Assemblea di Istituto 24/01/2022 - Liceo Scientifico e Linguistico "A. Vallone" Classi Prime e Seconde - Liceo Scientifico e Linguistico "A ...

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Assemblea di Istituto
    24/01/2022
       Liceo Scientifico
   e Linguistico “A. Vallone”

   Classi Prime e Seconde
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L’esperienza di Galileo

  La nascita della Scienza Moderna
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Nel XVI secolo Galileo Galileo (1589-1592) esegue
un celeberrimo esperimento dalla torre di Pisa per
dimostrare gli effetti della forza di gravità.
Secondo la storia, attraverso questo
esperimento, Galileo scoprì che gli oggetti
cadevano con la stessa accelerazione,
dimostrando che la sua previsione era vera,
mentre allo stesso tempo smentiva la
teoria della gravità di Aristotele, che
afferma invece che gli oggetti cadono a
velocità proporzionale alla loro massa. La
maggior parte degli storici considera che sia   Lorenzo Viviani
stato un esperimento mentale piuttosto che
un test fisico.

       Galileo     Aristotele
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L’esperimento
       Si lasciano cadere due oggetti di
       differente massa ma aventi stessa
       forma. Gli oggetti toccano il suolo
       contemporaneamente se non vi
       sono cause esterne che disturbano
       la caduta come il vento.
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L’esperimento
       Si lasciano cadere due oggetti di
       differente massa ma aventi stessa
       forma. Gli oggetti toccano il suolo
       contemporaneamente se non vi
       sono cause esterne che disturbano
       la caduta come il vento.
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Andò veramente così?
  Molti storici concordano che l’esperimento in se non sia stato mai
  eseguito da Galileo. Altri come Stillman Drake afferma che fu una
  manifestazione organizzata dagli studenti. Questo perché Galileo
  non ha lasciato testimonianza nei suoi scritti. Tuttavia nelle sue
  pubblicazioni egli fa riferimento a questo esperimento mentale
“immagina che due oggetti, uno leggero e uno più pesante
dell'altro, siano collegati tra loro da una stringa. Lascia cadere   M1 < M2
questo sistema di oggetti dalla cima di una torre. Se
assumiamo che gli oggetti più pesanti cadono effettivamente
più velocemente di quelli più leggeri (e viceversa, gli oggetti
più leggeri cadono più lentamente), la corda presto si tenderà
poiché l'oggetto più leggero ritarda la caduta dell'oggetto più
pesante. Ma il sistema considerato nel suo insieme è più
pesante del solo oggetto pesante, e quindi dovrebbe cadere
più velocemente. Questa contraddizione porta a concludere
che l'assunzione è falsa.”
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L’esperimento fu mai eseguito
           veramente?
Un esperimento simile è stato condotto a Delft nei
Paesi Bassi, dal matematico e fisico Simon Stevin
e Jan Cornets de Groot. L'esperimento è descritto
nel libro di Stevin del 1586 De Beghinselen der
Weeghconst (I Principi di Statica ), un testo
fondamentale della statica:

Prendiamo due palle di piombo, l'una dieci volte più
grande e più pesante dell'altra, e lasciamo che
cadano insieme da 30 piedi di altezza, e mostrerà
che la palla più leggera non cade con un tempo
che è dieci volte più lungo di quella più pesante,
ma cadono insieme a terra nello stesso tempo.
Ciò dimostra che Aristotele ha torto.

                                                       La Nieuwe Kerk a Delft,
                                                       dove ha avuto luogo
                                                       l'esperimento di Stevin e
                                                       De Groot.
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L’esperimento fu mai eseguito
          veramente?
L'astronauta David Scott eseguì una
versione dell'esperimento sulla Luna
durante la missione Apollo 15 nel
1971, lasciando cadere una piuma e
un martello dalle sue mani. A causa
della trascurabile atmosfera lunare,
non c'era resistenza sulla piuma, che
colpì il suolo contemporaneamente al
martello.

                                        Visualizza il filmato
                                                                     Piuma

                                                          Martello
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L’esperimento fu mai eseguito
                   veramente?
        Nel 2017 presso il Liceo Scientifico di Martano sono stati eseguiti degli
        esperimenti simili.

Con tre bottiglie di plastica identiche, riempite
rispettivamente di acqua, brecciolina con acqua e
sabbia (pesi differenti, stessa resistenza all'aria)
si verifica l'indipendenza dell'accelerazione di
gravità dalla massa dell'oggetto.
(video)

Due palle di polistirolo con la stessa massa, si
muovono in modo differente. La palla di raggio
maggiore offre una resistenza con l'aria più
grande e cade con accelerazione differente.
Stessa massa effetti diversi.
(video)

Una palla da baseball e da tennis cadono in
modo sincrono perché pur avendo massa
differente hanno simile resistenza all'aria.
(video)
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Il punto di vista moderno
                                                                   F⃗av 1                  F⃗av 1
         Sul sistema in caduta agiscono 3 forze

         1. La forza peso (in giallo) in modulo                         M2            M1

         2. La resistenza all’aria (in rosso) che è proporzionale
         alla velocità ma diretta in senso opposto. Cresce
         man mano che il corpo cade diminuendo l’accelerazione                             P⃗1
                                                                             P⃗2
         3. La spinta di Archimede, pari alla massa d’aria spostata dal
         volume dell’oggetto. Di solito è trascurabile.                       M2 > M1

Formule forza peso    Formule forza attrito       η   Viscosità dell’aria
                      viscoso con l’aria
P⃗1=M 1 ⃗g            F⃗av 1=− η K 1 v⃗1          K   Fattore di forma dell’oggetto

P⃗2 =M 2 ⃗g           F⃗av 2=− η K 2 v⃗1          6πR    Per la sfera

        Opposta alla velocità
        Resistenza dell’aria
        Forma dell’oggetto
        (geometria)
Il punto di vista moderno
                                                         F⃗av 1               F⃗av 1
Per basse velocità la forza di attrito viscoso
con l’aria può essere trascurata e la seconda legge
di Newton ci consente di stabilire che l’accelerazione        M2         M1
è costante.

F
⃗ =m ⃗a
                  M 1 ⃗g =M 1 ⃗a          ⃗a =⃗g                              P⃗1
P⃗1=M 1 ⃗g                                                         P⃗2
                                                                    M2 > M1

F
⃗ =m ⃗a
                  M 2 ⃗g = M 2 ⃗a         ⃗a =⃗g
P⃗2 =M 2 ⃗g

Per basse velocità quindi I corpi cadono con la stessa accelerazione
cioè se partono insieme, per ogni istante di tempo hanno
la medesima velocità e raggiungono il suolo insieme.
Il punto di vista moderno
In generale, però, la forza di attrito viscoso con l’aria non può essere trascurata e la                                               F
                                                                                                                                       ⃗ av 1
soluzione generale del problema richiede l’uso di strumenti matematici più sofisticati
che saranno studiati al quinto anno e vanno sotto il nome di calcolo integro-
differenziale.                                                                                                                    M1

accade infatti che mentre il corpo accelerata, cioè mentre la sua velocità aumenta,
aumenta la forza di attrito con l’aria e , alla fine, questa forza equilibrerà la forza                                                P⃗1
peso, sul corpo la risultante delle forze sarà nulla e il moto sarà rettilineo uniforme.
Possiamo, in questo caso calcolare la velocità di regime

  Dim     F totale
            ⃗ =m⃗a
                                      A regime la forza totale è zero perché peso M2 > M1
          F totale = P1 + F av 1=m ⃗a e resistenza sono uguali in modulo ma
          ⃗           ⃗    ⃗
          P⃗1 + F⃗ av 1=0             opposte in verso.
                                                             Quindi in presenza d’aria, a
          F
          ⃗ av 1=− P⃗1
                                             M1
                                                             parità di forma (K), a regime,
                                                             va più veloce l’oggetto avente
          − η K ⃗v 1=−M 1 ⃗g          ⃗v 1=      ⃗g          massa maggiore !!!
                                            ηK
                Alla fine ti ho fregato!!!       Tutta colpa di                 A Galile, no stare
                                                                                                                  Pe mo sto
                                                quell’inglesaccio            a rosicà che pure a me
                                                                                                                 alla grande...
                                                   di Newton                    è andata così-così

         Aristotele                   Galileo                       Newton                            Einstein
Adesso tocca a noi

    ripetiamo l’esperienza

              e

costruiamo le nostre deduzioni
Il tempo di caduta                             y
                                                                                           Il corpo è nel punto P
                                                                                           Punto-materiale ad
                                                                                           altezza h
               Legge del moto uniformemente accelerato
                                                                  v⃗0             a⃗0
                                 1      2
               ⃗r = r⃗0 + v⃗0 t + a⃗0 t
                                 2
                                                                        r⃗0
                   1 2
               y=h− g t                                        Le componenti                x
                   2
                                                               ⃗r =(0, y P ) Posizione generica
                                                               r⃗0=(0, h)          Posizione iniziale
      Quando il corpo impatta al suolo y=0
                                                               v⃗0 =(0,0)          Velocità iniziale
Dim         1 2
       h− g t =0
            2                                                  a⃗0 =(0 ,−g)             Accelerazione iniziale
        1 2                                      2h
          g t =h                            g=     2
        2                                        t
        2     h                    Possiamo misurare g
       t =2                        dall’altezza e dal tempo
              g
                                   di caduta.
             2h
       t=
           √  g                    Ma dobbiamo fare
                                   attenzione agli errori di
                                   misurazione !!!
Adesso tocca a noi
             proviamo a misurare h e t
             ed ottenere una stima di g
              L’errore su g
  2h          Δg Δh     Δt      Poiché compare un prodotto, un quoziente
g= 2             =   +2         ed una potenza si propagano gli errori
   t           g   h     t      relativi.
                                Tali errori relativisi sommano per le quantità
                                misurate.
A causa del tempo di reazione l’errore sulla misura del tempo difficilmente
può essere inferiore a 0.2s.
Con i tuoi compagni misura i tempi di caduta dalla parte più alta della porta, 2.2m
circa, usando il cronometro dello smarphone. Tutti gli studenti avvieranno il
cronometro quando un loro compagno dicendo ‘via’ darà il segnale e fermeranno il
cronometro quando la monetina tocca terra tintinnando.
Il tempo più affidabile sarà il suo che premerà in modo sincrono il pulsante del
cronometro mentre lascia cadere la monetina? Potete scoprirlo voi.
Scrivete tutti i dati alla lavagna, ordinateli dal più piccolo al più grande e calcolate
massimo, minimo, media e semidispersione. Misurate l’altezza della porta ed
applicando la formula con il tempo medio cercate di ottenere una misura di g
completa dell’errore. Moltiplica l’errore relativo per il risultato di g per avere un errore
assoluto. Scrivete infine il valore ottenuto e mandate una foto della lavagna ai
rappresentanti. Proviamo a vedere quale classe si avvicina di più a 9.81 m/s^2.
Possiamo misurare g in
          modo più preciso ?
          l      L’errore su g
T =2 π
  2
       √  g
        2 l
                  Δg Δl
                     = +2
                          ΔT
T =4 π             g  l    T
          g
                  Si può diminuire l’errore
       2 l        relativo sul periodo di
g=4 π 2
        T         oscillazione misurando
                  più oscillazioni e
                  dividendo per il numero
                  delle stesse.
                      t misurato
                  T=
                     N oscillazioni
                       t tempo di reazione    Δ T t reazione    0.2 s
                  ΔT=                            =           =
                          N oscillazioni       T   t misurato t misurato
Se vogliamo un errore più piccolo di una parte su 10’000 dobbiamo
osservare un pendolo che oscilla con periodo di 1 s (ad esempio)
almeno per 2000 s ovvero circa 33 minuti .
(qualche prof. di Fisica del Liceo lo ha veramente fatto!!!)
Forse una classe lo sta facendo

      in questo momento

   collegarsi con la prof.ssa

        Tundo Stefania

   e passare la parola per

           i risultati.
Conclusioni
- Fin dai tempi antichi l’uomo ha indagato la natura del moto.

- Con Aristotele, Galileo, Newton fino ad Einstein le idee sul moto si sono evolute
dimostrando che la scienza progredisce per tentativi ed errori costruendo modelli
approssimati che divengono via via più raffinati nel descrivere la realtà naturale.

- L’idea di massa e di peso, nonché l’azione di altre forze nascoste, rendono
l’esperimento di Galileo complesso da interpretare e ciò ha portato nella storia alle
visioni contrapposte che abbiamo analizzato.

- Il metodo scientifico di verifica dimostra che le nostre ipotesi teoriche possono
essere verificate in modo differente a seconda del contesto operativo. Ciò conduce
al concetto di relatività che in opposizione al principio di una conoscenza assoluta e
immutabile. Ai tempi di Galileo gli organi di potere ritenevano pericolose queste idee
e la nascita della scienza fu all’inizio ostacolata per queste ragioni.

         Fonti utilizzate:
         https://it.wikipedia.org/wiki/Esperimento_di_Galileo_sulla_caduta_dei_gravi_dalla_torre_di_Pisa
Pillole di Filosofia

   collegarsi con il prof.

    Emanuele Dell’Atti

 e passare la parola per

il suo intervento sulla storia

  del pensiero scientifico
Domande finali
Aveva ‘ragione’ Galileo o Aristotele?                   Gli oggetti in caduta libera che partono da fermi,
A) Dipende dalle condizioni dell’esperimento ed in      hanno una velocità di caduta
particolare da come agisce la resistenza all’aria.      A) Direttamente proporzionale al tempo
B) Aveva ragione Aristotele                             B) Direttamente proporzionale al quadrato tempo
C) Aveva ragione Galileo                                C) Inversamente proporzionale al tempo
D) Aveva ragione Galileo, ma solo in ambiente vuoto     D) Costante cadono tutti allo stesso modo
E) Aveva ragione Aristotele ma solo in ambiente         E) Nessuna delle precedenti è vera
vuoto
F) Nessuna delle precedenti è vera                      Risposte esatte A

Risposte esatte A, D                                    Gli oggetti in caduta libera che partono da fermi,
                                                        percorrono un tratto di spazio che é
                                                        A) Direttamente proporzionale al quadrato tempo
                                                        B) Direttamente proporzionale al tempo
La resistenza dell’aria influisce sulla velocità        C) Inversamente proporzionale al tempo
‘a regime’ di un oggetto reale in caduta?               D) Nessuna delle precedenti è vera
A) Si per via della viscosità dell’aria.
B) No l’aria è ‘leggera’ influisce poco o nulla.        Risposte esatte A
C) Gli oggetti più pesanti nell’aria tendono a cadere
più velocemente di altri più leggeri ma con la stessa   Misurare l’accelerazione di gravità cronometrando
forma.                                                  un oggetto in caduta libera é
D) Gli oggetti cadono nello stesso modo sempre.         A) Un metodo impreciso per via del nostro tempo di
E) Nessuna delle precedenti è vera                      reazione che è paragonabile al tempo di caduta e
                                                        per la presenza di altre fonti di errore.
Risposte esatte A, C                                    B) Un buon metodo semplice ed efficace
                                                        C) Possiamo diminuire l’errore sul tempo
                                                        aumentando l’altezza ma rimane il problema
                                                        dell’attrito viscoso con l’aria.
                                                        D) Con sensori e computer si otterrebbero risultati
                                                        ottimi e paragonabili al metodo del pendolo.

                                                        Risposte esatte A, C
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