Auguri di un Sereno Natale a tutti - Redacon

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N° 4 - Dicembre 2021 periodico - Responsabile e Proprietario: Romagnani don Pietro - Redazione: via G. Di Vittorio, 21 - 42035 Felina (RE)
Stampa: Nuovappennino società cooperativa sociale - Felina (RE) - Autorizzazione della Curia Diocesana di Reggio Emilia n° 315/92 A del 27.11.1992

          Auguri di
   un Sereno Natale a tutti
Lettera del Parroco
      arissimi, Vi scrivo nell’imminenza        disposto a donare la vita.
C     di un nuovo Natale, in un periodo di
ancora dense nubi sul nostro futuro, sia
                                                Nel celebrare il Natale quest’anno siamo
                                                ancora più aiutati a vivere questa frater-
personale che comunitario. La pandemia          nità e questa interdipendenza reciproca di
COVID non ci abbandona e continua a             popoli e nazioni. Ciò che riguarda il più
richiedere comportamenti di massima             sperduto abitante del pianeta non riguarda
attenzione per la tutela sia della nostra       solo lui, ma l’umanità intera in un circolo
salute che per quella degli altri. Conti-       che può essere positivo o negativo in base
nuano a scoppiare qua e là tumulti dovuti       alle scelte di ogni singolo stato. Nessuno
ad una presunta pretesa di libertà, quasi       può dire non mi riguarda o non mi inte-
ognuno fosse un’isola con una esistenza         ressa, perché riguarda e interessa tutti.
autonoma completamente staccata da              Tutta l’umanità.
quella degli altri. Questa pandemia ci ob-      Ma soprattutto secondo ciò che vediamo
bliga a riconoscere che questi rigurgiti di     realizzato nel Natale, siamo chiamati a
individualismo devono essere totalmente         metterci al servizio reciproco per la vita e
superati. E ciò è possibile farlo partendo      il bene di tutti. Buon Natale.
dall’uomo stesso che non si realizza, che
non trova compimento in se stesso, ma                                            Don Pietro
solo in unione con altri in coppia, fami-
glia, società.                                   Uno solo è il vostro Maestro e voi siete
Ecco la strada da percorrere. Ma ancora          tutti fratelli.
di più la pandemia ci obbliga ad andare          Non chiamate nessuno sulla terra vostro
oltre i confini; quei confini che il virus       padre, perché uno solo è il Padre vostro,
non conosce e che supera nonostante tutte        quello che è nei cieli.
le chiusure che l’uomo può imporre, ar-          Non vi fate chiamare guide, perché una
rivando a contagiare da un capo all’altro        sola è la vostra Guida, il Cristo; ma il
della terra. In questo contesto risuona an-      maggiore tra di voi sia vostro servitore.
cora più pressante l’invito del Santo Pa-
                                                 Chiunque si innalzerà sarà abbassato e
dre nella Fratelli Tutti a riconoscersi tutti
fratelli e ad operare per esserlo realmente
                                                 chiunque si abbasserà sarà innalzato.
                                                 (Mt 23, 8b ss)
con le scelte e decisioni concrete sia delle
società che di ogni singolo individuo.
L’essere tutti fratelli risuona anche nel
Natale a cui ci prepariamo, nelle parole
dell’angelo ai pastori, in cui dichiara tutti   In copertina: Nora Zanelli, figlia di Giovan-
gli uomini amati dal Signore, uomini per        ni e Hilary Spadaccini, nata il 16 novembre
cui il Figlio è venuto e per cui poi sarà       2021.

2- Comunità
Nella Notte di Natale
                    Parola di Papa Francesco
I  n questa notte si compie
   la grande profezia di Isa-
ia: «Un bambino è nato per
                                                                      di Dio, figlia di Dio. Questo
                                                                      è il punto di partenza di
                                                                      qualsiasi rinascita. È questo
noi, ci è stato dato un figlio»                                       il cuore indistruttibile della
(Is 9,5).                                                             nostra speranza, il nucleo
                                                                      incandescente che sorregge
 • Ci è stato dato un figlio.                                         l’esistenza: al di sotto delle
Si sente spesso dire che la                                           nostre qualità e dei nostri
gioia più grande della vita                                           difetti, più forte delle ferite
è la nascita di un bambino.                                           e dei fallimenti del passato,
È qualcosa di straordinario,                                          delle paure e dell’inquietu-
che cambia tutto, mette in         2,11). Per me, per voi.            dine per il futuro, c’è questa
moto energie impensate e           Ma che cosa vuole dirci que-       verità: siamo figli amati. E
fa superare fatiche, disagi e      sto per noi? Che il Figlio di      l’amore di Dio per noi non
veglie insonni, perché porta       Dio, il benedetto per natura,      dipende e non dipenderà
una grande felicità, di fronte     viene a farci figli benedetti      mai da noi: è amore gratu-
alla quale niente sembra           per grazia. Sì, Dio viene al       ito. Questa notte non trova
che pesi. Così è il Natale: la     mondo come figlio per ren-         spiegazione in altra parte:
nascita di Gesù è la novità        derci figli di Dio. Che dono       soltanto, la grazia. Tutto è
che ci permette ogni anno di       stupendo! Oggi Dio ci me-          grazia. Il dono è gratuito,
rinascere dentro, di trovare       raviglia e dice a ciascuno di      senza merito di ognuno di
in Lui la forza per affrontare     noi: “Tu sei una meraviglia”.      noi, pura grazia. Stanotte,
ogni prova. Sì, perché la sua      Sorella, fratello, non perderti    ci ha detto san Paolo, «è
nascita è per noi: per me, per     d’animo. Hai la tentazione di      apparsa infatti la grazia di
te, per tutti noi, per ciascuno.   sentirti sbagliato? Dio ti dice:   Dio» (Tt 2,11). Niente è più
Per è la parola che ritorna        “No, sei mio figlio!” Hai la       prezioso.
in questa notte santa: «Un         sensazione di non farcela, il
bambino è nato per noi», ha        timore di essere inadeguato,       • Ci è stato dato un figlio. Il
profetato Isaia; «Oggi è nato      la paura di non uscire dal         Padre non ci ha dato qual-
per noi il Salvatore», abbia-      tunnel della prova? Dio ti         cosa, ma il suo stesso Figlio
mo ripetuto al Salmo; Gesù         dice: “Coraggio, sono con          unigenito, che è tutta la sua
«ha dato se stesso per noi»        te”. Non te lo dice a parole,      gioia. Eppure, se guardiamo
(Tt 2,14), ha proclamato San       ma facendosi figlio come           all’ingratitudine dell’uomo
Paolo; e l’angelo nel Vangelo      te e per te, per ricordarti il     verso Dio e all’ingiustizia
ha annunciato: «Oggi è nato        punto di partenza di ogni tua      verso tanti nostri fratelli,
per voi un Salvatore» (Lc          rinascita: riconoscerti figlio     viene un dubbio: il Signore
                                                                                       3- Comunità
ha fatto bene a donarci così      a dove ama la nostra condi-      quanto sono inutili tanti no-
tanto, fa bene a nutrire an-      zione umana: fino a toccare      stri capricci; e ne abbiamo
cora fiducia in noi? Non ci       con il suo amore concreto la     tanti! Il suo amore disarmato
sopravvaluta? Sì, ci soprav-      nostra peggiore miseria. Il      e disarmante ci ricorda che
valuta, e lo fa perché ci ama     Figlio di Dio è nato scartato    il tempo che abbiamo non
da morire. Non riesce a non       per dirci che ogni scartato      serve a piangerci addosso,
amarci. È fatto così, è tanto     è figlio di Dio. È venuto        ma a consolare le lacrime
diverso da noi. Ci vuole bene     al mondo come viene al           di chi soffre. Dio prende
sempre, più bene di quanto        mondo un bimbo, debole e         dimora vicino a noi, povero
noi riusciamo ad averne per       fragile, perché noi possiamo     e bisognoso, per dirci che
noi stessi. È il suo segreto      accogliere con tenerezza le      servendo i poveri amere-
per entrare nel nostro cuore.     nostre fragilità. E scoprire     mo Lui. Da stanotte, come
Dio sa che l’unico modo per       una cosa importante: come        scrisse una poetessa, «la re-
salvarci, per risanarci dentro,   a Betlemme, così anche con       sidenza di Dio è accanto alla
è amarci: non c’è un altro        noi Dio ama fare grandi cose     mia. L’arredo è l’amore» (E.
modo. Sa che noi miglioria-       attraverso le nostre povertà.    Dickinson, Poems, XVII).
mo solo accogliendo il suo        Ha messo tutta la nostra
amore instancabile, che non       salvezza nella mangiatoia        • Ci è stato dato un figlio.
cambia, ma ci cambia. Solo        di una stalla e non teme le      Sei Tu, Gesù, il Figlio che mi
l’amore di Gesù trasforma         nostre povertà: lasciamo che     rende figlio. Tu mi ami come
la vita, guarisce le ferite più   la sua misericordia trasformi    sono, non come mi sogno
profonde, libera dai circoli      le nostre miserie!               di essere; io lo so! Abbrac-
viziosi dell’insoddisfazione,                                      ciando Te, Bambino della
della rabbia e della lamen-       • Ci è stato dato un figlio.     mangiatoia, riabbraccio la
tela.                             Chi ha un bimbo piccolo,         mia vita. Accogliendo Te,
                                  sa quanto amore e quanta         Pane di vita, anch’io voglio
• Ci è stato dato un figlio.      pazienza ci vogliono. Oc-        donare la mia vita. Tu che mi
Nella povera mangiatoia di        corre nutrirlo, accudirlo,       salvi, insegnami a servire. Tu
una buia stalla c’è proprio il    pulirlo, prendersi cura del-     che non mi lasci solo, aiutami
Figlio di Dio. Sorge un’altra     la sua fragilità e dei suoi      a consolare i tuoi fratelli,
domanda: perché è venuto          bisogni, spesso difficili da     perché Tu sai da stanotte
alla luce nella notte, senza un   comprendere. Un figlio fa        sono tutti miei fratelli.
alloggio degno, nella povertà     sentire amati, ma insegna
e nel rifiuto, quando meritava    anche ad amare. Dio è nato
di nascere come il più grande     bambino per spingerci ad         © Copyright - Libreria Editrice
re nel più bello dei palazzi?     avere cura degli altri. Il suo   Vaticana
Perché? Per farci capire fino     tenero pianto ci fa capire

4- Comunità
DON CREARDO
         ovunque e sempre “missionario”
L’     11 novembre scorso, dopo un mese di
       sofferta malattia, è morto don Creardo
Cabrioni, nativo di Boastra, 88 anni di età,
62 anni di sacerdozio. Di lui hanno parlato
a lungo tutti i media reggiani riportando i
dati salienti della sua biografia diffusi dal
comunicato stampa della Diocesi: 14 anni di
formazione seminaristica di cui 11 a Marola;
poi la trafila dei sacerdoti novelli di quel
tempo come collaboratori delle maggiori
parrocchie. E, subito, il fatto che in don
Creardo si evidenziano doti particolari di
educatore che lo portano ad essere direttore
spirituale degli Artigianelli (1962-1965)
e doti di intraprendenza e di coraggio che
inducono il vescovo monsignor Baroni ad
affidargli la fondazione della nuova parroc-
chia del Preziosissimo Sangue nella periferia
di Reggio (1965-1968).
Nel 1965 la Diocesi si apre alle missioni in        La morte lo ha raggiunto all’alba di un
Brasile. Per i sacerdoti e i laici reggiani è una   giorno simbolico: la festività di San Martino
esperienza pionieristica, tutta da sperimen-        di Tours, il santo che, centurione dell’esercito
tare. Un compito che mette in crisi la for-         romano, incontrando il povero rattrappito
mazione tradizionale dei sacerdoti reggiani         dal freddo, gli dona metà del suo mantello.
e italiani. Don Creardo non si tira indietro        Un gesto che dice tutto il significato della
e parte anche lui. Resterà in Brasile undici        carità cristiana; che non è dare ai poveri quel
anni, dal 1968 al 1979. Ritornato, accetta di       di più che ci avanza, ma è condividere con
diventare parroco della Val d’Asta (Asta e          i poveri ciò che si ha e ciò che si è. Donare
Febbio) dal 1980 al 1986; del Ligonchiese           metà del suo mantello ha significato, per
(Piolo, Caprile, Cinquecerri, Montecagno,           Martino, donare al povero metà del suo
Casalino) dal 1986 al 1994; di Coviolo, pres-       calore e prendere su di sé metà del freddo
so Reggio (1994-2000). Dal 2000 al 2013 è           del povero. Una vera e propria condivisione
di nuovo in montagna, come collaboratore            che non finisce lì, ma va oltre, va all’anima,
pastorale delle sei parrocchie ramisetane.          perché Martino si immedesima nel povero,
A ottant’anni compiuti ritorna verso casa           si mette – come si suol dire – nei suoi panni
a spendere i suoi ultimi anni (i suoi ultimi        e inizierà quel percorso di conversione che
giorni!) come collaboratore dell’Unità Pa-          lo porterà ad essere monaco contemplativo,
storale di Carpineti.                               poi vescovo e missionario della Gallia.

                                                                                      5- Comunità
Guardiamo bene i fatti: anche la vita di don        monastica con don Giuseppe Dossetti sr in
Creardo si è svolta tutta sullo schema della        Israele, nel 1975 don Creardo, ritemprato
vita di San Martino. Studente ginnasiale di         «nelle energie spirituali e nella determi-
Marola, deve ripetere due anni. È vivace. Gli       nazione», si dedica a «una esperienza di
piace giocare al pallone. Fatica a star fisso sui   povertà totale», povero coi poveri, immerso
libri. Affronta a testa alta le punizioni in uso    totalmente nella loro vita per meglio aiutarli
nel seminario, soprattutto quella del “silen-       ad aiutarsi. L’esperienza accresce in lui il
zio”. Ma quella testa “alta” significa testa che    desiderio di solitudine e di preghiera.
pensa e riflette e comincia a vivere in modo        Si unisce a un eremita itinerante (camminano
sempre più intenso la preghiera quotidiana          con una grossa croce sulle spalle), abita in una
del seminarista: meditazione, messa, rosario,       capanna presso un affluente del Rio Grande,
visita al Santissimo Sacramento. Preghiera          passa di villaggio in villaggio, annuncia il
che non è un superficiale devozionismo, ma          Vangelo, insegna in scuole di villaggio così
ricerca della propria vocazione (sacerdotale        povere che, per scrivere, deve usare pezzetti
o laicale che possa essere), formazione a una       di legno come gessetti e la terra del pavimento
forte spiritualità ed esperienza della carità.      come lavagna.
Prete novello, è tra i più convinti “oblati”        In Italia qualcuno pensava che stesse diven-
istituiti dal Vescovo Beniamino Socche: preti       tando matto e se ne preoccupava seriamente.
decisi a donare se stessi nei compiti, anche        Tanto più che aiutare i poveri anche nel corpo,
più gravosi, a cui il Vescovo voglia chiamarli.     preoccupandosi della loro salute, della loro
Come gruppo falliranno, ma la predisposi-           istruzione, della loro elevazione sociale,
zione alla donazione di sé e all’obbedienza         voleva dire, per i “ricchi” fazenderos della
resteranno cardini della vita di don Creardo.       Bahia brasiliana, essere “comunisti” e subire
                                                    attentati (cioè fucilate) alla propria stessa vita.
Spirito di intraprendenza, attenzione               (E purtroppo era così anche per tanti reggia-
prioritaria ai poveri e interiorità quasi           ni, ignari della vera situazione del Nordest
monastica, mai sazia di preghiera e di medi-        brasiliano, ignari della vera “teologia della
tazione, caratterizzano l’esperienza missio-        liberazione” e perciò facili al credito di
naria brasiliana. Già da prete novello aveva        quanto propalato dalla stampa “padronale”
trovato gratificante per il suo sacerdozio la       brasiliana di quegli anni).
predicazione “missionaria” tra gli operai
delle principali fabbriche reggiane. Ma la          Tutto ciò è narrato dallo stesso don Cre-
grande differenza sociologica e culturale           ardo nelle sue lettere dal Brasile dalle quali
del Nordest brasiliano lo porta a rivedere le       il cronista lo riprende, parola per parola.
sue sicurezze. L’annuncio del Vangelo è un          Chiunque può leggerlo in un grosso libro di
fatto che riguarda tutta la persona umana, e        Sandro Spreafico del 1998 (Storia e Vangelo
non soltanto la sua “anima”. Come si può            nelle esperienze postconciliari dei missionari
predicare un Vangelo di salvezza a uomini           reggiani, Edizioni Cappelli, Bologna). Trova
e donne schiavizzati, sofferenti per la fame        ampia conferma nelle lettere e nei ricordi
di pane e di formazione umana, senza donar          degli altri sacerdoti reggiani missionari con
loro il proprio mantello, non solo metà, ma         lui in Brasile: don PierLuigi Ghirelli, don
anche tutto?                                        Eugenio Morlini, don Amedeo Vacondio
Rientrato in Brasile da una breve esperienza        e altri.

6- Comunità
È un'esperienza che va ricordata se si vuol       cambiamenti. Ben altro che segno di instabi-
capire a fondo la vita di don Creardo, il suo     lità, essi erano il segno della sua ubbidienza
viaggio a piedi da Reggio all’alta montagna       “oblativa” (cioè di donazione gratuita) al
portando a spalla la Croce, il suo eremitag-      vescovo e alle chiamate degli “ultimi”. Ai
gio a Boastra, le sue tasche e mani bucate        quali ha voluto rispondere anche con la
a riguardo dei poveri, la sua predicazione        volontà testamentaria di essere sepolto in
senza fronzoli ma soda e autentica come           uno dei più silenti cimiteri della Diocesi,
ogni credibile annnuncio del Vangelo, il          a Miscoso, dove nessun prete è mai stato
suo essere strumento della misericordia di        sepolto, affinché anche lassù la sua tomba
Dio nel sacramento della Riconciliazione.         sia un annuncio di Vangelo.
E, infine, per aver ragione di quei suoi tanti

                  Don Creardo e don Pietro
              due missionari molto cari ai Felinesi
Eccoli ritratti in uno scatto
del tutto imprevisto, in oc-
casione di una degli ultimi
rientri in Italia di don Pietro
Ganapini: due preti che
hanno improntato il loro sa-
cerdozio allo spirito missio-
nario. Don Creardo, in tenuta
da muratore, sta lavorando
alla trasformazione della sua
casa natale in cui trascorrerà
gli anni della sua vita.
Don Pietro Ganapini, nato
a Bera di Pantano nel 1928,
ordinato sacerdote nel 1950,
è stato ininterrottamente in      sacerdote anche in Italia,     Molto della sua vocazione
missione nel Madagascar dal       pronto ad andare dove mag-     missionaria lo doveva – era
1961 alla morte nel 2020. E       giormente ci fosse bisogno     solito dire – a don Artemio
laggiù è sepolto. Don Cre-        del sacerdote, in spirito di   Zanni. Per la vicinanza di
ardo è stato missionario in       totale servizio.               Boastra a Felina anche don
Brasile solo poco più di un       Tutti e due erano ben noti     Creardo era ben conosciuto
decennio, rimanendo però          ai Felinesi. Don Pietro,       dai Felinesi. E stimato per la
sempre legato ai luoghi della     ogni volta che rientrava dal   sua predicazione. Due carat-
sua missione. L’esperienza        Madagascar, non mancava        teri personali diversi che, per
aveva mutato profonda-            mai di venire a celebrare      vie diverse sono entrati nel
mente il suo modo di essere       una messa festiva a Felina.    cuore dei Felinesi.

                                                                                   7- Comunità
GOMBIO trent’anni dopo
N      el mettere un po’ in
       ordine le mie carte mi
è capitato tra le mani una
paginetta scritta il 9 agosto
1991, con la cronaca di una
giornata di festa a Gombio.
Nel rileggerla mi sono emo-
zionato e, vedendo come
tante cose sono cambiate, ho
pensato di ricopiarne alcuni
pezzi.
La frazione di Gombio, or-
mai abitata da meno di cento
persone, sta dando segni di
sopravvivenza che destano         della carriola”. (Il gioco        nelle stalle, nelle cantine e
meraviglia. (Ora gli abitanti     consisteva in una gimca-          nei solai del paese e con la
sono circa settanta).             na a cronometro a coppie          collaborazione del museo
Nei giorni 3 e 4 agosto, il       dove, seduto sulla carriola,      dell’agricoltura dell’Istitu-
piccolo borgo ha dato vita        il “navigatore”, guardando        to Motti di Castelnovo ne’
alla festa del paese con la       avanti e incitandolo, indica-     Monti.
rievocazione della fiera di       va il percorso al “pilota” che,   Gli oggetti esposti nel vec-
una volta attirando moltissi-     bendato, doveva spingere la       chio caseificio, non più in
ma gente. (Fu l’ultima fiera).    carriola a tutta velocità).       uso, sono stati circa 180 e
...resteranno vivi nel ricordo    ...ma la novità in assoluto è     hanno suscitato la curiosi-
dei presenti: la generosità       stata la mostra degli attrezzi    tà dei visitatori che a gara
delle donne gombiesi nell’of-     agricoli e di quelli per le       cercavano di ricordarne o
frire agli ospiti le specialità   arti e mestieri del passato       indovinarne l’uso.
della loro cucina; il lancio di   realizzata utilizzando tutti      Seguiva una numerosa serie
centinaia di palloncini colo-     gli oggetti ancora esistenti      di attrezzi per la lavorazio-
rati con appesa una cartoli-                                        ne del latte, del legno del
na che se ritornerà darà al                                         ferro e dei campi. I pezzi
mittente arrivato più lontano                                       più ammirati sono stati:
il diritto ad un bel premio; la                                     un’antica balestra trovata
simpatia dei giochi ai quali                                        casualmente nel doppio
hanno potuto partecipare                                            muro di una casa; un paiolo
grandi e piccoli tra fragorosi                                      “bronzino” prodotto da un
applausi e incontenibili risa-                                      piccolo fonditore di Gombio
te, soprattutto per il “rally                                       chiamato “Ciset” che i più

8- Comunità
VILLABERZA
vecchi ancora ricordano e
un piccolo mulino portatile,

                                           dieci anni dopo
funzionante a manovella con
macina di pietra, realizzato

                                  D
in tempo di guerra per evi-
tare il dazio sul macinato.             al 7 di novembre sia-      del complesso parrocchiale
La mostra è stata arricchita            mo tornati a celebrare     era rimasto tutto da rinno-
anche dall’esposizione di al-     la messa domenicale nella        vare. Il suo successore, Don
cuni pezzi d’artigianato fem-     cappella invernale che ci        Ruggero Orieli, continuava
minile attuale, di notevole       aiuta a restare più vicini in    i lavori di ristrutturazione
finezza e dalla presentazione     preghiera, pur se mascherati     dei vecchi ambienti della
di una pregevole collezione       e nel rispetto delle distanze    canonica lasciando in so-
di numismatica e filatelia.       alle quali ci siamo ormai        speso quello della vecchia
Concludiamo il racconto di        abituati. Non secondario, a      cantina diventata da tempo
questa estate a Gombio,...        differenza che nella chiesa      immemorabile ripostiglio di
ringraziando tutti coloro che     grande, qui c’è anche un altro   oggetti abbandonati e mobili
ci hanno aiutato a realizzar-     vantaggio: il riscaldamento.     fuori uso, tutti sommersi da
la…pronti a preparare per         Don Pietro su questo non         una polvere nera prodotta da
la festa-fiera del 1992 una       risparmia e con puntualità       una grossa caldaia a nafta.
mostra di gran lunga supe-        ogni domenica il termosifo-      Casualmente, in una conver-
riore per quantità, qualità       ne parte automaticamente         sazione tra il direttore dei
e durata.                         accogliendo il fedele come       lavori, il parroco e il diaco-
                                  nel tepore di casa. Questa       no, maturava l’idea comune
Le cronache degli anni suc-       non è certamente una novità,     di utilizzare questo spazio
cessivi forse non sono state      ma il motivo per il quale ne     come cappella per celebrarvi
scritte, tuttavia le iniziative   parliamo è che dall’undici       la messa durante il periodo
e le feste paesane non sono       Novembre sono trascorsi          invernale o per altre piccole
mancate fino a quando il          esattamente dieci anni dal-      necessità liturgiche. La strut-
nemico chiamato “covid”           la realizzazione di questa       tura, per la sua caratteristica
ha cancellato quasi tutte         cappella e viene spontaneo       di copertura a volta suggeriva
le manifestazioni e, anche        ricordarne la piccola storia.    l’immagine delle cripte delle
quest’anno, il PRESEPE            L’antica chiesa di Villaberza,   antiche chiese, poteva quindi
VIVENTE, programmato              negli anni novanta, quando       essere trasformata da luogo
per il 19 dicembre, visto         era parroco Don Walter era       tetro e degradato in luogo
l’evolversi dell’epidemia         stata completamente ri-          di preghiera e in un locale
e le disposizioni sanitarie,      strutturata ridandole quella     utilizzato anche per i ritiri
NON SI FARÀ... resterà            maestosità che ora possiamo      della casa di accoglienza in
comunque visitabile il            ammirare, mettendo in rilie-     via di ultimazione. L’idea
PRESEPE NEL BOSCO                 vo le preziosità antiche delle   veniva proposta ad alcuni
alla chiesa vecchia.              sue opere d’arte, ma il resto    collaboratori parrocchiali del
                          D. F.
                                                                                    9- Comunità
momento che rispondevano
positivamente, passando in
poco tempo ai fatti; senza
di loro il progetto sarebbe
rimasto solo nella fantasia.
Durante i mesi estivi del
2011 partiva il cantiere
spontaneo che impegnava
manovalanza volontaria
e disponibilità finanziarie
private per l’acquisto di
materiali e il pagamento di
materiali e servizi particolari    Com'era...
senza pesare minimamente
sul bilancio della parrocchia.
Per diverse settimane si
poteva sentire l’assordante
ronzio della betoniera e il
vibrare del martello pneu-
matico; vedere le strette
manovre del mini scavatore,
il viavai delle carriole, la
professionalità dei muratori
assistiti dai manovali, l’im-
pegno degli artigiani con i
loro assistenti nella posa in      ...com'è
opera dei pavimenti e degli
impianti.                         nacolo accoglieva la celebra-    cora emozionante ripensare
Con il tinteggio e le deco-       zione della prima messa con      a questa piccola impresa,
razioni finali spariva per        i presenti che provvedevano      ricordare coloro che l’hanno
sempre la secolare cantina        anche al pagamento delle         resa possibile e con tutto
abbandonata e nasceva il          venti sedie appositamente        il cuore dire: “Dio a vla
nuovo luogo di preghiera.         acquistate.                      rmirta”.
Corredata di altare e taber-      A dieci anni di distanza è an-                           D. F.

10- Comunità
10 OTTOBRE 2021
Celebrazione delle Cresime

I ragazzi che hanno ricevuto la Santa Cresima: Cacioppo Cristian, Carobbi Emma, Cassataro
Cecilia, Castagni Marta, Conca Greta, Donadelli Aurora, Ferri Valentina, Gareri Nicolò, Lan-
dini Alessia, Loprete Luna, Meglioli Marysol, Miselli Stefano, Spaggiari Matteo, Tincani Andrea,
Zanelli Veronica, Zannini Manuel

L    o scorso 10 ottobre questi nostri ragazzi
     hanno ricevuto la Cresima dal nostro
Vescovo Massimo in una celebrazione
                                                 cento volte tanto in scoperta della vita, cento
                                                 volte tanto in tutto ciò che si desidera, ma
                                                 .. a condizione che nel nostro cuore ci sia
solenne, partecipata con emozione sia dai        posto per Lui, che gli facciamo spazio e che
cresimandi che da tutta l’assemblea. Nella       gli permettiamo di entrare nella nostra vita.
sua omelia, Mons. Camisasca, rivolgendosi        E il sentito augurio che desideriamo fare ai
ai ragazzi, ha sottolineato che, come dice il    nostri ragazzi è proprio quello di fare posto a
vangelo, Gesù promette (e mantiene sempre        Gesù, di invocare il Suo santo Spirito, perché
ciò che promette) a chi lo segue di rendere      possa entrare in loro con la Sua grazia per
cento volte tanto: si, cento volte tanto in      guidarli nelle scelte di vita e nel cammino
affetti, cento volte tanto in conoscenza,        di ogni giorno.

                                                                                 11- Comunità
28 NOVEMBRE 2021
Celebrazione della "Riconciliazione"

Da sinistra: Sofia Rocchi, Pietro Nuti, Emma Sofia Giberti, Emily Montecchi, Virginia Pignedoli,
Anita Poncemi, Emma Canovi, Mario Rispoli, Asia Margini, Edoardo Bertei, Emanuele Ambrogi,

D
Niccolò Carobbi, Jonathan Tincani.
      omenica 28 novembre - prima d'Av-          che ci ama e ci aspetta. Ci aspetta con un
      vento - i bambini di 4a elementare per     tale desiderio di vederci tornare che non ap-
la prima volta si sono accostati al Sacra-       pena ci scorge da lontano, non solo si com-
mento della Riconciliazione, e hanno fatto       muove, ma si mette a correre per accoglier-
esperienza di un Dio che è Amore e che lo        ci in un abbraccio di amore infinito.
manifesta nei nostri confronti accogliendo-                          ***
ci e perdonandoci.                               Erano assenti (giustificati) due bambi-
Questi fanciulli hanno capito, attraverso la     ni, Chiara Bazzoli e Diego Germini, che
lettura della parabola del Figliol Prodigo,      avranno modo di avvicinarsi al sacramento
che la Riconciliazione è il meraviglioso         della Riconciliazione nei prossimi giorni e
sacramento del perdono, della gioia e della      saranno accompagnati nella preghiera da
pace che Dio dona ai suoi amici. Un Dio          tutti i loro amici.

12- Comunità
n o t i z i e CONVEGNO
             c a r i t a s DIOCESANO
P    resso il salone della Parrocchia del Sacro
     Cuore di Baragalla si è celebrato sabato
13 novembre il Convegno diocesano della
                                                   rienze concrete di cambiamento, da Mensa
                                                   a mense diffuse, da dormitorio a Locande,
                                                   da centro di Ascolto a ascolti diffusi e di
Caritas dal titolo "Camminare sulla strada         prossimità. Ci si è confrontati sui significati
insieme".                                          di condivisione, accoglienza, servizio, casa,
Il direttore Isacco Rinaldi ha introdotto i la-    famiglia, rinnovamento.
vori nel ricordo di don Romano Zanni che           In città sono cinque le mense diffuse, tre le
ci ha lasciato nel maggio scorso lanciando         locande, una maschile, una femminile e una
un breve video mentre tiene una serata for-        terza organizzata come casa famiglia.
mativa sulla carità. Un ricordo grato e toc-       Note positive vengono dal servizio di micro-
cante di un gigante della carità che ha aiutato    credito, dal fondo antiusura e dall'ambulato-
la nostra Chiesa a rimanere attenta ai poveri.     rio Caritas, si ringraziano i volontari.
La pandemia ha imposto tanti cambiamenti,          In videochiamata il direttore Caritas di Ro-
Papa Francesco ci ha detto più volte e ci ha       vigo ha illustrato l'esperienza di quella sede:
fatto sentire di essere tutti nella stessa barca   tramite il Centro Studi Emmaus hanno stu-
in un cammino in cui nessuno si riesce a sal-      diato nuove tecniche per migliorare ed ag-
vare da solo.                                      giornare i servizi; l'esperienza di migliora-
Il cammino sinodale, partito da poco, ci aiu-      mento è stata allargata alla diocesi.
ta ulteriormente a riflettere sulla parola "Si-    Il convegno si chiude con un video a ricordo
nodo" che significa "camminare insieme",           di don Gigi Guglielmi nel venticinquesimo
un richiamo e un invito a livello mondiale.        della morte.
Il convegno ha permesso di ascoltare espe-              (tratto dal sito della Caritas diocesana)

                                                   zo Mondo, al Banco Alimentare, alla Ca-
Caritas ringrazia                                  ritas Diocesana che hanno organizzato la
                                                   distribuzione delle “Chocolates del Perù”,
Ringraziamo tutti coloro che in questi mo-         dei “Lumini di Natale”, delle “Stelle della
menti difficili hanno sostenuto le famiglie        Speranza”, rinnovando l’impegno a soste-
in difficoltà con offerte in denaro, alimenti,     nere nelle periferie del mondo le persone in
vestiario ed altro.                                miseria.
Ringraziamo i volontari che hanno prestato         Grazie ai ragazzi e alle catechiste che hanno
servizio nella Colletta Alimentare nei su-         organizzato la raccolta di farina. Assistiamo
permercati e tutti coloro che hanno aderito        diverse famiglie che fanno il pane in casa.
con tante e generose offerte.
Grazie al Centro Missionario, a Reggio Ter-                      Auguri di Buon Natale

                                                                                   13- Comunità
Ma “La Fenice” risorgerà?
P    rimavera 1991. Leana Pignedoli, allora
     consigliera di minoranza nel Comune di
Castelnovo (sindaco Ferruccio Silvetti), propone
                                                          le belle borgate di Felina. Ogni anno si cambia
                                                          location: La Magonfia, Fariolo, Monchio, Ron-
                                                          croffio e Montecastagneto vengono così animate
a Monica Belli e a Flavia Guidetti di costitu-            da cortei in costume medievale, danze popola-
ire un’Associazione culturale per favorire lo             ri, danze folcloristiche dei bambini, musiche
scambio con altre associazioni. Le due ragazze            celtiche e montanare, per finire la sera con le
accettano volentieri consapevoli, o speranzose,           commedie dialettali di Amos Zanelli.
di poter iniziare un’esperienza stimolante e, già         Durante la giornata si possono apprezzare i cibi,
nel giugno 1991, Felina ospita, nei locali della          rigorosamente a chilometro zero, cucinati con
parrocchia, 11 ragazzi tedeschi.                          tanto impegno dalle rasdore del borgo…
Ma torniamo agli inizi: quali sono gli scopi e            E arriviamo al 2000, quando Leana Pignedoli,
la spinta che motivano la nascita dell’ Associa-          sindaco di Castelnovo, ottiene che anche il nostro
zione “La Fenice”, prima del genere nel nostro            Comune entri a diritto a far parte del circuito
Appennino, fra tutte quelle che si costituiranno          delle Città Slow.
in seguito?                                               Cittaslow è un’organizzazione fondata in Ita-
Sicuramente l’amore per il nostro territorio in           lia che promuove uno stile di vita sostenibile,
particolare Felina. L’intenzione è organizzare            rispetta e preserva le tradizioni, promuove il
iniziative culturali, ma anche divertenti, per gio-       patrimonio culturale locale a partire dai prodotti
vani, bambini, adulti, proporre eventi di interesse       agricoli del luogo (km zero), secondo la filosofia
sociale, insomma la finalità primaria è quella di         di Slow Food.
occuparci del nostro territorio conoscendone e            Viene scelta Felina come location per gli annuali
facendone conoscere tutti gli aspetti culturali,          Festival di Slow food che vedono la partecipa-
economici, sociali… e non è poco!                         zione di altre città slow. Orvieto, San Miniato,
Aderiscono tanti giovani e adulti che ritrovano,          Positano, Acqualagna, Levanto, Abbiategrasso,
negli obiettivi della Fenice, i loro stessi obiettivi     San Daniele…. per una conoscenza e scambio di
e interessi.                                              vari prodotti: dalla gastronomia, all’artigianato,
Nascono così idee e proposte che si concretizzano         alla musica. Ed è durante i pranzi e le cene del Fe-
in varie attività. Ecco allora il corso di cucina, di     stival delle Città Slow che la Fenice dà il meglio
inglese tenuto dai prof. Giancarlo e Mara, quello         di se stessa. Tutte collaboriamo all’allestimento
di chitarra, cucito, filosofia e storia delle religioni   di una disastrata cucina e di un rispettabile risto-
con la professoressa Carla Canovi, il corso di            rantino; ognuna espleta le proprie competenze:
ricamo, di restauro con Clodomiro Borgonovi,              Lorena aggiungendo altri ingredienti ad ogni
le danze popolari con Annamaria Gualandri, lo             piatto, perché secondo un suo proverbio “bun
speciale corso di guardie ecologiche per bambini          fa bun”; Mirca e Tiziana andando a ricercare
dove gli stessi hanno ottenuto tanto di distintivo        antiche ricette; Monica dando un tocco di estro
e attestato.                                              e creatività al ristorante; Grazia, Patti e Rossana
Per alcuni anni si fa anche il tentativo di tenere        servendo ai tavoli con la disinvoltura di provette
aperto il cinema Ariston di Felina, ma le difficoltà      cameriere; Luciana, storica presidente, tenendo
sono tante e gli incassi…pochi.                           scrupolosamente i conti, Zelinda, fondamentale
Una interessante e ben riuscita iniziativa è “La          per la partecipazione delle Scuole di Felina alla
festa del Borgo” per far conoscere e valorizzare          fiera dei Bambini e nell’ultimo periodo pure

14- Comunità
per la cucina e le altre iniziative. Non avremmo       nei due anni in cui abbiamo tenuto aperto il
però realizzato tante iniziative senza l’aiuto di      cinema Ariston; ci siamo sempre finanziati con
numerosi soci, che ci hanno aiutate e che qui          i proventi delle iniziative.
ringraziamo, in particolare Laura Proietti, per        Ma quanti incontri, quante serate per decidere
un periodo colonna portante della nostra cucina,       qualcosa di diverso, stimolante, divertente…
Fabrizio Zanelli, che ci ha sempre sostenute e         Ogni volta siamo ospiti di Lorena che ci “ forag-
messo a disposizione tutti gli spazi della sua         gia” con pizza, erbazzone e torte con l’intento
casa per poter cucinare e allestire ristoranti, non    di stimolare nuove idee.
possiamo menzionare tutti ma a tutti diciamo           E, proprio nell’ultimo incontro dello scorso au-
GRAZIE.                                                tunno, realizziamo che son passati ben trent’anni
Ma il fiore all’occhiello della Fenice è la Con-       da quella primavera del 1991.
dotta di Slow Food del nostro Appennino voluto         Ci interroghiamo sul da farsi, poi, per alzata di
e sostenuto da Monica.                                 mano, all’unanimità decidiamo… di chiudere
E qui ci scateniamo… Eccoci allora partire con         l’Associazione “La Fenice”. Non ci sono rimpian-
macchinate piene di erbazzone, tortelli, lasagne,      ti, non c’è malinconia, solo la consapevolezza che
erbada (una polenta con l’aggiunta di verdure),        i tempi sono diversi per tutte noi, abbiamo dato
solada, pattona, tagliatelle di castagna, barzigole    forse tutto quello che avevamo da dare, i nostri
di pecora, necci di castagna, per non dimenticare      interessi sono cambiati, le forze sono poche e,
il Parmigiano e il pecorino di Succiso; tutto per      per alcune di noi, i nipoti sono troppi!!!
far conoscere ad altri paesi i cibi tradizionali del   Ci soffermiamo allora cercando di capire cosa
nostro Appennino.                                      è stata La Fenice per ciascuno di noi e cosa ci
Un giorno Grazia propone delle serate in cui,          lascia questa lunga esperienza.
chi tornava da viaggi, portava foto e video da         Risposta: la certezza di aver segnato la vita sociale
proiettare e commentare insieme, un po’sulla           e culturale del nostro paese, con iniziative sempre
scia di una nota trasmissione televisiva. Nascono      lungimiranti che hanno anticipato temi ora di
così le serate “Alle falde del monte la Forca”,        attualità, come l’ambiente, il cibo, il territorio,
fondamentale l’aiuto di Simona Bocedi, venia-          siamo state insomma innovative e creative.
mo infatti ospitati dalla Tavernetta di Felina,        Questo per gli altri... e per noi? Ci siamo divertite
successivamente dal Centro Sociale; l’iniziati-        tanto, abbiamo saputo fare gruppo, fare proposte
va ha molto successo: siamo sempre in tanti e          interessanti, ma sempre divertendoci e con tanta
scopriamo, attraverso le foto e i racconti, nuovi      voglia di stare insieme.
paesaggi e tradizioni; le serate si concludono         E ora? Continueremo a scoprire nuovi borghi,
immancabilmente con l’assaggio di cibi inerenti        faremo ancora i nostri viaggi, andremo a gustare
al viaggio commentato di volta in volta.               altri cibi, il tutto con l’amicizia che ci lega e la
E’ di quegli anni anche la “Fiera dei bambini”, il     voglia di divertirci in modo BUONO, PULITO
terzo sabato del mese di maggio, in concomitanza       e GIUSTO.
con la tradizionale Fiera del paese. Partecipano
con entusiasmo numerose scolaresche, gruppetti         P.S. Sappiamo che la fenice è un uccello mito-
di bambini o singoli e ognuno sa mettere in mostra     logico in grado di risorgere dalle proprie ceneri;
e vendere i propri manufatti, dolci, giocattoli,       allora… risorgerà un’altra Fenice?
giornalini… Con la scuola Media di Felina
nasce l’orto in Condotta cui collaborano nonni                          Le (sempre e comunque) Fenici
e genitori e con la supervisione di nonno Pino.
Tutto ciò senza aiuti economici ad eccezione di
un contributo dell’amministrazione comunale

                                                                                           15- Comunità
Calendario Liturgico
Domenica 28 Novembre                                    Domenica 26 Dicembre
Prima domenica di Avvento                               Domenica della santa Famiglia

Martedì 30 Novembre                                     Venerdì 31 Dicembre
Inizio novena dell’Immacolata                           Felina, Chiesa Parrocchiale
                                                        ore 17,30 Canto del Vespro e Te Deum di ringra-
Domenica 5 Dicembre                                     ziamento
Seconda domenica di Avvento                             ore 18,00 Santa Messa festiva anticipata

Martedì 7 Dicembre                                      Sabato 1 Gennaio 2022
FESTA DI S. AMBROGIO PATRONO DI VILLABERZA              ore 9,30 Santa Messa a Gatta
                                                        ore 11,00 Sante Messe a Felina e a Villaberza
Mercoledì 8 Dicembre                                    ore 18,00 Santa Messa a Felina
Solennità dell’Immacolata concezione della B.V. Maria
ore 8,00 Santa Messa a Felina                           Domenica 2 Gennaio 2022
ore 9,30 Santa Messa a Gatta                            Domenica II di Natale
ore 11,00 Sante Messe a Felina e a Villaberza
(durante le sante messe benedizione dei Gesù            Giovedì 6 Gennaio EPIFANIA DEL SIGNORE
bambini)                                                (Giornata dell’infanzia missionaria)
                                                        ore 8,00 Santa Messa a Felina
Domenica 12 Dicembre                                    ore 9,30 Santa Messa a Gatta
Terza domenica di Avvento                               ore 11,00 Sante Messe a Felina e a Villaberza

Giovedì 16 Dicembre                                     Domenica 9 Gennaio 2022
Inizio novena del Natale                                Festa del Battesimo del Signore
ore 18,00 Casa Nostra
                                                        Lunedì 17 Gennaio
Domenica 19 Dicembre                                    FESTA DI SANT’ANTONIO ABATE
Quarta domenica di Avvento
ore 15,00 - 16,00 Confessioni a Gatta                   Domenica 23 Gennaio
ore 16,30 - 17,30 Confessioni a Villaberza              Anniversario della morte di don Zanni (23/01/ 1990)

Venerdì 24 Dicembre                                     Mercoledì 2 Febbraio
Confessioni a Felina, chiesa parrocchiale               FESTA DELLA PRESENTAZIONE
dalle ore 16,00 alle 18,00                              ore 15,00 Santa Messa a FELINA (Chiesa Parr.le)
Confessioni a Gombio dalle 15,00 alle 16,00             ore 20,30 Santa messa a GATTA
ore 22,00 Santa Messa della vigilia
(Chiesa Parrocchiale GATTA)                             Domenica 27 Febbraio
ore 23,30 Veglia e Santa Messa della vigilia            FESTA DELLA FAMIGLIA
(Chiesa Parrocchiale FELINA)                            ore 11.00 Santa Messa a Felina

Sabato 25 Dicembre SANTO NATALE                         Mercoledì 2 Marzo LE CENERI
ore 9,30 Santa Messa a Gatta                            INIZIA LA QUARESIMA
ore 11,00 Sante Messe a Felina e a Villaberza           Sante Messe con imposizione delle CENERI
ore 18,00 Santa Messa a Felina (Santa Messa di          ore 15,00 a FELINA
Natale                                                  ore 20,30 a GATTA

16- Comunità
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