Vincenzo Zara Università del Salento - Roma - 4 maggio 2012
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Organizzazione generale del seminario I parte: Aspetti didattici, normativi e di assicurazione della qualità II parte: Aspetti amministrativi, organizzativi e gestionali Roma, 4 maggio 2012
Sommmario I parte A) Introduzione B) Programmi integrati di studio C) Corsi di studio internazionali e normativa D) Considerazioni generali E) Proposte operative Roma, 4 maggio 2012
A) Introduzione 1/5 Spazio europeo dell’istruzione superiore Programmi integrati di studio a livello internazionale Laureati (capitale umano) in una comunità globale Roma, 4 maggio 2012
A) Introduzione 2/5 Vari aspetti connessi con l’internazionalizzazione dell’offerta formativa Università italiane e Università straniere Differenti normative, differenti organizzazioni, differenti ordinamenti degli studi Esistenza di definizioni e terminologie differenti ad esempio… Roma, 4 maggio 2012
A) Introduzione 3/5 Esistono tante definizioni diverse, tra cui… “Joint Degrees” means an integrated study programme offered by at least two higher education institutions resulting in a single degree certificate issued and signed by all the participating institutions jointly and recognised officially in the countries where the participating institutions are located “Double Degree/Multiple Degree” means a study programme offered by at least two (double) or more (multiple) higher education institutions whereby the student receives upon completion a separate degree certificate from each of the participating institution “Integrated study programme” means a study programme developed jointly by two (or more) institutions on the basis of a formal agreement and carried out in one or more of the partner institutions which include a mobility period for the students enrolled. The integrated study programme leads to a degree officially recognized in the countries where the participating institutions are located Roma, 4 maggio 2012
A) Introduzione 4/5 Ancora altre definizioni…. “Integrated study programme” is a programme designed and implemented jointly by two (or more) institutions on the basis of a formal agreement which includes a mobility period for the students enrolled. An integrated study programme leads to a joint, double or multiple degree officially recognized in the countries where the participating institutions are located “A Joint Degree” is a single certificate awarded upon completion of an integrated study programme offered by at least two higher education institutions. It is jointly issued and signed by all the participating institutions and recognised officially in the countries where the participating institutions are located “Double Degrees/Multiple Degrees” are separate certificates awarded upon completion of an integrated study programme offered by at least two (double) or more (multiple) higher education institutions. They are issued by each of the participating institutions and recognised officially in the countries where the participating institutions are located Roma, 4 maggio 2012
A) Introduzione 5/5 Un’altra definizione…personale… “Integrated study programme” means a study programme developed and/or provided jointly by two (or more) institutions on the basis of a formal agreement and carried out in one or more of the partner institutions which normally leads to a joint or to a double/multiple degree. The integrated study programme usually includes a mobility period for students and/or for teachers and can be characterized by various levels of integration and flexibility. In fact, such an integration can include common or shared or complementary learning outcomes and/or teaching activities and must not be confused with the type of degree obtained by the students at the end of the integrated study programme Cerchiamo di capirci qualcosa di più… Roma, 4 maggio 2012
B) Programmi integrati di studio 1/7 Programmi integrati di studio a livello internazionale GRANDE DIVERSITA’ • Modalità di integrazione • Grado di integrazione • Modalità di erogazione della didattica • Differente coinvolgimento delle sedi Sono possibili anche diversi esiti dei programmi integrati diversi titoli di studio Roma, 4 maggio 2012
B) Programmi integrati di studio 2/7 TITOLI DI STUDIO A) TITOLI CONGIUNTI (Joint Degrees) B) TITOLI DOPPI (Double degrees) C) TITOLI MULTIPLI (Multiple degrees) A) ALTRI TITOLI ATTENZIONE… Non bisogna confondere le diverse tipologie di programmi integrati di studio con le diverse tipologie di titoli di studio rilasciati Roma, 4 maggio 2012
B) Programmi integrati di studio 3/7 Nessuna integrazione dei percorsi ORDINAMENTO ORDINAMENTO Attività Attività formative formative Risultati Risultati di apprendimento di apprendimento Titolo di studio Titolo di studio italiano straniero Roma, 4 maggio 2012
B) Programmi integrati di studio 4/7 Prove di dialogo… ORDINAMENTO ORDINAMENTO Questa fase Attenzione soprattutto preliminare (multistep) al programma integrato, può durare mesi e da al legal framework e alla essa dipende il convenzione.. successo… Roma, 4 maggio 2012
B) Programmi integrati di studio 5/7 Bassa o media integrazione dei percorsi Attività formative Attività formative ORDINAMENTO ORDINAMENTO Mobilità strutturata (o non strutturata) degli studenti in entrata e in uscita (per titoli o per CFU) Roma, 4 maggio 2012
B) Programmi integrati di studio 6/7 Alta integrazione dei percorsi Università Università Università italiana + straniera + italiana/straniera n ORDINAMENTO CONGIUNTO Viene creato un unico percorso formativo cui accedono studenti italiani e stranieri Roma, 4 maggio 2012
B) Programmi integrati di studio 7/7 QUINDI … Quando si parla di programmi integrati di studio si fa riferimento a vari aspetti che però dovrebbero essere affrontati con la seguente priorità: 1. Integrazione degli obiettivi formativi 2. Integrazione dei risultati di apprendimento 3. Integrazione delle attività formative 4. Opportune modalità organizzative e gestionali… Cerchiamo ora di “sistematizzare” le varie possibilità secondo il Roma, 4 maggio 2012 MIUR…
C) Corsi di studio internazionali e normativa 1/23 Alcune tipologie di Corsi di Studio internazionali Corsi di Studio di Ateneo erogati in lingua straniera Corsi di Studio interateneo con ordinamento congiunto Corsi di Studio di Ateneo con mobilità strutturata Corsi di studio italiani erogati all’estero Roma, 4 maggio 2012
C) Corsi di studio internazionali e normativa 2/23 Roma, 4 maggio 2012
C) Corsi di studio internazionali e normativa 3/23 Aspetti generali Estratto da: Rapporto del gruppo di lavoro istituito dal Miur a supporto dell’internazionalizzazione del sistema universitario, 2009 Utilizzo di una lingua veicolare diversa dall’italiano (es. inglese) Obiettivi formativi e risultati di apprendimento rilevanti per un pubblico diversificato Attività formative coerenti con le aspettative di studenti provenienti da contesti di apprendimento diversi Attività formative e prove d’esame in lingua straniera Diversità culturale (comunicazione interculturale) Servizi specifici per studenti stranieri (tra cui, comunicazione amministrativa in lingua straniera) Rilascio di titolo italiano Roma, 4 maggio 2012
C) Corsi di studio internazionali e normativa 4/23 Aspetti normativi Sono i più facili da costruire dal punto di vista normativo Ordinamento degli studi “italiano” Generalmente senza convenzioni con Università Straniere DM 17/10, art. 5, requisiti di docenza: sono identici a quelli dei corsi di studio italiani, MA non si possono utilizzare “docenti stranieri” Analisi quantitativa Analisi qualitativa Requisiti di docenza Analisi qualitativa avanzata Analisi qualitativa super-avanzata Roma, 4 maggio 2012
C) Corsi di studio internazionali e normativa 5/23 Commenti Questi corsi devono assumere una reale valenza internazionale La lingua straniera deve essere un mezzo (lingua veicolare) per creare un vero contesto internazionale (e non un fine…) Attrattività di studenti stranieri? Attrattività di docenti stranieri? Una lingua veicolare diversa dall’italiano è sempre auspicabile? L’utilizzo dell’inglese è sempre auspicabile? Roma, 4 maggio 2012
C) Corsi di studio internazionali e normativa 6/23 ORDINAMENTO CONGIUNTO Roma, 4 maggio 2012
C) Corsi di studio internazionali e normativa 7/23 Aspetti generali Estratto da: Rapporto del gruppo di lavoro istituito dal Miur a supporto dell’internazionalizzazione del sistema universitario, 2009 Definizione congiunta degli obiettivi formativi e dei risultati di apprendimento Definizione congiunta delle attività formative Uso della lingua dei vari Paesi o di una lingua veicolare Selezione congiunta degli studenti Erogazione delle attività formative in una sede o in più sedi (eventualmente a rotazione) Rilascio di un titolo congiunto (o doppio o multiplo) Roma, 4 maggio 2012
C) Corsi di studio internazionali e normativa 8/23 Aspetti normativi DM 17/10, art. 5, All. B, punto 4 Ai fini (…) dei requisiti di docenza, possono essere considerati anche docenti di ruolo di altro Ateneo, anche straniero, sulla base di convenzioni finalizzate, secondo quanto previsto dall’art. 3, c. 10, del DM 270/04, ad attività didattiche svolte in collaborazione (e, in particolare, “esclusivamente”) per il rilascio del doppio titolo o dei titoli congiunti… Nota MIUR n. 7 del 28 gennaio 2011, All. tecnico, punto 3 Il rilascio del doppio titolo o del titolo congiunto per i CdS interateneo deve risultare nella sezione RAD, attraverso l’inserimento del: • testo della relativa convenzione (esame da parte del CUN) • quadro sintetico della convenzione (per Off.F pubblica)…. Roma, 4 maggio 2012
C) Corsi di studio internazionali e normativa 9/23 Aspetti normativi Nota MIUR n. 7 del 28 gennaio 2011, All. tecnico, punto 3 Per i corsi finalizzati al rilascio di titoli congiunti o di doppi titoli con Atenei stranieri (…) i docenti stranieri potranno essere conteggiati una sola volta: • con peso pari a 0,5 • oppure, con peso pari a 1, sulla base della loro dichiarata disponibilità ad essere considerati docenti di riferimento per tali corsi per un numero di anni almeno pari alla loro durata normale Si precisa che nei casi in cui le Università intendano attivare il medesimo ordinamento didattico sia “singolarmente” (c.d. “di Ateneo”) che “interateneo”, le stesse potranno fare riferimento alla medesima scheda RAD indicando nella stessa che tale ordinamento potrà essere attivato con la predetta duplice modalità ma questo significa doppi requisiti di docenza… Roma, 4 maggio 2012
C) Corsi di studio internazionali e normativa 10/23 Aspetti normativi Nota MIUR n. 7 del 28 gennaio 2011, All. tecnico, punto 3 Si evidenzia altresì che nella sezione Off.F degli anni passati risultano del tutto impropriamente inseriti come “curricula” percorsi che prevedono il rilascio del doppio titolo o del titolo congiunto. Tali percorsi vanno invece esplicitati nella Off.F come distinti corsi di studio (benché omologhi all’eventuale corso attivato dall’Ateneo “singolarmente”), al termine del quale viene rilasciato agli studenti iscritti il relativo titolo accademico (doppio o congiunto) Nel RAD deve naturalmente risultare che tali corsi possono essere attivati sia “singolarmente” che “interateneo” Roma, 4 maggio 2012
C) Corsi di studio internazionali e normativa 11/23 Aspetti normativi Nota MIUR n. 17 del 16 febbraio 2011 I percorsi cd. internazionali possono essere distinti essenzialmente in due tipologie: 1. corsi di studio interateneo prevedono il rilascio a tutti gli studenti iscritti di un titolo di studio congiunto (anche attraverso la predisposizione di una doppia pergamena - doppio titolo). In tal caso, gli Atenei partecipanti stipulano una convenzione finalizzata a disciplinare direttamente gli obiettivi e le attività formative di un unico corso di studio, che viene attivato congiuntamente dagli Atenei coinvolti, i quali si accordano altresì sulla parte degli insegnamenti che viene attivata da ciascuno Roma, 4 maggio 2012
C) Corsi di studio internazionali e normativa 12/23 Aspetti normativi Nota MIUR n. 17 del 16 febbraio 2011 I percorsi cd. internazionali possono essere distinti essenzialmente in due tipologie: 1. corsi di studio interateneo 2. corsi di studio d'Ateneo prevedono il rilascio agli studenti interessati, oltre che del titolo di studio "nazionale", anche di un titolo di studio rilasciato da Atenei stranieri. In tal caso, l'Ateneo italiano istituisce e attiva i CdS singolarmente, provvedendo ad erogare integralmente tutti gli insegnamenti (…). Gli Atenei partecipanti stipulano convenzioni con Atenei stranieri, finalizzate essenzialmente a disciplinare programmi di mobilità internazionale degli studenti (generalmente in regime di scambio). L'Ateneo italiano, eventualmente, può individuare (ove possibili) specifici curricula per gli studenti coinvolti in tali programmi Roma, 4 maggio 2012
C) Corsi di studio internazionali e normativa 13/23 Aspetti normativi Nota MIUR n. 17 del 16 febbraio 2011 Con riferimento alla possibilità di conteggiare docenti di altri Atenei, si fa presente che essa riguarda esclusivamente i CdS interateneo di cui alla lett. a) I CdS di cui alla lett. b), invece, in quanto CdS dell'Ateneo, continuano ad essere inseriti come tali nella BOF, utilizzando ai fini della verifica del possesso dei requisiti di docenza esclusivamente docenti dell'Ateneo stesso, anche con riferimento ad eventuali specifici curricula, destinati agli studenti che partecipano ai programmi di mobilità internazionale, per i quali valgono le stesse regole previste dal DM 17/10 per tutti gli altri curricula Roma, 4 maggio 2012
C) Corsi di studio internazionali e normativa 14/23 Aspetti normativi Riepilogando,quindi… • Convenzioni con università straniere da riportare nel RAD per esame da parte di MIUR e CUN • DM 17/10: si possono utilizzare docenti stranieri ai fini del soddisfacimento dei requisiti di docenza (art. 5) • Non si possono attivare questi percorsi come curricula interni di un corso di studio Roma, 4 maggio 2012
C) Corsi di studio internazionali e normativa 15/23 Commenti Aspetti positivi: • Sono caratterizzati da reali programmi di studio integrati • Permettono la spendibilità del titolo congiunto (o doppio) in più Paesi • Docenti stranieri Criticità: • Possono essere istituiti ed attivati SOLO come corsi interateneo con ordinamento congiunto • Non possono essere previsti curricula interateneo internazionali • Problema della numerosità degli studenti Roma, 4 maggio 2012
C) Corsi di studio internazionali e normativa 16/23 ORDINAMENT ORDINAMENT O O ORDINAMENT O Roma, 4 maggio 2012
C) Corsi di studio internazionali e normativa 17/23 Aspetti generali Estratto da: Rapporto del gruppo di lavoro istituito dal Miur a supporto dell’internazionalizzazione del sistema universitario, 2009 Il corso di studio è istituito ed attivato singolarmente da ogni Ateneo Vengono identificati percorsi integrati di apprendimento basati su schemi di mobilità per gli studenti Non tutti gli studenti partecipano alla mobilità Può anche essere prevista la mobilità dei docenti Gli studenti in mobilità vengono selezionati Rilascio di titoli doppi Roma, 4 maggio 2012
C) Corsi di studio internazionali e normativa 18/23 Aspetti generali Estratto da: Rapporto del gruppo di lavoro istituito dal Miur a supporto dell’internazionalizzazione del sistema universitario, 2009 E’ necessaria una convenzione tra gli atenei coinvolti Queste convenzioni sono differenti rispetto a quelle dei corsi interateneo Il percorso integrato si basa sulla comparazione dei risultati di apprendimento previsti dai curricula attivati in ciascuna sede partner, sulla flessibile complementarietà delle competenze acquisite e su schemi di mobilità che compensino le differenze tra i diversi curricula In alcuni casi, quindi, vi può essere l’estensione della durata del percorso integrato complessivo Reciprocità per i servizi offerti agli studenti Roma, 4 maggio 2012
C) Corsi di studio internazionali e normativa 19/23 Aspetti normativi • DM 17/10, art. 5, All. B, punto 4 • Nota MIUR n. 7 del 28 gennaio 2011, All. tecnico, punto 3 • Nota MIUR n. 17 del 16 febbraio 2011 In sostanza, per questa tipologia di CdS NON possono essere utilizzati docenti stranieri ai fini del soddisfacimento dei requisiti di docenza Roma, 4 maggio 2012
C) Corsi di studio internazionali e normativa 20/23 Aspetti normativi Comunicazione MIUR del 22 luglio 2011 E' possibile indicare i corsi con programmi di mobilità internazionale (nota MIUR n. 17 del 16.02.2011) dal link 'Corsi con programmi di mobilità internazionale'. Per tali corsi possono essere indicati gli atenei con i quali è attivo il programma con apposito link accessibile all'interno del singolo corso. I corsi selezionati saranno evidenziati nell'offerta formativa pubblica con la dicitura 'corso con programmi di mobilità internazionale’ Almeno teoricamente, però, tutti i corsi di studio dovrebbero prevedere una mobilità internazionale Roma, 4 maggio 2012
C) Corsi di studio internazionali e normativa 21/23 Commenti Sono i corsi di studio con le maggiori declinazioni possibili e, probabilmente, con la maggiore complessità La normativa che li riguarda è abbastanza vaga e, in ogni caso, tratta soltanto gli aspetti “requisitologici” Gli aspetti più “intriganti” sono quelli “metodologico-didattici” ma anche questi sono scarsamente discussi tra gli addetti ai lavori Eventualmente, può essere previsto uno specifico curriculum all’interno di corsi di studio “normali” Roma, 4 maggio 2012
C) Corsi di studio internazionali e normativa 22/23 ORDINAMENT O Roma, 4 maggio 2012
C) Corsi di studio internazionali e normativa 23/23 Aspetti generali Si tratta di corsi di studio di Atenei italiani che vengono attivati in sedi estere Gli esempi sono molto pochi Problema del conteggio dei docenti Possibile problema del doppio accreditamento Roma, 4 maggio 2012
ORD. ORD. CONG. ORD. ORD. ORD. Roma, 4 maggio 2012
D) Considerazioni generali 1/5 Irrigidimento della cornice normativa Problemi per i corsi di studio Maggiori problemi per i corsi nazionali di studio internazionali L’irrigidimento della cornice normativa (DM 270/04, DDMM 16/03/07, DM 386/07, DD 61/08, DM 17/10, DM 50/10, varie note ministeriali) comporta dei problemi: a) nella progettazione del percorso formativo e nella erogazione delle attività formative b) nella mobilità e nell’utilizzo dei docenti (anche ai fini del rispetto dei requisiti necessari) c) nella mobilità e nelle carriere degli studenti anche ai fini della loro tracciabilità Roma, 4 maggio 2012
D) Considerazioni generali 2/5 Basti infatti ricordare… Nota MIUR n. 253 del 09/12/2009 A tale riguardo, si ritiene necessario fin d'ora evidenziare che le informazioni trasmesse all’ANS devono essere coerenti con quelle inserite nella Banca dati dell'offerta formativa; in particolare, non possono essere inseriti nell'Anagrafe (per gli studenti iscritti a corsi di studio nelle classi definite in attuazione del DM 270/04) esami o valutazioni di profitto relativi ad attività che non sono presenti nella Banca dati dell'offerta formativa Roma, 4 maggio 2012
D) Considerazioni generali 3/5 Ulteriori aspetti del DM 17/10 e del DM 50/10 che hanno un impatto sull’internazionalizzazione dell’offerta… Istituzione di un CdS con programma integrato di studio (titolo congiunto e/o doppio titolo) SOLTANTO come “corso di studio omologo” (divieto di istituire nuovi corsi di studio) Limite del grado di diversificazione interna dei CdS (curriculum) Definizione di curriculum/orientamento/indirizzo Definizione di piano di studio statutario/alternativo/individuale Limite del numero delle prove di esame (insegnamenti e moduli) Problema della numerosità minima degli studenti Roma, 4 maggio 2012
D) Considerazioni generali 4/5 E’, invece, opportuno rimarcare il concetto della “flessibilità nella progettazione ed erogazione delle attività formative dei corsi di studio a valenza internazionale” Di conseguenza, i corsi di studio a valenza internazionale dovrebbero avere “un percorso preferenziale” dal punto di vista normativo Quindi norme specifiche che li incentivino e non li ostacolino Ma, ATTENZIONE, non deve trattarsi di scappatoie tanto care al mondo accademico… Roma, 4 maggio 2012
D) Considerazioni generali 5/5 Un quadro normativo in rapida evoluzione Grande rivoluzione Definizione di una nuova offerta formativa che tenga conto della diversa organizzazione introdotta dalla L. 240/10 Quale ruolo per i Dipartimenti e le “strutture di raccordo” nella definizione dell’offerta formativa ? Roma, 4 maggio 2012
E) Proposte operative 1/17 Cosa proporre per migliorare la situazione? 1) Modello flessibile con valutazione ex post dei risultati 2) Modello rigido con valutazione ex ante della sostenibilità Roma, 4 maggio 2012
E) Proposte operative 2/17 ➞ Quadro normativo molto snello e con pochissimi vincoli ➞ Possibilità di utilizzare sempre docenti stranieri in tutti i corsi di studio a valenza internazionale ➞ Eliminazione delle regole dimensionali relative agli studenti ➞ Eliminazione dei limiti alla diversificazione dei percorsi formativi (diversificazione interna ed esterna) ➞ Eliminazione delle rigidità riguardanti le attività formative e le relative verifiche ➞ Ma, SOPRATTUTTO, eliminazione delle rigidità RAD/Off.F Roma, 4 maggio 2012
E) Proposte operative 3/17 In sostanza, si dovrebbe ragionare soprattutto in termini di “ORDINAMENTO DIDATTICO” ➞ Ambiti disciplinari con intervalli di CFU loro assegnati ➞ Maggiore importanza ai risultati di apprendimento piuttosto che al percorso seguito per il loro raggiungimento ➞ Verifica delle reali competenze acquisite dallo studente (oltre che conoscenze e abilità) ➞ Utilizzo della matrice competenze/unità didattiche Roma, 4 maggio 2012
E) Proposte operative 4/17 Matrice competenze/unità didattiche Roma, 4 maggio 2012
E) Proposte operative 5/17 In ogni caso, è importante non dimenticare o, forse, cercare finalmente di applicare, il principio della… “CENTRALITA’ DELLO STUDENTE” ➞ La combinazione delle attività formative deve essere coerente, integrata e rivolta verso gli obiettivi formativi ➞ Il rischio che ciò NON accada aumenta di molto nei percorsi integrati di studio nei quali sono coinvolte più istituzioni ➞ APPRENDIMENTO versus INSEGNAMENTO ➞ Modello di governance forte che assicuri questi obiettivi Roma, 4 maggio 2012
E) Proposte operative 6/17 DUE CONCETTI GENERALI Snella procedura Severa valutazione autorizzativa ex ante ex post ? Ma quale valutazione? ? Roma, 4 maggio 2012
E) Proposte operative 7/17 ➞ Certamente si tratta di una valutazione ex-post dei risultati raggiunti… non (solo) di una valutazione del processo ➞ Soprattutto, non deve essere un mero controllo del rispetto burocratico degli adempimenti! ➞ Valutazione, quindi, dell’efficacia interna e dell’efficacia esterna ➞ Ma, SOPRATTUTTO, valutazione dei learning outcomes, con particolare attenzione allo sviluppo di competenze internazionali, di capacità critiche e consapevolezza del proprio ruolo nella società globale della conoscenza Roma, 4 maggio 2012
E) Proposte operative 8/17 ➞ Anche in questo caso, quadro normativo snello con pochissimi vincoli Possibilità di utilizzare sempre docenti stranieri, no regole dimensionali studenti, no limiti diversificazione esterna/interna CdS, no limiti alla rigidità delle attività formative, no rigidità RAD/Off.F ➞ Quindi, ampia libertà (requisiti-free) per costruire il percorso formativo che, comunque, deve essere dettagliato a livello di regolamento didattico del CdS e sottoposto ad un’approvazione ex ante da parte del NVA e degli organi di governo dell’Ateneo (e del MIUR-ANVUR?) al fine di garantirne la sostenibilità Roma, 4 maggio 2012
E) Proposte operative 9/17 In altri termini, le sedi sarebbero: a) Vincolate ad esplicitare chiaramente ciò che intendono attivare in termini di “unità didattiche” per ogni singola coorte di studenti b) Formulando un coerente piano di sostenibilità in termini di risorse strutturali, scientifiche ed umane Roma, 4 maggio 2012
E) Proposte operative 10/17 VANTAGGI : a) Il MIUR (forse anche gli studenti?) sarebbe più tranquillo perché è fatta salva la sostenibilità b) Ci sarebbe meno “precarietà“ o “imprevedibilità“ nella erogazione delle attività formative SVANTAGGI : a) Rischio che da una rigidità RAD/Off.F (che ora non ci sarebbe) si passi, malauguratamente, ad una rigidità “post-banca dati”, soprattutto se imposta dal MIUR ATTENZIONE : Anche questo modello prevede, poi, una valutazione ex post dei risultati!!! Roma, 4 maggio 2012
E) Proposte operative 11/17 CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE ➞ E’ consigliabile avere una decisa politica per l’internazionalizzazione (competitiva e/o collaborativa) che coinvolga i vertici dell’Ateneo (Rettore, Senato Accademico, Consiglio di Amministrazione) ➞ Con un approccio top-down e con apposite direttive (ad es. Linee guida di Ateneo per l’internazionalizzazione) si può predisporre una cornice di riferimento ➞ Particolare attenzione deve essere rivolta al Regolamento Didattico di Ateneo che deve recepire e disciplinare le Linee guida per l’internazionalizzazione (DM 270/04, art. 11, c. 7, lett. o) ➞ Attenzione anche alla programmazione triennale dell’Ateneo che deve rispettare le Linee Generali di Indirizzo Ministeriali nelle quali è presente l’internazionalizzazione (DM 50/10), anche dal punto di vista della ripartizione delle risorse (DM 345/11) Roma, 4 maggio 2012
E) Proposte operative 12/17 CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE ➞ Alcuni esempi di “possibili” deroghe nel Reg. didattico di Ateneo: ➞ Alle attività formative di base e caratterizzanti dei CdS “internazionali” può essere assegnato un numero di CFU inferiore a 6/5 se così è stabilito dalle strutture didattiche sulla base di precise finalità di integrazione dei percorsi a livello internazionale ➞ Nei CdS “internazionali” può essere previsto un numero di esami superiore a 20 (I livello) o a 12 (II livello) qualora ciò si renda necessario per specifiche esigenze didattiche ➞ Per i CdS “internazionali” può essere prevista una durata superiore a quella “normale” ➞ La differenziazione in termini di CFU tra un curriculum internazionale e gli altri curricula del CdS può superare gli attuali limiti previsti dalla normativa vigente ➞ I CdS “internazionali” sono attivati in deroga alle disposizioni sulla numerosità minima degli studenti previste dalle normativa vigente Roma, 4 maggio 2012
E) Proposte operative 13/17 CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE ➞ Attenzione anche alla Legge 240/10… ➞ Art. 2, c. 2, lett. l: rafforzamento dell'internazionalizzazione anche attraverso una maggiore mobilità dei docenti e degli studenti, programmi integrati di studio, iniziative di cooperazione interuniversitaria per attività di studio e di ricerca e l'attivazione …di insegnamenti, di corsi di studio e di forme di selezione svolti in lingua straniera ➞ Art. 5, c. 5: …una quota non superiore al 10% del FFO correlata a meccanismi di valutazione delle politiche di reclutamento degli atenei, elaborati da parte dell'ANVUR e fondati su: …la percentuale dei professori reclutati da altri atenei; la percentuale dei professori e ricercatori in servizio responsabili scientifici di progetti di ricerca internazionali e comunitari; il grado di internazionalizzazione del corpo docente ➞ Art. 23, c. 3: Al fine di favorire l'internazionalizzazione, le università possono attribuire…insegnamenti a contratto a docenti, studiosi o professionisti stranieri di chiara fama… Roma, 4 maggio 2012
E) Proposte operative 14/17 CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE Linee guida o di indirizzo deliberate dal Senato Accademico e dal CdA Regolamento Didattico di Ateneo (aspetti generali) Regolamento Didattico del Corso di studio (aspetti specifici) Roma, 4 maggio 2012
E) Proposte operative 15/17 CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE Sezione RAD Banca Dati Offerta Formativa Sezione Off.F (ma anche sistemi locali...) GISS-ESSE3 e quindi ANS Roma, 4 maggio 2012
E) Proposte operative 16/17 CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE ACCREDITAMENTO INIZIALE ASSICURAZIONE DELLA QUALITA’ e VALUTAZIONE ACCREDITAMENTO PERIODICO Roma, 4 maggio 2012
E) Proposte operative 17/17 ➞ Alcune volte, è soprattutto un ”problema culturale” e… forse anche di “pigrizia mentale” ➞ In ogni caso, è giunto il momento di una “sprovincializzazione” della didattica universitaria italiana e di una forte integrazione con realtà universitarie straniere ➞ Infine…l’internazionalizzazione è un “mezzo o un fine”????? Roma, 4 maggio 2012
BUON LAVORO!! Roma, 4 maggio 2012
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