La gestione dell'infezione da HCV nel consumatore di sostanze: where is the gap?

Pagina creata da Marta Mauro
 
CONTINUA A LEGGERE
La gestione dell'infezione da HCV nel consumatore di sostanze: where is the gap?
ISSN 2612-2618
                                                                                 Pubblicazione registrata al Tribunale di Milano n. 71 del 7 febbraio 2006.
                                                                                   Poste Italiane Spa - Spedizione in Abbonamento Postale - 70% - LO/MI

    PWID
    Infezione da HCV e
    consumo di sostanze
                                                                                Supplemento n° 2 alla rivista ReadFiles n° 4 dicembre 2019. Anno 20

    La gestione dell’infezione da HCV
    nel consumatore di sostanze:
    where is the gap?
     Point of Care, modello clinico-operativo per l’eliminazione di HCV in Italia Felice A. Nava

     L’evoluzione del trattamento dell’epatite C: nuovi modelli di gestione Massimo Andreoni

     Il ruolo dell’infermiere nel percorso di diagnosi, cura e follow-up del paziente con HCV Lorenzo Contin, Mirko Santi

     Il patient’s journey del consumatore di sostanze con HCV: l’esperienza del Ser.D Roberta Balestra

     Il patient’s journey del consumatore di sostanze con HCV: l’esperienza delle carceri Sergio Babudieri

1
PWID
Infezione da HCV e
consumo di sostanze

EDITORE
Effetti srl - Via G.B. Giorgini, 16 - 20151 Milano
www.readfiles.it - readfiles@effetti.it
tel. 02 3343281 - Fax 02 38002105
Direttore Responsabile: F. Tacconi
Coordinamento Scientifico: A. Lazzarin
Coordinamento Redazionale: L. Annovazzi, A. Invernizzi, M. Luciani
Direzione grafica: Effetti srl
Impaginazione: G. Mazzetti
Segreteria di Redazione: E. Valli
Stampa: Magicgraph srl, Busto Arsizio (VA)

© Effetti srl 2020
Tutti i diritti di riproduzione, traduzione e adattamento parziale o totale,
con qualunque mezzo, sono riservati.

                                                                               2
Introduzione

Non è comune nella storia della medicina avere l’opportunità di eradicare un virus, eliminando sulla so-
cietà l’impatto di una patologia cronica importante come l’epatite C. La disponibilità di terapie antivirali
straordinariamente efficaci e sicure, con azione pangenotipica, ha permesso ai sistemi sanitari di poter
raggiungere un importante risultato in termini di sanità pubblica.
L’Italia al momento è fra i Paesi al mondo che ha trattato più pazienti e ciò fa pensare che l’obiettivo di
eradicare il virus possa essere raggiunto probabilmente prima del 2030, come stabilito dall’OMS. In bre-
ve tempo, sono stati raccolti dati di real life in ampie popolazioni di pazienti, creati registri e attuate reti
cliniche, individuati modelli operativi capaci di soddisfare le esigenze di un numero cospicuo di pazienti,
e progetti per catturare il sommerso, in particolare nelle categorie maggiormente esposte. Adesso la
sfida più importante è strutturare interventi pianificatori a livello delle singole Regioni, inclusivi anche dei
consumatori di sostanze.
L’uso iniettivo di sostanze è il fattore di rischio più importante per la trasmissione dell’infezione da HCV
e i consumatori di sostanze rappresentano il maggior serbatoio di malattia; è quindi naturale che le
strategie di eliminazione di HCV debbano necessariamente includere la cosiddetta special population
rappresentata dai consumatori di sostanze e dai detenuti.
Il Convegno La gestione dell’infezione da HCV: where is the gap? si è svolto a un anno dalla pub-
blicazione del Position paper che - generato dalla prima edizione dell’evento - ha definito, nella logica
delle best practice, le modalità della presa in carico del consumatore di sostanze con HCV con l’obiet-
tivo di facilitare l’accesso alle cure dei consumatori di sostanze. Anche in questa occasione gli operatori
dei Servizi per le Dipendenze (Ser.D) e della Sanità penitenziaria, specialisti infettivologi, epatologi e
psichiatri si sono confrontati per strutturare al meglio un modello clinico-operativo efficace e capace di
rappresentare un paradigma di integrazione tra ospedale e territorio, e un importante banco di prova
per i sistemi organizzativi sanitari.

                                                                                        Felice Alfonso Nava

3
Faculty
Massimo Andreoni
Cattedra di Malattie Infettive, Università Tor Vergata, Roma

Sergio Babudieri
SC Malattie Infettive e Tropicali, AO Universitaria, Sassari - Società Italiana di Medicina e Sanità
Penitenziaria (SIMSPe)

Roberta Balestra
Azienda Sanitaria Universitaria Integrata di Trieste

Lorenzo Contin
Azienda U.L.S.S. N. 6 Euganea, Padova

Felice A. Nava
UO Sanità Penitenziaria, Azienda U.L.S.S. N. 6 Euganea, Padova

Mirko Santi
Azienda Sanitaria Universitaria Integrata di Trieste

                                                                                                       4
Point of Care, modello
    clinico-operativo per
    l’eliminazione di HCV in Italia
    Felice A. Nava

Il 10% delle infezioni da HCV al mondo è rap-          che impediscono l’effettiva presa in carico per il
presentato dai consumatori di sostanze per via         trattamento presso i Ser.D dei Pwid con infezio-
iniettiva (Pwid, people who inject drugs) che          ne da HCV; ciò per la ragione che lo screening
rappresentano circa 6 milioni di persone secon-        dell’infezione non avviene in tutti i consumatori
do le stime delle Nazioni Unite (1); 3 milioni solo    di sostanze.
in Europa (2) di cui oltre la metà non diagnosti-      In generale, l’accesso a prevenzione, screening
cato (3).                                              e trattamento non è garantito ai consumatori di
In Italia non abbiamo dati epidemiologici certi,       sostanze a causa della scarsa disponibilità di ri-
sebbene sappiamo che il nostro è uno dei Paesi         sorse e delle regole di trattamento impegnative,
in Europa occidentale con il più alto di numero        delle politiche di criminalizzazione dei consumi
di pazienti HCV positivi (4). In Italia si stima che
vi siano circa 450mila consumatori di sostanze
                                                       Il trattamento dei consumatori di sostanze è una
ad alto rischio (cioè che a seguito del loro con-
                                                       priorità per la sanità pubblica, considerato che si
sumo hanno almeno una conseguenza negativa
                                                       stima siano circa 270mila gli individui HCV posi-
sulla loro salute) e di questi circa 150mila sono
                                                       tivi già in carico o non ancora in carico ai Ser.D
in carico ai Ser.D (5). Sulla base di ciò, ipotiz-
zando che la prevalenza di HCV nei consuma-
                                                       Figura 1 Epidemiologia di HCV nelle “popolazioni speciali”
tori di sostanze può raggiungere anche il 60%                   in Italia
(6), si può prevedere che almeno 90mila siano
                                                                                  Consumatori di sostanze italiani
gli utenti HCV positivi in carico ai Ser.D. Consi-
                                                           ~450,000              ~150,000             ~300,000                ~27%                >70%
derando che 300mila circa sono i consumato-               Consumatori          Consumatori     Consumatori        Consumatori      Consumatori
ri di sostanze non ancora in carico ai Ser.D, il         ad alto rischio      in trattamento cui il trattamento per via iniettiva di polisostanze
                                                                                               è necessario      in trattamento
numero di utenti HCV positivi potrebbe arrivare         Pazienti testati      Pazienti HCV+            Pazienti HCV+ nello studio             Detenuti HCV+
a 270mila. D’altra parte, la prevalenza di HCV            nei Ser.D             nei Ser.D                   DAVIS (N=543)3

nelle carceri oscillerebbe tra il 22 e il 38% (7),                                     1,9%                   3,1% 2,8%
dati che indicano che sono circa 30-35mila le              18,8
                                                            %                              0,4%
persone detenute in Italia con infezione da HCV                    38,5%
                                                           19,6                   7,5%                                63,9%
(Figura 1).                                                 %
Il trattamento dei consumatori di sostanze è,
di conseguenza, una priorità in termini di sa-             HIV    HBV      HCV                                                                   22–38%
                                                                                                                                                  HCV+
nità pubblica al fine di ridurre la circolazione di
                                                        1. Nava FA, et al. Italian Quarterly Journal of Addiction 2018:Mission 49:56–61; 2.Annual report to the
HCV ed eliminare la malattia. Nonostante ciò            Parliament 2017 on the status of drugs in Italy. Disponibile a:
                                                        www.politicheantidroga.gov.it/media/2439/relazione-al-parlamento_2018.pdf (accesso ottobre 2018);
                                                        3. Stroffolini T, et al. J Med Virol 2012;84:1608–12; 4. Zampino R, et al. World J Hepatol 2015;7:2323–30
allo stato attuale sussistono importanti criticità

5
Figura 2 Progetto SCUDO: criticità della presa in carico                                         Nonostante l’aumento del numero di
         nei Ser.D                                                                               individui testati e trattati, permangono
                                                                                                 ancora sostanziali criticità rispetto
                                 Cascade of care                             2017      2018      alla presa in carico dei pazienti HCV
                                                                                                 positivi nei Ser.D
      5579
   4486

                                                                                                 territorio di reti e modelli organizzativi adeguati
                                                                                                 a sostenere i programmi di eliminazione di HCV.
                                                                                                 I dati di un’indagine, condotta con metodo Del-
                2039
              1634

                                                                                                 phi, offrono inoltre uno spaccato attuale delle
                                                                                                 convinzioni e comportamenti dei medici all’in-
                          443
                         342

                                     298

                                                 200
                                    194

                                                           130

                                                                      154
                                                           113

                                                                      147
                                                140

                                                                                                 terno dei Servizi rispetto alle fasi della presa in
                                                                                    1
 In carico    Testati   HCV Ab+       HCV      Referral                             1
                                                          Trattati Riduzione Reinfezione         carico – screening, referral, trattamento, ridu-
                                     RNA+                          del danno
                                                                                                 zione del danno – utile per mettere in eviden-
                                                                                                 za le potenzialità del sistema ed evidenziare gli
 Ser.D.s ASST Melegnano-Martesana (MI) (n = 4); Ser.D. Bergamo ASST Papa Giovanni XXIII
 (n = 1); Ser.D. Firenze ASL Toscana Centro (n = 1), Ser.D. Novara ASL Novara (n = 1);           aspetti critici (9).
 Ser.D. Chiedi ASL Chieti (n = 1)

                                                     Nava FA. Dati non pubblicati, SCUDO Study
                                                                                                 Convinzioni e comportamenti
                                                                                                 medici nei Ser.D
                 di sostanze e dello stigma; inoltre, l’esperienza                               I risultati dimostrano che i medici dei Ser.D pre-
                 all’interno dei Servizi indica l’esistenza di diversi                           sentano un buon grado di consapevolezza delle
                 ostacoli operativi riconducibili alle caratteristi-                             azioni da compiere per la presa in carico della
                 che dell’utenza e agli stessi operatori.                                        popolazione a rischio di HCV. Il 70% circa ri-
                 I dati del progetto SCUDO, una survey condotta                                  conosce l’importanza cruciale dello screening
                 su 9 Ser.D italiani di 5 aree geografiche diverse,                              che deve essere offerto a tutti i pazienti rappre-
                 hanno evidenziato con chiarezza gli aspetti criti-                              sentando il presupposto essenziale per l’invio
                 ci presenti nei Ser.D rispetto alla presa in carico                             per il trattamento allo specialista infettivologo/
                 del paziente HCV positivo.                                                      epatologo. Nonostante ciò, lo studio ha fatto
                 Il progetto ha mostrato come nel 2018, rispetto                                 emergere una sostanziale eterogeneità di com-
                 al 2017, la cascata del trattamento non è mi-                                   portamento sull’importanza del re-testing nella
                 gliorata in maniera significativa, sebbene nell’ul-                             fase di follow-up del paziente a rischio.
                 timo anno vi sia stato un aumento del numero                                    Infine, mentre il counselling è recepito come
                 dei soggetti testati e trattati (dati non pubblicati)                           azione da promuovere a riprova della priori-
                 (Figura 2).                                                                     tà dell’aspetto relazionale del linkage to care,
                 La letteratura scientifica e l’esperienza concor-                               emergono fra i medici discordanze sull’attua-
                 dano sulla necessità di fare sistema per operare                                zione delle azioni di riduzione del danno in tutte
                 in modo integrato, in un’ottica interdisciplinare.                              le fasi del percorso di cura e sull’utilizzo del kit
                 Con questo obiettivo è stato avviato il processo                                di riduzione del danno (Figura 3).
                 che ha portato alla pubblicazione nel 2018 di un                                L’azione di presa in carico del consumatore di
                 Position paper (8) in cui un gruppo multidiscipli-                              sostanze con HCV all’interno dei Ser.D può e
                 nare di esperti ha individuato le fasi essenziali                               deve essere ottimizzata sia da un punto di vista
                 del patient’s journey dei Pwid con HCV, stabi-                                  culturale – la centralità dell’operatore è fonda-
                 lendo sulla base di best practice degli algoritmi                               mentale in tutte le fasi del processo – sia sotto
                 operativi capaci di permettere la costruzione sul                               l’aspetto strutturale e organizzativo dello scree-

                                                                                                                                                  6
ning e del linkage to care, su cui è possibile agi-           tore di sostanze perché è capace di portare
re “facendo sistema”, implementando sul terri-                all’interno dei Ser.D e delle carceri un percor-
torio un complesso di reti che valorizzi il lavoro            so preordinato e sequenziale di azioni che,
all’interno dei Ser.D e la collaborazione con gli             rimuovendo le barriere strutturali del referral,
specialisti infettivologi ed epatologi.                       agevola la diagnosi e l’accesso al trattamen-
                                                              to.
Il modello Point of Care                                      Il modello Point of Care permette inoltre di
Si tratta di un nuovo paradigma operativo che,                affrontare il tema della prevenzione della rein-
sfruttando la multidisciplinarietà, individua mo-             fezione introducendo nel percorso di cura le
delli organizzativi adeguati al raggiungimento                azioni di riduzione del danno che, finalmen-
degli obiettivi clinici preposti, che è al contem-            te entrate nei Livelli essenziali di Assistenza
po sicuro e sostenibile per facilitare l’accesso              (LEA), non sono ancora assicurate a livello
al trattamento delle popolazioni speciali e che               nazionale (Figura 4).
abbia come risultato l’eliminazione di HCV.                   Il modello Point of Care (Figura 5) è stato spe-
In questo senso, il Point of Care è un modello                rimentato nei Ser.D e nelle carceri nel piano di
efficace per la presa in carico del consuma-                  eliminazione di HCV della Regione Veneto; nel

 Figura 3 Stato dell’arte nei Ser.D: le barriere della presa in carico

    Grado di consapevolezza – Screening
Figura 4 Trattamento dei Pwid HCV positivi:                                                           Il Point of Care è un modello efficace
         livelli essenziali                                                                           per la presa in carico del consumato-
                                                                                                      re di sostanze perché si fonda su un
                                Referral
                                                                               Riduzione              percorso preordinato e sequenziale di
                                                                               del danno
                                                                                                      azioni che rimuovendo le barriere del
                                                                                                      referral, facilita diagnosi e accesso al
                                                                                                      trattamento
  Screening                                           Trattamento

                                                                                                      rispetto delle indicazioni AIFA, permette la ge-
 Consapevolezza             Connesso                   Relativi                 Conoscenza
                            al sistema                al sistema                  e stigma            stione organica del Pwid attraverso la figura
                       Nava FA, et al. Italian Quarterly Journal of Addiction 2018:Mission 49:56–61   dell’infermiere come case manager e si sviluppa
                                                                                                      in tre fasi che prevedono:
                                                                                                      g test rapido, counselling di patologia, prelievo

Figura 5 Test & Treat: il modello Point of Care nei Ser.D                                                 ematico, esami per la valutazione epatologi-
                                                                                                          ca, counselling pretrattamento;
Fase 1                                                 Fase 2                        Fase 3
Giorno 1                                               Giorno 2                      Giorno 3         g valutazione specialistica con l’intervento

                                                                                                          dell’infettivologo/epatologo: attraverso l’uti-
                                                                            Trattamento                   lizzo del Fibroscan mobile, presente all’inter-
                                                                Inizio      e follow-up
                                                    Valutazione trattamento
                                                                                                          no della struttura, per completare la valuta-
                                        Counselling epatologica                                           zione e facilitare l’inizio del trattamento;
                          APRI o        pre-tratta-
              Counselling FIB-4 +       mento                                                         g il follow up gestito dall’équipe Ser.D./Carce-
 Test         patologia   Test RNA
 rapido                   (carica                                                                         re coordinata dal case manager.
                          virale e
 salivare
                          genotipo)                                                                   Si tratta di un modello applicabile e adattabi-
                                                                                                      le alle esigenze delle diverse realtà dei Servizi
                                                                                                      presenti sul territorio che, diventando hub di un
                                                                                                      sistema integrato e proattivo all’interno della
                                                                                                      rete assistenziale delle aziende sanitarie, mira
                                      Nava FA. Quaderno ReAdfiles 2019; Suppl. n. 2, n.2: 10-15       a ridurre la prevalenza dell’infezione e a contra-
                                                                                                      stare la circolazione del virus.
                                                                                                      Nell’ottica della personalizzazione dei percorsi,
Figura 6 Test & Treat: il modello Point of Care semplificato                                          in presenza di una revisione dei criteri AIFA in
                                                                                                      una logica di semplificazione dei trattamenti,
                                                                                                      si può ipotizzare che le fasi del Point of Care
                                                                                 Trattamento e        seguano dei criteri essenziali, dove la caratte-
                                                                                 follow-up
                                                           Inizio                                     rizzazione del genotipo segue l’inizio del trat-
                                                           trattamento
                                        Fibroscan
                                                                                                      tamento (Figura 6). Le evidenze dimostrano,
                      Counselling
    Test rapido       patologia e
    Finger stick      trattamento

                                                                                                      Il Point of Care è un modello applica-
                                                                                                      bile e adattabile alle varie realtà terri-
                                                                                                      toriali che, affrontando anche il tema
                                                                                                      della reinfezione attraverso azioni di
                           Nava FA. Personal communication (modello modificato da Grebely et al.,
                                                                                                      riduzione del danno, mira a ridurre la
                                                Export rev. Mol. Diagn. 2017;17(12):1109-1115)        prevalenza e la circolazione di HCV

                                                                                                                                                      8
inoltre, come una offerta di un percorso di cura        Figura 7 ASST Melegnano Martesana: indagine
integrato e di azioni di riduzione del danno tra-                di economia sanitaria
versali per tutte le fasi della presa in carico, così                         Analisi per silos – Real World
come suggerisce l’OMS, comporti una gestio-                Screening & Referral       Trattamento          Monitoraggio & Follow up
ne razionale delle risorse umane e strumentali
disponibili.

Ritorno in salute e costi evitabili
I risultati di un’indagine di economia sanitaria
condotta presso l’ASST Melegnano-Martesa-                      € 376-571               € 531-690                     € 390-467
na ha dimostrato che il percorso di trattamento                                       € 1.297-1.728

di un consumatore di sostanze può essere un
intervento efficace e sostenibile con un ritorno                            Analisi per silos – Point of Care
di salute rilevante sia per l’individuo che per la              Screening             Trattamento          Monitoraggio & Follow up
società (10).
L’analisi dimostra che il costo del percorso del
paziente Pwid con HCV nelle condizioni di real
world - escluso il farmaco - variano tra € 1279
e 1728 (10). Analogamente ad altre valutazio-
ni regionali (11), l’analisi si è basata sui costi            € 217,40                    € 38                        € 320,20

medi stimati del personale medico, infermieri-                                          € 575,60

stico e di laboratorio coinvolto nel percorso di
                                                                                                      Nava FA, et al. ReAdfile 2018;19: 35-38
cura, anche in termini di ore di lavoro prestato,
e dei costi ospedalieri degli esami di laborato-
                                                        I risultati di un’indagine di economia sanitaria
rio e delle attrezzature utilizzate. In particolare,
                                                        mostrano che il percorso strutturato del paziente
dell’intero costo € 376-571 sono assorbiti dalle
                                                        Pwid con HCV è un intervento efficace, sosteni-
attività di screening e referral, € 531-690 dalla
                                                        bile con un ritorno in salute rilevante per l’indivi-
fase di trattamento e € 390-467 dalle attività di
                                                        duo e la collettività
monitoraggio e follow-up. Se a questa analisi si
applicano gli step della presa in carico struttu-
rata e integrata di best practice come definita         Pwid non trattato è in grado di infettare alme-
dal Position paper (8), i costi medi si contrag-        no 20 altre persone in 3 anni, si evince come
gono del 12%, riducendosi a € 1159-1504 per             un trattamento determinerebbe un risparmio di
paziente (10).                                          almeno 30mila euro di costi di trattamento di
Rispetto alla programmazione sanitaria, la defi-        infezioni evitate (12).
nizione a livello regionale dei piani per l’elimina-    L’analisi per silos del Point of Care ha consenti-
zione di HCV dovrebbe inoltre considerare che,          to di valutare i costi per singola fase del modello
sempre escludendo il costo del farmaco, il co-          di trattamento. In particolare, essi si assestano
sto sanitario di un soggetto Pwid con HCV non           su € 217 per la fase di screening e referral, su €
trattato è pari a circa € 250; in altri termini, un     38 per la fase di trattamento (escluso il farma-
soggetto trattato costerebbe quanto 5 soggetti          co), e di € 320 per il monitoraggio e il follow-up,
in attesa di trattamento.                               per un costo totale per paziente di € 576. Se-
Inoltre, in relazione al ritorno di salute, poiché      condo questi dati un paziente trattato costereb-
i dati di letteratura segnalano che un paziente         be quanto due pazienti non in cura. (Figura 7).

9
L’evoluzione del trattamento
dell’epatite C: nuovi modelli
di gestione
Massimo Andreoni

         L’Organizzazione mondiale della sanità (OMS)                   Per le loro caratteristiche, i nuovi re-
         ha stabilito obiettivi e tempi per il controllo glo-           gimi con DAA si sono dimostrati alta-
         bale dell’HCV che dovrà essere raggiunto entro                 mente efficaci nelle popolazioni spe-
         il 2030 aumentando le diagnosi del 90%, i trat-                ciali come i Pwid, anche in condizioni
         tamenti dell’80%, e riducendo i casi di nuove in-              di real world
         fezioni dell’80% e del 65% la mortalità correlata
         (1). L’eliminazione di HCV entro il 2030 contri-
         buirà ad abbattere il numero di infezioni da HBV              L’introduzione dei DAA di nuova generazione ha
         e HCV dai 6-10 milioni del 2015 a 900mila e il                permesso di passare dal 6% di risposta virolo-
         numero di morti da 1.34 milioni a 500mila (1).                gica sostenuta (SVR) degli inizi dell’era interfe-
         Secondo le stime delle Agenzie che monitorano                 ronica alla possibilità di trattare con successo
         come i paesi del mondo si stanno proiettando                  la quasi totalità di pazienti. Affidandosi a linee
         verso l’obiettivo dell’OMS, l’Italia è tra i nove             guida che semplificano la gestione dei pazien-
         paesi che a livello mondiale sarà in grado di ri-             ti naive ed experienced con gradi diversificati
         spettare la scadenza temporale del
         2030.                                      Figura 1 Il regime di trattamento anti-HCV ideale
         I dati dell’Agenzia italiana del far-                  per i Pwid
         maco (AIFA) indicano che a fine
                                                      Caratteristiche del trattamento        Vantaggi nella popolazione Pwid
         giugno 2019 sono stati avviati oltre                       anti-HCV
         185mila trattamenti, in gran parte                                                          Riduzione della progressione
                                                               Elevata efficacia                   dell’epatopatia, della mortalità
         terminati con successo, tratteg-                            (>95%)                            per tutte le cause e della
         giando un andamento delle pre-                                                                  trasmissione del virus

         scrizioni che non si è ancora sta-                      Breve durata                    Periodi di breve durata facilitano
                                                                                                        il trattamento dei Pwid
         bilizzato (2). Mantenendo lo stesso
         ritmo di accessi al trattamento                                                         Elevata aderenza al trattamento
                                                                    Aderenza
         l’Italia è avviata a eliminare HCV                                                                tra i Pwid (70-96%)

         in anticipo sui tempi. Un percor-
                                                                                              Estensione dell’accesso al trattamento
                                                                   Semplicità
         so virtuoso che si è concretizzato                (es. monosomministrazione            anti-HCV (es. Ser.D, nuclei operativi
                                                              orale giornaliera senza          alcoldipendenze, istituti penitenziari,
         combinando tra loro cure straor-                   necessità di monitoraggio            programmi di scambio di siringhe,
         dinariamente efficaci, interventi di                  durante trattamento)           assistenza sanitaria territoriale, MMG).
                                                                                                  Il trattamento anti-HCV in terapia
         prevenzione mirati e nuovi modelli               Sicurezza e tollerabilità            sostitutiva con oppioidi è sicuro, con
                                                                      ottimali                 bassi tassi di eventi avversi gravi e di
         di approccio diagnostico e di ge-                                                            eventi causa di interruzione
         stione del paziente.

                                                                                                                                 10
Figura 2 La prioritizzazione del trattamento anti-HCV nei Pwid

                                           Australian Needle Syringe Program Survey (n=2000-2500)
                                           Declino della prevalenza di HCV dal 2015 (57%) al 2017 (49%; trend test χ2 p
Con un tasso di rischio di trasmettere
Figura 3 Stima della popolazione infetta in Italia
                                                                                                                 l’infezione 100 volte più alto della via
     Via di trasmissione            N. pazienti N. pazienti                  Nuove          N. effettivo         sessuale, la popolazione Pwid alimenta
                                    (pre DAA) curati con DAA                infezioni      pazienti infetti
                                                                                                                 l’infezione e richiede interventi specifici
      Consumatori                     113.995             12.564               441             101.871
      di sostanze                                                                                                per semplificare la cascade of care
      MSM (pratiche                   39.458               7.990               454              31.922
      sessuali a rischio)

      Tatuaggi e piercing             91.120              15.729               497              75.888           nella pratica clinica lo dimostrano – la persi-
      Emotrasfusioni                  153.369             34.024                 0             119.345
                                                                                                                 stenza di comportamenti a rischio può invalida-
                                                                                                                 re i risultati della terapia anti-HCV e che occorre
      Trasmissione verticale          16.738               3.415                42              13.365
                                                                                                                 potenziare le azioni di riduzione del danno per
      Siringhe di vetro               142.891             32.933                 0             109.958           massimizzare la riduzione della trasmissione di
                                                                                                                 HCV: il tasso di infezione nei Pwid si riduce del
?     Fattore di rischio
      sconosciuto
                                      136.300             31.661               667             105.306
                                                                                                                 71% combinando la somministrazione di te-
      Totale                          693.870            138.316              2.100            557.654           rapia agonista a un’elevata copertura dei pro-
                                                         185.694                               510.276           grammi di scambio di siringhe (7).
                                                                                                                 Nonostante i dati di prevalenza e incidenza indi-
1. Risultati modello epidemiologico; 2. Dati dal Registro AIFA suddivisi per fattore di rischio utilizzando il
modello dei dati sulla distribuzione della fibrosi per la via di trasmissione; 3. Analisi basata sui dati
SEEIEVA e parere degli esperti; 4. Popolazione HCV RNA+ effettiva = colonna 1 – colonna 2 + colonna 3
                                                                                                                 chino nei Pwid la popolazione su cui concentra-
                                                                                                                 re gli sforzi verso l’eliminazione di HCV, in Italia
                                                             IQVIA epidemiological model output, Sept. 2018
                                                                                                                 non abbiamo ancora contezza dei numeri su cui
                                                                                                                 lavorare. Considerando il numero di individui in-
                      stitutiva (11 studi; n=1905) e di 5.86/100 an-                                             fetti nell’era pre-DAA, il numero di pazienti cu-
                      ni-paziente nei Pwid attivi (19 studi; n=4116)                                             rati e i casi di nuove infezioni sulla base dei dati
                      (4), rilevando come nella maggior parte delle                                              clinici e di letteratura, è possibile stimare che la
                      casistiche sia inferiore a quello osservato negli                                          popolazione attualmente infetta da HCV in Italia
                      MSM (Men who have sex with men), se affron-                                                sia costituita da 500mila persone, di cui oltre
                      tato all’interno di strategie che agiscono sulla                                           100mila sono i pazienti con infezione correlata
                      viremia di popolazione.                                                                    alla tossicodipendenza (Figura 3).
                      Iversen e coll. hanno dimostrato che prioritizza-
                      re il trattamento dei pazienti Pwid, estendendo                                            La semplificazione degli algoritmi
                      la capacità di accesso alle terapie, determina la                                          diagnostici
                      riduzione della prevalenza di viremia anche nella                                          Con una prevalenza globale di HCV del 67% (8)
                      popolazione a maggior rischio di trasmettere il                                            e un tasso di rischio di trasmettere l’infezione
                      virus (5): il sistema di sorveglianza australiano                                          fino a 100 volte più alto della via sessuale (9),
                      ha infatti documentato che quadruplicando il                                               la popolazione Pwid auto-alimenta l’infezione
                      tasso di trattamenti tra i Pwid che si avvalevano                                          e richiede interventi specifici per semplificare la
                      del programma nazionale di scambio di siringhe                                             cascade of care, in grado di accorciare i tempi
                      e aghi puliti, la viremia di popolazione si è di-                                          della diagnosi e di assicurare il rapido aggan-
                      mezzata (Figura 2).                                                                        cio dei pazienti alla cura. L’approccio test and
                      Sono inoltre disponibili modelli che rivelano                                              treat è infatti cruciale per minimizzare il rischio
                      come, nonostante le reinfezioni, sia possibile                                             di “perdere” i pazienti lungo il percorso, soprat-
                      eliminare l’infezione da HCV in popolazioni con                                            tutto se appartenenti alle categorie a maggior
                      prevalenza della viremia del 60% incrementan-                                              svantaggio sociale ed economico come i Pwid.
                      do solo dell’8% i tassi di trattamento antivirale                                          Occorre un cambio di prospettiva da parte del
                      (6). Certo è che – modelli matematici validati                                             sistema sanitario per concentrare gli attuali

                                                                                                                                                                12
passaggi del linkage to care in due visite ideali       Figura 4 Test rapido sierologico con test reflex
per portare la cura a livello del paziente.                      su campioni anti-HCV positivi
La semplificazione degli algoritmi diagnosti-
ci è favorita dalla disponibilità di test rapidi e                                                      Laboratorio centrale
di test Point of Care, efficaci per promuovere
                                                                                                           Test HCV RNA
l’accesso allo screening e la gestione decen-           Prescrizione test anti-HCV            Prelievo     1-2 settimane        Risultato test
                                                           con viremia riflessa             (infermiere)                          diagnosi
tralizzata dei pazienti marginalizzati. Rispetto                                                                                  (medico)
                                                                 (medico)
al test sierologico tradizionale, l’impiego di test                          100%   100%                            100%
                                                                100
rapido sierologico on site migliora il processo
di cura; consente lo screening simultaneo per
                                                                        80                     74%
HBV, HCV e HIV, di ricevere nell’immediatezza                                              (100% di Ab+)

il risultato dell’esame e di agganciare i pazienti
                                                         Pazienti (%)
                                                                                                                                                 51%
                                                                        60                                                         56%          (92%
alla cura nel 90% dei casi (10). L’impatto del-                                                                                               referral)
la diagnosi decentralizzata sul sistema di cura
                                                                        40
è favorito anche dalla possibilità di effettuare
in una singola visita il test rapido sierologico
                                                                        20
seguito da test reflex su campioni risultati an-                             326     326      241                    241            134          123
                                                                                     326      326                                   241          241
ti-HCV positivi (11) (Figura 4).
                                                                         0
Inoltre, la raccolta di campioni di sangue secco                             HCV    HCV RNA HCV RNA+               HCV RNA+ Referral             Prima
                                                                             Ab+      Test                                                       Visita
permette di eseguire il test di conferma diagno-                                               Seña AC, et al.. Public Health Rep. 2016;131(suppl 2):57-64.
stica sullo stesso campione utilizzato per il sag-
gio di screening originale; richiede ancora l’invio     L’approccio test and treat è essenziale per mi-
al laboratorio centrale e una seconda visita per        nimizzare il rischio di perdere i pazienti lungo il
ritirare il risultato, ma evita la necessità del pre-   percorso di cura, soprattutto se appartenenti alle
lievo e può essere raccolto da figure diverse da        categorie a maggior svantaggio sociale ed eco-
quella dell’infermiere, quali i pari e gli operatori    nomico come i Pwid
di comunità (12).
Infine, lo sviluppo di test Point of Care dell’HCV      ne della II Giornata Mondiale dei Poveri presso
RNA su campioni di sangue capillare median-             un ambulatorio messo a disposizione per una
te fingerstick è un nuovo avanzamento verso             settimana dalla Santa Sede. L’esperienza ha
la diagnosi di infezione attiva in una sola visita:     dimostrato la fattibilità dell’approccio nelle per-
gli studi di real world in persone con storia di        sone senza fissa dimora: su 203 persone esa-
dipendenza da droghe e nelle persone senza              minate, 10 sono risultate positive al test rapido
fissa dimora, hanno dimostrato sensibilità e            anticorpale; ha ricevuto conferma diagnostica il
specificità prossime al 100% e tempi rapidi di          60%; di queste, la metà è stata trattata e curata
esecuzione (60 min) (13-15) che possono esse-           con successo (Figure 5-6).
re sfruttati per fornire informazioni su patologia,
trattamento e azioni di riduzione del danno e           Metodi non invasivi e assistenza
per stabilire una relazione con persone difficil-       territoriale
mente agganciabili dal sistema sanitario.               Un altro passo verso la semplificazione è il
La prima esperienza italiana con il test per la         superamento della valutazione della stiffness
rilevazione dell’infezione attiva da HCV è stata        epatica mediante Fibroscan, disponibile in
condotta da un’équipe della UOC di Malattie In-         pratica solo presso i centri specialistici di rife-
fettive dell’Università di Tor Vergata in occasio-      rimento. APRI e FIB-4 hanno buona sensibilità

13
Figura 5 Il modello semplificato - UOC Malattie Infettive policlinico Tor Vergata
    Visita 1             Visita 2                    Visita 3             Visita 4                       Visita 5                 Visita 6
                                      Laboratorio                                         Laboratorio
                                       centrale                                            centrale

                                     Test anti-HCV                                       Test HCV RNA
                                     1-2 settimane                                       1-2 settimane
      Test              Prelievo                     Risultato test         Prelievo                     Risultato test              Trattamento
    anti-HCV          (infermiere)                     diagnosi           (infermiere)                     diagnosi                    (medico)
    (medico)                                           (medico)                                            (medico)

                                                      Visita 1              Visita 2                                      Visita 3

                                                                                                                              +
                                                                                             Laboratorio
                                                                                              centrale
                                                                                            Test HCV RNA
                                                                                            1-2 settimane
                                              Test rapido anti-HCV           Prelievo                        Risultato test
                                              (personale sanitario)        (infermiere)                        diagnosi
                                                                                                               (medico)

                                                               Visita 1                    Visita 2

                                                                                          Trattamento
                                                                                            (medico)
                                                                                                                 Andreoni M. Comunicazione personale

La possibilità di effettuare in una singola visita il test rapido sierologico seguito
da test reflex sui campioni risultati positivi ha favorito la diagnosi decentralizzata
dell’infezione da HCV e un maggior aggancio alla cura dei pazienti marginalizzati

e specificità, tale da permettere di individuare                           inviarli al centro specialistico per un’accurata
con sufficiente accuratezza, in una prima va-                              valutazione epatologica, la gestione del tratta-
lutazione pre-terapia, i pazienti con cirrosi e                            mento e la sorveglianza post-terapia per epa-
                                                                                          tocarcinoma.
                                                                                          Infine, la razionalizzazione della
Figura 6 Il modello semplificato nelle persone senza
                                                                                          cascade of care potrebbe preve-
           fissa dimora: risultati
                                                                                          dere sempre più il coinvolgimento
 n. 203                                                                                   di figure diverse dallo specialista
 Sesso (M)                          163/203 (80.3%)
 Italiani                           26/203 (12.8%)                                        nel processo terapeutico. Data
 Età (media)                        40                                                    la semplicità della prescrizione e
 Consumatori di sostanze            17/203 (8.4%)
 Disoccupati                        158/203 (77.8%)-sottoccupati 19.7%                    del monitoraggio, lo specialista
 Mai eseguito test HCV              153/203 (75.4%)                                       si renderebbe necessario per la
 Mai eseguito test HIV              142/203 (70%)
                                                                                          gestione dei casi più comples-
 HCV                                                                                      si; in assenza di gravi comorbi-
 Test rapido anticorporale POSITIVO 10/203 (4.9%)
                                                                                          dità ed epatopatia avanzata, il
                                    • 7/10 già conoscevano il proprio sierostato
                                    • 4/10 consumatori di sostanze                        trattamento anti-HCV potrebbe
                                    • 5/10 italiani, 4/10 Est Europa, 1/10 Africa
                                    • Mantoux +: 5/10                                     efficacemente essere gestito da
                                    • nessuna coinfezione
                                                                                          medici di base e da altri operatori
 Test rapido molecolare POSITIVO    6/10 (60%)
                                    3/6 (50%) curati                                      sanitari al di fuori dei centri pre-
                                                                                          scrittori (16-19).

                                                                                                                                                   14
Il ruolo dell’infermiere nel percorso
   di diagnosi, cura e follow-up
   del paziente con HCV
   Lorenzo Contin, Mirko Santi

Il modello Point of Care è inteso a garantire          Considerando le peculiarità sanitarie
all’interno dei Ser.D e delle carceri il trattamento   e socio-assistenziali della popolazio-
precoce dell’infezione da HCV collocando gli in-       ne Pwid, è indispensabile assicurare
terventi di screening, gestione e cura in un per-      continuità temporale e interazione tra
corso preordinato, sequenziale e rapido. E’ un
                                                       i professionisti coinvolti nel processo
programma per impostare in maniera sistema-
                                                       di cura
tica e ordinata lo screening e la diagnosi e per
potenziare la presa in carico in modo integrato        caratterizza in base ad assunzione di respon-
e multidisciplinare, che sia al tempo stesso fles-     sabilità (primary nursing) (6,7), grado di au-
sibile, personalizzato e di prossimità.                tonomia e autogestione, competenze cliniche
La presa in carico deve inoltre includere le azioni    specifiche (advanced practice nursing) (8) fi-
di riduzione del danno in tutte le fasi del percor-    nalizzate ai bisogni del paziente (patient focus
so per rispondere all’esigenza di prevenzione          care). Sono modelli organizzativi e di pratica
dell’infezione e della reinfezione, avvalorate da      professionale che enfatizzano il concetto di
evidenze scientifiche e linee guida di trattamen-      prendersi cura della persona, e che prevedono
to dell’HCV. Ciò presuppone assicurare conti-          capacità di dialogo reciproco e di interazione a
nuità temporale e interazione tra i professionisti     livello multidisciplinare.
coinvolti, considerando le peculiarità sanitarie
e socio-psicologiche della popolazione desti-
                                                       Figura 1 PWID con HCV: cofattori di progressione,
nataria dell’offerta di cura, su cui l’infezione di
                                                                comorbidità e cronicità
HCV incide con un ampio corollario di cofattori
di malattia e di comorbidità (Figura 1).                • Coinfezione con HBV
                                                          e HIV attiva o inattiva
                                                                                                          Neurologico
                                                        • Alcool                                            deficit
L’evoluzione del ruolo                                  • Fumo
                                                                                      Dermatologico
                                                                                                           cognitivo
                                                                                                                         Cardiovascolare
dell’infermiere                                         • Diabete                         porfiria
                                                                                       cutanea tarda                        CAD; ictus
                                                        • Obesità e sindrome
La scelta del case manager infermiere (1-5)               metabolica
come coordinatore del nuovo modello orga-
nizzativo dipende da più fattori. Il primo è cer-                                   Polmonare
                                                                                                              HCV            Metabolico
                                                                                       fibrosi                                diabete
tamente riconducibile all’evoluzione del ruolo                                      polmonare
                                                                                     idiopatica
dell’infermiere; dalla semplice esecuzione di
                                                                                                   Renale
                                                                                                                 Linfoproliferativo
compiti (functional nursing) si è passati all’a-                                                  glomerulo
                                                                                                                      tumori a
                                                                                                    nefrite
dozione di modelli infermieristici strutturati e                                                                      cellule B

gratificanti in cui l’operatività dell’infermiere si

15
Il case manager, quale nesso tra azioni
Figura 2 Il case manager e la popolazione PWID
         con HCV nel Ser.D e nelle Carceri                                             e figure professionali differenti, rende
                                                                                       possibile l’aggancio al trattamento an-
                                                                                       ti-HCV in ambiti diversi da quelli spe-
                                       Integrare le azioni
                                    di riduzione del danno                             cialistici con la realizzazione di pro-
                                      nella pratica clinica
                                                                                       grammi di prossimità

    Monitorare i risultati                                          Integrarsi con     costante e continuo che rende possibile la rela-
    raggiunti (follow up)                                            gli specialisti
                                                                                       zione terapeutica per accompagnare i pazienti in
                                       Persona
                                                                                       un percorso di cura che prevede una molteplicità
                                                                                       di interventi, e portarli a un buon livello di autono-
          Potenziare la relazione                                                      mia nel minor tempo possibile.
           e la comunicazione                                 Sviluppare programmi
                                                                   di prossimità
                                                                                       Il primary nursing garantisce continuità e qualità
              con i pazienti
                                                                                       dell’assistenza, personalizzazione e, preveden-
                                                                                       do un unico infermiere di riferimento respon-
                                                                                       sabile, assicura la soddisfazione delle persone
                                                                                       prese in carico così come l’infermiere, facendosi
               Il primary nursing, in particolare, è un model-                         interprete e promotore dei loro bisogni, facilita
               lo assistenziale che privilegia qualità e sviluppo                      l’interazione con la parte specialistica (Figura 2).
               delle competenze professionali, la personaliz-                          In questo contesto, il modello del case mana-
               zazione della relazione tra infermiere ed utente,                       gement è la pratica professionale più funziona-
               la responsabilità e la professionalità dell’infer-                      le all’aggancio con la popolazione afferente ai
               miere in relazione alla presa in carico della per-                      Ser.D per lo screening e il trattamento anti-HCV
               sona, ma soprattutto affianca alle competenze                           poiché agevola l’accesso alla terapia, svolge un
               dell’assistenza la conoscenza profonda della                            ruolo proattivo rispetto alla mancata presenta-
               persona.                                                                zione agli appuntamenti prefissati, promuove
               Nei luoghi come i Ser.D, è il contatto duraturo,                        comportamenti protettivi rispetto al rischio di
                                                                                       reinfezione con interventi di counselling ripetuti
                                                                                       prima, durante e dopo il trattamento.
Figura 3 L’approccio nel modello Point of Care
                                                                                       Il case management è il nesso, il filo condutto-
                                                                                       re tra azioni e figure professionali differenti con
                              AREA COGNITIVA                                           il fine di rendere possibile l’aggancio al tratta-
                               ansia
                               depressione                                            mento anti-HCV anche in ambiti diversi da quelli
                               concentrazione
                                e attenzione                                           specialistici con la realizzazione di programmi di
                                                                                       prossimità. Il case manager infermiere nei Ser.D
                                                         AREA PSICOLOGICA
                                                                                       o nelle carceri si assume il compito di lavorare
  AREA FISICA                  Approccio                  autoefficacia
   controllo dello stress                                autostima
   Salute e well-being         olistico                  motivazione a raggiungere
                                                           e mantenere l’astinenza
                                                                                       Il case management ha dimostrato
                                                                                       essere la pratica più funzionale
                              AREA SPIRITUALE
                              opportunità per                                          all’aggancio della popolazione
                              nuova chance                                             afferente ai Ser.D poiché affianca
                              e stile di vita
                                                                                       alle competenze dell’assistenza la
                                                                                       conoscenza profonda della persona

                                                                                                                                        16
all’interno del progetto per l’integrazione delle     Figura 4 Test & Treat: il modello Point of Care nei Ser.D
competenze specialistiche e il raggiungimen-
                                                       Fase 1                                             Fase 2                      Fase 3
to di risultati comuni. E’ un approccio olistico       Giorno 1                                           Giorno 2                    Giorno 3

con cui, facendo leva sull’offerta della terapia
anti-HCV, la persona si sente protagonista di                                                                                   Trattamento
                                                                                                                    Inizio      e follow-up
un percorso individualizzato dallo screening al                                                         Valutazione trattamento
follow-up e prende consapevolezza dei suoi bi-                                              Counselling epatologica
                                                                              APRI o        pre-tratta-
sogni di salute.                                                  Counselling FIB-4 +       mento
                                                       Test       patologia   Test RNA
                                                       rapido                 (carica
                                                                              virale e
La presenza dell’infermiere                            salivare
                                                                              genotipo)
nel modello Point of Care
Nel modello Point of Care, il case manager in-
fermiere ha diverse possibilità di agganciare il
consumatore di sostanze: il dialogo favorisce la
raccolta di informazioni che riguardano la sfera
                                                                                          Nava FA. Quaderno ReAdfiles 2019; Suppl. n. 2, n.2: 10-15
fisica, cognitiva, psicologica e spirituale del pa-
ziente (Figura 3).
Nonostante la fase 2 del modello Point of Care        Offrendo un’assistenza più vicina e attenta alle
abbia carattere sostanzialmente medico spe-           necessità della persona, la presenza dell’infer-
cialistico, emerge la funzione del case mana-         miere contribuisce a migliorare la qualità della
ger infermiere nel coordinare i passaggi tra          vita del paziente e delle cure e a ridurre lo spreco
valutazione specialistica, inizio e prosecuzione      delle risorse
del trattamento, assicurando la continuità del
linkage to care. Agendo sulla relazione tera-
peutica e il supporto motivazionale, l’infermie-      concentra sulla prevenzione delle reinfezioni,
re monitora, in modo congiunto, la compliance         valutando la fruizione delle azioni di riduzio-
alla terapia e valuta la qualità di vita del pa-      ne del danno, e sulla persona osservando il
ziente (9).                                           cambiamento comportamentale e l’eventuale
La valutazione dell’aderenza alla terapia per-        insorgenza di complicanze e comorbidità per
mette di intervenire con azioni mirate in funzio-     attivare l’aggancio precoce (Figura 4).
ne delle competenze e del grado di autonomia          La presenza dell’infermiere nel modello Point
del paziente (follow-up telefonici, consegna          of Care contribuisce ad aumentare la qualità di
frazionata del farmaco, ecc.) e finalizzate al        vita, migliorare la qualità delle cure, e a ridurre
raggiungimento degli outcome infettivologici,         lo spreco di risorse attraverso un’assistenza
tossicologici e comportamentali (Figura 4).           personalizzata più vicina e attenta alle neces-
Nella fase 3, l’attività del case manager si          sità della persona.

17
Il patient’s journey del consumatore
di sostanze con HCV: l’esperienza
del Ser.D
Roberta Balestra

                Proattività, flessibilità ed interdisciplinarietà                  Nonostante le criticità di organico, si
                nella gestione del trattamento dell’epatite HCV                    assiste oggi a un maggior sforzo orga-
                sono elementi metodologici indispensabili per                      nizzativo nei Ser.D, alimentato anche
                riuscire a valutare clinicamente e curare pa-                      dall’interesse dell’utenza verso i nuovi
                zienti complessi come i consumatori di sostan-                     farmaci, più efficaci e meglio tollerati
                ze per via iniettiva (Pwid).
                I dati epidemiologici evidenziano che la media
                nazionale dei Pwid sottoposti a screening nei                      Ser.D. Percorsi facilitati e protocolli integra-
                servizi per le dipendenze è intono al 20% de-                      ti ospedale-territorio sono molto efficaci per
                gli utenti in carico, pur rappresentando questa                    ottenere una buona aderenza al trattamento,
                popolazione il réservoir maggiore dell’infezione                   poiché consentono di valorizzare le specifiche
                oggi in Italia. Per raggiungere obiettivi signifi-                 competenze in gioco e di tenere in conto le
                cativi di sanità pubblica risulta quindi prioritario               problematiche di un’utenza così complessa.
                intercettare il bisogno sommerso, sviluppando                      Il cambiamento prognostico epocale dell’in-
                le attività territoriali volte all’intercettazione dei             fezione da HCV, ottenuto grazie agli antivirali
                soggetti non ancora in trattamento, e poten-                       DAA, responsabilizza i sanitari dei Ser.D e gli
                ziare l’offerta di testing e di counselling nei                    specialisti infettivologi ed epatologi a pro-
                                                                                   porre la terapia a tutti i soggetti viremici, per
Figura 1 Integrazione come punto di forza                                          perseguire una progressiva eliminazione del
                                                                                   virus. Nonostante i Ser.D scontino criticità di
                        DIPARTIMENTO DELLE DIPENDENZE
                                                                                   organico che si riflettono inevitabilmente sulla
            Punto cardine del modello integrato, con funzione di regia.            loro capacità di risposta, si assiste oggi ad un
           Qui vengono svolte le attività di approfondimento diagnostico
           per l’infezione HCV ed il care linkaging, con invio concordato          maggiore sforzo organizzativo in questo spe-
                  verso gli altri due centri. Raccolta dati coordinata.
                                                                                   cifico settore, alimentato anche dall’interesse
                                                                                   che l’utenza sta dimostrando verso i nuovi far-
                                                                                   maci, più efficaci e meglio tollerati.
                                                                                   Il Dipartimento delle Dipendenze (DDD) di Trie-
       S.C. CLINICA PATOLOGIE
             DEL FEGATO                               S.C. MALATTIE INFETTIVE      ste ha garantito l’attività di screening on site
  Principale centro di riferimento per                     Principale centro di
                                                        riferimento per pazienti   con continuità dal 1985 ad oggi, in collabo-
   pazienti con età < 25 anni e con
                                                           con età > 25 anni.
    quadri epatopatici più avanzati.                                               razione con il reparto di infettivologia, stante
                                                                                   l’alta diffusione dei comportamenti a rischio di
                                                                                   contagio e di trasmissione e l’alta prevalenza
                                                                                   delle patologie infettive correlate.
                                                                                   Negli anni, è stata migliorata l’organizzazione

                                                                                                                                18
delle attività, attraverso l’individuazione di un       Figura 2 Le fasi del percorso diagnostico-terapeutico
percorso di valutazione diagnostica, cura, fol-
low-up e monitoraggio, caratterizzato da un
                                                                        Screening universale del paziente afferente al Ser.D
approccio facilitante e da azioni personalizzate                    Offerta dello screening gratuito per HIV, HBV, HCV e sifilide.
                                                                 Counselling con spiegazioni dettagliate su comportamenti a rischio
di linkage to care. Tale percorso è stato condi-                e riduzione del danno
viso con i due servizi ospedalieri di riferimento:
la SC Malattie Infettive e la SC Clinica delle Pa-                          Valutazione individui anti-HCV positivi
tologie del Fegato.                                                   Genotipizzazione e misurazione della carica virale.
                                                                  Presentazione dello specialista al paziente da parte dello staff del
Fino al 2015, la terapia antivirale veniva gesti-                Ser.D. Pianificazione e prenotazione da parte dell’infermiere
                                                                dell’esame ecografico ed elastografico
ta direttamente dai due Centri prescrittori, con
risultati non soddisfacenti a causa dei molti
drop-out, della frammentarietà e complessità                            Referral del paziente
del percorso e delle difficoltà di relazione tera-                  I pazienti < 25 anni o con fibrosi avanzata sono inviati alla Clinica
                                                                 Patologie del Fegato; i pazienti >25 anni e/o coinfezione da HIV sono
peutica con il paziente.                                        inviati a Malattie Infettive
L’introduzione nella pratica clinica dei farmaci
DAA ha contribuito di per sé al miglioramento                                Programmazione della terapia
                                                                        Somministrazione e supervisione della terapia con DAA sono
dell’efficacia del percorso assistenziale, ma ha                    programmate in funzione del grado di compliance, condizione
reso più evidente la necessità di aggiornare ed                   socio-economica, supporto familiare e comorbidità psichiatrica
                                                                del paziente. Nei casi ad alto rischio, la terapia è somministrata
intensificare la collaborazione tra i diversi spe-              giornalmente dall’infermiere nel Ser.D
cialisti. Si è formalizzato un protocollo operati-
vo comune, con l’obiettivo di standardizzare le                               Follow up del paziente
                                                                         Pianificato in base alle caratteristiche del paziente.
attività e garantire a tutta l’utenza un accesso                      Monitoraggio stretto del singolo individuo da parte dell’équipe
facilitato all’assistenza specialistica e alla tera-               infermieristica e personale medico; l’équipe infermieristica è
                                                                 responsabile dell’accompagnamento alle visite di follow-up dei pazienti
pia anti-HCV.                                                   a rischio (compresenza con epatologo e infettivologo)

Il modello organizzativo triestino
Il percorso assistenziale del Dipartimento del-        Il Dipartimento delle Dipendenze si occupa an-
le Dipendenze di Trieste si è anche rimodula-          che della raccolta e del monitoraggio dei dati di
to per tenere conto delle specifiche esigenze          attività, attraverso la gestione di uno strumento
dell’utenza under 25, seguita dal servizio dipar-      informatico condiviso, per evitare la dispersio-
timentale “Androna Giovani”.                           ne delle informazioni (Figura 1).
Il modello organizzativo triestino prevede come        L’ambulatorio di screening del Ser.D è aperto
cardine il Dipartimento delle Dipendenze, con          tutte le mattine per assicurare l’attività di te-
le seguenti funzioni:                                  sting, programmata o meno; l’attività viene in-
g accoglienza della domanda                            centivata anche dalla ubicazione dell’ambulato-
g screening ed approfondimento diagnostico

    di primo e secondo livello
g invio ai due centri ospedalieri prescrittori in
                                                       Il Dipartimento delle Dipendenze di
    base alle caratteristiche dei pazienti (età,       Trieste è il cardine di un modello ope-
    gravità della patologia epatica, presenza di       rativo che è stato condiviso con i due
    complicanze cliniche)                              centri ospedalieri di riferimento per
g   attività di linkage to care, per la gestione       standardizzare le attività e garantire
    personalizzata del programma, in base al           all’utenza l’accesso alla terapia an-
    livello di autonomia della persona.                ti-HCV

19
L’implementazione del modello inte-
Figura 3 Attività di screening Ser.D - dati 2015/2018
                                                                                 grato e multidisciplinare si è rivelata
                                                                                 strategica per aumentare il numero di
 ANNO        UTENTI  SCREENATI                    HCV Ab       VIREMICI TOTALI
           IN CARICO                              POSITIVI        (nuovi casi)   soggetti valutati e trattati per l’infezio-
                                                                                 ne da HCV
  2015           902               643              456             336 (0)
  2016           986               621              432             327 (9)
  2017          1029               598              418            267 (11)
                                                                                 ed aumentare il grado di motivazione al tratta-
  2018          1125               613              349            128 (11)
                                                                                 mento. In base alle capacità di autonomia e di
                                                                                 autogestione, la terapia può essere consegnata
1,200
                                                                                 direttamente al paziente oppure affidata per un
1,100
1,000                                                                            periodo più breve (una settimana) o sommini-
 900                                                                             strata presso il Ser.D giornalmente o bisettima-
 800                                                                             nalmente. Per aumentare l’adesione al tratta-
 700
                                                                                 mento e prevenire i drop-out è fondamentale
 600
 500
                                                                                 assicurare attività di supporto personalizzato:
 400                                                                             accompagnamento ai centri di riferimento, re-
 300                                                                             mind telefonico delle scadenze del program-
 200                                                                             ma, supervisione dell’assunzione dei farmaci,
 100
         Utenti in carico   Pazienti sottoposti     HCV-Ab +       HCV-RNA+      somministrazione diretta della terapia antivirale,
                               a Screening
                                                                                 presa in carico globale anche dei bisogni socio-
         2015      2016     2017     2018                                        sanitari.
                                                                                 Il follow-up post-terapia, garantito a tutti i pa-
                                                                                 zienti secondo le linee guida, può avvenire sia al
                 rio, che si trova accanto a quello per la gestione              Ser.D che nei centri ospedalieri, a seconda della
                 delle terapie per la disintossicazione. L’accesso               specifica situazione. E’ una fase strategica del
                 all’ambulatorio è libero e gratuito, non serve im-              percorso, mirata a rinforzare i comportamenti
                 pegnativa medica ed è garantito l’anonimato.                    protettivi e ad evitare quelli a rischio, oltre che
                 La gestione dell’ambulatorio è svolta da un’équipe              a rilevare eventuali casi di reinfezione o di non
                 dedicata, a prevalenza infermieristica; si è scel-              responsività ai farmaci.
                 to infatti di valorizzare un gruppo di infermieri
                 con competenze specifiche e con particolari                     Gli effetti del percorso
                 capacità di gestire la relazione con il paziente                strutturato ospedale-territorio
                 multiproblematico e le diverse fasi del percor-                 L’implementazione del modello organizzativo
                 so diagnostico-terapeutico (counselling pre- e                  integrato e mutidisciplinare si è rivelata strate-
                 post-test; esecuzione del prelievo, consegna e                  gica per aumentare il numero dei pazienti valu-
                 discussione del referto, attività di riduzione del              tati e trattati per l’infezione da HCV; dal 2015
                 danno, collaborazione con gli specialisti ospe-                 al 2018 la percentuale di pazienti Pwid testati è
                 dalieri, somministrazione diretta e/o supervisio-               stata del 60-65% degli utenti tossicodipendenti
                 ne della terapia farmacologica con DAA, even-                   complessivi in carico (1125 soggetti nel 2018).
                 tuale attività di accompagnamento in reparto,                   L’andamento del tasso di prevalenza di posi-
                 ecc) (Figura 2).                                                tività per HCV si è progressivamente ridotto,
                 La compresenza dell’infermiere durante le visite                come è progressivamente diminuito il numero
                 specialistiche si è rivelata particolarmente utile              di pazienti viremici (da 336 del 2015 a 128 nel
                 per precisare al meglio i bisogni della persona                 2018); tali evidenze mostrano come un percor-

                                                                                                                                20
so strutturato ospedale-territorio di diagnosi        Figura 4 Soggetti Pwid viremici trattati 2015-2018
e cura della patologia riesca ad incidere sulla
                                                                              100
prevalenza del virus nella popolazione target
(Figura 3). Nel 2018 sono stati identificati 11                                80

                                                      Numero di individui %
casi di reinfezione.
                                                                               60
In totale nel periodo 2015-2018 sono stati trat-
tati 255 soggetti Pwid – 210 in collaborazione                                 40
con il reparto di Malattie Infettive e 45 con la
                                                                               20
Clinica Patologie del Fegato – di cui il 51% in-
fetti con HCV3 e il 40% con HCV1; la maggior                                    0
                                                                                              2015               2016   2017   2018
parte con fibrosi lieve (F0-1), mentre il 30.2%
con fibrosi ≥F3; solo 12 i pazienti coinfetti con                                   Pazienti viremici trattati

HIV.
L’andamento incrementale importante dei pa-           I risultati possono essere migliorati semplifican-
zienti trattati (Figura 4) dimostra che l’investi-    do ulteriormente il percorso, riducendo i tempi
mento fatto si traduce in una crescita quali-         che intercorrono tra la determinazione della cari-
tativa della relazione fiduciaria e del grado di      ca virale e l’entrata in terapia
adesione al trattamento; l’assenza sostanziale
di effetti collaterali, la sperimentazione sogget-
tiva di un miglioramento della qualità di vita, è     denze che alcuni deficit cognitivi HCV-correlati
alla base inoltre di una sorta di “passa parola”      siano transitori e legati allo stato di attiva re-
tra pari, che alimenta un circolo virtuoso per        plicazione virale, piuttosto che alla condizione
quanto riguarda il passaggio di informazioni          di epatopatia cronica. Per questa ragione, lo
incentivanti la richiesta di cura. Tutti i pazienti   studio ha voluto indagare se l’abbassamento
trattati hanno completato la cura e 249 han-          della viremia indotto farmacologicamente si
no raggiunto la risposta virologica sostenuta         associasse o meno ad un miglioramento della
(SVR12).                                              performance cognitiva.
I risultati ottenuti sono quindi soddisfacenti, ma    A tutti i pazienti trattati con DAA (gruppo spe-
possono essere migliorati semplificando ulte-         rimentale) o non trattati per ragioni cliniche
riormente il percorso, riducendo il tempo che         (gruppo di controllo) è stata proposta una bat-
intercorre tra la determinazione della carica vi-     teria di test psico-cognitivi.
rale e l’entrata in terapia, che al momento varia     Entrambi i gruppi sono stati valutati con la me-
da 1 mese per la Clinica di Patologie del Fegato      desima scansione temporale. I primi dati rac-
a 3 mesi per il reparto di Malattie Infettive.        colti riguardano un campione composto da 25
                                                      pazienti; di questi 9 persone (8 del gruppo spe-
La collaborazione con il                              rimentale e 1 del gruppo di controllo) sono stati
Dipartimento di Neuropsicologia                       anche rivalutati dopo 4-6 mesi dal primo test.
Inoltre, l’opportunità di sviluppare il percorso di   Si tratta di dati preliminari su un numero esi-
cura dell’infezione da HCV anche sul piano del-       guo di pazienti, che mostrano però un migliora-
la valutazione cognitiva è emersa dalla collabo-      mento statisticamente significativo della qualità
razione con il Dipartimento di Neuropsicologia        della prestazione nei compiti che valutano gli
dell’Università di Trieste, che è stata attivata in   aspetti delle funzioni esecutive. Inoltre, tale mi-
occasione del progetto di ricerca sostenuto dal       glioramento appare indipendente dal grado di
Fellowship Program di Gilead. Esistono evi-           fibrosi epatica.

21
Il patient’s journey del consumatore
di sostanze con HCV: l’esperienza
delle carceri
Sergio Babudieri

              Il carcere è universalmente considerato un con-         Il periodo detentivo è un momento uni-
              centratore di patologia per l’elevata frequenza         co per offrire informazioni, diagnosi e
              di soggetti con comportamenti a rischio, con            cure al singolo, ridurre la progressione
              problemi di emarginazione socio-economica, di           della malattia da HCV e la diffusione
              tossico-dipendenza e malattie psichiatriche ed          del virus nella comunità
              è un’opportunità straordinaria per intercettare,
              rendere consapevoli e trattare le persone con
              infezione da HCV (Figura 1).                            della loro condizione, trasmettere il virus a terzi.
              Il periodo detentivo è nella realtà un momento          La tutela della salute dei detenuti è un diritto ac-
              privilegiato, al pari dei Ser.D, per offrire informa-   quisito e inviolabile (1), ma non esistono inter-
              zione, diagnosi e cure finalizzate al singolo con       venti a livello nazionale o regionale per garantire
              la riduzione del rischio di progressione dell’epa-      la cura dell’infezione da HCV alle persone che
              topatia, ma anche per controllare la diffusione         accedono a misure restrittive della libertà.
              dell’infezione da HCV nella comunità. Una volta         Lo sviluppo di percorsi organizzativi strutturati
              uscite dal carcere, infatti, le persone con fragi-      e stabili per l’individuazione, la stadiazione clini-
              lità sociali e HCV positive hanno minor accesso         ca e l’avvio al trattamento sono demandati alla
              alle cure. Ne consegue che possono evolvere             volontà dei singoli e spesso ostacolati da pre-
              con maggior frequenza verso gli stadi avanzati          giudizi legati ad una supposta ridotta richiesta
              dell’epatopatia e, soprattutto se inconsapevoli         di cura da parte delle persone detenute. Questi
                                                                      ultimi, invece, se debitamente informati e fat-
Figura 1 Carcere: concentratore di patologia                          ti oggetto di attenzione e cura sono i primi ad
                                                                      aderire al trattamento anti-HCV.
            MALATTIE        HIV     TB                                Certo è che per testare e trattare tutti i dete-
        PSICHIATRICHE
                                          HCV                         nuti con HCV occorre affrontare i problemi e le
    DIABETE                                     HBV                   criticità insite nell’ambiente penitenziario, co-
                                                                      minciando dal conoscere in ogni singola realtà
                                                  MST
                                                                      il numero preciso dei pazienti HCV viremici da
  OBESITA’
                                                                      trattare; le stime attualmente disponibili, infatti,
                                                 Salute pubblica      non sono sufficienti a quantificare realmente gli
                        Carcere                                       interventi.
      FUMO                                  MALATTIE                  Secondo i dati forniti dal Consiglio d’Europa, i
                        NEOPLASIE           CARDIOVASCOLARI
                                                                      tassi di detenzione sono particolarmente eleva-
                                                                      ti, con più di un milione le persone giornalmente

                                                                                                                      22
Puoi anche leggere