   Il ricorso a polimeri particolari, spesso auto-              org/10.2147/IJN.S169030
                   aggreganti, è uno dei perni della moderna scienza            2. Y. Yi et al., Analyst. 2016 June 21; 141(12): 3526–3539.
                   formulativa, che permette la messa a punto di                doi:10.1039/c6an00325g
                   strategie sempre più raffinate di rilascio controllato       3. H. Su et al., Materials Today Bio, 4 (2019), 100033, https://doi.
                   nel tempo e mirato in modo specifico ai diversi              org/10.1016/j.mtbio.2019.100033
                                                                                4. Poggi, E. et al., Colloid Polym Sci 295, 2083–2108 (2017), https://
                   distretti dell’apparato gastrointestinale. Roberto
                                                                                doi.org/10.1007/s00396-017-4192-8
                   Piazza ricorda, ad esempio, come il ricorso alle             5. Z. Rahiminezhad et al., Applied Materials Today, 18 (2020), 100513,
                   microemulsioni per il trasporto delle ciclosporine           https://doi.org/10.1016/j.apmt.2019.100513
                   abbia permesso di ridurre di molto i dosaggi e il            6. Y. Yi et al., Chem Mater, 2017, 29:1448-1460. doi: 10.1021/acs.
                   rigetto nei pazienti sottoposti a trapianto.                 chemmater.6b05322
                   «I materiali auto-aggreganti rappresentano un modo           7. C. Marschelke et al., Colloid and Polymer Science (2020) 298:841–
                                                                                865, https://doi.org/10.1007/s00396-020-04601-y
                   d’imitare quello che fanno i sistemi biologici, le
                                                                                8. S. Kohee et al., Design and Development of New Nanocarriers
                   membrane cellulari; si tratta sempre di aggregazione         2018, 145-180, https://doi.org/10.1016/B978-0-12-813627-0.00004-1
                   di molecole anfifiliche.                                     9. Y.R. Indalkar, Current Pharma Research 3 (4), 2013, 1031-1037
                   Da questo punto di vista, ci sono molti esempi di            10. E. Dehghani et al., Colloids and Surfaces B: Biointerfaces, 170,
                   realizzazione di strutture sempre più ricche, la             2018, 85-91, https://doi.org/10.1016/j.colsurfb.2018.05.067

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