ITINERARI CAMILLIANI Roma
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motivo non darei un passo” notte e giorno; ma per qualunque altra ragione o crocifisso e dei suoi membri gl’infermi, io camminerei (San Camillo de Lellis) “Vedi, fratello mio, per Amore di questo mio Cristo Un grazie particolare a Padre Felice Ruffini, M.I., per la preziosa collaborazione Legenda A Chiesa e Casa di S. Maria Maddalena B Ospedale San Giacomo degli Incurabili C Porto di Ripetta D La Madonnina dei Miracoli E Borgo Sant’Angelo F Ospedale Santo Spirito in Saxia G Ponte Sant’Angelo H Carcere di Tor Di Nona I Botteghe Oscure J Ospizio di San Sisto K Ospedale delle Carrozze L Terme di Diocleziano M Ospedale San Giovanni
Chiesa e Casa di S. Maria Maddalena Il cuore dell’Ordine Camilliano e dei fedeli di San Camillo de Lellis, dalla stazione Termini linea 40 Come Arrivare: la Chiesa di S. Maria Maddalena e l’attigua Casa da sempre sede dalla stazione Tiburtina, metro B fino a Termini, poi autobus della Curia Generalizia dei Ministri degli Infermi, i Camilliani. Qui linea 40 riposano i resti mortali del Santo e alcune sue preziose reliquie e linee 40 130F 190F 492 62 64 8 87 916 186 30 46 571 altri ricordi personali. La Chiesa, uno dei più begli esempi di rococò 628 70 81 87 916F, scendere alla fermata ARGENTINA. a Roma. Nel 1586 la chiesa, costruita su una cappella del Trecento Da largo di Torre Argentina proseguire per 450 metri a già proprietà dell’Arciconfraternita del Gonfalone, venne affidata piedi su via di Torre Argentina, attraversare piazza della a Camillo de Lellis che ne fece la sede centrale dell’Ordine dei Rotonda (Pantheon) e proseguire dritti fino a Piazza della Camilliani. Maddalena 53. www.atac.roma.it La presenza di San Camillo In un primo momento, Camillo e i suoi compagni trovano alloggio presso un edificio situato in via delle Botteghe Oscure. Tuttavia, essendo tale edificio privo di Chiesa e Oratorio per celebrare messa, decidono di cercare un luogo più consono e spazioso. Passando un giorno per la Maddalena, Camillo vi entra per chiedere l’indulgenza alla Santa. Mentre è assorto nella preghiera, gli viene il pensiero che la Chiesa in cui si trova possa fare al caso della nuova Congregazione. L’acquisto della Casa Generalizia e il trasferimento dei Camilliani in Piazza della Maddalena segnano una svolta nell’intensificazione dell’Opera camilliana di assistenza fisica e spirituale agli infermi. risplendesse”. È lunedì, all’una e mezza di notte, nel È qui che il 14 luglio 1614 Camillo trapassa “con volto giorno di San Bonaventura, “essendo entrato Camillo allegro, e gli occhi verso il Cielo, senza alcun’ horrore, nell’anno sessagesimo quinto, d’un mese, e venti o altra trasformatione di viso, che pareva più tosto giorni; quarant’anni dopo la sua Conversione a Dio,
venti otto dopo l’approbatione della Congregazione fatta da Sisto V, ventitré dopo la fondazione della Religione fatta da Papa Gregorio XV”. Quello che è rimasto Fra le importantissime reliquie conservate qui, il Cuore del Santo e il Crocifisso che gli parlò due volte e altri ricordi personali. Ogni spazio, anche il più piccolo, narra la straordinaria esperienza di San Camillo nel consacrare la propria vita a servizio di ogni creatura malata e sofferente, anche a rischio della propria vita. Annessa alla chiesa è, infatti, anche la stanza dove il 14 luglio 1614 morì Camillo. Il corpo del Santo riposa nell’urna dell’altare a lui dedicato nella Cappella omonima all’interno della Chiesa. Da vedere Piazza e Chiesa di S. Maria Maddalena: le ricchissime decorazioni, marmi pregiati, stucchi e dipinti, all’interno della Chiesa furono completate verso la metà del XVIII sec. Per unità di stile e di ricchezza d’ornamento, per il movimento mistilineo della pianta e il gioco elegante delle masse in elevazione, è ritenuta esempio classico dello stile barocco-rococò romano.
Sacrestia: l’elegantissima sacrestia pienamente Nelle vicinanze rococò, una delle più belle di Roma e la meglio conservata, con una profusione di dipinti, volute, dorature, policromie. Ragguardevole nella parete di Pantheon: costruito come tempio dedicato a tutte le destra la sequenza di armadi in legno dipinto a finto divinità dell’Olimpo e convertito in basilica cristiana marmo alternati a finestre trompe-l’oeil. nel VII secolo col nome di Santa Maria della Rotonda, Cantoria e Organo in legno dorato e figure di stucco dalla maniera amichevole di chiamarla da parte dei bianco, del 1736. cittadini romani. Largo di Torre Argentina: piazza di Roma situata nell’antica zona di Campo Marzio che ospita quattro templi romani risalenti all’età della Repubblica. Piazza Navona: una delle più celebri piazze di Roma. La sua forma Pausa per lo spirito è quella di un antico stadio, e venne costruita (Vms 80 cap. XLI, p. 80 e ss.) in stile monumentale (Vms 80, cap. 57, p. 106 e ss.) per volere di papa (Vms 80, p. 459) Innocenzo X (Giovanni Battista Pamphili). Dalla Chiesa di S. Maria Maddalena si prosegue verso l’Ospedale S. Giacomo degli Incurabili: si può raggiungere agevolmente a piedi (distanza 1 km), Museo: all’interno della Casa che ospita l’Ordine dei passeggiano per le vie del centro storico di Roma. Ministri degli Infermi, adiacente e collegata alla Chiesa Da via della Maddalena si giunge a Piazza Cardelli, si di S. Maria Maddalena è visitabile il museo che ospita percorre via di Ripetta fino all’incrocio con via Antonio le preziosissime reliquie e ricordi personali del Santo. Canova. Al n. 29 è l’Ospedale S. Giacomo.
Ospedale S. Giacomo degli Incurabili Popolo) e proseguire a piedi. Come Arrivare: Nel cuore dell’antica Roma, nei pressi del Mausoleo Augusteo e dell’Ara Pacis. Proprio qui nacque l’Ordine Dalla stazione Tiburtina, prendere la metro B in direzione dei Minsitri degli Infermi. Tra i più antichi ospedali sorti Laurentina, scendere alla fermata Termini e prendere la linea A, scendere alla fermata Flaminio (Piazza del Popolo) a Roma nel medioevo, è chiamato anche S. Giacomo “in e proseguire a piedi. Augusta” (così era nominata quella regione per la presenza del mausoleo di Augusto Imperatore). Sorse per cura degli Metro A Flaminio (Piazza del Popolo) e proseguire a piedi esecutori delle ultime volontà del Card. Pietro Colonna (250 m ca.): proseguire in via del Corso fino all’incrocio con defunto nel 1326. via Anotnio Canova. Al n. 29 si trova l’ospedale. Dalle stazioni metro S. Giovanni e Spagna (metro A) e Dalla stazione Termini, prendere la metro A, direzione Colosseo (metro B) proseguire con le linee autobus 117 Battistini, scendere alla fermata Flaminio (Piazza del Da piazza Venezia e Torre Argentina linea 119 La Presenza di San Camillo in questo periodo ricopre l’ufficio di Maestro di Casa, dà inizio alla Congregazione e diventa Sacerdote San Camillo soggiorna per ben tre volte al San (celebra la sua prima messa nella Chiesa di San Giacomo. La prima volta dal 7 marzo al 31 dicembre Giacomo il 10 giugno 1584). Il suo obiettivo è quello di 1571: ancora soldato di ventura, giunge qui per curare liberare gli infermi dalle mani dei mercenari e istituire la nota piaga al piede che non lo abbandonerà per una Compagnia di uomini pii, che non per denaro, tutta la vita. Prima ricoverato, poi inserviente, verrà ma per amore di Dio li servano e curino con la carità cacciato per la condotta sconsiderata. e l’amore delle madri che assistono i propri figlioli Dal 23 ottobre 1575 al 20 giugno 1579: dopo la malati. È ancora in questo periodo che Camillo pensa conversione, avvenuta il 2 febbraio 1575 sulla strada alla grande croce rossa per la veste dei membri della che da S. Giovanni Rotondo scende a Manfredonia, Compagnia. rientra al San Giacomo perché la piaga si è di nuovo aperta sotto lo sfregare del ruvido saio dei Cappuccini, tra i quali è riuscito a entrare. Una volta guarito torna tra i figli di San Francesco, nonostante San Filippo Neri, suo confessore, gli dica che il suo posto è là e che presto vi tornerà. Dalla metà di ottobre del 1579 al 1 settembre 1584:
Quello che è rimasto Da vedere Era situato qui il Crocifisso, presentato nella prima Edificio dell’Ospedale: della primitiva costruzione scheda (Chiesa di Santa Maria Maddalena), che ben trecentesca dell’Ospedale S. Giacomo ben poco due volte incoraggia Camillo a proseguire la sua sopravvive. Il tutto si riduce ad un portale di bella missione di assistenza agli infermi. fattura, molto simile a quello che c’è all’Ospedale Non ci sono altre tracce della presenza di San S. Giovanni, ambedue i portali eseguiti verso il 1350 e Camillo all’interno dell’ospedale, nonostante vi abbia come pare per opera dei Cardinali Colonna. Il portale soggiornato più volte nel corso della sua vita. Secondo di S. Giacomo è più semplice di quello Lateranense, Padre Vanti, nella sua biografia del Santo, Camillo qui severo, con lo scudo gentilizio dei Colonna (la colonna), ha dimorato “nove anni e quatto mesi, così ripartiti: una corona che sembra marchionale, a fianco una mitra 131 infermo, 564 giorni servo, 118 giorni infermiere, da cui pendono le sacre bende. Non c’è il cappello due anni e tre mesi guardaroba, quattro anni e dieci cardinalizio, forse perché l’arco fu costruito dal nipote mesi e mezzo Maestro di Casa. Il primi due soggiorni Giacomo, vescovo di Lombez, figlio di Stefano Colonna, di San Camillo a l’Ospedale San Giacomo degli che ospitava nel suo palazzo il Petrarca. Dal 1955 i incurabili sono dovuti alla nota piaga al piede che Camilliani sono tornati in questo Ospedale assumendo non lo abbandonerà tutta la vita. Durante il primo è il Servizio Pastorale. Nel quattrocentesimo anniversario ancora soldato di ventura, mentre già nel secondo, dal della Conversione di San Camillo (1575-1975) hanno 23 ottobre 1575 al 20 giugno 1579 si è già convertito ottenuto di poter murare una lapide a ricordo della lungo la strada che va da San Giovanni Rotondo a presenza del Santo Fondatore fra queste mura. Manfredonia, nella Valle dell’Inferno.
Chiesa di San Giacomo: ha la facciata su via del chiesina incorporata nell’isolato dell’Ospedale S. Corso, ma anche una piccola entrata sul primo Giacomo, da cui è accessibile. Conosciuta già nel cortile dell’Ospedale, accanto all’abside. Ricostruita e XI sec. con il nome di Santa Maria in Augusta, ebbe ampliata nel 1592, è stata progettata dall’architetto l’appellativo in Porta Paradisi o semplicemente Portae Francesco Capriani di Volterra, discepolo di Paradisi perché nei suoi pressi si apriva una delle Michelangelo. I lavori furono portati a termine nel porte dei muri che circondavano il vicino Mausoleo di 1602 da Carlo Maderno, nipote e allievo di Domenico Augusto, detti paradiseiois, oppure perché adiacente Fontana. Luogo sacro camilliano di notevole v’era il cimitero dell’Ospedale di San Giacomo. Alcune importanza, poiché qui si rivive un grande evento fonti, poi rivelatesi errate, affermano che San Camillo della vita e del Santo: celebrò qui, infatti la sua prima abbia celebrato qui la sua prima messa. Di sicuro messa, il 10 giugno 1584, proprio nell’altare della il Santo si recò nella chiesa a pregare, data la sua Madonna. devozione all’Immacolata Madre di Dio. S. Maria Portae Paradisi: Nei dintorni Via del Corso: chiamata comunemente il Corso, è una nota strada del centro di Roma che collega piazza Venezia a piazza del Popolo e misura all’incirca 1,6 chilometri. Piazza del Popolo: è una delle più celebri piazze di Roma, ai piedi del Pincio. La forma della piazza assume la conformazione attuale solo alla fine del XIX sec. Precedentemente era una modesta piazza di forma trapezoidale, che si allargava verso il Tridente. Al tempo dell’occupazione napoleonica, infatti, l’aspetto architettonico ed urbanistico della piazza venne rivisto dall’architetto neoclassico Giuseppe Valadier. Si trovano qui la chiesa di Santa Maria del Popolo e le due chiese gemelle Santa Maria in Montesanto (1675) e Santa Maria dei Miracoli (1678). Da ammirare, inoltre, la Porta del Popolo e le fontane, fra cui quella centrale sormontata da un enorme obelisco. Dall’Ospedale San Giacomo si prosegue verso Piazza del Porto di Ripetta: si raggiunge facilmente a piedi, tornando indietro su via di Ripetta all’altezza di Ponte Cavour (450 m).
Porto di Ripetta Porto fluviale di una certa importanza ancora al tempo di Dalla Stazione Termini prendere la linea metro A, scendere Come Arrivare: San Camillo poiché vi approdavano numerose imbarcazioni alla fermata Spagna e proseguire a piedi per 950 m. mercantili provenienti lungo il Tevere dall’Umbria, dall’alto Lazio e Dalla Stazione Tiburtina prendere la linea metro B, scendere dalla Sabina con prodotti indispensabili per l’approvvigionamento a Termini e prendere la linea metro A, scendere alla fermata Spagna e proseguire a piedi per 950 m. dell’urbe. Uno dei “luoghi storici di Roma sparita” il cui ricordo è affidato a una piazza o a una via, create nelle adiacenze dei reali Linee autobus 186 - 628 - 81 - 87 - 492 - 70 - 87 C3, scendere alla fermata Ripetta siti non più esistenti, nelle vicinanze dell’Ara Pacis, all’imbocco di Ponte Cavour. atac.roma.it La presenza di San Camillo inginocchia davanti chiedendogli di lasciare lì almeno i più distrutti e macilenti, che quasi non si reggono in Sul finire del 1571, ancora giovane scapestrato, Camillo piedi. Cosa che alla fine ottiene, pur continuando a è convalescente all’Ospedale San Giacomo e lavora dolersi della perdita degli altri, che cerca di consolare come inserviente per ripagare l’ospitalità. Tuttavia, ad alta voce mentre li vede tristemente partire. per i suoi continui litigi con gli altri inservienti, ma soprattutto perché, incline al gioco delle carte, lascia spesso il servizio agli infermi per andare a giocare coi barcaroli fermi al Porto di Ripetta, viene licenziato. Il Maestro di Casa dell’ospedale lo caccia, infatti, in seguito al ritrovamento di un mazzo di carte sotto il capezzale del suo letto. A distanza di qualche anno la presenza di Camillo nel piccolo porto fluviale è di tutt’altra natura: imbarcandosi da lì i poveri appestati, espulsi dalla città, Camillo cerca con le sue preghiere di convincerli a non salire sulle barche, scatenando l’ira dell’uomo che amministra le partenze di quei reietti. Volendo placare la sua rabbia con l’umiltà e la preghiera, Camillo gli si
Quello che è rimasto sulla stessa Piazza del Porto di Ripetta, venne fabbricata per iniziativa della Confratenita di S. Rocco, formata dai Non ci sono prove fisiche del passaggio del nostro barcaroli e dagli scaricatori del porto, su una precedente Santo, se non testimonianze scritte che ce lo chiesa abbandonata dedicata a S. Martino, fino a poco descrivono mentre gioca a carte coi barcaioli del porto tempo prima affidata a eremiti dalmati. Consacrata nel quando, ancora giovane scapestrato, è convalescente 1502, vi sorse annesso pochi anni dopo l’ospedale in all’Ospedale S. Giacomo e fa da inserviente per ripagare cui venivano ricoverati i malati delle varie Università di l’ospitalità (1571). In altre, invece, ben più edificanti, lo artieri congregate alla Compagnia di S. Rocco. La chiesa vediamo compiere atti di carità e assistenza verso gli non è quella del tempo di San Camillo, ma una nuova appestati dell’Ospedale San Giacomo degli Incurabili la cui fabbricazione iniziò nel 1657. La cappella vicino che venivano trasportati via su chiatte dal porticciolo. all’altare maggiore, dove si trova l’immagine scolpita di Maria Vergine (forse quella venerata da San Camillo), Da vedere scolpita nel 1665 fu ornata di pietre e marmi col disegno di Niccolò Menghino; le pitture nella cupola sono del Chiesa di S. Rocco: figlio di Antonio Carosi Genovese. Sull’altare maggiore, fatto fare dal cardinal Francesco Barberini decano, un quadro rappresenta nostro Signore e S. Rocco con gli appestati, opera di Giacinto Brandi. Nei dintorni Ara Pacis: L’Ara Pacis Augustae è un altare dedicato da Augusto nel 9 a.C. alla Pace nell’età augustea, intesa come dea romana, e posto in una zona del Campo Marzio consacrata alla celebrazione delle vittorie. Rappresenta una delle più significative testimonianze dell’arte augustea ed intende simboleggiare la pace e la prosperità raggiunte come risultato della Pax Romana. Dal “Porto di Ripetta” si prosegue verso la Madonnina dei Miracoli, nei pressi del Ponte Regina Margherita, raggiungibile a piedi continuando su via di Ripetta in direzione Piazza del Popolo (700 m).
La Madonnina dei Miracoli Chiesina eretta dall’Arciconfraternita di San Giacomo degli Dalla Stazione Tiburtina prendere la metro B, scendere a Come Arrivare: Incurabili nel 1525. Non esiste più, scomparsa durante la Termini e prendere la linea A, scendere alla fermata Flaminio sistemazione di Roma prima ancora che divenisse Capitale e proseguire a piedi. d’Italia. Se ne può vedere una prospettiva topografica Linee autobus 120F-160 -490-491-495-88-C3-M-150F- nella pianta di Carlo Losi che si rifà a precedenti incisioni 160F-490-495-61-88 atac.roma.it del 1577. L’immagine della Vergine in essa contenuta fu trasferita nella chiesa gemella eretta su Piazza del Popolo, Linea metro A, scendere alla fermata Flaminio (Piazza del fra via del Corso e via di Ripetta, nel 1664. Popolo) e proseguire a piedi verso il ponte Regina Margherita passando per via Ferdinando di Savoia (350 m). Dalla Stazione Termini prendere la metro A, scendere alla fermata Flaminio (Piazza del Popolo) e proseguire a piedi “Madonnina”, dove era rimasto Bernardino Norcino, La presenza di San Camillo unico in buona salute. Camillo e i due compagni Subito dopo l’Ordinazione Sacerdotale, nel 1584, restano qui ancora per poco, fino al dicembre 1584, Camillo viene fatto cappellano d’una piccola chiesa, quando passano a un’abitazione più idonea nelle chiamata Madonnina de’ Miracoli, posta vicino la adiacenze delle Botteghe Oscure. Porta del Popolo, dai “Signori Guardiani” dell’Ospedale San Giacomo, dove il Nostro Santo svolge in quel Quello che è rimasto periodo la funzione di Maestro di Casa. Camillo e i suoi primi compagni si trasferiscono qui, portando Luogo importante per la nascita e l’inizio dell’opera con sé il Crocifisso che per due volte si era animato per della Congregazione appena ideata da San Camillo. incoraggiare il Gigante della Carità. La forte umidità Non è purtroppo rimasta alcuna traccia visibile della risalente dal Tevere che lambisce la Casa fa ammalare piccola chiesa posta vicino la Porta del Popolo, che Camillo e il suo compagno Curzio Lodi, facendoli come risulta dal grafico del Losi, era sulle rive del ricorrere alle cure mediche, Camillo al San Giacomo, Tevere. Curzio al San Giovanni. Una volta guariti, tornano alla
Da vedere che apparteneva ai frati Carmelitani della provincia di Monte Santo in Sicilia. Essa fu edificata per Santa Maria dei Miracoli: una delle due chiese iniziativa di papa Alessandro VII nel 1662, ma i lavori gemelle di Piazza del Popolo. All’origine della furono interrotti alla morte del pontefice nel 1667; costruzione della chiesa vi è un miracolo, avvenuto, ripresi nel 1673 sotto la supervisione di Bernini e la secondo la tradizione, il 20 giugno 1325, quando una collaborazione di Carlo Fontana, furono terminati nel donna, in riva al Tevere, invocò un’immagine della 1679. Madonna dipinta sulle mura lungo il fiume, per salvare il suo bambino caduto nelle acque. Il salvataggio Dalla Madonnina dei Miracoli (presso il ponte del bambino impose la costruzione di una cappella Regina Margherita) si prosegue per via delle dedicata a Maria. Botteghe Oscure (2400 m): recarsi alla fermata in Poiché il sito lungo il Tevere risultava sempre di più via Maria Adelaide, prendere la linea 628 (Baronio) insalubre e sottoposto a continue esondazioni del per 6 fermate o 81 (Malatesta), scendere alla fermata fiume, nel 1661 papa Alessandro VII ordinò che si Piazza Venezia e proseguire a piedi per 300 metri fino costruisse in una nuova chiesa ove custodire la copia all’arrivo in via delle Botteghe Oscure. dell’immagine della Madonna dei Miracoli, e che questo nuovo edificio sostituisse uno preesistente dedicato a Sant’Orsola. La nuova chiesa fu iniziata però solo 14 anni dopo l’ordine del papa, nel 1675, e 13 anni dopo la fondazione della cosiddetta chiesa gemella di Santa Maria in Montesanto. Nei Dintorni Piazza del Popolo: è una delle più celebri piazze di Roma, ai piedi del Pincio. La forma della piazza assume la conformazione attuale solo alla fine del XIX sec. Precedentemente era una modesta piazza di forma trapezoidale, che si allargava verso il Tridente. Al tempo dell’occupazione napoleonica, infatti, l’aspetto architettonico ed urbanistico della piazza venne rivisto dall’architetto neoclassico Giuseppe Valadier. Da ammirare, inoltre, la Porta del Popolo e le fontane, fra cui quella centrale sormontata da un enorme obelisco. Santa Maria di Montesanto: tra via del Corso e via del Babuino. Essa è popolarmente conosciuta come chiesa gemella di Santa Maria dei Miracoli, pur presentando sensibili differenze soprattutto nell’impostazione planimetrica. Il nome della chiesa deriva dal fatto che essa sostituì una piccola chiesa
Botteghe Oscure A causa dell’aria malsana che avvolgeva la “Madonnina dei Dalla Stazione Termini linea autobus 40, scendere alla Come Arrivare: Miracoli” in riva al Tevere e il sempre crescente numero di coloro fermata Argentina e proseguire a piedi (300 m) che chiedevano di aggregarsi, alla nascente “Compagnia di Padre Dalla Stazione Tiburtina prendere la linea metro B, scendere Camillo” si sposta ben presto da S. Giacomo nella zona retrostante a Termini e prendere la linea autobus 40, scendere alla la Chiesa di S. Stanislao dei Polacchi alle Botteghe Oscure. Non fermata Argentina e proseguire a piedi (300 m) restano che ipotesi sulla collocazione del nuovo spazio occupato dai Linee autobus 119 - 186 - 492 - 62 - 64 - 780 - 810 - 87 - Camilliani, essendo la zona stata ricostruita più volte nel corso dei 916F - 46 - 571 - 628 - 70 - 81 - 87 - 916 - C3 scendere alla secoli. fermata Botteghe Oscure atac.roma.it La presenza di San Camillo l’approvazione dell’Ordine, Camillo ottiene anche il permesso di poter utilizzare la grande croce rossa Camillo e i suoi compagni abitano qui dal febbraio all’altezza del petto sulla veste, divenuta un tipico 1585 alla fine di dicembre 1586. segno di riconoscimento dell’Ordine dei Clerici Un giorno, riunitisi tutti insieme nella nuova Regolari Ministri degli infermi. sistemazione, discutono sul nome da dare alla Congregazione appena nata. Pensano a “Servi degli Quello che è rimasto Infermi”, ma, esistendo già una religione chiamata “de’ Servi”, per non causare confusione, desistono Non è facile individuare l’esatto sito di questo luogo dall’idea. Ricordando poi Camillo ai membri della sua sacro camilliano, dati i radicali cambiamenti che sono Compagnia che nel Santo Vangelo si fa menzione del avvenuti nella zona. L’attuale complesso edilizio nome di “Ministro” per imitare Gesù Cristo nella sua annesso alla Chiesa dei Polacchi fu eretto nel 1712 su santa umiltà, decidono all’unanimità di farsi chiamare territorio di casette acquistate e demolite. Nella casa Ministri degli Infermi. presa in affitto a via delle Botteghe Oscure Camillo e In questo periodo Camillo ottiene l’appoggio del i suoi compagni abitano dal febbraio 1585 alla fine di Cardinale Tiberio Muti, Vescovo di Viterbo, per il dicembre del 1586. Qui si sono avuti importantissimi riconoscimento ufficiale del suo Ordine da parte eventi per l’ormai avviata Congregazione di Padre di Sisto V. Dal Papa, che incontra di persona dopo Camillo. È in questo luogo, infatti, che la Compagnia
prende il nome di Ministri degli Infermi, da qui che in realtà ne è solo una parte). Sul lato ovest è la chiede l’approvazione ufficiale della Chiesa e adotta facciata del Palazzo Venezia. la distintiva Croce Rossa sul petto. È qui, infine, che Fratel Bernardino Norcino, grande amico e sostegno Largo di Torre Argentina: piazza di Roma situata di Camillo nella creazione della sua Congregazione, nell’antica zona di Campo Marzio che ospita quattro muore fra le braccia del Santo il 16 agosto 1585 e viene templi romani risalenti all’età della Repubblica. sepolto nella Cappella degli Angeli presso la Chiesa del Gesù. Non restano tracce, però, di tale sepoltura e Santa Maria in Aracoeli: basilica che sorge sul colle della cappella. del Campidoglio, faceva parte del complesso di edifici del monastero che si era insediato sul colle capitolino Da vedere mentre il resto delle costruzioni romane antiche andava in rovina. Chiesa del Gesù: fabbricata dal card. Alessandro Farnese, nipote di Paolo III. Progettata dall’architetto Dalle Botteghe Oscure si prosegue per l’Ospedale Vignola a cui succedette Giacomo della Porta. La Santo Spirito in Saxia, raggiungibile a piedi costruzione della chiesa, che si affaccia su piazza del percorrendo l’intero corso Vittorio Emanuele Gesù, è considerata come una svolta importante nella II, imboccando poi sulla sinistra via Acciaioli e storia dell’arte, perché fu costruita secondo lo spirito attraversando, infine, Ponte Principe Amedeo. In dei decreti del Concilio di Trento: è stata progettata autobus: raggiungere a piedi largo di Torre Argentina a navata unica, perché l’attenzione dei fedeli fosse e prendere la linea bus 64, 46 o 571 e scendere alla concentrata sull’altare e sul celebrante. Diverse sono fermata LGT Sassia/Santo Spirito. le figure di Angeli dipinte nelle cappelle della Chiesa, in special modo quella dei Vittori: sarà questa la Cappella degli Angeli in cui fu sepolto Bernardino Norcino? Santo Stanislao dei Polacchi: chiesa ricostruita nel 1580 dal card. Stanislao Osio Polacco. Sull’altare maggiore è collocato un quadro con Gesù Cristo in aria, San Stanisalo e, da basso, San Giacinto, opera dell’Antiveduto. Il dipinto del Crocifisso con S. Eduige è di Simone Cekovitz Polacco. Nei Dintorni Piazza Venezia: situata ai piedi del Campidoglio, dove si incrociano alcune fra le più importanti strade del centro della capitale: via dei Fori Imperiali, via del Corso, via del Plebiscito. Va ricordato in particolare il Vittoriano, costruito appunto a cavallo dei due secoli, colossale monumento a Vittorio Emanuele II (spesso erroneamente identificato con l’Altare della Patria,
Ospedale Santo Spirito in Saxia Antico ospedale (ora centro congressi) nei pressi di Città del Dalla Stazione Termini prendere la linea metro A, scendere Come Arrivare: Vaticano, a Roma, adiacente al moderno Ospedale di Santo alla fermata Ottaviano e proseguire a piedi. Spirito, che ne prosegue la tradizione. Fu istituito nel 1198 da Dalla Stazione Tiburtina prendere la linea metro B, scendere papa Innocenzo III nel sito dove in antichità risiedeva la “Schola alla fermata Termini e prendere la linea metro A, scendere dei Sassoni”. Trasferitisi dalle Botteghe Oscure, Padre Camillo e alla fermata Ottaviano e proseguire a piedi. Compagni cominciarono a frequentare quotidianamente l’ospedale, Metro A, scendere alla fermata Ottaviano e proseguire a che diventerà la “palestra” della Nova Caritatis Schola, come definì piedi (1100 m): proseguire su via Ottaviano in direzione papa Benedetto XIV l’Ordine Camilliano nel 1746. San Pietro, poi a sinistra su via della Conciliazione e infine a destra su via Scossacavalli atac.roma.it La presenza di San Camillo Camillo frequenta assiduamente l’Ospedale Santo Spirito in Saxia per ben 29 anni. Fra gli episodi più significativi di tale frequentazione vi è quello della notte di Natale del 1598: un’alluvione fra le più memorabili e disastrose colpisce Roma, in particolare la zona dell’Ospedale Santo Spirito. Su una delle colonne in mattone del porticato esterno, all’inizio di via Borgo S. Spirito, esiste ancora la lapide che segna il livello raggiunto all’epoca dalle acque limacciose del fiume. Durante tutta quella tragica notte, Camillo non fa altro che portare in salvo i poveri infermi caricandoli sulle proprie spalle, non curandosi del fatto che l’acqua gli arrivi alle ginocchia. È significativo come a distanza di oltre cento anni Pierre Subleyras (1699-1749) abbia ritratto questo drammatico evento in una grande tela, oggi conservata al Museo di Roma di Palazzo Braschi.
Corsia Sistina: voluta fortemente da Sisto IV dopo Quello che è rimasto le devastazioni, i saccheggi e gli incendi, è l’edificio Purtroppo non esiste targa o lapide che ricordi la principale dell’ospedale. lunga presenza e grande opera di Camillo de Lellis in questi luoghi, nonostante nel grazioso, piccolo e antico porticato interno si inseguano tutt’intorno lapidi dedicate alle persone importanti che lo hanno frequentato. Scomparso il bassorilievo dedicato a San Camillo che dall’Ospedale della Consolazione fu qui trasportato quando venne chiuso nel 1930 e collocato all’ingresso del reparto di chirurgia, in compagnia di quello dedicato a S. Luigi Gonzaga, ora sistemato all’entrata del Day Hospital, che morì servendo gli ammalati nell’epidemia mortale del 1591, durante la quale anche cinque Religiosi Camilliani sacrificarono la propria vita. I due Monumenti della Carità, quello dedicato a San Camillo in pietra piperina, l’altro in marmo di Carrara, sono stati spostati durante le Sormontata da una torre ottagonale, la corsia è ristrutturazioni in vista del Grande Giubileo del 2000. un’immensa aula lunga 120m e larga 12m, divisa L’elogio scritto nella lapide in latino recitava: “A San in due sezioni distinte da un tiburio, che mette Camillo de Lellis, patrono dei morenti, che la vita in contatto le due sale, ed è diviso in due ordini: santamente immolò servendo i malati, spettacolo all’esterno si possono ammirare delle finestre bifore agli angeli e luminare agli uomini, questo ricordo e trifore attribuite all’architetto parmense Giovanni l’Ospedale, nel primo anniversario della sua Pietro Ghirlanducci, mentre all’interno sono presenti restaurazione, 1822, pone e consacra”. nicchie a conchiglia contenenti statue degli Apostoli e sottarchi a botte, a cassettoni che ne suggeriscono Da vedere l’attribuzione all’artista Giovannino de’ Dolci. Al centro del tiburio si erge un altare, che dovrebbe essere Complesso Monumentale Santo Spirito in Saxia: l’unica opera romana realizzata dal Palladio. l’antico edificio dell’ex Ospedale Santo Spirito ospita oggi un centro congressi, sede di eventi, concerti, esposizioni, etc. Attualmente è chiuso per restauri a tempo indeterminato.
Nei Dintorni Castel Sant’Angelo: detto anche Mausoleo di Adriano, è collegato allo Stato del Vaticano attraverso Piazza San Pietro: la celeberrima piazza, notevole il corridoio fortificato del “passetto”. Il castello è esempio di architettura ed urbanistica barocca, è stato radicalmente modificato più volte in epoca dedicata all’omonimo Santo ed è quotidiano punto medioevale e rinascimentale, è situato sulla sponda d’incontro per migliaia di fedeli cattolici provenienti destra del Tevere, di fronte al pons Aelius (attuale da tutto il mondo. Lo spazio della piazza è formata ponte Sant’Angelo) a poca distanza del Vaticano, nel da due parti: la prima a forma di trapezio rovescio rione di Borgo. il cui lato maggiore corrisponde alla facciata con specifiche motivazioni prospettiche; la seconda, più grande, di forma ovale con l’obelisco Vaticano al centro. I due grandi spazi sono unificati da un imponente colonnato architravato. Davanti alla piazza vera e propria troviamo un altro spazio che funge da vestibolo (Piazza Rusticucci, oggi piazza Pio XII) e su cui sbocca la novecentesca Via della Conciliazione. Dall’Ospedale Santo Spirito in Saxia si prosegue per le Carceri di Tor di Nona: continuare a piedi su Borgo Santo Spirito, attraversare Ponte Pio e proseguire lungo il fiume fino a Lungotevere Tor di Nona all’altezza di Castel Sant’angelo (700 m).
Carceri di Tor Di Nona Lungo il fiume Tevere, sulla riva opposta a Castel S. Angelo e Dalla Stazione Termini linea autobus 40 fermata Ponte Come Arrivare: nelle vicinanze del ponte omonimo, esisteva una torre medievale Vittorio Emanuele, linea 70 fermata Zanardelli. che, a partire dal ‘400 e ancora al tempo di San Camillo de Lellis, Dalla Stazione Tiburtina prendere la linea metro B, scendere era utilizzata come Carceri. I suoi malfamati locali avevano celle alla fermata Termini e prendere le linee autobus 40 o 70 tremende, una delle quali soprannominata “il pozzo”, e una camera Metro A, scendere alle fermate Flaminio, Lepanto o Ottaviano di tortura. Quanto intorno al 1650 in via Giulia vennero realizzate le e proseguire a piedi in direzione Castel Sant’Angelo (1,5 km). Prigioni Nuove Tor di Nona fu convertita in teatro. Nella sistemazione degli argini per difendere la città dalle disastrose alluvioni e creare Linea autobus 280 fermata Tor di Nona, linee 116 - 130F - una viabilità più scorrevole richiesta dal traffico sempre più in 186 - 30 - 492 - 628 - 70 - 81 - 87 - C3 fermata Zanardelli, crescendo la torre fu inevitabilmente fra gli edifici abbattuti. linea 40 fermata Ponte Vittorio Emanuele. La presenza di San Camillo Quello che è rimasto Fin dall’anno 1588 viene affidata ai Camilliani Resta soltanto una stele commemorativa, costruita l’infermeria delle carceri di Tor di Nona. Un giorno uno nel 1925, con un’epigrafe di Fausto Salvatori, poeta dei prigionieri assistiti da uno dei Compagni di Camillo e librettista italiano, dove sorgeva una volta la torre/ tenta di evadere calandosi dalla finestra con una fune. teatro. Questa però si spezza e il prigioniero muore. La colpa dell’accaduto ricade sul povero infermiere camilliano, Da vedere accusato ingiustamente di scarsa vigilanza. Da quel momento in poi i Ministri degli Infermi si recheranno Via dei Coronari: venne aperta nel 1475 col nome di solo una volta ogni tanto nel carcere di Tor di Nona, via Recta, cioè diritta, per consentire ai pellegrini una ma continueranno l’opera di assistenza di tutti gli altri via di accesso a S. Pietro più semplice che non quella carcerati di Roma, compreso sopra le Galere. attraverso l’intreccio dei vicoli. Il suo nome attuale le derivò dai molti venditori di corone e rosari (i cosiddetti coronari) che si affollavano lungo la strada fino al
XIX sec., mentre ora è rinomata per i suoi numerosi medioevale e rinascimentale situato sulla sponda antiquari. Su entrambi i lati si trovano ancora numerosi destra del Tevere, di fronte al pons Aelius (attuale edifici dei secoli XVI e XVII. All’estremità orientale della ponte Sant’Angelo) a poca distanza del Vaticano, nel via (in via Arco dei Banchi), sotto un archetto, è la più rione di Borgo. antica targa di Roma a ricordo di una piena del Tevere, datata 1276. San Camillo percorreva questa via ogni giorno e più volte per recarsi dalla Casa presso S. Maria Maddalena al Santo Spirito in Saxia. In quelle botteghe di venditori di rosari e medaglie faceva i suoi ingenti acquisti che distribuiva a piene mani ovunque si recasse. Una passeggiata lungo questa via è una bella e sana meditazione sul nostro Santo. Nei Dintorni Dalle Carceri di Tor di Nona si prosegue verso l’Ospizio di San Sisto: a piedi, seguire il corso del Piazza Navona: una delle più celebri piazze di Roma. fiume (Lungotevere dei Sangallo, Lungotevere La sua forma è quella di un antico stadio, e venne dei Tebaldi) fino a via dei Pettinari sulla sinistra. costruita in stile monumentale per volere di papa L’ospizio è individuabile nell’isolato Lungotevere Innocenzo X (Giovanni Battista Pamphili). dei Vallati/via dei Pettinari/via delle Zoccolette/ via del Conservatorio. Castel Sant’Angelo: detto anche Mausoleo di Adriano, è collegato allo Stato del Vaticano attraverso un corridoio fortificato del “passetto”. Il castello è stato radicalmente modificato più volte in epoca
Ospizio di San Sisto Dalla Stazione Termini prendere la linea autobus 64, Come Arrivare: Uno dei tanti piccoli Ospedali che esistevano ai tempi di San scendere alla fermata C.so Vittorio Emanuele/S. A. Della Camillo per fronteggiare emergenze come la massa incalcolabile di Valle e proseguire a piedi per via del Biscio e vicolo delle mendicanti che in tempi di carestia e di freddo invadevano Roma. Grotte fino a via dei Pettinari (500 m). Il problema dei questuanti si presentò in tutta la sua gravità dopo Dalla Stazione Tiburtina prendere la linea metro B, scendere l’avvento al soglio pontificio di Sisto V, il quale, fra le altre cose, alla fermata Piramide, prendere la linea autobus 280, acquistate alcune case nei pressi di ponte Sisto, sulla riva sinistra del scendere alla fermata LGT Vallati/Pettinari. Tevere, commise al suo architetto Domenico Fontana di restaurarle di sana pianta, adattandole a Ospizio capace di ricoverare 400 fra Linee autobus 23 - 280 fermata LGT Farnesina/Trilussa e anziani e invalidi. proseguire a piedi attraversando ponte Sisto (200 m). La presenza di San Camillo Quello che è rimasto L’inverno fra il 1590 e il 1591 riserva a Roma una Pur essendo individuabile l’ospizio nell’isolato carestia e un clima spietati: migliaia sono i morti di delimitato dal Lungotevere dei Vallati, via dei Pettinari, fame e di freddo e i poveri costretti a mangiare perfino via delle Zoccolette e via del Conservatorio, di esso i cani e i gatti catturati per le strade. Camillo non cessa non è rimasta alcuna traccia tangibile. mai di aiutare gli infermi e i dispersi, ovunque gli fosse possibile raggiungerli. Manda otto religiosi della sua Da vedere Congregazione in aiuto all’Ospizio di San Sisto, dove ogni giorno muore un gran numero di infermi, ed egli Chiesa della Santissima Trinità dei Pellegrini: la stesso partecipa ai soccorsi. In otto giorni muoiono chiesa, che data dai primi del XVII sec., ha avuto una cinque dei Camilliani che operano nell’Ospizio, morsi rilevante importanza nella storia di Roma. Fu costruita e trafitti da infinite punture di pidocchi. dall’Arciconfraternita della SS. Trinità dei Pellegrini, fondata per ispirazione di S. Filippo Neri e da lui diretta, con la missione specifica di accogliere ed assistere i
pellegrini in Roma. La chiesa dunque affonda le sue Ponte Sisto: radici nella missione di S. Filippo Neri, detto il terzo costruito per permettere l’attraversamento del Tevere Apostolo di Roma, che dedicò la sua opera a riportare da papa Sisto IV tra il 1473 e il 1479, sul sito di un più i fedeli ad una viva e zelante pratica della Fede tramite antico ponte romano. Collega le due rive del fiume fra la liturgia, le processioni, le devozioni. via del Pettinari e piazza Trilussa. È stato l’unico ponte sul Tevere ad essere costruito tra la caduta dell’Impero ed il XIX sec. Dall’Ospizio di San Sisto si prosegue per l’Ospedale delle Carrozze: a piedi, sempre seguendo il corso del Tevere, passando per via delle Zoccolette, Lungotevere de’ Cenci e Lungotevere dei Pierleoni, poi a sinistra su via del Foro Olitorio fino a Piazza della Consolazione (1 km ca.) Nei Dintorni Palazzo Farnese: palazzo concesso dal 1936 al governo francese, che ivi ha la sede della propria ambasciata in Italia, per un periodo di 99 anni. Esempio della corrente sintetista sangallesca nell’architettura rinascimentale cinquecentesca, sorge nell’omonima piazza, nel rione Regola.
Ospedale delle Carrozze Conosciuto anche come Ospedale della Consolazione, le origini venne riconosciuto come Arcispedale pubblico (1505). Fu onorato di questo istituto sono connesse al suo pio sodalizio. Nel XV sec. dalla visita di pontefici e santi del tempo: San Camillo de Lellis, un condannato a morte, mentre veniva condotto sul posto delle SanFilippo Neri, San Ignazio di Loyola e San Luigi Gonzaga. esecuzioni a Monte Caprino, quando arrivò nelle vicinanze, alla Dalla Stazione Termini prendere la linea autobus 170, Come Arrivare: vista di un’immagine della Madonna dipinta sul muro di un granaio scendere alla fermata Petroselli e proseguire a piedi (200 m) dei patrizi Mattei ai piedi del Campidoglio, s’inginocchiò gridando la sua innocenza e pregando la Vergine delle Grazie di aiutarlo. Si Dalla Stazione Tiburtina prendere la linea metro B, scendere salvò. questo e altri miracoli portarono nel 1455 a innalzare sul alla fermata Piramide, prendere la linea autobus 30, scendere alla fermata Petroselli e proseguire a piedi (200 m) luogo la chiesa di S. Maria della Consolazione. La Confraternita che sorse attorno alla Chiesa nel 1470 fondò appresso al tempio anche Linee autobus 44 - 716 - 628 - 30 - 63 fermata Petroselli il piccolo ospedale. In seguito alla fusione con altri due nosocomi atac.roma.it La presenza di San Camillo San Camillo viene invece ripagata: la divina provvidenza manda, infatti, un amorevole fornaio a portare, tutte le Essendosi diffuso il sospetto di un’epidemia nella notti per tutta la durata della carestia, una cesta di pane città di Roma per l’intollerabile fetore che proveniva bianco nella Casa. dall’Ospizio di San Sisto, per opera di San Camillo viene appigionato un granaio nella strada delle Carrozze, Quello che è rimasto più distante dall’abitato, e vi vengono trasportati i poveri. Qui li assistono i Ministri degli Infermi e Il bassorilievo dedicato a San Camillo de Lellis, poi Camillo spende circa sei mila scudi, donati in parte dal spostato nell’Ospedale Santo Spirito in Saxia e Pontefice, in parte dal Popolo Romano, per adempiere successivamente rimosso e non più ritrovato. il proprio officio. Per far fronte alla penuria di cibo, un mattino Camillo preleva un sacco di farina dalla Casa Da vedere di Santa Maria Maddalena per portarlo alle “Carrozze”. Sentendo i propri compagni mugugnare, li rimprovera Santa Maria della Consolazione: costruita accusandoli di avere poca fede. La fede incrollabile di nella seconda metà del XV sec., fu chiamata della
consolazione per consolare i condannati a morte, chiesa prese il nome di Santa Maria in Schola Greca, le cui sentenze venivano eseguite fino al 1550 nella e divenne poi nota come Santa Maria in Cosmedin, vicina Rupe Tarpea. Fu poi ricostruita negli anni 1583- dalla parola greca kosmidion (ornamento). In questa 1606, e la facciata terminata solo nel 1827. chiesa furono eletti al soglio pontificio papa Gelasio II, papa Celestino III e anche l’antipapa Benedetto XIII. Bocca della Verità: Sulla sinistra del portico di Santa Maria in Cosmedin è visibile e visitatissima la famosa Bocca della Verità davanti alla quale lunghe file di turisti attendono il proprio turno per farsi fotografare con una mano dentro la fessura di quello che, con grande probabilità, non era altro che un chiusino romano. Nei Dintorni Santa Maria in Cosmedin: la chiesa e i suoi annessi furono affidati ad una colonia di monaci greci che si erano rifugiati a Roma per sottrarsi alle persecuzioni degli iconoclasti e si erano stabiliti su questa riva del Tevere, dove era già insediata la comunità greca ed era per ciò nota come Ripa Greca. Da questi la 3 1 2 Dall’Ospedale delle Carrozze si prosegue per Borgo Sant’Angelo: a piedi, seguendo il corso del Tevere fino a ponte San’Angelo e aggirando sulla sinistra Castel Sant’angelo (2 km ca.). in autobus, dalla fermata p.zza Monte Savello su Lungotevere de’ Cenci, prendere la linea autobus 23 e 1. Chiesa S. Maria in Cosmedin - 2. Tempio antico detto S. Stefano delle Carrozze - 3. Ospizo delle Carrozze scendere alla fermata Traspontina/Conciliazione.
Borgo Sant’Angelo Uno dei più ampi siti di “Roma sparita”, scomparso a seguito Dalla Stazione Termini prendere la linea metro A, scendere Come Arrivare: della radicale ristrutturazione dell’area che circonda il Vaticano alla fermata Ottaviano e proseguire a Piedi intorno al 1930, quando l’intera parte centrale del Rione venne Dalla Stazione Tiburtina prendere la linea metro B, scendere drasticamente demolita per l’apertura di un larghissimo viale, a Termini, prendere la linea autobus 40, scendere alla ossia via della Conciliazione. Il nome ha origine sassone (Burg è fermata Traspontina/Conciliazione. un piccolo villaggio racchiuso entro una cinta muraria), il numero Linee autobus 23 - 271 - 40 fermata Traspontina/ di studenti sassoni che abitavano in questo Rione era infatti molto Conciliazione atac.roma.it alto. Nasce dagli accampamenti dei pellegrini attorno al luogo di Linea metro A, scendere alla fermata Ottaviano e proseguire sepoltura dell’Apostolo Pietro, dove un po’ alla volta cominciarono a piedi in direzione San Pietro e poi verso Castel Sant’Angelo a sorgere ostelli e centri di carità. Papa Leone IV (8447-855) eresse (1 km ca.) www.atac.roma.it poi tutt’attorno una cinta muraria a protezione della Civitas Nova. La presenza di San Camillo dispensando porta a porta quanto ordinato dal medico. Nell’estate del 1596 un’epidemia mette in ginocchio la città di Roma. Il Pontefice ordina che ogni Cardinale Quello che è rimasto disponga l’assistenza degli infermi nella propria parrocchia. A Camillo e i suoi compagni vengono Il Borgo può essere “risuscitato” soltanto attraverso le affidati i poveri infermi di Borgo Sant’Angelo, essendo incisioni presenti in libri precedenti la demolizione. il Nostro Santo già all’epoca conosciuto come “padre di Le parti che rimangono, soprattutto nella metà tutti i poveri”. I Camilliani si dividono così gli incarichi: settentrionale, ancora mostrano l’impianto stradale due vanno continuamente in compagnia del medico originale fatto di lunghe strade chiamate anch’esse per tener conto di tutto ciò che viene ordinato agli “borghi”. La Chiesa rinascimentale di S. Maria in infermi; altri due vanno aiutando e visitando i morenti; Traspontina fu risparmiata dalla demolizione, così otto di loro vanno invece mattina e sera con altrettanti come la fontana che, da una piazza non più esistente, facchini trasportando tutto il necessario all’assistenza, fu spostata a S. Andrea della Valle.
Da vedere Nei Dintorni S. Maria in Traspontina: la chiesa fu fondata nel XVI Piazza San Pietro: la celeberrima piazza, notevole sec. in sostituzione di una più antica, fatta demolire esempio di architettura ed urbanistica barocca, è da Pio IV perché di ostacolo alle traiettorie delle dedicata all’omonimo Santo ed è quotidiano punto bombarde di Castel Sant’Angelo. Per lo stesso motivo d’incontro per migliaia di fedeli cattolici provenienti la cupola è molto schiacciata. L’architetto dell’edificio da tutto il mondo. L’obelisco Vaticano che oggi si fu il bolognese Ottaviano Mascherino, che edificò trova in Piazza San Pietro era anticamente sato eretto anche il primo nucleo del Palazzo del Quirinale. dall’imperatore Caligola lungo la spina di un circo Magnifici edifici dallo stile severo furono costruiti da alti romano. Ereditato da Nerone, il circo fu teatro del prelati e nobili all’inizio del XVI secolo. I più importanti martirio di molti Cristiani tra cui quello di San Pietro. sono: Palazzo Branconio dell’Aquila, progettato da Il Papa Sisto V lo fece spostare nel 1586 nella sua Raffaello Sanzio; Palazzo Caprini di Donato Bramante posizione attuale. (una casa più tardi acquistata da Raffaello, e divenuta poi parte del Palazzo dei Convertendi); Palazzo Castel Sant’Angelo: detto anche Mausoleo di Castellesi, costruito dal cardinale Adriano Castellesi, Adriano, è collegato allo Stato del Vaticano attraverso attribuito ad Andrea Bregno o Bramante ed una copia il corridoio fortificato del “passetto”. Il castello è in scala minore del Palazzo della Cancelleria; Palazzo stato radicalmente modificato più volte in epoca dei Penitenzieri, opera di Baccio Pontelli. Questi ultimi medioevale e rinascimentale. È situato sulla sponda tre palazzi si affacciavano su di una piccola piazza destra del Tevere, di fronte al pons Aelius (attuale (Piazza del Cardinale di San Clemente, più tardi Piazza ponte Sant’Angelo) nel rione di Borgo. Scossacavalli), che divenne la più importante del Borgo. Da Borgo San’Angelo si prosegue per Ponte Sant’Angelo: a piedi, costeggiando Castel Sant’Angelo in direzione del Tevere (400 m).
Ponte Sant’Angelo Unico ponte per poter passare all’altra sponda del Tevere lungo Dalla Stazione Termini prendere la linea autobus 40 e scendere Come Arrivare: il percorso che va dalla Casa di S. Maria Maddalena all’Ospedale alla fermata pza. Pia/Castel S. Angelo e proseguire a piedi. Santo Spirito in Saxia, veniva attraversato quotidianamente da San Dalla Stazione Tiburtina prendere la linea metro B, scendere Camillo. Anticamente chiamato Pons AElius poiché fatto costruire alla fermata Termini, prendere la linea autobus 40 e scendere dall’imperatore Publio Elio Adriano nel 136 a.C. per garantire alla fermata pza. Pia/Castel S. Angelo l’accesso alla sua monumentale tomba (oggi Castel Sant’Angelo). Linea autobus 40 fermata pza. Pia/Castel S. Angelo e Verso la metà del ‘600 sei statue di angeli reggenti gli strumenti proseguire a piedi verso l’entrata di Castel Sant’Angelo della passione di Cristo vennero poste lungo i lati del ponte. (250 m) www.atac.roma.it La presenza di San Camillo la sua umiltà, ordina al novizio di camminargli di fronte, essendo lui più alto e quindi in grado di fargli Padre Camillo passa costantemente su Ponte ombra col suo corpo. Per strada, questo sant’albero Sant’Angelo per raggiungere Brogo Sant’Angelo e di carità va oltretutto spostandosi a seconda della l’Ospedale Santo Spirito in Saxia, luoghi prediletti posizione del sole, in modo da non esporre mai il della sua opera di assistenza ai poveri infermi. giovane novizio ai colpi dei raggi. Un giorno, mentre si reca proprio al Santo Spirito, passando per il ponte, trova un povero buttato a terra circondato da molta gente. Camillo non esita a tirarlo Quello che è rimasto su e, sostenendolo, lo conduce all’Ospedale. Passando Il ponte è pressoché lo stesso del tempo di San di fronte a una porta dove una donna sta spazzando Camillo de Lellis. Nel XVI sec. si usava esporre sul via la polvere, Camillo la prega di fermarsi in modo ponte i corpi dei condannati a morte, come monito da evitare di peggiorare le condizioni del poverello per la popolazione. Nel 1535 papa Clemente VII fece facendogli respirare la polvere alzata. collocare all’ingresso del ponte le statue di San Pietro In un’altra occasione, Camillo passa in compagnia di e San Paolo a cui furono successivamente aggiunte un novizio intorno a mezzogiorno, quando il sole batte altre statue raffiguranti i quattro evangelisti ed i fortissimo sul Ponte. Il Nostro Santo, tanto è profonda patriarchi Adamo, Noè, Abramo e Mosè.
Da vedere Nei Dintorni Castel Sant’Angelo: detto anche Mausoleo di Adriano, è collegato allo Stato del Vaticano attraverso il corridoio fortificato del “passetto”. Il castello è stato radicalmente modificato più volte in epoca medioevale e rinascimentale. Iniziato dall’imperatore Adriano nel 125, ispirandosi all’ormai completo mausoleo di Augusto, fu ultimato da Antonino Pio nel 139 d.C. Nel 1669 papa Clemente IX fece realizzare un nuovo parapetto, disegnato dal Bernini, sopra il quale furono collocate dieci statue raffiguranti Angeli che portano gli strumenti della Passione, scolpite da allievi di Bernini sotto la sua direzione. Delle statue precedenti rimangono solo quelle di Pietro e Paolo. Da Ponte Sant’Angelo si procede per le Terme di Diocleziano: in autobus, dalla fermata Acciaioli, raggiungibile a piedi da Ponte Sant’Angelo passando per via Paola fino a via Acciaioli. Prendere la linea autobus 64 e scendere alla fermata Terme Diocleziano.
Terme di Diocleziano Ruderi dell’antica costruzione romana che si estendeva sopra un Diocleziano, e aperte nel 306, dopo l’abdicazione di entrambi. quadrilatero di 420 m di lunghezza e 380 di larghezza. La sua Dalla Stazione Termini a piedi, attraversando piazza dei Come Arrivare: costruzione occupò 40 mila schiavi, in massima parte cristiani, per sette anni. Si estendeva oltre la già esistente Chiesa di S. Maria degli Cinquecento (300 m) Angeli, alle attuali piazze dei Cinquecento, delle Terme, di S. Bernardo, Dalla Stazione Tiburtina, prendere la linea metro B, scendere sull’area del Ministero delle Finanze fino a via Volturno. Le più grandi alla fermata Termini e proseguire a piedi terme della Roma antica, furono iniziate nel 298 dall’imperatore Linee autobus 64 - 175 - 170 - 36 - 910 - 85 - 84, scendere Massimiano, nominato Augustus dell’Impero Romano d’Occidente da alla fermata Terme Diocleziano www.atac.roma.it La presenza di San Camillo Nel 1590 si diffonde a Roma, sul Monte Quirinale, una febbre tanto maligna che quasi non perdona nessuno dei contagiati. Il morbo ha come suo centro le terme di Diocleziano. Camillo, non essendo stato preso alcun pubblico provvedimento per far fronte all’emergenza, si prodiga egli stesso. Aiutato dalle elemosine di alcuni Cardinali, compra un asinello e, facendo preparare in Casa tutto il necessario, inizia ogni giorno a mandare due some di viveri agli infermi, andando anche di persona e con altri quattro Ministri degli Infermi al seguito. La piccola compagnia va dispensando di porta in porta pane, vino, carne, galline, uova, orzata, Quello che è rimasto acqua bollita, confetture e ogni altra cosa necessaria. Non solo: i Camilliani servono gli ammalati, rifanno La zona delle Terme di Diocleziano fu teatro di i letti, lavano i piatti, spazzano la casa e fasciano i pestilenze in particolare quella dell’agosto 1590. neonati. L’opera di San Camillo de Lellis e del suo Ordine fu
fondamentale nell’assistenza agli infermi agglomerati Ninfa dei Laghi, riconoscibile dal cigno che tiene a sé, nei pressi delle Terme e del Quirinale: erano gli operai la Ninfa dei Fiumi, sdraiata su un mostro dei fiumi, la e le loro famiglie venuti dalla Lombardia, dalla Liguria Ninfa degli Oceani, in sella su un cavallo simbolo del e dal Napoletano per instaurare a Roma l’industria mare, e la Ninfa delle Acque Sotterranee, poggiata della lana e della seta, dietro invito di Sisto V, che sopra un drago misterioso. Al centro si trova il aveva promesso loro ingenti guadagni. Le rovine gruppo del Glauco (1912), simboleggiante il dominio delle Terme mantengono ancora oggi un’innegabile dell’uomo sulla forza naturale. imponenza. Da vedere Le Terme: furono le più grandi e sontuose terme costruite a Roma. Poste sul colle Viminale, in un recinto di 380 x 365 m, occupavano quasi 14 ha, e ancora nel V sec. Olimpiodoro affermava che contavano 2400 vasche. Il blocco centrale misurava 250 x 180 m e potevano accedere al complesso fino a tremila persone contemporaneamente. Per dare l’idea della loro maestosità, è sufficiente ricordare che Santa Maria degli Angeli e dei Martiri: basilica il colonnato semicircolare dell’attuale piazza della in cui si svolgono le cerimonie ufficiali dello Stato Repubblica (già piazza Esedra), realizzato alla fine italiano. L’edificio è nato dalla sistemazione nel dell’Ottocento da Gaetano Koch, ricalca esattamente 1562, ad opera di Michelangelo Buonarroti, dell’aula l’emiciclo dell’esedra delle Terme. Erano alimentate centrale (tepidarium) delle Terme di Diocleziano, per da un ramo dell’Acqua Marcia che partiva da Porta disposizione di papa Pio IV su istanza del sacerdote Tiburtina e, con un tragitto ad arcate utilizzato fino siciliano Antonio del Duca, zio del fedele discepolo di al 1879 dall’Acqua felice, conduceva l’acqua in una Michelangelo, Jacopo del Duca. cisterna lunga più di 90 m, detta la botte di Termini; fu distrutta nel 1876 per fare spazio alla stazione Termini, Dalle Terme di Diolceziano si prosegue per che prese il nome dalle “terme” stesse. l’Ospedale San Giovanni: in autobus, dalla Stazione Termini prendere la linea 714, scendere alla fermata Nei Dintorni p.zza San Giovanni in Laterano e proseguire a piedi per via dell’Amba Aradam (100 m). Piazza della Repubblica: l’antico nome della piazza, ancora oggi molto comune, trae origine dalla grande esedra delle terme romane, il cui perimetro è ricalcato dal colonnato semicircolare della piazza. I portici che abbelliscono il piazzale furono edificati proprio in memoria degli antichi edifici che vi sorgevano. La Fontana delle Naiadi al centro della piazza è opera del palermitano Mario Rutelli (bisnonno dell’ex sindaco di Roma Francesco Rutelli), che ha scolpito il gruppo artistico nel 1901. Le naiadi rappresentate sono la
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