Giovani La Casa - L'ECO DI DON BOSCO CITTA' DEI RAGAZZI - Opera Don ...

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Giovani La Casa - L'ECO DI DON BOSCO CITTA' DEI RAGAZZI - Opera Don ...
L’ECO DI DON BOSCO
        BOLLETTINO TRIMESTRALE - 2° TRIMESTRE 2018 - N° 2 TARIFFA REGIME LIBERO
              “Poste Italiane S.p.A. Spedizione in Abbonamento Postale 70% - Anno CI - Genova”

                                                     CITTA’ DEI RAGAZZI

                                          La Casa
                                                     dei
                                     giovani
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Unione Europea
       SOMMARIO                                                                     Dove stiamo andando?
       Unione Europea dove stiamo andando?...............                      3    Guardiamo la cartina dell’Unione Europea.
       Lettera del Direttore                                                        Il vento, isolazionista, sovranista, populista e nazionalista
       Ci riposeremo in Paradiso.......................................        4    sembra dilatarsi su tutta l’Unione. Gli stati orientali, che
                                                                                    hanno aderito all’Unione Europea dopo il crollo del socia­
       don Rossano Sala                                                             lismo reale, ricevono attualmente fondi cospicui ben più
       I giovani chiedono una chiesa che ascolti,
                                                                               5
                                                                                    abbondanti di quanto versano all’Unione, ma si sono chiusi
       che accolga, che sia viva e autentica...................                     a riccio per difendere il proprio orticello elevando muri
                                                                                    contro gli immigrati e, di fatto, negando la solidarietà che
       Dalle parole di Papa Francesco
       25° Dies Natalis di Tonino Bello..............................          6    costruisce l’Unione.
                                                                                    Dopo la Brexit e la vittoria di Donald Trump negli Stati Uniti
                                                                                    “quel vento” sovranista nazionalista, populista, è fortemen­    te
       Don Maurizio Lollobrigida
       sacerdote salesiano.................................................    8    cresciuto negli stati orientali dell’Unione e tende a con­
                                                                                    quistare anche la parte occidentale. Ed è diventata sovra­
       Lettera del Parroco                                                          nista anche l’Italia? La sua originale creatività, caratteristica
       Maggio un mese da vivere con Maria...................                   9    del nostro Paese potrebbe ancora salvarci dal burrone.
                                                                                    Nella terra dell’Europa Occidentale è rifiorito il virus del
       Casa Don Bosco                                                               nazionalismo. Credevamo di averlo sradicato dopo le due
       “Casa Don Bosco”. Casa per minori stranieri
                                                                               10
                                                                                    guerre mondiali con il progetto dell’Europa Unita.
       non accompagnati....................................................         Il virus malefico ha continuato tuttavia a sopravvivere ral­
                                                                                    lentando nel tempo la costruzione dell’Unione Politica ed
       Latinos
       Pellegrini in Terra Santa un’esperienza unica....                       12   è esploso nell’ultimo decennio. La solidarietà tra gli stati,
                                                                                    che regge la pace e la concordia tra i popoli dell’Unione
       Scuola                                                                       Europea, è “ridotta” e quasi cancellata dal prevalere del­
                                                                                    l’onda dell’egoismo nazionale.
       • La 5a in gita a Roma                                                       Scriveva, più di 60 anni fa, Schumann: “L’Europa unita pre-
       • Trieste, un luogo di stupore
       • Visita alla città di Torino e al Museo Egizio......                   10   figura la solidarietà universale dell’avvenire. Pertanto io
                                                                                    credo ai fondamenti cristiani dell’Europa ... Non vogliamo
       Educazione ecologica                                                         un’Europa mutilata. Dobbiamo fare l’Europa per acco-
       Don Bosco avrebbe fatto la differenziata?.........                      14   gliervi i popoli dell’Est”. È la meta cui può guardare anche
                                                                                    in questo tempo il Bel Paese?
       Oratorio                                                                     Il sogno dell’Unione Europea ha nel DNA la spinta ad in­
       • Pasqua Giovani                                                             cludere per condividere i suoi valori di pace, libertà e soli­
       • Grazie! Grazie! Grazie!............................................   15   darietà a qualunque stato ne faccia richiesta, ma l’Unione
                                                                                    deve andare oltre l’unità economica ed essere unione poli­
       Festa dei Ministranti
                                                                          16
                                                                                    tica ... il solo vero argine al sovranismo nazionale. Ma l’unione
       Festa del Movimento Mo.Mi....................................                politica è ancora lontana. Al di là del Parlamento europeo,

       Il silenzio degli oppressi......................................... 17
                                                                                    le altre istituzioni infatti non sono ancora scelte dal popolo
                                                                                    europeo ... e di fatto manca una costituzione europea.
       Don Bosco Santo                                                              L’Unione Europea poteva prefigurare un mondo globale
       1° Aprile 1934 - Don Bosco padre e maestro.......                       18   solidale. Ma senza una visione politica che cerca il bene
                                                                                    comune, la globalizzazione segue la strada del libero
       Da una lettera di Don Bosco
                                                                               19
                                                                                    mercato ove il più forte elimina il più debole. E questo
       “Da spedirsi dopo la mia morte”............................                  è accaduto anche nell’Unione Europea favorendo la cre­
                                                                                    scita in parallelo del virus malefico del nazionalismo.
                                                                                    Il fenomeno della migrazione a livello mondiale è l’effetto
                                                                                    dello “scarto” prodotto dalla globalizzazione senza pilota.
                                                                                    Il libero mercato senza regole produce una disuguaglianza
                                                                                    tale per cui pochi sono sempre più ricchi e la massa dei
                                                                                    poveri sempre più povera.
                                                                                    Una globalizzazione che delude le attese dei popoli risve­
                                                                                    glia il nazionalismo o il sovranismo ... che rifiuta l’Unione
                                                   SECONDO TRIMESTRE                Europea. Vuole esercitare intera la propria sovranità e
                                                   N° 2 - Aprile-Giugno 2018        godere dell’ombrello dell’Unione Europea che liberi dal­
L’Eco di Don Bosco - Bollettino trimestrale Opera Salesiana - Sampierdarena         l’insignificanza nel contesto mondiale!
                                Sped. in abb. postale 70% Anno CI - Genova          In questi corsi e ricorsi della storia l’ideale dell’Unione Poli­
                         Direzione e amministrazione: Istituto Don Bosco            tica dell’Europa tornerà a riscaldare i cuori del popolo eu­
   Via C. Rolando, 15 - 16151 Genova-Sampierdarena - Tel. 010 640 26 01
C.C.P. 28142164 - Autorizzazione Tribunale di Genova - n. 327 del 16-2-1955         ropeo deluso? Quale ruolo giocherà l’Italia uno dei paesi
        Redazione: Stefano Cartechini, Silvano Audano - Matteo Sassano,             fondatori dell’Unione? Il sogno può riprendere le ali e indi­
              Alberto Rinaldini, Commissione Comunicazione dell’Opera               care ai popoli e ai politici le vie concrete per gli “Stati Uniti
 Stampa: Tipolitografia Istituto Salesiano Pio XI - Roma • tipolito@donbosco.it     d’Europa”... quando la crisi dell’io restituirà spazio al noi!
                                                                                                                                        Don Alberto
 Per modificare, aggiungere o togliere un indirizzo comunica
         al tel. 010 64 02 616 o a silvano.audano@email.it
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Lettera del                                                      le porte delle nostre case sempre
                                DIRETTORE                                            aperte stando attenti ai bisogni
                                                                                     della città, del quartiere. Grazie
                                                                                     alla Provvidenza e alla generosità di
                                                                                     molti di voi stiamo realizzando
                                                                                     i progetti che ci hanno visto

Ci riposeremo in Paradiso
                                                                                     impegnati in tre anni di studio.
                                                                                     Ora inizia la fase più delicata,
                                                                                     ma anche la più stimolante.

Mentre vi scrivo si stanno svolgendo       educatori professionali adeguati          L’estate è alle porte e fervono i
le varie manifestazioni per la Festa       e grazie anche all’associazione           preparativi delle molte iniziative
della Repubblica della nostra bel-         “Il Nodo sulle ali del Mondo”             che renderanno questo periodo
lissima Italia. Solo poche ore fa, si      stiamo completando l’accreditamento       più dinamico e interessante per
pensava di vivere questa giornata          presso il Comune di Genova.               le centinaia di ragazzi che anche
manifestando contro il Presidente                                                    questa estate troveranno casa al
                                           Sia il nostro arcivescovo, il cardinale
della Repubblica. Poi ha prevalso il                                                 Don Bosco. Sono tante le attività:
                                           Bagnasco, che il nostro sindaco
buon senso e la fiducia in questo                                                    Estate Ragazzi, campi scuola, campi
                                           e l’assessore alle politiche sociali
nuovo governo che si è appena for-                                                   di lavoro, missione in Egitto.
                                           del comune di Genova hanno inco-
mato, per cui tutti ci siamo stretti
                                           raggiato l’iniziativa. L’assessore ha     Tra i doni più belli che
ancora una volta attorno ai nostri
                                           già visitato la struttura.                abbiamo ricevuto recentemente
grandi simboli che segnano l’unità                                                   c’è stata l’ordinazione sacerdotale
della nazione: il Capo dello Stato,        I primi di luglio inizieranno             dei giovani salesiani. Tra loro due
il tricolore, l’inno nazionale, l’altare   i lavori per il centro diurno per
                                                                                     sono stati con noi per il tirocinio:
della Patria, ... È proprio vero che       gli adolescenti autistici; un altro
                                                                                     don Mirko Rosso e don Maurizio
è molto più ciò che ci unisce che          modo per vivere il tema dell’anno
                                                                                     Lollobrigida. Quest’ultimo è stato
quello che ci divide.                      “Casa per molti, madre per tutti”.
                                                                                     destinato alla nostra comunità.
                                           Don Bosco ci ha insegnato a tenere
Stiamo terminando l’anno                                                             Il prossimo 10 giugno ci farà il
educativo pastorale 2017/2018                                                          dono della sua prima celebrazione
e già abbiamo ringraziato Maria con                                                      a Sampierdarena.
il consueto pellegrinaggio mariano.                                                       Vi faccio gli auguri più belli
Quest’anno siamo andati al San-                                                           per il mese appena iniziato de-
tuario di Vicoforte dove abbiamo                                                          dicato al Sacro Cuore di Gesù.
pregato per tutti coloro che fanno                                                         Possiate riposare quest’estate.
parte della grande famiglia del                                                              Noi da figli di don Bosco
Don Bosco di Sampierdarena.                                                                      cercheremo di riposarci
Personalmente ho ricor-                                                                             cambiando lavoro,
dato tutti i nostri be-                                                                                come don Bosco
nefattori, ovvero coloro                                                                                  ci ha insegnato,
che ci aiutano per le tante                                                                               nella speranza
necessità che vive il don Bosco.                                                                          che ci ripose-
Stanno volgendo al termine i lavori                                                                       remo tutti in
della Casa per i ragazzi                                                                                  Paradiso.
senza famiglia che presto                                                                                In don Bosco
verranno ospitati nel Don Bosco. È                                                                       Santo
un progetto a cui stiamo lavoran-
                                                                                                             Don Maurizio
do da anni, preparandoci con uno                                                                                 Verlezza
studio accurato, con la ricerca di

4   l’eco di don bosco
Giovani La Casa - L'ECO DI DON BOSCO CITTA' DEI RAGAZZI - Opera Don ...
(ANS - Roma 19 marzo 2018) In una
                                                                                 lunga e profonda intervista don Rossa-
                  don Rossano Sala                                               no Sala, SDB, Segretario speciale del
                                                                                 Sinodo dei Vescovi, ci ha parlato del-
                                                                                 la situazione giovanile, della Chiesa
                                                                                 e del prossimo Sinodo, illustrando
                                                                                 chiaramente la necessità di ascolta-

I GIOVANI CHIEDONO UNA CHIESA                                                    re il mondo dei giovani. Il tema del
                                                                                 prossimo Sinodo interpella da vicino i

  che ascolti, che accolga,
                                                                                 Salesiani, che vivono per i giovani, e
                                                                                 li interroga e li invita a vivere questa
                                                                                 esperienza come figli di un santo che

  che sia viva e autentıca                                                       con i giovani seppe vivere un rapporto
                                                                                 di fiducia, amicizia e familiarità.

Cosa significa questa riunione          Dietro queste considerazioni ci sono     seguono, perché non siamo significa-
pre-sinodale dei giovani?               delle motivazioni che dovrebbero farci   tivi per loro... Invece, vogliono una
Il Sinodo pensato da Papa Francesco     riflettere.                              Chiesa che diventi una casa, una fa-
è un momento per dare la parola ai                                               miglia, una Chiesa che sia un luogo
giovani, un momento in cui la Chie-     Quindi, cosa succede con i giovani?      di accoglienza, dove un giovane si
sa deve convincersi che non si può      I giovani sono più di altri scandaliz-   possa sentire bene...
parlare dei giovani se non li lascia-   zati dagli scandali sessuali ed eco-
mo parlare, se non li abbiamo prima     nomici. I giovani si aspettano come      I giovani chiedono che la Chiesa
ascoltati. L’incontro pre-sinodale è    sacerdoti dei ministri preparati, di-    sia una famiglia. Non è questo
un momento in cui i giovani possono     sponibili al dialogo... Sono molte le    un messaggio salesiano?
dire le loro opinioni senza filtri.     motivazioni per cui i giovani non ci     Per noi Salesiani questo discorso è
                                                                                 bello e importante. Abbiamo rice-
Cosa desiderano e cosa chiedono                                                  vuto da Don Bosco quello che vie-
alla Chiesa i giovani?                                                           ne chiamato lo spirito di famiglia.
Molte conferenze episcopali mani-                                                 Il fatto che un giovane si senta a
festano che i giovani non chiedono                                                 casa, si senta accolto, possa par-
nulla alla Chiesa, che sono irritati                                               lare apertamente ed entrare in un
dalla presenza della Chiesa e non si                                               contatto di tipo familiare fa parte
sentono a proprio agio al                                                          della nostra spiritualità. Pensiamo
suo interno. Ci chiedia-                                                           a cosa significa la Lettera da Roma
mo: questi sono giovani                                                             di Don Bosco, che parla di fiducia,
nichilisti, sono giova-                                                              amicizia, familiarità...
ni che ci odiano? No!

                                                                                               l’eco di don bosco     5
Giovani La Casa - L'ECO DI DON BOSCO CITTA' DEI RAGAZZI - Opera Don ...
Dall’omelia della Santa Messa
                      Dalle parole di
                                                                                  a Molfetta - 20 Aprile 2018
                        PAPA FRANCESCO

25° Dies Natalis di Tonino Bello
1. Il Pane. Il pane è il cibo essenziale per vivere e Gesù       vive più per sé stessi, ma per gli altri”. Sarebbe bello
nel Vangelo si offre a noi come Pane di vita, come a dirci:      che in questa diocesi di Don Tonino Bello ci fosse questo
“di me non potete fare a meno”. E usa espressioni forti:         avviso, alla porta delle chiese, perché sia letto da tut-
“mangiate la mia carne e bevete il mio sangue” (cfr. Gv          ti: “Dopo la Messa non si vive più per sé stessi, ma per
6,53). Che cosa significa? Che per la nostra vita è essen-       gli altri”. Don Tonino ha vissuto così: tra voi è stato un
ziale entrare in una relazione vitale, personale con Lui.        Vescovo-servo, un Pastore fattosi popolo, che davanti al
Carne e sangue. L’Eucaristia è questo: non un bel rito,          Tabernacolo imparava a farsi mangiare dalla gente. Sogna-
ma la comunione più intima, più concreta, più sorpren-           va una Chiesa affamata di Gesù e intollerante ad ogni
dente che si possa immaginare con Dio: una comunione             mondanità, una Chiesa che «sa scorgere il corpo di
d’amore tanto reale che prende la forma del mangiare. La         Cristo nei tabernacoli scomodi della miseria, della sof-
vita cristiana riparte ogni volta da qui, da questa mensa,       ferenza, della solitudine». Perché, diceva, «l’Eucarestia
dove Dio ci sazia d’amore. Senza di Lui, Pane di vita, ogni      non sopporta la sedentarietà» e senza alzarsi da tavola
sforzo nella Chiesa è vano, come ricordava don Tonino            resta «un sacramento incompiuto». (...)
Bello: «Non bastano le opere di carità, se manca la carità       Il Pane di vita, il Pane spezzato è infatti anche Pane
delle opere. Se manca l’amore da cui partono le opere,           di pace. Don Tonino sosteneva che «la pace non viene
se manca la sorgente, se manca il punto di partenza che          quando uno si prende solo il suo pane e va a mangiarselo
è l’Eucaristia, ogni impegno pastorale risulta solo una          per conto suo. [...] La pace è qualche cosa di più: è
girandola di cose».                                              convivialità». È «mangiare il pane insieme con gli altri,
«Colui che mangia me vivrà per me» (v. 57). Come a dire:         senza separarsi, mettersi a tavola tra persone diverse»,
chi si nutre dell’Eucaristia assimila la stessa mentalità del    dove «l’altro è un volto da scoprire, da contemplare, da
Signore. Egli è Pane spezzato per noi e chi lo riceve diven-     accarezzare». Perché i conflitti e tutte le guerre «trovano
ta a sua volta pane spezzato, che non lievita d’orgoglio,        la loro radice nella dissolvenza dei volti». E noi, che con-
ma si dona agli altri: smette di vivere per sé, per il proprio   dividiamo questo Pane di unità e di pace, siamo chiamati
successo, per avere qualcosa o per diventare qualcuno, ma        ad amare ogni volto, a ricucire ogni strappo; ad essere,
vive per Gesù e come Gesù, cioè per gli altri. Vivere per        sempre e dovunque, costruttori di pace.
è il contrassegno di chi mangia questo Pane, il “marchio
di fabbrica” del cristiano. Vivere per. Si potrebbe esporre
come avviso fuori da ogni chiesa: “Dopo la Messa non si

6   l’eco di don bosco
Giovani La Casa - L'ECO DI DON BOSCO CITTA' DEI RAGAZZI - Opera Don ...
2. Insieme col Pane,                                                                             Anzitutto: «Alzati». La
la Parola. Il Vangelo                                                                             prima cosa da evitare è
riporta aspre discus-                                                                             rimanere a terra, subi-
sioni attorno alle pa-                                                                            re la vita, restare at-
role di Gesù: «Come può                                                                           tanagliati dalla paura.
costui darci la sua carne                                                                        Quante volte don Tonino
da mangiare?» (v. 52). C’è                                                                    ripeteva: “In piedi!”, per-
un’aria di disfattismo in                                                                   ché «davanti al Risorto non
queste parole. Tante nostre                                                               è lecito stare se non in piedi».
parole assomigliano a queste: come                                                    Rialzarsi sempre, guardare in
può il Vangelo risolvere i problemi del mondo? (...)          alto, perché l’apostolo di Gesù non può vivacchiare di
Non capivano che la Parola di Gesù è per camminare            piccole soddisfazioni. (...)
nella vita, non per sedersi a parlare di ciò che va o non     La vita cristiana va investita per Gesù e spesa per gli al-
va. Don Tonino, proprio nel tempo di Pasqua, augurava         tri. Dopo aver incontrato il Risorto non si può attendere,
di accogliere questa novità di vita, passando finalmente      non si può rimandare; bisogna andare, uscire, nonostante
dalle parole ai fatti. Perciò esortava accoratamente chi      tutti i problemi e le incertezze. (...)
non aveva il coraggio di cambiare: «gli specialisti del-      Siamo chiamati tutti, in qualsiasi situazione ci troviamo,
la perplessità. I contabili pedanti dei pro e dei contro.     a essere portatori di speranza pasquale, “cirenei della
I calcolatori guardinghi fino allo spasimo prima di muo-      gioia”, come diceva don Tonino; servitori del mondo, ma
versi». A Gesù non si risponde secondo i calcoli e le con-    da risorti, non da impiegati. Senza mai contristarci, sen-
venienze del momento; gli si risponde col “sì” di tutta       za mai rassegnarci. È bello essere “corrieri di speranza”,
la vita. Egli non cerca le nostre riflessioni, ma la nostra   distributori semplici e gioiosi dell’alleluia pasquale.
conversione. Punta al cuore. È la stessa Parola di Dio a
suggerirlo. Nella prima Lettura, Gesù risorto si rivolge a    3. “Pane e Parola. Cari fratelli e sorelle, ad ogni Messa
Saulo e non gli propone sottili ragionamenti, ma gli chie-    ci nutriamo del Pane di vita e della Parola che salva:
de di mettere in gioco la vita. Gli dice: «Alzati ed entra    viviamo ciò che celebriamo! Così, come don Tonino, sa-
nella città e ti sarà detto ciò che devi fare» (At 9,6).      remo sorgenti di speranza, di gioia e di pace”.

                                                                                                  l’eco di don bosco    7
Giovani La Casa - L'ECO DI DON BOSCO CITTA' DEI RAGAZZI - Opera Don ...
don maurizio lollobrigida
Il 5 maggio 2018 dopo dieci         difendendola con il proprio la-
anni di formazione insieme ai       voro. Ciò che è stato essenzia-
miei due confratelli don Piero      le nella relazione con Dio e nel
e don Mirko, ho ricevuto il mi-     trovare la mia vocazione, sono
nistero dell’ordine presbitera-     stati certamente la frequenza
le dalle mani di mons. Mauro        di sacramenti, riconciliazione
Maria Morfino nella Basilica di     ed eucarestia, ma anche l’aver
Maria Ausiliatrice a Roma. Se       incontrato fratelli “più saggi”
guardo a questi anni di cam-        (delle guide spirituali), con i
mino verso il sacerdozio, mi        quali ho avuto sempre confronti
viene da esclamare “tutto è         illuminanti che mi hanno aiuta-
grazia”, per le tante media-        to a fare scelte di vita centrate.
zioni di Dio che mi hanno ac-       In questi anni di formazione
compagnato, in particolare nel      ho incontrato anche tantissimi
tempo di formazione.                giovani e laici impegnati che
Ringraziare è un bisogno del cuo-   mi hanno arricchito con il loro
re e penso soprattutto alle tante   affetto, entusiasmo e sostegno
persone che mi hanno aiutato a      mentre condividevamo la gioia
fare chiarezza per comprendere,     del lavoro apostolico. L’agire col
e dare un nome, a questo “de-       cuore, rappresenta la consapevo-
siderio dominante”, di diventare    lezza della grandezza del dono
sacerdote, che fin da bambino       della vocazione sacerdotale, un
ha abitato il mio cuore.            dono che non disconosce la de-
Un desiderio che negli anni è       bolezza umana, ma la vivifica e
stato approfondito, verificato e    la rinforza attraverso la grazia.
messo alla prova. Una sana in-      Dal prossimo anno tornerò a
quietudine mi ha sempre spinto      Genova Sampierdarena, dopo il
a cercare cammini di approfon-      periodo di tirocinio nel 2013 e
dimento della parola e di di-       sarà bello potermi mettere nuo-
scernimento nei quali ho avuto      vamente al servizio degli ultimi
modo di comprendere sempre          in questa comunità come con-
meglio la mia vocazione. L’impe-    sacrato salesiano e sacerdote.

                                     ‘‘
gno nel campo dell’emarginazio-
ne in cui ho lavorato per molti         Lo spirito Santo
anni, mi ha insegnato il valore        mi illumini sempre
dell’essenziale e soprattutto,         e Maria mi guidi,
che non si conquista la digni-            soprattutto,
tà chiedendo e pretendendo,
ma rimboccandosi le maniche              nella pastorale
                                                                ‘‘
e adoperandosi per ricostruirla,        del buon senso.

    sacerdote salesiano
8   l’eco di don bosco
Giovani La Casa - L'ECO DI DON BOSCO CITTA' DEI RAGAZZI - Opera Don ...
Lettera del                                              Ispiriamoci ad alcuni pensieri di tre
                                                                               grandi guide spirituali: Don Bosco,
                        PARROCO                                                 Papa Francesco e Madre Mazzarello

                          MAGGIO
                  un mese da vivere con Maria
   Don Bosco e le lacrime per Maria.        Madre, avesse avuto, con l’erezione        fu colpito subito da quest’allegoria del
II 16 maggio 1887 don Bosco volle           del tempio del Sacro Cuore di Gesù         ruolo di mediatrice della madre di Gesù
celebrare all’altare di Maria Ausilia-      nel centro della Cristianità, ad invito    e decise così di portarla con sé a Bue-
trice nella nuova chiesa. Più di quin-      del Vicario di Gesù Cristo, la sanzione    nos Aires, dove iniziò a distribuirla a
dici volte ruppe in lacrime, e stentò       più solenne. L’opera sua personale era     sacerdoti e fedeli. In meno di tre mesi
a finire la Messa. Don Viglietti, che       compiuta: quindi, la sua partenza per      un’artista locale, Ana Betta de Ber-
l’assisteva, dovette di tratto in tratto    l’eternità, imminente.                     ti, dipinse una riproduzione del qua-
distrarlo dalla violenta commozione.           Papa Francesco e Maria che scioglie     dro originale tedesco. Il futuro Papa
Dopo Messa, la folla, intenerita alla       i nodi. Negli anni ’80, quando Papa        Francesco, celebrando la messa a San
sua pietà e al suo aspetto sofferente,      Francesco era solo il sacerdote Jorge      Josè del Talar l’8 dicembre del 2011,
gli si strinse intorno, baciandogli i pa-   Bergoglio, scoprì durante un viaggio in    sottolineò che questa rappresentazio-
ramenti e le mani e, com’ebbe varca-        Germania una immagine della Madon-         ne della Madonna illustra il fatto che
ta la soglia della sacrestia, lo suppli-    na – la cosiddetta “Knotenloeserin” o      “Dio, il quale distribuisce la sua Grazia
cò di benedirla. «Sì, sì!» rispose don      Vergine che scioglie i nodi – di cui ri-   a tutti i suoi figli, vuole che noi
Bosco. E salito sui gradini, che dalla      portò in Argentina varie riproduzioni      ci fidiamo di Lei, che le af-
prima sala mettono alla seconda, si         e che è ormai l’oggetto di una forte       fidiamo i nodi dei nostri
volse per benedire, alzò la mano e:         venerazione popolare a Buenos Aires.       peccati per fare sì che
«Benedico... benedico...» ripeté con        L’immagine, attribuita al pittore set-     Lei ci avvicini a suo fi-
voce fioca e tremante; e, poi, dando        tecentesco Johann Georg Melchior           glio Gesù”.
in pianto dirotto, si coperse la faccia     Schmidtner, si trova nella chiesa di St.      Madre Mazzarello
con ambe le mani, e fu d’uopo condur-       Peter am Perlach ad Augusta, nel Sud       e Maria. La vera
lo via. Questo pianto impressionò tal-      della Baviera. Il “sacerdote” Bergoglio    devozione a Maria non
mente i presenti, che molti si misero                                                  può consistere in sole
a piangere con lui e volevano tenergli                                                 pratiche devote – in-
dietro, ma per prudenza si chiusero le                                                 segnavano don Bosco
porte. Interrogato perché si fosse tan-                                                e M. Mazzarello –,
to commosso durante la Santa Messa,                                                    in pii esercizi, ma
rispose: «Aveva così viva, innanzi ai                                                  in un perseverante
miei occhi, la scena di quando, dai 9                                                  modellarsi su di Lei per vivere quelle
ai 10 anni, sognai della Pia Società, e                                                solide virtù evangeliche che in lei rifulgo-
vedeva ed udiva così bene la mia mam-                                                  no: «Siamo vere immagini della Madon-
ma ed i miei fratelli questionare sul                                                  na» ripeteva la Mazzarello alle sorelle.
sogno, che non poteva andare avan-                                                     Vera superiora del nuovo istituto sarà la
ti nel S. Sacrifizio». Fu quella l’unica                                               Madonna, davanti alla statua della quale
Messa che celebrò nella nuova chiesa.                                                  Maria Mazzarello ogni sera continuerà
Indubbiamente il ricordo di quel primo                                                 a porre le chiavi della casa con filiale
sogno, mai come allora, dovette essere                                                 e fiducioso abbandono. La prima comu-
così affascinante per lui! «A suo tempo                                                nità dell’Istituto, «monumento vivo»,
tutto comprenderai!» gli aveva detto                                                   rispondeva al disegno di essere la lode
la Vergine; e l’umile pastorello dei                                                   di gloria a Maria nella tensione ad incar-
Becchi, dopo 62 anni, comprendeva                                                      nare nella vita quotidiana le virtù della
chiaramente, come la missione, che                                                     Vergine, per giungere alla conformazio-
nella fanciullezza gli avevano additata                                                ne a Cristo indicata dalle Regole.
Nostro Signore e la benedetta sua                                                                                       don Carlo

                                                                                                       l’eco di don bosco       9
Giovani La Casa - L'ECO DI DON BOSCO CITTA' DEI RAGAZZI - Opera Don ...
sul territorio nazionale 15 mila minori
                                                                                        non accompagnati e 4.332 si sono resi
                  CASA DON BOSCO                                                        irreperibili. Possono essere passati in
                                                                                        Nord Europa o essere finiti sulla strada
                                                                                        a mendicare o nelle mani della crimi­
                                                                                        nalità organizzata”.
                                                                                        Ecco l’orizzonte “nuovo” che si pre-
Nel 1872 Don Bosco fondò a Sampier-           peratevi per fare loro conoscere quanto   senta agli occhi dei figli del Santo dei
darena, l’Ospizio San Vincenzo de’ Paoli      grande sia la misericordia di quel Dio,   giovani. Don Bosco non starebbe con
per dare una casa a chi non ne aveva e        che ad essi vi manda per il bene delle    le mani in mano e i suoi figli, nel-
la possibilità di imparare un mestiere.       anime loro, per aiutarli a conoscere e    la medesima onda del cuore, già dal
Oggi, dopo 146 anni, i Salesiani stan-        seguire quella strada, che sicura con­    2005 spalancarono le porte dell’Opera
no dando il via alla “Casa Don Bosco”         duca all’eterna salvezza”.                don Bosco con l’Oratorio che assunse
per minori stranieri non accompagna-          Cosa farebbe oggi Don Bosco di fron-      i colori del mondo, con la parrocchia
ti. È l’ultimo intervento per gli immi-                                                 che diventò italo-latino americana,

                                                “CASA
grati di una storia che comincia nel                                                    con le scuole con allievi di diverse na-
2005. Nel ricordo del 130° anniversa-                                                   zionalità. Mancava ancora “qualcosa”

                                              DON BOSCO”
rio della prima spedizione missionaria                                                  per i minori stranieri non accompa-
in America Latina, il Centro Cultura il                                                 gnati, i più poveri tra i poveri.
Tempietto celebrò, nel 2005, il Forum                                                   Da tre anni stiamo preparando il nido
dei giovani: “Genova, mare che uni-
sce, città che accoglie”. Ci accompa-              Casa                                 per 18 minori stranieri non accom-
                                                                                        pagnati. Una preparazione lunga per
gnavano nei giorni del forum le parole
di Don Bosco ai missionari in partenza          per minori                              gli ambienti da ristrutturare, per i riti
                                                                                        burocratici da seguire, per maturare
per l’America Latina. Prima di lasciar-
li nella nave che li avrebbe portati in        stranieri non                            una “sensibilità accogliente” il più
                                                                                        larga possibile. Un lavoro che ha con-
Argentina disse loro: “Vi raccomando
poi con insistenza particolare la doloro­     accompagnati                              sumato molte energie, ma pare che i
                                                                                        Salesiani siano riusciti a coinvolgere
sa posizione di molte famiglie italiane                                                 ad onda la grande Comunità dell’Opera
che numerose vivono disperse in quel­         te al fenomeno migratorio? L’Italia da    Don Bosco, il quartiere, Sampierdare-
le città ed in quei paesi in mezzo alle       paese di migranti è diventato un pa-      na e l’intera città di Genova.
estese campagne ... andate, cercate           ese di immigrazione. Il Santo si pren-    Don Bosco anche per l’accoglienza di
questi nostri fratelli, cui la miseria o la   derebbe cura di questi nuovi arrivati.    queste creature, che, in attesa del loro
sventura portò in terra straniera e ado­      A fine gennaio 2018, leggiamo in Av-      arrivo sentiamo già parte del nostro
                                              venire del 27 febbraio: “erano presenti   mondo, ripeterebbe: “A Genova c’è la
                                                                                        Provvidenza” ... i genovesi al mugu-
                                                                                        gno del 2005 sostituiranno la be-
                                                                                        nevolenza e il loro aiuto nel 2018.

10    l’eco di don bosco
Dal Progetto della
Casa Don Bosco, leggiamo:                     – a degli oratori interculturali. (...)      ti, il progetto Casa Don Bosco presenta
“Siamo convinti, se ancor ce ne fosse         ”Casa Don Bosco” vuol essere un po­          una sua peculiarità nella gestione:
bisogno, che l’immigrazione non è un          sto sicuro, dove minori stranieri non        “Casa che accoglie”, il sottotitolo che
fatto emergenziale ma un fenomeno             accompagnati, senza collocazione e           abbiamo dato a questo progetto contie­
che interroga e con cui ci dovremo mi­        in stato di bisogno, possono ritrovare       ne in sé i due termini fondamentali del
surare per generazioni. Purtroppo la          un luogo familiare e comunitario in cui      progetto: “Casa” è l’intera Comunità Sa­
stragrande maggioranza degli immi­            recuperare le forze e ricreare quel be­      lesiana, quella che noi chiamiamo “Fa­
grati che ha faticosamente trovato una        nessere capace di fare riprogettare la       miglia”, una famiglia che ha radici pro­
via per l’inserimento sociale, sparisce       propria vita.                                fonde, che condivide valori e missione,
tra le cifre ufficiali delle statistiche e    “Casa don Bosco” fa parte del proget­        che si raccoglie intorno a Religiosi rico­
nel lavoro quotidiano, mentre ben altra       to educativo pastorale locale dell’Ope­      nosciuti come guide spirituali nel cam­
visibilità hanno il lavavetri o il parcheg­   ra Don Bosco di Sampierdarena, dove          mino della vita. Questa famiglia oggi
giatore, la prostituta, i manovali della      i minori stranieri non accompagnati          si apre per accogliere con gioia giovani
microcriminalità. I problemi culturali        sono individuati tra i giovani più po­       sconosciuti, provati dalla sofferenza.
che sorgono dall’insediamento di nuclei       veri e svantaggiati cui si rivolgerebbe      Per loro aprono una “casa”, un luo­
consistenti in alcune zone – specie del­      oggi Don Bosco. Il disagio minorile, in­     go non solo fisico dove ricucire le fe­
la grande città: le cosiddette nicchie et­                                                 rite, dove trovare sollievo alla pena e
                                              fatti, vede qui espressa un’attenzione
niche – sono, quindi, da tenere in seria                                                   speranza per il futuro. Una casa vera,
                                              particolare al fenomeno migratorio che
considerazione in un processo d’inte­                                                      accogliente non perché dotata di con­
                                              in questi ultimi anni coinvolge sempre
grazione che voglia essere serio e reale.                                                  fort, ma perché impregnata del calore
                                              più ampiamente giovani provenenti da
                                                                                           di una famiglia che desidera essere
Ma la questione migratoria, in Italia,        paesi in guerra, in povertà economica
                                                                                           vicina ai giovani che la abiteranno.
viene percepita e affrontata in modo          o segnati da cataclismi ambientali.
                                                                                           “Casa che accoglie” vuol dire questo:
sussultorio, seguendo un’agenda impo­         Il progetto si propone di realizzare         “la nostra famiglia ha preparato un
sta dalle emergenze sociali e politiche.      percorsi individualizzati dal forte con­     nido perché voi ragazzi venuti da lon­
Così gli immigrati compaiono e scom­          tento educativo, finalizzati alla tutela,    tano possiate irrobustire le ali e prepa­
paiono, a seconda delle emozioni dell’        allo sviluppo psico-fisico, all’inserimen­   rarvi al prossimo volo”.
opinione pubblica. Ma, soprattutto, sul­      to sociale, lavorativo ed alloggiativo       È un concetto semplice, ma sintetiz­
la spinta della contingenza politica.         da completarsi al raggiungimento della       za il Metodo Educativo che sottende
In questo clima di diffuso allarmismo,        maggiore età. Mette al centro dell’in­       a tutto il nostro progetto e che viene
di informazione scorretta, di disagi          tervento il giovane con le sue ambi­         conosciuto come Sistema Preventivo di
“mediaticamente” amplificati ad arte,         zioni e aspettative. Soggetto unico e        Don Bosco.
come salesiani siamo invitati a interes­      irripetibile che merita cura, attenzione
sarci comunque di ragazzi, di minori          e rispetto, all’interno di un contesto       “Casa Don Bosco ... che accoglie” si
immigrati che ormai frequentano gli           normato al quale si deve, in ogni caso,      propone di attuare il Sistema Preventi­
oratori, i centri di formazione professio­    conformare e formare.                        vo di Don Bosco all’interno della Comu­
nale, le parrocchie, e si affacciano an­                                                   nità per Minori Stranieri Non Accom­
che nelle nostre strutture scolastiche.       Metodologia e modalità                       pagnati parimenti a come esso viene
Sono anch’essi i “nostri” ragazzi. Per        di intervento                                attuato in ogni altro settore dell’Opera
questo siamo ormai “abituati” – in al­        Mentre gli obiettivi e i percorsi prece­     Salesiana di Sampierdarena”.
cune zone particolari delle grandi città      dentemente esposti sono comuni a tut­                           don Alberto Rinaldini

                                                                                                         l’eco di don bosco      11
LATINOS

            PELLEGRINI IN TERRA SANTA
                un’esperienza unica
Il pellegrinaggio in Terra Santa è      i nomi di tutti coloro che ci avevano
stato un vero regalo e un’esperien-     chiesto di ricordarli nei luoghi santi.
za unica: lascia nel cuore l’immagine   Abbiamo pregato per le famiglie, le
dei luoghi dove Gesù ha versato l’a-    nostre comunità e la pace nel mondo.
more per l’umanità.                     Nel viaggio di ritorno da Milano a Ge-
Quattro giorni pieni ricchi di spiri-   nova abbiamo condiviso l’esperienza
tualità. La guida era un sacerdote      personale. La parola Grazie era l’inizio
salesiano che ci ha accompagna-         con cui in iniziava ogni condivisione,
ti con molta pazienza. Eravamo un         Grazie a Dio e a tutti coloro che han-
gruppo di 50 persone di età diversa       no reso possibile il viaggio in Terra
che tutto voleva guardare, toccare e      Santa, un sogno fatto realtà. L’emo-
... “comprare”.                          zione si esprimeva con le lacrime per-
Siamo stati ospitati a Betlemme. Ab-     ché le parole non bastano per raccon-
biamo visitato i luoghi più preziosi     tare una esperienza così toccante.
della nostra fede come Betlemme,         L’organizzazione ben fatta e la col-
Nazareth e Gerusalemme. Centro di        laborazione di tutti hanno creato un
ogni giornata è stata l’Eucaristia,      clima di preghiera e di comunione.
celebrata dove Gesù ne ha fatto          Grazie davvero di cuore per la pos-
dono all’umanità.                        sibilità di camminare nella terra di
Abbiamo vissuto l’esperienza di           Gesù, grazie a d. Maurizio e alla co-
gruppo, nel rispetto e nella pazien-      munità dei salesiani che offrono la
za reciproca, in un clima sereno e        possibilità per mezzo di d. Daniel
semplice, condizione fondamentale         di visitare i luoghi santi come un
per pellegrini. Portavamo nel cuore       modo di primo annuncio.
                                                                    Suor Valeria

12   l’eco di don bosco
SCUOLA

                                                        Trieste, un luogo di stupore
                                                        Le Classi III A e III B concludono il ciclo di studi
                                                        al Don Bosco con una tre giorni a Trieste (19 al
                                                        21 aprile). Una bella esperienza tra spensiera-
                                                        tezza e approfondimenti culturali.
                                                        Il bel tempo ha agevolato le nostre escursio-
                                                        ni: dal Museo storico del romantico Castello di
               La 5a in gita a Roma                     Miramare che si affaccia sul mare alla Basilica
27 giovani studenti, una maestra, alcuni genitori e     di Aquileia, all’incantevole Grotta del Gigante
una guida simpaticissima. Sono i protagonisti della     dove, con felpa e scarpe da ginnastica, abbiamo
gita a Roma della V elementare. Siamo partiti cari-     raggiunto la profondità di 100 metri sotto la su-
chi di entusiasmo che ha caratterizzato i tre gior-     perficie e inoltre il bellissimo Palazzo del Gover-
ni romani vissuti all’insegna del relax, ma anche       no, una delle perle di Piazza dell’Unità d’Italia.
della cultura. Abbiamo iniziato il primo giorno con     La gita è stata un’esperienza indimenticabile,
la visita del Circo Massimo e del Colosseo; nel po-     ciò è stato possibile grazie a due splendidi com-
meriggio una bella caccia al monumento sul colle        pagni di viaggio … un ringraziamento di cuore
Palatino, dietro a mappe archeologiche e tecniche       da noi tutti alla prof. Marenco e a Don Marco!
di orientamento. Il secondo giorno la visita di Ostia
Antica, in modo giocoso. I ragazzi durante la spie-
gazione si sono immedesimati in vari personaggi
della storia. C’è chi ha preso le sembianze di Nero-
ne, chi di Vespasiano, chi di caprette mitologiche.
Al pomeriggio abbiamo navigato il Tevere a bor-
do del battello. Anche questa volta è stato chiesto
ai ragazzi di mettersi in gioco, in che modo? Beh
prendendo il controllo del battello e mettendosi
al timone! Alla sera gelato in città tra le vie e le
piazze della “Roma dei fantasmi” … Infine il ter-
zo ed ultimo giorno abbiamo affrontato la grande
passeggiata per le piazze principali della Capitale:         Visita alla città di Torino
Piazza San Pietro, Piazza di Spagna, la Fontana di
Trevi e molto altro ancora. Un’esperienza davvero
                                                                     e al Museo Egizio
arricchente per i ragazzi che hanno di fatto dimo-      Venerdì 4 maggio la 4a elementare si è recata a
strato grande interesse e attenzione. Un grazie va      Torino per vivere una bella giornata all’insegna
alla maestra Laura che con grande entusiasmo ha         dell’amicizia e della conoscenza. Alla visita del
permesso ai ragazzi di vivere una esperienza come       museo egizio molti bambini sono rimasti affa­
questa, un grazie alle famiglie che sono state di non   scinati dal mondo antico dei faraoni e della loro
poco aiuto nella riuscita di queste giornate, un gra-   storia. Un grazie va agli accompagnatori … la
zie speciale alle guide, Viviana e Silvia, un grazie    maestra Barbara e Davide.
più grande ai ragazzi che hanno dimostrato quanto
sia bello vivere insieme momenti come questi.
                                               Matteo
EDUCAZIONE ECOLOGICA

                     Don Bosco
           avrebbe fatto la differenziata?
«Buoni cristiani e onesti cittadini».                                                    Occorre ricordare che nei nostri gior-
Quante volte si ripete questo motto                                                      ni non si tratta più soltanto di buone
nelle case salesiane! ...Facile a dirsi,                                                 intenzioni: la questione dei rifiuti è
ma non a farsi. È il risultato che ci si                                                 trattata a livello di leggi europee, rece-
attende dal sistema preventivo di don                                                    pite dal nostro ordinamento nazionale,
Bosco, con cui il grande santo porta-                                                    quindi non fare la differenziata ha un
va il cuore dei ragazzi a tirare fuori le                                                po’ il sapore dell’illegalità. È pur vero
cose migliori.                                                                           che basare tutto su norme che stringo-
Come realizzare questo equilibrio tra                                                    no alla gola può semplicemente darci
una fede sincera e l’impegno nella so-                                                   un senso di oppressione, invece è im-
cietà? Ecco un ottimo campo di lavoro:                                                   portante pensare che il nostro Paese
il rispetto dell’ambiente in cui vivia-                                                  abbia da tirare fuori un sano orgoglio:
mo, a partire dai rifiuti che producia-                                                  gli accordi internazionali prevedono
mo e gettiamo via.                                                                       che si raggiunga entro il 2020 il 65%
Siamo nell’era della “sostenibilità”,                                                    di raccolta differenziata sul totale dei
termine di cui tutti abbiamo una vaga                                                    rifiuti prodotti, ma l’Italia è ancora al
idea e che quasi nessuno sa cosa vo-                                                     52,5%... bisogna dimostrare che il Made
glia dire. Ci viene in aiuto la defini-                                                  in Italy è ancora in cima alla lista.
zione data nel 1987 dalla Commissione                                                    E se poi, dopo aver fatto la raccolta,
Indipendente sull’Ambiente e lo Svi-         il contributo                               gli operatori ecologici mettono di nuo-
luppo (World Commission on Environ-          di tutti. Bastano                           vo tutto insieme? Intanto siamo certi
ment and Development), secondo la            pochi accorgimenti e tan-                   che non siano leggende metropolitane?
quale sostenibilità significa soddisfa-      ta voglia di “giocare” con qual-            Se anche non lo fossero... Ricordiamoci
re “i bisogni dell’attuale generazione       che bidone. L’AMIU di Genova rende          che fare la differenziata è un’abitudi-
senza compromettere la capacità del-         molto semplici le regole del gioco: vetro   ne che aiuta prima di tutto noi comuni
le generazioni future di rispondere ai       = VERDE, carta e cartone = BIANCO,          cittadini, perché grazie ad essa pos-
loro”. E quando si parla di generazio-       plastica e lattine = GIALLO, facile, non    siamo fare più attenzione a quello che
ni, l’educazione la fa da protagonista,      è vero? Ma per i più grintosi, muniti       consumiamo e a come ce ne sbarazzia-
quindi… Non si può rimanere con le           di amico a quattro zampe, c’è anche         mo, riducendo sprechi, contrastando il
mani in mano. Per un rispetto concre-        il “sacchetto per il passeggio”, nelle      menefreghismo e risparmiando anche
to dell’ambiente in cui viviamo – senza      versioni più svariate, prezioso aiuto       qualche quattrino. Esistono addirittura
mettere in causa il Panda e la foresta       per lasciare la strada come la si era       paesi in cui chi più differenzia viene
Amazzonica – c’è bisogno di un pro-          trovata... o addirittura meglio!            premiato fiscalmente, ma – aspetto più
fondo senso civico, ma anche di tanta                                                    urgente – se si raggiungono gli obiet-
creatività. A nessuno fa piacere cam-                                                    tivi internazionali non si pagheranno
minare in una città sporca, calpestan-                                                   sanzioni e dunque non si accumuleran-
do rifiuti o ...tracce di origine animale,                                               no ulteriori tasse a quelle che già gra-
ma – dicevano i latini – l’ordine (o il                                                  vano sulle nostre spalle. Insomma, un
disordine) esterno rispecchia quello                                                     po’ di fatica, ma tanti vantaggi. Anche
interiore, dunque ciò che troviamo per                                                   il Don Bosco di Genova-Sampierdarena
strada è il riflesso di una comunità ci-                                                 si muove in questa direzione, con al-
vile poco sensibile ed anche poco crea­                                                     cune iniziative già avviate e altre in
tiva. È importante che si abbia consa-                                                       arrivo. Stay tuned!
pevolezza di quanto sia indispensabile                                                                                    Mariano

14   l’eco di don bosco
ORATORIO                                              Pasqua
Un’altra avventura per i nostri ragazzi del Don Bosco di
                                                                         Giovani
Sampierdarena! Di che cosa stiamo parlando? Della 24 ore       lavoro in oratorio, gioco, pranzo e conclusione alle 15,00,
di Pasqua Giovani qui in oratorio che ha visto coinvolti i     ora della morte di Gesù in croce. È una conclusione questa
nostri gruppi. Un’esperienza meravigliosa, ricca di spunti     quanto mai simbolica, anche perché poi le giornate non
e soprattutto di tempo da dedicare a se stessi, a fermarsi     finiscono qui: l’appuntamento è per la celebrazione della
un attimo nella frenesia della vita di tutti i giorni, per     Croce alla sera del Venerdì, a seguire la via Crucis per le vie
poter riflettere e vivere a pieno il Triduo Pasquale. Ab-      del quartiere ed infine la Veglia Pasquale al sabato. Il mo-
biamo iniziato alle 15,00 del giovedì santo con un mo-         mento più bello è stata l’adorazione notturna, per tutta la
mento formativo diviso per gruppi, cui è seguita poi la        notte del giovedì sera fino al mattino del venerdì, in cui i
celebrazione della Messa in Coena Domini ed il serale Giro     ragazzi si sono alternati per pregare e stare con Gesù. Sia-
delle 7 Chiese. Venerdì Santo ci siamo dedicati alla rifles-   mo davvero orgogliosi di questi ragazzi che hanno risposto
sione personale, in particolare a vivere un momento bello      a questa esperienza con impegno, profondità, entusiasmo
di Riconciliazione col Signore; poi                                                    e molta semplicità. (Matteo)

       Grazie! Grazie! Grazie!
  Vogliamo dire tre volte grazie agli     sistiti dalla nostra san Vincenzo.
  Escursionisti ed agli Animatori del     Il primo grazie va per il segno
  don Bosco perché anche quest’an-        che hanno dato a tutti noi nel
  no hanno compiuto un’opera mira-        pensare in questo periodo pa-
  bile, quella di raccogliere, nel pe-    squale alle persone meno fortu-
  riodo che precede la Pasqua, un bel     nate. Il secondo grazie va per
  quantitativo di generi alimentari       averci dimostrato che anche i
  di prima necessità da destinare ai      ragazzi/e più piccoli possono
  più bisognosi della Parrocchia as-      aiutare la comunità nella cre-
                                          scita caritatevole. Il terzo gra-
                                          zie va per la quantità di generi
                                          alimentari che sono stati raccolti e
                                          che qui di seguito vi elenchiamo:          di omogeneizzati, 7 scatole di bi-
                                          400 kg di pasta, 70 kg di riso, 65         scotti per neonati. Ma un ulteriore
                                          kg di zucchero, 15 kg di caffè, 30         grazie va a tutti coloro che hanno
                                          litri di olio, 400 scatolette di tonno,    reso possibile e sostenuto questa
                                          7 confezioni di biscotti, 148 vasetti      iniziativa, donando!

                                                                                                  l’eco di don bosco      15
Festa dei       25 Aprile 2018
                 MINISTRANTI           83esima Edizione
                                             della

     Festa del Movimento Mo.Mi
Festa del Movimento Ministran-             sia importante ascoltare Gesù che
ti diocesano al Don Bosco: una             parla attraverso il nostro cuore
giornata bellissima all’insegna            per essere felici. Alla fine, dopo
dello stare insieme, del diver-            una bella partita a Sparviero, è
timento e anche dell’ascolto di             arrivato il grande momento tanto
Gesù. Siamo partiti con l’acco-             atteso: le premiazioni! Anche se
glienza: foto di gruppo, magliet-           non abbiamo vinto, il gruppo del
te, focaccia e bibite. Poi siamo                Don Bosco si è piazzato nella
passati al grande gioco al mat-                 TOP TEN: al 9° posto su quasi
tino: una successione di sfide su               40 squadre! In questa bella
vari temi: la liturgia, la Messa, la            giornata si respirava aria buo-
Chiesa, la vita di Gesù, le opere di           na, aria di gioia vera.
misericordia, la nostra cattedrale             Un grazie ai nostri 6 eroi che
di S. Lorenzo e molto altro anco-              si sono distinti per il loro va-
ra. Poi la Messa con Mons. Nicolò              lore: Michele, Giulia, Giorgia,
Anselmi, bella ricca e anche mo-              Lorenzo, Anna Paola e la nostra
vimentata.                                    mascotte Alessio.
A seguire il pranzo nei campi so-             Al prossimo 25 aprile sicuri che
leggiati, poi uno spettacolo musi-            queste esperienze sono un pic-
cale a cura di Don Roberto Fiscer           colo mattoncino nel cammino
e al pomeriggio ci siamo messi               della vita e nel cuore di questi
in ascolto di alcune testimonian-            ragazzi.
ze vocazionali, per capire quanto                              Davide Riccitelli

16   l’eco di don bosco
DEGLI OPPRESSI
   IL SILENZIO                       (ANS - 28 febbraio 2018)
                                                                     tà. Molte domande rimangono senza risposta. Com’è iniziato
                                                                     questo conflitto? Chi finanzia questi ribelli che da anni si sono
Le reti sociali hanno inondato di immagini e commenti la tra-        trincerati a Damasco, Aleppo e in altre città della Siria? E in-
gedia in Siria. È difficile non essere commossi dalle immagini       fine, ci sono altri interessi per le potenze coinvolte in questa
che ci presentano la sofferenza dei più deboli. I Salesiani sono     guerra?
presenti in quel paese dal 1948 e sperimentano l’angoscia di         È importante per le grandi potenze sfruttare la capacità dei
migliaia di bambini e giovani a Damasco e Aleppo.                    media digitali e creare una visione che non chiarisca i limiti
Un salesiano ha alzato la voce per avvertirci di un aspetto          dei dati oggettivi di informazione e che mantenga una nebulo-
fondamentale di questa guerra: l’obiettività dell’informazione.      sa di disinformazione.
Don Mounir Hanachi riconosce che il                                                           Proprio quest’anno Papa Francesco ha
governo siriano non è formato da “santi                                                       messo in guardia da questo pericolo:
o angeli”, eppure sostiene che in questo                                                      “L’efficacia delle fake news è dovuta in
conflitto ha dalla sua parte la maggior                                                       primo luogo alla loro natura mimetica,
parte della sofferente popolazione della                                                      cioè alla capacità di apparire plausibili.
Siria.                                                                                        In secondo luogo, queste notizie, false
“Ghouta non è un quartiere di vittime                                                         ma verosimili, sono capziose, nel senso
perseguitate dal regime, come si rac-                                                         che sono abili a catturare l’attenzione
conta – afferma il Salesiano –. È l’esatto                                                    dei destinatari, facendo leva su stereo-
contrario. Sono anni che sparano missili                                                      tipi e pregiudizi diffusi all’interno di un
sulla capitale, uccidono innocenti, po-                                                       tessuto sociale”.
veri civili. Quanti sono i bambini morti                                                      È importante esercitare la capacità cri-
qui di cui nessuno parla? Questi non                                                          tica e chiedersi se tutto ciò che viene
sono l’opposizione, sono terroristi, ven-                                                     detto, visto o letto è vero. È bene chie-
gono da ogni parte del mondo, e l’eser-                                                       dersi se tutto ciò che appare sulle reti
cito siriano ha il diritto di difendere la                                                    sociali sia vero.
dignità dei Siriani e il paese”.                                                              È un dato di fatto che nel caso della
Il bombardamento di Ghouta si è inten-                                                        Siria la disinformazione sia evidente e
sificato nell’ultima settimana, perché il                                                     la grande assente nei media mainstream sia
governo prepara l’assalto finale per ri-                                                      la voce dei cristiani e di coloro che si
prendere il quartiere. “Tutto il giorno si                                                    trovano dall’altra parte. “Molto di quel-
sentono gli aerei dell’esercito che sorvolano la capitale. Spero     lo che è stato raccontato sulla Siria in questi anni è stato
che l’attacco cominci presto e che la zona venga finalmente          manipolato – conclude don Hanachi –. Perché nessuno ci chiede
liberata, come è stata liberata Aleppo” afferma.                     cosa sta accadendo qui? Vi prego, raccontate solamente ciò
Si è ormai arrivati all’ottavo anno di guerra in Siria. Una guerra   che stiamo vivendo da sette anni a questa parte”.
descritta sulle reti sociali attraverso immagini e messaggi che
“informano parzialmente” sui fatti e che formano pregiudizi          Ciò che mi spaventa non è la violenza dei cattivi;
nelle nostre coscienze, rafforzando false percezioni della real-     è l’indifferenza dei buoni. (Martin Luther King)

Chiossone Armando, Puppo Pietro, Ferro Rosalia,                      Chiarini Giorgio, Albertini Adriana, Pagani
Rinaldi Andrea, Angeles Gonzales, Martini Pier                       Romano, Tagliaferri Pina, Carenzo Luigi, Scar-
Luigi, Maccioni Paolo, Monastero Visitazione,                        pelli Michele, Bagliani Giuseppe, Ratto Massimo,
Ighina Giovanni, Vitti Paolo, Novella Ottavio,                       Lustrissimi Letizia, Morandi Giuseppe, Borioli
Calcagno Rolando, Stori Maria, Trussardi Luigino,                    Donatella, Fanzi Maria, Roffinella Mauro, Piana
Molinari Mauro, Piombo                                                                         Giuseppe, Istituto San
Dario, Cerbone Annun-
ziata, Cartechini Stefano,
Grasso Roberto, Eologio
                                   benefattori                                                 Callisto, Lugani Anna,
                                                                                               Chiesa Giovanni Bosco,
                                                                                               Risi Emanuele, Croce
Marino, Patrone Giuseppe,                                                                      Lorenzo, Cadamuro Ro-
Mangini Giuseppe,                                                                              berto, Bevilaqua Dome-
Giannini Giuseppe,                                                                             nico, Arnuzzo Giacomo,
Colombari Pierangelo,                                                                          Monteverde Mariella

                                                                                                           l’eco di don bosco        17
DON BOSCO SANTO

               1° APRILE 1934
              don bosco
        padre e maestro
      di santità giovanile
       è dichiarato santo                                                           Uno spettacolo unico al mondo! Per-
                                                                                    sone di tutte le condizioni, sesso ed
                                                                                    età, sacerdoti, chierici, religiosi, stu-
 84 anni fa Papa Pio XI, il 1° aprile, come quest’anno solennità                    denti, professionisti, operai, signore
                                                                                    eleganti e donne semplici della cit-
   di Pasqua, proclamava santo Don Bosco. Terminava così                            tà, con una straordinaria differenza
      il lungo processo di beatificazione e canonizzazione,                         di aspetti, modi di vestire, di lingue,
                iniziato a Torino il 4 giugno 1890.                                 erano pressati insieme sotto le vol-
                                                                                    te della basilica e della piazza più
Il “Papa di Don Bosco Santo”, da gio-                                               grande del mondo, unite in un unico
vane prete, ebbe il piacere di sedere                                               sentire con Don Bosco e con Pio XI”.
a tavola con Don Bosco e conoscere                                                  Avrebbe scritto successivamente Don
l’Oratorio da lui fondato a Valdocco.                                               Pietro Ricaldone, all’epoca Rettor Mag­
Conosceva in dettaglio il grande la-                                                giore: “Città del Vaticano, 1° aprile, ore
voro che Don Bosco aveva fatto per                                                  dieci e un quarto. Alleluia! Il Vicario
i ragazzi poveri e abbandonati. Ecco                                                di Cristo ha appena proclamato santo
perché non esitò a sostenere il pro-                                                Don Bosco. Possa egli benedire Torino,
cesso di canonizzazione del suo amico                                               l’Italia, il mondo”.
Don Bosco, né dei suoi figli spiritua-                                              La canonizzazione di Don Bosco in-
li; vale la pena notare, infatti, che                                               dica inevitabilmente agli educatori
diede impulso anche alla causa di                                                   di oggi la perenne validità del Sistema
beatificazione di Domenico Savio.                                                   Preventivo, fondato sulla ragione, la
Don Eugenio Ceria, SDB, ricordava                                                   religione e l’amorevolezza, e destina-
con entusiasmo il giorno della Ca-                                                  to all’edificazione dell’onesto citta-
nonizzazione di Don Bosco e i suoi                                                  dino e del buon cristiano: un sistema
scritti su quel giorno sono un poe-                                                 educativo verificato, in poco più di
ma al Santo dei Giovani. “Raramen-       lita proveniente da tutte le parti del­    un secolo, da una legione di campio-
te, forse mai, la Basilica Vaticana      la città si diresse verso San Pietro.      ni di santità giovanile come Dome-
ha contemplato una gioia pasquale        Alle sei in punto venne aperto il          nico Savio, Laura Vicuña, Zefferino
tanto nuova, tanto fresca, tanto ina-    passaggio attraverso le barriere da        Namuncurá, i cinque giovani martiri
spettata come nella Pasqua del 1934.     parte delle guardie che sorveglia-         di Poznan’, Alberto Marvelli, i giovani
Con quella Pasqua si chiudeva il Giu-    vano gli ingressi, e che conteneva-        martiri spagnoli... e tutti i giovani
bileo della Redenzione e si celebrava    no l’impazienza della folla per poter      che verranno in un futuro prossimo
la santità di un apostolo che aveva      controllare i biglietti d’ingresso; alle   e remoto, “perché la nostra Congre-
portato i benefici della Redenzione      sette e tre quarti già erano entrate       gazione ha più futuro che passato”,
ad un’infinità di anime”.                nel tempio le sessantamila persone         come ama affermare il Rettor Mag-
Proseguiva questo poema d’amore:         di cui esso è capace. Almeno altre         giore, Don Ángel Fernández Artime.
“Dall’alba una moltitudine cosmopo­      centomila sarebbero rimaste fuori.                            (ANS - 30 marzo 2018)

18   l’eco di don bosco
Da una lettera di Don Bosco del 1887 ... con una nota:

“Da spedirsi dopo la mia morte”
                                                           (Memorie Biografiche vol. XVIII, pag. 621-623)

“Miei buoni Benefattori e mie buone Benefattrici,
sento che si avvicina la fine di mia vita, ed è prossimo il giorno, in cui dovrò pagare il comune tri-
buto alla morte e discendere nella tomba. Prima di lasciarvi per sempre in questa terra io debbo
sciogliere un debito verso di voi e così soddisfare ad un grande bisogno del mio cuore. Il debito che io
debbo sciogliere è quello della gratitudine per tutto ciò, che voi avete fatto coll’aiutarmi nell’educare
cristianamente e mettere sulla via della virtù e del lavoro tanti poveri giovanetti, affinché riuscissero la
consolazione della famiglia, utili a se stessi ed alla civile società, e soprattutto affinché salvassero la loro
anima e in tal modo si rendessero eternamente felici. Senza la vostra carità io avrei potuto fare poco
o nulla; colla vostra carità abbiamo invece cooperato colla grazia di Dio ad asciugare molte lacrime
e a salvare molte anime. (...)
Convinto che, dopo Dio, tutto il bene fu fatto mediante l’aiuto efficace della vostra carità, io sento il
bisogno di esternarvene, e perciò prima di chiudere gli ultimi miei giorni ve ne esterno la più profonda
gratitudine, e ve ne ringrazio dal più intimo del cuore. (...)
Vi fo eziandio notare come in questi tempi, facendosi molto sentire la mancanza dei mezzi materiali
per educare e fare educare nella fede e nel buon costume i giovanetti più poveri ed abbandonati,
la Santa Vergine si costituì essa medesima loro protettrice;
e perciò ottiene ai loro Benefattori e alle loro Bene-
fattrici molte grazie e spirituali e temporali. Io stesso
e con me tutti i Salesiani siamo testimoni che molti
nostri Benefattori, i quali prima erano di scarsa fortuna,
divennero assai benestanti dopo che cominciarono a
largheggiare in carità verso i nostri orfanelli. (...)
Se dopo la mia morte, la Divina Misericordia, pei
meriti di Gesù Cristo, e per la protezione di Maria
Ausiliatrice, mi troverà degno di essere ricevuto in
Paradiso, io pregherò sempre per voi, pregherò per
le vostre famiglie, pregherò pei vostri cari, affinché
un giorno vengano tutti a lodare in eterno la Maestà
del Creatore, ad inebriarsi delle sue divine delizie,
a cantare le sue infinite misericordie.”
                      Sempre Vostro obbl.mo Servitore
                                 Sac. Giovanni Bosco

                                                                                        l’eco di don bosco   19
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