FOCUS 2016D - Casa della Cultura

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FOCUS 2016D - Casa della Cultura
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                             FILOSOFIA
                     FOCUS
DUEMILADICIASSETTE

                             E SPAZIO
2016                         PUBBLICO
                                  rivista interattiva • segui i link
FOCUS 2016D - Casa della Cultura
direttore
Ferruccio Capelli

                                                                                           5
condirettore e direttore responsabile

                                                                                                       FILOSOFIA
Annamaria Abbate

comitato editoriale
Duccio Demetrio

                                                                                                       E SPAZIO
Enrico Finzi
Carmen Leccardi
Marisa Fiumanò
Paolo Giovannetti

                                                                                                       PUBBLICO
Renzo Riboldazzi
Mario Ricciardi
Mario Sanchini
Salvatore Veca
Silvia Vegetti Finzi

                                                                                           Questo è un ipermedium. Non
progetto grafico e illustrazioni
Giovanna Baderna
www.giovannabaderna.it
                                                                                           fermarti al testo, segui i link   •,
                                                                                           esplora, crea i tuoi percorsi. La
direzione e redazione                                                                      Casa della cultura on line ha
via Borgogna 3, 20122 MIlano
tel.02.795567 / fax 02.76008247                                                            molte porte girevoli. Attraverso
viaborgogna3magazine@casadellacultura.it
                                                                                           questo magazine puoi entrare
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registrazione n. 323 del 27/11/2015 Tribunale
di Milano                                                                                  audio e video degli incontri in
viaBorgogna3 ISSN 2499-5339                                                                via Borgogna e tornare qui per
2017 ANNO 2 numero 5
ISBN 978-88-99004-32-3                                                                     continuare la lettura. E se hai
titolo: FILOSOFIA E SPAZIO PUBBLICO                                                        stampato la tua copia su carta
                                                                                           puoi usare i QR code
copyright Casa della Cultura, Milano
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                                                                                           accedere ai contenuti interattivi
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                                                                   piccole dove la
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                                                                                           internet.

                                                                                           TUTTI CONTENUTI SONO REPERIBILI SUL
    pantone 199                                                                            SITO WWW.CASADELLACULTURA.IT
    nero 90%
FOCUS 2016D - Casa della Cultura
5
testi di:

Maria Teresa Fumagalli Beonio Brocchieri
Ferruccio Capelli
Elio Franzini
Alessandro Ghisalberti
Fabio Minazzi
Salvatore Natoli
Fulvio Papi
Carlo Sini
Salvatore Veca
Silvia Vegetti Finzi
Mario Vegetti

Gennaro Aprea
Emanuela Mancino
Gianfranco Pasquino

note biografiche   • p.152
FOCUS 2016D - Casa della Cultura
editoriale              Con felice intuizione lo scorso anno Fulvio Papi ha de-          battito pubblico. Esso, trascinato dalla crescita espo-
                        dicato il seminario autunnale da lui tradizionalmente            nenziale del sistema mediatico, si è dilatato ma si è
LA FORZA                organizzato in Casa della Cultura a una riflessione su           anche decomposto in un confuso, disordinato chiac-
DELLE IDEE              “filosofia e vita pubblica”.                                     chiericcio. A ben vedere è lo spazio pubblico, nel suo
NELLO                   In questo numero della rivista pubblichiamo larga parte
                                                                                         insieme, che si è profondamente modificato: esso si è
                                                                                         largamente trasferito nei media – dai giornali alle tele-
SPAZIO                  delle lezioni tenute in quell’occasione perché, ripercor-        visioni e ora in Rete - ma nel trasloco si è trasformato
PUBBLICO                rendole, si può cogliere limpidamente il ruolo e l’efficacia     e deformato.
                        che il pensiero filosofico ha svolto in passaggi storici de-
                        cisivi, dall’Atene del V secolo a.C. fino a tante vicende        L’impatto di questo cambiamento è tale da modificare
Ferruccio Capelli   •   europee del XX secolo: le idee suggerite dai filosofi a          i tratti stessi della vita democratica: Bernard Manin ha
                        più riprese – evidenziano gli scritti qui raccolti - hanno       parlato, con formula efficace, di un passaggio in suc-
                        animato e orientato il dibattito pubblico.                       cessione dalla democrazia parlamentare a quella dei
                                                                                         partiti e ora alla democrazia del pubblico. L’espres-
                        Oggi si può dire altrettanto? Difficile rispondere afferma-      sione “democrazia del pubblico”, in questa accezione,
                        tivamente. Non mancano segnali confortanti di un vivo            contiene una accentuazione quanto meno problema-
                        interesse per la filosofia: basti pensare al successo dei        tica.
                        molti festival di filosofia e allo spazio che i media con-       I cittadini sono inondati da informazioni, ma in mezzo
                        cedono ai filosofi. Si tratta di manifestazioni ed esibi-        a tanto rumore, ci dice lo studioso francese, si sono ri-
                        zioni che non riescono però a nascondere le debolezze            dotte le possibilità di un loro ruolo attivo. Si sono com-
                        dell’offerta filosofica e la caotica ridondanza che sembra       plicate le linee di scorrimento tra la volontà dei cittadini
                        caratterizzare il dibattito pubblico contemporaneo.              e le istituzioni, ma prima ancora è diventato più difficile
                                                                                         il processo di selezione delle idee e delle proposte che
                        I saperi filosofici sono andati articolandosi e diversifican-    emergono nella vita pubblica.

                                                                                                                                                        viaBorgog a3 |filosofia e spazio pubblico
                        dosi: le voci e gli ambiti di ricerca si sono moltiplicati. Ne
                        è derivata pluralità e abbondanza dell’offerta filosofica,       Questa deriva - ci viene ricordato in questo stesso nu-
                        ma anche un “effetto dispersivo” che rende alquanto              mero della rivista – non è però irreversibile. Nella so-
                        problematico individuare nell’attuale ricerca filosofica li-     cietà si manifestano sempre “potenzialità alternative”:
                        nee di tendenza prevalenti e proposte ben identificabili.        il cantiere della democrazia si rinnova di continuo. Idee
                        Il dibattito filosofico contemporaneo, che pur deborda           nuove si formano in continuazione e non vi è ragione
                        nel sistema mediatico, non appare innervato da propo-            per cui non debbano trovare la possibilità di aggluti-
                        ste che abbiano la forza di condizionare e orientare la          narsi e di farsi sentire. Di questi tempi sembrano pre-
                        discussione pubblica. Si sente il rumore filosofico, ma è        valere i messaggi di chiusura, di rancore e di rabbia
                        diventato problematico ascoltare la voce della filosofia.
                        Sullo sfondo un problema più generale: un mutamento
                                                                                         cavalcati dai populismi. Ma fortunatamente riescono
                                                                                         ad alzarsi anche altre voci, magari da fonti e con mo-
                                                                                                                                                                     5
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                        profondo delle modalità, dei toni e dei contenuti del di-        dalità di diffusione imprevedibili e sorprendenti.
Ecco allora – ci ricorda il focus di questo numero di viaBor-
gogna3 - l’effetto spiazzante dell’enciclica di Papa Fran-
cesco, il Papa venuto dall’altro capo del mondo. Questo
pontefice ha oggi la forza che manca ad altre leadership
istituzionali: riesce a raccogliere e riordinare elaborazioni
diffuse e a riproporle con una struttura narrativa che con-
ferisce loro una rinnovata forza ed efficacia. Il messaggio
dell’enciclica papale ci invita ad avere cura della terra e a
ridare voce e dignità ai più poveri. Un messaggio sempli-
ce, che trova la sua forza nell’intima coerenza tra idee e
operato del mittente e nella radicale diversità rispetto al
“pensiero unico” dominante.

L’enciclica di Papa Francesco ci parla della sostenibilità
ambientale e sociale, la grande questione cui abbiamo
dedicato il terzo numero della nostra rivista. Lo stimolo
del Pontefice ci permette ora di riproporre una riflessione
sulla sostenibilità proprio mentre dagli Stati Uniti ci arriva
la notizia che il neo presidente americano, Donald Trump,
ha annunciato la cancellatura delle misure ambientaliste
del suo predecessore: la sostenibilità ambientale diventa
il centro di una moderna battaglia globale, ad un tempo
culturale e politica.

                                                                 viaBorgog a3 |filosofia e spazio pubblico
                                                                              5
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5
FOCUS | FILOSOFIA E VITA PUBBLICA                                             IL LIBRO                ALLEGATO

•10                                 •52                    •100               •126                    OLTRE LA LIBERTÀ DI
introduzione                        GALILEO GALILEI, LA    E LA FILOSOFIA     LELIO BASSO, PASSIONI
                                                                                                      ESSERE SUDDITI
UN’IDEA DI SPAZIO                   NUOVA SCIENZA E LA     OGGI?              E CONTRADDIZIONI
                                                                                                      L’educazione alla
PUBBLICO                            TECNICA                Carlo Sini         Gianfranco Pasquino
                                                                                                      complessità e alla
Salvatore Veca                      Fabio Minazzi
                                                                                                      responsabilità per una
                                                                                                      cittadinanza inclusiva
•14                                                        •106               IL FILM
CITTÀ E FILOSOFIA:                  •66                    LAUDATO SI’
                                                                                                      Piero Dominici
SORELLE RIVALI                      ILLUMINISMO E VITA     LA LETTURA         •136
Mario Vegetti                       PUBBLICA               FILOSOFICA         PATERSON. UN FILM
                                                                                                      scarica l’allegato •
                                    Elio Franzini          Salvatore Natoli   A BASSA VOCE,
                                                                              PER IMPARARE AD
•32                                                                           ASCOLTARE
AGOSTINO E                          •72                    •116               Emanuela Mancino
IL POPOLO DEI FEDELI                HEGEL:                 LAUDATO SI’
Alessandro Ghisalberti              LO STATO PERFETTO      LA
                                                                              IL FILO VERDE
                                    (E LA SPINA DI MARX)   PROSPETTIVA
                                    Fulvio Papi            DEL PARTECIPANTE
•42                                                        Salvatore Veca     •144
I FILOSOFI                                                                    MOBILITÀ SOSTENIBILE
DELLE UNIVERSITÀ                    •82                                       Gennaro Aprea
MEDIEVALI                           IL DISAGIO NELLA
E LA CITTÀ                          CIVILTÀ
Maria Teresa Fumagalli              Silvia Vegetti Finzi
Beonio Brocchieri
L’idea di spazio pubblico        tutti questi elementi come      dividere con altre cittadine     La questione centrale che        può essere utile conside-
                              Salvatore Veca
                                               è una delle tessere fonda-       elementi fondamentali di        e cittadini modi di valutare     emerge è quella dell’alli-       rarla come la libertà per
                                               mentali di quel mosaico,         un regime di democrazia         e proporre soluzioni di pro-     neamento o del disalline-        le persone di identificarsi
FILOSOFIA E SPAZIO PUBBLICO

                                                                                                                                                 amento fra spazio sociale
                                UN’IDEA        che chiamiamo forma di
                                               vita democratica. In ge-
                                                                                pluralistica che, grazie a
                                                                                regole, norme e procedu-
                                                                                                                blemi collettivi fra loro al-
                                                                                                                ternative e confliggenti. Lo     e spazio istituzionale. Molti
                                                                                                                                                                                  e reidentificarsi collettiva-
                                                                                                                                                                                  mente in cerchie di ricono-
                               DI SPAZIO       nere, quando pensiamo a          re, si distingue da regimi      spazio pubblico, in questa       deficit e buona parte delle      scimento distinte e alter-
                              PUBBLICO         una forma di vita democra-
                                               tica, più o meno decente,
                                                                                autocratici o autoritari, di
                                                                                differente tipo e natura.
                                                                                                                prospettiva, è uno spazio
                                                                                                                sociale, e non già istituzio-
                                                                                                                                                 crisi entro le democrazie
                                                                                                                                                 contemporanee           emer-
                                                                                                                                                                                  native fra loro nel tempo.
                                                                                                                                                                                  La libertà democratica per
                                               pensiamo a un regime po-                                         nale. È lo spazio delle voci     gono nelle circostanze in        eccellenza è la libertà delle
                                               litico che ospita istituzioni,   La mia tesi è che questo        di cittadinanza. Lo spazio       cui le voci di cittadinan-       persone di costituire e ri-
                                               norme di livello costituzio-     quadro sia certamente           in cui possono emergere          za nello spazio pubblico,        costituire cerchie di mutuo
                                               nale e ordinario, procedure      fedele ma sia, al tempo         potenzialità altrimenti non      come spazio sociale, non         riconoscimento, religioso,
                                               per la scelta di chi ha dirit-   stesso, fondamentalmente        espresse, bisogni altrimen-      trovano alcuna rispon-           politico, sociale, culturale,
                                               to temporaneo a governa-         incompleto. Sono convinto       ti non visibili, incertezze e    denza o trovano debole           etico, selezionando fra un
                                               re, provvedimenti e scelte       che uno dei tratti distintivi   ansie, speranze altrimenti       rispondenza entro lo spa-        insieme di identità sociali
                                               collettive,   interpretazioni    cruciali di una democrazia      opache e negate. È uno           zio istituzionale dell’eserci-   possibili. È propriamente
                                               politiche alternative dell’in-   politica sia l’ampiezza e la    spazio pieno di dissonanze       zio del potere temporaneo        questa pluralità delle cer-
                                               teresse pubblico di lungo        ricchezza del suo spazio        e piuttosto cacofonico. Ma       di governo delle società.        chie di riconoscimento e di
                                               termine. E consideriamo          pubblico, in cui si esercita    quando i confini di questo       Perché la democrazia si          valore politico a generare
                                                                                la libertà democratica per      spazio sono vietati o ristret-   avvale nel tempo della           quell’ingrediente essenzia-
                                                                                eccellenza, quella di con-      ti, quando viene meno l’e-       connessione, dell’intera-        le di una democrazia che
                                                                                                                sercizio della libertà demo-     zione e dell’equilibrio insta-   è il suo spazio pubblico. Il
                                                                                                                cratica o i costi d’accesso      bile fra lo spazio delle al-     luogo in cui idee, credenze
                                                                                                                allo spazio pubblico di una      ternative politiche e quello     e convinzioni differenti e a

                                                                                                                                                                                                                  viaBorgog a3 |filosofia e spazio pubblico
                                                                                                                democrazia diventano ter-        delle alternative sociali. E     volte inconciliabili si con-
                                                                                                                ribilmente alti e ineguali per   la qualità stessa della rap-     frontano fra loro, mirando
                                                                                                                il demos, allora la qualità      presentanza politica e delle     a ottenere adesione e con-
                                                                                                                di una democrazia mostra         sue istituzioni è coerente       senso. Il luogo paradigma-
                                                                                                                un deficit significativo e, a    con la variabile intensità       tico del parteggiare, del
                                                                                                                volte, severo. E ciò non è       della connessione fra i due      convertire e dell’associare,
                                                                                                                riconoscibile o avvertibile      spazi.                           che presuppone il fatto del
                                                                                                                se si resta alla prospettiva,                                     pluralismo e del disaccor-
                                                                                                                decisiva ma incompleta,           Ora, per gettar luce sulla      do, che ho più volte defi-
                                                                                                                della democrazia come si-
                                                                                                                stema di istituzioni, norme
                                                                                                                                                 natura della libertà demo-
                                                                                                                                                 cratica, che è alla base
                                                                                                                                                                                  nito quali caratteristiche
                                                                                                                                                                                  essenziali per un processo
                                                                                                                                                                                                                                5
                                                                                                                                                                                                                                              11
                                                                                                                e procedure.                     dello spazio pubblico,           politico democratico.
Alessandro Pizzorno ha          co diventa allora qualcosa         tempo a metamorfosi e
FILOSOFIA E SPAZIO PUBBLICO

                              avanzato una illuminante        come il laboratorio della non      cambiamenti, entro il qua-
                              proposta di indagine sulle      conformità a norme date e          le si generano domande o
                              trasformazioni dei regimi       della varietà delle identità       pretese o aspettative che
                              democratici e ha suggeri-       sociali. Lo spazio pubblico,       aprono, se le cose hanno
                              to di guardare allo spazio      potremmo dire, è il cantiere       successo, un varco per
                              pubblico come al “luogo         sempre in corso della diver-       prospettive, esperimenti di
                              dell’operare di uno Stato       sità, delle alternative, degli     vita e possibilità alterna-
                              alternativo”. Nel senso che     esperimenti di vita e delle dif-   tive. Uno spazio in cui si
                              lo spazio pubblico include      ferenti mobilitazioni cogniti-     generano, fra le altre, le of-
                              funzioni alternative a quelle   ve. Si può allora prospettare      ferte di prospettive e visioni
                              dello Stato e delle istitu-     l’idea che lo spazio pubblico      filosofiche, che mirano a
12
                              zioni. Ciò che si manifesta     sia il luogo dove emergono         dare un senso alle cose,
                              nello spazio pubblico sono      e portano alla luce le loro di-    a delineare modi possibili
                              le potenzialità alternative     sparità le forze potenziali di     alternativi di vivere e con-
                              della società. In esso viene    una società. In questo sen-        vivere, a saggiare i confini     se entro alcune cerchie di       deve essere preservato nel       spazio pubblico della con-
                              in luce ciò che in una so-      so, possiamo dire, il luogo        mobili del possibile.            riconoscimento, e non in         tempo, è naturale chieder-       troversia e della diversità.
                              cietà si rivela come ancora     sociale, e non istituzionale,                                       altre fra loro differenti, dei   si se mutamenti – econo-         Lo spazio delle alternative
                              irriducibile, o difficilmente   del pluralismo entro una             Come ho sostenuto più          fini di lungo termine della      mici, culturali, tecnologici,    come luogo dei possibi-
                              riducibile, all’ordine co-      forma di vita democratica.         volte, si tratta di una diver-   convivenza. E alla politica,     religiosi, sociali - non pos-    li transiti o della possibile
                              stituito. Lo spazio pubbli-     Uno spazio, sottoposto nel         sità intesa come carattere       nelle circostanze ordina-        sano finire per distorcerne      rispondenza fra politica e
                                                                                                 persistente, e non con-          rie, sarà ascritto il ruolo di   i fondamentali. Possiamo         società democratica. Alter-
                                                                                                 giunturale della forma di        rispondere con i suoi mez-       rispondere così: salvo che       native politiche e sociali, in
                                                                                                 vita democratica. Ma vorrei      zi e i suoi provvedimenti al     nei casi di perdita e regres-    tensione, in interazione, in

                                                                                                                                                                                                                                     viaBorgog a3 |filosofia e spazio pubblico
                                                                                                 aggiungere: si tratta anche      mutamento sociale, che è         sione, che implicano l’al-       equilibrio instabile fra loro.
                                                                                                 di una caratteristica che è      esemplificato dalle trasfor-     terazione dei vincoli propri     Anche in tempi difficili, in-
                                                                                                 il promemoria della con-         mazioni delle aspettative        del terminus a quo, regi-        certi e rischiosi. Soprattut-
                                                                                                 gruenza fra democrazia e         e delle identità collettive      mi democratici mutati nel        to, in tempi difficili.
                                                                                                 incompletezza, nel senso         vecchie e nuove che ri-          tempo dovranno soddisfa-
                                                                                                 della rispondenza e della        spondono, a loro volta, alla     re almeno la clausola della
                                                                                                 resilienza dei regimi de-        metamorfosi di interessi,        loro reidentificabilità sulla
                                                                                                 mocratici alla metamorfosi       ideali, bisogni e pretese        base di alcuni punti fissi.
                                                                                                 del paesaggio sociale. È         confliggenti.                    E tra i punti fissi possiamo
                                                                                                 nello spazio pubblico così
                                                                                                 inteso che si genera una          Ora, se il terminus a quo
                                                                                                                                                                   indicare prioritariamente
                                                                                                                                                                   tanto l’esercizio della liber-
                                                                                                                                                                                                                                                  5
                                                                                                                                                                                                                                                               13
                                                                                                 varietà di versioni condivi-     di una democrazia politica       tà democratica quanto lo
CITTÀ E              Polis                           del potere divino narrata         tura sacra e ispirazione          dunque, come si è detto,          venire di volta in volta giu-
FILOSOFIA E SPAZIO PUBBLICO

                                                              La società e la cultura gre-    da Esiodo non solo è pri-         divina (pensiamo invece           di una crisi di sovranità.        stificato e legittimato da
                                      FILOSOFIA:              che si sono formate, in un      va di regole, ma è segnata        alla Bibbia e al Corano).                                           ragioni valide o almeno
                                        SORELLE               processo storico che ha         da lotte cruente e spieta-        La sola tradizione cultu-         Questo spazio venne riem-         persuasive.
                                                              inizio intorno al IX secolo     te. [Così Urano impedisce         rale cui i Greci potevano         pito, a partire dai secoli IX e
                                          RIVALI              a.C., in uno spazio definito    ai figli di Gaia di vedere la     fare riferimento era la me-       VIII a.C., da un gran nume-       Le ragioni che rendono le-
                                                              da un sistema di assenze,       luce, e la madre, per vendi-      moria leggendaria della           ro di piccole comunità in-        gittimo il potere detenuto
                                                              che nel loro insieme assu-      carli, incita Crono a castra-     “guerra di Troia”, un’in-         dipendenti, in parte urbane       da alcuni, e che giustifica-
                                                              mono i tratti di una acuta      re il padre (Theog. 154-82);      venzione letteraria dun-          e in parte rurali, le poleis.     no le pretese di altri al suo
                                                              crisi di sovranità.             Crono divora i suoi figli, e      que quanto lo era la loro         La cosa più interessante          esercizio, devono dunque
                                                                                              viene a sua volta sconfitto       teologia narrata da poeti         dal nostro punto di vista         venire argomentate, rese
                                                              La prima assenza, resa          dagli artifizi e dalla violen-    come Omero ed Esiodo.             è che i ruoli di potere, da       convincenti o almeno plau-
14                                         Mario Vegetti
                                                              ancora più evidente dal         za di Zeus, salvato dall’a-       Platone racconta che il           chiunque fossero detenuti         sibili, se si vuole evitare
                                                              confronto con il mondo          stuzia della madre (Theog.        primo legislatore di Ate-         (monarchie locali, aristo-        una situazione di conflit-
                                                              del Vicino Oriente (Egitto,     459-96)].                         ne, Solone, durante una           crazie terriere o mercantili,     to sociale permanente e
                                                              Mesopotamia), è quella di                                         sua visita in Egitto avreb-       poi talvolta “tiranni”, infine    cruento come quello che
                                                              un apparato statale cen-        Tutto ciò sottolinea l’as-        be incontrato i sacerdoti         istrati    progressivamente       aveva segnato le succes-
                                                              tralizzato: non esistevano      senza di forme consolidate        di quell’antico paese, che        più ampi della cittadinanza)      sioni al trono degli dèi se-
                                                              in Grecia, dopo il crollo dei   di legittimazione, trasmis-       gli avrebbero detto: «Solo-       non erano legittimati né da       condo Esiodo.
                                                              regni micenei che avevano       sione ed esercizio del po-        ne, Solone, voi Greci siete       un’investitura
                                                              costituito su piccola scala     tere. A questa situazione         sempre dei ragazzi, un gre-       sacerdotale,
                                                              una propaggine periferi-        di crisi contribuisce la se-      co non è mai vecchio [...]        né dal diritto
                                                              ca delle grandi monarchie       conda delle assenze di cui        Siete tutti giovani d’animo       ereditario
                                                              orientali, né una struttura     abbiamo parlato: quella di        perché non avete nessuna          delle

                                                                                                                                                                                                                                    viaBorgog a3 |filosofia e spazio pubblico
                                                              monarchica, né un appa-         autorità sacerdotali in           opinione antica trasmessa         monarchie
                                                              rato statale, un esercito e     grado di consacrare i dina-       attraverso una tradizione         dinastiche.
                                                              un sistema giudiziario cen-     sti, di garantire il rapporto     che viene dal passato né          Il potere
                              Guarda anche il video
                                                              tralizzati. Questo rende in     fra divinità, poteri politici e   alcun sapere ingrigito dal        doveva
                              dell’incontro                   primo luogo impossibile         ordine sociale.                   passare del tempo» (Timeo         dunque
                              Mario Vegetti:                  una regolare trasmissione                                         22b).
                              La filosofia e la città greca   dinastica del potere. Tele-     La terza assenza, infine,
                                                              maco non eredita il trono di    è quella di una tradizione        La società e la cultura
                                                              Odisseo, e del resto nep-       culturale secolare e au-          greche hanno così preso
                                                              pure la successione divi-
                                                              na risulta dinasticamente
                                                                                              torevole, che si aggiunge
                                                                                              alla mancanza di un Li-
                                                                                                                                forma in un vuoto di sta-
                                                                                                                                tualità, di autorità religiosa,
                                                                                                                                                                                                                                                 5
                                                                                                                                                                                                                                                              15
                                                              ordinata. La trasmissione       bro, o di più Libri, di na-       di tradizione, nello spazio
senso antropologico, e al di     etniche, religiose o sociali.   c’è cittadino senza polis,
FILOSOFIA E SPAZIO PUBBLICO

                                                                                                fuori di questa cultura non      Così il grande storico del V    il compito di autorealizza-
                                                                                                avrebbe potuto esistere (e       secolo, Tucidide, iniziava la   zione del cittadino consi-
                                                                                                di fatto non è mai esistita)     propria opera, a modo di        ste nella costruzione piena
                                                                                                quella forma originaria di       firma, con le parole “Tuci-     della polis, come luogo uni-
                                                                                                comunità politica che è co-      dide ateniese” (e non “figlio   tario, omogeneo, indiscri-
                                                                                                stituita dalla polis.            di Oloro”).                     minato, dove la sua identi-
                                                                                                                                                                 ficazione antropologica, in
                                                                                                Ciò che i Greci hanno            Si tratta di una forma di       quanto ethos di civiltà, può
                                                                                                storicamente “inventato”,        identità come tale inaudita     definitivamente accadere.
                              Il confronto politico si svol-    se, che richiedevano una        e incorporato nella loro         prima dei Greci, e scom-
                              geva dunque nelle assem-          decisione presa sulla base      esperienza collettiva, non       parsa nuovamente per            Filosofia
16                            blee cittadine e attraverso       della capacità persuasiva       è stata - come spesso si         lunghi secoli dopo la fine
                              le discussioni che vi vede-       e sulla forza argomentativa     sostiene - la politica (evi-     del mondo greco-romano,         In questo stesso spazio e
                              vano confrontarsi tesi rivali,    dei loro sostenitori. Il pro-   dentemente c’era una for-        in cui aveva conosciuto la      in questo contesto, prese
                              argomentazioni contrap-           gressivo allargamento della     ma di politica nelle antiche     sua massima estensione.         progressivamente forma
                              poste sul governo della           base di cittadini coinvolti     forme statuali dell’Egitto e     La figura del cittadino - in    la riflessione filosofica.
                              polis. Lo stesso si può dire      nella discussione e nella       della Mesopotamia). Ciò          cui l’uomo greco esisteva       Essa tentava di rispondere
                              per l’amministrazione della       deliberazione politica e giu-   che essi hanno davvero “in-      in quanto tale nella sua dif-   a problemi che lo spazio
                              giustizia. A giudicare non        diziaria portò, nel v secolo,   ventato”, il nucleo originale    ferenza costituiva rispetto     vuoto di autorità statale,
                              erano né sovrani né sacer-        alla nascita di quell’espe-     intorno alla quale si sono       alle sue origini viste come     sacerdotale, tradizionale
                              doti, ma i rappresentanti         rienza politica greca ori-      costruiti la loro cultura e il   “selvagge” e ai suoi alieni     lasciava insoluti. Se la
                              della comunità cittadina,         ginale e senza precedenti       loro ethos pubblico, è stata     contemporanei, il barbaro       verità sul mondo, gli dei,
                              e a prevalere era il giudizio     che è stata la democrazia.      la figura del “cittadino” (po-   e lo schiavo - era invece       la natura, la vita umana,

                                                                                                                                                                                                viaBorgog a3 |filosofia e spazio pubblico
                              fondato non sull’autorità ma      Ma la democrazia stessa         lites): una forma di identifi-   pensabile solo all’interno      la giustizia, fosse stata
                              sulla forza persuasiva della      non sarebbe pensabile se        cazione primaria dell’uomo       dell’orizzonte della comu-      codificata     e     imposta
                              parola, degli argomenti for-      non sullo sfondo della di-      in quanto appartenente alla      nità politica, la polis, che    dall’autorità del potere o
                              mulati nel discorso.              mensione politica della cit-    comunità politica, al suo        ne rappresentava al tempo       di una tradizione sacra e
                                                                tadinanza.                      sistema di diritti e doveri,     stesso la ragion d’esse-        immutabile, non ci sarebbe
                              Ed è appunto nelle assem-                                         a prescindere da appar-          re, la protezione, e il com-    stato alcun posto per
                              blee politiche e nelle giurie     La forma specifica della ci-    tenenze familiari, castali,      pimento, il telos. Se non       l’interrogazione filosofica.
                              dei tribunali che prese for-      viltà e dell’ethos pubblico
                              ma il carattere dominante         dei Greci fu senza dubbio
                              nella cultura greca fra il vi e
                              il iv secolo: la competizione
                                                                quella della polis. Senza di
                                                                essa non sarebbe pensa-
                                                                                                                                                                                                             5
                              e il confronto fra tesi diver-    bile la cultura greca, già in                                                                                                                             17
no di maggioranze incom-        sa “democrazia” può aiu-          e Aristotele avrebbero in-
FILOSOFIA E SPAZIO PUBBLICO

                                                                                                 petenti e facile preda della    tarci a chiarirlo. È compo-       fatti definito la democrazia
                                                                                                 demagogia.                      sta da due termini:               ateniese come il governo
                                                                                                                                 (démos) popolo, e                 dei poveri; anzi Aristotele
                                                                                                 Ambiguità della                 (kràtos), forza, potere.          definiva icasticamente la
                                                                                                 democrazia                      Democrazia          significa     democrazia come un regi-
                                                                                                                                 quindi “potere del po-            me caratterizzato da «con-
                                                                                                 La democrazia ateniese          polo”. Il doppio signifi-         dizione plebea, povertà,
                                                                                                 prese forma durante in          cato della parola démos           lavoro manuale» (Politica
                                                                                                 lungo processo storico, il      crea però un’ambigui-             VI 2.1317b40-1).
                                                                                                 secolo che intercorre fra       tà: da una parte indica
                              Al contrario, essa nacque         compito e il dovere di           le riforme di Clistene del      l’insieme dei cittadini che       Contro la maggioranza.
18
                              quando la ricerca della           indagare sia sul compi-          505 a.C. e la sconfitta nel-    fanno parte della comuni-         Contro il principio di
                              verità si pose come una           mento del progetto del-          la guerra del Peloponneso;      tà politica, dall’altra quella    maggioranza – che co-
                              possibilità aperta e un           la polis, sia sulla legitti-     al centro del secolo sta l’e-   parte dei cittadini che si        stituiva il nucleo del regime
                              compito da assolvere. Na-         mità delle sue forme di          sperienza di Pericle, quella    definisce in contrapposi-         democratico – intellettuali
                              turalmente, la pretesa del        potere, e in particolare         «democrazia guidata» che        zione all’aristocrazia. Si        e filosofi mossero severe
                              nuovo discorso filosofico         di quello democratico            Tucidide aveva definito         tratta dei poveri, dei la-        obiezioni. La prima di esse
                              di “dire la verità” doveva        (ma anche di quello oli-         «democrazia di nome, ma         voratori manuali, dei re-         è di ordine politico, e vie-
                              cercare in sé, cioè nella         garchico). La democrazia         in realtà governo del primo     matori della flotta, privi di     ne formulata nel modo più
                              forza dei propri argomenti,       troverà spesso eccessiva         cittadino» con il consenso      proprietà terriera: questa        limpido in un dialogo fra
                              la propria fonte di legittimi-    la libertà di pensiero dei       delle masse.                    moltitudine (plethos) forma       Pericle e il giovane Alcibia-
                              tà; tanto più in presenza         filosofi (come vedremo,          Questo percorso della           la maggioranza numerica           de riferito nei Memorabili di
                              di una pluralità di tesi rivali   questo accadde ad Atene          democrazia ateniese – un        delle assemblee deputate          Senofonte. Il leader atenie-

                                                                                                                                                                                                   viaBorgog a3 |filosofia e spazio pubblico
                              che si venivano tenace-           per Anassagora e per So-         percorso tutto sommato          ad assumere le decisioni          se aveva definito le leggi
                              mente confrontando, pro-          crate, entrambi processati       relativamente pacifico, al-     politiche collettive, e delle     come quelle che «la mas-
                              prio come quelle politiche        per aver rifiutato la religio-   meno fino alle crisi del 411    giurie popolari dei tribunali.    sa del popolo (plethos),
                              nelle assemblee e quelle          ne tradizionale della città,     e del 404 (colpi di stato                                         riunendosi e approvando,
                              giudiziarie nei tribunali. In     e, nel caso del secondo,         antidemocratici), e ricco di    La democrazia, quindi, è          ha fatto scrivere». Ma alla
                              questo senso, si può dav-         per le sue critiche alla de-     successi interni ed esteri –    il potere del popolo ma è         fine della discussione Alci-
                              vero dire che la filosofia,       mocrazia ateniese); dal          era sempre stato segnato        al tempo stesso il potere         biade giunge a scoprire il
                              come la democrazia, è una         canto suo la filosofia – che     da un problema, se vo-          della parte popolare del-         carattere violento, coerci-
                              figlia della polis; ma si trat-   esprimeva il punto di vista      gliamo da un equivoco di        la cittadinanza, vale a dire il   tivo, del volere della mag-
                              terà di due sorelle spesso
                              in conflitto fra loro perché
                                                                di una minoranza intellet-
                                                                tuale colta – stenterà ad
                                                                                                 fondo.                          potere di una maggioran-
                                                                                                                                 za caratterizzata da una
                                                                                                                                                                   gioranza, salvo improbabili
                                                                                                                                                                   casi di convinzione una-
                                                                                                                                                                                                                5
                                                                                                                                                                                                                             19
                              la filosofia si assume il         accettare il diritto al gover-   L’analisi della parola stes-    inferiorità sociale. Platone      nime. Conveniva Pericle:
«Mi pare che tutto quello        ed egli «si lascerà traspor-      doto, Otane, sostenitore           suoi immediati interessi (III
FILOSOFIA E SPAZIO PUBBLICO

                              che qualcuno costringe un        tare dove lo porta la cor-        del regime democratico,            81.1).
                              altro a fare senza persua-       rente, e dirà che sono belle      aveva infatti detto che «nei
                              sione, prescrivendolo per        e brutte le stesse cose che       molti è il tutto», il che impli-   Sullo stesso doppio regi-
                              iscritto o in altro modo, sia    pensa la folla». Chi poi non      cava che fuori della mag-          stro insiste l’implacabile cri-
                              violenza (bia) piuttosto che     si lascia convincere «lo pu-      gioranza non ci potesse            tica antidemocratica della
                              legge». E conclude Alcibia-      niscono con la privazione         essere nulla.                      Costituzione degli ateniesi
                              de: «E allora tutte le cose      di diritti, con le confische,                                        pseudo-senofontea.
                              che la massa (plethos),          con le condanne a mor-            La seconda obiezione al            «Ci sono nel demos la più
                              essendo più forte (kratoun)      te» (VI 492b-d). Pressione        potere del plethos è inve-         grande ignoranza (ama-
                              dei ricchi, prescrive senza      conformante e ricorso alla        ce di ordine sociologico,          thia), disordine (ataxia) e
                              persuasione, sarebbe vio-        repressione violenta del          e si fonda sull’evidenza           malvagità (poneria): la po-
20
                              lenza piuttosto che legge»       dissenso fanno sì che «se         fornita dall’equazione mol-        vertà conduce all’ignominia,
                              (Mem. I 2.42-45). L’op-          qualcuno entra in contatto        ti-demos-poveri, che svela         e così la mancanza di edu-
                              pressione anche ideolo-          con la folla, per sottoporle      la natura plebea della mol-        cazione (apaideusia) e l’gno-
                              gica esercitata dai “molti”      un poema o un’altra ope-          titudine maggioritaria. Già        ranza» (I 7).
                              nella città democratica è        ra d’arte o un programma          Megabizo, nel dibattito di
                              tratteggiata con efficacia       politico [...] c’è una neces-     Erodoto, aveva indicato i          A favore della
                              da Platone nel VI libro della    sità insuperabile a costrin-      due livelli sui quali si arti-     maggioranza
                              Repubblica. «Quando sie-         gerlo a fare tutto ciò che        colava questa critica, il pri-
                              dono in massa alle assem-        questa approverà: che poi         mo di ordine intellettuale, il     Per giustificare la conse-
                              blee o ai tribunali o negli      quanto essa approva sia           secondo di ordine morale.          gna del potere al plethos
                              accampamenti o in qual-          veramente buono e bello,          C’è da un lato un deficit          maggioritario      occorreva
                              che altra riunione comu-         hai mai sentito qualcuno          cognitivo. Il popolo «nulla        allora una fondazione

                                                                                                                                                                      viaBorgog a3 |filosofia e spazio pubblico
                              ne di folla (plethos), e con     darne una giustificazio-          sa», è «privo di intelligen-       antropologica che an-
                              gran fragore ora disappro-       ne men che ridicola?» (VI         za», perché inevitabilmen-         dasse al di là della mera
                              vano, ora elogiano i discor-     493d).                            te manca di istruzione.            constatazione sociologica
                              si e le azioni», i “molti” che   Il potere della maggioran-        (Bisogna pensare che               dell’ignoranza e della sfre-
                              dominano nella comunità          za si rivela dunque, per          non esisteva una scuola            natezza delle moltitudini. A
                              cittadina esercitano la loro     questi critici, oppressivo e      pubblica e l’istruzione era        questo compito diede uno
                              pressione conformante, in        violento nei riguardi delle       un privilegio di pochi). E         straordinario contributo il
                              modo tale che in un giova-       minoranze         dissenzienti,   c’è un deficit morale: il          sofista Protagora, amico
                              ne «nessuna privata edu-         che ne risultano “annien-         popolo è pieno di hybris,          e collaboratore di Pericle.
                              cazione può resistere sen-
                              za venir travolta da un tal
                                                               tate”. In un immaginario
                                                               dibattito fra nobili persiani,
                                                                                                 cioè di arrogante violenza,
                                                                                                 e incontrollabile, sfrenato
                                                                                                                                    Nella forma mitica che Pla-
                                                                                                                                    tone gli attribuisce nel dia-
                                                                                                                                                                                   5
                                                                                                                                                                                                21
                              flutto di biasimi e di lodi»,    riferito nella Storie di Ero-     (akolastos) nel perseguire i       logo che reca il suo nome,
Protagora racconta che il         guale fra gli uomini, come         tropologica che si posso-         ma una volta riuniti tutti
FILOSOFIA E SPAZIO PUBBLICO

                              semidio Epimeteo venne            le altre tecniche (a qualcu-       no considerare fondate le         insieme saranno migliori o
                              incaricato da Zeus di di-         no la disposizione per la          importanti      conseguenze       almeno non peggiori» (III
                              stribuire fra i diversi animali   medicina, a qualcun altro          politologiche tratte – sia        11.1282a15-17).
                              le rispettive dotazioni na-       per l’architettura, e così         pure con molti dubbi –­ da
                              turali. Avendo assegnato          via). «No, a tutti, fu la rispo-   Aristotele in un passo della      In ragione della virtù cu-
                              ad alcuni armi di offesa,         sta di Zeus: ne partecipino        Politica che si può consi-        mulativa presente nella
                              come zanne ed artigli, ad         tutti, perché non nascereb-        derare come una delle mi-         moltitudine, Aristotele è
                              altri di difesa, come coraz-      bero città se solo pochi vi        gliori argomentazioni in fa-      dunque persino disposto
                              ze e velocità, lo sbadato         partecipassero» (322d). Le         vore del regime democrati-        a riconoscerle una supe-
                              Epimeteo trascurò la razza        comunità cittadine ne dan-         co. «I più – scrive il filosofo   riorità morale e intellettua-
                              umana, che si trovò così          no testimonianza, visto che        –, ciascuno dei quali non è       le, e quindi un buon diritto
22
                              nuda e indifesa di fronte         quando si riuniscono per           un uomo di valore (spou-          a governare grazie alla sua
                              all’aggressione delle fiere.      deliberare danno per certo         daios), possono tuttavia,         stessa dimensione quanti-
                              Gli subentrò allora il più        che ognuno dei loro mem-           riunendosi, essere migliori       tativa. Non si tratta dell’ul-
                              avveduto fratello Prome-          bri disponga della «virtù          dei pochi [...] Infatti, essen-   tima parola del filosofo
                              teo, che assegnò agli uo-         politica», cioè della com-         do molti, ognuno ha la sua        intorno alla valutazione dei
                              mini le capacità tecniche,        petenza necessaria alla            parte di virtù e di saggezza      meriti dei regimi politici,
                              con le quali essi furono in       cooperazione comunitaria,          (phronesis), sicché con la        ma questo resta comun-
                              grado di costruirsi abitazio-     perché, ripete Protagora           loro unione dalla moltitu-        que un argomento forte
                              ni ed armi. Ma non erano          alla fine del mito, se così        dine si ottiene una sorta di      in favore della democrazia
                              in grado di convivere, e si       non fosse non esistereb-           uomo unico con molti pie-         maggioritaria. Un argo-
                              danneggiavano a vicenda,          bero poleis (322e-323a).           di, molte mani e capace di        mento, tuttavia, che regge
                              perché non possedevano            La distribuzione universale        comprendere molte cose,           soltanto nella misura in cui

                                                                                                                                                                      viaBorgog a3 |filosofia e spazio pubblico
                              la «tecnica politica» (Pro-       della virtù politica assicura      e lo stesso accade anche          regge l’antropologia otti-
                              tagora 322b). Intervenne          che le moltitudini popola-         per i costumi (êthê) e l’in-      mistica di derivazione pro-
                              allora Zeus, che ordinò a         ri dispongano almeno di            telligenza (dianoia)» (Pol.       tagorea. Se la dotazione di
                              Ermes di distribuire agli         quelle doti minime di intel-       III 11.1281a42-1281b7).           virtù di ogni membro della
                              uomini aidòs e dike, il mu-       ligenza e di autocontrollo –       Riprendendo più avanti il         massa è positiva, benché
                              tuo rispetto e il senso della     al di là della palese carenza      discorso, Aristotele ribadi-      piccola, con il cresce-
                              giustizia, da cui sarebbero       educativa – che legittimano        sce che «qualora la molti-        re del moltipicatore essa
                              derivati «ordine delle città e    la loro partecipazione alle        tudine (plethos) non sia di       aumenterà fino a diven-
                              vincoli di amicizia». Ermes       deliberazioni pubbliche e il       natura troppo simile agli         tare preponderante. Se
                              chiese a Zeus se queste
                              nuove doti dovessero veni-
                                                                potere che deriva dal loro
                                                                peso maggioritario.
                                                                                                   schiavi, ciascun individuo
                                                                                                   sarà certamente peggior
                                                                                                                                     invece questa dotazione
                                                                                                                                     è esprimibile con il segno
                                                                                                                                                                                   5
                                                                                                                                                                                                23
                              re distribuite in modo dise-      È solo su questa base an-          giudice dei competenti,           negativo, tanto più gran-
de è il moltiplicatore tanto   ne degli uomini dappoco
FILOSOFIA E SPAZIO PUBBLICO

                              peggiore sarà la qualità       sono dominati dai desideri
                              del risultato: un individuo    e dall’intelligenza propri
                              malvagio è relativamen-        di una minoranza di mag-
                              te poco nocivo, ma una         gior valore» (Repubblica IV
                              moltitudine di malvagi può     431a-d), il che non acca-
                              causare danni socialmente      de certo nelle democrazie
                              irreparabili. È esattamente    dominate dal plethos.
                              questa la conclusione cui
                              conduce l’antropologia         Platone insiste a più riprese
                              pessimistica di Platone.       sui tratti infantili di queste
                                                             masse. Come i bambini ri-
24
                              Platone                        belli, l’uomo democratico
                                                             «si sottrae all’autorità e ai    E i demagoghi «trattano       l’ambito metaforico dal           sondaggi – e assecondarli,
                              La ragione antropologica       moniti del padre e della         il popolo come si fa con i    campo infantile a quello          naturalmente a proprio van-
                              di questa inevitabile depri-   madre e degli anziani», poi      bambini, cercando solo        animale. La folla riunita in      taggio.
                              vazione valoriale della mol-   anche a quelli delle leggi       di compiacerlo» (Gorgia       massa è paragonata a un
                              titudine sta nella struttura   (Leggi III 701b), e con-         502e). Un celebre apologo     «grande e vigoroso anima-         Il regime della maggioranza
                              psichica degli individui       sente che nella sua anima        del Gorgia mette impieto-     le», e il demagogo ad un          è dunque infantilmente di-
                              che la compongono. Vi è,       dominino «l’arroganza e          samente a fuoco il nesso      suo stalliere (naturalmente       sponibile alle lusinghe della
                              nell’anima di ogni uomo,       l’anarchia e la dissolutezza     fra demagogia e infan-        interessato) che «ne ap-          demagogia, che costituisce
                              una «massa» (plethos)          e l’impudenza», dando loro       tilismo popolare. Se un       prende gli impulsi e i desi-      l’esito inevitabile della de-
                              quantitativamente domi-        rispettivamente i nomi di        cuoco portasse a giudizio     deri, il modo in cui bisogna      mocrazia. Per la prevalenza
                              nante di elementi irrazio-     «buona educazione, liber-        un medico di fronte a una     avvicinarlo e toccarlo, i mo-     degli elementi irrazionali – i

                                                                                                                                                                                                  viaBorgog a3 |filosofia e spazio pubblico
                              nali – desideri, piaceri e     tà, magnanimità, corag-          giuria di bambini, accu-      menti e le cause di ferocia       desideri, le passioni –­­ nell’a-
                              dolori – che negli uomini      gio» (Rep. VIII 560e-561a).      sandolo di tormentarli con    e di mitezza, i suoni che è       nima di ognuno dei compo-
                              migliori sono tenuti a fre-    L’infantilismo delle masse       le sue cure e le sue diete,   solito emettere nelle varie       nenti delle moltitudini, esse
                              no dal principio razionale,    democratiche porta inevi-        mentre lui li delizia con i   circostanze, e ancora quali       mancano di capacità di au-
                              ma sono invece dominanti       tabilmente alla demago-          suoi manicaretti, non c’è     altri suoni da altri pronun-      tocontrollo, e soffrono di una
                              «soprattutto in bambini,       gia. Il regime democratico       dubbio che una tale giuria    ciati lo calmino e lo irritino»   radicale deprivazione intel-
                              donne, servi, e, fra i co-     tributerà i massimi onori        condannerebbe il medico       (Rep. VI 493a-b). Difficile       lettuale e morale. L’antro-
                              siddetti liberi, nei molti     a qualsiasi politico «di-        e applaudirebbe il cuoco      descrivere con più efficacia      pologia platonica – a favore
                              di poco valore (en tois        chiari di essere favorevole      (521e-522a).                  il rapporto fra gli umori po-     della quale si possono invo-
                              pollois te kai phaulois)»;
                              nella città ben governata,
                                                             alla moltitudine», senza ri-
                                                             guardo per le sue effettive      Una cruda immagine del-
                                                                                                                            polari e l’abile demagogo
                                                                                                                            che sa interpretarli – oggi
                                                                                                                                                              care l’evidenza della dispa-
                                                                                                                                                              rità di dotazione fra uomini,
                                                                                                                                                                                                               5
                                                                                                                                                                                                                            25
                              «i desideri della moltitudi-   capacità (Rep. VIII 558b).       la Repubblica trasferisce     si parlerebbe di uso dei          e l’esperienza storica della
minate capaci di controlla-    posizione di chi li coman-       evidentemente falso: l’ine-
FILOSOFIA E SPAZIO PUBBLICO

                                                                                               re e guidare quelle masse      da. Così anche i bambini         vitabile deriva demagogica
                                                                                               in vista del bene comune.      devono essere sottoposti         della democrazia – il trion-
                                                                                               Questa conseguenza è           agli educatori, finché, ade-     fo del pasticcere sul medi-
                                                                                               certamente presente in         gatamente coltivata la loro      co – prova che le masse
                                                                                               Platone ma forse non è la      parte migliore, possano          maggioritarie sono anco-
                                                                                               sua ultima parola intorno      venir «lasciati andare liberi»   ra minorenni, quindi inca-
                                                                                               al problema della demo-        (Rep. IX 590c-591a). Per         paci di autogoverno. L’e-
                                                                                               crazia. In fondo, il modello   analogia, sembra allora          guaglianza e la democra-
                                                                                               utopico delineato nella Re-    lecito supporre che possa        zia non possono allora ve-
                                                                                               pubblica prevede una so-       venire un tempo in cui l’o-      nire considerate come un
                              difficile governabilità delle   cratico. Se devo curarmi         cietà egualitaria di «amici    pera educativa della città       dato di fatto ma come un
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                              assemblee democratiche –        una malattia, mi affiderò a      e fratelli». Come arrivarci?   sia riuscita a far sì che le     progetto da realizzare.
                              riporta dunque all’esigenza     un medico esperto, e non         Un passo importante del        masse incolte e intempe-         Ci si potrà arrivare grazie a
                              di controllo e di guida delle   metterò a voti la terapia da     libro IX della Repubblica      ranti abbiano raggiunto la       un grande e duraturo sfor-
                              masse ad opera del potere       seguire. Perché dunque la        sembra accennare una ri-       maggiore età intellettuale       zo collettivo di educazione,
                              di una figura carismatica,      salute della città deve ve-      sposta a questa domanda,       e morale, e che sia allora       e di auto-educazione, della
                              come quella del Pericle tu-     nire affidata a maggioranze      e aprire un spiraglio alla     possibile la loro emancipa-      comunità dei cittadini; un
                              didideo, alla quale Platone     inesperte e incompetenti,        futura possibilità di una      zione: in questo momento,        lavoro di “pedagogia so-
                              aggiunge il requisito di un     invece che a un gruppo di        autentica democrazia non       il principio di maggioranza,     ciale” al termine del quale
                              sapere valoriale e “regale”.    persone dotate di un supe-       demagogica.                    il potere al demos, risulte-     la comunità nel suo insie-
                                                              riore sapere della politica e                                   rebbero giustificati al di là    me sarà in grado di auto-
                                Di qui viene la proposta      della morale?                    Ci sono uomini, dice Pla-      delle critiche.                  governarsi, come i giova-
                              platonica di un “gover-                                          tone, nei quali il principio                                    ni ben guidati che hanno

                                                                                                                                                                                               viaBorgog a3 |filosofia e spazio pubblico
                              no dei filosofi”, cioè di un    Per una democrazia               di razionalità è così debole   Quello che separa allo-          raggiunto la maggiore età.
                              gruppo intellettualmente        maggiorenne                      da non riuscire a governar-    ra Platone dall’esperienza       Questo autogoverno sarà
                              e moralmente capace di                                           ne la condotta, e si tratta    storica della democrazia         una democrazia matu-
                              comprendere e di perse-         La diseguaglianza di doti        in primo luogo degli addetti   ateniese, e dai suoi soste-      ra, in grado di compren-
                              guire il bene comune, gli       intellettuali e morali fra gli   «al lavoro salariato e ma-     nitori come Protagora, è         dere e perseguire il bene
                              interessi autentici della       uomini, l’immaturità del-        nuale»; è bene per loro es-    una differenza di valutazio-     comune, senza rischi di
                              comunità, senza compia-         le masse maggioritarie,          sere asserviti a coloro che    ne della realtà. Per i demo-     degenerazioni demagogi-
                              cerne gli istinti peggio-       avrebbero come conse-            possiedano pienamente          cratici, l’eguaglianza fra gli   che o populistiche.
                              ri. Agisce qui il principio     guenza inevitabile l’impos-      questo principio, in modo      uomini è un dato di fatto,
                              di competenza, che già
                              Socrate aveva sollevato
                                                              sibilità della democrazia e
                                                              la necessità di un governo
                                                                                               che anche la loro vita ven-
                                                                                               ga ad essere governata
                                                                                                                              una realtà esistente su cui
                                                                                                                              costruire un regime. Per
                                                                                                                                                               Riflettendo a trent’anni
                                                                                                                                                               di distanza sul modello
                                                                                                                                                                                                            5
                                                                                                                                                                                                                         27
                              contro il regime demo-          di élites, di minoranze illu-    dalla ragione per l’inter-     Platone, questo assunto è        di società egualitaria di
“amici e fratelli” che aveva     Questa      sarebbe     la     aveva una chiara valenza           pito come eversivo dei            dimensione politica della
FILOSOFIA E SPAZIO PUBBLICO

                              proposto nella Repubblica,       democrazia che non rischia     antidemocratica – quanto,          valori condivisi, dell’ethos      città e la libera riflessione
                              il vecchio Platone scriveva      di cadere preda della          e soprattutto, di reclamare        pubblico, dello stesso re-        critica della filosofia; e da
                              nelle Leggi che esso             demagogia da pasticceri,       una profonda riforma mo-           gime democratico da poco          questo conflitto si origina
                              era forse adatto a una           e che forse anche Platone      rale dell’ethos pubblico,          restaurato dopo il colpo di       la riflessione di Platone.
                              città abitata da dèi o figli     avrebbe approvato.             che secondo Socrate e i            stato oligarchico che aveva
                              di dèi, ma era troppo                                           suoi aveva privilegiato gli        istituito il regime effimero      Platone si chiede: come ri-
                              superiore alle possibilità       I processi                     aspetti economici e mate-          ma sanguinario dei Trenta         uscire là dove Socrate ave-
                              degli uomini «educati alla                                      riali della vita collettiva tra-   tiranni. Di qui le accuse che     va fallito, cioè nel tentativo
                              maniera attuale». Venti          Il IV secolo si aprì e         scurandone i valori essen-         gli vennero rivolte: il rifiuto   di migliorare la qualità etica
                              secoli dopo, il filosofo         si concluse con due            ziali, come il rispetto della      della religione tradizionale      e politica della città? E an-
                              svizzero        Jean-Jacques     memorabili processi che        giustizia nei rapporti privati     della città (cioè del suo si-     cora: in quale città Socrate
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                              Rousseau avrebbe detto           la città intentò contro la     e sociali, e la formazione         stema di valori sociali), e la    avrebbe potuto vivere e
                              che «non è mai esistita          filosofia: quello del 399,     intellettuale e morale del-        corruzione dei giovani. Che       dispiegare il suo insegna-
                              una vera democrazia, né          che si concluse con la         la personalità dei cittadini.      le posizioni di Socrate fos-      mento? La risposta a que-
                              esisterà mai. È contro           condanna a morte di            Socrate non aveva aggre-           sero tutt’altro che isolate è     ste domande porta Plato-
                              l’ordine naturale che la         Socrate, e quello del 307      dito le strutture politiche        dimostrato dall’esito della       ne a rovesciare l’atteggia-
                              maggioranza governi e la         che decretò la chiusura        della città, ne accettava le       votazione della giuria po-        mento socratico di rifiuto
                              minoranza sia governata          delle scuole di filosofia ad   leggi e perseguiva il suo          polare: ci furono 280 voti        del coinvolgimento politi-
                              [...] Se vi fosse un popolo di   Atene (per altro revocata      compito di rieducazione            per la condanna, e ben            co – la filosofia dovrebbe
                              dèi, esso si governerebbe        l’anno seguente). Il filo      morale attraverso il con-          220 per l’assoluzione.            dunque assumere verso la
                              democraticamente.          Un    conduttore di entrambi i       fronto diretto e personale                                           politica un atteggiamento
                              governo così perfetto            processi è chiaramente         con i suoi concittadini, in        L’esito del processo fu           aggressivo, non più difen-
                              non conviene agli uomini»        politico, ed è il caso di      specie quelli che rivestiva-       comunque percepito negli          sivo. Socrate aveva corso

                                                                                                                                                                                                    viaBorgog a3 |filosofia e spazio pubblico
                              (Contratto sociale).             vederne brevemente le          no posizioni eminenti nella        ambienti intellettuali di Ate-    un rischio estremo. A lui è
                                                               ragioni.                       città. Questo suo impegno          ne come il tragico segno          accaduto, scrive Platone
                              Ma noi possiamo limitarci a                                     veniva comunque perce-             della incompatibilità fra la      nella Repubblica, il destino
                              sperare in una democrazia        Socrate, e il movimento
                              che non abbia bisogno di         intellettuale che a lui fa-
                              avere gli dèi come suoi          ceva capo, avevano con-
                              cittadini: in una democrazia     dotto una dura critica agli
                              per cittadini maggiorenni,       assetti della città. Non si
                              non nel senso anagrafico         trattava solo di rivendicare
                              ma in quello di soggetti
                              razionalmente consapevoli
                                                               il principio di competenza
                                                               nel governo della comuni-
                                                                                                                                                                                                                 5
                                                                                                                                                                                                                              29
                              e moralmente responsabili.       tà – che, come si è visto,
di «un uomo imbattutosi in        trasformarla, rendendone        sciare l’atteggiamento di         tempi brevi. Ma l’opinione        un ruolo criticamente at-
FILOSOFIA E SPAZIO PUBBLICO

                              un branco di fiere che non        i costumi pubblici e privati    Socrate di fronte alla poli-      pubblica ateniese si formò        tivo verso il potere, si era
                              vuole condividerne l’ingiu-       adeguati al magistero so-       tica: dal rifiuto e dalla soli-   la convinzione che la scuo-       ormai chiusa con l’avven-
                              stizia né può da solo resi-       cratico. A questo scopo,        tudine individuale che ave-       la di Platone costituisse         to dei grandi imperi buro-
                              stere a tutte le belve: c’è il    pareva a Platone necessa-       vano accompagnato quella          un focolaio di eversione e        cratico-militari dell’epoca
                              rischio di perire, risultando     rio non ripetere la solitudi-   missione, occorreva pas-          di tirannide, radicalmente        ellenistica. Ai filosofi pote-
                              inutile a sé e agli altri, pri-   ne del maestro, e dotare lo     sare alla rivendicazione di       ostile alla democrazia cit-       va ormai venire tranquilla-
                              ma ancora d’aver giovato          stesso movimento socrati-       un potere filosofico, l’unico     tadina. Un atteggiamento          mente ricosciuto un ruolo
                              in qualcosa alla città e agli     co di un punto di riferimen-    in grado di rinnovare effica-     altrettanto ostile si pro-        di edificazione morale del-
                              amici». Riflettendo su tutto      to solido e permanente: a       cemente e radicalmente la         dusse nei riguardi della          le giovani generazioni. Un
                              questo, il filosofo potrebbe      questo scopo Platone fon-       città. Si può dunque dire         scuola di Aristotele, per le      episodio chiarisce bene
                              avere la tentazione di «re-       dò l’Accademia, che era al      che con Platone il socra-         sue inquivocabili simpatie        questa nuova situazione. Il
30
                              stare inattivo, come se in        tempo stesso un labora-         tismo entrava, almeno dal         verso quel regno di Mace-         fondatore dello stoicismo,
                              una bufera ci si riparasse        torio di ricerca filosofica e   punto di vista politico, nella    donia che aveva posto fine        Zenone, che pure aveva
                              dietro un muretto dalla pol-      una scuola di formazione        maggiore età, lasciandosi         all’indipendenza della polis      scritto una sua Repubbli-
                              vere e dalla pioggia portate      politica, aperta a giovani      alle spalle quella che ora        ateniese.                         ca violentemente critica e
                              dal vento, e vedendo gli          eminenti di tutto il mondo      poteva apparire l’immaturi-                                         persino provocatoria con-
                              altri traboccare di illegalità,   greco.                          tà del maestro.                   Sull’onda di questo risen-        tro tutte le istituzioni della
                              ritenersi contento di poter                                                                         timento popolare, due po-         vita politica e sociale della
                              vivere almeno la propria          Ma soprattutto, nella Re-       Il IV secolo assistette in        litici di parte democratica,      città, fu premiato dagli Ate-
                              vita quaggiù puro d’ingiu-        pubblica tracciò un mo-         effetti a un gran nume-           Sofocle e Democare, pro-          niesi con un decreto che
                              stizia e di azioni empie».        dello ideale di città la cui    ro di tentativi, operati da       posero e ottennero nel 307        gli concedeva le chiavi del-
                              Un risultato non da poco,         realizzazione non sarebbe       Platone e dai suoi segua-         – quasi un secolo dopo la         la città e l’innalzamento di
                              commenta Platone, «ma             mai stata possibile se i fi-    ci dell’Accademia anche           condanna di Socrate – la          ua statua per i suoi meriti

                                                                                                                                                                                                     viaBorgog a3 |filosofia e spazio pubblico
                              neppure il massimo, per-          losofi non avessero preso       dopo la morte del maestro,        messa al bando da Atene           nell’educazione morale dei
                              ché non è toccata al filo-        il potere, e il cui sviluppo    di instaurare nuovi regimi        delle scuole dei filosofi. Ma     giovani (DL 7.6, 10-12). Al
                              sofo una città adatta a lui:      sarebbe stato altrettanto       in diverse città greche, a        un anno dopo il decreto           contrario di Socrate, dun-
                              in una adatta egli stesso         impossibile se i filosofi non   partire da Siracusa. Atene        venne revocato. Un vittoria       que, la sua critica veniva
                              avrebbe eccelso e avrebbe         vi avessero governato con       fu in effetti risparmiata da      per la filosofia? Piuttosto,      ormai considerata inoffen-
                              salvato, insieme con il pro-      prerogative regali.             queste imprese, che spes-         il segno della sua ormai          siva, e quello che restava
                              prio, anche il bene comu-                                         so seguivano la via dell’in-      riconosciuta irrilevanza nei      era il suo ruolo di maestro
                              ne» (VI 496d ss.).                Il paradosso platonico sta      staurazione di un potere          riguardi della vicenda po-        di morale all’interno della
                                                                dunque nel fatto che per        assoluto (la tirannide) come      litica della città. La crisi di   scuola. La filosofia era di-
                              Si tratta dunque non di ri-
                              fiutare la politica e di vivere
                                                                realizzare quella che si
                                                                pensava fosse la missione
                                                                                                scorciatoia, inevitabilmen-
                                                                                                te violenta, per realizzare
                                                                                                                                  sovranità, nel cui ambito
                                                                                                                                  la città si era sviluppata e
                                                                                                                                                                    ventata politicamente inno-
                                                                                                                                                                    cua, e tale sarebbe rimasta
                                                                                                                                                                                                                  5
                                                                                                                                                                                                                               31
                              nella città come esuli ma di      socratica occorreva rove-       il mutamento di regime in         la filosofia aveva giocato        per molti secoli a venire.
AGOSTINO E                     Il primo circolo di fedeli.       nuò l’approfondimento e la
FILOSOFIA E SPAZIO PUBBLICO

                                                                                                   messa per scritto dei temi
                                   IL POPOLO                     Il primo gruppo di “fede-         filosofici impostati a Cas-
                                    DEI FEDELI                   li” di Agostino è costituito      siciaco: De quantitate ani-
                                                                 dal gruppo di persone che         mae, De musica, De magi-
                                                                 raccolse intorno a sé, dal        stro, De vera religione.
                                                                 mese di ottobre del 386
                                                                 alla primavera del 387, in        Il pubblico coinvolto nei
                                                                 una villa in campagna, a          Dialoghi è interessato glo-
                                                                 Cassiciaco (località non          balmente al neoplatoni-
                                                                 meglio identificata della         smo, ma non dobbiamo
                              Alessandro Ghisalberti             Brianza, a 35 Km. circa da        pensare che Agostino
32
                                                                 Milano), dopo aver rinun-         adotti il pensiero plotiniano
                                                                 ziato alla cattedra di reto-      o neoplatonico nel senso
                                                                 rica, e avendo maturato la        di un “neoplatonismo cri-
                                                                 decisione di convertirsi al       stiano”, così come ne trat-
                                                                 cristianesimo. Oltre ai fa-       tano i manuali di storia del-    oconvertito e il gruppo dei    letterario dei suoi scrit-
                                                                 migliari (la madre Monica,        la filosofia di oggi. Dai Dia-   suoi fedeli non includeva      ti. Determinante, all’inizio
                                                                 il figlio Adeodato, il fratello   loghi emerge chiaramente         la ricerca della verità del    del ministero pastorale, la
                                                                 Navigio, i due cugini Larti-      che il neoplatonismo è           cristianesimo nel neoplato-    lettura della Lettera ai Ro-
                                                                 diano e Rustico), c’erano         una “mezza filosofia”, per-      nismo, ma Agostino aveva       mani di San Paolo, dove
                                                                 gli amici di antica data Ali-     ché la filosofia è amore         trovato nel cristianesimo la   rimbalzano dei temi che
                                                                 pio e Nebridio, e due di-         alla sapienza, e già negli       verità del neoplatonismo.      diventeranno egemoni: la
                                                                 scepoli Licenzio e Trigezio.      scritti della fine del 386 la                                   questione della grazia, il

                                                                                                                                                                                                     viaBorgog a3 |filosofia e spazio pubblico
                                                                 Nella quiete di Cassiciaco        sapienza è quella collegata      Agostino prete e vesco-        tema del peccato, il que-
                                                                 Agostino condusse degli           col Sommo Bene, con una          vo “forma” la Weltan-          sito sull’elezione divina. Ne
                                                                 incontri in cui si discute-       Sapienza e un Bene ca-           schauung cristiana dei         saranno alimentati i dibat-
                                                                 vano temi filosofici, che         paci di salvare, attraverso      fedeli                         titi sul libero arbitrio (nella
                               Guarda anche il video             vennero raccolti per scritto      il mediatore unico, che è                                       controversia con Pelagio),
                               dell’incontro                                                                                        Nel 391 Agostino viene
                                                                 nei Dialoghi detti giovanili:     Cristo, il Verbo incarnato.                                     sul peccato originale e
                               Alessandro Ghisalberti:
                               Agostino e il popolo dei fedeli   Contra Academicos, De             Dunque i primi “fedeli” di       ordinato prete, nel 394 di-    sulla predestinazione divi-
                                                                 beata vita, De ordine; al         Agostino impararono a di-        venta vescovo, e si stabi-     na (nella controversia con
                                                                 suo ritorno in Africa, tra il     stinguere tra il platonismo,     lisce a Ippona. Cambiano       i manichei e i donatisti),
                                                                 388 e il 391, sempre in un
                                                                 contesto di vita monastica
                                                                                                   in primis quello di Plotino e
                                                                                                   Porfirio, e il cristianesimo.
                                                                                                                                    le sue occupazioni, come
                                                                                                                                    cambiano il “pubblico” e,
                                                                                                                                                                   sul problema della doppia
                                                                                                                                                                   cittadinanza del cristiano,
                                                                                                                                                                                                                  5
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                                                                 con i suoi compagni, conti-       Il percorso di Agostino ne-      di conseguenza, il genere      politico-civile nella città
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