Criptovalute e Blockchain, ovvero: la nuova "corsa all'oro" - Duemilaottonews

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Criptovalute e Blockchain, ovvero: la nuova "corsa all'oro" - Duemilaottonews
Criptovalute e Blockchain, ovvero: la nuova «corsa all’oro»
Bitcoin, Ethereum, Ripple, Litecoin, Verge etc.
Cosa sono, quale tecnologia c’è dietro, come comprarle / scambiarle / usarle per investimento.
Quali opportunità e quali rischi comportano.

Parte 1
Premessa
L'articolo è in continuo aggiornamento con le notizie più rilevanti sull'argomento
Riporto qui una disquisizione abbastanza approfondita sull'argomento (integrata da molte
considerazioni personali), proponendo un lungo articolo che ho confezionato raccogliendo materiale
un pò dappertutto (in rete, su riviste, in vari incontri ed occasioni etc.) nel corso degli ultimi 5 anni
in cui mi sono interessato abbastanza approfonditamente del soggetto: ho fatto diversi corsi in
proposito ed investito di persona su alcuni di questi "asset", con alterne fortune .
Dopo il "periodo buio" del 2018 con conseguente crollo di tutte le criptovalute (vedi in seguito)
l'interesse su questi "asset", complice anche il clamore mediatico suscitato dal patron di Facebook
nell'adottarne una di nome Libra, sta nuovamente salendo..ed ecco quindi il motivo di questa lunga
disquisizione.
Definizione: La criptovalute sono un «digital asset» fatto per lavorare come mezzo di scambio, che
usa la crittografia per assicurare la corretta transazione e per la creazione di ulteriori unità di
«moneta».
Ognuno con le giuste conoscenze può creare criptovalute (ma non tutte).
Di seguito le proprietà «intrinseche» delle criptovalute
     • Le criptovalute non sono «fisiche», sono tutte digitali / virtuali.
     • Non è possibile mettere le proprie criptovalute nel portafoglio come «entità fisiche».
     • Le criptovalute sono «decentralizzate».
     • Sono molto difficili da rubare (se non ti rubano la «chiave privata» che è la password del tuo
         portafoglio virtuale) perché sono «decentralizzate». La chiave privata è come la PW del tuo
         conto in banca nel quale si entra attraverso internet
     • Sono protette da governi ed autorità centrali (nessuno può accedere al tuo portafoglio).
     • Sono immuni ad interferenze di governi e manipolazioni.
     • Non c’è nessun ente «centralizzato» che controlla ed emette le criptovalute.
INCREDIBILI OPPORTUNITA’ DI INVESTIMENTO (e di perdite…) per la loro ALTISSIMA
VOLATILITA’ (un giorno una cripto può valere 1€, il giorno dopo 10€, ma anche 0.1€ !)

Criptovalute: cosa sono e come si scambiano
È un mezzo di pagamento completamente digitale e anonimo, che si basa sull'idea di moneta
elettronica. Capostipite è il bitcoin (con la «b» minuscola, mentre con «B» maiuscola si intende la
blockchain dietro al bitcoin), creato nel 2009 da Satoshi Nakamoto (ancora oggi non si sa chi sia di
preciso, chi dice che sia la CIA, chi la Cina, chi una IA… o un viaggiatore nel tempo… ).
Nati con l'obiettivo di stabilire una circolazione monetaria che consenta la movimentazione rapida,
anonima e pressoché gratuita di somme di denaro anche consistenti, i bitcoin hanno iniziato a far
tremare il mondo della finanza e delle banche. Il sistema su cui poggia questa moneta virtuale,
infatti, presenta elevati pericoli per la sicurezza nazionale: riciclaggio, traffico illecito, pagamenti di
armi o droga, pagamenti per pedopornografia etc..
Ciò che maggiormente caratterizza il sistema bitcoin, consiste da un lato nell'assenza di un'entità
(sia nazionale che sovranazionale) che svolga il ruolo di regolatore e, dall'altro, nell'utilizzo di una
rete peer to peer, che consente di effettuare pagamenti online direttamente tra gli interessati, senza
che ci sia bisogno di passare attraverso un istituto finanziario.
In generale, utilizzare i bitcoin è semplice: basta procedere all'installazione di un "portafoglio
elettronico" (c.d. Wallet) e acquistare la moneta elettronica da uno dei principali centri di scambio
online. Il titolare potrà poi provvedere a trasferire tale tipo di denaro come meglio crede, senza
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dover ricorrere all'intervento di soggetti terzi. Tra l'altro, tutte le transazioni bitcoin sono
perfettamente trasparenti al pubblico, potendo essere controllate e verificate da chiunque, grazie
all'esistenza di un pubblico registro condiviso, denominato "Public Ledger". Si badi bene, tuttavia,
che, benché l'utente sia iscritto nel Public Ledger, la sua privacy viene comunque tutelata, essendo
egli identificabile solo attraverso un codice alfanumerico, attribuitogli al momento dell'iscrizione.
Cosa c’è «dietro»: la Blockchain
500 d.C., cinquecento dopo Cristo: L'Impero Romano è ormai decadente e sta iniziando l'epoca che
ricordiamo come Medioevo, periodo che tra le altre cose ha visto nascere le prime banche. Lontano,
molto lontano dall'Europa, c'è la Micronesia. E qui l'isola di Yap, dove alcune popolazioni
incominciarono a minare delle unità di misura: le "pietre Rai".
Si stava sviluppando un sistema economico e serviva qualcosa per fare transazioni e scambi
commerciali. Serviva dunque una valuta, e si decise per enormi pietre rotonde. Però pesavano fino a
quattro tonnellate, decisamente scomode da trasportare.
Gli abitanti dell'isola inventarono allora un metodo ingegnoso: ogni abitante avrebbe tenuto un
registro dove annotare la proprietà di ogni pietra Rai, e quando si fosse presentata la necessità di
regolare una transazione commerciale avrebbe provveduto ad aggiornare il proprio registro
sollecitando anche tutti gli altri abitanti dell'isola ad effettuare la stessa operazione.
Così facendo il controllo delle transazioni non è nelle mani di una autorità centrale (oggi sarebbe
una banca) alla quale sarebbero dovute delle commissioni. Il metodo funzionava: era impossibile
che il proprietario di una pietra spendesse due volte lo stesso importo dal momento che nel
frattempo tutti avevano aggiornato il proprio registro, ed era allo stesso modo impossibile che
qualcuno se ne proclamasse illegittimamente proprietario: tutti avevano ben chiaro chi possedesse
ogni pietra in ogni momento.
Incredibile ma vero, ciò che accadeva 1.500 anni fa in una sperduta isola del Pacifico è molto simile
a ciò che sta rivoluzionando l'economia moderna. Le criptovalute, a cominciare dalla famosa
bitcoin, si basano infatti su un meccanismo noto come blockchain. La somiglianza con il sistema
delle pietre Rai è impressionante.
La blockchain è infatti una sorta di registro che viene scaricata automaticamente da tutti i possessori
di un wallet - da intendersi come un portafoglio virtuale -, nella quale sono annotati tutti i
trasferimenti di bitcoin, dalle origini di questa criptovaluta ad oggi. Chiunque possieda dei BTC (ma
vale anche per ethereum e altre criptovalute, anche se non per tutte) ha anche un "libro contabile"
che riguarda tutti i BTC in circolazione. Un «libro» che si aggiorna di continuo.
La prima introduzione di bitcoin e blockchain risale al 2008 e da allora, come in ogni tecnologia, ci
sono stati cambiamenti ed evoluzioni. Ci sono molte più persone che usano blockchain in tutto il
mondo, e soprattutto prima c'era una sola blockchain, quella di BTC; oggi ce ne sono molte, una per
ogni criptovaluta ma anche blockchain progettate per scopi diversi.
La ricerca sulla blockchain sta infatti avanzando al punto da svincolarsi dall'utilizzo delle
criptovalute, ed è per questa ragione che spesso ora si parla di "Blockchain Economy" e non di
"Cryptoeconomy" come avveniva precedentemente non molto tempo addietro.
Enormi passi avanti ha compiuto in questo senso Hyperledger, un consorzio finalizzato alla ricerca
sulla blockchain al quale aderiscono fra gli altri colossi come Fujitsu, IBM, J.P. Morgan Chase &
Co, Intel, Nokia, Accenture e BNP Paribas.
Questa tecnologia è destinare a sconvolgere il futuro come lo è stato per internet.
Entro il 2020 si prevede che questa tecnologia sarà adottata massicciamente anche dalle banche --->
forse, vedere qui di seguito...
Blockchain (riassunto)
La blockchain è la tecnologia che sta «dietro» le criptovalute, ma è utilizzabile in molti ambiti e da
qualcuno è considerata come una delle più importanti invenzioni umane, alla pari della elettricità e
del PC, in quanto ha il potenziale per rivoluzionare ogni industria ed istituzione (compreso il
metodo per le votazioni, vedi in seguito).
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Tecnicamente, una blockchain non è altro che un registro pubblico al cui interno sono registrate
migliaia di transazioni crittografate ognuna delle quali è collegata ad un soggetto specifico (i
cosiddetti "blocchi") che, collegate tra loro attraverso un sistema di marche temporali, creano un
vero e proprio database a catena (chain) in continuo aggiornamento e liberamente consultabile dagli
utenti.
L'idea che sta alla base della blockchain è quella di creare un sistema di interscambio diffuso, in cui
non vi è un amministratore che presiede e vigila sugli scambi, ma nel quale ogni componente della
catena è esso stesso un amministratore: ogni blocco infatti è strutturato in modo tale da contenere al
suo interno le informazioni che gli consentono di collegarsi al blocco precedente (ovvero attraverso
l'utilizzo di un puntatore e di un timestamp, cioè una marca temporale).
La blockchain dietro ogni criptovaluta assicura che questa sia decentralizzata e non centralizzata e
custodita in qualche posto, inoltre che non possa essere manipolata da un qualche istituto o
governo.La blockchain risolve essenzialmente un problema di fiducia: permette per la prima volta
di trasferire un prodotto digitale garantendone l’unicità.
Facciamo un esempio: una canzone in formato .MP3 può essere duplicata n volte ed ogni copia sarà
identica all’originale.La blockchain riesce a fare il contrario, può spostare un prodotto digitale, nel
nostro caso una criptomoneta, garantendo che sia proprio quella, con la sua storia documentata,
certificata e senza possibilità di errore.
Si può immaginare (ad esempio) che un registro del genere possa tenere traccia di tutti i passaggi di
proprietà di un appartamento, memorizzando gli atti notarili.Un altro utilizzo prevede la possibilità
di digitalizzare l’identità delle persone, per fornire servizi evoluti al cittadino (come le elezioni, di
cui si parla in seguito).
L’uso principale della tecnologia blockchain rimane comunque per ora nelle criptovalute, in
particolare per il bitcoin.
Ci sono quindi diverse definizioni di blockchain, alcune molto difficili altre più semplici.
La definizione «informatica» è: la blockchain è un database memorizzato e distribuito su ogni
macchina che fa parte del network della criptovaluta in considerazione (es bitcoin). La BC è un
database distribuito che è usato per mantenere una continua lista di record chiamati blocchi.
Ogni singolo blocco, in particolare, è un file che contiene:
     • numero di blocco (i blocchi sono numerati in maniera crescente dallo 0)
     • codice Hash (ogni blocco è identificato in maniera univoca da un certo codice alfanumerico)
     • data e ora di produzione del blocco
     • transazioni confermate nel blocco
     • totale dei bitcoin movimentati nel blocco
     • dimensione in KiloByte del blocco
Ogni transazione ha inoltre un input ed un output, che ci informano su origine e destinazione dei
BTC. Nell'input è presente uno script Sig (firma digitale) mentre nell'output è presente uno script
PubKey (chiave pubblica) - si tratta di elementi del sistema crittografico. All'inizio ogni blocco
"conteneva" 50 BTC ma tale quantità va via via riducendosi: il 30 Ottobre 2017 è stato generato il
blocco numero 500000 al quale sono stati assegnati 12.5 bitcoin.
Lo scopo dell «hash point è assicurare che la persona «A» e la persona «B» esistano e che tutti i dati
tra queste due parti siano vere e che la persone non possono manipolare il sistema.In pratica è la
storia di tutte le transazioni in tutta la comunità decentralizzata..e se noi acquistiamo o vendiamo
una cripto noi facciamo parte di questa comunità.
La blockchain quindi tiene un registro di tutte le transazioni tra tutti i membri di quella community
(es bitcoin).Ogni membro della community può vedere che noi abbiamo trasferito denaro a quel tale
soggetto il tale giorno / ora. Non è però possibile vedere il nome in chiaro ma è possibile tracciare
quanto denaro hai e quanto hai inviato.
In realtà è un po’ più complesso, la BC consiste in blocchi e questi blocchi sono uniti in una catena,
quindi è una lista continuamente crescente di records chiamati blocchi che sono «linkati» e resi
sicuri da un processo di criptografia.
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Riassumendo la blockchain è : Un Libro mastro, pubblico, decentralizzato.
Blockchain in azione
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Parte 2
Il «Mining»
Il mining è un processo per l'ecosis
                                'ecosistema di molte criptovalute, necessario per la creazione di moneta
e per certificare le transazioni
                               ioni nnella blockchain. Inoltre rende sicura la rete  re proteggendola da
eventuali attacchi. È un'attività che ha alterato (nel recente passato) il mercato
                                                                               ercato delle schede video -
(che erano) particolarmente valide per certi tipi di mining.
Se volete estrarre bitcoin, però,
                               erò, la potenza di calcolo necessaria è troppoo alta per usare la scheda
video del computer di casa. Chi vuole  v      concentrarsi su BTC, dunque, sii orienta
                                                                                  orien a un altro tipo di
macchina, vale a dire l'ASIC.. L'acronimo
                                   L'ac         ASIC applicationspecificintegratedc
                                                                                ratedcircuit, vale a dire un
circuito progettato per un'applicaz
                               plicazione di calcolo ben precisa. All'interno di un ASIC (inteso come
macchina finita) ci sono all'incirca
                               ncirca 180 unità di chip ASIC.
Come ben avrete capito dalla   lla spiegazione
                                    spi           dell'acronimo di ASIC, è una na mamacchina può eseguire
calcoli solamente sull'algoritmo
                               tmo prestabilito
                                      p            dagli ingegneri e sviluppatori
                                                                               ori che hanno realizzato il
chip ASIC. In altre parole, un AS    ASIC progettato per bitcoin potrà fare solo quello.
                                                                                      q       Si può intuire
dunque quanto sia importante    te sce
                                    scegliere bene sin dall'inizio, eppure molti
                                                                               lti esordienti
                                                                                    eso        sottovalutano
questo dettaglio.
Le GPU potrebbero sembrare un investimento
                                      in             meno rischioso in quanto è possi
                                                                                  possibile farle lavorare su
più algoritmi diversi. Bisognaa però tenere a mente che l'efficienza energetica tica è migliore negli ASIC
rispetto alle GPU. In quanto gli ASICAS producono un maggiore hashrate con     on min
                                                                                    minor consumo rispetto
alle GPU. È per questo motivo  ivo che
                                     ch quando escono dei modelli di ASIC che lavoranola        su un nuovo
algoritmo l'utilizzo delle GPUPU no  non è più profittevole. La difficoltà aumenta
                                                                               menta e ormai chi utilizza
GPU per fare mining è fuori merca
                                mercato.
Nel progetto di una vera e propriapropr mining farm, d'altra parte, per renderendere l'investimento meno
rischioso è opportuno avere entrambe
                                  entra      le tipologie di hardware in modoo da ppoter lavorare su più
algoritmi possibili e soddisfare
                               fare le richieste del mercato. Avremo così modo di avere sempre la
massima efficienza possibile.
La seconda scelta importante   te da fare riguarda il luogo: per una miningg farm servirà elettricità a
buon prezzo e temperature ambien
                              ambientali entro certi limiti. Come si può immagi   maginare più si paga per
l'elettricità e meno si guadagna,na, e per questo l'Italia è un paese poco interessan
                                                                                ressante per questo tipo di
business.
Uno dei fattori più importantinti da considerare nella progettazione di unaa miningmin     farm è il prezzo
della corrente elettrica. Per tale
                               ale momotivo farlo in Italia in genere non è redditizio
                                                                                ditizio a causa dell'elevato
costo dell'energia elettrica e delle tasse applicate. Salvo rare eccezioni, dunque
                                                                                unque, il nostro Paese non
è interessante per un progetto to di qquesto tipo. Attualmente la scelta più sensata
                                                                               sensat è realizzare grandi
mining farm grazie a ingenti     ti investimenti
                                    inv            all'estero, scegliendo aree dove energia e tasse non
rappresentino un costo troppoo alto.
Anche le dimensioni contano:     o: più la mining farm è grande minori sono    no le spese a partire dalla
manutenzione fino ad arrivare are all'acquisto
                                     all          dell'hardware; acquistando più iù pezzi,
                                                                                     pe     infatti, prezzo e
tempi di spedizione possono ridursi.
                                 ridurs
Queste due prime considerazioniazioni sono sufficienti per affermare che il mining  min     non si può più
considerare un hobby casalingo,ngo, ccome accadeva anni fa, ma si sta definendonendo sempre di più come
nuovo settore professionale.. Basti notare l'interesse di grandi marchi come   ome Samsung
                                                                                      S          e GMO nel
produrre chip ASIC.
Come abbiamo accennato nell primo  prim articolo, un buon modo per ridurre i rischi è avere sia ASIC sia
GPU. Queste ultime permettono ettono di lavorare su qualsiasi algoritmo e renderanno
                                                                                   rend         la farm più
flessibile.
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Un ASIC è composto da pochissimi componenti: scheda di controllo, chip ASIC e poco altro. Due
ventole mantengono bassa la temperatura dei chip. All'interno di una macchina ci sono circa 180
chip ASIC, che assorbono da 300 a 2.000 watt circa secondo l'algoritmo scelto.
I miner di criptomonete sta(va)no mettendo alle corde i produttori di schede video, acquistando
quasi tutte le scorte e lasciando a bocca asciutta gli appassionati che vogliono comprare a prezzi
corretti una scheda video per giocare.
Le migliori schede video per il mining «casalingo» erano ...
     • AMD : RX 590 8 Gb : 350 €
     • nVidia : GTX 1070 : 639 €
Fortunatamente ora con prezzi in sensibile discesa
Non sono i top di gamma ma sono le migliori per questa attività (ormai non più remunerativa).
L'elettricità impiegata nel mining di bitcoin è uno dei grandi temi che circondano il mondo delle
"cripto". Una cosa è certa: l'energia richiesta non è poca, in quanto le valute richiedono una grande
quantità di calcoli hash per processare le transazioni finanziarie. Puntualmente emergono delle
stime in merito ai consumi legati a questa attività e l'ultima in ordine di tempo giunge da Ales de
Vries, data consultant& blockchain specialist di PwC.
La rete bitcoin può essere attualmente stimata di un consumo di almeno 2,55 gigawatt di elettricità,
e potenzialmente 7,67 gigawatt in futuro, rendendola comparabile con paesi come l'Irlanda (3,1
gigawatt) e l'Austria (8,2 gigawatt). I modelli economici ci dicono che il consumo energetico di
bitcoin graviterà verso il secondo numero [...] e potrebbe essere già raggiunto nel 2018".
La produzione dei bitcoin è sempre più «energivora» e ormai l'1% della produzione mondiale di
elettricità è utilizzata a questo scopo. Lo ha affermato ArvindNarayanan, esperto di Computer
Science dell'università di Princeton, durante una audizione al Senato statunitense.
Alcuni esempi di hardware
     • CPU Intel Core i5 2400 : 14 Mh/s con efficienza di 0.15 Mh/Joule
     • GPU AMD 5870 : 400 Mh/s con efficienza di 1.9 Mh/Joule
     • GPU nVidia GTX 680 : 120 Mh/s con efficienza di 1.2 Mh/Joule
     • ASIC BFL Jalapeno : 5000 Mh/s con efficienza 166 di Mh/Joule
     • ASIC ANT Miner S3 : 441000 Mh/s con efficienza 1300 di Mh/Joule
Una esperienza italiana
A Calenzano, un piccolo comune alle porte di Firenze, esiste una delle più grandi realtà di mining
d'Italia, si chiama BitmainerFactory
La BitminerFactory sorge all’interno di un capannone dove si trovano lo storage delle macchine le
stanze del team di assistenza e quello di costruzione
Il grosso delle macchine è però in Bosnia....perchè la energia elettrica lì costa molto meno,
premessa ineludibile per essere competitivi sul mercato.
Le attività all’interno della BitminerFactory, sono molteplici. Si estrae, prima di tutto, ma al tempo
stesso si producono schede e macchinari da vendere a chi vuole aprire un proprio centro di raccolta;
o si vendono e lasciano in-farm le macchine a lavorare per conto terzi
“Oggi per fare “Mining” in modo profittevole occorrono grandi infrastrutture e potenti computer
appositamente progettati al solo scopo di elaborare e convalidare nuove transazioni.” Si tratta di una
nuova classe di computer studiati esclusivamente per fare “mining”. Un insieme di numerosi miner
computer costituisce un impianto produttivo di criptovaluta che in gergo è definito come “miniera”
o “mining farm”. Che è esattamente quello che esiste nell’impianto di Calenzano (e soprattutto in
Bosnia)....
PoW / PoS
Uno dei punti di forza più grandi delle distributedledgertechnologies come Blockchain è che la loro
adozione annulla il single point of failure, non si può non partire da questa premessa volendo
trattare l'argomento degli "algoritmi del consenso" quali PoW e PoS sono.
Partiamo da un argomento semplice e familiare: bitcoin. Questa criptovaluta viene emessa ogni
dieci minuti circa in un quantitativo di 12.5 unità per blocco nel momento in cui si scrive. In un
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sistema centralizzato, diciamo per esempio l'Unione Europa, la quantità in € da emettere è stabilita
da un ente regolatore (la BCE), ma in un sistema decentralizzato come bitcoin le regole cambiano
nettamente
Il quantitativo di bitcoin emessi per blocco decresce infatti secondo una progressione geometrica:
ogni 210mila blocchi, la ricompensa per i miner che convalidano le transazioni viene dimezzata.
Approssimativamente ogni quattro anni. All'anno zero venivano distribuiti 50 BTC per blocco, si è
passati a 25 nel 2013 e si è arrivati a 12.50 nel 2016. Nel 2020 diventeranno ancora meno, e alla
lunga non ci saranno più "nuovi" bitcoin da emettere. Si raggiungerà, (presumibilmente nel 2140
~)in altre parole, il limite prestabilito, fa parte dei concetti fondamentali.
l mining, l'attività di generazione di bitcoin, avviene nell'ambito del Proof of Work.
L'operazione è in sintesi un attacco brute force la cui difficoltà varia dinamicamente. Chi fa mining
cerca di arrivare prima degli altri alla risposta, e guadagnarsi così una commissione (una frazione
dei nuovi bitcoin emessi). Per ottenere il primo bisogna appunto "dimostrare di aver fatto il lavoro",
che è grossomodo la traduzione di Proof of Work: vale a dire produrre con il proprio computer, o
insieme di molti computer, un numero (detto nonce) che dimostri il successo. Il primo minatore a
trovarlo ottiene il premio.
Questo sistema è estremamente costoso in termini di potenza richiesta, dal momento che la
probabilità di vincere la mining reward dipende dal rapporto fra la potenza hardware (hashing
power, HP) locale e quella complessiva. Fatta 100 la potenza totale di tutti i computer che fanno
mining, dunque, avrà più probabilità di vincere chi ne ha la maggiore percentuale.
Negli anni, come sappiamo, questo ha generato una notevole "corsa all'hardware", di cui purtroppo
risent(iva) anche chi vuole semplicemente comprarsi un computer nuovo. Se non fosse per le
criptovalute, infatti, probabilmente le schede grafiche costerebbero molto meno. (P.S. .. ora sono
tornate a prezzi pre-crisi ) Non solo: i computer dediti al mining consumano un quantitativo
spropositato di energia elettrica: secondo le stime la rete di Bitcoin arriverà a consumare quanto
l'intera Danimarca entro il 2020. Non esattamente eco-friendly.
Per questo motivo alcune criptovalute stanno iniziando a implementare un algoritmo concorrente: il
Proof of Stake. In particolare, nel 2018 è passato il rivale numero uno di bitcoin nell'immaginario
collettivo: ether e la sua piattaforma Ethereum.
La differenza sostanziale con il Proof of Work è che questo differente algoritmo del consenso non
richiede un quantitativo esagerato di CPU/GPU lanciate a tutta birra nella ricerca del «nonce»
corretto. È infatti sufficiente una connessione stabile a Internet e un RaspberryPi, a patto che però si
riesca a salvare l'intera Blockchain Ethereum. Sarà dunque necessario collegare un HDD/SSD
esterno al Raspberry.
Cosa cambia fra PoW e PoS? Nel secondo la probabilità che proprio tu riceva l'incarico di
confermare il blocco e quindi ricevere il premio dipende dal rapporto fra la quantità di ether in tuo
possesso che decidi di mettere nello stack e la quantità di ether della collettività degli utilizzatori di
ethereum.
In sostanza è più o meno una lotteria: Tizio mette 10 ETH in Casper, e Caio 20. Allora Caio avrà il
doppio delle probabilità di vincere il premio, come se avesse comprato due biglietti mentre Tizio ne
ha comprato uno solo. Realmente è un po' più complesso di così, ma il concetto di base è quello.
Tale sistema rende dunque superfluo il sorgere di enormi mining farm. Il mining diviene sulla carta
nuovamente a portata di tutti, e non solo di chi può permettersi di unire decine, centinaia o persino
migliaia di schede video. Un problema che tra l'altro fa vacillare il concetto stesso di
decentralizzazione.
Ovviamente, come sempre, non è tutto oro quel che luccica. Un sistema di questo tipo potrebbe
creare gravissime ineguaglianze sul lungo periodo: chi possiede grandi quantitativi di ether diviene
sempre più ricco, ed ecco che la decentralizzazione ne risente nuovamente come avveniva
nell'esempio di prima
Ma qualora lo scenario dovesse delinearsi davvero in questa maniera, e qualora ethereum dovesse
davvero riuscire nel suo scopo di diventare la blockchain dominante quale sarebbe in realtà il
Criptovalute e Blockchain, ovvero: la nuova "corsa all'oro" - Duemilaottonews
risultato finale? Poche migliaia
                             aia di persone controllerebbero il "computer globale"
                                                                            globa che a quel punto
di decentralizzato non avrebbe
                             be mo
                                 molto. Sarebbe una situazione tanto diversa
                                                                          ersa da quella che viviamo
oggi dove 5-6 aziende hanno de facto
                                 fac un monopolio sui dati generati nel mondo?
                                                                          mondo
La competizione tecnologica sui pprotocolli e gli algoritmi che definirannoo il futuro
                                                                                fu     di Internet - e si
spera sarà un futuro decentralizzato
                             lizzato –

è solo agli inizi. Nessuno puòò deter
                                determinare oggi chi la spunterà

Il «Wallet»
«Wallet» : Un portafoglio di criptovalute
                                    cri          è un portafoglio digitale sicuro
                                                                             icuro usato
                                                                                     u      per contenere,
inviare e ricevere criptovalute
                              te com
                                  come bitcoin, ethereum etc.
Il «Wallet» è esattamente unn por  portafogli elettronico con tutte le credenziali
                                                                              ziali digitali
                                                                                    d        per accedere,
spendere e trasferire la criptovaluta
                                valuta. Potremmo dire che il wallet è il luogoo elett
                                                                                elettronico dove vengono
conservate le nostre chiavi crittogr
                               rittografiche, soprattutto quella privata.
I wallet possono essere desktop
                              ktop (W (Windows, Linux, MacOS), Mobile (Androidndroid) o Web. Un wallet
web collegato a Internet è intrinse
                              intrinsecamente meno sicuro di uno offline. Una cchiavetta USB viene
definita cold storage proprio perch
                                perché scollegata dalla Rete. C'è però il rischio
                                                                             chio di perdere fisicamente
il dispositivo (o che si guasti) e con esso tutto il denaro contenuto.
Sono in vendita (ad es. su Amazo mazon) appositi dispositivi dedicati (Ledgerer Nan
                                                                                 Nano, KeepKey, Trezor
etc.) dalla sicurezza quasi «assolut
                               ssoluta» da usare per importi «importanti»
I «Fork»
Criptovalute e Blockchain, ovvero: la nuova "corsa all'oro" - Duemilaottonews
Alcune tra le altre criptovalute oggi in circolazione sono, di fatto, dei fork della Blockchain
originaria Bitcoin.
Con il termine fork si indica in programmazione lo sviluppo di un nuovo progetto software che
parte dal codice sorgente di un altro già esistente ad opera di un gruppo di programmatori
Spesso il fork è dovuto a rivalità, conflitti personali e differenze di vedute tra gli sviluppatori di un
medesimo progetto che ad un certo punto decidono di separare le loro strade
Soft fork e hard fork
Con il termine soft fork si indica una scissione che si attua dando vita ad una versione aggiornata
del protocollo blockchain compatibile con le versioni precedenti
    • Il soft fork mette in atto un cambiamento reversibile che permette la partecipazione alla
        blockchain anche a tutti quei nodi che per varie ragioni decidono di non effettuare
        l’aggiornamento
    • Con hard fork invece si indica un cambiamento irreversibile e per tale ragione si distinguono
        in fork pianificati (planned) o frutto di una scissione (contentious)
Nel primo caso (hard forkplanned) non si tratta di un vero e proprio fork ma di un aggiornamento
NON retrocompatibile del protocollo: il cambiamento è quindi pianificato
Nel secondo (hard forkcontentious) si arriva infatti ad una scissione della blockchain e tipicamente
alla creazione di una nuova criptovaluta
Le ragioni sono diverse ma principalmente insanabili dissidi interni nella comunità degli
sviluppatori, ad es. garantire un maggior equilibrio della blockchain attraverso modifiche che ad es.
introducano meccanismi in grado di disincentivare una eccessiva concentrazione dei miner

Alcuni fork di bitcoin
    • Namecoin
    • Bitcoin Cash
    • Bitcoin Gold
ALTCOINS: Non solo bitcoin
Sempre più persone (sono) interessate a investire in criptovalute e il valore delle singole monete è
(cresciuto moltissimo) negli ultimi tempi. Non solo bitcoin, che ha superato in alcuni momenti
quota 16mila euro, ma anche molte altre - notevoli le prestazioni di bitcoin cash o di ripple. E poi
assistono a "crolli" altrettanto spettacolari, come quello di fine 2018.
Chi si avvicina a questo mondo spesso e volentieri ci vede solo un sistema di finanza alternativo. Il
che è probabilmente vero, ma ci si dimentica che dietro a ognuna di queste criptovalute (ce ne sono
circa 1900) c'è un preciso progetto.
Più o meno credibile, più o meno affidabile, più o meno sostenibile. E l'affidabilità a lungo termine
dell'investimento, al netto delle speculazioni che durano poche ore, dipende proprio dal progetto
rappresentato dalla moneta. Ecco perché è opportuno approfondire un po' che cos'è quella monetina
digitale che si sta comprando.
L'idea alla base è quella di creare una moneta che sia sicura e anonima, e adatta all'uso quotidiano.
Si tratta di un progetto a lungo termine, dunque, pensato per quell'epoca in cui le criptovalute
saranno utilizzabili come oggi lo è il denaro tradizionale. Un'idea che guarda al futuro, certo, ma
qualche negozio che accetta XVG (Verge) esiste già oggi (pure pornhub ) ed è messo in bella
mostra sul sito (anche perché la lista non porta via molto spazio).
Oltre alla sicurezza e all'anonimato, affinché ciò sia possibile è necessaria anche la velocità. Al
momento una transazione in bitcoin, per fare l'esempio della più famosa, richiede molti minuti, ore
persino. Naturalmente non è compatibile con l'idea di farci la spesa o di pagare il caffè al bar.
Criptovalute e Blockchain, ovvero: la nuova "corsa all'oro" - Duemilaottonews
Parte 3
Le prime 25 criptovalute per capitalizzazione
Ormai quasi tutti abbiamo sentito parlare di bitcoin. Meno persone però sanno che BTC non è
l'unica criptovaluta esistente, seppure ha il merito di essere la più anziana, la più famosa e quella
con la maggiore capitalizzazione di mercato. Vale a dire quella che rappresenta il maggior valore
equivalente: se tutti i BTC fossero scambiati in euro, infatti, varrebbero oltre 60 miliardi di euro.
Creata da uno sviluppatore anonimo nel 2008, bitcoin (BTC) è la criptomoneta più famosa al
mondo oltre ad essere la più vecchia. Anzi per molti è sinonimo di criptovalute. L'obiettivo
dichiarato era creare un sistema valutario che potesse funzionare senza banche né stati, affidandosi
direttamente agli scambi tra persone.
Ethereum (ETH) si potrebbe definire la criptomoneta di seconda generazione più importante, o se
non altro quella con la maggiore capitalizzazione. La grande promessa in questo caso è una
blockchain programmabile "turing completa" che permette agli sviluppatori di realizzare
applicazioni decentralizzate, dette dapps.
La storia di bitcoin Cash (BCH) è piuttosto curiosa. Questa moneta esiste solo da poco ed è una
sorta di "genesi spontanea" nata dalla stessa Bitcoin. In estrema sintesi, è uno sdoppiamento dei
BTC (Fork) nato dall'esigenza di un sistema più snello e adatto ai commercio vero e proprio. Il
bello è che chiunque possedesse dei Bitcoin si è trovato da un giorno all'altro con lo stesso valore in
BCH. Se oggi ho 10 BTC, domani ho (avuto) anche 10 BCH. Mica male!
Altre criptovalute
Ripple (XRP) è il più significativo tra i progetti di criptomoneta con uno scopo vero e proprio. Nel
concreto, questa moneta si propone come alternativa al sistema bancario SWIFT. Diverse banche
nel mondo stanno già facendo esperimenti e i risultati sono interessanti. L'idea è che se due banche
in due diversi paesi devono passarsi valuta possono farlo con Ripple, godendo di costi e tempi
minori.
Litecoin (LTC) è stata tra le prime crypto a trovare successo dopo BTC, ed è molto simile a
quest'ultimo. Come il nome lascia intuire, la differenza sta nel fatto che si tratta di una moneta
"leggera". Ciò significa, soprattutto, un tempo più breve tra un blocco e l'altro (2,5 minuti contro 10
minuti). Ma anche un diverso algoritmo crittografico, Scrypt, che tende a favorire i sistemi con
grande quantità di RAM. La conferma delle transazioni con LTC avviene molto più rapidamente
rispetto a BTC
Dash (DASH) è una crypto il cui progetto punta direttamente all'uso reale e alla sostituzione del
denaro tradizionale. Il sito ufficiale mette dunque in bella vista le opzioni per spendere DASH in
cambio di servizi, dal vino all'affitto. Il successo di DASH dipenderà in buona parte anche dal
numero di partner. Altro dettaglio importante è il fatto che Dash usa un sistema ibrido PoW/PoS,
che insieme ad altri accorgimenti rende le transizioni istantanee.
Capitalizzazione
Bitcoin: 21 milioni al massimo in circolazione, ogni 4 anni il numero di bitcoin emessi si dimezza
(il numero massimo sarà raggiunto presumibilmente nel 2140)
Litecoin: 84 milioni al massimo in circolazione
Ethereum: la produzione è legata al tasso di inflazione, quindi non è un numero fisso
DASH: 19 milioni al massimo in circolazione (stimato, non è possibile avere il numero esatto)
Ripple: 100 miliardi
Elenco criptovalute per capitalizzazione
Da cosa dipende il valore delle criptovalute
Il valore di una valuta dipende solitamente da un altro «asset» o dalla sua «fama»
Molti stati usano le cosiddette valute «FIAT» , il cui valore dipende solo dalla fiducia che gli utenti
hanno verso l’autorità emittente, per es. su quanto possa essere «solvente».
Ad esempio il $ ora non è più coperto dall’oro, non ha un valore «intrinseco» ma viene usato perché
viene accettato da tutti e la gente ha fiducia nell’emittente, cioè gli USA
Anche le criptovalute non hanno valore intrinseco, il loro valore deriva dalla confidenza che ha la
gente ad usare quel network e da quanti lo accettano
Le criptovalute però derivano il loro valore anche dal loro uso, essendo possibile il loro accumulo
senza la intermediazione di terze parti ed il fatto che possono essere inviate velocemente in
qualunque posto del mondo quasi senza spese
I maggiori fattori che influenzano il prezzo sono:
     • La capitalizzazione di mercato della criptovaluta
     • Il volume degli scambi
     • Influenza di terze parti (soprattutto per quelle a bassa capitalizzazione di mercato)
     • Costi di transazione
Gap tra Bid e Ask
Bid-Ask Spread. Differenza tra il prezzo bid (denaro) e il prezzo ask (lettera) praticato da un
dealer. Il prezzo bid è il prezzo al quale il dealer è disposto ad acquistare uno strumento finanziario.
Il prezzo ask è quello al quale il dealer è disposto a vendere uno strumento finanziario.
Codacons ricorda che: «Il potere del piccolo risparmiatore nel determinare il prezzo è praticamente
zero in quanto sono i trader sui mercati professionali a dettare le regole e i rischi sono veramente
molti»
Le monete alternative come quelle virtuali, non sono legate a Stati e quindi non hanno una
convenzione o un corrispettivo sottostante, non vengono garantite da niente e da nessuno; né dal
gettito fiscale, né dall'oro e neanche dai diritti sui beni. Possono «sparire» da un giorno all’altro con
perdita di tutto il capitale investito
ICO di criptovalute, guadagni da sogno per chi rischia
L'economia delle criptovalute si è evoluta molto in fretta e sta attraversando ora una notevole fase
di cambiamento
Tra le grandi novità degli ultimi tempi ce n'è un'altra che merita attenzione, vale a dire il fenomeno
delle ICO
L'acronimo sta per Initial Coin Offering, che traslato dall'inglese diviene offerta iniziale di monete
È dunque assimilabile ad una IPO, ovvero ad un'offerta pubblica iniziale di azioni come avviene in
Borsa? Non esattamente. Una IPO presuppone un preventivo avviso alla Consob unitamente alla
specificazione di ogni dettaglio riguardante tale emissione: vanno forniti i nominativi dei soggetti
che parteciperanno alla quotazione, il ruolo di ognuno, e le caratteristiche dell'offerta. La procedura
è piuttosto lunga, vincolata a leggi molto precise. Non è minimamente possibile bypassarla al fine
di distribuire equity a soggetti emettendo criptovalute.
Una ICO è invece una procedura non regolata. Tramite la procedura si possono vendere criptovalute
o criptotoken. La differenza è che una criptovaluta (come bitcoin per esempio) rimanda all'uso di
una Blockchain proprietaria. Un criptotoken invece si fa con una Blockchain terza come per
esempio quella di Ethereum (per i criptotoken). Tale distinzione non è affatto banale: un criptotoken
si può realizzare in poche decine di minuti e può essere emesso letteralmente da chiunque.
Una criptovaluta invece presuppone molto più lavoro: è necessario infatti programmare interamente
una blockchain proprietaria.
Scelta delle ICO
I guadagni (o le perdite) dipendono dalla «volatilità» delle ICO
E’ importante comprendere che valutare una cripto in base al suo prezzo non è corretto, ma va
valutata per la sua capitalizzazione
Ad esempio, se vedi una moneta con una capitalizzazione di mercato molto piccola e ritieni che sia
un progetto davvero valido ... pensi che le persone realizzeranno il potenziale della moneta in futuro
... puoi comprare quella moneta. In futuro, quando più persone la comprano, aumenta la
capitalizzazione e più valore avrà la tua moneta. Il prezzo è correlato alla quantità e ogni moneta ha
una quantità diversa, quindi sarebbe sbagliato misurare una moneta in base al suo prezzo.
ICODrops
Prospettive delle criptovalute
Spesso si sentono frasi come "Il bitcoin rimpiazzerà le valute avente corso legale negli Stati, e ci
renderà indipendenti dalle banche!". Sicuramente è una possibilità, e molti ne sono profondamente
convinti - e sperano che le crypto arrivino un giorno alla diffusione capillare dell'Euro o del
Dollaro, sostituendole del tutto. Ma è davvero possibile? E se dovesse succedere, come sarebbe lo
scenario risultante?
Nessuno possiede la sfera di cristallo, ma agli scettici bisogna sempre ricordare alcuni esempi:
trent'anni fa sarebbe stato impensabile fare il check-in per il volo da casa propria (figuriamoci con il
telefono), o fare la spesa spaparanzati sul proprio divano. La lista di cose che trent'anni fa sarebbero
state fantascienza è potenzialmente molto lunga. Dunque, estrema cautela prima di dire
"impossibile".
Potrebbe anche essere, dunque, che le "nuove valute" sostituiscano quelle tradizionali. Proviamo a
immaginare che cosa significherebbe. Un tale scenario sarebbe auspicabile? Porterebbe più pro che
contro? Dove penderebbe la bilancia se non esistesse un controllo centralizzato?
Il ruolo della banca centrale
Innanzitutto è interessante puntualizzare che ci sono state epoche dove non erano presenti banche
centrali, e non sono state esattamente periodi floridi ed equi per l'umanità. Le banche centrali
comparvero nel XVII secolo. Inizialmente erano banche che facevano gli interessi del sovrano poi,
progressivamente, si sono avvicina
                                vicinate sempre più ai mandati di oggi: garantirentire la
                                                                                       l stabilità dei prezzi,
e possibilmente una crescita dell'ec
                                dell'economia.
Le banche centrali svolgonoo infa infatti un ruolo cruciale a livello macroecono economico: esercitano un
diretto controllo sui tassi di interes
                               interesse e la quantità di moneta in circolazione.
                                                                                one. E perché è importante
controllare il quantitativo dii mon
                                  moneta in circolazione? Perché l'economia,      ia, se lasciata operare in
autonomia può creare forti disagi
                               isagi alle
                                      a popolazioni.
Viene facile comprendere come   ome m mai: pensiamo alla crisi del 2008 scaturitaturita dalle concessioni di
mutui a clienti che non sarebbero
                               bbero mai stati effettivamente capaci di ripagarli,
                                                                                garli, mmanifestatasi in tutta
la sua violenza con il collassoasso did Lehman Brothers. Quest'ultimo evento    ento ccatastrofico causò la
diffusione di esternalità negative
                               ative ccosì forti da condurre in recessione primama gli USA, poi altri Stati
del mondo. Immediatamente vennerovenne presi provvedimenti, con tassi di interesse
                                                                                teresse portati prima a zero
e poi addirittura in territorioio neg
                                   negativo, in modo tale da scoraggiare lee banche banc commerciali dal
detenere depositi presso la Banca
                                anca Centrale
                                      C         di riferimento.
Oltre a ciò vennero adottate misur
                                misure straordinarie come il Quantitative Easingasing (QE), manovra che -
semplificando molto - consiste ste nell'acquisto
                                    nel            di titoli di Stato con stock di moneta
                                                                                    mon stampati ad hoc.
L'idea era che così facendo le banche
                                   ban      commerciali avrebbero avuto un forte incentivo
                                                                                       in        ad investire
tutta quella nuova liquidità nell'economia
                                nell'ec          reale concedendo mutui e finanzian
                                                                                 anziando imprese, così da
stimolare la ripresa economica.

Il grafico illustra la variazione
                                ne del quantitativo di asset in possesso dellee banche
                                                                                banc centrali durante i
QE. Si nota come abbia assunto  unto ppraticamente la forma di una retta con pend
                                                                                pendenza positiva, tale è
stata la costanza di tale intervento
                               vento di iniezione di liquidità. La Banca Centrale
                                                                              trale Europea
                                                                                    E         ha acquistato
per tutto il 2018 titoli per un contro
                                controvalore pari a 30 MLD di Euro al mese.
Interventi di questo tipo hanno no fun
                                   funzionato molto bene in determinate economi
                                                                             onomie; quella tedesca per
esempio si è ormai del tutto ripresa,
                                ripres quella statunitense ha un tasso di disoccup
                                                                              soccupazione ormai vicino
al 5%, quasi piena occupazione.one. AAltrove hanno portato meno benefici, eloquen
                                                                              oquente è il caso dell'Italia
con un PIL ancora al di sottoo del m massimo registrato immediatamente prima ima della
                                                                                   de crisi. Ma contano
anche dinamiche esterne alle politi
                                 politiche delle Banche Centrali e non ha sensoso approfondirle
                                                                                   ap             in questo
luogo.
Dopo questa premessa, quel      el che
                                    ch bisognerebbe considerare è: in un'econ  n'economia perfettamente
decentralizzata senza controllollo alc
                                   alcuno sullo stock di moneta che rimane totalm
                                                                             totalmente indipendente da
congetture economiche, si starebbe
                               arebbe effettivamente meglio? Forse, ma sembra  bra po
                                                                                    poco probabile.
Se le banche centrali non avessero
                               essero messo in atto tali manovre la crisi avrebbe
                                                                              ebbe ppotuto rendersi anche
più dolorosa e soprattutto perdurar
                                rdurare più a lungo. Il problema può manifestarsi
                                                                             starsi anche
                                                                                     a      al contrario: in
un'economia troppo "allegra"" possono
                                  poss      svilupparsi problematiche opposte te come
                                                                                  com quelle relative ad
aumenti repentini dell'inflazione,
                                ione, vero assassino silenzioso del risparmio io e ddell'investimento (ma
che giova a ridurre il debito).. Anche
                                 Anch in tal caso una Banca Centrale può interve
                                                                              ntervenire, questa volta nel
senso opposto a quello descritto
                               itto in precedenza.
Parte 4
Le nazioni le adotteranno ?
Veniamo ora all'attualità: è notizia di un po’ di mesi fa l'interessamento della Banca Centrale di
Russia all'emissione di un "Cryptorublo". Dichiarazione d'intenti seguita a quella che sanciva il ban
delle altre criptovalute nel paese.
Ma perché questo ostracismo? La risposta è banale: non esiste banchiere centrale che non tema
l'ascesa delle cyptocurrencies. Fermarle da un punto di vista tecnologico è molto difficile, forse
impossibile, e le conseguenze sono o potrebbero essere quelle descritte.
La realtà è che una diffusione capillare di bitcoin, monero, litecoin o verge manderebbe in soffitta le
possibilità di mettere in atto vere politiche economiche, lasciando dunque l'economia russa in balìa
di sé stessa e del mercato.
La criptovaluta di Stato sarà 100% pre-mined e con tutta probabilità funzionerà su una Blockchain
proprietaria realizzata ad hoc. Ciò consentirà allo Stato di conoscere in ogni momento la ricchezza
di qualunque cittadino ed eventualmente di effettuare qualsiasi tipo di tassazione a costo zero alla
quale non potrà opporsi nessuno.
Attenzione, non si tratta affatto di pura teoria economica: sotto il mandato di Margaret Thatcher
ogni cittadino britannico venne tassato per il solo fatto di possedere la facoltà di votare ed essere
iscritto ad una lista politica. Passò alla storia come "Poll tax". Qui in Italia abbiamo avuto a volte le
imposte "una tantum" - in molti ricorderanno il prelievo forzato a livello "predatorio" del Governo
Amato fatto a danno dei nostri conti correnti, tra il 9 e il 10 luglio 1992.
Certamente delle valute fiat su blockchain consentirebbero un azzeramento dell'evasione fiscale ed
un'emersione di nero e sommerso, ma chi insegnerebbe come usarle e spenderle ai cittadini più
anziani scarsamente a proprio agio con la tecnologia?
Petro: una criptomoneta in Venezuela (già fallita)...
Una criptomoneta per uscire dall'accerchiamento e sfuggire alle sanzioni finanziarie ed economiche
volute dagli USA, che negli ultimi mesi hanno messo in ginocchio la moneta nazionale, il bolivar: è
quanto ha annunciato durante la sua trasmissione domenicale "Los domingos con Maduro" il
presidente del Venezuela Nicolas Maduro.
Negli ultimi mesi infatti a causa delle sanzioni la situazione economica del paese latino-americano è
al tracollo, e il default è vicino. Il bolivar infatti come detto è stato vittima di una inflazione
vertiginosa, 250% in più rispetto all'anno scorso, e non è quindi più' utilizzabile per gli scambi
internazionali. Dal primo luglio scorso inoltre il salario minimo mensile è crollato drasticamente,
attestandosi a circa 97 mila bolivar, l'equivalente di 28 euro.
Da qui l'idea di affidarsi a una moneta virtuale, il petro, che dovrebbe essere garantita dalle risorse
minerarie del paese: petrolio, gas, oro e diamanti. "Questo ci permetterà di intraprendere nuove
forme di transazioni finanziarie internazionali, per lo sviluppo economico e sociale del nostro
paese", ha annunciato Maduro, "e lo faremo con l'emissione di una criptomoneta, basata sulla
riserva di ricchezza venezuelana".
Annuncio fatto, ma non è chiaro con quale risultato a distanza di vari mesi...
Infatti:
Dopo il fallimento della moneta virtuale Petro, presentata a febbraio, la Banca Centrale del
Venezuela punta sui bitcoin per finanziare la crisi del Paese. Come rivelato da Bloomberg, l’istituto
starebbe conducendo dei test per verificare la possibilità di incamerare bitcoin ed ethereum, che
permetterebbero alla compagnia petrolifera nazionale Petroleos de Venezuela di pagare i propri
fornitori. Anche se non è chiaro come la compagnia abbia ottenuto risorse in valute elettroniche, la
speranza è che queste possano essere utilizzate e coperte dall’istituto nazionale, dal momento che le
principali banche mondiali diffidano dal fare affari nel Paese a causa della sua instabilità.
 Secondo fonti citate dalla testata, i tecnici della banca starebbero anche studiando la possibilità di
annoverare le valute digitali (la cui unità di misura è il gettone, dall’inglese token), tra gli asset
esteri del Paese, che hanno raggiunto il minimo storico di 7,9 miliardi di dollari. L’isolamento del
Paese e le sanzioni inflitte contro Maduro dagli Stati Uniti hanno inciso profondamente sulla
situazione in Venezuela, che sta oggi affrontando la più dura crisi economica della storia.
 Anche rimanendo volatile, il bitcoin ha segnato quest’anno un aumento del 130 per cento del suo
valore rispetto all’anno scorso, portandolo a 7,342.56 euro (al 30 settembre). Tuttavia, negli ultimi
quattro giorni la valuta ha perso circa il 20 per cento. Un ethereum invece vale 157.26 Euro. Allo
studio dei tecnici anche la possibilità di utilizzare le criptovalute su asset esteri - le riserve
internazionali, composte da bond e depositi presso altri Paesi - che oggi ammontano a 7,9 miliardi
di dollari, il punto più basso degli ultimi trent’anni.
 Come spiega Bloomberg, la compagnia petrolifera sta avendo gravi difficoltà a essere pagata in
modo convenzionale dai propri clienti, dal momento che le sanzioni scoraggiano le banche che
dovrebbero fare da intermediarie. Il mese scorso, Petroleos de Venezuela ha ricevuto la gran parte
di un pagamento di 700 milioni di dollari in yuan cinesi....

La Cina pronta a lanciare una criptovalutanazionale.. ed anche l'Iran
La Cina sta per lanciare una sua criptovaluta che a differenza del bitcoin sarà interamente sotto il
controllo del governo
La data ufficiale non è ancora stata rivelata ma sarebbe già "in corso"
Lo scopo è sempre lo stesso: cercare di diminuire la dipendenza della propria economia dal dollaro,
anche se l'obiettivo più ambizioso sarebbe quello di creare una piattaforma "mobile" per sostituire
completamente il "denaro liquido" circolante nel territorio. Naturalmente lo stato potrà aumentare il
controllo su tutto...
Pensione con le criptovalute ?
Avrò la pensione? A che età? Quando potrò smettere di lavorare? Quanto prenderò? Potrò vivere
dignitosamente? Queste domande ce le facciamo quasi tutti, e le risposte purtroppo o non ci sono o
sono scoraggianti.
E allora che si fa? Beh, molti hanno deciso di ricorrere a strumenti integrativi offerti in genere da
banche e assicurazioni. Si paga un po' di più per avere un reddito migliore quando sarà il momento.
Nemmeno in questo caso ci sono garanzie assolute, sono pur sempre prodotti finanziari. Sono
tutelati da alcune garanzie legali, ma non bisogna pensare che siano una protezione assoluta.
Oggi esiste un'altra possibilità, le criptovalute. Solo a vedere la parola a qualcuno viene la pelle
d'oca, e c'è chi starà già scrivendo "bolla bollabolla" nei commenti. Ma a ben guardare, forse non è
più rischioso costruirsi una pensione su Bitcoin che farlo tramite un'assicurazione. Perché anche
assicurazioni e banche possono fallire e lasciarti in braghe di tela; anche un intero Stato, se è per
quello.
Stabilito che niente è assoluto e che nessun investimento è garantito al 100%, le criptovalute
rappresentano una via possibile per garantirsi una pensione dignitosa.
Pensione con le criptovalute : Perché è una buona idea
Costa poco. Si può partire anche con solo qualche decina di euro, se non si ha di più. E aumentare
il capitale un po' alla volta se e quando è possibile. Rispetto a un piano pensionistico è un bel
vantaggio per chi è molto giovane e non ha un reddito stabile - dunque non potrebbe pagare una rata
mensile fissa. Ci sono delle commissioni da pagare per ogni transazione, ma in genere sono
contenute.
Si risolve il problema della sfiducia verso banche, Stati e dirigenti politici. Le criptovalute si
basano si sistemi matematici quasi impossibili da manipolare. Un soggetto unico che avesse
interesse a far fallire un certo progetto non sarebbe in grado di farlo, o solo in condizioni quasi
proibitive.
Vasta scelta. Esistono valute più affidabili di altre: Bitcoin, Ethereum, Bitcoin Cash, Ripple, ZCash
e alcune altre valute hanno raggiunto una notevole solidità. Investire in queste dovrebbe garantire
una buona resa almeno a medio termine.
È come un conto risparmio vecchio stile. Non serve fare transazioni ogni giorno, con ritmi
forsennati tipo Di Caprio in The Wolf of Wall Street. Si può tranquillamente comprare una valuta e
aspettare, controllando di tanto in tanto come va.
Resa maggiore. Rispetto al normale mercato azionario, un investitore può realizzare profitti
maggiori in meno tempo. Lo stesso vale per il risparmiatore che vuole farsi il classico materasso.
È sempre più semplice. Registrarsi a un exchange e cominciare a fare trading richiede pochi minuti
e pochissime competenze.
Motore di cambiamento sociale. Come abbiamo avuto modo di affermare in altri articoli, la
tecnologia Blockchain e il concetto di denaro senza banche e senza stati ha un potenziale
rivoluzionario. Si può decidere di sposare un'idea, insieme all'investimento
Pensione con le criptovalute : Perché non è una buona idea
Siamo al Far West. Ci sono centinaia di criptovalute e sono tutte instabili. Probabilmente i governi
del mondo interverranno in qualche modo, o almeno ci proveranno, ma per ora l'oscillazione del
valore è in gran parte (se non totalmente) imprevedibile. Fare previsioni sui mercati tradizionali è
un po' più semplice.
La pagliuzza corta. Una qualsiasi criptovaluta potrebbe crollare da un giorno all'altro, anche
l'intero mercato. C'è chi uscirà in tempo e ci guadagnerà e chi si ritroverà in fondo alla fila, senza
niente a cui aggrapparsi. La volatilità è il rischio di ogni investimento, ma qui è (molto) maggiore.
Anarchia. Più o meno chiunque può creare una nuova Crypto, o aprire un nuovo exchange. Capire
chi è affidabile e dove c'è convenienza può essere un lavoro a tempo pieno.
Complessità. Se entrare in partita è questione di pochi minuti, padroneggiare il campionato richiede
molto studio. Bisogna investire tempo e risorse personali che non tutti hanno. Probabilmente i
consulenti specializzati diventeranno sempre più numerosi, al pari di quelli che offrono servizi in
borsa.
Nessuna assicurazione. Il denaro digitale fa gola ai ladri quanto quello tradizionale. Ma se vi
rubano tutto, non ci sono programmi di garanzia a cui appellarsi. Con il denaro su un conto corrente
bancario se un rapinatore porta via i contanti ci rimette la banca, non tu.
Maggiore volatilità. Rispetto al normale mercato borsistico, le Crypto sono ritenute maggiormente
volatili. Succede spesso che ci siano rialzi o cali a due cifre nel giro di 24 ore. Molti suggeriscono,
per questo, di aspettare a lungo per compensare.
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