APPUNTI DALLA QUARANTENA - Fondazione Corrente

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APPUNTI DALLA QUARANTENA - Fondazione Corrente
APPUNTI DALLA QUARANTENA
APPUNTI DALLA QUARANTENA - Fondazione Corrente
La Fondazione Corrente è chiusa al pubblico e le iniziative in programma rimandate in data da definirsi; anche per que-
sto motivo abbiamo proposto, a chi ne avesse voglia tra gli amici di Corrente, di scrivere una breve testimonianza.

Le domande che ci siamo posti sono queste: su che cosa state lavorando? Quali riflessioni induce questo periodo di rela-
tivo isolamento? Inoltre, perchè no, quali libri state leggendo o consigliate di leggere?

Questo periodo di chiusura verso la vita, gli affetti e il mondo certamente avrà un termine, pensiamo insieme anche al
“poi”, per difendere e portare avanti i valori di libertà, cultura e solidarietà che contraddistinguono la nostra Istituzione.

Fondazione Corrente Onlus

Milano, 10 Aprile 2020
Silvana Borutti                               prio ritmo con quello degli allievi, è dif-   temperato del tipo “Andantino idillico”,
                                              ficile per i docenti imparare a insegnare     “Andantino lusingando”: “Annotazioni
Quanto a me, pensionata che continua a        approfittando degli indizi legati al fatto    così licenziosette […] usarle nell’opera
studiare e a scrivere, la mia vita non sa-    che in aula ci sono corpi in presenza,        di colui che Beethoven chiamava il Pa-
rebbe cambiata molto in questo periodo        ed è difficile per gli studenti imparare a    triarca dell’Armonia è come inchinarsi a
di assoluto cambiamento, se non mi fos-       imparare, cioè a riflettere e a prendere il   una vecchia duchessa paralitica e supre-
si trovata ad avere il corso di 36 ore di     tempo della riflessione, ad aver pazien-      mamente formalista, e invitarla a ballare
Filosofia teoretica proprio nel periodo       za, a prendere anche il tempo della rêve-     la carioca”), ma mi piacciono anche le
25 febbraio-10 aprile. Ho perciò molto        rie, quella funzione mentale divagante e      dolorose lacerazioni interiori del com-
pensato su che cosa significa insegnare.      fluttuante che rende recettivi e serve a      missario del popolo in Grossman.
Ho scelto di registrare le lezioni. Ho con-   metabolizzare i dati sensoriali grezzi.       Aspetto con ansia il bollettino della Pro-
statato che così l’insegnamento richiede      Ho perciò aperto un forum online, per         tezione civile a Rai news 24 alle 18. La
più impegno e accuratezza, perché chi         ricevere da e rispondere agli allievi.        sera, mi rimane l’abitudine di gettare un
parla non fa altro che lasciare una trac-     E poi ?                                       occhio alle giacche Armani della signo-
cia orale senza alcuna eco, alcuna resti-     Rivedo i film di Kubrick, ascolto os-         ra Gruber, e al suo sapientissimo trucco,
tuzione, alcun rimbalzo in un contesto        sessivamente Callas Panerai Di Stefano        prima di un film di Kubrick o Visconti
collettivo. Chi parla non può che essere      Barbieri nel Trovatore diretto da von         o Sorrentino.
incerto sull’efficacia dell’insegnamento,     Karajan, prestato da un’amica melo-
non avendo segni prossemici (sguardi,         mane. Ho letto Estinzione di Thomas           Pavia, 4 Aprile 2020
espressioni del volto) che funzionino da      Bernhard, leggo Scatola sonora di Al-
riscontri e rassicurazioni, o che faccia-     berto Savinio e Vita e destino di Vasi-
no capire che bisogna aggiustare il tiro.     lij Grossman. Mi piacciono le beffarde
Le lezioni registrate, se interrogate, non    esternazioni dei miscredenti Bernhard
rispondono. Viene in mente la critica di      e Savinio (Bernhard: “Goethe, il picco-
Platone alla scrittura nel Fedro. Senza la    lo borghese della filosofia […] il primo
corrente viva dell’insegnamento in pre-       omeopata tedesco dello spirito […] i
senza (il platonico dialogo di anime),        tedeschi prendono Goethe come una
senza lo scambio di sguardi che consen-       medicina”; Savinio commenta Busoni
tono a chi insegna di registrare il pro-      che scrive chiose al Clavicembalo ben
Giovanna Cassinari                            mento, me lo fanno mettere in dubbio.         mente qualcosa da dire . Certo, questo
                                                                                            rallentare non doveva accadere per una
In questi giorni che solo apparentemen-       “…Per me da molto tempo ormai il mon-         tragedia così grande. Doveva accadere
te scorrono uguali, ma che in realtà vivo     do era troppo. Troppo, troppo veloce,         per scelta dell’umanità. Scrive ancora
con stati d’animo diversissimi, una delle     troppo rumoroso. Non ho quindi il «trau-      la Tokarczuk “…Davanti ai nostri occhi
mia attività dell’Archivio consiste nella     ma dell’isolamento» e non soffro di non       si dissolve come nebbia al sole il paradig-
schedatura delle lettere del carteggio        poter incontrare nessuno. Non mi dispia-      ma della civiltà che ci ha formato negli
Bruno Cassinari, che a suo tempo avevo        ce che abbiano chiuso i cinema, mi è in-      ultimi duecento anni: che siamo i signori
trascritto. Ora però ho finalmente ho il      differente che i centri commerciali siano     del Creato, possiamo tutto e il mondo ap-
tempo e la calma per dedicarmici, ri-         fuori servizio. Forse soltanto se penso a     partiene a noi. Stanno arrivando tempi
leggere con attenzione, e riordinando         tutti quelli che con questo hanno perso il    nuovi….”
individuo firme che credevo illeggibili,      lavoro. Quando ho saputo della quaran-
mi entusiasmo, assaporo la bellezza e il      tena di prevenzione ho sentito qualcosa       Tempi in cui spero, ricorderemo i giorni
grande valore delle elevate conversazio-      di simile a un sollievo e so che molti lo     dell’epidemia, quello che ci hanno in-
ni scritte, degli scambi profondi sull’arte   sentono, benché se ne vergognino. La mia      segnato. Saremo nel pieno di un’emer-
e la cultura. Tante le lettere di Ernesto     introversione, costretta e maltrattata dai    genza economica e sociale. Tentare di
Treccani, bellissime e profonde, direi        dettami degli estroversi iperattivi, si è     superarla, tentare di alleviare il dolore
quasi poetiche. Amore per l’arte, per la      data una spolverata ed è uscita dall’ar-      sarà lecito e auspicabile, ma dimenticare
poesia, amicizia e sodalizi sono le note      madio….”                                      con un colpo di spugna tutto il vissuto
che rendono gli scritti musica. Tutto ciò                                                   sarebbe un suicidio collettivo.
stride con i messaggi dei social e le chat    Scrive bene Olga Tokarczuk, e io mi
che pure seguo, che fanno compagnia,          immedisimo. Se riesco per qualche mo-         Milano, 8 Aprile 2020
ma che sono veramente poca cosa in            mento ad accantonare con la mente il
confronto. A volte mi sembra che que-         dolore per i morti, i malati, il pensiero a
sto mio lavoro abbia un senso, a volte        chi lotta e rischia in prima persona negli
invece il suono di sirena di un’autoam-       ospedali, gli affanni di chi si trova sen-
bulanza, le cronache che ci narrano di        za lavoro, apprezzo i ritmi lenti, la mia
persone che muoiono in solitudine, o          casa, le letture, il riordino e il distacco
che si trovano senza mezzi di sostenta-       dall’ inutile, i contatti con chi ho vera-
Nicoletta Colombo                              piccolo molto piccolo, per questo: porto
                                               avanti un Premio di Pittura per giova-
L’importanza della progettazione               ni artisti “under 35”, ragazzi che stanno
                                               inviando le iscrizioni numerosi, comu-
Quarantena: termine che era confinato          nicando così il bel messaggio che c’è vo-
ai margini della società del progresso a       glia di fare e tanta aspettativa.
tutti i costi, eppure ritornata di attualità   Non finisce qua, c’è altro sul tavolo: si-
nella sua versione più tragica.                stemare gli archivi degli artisti, prepara-
Bollettini di guerra giornalieri restrin-      re le mostre a cui già si lavorava e che
gono i nostri spazi di azione e di pen-        ora sono sospese nel limbo dell’incer-
siero; se per i primi non c’è scelta, anzi è   tezza, magari verranno rimandate ma
per ora la sola strada da percorrere, per      non importa; lo studio, la ricerca non si
i secondi è importante dare vita e ossi-       fermano. Le mostre si faranno, bisogna
geno alla progettazione di stretto e largo     essere pronti e adoperarsi anche stando
raggio, anche quando semplicemente             in casa.
relativizzata alla gestione della propria
giornata.                                      Milano, 2 aprile 2020
Per chi lavora nel settore culturale, l’in-
cognita riguarda tanti aspetti: quando e
come riapriranno i musei, le fondazioni,
le biblioteche? Sarà possibile tornare a
organizzare mostre, a fare ricerca? I vi-
sitatori e il pubblico potranno ritornare
a gustare le opere d’arte dal vero, sen-
tirne l’emozione, osservarne la materia,
permettere all’occhio e al cuore di entra-
re in comunicazione con dipinti, scultu-
re, oggetti d’arte per via diretta?
Personalmente da casa lavoro, nel mio
Lorenzo Degli Esposti                         Kerenyi. Nel frattempo sto scrivendo
                                              un articolo sull’insegnamento di archi-
Il forzato isolamento è una condizio-         tettura e grazie a questo compito sto
ne nuova che fa riflettere. Se da un lato     dialogando e scrivendo con vecchi e
questa epidemia ci ha privato dei con-        nuovi amici; con alcuni tirocinanti del
tatti personali al di fuori del nucleo fa-    Politecnico di Milano stiamo studiando
migliare, dall’altro pur in un generale       i disegni di alcuni edifici di Gigiotti Za-
clima di apprensione ci sta facendo ri-       nini, Ponti, Muzio, Portaluppi, Ferrini,
considerare vecchie abitudini e speri-        Asnago e Vender, presto inizieremo un
mentare nuove circostanze. A casa e           Terragni-Lingeri.
con la mia amata moglie Elisa si sta mol-     Insomma, tutto sommato e in attesa di
to bene e al contempo maggiore atten-         poter ancora riabbracciare chi è lontano
zione è rivolta agli altri cari che in casa   e rivivere la città – ma soprattutto con
non sono, parenti e amici che sentiamo        le dita incrociate – nel frattempo resi-
più frequentemente e con maggior cura         stiamo.
e curiosità. Certamente manca la vita
urbana, surrogata nelle viste da balco-       Milano, 2 aprile 2020
ni e finestre e naturalmente, appunto,
da telefono e web. Nuove modalità di
lavoro mi hanno fatto tornare ad atti-
vità troppo spesso e da troppo tempo
trascurate, sto disegnando molto, per
un progetto di due palazzine a Milano
proporzionate con rettangoli armonici
e dinamici. Si fondono lavoro e letture,
tante iniziate prima della cattività e che
ora sono in corso di approfondimento:
Severini, Gleizes, Metzinger, Wittkower,
Le Corbusier, Ghyka, sto ora iniziando
Roberto Dulio                                 Toaff, Ebraismo virtuale (Rizzoli, Mila-
                                              no, Rizzoli 2006, ma lo trovate anche per
Accolgo volentieri l’invito della Fonda-      Kindle) e Alessandro Del Puppo, Ege-
zione Corrente di condividere qualche         monia e consenso (Quodlibet, Macerata
riflessione e notizia su questo periodo       2020), per ragioni diverse ve li consiglio
di necessario confino domestico. Non lo       tutti. Continuano anche le ricerche, che
definirei di isolamento, almeno per me,       chiaramente si compiranno “poi”. Come
in quanto tutta la tecnologia che ormai       sempre infatti, nei periodi in cui c’è più
comunemente abbonda, e rende più fa-          tempo per perdersi tra i propri interessi,
cile la nostra vita, ci permette di conti-    apparentemente per caso, si “scoprono”
nuare a mantenere contatti con amici,         figure inattese, foriere di nuovi sguardi
proseguire dei lavori, insegnare...           su quello che davamo per scontato. Vi
Insomma di continuare una vita socia-         saluto tutti con la speranza che ci si pos-
le, seppure virtuale, nell’attesa di quella   sa vedere - non virtualmente ma real-
reale, insostituibile. Il primo decreto mi    mente - il più presto possibile.
ha sorpreso a Roma, dove mi trovavo da
una decina di giorni per una serie di la-     Roma, 2 aprile 2020
vori e impegni nella città dove passo co-
munque una parte della mia vita. Così
ho deciso di rimanere lì. La città vuota,
osservata dalle finestre, dalle fotografie
e dai filmati in rete è impressionante.
Anche il silenzio notturno lo è. Silenzio
che sta dilatando il tempo della lettura.
A proposito dei consigli bibliografici,
in questi giorni sto leggendo: Jurij Tri-
fonov, La casa sul lungofiume (Editori
Riuniti 1977, 1988 non di facile repe-
ribilità ma se Ebay lo si trova), Ariel
Lorella Giudici                                zurra e placida che nemmeno Canalet-         quelle restano senza risposta.
                                               to avrebbe potuto fare tanto; sulla linea    Arona, 7 aprile 2020
Parola d’ordine: stare in casa                 grigia della strada che taglia la collina
                                               passano solo camion, furgoni e mez-
Stare in casa, per chi come me ha la for-      zi con i lampeggianti allarmati, troppo
tuna di avere un lavoro basato sullo stu-      lontani per sentirli, mentre i rumori che
dio e sulla scrittura non è un sacrificio.     entrano dalla finestra sono i gorgheggi
Ora, al netto dei numerosi spostamenti,        degli uccellini e il fruscio del vento tra
ho più tempo per leggere, fare lezio-          le foglie.
ne online, ascoltare musica e mandare          I vicini, solitamente frenetici, sembrano
avanti i preparativi per i progetti futuri     caduti in un quadro di Hopper, mentre
(nella speranza di vederli prima o poi         le rare volte che vado al supermercato,
realizzati). Ho più tempo per correggere       nel mettermi in fila in attesa del mio
le bozze dei saggi in corso (come quello       turno, ho la strana sensazione di essere
dedicato a Raffaello Giolli in uscita sul      capitata in un dipinto di Magritte.
prossimo numero di “Critica d’arte”),          Di contro, il telefono, che nei primi
per collegarmi via telematica con ami-         quindici giorni non cessava di squillare
ci e colleghi, ma anche per riordinare         a qualsiasi ora, negli ultimi tempi è di-
l’archivio (finalmente!), dove ritrovo         venuto più discreto, più “umano”.
immagini, appunti e cataloghi che ri-
svegliano un mare di ricordi.                  In questo tempo sospeso mi appunto le
Dentro casa, circondata dai miei fami-         idee per nuovi progetti e mi dedico alle
gliari e dai miei libri, tutto è rassicuran-   lezioni virtuali (dividendomi tra l’Acca-
te, è quanto accade fuori che è irreale:       demia di Brera e quella Albertina), ma
le città sono vuote, silenti e cariche di      non nascondo di essere preoccupata. Le
enigmi come in un quadro di de Chi-            notizie che sento e la portata di ciò che
rico; il lago che vedo dalla finestra del      sta accadendo mi inquieta.
mio studio, solitamente punteggiato da         Le domande che affollano la mente sono
una miriade di vele, è una distesa az-         tante e al momento sono ancora troppe
Monica Luchi                                    È qui che trascorro la maggior parte del     un qui e ora dove riusciamo di nuovo a
                                                tempo in questa emergenza dovuta al          sentire, ascoltare, percepire.
A BAO A QU                                      Covid 19, un nemico invisibile che sta       La sera ascolto Keith Jarrett nel suo fa-
Sulla scala della Torre della Vittoria (a       modificando la vita quotidiana di mol-       moso concerto di Colonia, la Sinfonia
Chitor) abita fin dal principio dei tempi       tissime persone su tutto il pianeta.         n.4 di Brahms diretta da Carlos Kleiber
l’A BAO A QU, sensibile ai valori delle         È da qui che ricevo tutto il giorno le       poi, per aggiungere materiale ai miei so-
anime umane. Vive in uno stato letargico,       videochiamate dei pazienti che, nono-        gni: Caetano Veloso e Maria Bethânia.
sul primo gradino, e gode di vita coscien-      stante trascorrano notti con sogni fre-      Sto rileggendo l’Angelus Novus di Wal-
te solo quando qualcuno sale la scala. Le       quentati da un bestiario immaginario         ter Benjamin poi trovo la luce del de-
vibrazioni della persona che si avvicina        ricchissimo, puntualmente cercano di         serto nel meraviglioso romanzo di Da-
gli infondono vita, e si insinua in lui una     condividere i propri turbamenti per          vid Grossman, La vita gioca con me. E,
luce interiore. Allo stesso tempo, il suo       ritrovare, in questo periodo di isola-       una meravigliosa chicca sono le quattro
corpo e la pelle quasi translucida inizia-      mento forzato, la capacità di mantenere      conferenze di Borges sull’origine del
no a muoversi. Quando qualcuno imboc-           la curiosità di connettersi con gli altri    tango trascritte dallo scrittore Bernardo
ca la scala, l’A BAO A QU si mette quasi        e di utilizzare questo tempo sospeso,        Atxaga e pubblicate da Adelphi che ti ri-
ai talloni del visitatore e sale aggrappan-     per ampliare la propria soggettività, re-    portano ai viali di Jacarande e ai cieli di
dosi al bordo dei gradini curvi e consunti      stituire spazio all’interiorità. Se fino a   Buenos Aires.
dai piedi di generazioni di pellegrini. A       qualche mese fa il tema prevalente era
ogni scalino il suo colore si intensifica, la   come trovare equilibrio in un mondo          Milano, 8 aprile 2020
sua forma si perfeziona e la luce che ema-      frenetico, ora è quali strumenti posso
na diventa sempre più brillante. È prova        darmi per affrontare la paura e supplire
della sua sensibilità il fatto che raggiunge    alla mancanza di prossimità?
la forma perfetta solo all’ultimo gradino,      Passare da una profonda irrequietezza
e solo quando colui che sale è un essere        alimentata dalla “distrazione”, dal conti-
spiritualmente evoluto.                         nuo lamento e insofferenza di una vita
(J.L. Borges, Il libro degli esseri immagi-     che non trova la sua strada, alla ricerca
nari)                                           di un “centro di gravità”, di un “groun-
Sono a Milano, nel mio studio, davanti          ding”, come dicono alcuni, e ritrovare
allo schermo del computer.                      un tempo dell’esistenza, un presente,
Jacopo Muzio                                     ferica di Milano destinata a case popolari.        segni diventano sintetici e meno incisivi,
                                                 Chi sa..                                           legati ad esempi e immagini (indimentica-
Siamo in una vecchia casa di montagna vi-        Di fronte all’aggressività di questo virus         bili quelle terribili dei camion dell’esercito a
cino a un torrente, dove durante la Guerra       anche il nostro modo di progettare, negli          Bergamo o della messa in solitaria di Papa
- “un virus a manganello”, come scriveva         ultimi decenni sempre più ricco di tecnolo-        Francesco). Poveri studenti, stanchi davan-
Gaber - vennero agenti dell’Ovra alla ri-        gia prodotta industrialmente, ad esempio i         ti alla luce blu dei monitor e isolati nella
cerca di alcuni parenti, e dove in seguito       sistemi di areazione artificiale, dovrà cam-       loro crescita individuale e sociale, e poveri
si installò per breve tempo il Comando           biare in profondità: studiare meglio dove e        noi, quando torneremo con fiducia a strin-
partigiano dell’Ossola (di cui una testimo-      come fondare un edificio, progettare con il        gerci la mano?
nianza orale: “venne il ‘bandito’ Moscatelli     vento e la luce, flussi e percorsi, disegnare      Leggendo di una politica nazionale che
e mi disse: mi prepari un bagno! E io glielo     prospetti con soglie, finestre, riscontri di       mostra il suo lato più responsabile, per
preparai!”). Un pensiero ricorrente in que-      aria naturali; addio “pattern” o omogenee          una volta accompagnato dal mondo della
sti giorni, oltre all’attenzione e amore per i   “texture” di rivestimento, buoni per edifi-        scienza e della ricerca, ma che lascia senza
nostri cari, è la riaffermazione del materia-    ci sigillati verso l’esterno, vetrine attrattive   tutele la realtà delle partite Iva, buona par-
lismo storico: ci credevamo semi divinità,       per la vendita, ma, al dunque, ambienti da         te della forza lavoro del terziario avanzato,
come scrive Fulvio Papi su Odissea, immu-        evitare, come del resto insegnava il “no-          metto su vecchi dischi blues di B.B. King e
ni dalle sofferenze del mondo, solo perché       stro” Professore, Vittorio Gregotti, manca-        Joe Cocker. Ho ripreso in mano Nel cam-
nati dalla parte più fortunata di esso, e ci     to, purtroppo in solitudine, pochi giorni fa       mino della mia vita di Giovanni Treccani,
siamo riscoperti esseri umani, in tutta la       a Milano.                                          un prezioso documento storico, e una edi-
nostra fragilità. Solo ora, dopo colpevole       In questi giorni sono cambiati velocemente         zione del 1952 de I Promessi Sposi. Ricordo
cecità, torniamo a vedere la capacità di tra-    i rapporti e le modalità di comunicazio-           con simpatia l’anziano professore Gaeta-
sformazione e rinnovamento della Natura,         ne: dopo una riunione “orizzontale” via            no Trombatore, uno dei massimi studiosi
torniamo a temerla ed a rispettarla.             web con il corpo docente del Politecnico           di Manzoni, da cui fui mandato a tenergli
Cambiano i ritmi. Mi sveglio all’alba, per la    in plenaria (pareva una scenografia di un          compagnia e prendere qualche lezione di
pace della famiglia, e lavoro per quattro o      romanzo di Asimov, i quattro saggi in te-          Storia, e oggi penso che fossero le uniche
cinque ore su progetti che non so quando         lecomunicazione e i luogotenenti di tutti i        dotate di senso, insieme a quelle di Biolo-
e se vedranno la luce; per un architetto im-     pianeti in ascolto..) abbiamo cominciato a         gia.. ma a quei tempi a Milano di “Virus”
paziente, è una forte inquietudine, ma per       fare lezioni e revisioni di progetto via web       c’era solo il centro sociale più radicale della
la quiete anche psicologica bisogna andare       agli studenti del primo anno di architettu-        città.
avanti lo stesso: una mostra, una casa da        ra. Lavorare con una telecamera come me-
ristrutturare, un concorso su un’area peri-      dium modifica anche i contenuti, parole e          Macugnaga, 2 aprile 2020
Maddalena Muzio Treccani                        un Vesuvio per ciascuno articolato in
                                                modo diverso, con la lenta ginestra che
A proposito de “La ginestra”                    di selve odorate la campagna adorna?
                                                Forse la risposta si nasconde nell’incipit
Dedico agli amici di Corrente un breve          stesso della poesia: Qui su l’arida schie-
contenuto di pensiero.                          na/del formidabil monte/sterminator
In un momento difficile e nuovo per             Vesevo,/la qual null’altro allegra arbor nè
tutti, non condivido infatti il paragone        fiore,/tuoi cespi solitari intorno spargi,/
fra pandemia e guerra in senso stret-           odorata ginestra,/contenta dei deserti.
to, ho riletto “La ginestra” di Giacomo         Qui è contenuto il segreto per cui cia-
Leopardi e, in parallelo, ho riflettuto su      scuno, a seconda della sua posizione, del
un pensiero del fondatore di Corrente a         campo in cui è cresciuto e opera, può far
cui Leopardi fu intimamente maestro.            dono di sè nella tenuta di un impegno e
Treccani, in una intervista per il cin-         di una passione rivolti alle vicissitudini
quantenario della CIGL, ha detto:”Mi            della vita.
piacerebbe che un giorno si potesse dire
del mio lavoro: ha vissuto in un’epoca di       Milano, 7 aprile 2020
nubi e flagelli, di questi aveva coscienza e
ha cercato di rispondere con la lotta, ep-
pure ha dipinto un giardino splendente”.
Un pensiero che evoca quella “nobil na-
tura” di cui la ginestra è metafora poe-
tica.
Nel passaggio dal fiore all’uomo, corre
un rapporto sotterraneo, di natura eti-
ca, fra il fiore gentile e il pittore che nel
cuore del suo nome lo include.
Ma che cosa ha a che fare il momento
che stiamo vivendo, il suo incombere,
Fulvio Papi                                     pubblica, del taglio delle risorse a van-      cosa sarà possibile domani. Ho rivisita-
                                                taggio dei profitti privati, deciso da irre-   to i documenti delle storiche epidemie
Quando si sono avute le prime notizie           sponsabili, se non peggio.                     dell’Occidente e le loro conseguenze. Da
sulla epidemia da “coronavirus” mi fu-                                                         quel poco che so, un virus permane in
rono chiare, come ad altri, tre situazio-       La razionalizzazione è tutt’un’altra cosa.     un contesto sociale. Giustamente con il
ni con le quali sarebbe stato necessario                                                       vaccino cercheremo di mitigare i suoi
convivere per un tempo indeterminato:           Ho poi seguito la risposta pubblica alle       negativi effetti, come abbiamo fatto con
1) il virus non era noto e quindi non si        norme preventive, e ho tratto l’impres-        le nostre tradizionali influenze stagio-
poteva far nulla per sollecitare la dife-       sione che nel nostro paese conviva-            nali. Ma non sarà l’assoluta immunità,
sa del nostri sistema immunitario; 2) la        no, oltre i soliti egoismi privati, forme      com’era forse nei sogni di qualche Presi-
dimensione globale del nostro mondo             di eticità differenti che si accentuano        dente capace con un cenno di muovere
avrebbe reso impossibile circoscrivere          quando l’eticità del ceto politico, nel suo    le più belle (e inutili) portaerei del mon-
l’infezione; 3) la sola misura sicura sa-       complesso, e anche nei suoi dissensi,          do. Domani, se sarà possibile non farò
rebbe stata la chiusura di ogni attività        non è per niente un’occasione di mimesi        nulla di differente.
collettiva, un immenso privato: ma il           sociale. Non fu sempre così, ma in alcu-
mondo c’è in quanto si riproduce.               ne circostanze storiche, sì.                   Milano, 10 Aprile 2020

Ho quindi seguito con attenzione le de-         Mi chiederete che cosa ho fatto in que-
cisioni via via prese dal governo, che,         sto tempo di disciplina casalinga. Nulla
suppongo con eccellenti supporti scien-         di quello che proponeva la TV. Da filo-
tifici, hanno affrontato al meglio possi-       sofo mi sono riconfermato in generale
bile la situazioni.                             che la modernità, nei suoi grandi pregi,
                                                ha rimosso la fine, il male, la precarie-
Burocratemi a parte, la insufficienza           tà che appartengono alla nostra specie,
della struttura sanitaria, supplica con         con una esagerata vanagloria fondata
altissimo valore morale e sacrificio del-       per lo più sul sistema economico (ta-
la vita da tutto il personale, è il risultato   lora autodistruttivo) supportato da
della colpevole (uso apposta l’aggettivo        una razionale ed efficiente tecnologia.
protestante che evoca l’infamia) spesa          Ho cercato di capire cosa accade oggi e
Gabriele Scaramuzza                             anni che ho scoperto entrambi, e sono            una specie di tradizionalismo becero…”.
                                                rimasti pietre miliari della mia forma-
Cara Fondazione Corrente,                       zione culturale.                                 Milano, 2 aprile 2020
la vostra proposta è bella e vale la pena       “Irripetibile” è stata la stagione di Brecht
pensarci. Quanto alla situazione attuale,       al Piccolo e della Callas alla Scala; sono
esco pochissimo, mi riguardo, speria-           i tempi del’affermarsi di quella che Ful-
mo! Consiglierei una rilettura dell’Ec-         vio Papi chiamerà “Scuola di Milano”;
clesiaste: è un’illusione pensare che           del primo affacciarsi alla ribalta di Enzo
dopo questa congiuntura gli uomini mi-          Jannacci, di Giorgio Gaber, e di Mina
glioreranno, a poco a poco tutto tornerà        (grande estimatrice della Callas).
come prima: Nil sub sole novi... Anche          La rappresentazione di L’opera da tre sol-
Tucidide sulla peste di Atene lo confer-        di (e qui è da ricordare Milly, accanto a
ma ampiamente.                                  Buazzelli e a Carraro) è più o meno vici-
Leggo e scrivo quello che posso: consi-         na all’anno della morte di Banfi, la Me-
glierei a tutti La vita dei filosofi, di Car-   dea di Cherubini si è imposta negli anni
lo Sini; una scoperta per me sono Dora          che stanno tra Ingens Silva e Praxis e
Bruder di Patrick Modiano; Forse Es-            empirismo...
ther di Katja Petrowskaja, La lettera a         Suscita a tutt’oggi stupore che si potes-
Hitler di Gabriele Nissim, Della neve di        sero (e si possano) privilegiare gli spet-
Durs Grünbein, La vita gioca con me di          tacoli pur così coinvolgenti del Piccolo,
David Grossman, Un caso di scompar-             il mondo degli Studi, rispetto agli spet-
sa di Dror A. Mishani (un buon giallo           tacoli in scena alla Scala, quasi appar-
israeliano) - libri che avevo in casa sen-      tenessero questi a una cultura di scarto.
za aver mai potuto leggerli.                    Come scrive opportunamente Emilio
Ovviamente ho cercato di completare             Sala, il “sentimento antiscaligero (di ieri
il testo che avrei dovuto leggere a Cor-        e di oggi) si ricollega al tipico ‘pregiudizio
rente: il titolo resta “Poesia” senza poe-      antioperistico’ di cui parla Lindenberger
sia: Franz Kafka, Maria Callas. L’acco-         e che fa parte, ahimè, di una certa cul-
stamento parrà strano, ma è negli stessi        tura modernista che vede nell’opera solo
Giorgio Seveso                                  sti sono, invece, ancora ben vivi. Infatti,    sorprendenti, inattese o confermate. Un
                                                invece di confezionare il nuovo numero         modo per vivere ciò che ci sta accaden-
Cari amici della Fondazione,                    nel modo abituale, a metà marzo ho             do come una opportunità, come l’invito
                                                messo in rete il mio blog-magazine (ri-        a riconsiderare molte cose, molti va-
da parte mia vi confesso che questa             Contemporaneo.org) pubblicando solo            lori e pseudovalori: una occasione tra
forzata clausura non mi pesa granché.           le immagini che molti di loro mi hanno         le altre per ripensare il nostro mondo,
L’età rende contemplativi, e anche nel          mandato e ancora mi mandano. Disegni,          le nostre abitudini, le nostre certezze.
mondo di “prima” in fondo, fatte salve          quadri, forme, segni e tracce figurali,        Vi saluto e vi abbraccio, concludendo
le visite periodiche a qualche Galleria         brani visivi, fotografie e icone che que-      con due citazioni che mi sono sembrate
d’arte, qualche pittore amico e un po’ di       sti momenti e accadimenti eccezionali          sonanti rispetto al grande silenzio che
riunioni, da casa non mi muovevo più            hanno ispirato. Oppure opere già fatte,        c’è là fuori. Riguardatevi.
di tanto. Molto, la maggior parte di ogni       recuperate per l’occasione come segnale
cosa, ormai da diversi anni passa via           di presenza, come gesto di contatto, la        “Mi sono convinto che anche quando
computer e telefono. Proprio come ora.          conferma o l’innesco di un rapporto…           tutto pare perduto bisogna mettersi tran-
E allora, a parte l’ansia e la molta paura      Ecco, sta diventando una sorta di Gal-         quillamente all’opera, ricominciando
per i miei cari, per gli amici, per le donne,   leria virtuale, magari neanche unica nel       dall’inizio.” (Antonio Gramsci)
gli uomini i ragazzi i bambini di questo        suo genere ma costruita come un “dia-
nostro mondo contraddittorio, e a parte         rio” di riflessioni per il quale l’immagine    “Non temete i momenti difficili. Il meglio
la preoccupazione bruciante per ciò che         diviene il tramite di un rapporto tra fan-     viene da lì.” (Rita Levi Montalcini)
sarà domani, per come usciremo da que-          tasia e vita tra sentimento e realtà mai
sta guerra e per come sapremo o non sa-         così intenso e gravido di sostanze. Una        Milano, 5 aprile 2020
premo resistere, ricostruire, migliorare,       cronaca del contagio, sì, ma anche la re-
imparare… a parte tutto questo –dice-           gistrazione di una resistenza, dalle più
vo– per me le cose non sono cambiate.           diverse intonazioni ai più vari significati.
Scrivo, lavoro, leggo, navigo, moltissime       E sarà anche – almeno lo spero – un
cose e progetti li rimando. Le due mostre       mosaico di spunti per sentirci in qual-
per il 25 aprile sono rinviate o virtualiz-     che modo accomunati e solidali. Per
zate. Altre sono probabilmente saltate.         scorgere di ciascuno di questi amici un
Vedremo poi. Ma i contatti con gli arti-        aspetto, una tensione, un’illuminazione
Pio Tarantini                                sta situazione: ed è la consapevolezza         stato d’animo che, in quel lontano anno,
                                             di questo nostro stare in un tempo so-         era stato per me solo una lunga tortura,
La bellezza e il dolore nel tempo ritro-     speso, in attesa che passi il periodo più      nulla più sopravviveva. Perché in que-
vato                                         critico e senza nessuna certezza della         sto mondo, dove tutto si consuma, tutto
                                             durata di prevenzione futura prima che         perisce, c’è una cosa che cade in rovina,
Personalmente la forzata reclusione -        si torni ai ritmi ‘normali’, che caratteriz-   che si distrugge ancor più completamente
tutti gli eventi che riguardano diretta-     za forse il trascorrere dei nostri giorni      della Bellezza, lasciando anche meno ve-
mente o indirettamente la mia attività       attuali. Ecco allora che la gestione del       stigi di quella: il Dolore.»
sono annullati o sospesi a tempo inde-       tempo, di questo tempo ‘casalingo’ ac-         Rivisitiamo l’assioma proustiano ag-
terminato - mi sta fornendo l’opportu-       quista un valore e un significato forse        giornandolo ai nostri tempi: la bellezza
nità di poter lavorare maggiormente sui      mai avuto prima nelle nostre vite se non       e il dolore ai tempi del virus: la bellezza
miei progetti e sul mio archivio.            in certi momenti adolescenziali, anche         della vita che deve sopraffare il dolore.
Nella gestione pratica del nostro tempo      quelli ‘anni sospesi’ tra l’infanzia e la      Benvenuta primavera.
di fotografi e operatori dell’immagine,      giovinezza in una sorta di indetermi-
ma non solo, molto si sta realizzando        natezza esistenziale che tanti grandi ar-      Milano, 5 Aprile 2020
per via telematica e inoltre si stanno       tisti hanno saputo descrivere a volte in
moltiplicando le iniziative sul raccon-      modo sublime, sia letterariamente che
tare questo tempo di casalinghitudine.       visivamente.
E allora diventiamo tutti degli emuli,       Riporto qualche riga di quell’eccentrico
di infimo ordine, di Proust nella descri-    parigino Marcel che nell’autoreclusione
zione prosastica e visiva dei nostri spazi   che ha caratterizzato molta parte della
e pensieri. Al proposito in questa mia       sua vita, sdraiato nel suo letto, scriveva
nota propongo un breve brano estrapo-        il monumento letterario forse più denso
lato dalla mia rubrica domenicale, Buo-      dell’introspezione individuale novecen-
naDomenica#, pubblicato oggi 5 aprile        tesca. Scrive Proust nel volume “Il tem-
2020 su Facebook.                            po ritrovato” di “Alla ricerca del tempo
[…] (… Le riflessioni) interessanti di       perduto” nel momento in cui prende
molti altri intellettuali, non sarebbero     coscienza che il suo giovanile amore
mai nate senza l’eccezionalità di que-       per Gilberte non esiste più: «[…] Dello
Se alzi gli occhi
      un poco meno in alto
           del cielo vero
      troverai un altro cielo
        terreno. E’ il sogno
  di un pittore per la sua città.

     La casa delle Rondini
      Milano 1980-1986

      Ernesto Treccani e
 quanti hanno lavorato con lui

Ernesto Treccani, Volo di rondini
Via Carlo Porta 5, Milano
T 02 6572627
www.fondazionecorrente.org
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