ISLANDA A Land of Fire and Ice - Da un Islanda Discovery Gruppo Seva - Viaggi Avventure nel Mondo

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ISLANDA A Land of Fire and Ice - Da un Islanda Discovery Gruppo Seva - Viaggi Avventure nel Mondo
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           RACCONTI DI VIAGGIO | Iran                                                            RACCONTI DI VIAGGIO | Islanda

                 ISLANDA
              A Land of Fire and Ice
                                                                                                Da un Islanda Discovery Gruppo Seva

                                                      Testo e Foto del coordinatore Giulio Seva

             L
                   ’Islanda è una terra dove la natura è padrona,   terra tanto selvaggia quanto misteriosa.                in lame d’acciaio colorate a darci il benvenuto.
                   onnipresente, dominante, imponente. È lei a      Sarà un viaggio a ritroso nel tempo ai confini del      Reykjavik è d’altronde una città moderna ma
                   comandare, a condurre il gioco. Qui non ci       mondo dove zolfo, vapore e sabbia si mescolano          dallo spirito eclettico e giovanile, una città che ti
             sono incontri garantiti o esperienze assicurate,       a sole, pioggia e vento.                                permette di condividere la vita quotidiana dei suoi
             siamo tutti in balia di una natura sovrana,                                                                    abitanti. E noi incominciamo subito entrando in
             perennemente in lotta tra creazione e distruzione,     10 Agosto: Italia/ Reykjavík                            uno dei tanti pub del centro e brindare all’inizio di
             ospiti costretti a rincorrere e sperarenella sua                                                               questa avventura con un paio di birre. Ritorniamo
             benevolenza. Siamo nell’isola dell’inatteso, delle     È mattina presto quando incontro parte del gruppo       in ostello e per la prima volta affrontiamo quello
             quattro stagioni nel medesimo giorno, un luogo         all’aeroporto di Malpensa. Siamo in undici, gli altri   che sarà un rito che ci accompagnerà per tutte
             che nasconde pericoli e meraviglie, il vero punto      sette partono da Roma e sono già in volo da una         e due le settimane a venire: la preparazione della
             di contatto tra il fuori ed il dentro della terra.     decina di minuti. Ci incontriamo a Francoforte da       cena. A gestire tutto sarà sempre Elena e non c’è
             L’Islanda è un luogo dove le acqua termali si          dove prendiamo l’aereo che ci porterà in Islanda.       aggettivo che io riesca a trovare per far capire
             incontrano con le rocce vulcaniche, le spiagge         Atterriamo nel primo pomeriggio a Keflavik,             quanto il suo aiuto sia stato importante per la
             sono di sabbia nera, gli iceberg scivolano tra la      cittadina del sud-ovest islandese. Ci troviamo          riuscita di questo viaggio #immensa.
             spuma del mare e villaggi di pescatori colorano        nella penisola di Reykjanes, ad una cinquantina         Non è ancora notte quando andiamo a dormire,
             le pareti scoscese dei fiordi. Un mondo di confine,    di chilometri dalla capitale Reykjavík. Ad              ma in Islanda in estate il sole tramonta talmente
             una terra magica che andiamo a scoprire in estate      accoglierci un fortissimo vento che non sarà che        tardi che le ore di buio sono così poche che a
             quando è il verde della terra a ricoprire distese      solo un precursore della perturbazione che ci           malapena si riesce a ricordarle. Il sonno non è
             infinite di ghiaccio. È la Terra del Ghiaccio e del    accompagnerà per l’intero viaggio. Arriviamo in         ancora arrivato che Daniele sia accorge di aver
             Fuoco, da un lato abbiamo imponenti ghiacciai          città e subito andiamo a perderci per le sue vie.       perso il portafogli con tutto dentro, lo cerchiamo
             che dominano il panorama e dall’altro vulcani che      Nessun edificio avveniristico o palazzo più alto di     ovunque senza risultato, quindi ci addormentiamo
             nel corso dei millenni sono andati a plasmare una      qualche piano ma sono casette con rivestimenti          con in sottofondo lui che blocca quelle due-

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02 RACCONTI VIAGGIO 1-2020 pag 2-147.indd 95                                                                                                                                    13/12/19 07:15
ISLANDA A Land of Fire and Ice - Da un Islanda Discovery Gruppo Seva - Viaggi Avventure nel Mondo
RACCONTI DI VIAGGIO | Islanda

       tremila tra carte e bancomat.                               ci pervade, rimaniamo incantati davanti a quella            in talmente tanti modi diversi da non sembrare mai
                                                                   cascata circondata dal nulla, classico esempio di           monotona; ci sono distese infinite di lava pietrificata
       11 Agosto: Reykjavík/ Þingvellir/ Geysir/ Gulfoss/          come l’acqua possa stravolgere un panorama.                 prima coperte da muschio poi immerse in un fango
       Kerlingarfjöll                                              Riprendiamo la macchina e partiamo per il nostro            rossastro e infine nascoste dalle nevi appena cadute.
                                                                   rifugio a Kerlingarfjöll, un luogo in mezzo al nulla,       Si ha come la sensazione che il mondo intorno si
       Ci dirigiamo verso il Circolo d’Oro, un percorso            l’unico angolo civilizzato della zona, immerso in un        stia creando e che l’unico suono che si riesce a
       circolare di circa 300 km che dal sud si sviluppa           panorama di deserti e falesie con pareti a picco.           percepire sia l’ancora più assordante rumore del
       verso il centro andando ad abbracciare tre delle            Un angolo da sogno che raggiungeremo solo dopo              nulla. Ovviamente solo dopo quello del vento che
       principali attrazioni dell’isola: il parco di Þingvellir,   aver percorso la pista di Kjalvegur, più conosciuta         questa mattina riesce a darci delle difficoltà anche
       l’area geotermica di Geysir e la cascata Gullfoss.          come F35, una delle strade sterrate più famose              nello stare semplicemente in piedi. Hveradalir è un
       Poco più di un’ora e arriviamo al parco di Þingvellir,      del Paese che si snoda ad
       il primo parco naturale nazionale costituito in             un’ altezza compresa tra i
       Islanda, un’immensa pianura dove nel 930 d.C                seicento e settecento metri
       nacque l’Alþing, la prima forma di parlamento al            e che unisce la costa nord
       mondo, rimasta attiva fino al 1789. Qui è dove la           a quella sud         attraverso
       dorsale medio-atlantica che divide la zolla tettonica       l’altopiano di Kjölur e che
       europea da quella americana diventa ben visibile            apre solitamente a giugno
       creando una spaccatura in continua espansione: la           dopo lo scioglimento delle
       faglia di Almannagjá. Questa, delimitata da pareti          nevi. Chiusa nel XVIII secolo
       di basalto, arriva ad allargarsi fino a 18 mm ogni          in quanto alcune persone
       anno. Prendiamo il sentiero che attraversa questo           si persero a causa di una
       canyon, circa cinque km fra alte rocce laviche dal          tempesta di neve fu riaperta
       color grigio scuro, ed è come se fossimo sospesi tra        solo nel ‘900. Sono solo 70 i
       due continenti. Arriviamo alla cascata Oxarafoss che        km che separano il rifugio da
       scava il suo letto tra le due placche e alla pozza di       Gulfoss ma sarà necessario
       Drekkingarhylur, gola alimentata dal fiume Oxara            arrancare a fatica tra le
       dove un tempo venivano annegate le donne colpevoli          buche del terreno per circa
       di infanticidio, adulterio o crimini assimilabili. I        due ore prima di arrivarci. Il rifugio si trova in          susseguirsi di paesaggi inquietanti e meravigliosi.
       nostri occhi incominciano ad essere rapiti da questi        una conca riparato dal vento immerso in quelle              Sotto i nostri piedi sentiamo vibrare il cuore stesso
       paesaggi che sembrano appartenere ad un regno               montagne composte prevalentemente da riolite che            della Terra.
       della fantasia, una sensazione che proveremo                le dona il classico color arancione. Ad accoglierci un      Riprendiamo la F35 e ci riimmergiamo in quel
       spesso anche nei giorni a seguire.                          cavolo di freddo e un cielo che promette tutto, ma di       paesaggio che spazia tra brughiere, distese di lava e
       La tappa successiva è l’area geotermica di                  buono ben poco.                                             ghiacciai, attraversiamo posti magici spersi nel nulla
       Haukadalur,a circa 60 km dal parco, dove si                                                                             e dopo una quarantina di km arriviamo all’altra area
       trovano due tra i geyser più famosi, Geysir (da cui         12Agosto: Kerlingarfjöll/ Hveradalir/ Hveravellir/          geotermica, quella di Hveravellir, una piccola oasi
       il fenomeno ha preso il nome) e Strokkur. I geyser          Glaumbær/ Lomatjorn                                         nel deserto molto più frequentata della precedente e
       sono tra le attrazioni più celebri dell’Islanda,                                                                        anch’essa caratterizzata da una consistente macro-
       fenomeni geotermici considerati parte integrante            Siamo al cospetto del Kerlingarfjöll, un complesso          attività vulcanica. Già in lontananza si vedono i
       del panorama da millenni. Mentre il primo è quasi           montuoso che comprende una dozzina di vulcani               vapori salire al cielo e si sente un forte odore di
       esaurito il secondo, più piccolo, è ancora attivissimo      dispersi su una superficie di 150 km quadrati; il           zolfo a permeare l’aria; questa zona è infatti famosa
       ed erutta puntuale ogni cinque-dieci minuti con             suo nome significa “Montagna della strega” in               per gli hot-spot, piccoli bacini di acqua calda dove è
       getti che arrivano fino a quaranta metri. Rimaniamo         quanto secondo una leggenda dei Troll islandesi la          possibile immergersi. La leggenda vuole che queste
       in attesa per qualche minuto ed ecco che a pochi            sua sommità non è altro che una strega rimasta              piscine naturali siano state nel passato rifugio
       metri da noi l’acqua calda esplode dal terreno,             pietrificata dai raggi del sole al ritorno da una battuta   di briganti che qui si nascondevano nel periodo
       vola in alto per qualche metro per poi riversarvi sul       di pesca. Ci troviamo nella parte interna del Paese,        invernale in quanto l’acqua calda li garantiva la
       terreno formando piccole pozze dalle innumerevoli           tra le due estese calotte glaciali del Langjökull e del     possibilità di scaldarsi e di cuocere del cibo. Anche
       sfumature. Un’emozione incredibile.                         Hofsjökull, in una sconfinata area desertica immersa        qui troviamo le manifestazioni del vulcanesimo
       Proseguiamo per l’ultima attrazione del circolo d’oro,      in un silenzio sacrale rotto solo dal sibilo violento del   secondario che già abbiamo imparato a conoscere,
       la cascata di Gulfoss, la cascata d’oro, chiamata così      vento.                                                      dalle fumarole ai fanghi ribollenti, ma avendo già
       per i riflessi dell’acqua nelle giornate soleggiate.        Questa è una delle aree geotermali più potenti d’           dedicato molto tempo a Hveradelir dedichiamo
       Viene formata dal fiume Hvita le cui acque roboanti         Islanda. Questa notte ha nevicato e di prima mattina        meno tempo al trek e alcuni di noi, malgrado il
       scorrendo verso l’oceano fanno un doppio salto, uno         imperversa una mezza bufera. Oggi avremmo                   freddo apocalittico e il ghiaccio trascinato dal
       di undici e uno di ventuno metri, per poi gettarsi          dovuto visitare la zona di Hveradalir, ancora poco          vento, decidono di farsi un bagno in questa pozza,
       nella stretta e profonda gola sottostante creando un        conosciuta al turismo di massa ma di certo una delle        un catino di acqua blu circondato da concrezioni di
       gioco di luci e una teatralità che ha pochi eguali.         più belle dell’isola. Non tutti paiono intenzionati visto   silice, con vista su quei due ghiacciai perenni che
       Qui la natura è l’unica padrona della scena. Siamo          il meteo, ma in qualche modo riesco a convincerli           riempiono a buon titolo l’orizzonte.
       al cospetto della cascata più famosa d’Islanda,             e ci incominciamo il trek. Siamo immersi in un              Ci rilassiamo prima di riprendere la strada verso
       trentadue metri di altezza e centoquaranta metri            ambiente tanto inospitale quanto affascinante,              la costa nord dell’isola, ancora sterrato prima di
       cubici di portata d’acqua al secondo, un vero               un paesaggio quasi marziano. Seppur ci si trovi in          imboccare la Ring Road 1, un anello di 1300 km
       colosso. Un profondo senso di immensità e ampiezza          mezzo al deserto la natura qui riesce a mostrarsi           che percorre tutta l’isola immerso in un paesaggio

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RACCONTI DI VIAGGIO | Islanda

         che non ha eguali. Facciamo una piccola deviazione       per dirimere le continue controversie tra cristiani e      Di prima mattina ritorniamo al                parco di
         a Glaumbær per vedere la fattoria ricoperta di torba,    coloro che adoravano gli antichi dei nordici, gettò        Jökulságljufur che oggi percorreremo per tutta
         abitata fino al 1930 e poi donata al governo che ne      tutte le statue degli dei pagani nella cascata             la sua lunghezza. Dal centro visitatori parte una
         ha fatto nel 1952 un Museo di Cultura popolare, e        certificando così il passaggio al cristianesimo e          stradina che ci conduce al cuore della vallata, il lago
         poi andiamo nella nostra bellissima guesthouse a         facendo di questa il luogo simbolo della conversione       Botnstjörn, un piccolo stagno che si insinua fin sotto
         Lomatjorn. Siamo nei fiordi settentrionali e dopo        islandese. Siamo in uno dei siti più suggestivi            quelle altissime rocce che contraddistinguono il
         una giornata così intensa non ci potevano essere         dell’Islanda, una cascata a forma di ferro di cavallo      canyon di Asbyrgi; la loro particolare struttura a nido
         due sorprese più gradite: l’ hot tube riscaldata nel     formata dal fiume Skjálfandafljót che, attraversata        d’ape si narra infatti rappresenti i volti di alcuni elfi
         giardino di casa e la carbonara cucinata da Mattia.      una piattaforma basaltica vecchia di 7000 anni, qui        fatti solidificare da un mago dispotico.
                                                                  arriva a fare un salto di dodici metri in un canyon        Ci accoglie un’ atmosfera unica e suggestiva, stiamo
                                                                  largo ben cento. La sua spettacolarità sta proprio in      qualche minuto a contemplare quel paesaggio
         13 Agosto: Lomatjorn/ Hauganes/ Goðafos/                 quella forma semicircolare che va a creare un arco         bucolico a bordo del lago e ritorniamo alla macchina.
         Asbyrgi/ Kópasker                                        largo trenta metri lungo cui si divide in due principali   Prendiamo la pista sterrata 862, una piccola strada
                                                                  e in tante minori. Ci spingiamo fino alle rocce più        scavata nella lava che corre verso sud parallela
         Anche oggi ci svegliamo presto, dobbiamo andare          esposte per vedere l’acqua turchese che scorre             al fiume e che oggi percorreremo per tutta la sua
         ad Hauganes dove ho prenotato il whale watching          sotto di noi nello splendido lago sottostante.             lunghezza. Arriviamo a Hljóðaklettar, le Scogliere
         di prima mattina.                                        È ancora presto, prima di andare nel nostro hostal a       Mormoranti, enigmatiche sculture basaltiche così
         Percorriamo la strada che costeggia il fiordo di         Kópasker, decidiamo di anticipare parte della visita       chiamate per il suono emesso dalle acque del
         Eyjafjörður, il più lungo del paese, e arriviamo in      programmata per il giorno successivo al canyon             fiume Jökulsá á Fjöllum che viene deformato a
         questo grazioso villaggio dedito prevalentemente a       di Asbyrgi. Siamo nell’Islanda nord-orientale, nel         contatto con le rocce e sembra mormorare o urlare
         pesca e turismo. Hauganes è una piccola cittadina        Parco Nazionale di Jökulságljufur, oggi inglobato          in base a portata di acqua e vento. Facciamo un
         dell’Islanda del Nord con le case dai tetti rossi e le   nel parco di Vatnajökul, una                                                              trek in questo canyon,
         montagne a fare da cornice sullo sfondo. Deve la         grandiosa depressione di circa                                                            tra rocce dalle forme
         sua popolarità all’elevato numero di cetacei che         trenta km scavata dal fiume                                                               variegate (esagonali,
         popola le acqua delle stretta gola su cui si affaccia    glaciale     Jökulsá á Fjöllum.                                                           spirali..)     e     che
         e in cui questi animali vanno per riprodursi; dal        La parte più settentrionale                                                               sembrano cambiare
         suo porticciolo partono infatti diverse imbarcazioni     del parco di Jökulságljufur è                                                             in base al punto di
         e tutte offrono lo stesso servizio con prezzi non        proprio l’Asbyrgi, un canyon dalla                                                        osservazione. È un
         molto dissimili tra loro. Indossiamo una tutona rossa    caratteristica forma a ferro di                                                           luogo      meraviglioso,
         tanto antiestetica quanto utile per non rimanere         cavallo che si estende con le sue                                                         arriviamo       fino    a
         congelati sul ponte della barca e salpiamo. Appena       pareti rocciose alte fino a cento                                                         Kirkjan, una grotta
         fuori dal porto prendiamo velocità e cominciamo          metri per 3.5 km in lunghezza e                                                           dal tetto spiovente a
         a saltare sulle onde. Siamo fortunati, il mare non       1.1 in larghezza. Una leggenda                                                            forma di chiesa per
         è eccessivamente mosso e solo Lucia si dimostra          lo vuole creato dall’impronta di                                                          poi dirigerci verso
         così generosa da “offrire” la sua colazione ai pesci.    uno degli otto zoccoli del cavallo                                                        Rauðhólar, le colline
         È talmente altruista da invitarmi personalmente ad       di Odino, Sleipnir, il miglior                                                            rosse, un insieme di
         assistere prima di cominciare...                         stallone che possa esistere, il                                                           crateri con una gamma
         Gli avvistamenti non sono garantiti, anzi avvicinare     più veloce, quello che cavalca                                                            di colori invidiabile.
         le balene è abbastanza impegnativo ma siamo              cielo e terra, mentre un’ altra lo                                                        Dopo circa cinque km
         comunque molto fortunati. Ne vediamo parecchie           vede come il luogo dove si rifugiarono gli Dei ASI         torniamo al parcheggio, lasciamo euforici la zona
         e ad ogni loro comparsa in superficie è tutto un         quando il popolo islandese ripudiò le antiche divinità     di Vesturdalur e dopo un’oretta arriviamo nella zona
         barcollare da una parte all’altra della barca per        gettandone i simulacri nella cascata Goðafos.              delle cascate. Infatti circa 30 km prima di sfociare
         osservarle meglio.                                       Quello che è certo è che ci troviamo immersi in una        nella baia di Öxarfjörður nell’Islanda settentrionale il
         A fine giro proviamo anche a pescare. Siamo in           verdeggiante gola con betulle alte fino a otto metri       fiume Jökulsá á Fjöllum cade da più cascate, le più
         uno dei tratti di mare più ricchi di pesce della         racchiuse in un abbraccio di pietra con al centro          spettacolari delle quali sono tre, una triade di acqua
         zona ma non ne abbocca nemmeno mezzo                     l’Eyjan, l’Isola, una solitaria e ripida formazione        e arcobaleni nell’immenso canyon di Jökulságljufur.
         #benemanonbenissimo.                                     rocciosa. Dal parcheggio partono numerosi sentieri,        La prima che incontriamo è Hafragilsfoss, la Cascata
         Dopo esserci scaldati ripartiamo per le cascate di       noi decidiamo di prendere proprio quello che porta         del Canyon della Capra, così chiamata perché si
         Goðafos. Lungo la strada ci fermiamo ad Akureyri,        all’ Eyjan, da cui si può godere di una delle viste più    racconta che qui Kráka, regina della mitologia
         la capitale del nord coi suoi 18.000 abitanti, fin       spettacolari che il canyon possa offrire.                  norrena, ci avrebbe fatto pascolare le pecore
         troppo caotica e trafficata rispetto agli standard       Riprendiamo le macchina e andiamo a Kópasker,              mentre riposava. Pochi km più avanti ci imbattiamo
         dei giorni precedenti. Annidata sulle rive del fiordo    un piccolo e remoto villaggio di poco più di cento         in Selfoss che riprende la forma a ferro di cavallo
         di Eyjafjörður, è la classica cittadina islandese        abitanti, il punto più a nord che toccheremo in            di Asbyrgi e poi a piedi andiamo a Dettifoss, il più
         con le case di legno colorate ma con un clima            quest’avventura. Siamo a poco più di trenta km dal         grande salto d’acqua d’Europa per portata media,
         piuttosto mite dovuto al fatto che è circondata          Circolo Polare Artico. Anche questa sera abbiamo           circa duecento metri cubi di acqua al secondo, una
         da montagne che la proteggono dai freddi venti           una bellissima casa tutta per noi.                         potenza tale che le rocce arrivano a vibrare al suo
         artici. Ci rimaniamo poco, il tempo di rimpinguare                                                                  passaggio. Una terrificane meraviglia della Natura.
         la cambusa e ripartiamo per la Cascata degli             14 Agosto: Kópasker/ Asbyrgi/ Hljóðaklettar/               Ancor prima di arrivare, da lontano, cominciamo
         Dei, soprannominata così in quanto nell’anno 999         Hafragilsfoss/ Selfoss/ Dettifoss/ Myvatn Lake             a sentire il suo assordante fragore, qualche passo
         Þorgeir Thorkelsson, personalità eminente dell’isola,                                                               in più ed eccola apparire avvolta da nubi di vapore

                                                                                                                                    Avventure nel mondo 1 | 2020 - 97

02 RACCONTI VIAGGIO 1-2020 pag 2-147.indd 97                                                                                                                                     13/12/19 07:15
ISLANDA A Land of Fire and Ice - Da un Islanda Discovery Gruppo Seva - Viaggi Avventure nel Mondo
RACCONTI DI VIAGGIO | Islanda

       trafitte da pallidi raggi del sole. L’acqua prorompe in      laghetto azzurro al suo interno, per poi andare a           dimostrano assolutamente all’altezza e non abbiamo
       esplosioni continue, quasi a ricordarci che la natura        visitare il vicinissimo campo lavico di Leirhnjukur.        alcun problema. Una bella scarica di adrenalina.
       non può essere domata. Al suo cospetto siamo                 Prendiamo un sentiero che è un susseguirsi continuo         Proseguiamo la nostra avventura sempre su
       impietriti e affascinati mentre cerchiamo il posto           di fumarole e pozze di acqua calda, ma più saliamo e        una pista parecchio dissestata, a volte molto
       migliore per goderci quel panorama.                          più tutto si trasforma in un’immensa distesa di lava.       stretta, superiamo ancora un guado e arriviamo
       Riprendiamo la 862 che ben presto diventa asfaltata          Ultima tappa della giornata è Hverir, un’area               al parcheggio da cui parte il sentiero che conduce
       e andiamo al lago Myvatn. Sembra di trovarsi nella           geotermica che è un continuo susseguirsi di fanghi          all’Askya. Fa freddo, tanto freddo, e c’è un vento
       terra degli hobbit con colline rigogliose, prati fioriti e   ribollenti e sbuffare di soffioni, un paesaggio che         che ci taglia la faccia. I giorni scorsi da queste parti
       incantevoli crateri.                                         ricorda l’inferno dantesco con coltri di vapore che         ha nevicato ininterrottamente per giorni e oggi il
                                                                    ci avvolgono e torrenti fumanti che scorrono su             paesaggio così imbiancato è ancor più suggestivo.
       15 Agosto: Myvatn Lake                                       terreni privi di vegetazione. Malgrado piova il calore      Ci troviamo in una delle zone più remote e inospitali
                                                                    lo si riesce a percepisce in ogni angolo ed in ogni         mai viste, un luogo dalla bellezza portentosa e dalle
       Il lago Myvatn è una pozza d’acqua placida e azzurra         momento. Camminiamo su passerelle sospese sulla             condizioni climatiche estreme formatasi a seguito di
       incastonata in un panorama infernale di vulcani,             terra che brucia: se questo è l’Inferno è meraviglioso.     una violenta eruzione avvenuta nel 1875 i cui effetti
       solfatare e foreste di lava. Questo è il gioiello            Malgrado il terreno sia molto scivoloso cominciamo          furono sentiti anche in Europa continentale. L’Askja
       geologico dell’Islanda, l’area vulcanica più attiva          ad arrampicarci per il sentiero che sale sulla              è difficile da raccontare, l’Askja deve essere vissuto.
       del Paese, un’oasi colorata che                                                cresta del Namafjall con Matteo           Quando arriviamo lo scenario che si apre davanti
       ogni estate attrae turisti da tutto                                            capocordata.                              a noi è fantastico: tre caldere interconnesse e
       il mondo.                                                                      Ritorniamo al nostro hostal, una cena     parzialmente sovrapposte con una superficie che
       Incominciamo il nostro giro con                                                veloce e poi andiamo a trascorrere        arriva a sfiorare i 50 chilometri quadrati, circondate
       un trek che parte da Grjótagja,                                                la serata alle terme di Myvatn. Sullo     dall’aspra catena montuosa del Dyngjufull, ossia
       una piccola grotta lavica con                                                  sfondo il tramonto, attorno scende        ciò che rimane del sistema vulcanico nativo poi
       all’interno una sorgente termale                                               il silenzio proprio come il sole          sprofondato nella camera magmatica. Immenso.
       sotterranea di acqua blu                                                       dietro l’orizzonte e mentre il cielo si   Arriviamo sul bordo dell’Öskjuvatn, il lago dalla
       scintillante; ai più questo luogo                                              accende di mille colori e sfumature       tonalità blu zaffiro profondo 220 metri che riempie
       non è del tutto nuovo, infatti qui è                                           noi lo ammiriamo estasiati immersi        la caldera più grande e che rimane gelato per gran
       stata ambientata una delle scene                                               nelle acque calde di queste terme         parte dell’anno. Il contrasto di colori col paesaggio
       più famose della serie cult Game                                               ancora poco turistiche. Un meritato       desolato che lo circonda e che sembra stritolarlo
       of Thrones, quella dove Jon                                                    riposo in attesa dell’Askja e dei         è incredibile. Accanto in una caldera minore si
       Snow e Ygritte fanno l’amore. Un tempo vi si poteva          temuti guadi che ci aspetteranno domani.                    trova il Viti, un laghetto dall’acqua sulfurea verde
       fare il bagno ma una serie di eruzioni vulcaniche ha                                                                     opalescente che si può raggiungere tramite un
       innalzato la temperatura fino a 50°C rendendolo ora                                                                      pendio ripido e piuttosto scivoloso. Le sue acqua
       vietato. La ammiriamo dall’esterno con il sole che           16 Agosto: Myvatn Lake/ Askja/ Kverkfjöll                   sono ideali per una nuotata e io, Salvatore e Giuliano
       penetrando dalle fenditure sul soffitto la illumina                                                                      non potevamo di certo perdere l’occasione per fare
       rendendola ancor più suggestiva. Proseguiamo per il          È mattina presto quando saliamo in macchina e               un bagno all’Inferno; queste non sono occasioni
       vulcano Hverfjall, l’enorme sagoma che sorge sul lato        cominciamo la lunga traversata che dal lago Myvatn          che ricapitano facilmente e il bagno del Viti ad oggi
       orientale del lago, un cumulo nero di sabbia e sassi.        ci porterà ad Askja, uno strato-vulcano ancora attivo       è una delle esperienze più belle che abbia mai
       Prendiamo un sentiero che in trenta minuti scarsi di         la cui ultima eruzione è fatta risalire 1961.               vissuto. È il silenzio irreale che respiriamo mentre
       cammino ci porta in cima a uno dei crateri meglio            Oltrepassiamo Möðrudalur, un paesino che avrebbe            siamo immersi in quelle acque a rendere ancora più
       conservati al mondo, caratterizzato da una forma             ben poco da dire se non fosse l’ultimo centro abitato       palpabile la forza della natura che ci sovrasta.
       quasi perfettamente circolare. Percorriamo parte             che incontreremo per i prossimi due giorni, per poi         Ritorniamo al parcheggio, si è fatto tardi, risaliamo in
       del perimetro del cratere e scendiamo per un altro           addentrarci nella F905, lunga pista sterrata che            macchina e proseguiamo per il rifugio Sigurdarskali,
       sentiero, ben più ripido di quello fatto poco prima          scorre tra coltri di sabbia nera e pinnacoli di lava        l’unico punto abitato nel raggio di chilometri dove
       per salire e arriviamo a Dimmuborgir, la “Fortezza           dalle forme più svariate a farne da sfondo.                 trascorreremo la notte in una camerata su materassi
       Oscura”. Siamo immersi in un tenebroso labirinto             Sembra di sconfinare verso un orizzonte fatto di nulla,     buttati a terra e un (poco) confortevole bagno
       di formazioni laviche, quasi una città di roccia,            stiamo andando verso il cuore dell’Islanda, il deserto      all’esterno.
       formatasi più di 2300 anni fa e ritenuta un punto            freddo dell’interno. Intorno a noi un paesaggio
       d’accesso per l’inferno, un luogo di connessione tra         fiabesco immerso in un’assordante solitudine.
       mondo dei vivi e dei morti. Ci sembra di stare in un         Siamo di fronte ad una delle rappresentazioni più           17 Agosto: Kverkfjöll/Egilsstaðir
       altro pianeta dove ci immergiamo fino a raggiungere          sublimi e devastanti che la natura possa regalare,
       la grotta lavica di Kirkjan con il caratteristico aspetto    un’esperienza multi-sensoriale dove tutti i sensi           Siamo alle pendici del Kverkfjöll, una catena
       di una chiesa dal tetto spiovente.                           vengono coinvolti nella costruzione di un ricordo           montuosa con picchi che fanno da cornice ad un
       È solo tarda mattinata ma la zona intorno al lago ha         che rimarrà per sempre indelebile in noi visitatori.        vulcano sub-glaciale situato sul confine nord-
       talmente tanto da offrire che non perdiamo tempo,            Poco dopo aver imboccato la F910, la strada che             orientale del ghiacciaio Vatnajökull. Intorno a noi il
       riprendiamo le macchine e dedichiamo il resto della          collega il lago Lagarfljót con l’Askja, incontriamo         solito paesaggio lunare a cui i nostri occhi non si
       giornata all’immensa area del Krafla, una caldera di         il primo guado. Era un momento che temevo da                sono ancora abituati.
       dieci km che si sviluppa per orizzontale, un delirio         quando mi era stato assegnato il viaggio, scendiamo         I motivi per cui numerosi viaggiatori intraprendono
       di colori che spaziano dal nero della lava al giallo         e lo studiamo valutando quale sia la traiettoria            questo lungo e difficile viaggio su sterrati impervi per
       e rosso del terreno tinto dallo zolfo. Incominciamo          migliore per affrontarlo, ci consultiamo e tentiamo         arrivarci sono principalmente due: la visita alle Ice
       dal suo cratere centrale, il Viti, con uno splendido         la traversata. I piloti, Daniele e Francesco, si            Cave e la ramponata sul ghiacciaio.

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ISLANDA A Land of Fire and Ice - Da un Islanda Discovery Gruppo Seva - Viaggi Avventure nel Mondo
RACCONTI DI VIAGGIO | Islanda

         Quest’anno la seconda non è possibile farla,               ha il suo compito ben preciso: io mi addormento            altrettanti specie di uccelli e ripartiamo senza
         non ci sono guide professioniste al rifugio per            mentre dovrei fare da navigatore, Marco raccoglie          preoccuparci molto di non averne colto il significato.
         cui ripiegheremo per un trek fino alle lingue del          la monnezza e Giuliano e Tiziana decidono in modo          Qui la strada corre veloce a picco sul mare con un
         ghiacciaio.                                                poco democratico quale musica farci ascoltare.             paesaggio che passa da alte scogliere e baie di
         Riprendiamo le nostre macchine e andiamo verso le          Prendiamo la 93, una tortuosa strada che si inerpica       sabbia nerissima. I punti panoramici dove fermarci
         Ice Cave, grotte dalle mille forme e riflessi di luce      sulla montagna, e andiamo verso Seyðisfjörður,             non mancano e il faro di Hvalnes è solo uno di questi.
         formatasi a causa del calore geotermico: è il calore       piccolo paesino arroccato sulla parte terminale del        Una camminata sulla scogliera a picco sul mare e
         delle acqua calde delle risorgive sotterranee che          fiordo omonimo. Intorno a noi cascate formate dalle        Alessandro avvista un paio di foche; ne rimaniamo
         scorrono sotto la massa di ghiaccio a provocare infatti    nevi che si stanno sciogliendo, poi all’improvviso         così rapiti che restiamo una buona mezzora a
         lo scongelamento e la nascita di queste volte. Per         dietro una curva ecco apparirci da lontano le              vederle sbucare dall’acqua, fissarci e nascondersi
         arrivarci affrontiamo a passo d’uomo una petraia che       caratteristiche casette in legno colorate del piccolo      subito dopo. Arriviamo finalmente a Stafafell dove si
         seppur breve ci appare infinita fino a quando davanti      paesino che si riflettono nell’acqua. Una pennellata       trova la nostra guesthouse, un casale del IX secolo
         a noi si presentano queste bocche da cui sgorga un         di colore in mezzo alle montagne. Queste sono              con allevamento di pecore annesso nascosto dietro
         acqua torbida e fangosa. Siamo alle sorgenti del           prefabbricati trasportati qui dai norvegesi attratti       un cimitero che fa un po’ backstage di un film di
         Jökulsá á Fjöllum, il fiume più lungo d’Islanda. Qui       dai possibili guadagni che si potevano trarre              Dario Argento. Nel gruppo ormai è nata una coppia,
         la bellezza raggiunge livelli a tratti disarmanti con la   dal commercio delle aringhe; alcune sono state             Francesco e la pazienza di Cinzia.
         luce che rende i colori saturi ed esalta i contrasti. A    restaurate di recente mentre altre presentano i segni
         causa di un collasso di una porzione della grotta non      del tempo ormai passato. Passeggiamo per il piccolo
         si può più addentrarsi al suo interno e bisogna stare      centro, si respira un’atmosfera                                           19 Agosto: Stafafell/ Jökulsárlón/
         a una distanza di sicurezza, nulla che ci proibisca di     d’altri     tempi,       rilassante.                                      Skaftafell/ Fjaðrárgljúfur Canyon/
         vivere quello spettacolo.                                  Prendiamo la via principale                                               Vik í Mýrdal
         La penetrazione nella natura islandese vale i piedi        dipinta coi colori dell’arcobaleno
         dolenti, gli abiti bagnati e il viso devastato da un       e arriviamo alla Bláa Kirkjan, la                                          Partiamo di prima mattina per la
         vento gelido che soffia ininterrotto da giorni.            chiesa color turchese.                                                     magica laguna di Jökulsárlón, il
         Riprendiamo le nostre macchine e imbocchiamo               La prossima tappa è Mjóifjörður,                                           più grande lago di origine glaciale
         la strada sterrata di ieri. Incomincia così un altro       il    fiordo “stretto”, che                                                dell’Islanda, formatosi a seguito
         interminabile viaggio che ci porta verso est. Qualche      raggiungiamo attraverso la                                                 del progressivo scioglimento del
         sosta fotografica dove Alessandra cerca un qualsiasi       strada 953, una strada sterrata                                            ghiacciaio         Breiðamerkurjökull,
         riparo per la consueta pausa idraulica a cielo aperto      scavata lungo il fianco della                                              propaggine del maestoso Vatnajökull,
         e finalmente arriviamo a Egilsstaðir, il villaggio più     montagna a picco sul mare in                                               il più grande d’Europa. Oggi splende
         grande dell’Islanda orientale, situato tra la foresta      burrasca. Questa è una delle                                               addirittura il sole ed il cielo è terso
         di Hallormsstaður e il lago Lagarfljót, dove una           strade più spettacolari che abbia mai visto e percorso     sopra di noi, un miracolo dopo il freddo e il vento
         leggenda narra che viva un mostro con le sembianze         nella mia vita. Corre parallela al fiordo orientale,       patito al nord.
         di un serpente gigante simile al più celebre Loch          avvolta da rigogliose colline e scenografiche              Ad attenderci un paesaggio surreale, migliaia di
         Ness. Costeggiamo lo specchio d’acqua e arriviamo          cascate, e arriva fino a Dalatangi, il faro più antico     iceberg che fluttuano imponenti e silenziosi nella
         al parcheggio dove parte il sentiero completamente         d’Islanda. Lungo la strada avremo incontrato un            baia come barche senza timoniere.
         immerso nella natura che in poco meno di un’ora            paio di case, altrettante fattorie, un trattore e poco     Si sono staccati dal ghiacciaio e si muovono
         ci porta alla cascata Hengifoss, la terza più alta del     più. Questa che un tempo era una stazione di pesca         lentamente nella laguna prima di tuffarsi nell’oceano
         Paese. Il percorso è piuttosto ripido e la parte finale    alla balena tra le più importanti, oggi ci appare con      o arenarsi in attesa di sciogliersi nella spiaggia
         resa molto scivolose dalla pioggia frena gran parte        l’aspetto drammatico di un posto isolato, un paese         nera sottostante dove brillano al sole come pietre
         del gruppo dal proseguire. Solamente noi ragazzi più       abitato da una decina di abitanti con un relitto di        preziose. La sua bellezza non ha paragoni e trovo
         l’inarrestabile Beatrice ci inerpichiamo sulle rocce       un peschereccio che arrugginisce tristemente nelle         persino difficoltà a descriverla. Risuonano alte le
         per avvicinarci alla cima. Sono ben 118 i metri da cui     acque antistanti. Il suo fascino sta proprio in quel       grida dei gabbiani e i nostri sguardi si perdono verso
         questa cascata si butta dentro una gola le cui pareti      senso di abbandono e solitudine che qui si respira.        la laguna dei diamanti, un gioiello tra i ghiacci.
         sono venate da strati di color bruno che si alternano      Arriviamo fino al faro arancione, la punta estrema ad      Qui abbiamo in programma l’escursione con lo
         ad altri rossastri. Siamo circondati da un anfiteatro di   Est dell’isola e ritorniamo indietro.                      Zodiac, un gommone che ci permetterà di navigare
         roccia molto scenografico. Ritorniamo indietro e man       Scendiamo verso la costa meridionale percorrendo           tra questi giganti blu del mare ed osservarli da vicino.
         manco che ci allontaniamo sentiamo venire meno il          quell’angolo d’Islanda che costeggia il fiordo e           Ci copriamo con le tute che ci danno in dotazione per
         fragore delle acqua che sgorga dalla cascata. Questa       regala panorami unici fra montagne e specchi               sopperire alle basse temperature e incominciamo il
         sera dormiamo in riva al lago in caratteristici cottage    d’acqua. Inalterata, solitaria e silenziosa la costa       nostro tour tra i ghiacci.
         dalla forma triangolare.                                   orientale ci ha stupito con la sua semplicità, coi suoi    Arriviamo fino a qualche decina di metri dal fronte
                                                                    paesaggi meno famosi ma non per questo meno                del ghiacciaio e poi navighiamo tra pezzi di iceberg
                                                                    spettacolari.                                              che da lì si sono staccati e hanno cominciato la loro
         18 Agosto: Egilsstaðir/Seyðisfjörður/Mjóifjörður/          Dopo interminabili chilometri senza alcun segno            navigazione in solitaria che li porterà a morire a riva.
         Djúpivogur/Stafafell                                       di civilizzazione arriviamo al piccolo paese di            Un’emozione unica, siamo increduli davanti a quello
                                                                    Djúpivogur, il porto più antico dei fiordi costruito nel   spettacolo che si è concretizzato davanti ai nostri
         Oggi ci spingiamo verso i fiordi dell’est dove le          XVI secolo. Ci fermiamo a vedere un’istallazione di        occhi.
         montagne precipitano in mare e il vento raschia            arte contemporanea “Eggin ì Gledivìk”, ossia 34 uova       Ritorniamo a riva e ripartiamo subito, oggi sono
         le rocce desolate. Ormai ognuno in macchina                giganti poste una di fianco all’altra e rappresentanti     tantissime le cose da fare e la strada da percorrere.

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RACCONTI DI VIAGGIO | Islanda

       Facciamo una fermata molto rapida all’adiacente          infrange sulle rocce mentre noi passeggiamo per           verdissima laddove un tempo c’era il mare. Dal
       laguna di Fjallsárlón da cui si gode del medesimo        la spiaggia. Nella parte orientale in mezzo al mare       parcheggio la raggiungiamo in pochi minuti, è
       spettacolo di cui abbiamo appena beneficiato,            vediamo svettare in mezzo ad una coltre di nebbia         talmente alta che la si può ammirare nella sua
       anche se in maniera più raccolta e meno sfacciata,       due faraglioni, Reynisdrangar, che secondo una            eleganza fin dalla strada principale. Non è di certo la
       e ripartiamo per lo Skaftafell National Park, un’area    delle solite leggende che popolano questo paese           migliore che abbiamo visto in questi giorni ma ha una
       di natura selvaggia al limitare del ghiacciaio           rappresentano due troll che sono stati trasformati in     particolarità che la rende unica, un sentiero impervio
       Vatnajökull. Siamo in un posto incontaminato e           pietra una volta sorpresi dalla luce del sole mentre      e scivoloso che le gira attorno e che ci permette di
       incantato dove si alternano un’indescrivibile varietà    erano intenti a trasportare una nave. Siamo in uno        arrivare proprio dietro al salto dell’acqua. Sembra di
       di paesaggi e panorami, dai ghiacciai innevati a         dei luoghi più scenografici e, purtroppo, anche           stare in una fiaba, dietro le quinte di uno spettacolo
       verdi vallate a profonde gole in cui sgorgano furenti    turistici dell’Islanda, un posto magico, una perla        che ogni giorno da anni affascina e rapisce migliaia
       cascate. Ogni scorcio è in grado di regalare emozioni    adagiata sulle rive dell’oceano. In lontananza si
       uniche. Qui abbiamo in programma la ramponata sul        scorge Dyrhólaey, un promontorio di natura lavica
       ghiacciaio, uno dei più grandi al mondo. Incontriamo     che sarà la nostra prossima tappa. Ci arriviamo in
       le nostre guide che ci forniscono l’attrezzatura e ci    cima percorrendo una strada molto ripida che si
       danno le prima indicazioni su come utilizzarla. Dopo     fa largo tra le rocce. Siamo a 120 metri d’altezza,
       una passeggiata di una ventina di minuti arriviamo       nella propaggine meridionale dell’isola, da qua il
       su una lingua di ghiaccio fuori misura dove comincia     panorama che spazia verso l’infinito è indescrivibile.
       la nostra esperienza sui ramponi. All’orizzonte creste   Ammiriamo il doppio arco di roccia di Tóin, scavato
       di acqua gelata bordate di nero su cui camminiamo        nella pietra dalla forza erosiva del vento, che si
       per poco più di due ore rimanendo estasiati              proietta verso il mare e poi rivolgiamo tutta la nostra
       dall’esperienza vissuta. Non avremmo quasi più           attenzione ai puffin.
       voluto scendere da lì.                                   Le pulcinelle di mare sono uccelli tipici della costa
       Torniamo alle macchina, è tardi ma decidiamo             atlantica e l’Islanda ne è piena in estate quando si
       comunque di fermarci anche al Fjaðrárgljúfur             fermano da queste parti a nidificare dopo l’inverno
       Canyon, una profonda gola scavata nella roccia due       trascorso in mare aperto. Si calcola che ce ne
       milioni di anni fa dal fiume Fjaðrá.                     siano circa 3 milioni, ben dieci volte di più dei suoi
       Qui il colore predominante è il verde dell’erba,         abitanti. A prima vista appaiono come usciti da un
       del muschio e dei cespugli che rivestono le pareti       libro fantasy, quasi un capolavoro della natura con
       frastagliate e anguste di un canyon lungo due            quelle zampe arancioni e quel becco incredibile
       chilometri e profondo cento metri, reso famoso da        con una colorazione che spazia dal rosso, al giallo,
       una canzone di Justin Bieber a seguito della quale       al blu. Ancor più buffi sono quando volano per via
       le visite subirono un incremento tale da doverlo         delle dimensioni delle ali, molto piccole rispetto al
       chiudere per qualche mese fino all’inizio di giugno      corpo e pertanto sono obbligati a sbatterle molto
       scorso. Noi riusciamo a vivercelo in un’apparente        velocemente. È la prima volta che li vediamo, a fine
       tranquillità. Camminiamo fino al “dito del troll”, il    agosto non è nemmeno così scontato dato che la
       punto panoramico più spettacolare da cui si può          maggior parte ha già lasciato le coste islandesi.
       godere della miglior vista. Ci beviamo una birra e ce    Non curanti di chi li sta attorno, stanno ore fermi
       lo godiamo al tramonto. Torniamo alla macchina e         ad ammirare le onde dell’oceano Atlantico. Oggi
       partiamo alla volta della costa sud-occidentale del      c’è molto vento e si riparano dietro gli scogli, ma
       paese, trascorreremo la notte a Vik í Mýrdal, piccolo    io e Veronica attendiamo comunque fiduciosi che
       villaggio ai piedi del ghiacciaio Mýrdalsjökull. Anche   qualcuno si avvicini e dopo un lungo appostamento
       questa bellissima giornata è terminata.                  veniamo finalmente premiati: una coppia di puffin si
                                                                mette a scrutare l’orizzonte ad un paio di metri da
                                                                noi.
       20 Agosto: Vik í Mýrdal/ Reynisfjara Beach/              Meta della nostra giornata è Rjúpnavellir sulla strada
       Dyrhólaey/      Skógafoss/   Seljalandsfoss/             per il Landmannalaugar, una regione montuosa
       Gljúfrabúi/ Rjúpnavellir                                 che visiteremo domani. Prima di arrivarci visitiamo
                                                                ben tre cascate. D’altronde l’Islanda è una terra di
       A pochi minuti da Vik si trova una delle cinquanta       ghiaccio e fuoco ma, come abbiamo visto fino ad
       spiagge più belle al mondo, Reynisfjara Beach, ed è      oggi, non è di certo l’acqua a mancare.
       lì che ci rechiamo di prima mattina.                     Incominciamo con Skógafoss, ultima di venti formate
       Ad attenderci non c’è un mare caraibico dove tuffarsi    dal fiume Skógaá nella sua marcia verso l’oceano.
       ma un oceano in tempesta su cui sorge una spiaggia       Quella che un tempo era una scogliera oggi è una
       meravigliosa, un’immensa distesa di sassolini neri.      cascata che si getta con una salto di poco più di 60
       Tutt’intorno si ergono colonne di basalto che, pur       metri che ne fa la seconda più fotografata dell’isola
       sembrando vestigia di antiche civiltà, altro non         dopo Gulfoss. Ci accoglie nell’apogeo della sua
       sono che il frutto di eruzioni vulcaniche che si sono    bellezza, attraversata da un arcobaleno che la rende
       susseguite negli anni. Il rumore del vento è forte,      magica. Proseguiamo per Seljalandsfoss, la cascata
       come quello delle onde di quel mare gelido che si        dal fascino selvaggio che precipita da una montagna

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         di spettatori. In alcuni punti ci bagniamo così tanto    grotta è meravigliosa con le pareti di roccia a picco        dedichiamo alla zona immediatamente prossima al
         che non riusciamo nemmeno ad alzare la testa tanta       impreziosite da muschio color verde brillante e un           campeggio che comunque non ha nulla da invidiare
         è la potenza dell’acqua.                                 grosso e unico blocco di pietra che arreda l’interno.        al resto. Il Landmannaugar ci rapisce col suo fascino
         Solo poche centinaia di metri più avanti si trova        Anche qui il bagno è garantito.                              incantato, sembra quasi di viverlo da dentro, come
         l’ultima cascata che visitiamo oggi, Gljúfrabúi, a cui   Ritorniamo in dietro e ci rimettiamo in marcia per           fosse un quadro. Quasi subito cominciamo a non
         arriviamo attraverso un canyon abbastanza stretto.       Rjúpnavellir dove ad accoglierci c’è un bellissimo           guardare più la mappa e camminiamo a sensazione
         Ci appare leggermente nascosta dalla scogliera           cottage in legno circondato da una natura selvaggia          in una dimensione che non conosce tempo, rapiti
         che la avvolge. Qui l’acqua precipita in una piccola     e strabordante.                                              da quella natura che qui troviamo in una delle
         piscina naturale a cui riusciamo ad accedere da                                                                       sue forme più autorevoli e irruente. Incontriamo
         una spaccatura nella roccia. L’atmosfera dentro la                                                                    campi di lava, fiumi che si rimpiccioliscono fino a
                                                                  21 Agosto: Rjúpnavellir/Landmannalaugar/Hella                diventare distese di sabbia, prati rigogliosi, pinnacoli
                                                                                                                               neri dalle sembianze di folletti. Raccontare il
                                                                  Un gioiello grezzo tra i più preziosi di Islanda. Questo è   Landmannalaugar è difficile, non è una semplice
                                                                  il Landmannalaugar, la perla degli altopiani d’Islanda,      regione di montagna ma è una magia ove ti potresti
                                                                  una regione montuosa che sorge tra le propaggini             perdere per ore camminando al suo interno senza
                                                                  occidentali del Vatnajökull ed il vulcano Hekla, il più      averne mai abbastanza. Alla fine senza quasi
                                                                  temuto dagli islandesi, considerato nel Medioevo             accorgercene facciamo un trek di una quindicina di
                                                                  la porta dell’inferno. È una fornace magmatica in            km e, malgrado io l’avessi venduto ai miei compagni
                                                                  perenne agitazione la cui fama è arrivata ben oltre          per una camminata in pianura piuttosto agevole,
                                                                  l’isola che la ospita. L’ultima eruzione è del 2000,         siamo finiti in cima alle vette più alte della riserva.
                                                                  ma gli esperti sono certi che abbia cominciato a             Lo sa bene la Dany, mia fedele compagna di viaggio
                                                                  mostrare segnali di un imminente risveglio e che             e amica, che mi ha maledetto ad ogni salita che l’ha
                                                                  questo dalla quantità di magma accumulato negli              vista arrancare dignitosamente in ultima posizione.
                                                                  anni potrebbe essere causa di un evento catastrofico         Prima di ritornare al campeggio facciamo una
                                                                  piuttosto importante. Ne ammiriamo la vetta coperta          deviazione su una piccola collina dove si trova una
                                                                  da una suggestiva coltre di nubi da lontano mentre           pozza d’acqua geotermica. Anche oggi facciamo
                                                                  percorriamo la strada che ci porta verso l’interno del       un bagno con vista da sogno. A ben pensarci ho
                                                                  paese. Siamo su una delle strade più belle dell’isola,       sbagliato a non mettermi a dieta ferrea prima di
                                                                  la F208, chiamata pista di Fjallabak, uno sterrato           partire, siamo stati in costume più in Islanda che se
                                                                  che apre a giugno e chiude a settembre. Nelle altre          fossimo andati ai tropici!
                                                                  stagioni a Landmannalaugar non ci si arriva, se non          Purtroppo è arrivata l’ora di lasciare una delle
                                                                  con costosissimi tour. La vegetazione incomincia             regioni più belle che abbia mai potuto ammirare
                                                                  lentamente a diradarsi lasciando spazio ad un                nella mia vita da viaggiatore. Un ultimo sguardo a
                                                                  terreno sempre più fangoso e roccioso.                       quella tavolozza di colori che ci ha illuminato e ci
                                                                  Nonostante fossimo in altissima stagione incrociamo          rimettiamo in viaggio verso Hella, cittadina sulla
                                                                  pochissime macchine, più ci addentriamo più                  costa meridionale.
                                                                  il paesaggio diventa lunare, selvaggio. È uno                La strada è lunga, molto lunga, una piccola deviazione
                                                                  spettacolo, siamo immersi in uno spazio deserto              per Ljotipollur, un lago dalle acque color turchesi che
                                                                  e magnifico dominato dal nulla. Arriviamo a                  si è formato dentro il cratere di un vulcano ormai
                                                                  Landmannalaugar, siamo nel bel mezzo del nulla,              estinto e dopo un paio d’ore ritorniamo in riva
                                                                  il paesaggio improvvisamente cambia e ci troviamo            all’Oceano.
                                                                  in un altopiano circondato da montagne le cui
                                                                  variazioni cromatiche primeggiano sul nero del               22 Agosto: Hella/ Reykjadalur/ Seltún/ Garður/
                                                                  terreno circostante. Una meraviglia per i nostri occhi.      Reykjavík
                                                                  Lo scenario che ci avvolge ha dell’incredibile,
                                                                  un’alternanza infinita di colore con qualche sparuto         L’Islanda è la patria delle sorgenti termali, fare un
                                                                  rimasuglio di neve. Le montagne sono infatti                 bagno tra quelle acque bollenti che emergono dal
                                                                  composte prevalentemente da riolite, una roccia              suolo è una tradizione antichissima a cui il popolo
                                                                  vulcanica satura di minerali che raffreddandosi              islandese non si sottrarrebbe mai. E noi come non ne
                                                                  molto lentamente ha dato origine a queste strepitose         siamo venuti meno nei giorni scorsi non ne veniamo
                                                                  sfumature di colori. Sembra di stare su un pianeta           meno nemmeno oggi. A metà strada tra Hella e la
                                                                  dal fascino extra-terreste tra aspre rocce, ribollenti       penisola di Reykjanes dove siamo indirizzati si trova
                                                                  fumarole, minacciosi vulcani e mari di nuvole.               Reykjadalur, il “fiume caldo”, un corso d’acqua
                                                                  Non vediamo l’ora di cominciare ad esplorarlo. Le            bollente incastonato in una placida vallata.
                                                                  uniche forme di vita sono quelle che provengono              Una volta arrivati al parcheggio ci incamminiamo
                                                                  dal campeggio dove andiamo per chiedere qualche              per un sentiero incontaminato che si inerpica
                                                                  informazione.                                                per la collina, circa 3.5 km di salita, una gioia per
                                                                  Il Landmannalaugar è una regione immensa                     Fabiola, la più piccola del gruppo che ha fatto più
                                                                  dove è possibile fare diversi trekking, da più               attività fisica in questa vacanza che in tutta la sua
                                                                  giorni a qualche ora. Noi per questioni di tempo ci          vita. Il prossimo passo potrebbe essere quello di

                                                                                                                                      Avventure nel mondo 1 | 2020 - 101

02 RACCONTI VIAGGIO 1-2020 pag 2-147.indd 101                                                                                                                                     13/12/19 07:15
ISLANDA A Land of Fire and Ice - Da un Islanda Discovery Gruppo Seva - Viaggi Avventure nel Mondo
RACCONTI DI VIAGGIO | Islanda

       aggiungere qualche verdura alla sua dieta ferrea a          Il nostro tour per l’isola è finito, ritorniamo a Reykjavík,   vasca del secondo giorno a Hveravellir dove non
       base di nutella e risotto Knorr ai frutti di mare ma non    domani visiteremo la capitale per completare                   c’era neppure quello e sorridiamo. Al Viti eravamo
       ci scommetterei, eh. Dopo una quarantina di minuti          quest’avventura. Ma prima ci concediamo finalmente             in costume e scarpe da trekking mentre cercavamo
       ci appaiono le volute di vapore che avvolgono il fiume      una meritata cena al ristorante, serviti al tavolo e           di uscire dal lago dentro al cratere, qui siamo con
       a segnalarci l’arrivo. Non ci sono spogliatoi ma solo       senza un servizio da 24 di piatti e bicchieri da lavare!       l’accappatoio a sorseggiare un cocktail a bordo
       un paravento in legno, ci cambiamo e ci tuffiamo. La                                                                       vasca. Esperienze diverse e l’Islanda è bella anche
       temperatura è sui 40°C, più si sale e più aumenta.                                                                         per questo. Ci rilassiamo, come è giusto che sia dopo
       Trascorriamo una mezz’oretta scarsa in acqua,               23 Agosto: Reykjavík/ Blue Lagoon/ Reykjavík                   due settimane su e giù per l’isola. Ripercorriamo
       quando usciamo il nostro corpo aveva cambiato                                                                              quei momenti che ci hanno unito e già sentiamo la
       colore per il caldo. Prendiamo la via del ritorno e ci      Oggi ci svegliamo con calma, non abbiamo centinaia             nostalgia di un tempo passato troppo velocemente.
       spostiamo a Reykjanes, nella parte sud-occidentale          di chilometri da percorrere.                                   Ritorniamo in città e visitiamo la capitale, la più a
       dell’isola. Questa penisola sta lì sotto, non ha grandi     Prima di partire però dobbiamo risolvere una                   nord del mondo, più vicina alla Groenlandia che
       montagne o cascate ed è la porta d’ingresso per             questione rimasta in sospeso dal primo giorno: il              al continente. Reykjavík ha tutte le seduzioni
       tutti i turisti che atterrano a Keflavík, ma, malgrado      portafogli di Daniele. La polizia glielo riconsegna con        di una moderna città europea, alterna strutture
       sia un’area che ha cambiato la geologia dell’intero         all’interno tutto, chi lo ha trovato non aveva toccato         avveniristiche a piccole casette colorate che
       paese, spesso viene tralasciata dalle rotte turistiche      nulla. Anche questa è Islanda.                                 ricordano quelle dei fiordi orientali. È vivace,
       principali. Costeggiamo il lago Kleifarvatn con le sue      Prendiamo la macchina e andiamo verso la Blue                  giovanile, in continuo fermento. È una città proiettata
       spettrali spiagge laviche e scogliere a picco dove io       Lagoon, probabilmente l’attrazione più famosa del              al futuro che resta però inserita in un paesaggio
       e Giuliano facciamo l’ennesimo bagno, ma questa             Paese. Tutti avevamo già sognato quello scenario:              incontaminato, tra le montagne e il mare, offrendo
       volta in acque più che gelide e arriviamo a Seltún,         una miriade di vasche dal color turchese nel bel               ai suoi abitanti il meglio che la natura ha da offrire.
       una delle aree geotermali più importanti del paese.         mezzo di una infinita distesa di lava pietrificata. E          Qui si possono trovare musei, gallerie d’arte e
       Dopo aver visto quelle di Hverir al lago Myvatn non         di certo non ne rimaniamo delusi quando arriviamo.             moltissime altre attività, noi ci disperdiamo tra le sue
       avrei pensato che altro mi potesse stupire e invece         La Blue Lagoon è immensa, non è una piscina                    stradine vibranti col blu dell’oceano che fa capolino
       mi sono dovuto presto ricredere. Ci troviamo su una         naturale, ma è stata creata ad hoc nel 1976 e viene            davanti a noi.
       passerella di legno che si snoda tra i vari crateri         tuttora alimentata dall’area geotermale adiacente di

                                                                                                                                  24 Agosto: Reykjavík/ Italia

                                                                                                                                  Oggi a Reykjavik c’è la maratona. Pertanto, pur
                                                                                                                                  avendo l’aereo nel primo pomeriggio, ci svegliamo
                                                                                                                                  ancor prima del solito per fuggire dalla città e non
                                                                                                                                  rimanerne intrappolati. Anche oggi si dorme domani.
                                                                                                                                  Sono le 7:30 quando lasciamo il nostro ostello
                                                                                                                                  del centro e carichiamo per l’ultima volta le due
                                                                                                                                  macchine che ci hanno accompagnato in questa
                                                                                                                                  mirabolante avventura. Un senso di nostalgia misto
                                                                                                                                  a emozione aleggia lungo la strada che ci porta
                                                                                                                                  all’aeroporto. Una veloce colazione in un tipico
                                                                                                                                  locale islandese che presumo per la prima volta in
                                                                                                                                  vita sua veda entrare tutte insieme diciotto persone
                                                                                                                                  decisamente affamate ed è arrivato il momento di
                                                                                                                                  lasciare questa meravigliosa Terra.
                                                                                                                                  L’Islanda si è rivelata una sorpresa continua, une
                                                                                                                                  terra misteriosa e ricca di contrasti e di meravigliosi
                                                                                                                                  scrigni segreti da scoprire e vivere.
                                                                                                                                  Me lo richiedessero ripartirei per l’Islanda domani.
                                                                                                                                  Riaffronterei il vento gelido, la neve, la pioggia
                                                                                                                                  incessante, le docce fredde e le lunghe notti in
                                                                                                                                  camerata. L’Islanda è unica anche e soprattutto per
       fumanti. Siamo sospesa sulla terra che ribolle. Il suo      Svartsengi.                                                    questo.
       colore vira dall’azzurro al rosso, sembra la tavolozza      Qui tutto è fatto per stupire il turista, dalla                E ringrazio di averla vissuta con diciassette persone
       di un pittore, e l’aria è resa quasi irrespirabile          spettacolarità del posto al ristorante panoramico              eccezionali. Non lo so se i legami creati perdureranno
       dall’odore acre sprigionato dalle solfatare. Sembra         fino all’hotel di lusso. C’è una sauna, il bagno turco,        nel tempo o rimarranno solo un lontano ricordo, ma
       di stare nella terra di nessuno, siamo soli, in mezzo       l’area massaggi e molti altri servizi. La Blue Lagoon          questi quindici giorni di vita insieme a loro hanno
       al fumo.                                                    è stata inventata per noi stranieri, di islandesi non          arricchito ancor di più quest’immensa avventura.
       Ci rimettiamo in macchina, una rapida fermata al Brú        ce ne sono. Malgrado per loro andare alle terme sia
       Milli Heimsálfa, ovvero il ponte tra i due continenti, il   un’attività ricreativa pari al nostro bar, ne devono           A presto, al prossimo bellissimo viaggio.
       punto in cui la placca nord-americana ed europea si         preferire altre meno costose.
       incontrano, e arriviamo a Garður, un piccolo villaggio      Ci ricordiamo del fiume caldo a Reykjadalur dove               Appassionatamente,
       di pescatori con due fari che vegliano il mare.             l’unico lusso era un paravento in legno o della                Giulio

         102 - Avventure nel mondo 1 | 2020

02 RACCONTI VIAGGIO 1-2020 pag 2-147.indd 102                                                                                                                                          13/12/19 07:15
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