LA VERA STORIA DELLA DIETA MEDITERRANEA - Rappresentanza ...

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LA VERA STORIA DELLA DIETA MEDITERRANEA - Rappresentanza ...
LA VERA STORIA DELLA DIETA
          MEDITERRANEA
E. Moro, “Salvaguardare la memoria della Dieta Mediterranea” in Libro bianco della Dieta
Mediterranea, Maggio 2016, pp. 33 – 44.

                                 Elisabetta     Moro     è   Professore      Ordinario     di
                                 Antropologia Culturale presso         l'Università Suor
                                 Orsola Benincasa di Napoli, dove insegna anche
                                 Tradizioni alimentari del Mediterrano e Turismo
                                 enogastronomico.

                                 È Co-Direttore del MedEatResearch (Centro di
 ricerche sociali sulla Dieta Mediterranea) del suo Ateneo, Ambasciatore della Dieta
 Mediterranea nel mondo su indicazione della comunità emblematica Unesco di
 Pollica/Cilento, Direttore della sezione Mediterranea dei Granai della Memoria
 dell’Università di Scienze Gastronomiche e Slow Food membro del Comitato
 Scientifico MIBACT-MIPAAF "2018 Anno del cibo italiano", membro del Comitato
 Scientifico Fondazione FICO-Bologna e Council Member of the True Health
 Initiative.
 Editorialista de il Mattino e di Liberi Tutti del Corriere della Sera. Collabora con i
 principali        canali          televisivi        e         radiofonici         italiani.

 Tra i suoi ultimi libri si ricordano: La Dieta Mediterranea. Mito e storia di uno stile di
 vita (Il Mulino, 2014), Andare per i luoghi della dieta mediterranea (co-autore Marino
 Niola, il Mulino, 2017), La santa e la sirena. Sul mito di fondazione di Napoli
 (Imagaenaria, 2007), L’enigma delle sirene. Due corpi, un nome (L’ancora del
 Mediterraneo, 2008) e Il libro delle superstizioni (co-autore Marino Niola, L’ancora
 del Mediterraneo, 2009).

 E-mail elisabetta.moro@unisob.na.it
 Tel. +39 081 2522372
 www.elisabettamoro.com
 facebook.com/elisabettamoroantropologa
LA VERA STORIA DELLA DIETA MEDITERRANEA - Rappresentanza ...
CAPITOLO II

SALVAGUARDARE LA MEMORIA
DELLA DIETA MEDITERRANEA

di Elisabetta Moro                                               La memoria rende il passato presente.
                                                                                            Carlo Dossi

                                                                            La vera arte della memoria
                                                                                è l’arte dell’attenzione.
                                                                                       Samuel Johnson

1. Cosa sarebbe la dieta mediterranea              Napoli nel 1951, quando il fisiologo ameri-
senza l’Italia?                                    cano Ancel Keys e la moglie biologa Marga-
La dieta consumata dai popoli del Mediter-         ret Haney, incontrarono il fisiologo dell’Uni-
raneo è stata sotto la lente d’ingrandimento       versità di Napoli Gino Bergami e con lui si
della ricerca fin dall’antichità. Maestri della    resero conto che il regime alimentare degli
medicina come Ippocrate di Cos mettevano           operai partenopei era più sano di quello
al primo posto di ogni terapia una dieta ade-      dei manager americani. Un’intuizione bril-
guata alle esigenze del paziente. Non a caso       lante che pochi erano disposti ad accettare
il suo celebre motto diceva: Fai che il cibo sia   nell’immediato dopo guerra.
la tua medicina e la tua medicina il tuo cibo.     Proprio per la sua filosofia controcorrente
Ma se il rapporto tra cibo e salute è chiaro       questa tesi richiedeva di essere sostanziata
da almeno venticinque secoli, è molto più          da dati scientifici adeguati, che i due statu-
recente la scoperta di un sistema alimentare       nitensi assieme a colleghi italiani, spagnoli,
virtuoso in grado di prevenire la maggior          greci, giapponesi e successivamente di altre
parte delle cosiddette malattie del benes-         nazioni, hanno puntualmente ottenuto con
sere e di garantire una vita sana e lunga.         il primo studio epidemiologico nella storia
Risale infatti agli anni Cinquanta la scoperta     della medicina che abbia investigato su lar-
della dieta mediterranea quale modello             ghissima scala gli effetti dei diversi stili di vita
nutrizionale eco-sostenibile, ricco di nutrienti   sulla salute del cuore. La ricerca si chiama
che mantengono in buona salute le persone          Seven Countries Study e ha analizzato 12
nell’arco di tutta la vita e che favoriscono       mila maschi adulti sani per trentacinque anni
i tassi di longevità più elevati al mondo.         consecutivi residenti in sette nazioni diverse.
Una scoperta del tutto casuale, avvenuta a         Italia, Grecia, Jugoslavia, Giappone, USA,

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PARTE I / CAPITOLO II

Olanda e Finlandia. L’équipe internazionale,     svolte durante la giornata, dei pasti consu-
capitanata da Ancel Keys, ha pionieristi-        mati, delle tradizioni gastronomiche locali,
camente inventato un metodo d’indagine           della produzione e dell’approvvigionamento
a metà tra la medicina e l’antropologia,         del cibo. Insomma di tutti quegli elementi
mettendo insieme l’analisi dei corpi delle       culturali che concorrono a costituire un
persone con l’osservazione della cultura         sistema di mentalità. L’équipe internazionale
di appartenenza. I risultati parlano chiaro:     arruolata da Ancel Keys, infatti, era consa-
il modo di vivere e di alimentarsi dei paesi     pevole che la nutrizione è importante, ma
mediterranei coinvolti e del Giappone man-       non è mai l’unico fattore in campo. La vita
tiene bassi livelli di colesterolo nel sangue    sociale, l’habitat, la qualità degli alimenti, la
e complessivamente favorisce condizioni di       varietà nutrizionale, i metodi di cottura, l’atti-
salute migliori. Dall’altra parte i paesi che    vità fisica, l’investimento simbolico che viene
consumano grandi quantità di grassi saturi       fatto sul cibo e molti altri elementi socio-cul-
e carni animali hanno una colesterolemia         turali, anche se difficilmente misurabili, sono
elevata e sono maggiormente esposti alle         fattori altrettanto determinanti per la qualità
malattie cardiovascolari. Studi recenti hanno    della salute delle persone.
dimostrato, inoltre, che la dieta mediterra-     Nei loro tre libri divulgativi – Eat well and
nea non riduce solo le malattie del cuore,       stay well (1959); The benevolent bean (1967);
ma anche l’incidenza di quelle degenerative      How to eat well and stay well: The Mediter-
come per esempio l’Alzheimer.                    ranean way (1975) – Ancel e Margaret Keys
I risultati del Seven Countries Study riman-     dimostrano quanto il mangiar sano incida
gono ancora oggi una pietra miliare della        sulla vita delle persone, spiegano anche l’im-
ricerca epidemiologica e hanno ispirato          portanza della vita all’aria aperta, della con-
buona parte delle politiche di salute pubblica   vivialità, dell’uso di frutta e verdura freschi e
dell’Occidente, tanto che lo storico della       di stagione. Invitano i loro lettori, per lo più
medicina Arthur Stewart Truswell nel suo         appartenenti al mondo anglo-americano, ad
libro Cholesterol and beyond: The research       evitare il pane a lunga conservazione e addi-
on the diet and coronary heart disease 1900-     zionato di grassi idrogenati, per fare come
2000 ha definito lo studio delle sette nazioni   gli Italiani che comprano il pane fragrante
«uno dei capitoli più avvincenti della storia    tutti i giorni. Raccontano che con le verdure
della nutrizione del secondo dopoguerra».        i popoli del mediterraneo fanno capolavori
                                                 gastronomici come la parmigiana di melan-
                                                 zane o la moussaka. Elogiano gli agrumi della
2. Lo stile di vita è molto più di una           Sicilia e della Costiera Amalfitana, saporiti e
tabella nutrizionale                             ricchi di vitamine. Ricordano la prima volta
L’approccio del Seven Countries Study            che hanno assaggiato una tortilla a Madrid,
mescolava di fatto le più avanzate e ogget-      un fico d’india a Creta, un fico bianco in
tive rilevazioni sul corpo, quali analisi del    Cilento, la mozzarella e il parmigiano, e tra-
sangue, elettrocardiogrammi e pressione          sformano l’aneddotica familiare in esempio
arteriosa, con una rilevazione delle attività    generale. Come quando raccontano che por-

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Salvaguardare la memoria della dieta mediterranea

tano a Minneapolis l’olio extra vergine d’oliva   dei finlandesi, all’epoca considerata la più
che producono i loro olivi a Pioppi. E che la     grassa al mondo e Martii Karvonen, generale
pasta di Gragnano è la migliore che abbiano       dell’esercito finlandese in pensione, incari-
mai mangiato. Con il loro story telling tra-      cato dal governo del suo paese di progettare
sformano le culture locali in modelli ideali      un piano di salute pubblica ispirato alle sco-
da proporre ad un mondo avviato a grandi          perte del Seven Countries Study. Un vero e
passi verso il junk food e uno sviluppo inso-     proprio simposio archeo-salutista. A base di
stenibile che oggi è sotto gli occhi di tutti.    cannelloni al forno, pollo, peperoni arrostiti,
Così pagina dopo pagina i coniugi raccon-         zucchine alla scapece, insalata verde, frago-
tano la bellezza estenuante delle dolci notti     line di bosco e vino. La strategia comunica-
mediterranee e il fascino di quel paesaggio       tiva di Ancel Keys dunque si presentava già
mitico che un tempo è stato attraversato dal      allora come una marketing territoriale che
glorioso Ulisse. Insomma quello che i Keys        accostava un bene materiale come i templi
hanno raccontato al mondo è un modello            greci, riconosciuti dall’UNESCO, con un bene
culturale prima ancora che alimentare.            immateriale come il convivio mediterraneo.

3. La promozione della dieta                      4. I pionieri della dieta mediterranea
mediterranea nel mondo                            La dieta mediterranea è stata inscritta dall’U-
Nell’ottica di Ancel e Margaret Keys, ma          NESCO nella lista del Patrimonio Culturale
anche dei loro colleghi di ricerca, una volta     Immateriale dell’Umanità, vale a dire in un
dimostrato che la dieta mediterranea aiuta a      elenco di capolavori della cultura che non
mantenersi in salute ed è accessibile a tutte     sono fatti solo di cose, ma soprattutto di idee,
le tasche, la divulgazione diventa una mis-       storie collettive, tradizioni, pratiche sociali,
sione primaria. Due esempi per tutti. Il Time     sistemi di valori condivisi, mentalità e soprat-
dedica una lunga intervista a Ancel Keys e        tutto di memorie. Proprio per salvaguardare
ai risultati delle sue ricerche, e lo consacra    questo patrimonio di memorie il MedEatRe-
alla fama internazionale mettendolo sulla sua     search – Centro di ricerche sociali sulla dieta
celebre copertina nel primo numero di gen-        mediterranea dell’Università di Napoli SOB
naio del 1961.                                    nel 2010 ha iniziato una raccolta di testimo-
Nel 1985 la BBC dedica alla coppia due pun-       nianze dei pionieri della dieta mediterranea,
tate di un programma educational condotto         cioè di quelle donne e quegli uomini che
dal medico inglese Michael O’Donnell inti-        hanno contribuito a farla, a scoprirla, a tra-
tolato The food connection. I Keys vengono        mandarla, a farla conoscere al mondo. I pro-
ripresi durante un pranzo mediterraneo nel        tagonisti di queste interviste sono scienziati e
Naos del tempio di Nettuno a Paestum. A           persone comuni, cuoche e pescatori, intellet-
tavola gli fanno compagnia alcuni colleghi,       tuali e contadini, perché un patrimonio come
come Anna Ferro-Luzzi dell’Istituto Supe-         questo è necessariamente un’opera collet-
riore di Sanità, autrice della celebre ricerca    tiva e in continuo divenire. Tutte queste testi-
sulla dieta dei cilentani comparata a quella      monianze vengono regolarmente pubblicate

                                                                                                     35
PARTE I / CAPITOLO II

sul sito www.unisob.na.it/medeatresearch e        risulta prezioso perché in presa diretta con la
sul portale www.granaidellamemoria.it nella       storia. Nelle forme di vita infatti, rimangono
sezione “Granai del Mediterraneo dell’UNI-        impresse le impronte di quelle fonti vive che
SOB” che è parte di un ampio progetto sulle       sono il cuore pulsante del patrimonio cultu-
memorie alimentari che l’Ateneo napoletano        rale. Raccogliere e far conoscere queste e
sta conducendo con l’Università di Scienze        altre testimonianze rientra a pieno titolo in
Gastronomiche di Pollenzo (Bra) e con Slow        una politica di salvaguardia di questo bene
Food International. I Granai della Memoria        culturale.
hanno vinto il Premio dell’Unione Europea         I tuoi genitori sono stati definiti i Marco Polo
per il Patrimonio Culturale / Europa Nostra       della Nutrizione per la loro esplorazione
Awards 2016, la più alta onorificenza presente    degli usi e costumi alimentari nel mondo, in
in Europa nel settore del patrimonio cultu-       particolare nel Mediterraneo. Hanno coin-
rale e naturale. Nella motivazione si legge:      volto tutta la famiglia?
“L’ampia e completa selezione del progetto        Quando i miei genitori hanno scritto il loro
ha il potenziale per farlo considerare su una     best seller Eat well and stay well (1959), mi
più ampia scala e deve essere preso in con-       hanno arruolata come editor e come assag-
siderazione in Europa come un esempio di          giatrice. Allora ero una teenager e mia
buona pratica nella conservazione dei patri-      madre mi chiedeva di testare le ricette del
moni immateriali. Questo progetto è un’oc-        loro libro, con il quale volevano spiegare ai
casione per offrire un Premio alla memoria        nostri connazionali che cosa era la cultura
delle persone comuni”. La giuria ha apprez-       alimentare del Mediterraneo, in particolare
zato il coinvolgimento delle comunità locali      dell’Italia, della Grecia, della Spagna e del
nel progetto, sostenendo che le interviste,       Midi della Francia.
condotte da ricercatori professionisti, “pro-     In che modo le scoperte dei tuoi genitori
muovono un ampio coinvolgimento dei par-          hanno influenzato la tua cultura alimentare?
tecipanti e favoriscono l’interesse delle nuove   Nella mia famiglia si è sempre prestata molta
generazioni”.                                     attenzione al cibo. Le ricerche e gli insegna-
In occasione di questo Libro Bianco edito dal     menti dei miei genitori sui benefici di un’a-
Ministero delle Politiche Agricole, Forestali e   limentazione con pochi grassi e sale, poca
Alimentari Italiano vengono qui proposte in       carne, ma con abbondanza di frutta e ver-
anteprima alcune testimonianze eccellenti         dura fresca, sono state il nostro pane quo-
realizzate per i Granai della Memoria.            tidiano. In famiglia, sia io che mio marito e i
                                                  nostri figli, continuiamo a cucinare in casa, si
                                                  dice “cooking from scratch” e si differenzia
5. La figlia di Ancel e Margaret Keys             da quello che fa la maggior parte degli Ame-
Nel marzo 2015 ho intervistato Caroline Keys      ricani che si sono convertiti ai cibi pronti, in
D’Andrea a Minneapolis, con la collabora-         scatola, surgelati e precotti.
zione di una mia allieva di dottorato, Rossella   Una delle regole di tuo padre consisteva in
Galletti. Il racconto della primogenita dei       una grande varietà alimentare. Il suo sugge-
coniugi Keys, psicologa clinica classe 1940,      rimento era: Mai mangiare la stessa pietanza

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Salvaguardare la memoria della dieta mediterranea

più di una volta nell’arco di due settimane.       a usare questa espressione e ad inserire nel
Seguivate davvero questa regola?                   testo le ricette italiane che avevano imparato
Mia madre era una cuoca eccellente. Cuci-          vivendo in Cilento.
nava moltissimi piatti diversi e questa regola     Che cosa significava per loro la dieta medi-
delle due settimane era d’obbligo. Uno dei         terranea?
piatti più frequenti era pasta e fagioli. Lo       Loro intendevano riferirsi allo stile di vita
aveva imparato in Italia. Ma faceva anche          delle popolazioni che vivono lungo le coste
i fagioli stufati alla bostoniana (Boston          del mar Mediterraneo, soprattutto di Italia,
baked beans), erano cotti per molte ore            Grecia, Jugoslavia, Andalusia e della Francia
con melassa, mostarda, un po’ di sale e un         meridionale. Ma anche dei paesi mediorien-
pochino di maiale. È un pasto tradizionale         tali che si affacciano sul mare. In questi luo-
della costa orientale degli Stati Uniti. È vero    ghi loro hanno raccolto usi e costumi, nonché
che per la cucina di tutti i giorni avevamo        moltissime ricette dalla gente comune, che
una dieta molto varia: cibo italiano, cinese,      hanno raccontato nei loro libri. Di fatto ammi-
svedese, americano. I nostri pasti migliore        ravano quella storia e quella cultura alimen-
erano quelli delle feste. In quelle occasioni      tare, per i suoi sapori, per la sua salubrità, ma
si manifestava il ritualismo di papà. Mangia-      anche perché era un cibo sano e sostenibile.
vamo rigorosamente i piatti della tradizione       E per te?
americana come l’agnello arrosto a Pasqua,         Era la ragione di continue prese in giro da
il tacchino il giorno del Ringraziamento e a       parte dei miei compagni di scuola. Perché
Natale. Per Capodanno era fisso il salmone         quando mio padre cominciò a promuovere
del Pacifico al forno.                             la dieta mediterranea negli States le indu-
La vostra educazione alimentare era solo           strie lattiero casearie e i produttori di carne
nutrizionale?                                      non ne erano affatto contente e sollevarono
Seduti a tavola parlavamo sempre di molte          molti dubbi e polemiche. Così nel senso
cose che giravano intorno al piatto, non solo      comune lui diventò il nemico dei grassi ani-
dei nutrienti, e spesso venivamo sollecitati       mali. E quando nella mensa i miei amici mi
a prendere l’enciclopedia e a leggere delle        chiedevano di passargli il burro mi dicevano
voci tra una portata e l’altra.                    “per favore, passami il veleno!”.
Quel era il piatto preferito di tuo padre.         I tuoi genitori non sono vissuti abbastanza a
La pasta.                                          lungo per assistere al riconoscimento UNE-
Di tua madre?                                      SCO della Dieta Mediterranea, che cosa
La lasagna, le alici fritte e un contorno a base   pensi ne avrebbero pensato?
di patate e carciofi.                              Sono certa che ne sarebbero stati felici. Sono
Pensi che siano stati i tuoi genitori a inven-     anche sicura però che mio padre avrebbe
tare l’espressione dieta mediterranea?             detto che c’è ancora molta ricerca da fare in
Così mi è sempre stato detto. Ricordo che          questo ambito. E molto lavoro per promuo-
quando nel 1975 scrissero il terzo libro How       vere e disseminare i risultati delle ricerche
to eat well and stay well: The mediterra-          scientifiche sull’alimentazione. Per migliorare
nean way furono invitati, credo dall’editore,      lo stile di vita di molti paesi e non solo degli

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PARTE I / CAPITOLO II

Stati Uniti, perché ci sono molte altre nazioni    Tuo padre è morto poco prima di compiere
dove ci si alimenta molto male. La fissazione      101 anni e tua madre all’età di 97 anni. La
dei miei genitori era quella di rendere il         dieta mediterranea è stata il loro elisir di
mondo un posto migliore. Anche per que-            lunga vita?
sto i loro studi sono stati pionieristici, per-    Il lavoro di ricerca è stato per loro uno sti-
ché negli anni Cinquanta nessuno ragionava         molo enorme. Mio padre di fatto ha smesso
in termini di popolazione, erano gli albori        solo due anni prima di andarsene. Erano
dell’epidemiologia. E la loro idea di scoprire     entrambi molto attivi e hanno avuto cure
un modo per prevenire le malattie anziché          mediche di ottimo livello sia in Italia che
curarle è stata una piccola rivoluzione.           negli USA. Il resto lo ha fatto l’alimentazione.
Per il loro buen retiro avrebbero potuto sce-
gliere qualunque posto del Mediterraneo.
Invece hanno individuato proprio il villaggio      6. Il successore di Ancel Keys
di pescatori di Pioppi, nel comune di Pollica      Henry Blackburn, professore emerito dell’U-
che è il cuore del Cilento. Oggi Pollica, gra-     niversità del Minnesota, ha collaborato a
zie a questa loro scelta, è stata riconosciuta     tutte le ricerche di Ancel Keys sulla dieta
quale comunità emblematica dall’UNESCO.            mediterranea a partire dal 1956. Nel 1972 ne
Ma perché proprio lì?                              ha preso il posto alla guida del Laboratorio di
Lavorando molto a lungo in Italia si erano         igiene fisiologica Stadium Gate 27 dell’ate-
innamorati del Paese e soprattutto del Mez-        neo di Minneapolis per continuarne l’opera.
zogiorno. Amavano quella zona per il pano-         Nel mese di marzo 2015, il giorno del suo
rama, per il rapporto strettissimo tra mare e      novantesimo compleanno, il professore ha
montagna, per la pace e la tranquillità. La        concesso a me e alla mia collaboratrice Ros-
gente poi era incredibilmente amichevole e         sella Galletti un’intervista. Con un certo stu-
ospitale.Quando sono andata per la prima           pore ci siamo rese conto che il professore, per
volta a fargli visita nella loro nuova casa,       sua stessa ammissione, non era a conoscenza
doveva essere il 1964, rimasi colpita dalla        del fatto che la dieta mediterranea fosse
povertà di Pioppi e dal fatto che un solo edi-     diventata patrimonio dell’umanità da ben
ficio nel paese aveva l’elettricità. Conduce-      cinque anni. Il fatto che uno degli scienziati
vano una vita rurale molto arcaica e auten-        che hanno reso celebre nel mondo la dieta
tica. E poi le persone erano davvero speciali.     mediterranea fosse all’oscuro di un ricono-
Per loro era più importante mangiare in            scimento internazionale di tale rilevanza ha
maniera sana o mangiare in compagnia?              messo in evidenza quanto sia importante e
Le due cose erano inscindibili. Quando c’era       vitale per chi ha il compito di tutelare e pro-
una festa non si tiravano mai indietro. A Pioppi   muovere questo patrimonio culturale – dai
per il giorno del Ringraziamento invitavano la     governi dei paesi coinvolti, alle università, ai
gente del posto per il tradizionale tacchino.      comunicatori – intensificare la divulgazione
Mio padre trinciava e distribuiva le parti, mia    non solo dell’avvenuto riconoscimento, ma
madre sfornava il pane fatto in casa. Per loro     anche delle sue enormi implicazioni storico-
la convivialità era molto importante.              culturali, economiche, sociali che possono

38
Salvaguardare la memoria della dieta mediterranea

avere ricadute positive nella costruzione di      tinaia di interviste con i protagonisti delle
un rinnovato “orgoglio identitario” e che a       ricerche sulla dieta mediterranea, bibliogra-
partire dalla tavola può far nascere nuove        fie, articoli scientifici e divulgativi. Ci sono
energie collettive e inedite vocazioni per uno    filmati straordinari come quello girato nel
sviluppo di un vasto settore della green eco-     1957 a Nicotera e a Creta, dove una popo-
nomy, del turismo e dell’agroalimentare eco-      lazione poverissima accoglie i ricercatori.
sostenibile.                                      Ancel e Margaret Keys, accompagnati da
Lei è nato in Florida da un padre che era         Paul White, il cardiologo del Presidente degli
il pastore metodista di Miami Beach. Non          Stati Uniti Eisenhover, Alfonso Del Vecchio,
volendo seguire le sue orme si è laureato in      Flaminio Fidanza e altri scienziati dell’équipe
medicina e poi ha conseguito la specializza-      entrano nelle case dei volontari dello studio
zione in cardiologia all’università del Minne-    pilota del Seven Countries Study, finalizzato
sota, dove è entrato nel gruppo di ricerca di     alla messa a punto della metodologia della
Ancel Keys a ventidue anni. Qual è stato il suo   ricerca. In una cantina si vedono due uomini
primo impatto con la dieta mediterranea?          pigiare l’uva con i piedi nudi in un enorme
Credo che il primo episodio veramente             tino mentre cantano a squarciagola ‘O sole
significativo sul piano personale sia stato       mio’. Quando il professor Vittorio Puddu, in
in Dalmazia alla fine degli anni Cinquanta.       favore di telecamera e con un microfono in
Ero stato invitato a cena da una famiglia di      mano, li invita a sottoporsi agli esami biome-
pescatori. Non se la passavano bene perché        dicali loro si ritraggono e dichiarano di non
il mare non era affatto generoso. Ciò nono-       avere tempo da perdere. Dopo una breve
stante avevano imbandito una tavola meravi-       trattativa uno dei due accetta l’invito. Solleva
gliosa. Dopo che avevo piluccato qualcosa,        la sua canottiera e mostra un torace schele-
sapendo di avere dei problemi di digestione,      trico, sul quale il dottor White posa il suo ste-
rifiutai di mangiare dell’altro. Ma sotto il      toscopio. Poco dopo il calabrese viene sot-
tavolo mi arrivò un calcio micidiale da Anna      toposto ad un elettrocardiogramma, poi agli
Brodaric, la moglie del direttore dell’Istituto   esami del sangue e alla fine deve raccontare
di Nutrizione della Jugoslavia, una cele-         la sua storia personale, medica e non solo.
bre partigiana con un temperamento fiero          La vostra ricerca nelle sette nazioni è stata
e imperioso. Allora chiesi di ridarmi i piatti    anche un lavoro etnografico da antropologi?
che avevo rifiutato e così mangiai i gamberi,     La nostra era un’etnografia a tutti gli effetti,
il polipo, il pesce stella e la notte in qual-    l’unica differenza è che studiavamo popola-
che modo superai i postumi dell’abbuffata.        zioni più ampie e usavamo strumenti che ci
Allora imparai la prima regola dell’ospitalità    fornivano molti dati misurabili. E quello che
mediterranea. La convivialità è sacra.            abbiamo trovato non è solo un regime nutri-
Da quando lei è andato in pensione, era           zionale che previene le malattie, ma uno stile
il 1995, è diventato lo storico del Seven         di vita che promuove un livello altissimo di
Countries Study, ha costruito due fonda-          salute, senza negare alle persone il diritto al
mentali siti web (www.sevencountriesstudy.        piacere e alla felicità. Anche per questo Ancel
com; www.epi.umn.edu) dove ci sono cen-           Keys preferiva usare l’espressione “Stile di

                                                                                                     39
PARTE I / CAPITOLO II

vita mediterraneo”, perché rendeva meglio          Spesso noi medici ci occupiamo della salute
l’idea che questo modello sociale è figlio         del singolo individuo e ci dimentichiamo
dell’antica civiltà del Mediterraneo. Nasce        dell’influenza esercitata dal livello di educa-
insomma da una cultura stratificata, a dif-        zione e dalla cultura dell’alimentazione che
ferenza della parola dieta che spesso viene        quella persona ha ricevuto dalla sua famiglia
intesa in modo restrittivo. Invece le forme di     e più in generale dalla società. Occuparsi di
vita hanno a che fare con l’intera dimensione      salute significa allargare il proprio orizzonte
umana, compreso il rapporto con gli altri.         di azione. In un certo senso significa pensare
Quindi non avete studiato solo gli usi ali-        in grande.
mentari, ma anche l’uomo nel suo ambiente
naturale e culturale. Non a caso due storici
della medicina come Margaret Lock e Vinh-          7. L’epidemiologo della nutrizione
Kim Nguyen nel libro An anthropology of            Il dottor Alessandro Menotti, è stato prima
biomedicine (2010: 180-182) considerano le         ricercatore sul campo in tutti i paesi dello stu-
vostre ricerche sulla dieta mediterranea un        dio, poi ha ricoperto il ruolo di Project Offi-
caso esemplare di quegli esperimenti che           cer del Seven Countries Study e membro del
vengono definiti “naturali”, poiché investi-       Central Staff che aveva sede nel Laboratorio
gano la vita reale di gruppi di popolazione        Stadium Gate 27 dell’Università del Minne-
dislocati in luoghi geograficamente distanti,      sota, poi ha ricevuto il compito di responsa-
con abitudini differenti e per periodi di          bile della codifica di tutti i dati clinici e della
tempo piuttosto lunghi. Condizioni che con-        mortalità (follow up), responsabile delle aree
sentono un’analisi comparativa estesa e pre-       Italiane. Inoltre fino al 2006 Menotti è stato
ziosa per i risultati che può dare in termini di   Membro del Coordinating Commiter e poi
conoscenza di fenomeni complessi come gli          molto attivo con analisi sviluppate in Italia,
stili di vita.                                     in Olanda e all’Università del Minnesota,
Noi abbiamo semplicemente cercato un               nonché professore di Epidemiologia all’uni-
metodo per studiare scientificamente quello        versità del Minnesota e a lungo direttore del
che i popoli del Mediterraneo avevano ela-         Laboratorio di Epidemiologia e Biostatistica
borato nel tempo. Cioè uno dei più straor-         dell’Istituto Superiore di Sanità. L’ho incon-
dinari sistemi di vita in grado di favorire la     trato per questa intervista a Roma nel giugno
salute e la longevità. E con le nostre com-        del 2015.
parazioni lo abbiamo dimostrato. Poi altri         Per cinquant’anni lei ha affiancato Keys per
scienziati come Walter C. Willet della Scuola      le analisi statistiche, quali erano le vostre
di Salute Pubblica dell’Università di Harvard      ipotesi di partenza?
e Jeremiah Stamler dell’Università North           Prima ipotesi: stabilire se tra popolazioni
Western di Chicago, hanno dato grande visi-        diverse, appartenenti a paesi diversi o cul-
bilità a questi risultati.                         ture diverse, esistessero reali differenze di
Il vostro gruppo di ricerca si è sempre dedi-      prevalenze, incidenze e mortalità per car-
cato alla salute pubblica, ma come la defini-      diopatie coronariche e per altre malattie car-
rebbe?                                             diovascolari. Seconda: se queste differenze

40
Salvaguardare la memoria della dieta mediterranea

fossero state dimostrate reali allora biso-          in aree lontane che senza nessun proposito
gnava stabilire se stili di vita, in particolare     particolare, hanno raccolto dei dati, hanno
differenze di abitudini alimentari, potessero        fatto delle osservazioni e hanno fatto delle
spiegare almeno una parte delle differenze.          ipotesi intorno a queste osservazioni. E que-
Terza: se all’interno di singole popolazioni,        ste ipotesi rappresentano la base di quello
si potessero identificare delle caratteristi-        che sono stati gli studi epidemiologici lon-
che personali, che potessero favorire la pre-        gitudinali, che invece hanno un’ipotesi, una
dizioni degli eventi. In parole povere, se si        tipologia, una struttura e una complessità,
poteva capire chi rischiava l’infarto.               come una qualsiasi procedura scientifica. Da
Mentre su questa terza ipotesi stavano lavo-         questo punto di vista vale sempre la pena
rando anche altri gruppi di ricerca, sulle           ricordare questi precursori.
prime due lavorava solo il gruppo di ricerca-        Il primo è stato Cornelis de Langen, un
tori del Seven Countries Study.                      medico olandese mandato ad insegnare
Quindi il vostro è stato un lavoro pionieri-         medicina interna in Indonesia, che all’ini-
stico.                                               zio del 900 era una colonia olandese. Lui
Eravamo dei pionieri, senza dubbio. Affronta-        si divertiva a misurare il colesterolo a tutti.
vamo enormi difficoltà operative sul campo,          Si accorse che negli indigeni indonesiani,
da ogni punto di vista, perché era tutto da          era molto basso rispetto agli olandesi. E
inventare. Anche se il professor Keys aveva          si accorse pure che la diagnosi di “Angina
organizzato, prima dell’inizio dello studio,         Pectoris” – la metto tra virgolette per dire
una lunga serie di studi di tipo metodologico        che era un modo per parlare di malattie di
– compreso uno studio pilota a Nicotera,             cuore, poiché il termine infarto miocardio
nella provincia di Reggio Calabria – per stan-       non ancora esisteva – era relativamente
dardizzare tutti i criteri, tutte le misure, tutte   comune tra gli olandesi, ma non esisteva
le procedure da eseguire. Tutto ciò che non          tra gli indonesiani. Allora buttò lì l’ipotesi
poteva essere standardizzato, non fu adot-           che la dieta di questi indigeni fosse respon-
tato. Furono lasciate da parte alcune misure         sabile del basso livello di colesterolo e che
di grande interesse, come ad esempio la              un basso colesterolo fosse il responsabile
glicemia, la trigliceridemia, le radiografie,        della mancanza delle malattie cardiache. Ma
perché non c’era la possibilità a quei tempi         era un’ipotesi dettata solamente da questa
di standardizzare l’esecuzione e la lettura di       osservazione alimentare e non documentata.
questi dati.                                         Trent’anni dopo un allievo di de Langen, Isi-
Che cosa differenzia la patologia geogra-            dore Snapper, andò ad insegnare medicina
fica della prima metà del 900 da uno studio          interna all’Università di Pechino in Cina e
epidemiologico longitudinale come il Seven           fece osservazioni assolutamente simili, col
Countries Study?                                     vantaggio di disporre dell’elettrocardio-
Il termine patologia geografica è stato              grafo. Lui ha documentato che le lesioni
coniato per descrivere delle osservazioni            da infarto miocardico erano inesistenti tra i
sporadiche, fatte da personaggi, di solito           Cinesi. Contemporaneamente aveva osser-
strani. Viaggiatori, pionieri, europei trasferiti    vato che questi assumevano una dieta vege-

                                                                                                        41
PARTE I / CAPITOLO II

tariana, diversissima rispetto a quella dei         liano, creò il cosiddetto indice MAI (Mediter-
suoi connazionali olandesi. Anche io, prima         ranean Adequacy Index) fece un’operazione
di incontrare Keys, avevo fatto un’osserva-         di identificazione di pattern a priori. In altre
zione del genere in Libia, dove ho lavorato         parole, io stabilisco qual è la dieta buona,
per tre anni nell’ospedale governativo di Tri-      poi andiamo a vedere se fa bene oppure no.
poli. Avevo notato che i casi d’infarto erano       Lui decise che doveva essere quella di Nico-
molto più frequenti tra gli Italiani e gli Ebrei,   tera del ’57, perché pur non avendo Nicotera
piuttosto che fra gli arabo-libici. In quegli       un follow-up di mortalità incompleto, aveva
anni mi imbattei in uno studio della FAO del        caratteristiche molto simili, sotto ogni punto
1958 condotto da G. Ferro-Luzzi che descri-         di vista, alle aree della Dalmazia, della Gre-
veva la dieta dei libici. E mi accorsi che era      cia e dell’Italia centrale che avevano invece
una dieta strana, povera di calorie, 1.800 al       dei follow-up eccellenti, con bassa mortalità
giorno, di cui solo 13% era data dai grassi,        coronariche e bassa incidenza coronarica.
per lo più vegetali. E anche le proteine erano      Quindi Nicotera venne presa come punto
pochissime. Quando mostrai questi dati al           di riferimento e attorno alla dieta di Nico-
mio maestro, il professor Vittorio Puddu,           tera fu creato questo indice MAI. Quanto più
allora Primario di Cardiologia e Direttore          questo indice è elevato, tanto più un regime
del Centro per le Malattie Cardiovascolare          alimentare è mediterraneo, quanto più è
dell’Ospedale S. Camillo di Roma, mi spedì          basso tanto meno è mediterraneo. Il punto
da Keys, con il quale stava collaborando da         di riferimento, come ho detto, era la dieta
qualche anno e venni arruolato subito nello         del Sud degli anni Cinquanta, che era ricca
studio delle sette nazioni.                         di pane, pasta, patate, cereali, olio d’oliva,
Quindi esistono regimi alimentari salutari          con molta verdura, molta frutta, poca carne,
quanto quello mediterraneo anche in altre           un po’ di pesce, pochi derivati del latte.
culture.                                            Accompagnata da una quantità modesta di
Certo, anche il Giappone nel nostro studio          vino e zero dolci.
risultava più mediterraneo della dieta medi-        Durante i lunghi soggiorni di ricerca la vostra
terranea. E il Sudafrica pure. Ma in quegli         équipe ha sperimentato tutti i modi di ali-
anni chi avrebbe voluto mangiare cinese,            mentarsi delle nazioni coinvolte. E nei vostri
giapponese o come le tribù bantu? Keys se           diari emerge che i due regimi più antitetici
lo era posto il problema. Ma era del tutto          erano quello finlandese e quello greco. In
evidente che un modello nutrizionale del            cosa differivano?
Sud dell’Europa era più proponibile di altri.       Quando lavorammo in Grecia c’era l’abi-
Per questo avete inventato un indice di             tudine di pranzare nelle casa di contadini,
mediterraneità?                                     che ci preparavano il pranzo per cifre molto
Quando il professor Flaminio Fidanza – dal          modeste. Ci offrivano gli stessi piatti che
1965 Professore di Nutrizione Umana all’Uni-        cucinavano per loro. Tanto pane, tante ver-
versità di Perugia, scomparso nel 2012, e tra i     dure, soprattutto patate, melanzane, pepe-
primi collaboratori italiani di Ancel Keys – che    roni, zucchine. Pochissima carne, a volte un
era il nutrizionista principale del gruppo ita-     po’ di pollo, un’enormità di frutta e un po’ di

42
Salvaguardare la memoria della dieta mediterranea

vino. Questa era la dieta. Naturalmente tutto        libro di Ancel e Margaret Keys “How to eat
condito con tanto olio d’oliva. E spesso le          well and stay well: The mediterranean way”,
verdure erano fritte nell’olio di oliva. Alla fine   pubblicato nel ’75, ho ipotizzato che quella
di questa esperienza ci sentivamo, per così          fosse la prima volta che in un testo a stampa
dire, “oliati”. Ancel Keys raccontava sem-           compariva questa felice espressione. Ora
pre con stupore e divertimento che a Creta           chiedo a lei, quand’è che avete inventato
aveva visto i contadini bere un bicchiere di         questo nome?
olio extra vergine di oliva per colazione.           Questa è una storia difficile da raccontare,
Anche in Finlandia, nella Carelia del Nord,          perché anche noi siamo molto incerti. Effetti-
andavamo a casa dei contadini che ci prepa-          vamente, il sottotitolo di quel libro indica per
ravano il pranzo, ma l’impressione era com-          la prima volta “The Mediterrenean way”, lo
pletamente diversa. Perché in mezzo alla             stile mediterraneo. Ma si trattava di un libro
tavola c’era sempre un tagliere di legno, che        per il largo pubblico, non di una pubblica-
assomigliavano a quelli che nel Nord d’Ita-          zione scientifica. Nove anni dopo, nel 1984,
lia si usavano per versare la polenta, ma al         la professoressa Anna Ferro-Luzzi dell’Istituto
suo posto c’era una montagna di burro. E             Nazionale di Nutrizione di Roma condusse
appena ci sedevamo a tavola si cominciava            un esperimento sulla dieta mediterranea nel
a spalmare il burro su enormi fette di pane          Cilento, nella località dove il coniugi Keys
e si continuava così per tutto il pranzo. Che        avevano scelto di vivere dopo la pensione.
di solito era composto di un piatto di carne,        La supervisione della ricerca fu proprio di
spesso maiale. Il tutto accompagnato da bic-         Ancel Keys. Non a caso tra i 48 soggetti ana-
chieroni di latte intero. Allora i Finlandesi,       lizzati molti erano suoi conoscenti e tra questi
adulti e bambini, bevevano quasi un litro di         la sua cuoca Delia Morinelli. Lo studio consi-
latte al giorno. E noi alla fine di ogni giornata    stette nel sostituire la dieta abituale a base di
avevamo la sensazione di esserci “imburrati”.        olio d’oliva, con la western diet che invece è
Insomma la diversità culturale, a tavola e non       ricca di grassi animali. Nello stesso periodo
solo, era il vostro terreno di ricerca.              un campione simile in Finlandia fece l’in-
Tutti noi avevamo un’autentica passione per          verso, sostituendo la dieta tradizionale con
le altre culture. Durante i nostri simposi par-      quella cilentana. L’esito fu un innalzamento
lavamo spesso di cucina, di arte, di lettera-        evidente della colesterolemia tra i Cilentani
ture. Ancel Keys aveva una notevole cultura          e un abbassamento tra i Finlandesi. I risul-
di tipo storico-geografico e archeologico,           tati vennero pubblicati nell’American Journal
d’altra parte aveva anche lui viaggiato molto        of Medical Nutrition in un articolo intitolato
e aveva avuto tanti incontri con culture e           Changing the Mediterranean diet: effects on
ambienti diversi.                                    blood lipids. Quello è il primo articolo scien-
Durante la mia ricerca per scrivere il libro “La     tifico internazionale ad usare il termine dieta
dieta mediterranea. Mito e storia di uno stile       mediterranea.
di vita”, mi sono chiesta chi avesse inventato       Va sottolineato però che in quell’articolo gli
la definizione Dieta Mediterranea. Quando            autori, tra cui il grande clinico Mario Man-
ho letto questa espressione a pagina 57 del          cini e Pasquale Strazzullo, per far capire

                                                                                                        43
PARTE I / CAPITOLO II

meglio a quale modello alimentare si riferi-        i fondi per questo enorme archivio. E tutta
scono, usano anche l’espressione “dieta di          la nostra documentazione cartacea riferita
tipo mediterraneo”. A riprova del fatto che         a 12 mila persone, raccolta certosinamente
il nome dieta mediterranea era ancora poco          per quasi cinquant’anni, è andata distrutta.
noto e andava spiegato al lettore.                  Abbiamo le sintesi dei risultati su supporti
Allora possiamo dire che come spesso                informatici, ma non abbiamo più né i dati
accade alle grandi idee, che sono collettive        grezzi, che un domani potrebbero essere
e non hanno un momento iniziale, ma piutto-         interrogati in modi nuovi, né le storie alimen-
sto un momento sorgivo, nel caso della dieta        tari, né le anamnesi mediche del popolo del
mediterranea è iniziato tutto con il vostro         Seven Countries Study. Un vero delitto! Solo
Seven Countries Study. Cui poi sono seguiti         la Finlandia ha conservato tutto e ha un pro-
studi internazionali come MONICA, SCORE,            gramma di salvaguardia finanziato per i pros-
EPIC ecc.                                           simi cinquant’anni.
Questo è un bel modo di interpretare, per-          Come dire che noi gli avremo anche inse-
ché qui stiamo ormai parlando di una storia         gnato a mangiare sano, ma loro sulla con-
che risale a mezzo secolo fa e nel frattempo        servazione del patrimonio culturale hanno
tante cose si sono mosse, si son sviluppate,        molto da insegnarci!
si sono modificate, fino al consolidarsi di
questa idea. Che ora è entrata nel lessico
comune e perfino in quello di un’istituzione        8. Conclusioni
prestigiosa come l’UNESCO. Che ha il merito         Il patrimonio culturale della dieta mediterra-
di far capire che cosa è la cultura e diffonde      nea fino ad ora ha abitato solo alcuni angoli
le grandi idee.                                     del pianeta, ma adesso è tempo che circoli
Dove sono finiti tutti i materiali prodotti dalla   nelle vene del mondo. Perché questo stile di
vostra ricerca, come i diari alimentari dei fer-    vita salutare, conviviale, ecologicamente vir-
rovieri di Roma e di Minneapolis, i dati delle      tuoso e solidale può essere d’ispirazione a
coorti greche di Atene, Heraklion, Corfù,           tante buone pratiche del futuro. Le comunità
quella olandese di Zutphen, quelle in Dalma-        emblematiche UNESCO hanno un patrimo-
zia e Slovenia, quella finlandese della Carelia     nio culturale da raccontare e da ricordare.
del Nord e quelle statunitensi di Minneapolis       Da trasmettere e da innovare. Tutte hanno
e Saint Paul, nonché dell’isola nipponica di        molto da insegnare a chi abbia a cuore la
Kyushu?                                             salute dei singoli individui e insieme quella
L’Università del Minnesota affittò un hangar        dell’intera società. Mettendo in connessione
per conservare tutti i documenti che ave-           la storia con l’attualità. Annodando i fili di
vamo raccolto. Quando finirono i finanzia-          una grande eredità con la progettazione del
menti ne buttarono una parte, io portati tutto      futuro. Perché se è vero quel che dicevano
quel che potei a Roma all’Istituto Superiore        Ancel e Margaret Keys, che “la dieta medi-
di Sanità, ma prima di andare in pensione           terranea è un colpo di fortuna della natura”,
mandai tutto in Olanda da un collega. Ad un         allora questa fortuna va condivisa per creare
certo punto anche lui non riuscì più a trovare      un mondo più coeso e solidale.

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