L'operaia del futuro a 50 anni dal 1969 - Riforma.it

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L'operaia del futuro a 50 anni dal 1969 - Riforma.it
Supplemento al n. 47 del 6 dicembre 2019
di Riforma – L’Eco delle valli valdesi
                                                                                                     FREEPRESS DICEMBRE 2019 NUMERO DODICI
reg. Trib. di Pinerolo n. 175/51. Resp. Luca Maria Negro.
Poste italiane S.p.A. – Spedizione in A.P. – D.L. 353/2003
(conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1 comma 1 DCB/CN

                                                                                                                  L’operaia
                                                                                                                  del futuro
                                                                                                                  a 50 anni
                                                                                                                  dal 1969
                                                                                                                  L’autunno caldo ha lasciato una
                                                                                                                  importante eredità nell’intera
                                                                                                                  società italiana; Torino è
                                                                                                                  stato uno dei centri in cui
                                                                                                                  maggiormente la classe operaia
                                                                                                                  di allora si è fatta sentire
                                                                                                                  Alla scoperta dell’origine di
                                                                                                                  quattro simboli del Natale e
                                                                                                                  un’intera pagina da ritagliare per
                                                                                                                  costruire addobbi per il nostro
                                                                                                                  albero
                                                                                                                  Dilemma regalo? Due pagine di
                                                                                                                  consigli curata dalle librerie della
                                                                                                                  Claudiana, fra grandi classici e
                                                                                                                  novità con l’invito a provare a
                                                                                                                  leggere anche testi più difficili e a
                                                                                                                  una prima vista meno attraenti

                                                      L’operaia del futuro – foto Oliviero Toscani

 Oliviero Toscani sa raccontare attraverso le sue fotografie
  il nostro mondo. Al Castello di Miradolo c’è una mostra
 dedicata a lui in cui potrete anche vedere questa “operaia”
       che si è prestata a introdurre il nostro dossier
L'operaia del futuro a 50 anni dal 1969 - Riforma.it
«Ecco come avvenne la nascita di Gesù
                                                                       Cristo…» (Matteo 1, 18-21)

                                                                       T
                                                                       Gregorio Plescan                                                             maniera misteriosa, ma che ciascuno sperimen-
                                                                               ra poco è Natale: la festa dei bambini per                           ta quasi ogni notte: un sogno. In quel momento
                                                                               eccellenza, l’occasione di “levarsi qualche                          tutti ci troviamo in bilico tra consapevolezza e in-
                                                                               sfizio” comprando l’oggetto desiderato,                              coscienza: i sogni ci rappresentano più di quanto
                                                                               per molti anche un momento di temuta                                 vorremmo riconoscere, i sogni rivelano ciò che si
                                                                       tensione, con cibo troppo abbondante e riunioni                              trova nel nostro profondo, che sia rilassante o an-
                                                                       famigliari un po’ forzate. Ma da dove trae origine                           gosciante, “senza filtri”! Il Natale è il sogno di Dio
        RIUNIONE DI QUARTIERE                                          il Natale? Ovviamente dalla Bibbia, è il racconto                            per il mondo: un mondo in cui la fiducia negli altri
                                                                       della nascita di Gesù! Però forse non tutti ricorda-                         e in Dio vengono prima delle convenienze, in cui
           L’operaia del futuro                                        no che attorno a questo evento ruotano alcune si-                            l’accoglienza viene prima delle tradizioni. Credere
   Samuele Revel                                                       tuazioni difficili: Gesù non nasce in un mondo                               che i sogni si realizzino è privilegio degli ingenui

   L
                                                                       stracolmo di quei buoni sentimenti che amiamo                                e dei semplici… difficile immaginare qualcuno di
       a foto di copertina è stata aggiunta all’ulti-
                                                                       accostare a questa festa, ma tra problemi, anche                             più semplice e ingenuo di Dio, che si appassiona
       mo momento alla mostra di Oliviero Tosca-                       famigliari, di difficile soluzione. La madre è incinta                       alla nostra sorte di piccole donne e piccoli uomi-
   ni, attualmente in corso al Castello di Miradolo,                   fuori del matrimonio, il padre medita di compor-                             ni impantanati senza rimedio su questa terra, tal-
   a cura della Fondazione Cosso. Durante la                           tarsi come ci si aspetta da lui. Giuseppe è un uomo                          mente complicata che anche il più splendido pac-
   conferenza stampa di sabato 10 novembre                             buono e innamorato, che sino all’ultimo non vor-                             co natalizio ci rende felici solo per un istante. Così
   Toscani ha spiegato che, secondo il suo punto di                    rebbe esporre la “traditrice” alla vergogna rappre-                          coinvolto nella nostra storia banale da prolungare
   vista, quella ritratta in foto potrà essere l’ope-                  sentata da un pubblico ripudio – perché è così                               il suo sogno fino alla croce di Gesù, l’annuncio che
   raia del futuro. Il caso ha voluto che proprio in                   che si faceva. Ma Dio interviene. Lo fa in una                               il più terribile dei nostri incubi, la morte, è vinta.
   quei giorni ci trovassimo a lavorare alla prima
   pagina di questo numero, ed è stato naturale
   chiedere a Toscani di poter utilizzare questa foto.
      Proprio perché siamo partiti da quel che è
   successo 50 anni fa nelle grandi fabbriche (del
   Pinerolese ma anche di Torino, in quanto una
   buona parte degli operai provenivano dalle Valli
   e dalla pianura) per poter spiegare la situazione
   odierna di quella che venne definita la classe
   operaia. La foto di Toscani va ancora oltre e
   prova a raccontare, con il suo stile, come sarà
   l’operaia di domani. Un settore lavorativo che
   ha avuto un’incredibile contrazione di posti di
   lavoro ma che ha contribuito a creare l’Italia
   di oggi. Le lotte operaie, seguite a quelle studen-
   tesche del 1968, hanno dato una sferzata in
   settori vicini alla fabbrica come quello politico e
   soprattutto sindacale, ma anche in altri ambiti
   più distanti, almeno in linea teorica, come
   quello religioso. A esempio si ricorda il ruolo
   dei preti operai; nella nostra zona invece si è
   creato un laboratorio di conoscenza reciproca
   fra valdesi e cattolici che ha segnato la strada                            La corona dell’Avvento nella chiesa di San Giovanni
   per i rapporti ecumenici che oggi sono pratica
   quotidiana.
      Oggi “il padrone” ha vita facile; la classe
   operaia è stata vinta dall’individualità, dal
   precariato e dalla virtualità della nostra esi-
   stenza. Ma c’è ancora un futuro, come dice
   Toscani attraverso la sua foto. E sembra radioso
   e sorridente.
                 RIUNIONE DI QUARTIERE
    La sera, nelle borgate delle valli valdesi, la riunione
    serve a discutere di Bibbia, storia, temi di attualità

Riforma - L’Eco delle Valli Valdesi    Redazione Eco delle Vall Valdesi              Direttore:                                   Supplemento realizzato in collaborazione     Supplemento al n. 47 del 6 dicembre 2019
                                       recapito postale:                             Alberto Corsani (direttore@riforma.it)       con Radio Beckwith Evangelica: Simone        di Riforma - L’Eco delle Valli Valdesi,
Redazione centrale - Torino            via Roma 9 - 10066 Torre Pellice (To)         Direttore responsabile:                      Benech, Denis Caffarel, Leonora Camusso,     registrazione del Tribunale di Torino
via S. Pio V, 15 • 10125 Torino        tel. 366/7457837 oppure 338/3766560           Luca Maria Negro                             Matteo Chiarenza, Matteo De Fazio, Daniela   ex Tribunale di Pinerolo
tel. 011/655278                        e-mail: redazione.valli@riforma.it            In redazione:                                Grill, Alessio Lerda, Marco Magnano,         n. 175/51 (modifiche 6-12-99)
fax 011/657542                                                                       Samuele Revel (coord. Eco delle              Claudio Petronella, Susanna
e-mail: redazione.torino@riforma.it                                                  Valli), Marta D’Auria (coord. Centro-Sud),   Ricci, Paolo Rovara, Matteo Scali.           Stampa: Alma Tipografica srl - Villanova
                                                                                     Claudio Geymonat (coord. newsletter                                                       Mondovì (CN) tel. 0174-698335
                                                                                     quotidiana), Gian Mario Gillio, Piervaldo
                                                                                     Rostan, Sara Tourn.                                                                       Editore: Edizioni Protestanti s.r.l.
                                                                                     Grafica: Pietro Romeo                                                                     via S. Pio V 15, 10125 Torino

                                                                                 l’Eco delle Valli Valdesi / pagina 2
L'operaia del futuro a 50 anni dal 1969 - Riforma.it
DOSSIER/A 50 anni dal 1969, l’operaia del futuro De Luna spiega
come sono cambiati il mondo operaio e l’intera società italiana con
le grandi lotte combattute in fabbrica e fuori alla fine degli anni ’60

                                   La catena di montaggio in Fiat

Il protagonismo operaio in Fiat
A
Claudio Geymonat                                         dizioni di lavoro più dignitose. Per la prima volta    dirigente legata a vecchi schemi travolti dai tem-
           utunno caldo, una definizione destina-        avendo a fianco gli studenti, gli impiegati e larghi   pi: i consigli di fabbrica e i delegati nascono pro-
           ta a entrare nel linguaggio comune. In        settori della borghesia e degli intellettuali. Ma il   prio per recepire queste spinte dal basso. Ruolo
           quella fine di 1969 venivano a scadere        grande protagonista fu e rimase l’operaio; non più     importante lo ebbero anche le sezioni dei partiti,
           importanti contratti collettivi di gran-      solo quello proveniente dalla cintura o dalle valli    le parrocchie e l’associazionismo cattolico, penso
di categorie di lavoratori: i chimici, gli edili e so-   del Torinese, ma anche e so-                                                  a esempio a don Allais e alle
prattutto i metalmeccanici, che allora voleva dire       prattutto quello che arrivava                                                 sue iniziative».
Fiat. Con Giovanni De Luna, docente di Storia            dal sud.                           Giovanni De Luna                              I contratti vennero infi-
contemporanea all’Università di Torino, saggista            Gestire decine di migliaia                                                 ne siglati, e l’anno successi-
e osservatore in prima linea di quella stagione che      di nuovi cittadini ogni setti-                                                vo fu la volta dello Statuto,
ha segnato un intero periodo di lotte e conquiste,       mana creò «un groviglio di                                                    fondamentale complesso di
tentiamo di ricostruire la genesi di quei giorni:        difficoltà non di poco conto:                                                 norme che rappresentano
«C’era questa convergenza forte, oggettiva, data         l’inclusione (ci ricordiamo i                                                 l’apice delle conquiste per
dai contratti in scadenza per oltre cinque milioni       cartelli “non si affitta ai me-                                               l’intero mondo del lavoro in
di persone. Fu Francesco De Martino, allora se-          ridionali”), i ritmi differenti,                                              Italia. Tutto ciò, nonostante
gretario del Psi, a coniare quell’espressione, au-       e poi mondi che non si co-                                                    i tentativi reazionari in corso
tunno caldo, un ossimoro, per significare proprio        noscevano e non si capivano.                                                  durante tutto il 1969, con le
che si stava aprendo un periodo di importanti            C’erano diversità linguisti-                                                  bombe che a più riprese scop-
vertenze e aspre battaglie sociali». Esplodevano le      che, culturali, antropologi-                                                  piano da nord a sud, in par-
contraddizioni, anche drammatiche, che la forte          che: i piemontesi, molto le-                                                  ticolare sui treni, con il cul-
crescita economica degli anni precedenti aveva           gati alle tradizioni regionali,                                               mine drammatico di piazza
innescato: «La classe operaia era aumentata in           parlavano solo in dialetto;                                                   Fontana: «Fu uno shock. Con
maniera esponenziale negli anni ’60, il periodo          poi diversi erano i cibi, le abi-                                             il senno di poi oggi appare
del boom. Mirafiori da sola contava oltre 60.000         tudini, pure i giochi delle carte. Non fu sempli-      molto evidente che quella bomba e quelle prece-
dipendenti, oggi sono circa 5000. La grande fab-         ce ma sostanzialmente il processo di inclusione        denti furono una strategia per fermare la spirale
brica di stampo fordista, con la catena di montag-       funzionò, e funzionò attraverso canali che oggi        di lotte e protagonismo collettivo. Fu subito per-
gio, era il simbolo del lavoro e al contempo il luo-     non ci sono quasi più. Fra questi la fabbrica, vera    cepito, sebbene non con la precisione di oggi con
go in cui tutte le criticità del modello di sviluppo     città nella città, con proprie regole e leggi, luogo   gli archivi aperti e più fonti disponibili; la bomba
si manifestavano. Torino viveva in funzione della        di inclusione perché in catena tutti erano davve-      era contro le lotte operaie. Lì per lì non successe
grande fabbrica: i tram orientati verso Mirafiori,       ro uguali, l’organizzazione tayloristica del lavoro    nulla, si arrivò alla firma dei contratti, allo Statu-
gli orari, l’esistenza collettiva di una città dipen-    faceva sì che le mansioni fossero le stesse che si     to, ma sul lungo periodo ebbe effetti drammatici
devano dai ritmi della fabbrica».                        provenisse da Moncalieri o dalla campagna sici-        perché inserì il sospetto sull’operato delle Istitu-
   Fu una stagione caratterizzata da scioperi e agi-     liana. I pregiudizi si svuotarono di colpo di fronte   zioni. Fu una ferita per la democrazia difficile da
tazioni continue, con decine di migliaia di perso-       alla fatica. Funzionarono bene anche i sindacati,      rimarginare, che provocò molti danni negli anni
ne nelle strade ogni settimana a rivendicare con-        che furono costretti a mutare la propria classe        successivi».

                                                               l’Eco delle Valli Valdesi / pagina 3
L'operaia del futuro a 50 anni dal 1969 - Riforma.it
DOSSIER/A 50 anni dal 1969, l’operaia del futuro Dall’unità
all’individualismo dei nostri anni; dal posto fisso al precariato;
dall’impegno politico alla virtualità dell’esistenza odierna

Il padrone ha vinto

                                                                                                                         Una delle tante manifestazioni

S
Samuele Revel                                           c’erano i consigli di fabbrica, ma solo le commis-     stava nascendo la “strategia della tensione” e la de-
          ergio Pasetto è una “voce” conosciuta e       sioni interne. L’ho vissuto sulla mia pelle quando,    mocrazia rischiava di perdere il suo ruolo: operai
          apprezzata. E inconfondibile. Ogni setti-     a metà anni ‘60, in uno dei miei primi impieghi,       e sindacati si sono quindi mobilitati unitariamen-
          mana la sua trasmissione Tra le righe va      in un’azienda dolciaria di Padova, all’inizio del-     te per far fronte a questo grave pericolo per l’inte-
          in onda sulle frequenze di Radio Beckwith     la mia carriera lavorativa, mi sono ritrovato an-      ra nazione». Quegli anni che hanno portato a un
evangelica, affrontando temi di attualità e politica.   che la tessera della Cisl, allora il sindacato più     miglioramento della condizione lavorativa sono
   I grandi cambiamenti del ’68-’69 l’hanno visto       “morbido”, quello che piaceva ai padroni». Con         figli anche di un contesto storico-sociale molto
protagonista, coinvolto direttamente. «In quegli        il 1968 e le rivolte degli studenti universitari le    diverso da oggi. «Avevamo tutti quanti un impe-
anni ero sindacalista “di professione”. Avevo poco      cose hanno iniziato a cambiare. «Subito il movi-       gno e un interesse molto più approfonditi rispetto
più di 30 anni ed ero segretario a tempo pieno          mento studentesco non è stato capito, soprattutto      a oggi. C’era la voglia di incontrarsi e confrontar-
della Cgil alla Camera del Lavoro di Venezia, mia       il Partito comunista l’ha visto come qualcosa di       si sia nei sindacati sia nei partiti: avevamo ancora
città d’origine. Allora le cariche all’interno del      potenzialmente pericoloso, che poteva ledere alla      ben chiara la privazione delle libertà patita duran-
sindacato erano divise fra i vari schieramenti po-      leadership. Inoltre in quegli anni l’istruzione uni-   te il ventennio fascista. Oggi le dinamiche sono
litici; se la presidenza era del Partito comunista,     versitaria era riservata spesso a persone con una      decisamente cambiate: tre aspetti caratterizzano il
la segreteria, come nel mio caso, del Partito so-       posizione economica forte, quindi da parte degli       nostro tempo in cui il padrone ha, per ora, vinto.
cialista. Oppure viceversa». Venezia e soprattut-       operai c’era una certa diffidenza». I rapporti sono    Individualità, virtualità e ignoranza sono anche i
to le zone adiacenti (Porto Marghera in primis)         poi velocemente e radicalmente cambiati: sia con       figli di una società che è cambiata, di alcuni cam-
erano terre in cui le industrie negli anni del do-      il movimento studentesco sia soprattutto all’in-       bi generazionali che hanno visto frammentarsi il
poguerra si erano installate in modo forte, come        terno dei sindacati: Cgil e Cisl si sono avvicinati    mondo del lavoro. Le colpe devono ricercarsi nella
nel Torinese e nel Cuneese, attraendo forza lavoro      e hanno fatto fronte comune. «La società civile si     scuola, nei partiti, soprattutto quelli della sinistra
dalle montagne. Ma la situazione degli operai era       è specchiata nella classe operaia: il cattolicesimo    che hanno capito troppo tardi che i centri di potere
davvero dura? «Sì, sotto due aspetti. Sicuramen-        del dissenso ha portato una nuova visione, la Cisl     si stavano spostando dalle fabbriche alla finanza,
te quello salariale aveva la sua importanza, ma         si è spostata a sinistra e si è riusciti ad avere un   nei sindacati che non sono riusciti a rappresentare
mancavano anche i diritti e in fabbrica era diffi-      fronte unico. La classe operaia in quegli anni si è    i lavoratori». E il precariato ha dato una spallata
cile costruire il sindacato, non si era tutelati, non   unita anche per un altro motivo: in Italia infatti     definitiva all’unità della classe operaia.

                                                              l’Eco delle Valli Valdesi / pagina 4
L'operaia del futuro a 50 anni dal 1969 - Riforma.it
DOSSIER/A 50 anni dal 1969, l’operaia del futuro Condizioni
di lavoro insostenibili nelle fabbriche della val Pellice e crisi del
settore tessile all’alba dei grandi scioperi del settore operaio

Picchetti e volantinaggi
Piervaldo Rostan

«È
           scoccata la venticinquesima ora, la prima
           di domani: E tocca a noi giovani esser-
           ne i protagonisti: non vogliamo ricevere
           passivamente dalla generazione che ci ha
preceduto le soluzioni dei nostri problemi. Voglia-
mo invece viverli responsabilmente e affrontarli
da “giovani” cioè con la nostra carica di entusia-
smo e di idealismo, ma anche concretamente e in
uno stile comunitario. Siamo giovani come voi,
con le vostre incertezze, con tanti perché senza
risposta. Perciò vogliamo cercare insieme, per ac-
quistare una sempre maggiore libertà di giudizio,
attraverso lo scambio e il confronto delle vostre
idee ed esperienze che vi preghiamo vivamente di
esprimerci in un clima di collaborazione, anzi di
amicizia».
   Era una riflessione pubblicata a cavallo fra gli anni
’60 e ’70 su un bollettino di (contro)informazione su
cui scrivevano in tanti, operai, studenti, insegnanti
(appunto la 25esima ora) e su cui, rileggendone delle
pagine, si trovano davvero tante chiavi di lettura di
un periodo, 50 anni fa, non solo lontano nel tempo,
ma molto diverso. Almeno apparentemente; perché
poi certi temi si ripropongono, talune soluzioni an-
che. E viene a volte il magone a pensare alle lotte,       proprio di diritti di base, a cominciare dalle condi-     Helca, Turati, Marini, Omef, Crumière, Bassotto,
talvolta anche molto dure, nelle fabbriche, per i di-      zioni di lavoro: la fabbrica era gelida e gli operai si   Torcitura); la maggior parte legate al tessile. Dopo
ritti ma anche per la rappresentanza. Allora il ’69        scaldavano bruciando nafta in bidoni senza alcun          la chiusura della Mazzonis la valle potè usufruire
fu per molti versi un inizio e l’affermarsi del ruolo      tubo per portare via i fumi». Sempre a proposito          degli aiuti denominati di “bonifica montana”: fab-
sindacale; ruolo che oggi in molti casi è totalmente       di temperature sui luoghi di lavoro, quasi sempre         briche che si insediassero allora avevano diritto a
scomparso o da ridefinire.                                 esse erano molto alte o molto fredde a seconda del        10 anni di esenzione di tasse.
   «Allora c’era un gran fermento anche sul pia-           tipo di lavorazione della fabbrica, ma senza siste-          Ma in val Chisone e nella pianura la parte del
no della comunicazione – ricorda Pietro Granero,           mi di compensazione. Era un mondo in cui una la-          leone la facevano la Riv e la Fiat. «Più di una volta
tipografo a Torre Pellice, attivo nel sostegno alle        voratrice veniva multata di 150 lire per aver rispo-      – ricorda Granero – siamo andati a volantinare
lotte operaie –; laddove c’era il consiglio di fabbri-     sto al capo con una caramella in bocca, oppure se         al primo turno ad Airasca all’alba per poi tornare
ca la volontà di portare fuori i problemi e le lotte       una ragazza sbagliava troppo (secondo i superiori)        in valle in tempo per essere presenti sul posto di
per i diritti dei lavoratori trovava più facilmente        sul lavoro veniva punita con due schiaffi. E nella        lavoro».
espressione. Si stampava e si andava a distribui-          scuola dove frequenti erano le manifestazioni di             ‘68 scuole, ‘69 fabbriche; due mondi che però si
re fuori dai cancelli delle fabbriche, ma anche alla       contestazione, i professori chiedevano alle fami-         sono naturalmente incontrati...
partenza dei treni».                                       glie di poter intervenire duramente sui figli...             «È stato sicuramente positivo riuscire ad avere un
   Ricerche condotte allora e negli anni successi-            Nel ’69 era da poco finita la storia della Mazzo-      rapporto fra movimento studentesco e delegati di
vi hanno mostrato il carattere del lavoro in quegli        nis; 1800 operai lasciati a casa fra Torre Pellice e      fabbrica; siamo riusciti ad organizzare grossi scio-
anni: «Alla Omef la lotta fu particolarmente lun-          Luserna San Giovanni. Nelle Valli diverse azien-          peri su temi decisivi come la casa a Pinerolo o mar-
ga e dura: non c’erano solo questioni salariali ma         de con qualche centinaio di operai (Microtecnica,         ce in val Pellice su temi quali salute o ambiente».

                                                                 l’Eco delle Valli Valdesi / pagina 5
L'operaia del futuro a 50 anni dal 1969 - Riforma.it
DOSSIER/A 50 anni dal 1969, l’operaia del futuro Le lotte operaie
hanno avuto una particolarità importante nel Pinerolese: il
rapporto fra le chiese che si è rafforzato proprio in quegli anni

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Trovate un cambiamento
                                                La chiesa in catena
                                                L
                                                Alberto Corsani                         Ancora maggiore attenzione (con         rava con il pastore Bertalot, che
              Lamin e Sonia                             ’autunno caldo a Pinerolo:      la produzione dei relativi materia-     fu in seguito invitato a La Men-

              C     iao a tutti! Siamo Sonia
                    e Lamin, e svolgiamo
                il nostro Servizio civile
                                                        quali dinamiche ha messo
                                                        in moto in ambito politico,
                                                        sindacale e – anche – nelle
                                                                                        li a stampa) era dedicata, da anni,
                                                                                        alla guerra in Vietnam: mobilita-
                                                                                        zione che poi sfociò in una gran-
                                                                                                                                dola per le attività formative del
                                                                                                                                Segretariato Attività ecumeniche
                                                                                                                                fondato da Maria Vingiani.
                                                relazioni fra cristiani delle diverse   de marcia “silenziosa” in piazza           Gli anni dal 1964 in avanti era-
universale, iniziato il 15 gennaio, presso
                                                chiese? In realtà, a parte la Beloit    Castello a Torino, con vietnamiti,      no stati anni di “subbuglio” nelle
“Giovani e territorio” a Villa Olanda           e la Riv, l’interesse si focalizzava,   preti operai, il pastore valdese Tul-   organizzazioni cattoliche locali,
(Luserna S. Giovanni). In questo periodo        da parte della classe operaia, so-      lio Vinay, ideatore di Agape.           soprattutto la Giac ma anche, par-
le nostre attività vengono svolte diretta-      prattutto quella nuova e giovane,          L’altro risvolto importante di       zialmente, la Fuci degli studenti
mente nelle scuole, poiché il nostro pro-       alla Riv di Airasca, alla Fiat di Ri-   quelle lotte fu proprio il rappor-      universitari. Per quanto riguarda
getto è focalizzato principalmente sugli        valta e alla Indesit di None.           to tra le confessioni cristiane. In     preti e parrocchie, le persone di
adolescenti. Gli interventi variano a se-          La storia, però, parte da più lon-   realtà, anche qui, bisogna risalire     riferimento erano Giorgio Ac-
conda degli istituti che hanno aderito al       tano: fra le più importanti premes-     ai primi anni ‘60, ai campi teolo-      castelli, poi parroco di San Laz-
progetto e all’età dei ragazzi. Al momento      se c’erano stati il licenziamento       gici di Agape, cui prendeva parte       zaro, Mario Polastro, anch’egli a
                                                “per rappresaglia” di Tonino Chi-       un delegato della diocesi di Pine-      S. Lazzaro e molto coinvolto nel
io, Sonia, sto portando avanti un’attività
                                                riotti, che era della Cisl e proveni-   rolo (Claudio Canal nel 1963), che      dialogo con il versante valdese,
sul cyber-bullismo che proponiamo ai            va dal mondo cattolico, dalla Riv       potè stabilire contatti durevoli        soprattutto sul tema dei matri-
ragazzi delle scuole medie e che, a parer       di Villar Perosa, con un seguito di     con esponenti dei Fratelli Boemi,       moni interconfessionali, Franco
mio, si adegua perfettamente all’utilizzo       iniziative di lotta e di informazio-    con padre Gonzalez-Ruiz, biblista       Barbero, inizialmente a S. Laz-
che questi adolescenti fanno dei social         ne. Poi l’occupazione delle minie-      [Se la chiesa non si fa merda – di-     zaro. E non è da dimenticare Vit-
network. Io, Lamin, sono un ragazzo             re della Talco e Grafite: ragazzi e     ceva –, è una merda di chiesa], il      torio Morero, direttore dell’Eco
gambiano che vive in Italia da tre anni.        ragazze della Gioventù cattolica        quale sarebbe poi stato a Pinerolo      del Chisone, che, pur su posizioni
Il mio compito all’interno del progetto,        (Giac) avevano diffuso volantini in     a tenere alcune conferenze affol-       meno radicali, ha cercato costan-
tra le tante cose, consiste nel raccontare      tutte le parrocchie per esprimere       latissime. Campi nazionali esti-        temente di non “rompere” con i
                                                solidarietà ai minatori; una scritta,   vi per studenti si svolgevano alla      movimenti. Insomma, fu una fase
l’esperienza di vita e di viaggio a ragazzi
                                                su un muraglione degli stabilimen-      Casa Alpina di Pragelato, gestita       decisiva per moltissimi laici e an-
di istituti secondari di primo grado, per       ti, chiedeva al governo di ritirare     da don Barra, e una delle attivi-       che non pochi preti e suore, con
sensibilizzarli sul tema dell’immigra-          la concessione della miniera alla       tà previste era sempre una gita di      la chiusura, invece, da parte delle
zione, sempre più presente nel contesto         famiglia che gestiva il giacimento.     conoscenza ad Agape; si collabo-        istituzioni ufficiali.
odierno! Accompagno un operatore del
Servizio inclusione e gli allievi mi fanno
tante domande. Le attività ovviamen-
te non finiscono qui: partecipiamo al
progetto “Spazio adolescenti” (con sede
Perosa Argentina/Luserna San Giovan-
ni), affiancando gli animatori nell’orga-
nizzazione di giochi e attività. A Perosa
Argentina la fascia d’età è compresa fra
gli 11 e i 14 anni e l’intrattenimento che
offriamo è principalmente di tipo ludico,
mentre nella sede di Luserna le attività
vengono svolte la sera, con ragazzi più
grandi, la cui età varia dai 15 ai 18
anni. Qui ci troviamo e condividiamo
la cena tutti insieme, lasciando succes-
sivamente il tempo per la registrazione
delle puntate della trasmissione “Ragazzi
dallo spazio”, che vengono mandate in
onda su Radio Beckwith evangelica. In
questi pochi mesi di servizio ci sentiamo
di dirvi entrambi che la nostra vita è
cambiata, e possiamo dire anche in me-
glio! Quindi il consiglio con cui vogliamo
lasciarvi è: trovate (e siate) un cambia-
mento anche voi!
               ALTROVE QUI
La rubrica curata dal Servizio Migranti della
             Diaconia Valdese

                                                           l’Eco delle Valli Valdesi / pagina 6
L'operaia del futuro a 50 anni dal 1969 - Riforma.it
Infografica: Leonora Camusso

                               l’Eco delle Valli Valdesi / pagina 7
L'operaia del futuro a 50 anni dal 1969 - Riforma.it
CULTURA Alcuni hanno origini bibliche, altri invece affondano le
radici in altre tradizioni: ne abbiamo analizzati quattro grazie alla
collaborazione della rivista «La scuola domenicale»*

Quattro simboli del Natale                                                                                                                               pagina a cura di Ulrike Jourdan

                            La corona d’avvento                                                                                                        I doni
                                                                                                              Entrati nella casa, videro il bambino con
                                In quel giorno il SIGNORE degli eserci-                                    Maria, sua madre; prostratisi, lo adorarono;
                              ti sarà una splendida corona, un diadema                                  e, aperti i loro tesori, gli offrirono dei doni: oro,
                            d’onore al resto del suo popolo. (Isaia 28, 5)                                                  incenso e mirra. (Matteo 2, 11)

 L                 a corona d’avvento fu inventata dal pastore pro-
      testante tedesco Johann Hinrich Wichern che, nel 1833, fondò
 una casa per bambini e giovani in uno dei quartieri poveri di Am-
                                                                                                      I l vero dono è qualcosa di speciale: colui che dona lo
                                                                                                        senza aspettarsi di ricevere nulla in cambio.
                                                                                                         La Bibbia ci presenta Gesù come dono di Dio per questo mondo.
                                                                                                                                                                           fa

 burgo. Per far cogliere meglio ai ragazzi lo splendore del tempo                                     Allo stesso tempo, però, Gesù è il primo a ricevere dei doni quando si
 d’Avvento, Wichern fece appendere un lampadario rotondo nella                                        trova in fasce nella mangiatoia: oro, incenso e mirra sono i doni portati
 sala nella quale si incontravano. Il lampadario aveva quattro can-                                   dai magi da Oriente per adorare il Figlio di Dio. Lo scambio dei doni
 dele bianche grandi e tante candeline rosse per ogni giorno feria-                                   durante il giorno di Natale ricorda ai credenti il dono che Dio ha fatto
 le, il cui numero variava di anno in anno.                                                           all’umanità con la nascita di Gesù.
    I diaconi formatisi in questa casa cominciarono a diffondere l’u-                                    Un tempo c’erano diverse date nelle quali ci si scambiavano dei doni:
 sanza della corona d’avvento nei vari istituti e comunità nei quali an-                              il giorno dei morti, di San Nicola, di Santa Lucia o dell’Epifania. Nel
 darono a lavorare. Si diffuse prima nelle chiese evangeliche e, dopo                                 1535 Martin Lutero raccomandò ai fedeli protestanti di scambiarsi i re-
 la Prima guerra mondiale, anche nei salotti dei credenti protestanti                                 gali il giorno di Natale per sottolineare che i doni non sono un premio
 in una versione più piccola, con quattro candele posizionate su una                                  per la nostra buona condotta, ma un simbolo del dono che Dio ha fatto
 corona di rami di piante sempreverdi.                                                                                a tutti e tutte noi in Gesù Cristo.
    La corona d’avvento può ricordare la corona
 del vincitore: Gesù vince la morte e la sua nascita,
 alla quale ci si avvicina durante l’Avvento, è la di-
 mostrazione che la potenza di Dio è più forte della
 morte. L’amore di Dio è più forte delle tenebre.

 Il presepe                                                                                                                       L’albero
    Il bue conosce il suo possessore, e l’asino
       la greppia del suo padrone (Isaia 1, 3)                                                                                          Dio il Signore fece spuntare dal suolo ogni

 D    io si trova in una mangiatoia. È un
      luogo assurdo quello che Dio ha scelto
 come sua prima dimora. In che modo tutto que-
                                                                                                                                      sorta d’alberi piacevoli a vedersi e buoni per
                                                                                                                                    nutrirsi, tra i quali l’albero della vita in mezzo
                                                                                                                                                              al giardino (Genesi 2, 9)
 sto potrebbe essere una “buona novella”? La mangiato-
 ia è diventata un simbolo talmente scontato che non ci
 domandiamo più quale messaggio porti in sé.
    Oltre la mangiatoia, gli occhi del fedele possono già ve-
                                                                                                                       L ’albero di Natale non è un simbolo strettamente cri-
                                                                                                                         stiano e nella Bibbia non vi si trovano dei chiari rife-
                                                                                                                  rimenti ma può comunque dirci qualcosa sulla nostra fede.
 dere la croce. La mangiatoia richiama anche la parola di origine                                              Già nel 1600 gli alsaziani addobbavano le loro case con degli
 greca “sarcofago”, ovvero colui “che mangia la carne”. Non è una                                           abeti decorati con noci argentate, mele e dolci. Da questi luoghi
 coincidenza se su diverse icone troviamo rappresentata la man-                                             l’albero di Natale si diffuse in tutto il resto del mondo. Alcuni mi-
 giatoia a forma di sarcofago.                                                                              granti tedeschi portarono questa usanza natalizia in Nord Ame-
    Dio si incarna nella caducità della vita umana.                                                         rica dove viene nominata per la prima volta nel 1746 tra i coloni
    L’amore di Dio non guarda a se stesso, al proprio bene e presti-                                        della Pennsylvania. Dopo la Seconda Guerra mondiale, l’albero
 gio, ma vuole servire.                                                                                     di Natale si diffuse anche in Italia attraverso i soldati americani.
    Dio vuole che tutto il creato e le sue creature possano saziarsi                                           L’albero della vita del quale racconta la Genesi è simbolo del-
 in lui. Dio vuole darci nutrimento per il corpo, ma soprattutto per                                        la speranza di una vita piena. In questa tradizione an-
 lo spirito e l’anima, per tutta la nostra esistenza.                                                       che Cristo viene definito come l’albero della vita
                    Spesso durante il periodo di Natale si raccolgo-                                        (Apocalisse 2, 7). La base del pensiero neotesta-
                       no dei doni per le persone bisognose. Anche                                          mentario è che Cristo apra di nuovo l’accesso
                         questo può ricordarci il Dio della mangiato-                                       al Paradiso per tutti gli esseri umani.
                          ia, che vuole che tutti i suoi figli e tutte le
                           sue figlie abbiano tutto ciò che serve per
                           vivere.

 * La scuola domenicale» è una rivista semestrale a cura del Servizio istruzione ed educazione della Fcei. Fornisce una formazione biblica e strumenti didattici alle scuole dome-
 nicali per accompagnare i bambini e i ragazzi dai tre ai tredici anni nella ricerca della fede, stimolando le loro domande su Dio, sul mondo, sulla fede, sulla vita. Il ciclo annuale si
 compone di due storie bibliche, un simbolo, due feste liturgiche e una monografia su un testimone della fede. Per informazioni e abbonamenti scrivere a: sie@fcei.it

                                                                       l’Eco delle Valli Valdesi / pagina 8
L'operaia del futuro a 50 anni dal 1969 - Riforma.it
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Infografica: Leonora Camusso

                               decorazioni qui:

                                                  l’Eco delle Valli Valdesi / pagina 9
L'operaia del futuro a 50 anni dal 1969 - Riforma.it
l’Eco delle Valli Valdesi / pagina 10
CULTURA La circolare dell’assessore regionale all’Istruzione
ha fatto scalpore: nella sua rubrica Daniele Gardiol risponde a
Chiorino attraverso alcuni articoli della nostra costituzione

Casalis: Play, la poesia del quotidiano in musica

                                             I
                                             Claudio Petronella                           Usa parole volutamente semplici, di-          sornione e diretto. Ti parlano senza
                                                 mmagina di incontrare un tuo             rette, concrete. Parole che in realtà         fronzoli, come dovrebbe fare un amico.
                                                 caro amico. Vi trovate di fronte,        sono il frutto di un importante lavoro        Play, come i precedenti lavori di Ca-
                                                 tu e lui, dopo tanto tempo. Nono-        su se stesso che tiene conto delle rego-      salis, è disponibile sulle piattaforme
                                                 stante la distanza e i mesi trascorsi    le di quel magnifico gioco che viviamo        musicali digitali e su YouTube. Una
                                             chiacchierando solo al telefono, en-         quotidianamente. Il nostro presente e         scelta etica e consapevole del cantau-
                                             trambi sentite che in realtà è stato rela-   i nostri sogni.                               tore di Luserna San Giovanni che ha
                                             tivo, quel tempo trascorso dall’ultimo          Play, il terzo album di Alessandro         deciso di non stampare dischi. Can-
                                             appuntamento. Da quella volta in cui         Casalis, è tutto questo. È poesia del         zoni che si possono ascoltare cliccan-
                                             avevate immaginato un bel viaggio da         quotidiano in musica. È la voce di un         do semplicemente sul tasto “Play”.
                                             condividere in macchina senza meta.          amico che ti racconta storie in forma di      Canzoni che ti raccontano sincera-
                                             Ora salite in macchina e, finalmente,        canzone che riconciliano con il piace-        mente le cose come sono. Ci riferia-
                                             partite. Ti siedi sul posto del passeg-      re dell’ascolto sincero, diretto, capace      mo a esempio a La vita che prende la
                                             gero, a fianco del tuo amico al volante.     di unire armonia e senso della frase.         mira e Strana la velocità. Play è re-
                                             Il tuo amico chiede: «Tu come stai?»         Le dieci tracce di Play, titolo che evo-      ale, semplice, sincero, a volte ironico
                                             con il sorriso e lo sguardo sincero. Poi     ca il gioco di parole tra il piacere di       e sornione, ma sempre leale. Come
                                             inizia a raccontarsi mentre davanti          suonare e l’esigenza di esprimersi con        dovrebbe essere l’amico con il quale
                                             a voi la strada scorre piacevolmente.        testi e musica, sanno colpirti in modo        condividere un viaggio senza meta.

Quattro mostre sul tema del Natale al Museo etnografico Pinerolese

S
Giacomo Rosso                                  ricche collezioni di Danilo Giulia-          ne permette una panoramica su                molte vetrine degli allestimenti si
        abato 7 dicembre il Mu-                no. Un allestimento storico a cura           moltissimi costumi tradizionali,             accompagnerà materiale didatti-
        seo etnografico Pinerolese             di Paola di Biccari porterà invece           che la natura stessa del Museo et-           co e informativo. L’idea di fondo
        inaugura non una ma ben                i visitatori nel mondo dei Santons           nografico permette di mettere a              è di non presentare più un solo
        quattro mostre, visitabili             de Provence, statuine prodotte               confronto con quelli tipici del Pi-          presepe, quello “tradizionale”, ma
fino a domenica 12 gennaio 2020.               nella Francia meridionale. Con la            nerolese. Infine, uno sguardo mul-           molti e diversi presepi tradiziona-
Al centro delle esposizioni tem-               collezione di bambole e ricordi              tivisione a cura di Remo Caffaro             li, modi diversi per rappresentare
poranee ci sarà il tema del Nata-              di Osvalda Dalmasso lo sguardo               racconta «Un Natale ad arte», con            e raccontare il Natale. La visita si
le, visto attraverso quattro diverse           si amplia a tutto il mondo. Frut-            accostamenti di opere dei gran-              farà quindi più lunga e articolata
lenti. La prima è quella dei presepi           to di diversi viaggi e accumulata            di maestri del passato e di pitto-           rispetto al percorso ordinario del-
della tradizione popolare, con le              nel corso degli anni, la collezio-           ri locali fino ai nostri giorni. Alle        le consuete mostre.

Che cosa sono le nuvole?/«Il Santo Natale si avvicina»
Daniele Gardiol                                                 «Gentile Assessore,                                       pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo
Nel cortometraggio Che cosa sono le nuvole? di                  siamo venuti a conoscenza della Sua missiva prot.         di diffusione” (Art 21); “La scuola è aperta a tutti”
Pier Paolo Pasolini (1967), Totò e Ninetto Davo-
li, due marionette gettate via dal teatrino dove             85/UC/LFU del 25 novembre u.s., nella quale chiede           (Art. 34).
lavoravano, distesi in una discarica guardano                ai Dirigenti Scolastici di valorizzare ogni iniziativa          Le possiamo assicurare che i membri del nostro
in alto. A Ninetto, che chiede che cosa siano                legata alla ricorrenza del “Santo Natale”, come “l’al-       Consiglio d’Istituto continueranno a svolgere la loro
quelle cose lassù nel cielo, Totò risponde: «Le
nuvole... ah, straziante, meravigliosa bellezza              lestimento di Presepi e lo svolgimento di recite o canti     attività nel pieno rispetto dei principi sopra ricordati
del creato». Daniele Gardiol, ogni due mesi in               legati al tema della natività”.                              e delle norme e disposizioni di legge che dalla Costi-
questa pagina, per guardare con rinnovato                       L’Articolo 2 del Regolamento del nostro Istituto          tuzione traggono il loro fondamento, come d’altra
stupore ciò che ci circonda.

C
                                                             recita: “La scuola si ispira a principi di inclusione e      parte è compito di chiunque, al servizio dello Stato,
        on una lettera del 25 novembre scorso l’As-          solidarietà garantendo a tutti gli alunni accoglienza        rivesta una carica pubblica.
        sessore all’Istruzione della Regione Pie-            e collaborazione nel rispetto della pluralità delle idee        L’occasione è gradita per porgere un saluto cordiale».
        monte, «considerato l’avvicinarsi del Santo          e prescindendo dalle condizioni sociali, politiche e
        Natale», chiede a tutti i dirigenti scolastici       religiose”. Questo trae diretta ispirazione dalla Costi-
«la disponibilità a valorizzare, all’interno del Suo         tuzione della Repubblica Italiana: “Tutti i cittadini
Istituto, ogni iniziativa legata a questa importan-          hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla
te Festività come l’allestimento di Presepi e lo             legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua,
svolgimento di recite o canti legati al tema della
                                                             di religione, di opinioni politiche, di condizioni per-
Natività». Credo che iniziative di questo genere
si facciano già in moltissime scuole piemontesi. Il          sonali e sociali” (Art. 3); “Lo Stato e la Chiesa cattoli-
mio auspicio è che i dirigenti interpellati, o anco-         ca sono, ciascuno nel proprio ordine, indipendenti e
ra meglio i Consigli d’Istituto, non lascino cadere          sovrani” (Art. 7); “Tutte le confessioni religiose sono
nel vuoto questa sollecitazione, e anzi rispondano,          egualmente libere davanti alla legge” (Art. 8); “Tutti
più o meno in questi termini:                                hanno diritto di manifestare liberamente il proprio

                                                                    l’Eco delle Valli Valdesi / pagina 11
CULTURA Se siete in ritardo con i regali di Natale andate a
colpo sicuro con un buon libro; sono molti i consigli delle librerie
Claudiana, titoli molto diversi fra loro, adatti a tutti i gusti

Natale, una buona occasione per leggere
Q
        ualche piccolo suggerimento dalle librerie              i libri che formano di più sono proprio quelli che       per la collaborazione nella stesura di queste due
        Claudiana di Torre Pellice, Torino, Mila-               facciamo fatica a proseguire o finire… e accogliere      pagine ricche di consigli e di spunti di lettura da
        no, Firenze e Roma, con due consigli: pro-              i suggerimenti dei librai, preziose e sincere guide      mettere sotto l’albero.
        vare a sforzarsi di leggere anche libri che             in mondo di svariate proposte letterarie.                                                 (Pagine curate da
non “ispirano” a prima pelle, perché molto spesso                  Un grande ringraziamento a tutte e tutti loro                            Daniela Grill e Giacomo Rosso)

Claudiana Torre Pellice
                                                                                                                Eshkol Nevo, L’ultima intervista, Neri Pozza
                   Viola Ardone, Il treno dei bambini, Einaudi                                                  L’autore mette a nudo il suo cuore e racconta come sia riu-
                   1946. Amerigo, sette anni, orfano di padre e sempre vissu-                                   scito a superare l’incubo di ogni scrittore: il classico “bloc-
                   to “nel vicolo”, sale su uno dei treni che portano i bambini                                 co”, l’incapacità di andare avanti nel racconto, il sentirsi
                   a trascorrere un anno in una famiglia del nord: è un’ini-                                    senza idee e senza spunti narrativi. Eshkol Nevo racconta
                   ziativa del Partito comunista per allontanarli temporane-                                    come ne è uscito, rispondendo in modo diretto alle do-
                   amente dalla miseria del dopoguerra. L’incontro con la fa-                                   mande che gli arrivavano da giornalisti, lettori, fan. Una
                   miglia del nord cambia il destino di Amerigo, il suo modo                                    raccolta di domande e risposte senza filtri. Una cura che
                   di pensare: attraversa il dolore della separazione da tutto               gli ha permesso di ricominciare a scrivere. Un libro consigliato a chi ama
quanto conosce, la scoperta del nuovo, delle opportunità, di una vita altra. E               la letteratura israeliana, a chi conosceva già l’autore e a chi vuole curiosare
si trova ad affrontarne le conseguenze. L’autrice ci regala una storia di scelte             dietro le quinte di cosa significa essere scrittore.
e di responsabilità, di dolcezza e di dolore, di femminismo e politica: uno
spaccato di storia che si intreccia a vicende e sentimenti umani universali,                                    Behrouz Boochani, Nessun amico se non le montagne, Add editore
in cui ognuno può riconoscersi.                                                                                 Un romanzo autobiografico che racconta la storia di questo
                                                                                                                giornalista curdo e della sua fuga dal paese, con la deten-
                  Ester Armanino e Nicola Magrin, Una balena va in montagna,                                    zione in un campo profughi australiano, un centro per im-
                  Salani e Cai                                                                                  migrati irregolari a cielo aperto nelle isole Manus Island in
                  Una balena curiosa e un bambino che ha sempre vissuto                                         Papua Nuova Guinea, dove rimane per cinque anni. Un li-
                  in montagna sono i protagonisti del libro della scrittrice                                    bro che si apre con il racconto della fuga clandestina di notte
                  Ester Armanino e dell’illustratore Nicola Magrin. Questa                                      attraverso l’Indonesia e verso l’Australia. L’autore ha scritto
                  favola, illustrata con splendidi acquerelli, è un racconto                 questo libro tramite fugaci sms, messaggi telefonici, che riuscì a mandare con
                  sulla natura e sulla fantasia: la balena Niska, nella sua ri-              un cellulare di fortuna nei pochi e brevi momenti in cui non era sorvegliato.
                  cerca per scoprire dove ha origine il mare, incrocia il cam-
mino con un giovane montanaro che il mare non l’ha visto mai. Continue-
ranno insieme a cercare, creando un’amicizia che durerà anche a distanza.
Una favola per tutti, bambini e adulti, che sottolinea il valore della curiosità
                                                                                             Claudiana Milano
e l’importanza di aprirsi verso quanto è nuovo e “diverso”.
                                                                                                                David Szalay, Turbolenza, Adelphi
                                                                                                                Una raccolta di 11 racconti in cui il titolo di ogni capitolo
Claudiana Torino                                                                                                è quello di un volo aereo e la trama può viaggiare da sola
                                                                                                                o essere parte del romanzo completo. I personaggi si spo-
                                                                                                                stano da un posto all’altro del mondo e i protagonisti si
                  Bibbia                                                                                        avvicendano nell’evolversi della storia nei vari capitoli.
                 La Claudiana ha acquisito la Società biblica britannica
                 e forestiera e di conseguenza la proposta di una Bibbia
                 come regalo di Natale diventa ancora più significativa. La
                 proposta riguarda una Bibbia che viene definita “comoda”:                                      David Grossman, La vita gioca con me, Mondadori
                 contenuta in un cofanetto verdeacqua, ha la copertina di                                       Un romanzo che parla di una donna, Nina, che a un cer-
                 similpelle con disegni dorati, una pratica rubrica “unghia-                                    to punto della sua vita decide di fare chiarezza su alcuni
                 ta” che si maneggia facilmente, due segnalibri, 15 splen-                                      punti oscuri della vita di sua madre e di conseguenza an-
dide carte geografiche e un’appendice finale. Prezzo importante, ma non                                         che della sua. Una storia in cui si affronta una memoria a
impossibile.                                                                                                    tratti dolorosa.

                  Roberto Calasso, Il libro di tutti i libri, Adelphi
                  Una riscrittura particolare della Bibbia. L’autore è riuscito
                  a proporre il racconto biblico in un’unica narrazione che
                  attraversa tutti i diversi libri e tocca tutti i personaggi. Si
                  propone così una nuova lettura del testo sacro. Un libro
                  consigliato a chi ha già una cultura biblica di base.

                                                                        l’Eco delle Valli Valdesi / pagina 12
CULTURA La Claudiana, oltre a essere una casa editrice di Torino
(www.claudiana.it), gestisce alcune librerie sparse in tutta Italia
dove si può trovare ogni tipologia di libro che si desideri

                   Émilie Plateau, Nera. La vita dimenticata di Claudette Colvin,
                                                                                           Claudiana Roma
                   Einaudi ragazzi
                   Una graphic novel che gioca con l’alternarsi di pagine in                                  Ulrich Hub, L’ultima pecora, Lapis
                   bianco e nero e a colori. Il libro rende omaggio a Claudet-                              La notte del 24 dicembre, un gruppo di pecore decide di
                   te, un’adolescente nera di quindici anni che visse nell’A-                               seguire la luce della stella, credendo che sia un Ufo. Il pic-
                   labama degli anni Cinquanta e che, rifiutando di cedere                                  colo gregge si mette in cammino per raggiungere i pastori
                   il posto a una persona bianca, diede inizio all’attivismo                                e far visita alla creatura di cui un giorno tutto il mondo
                   contro la segregazione razziale.                                                         parlerà. Ognuna con un carattere diverso e una particola-
                                                                                                            rità: una ha un raffreddore incontrollabile, un’altra l’appa-
                   Michela Murgia e Chiara Tagliaferri, Morgana, Mondadori                                  recchio per i denti… Un cammino ricco di incontri, fino
                   «Ogni volta che la società ridefinisce i termini della liber-           al luogo dove è nato un bebè. Una fiaba natalizia piena di umorismo e di
                   tà femminile, arriva una nuova Morgana a spostarli anco-                tenerezza.
                   ra»: il libro ci rimanda a 10 ritratti, lontani dallo stereotipo
                   della donna esemplare. Da Moana Pozzi a Moira Orfei:                                       Olga de Dios, I tre fratelli d’oro, Emme edizioni
                   ognuna di queste “morgane” riesce a smontare quello che                                    Una favola molto insolita con una grafica particolarmente
                   è il pregiudizio della natura gentile e sacrificale della figu-                            suggestiva, in cui si alterna il colore oro al nero. Si cerca
                   ra femminile. Figure educative che finiscono per dare una                                  di rispondere alla domanda «Che fine hanno fatto le uova
speranza.                                                                                                     della gallina dalle uova d’oro?». I tre pulcini nati dalle uova
                                                                                                              d’oro hanno tre storie personali e il riferimento all’oro è
                   Olivier Roy, L’Europa è ancora cristiana?, Feltrinelli                                     legato anche alla ricchezza del nostro pianeta.
                    Un testo di saggistica dal sottotitolo Cosa resta delle no-
                    stre radici religiose, in cui si cerca di dimostrare quale sia
                    la dimensione, in Europa, della radice cristiana che nell’ul-                             Eric Noffke, Beati i poveri, San Paolo
                    timo periodo ha subito un radicale cambiamento. Si parte                                  La questione della povertà e della destinazione da dare
                    raccontando quale sia stato il lungo processo della seco-                                 alle ricchezze che perseguiamo e possediamo è al centro
                    larizzazione entrato sia nella storia della chiesa cattolica                              della riflessione, impostata sul vangelo di Luca. La scelta
                    sia in quella delle chiese protestanti. Il cristianesimo sta                              di povertà è quella che molti hanno seguito per avvicinar-
progressivamente perdendo la sua natura di religione, diventando un’eredità                                   si a un cristianesimo autentico, scevro dal legame che la
culturale e civile. L’autore avverte così che l’identità culturale può diventare                              ricchezza produce per gli uomini. Uno sforzo di chiarezza
anche un facile strumento manipolato da una politica populista, che soven-                                    lo rende un libro godibile e adatto a tutti.
te si avvale di esso per allontanare persone che non condividono la stessa
religione o le stesse idee.
                                                                                                              Richard Wrangham, Il paradosso della bontà, Bollati Boringhieri
                                                                                                              La strana relazione tra convivenza e violenza nell’evolu-
Claudiana Firenze                                                                                             zione umana. Un libro impegnativo, molto ricco: l’auto-
                                                                                                              re è docente di Antropologia biologica a Harvard e molte
                                                                                                              scienze si incrociano nel testo, dalla biologia alla sociolo-
                   Massimo Montanari, Il mito delle origini. Breve storie degli spa-                          gia, filosofia, politica. Un’analisi della contraddizione fra
                   ghetti al pomodoro, Laterza                                                                essere, avere e l’uso della violenza per avere sempre di più.
                   Un libro che sfata il mito di uno dei simboli dell’italianità.
                   La pasta come pretesto per ragionare criticamente sull’i-
                   dea di identità. Un percorso nella mescolanza che ha por-
                   tato alla realizzazione del piatto italiano più conosciuto
                   al mondo, che in realtà è cucinato grazie a ingredienti di
                   origine asiatica, latino-americana e indiana.

                   Jon Agee, Roar! Come diventare un leone, Il Castoro
                La storia di un bambino che vorrebbe diventare un leone.
                Un libro che aiuta a imparare a superare le difficoltà e a
                non arrendersi mai. Un divertente e istruttivo albo illu-
                strato dall’autore americano Jon Agee, che in sette passi
                trasforma il suo protagonista (e forse anche i lettori) in
                un vero, coraggiosissimo leone. Una storia dedicata all’a-
                micizia, perché il vero leone uscirà fuori nel momento del
bisogno, quando dovrà difendere il suo piccolo amico.

                   Marco Dal Corso, Il vangelo secondo Mafalda, Claudiana
                   Un libro per riflettere intorno a Dio, sorridere della vita e
                   trovare le parole giuste per meditare su quella ironia che
                   ogni giorno ci può aiutare a superare i momenti più diffi-
                   cili. E come insegna Mafalda nella sua “preghiera” quoti-
                   diana: «Signore, dammi la pazienza… ma sbrigati!».

                                                                      l’Eco delle Valli Valdesi / pagina 13
CULTURA La riscossa di un territorio può passare anche attraverso
l’agricoltura etica: è il caso di Rosarno e della Cooperativa Sos
Rosarno che produce alimenti rispettando il lavoro e la dignità

                                    L’obiettivo è lo sviluppo di una filiera virtuosa che tuteli i
                                    diritti e l’ambiente

                                    M
                                                  editerranean Hope, programma ri-          vale a dire paghe negli standard sindacali, orari e
                                                  fugiati e migranti della Federazio-       condizioni di lavoro secondo le norme. Una quo-
                                                  ne delle chiese evangeliche in Ita-       ta del ricavato delle vendite va a progetti sociali
                                                  lia (Fcei), sbarca in Calabria. Dopo      e solidali da realizzarsi nel territorio calabrese.
                                    l’osservatorio a Lampedusa, la Casa delle Cul-          Altra rete con la quale collaboriamo è quella delle
                                    ture a Scicli, i corridoi umanitari dal Libano,         associazioni raccolte sotto l’ombrello di Calabria
                                    un nuovo intervento nella piana di Gioia Tauro:         Solidale–Chico Mendes, presso la quale è possi-
                                    «Per incominciare, l’iniziativa si sviluppa attra-      bile comprare vari prodotti tipici regionali. Tra le
                                    verso tre azioni principali – spiega Paolo Naso,        aziende associate segnaliamo anche Sfruttazero,
                                    coordinatore di Mediterranean Hope-Fcei –               una cooperativa pugliese composta da giovani
                                    uno sportello sociale mobile che ha il compito          che hanno investito nel settore della produzione
                                    di raccogliere e per quanto possibile soddisfare        della passata di pomodoro».
                                    richieste di interventi sociali, sanitari e legali da      «Ci auguriamo – conclude Luca Maria Ne-
                                    parte di immigrati; il                                                              gro, presidente della
                                    sostegno a una scuola                                                                Fcei che ha inviato
                                    di italiano che opera                                                                negli scorsi giorni
                                    nelle vicinanze della                                                                una lettera ai rappre-
                                    tendopoli di San Fer-                                                                sentanti di tutte le
                                    dinando; lo sviluppo,                                                                chiese protestanti in
                                    attraverso la promo-                                                                 Italia – che le nostre
                                    zione di un marchio                                                                  chiese     rispondano
                                    “etico”, di una filiera                                                              con entusiasmo alla
                                    “virtuosa” composta                                                                  campagna di pro-
                                    da aziende che, lot-                                                                 mozione di agrumi e
                                    tando contro la cri-                                                                 altri prodotti “etici”

 ECONOMICI
                                    minalità organizzata                                                                 che abbiamo lancia-
                                    della ’ndrangheta da                                                                 to in questi giorni.
                                    una parte e la grande                                                                È un modo concreto
                                    distribuzione dall’al-                                                               per esprimere il no-
   CEDESI per raggiunta età pen-    tra, cercano di rea-                                                                 stro impegno per la
   sionabile attività trentennale   lizzare un’economia                                                                  dignità del lavoro dei
   in Torre Pellice                 sostenibile, ecologica                                                              braccianti e per un’e-
                                    e rispettosa dei diritti dei lavoratori, sia italiani   conomia non solo equa e solidale ma anche eco-
                                    sia immigrati».                                         logicamente sostenibile: gli agrumi che saranno
   TEL.0121932647 - e-mail:            L’iniziativa etica e solidale è realizzata con       distribuiti, infatti, sono di produzione rigorosa-
   ilpuntoe@m-b.191.it              la collaborazione di alcune realtà associative          mente biologica. Una campagna, dunque, che
                                    già impegnate da anni nella filiera slavery free.       coniuga l’impegno per la giustizia con quello
                                    «Ci appoggiamo alla Cooperativa SOS Rosarno             per la salvaguardia del Creato».
                                    (www.sosrosarno.org) che da anni si distingue,             Per il progetto calabrese, la Fcei cerca anche
                                    oltre che per un coraggioso impegno antimafia,          volontari, in particolare per l’attività di soste-
                                    per aver promosso una rete di produzione e di-          gno alla scuola di italiano nei pressi della ten-
                                    stribuzione di una produzione di eccellenza otte-       dopoli di San Ferdinando. Per informazioni:
                                    nuta nel pieno rispetto del lavoro degli immigrati,     mh.rosarno@fcei.it (Nev)

                                      l’Eco delle Valli Valdesi / pagina 14
SERVIZI L’innalzamento delle temperature, il cambiamento delle
precipitazioni portano a modifiche anche alle coltivazioni, sensibili
più di noi alle mutazioni: il caso delle viti e del vino prodotto

         Il cambiamento climatico in bottiglia

         Q
                    uando sentiamo nominare i cambia-         partire dal 1980). Allo stesso modo è cambiata             ABITARE I SECOLI
                    menti climatici pensiamo di riflesso      la qualità del vino a causa di una differente               Fare memoria
                    alle variazioni estreme delle condizio-   alternanza di primavere fresche e umide ed                  dei colportori
                    ni meteorologiche e allo scioglimento     estati calde e secche, che non rispettando i ci-
         dei ghiacciai, che sono i principali effetti che     cli passati ha, per così dire, “messo in difficol-                  Piercarlo Pazè
         vengono associati all’attuale riscaldamento
         globale in corso. Tuttavia queste sono solo due
                                                              tà” i vigneti e la maturazione dell’uva. Proprio
                                                              in quest’ultimo ambito, la maturazione degli                       M       entre in molte regioni
                                                                                                                                         del mondo l’informa-
                                                                                                                                   zione è stata messa sotto
         delle svariate conseguenze che stiamo vivendo,       acini, una temperatura più alta, più anticipata
         che a loro volta causano ulteriori effetti.          nel tempo e soprattutto mediamente più cal-          attacco dalle uccisioni di giornalisti
            Prendiamo a esempio l’agricoltura, una delle      da nelle ore notturne, può portare a un accu-        “scomodi” e un po’ dovunque, in forma
         attività umane che più dipende dal ciclo delle       mulo zuccherino più rapido e intenso con un          più subdola, i giornali e le televisioni
         stagioni per una corretta gestione del raccolto.     conseguente incremento del tenore alcolico           manipolano l’opinione pubblica con la
         Cambiamenti nella distribuzione delle preci-         dei vini (dato già comprovato in diverse zone        selezione e falsificazione delle notizie,
         pitazioni o nell’alternanza di periodi freschi e     viticole europee).                                   non stupisce che il diritto dell’uomo di
         umidi ad altri caldi e secchi possono causare           Una delle prospettive future sarà quella di       manifestare liberamente il proprio pen-
         serie problematiche alle coltivazioni. Entriamo      spostare di quota e in zone più temperate le         siero (art. 21 Costituzione) e propagan-
         però ancor di più nello specifico, andando a         coltivazioni viti-vinicole, per sopperire anche      dare in qualsiasi forma la propria fede
         toccare una delle prelibatezze italiane (nonché      alla perdita di territorio utile, in modo da con-    religiosa (art. 19 Costituzione) tardi così
         gran passione per molti di noi)… il vino!            trastare il costante aumento termico.                tanto ad avere un’attuazione reale.
            La viti-vinicoltura è una attività molto sen-                                                             La storia degli Stati e delle Chiese è in-
         sibile ai cambiamenti in corso, perché la quali-                                                          fatti ricca di esempi contrari: condanne
         tà dell’uva si riflette in maniera determinante                                                           di chi metteva in pericolo l’autorità o la
         sulla successiva qualità del vino. Se un raccolto                                                         dottrina dominanti, censure di massa,
         di mais o di carote può risultare più o meno                                                              roghi di libri ritenuti eretici o immorali o
         abbondante o gustoso, tendenzialmente por-                                                                pericolosi per i poteri profani ed ecclesia-
         terà comunque a una vendita della totalità di                                                             stici. E poiché condanne, censure e roghi
         quanto prodotto. Ma una cattiva uva deter-                                                                non bastavano, il fanatismo ideologico
         minerà una cattiva annata di vino, con tutti i                                                            ha mirato anche al mercato dei libri. Ne
         danni economici che possono conseguire.                                                                   sono stati obiettivo i “colportori”, vendi-
            Il riscaldamento climatico in corso influi-                                                            tori e distributori porta a porta di libri
         sce in vari modi sulla viti-vinicoltura, varian-                                                          e intermediari della diffusione dei loro
         do a esempio le tempistiche della vendemmia                                                               contenuti, nella veste di promotori di
         che ormai tendenzialmente viene sempre                                                                    cultura e diffusori della propria fede.
         anticipata di anno in anno (circa 14 giorni a                                                                Merita perciò fare memoria di almeno
                                                                                                                   due librai tragicamente vittime nelle
                                                                                                                   valli alpine della caccia poliziesca al loro
                                                                                                                   lavoro e al loro impegno evangelizzato-
                                                                                                                   re. Bartolomeo Hector, catturato in val
                                                                                                                   Germanasca mentre vendeva Bibbie
                                                                                                                   e libri di pietà, fu processato, rifiutò di
                                                                                                                   pentirsi e fu condannato e messo al rogo
                                                                                                                   a Torino in piazza Castello il 20 giugno
                                                                                                                   1556. Due anni dopo Raphaël Berthieu,
                                                                                                                   per essere stato trovato in possesso di libri
                                                                                                                   eretici che portava a vendere, fu condan-
                                                                                                                   nato a chiedere pubblicamente perdono
                                                                                                                   nella chiesa di Cesana e ad assistere al
                                                                                                                   rogo dei suoi libri nella piazza antistante
                                                                                                                   e quindi, grazie a questo ravvedimento
                                                                                                                   forzoso, gli furono inflitti “solo” cinque
                                                                                                                   anni di remo nelle galere.
                                                                                                                               ABITARE I SECOLI
                                                                                                                        Pagine di storia nelle valli valdesi
                                                                                                                                e nel Pinerolese
                                                                                                                                 *Piercarlo Pazé
                                                                                                                        magistrato, è fra gli organizzatori
                                                                                                                     dei Convegni storici estivi presso il lago
                                                                                                                           del Laux in alta val Chisone

                                                 l’Eco delle Valli Valdesi / pagina 15
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