UN "DILETTANTE" RIGOROSO E PIENO DI PASSIONE

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UN "DILETTANTE" RIGOROSO E PIENO DI PASSIONE
PROTAGONISTI • KAROL LANCKORONSKI

Il teatro romano di Termessos, una
delle piú importanti città della Pisidia,
regione storica dell’Asia Minore, oggi
compresa nei confini della Turchia.

UN «DILETTANTE» RIGOROSO
E PIENO DI PASSIONE
Sul finire dell’Ottocento, il conte Karol Lanckoronski organizza,
finanzia e guida una missione in Asia Minore: un’impresa ancora
oggi memorabile, documentata in maniera esemplare
di Jerzy Zelazowski

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UN "DILETTANTE" RIGOROSO E PIENO DI PASSIONE
L’       iniziativa della spedizione
         scientifica degli anni 1884-
         1885 nelle regioni di Pan-
filia e Pisidia, nella Turchia sud-
occidentale, intrapresa e finanziata
                                        (1848-1933) s’iscriveva bene nel
                                        generale interesse per l’Asia Mino-
                                        re della secondà metà dell’Otto-
                                        cento, anche a Vienna, grazie so-
                                        prattutto all’attività archeologica di
                                                                                 E oggi, a quasi centocinquant’anni
                                                                                 di distanza, desta ancora ammira-
                                                                                 zione il risultato della spedizione,
                                                                                 pubblicato nei due volumi intito-
                                                                                 lati Le città di Panfilia e Pisidia, che
dal conte Karol Lanckoronski            Otto Benndorf (1838-1907).               videro la luce negli anni 1890-

                                                                                                               a r c h e o 67
UN "DILETTANTE" RIGOROSO E PIENO DI PASSIONE
PROTAGONISTI • KAROL LANCKORONSKI

Tavole tratte
dall’opera Le
città di
Panfilia e
Pisidia
(1890-1896).
Sulle due
pagine,
sezione,
prospetto e
pianta del teatro
di Termessos;
in basso,
ricostruzione
grafica del
tempio corinzio
di Termessos.

1896, in ben tre versioni: in tede-   della zona costiera, piú volte para-
sco, francese e polacco. La scelta    gonata alla Campania.
del campo di ricerca non era ca-      Per esempio, nell’introduzione del
suale e fu preceduta dai viaggi di    primo volume dedicato alla Panfilia
Lanckoronski in Turchia nel 1882-     possiamo leggere: «Se lasciamo Ada-
1883, ispirati dalla sua ammirazio-   lia (Antalya) nella direzione nord-
ne per i monumenti della regione      orientale, oltrepassando sobborghi e
di Panfilia e Pisidia, soprattutto    giardini accanto a mulini ad acqua e

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a baracche mercantili, ci troviamo       va molto, fece anche un viaggio
piú o meno dopo un’ora di strada         intorno al mondo negli anni 1888-
su una pianura aperta. Quello che ci     1889, e disponeva di una notevole
colpisce dapprima è la straordinaria     sensibilità e curiosità per le diverse
rassomiglianza con la Campania           culture contemporanee e passate,
romana: lo stesso spazio vasto, il       s’interessava alla gente come ai pae-
cielo simile, anche se piú bello, le     saggi, e di sicuro il gusto dell’avven-
sagome simili delle nobili monta-        tura non gli era estraneo.Tuttavia, la
gne in lontananza azzurre come           sua profonda ammirazione per la
 quelle sabine, soltanto che qui tut-    cultura antica, almeno in parte, gli
   to ha dimensioni piú grandi».         era stata trasmessa a Vienna dal filo-
     «Troviamo anche il Soratte di       logo classico e suo amico Wilhelm
      fronte, che salta all’occhio co-   von Hartel (1839-1907).
       me un gruppo separato a
        nord-ovest. Bella è la pianu-    UN GENEROSO MECENATE
         ra in un giorno sereno, bel-    Probabilmente l’idea della ricerca
          la anche quando la tempe-      topografica in Anatolia si sviluppò
           sta si abbatte su di essa,    in Lanckoronski grazie a Benndorf,
           muovendosi da nord op-        e all’architetto George Niemann
            pure da ovest e infuriando   (1841-1912), e ai loro viaggi in Li-
            con violenza tropicale.      cia e Caria di quegli anni, oppure
            Ancor piú bella mi sem-      all’antropologo, medico e viaggia-
            brava una notte di otto-     tore Felix von Luschan. Si deve
            bre, quando l’ho attraver-   comunque rilevare la rinuncia agli
           sata a cavallo per alcune     scavi da parte di Lanckoronski, per
          ore con la luna piena e il     esempio nell’isola di Rodi, per con-
         delicato colore verdastro       durre indagini piú ampie in zone
        del cielo, mescolandosi con i    meno conosciute.
      riflessi viola delle montagne e    È altrettanto opportuno ricordare
     creando sfumature di colore         che già nel 1881 Lanckoronski ave-
    mai viste prima» (p. XI).            va finanziato in modo consistente
  D’altronde, Lanckoronski viaggia-      l’attività della società viennese per la

                                                                       a r c h e o 69
UN "DILETTANTE" RIGOROSO E PIENO DI PASSIONE
PROTAGONISTI • KAROL LANCKORONSKI

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                                                                                  nistra, davanti e dietro di noi abbia-
                                                                                  mo tante nuove sensazioni curiose
                                                                                  e inaspettate, che pure a volte ci
                                                                                  rammentano qualcosa di conosciu-
                                                                                  to, testimoniando il legame nel
                                                                                  tempo e nello spazio di tutte le
                                                                                  cose terrene. Qui una casa spaziosa
                                                                                  e comoda, tutta in legno, con un
                                                                                  particolare porticato intorno al
                                                                                  cortile, con una raffinata grata di
                                                                                  legno alle finestre che danno sulla
                                                                                  strada, che protegge dal sole e dallo
                                                                                  sguardo curioso degli sconosciuti».

                                                                                   LE GLORIE DEL PASSATO
                                                                                  «Sotto la porta oppure sulla via pas-
                                                                                  seggiano a due a due le Greche,
                                                                                  vestite vistosamente, ingioiellate,
                                                                                  con i capelli e le sopracciglia tinte
                                                                                  di rosso, che adesso qui va di moda
                                                                                  come una volta a Roma prima del
                                                                                  XIII secolo e anche a Venezia in
                                                                                  epoca rinascimentale. Un sarcofago
                                                                                  greco con bassorilievo cancellato in
                                                                                  modo irriconoscibile dall’umidità e
                                                                                  dalla barbarie umana serve come
                                                                                  pozzo, mentre nella facciata di una
                                                                                  scuola turca sono inserite delle co-
                                                                                  lonne romane, provenienti da un
                                                                                  tempio oppure da un arco trionfale.
                                                                                  Altrove un’epigrafe sul marmo rac-
                                                                                  conta il suo contenuto in scrittura
                                                                                  araba, incisa in modo degno di am-
                                                                                  mirazione; piú avanti un leone di
                                                                                  pietra, che richiama l’arte persiana
                                                                                  oppure assira, parla del passato
                                                                                  splendore dei Selgiuchidi, mentre in
                                                                                  un altro luogo un leone sopra la
                                                                                  scacchiera di uno stemma testimo-
                                                                                  nia delle guerre dei crociati. Qui
                                                                                  incontriamo una chiesa bizantina
ricerca in Asia Minore e aveva par-      consueta in questi paesi, di mozzi e     trasformata adesso in moschea con
tecipato nel 1882 alla spedizione di     facchini bianchi, bruni, neri che        la cornice delle finestre stranamente
Benndorf in Licia.                       gridano e bestemmiano, e saliamo         delicata, là una porta araba, il cui
Durante i viaggi preparativi per la      dal porto sulle vie mal pavimentate      l’ornamento può avere la meglio
spedizione vera e propria in Panfi-      e faticose verso la città alta, allora   con decorazioni simili al Cairo, piú
lia e Pisidia Lanckoronski s’inna-       spunteranno ai nostri occhi con          avanti una torre rotonda romana
morò della costa e soprattutto del-      tutta la loro ricchezza le immagini      come il mausoleo di Cecilia Metel-
la città portuale di Antalya, lascian-   piú pittoresche e originali. Le infi-    la, e i minareti svettanti come a
do testimonianza della sua ammi-         nite carovane di cammelli, cariche       Konya. Un monumento ancora piú
razione ancora una volta nell’intro-     di sacchi e casse, bestie legate l’una   importante è la splendida porta dei
duzione al primo volume: «Quan-          all’altra con corde ci chiudono a        tempi di Adriano recentemente
do sbarchiamo tra la confusione,         ogni passo la strada; non ci lamen-      scoperta» (p. IX).

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UN "DILETTANTE" RIGOROSO E PIENO DI PASSIONE
Sulle due pagine:
altre tavole tratte
     da Le città di
Panfilia e Pisidia
     e raffiguranti
         mausolei
  monumentali di
       Termessos.

                                                                                 Didascalia da fare Ibusdae
                                                                                 evendipsam, officte erupit antesto
                                                                                 taturi cum ilita aut quatiur restrum
                                                                                 eicaectur, testo blaborenes ium
                                                                                 quasped quos non etur reius nonem
                                                                                 quam expercipsunt quos rest magni
                                                                                 autatur apic teces enditibus teces.

Tuttavia Lanckoronski non era sol-       (1836-1919). Lanckoronski non di-   plare dei monumenti architettonici,
tanto un ricco viaggiatore romanti-      menticò neanche i Polacchi e basti  figurativi, oppure delle iscrizioni
co, ma aveva la mentalità di uno         ricordare almeno lo storico dell’arte
                                                                             con disegni, piante, ma anche foto-
scienziato e di un organizzatore         Marian Sokołowski (1839-1911)       grafie. Lanckoronski pensò a tutto e,
metodico. Questo si vede già             dell’Università di Cracovia e il pit-
                                                                             vista l’assicurazione data alle autori-
nell’accurata scelta dei membri del-     tore Jacek Malczewski (1854-1929).  tà turche di non portare altrove i
la spedizione, specialisti ed esperti.                                       monumenti, provvedette anche ai
Forse citandoli tutti ci dilunghe-                A CIASCUNO                 calchi in gesso, miracolosamente
remmo troppo, ma oltre ai già men-               LA SUA PARTE                sopravvissuti e alla fine nel 1960
zionati Niemann e von Luschan,           Tutti i partecipanti avevano ruoli donati all’Università di Vienna, oltre
occorre sottolineare la presenza         ben precisi, il che permise di com- a quelli portati a Cracovia.
dell’archeologo Eugen Petersen           pilare una documentazione esem- La spedizione aveva un programma

                                                                                                               a r c h e o 71
UN "DILETTANTE" RIGOROSO E PIENO DI PASSIONE
PROTAGONISTI • KAROL LANCKORONSKI

A destra: incisione raffigurante il
tempio di Antonino Pio a Sagalassos.
In basso, sulle due pagine:
Sagalassos. Il ninfeo di età antonina.

72 a r c h e o
UN "DILETTANTE" RIGOROSO E PIENO DI PASSIONE
decisamente ambizioso, vista la         nell’interno montuoso anatolico         e continuarono nell’estate dell’an-
quantità di città antiche sulla costa   (Sagalassos, Termessos e altre). Tut-   no successivo, anche senza la pre-
della Panfilia (per esempio Attaleia,   to sommato i lavori si svolsero in      senza sul campo di Lanckoronski.
Perge, Aspendos, Side), ma anche        pochi mesi nell’autunno del 1884        I membri della spedizione lavoraro-
                                                                                no molto e velocemente, non senza
                                                                                diverse complicazioni, come malat-
                                                                                tie, problemi di trasporto e, a volte,
                                                                                l’ostilità della popolazione e
                                                                                dell’amministrazione locale.
                                                                                Stupisce in ogni caso che in poco
                                                                                tempo sia stata realizzata una docu-
                                                                                mentazione cosí vasta, corredata da
                                                                                precise descrizioni, che per lungo
                                                                                tempo e, di fatto, fino a oggi è con-
                                                                                siderata esemplare nella ricerca to-
                                                                                pografica. Nell’opera si nota l’atten-
                                                                                zione per la localizzazione delle
                                                                                città antiche e le condizioni geogra-
                                                                                fiche, ma, soprattutto, i monumenti
                                                                                sono considerati nel loro contesto.
                                                                                In piú vengono descritti i cambia-
                                                                                menti e le trasformazioni dei singo-
                                                                                li edifici nel tempo per evidenziare
                                                                                meglio la storia delle città. Pratica-
                                                                                mente ogni capitolo dei volumi
                                                                                contiene una piccola monografia
                                                                                dei siti con la discussione delle di-
                                                                                verse fonti, anche scritte.

                                                                                       RICONOSCIMENTI
                                                                                           PRESTIGIOSI
                                                                                Ancor prima della pubblicazione i
                                                                                risultati furono presentati da Peter-
                                                                                sen, von Luschan e Niemann du-
                                                                                rante lezioni pubbliche e alla fine
                                                                                nel 1890, all’uscita del primo volu-
                                                                                me dedicato alla Panfilia, Lancko-
                                                                                ronski ottenne a Berlino il titolo di
                                                                                dottore honoris causa, e cosí pure in
                                                                                seguito nel 1907 a Cracovia.
                                                                                Durante i suoi viaggi Lanckoronski
                                                                                raccolse numerosi monumenti anti-
                                                                                chi per la sua collezione privata at-
                                                                                traverso acquisti, per esempio ad
                                                                                Atene, ed è significativo il fatto che,
                                                                                quando a Vienna, nel 1885, fu orga-
                                                                                nizzata una mostra, vennero presen-
                                                                                tati anche oggetti orientali e musul-
                                                                                mani, dimostrando ancora una volta
                                                                                l’apertura del conte polacco a mon-
                                                                                di diversi passati e presenti e la sua
                                                                                enorme erudizione e passione che
                                                                                sapeva trasmettere alla famiglia, agli
                                                                                amici e ai collaboratori.

                                                                                                             a r c h e o 73
UN "DILETTANTE" RIGOROSO E PIENO DI PASSIONE UN "DILETTANTE" RIGOROSO E PIENO DI PASSIONE
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