Impressioni sul concerto del 27 agosto al Museo Civico Lavinium di Pratica di Mare - Pomezia

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Pratica     Jazz    2018    –
Impressioni sul concerto del
27 agosto al Museo Civico
Lavinium di Pratica di Mare –
Pomezia
di Salvatore Pignalosa

Quello che abbiamo ricevuto venerdì scorso è stato un grande
dono. Per la prima volta Pomezia ha vibrato sotto le note di
un trio di musicisti che hanno dato una sferzata di energia in
una calda serata di fine luglio. Anche la Luna ha arrossito di
fronte a tanta maestria fino a scomparire nella più bella e
lunga eclissi degli ultimi 100 anni sotto lo sguardo complice
di un Marte stupendamente visibile a occhio nudo. Il trio
Salvatore Russo – Tony Miolla – Camillo Pace ha portato a
Pomezia il Gipsy Jazz. È la definizione popolare della più
altisonante Jazz Manouche una scuola di jazz sviluppatasi in
Francia tra la popolazione dei Sinti, nobili e colti nomadi
proventi dall’Asia minore. Il nome manouche viene proprio
dalla particolare condizione di instabilità territoriale e
occupazione precaria verificatasi in Francia. Nonostante ciò
la forte cultura trascinata fino in Europa da questi fieri
viaggiatori ha tradotto in musica il grido di dolore che
l’isolamento e le discriminazioni li aveva caratterizzati nel
passato e che ancor oggi stentano a scomparire. Gli strumenti
a corde sono stati i maggiori interpreti della riscossa che la
voce universale della musica ha permesso di evidenziare. La
chitarra in particolare si è trasformata in un nuovo strumento
con una spalla accorciata, una cassa più ampia, un foro
(petite bouche) un ponte allungato con i tipici baffi hanno
contribuito a rendere più aspro e squillante il suono. Un
suono che richiama l’attenzione, che ti avvolge, ti costringe
a fermare e pensare. Pensare alla vita da nomade, una vita
diversa. L’incontro con l’improvvisazione jazzistica ha creato
quell’arco magico che costringe l’ascoltatore sulla sedia alla
massima attenzione e riflessione. Ebbene questo momento magico
è accaduto a Pomezia nello scrigno di storia che il Museo
Civico Lavinium di Pratica di Mare, in una bellissima serata
gli interpreti, nella più classica e consona formazione a
trio, ci hanno fatto vivere l’atmosfera del viaggio nella
storia e negli stili armonici che Salvatore, Tony e Camillo
hanno magistralmente realizzato, attraendo anche gli
ascoltatori più scettici. Pomezia ha fatto un passo avanti
nella conoscenza di altre culture attraverso la strada della
musica foriera di una interazione ad armi pari per una
convivenza degna della migliore umanità.

Mammamia che caldo!
È in arrivo la settimana più calda dell’anno con picchi di 38°
soprattutto nel Centro-Nord. Il fenomeno non riguarda solo
l’Italia, ma anche i Paesi europei che sono alle prese con le
alte temperature che hanno danneggiato l’agricoltura e creato
disagi nei trasporti pubblici.L’anticiclone africano, che in
queste ore sta interessando l’Italia, porta un clima
irrespirabile con punte di 37-38°: tra le città più calde,
Bologna e Firenze, Roma 37°, mentre al Sud non si registrano
punte da record, eccezion fatta per i 38° nelle zone interne
della Sicilia e i 40° in Sardegna (www.ilmeteo.it).

Questa massa d’aria rovente può portare i cosiddetti
‘temporali di calore’ che esplodono all’improvviso     e sono
attesi sulle Alpi, ma anche in Sicilia (per il Cnr se ne sono
contati sette nell’estate 2017). Le prime infiltrazioni di
aria fresca entreranno nel bacino del Mediterraneo dalle Alpi
attraverso l’altipiano del Carso tra 7/9 giorni e
raggiungeranno Roma, con temporali e colpi di vento, dopo aver
toccato il Triveneto, puntando poi verso il Sud.

Questo caldo record, come riporta Coldiretti (in base ai dati
Nielsen relativi a giugno 2017), ha fatto aumentare il consumo
di ortofrutta del 3%, l’acqua gassata del 17%,19% per i gelati
in vaschetta ed ha portato aumenti anche per consumo di
mozzarelle e birre.Alcuni comportamenti possono aiutarci ad
affrontare il grande caldo di questi giorni, tra cui: fare
docce tiepide durante il giorno; uscire nelle ore meno calde e
portare con sé una bottiglietta d’acqua; indossare abiti
leggeri, meglio se in tessuti naturali e di colore chiaro. Per
quanto riguarda l’alimentazione, gli esperti suggeriscono
colazioni e spuntini leggeri a base di frutta e verdura,
bevendo acqua per ripristinare i liquidi persi con il sudore.

Per gli esperti del clima dobbiamo abituarci a questo caldo
rovente anche per i prossimi anni, tenendo sempre bene a mente
che la politica deve fare la sua parte: a livello nazionale,
controllando le emissioni di CO2 e a livello internazionale,
come indicato della Convenzione quadro delle nazioni Unite sui
cambiamenti climatici (Unfccc), firmata a Parigi del dicembre
2015, prevedendo un piano d’azione           per limitare il
riscaldamento globale al di sotto del 2%, a partire dal 2020.

Con l’estate,                      occhio           agli
incendi
In estate gli incendi boschivi sono una realtà in molte parti
del mondo, inclusi i territori italiani dove rappresentano una
concreta minaccia per persone, abitazioni e infrastrutture. È
di queste ore il bilancio del terribile incendio che ha
devastato l’Attica, la zona attorno ad Atene (Grecia), con
morti e feriti che ha portato il Governo greco a dichiarare lo
stato d’emergenza e i circa 80 roghi scoppiati in Svezia. Ogni
anno numerosi ettari di terreno vengono devastati da piromani,
ecomafie e da chi getta mozziconi di sigarette o brucia
sterpaglie in limitate aree verdi mal curate; le cause
naturali che possono scatenare un incendio sono estremamente
rare. Anche a Pomezia, come ogni estate, i vigili del fuoco
con la collaborazione delle squadre della protezione civile,
sono chiamati ad intervenire per spegnere incendi più o meno
estesi, come quello della scorsa estate che ha visto impiegati
mezzi e uomini per molti giorni sulla via Pontina, o quelli
più recenti della scorsa settimana che di notte ha visto
l’intervento dei pompieri a Torvaianica o di un paio di giorni
fa che ha interessato un terreno incolto, minacciando alcune
case nella zona di Nuova Florida (Ardea).

Gli incendi si possono evitare, basta avere comportamenti e
stili di vita ‘attenti’ e rispettosi del territorio, tra cui:
a) non accendere falò e fuochi nei boschi; b) non abbandonare
rifiuti sul terreno, ma riporli negli appositi contenitori; c)
non gettare mai mozziconi di sigarette o fiammiferi ancora
accesi; d) non bruciare le stoppie, la paglia e altri residui
vegetali in modo incontrollato.

In caso di avvistamento di incendio, i numeri da chiamare
sono il 115, il pronto intervento dei Vigili del fuoco e il
1515 del Corpo forestale dello Stato; il numero verde 803555
mette in contatto     invece con la Sala operativa della
Protezione civile della Regione Lazio.

Qualora vi trovaste in prossimità di un incendio boschivo,
chiamate i vigili del fuoco e cercate di:

-spegnerlo se potete, solo se siete certi di una via di fuga;
– non sostate nei luoghi sovrastanti l’incendio, in       zone
verso le quali soffia il vento e lungo le strade in prossimità
dell’incendio;

– non attraversate la strada invasa dal fumo e dalle fiamme e
non intralciate le squadre di intervento.

Rendetevi, inoltre, collaborativi indicando alle squadre
antincendio le strade o i sentieri che conoscete e mettete a
disposizione le vostre riserve d’acqua.

Con l’Ordinanza n. 5 del 29 maggio 2018 il Comune di Pomezia
vieta, dal 15 giugno al 30 settembre, di accendere fuochi e
 bruciare all’aperto residui di verde, obbligando chiunque
possegga   un terreno agricolo, un giardino o area verde a
tenerlo pulito.

Uno studio pubblicato di recente su Nature Communications dal
 Consiglio nazionale delle ricerche e dell’Università di
Barcellona mostra come utilizzare le previsioni stagionali dei
centri meteorologici, combinate con modelli empirici
dell’impatto degli incendi: l’area bruciata dagli incendi è
legata alle caratteristiche della precipitazione e della
temperatura nei mesi e negli anni precedenti l’incendio, per
ottenere stime quantitative della zona bruciata.

Dall’ultimo report di Legambiente emerge che l’Italia ha un
patrimonio boschivo e faunistico unico nel suo genere che
rappresenta circa il 30% del territorio nazionale e ci
fornisce, non solo   ossigeno, ma anche beni preziosi come
quello di equilibrare il nostro invidiato clima mite,
contrastare la desertificazione ed offrire l’habitat agli
animali delle specie protette.
Progetto Città di Fondazione
2.0 a Pomezia
Progetto Città di Fondazione 2.0. Al via la Summer School
sull’arte, la storia e l’architettura delle città di
Fondazione del Lazio che partirà da Pomezia il 25 luglio e
toccherà le città di Latina, Pontinia e Sabaudia.

Tre giornate di incontri, seminari e workshop creativi alla
riscoperta delle città di fondazione del Lazio e dei movimenti
culturali ed artistici che ne hanno segnato la storia e
l’evoluzione in questi ottant’anni.

Per il programma completo della Summer School consultate il
sito www.giovaninformazione.it. Per partecipare ai seminari
gratuiti è possibile contattare APS Magnolia scrivendo a
apsmagnolia@gmail.com entro il 24 luglio

Scarica la locandina

Giovani                col     mondo           in      una
stanza

Sono chiamati hikikomori (in giapponese significa
‘stare in disparte’, ‘isolarsi’), hanno dai 14 ai
25 anni, passano la maggior parte della giornata
nella loro camera, non studiano, non lavorano e a
stento parlano con altre persone. In Giappone,
dove il fenomeno è conosciuto dagli Anni ’80, sono
quasi un milione, in Francia circa 80 mila, mentre
secondo l’Associazione Hikikomori Italia, nel
nostro Paese se ne registrano circa 100 mila.

Spesso l’evento ‘scatenante’ avviene durante gli
anni delle scuole medie e delle superiori: si
allontanano gradualmente da amici, familiari e
mondo scolastico a causa, per esempio, di un
episodio di bullismo o di un brutto voto. Tra i
sintomi riscontrati in questi giovani c’è una
forte avversione alle relazioni sociali e alla
scuola, non tanto verso professori e materie, ma
come socialità complessiva, l’incubo della
competizione e dell’essere rifiutato dall’altro,
l’uscire con i coetanei e fare sport. Si tratta di
adolescenti che rimangono chiusi nella loro
cameretta     per   mesi    o   a   volte    anni
autoescludendosi, rifiutando il mondo, la scuola,
i rapporti sociali dormendo di giorno e vivendo di
notte attaccati al computer. Proprio la Rete e le
sue mille ‘finestre’ sono l’unico contatto con la
società: si creano una vita virtuale per cercare
di superare il peso di vivere quella reale, senza
metterci la faccia.

Per i genitori è importante essere attenti e
intervenire appena il disturbo si manifesta. In
generale è bene rispettare i ragazzi e non violare
con la forza lo spazio della cameretta dove
peraltro vi consumano, per la maggior parte, anche
i pasti.Non appena madre e padre si accorgono di
atteggiamenti ‘strani’ e di chiusura, è bene che
si rivolgano a un professionista, che può
suggerire un approccio medico-psichiatrico, con un
percorso terapeutico e medicine, o un approccio
basato sulla risocializzazione, che affronta il
problema come un disturbo di socializzazione.

Diverse le cause di questo fenomeno: caratteriali,
sono di solito ragazzi molto introversi;
familiari, con rapporti difficili con i genitori;
scolastiche, molte volte dietro l’isolamento si
nascondono storie di bullismo; sociali, soffrono
spesso le pressioni di realizzazione sociale.

Nel 2013 per la Società italiana di psichiatria,
erano circa 3 milioni gli italiani tra i 15 e i 40
anni che soffrivano di questo problema, anche se
spesso il disturbo viene confuso con la sindrome
depressiva, la cultura nerd (termine inglese che
definisce    chi predilige la tecnologia e al
contempo     ha     poca    propensione      alla
socializzazione), come semplice dipendenza da
internet (le cui stime parlano di circa 300 mila
adolescenti italiani che passano oltre tre ore al
giorno tra internet e videogiochi), o legato al
progresso della società e non a una scelta
individuale. Il fenomeno riguarda i maschi per il
 90%, ma il numero delle ragazze isolate è in
aumento.
Luglio – settembre: la lunga
estate pometina 2018
Dal 20 luglio al 30 settembre tornano gli eventi estivi
pometini:Pomezia, Torvaianica e il Museo Lavinium si
animeranno per l’occasione e saranno teatro degli eventi della
bella stagione 2018: un grande mix di musica, spettacoli,
sagre, cinema, notti bianche, visite guidate, attività di
quartiere e festival coinvolgerà residenti e turisti nel corso
di questi mesi.

Dal 6 al 9 agosto tornano le sagre e il festival dello street
food, il 2, 24 e 26 dello stesso mese le serate di musica
rock, il 3 agosto e l’8 settembre le notti bianche di
Torvaianica e Pomezia.

E poi gli spettacoli “Zoe il principio della vita” e “Alchimie
di fuoco” e il musical “La Sirenetta in questo blu”;
torneranno anche le serate di cinema in piazza, il teatro al
Museo Lavinium e gli spettacoli nella splendida cornice
dell’area archeologica; infine la seconda edizione del Pomezia
Light Festival, dal 21 al 23 settembre, che illuminerà strade,
edifici e piazze.

La prima estate pometina targata Movimento 5 Stelle a guida
Zuccalà che applaude al “lavoro intenso che in pochi giorni”
ha portato al programma degli eventi del 2018 e ringrazia “il
team che ha messo in piedi questo calendario e tutte le
associazioni, i comitati di quartiere e le attività produttive
che contribuiranno alla realizzazione degli eventi”.

Gli fa eco la neo Vice Sindaca Simona Morcellini che
sottolinea come ci sia stato un grande lavoro di squadra “fin
dal primo giorno di insediamento della nuova Amministrazione
per garantire ai nostri cittadini un’estate pometina ricca,
divertente e di qualità”.

Maggiori informazioni si possono trovare sul sito del comune
di Pomezia.

Eventi di luglio 2018

Eventi di agosto 2018

Eventi di settembre 2018

Pomezia è una città adulta,
buon lavoro sindaco
Pomezia è una città adulta.

Ha scelto per se stessa, senza cedere al fascino delle
rivoluzioni facili. Ha scommesso sulla propria pelle e ha
vinto.

Con un sindaco giovane ma non inesperto, consapevole del
passato al quale concede lo spazio giusto senza fanatismi, del
presente che legge come solo un inizio e del futuro sul quale
ha deciso di mettere la posta più grande.

Adriano Zuccalà è sindaco di una città matura e adulta. E ha
una responsabilità enorme. Perché gli scorsi cinque anni sono
stati quelli dei piccoli passi: piccoli interventi per rendere
migliore la qualità della vita. Adesso comincia l’era delle
innovazioni e bisogna portare a casa il risultato grande:
rendere la città aperta, fruibile, giusta e piena di cose da
fare. Ha detto che Torvaianica e bilancio sono le sue
priorità. Le scelte giuste: nelle pieghe del bilancio si fa la
città, con i soldi a disposizione si pensa alle scuole ai
servizi sociali e alla programmazione. Nella sabbia del
litorale si costruisce una città diversa, caratterizzata da
tutti i suoi elementi e non solo da una parte, da una
immagine, da un pregiudizio. Pomezia è tutto, e niente e
nessuno deve rimanere indietro

Una città che negli anni è stata terra di frontiera e che
qualcuno voleva condannare a terra di mezzo, e dove si poteva
andare a pescare tanto si era sicuri di portare a casa la
nassa piena.

Adesso no, Pomezia è una città che sceglie per sé e per i suoi
figli. E non a caso il cambiamento viene da cittadini della
generazione di mezzo: non i settantenni che hanno fallito la
rivoluzione del ’68 in tutte le sue salse, non dai ragazzini
ambiziosi cresciuti a pane e internet. Il cambiamento viene da
una generazione che lavora, che studia, ha i figli e sa cosa
vuole. Un vero laboratorio politico dell’Italia nuova e
operosa

Tatuaggi d’estate
È tempo di mare e di esposizione al sole, anche per chi si è
da poco fatto un tatuaggio o per chi intende farsene uno in
questi giorni. Tatuarsi prima di andare al mare viene di
solito sconsigliato dalla maggior parte dei tatuatori che
invece suggeriscono i giusti comportamenti per proteggere la
pelle ed evitare infezioni. È buona norma idratare la zona
tatuata ed applicare con regolarità una crema ad alta
protezione per evitarne lo sbiadimento; soprattutto però, una
volta effettuato il tatuaggio, è importante averne cura sia
perché è un’opera artistica, sia perché la pelle potrebbe
essere a rischio infezione. Poche, ma fondamentali le regole
da seguire: pulizia, cura, non grattare via le croste e se si
va in spiaggia stare lontano dalla sabbia, che è sporca. Dopo
il bagno in mare, ci si deve docciare e asciugare il tattoo
tamponandolo, senza strofinare. I motivi per cui viene
sconsigliato farsi un      nuovo tatuaggio d’estate sono
vari:perché è dannoso il contatto con i raggi UV, fa male far
sudare la pelle nei giorni successivi al tatuaggio e va
evitata l’acqua del mare e della piscina; la pelle va fatta
comunque respirare e il tatuaggio va protetto da polveri e
peli. Un’errata cura del tatuaggio porta a seri danni della
pelle; vanno seguiti protocolli di pulizia molto alti,
principalmente nella settimana post tatuaggio dove il derma
comincia a rigenerarsi e quindi necessita di una meticolosa
pulizia che poi, nei 40 giorni seguenti, oltre ad essere
pulito, va anche idratato come fosse una lesione.

Cosa fare in caso di infezione del tatuaggio? Bisogna
contattare il tatuatore per conoscere i materiali che ha usato
per il vostro tatuaggio, recarsi all’ospedale dando
informazioni sul vostro tattoo (data, modalità e materiali)
agli operatori sanitari. Il suggerimento è sempre quello di
andare al mare una volta terminato il processo di
cicatrizzazione e, se necessario, coprire il tatuaggio con dei
panni di cotone in modo che non filtrino i raggi solari.

I tatuaggi, fin dai tempi del paleolitico, hanno sempre fatto
parte delle usanze del genere umano, per moda o per culto
anche se non sempre sono stati visti di buon grado da sovrani
e cittadini. Nel medioevo erano usati per etichettare la
schiavitù; nel passato in Giappone caratterizzavano la mafia
locale ed erano considerati     deturpazioni corporali anti
religiose. In Polinesia e in Nuova Zelanda la pratica del
tatuaggio è un rito che segna l’età adulta di un individuo, e
ogni simbolo assume un significato ben preciso da individuo a
individuo. Attualmente in alcuni Paesi chi è tatuato viene
multato, messo in galera o gli viene asportato il tattoo. In
Occidente Il tatuaggio viene praticato tramite un dermografo
(tattoo machine) che imprime il segno nella pelle con aghi
saturi di inchiostro e arriva fino al derma dove si deposita
all’interno di cellule connettive chiamate fibroblasti, dove
rimangono senza sbiadire né cambiare posizione.

In buona sostanza, però, l’unica regola che dovrebbe seguire
chi decide di tatuarsi, d’estate o d’inverno, è quella di
optare per uno studio di tatuaggi in cui si seguano
rigidamente le norme igieniche e il tatuatore sia
referenziato.

Pomezia   al   ballottaggio.
Intervista doppia Matarese vs
Zuccala’
In vista del ballottaggio del 24 giugno, abbiamo sottoposto i
due contendenti a un’intervista doppia alla quale hanno
accettato entrambi di rispondere.

1) Ci dica tre motivi per votarla

Matarese – Il primo è che ho 40 anni di esperienza nella
pubblica amministrazione, nella legalità, nella lettura delle
carte e dei bilanci, che voglio mettere a disposizione dei
cittadini di Pomezia: non ho bisogno di uno stipendio da
sindaco per vivere. Al riguardo, sarà mia cura pubblicare sin
dal primo giorno da sindaco, la mia dichiarazione dei redditi
ripetendo annualmente la pubblicazione al fine di dimostrare
che non ci sarà nessuna variazione in positivo di beni mobili
e immobili.
Secondo: il fatto di non essere di Pomezia significa che non
ho nessun legame o interesse economico o lavorativo, parentale
o amicale con persone del territorio. Ciò sarà una garanzia
che il mio operato da sindaco sarà improntato esclusivamente
sulla legalità ed imparzialità a favore di tutti i cittadini.
Terzo: la figura del sindaco è quella che maggiormente mi
affascina. Vengo dal mondo dell’associazionismo e individuo il
sindaco come colui che deve stare più vicino al cittadino al
fine di miglioragli la qualità di vita. In questi anni da
pensionato mi sono stati offerti numerosi incarichi in aziende
private con alti compensi, ma non ho mai accettato essendo
convinto di volermi godere la pensione in un’età ancora
giovanile. Solo la volontà di fare del bene a un’intera città
mi ha fatto cambiare idea, in linea con la mia cultura
associazionistica.

Zuccalà – Sono nato e vissuto a Pomezia, precisamente in una
frazione di Torvaianica. Conosco Pomezia, le sue risorse, le
sue potenzialità e i suoi problemi ancora irrisolti.
Soprattutto, parlo con i cittadini e ascolto le loro esigenze
e loro proposte. Sono tranquillo nel dire che abbiamo lo
stesso obiettivo: rendere Pomezia una città di cui essere
orgogliosi.
Poi, il programma, la concretezza e il saper mettere in
pratica quello che per noi è un’agenda di governo più che uno
spot elettorale. Noi non vediamo l’ora di cominciare a
lavorare per Pomezia.
Infine, l’esperienza maturata in questi anni da tutta la
squadra del Movimento 5 Stelle e che sta sostenendo tutti i
giorni con passione, per le strade di Pomezia, la mia
candidatura. È per questo che ho voluto presentare la squadra
di assessori prima del 10 giugno. Sono nomi decisi insieme al
gruppo, che non ho scelto soltanto io, a dimostrazione del
fatto che sono le migliori persone possibili per governare
Pomezia. Questa scelta significa trasparenza verso gli
elettori, significa non agire come la vecchia politica che in
cambio di una manciata di voti è sempre stata pronta ad
assegnare ruoli e responsabilità a personaggi impreparati e
discutibili e, infine, significa essere un movimento di
cittadini, per i cittadini con un obiettivo comune: la nostra
città ed i suoi abitanti.

2) Ci dica tre motivi per non votare il suo avversario

Matarese – Primo: Zuccalà non è altro che la continuazione
della politica attuata dal precedente sindaco. Con Zuccalà e
il Movimento, i cittadini sono rimasti fuori dal Comune,
perché quello che doveva essere un palazzo di vetro è
diventato un bunker, con accesso vietato alla gente comune.
Dove stava Zuccalà in questi 5 anni? È mai stato in mezzo alla
gente ad ascoltare le loro lamentele, visto che è stato
presidente del consiglio comunale e consigliere di
maggioranza? Peccato che per tutta la durata del mandato non
si sia mai visto e che, al contrario, se i cittadini
segnalavano, con foto e documenti, ciò che non andava, i
seguaci del movimento li attaccavano senza pietà, con la scusa
che “prima era peggio”. Adesso il ‘prima’ è anche Zuccalà.

Secondo: l’inesperienza di Zuccalà si è già vista nel periodo
in cui ha governato e in cui ha ricoperto la carica di
presidente del consiglio. Non è stato fatto nulla per non
sbagliare, ma non è così che si amministra una città. La sua
inesperienza non ha permesso alla città di Pomezia di essere
guidata con la maturità necessaria per riuscire, ad esempio, a
ottenere, nel periodo in cui proprio Zuccalà era presidente
del consiglio comunale, i giusti vantaggi che potevano essere
colti attraverso finanziamenti europei.
Terzo: Non posso non rilevare la giovane età di Zuccalà, età
in cui spesso si è più propensi a voler percepire dalla
politica uno stipendio piuttosto che a lavorare per il bene
collettivo. Nel Movimento 5 Stelle questo si è già visto con
Fucci, che al momento opportuno ha dimostrato chiaramente la
volontà di non voler lasciare la poltrona.

Zuccalà – Matarese non è di Pomezia, è stato messo a capo di
una coalizione di dubbia tenuta, non conosce Pomezia e i
pometini, elemento importante per amministrare una città.
Secondo, la differenza tra i due candidati e i due programmi è
lampante. Matarese soffre di evidente mancanza di
orientamento. Nel capitolo di programma del centrodestra sotto
la voce “riqualificazione urbanistica” il mio competitor ha
inserito delle “campagne promozionali e sconti tramite
apposite «Etnacard». Non solo. Nel capitolo “cultura” Matarese
ha inserito un progetto relativo a un “Master in
Vulcanologia”. Capisco la globalizzazione, ma copiare il
programma del comune di Nicolosi mi sembra una grossa mancanza
di rispetto nei confronti dei cittadini. Forse sarebbe meglio
concentrarsi sul Comune di Pomezia.
I cittadini, nel 2013, hanno già scelto di andare avanti e
rompere con i vecchi volti e le vecchie logiche di partito.
Pomezia non può e non deve tornare indietro di 15 anni.

3) Che importanza hanno per lei i confronti pubblici con gli
altri candidati considerando che ne sono stati organizzati
diversi.

Matarese – Reputo i confronti con gli altri candidati una
perdita di tempo, perché non serve conoscere quali siano i
programmi degli altri, ma è indispensabile avere la volontà di
portare a termine i propri. Per questo ho preferito utilizzare
il tempo che gli altri hanno speso in confronti sterili per
dialogare con i cittadini, con le industrie e con gli
organismi sociali presenti o collegati al territorio, alla
ricerca delle soluzioni migliori, anche interloquendo con gli
enti superiori, per risolvere gli annosi problemi di Pomezia,
Torvaianica e delle periferie. Adesso che siamo rimasti in due
un confronto ha molto più senso e non ho problemi ad
affrontare Zuccalà su tutte le tematiche che affliggono questo
territorio.

Zuccalà – Per noi sono molto importanti, non posso dire la
stessa cosa per Matarese che li ha disattesi tutti. Sono
sicuramente ancora più importanti per i cittadini. In queste
settimane abbiamo parlato con molte persone, ascoltato le loro
istanze e illustrato al meglio quelli che sono i nostri
obiettivi. In questi giorni i cittadini hanno avuto modo di
conoscermi facendomi molte domande. Diceva Albert Einstein:
“La gioia nell’osservare e nel comprendere è il dono più bello
della natura”.

4) Pomezia non è una semplice città. È composta da tante
piccole sfaccettature, da Torvaianica al centro, da Santa
Palomba a Campo Jemini. Ogni quartiere ha la sua peculiarità d
suoi problemi. In che modo pensa di far convivere questi
quartieri e renderli parte della città?

Matarese – Pomezia non è solo il centro, con periferie che
restano dimenticate fino alle successive elezioni, cosa che
purtroppo è avvenuta anche con il Movimento 5 Stelle. Quindi,
alla domanda rispondo che, grazie alla mia esperienza
quarantennale al servizio dello Stato e del cittadino,
attraverso la quale ho imparato perfettamente a leggere carte
e documenti di qualsiasi tipo e a saper leggere in modo
particolare i bilanci e i documenti contabili, sarò in grado
di portare avanti e completare il mio programma, che riassumo
nei punti sottostanti.
1 – SICUREZZA: più videosorveglianza e illuminazione, con
particolare attenzione a Torvaianica, Stazione di Santa
Palomba e periferie.

2 – VIABILITÀ: piano straordinario per una nuova viabilità;
parcheggi gratuiti per residenti e affittuari; tolleranza
sosta breve.

3 – SOCIALE: istituzione della figura del DELEGATO del Sindaco
ai rapporti con le associazioni che si occupano di problemi di
persone con disagi sociali; sostegno alle attività dei centri
anziani, anche attraverso percorsi formativi e di ascolto, ed
alle attività degli oratori.

4 – RILANCIO LITORALE: costituzione tavolo tecnico per il
problema dell’erosione; tutela delle dune; concorso di idee
per la riqualificazione dell’edificio Ex Biagio; riapertura
delegazione; serrati controlli sul funzionamento dei
depuratori; maggiori servizi e attrazioni per residenti e
turisti.

5 – SVILUPPO INDUSTRIALE, ARTIGIANALE E COMMERCIALE: rapporto
costante con il mondo produttivo; istituzione di un meeting
annuale; decontribuzione tributi minori; riqualificazione
comparto    industriale    S.   Palomba;   progetti    di
internazionalizzazione.

6 – RIQUALIFICAZIONE DEL TERRITORIO: piano straordinario di
riqualificazione delle periferie, con priorità ai servizi
primari e viabilità.

7 – PATRIMONIO CULTURALE: valorizzare i siti di interesse
storico/archeologico e garantirne il diritto costituzionale
alla condivisione.

8 – SPORT E ASSOCIAZIONISMO: creazione di una “cabina di
regia” delle associazioni di carattere culturale e sportivo;
progetto “cultura ed educazione sportiva”.

9 – SELVA DEI PINI: centro di eccellenza per lo sviluppo,
ricerca e formazione in partnership con le aziende finalizzato
anche alla creazione di nuovi posti di lavoro.

10 – URBANISTICA ED EMERGENZA ABITATIVA: Rivisitazione piano
regolatore con particolare attenzione all’edilizia agevolata.

11 – AMBIENTE: Tutela del territorio contro nuovi impianti di
trattamento e smaltimento rifiuti, creazione di nuove aree
verdi e giardini nelle zone che ne sono sprovviste, recupero
aree degradate.

Aggiungo che con me sicurezza, lavoro e legalità non saranno
uno spot elettorale, ma una garanzia per i cittadini. Ho
infatti già avviato un discorso in tal senso con le aziende
pometine, così come è già stato aperta la discussione per
poter accedere ai finanziamenti europei che finora sono stati
invece persi, per poter rilanciare l’intero territorio.

Zuccalà – Creare una comunità viva ed unita è uno dei più
grandi obiettivi che ci poniamo per i prossimi anni. Ogni
quartiere, ogni attività, ogni associazione ed ogni cittadino
deve sentirsi parte di un progetto che ha come obiettivo
quello di migliorare la qualità della vita di ognuno di noi.
Per favorire questo percorso ed azzerare la distanza tra
cittadino ed istituzione, ho deciso di creare un assessorato
dedicato alla partecipazione. Questa nuova figura si occuperà
di tutti gli obiettivi programmatici dedicati al rapporto tra
cittadinanza e comune come l’abbattimento della burocrazia e
la riforma della consulta delle associazioni, ma sarà anche il
punto di riferimento per i comitati che avranno un canale
diretto di confronto, a stretto contatto con il Sindaco.
Puntiamo inoltre a far decollare Torvaianica come meta
turistica e culturale, grazie alle competenze dell’assessorato
che si occuperà di attività produttive, turismo e cultura,
stiamo già realizzando un piano del commercio per Pomezia ed
un piano marketing specifico per la costa. Ovviamente il
percorso di realizzazione sarà condiviso e finalizzato con
tutte le realtà ricettive, commerciali, balneari ed
associazionistiche del territorio.

Sì al sole, ma attenti alla
pelle!
Con l’estate aumenta la voglia di abbronzatura. Con
l’esposizione al sole la pelle va protetta per non incorrere
in danni molto seri, anche per chi ha tatuaggi sul corpo

Con l’estate si avvicina la voglia di sole e di tintarella, ma
anche se il sole fa bene bisogna evitare le scottature e
prepararsi prima di esporsi ai raggi solari. Non tutti i raggi
del sole sono dannosi e il sole non va preso a tutte le ore.
Nella prima ora di esposizione     la nostra pelle assorbe i
raggi solari che rilasciano un quantitativo di sostanze
necessarie per produrre le vitamine E,D, e K. Nelle successive
ore il sole può essere dannoso se non ci proteggiamo con
apposite creme, ombrellone o altri ripari: ci possiamo
procurare bruciature, insolazioni e ustioni con gravi danni:
dalle insurrezioni cancerose ai problemi alla retina. I raggi
Uv penetrano solo il primo strato di cute, arrivano
all’epidermide ricca di cheratina e in parte di melanina, la
proteina responsabile della produzione del pigmento cutaneo e
producono eccessivi radicali liberi (molecole di ossigeno) che
causano problemi alle cellule.

Come comportarsi per evitare spiacevoli effetti e godersi il
sole? Sin dalla prima esposizione bisogna proteggere la pelle
con il solare giusto, da scegliersi in base alla capacità
schermante indicata da un numero preceduto dalla sigla Fp
(fattore di protezione) o Ip (indice di protezione) espresso
in livelli: basso, alto, molto alto. È bene controllare sempre
che tra le componenti del prodotto non ci siano metalli
pesanti e combustibili fossili che a contatto con il sole
diventano cancerogeni; bisogna inoltre ricordarsi che, se si
sta facendo il bagno al mare o al lago, i raggi Uv dannosi
penetrano e   riflettono l’acqua con la possibilità di ustioni.

E se sulla pelle ci sono lesioni cutanee o tatuaggi fatti da
poco? Per le ferite aperte in qualche caso l’acqua salata del
mare può dissipare prima l’infezione, ma non bisogna mai
prendere il sole se si sta cicatrizzando o guarendo. Per
quanto riguarda i tatuaggi è bene non prendere il sole per le
3/4 settimane dopo l’’operato’, in quanto la cute sta subendo
una stabilizzazione interna, è più delicata e non presenta la
membrana basale (muro divisorio tra tessuto cutaneo e
connettivo);è    sconsigliato prendere il sole sulla parte
tatuata, soprattutto con un tatuaggio ‘fresco’, peggio ancora
usare i lettini abbronzanti (da evitare a priori).

I raggi solari non sono tutti uguali ed hanno un’intensità
varia durante la giornata: le ore migliori per esporsi sono le
prime del mattino fino alle 11.00 e il tardo pomeriggio, dopo
17.00; da evitare l’orario 12.00/15.00, quando il sole è molto
forte e la prevalenza degli Uv è massima.
Pomezianews   ha  un   nuovo
direttore responsabile
Pomezianews, a seguito delle dimissioni di Stefano Ielmini, ha
nominato Teresa Faticoni come nuovo direttore responsabile.

Mamma di due gemelline, giornalista pubblicista dal 2008,
nella vita si e’ sempre occupata di comunicazione.

Per anni e’ stata redattrice del quotidiano Il Territorio e
della televisione Tele Etere, e ha collaborato per un decennio
con il settimanale Il Caffè.

Oggi    lavora    al   Comune     di   Latina,    si    occupa
dell’Amministrazione condivisa e dei Patti di collaborazione.

Un augurio di buon lavoro da tutta la redazione.

Bugiardocrazia
La verità è un ingombro. E’ proprio un limite pesante e
impertinente che rimane lì, inflessibile, ogni volta che
diciamo la nostra, come un antipatico “bastian contrario”.
Insomma, ogni volta che affermiamo qualcosa è sempre pronta a
contraddirci o a pretendere precisazioni. La verità è proprio
una gran rottura di scatole. E mai come adesso, inopportuna,
inutile e ingombrante… roba da “gufi”!

Per esempio, se affermi di avere un titolo di studio, per
esempio una laurea, lei, la verità, pretende che tu ce l’abbia
davvero, che abbia frequentato l’università, con quelle
lezioni noiose e che abbia persino superato quegli esami
fastidiosi dove professori supponenti fanno domande su
questioni inutili. Quando affermi, deciso, che credi
fermamente in una riforma, ti impegni a difenderla e ti
dimetterai se dovesse essere cassata o quando, in un’assemblea
di partito, chiedi la fiducia promettendo che sosterrai il
governo attuale fino alla prossima scadenza, non ti è permesso
di avere un ripensamento, come se si trattasse di un impegno
da rispettare, insomma: un peso!

Questa “verità” è sempre lì, antipatica come una vecchia
maestrina petulante che ti rinfaccia se ti contraddici o se
hai cambiato opinione. E’ proprio una vera invadenza nella
sfera privata e un attentato alla propria libertà. Dobbiamo
rendere conto se abbiamo frequentato quell’imprenditore che ha
vinto l’appalto più importante del mercato o se facciamo
sconti ai titolari delle slot machine o se finanziamo con
soldi pubblici banche di parenti o amici.

Diciamocelo: non c’è affatto bisogno di verità! A che cosa
serve? Serve solo a bloccare tutto e dare giudizi.

E queste affermazioni che sembrano un paradosso, ormai hanno
piena cittadinanza in ogni ambiente. Siamo circondati da
menzogne, in ogni campo, politico, giudiziario, istituzionale,
 Sono così diffuse che non le ricordiamo più. E non le
riconosciamo più. Fernando Pessoa, in una sua celebra lirica,
riferendosi al “poeta”, definendolo un “fingitore” recitava
che “finge così completamente che arriva a fingere che è
dolore il dolore che davvero sente”. E’ proprio così la
menzogna, diventata catarsi e cancella tutto, anzi lo rende
bianco e splendente come dopo il candeggio. Ma per essere
utilizzata deve essere sbandierata con determinazione, senza
pudore per difenderla dalle incursioni di chi pretende la
verità.

Il meccanismo funziona maglio se si individuano dei nemici,
magari immaginando attacchi personali o alla famiglia e
soprattutto, la menzogna deve essere elevata a “verità di
partito”: tutti i militanti, gli accoliti, i seguaci, i
gannizzeri e gli aspiranti portaborse la prenderanno come
verità assoluta e la sosterranno con tutte le loro forze…
sempre pronti a passare verso una nuova menzogna quando sarà
loro ordinato. E’ una nuova forma di politica e di democrazia:
la bugiardocrazia.
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