DALLA LETTERATURA I DATI PIÙ SOLIDI SU DIETE, PESO E SALUTE - ALIMENTAZIONE PREVENZIONE & BENESSERE

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DALLA LETTERATURA I DATI PIÙ SOLIDI SU DIETE, PESO E SALUTE - ALIMENTAZIONE PREVENZIONE & BENESSERE
ALIMENTAZIONE
PREVENZIONE
& BENESSERE

DALLA LETTERATURA
I DATI PIÙ SOLIDI SU
DIETE, PESO E SALUTE

                        3
                            anno VII

www.pacinimedicina.it
3                       anno VII

                                                          IN QUESTO NUMERO:

                                                          3           L’EDITORIALE
                                                                      di Franca Marangoni
Direttore Scientifico
Franca Marangoni                                          4           IL TEMA
                                                                      Monica Dinu,
                                                                      Daniela Martini,
Direttore Responsabile                                                Francesco Sofi
Patrizia Alma Pacini
                                                                      Diete a confronto nel controllo
                                                                      di peso e rischio cardiometabolico:
                                                                      i risultati di una umbrella review
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Nutrition Foundation of Italy
                                                          11          L’INTERVISTA ALL’ESPERTO
                                                                      di Fabio Fioravanti
Coordinamento redazionale                                             Dai risultati dello studio Mark-Age
Alessandra Della Mura                                                 la conferma del ruolo dello stile di vita
                                                                      nella prevenzione dell’invecchiamento
                                                                      Risponde Marco Malavolta
Redazione
NFI - Nutrition Foundation of Italy
Viale Tunisia 38 - 20124 Milano                           15          LA SCHEDA
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ISSN 2531-3908 (online)

Edizione digitale aprile 2020

Periodico mensile – Testata iscritta presso il Registro
                                                                             OPEN ACCESS
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L’EDITORIALE

S
       correndo la letteratura degli ultimi     Nutrizione Umana, sfatano alcuni miti,
       anni sulla relazione tra regimi ali-     confermando anche alcune certezze,
       mentari, controllo del peso e fat-       specie a proposito della superiorità della
tori di rischio cardiometabolico, balza         dieta mediterranea.
all’occhio la grande varietà non solo de-
gli approcci nutrizionali (dalla riduzione      Il complesso rapporto tra alimentazio-
della quota di grassi o carboidrati fino        ne, processi di invecchiamento e pato-
all’eliminazione di alcune categorie di         logie correlate all’età è invece al cen-
alimenti o alla selezione di cibi con spe-
                                                tro dell’Intervista di questo numero di
cifiche caratteristiche), ma anche della
                                                AP&B. Rispondendo alle domande di Fa-
metodologia con la quale sono state
                                                bio Fioravanti, Marco Malavolta, ricerca-
condotto le varie ricerche. L’analisi pun-
                                                tore all’Advanced Technology Center for
tuale dei risultati nel loro complesso non
può prescindere da una valutazione cri-         Aging Research, IRCCS INRCA di Anco-
tica dei protocolli utilizzati, delle carat-    na, illustra obbiettivi e principali risultati
teristiche dei gruppi di popolazione allo       del progetto Mark-Age. Tra le caratteri-
studio e della solidità statistica dei risul-   stiche di questo ampio studio interna-
tati. È stato questo l’approccio alla base      zionale merita particolare interesse il
della umbrella review recentemente              coinvolgimento dei figli di nonagenari
pubblicata su Advances in Nutrition,            e centenari, per la ricerca di marcatori
all’origine del Tema di questo numero di        biochimici, epigenetici e molecolari del-
AP&B, nella quale sono state esaminate          la predisposizione alla longevità.
le metanalisi degli studi condotti su un
totale di 11 modelli alimentari. Nelle con-     Buona lettura!
clusioni gli Autori, che fanno parte del                                Franca Marangoni
Gruppo Giovani della Società Italiana di                            Direttore Scientifico AP&B

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IL TEMA

Diete a confronto nel controllo
di peso e rischio cardiometabolico:
i risultati di una umbrella review
Monica Dinu1, Daniela Martini2, Francesco Sofi1
1
    Dipartimento di Medicina Sperimentale e Clinica, Università degli Studi di Firenze;
2
    Dipartimento di Scienze per gli Alimenti, la Nutrizione e l’Ambiente, Università degli Studi di Milano

S
       ovrappeso, obesità e patologie a ca- (SINU), è stata da poco pubblicata a questo
       rattere metabolico sono in continuo proposito una umbrella review (rassegna si-
       aumento a livello globale, conferman- stematica delle revisioni e delle meta-analisi
dosi tra i principali problemi di salute pub- disponibili in letteratura su un determinato
blica del XXI secolo. Uno scenario che ha fa- argomento) che, attraverso una panorami-
vorito il moltiplicarsi di proposte di diete che ca delle diete più popolari, ne valuta critica-
promettono spesso risultati rapidi e defini- mente gli effetti sia sui parametri antropo-
tivi: accolte con molto favore dal pubblico, metrici (prima di tutto il peso corporeo) e
ma non dalla comunità medico-scientifica                                     sia sui fattori di rischio
che, non da ora, se-                                                         cardiometabolico.
gnala come alcuni
interventi, drastici o                La riduzione dell’apporto              Perché è stata
squilibrati dal punto                calorico deve considerare               utilizzata
di vista nutrizionale,                                                       questa metodologia
                                       l’equilibrio tra nutrienti
possano        piuttosto                                                     di studio
avere conseguenze                         e gruppi alimentari
negative sullo stato di                                                      Come è stato accenna-
salute, oltre a non as-                                                      to in precedenza, una
sicurare il mantenimento della perdita pon- umbrella review (letteralmente “rassegna a
derale nel lungo periodo.                             ombrello”) fornisce una valutazione comples-
                                                      siva delle evidenze disponibili, tenendo con-
Proprio per chiarire il rapporto tra interventi to della qualità metodologica dei lavori, della
dietetici e stato di salute, la ricerca si è focaliz- numerosità del campione di soggetti studia-
zata non solo sulla perdita ponderale, ma an- ti, della potenza statistica del dato ottenuto,
che sulle risposte del metabolismo glucidico, dell’eterogeneità tra gli studi e della possibile
di quello lipidico e sull’andamento dei marker presenza di bias (errori metodologici).
di infiammazione sistemica di basso grado.            La necessità di condurre umbrella review
Condotta dal Gruppo di Lavoro Giovani scaturisce dall’aumento esponenziale delle
della Società Italiana di Nutrizione Umana meta-analisi pubblicate in questi ultimi anni,

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delle quali, però, oltre la metà risulta ridon-                  un confronto con diete di controllo. I para-
dante o di scarsa qualità metodologica. Una                      metri valutati, oltre al peso, sono stati l’indi-
valutazione critica dei dati disponibili diventa                 ce di massa corporea, i livelli ematici di cole-
quindi imprescindibile, soprattutto in ambito                    sterolo totale, LDL, HDL e trigliceridi, quelli
nutrizionale, per limitare al massimo il rischio                 di glucosio, insulina, emoglobina glicata; in-
di diffondere concetti dietetici fuorvianti.                     fine la pressione arteriosa.
                                                                 Complessivamente sono state identificate
In questo lavoro sono stati considerati tutti                    80 meta-analisi e 11 tipologie differenti di
gli interventi dietetici per i quali, in letteratu-              diete (Tabella 1). La maggior parte (65 su 80,
ra, sia presente almeno una meta-analisi di                      pari all’81%) di questi lavori, analizzati utiliz-
studi d’intervento condotti su adulti e con                      zando il questionario specifico AMSTAR-2

                                                         Tabella 1
                        Gli approcci dietetici considerati nella umbrella review
                   Caratteristiche principali
   Diete           Restrizione dell’assunzione di carboidrati, variabile ma sempre 20-25% delle calorie complessive (livello massimo fissato dai LARN). Presupposti: 1)
                   maggiore potere saziante delle proteine; 2) dispersione di parte dell’energia fornita dalle protei-
                   ne durante la digestione e favorevole modificazione del bilancio energetico.
   Diete           Restrizione della assunzione di grassi, generalmente < 30% delle calorie complessive. Obbiettivo
   ipolipidiche    terapeutico: riduzione dei livelli di colesterolo e trigliceridi ematici.
   Dieta           Consumo esclusivo di alimenti derivanti da caccia, pesca e raccolto di vegetali spontanei (gli
   paleolitica     unici consumati nell’età della pietra), escludendo i derivanti da pratiche agricole, il frumento, i
                   legumi, i latticini e gli alimenti processati. Presupposto (speculativo): l’idea che nel paleolitico
                   l’uomo fosse magro, muscoloso e meno suscettibile alle malattie cronico-degenerative. Limiti:
                   trascura l’estrema brevità della vita media in quella fase della storia della nostra specie.
   Diete a basso   Limitazione degli alimenti ad alto indice/carico glicemico come alcuni vegetali e alcuni tipi di
   indice/carico   frutta. Obbiettivo terapeutico: gestione del diabete. Limiti: difficoltà di catalogazione degli ali-
   glicemico       menti in base all’indice o carico glicemico.
   Restrizione     Restrizione calorica in determinate giornate o fasce orarie alternata a periodi di normale assun-
   calorica        zione di cibo. Presupposto: mancato recupero nei giorni ad libitum delle calorie non introdotte
   intermittente   nei giorni di digiuno, deficit calorico e conseguente perdita di peso.
   Dieta           Elevato consumo di alimenti di origine vegetale (verdura, frutta, legumi e cereali), olio di oliva
   Mediterranea    come principale fonte di grassi, moderato consumo di pesce, uova, latticini e vino (solo durante
                   i pasti), e basso consumo di carne, in linea con i modelli alimentari diffusi in alcuni Paesi del
                   bacino mediterraneo negli anni ’50 del secolo scorso.
   Dieta           Consumi elevati di pesce e alimenti di origine vegetale (cereali integrali, semi oleaginosi, patate,
   nordica         radici e bacche) e limitati di carne, latticini e uova (tipici dei Paesi del Nord Europa), olio canola come
                   principale fonte di grassi, grande attenzione alla stagionalità e provenienza locale dei prodotti.
   Diete           Consumo prevalente o esclusivo di vegetali: latto-ovo-vegetariana (con esclusione solamente di
   vegetariane     carne e pesce) o vegana (con esclusione di qualsiasi alimento di origine animale, inclusi latticini,
                   uova e miele). Motivazioni: varie, di natura etica, ambientale, salutistica o religiosa.
   Dieta           Riduzione drastica dell’apporto di sodio, consumo di abbondanti quantità di frutta e verdura,
   DASH            assunzione adeguata di cereali integrali, legumi, pesce azzurro e frutta secca oleosa, riduzione
                   del consumo di carni rosse e zucchero e abolizione di cibi conservati sotto sale o affumicati.
                   Obbiettivo clinico: riduzione della pressione arteriosa.
   Dieta           A base vegetale, comprensiva di 1-3 g/die di steroli vegetali, 15-25 g/die di fibre viscose (avena,
   portfolio       orzo, psillio, legumi, melanzane, okra), 35-50 g/die di proteine vegetali e 25-50 g/die di noci. Ob-
                   biettivo clinico: riduzione dei livelli di colesterolo.

                                                                     ALIMENTAZIONE PREVENZIONE & BENESSERE                   | 5
(basato sulle caratteristiche salienti che de-                      “low-carb” una dieta in cui la percentuale di
finiscono la qualità di revisioni sistematiche                      energia proveniente da carboidrati era ≤ 45%;
e meta-analisi), è però risultata di qualità                        altri utilizzavano percentuali molto inferiori o,
bassa, o molto bassa.                                               addirittura, non indicavano la quantità di car-
                                                                    boidrati inclusi. Non solo: nella maggior parte
Inoltre, i criteri con cui sono state definite le                   delle meta-analisi erano stati inclusi sia sog-
diete di intervento e le diete di controllo sono                    getti sani e sia soggetti con patologie, a volte
risultati molto eterogenei, rendendo piutto-                        nemmeno specificate.
sto difficoltoso il confronto tra i diversi proto-                  I dati relativi a tutte le diete analizzate sono
colli. Alcuni Autori, per esempio, definivano                       riportati in Tabella 2.

                                                           Tabella 2
                             Caratteristiche delle 80 meta-analisi identificate
                   Meta- Caratteristiche                  Diete                Caratteristiche                Qualità
                   analisi delle diete                    di controllo         della popolazione              metodologica
                   (n)     di intervento                                       (patologie)                    delle meta-analisi
   Diete           21        Definizione eterogenea:      • CHO ≥ 45%          • Sovrappeso/obesità           CB ž 14
   low-carb                  • CHO 0-45%                  • Ipolipidiche       • Diabete di tipo 2            Bž1
                             • CHO 0-130 g                • Ipocaloriche       • Sindrome metabolica          Mž3
                             • no definizione specifica   • Altre                                             Až3
   Diete         8           Definizione eterogenea:      • Proteine ≤ 20%     • Diabete di tipo 2            CB ž 8
   iperproteiche             • proteine 20-35%            • Ipocaloriche       • Differenti stati di salute
                             • no definizione specifica   • Altre
   Diete           9         Definizione eterogenea:      • Grassi >30%        • Sovrappeso/obesità           CB ž 5
   ipolipidiche              • grassi < 30%               • Low-carb           • Sindrome metabolica          Bž3
                             • no definizione specifica   • Altre              • Differenti stati di salute   Až1
   Dieta           2         Paleolitica                  Altre                • Sindrome metabolica          Bž2
   paleolitica                                                                 • Differenti stati di salute
   Diete a basso 12          Basso indice/carico          • Alto indice/       • Nessuna                      CB ž 7
   indice/carico             glicemico                      carico glicemico   • Sovrappeso/obesità           Mž3
   glicemico                                              • Altre              • Diabete di tipo 2            Až2
                                                                               • Differenti stati di salute
   Restrizione   6           Alternanza                   • Restrizione        • Sovrappeso/obesità           CB ž 5
   calorica                  tra giorni di digiuno          calorica           • Differenti stati di salute   Mž1
   intermittente             (o ≤ 800 kcal)                 continuativa
                             e giorni ad libitum          • Ad libitum
                                                          • Chetogenica
                                                            ipocalorica
   Dieta        11           Mediterranea                 • Ipolipidiche       • Nessuna                      CB ž 8
   Mediterranea                                           • Altre              • Sovrappeso/obesità           Bž2
                                                                               • Diabete di tipo 2            Až1
                                                                               • Differenti stati di salute
   Dieta           2         Nordica                      • Abituale danese    Differenti stati di salute     CB ž 1
   Nordica                                                • Altre                                             Až1
   Diete           9         Definizione eterogenea: Onnivore                  • Diabete di tipo 2            CB ž 5
   vegetariane               • vegetariana*                                    • Differenti stati di salute   Bž2
                             • LOV                                                                            Mž1
                             • vegana                                                                         Až1
   Dieta           6         DASH                         • Ipocaloriche       Differenti stati di salute     CB ž 5
   DASH                                                   • Altre                                             Bž1
   Dieta           1         Portfolio                    Isocaloriche         Dislipidemia                   Až1
   portfolio
  Legenda: A = alta; B = bassa; CB = criticamente bassa; CHO = carboidrati; DASH = Dietary Approaches to Stop Hypertension;
  LOV = latto-ovo-vegetariana; M = moderata; * include dieta latto-ovo-vegetariana e vegana.

6 |   ALIMENTAZIONE PREVENZIONE & BENESSERE
Questi i risultati                                            Diete “low-carb”. Complessivamente, ben
dieta per dieta                                               21 meta-analisi su 80 hanno valutato le die-
                                                              te “low-carb”. La loro efficacia sulla perdita
I risultati sul rapporto tra interventi dietetici,            di peso si è messa in luce soprattutto nel
parametri antropometrici e fattori di rischio                 breve periodo (1-6 mesi) e negli studi che
cardiometabolico nelle 80 meta-analisi con-                   prevedevano una maggiore restrizione dei
siderate sono riassunti nella Figura.                         carboidrati. Oltre i 6 mesi di intervento le dif-

                   Legenda: verde: almeno una meta-analisi mostrava un miglioramento
                   dell’outcome; giallo: almeno una meta-analisi mostrava effetto nullo sull’outcome;
                   rosso: almeno una meta-analisi mostrava un peggioramento dell’outcome

Relazione tra diete analizzate, parametri antropometrici e fattori di rischio cardio-metabolico.

                                                                 ALIMENTAZIONE PREVENZIONE & BENESSERE     | 7
ferenze rispetto alle diete di controllo si ridu-   Dieta a basso indice/carico glicemico.
cevano infatti notevolmente, fino ad annul-         Un piano alimentare che si focalizza più sul-
larsi nella maggior parte dei casi.                 la qualità che sulla quantità di specifici nu-
Per quanto riguarda gli altri parametri, i dati     trienti (i carboidrati) è la dieta a basso indice/
suggerivano un possibile effetto positivo sul       carico glicemico. Al momento più evidenze
profilo glicemico e sulla pressione, ma sot-        epidemiologiche suggeriscono una riduzio-
tolineavano in parallelo un possibile effetto       ne del rischio cardiometabolico nei soggetti
negativo sul profilo lipidico. Per spiegare         che privilegiano il consumo di carboidrati
questo dato, gli Autori ipotizzano che una          complessi, a basso indice glicemico.
dieta a basso contenuto di carboidrati indu-        La valutazione delle meta-analisi disponibili
ca un minor consumo di verdura, frutta e            ha evidenziato che questo profilo alimenta-
cereali ricchi di fibra e micronutrienti, a fron-   re si traduce in effetti positivi su tutti i pa-
te di un aumento del consumo di alimenti            rametri analizzati, con l’eccezione della cole-
di origine animale ricchi di grassi.                sterolemia HDL e della pressione diastolica.
                                                    Come per le diete “low-carb”, però, questi
Diete iperproteiche. Risultati analoghi             effetti si sono evidenziati soprattutto nel
alle diete “low-carb” sono stati osservati per      breve periodo (1-6 mesi).
le diete iperproteiche: mentre la perdita di
peso rispetto alle diete di controllo era limi-     Dieta paleolitica. In anni recenti la dieta
tata, veniva evidenziato un possibile effetto       paleolitica ha guadagnato consensi tra il
negativo sul colesterolo LDL e sul profilo          pubblico. Questo regime propone il consu-
glicemico, probabilmente per gli stessi mo-         mo esclusivo di alimenti derivanti da caccia,
tivi già ricordati a proposito delle diete “low-    pesca e dal raccolto di frutti o piante spon-
carb”. Complessivamente la qualità meto-            tanee. Gli studi che riportano possibili effet-
dologica delle 8 meta-analisi disponibili è         ti benefici di questa dieta sono stati però
stata valutata come “criticamente bassa”.           condotti su pochi soggetti, portatori di con-
                                                    dizioni patologiche estremamente diverse,
Diete ipolipidiche. Negli studi condotti            seguiti per tempi brevi. Non si può esclude-
con diete ipolipidiche, l’assunzione di grassi      re, infine, che gli Autori presentassero possi-
concessa era inferiore al 30%, come del re-         bili conflitti di interesse.
sto raccomandato dalle linee guida per una
sana alimentazione. Alcune meta-analisi ri-         Digiuno intermittente. Le stesse criticità
portavano effetti positivi, in particolare sul      sono comuni anche alle diete a digiuno
peso e sull’indice di massa corporea; in altre      intermittente (o restrizione calorica inter-
veniva invece evidenziato un possibile peg-         mittente), oggi molto popolari, per le quali
gioramento della colesterolemia HDL e del-          il numero di trial clinici è ancora molto limi-
la trigliceridemia.                                 tato. Nonostante la pubblicazione di 6 me-
Questo dato va sottolineato, perché con-            ta-analisi sull’argomento, infatti, il numero
ferma una volta di più quanto la qualità dei        massimo di soggetti considerati in ciascu-
grassi assunti (adeguando comunque le               na è di poco superiore a 600. Una sola di
quantità alle indicazioni delle linee guida)        queste meta-analisi, inoltre, evidenziava
sia la caratteristica da privilegiare in un’ali-    una lieve riduzione dei livelli di insulinemia,
mentazione corretta.                                mentre nelle altre cinque non era possibile

8 |   ALIMENTAZIONE PREVENZIONE & BENESSERE
evidenziare alcuna superiorità della restri-          fici significativi su tutti i parametri analizza-
zione calorica intermittente rispetto alla re-        ti, senza alcuna evidenza di potenziali effetti
strizione calorica continua.                          negativi. Inoltre, in termini di numerosità dei
                                                      campioni di popolazione coinvolti, solamen-
Dieta Mediterranea e DASH. Le prove                   te per la Dieta Mediterranea e per le diete
più consistenti di un effetto benefico sulla          “low-carb” sono state identificate meta-
salute sono state invece osservate per due            analisi riferite a più di 2.500 soggetti.
modelli alimentari: la Dieta Mediterranea e           Per la DASH, pur non essendo stati eviden-
l’approccio DASH (Dietary Approaches to               ziati potenziali effetti negativi, sono disponi-
Stop Hypertension). Entrambi i profili ali-           bili meno studi e sono stati analizzati meno
mentari prevedono un prevalente apporto               parametri.
di frutta, verdura, pesce e frutta oleaginosa.        Un cenno meritano anche gli altri pattern
Negli studi di epidemiologia osservaziona-            alimentari, come la dieta Nordica, le die-
le, una maggiore aderenza a queste diete è            te vegetariane e la dieta Portfolio: pur in
stata associata a un minor rischio di eventi          presenza di dati che suggeriscono effetti
cardiovascolari, diabete di tipo 2 e patologie        positivi, sono però necessari ulteriori stu-
oncologiche.                                          di, perché il numero di soggetti studiati è
In questa umbrella review, la Dieta Mediter-          ancora insufficiente per trarre conclusioni
ranea è stata l’unica a mostrare effetti bene-        definitive.

    La Dieta Mediterranea promossa per il secondo anno a pieni voti
    I risultati di questa umbrella review confermano la classifica americana Best Diets
    Ranking 2020, stilata dalla rivista specializzata statunitense U.S. News & World’s Report.
    Per il secondo anno consecutivo, il panel di esperti di diverse discipline, chiamato a giudi-
    care i diversi approcci dietetici (https://health.usnews.com/best-diet/best-diets-overall),
    ha confermato il primato della Dieta Mediterranea come il regime alimentare migliore e
    più sano del mondo. Seguono la DASH e la dieta flexitariana (in cui sono concessi occa-
    sionali consumi di carni rosse).
    Tale classifica, che si basa su molti e diversi parametri (tra cui l’effetto sul peso, la facilità
    di adesione e la salubrità complessiva), ha visto prevalere la Dieta Mediterranea (con
    4,2 punti su un totale di 5) nel gruppo di oltre 35 regimi dietetici considerati. A determi-
    nare il primato sono stati gli effetti positivi non solo sulla perdita ponderale e sul control-
    lo del peso a lungo termine, ma anche sulla salute cardiovascolare e sulla prevenzione
    metabolica (diabete di tipo 2).

Conclusioni

•   Per chiarire il rapporto tra diversi approcci dietetici e ricadute positive sulla sa-
    lute cardiometabolica, il Gruppo di Lavoro Giovani della Società Italiana di Nu-
    trizione Umana (SINU) ha condotto una umbrella review su 80 meta-analisi che
    hanno valutato 11 diete. Va detto che la qualità metodologica della gran parte di
    queste meta-analisi è risultata scarsa.

                                                         ALIMENTAZIONE PREVENZIONE & BENESSERE       | 9
•   Nonostante i potenziali meccanismi biologici che suggeriscono una maggiore
    efficacia di alcune diete rispetto ad altre nella promozione della perdita pon-
    derale, questa umbrella review suggerisce che, a prescindere dal tipo di dieta
    utilizzato, è la riduzione dell’apporto energetico a tradursi quasi sempre in una

•
    perdita di peso.
    L’effetto sui fattori di rischio cardiometabolico, invece, appare più eterogeneo.
    Alcuni dei modelli alimentari analizzati hanno infatti evidenziato possibili effetti

•
    collaterali non favorevoli, in particolare sul profilo lipidico.
    Tra tutte le diete analizzate da questa umbrella review, la Dieta Mediterranea e la
    DASH (Dietary Approaches to Stop Hypertension) sono risultate le più bilanciate,
    in quanto prevedono il consumo di tutti i gruppi alimentari e favoriscono l’appor-
    to di verdura, frutta, frutta oleaginosa, cereali integrali e pesce. Inoltre, entrambe
    sono risultate le migliori per gestire il peso e per prevenire le malattie croniche

•
    non trasmissibili, prima di tutto il diabete di tipo 2.
    Al contrario, diete drastiche o squilibrate dal punto di vista nutrizionale e, tra
    queste, le diete iperproteiche o la dieta paleolitica, non solo non risultano più ef-
    ficaci rispetto ad altre nel promuovere la perdita di peso nel lungo periodo, ma
    possono indurre anche effetti indesiderati su alcuni parametri rilevanti, primo

•
    tra tutti il profilo lipidemico.
    Infine, le evidenze a supporto di altri modelli alimentari, come la dieta vegetaria-
    na o la dieta nordica, sono ancora troppo limitate.

Bibliografia di riferimento

Barnard ND, Willett WC, Ding EL. The misuse of me-         metabolic parameters: an umbrella review of
   ta-analysis in nutrition research. JAMA 2017; 318:      meta-analyses of randomized controlled trials.
   1435-6.                                                 Adv Nutr 2020. https://doi.org/10.1093/advances/
Dinu M, Pagliai G, Angelino D, et al; on behalf of         nmaa006
   the Working Group “Young Members” of the             Ioannidis JP. The mass production of redundant,
   Italian Society of Human Nutrition (SINU). Ef-          misleading, and conflicted systematic reviews
   fects of popular diets on anthropometric and            and meta analyses. Milbank Q 2016; 94: 485-514.

10 |   ALIMENTAZIONE PREVENZIONE & BENESSERE
L’INTERVISTA ALL’ESPERTO

di Fabio Fioravanti

Dai risultati dello studio Mark-Age
la conferma del ruolo dello stile di vita
nella prevenzione dell’invecchiamento
Risponde Marco Malavolta, Advanced Technology Center for Aging Research, IRCCS INRCA
(Istituto Nazionale di Riposo e Cura per Anziani), Ancona

U
        no studio italiano riconferma che al- tra cui noi dell’INRCA-IRCCS 1,2. L’approccio
        cune scelte alimentari possono fare innovativo del progetto è stato quello di
        la differenza nel rallentare i processi includere nel reclutamento (in tutto circa
di invecchiamento e le malattie correlate: e 3.200 volontari da tutta Europa di età com-
i dati portano nuovamente verso la dieta presa tra 35-75 anni) oltre a soggetti reclu-
mediterranea, ricca in frutta e cereali inte- tati random dalla popolazione generale, i
grali.                                                                 figli dei centenari
Lo studio, pubblicato                                                  e i rispettivi coniu-
su Nutrients lo scor-                                                  gi. In tal modo si è
so dicembre, fa parte           Il Progetto europeo Mark-Age           potuto disporre di
del progetto Mark-                                                     un modello di in-
                                 suggerisce il legame tra stile
Age, centrato sui più                                                  vecchiamento ri-
promettenti marker                di vita e stabilità genomica         tardato, in quanto
di invecchiamento,                  alla base della longevità          i figli dei centenari
ed è stato svolto da                                                   vivono mediamen-
un panel di ricercatori                                                te più a lungo della
che vede in prima fila                                                 media della popo-
Maurizio Cardelli, Robertina Giacconi e Marco lazione, e di un affidabile controllo per va-
Malavolta dell’Advanced Technology Center lutare l’influenza dell’ambiente (i rispettivi
for Aging Research, IRCCS INRCA, Ancona.          coniugi).
                                                  Lo studio ha permesso di creare un inno-
DOMANDA: Dottor Malavolta, ci vativo indice di età biologica basato sull’in-
spiega prima di tutto che cos’è il tegrazione di marcatori biochimici, epige-
Progetto Mark-Age?                                netici e molecolari.
RISPOSTA: Mark-Age è un grande pro-
getto, finanziato nel 2008 dalla Comunità D.: Che cosa sono i marcatori epige-
Europea con lo scopo di individuare i bio- netici, e più in generale, che cos’è
marcatori di invecchiamento nell’uomo, a l’epigenetica?
cui collaborano ben 26 partner di ricerca, R.: Possiamo immaginare l’epigenetica

                                                    ALIMENTAZIONE PREVENZIONE & BENESSERE   | 11
come lo studio delle “decorazioni” del         tantomeno come e quanto sia possibi-
nostro DNA che consentono di stabilire         le intervenire per modificarli: ma è ben
quali geni sono spenti e quali accesi (cioè    chiaro che si tratta di fenomeni di gran-
espressi). È grazie a questi meccanismi        de importanza nella valutazione di futu-
che le nostre cellule si differenziano in      ri interventi mirati a migliorare la salute
neuroni, epatociti o cellule endotelia-        dell’uomo.
li, che hanno struttura e funzioni com-
pletamente differenti nonostante il loro       D.: Che cos’è l’ipometilazione e per-
DNA sia identico.                              ché può essere correlata all’invec-
La cosa interessante dell’epigenetica è        chiamento?
che queste “decorazioni” possono es-           R.: Tra i cambiamenti epigenetici più
sere influenzate dall’alimentazione, dai       caratteristici dell’invecchiamento, si os-
farmaci, dagli stili di vita, e in generale,   serva un generalizzato livello di bassa
quindi, da quelle che definiamo influen-       metilazione del DNA (ipometilazione),
ze ambientali.                                 combinato al fenomeno opposto (iper-
                                               metilazione) di specifici loci.
D.: Esiste una correlazione tra le             Facciamo un passo indietro: la metila-
modificazioni epigenetiche del                 zione del DNA consiste nel legame di un
patrimonio genetico e l’invecchia-             gruppo metile ad una delle basi (le “let-
mento dell’organismo?                          tere”) che lo costituiscono. Nella quasi
R.: L’invecchiamento è fortemente asso-        totalità dei casi, nell’uomo, questa base
ciato ad alcuni cambiamenti epigene-           è la citosina, e la metilazione riguarda
tici del DNA, e specialmente della sua         una citosina seguita da una guanina:
metilazione. Ad oggi sono state derivate       una sequenza presente con maggiore
diverse formule matematiche in grado           densità nelle regioni del DNA che rego-
di stimare l’età biologica di una perso-       lano l’espressione dei geni.
na, basate sul grado di metilazione di di-     Quando ci sono molte citosine metilate
versi loci del suo DNA. Alcune utilizzano      nella regione di DNA che regola l’attività
pochi loci, mentre altre più accurate ne       di un gene, è probabile che l’espressio-
utilizzano centinaia 3.                        ne di quel gene sia soppressa (ovvero
Di queste formule, non sorprende solo          che il gene sia “spento”), mentre quan-
l’elevato grado di correlazione che han-       do il grado di metilazione è basso è pro-
no con l’età cronologica degli individui       babile che il gene sia espresso. Quindi,
(mai raggiunto da nessun altro marca-          se il grado generale di ipometilazione
tore di invecchiamento) ma, soprattut-         aumenta, è ragionevole aspettarsi che
to, la loro capacità di predire la mortalità   alcuni geni che normalmente dovreb-
e il rischio di numerose patologie. Anco-      bero essere repressi tendano invece ad
ra non è chiaro il vero significato di que-    essere espressi.
sti cambiamenti epigenetici per quanto         La maggior parte della metilazione
concerne l’invecchiamento (ad esempio          nel DNA genomico umano avviene
non sappiamo se ne sono la causa o se          in sequenze ripetitive, tra cui alcuni
sono invece conseguenza di altri feno-         elementi che definiamo Alu: ed è pro-
meni che non conosciamo ancora), e né          prio l’ipometilazione degli elementi

12 |   ALIMENTAZIONE PREVENZIONE & BENESSERE
Alu che è stata riscontrata nell’invec-      la longevità. Ma naturalmente serviran-
chiamento ed è associata alla gravità        no ulteriori indagini su popolazioni più
di malattie età-correlate come il dia-       ampie per confermare i nostri risultati e
bete, il cancro, l’osteoporosi e le ma-      meglio comprendere gli effetti di speci-
lattie cardiovascolari 4 . È interessan-     fici nutrienti nella regolazione epigene-
te notare che l’ipometilazione e l’età       tica di Alu.
epigenetica sono ritardate nei figli dei
centenari.                                   D.: Fino a che punto le scelte ali-
                                             mentari contribuiscono a modifi-
D.: Dunque una ridotta metilazione           care l’aging sulla base dei riscontri
di questi tratti di DNA sembra asso-         misurabili con i marker?
ciata alle tipiche malattie correlate        R.: L’influenza della dieta sull’invecchia-
all’invecchiamento. Ci parli adesso          mento è stata oggetto di moltissimi stu-
dello studio che avete realizzato:           di. Tra i più importanti quelli effettuati in
che cosa è emerso?                           modelli sperimentali soggetti a restri-
R.: Lo studio preliminare che abbia-         zione calorica (ovvero la riduzione di un
mo effettuato all’INRCA-IRCCS sull’in-       10-30% di calorie senza che ci sia malnu-
fluenza dei fattori nutrizionali nella       trizione o carenza di nutrienti essenziali).
metilazione di Alu è stato condotto          La restrizione calorica è l’unico inter-
su un sottogruppo di volontari reclu-        vento che, in modo riproducibile, è riu-
tati in Italia nell’ambito del progetto      scito ad allungare la vita in salute negli
Mark-Age, inclusi i figli di nonagena-       invertebrati e nei roditori; qualche effet-
ri/centenari 5 . In questo nostro studio     to favorevole è stato osservato perfino
preliminare che analizzava sessanta          nelle scimmie 6. Alcuni studi effettuati
soggetti reclutati dalla popolazione         su roditori sottoposti a restrizione calo-
generale e trentadue figli di nonage-        rica mostrerebbero un rallentamento
nari abbiamo dimostrato che questi           dei cambiamenti epigenetici associati
ultimi hanno un livello di metilazione       all’età.
di Alu preservato rispetto ai controlli      Nell’uomo gli effetti della restrizione
di pari età (55-75 anni). Questo potreb-     calorica non sono ancora chiari; pur-
be preservare la stabilità genomica          troppo, salendo nella scala evolutiva,
nei figli dei nonagenari, contribuendo       gli effetti positivi sembrano diminuire.
a spiegare il ritardo nell’insorgenza di     Sappiamo, inoltre, che diete abbondanti
malattie legate all’età e la loro prolun-    di calorie, indipendentemente che pro-
gata sopravvivenza.                          vengano da grassi o zuccheri, soprattut-
Inoltre, abbiamo trovato che la meti-        to se associate a uno scarso consumo di
lazione di Alu in un sito specifico può      prodotti vegetali freschi, possono avere
essere influenzata, per quanto concer-       effetti negativi sulla salute.
ne l’alimentazione, da un aumento del        Al momento non disponiamo di mar-
consumo di frutta e di pane integrale,       catori di salute, soprattutto marcatori
suggerendo così che interventi dietetici     epigenetici, sufficientemente affidabi-
mirati potrebbero essere utili per miglio-   li da permetterci di valutare l’impatto
rare la stabilità genomica e promuovere      della dieta sull’invecchiamento. Proba-

                                              ALIMENTAZIONE PREVENZIONE & BENESSERE   | 13
bilmente non ha nemmeno molto sen-                         quantità e dal contesto di riferimento
so attribuire a specifici alimenti pro-                    (altri alimenti, stile di vita, attività fisi-
prietà miracolose, in grado di rallentare                  ca, composizione del microbiota inte-
l’invecchiamento: tutto dipende dalle                      stinale).

    Consigli sulla dieta in ottica epigenetica: seguire la Dieta Mediterranea
    «Probabilmente» spiega Marco Malavolta «seguire la dieta mediterranea e accompagnar-
    la a uno stile di vita sano con attività fisica moderata è al momento il consiglio migliore
    che si possa dare. Sperare di ottenere miracoli di longevità consumando supplementi o
    alimenti che hanno dimostrato di influenzare in qualche modo l’epigenetica è infatti, per
    ora, privo di senso e in alcuni casi può essere anche pericoloso. Alcuni integratori venduti
    online per le loro proprietà antiossidanti e anti-invecchiamento, per esempio, secondo
    un nostro studio condotto in collaborazione con gruppi di ricerca americani, non solo
    non mostrano effetti evidenti sulla longevità nel topo, ma possono addirittura, durante
    lo stoccaggio, dare origine a composti tossici per la salute».

Bibliografia
1   Bell CG, Lowe R, Adams PD, et al. DNA methyla-             al Factors Modulating Alu Methylation in an Ital-
    tion aging clocks: challenges and recommenda-              ian Sample from The Mark-Age Study Including
    tions. Genome Biol 2019;20:249.                            Offspring of Healthy Nonagenarians. Nutrients
2   Bürkle A, Moreno-Villanueva M, Bernhard J, et al.          2019;11:2986.
    MARK-AGE biomarkers of ageing. Mech Ageing             5   Fontana L, Partridge L, Longo VD. Extending
    Dev 2015;151:2-12.                                         healthy life span from yeast to humans. Science
3   Cardelli M. The epigenetic alterations of endog-           2010;328:321-6.
    enous retroelements in aging. Mech Ageing Dev          6   Moreno-Villanueva M, Kötter T, Sindlinger T, et al.
    2018;174:30-46.                                            The MARK-AGE phenotypic database: structure
4   Giacconi R, Malavolta M, Bürkle A, et al. Nutrition-       and strategy. Mech Ageing Dev 2015;151:26-30.

14 |   ALIMENTAZIONE PREVENZIONE & BENESSERE
LA SCHEDA: peperone e peperoncino

Che cosa è
Coltivato in tutto il mondo, il peperone (Capsicum L.) è una pianta appartenente alla fami-
glia delle Solanacee originaria del Sudamerica, importata in Europa e dunque in Italia dalla
seconda metà del Cinquecento. I suoi frutti, tipici della stagione estiva, sono in effetti delle
bacche consumabili sia cotte che crude. In base alla minore o maggiore quantità di capsai-
cina, un alcaloide responsabile della piccantezza contenuto nei semi e nella polpa, si distin-
guono i peperoni dolci da quelli piccanti. Questi ultimi, comunemente detti peperoncini,
sono utilizzati per lo più come spezia soprattutto nelle regioni meridionali del nostro Paese.

Che cosa contiene
I peperoni sono composti                  Contenuto medio di energia e nutrienti in 100 g
in gran parte da acqua,                                   Peperoni     Peperoncini         Peperoni
contengono una discreta                                     dolci        piccanti          sott’aceto
quantità di fibre e sono           Energia kcal               22             26               15
tra i vegetali più ricchi di       Acqua (g)                 92,3           87,8              90
vitamina C.                        Proteine (g)              0,9             1,8              0,8
Soprattutto nel pepe-              Lipidi (g)                0,3            0,5               0,6
roncino piccante e nelle           Carboidrati (g)           4,2            3,8               1,7
colorazioni gialle e rosse         Fibra (g)                 1,9             1,9              1,9
è elevato il contenuto di
                                   Sodio (mg)                 2              11              1.248
flavonoidi e di carotenoidi
                                   Potassio (mg)             210            395               131
antiossidanti.
                                   Ferro (mg)                0,7            0,5               2,6
Inoltre, il frutto maturo
                                   Calcio (mg)                17             18               36
apporta un buon quan-
                                   Zinco (mg)                0,20           0,27             0,20
titativo di potassio che,
insieme alle vitamine, si          Fosforo (mg)              28              18               20

riduce notevolmente con            Vitamina B1 (mg)          0,05           0,09             0,03

la cottura.                        Vitamina B2 (mg)          0,07           0,23             0,03
Il prodotto lavorato con           Vitamina C (mg)           151            229               16
aceto, tipico della tradi-         Niacina (mg)              0,50            3               0,60
zione culinaria italiana, si       Folati totali (µg)        24              21               16
distingue generalmente             β-carotene eq. (µg)       834           4.944              134
anche per il più elevato te-
                                   Fonte: Modif. da BDA - Istituto Europeo di Oncologia.
nore di sodio.

Che cosa bisogna sapere
Studi epidemiologici hanno evidenziato un’associazione positiva tra il consumo abituale
di peperoncino piccante e una possibile riduzione del rischio di mortalità cardiovasco-
lare, che è stata messa in relazione con la presenza di capsaicina. Nota già per gli effetti
sulla funzione digestiva e sull’apparato gastrointestinale, è da alcuni anni oggetto di stu-
dio come antinfiammatorio, analgesico e potenziale coadiuvante nel controllo del peso.
Rispetto alle altre solanacee, i peperoni dolci contengono quantità minime di solanina,
un glicoalcaloide tossico che la pianta produce come meccanismo di difesa.

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