Insegnare nella scuola plurilingue e costruire sistemi scolastici inclusivi - Alan Pona Coordinatore didattico Area Didattica e Formazione Coop ...

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Insegnare nella scuola plurilingue
               e…
costruire sistemi scolastici inclusivi
                           Alan Pona

       Coordinatore didattico Area Didattica e Formazione

               Coop. Sociale ‘Pane e Rose’, Prato
ACQUISIRE LINGUE NON
      MATERNE
Un po’ di termini

 LINGUA MATERNA (L1) / LINGUA SECONDA (L2) / LINGUA
  STRANIERA (LS)
 IMPARARE UNA L2 / ACQUISIRE UNA L2
 FACILITATORE LINGUISTICO / MEDIATORE (LINGUISTICO-
  CULTURALE)
Alcuni concetti chiave
                    Imparare ed acquisire
Imparare una L2: processo consapevole che mette in gioco memorie
dichiarative e conoscenze esplicite.
L’espressione memoria dichiarativa rimanda alla possibilità di recupero
verbale consapevole dei contenuti della memoria stessa.
Acquisire una L2: processo subconscio che mette in gioco soprattutto
memorie non dichiarative (tra queste, memorie di tipo procedurale) e
conoscenze implicite a lungo termine.
Le memorie di tipo procedurale corrispondono a quelle conoscenze
acquisite in modo inconsapevole e che permettono di eseguire procedure
in modo automatico.

(cfr. Krashen 1981, Aglioti-Fabbro 2006, Fabbro 2004, Marini 2008)
Michel Paradis

Acquisire ed imparare e i loro rispettivi prodotti (competenza e
conoscenza) sono differenti qualitativamente. Sono supportati
da differenti sistemi di memoria e differenti substrati neurali.
La competenza linguistica implicita e la conoscenza
metalinguistica sono differenti: la formulazione di una regola
esplicita non è ciò che è computato da una procedura implicita.
La conoscenza metalinguistica esplicita non è mai tradotta o
trasformata in competenza implicita.
Stefano Rastelli
[G]li esiti del processo di acquisizione della seconda lingua
sono ascrivibili a tre domini nettamente separati: quello del
“sapere”, del “saper fare”, e infine del “conoscere” la seconda
lingua. Dal punto di vista del cervello che apprende, esistono
– e fino ad un certo punto hanno una vita anche indipendente
– una competenza (rappresentazioni grammaticali e stati-
stiche), una capacità (processing) e infine anche una
conoscenza (metalinguistica) della seconda lingua.
(Nuzzo-Rastelli 2011: 43)
Un esempio in inglese

Imparo la regola dell’inglese della “s” alla terza
persona singolare nei verbi.
So che ogni volta che un verbo compare alla terza
persona devo indicarlo con del materiale alla fine
della parola.

Questa conoscenza mi garantisce un uso corretto
della regola in ogni occasione?
Ho imparato la regola ma non l’ho acquisita.
Ho conoscenza della regola ma non ne ho
competenza.
Un esempio in italiano

Chi parla italiano sa scegliere, nell’uso, il giusto
 ausiliare nei seguenti casi:

            ho mangiato            sono andato

Ha una competenza che le/gli permette di
  selezionare l’ausiliare.
Qual è la regola che sta dietro questo uso?
In questo caso specifico, si ha competenza ma non
conoscenza della regola.
Grammatiche pedagogiche
Riflettiamo ancora…

Come si acquisisce una lingua seconda (L2)?
Alcune possibili risposte

Lo sviluppo linguistico succede, capita,
avviene inconsapevolmente soprattutto
attraverso l’attivazione di memorie implicite
nell’uso in contesti naturali, motivanti,
significativi.
L’importanza delle relazioni

L’acquisizione di una lingua (materna o seconda che
sia) avviene attraverso i naturali scambi
interazionali fra le persone.
Si acquisisce una lingua seconda (così come avviene
per la lingua materna) soprattutto attraverso il suo
uso quotidiano nelle relazioni.
I corsi di lingua possono essere utili a creare
occasioni di scambi relazionali e di output, di
input ricco e calibrato e di noticing piuttosto
che a “insegnare” lingua; giacché la lingua si
acquisisce, non si insegna.
Chi è l’insegnante di italiano L2?

L’insegnante di italiano L2 crea occasioni
ricche e motivanti di scambi
comunicativi: è a tutti gli effetti un
facilitatore delle relazioni.
Il senso comune

Spesso si attribuisce un ruolo di primo piano
all’apprendimento di una lingua tramite lo studio
delle sue regole (soprattutto morfo-sintattiche) e
la ripetizione mnemonica.
Il buon senso

L’acquisizione linguistica, tuttavia, è un fatto
essenzialmente spontaneo, implicito, inconsapevole,
subconscio.
Riassumendo…

Si acquisisce una lingua soprattutto parlandola nelle
situazioni di scambio comunicativo;
non attraverso lo studio delle sue regole
“grammaticali”, ma attraverso l’osservazione e la
produzione di materiale linguistico negli
scambi comunicativi e nelle relazioni.
Le lingue italiane dei parlanti di
           italiano L2

Vengono così chiamate:

        Interlingue
        Sistemi approssimativi
        Competenza transitoria
        Varietà di apprendimento
Come le abbiamo chiamate?

 Interlingue: le lingue degli apprendenti sono dei sistemi
  misti, intermedi tra la lingua madre e la lingua obiettivo.
 Sistemi approssimativi: instabilità, dinamismo e variabilità
  delle lingue degli apprendenti, le quali tendono verso la
  lingua obiettivo.
 Competenze transitoria o di transizione: le lingue naturali
  sono descritte come sistemi di conoscenze.
 Varietà di apprendimento: le lingue dei parlanti italiano L2
  sono varietà della lingua italiana.
La grammatica delle lingue dei
          parlanti italiano L2

Le varietà dei parlanti di italiano L2 non sono balbettii
sgrammaticati.
Al contrario essi hanno una grammatica profonda e
raffinata.
Ancora sull’errore

 È fisiologico nell’acquisizione di una lingua seconda.
 Rappresenta una tappa di avvicinamento ad un sistema target.
 Ci fornisce indicazioni preziose sul percorso di acquisizione.
 È una possibilità strutturale di altre lingue.
 Non è brutto, non è sbagliato, non è immorale.
Quali errori mi aspetto? Qualche esempio di errori fonologici
                        confusione tra [p] e [b], [t] e [d]: sonorizzazioni e desonorizzazioni
                           “piange” può diventare “biange”, “dentro” può diventare “tentro”, “davanti” può diventare “tavanti”, “vedere” può
                           diventare “vetele” etc.
                        [ʎ] → [l];oppure [ʎ] → [j]
                           “famiglia” può diventare “familia”, “luglio” può diventare “lulio”, “voglio” può diventare “voio” etc.
                        [r] → [l]
 Bambini sinofoni
                           “maestra” può diventare “maestla”, “fuori” può diventare “fuoli” etc.
                        [ɲ]: “disegni” può diventare “tisenia”, “lavagna” può diventare “lavania”
                        In generale, nell'inventario fonetico della L1 sono assenti: [b], [d], [g], [ɲ], [v], [z], [dz], [ʤ], [ʎ], [r].
                        semplificazione sillabica → CV
                           “frutta”→ “furuta”
                           “sorella” → “solera”
                        [p] → [b]
                           “palla” può diventare “balla”, “pollo” può diventare “bollo” etc.
                        [ʎ] → [l]; [ʎ] → [j]
Bambini arabofoni          “famiglia” può diventare “familia”, “luglio” può diventare “lulio”, “voglio” può diventare “voio” etc.
                        In generale, nell'inventario fonetico della L1 sono assenti: /p/, /g/, /ɲ/, /v/, /ts/, /dz/, /ʧ/, /ʎ/.
                        L'arabo possiede tre suoni vocalici: /a/, /i/, /u/: ne conseguono difficoltà a distinguere /e/ da /i/ e /o/ da /u/

                        Difficoltà con [s] e [z], [b] e [v], [ts] e [dz]
Bambini ispanofoni

Bambini indiani e       Difficoltà con [u] e [v], [b] e [v], [t] e [d], [z] e [dz]
   pakistani
                        Difficoltà con [l] e [r]
Bambini albanofoni
                        Difficoltà con i suoni consonantici intensi e con le lettere doppie nella scrittura
A caccia di grammatica

Traduciamo in italiano il seguente enunciato,
prodotto da un bambino sinofono nella II classe
della scuola primaria di fronte ad una immagine.

           gatto è mangiare topo
Una possibile traduzione

 Il gatto sta mangiando il topo
ESPERIMENTI
                (INTER)LINGUISTICI

Traduciamo in italiano comune il seguente enunciato, prodotto da una
signora sinofona da 4 anni in Italia intervistata sui suoi progetti futuri
di migrazione.

IO PENSO COSÌ     QUANTI TROVATO MOLTO BENE          STARE QUI    VA BENE
Una possibile traduzione

quanti trovato molto bene stare qui va bene

  ‘se mi sarò trovata bene, rimarrò in Italia’
Una domanda

Come si sviluppano queste (inter)lingue?
Casualmente?

   Esiste un ordine naturale di acquisizione

Lo sviluppo segue tappe ben precise e documentate
               (Giacalone Ramat 1993)
Stadi di acquisizione:
            le scale implicazionali
                                                                                    7

                                                                     6         Congiuntivo

                                                       5        Condizionale   Condizionale

                                          4         Futuro        Futuro         Futuro

                             3        Imperfetto   Imperfetto    Imperfetto     Imperfetto

                2         Passato      Passato      Passato       Passato        Passato
                         prossimo     prossimo     prossimo      prossimo       prossimo

   1        Participio   Participio   Participio   Participio    Participio     Participio
             passato      passato      passato      passato       passato        passato

Presente/   Presente/    Presente/    Presente/    Presente/     Presente/      Presente/
 Infinito    Infinito     Infinito     Infinito     Infinito      Infinito       Infinito
Un esempio di testo

IO SI CHIAMA GIULIA, A ME PIASCEVA QUESTA DISEGNO IO FA LA CLASE 3^ A SCUOLA

XXXXXXXX . LA MIA CASA E VIA XXXXXXX, IO O DIECI ANNI, IO SONO NATO A XXXXXXXX

23 GENAIO, IO O UN FRATTELINO E ANCORA STA ALAZILO E A 6 MEZZO SI CHIAMA

FRANCESCO. E INVECE MIA SORELLA E ANCO PICOLLO 1 ANNI E MEZZO E SI CHIAMA

FRANCESCA, A ME PIASCE I CARNE CON IL LIMONE E MIA FRATELLO PIASCIUTTO IL PANE

CON SALAME...
Riassumiamo
Le lingue 2 si acquisiscono attraverso gli scambi interazionali tra
  le persone.
Tutti gli stadi di acquisizione delle lingue 2 hanno una grammatica:
  non esistono stadi agrammaticali, scorretti, inaccettabili,
  selvaggi, brutti…
Le lingue 2 nel loro sviluppo seguono percorsi ordinati.
Qualunque persona, in assenza di patologie specifiche, in contesti
  di relazione che offrono materiale linguistico ricco,
  significativo e motivante apprendono la lingua 2.
INSEGNARE NELLE CLASSI
     ETEROGENEE
LA FACILITAZIONE LINGUISTICA E LA
LINGUA DELLA COMUNICAZIONE DI BASE

La facilitazione dell’italiano L2 avviene soprattutto in
 classe, solo così può essere efficace e inclusiva.
Occorre limitare i momenti di lavoro sulla facilitazione
 fuori dalla classe.
Gli apprendimenti linguistici avvengono soprattutto
 attraverso le relazioni coi pari.
LA LINGUA A SCUOLA

La cosiddetta “lingua dello studio” è un insieme di microlingue
delle discipline, varietà linguistiche, abilità linguistico-
comunicative e cognitive, tecniche che sono specifiche del
contesto scuola e delle discipline della scuola.
LA LINGUA DELLO STUDIO E
LA LINGUA DELLA COMUNICAZIONE

La lingua dello studio presenta delle caratteristiche diverse
dalla “lingua della comunicazione” di base, cioè la lingua
impiegata nei normali scambi comunicativi quotidiani.
I TEMPI DI APPRENDIMENTO

Diversi sono anche i tempi per lo sviluppo di tali
competenze ed abilità:
- circa 1/2 anni per il possesso della competenza e delle
abilità comunicative di base
- Circa 5/7 anni per la competenza e le abilità della lingua
dello studio.
LA FACILITAZIONE E LA
   SEMPLIFICAZIONE TESTUALE

È auspicabile lavorare a classe intera sui testi
di studio attraverso tecniche specifiche
facilitanti, che prendono il nome di facilitazione
e semplificazione linguistico-testuale.
FACILITAZIONE LINGUISTICA E DEGLI
            APPRENDIMENTI

Usiamo il termine facilitazione linguistica e degli
apprendimenti per riferirci a tutta una serie di attività che
favoriscono la comprensione del testo (nella sua accezione di unità
base della comunicazione): il testo è presentato nella sua veste
originaria (quella del manuale, per esempio) e
l’insegnante/facilitatore linguistico stimola il gruppo-classe con
immagini, gesti e col supporto di altri testi (video, audio-video,
iconici etc.) perché il testo venga compreso (cfr. Pona 2016).
SEMPLIFICAZIONE LINGUISTICO-
              TESTUALE

La semplificazione, rielaborazione e riorganizzazione dei testi
(che chiamiamo per comodità semplificazione), è la riformulazione
del testo (scritto in microlingua, cioè nel linguaggio specifico delle
discipline) in un linguaggio più vicino alla comunicazione di base.
Ciò avviene con una rielaborazione del testo che ne aumenta la
comprensibilità tramite ridondanza e secondo un’organizzazione
logico-concettuale che ne faciliti l’elaborazione cognitiva e la
comprensione (cfr. Pona 2016).
STRATIFICAZIONE

Stratificare un compito significa «proporre tecniche e schede
di valutazione formativa organizzate a "strati" secondo un
ordine che va dal più semplice al più complesso, in modo che
ogni studente raggiunga il livello massimo cui può giungere
nella sfida rappresentata dalla scheda» (Caon 2016).
DIFFERENZIAZIONE

«La differenziazione del compito prevede la creazione di input diversificati, sia
linguisticamente sia per quanto concerne la modalità di rappresentazione. In
questo modo, ogni studente può interiorizzare lessico, strutture, concetti e
procedure diverse partendo dalla sua reale competenza comunicativa e
attraverso la strategia più consona al suo stile.
Ci sono varie possibilità di differenziare il compito: ad esempio, sulla base del
principio gardneriano di intelligenze multiple […] o proponendo agli studenti
una serie di differenti attività per tipologia di compito» (Caon 2016).
ALC:
            APPRENDIMENTO LINGUISTICO
                  COOPERATIVO
Il metodo a mediazione sociale ALC (apprendimento linguistico
cooperativo) è basato sull’integrazione dei principi dell'apprendimento
cooperativo (AC) e della facilitazione linguistica e degli apprendimenti
(FL). ALC nasce dalla volontà di implementare e potenziare a scuola prassi
didattiche inclusive, con l'obiettivo di sviluppare, per tutti e per ciascuno, le
conoscenze, abilità e competenze al contempo socio-relazionali e disciplinari.
Le attività cooperative, graduate e accessibili anche per studenti con
competenze interlinguistiche e/o con bisogni educativi speciali o specifici,
sono stimolanti per tutti i discenti, ricche di elementi interculturali e plurilingui
(cfr. Gentile-Chiappelli 2016).
LA VALUTAZIONE DEGLI
ALUNNI PARLANTI ITALIANO L2
Nella tabella che segue vengono riportati, in ordine sparso, i descrittori su scala globale per
ciascuno dei livelli di competenza linguistico-comunicativa del QCER. Abbinare ciascun
descrittore al livello appropriato.

Livello                                                                     Descrittori

          Comprende un’ampia gamma di testi complessi e lunghi e ne sa riconoscere il significato implicito. Si esprime con scioltezza e naturalezza. Usa
          la lingua in modo flessibile ed efficace per scopi sociali, professionali e accademici. Riesce a produrre testi chiari, ben costruiti, dettagliati su
          argomenti complessi, mostrando un sicuro controllo della struttura testuale, dei connettori e degli elementi di coesione.

          Comprende e usa espressioni d’uso quotidiano e frasi basilari tese a soddisfare bisogni di tipo concreto. Sa presentare se stesso/a e gli altri
          ed è in grado di fare domande e rispondere su particolari personali come dove abita, le persone che conosce e le cose che possiede.
          Interagisce in modo semplice purché l’altra persona parli lentamente e chiaramente e sia disposta a collaborare.

          Comprende i punti chiave di argomenti familiari che riguardano la scuola, il tempo libero, etc. Sa muoversi con disinvoltura in situazioni che
          possono verificarsi mentre viaggia nel paese in cui si parla la lingua. È in grado di produrre un testo semplice relativo ad argomenti che siano
          familiari o di interesse personale. È in grado di descrivere esperienze ed avvenimenti, sogni, speranze e ambizioni e spiegare brevemente le
          ragioni delle sue opinioni e dei suoi progetti.

          Comprende le idee principali di testi complessi su argomenti sia concreti che astratti, comprese le discussioni tecniche nel suo campo di
          specializzazione. È in grado di interagire con una certa scioltezza e spontaneità che rendono possibile un’interazione naturale con i parlanti
          nativi senza sforzo per l’interlocutore. Sa produrre un testo chiaro e dettagliato su un’ampia gamma di argomenti e spiegare un punto di vista
          su un argomento fornendo i pro e i contro delle varie opzioni.

          Comprende con facilità praticamente tutto ciò che sente e legge. Sa riassumere informazioni provenienti da diverse fonti sia parlate che
          scritte, ristrutturando gli argomenti in una presentazione coerente. Sa esprimersi spontaneamente in modo molto scorrevole e preciso,
          individuando le più sottili sfumature di significato in situazioni complesse.

          Comprende frasi ed espressioni usate frequentemente relative ad ambiti di immediata rilevanza (es. informazioni personali e familiari di
          base, fare la spesa, la geografia locale, l’occupazione). Comunica in attività semplici e di routine che richiedono un semplice scambio di
          informazioni su argomenti familiari e comuni. Sa descrivere in termini semplici aspetti del suo background, dell’ambiente circostante; sa
          esprimere bisogni immediati.
Livello                                                                     Descrittori

          Comprende un’ampia gamma di testi complessi e lunghi e ne sa riconoscere il significato implicito. Si esprime con scioltezza e naturalezza. Usa
          la lingua in modo flessibile ed efficace per scopi sociali, professionali e accademici. Riesce a produrre testi chiari, ben costruiti, dettagliati su
  C1
          argomenti complessi, mostrando un sicuro controllo della struttura testuale, dei connettori e degli elementi di coesione.

          Comprende e usa espressioni d’uso quotidiano e frasi basilari tese a soddisfare bisogni di tipo concreto. Sa presentare se stesso/a e gli altri
          ed è in grado di fare domande e rispondere su particolari personali come dove abita, le persone che conosce e le cose che possiede.
  A1
          Interagisce in modo semplice purché l’altra persona parli lentamente e chiaramente e sia disposta a collaborare.

          Comprende i punti chiave di argomenti familiari che riguardano la scuola, il tempo libero, etc. Sa muoversi con disinvoltura in situazioni che
          possono verificarsi mentre viaggia nel paese in cui si parla la lingua. È in grado di produrre un testo semplice relativo ad argomenti che siano
  B1      familiari o di interesse personale. È in grado di descrivere esperienze ed avvenimenti, sogni, speranze e ambizioni e spiegare brevemente le
          ragioni delle sue opinioni e dei suoi progetti.

          Comprende le idee principali di testi complessi su argomenti sia concreti che astratti, comprese le discussioni tecniche nel suo campo di
          specializzazione. È in grado di interagire con una certa scioltezza e spontaneità che rendono possibile un’interazione naturale con i parlanti
  B2      nativi senza sforzo per l’interlocutore. Sa produrre un testo chiaro e dettagliato su un’ampia gamma di argomenti e spiegare un punto di vista
          su un argomento fornendo i pro e i contro delle varie opzioni.

          Comprende con facilità praticamente tutto ciò che sente e legge. Sa riassumere informazioni provenienti da diverse fonti sia parlate che
          scritte, ristrutturando gli argomenti in una presentazione coerente. Sa esprimersi spontaneamente in modo molto scorrevole e preciso,
  C2
          individuando le più sottili sfumature di significato in situazioni complesse.

          Comprende frasi ed espressioni usate frequentemente relative ad ambiti di immediata rilevanza (es. informazioni personali e familiari di
          base, fare la spesa, la geografia locale, l’occupazione). Comunica in attività semplici e di routine che richiedono un semplice scambio di
  A2      informazioni su argomenti familiari e comuni. Sa descrivere in termini semplici aspetti del suo background, dell’ambiente circostante; sa
          esprimere bisogni immediati.
OSSERVARE IN POSITIVO

                                LIVELLO INIZIALE                                               Sì   Sì, se supportata/o
                                 Comprende semplici consegne.
              Comprensione
                    orale        Comprende semplici enunciati e domande.
 Ricezione
                                 Distingue le lettere dell’alfabeto singolarmente.
              Comprensione
                   scritta       Legge parole complete.

                                 Si esprime usando codici extralinguistici.

             Produzione orale    Produce enunciati formati da una parola.

                                 Produce enunciati formati da due parole.
Produzione                       Sa copiare quello che scrivono gli altri in stampato e/o in
                                       corsivo.
               Produzione
                    scritta      Sa scrivere parole sotto dettatura.

                                 Sa scrivere brevi testi formati da due parole.
LA VALUTAZIONE DEGLI ALUNNI
          PARLANTI ITALIANO L2

LINEE GUIDA PER L’ACCOGLIENZA E L’INTEGRAZIONE DEGLI ALUNNI
STRANIERI, FEBBRAIO 2014

Nella sua accezione formativa, la valutazione degli alunni stranieri, soprattutto di quelli di
recente immigrazione o non italofoni, pone diversi ordini di questioni, che possono
riguardare non solo le modalità di valutazione e di certificazione ma, in particolare, la
necessità di tener conto del percorso di apprendimento dei singoli studenti.
La correttezza dell’affermazione del principio pedagogico sulla
valutazione degli alunni stranieri, come equivalente a quella degli alunni
italiani, implica una contestuale attenzione alla cultura, alla storia e alle
competenze in italiano di ciascun alunno. Occorre anche tenere conto del
fatto che, nelle scuole che hanno maggiore esperienza di alunni stranieri, da
molti anni è emersa una riflessione sull’opportunità di prevedere una
valutazione per gli alunni stranieri modulata in modo specifico ed attenta
alla complessa esperienza umana di apprendere in un contesto culturale e
linguistico nuovo, senza abbassare in alcun modo gli obiettivi richiesti, ma
adattando gli strumenti e le modalità con cui attuare la valutazione stessa.
PER LA SCUOLA

Pona A. 2016, L2. La facilitazione linguistica e
  degli apprendimenti nella classe plurilingue.
  Appunti per la scuola. Napoli, Tecnodid.

Chiappelli T., Manetti C., Pona A. (A cura di) 2016, Verso
  una scuola plurale. Sperimentando la varietà attraverso
  lingue, linguaggi, scritture. Roma, Aracne.
BIBLIOGRAFIA DI RIFERIMENTO
►Aglioti S. M., Fabbro F. 2006, Neuropsicologia del linguaggio. Bologna, Il Mulino.
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Vi ringrazio per la paziente attenzione!

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