ITINERARI CAMILLIANI Roma

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ITINERARI CAMILLIANI Roma
ITINERARI
 CAMILLIANI

       Roma

www.camillodelellis.org
ITINERARI CAMILLIANI Roma
motivo non darei un passo”
                                                                                                        notte e giorno; ma per qualunque altra ragione o
                                                                                                        crocifisso e dei suoi membri gl’infermi, io camminerei

                                                                                                                                         (San Camillo de Lellis)
                                                                                                        “Vedi, fratello mio, per Amore di questo mio Cristo

Un grazie particolare a Padre Felice Ruffini, M.I., per la preziosa collaborazione
                                                                                                Legenda
                                                                                     A
                                                                                       Chiesa e Casa di S. Maria Maddalena
                                                                                     B
                                                                                       Ospedale San Giacomo degli Incurabili
                                                                                     C
                                                                                       Porto di Ripetta
                                                                                     D
                                                                                       La Madonnina dei Miracoli
                                                                                     E
                                                                                       Borgo Sant’Angelo
                                                                                     F
                                                                                       Ospedale Santo Spirito in Saxia
                                                                                     G
                                                                                       Ponte Sant’Angelo
                                                                                     H
                                                                                       Carcere di Tor Di Nona
                                                                                     I
                                                                                       Botteghe Oscure
                                                                                     J
                                                                                       Ospizio di San Sisto
                                                                                     K
                                                                                       Ospedale delle Carrozze
                                                                                     L
                                                                                       Terme di Diocleziano
                                                                                     M
                                                                                       Ospedale San Giovanni
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Chiesa e Casa                                                di S. Maria Maddalena

Il cuore dell’Ordine Camilliano e dei fedeli di San Camillo de Lellis,                          dalla stazione Termini linea 40

                                                                         Come Arrivare:
la Chiesa di S. Maria Maddalena e l’attigua Casa da sempre sede                                 dalla stazione Tiburtina, metro B fino a Termini, poi autobus
della Curia Generalizia dei Ministri degli Infermi, i Camilliani. Qui                           linea 40
riposano i resti mortali del Santo e alcune sue preziose reliquie e
                                                                                                linee 40 130F 190F 492 62 64 8 87 916 186 30 46 571
altri ricordi personali. La Chiesa, uno dei più begli esempi di rococò
                                                                                                628 70 81 87 916F, scendere alla fermata ARGENTINA.
a Roma. Nel 1586 la chiesa, costruita su una cappella del Trecento                              Da largo di Torre Argentina proseguire per 450 metri a
già proprietà dell’Arciconfraternita del Gonfalone, venne affidata                              piedi su via di Torre Argentina, attraversare piazza della
a Camillo de Lellis che ne fece la sede centrale dell’Ordine dei                                Rotonda (Pantheon) e proseguire dritti fino a Piazza della
Camilliani.                                                                                     Maddalena 53.
                                                                                                www.atac.roma.it

La presenza di San Camillo
In un primo momento, Camillo e i suoi compagni
trovano alloggio presso un edificio situato in via
delle Botteghe Oscure. Tuttavia, essendo tale edificio
privo di Chiesa e Oratorio per celebrare messa,
decidono di cercare un luogo più consono e spazioso.
Passando un giorno per la Maddalena, Camillo vi
entra per chiedere l’indulgenza alla Santa. Mentre
è assorto nella preghiera, gli viene il pensiero che la
Chiesa in cui si trova possa fare al caso della nuova
Congregazione. L’acquisto della Casa Generalizia e il
trasferimento dei Camilliani in Piazza della Maddalena
segnano una svolta nell’intensificazione dell’Opera
camilliana di assistenza fisica e spirituale agli infermi.                                risplendesse”. È lunedì, all’una e mezza di notte, nel
È qui che il 14 luglio 1614 Camillo trapassa “con volto                                   giorno di San Bonaventura, “essendo entrato Camillo
allegro, e gli occhi verso il Cielo, senza alcun’ horrore,                                nell’anno sessagesimo quinto, d’un mese, e venti
o altra trasformatione di viso, che pareva più tosto                                      giorni; quarant’anni dopo la sua Conversione a Dio,
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venti otto dopo l’approbatione della Congregazione
fatta da Sisto V, ventitré dopo la fondazione
della Religione fatta da Papa Gregorio XV”.

Quello che è rimasto
Fra le importantissime reliquie conservate qui, il
Cuore del Santo e il Crocifisso che gli parlò due volte e
altri ricordi personali. Ogni spazio, anche il più piccolo,
narra la straordinaria esperienza di San Camillo nel
consacrare la propria vita a servizio di ogni creatura
malata e sofferente, anche a rischio della propria vita.
Annessa alla chiesa è, infatti, anche la stanza dove il
14 luglio 1614 morì Camillo. Il corpo del Santo riposa
nell’urna dell’altare a lui dedicato nella Cappella
omonima all’interno della Chiesa.

Da vedere
Piazza e Chiesa di S. Maria Maddalena: le ricchissime
decorazioni, marmi pregiati, stucchi e dipinti,
all’interno della Chiesa furono completate verso
la metà del XVIII sec. Per unità di stile e di ricchezza
d’ornamento, per il movimento mistilineo della pianta
e il gioco elegante delle masse in elevazione, è ritenuta
esempio classico dello stile barocco-rococò romano.
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Sacrestia: l’elegantissima sacrestia pienamente             Nelle vicinanze
rococò, una delle più belle di Roma e la meglio
conservata, con una profusione di dipinti, volute,
dorature, policromie. Ragguardevole nella parete di         Pantheon: costruito come tempio dedicato a tutte le
destra la sequenza di armadi in legno dipinto a finto       divinità dell’Olimpo e convertito in basilica cristiana
marmo alternati a finestre trompe-l’oeil.                   nel VII secolo col nome di Santa Maria della Rotonda,
Cantoria e Organo in legno dorato e figure di stucco        dalla maniera amichevole di chiamarla da parte dei
bianco, del 1736.                                           cittadini romani.
                                                            Largo di Torre Argentina: piazza di Roma situata
                                                            nell’antica zona di Campo Marzio che ospita quattro
                                                            templi romani risalenti all’età della Repubblica.
                                                            Piazza Navona: una
                                                            delle più celebri piazze
                                                            di Roma. La sua forma             Pausa per lo spirito
                                                            è quella di un antico
                                                            stadio, e venne costruita (Vms 80 cap. XLI, p. 80 e ss.)
                                                            in stile monumentale (Vms 80, cap. 57, p. 106 e ss.)
                                                            per volere di papa                   (Vms 80, p. 459)
                                                            Innocenzo X (Giovanni
                                                            Battista Pamphili).

                                                            Dalla Chiesa di S. Maria Maddalena si prosegue
                                                            verso l’Ospedale S. Giacomo degli Incurabili: si può
                                                            raggiungere agevolmente a piedi (distanza 1 km),
Museo: all’interno della Casa che ospita l’Ordine dei       passeggiano per le vie del centro storico di Roma.
Ministri degli Infermi, adiacente e collegata alla Chiesa   Da via della Maddalena si giunge a Piazza Cardelli, si
di S. Maria Maddalena è visitabile il museo che ospita      percorre via di Ripetta fino all’incrocio con via Antonio
le preziosissime reliquie e ricordi personali del Santo.    Canova. Al n. 29 è l’Ospedale S. Giacomo.
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Ospedale S. Giacomo degli Incurabili

                                                                                            Popolo) e proseguire a piedi.

                                                                     Come Arrivare:
      Nel cuore dell’antica Roma, nei pressi del Mausoleo
      Augusteo e dell’Ara Pacis. Proprio qui nacque l’Ordine                                Dalla stazione Tiburtina, prendere la metro B in direzione
      dei Minsitri degli Infermi. Tra i più antichi ospedali sorti                          Laurentina, scendere alla fermata Termini e prendere la
                                                                                            linea A, scendere alla fermata Flaminio (Piazza del Popolo)
      a Roma nel medioevo, è chiamato anche S. Giacomo “in
                                                                                            e proseguire a piedi.
      Augusta” (così era nominata quella regione per la presenza
      del mausoleo di Augusto Imperatore). Sorse per cura degli                             Metro A Flaminio (Piazza del Popolo) e proseguire a piedi
      esecutori delle ultime volontà del Card. Pietro Colonna                               (250 m ca.): proseguire in via del Corso fino all’incrocio con
      defunto nel 1326.                                                                     via Anotnio Canova. Al n. 29 si trova l’ospedale.
                                                                                            Dalle stazioni metro S. Giovanni e Spagna (metro A) e
      Dalla stazione Termini, prendere la metro A, direzione                                Colosseo (metro B) proseguire con le linee autobus 117
      Battistini, scendere alla fermata Flaminio (Piazza del                                Da piazza Venezia e Torre Argentina linea 119

La Presenza di San Camillo                                                            in questo periodo ricopre l’ufficio di Maestro di Casa,
                                                                                      dà inizio alla Congregazione e diventa Sacerdote
San Camillo soggiorna per ben tre volte al San                                        (celebra la sua prima messa nella Chiesa di San
Giacomo. La prima volta dal 7 marzo al 31 dicembre                                    Giacomo il 10 giugno 1584). Il suo obiettivo è quello di
1571: ancora soldato di ventura, giunge qui per curare                                liberare gli infermi dalle mani dei mercenari e istituire
la nota piaga al piede che non lo abbandonerà per                                     una Compagnia di uomini pii, che non per denaro,
tutta la vita. Prima ricoverato, poi inserviente, verrà                               ma per amore di Dio li servano e curino con la carità
cacciato per la condotta sconsiderata.                                                e l’amore delle madri che assistono i propri figlioli
Dal 23 ottobre 1575 al 20 giugno 1579: dopo la                                        malati. È ancora in questo periodo che Camillo pensa
conversione, avvenuta il 2 febbraio 1575 sulla strada                                 alla grande croce rossa per la veste dei membri della
che da S. Giovanni Rotondo scende a Manfredonia,                                      Compagnia.
rientra al San Giacomo perché la piaga si è di nuovo
aperta sotto lo sfregare del ruvido saio dei Cappuccini,
tra i quali è riuscito a entrare. Una volta guarito torna
tra i figli di San Francesco, nonostante San Filippo
Neri, suo confessore, gli dica che il suo posto è là e che
presto vi tornerà.
Dalla metà di ottobre del 1579 al 1 settembre 1584:
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Quello che è rimasto                                      Da vedere
Era situato qui il Crocifisso, presentato nella prima     Edificio dell’Ospedale: della primitiva costruzione
scheda (Chiesa di Santa Maria Maddalena), che ben         trecentesca dell’Ospedale S. Giacomo ben poco
due volte incoraggia Camillo a proseguire la sua          sopravvive. Il tutto si riduce ad un portale di bella
missione di assistenza agli infermi.                      fattura, molto simile a quello che c’è all’Ospedale

Non ci sono altre tracce della presenza di San            S. Giovanni, ambedue i portali eseguiti verso il 1350 e
Camillo all’interno dell’ospedale, nonostante vi abbia    come pare per opera dei Cardinali Colonna. Il portale
soggiornato più volte nel corso della sua vita. Secondo   di S. Giacomo è più semplice di quello Lateranense,
Padre Vanti, nella sua biografia del Santo, Camillo qui   severo, con lo scudo gentilizio dei Colonna (la colonna),
ha dimorato “nove anni e quatto mesi, così ripartiti:     una corona che sembra marchionale, a fianco una mitra
131 infermo, 564 giorni servo, 118 giorni infermiere,     da cui pendono le sacre bende. Non c’è il cappello
due anni e tre mesi guardaroba, quattro anni e dieci      cardinalizio, forse perché l’arco fu costruito dal nipote
mesi e mezzo Maestro di Casa. Il primi due soggiorni      Giacomo, vescovo di Lombez, figlio di Stefano Colonna,
di San Camillo a l’Ospedale San Giacomo degli             che ospitava nel suo palazzo il Petrarca. Dal 1955 i
incurabili sono dovuti alla nota piaga al piede che       Camilliani sono tornati in questo Ospedale assumendo
non lo abbandonerà tutta la vita. Durante il primo è      il Servizio Pastorale. Nel quattrocentesimo anniversario
ancora soldato di ventura, mentre già nel secondo, dal    della Conversione di San Camillo (1575-1975) hanno
23 ottobre 1575 al 20 giugno 1579 si è già convertito     ottenuto di poter murare una lapide a ricordo della
lungo la strada che va da San Giovanni Rotondo a          presenza del Santo Fondatore fra queste mura.
Manfredonia, nella Valle dell’Inferno.
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Chiesa di San Giacomo: ha la facciata su via del            chiesina incorporata nell’isolato dell’Ospedale S.
Corso, ma anche una piccola entrata sul primo               Giacomo, da cui è accessibile. Conosciuta già nel
cortile dell’Ospedale, accanto all’abside. Ricostruita e    XI sec. con il nome di Santa Maria in Augusta, ebbe
ampliata nel 1592, è stata progettata dall’architetto       l’appellativo in Porta Paradisi o semplicemente Portae
Francesco Capriani di Volterra, discepolo di                Paradisi perché nei suoi pressi si apriva una delle
Michelangelo. I lavori furono portati a termine nel         porte dei muri che circondavano il vicino Mausoleo di
1602 da Carlo Maderno, nipote e allievo di Domenico         Augusto, detti paradiseiois, oppure perché adiacente
Fontana. Luogo sacro camilliano di notevole                 v’era il cimitero dell’Ospedale di San Giacomo. Alcune
importanza, poiché qui si rivive un grande evento           fonti, poi rivelatesi errate, affermano che San Camillo
della vita e del Santo: celebrò qui, infatti la sua prima   abbia celebrato qui la sua prima messa. Di sicuro
messa, il 10 giugno 1584, proprio nell’altare della         il Santo si recò nella chiesa a pregare, data la sua
Madonna.                                                    devozione all’Immacolata Madre di Dio.

S. Maria Portae Paradisi:                                   Nei dintorni
                                                            Via del Corso: chiamata comunemente il Corso, è
                                                            una nota strada del centro di Roma che collega piazza
                                                            Venezia a piazza del Popolo e misura all’incirca 1,6
                                                            chilometri.

                                                            Piazza del Popolo: è una delle più celebri piazze
                                                            di Roma, ai piedi del Pincio. La forma della piazza
                                                            assume la conformazione attuale solo alla fine del
                                                            XIX sec. Precedentemente era una modesta piazza di
                                                            forma trapezoidale, che si allargava verso il Tridente.
                                                            Al tempo dell’occupazione napoleonica, infatti,
                                                            l’aspetto architettonico ed urbanistico della piazza
                                                            venne rivisto dall’architetto neoclassico Giuseppe
                                                            Valadier. Si trovano qui la chiesa di Santa Maria
                                                            del Popolo e le due chiese gemelle Santa Maria in
                                                            Montesanto (1675) e Santa Maria dei Miracoli (1678).
                                                            Da ammirare, inoltre, la Porta del Popolo e le fontane,
                                                            fra cui quella centrale sormontata da un enorme
                                                            obelisco.
                                                            Dall’Ospedale San Giacomo si prosegue verso
                                                            Piazza del Porto di Ripetta: si raggiunge facilmente
                                                            a piedi, tornando indietro su via di Ripetta all’altezza
                                                            di Ponte Cavour (450 m).
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Porto di Ripetta

Porto fluviale di una certa importanza ancora al tempo di                                       Dalla Stazione Termini prendere la linea metro A, scendere

                                                                         Come Arrivare:
San Camillo poiché vi approdavano numerose imbarcazioni                                         alla fermata Spagna e proseguire a piedi per 950 m.
mercantili provenienti lungo il Tevere dall’Umbria, dall’alto Lazio e                           Dalla Stazione Tiburtina prendere la linea metro B, scendere
dalla Sabina con prodotti indispensabili per l’approvvigionamento                               a Termini e prendere la linea metro A, scendere alla fermata
                                                                                                Spagna e proseguire a piedi per 950 m.
dell’urbe. Uno dei “luoghi storici di Roma sparita” il cui ricordo è
affidato a una piazza o a una via, create nelle adiacenze dei reali                             Linee autobus 186 - 628 - 81 - 87 - 492 - 70 - 87 C3,
                                                                                                scendere alla fermata Ripetta
siti non più esistenti, nelle vicinanze dell’Ara Pacis, all’imbocco di
Ponte Cavour.                                                                                   atac.roma.it

La presenza di San Camillo                                                                inginocchia davanti chiedendogli di lasciare lì almeno
                                                                                          i più distrutti e macilenti, che quasi non si reggono in
Sul finire del 1571, ancora giovane scapestrato, Camillo                                  piedi. Cosa che alla fine ottiene, pur continuando a
è convalescente all’Ospedale San Giacomo e lavora                                         dolersi della perdita degli altri, che cerca di consolare
come inserviente per ripagare l’ospitalità. Tuttavia,                                     ad alta voce mentre li vede tristemente partire.
per i suoi continui litigi con gli altri inservienti, ma
soprattutto perché, incline al gioco delle carte, lascia
spesso il servizio agli infermi per andare a giocare coi
barcaroli fermi al Porto di Ripetta, viene licenziato.
Il Maestro di Casa dell’ospedale lo caccia, infatti, in
seguito al ritrovamento di un mazzo di carte sotto il
capezzale del suo letto.
A distanza di qualche anno la presenza di Camillo
nel piccolo porto fluviale è di tutt’altra natura:
imbarcandosi da lì i poveri appestati, espulsi dalla città,
Camillo cerca con le sue preghiere di convincerli a
non salire sulle barche, scatenando l’ira dell’uomo che
amministra le partenze di quei reietti. Volendo placare
la sua rabbia con l’umiltà e la preghiera, Camillo gli si
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Quello che è rimasto                                            sulla stessa Piazza del Porto di Ripetta, venne fabbricata
                                                                per iniziativa della Confratenita di S. Rocco, formata dai
Non ci sono prove fisiche del passaggio del nostro              barcaroli e dagli scaricatori del porto, su una precedente
Santo, se non testimonianze scritte che ce lo                   chiesa abbandonata dedicata a S. Martino, fino a poco
descrivono mentre gioca a carte coi barcaioli del porto         tempo prima affidata a eremiti dalmati. Consacrata nel
quando, ancora giovane scapestrato, è convalescente             1502, vi sorse annesso pochi anni dopo l’ospedale in
all’Ospedale S. Giacomo e fa da inserviente per ripagare        cui venivano ricoverati i malati delle varie Università di
l’ospitalità (1571). In altre, invece, ben più edificanti, lo   artieri congregate alla Compagnia di S. Rocco. La chiesa
vediamo compiere atti di carità e assistenza verso gli          non è quella del tempo di San Camillo, ma una nuova
appestati dell’Ospedale San Giacomo degli Incurabili            la cui fabbricazione iniziò nel 1657. La cappella vicino
che venivano trasportati via su chiatte dal porticciolo.        all’altare maggiore, dove si trova l’immagine scolpita
                                                                di Maria Vergine (forse quella venerata da San Camillo),
Da vedere                                                       scolpita nel 1665 fu ornata di pietre e marmi col disegno
                                                                di Niccolò Menghino; le pitture nella cupola sono del
Chiesa di S. Rocco:                                             figlio di Antonio Carosi Genovese. Sull’altare maggiore,
                                                                fatto fare dal cardinal Francesco Barberini decano, un
                                                                quadro rappresenta nostro Signore e S. Rocco con gli
                                                                appestati, opera di Giacinto Brandi.

                                                                Nei dintorni
                                                                Ara Pacis: L’Ara Pacis Augustae è un altare dedicato da
                                                                Augusto nel 9 a.C. alla Pace nell’età augustea, intesa
                                                                come dea romana, e posto in una zona del Campo
                                                                Marzio consacrata alla celebrazione delle vittorie.
                                                                Rappresenta una delle più significative testimonianze
                                                                dell’arte augustea ed intende simboleggiare la pace e la
                                                                prosperità raggiunte come risultato della Pax Romana.

                                                                Dal “Porto di Ripetta” si prosegue verso la
                                                                Madonnina dei Miracoli, nei pressi del Ponte Regina
                                                                Margherita, raggiungibile a piedi continuando su via
                                                                di Ripetta in direzione Piazza del Popolo (700 m).
La Madonnina dei Miracoli

      Chiesina eretta dall’Arciconfraternita di San Giacomo degli                            Dalla Stazione Tiburtina prendere la metro B, scendere a

                                                                      Come Arrivare:
      Incurabili nel 1525. Non esiste più, scomparsa durante la                              Termini e prendere la linea A, scendere alla fermata Flaminio
      sistemazione di Roma prima ancora che divenisse Capitale                               e proseguire a piedi.
      d’Italia. Se ne può vedere una prospettiva topografica                                 Linee autobus 120F-160 -490-491-495-88-C3-M-150F-
      nella pianta di Carlo Losi che si rifà a precedenti incisioni                          160F-490-495-61-88 atac.roma.it
      del 1577. L’immagine della Vergine in essa contenuta fu
      trasferita nella chiesa gemella eretta su Piazza del Popolo,                           Linea metro A, scendere alla fermata Flaminio (Piazza del
      fra via del Corso e via di Ripetta, nel 1664.                                          Popolo) e proseguire a piedi verso il ponte Regina Margherita
                                                                                             passando per via Ferdinando di Savoia (350 m).
      Dalla Stazione Termini prendere la metro A, scendere alla
      fermata Flaminio (Piazza del Popolo) e proseguire a piedi

                                                                                       “Madonnina”, dove era rimasto Bernardino Norcino,
La presenza di San Camillo                                                             unico in buona salute. Camillo e i due compagni
Subito dopo l’Ordinazione Sacerdotale, nel 1584,                                       restano qui ancora per poco, fino al dicembre 1584,
Camillo viene fatto cappellano d’una piccola chiesa,                                   quando passano a un’abitazione più idonea nelle
chiamata Madonnina de’ Miracoli, posta vicino la                                       adiacenze delle Botteghe Oscure.
Porta del Popolo, dai “Signori Guardiani” dell’Ospedale
San Giacomo, dove il Nostro Santo svolge in quel                                       Quello che è rimasto
periodo la funzione di Maestro di Casa. Camillo e i
suoi primi compagni si trasferiscono qui, portando                                     Luogo importante per la nascita e l’inizio dell’opera
con sé il Crocifisso che per due volte si era animato per                              della Congregazione appena ideata da San Camillo.
incoraggiare il Gigante della Carità. La forte umidità                                 Non è purtroppo rimasta alcuna traccia visibile della
risalente dal Tevere che lambisce la Casa fa ammalare                                  piccola chiesa posta vicino la Porta del Popolo, che
Camillo e il suo compagno Curzio Lodi, facendoli                                       come risulta dal grafico del Losi, era sulle rive del
ricorrere alle cure mediche, Camillo al San Giacomo,                                   Tevere.
Curzio al San Giovanni. Una volta guariti, tornano alla
Da vedere                                                 che apparteneva ai frati Carmelitani della provincia
                                                          di Monte Santo in Sicilia. Essa fu edificata per
Santa Maria dei Miracoli: una delle due chiese            iniziativa di papa Alessandro VII nel 1662, ma i lavori
gemelle di Piazza del Popolo. All’origine della           furono interrotti alla morte del pontefice nel 1667;
costruzione della chiesa vi è un miracolo, avvenuto,      ripresi nel 1673 sotto la supervisione di Bernini e la
secondo la tradizione, il 20 giugno 1325, quando una      collaborazione di Carlo Fontana, furono terminati nel
donna, in riva al Tevere, invocò un’immagine della        1679.
Madonna dipinta sulle mura lungo il fiume, per salvare
il suo bambino caduto nelle acque. Il salvataggio         Dalla Madonnina dei Miracoli (presso il ponte
del bambino impose la costruzione di una cappella         Regina Margherita) si prosegue per via delle
dedicata a Maria.                                         Botteghe Oscure (2400 m): recarsi alla fermata in
Poiché il sito lungo il Tevere risultava sempre di più    via Maria Adelaide, prendere la linea 628 (Baronio)
insalubre e sottoposto a continue esondazioni del         per 6 fermate o 81 (Malatesta), scendere alla fermata
fiume, nel 1661 papa Alessandro VII ordinò che si         Piazza Venezia e proseguire a piedi per 300 metri fino
costruisse in una nuova chiesa ove custodire la copia     all’arrivo in via delle Botteghe Oscure.
dell’immagine della Madonna dei Miracoli, e che
questo nuovo edificio sostituisse uno preesistente
dedicato a Sant’Orsola. La nuova chiesa fu iniziata
però solo 14 anni dopo l’ordine del papa, nel 1675,
e 13 anni dopo la fondazione della cosiddetta chiesa
gemella di Santa Maria in Montesanto.

Nei Dintorni
Piazza del Popolo: è una delle più celebri piazze
di Roma, ai piedi del Pincio. La forma della piazza
assume la conformazione attuale solo alla fine del
XIX sec. Precedentemente era una modesta piazza di
forma trapezoidale, che si allargava verso il Tridente.
Al tempo dell’occupazione napoleonica, infatti,
l’aspetto architettonico ed urbanistico della piazza
venne rivisto dall’architetto neoclassico Giuseppe
Valadier. Da ammirare, inoltre, la Porta del Popolo e
le fontane, fra cui quella centrale sormontata da un
enorme obelisco.

Santa Maria di Montesanto: tra via del Corso e via
del Babuino. Essa è popolarmente conosciuta
come chiesa gemella di Santa Maria dei Miracoli,
pur presentando sensibili differenze soprattutto
nell’impostazione planimetrica. Il nome della chiesa
deriva dal fatto che essa sostituì una piccola chiesa
Botteghe Oscure

A causa dell’aria malsana che avvolgeva la “Madonnina dei                                      Dalla Stazione Termini linea autobus 40, scendere alla

                                                                        Come Arrivare:
Miracoli” in riva al Tevere e il sempre crescente numero di coloro                             fermata Argentina e proseguire a piedi (300 m)
che chiedevano di aggregarsi, alla nascente “Compagnia di Padre                                 Dalla Stazione Tiburtina prendere la linea metro B, scendere
Camillo” si sposta ben presto da S. Giacomo nella zona retrostante                             a Termini e prendere la linea autobus 40, scendere alla
la Chiesa di S. Stanislao dei Polacchi alle Botteghe Oscure. Non                               fermata Argentina e proseguire a piedi (300 m)
restano che ipotesi sulla collocazione del nuovo spazio occupato dai                           Linee autobus 119 - 186 - 492 - 62 - 64 - 780 - 810 - 87 -
Camilliani, essendo la zona stata ricostruita più volte nel corso dei                          916F - 46 - 571 - 628 - 70 - 81 - 87 - 916 - C3 scendere alla
secoli.                                                                                        fermata Botteghe Oscure atac.roma.it

La presenza di San Camillo                                                               l’approvazione dell’Ordine, Camillo ottiene anche
                                                                                         il permesso di poter utilizzare la grande croce rossa
Camillo e i suoi compagni abitano qui dal febbraio                                       all’altezza del petto sulla veste, divenuta un tipico
1585 alla fine di dicembre 1586.                                                         segno di riconoscimento dell’Ordine dei Clerici
Un giorno, riunitisi tutti insieme nella nuova                                           Regolari Ministri degli infermi.
sistemazione, discutono sul nome da dare alla
Congregazione appena nata. Pensano a “Servi degli                                        Quello che è rimasto
Infermi”, ma, esistendo già una religione chiamata
“de’ Servi”, per non causare confusione, desistono                                       Non è facile individuare l’esatto sito di questo luogo
dall’idea. Ricordando poi Camillo ai membri della sua                                    sacro camilliano, dati i radicali cambiamenti che sono
Compagnia che nel Santo Vangelo si fa menzione del                                       avvenuti nella zona. L’attuale complesso edilizio
nome di “Ministro” per imitare Gesù Cristo nella sua                                     annesso alla Chiesa dei Polacchi fu eretto nel 1712 su
santa umiltà, decidono all’unanimità di farsi chiamare                                   territorio di casette acquistate e demolite. Nella casa
Ministri degli Infermi.                                                                  presa in affitto a via delle Botteghe Oscure Camillo e
In questo periodo Camillo ottiene l’appoggio del                                         i suoi compagni abitano dal febbraio 1585 alla fine di
Cardinale Tiberio Muti, Vescovo di Viterbo, per il                                       dicembre del 1586. Qui si sono avuti importantissimi
riconoscimento ufficiale del suo Ordine da parte                                         eventi per l’ormai avviata Congregazione di Padre
di Sisto V. Dal Papa, che incontra di persona dopo                                       Camillo. È in questo luogo, infatti, che la Compagnia
prende il nome di Ministri degli Infermi, da qui             che in realtà ne è solo una parte). Sul lato ovest è la
chiede l’approvazione ufficiale della Chiesa e adotta        facciata del Palazzo Venezia.
la distintiva Croce Rossa sul petto. È qui, infine, che
Fratel Bernardino Norcino, grande amico e sostegno           Largo di Torre Argentina: piazza di Roma situata
di Camillo nella creazione della sua Congregazione,          nell’antica zona di Campo Marzio che ospita quattro
muore fra le braccia del Santo il 16 agosto 1585 e viene     templi romani risalenti all’età della Repubblica.
sepolto nella Cappella degli Angeli presso la Chiesa
del Gesù. Non restano tracce, però, di tale sepoltura e      Santa Maria in Aracoeli: basilica che sorge sul colle
della cappella.                                              del Campidoglio, faceva parte del complesso di edifici
                                                             del monastero che si era insediato sul colle capitolino
Da vedere                                                    mentre il resto delle costruzioni romane antiche
                                                             andava in rovina.
Chiesa del Gesù: fabbricata dal card. Alessandro
Farnese, nipote di Paolo III. Progettata dall’architetto     Dalle Botteghe Oscure si prosegue per l’Ospedale
Vignola a cui succedette Giacomo della Porta. La             Santo Spirito in Saxia, raggiungibile a piedi
costruzione della chiesa, che si affaccia su piazza del      percorrendo l’intero corso Vittorio Emanuele
Gesù, è considerata come una svolta importante nella         II, imboccando poi sulla sinistra via Acciaioli e
storia dell’arte, perché fu costruita secondo lo spirito     attraversando, infine, Ponte Principe Amedeo. In
dei decreti del Concilio di Trento: è stata progettata       autobus: raggiungere a piedi largo di Torre Argentina
a navata unica, perché l’attenzione dei fedeli fosse         e prendere la linea bus 64, 46 o 571 e scendere alla
concentrata sull’altare e sul celebrante. Diverse sono       fermata LGT Sassia/Santo Spirito.
le figure di Angeli dipinte nelle cappelle della Chiesa,
in special modo quella dei Vittori: sarà questa la
Cappella degli Angeli in cui fu sepolto Bernardino
Norcino?

Santo Stanislao dei Polacchi: chiesa ricostruita
nel 1580 dal card. Stanislao Osio Polacco. Sull’altare
maggiore è collocato un quadro con Gesù Cristo in
aria, San Stanisalo e, da basso, San Giacinto, opera
dell’Antiveduto. Il dipinto del Crocifisso con S. Eduige
è di Simone Cekovitz Polacco.

Nei Dintorni
Piazza Venezia: situata ai piedi del Campidoglio,
dove si incrociano alcune fra le più importanti strade
del centro della capitale: via dei Fori Imperiali, via del
Corso, via del Plebiscito. Va ricordato in particolare il
Vittoriano, costruito appunto a cavallo dei due secoli,
colossale monumento a Vittorio Emanuele II (spesso
erroneamente identificato con l’Altare della Patria,
Ospedale Santo Spirito in Saxia
Antico ospedale (ora centro congressi) nei pressi di Città del                          Dalla Stazione Termini prendere la linea metro A, scendere

                                                                       Come Arrivare:
Vaticano, a Roma, adiacente al moderno Ospedale di Santo                                alla fermata Ottaviano e proseguire a piedi.
Spirito, che ne prosegue la tradizione. Fu istituito nel 1198 da                        Dalla Stazione Tiburtina prendere la linea metro B, scendere
papa Innocenzo III nel sito dove in antichità risiedeva la “Schola                      alla fermata Termini e prendere la linea metro A, scendere
dei Sassoni”. Trasferitisi dalle Botteghe Oscure, Padre Camillo e                       alla fermata Ottaviano e proseguire a piedi.
Compagni cominciarono a frequentare quotidianamente l’ospedale,                         Metro A, scendere alla fermata Ottaviano e proseguire a
che diventerà la “palestra” della Nova Caritatis Schola, come definì                    piedi (1100 m): proseguire su via Ottaviano in direzione
papa Benedetto XIV l’Ordine Camilliano nel 1746.                                        San Pietro, poi a sinistra su via della Conciliazione e infine a
                                                                                        destra su via Scossacavalli atac.roma.it

La presenza di San Camillo
Camillo frequenta assiduamente l’Ospedale Santo Spirito
in Saxia per ben 29 anni. Fra gli episodi più significativi
di tale frequentazione vi è quello della notte di Natale
del 1598: un’alluvione fra le più memorabili e disastrose
colpisce Roma, in particolare la zona dell’Ospedale Santo
Spirito. Su una delle colonne in mattone del porticato
esterno, all’inizio di via Borgo S. Spirito, esiste ancora la
lapide che segna il livello raggiunto all’epoca dalle acque
limacciose del fiume. Durante tutta quella tragica notte,
Camillo non fa altro che portare in salvo i poveri infermi
caricandoli sulle proprie spalle, non curandosi del fatto
che l’acqua gli arrivi alle ginocchia. È significativo come a
distanza di oltre cento anni Pierre Subleyras (1699-1749)
abbia ritratto questo drammatico evento in una grande
tela, oggi conservata al Museo di Roma di Palazzo Braschi.
Corsia Sistina: voluta fortemente da Sisto IV dopo
Quello che è rimasto
                                                           le devastazioni, i saccheggi e gli incendi, è l’edificio
Purtroppo non esiste targa o lapide che ricordi la         principale dell’ospedale.
lunga presenza e grande opera di Camillo de Lellis
in questi luoghi, nonostante nel grazioso, piccolo e
antico porticato interno si inseguano tutt’intorno
lapidi dedicate alle persone importanti che lo hanno
frequentato. Scomparso il bassorilievo dedicato a San
Camillo che dall’Ospedale della Consolazione fu qui
trasportato quando venne chiuso nel 1930 e collocato
all’ingresso del reparto di chirurgia, in compagnia di
quello dedicato a S. Luigi Gonzaga, ora sistemato
all’entrata del Day Hospital, che morì servendo gli
ammalati nell’epidemia mortale del 1591, durante la
quale anche cinque Religiosi Camilliani sacrificarono
la propria vita. I due Monumenti della Carità, quello
dedicato a San Camillo in pietra piperina, l’altro in
marmo di Carrara, sono stati spostati durante le           Sormontata da una torre ottagonale, la corsia è
ristrutturazioni in vista del Grande Giubileo del 2000.    un’immensa aula lunga 120m e larga 12m, divisa
L’elogio scritto nella lapide in latino recitava: “A San   in due sezioni distinte da un tiburio, che mette
Camillo de Lellis, patrono dei morenti, che la vita        in contatto le due sale, ed è diviso in due ordini:
santamente immolò servendo i malati, spettacolo            all’esterno si possono ammirare delle finestre bifore
agli angeli e luminare agli uomini, questo ricordo         e trifore attribuite all’architetto parmense Giovanni
l’Ospedale, nel primo anniversario della sua               Pietro Ghirlanducci, mentre all’interno sono presenti
restaurazione, 1822, pone e consacra”.                     nicchie a conchiglia contenenti statue degli Apostoli
                                                           e sottarchi a botte, a cassettoni che ne suggeriscono
Da vedere                                                  l’attribuzione all’artista Giovannino de’ Dolci. Al centro
                                                           del tiburio si erge un altare, che dovrebbe essere
Complesso Monumentale Santo Spirito in Saxia:              l’unica opera romana realizzata dal Palladio.
l’antico edificio dell’ex Ospedale Santo Spirito ospita
oggi un centro congressi, sede di eventi, concerti,
esposizioni, etc. Attualmente è chiuso per restauri a
tempo indeterminato.
Nei Dintorni                                              Castel Sant’Angelo: detto anche Mausoleo di
                                                          Adriano, è collegato allo Stato del Vaticano attraverso
Piazza San Pietro: la celeberrima piazza, notevole        il corridoio fortificato del “passetto”. Il castello è
esempio di architettura ed urbanistica barocca, è         stato radicalmente modificato più volte in epoca
dedicata all’omonimo Santo ed è quotidiano punto          medioevale e rinascimentale, è situato sulla sponda
d’incontro per migliaia di fedeli cattolici provenienti   destra del Tevere, di fronte al pons Aelius (attuale
da tutto il mondo. Lo spazio della piazza è formata       ponte Sant’Angelo) a poca distanza del Vaticano, nel
da due parti: la prima a forma di trapezio rovescio       rione di Borgo.
il cui lato maggiore corrisponde alla facciata con
specifiche motivazioni prospettiche; la seconda,
più grande, di forma ovale con l’obelisco Vaticano
al centro. I due grandi spazi sono unificati da un
imponente colonnato architravato. Davanti alla piazza
vera e propria troviamo un altro spazio che funge da
vestibolo (Piazza Rusticucci, oggi piazza Pio XII) e su
cui sbocca la novecentesca Via della Conciliazione.

                                                          Dall’Ospedale Santo Spirito in Saxia si prosegue
                                                          per le Carceri di Tor di Nona: continuare a piedi
                                                          su Borgo Santo Spirito, attraversare Ponte Pio e
                                                          proseguire lungo il fiume fino a Lungotevere Tor di
                                                          Nona all’altezza di Castel Sant’angelo (700 m).
Carceri di Tor Di Nona

Lungo il fiume Tevere, sulla riva opposta a Castel S. Angelo e                                   Dalla Stazione Termini linea autobus 40 fermata Ponte

                                                                          Come Arrivare:
nelle vicinanze del ponte omonimo, esisteva una torre medievale                                  Vittorio Emanuele, linea 70 fermata Zanardelli.
che, a partire dal ‘400 e ancora al tempo di San Camillo de Lellis,                              Dalla Stazione Tiburtina prendere la linea metro B, scendere
era utilizzata come Carceri. I suoi malfamati locali avevano celle                               alla fermata Termini e prendere le linee autobus 40 o 70
tremende, una delle quali soprannominata “il pozzo”, e una camera                                Metro A, scendere alle fermate Flaminio, Lepanto o Ottaviano
di tortura. Quanto intorno al 1650 in via Giulia vennero realizzate le                           e proseguire a piedi in direzione Castel Sant’Angelo (1,5 km).
Prigioni Nuove Tor di Nona fu convertita in teatro. Nella sistemazione
degli argini per difendere la città dalle disastrose alluvioni e creare                          Linea autobus 280 fermata Tor di Nona, linee 116 - 130F -
una viabilità più scorrevole richiesta dal traffico sempre più in                                186 - 30 - 492 - 628 - 70 - 81 - 87 - C3 fermata Zanardelli,
crescendo la torre fu inevitabilmente fra gli edifici abbattuti.                                 linea 40 fermata Ponte Vittorio Emanuele.

La presenza di San Camillo                                                                 Quello che è rimasto
Fin dall’anno 1588 viene affidata ai Camilliani                                            Resta soltanto una stele commemorativa, costruita
l’infermeria delle carceri di Tor di Nona. Un giorno uno                                   nel 1925, con un’epigrafe di Fausto Salvatori, poeta
dei prigionieri assistiti da uno dei Compagni di Camillo                                   e librettista italiano, dove sorgeva una volta la torre/
tenta di evadere calandosi dalla finestra con una fune.                                    teatro.
Questa però si spezza e il prigioniero muore. La colpa
dell’accaduto ricade sul povero infermiere camilliano,                                     Da vedere
accusato ingiustamente di scarsa vigilanza. Da quel
momento in poi i Ministri degli Infermi si recheranno                                      Via dei Coronari: venne aperta nel 1475 col nome di
solo una volta ogni tanto nel carcere di Tor di Nona,                                      via Recta, cioè diritta, per consentire ai pellegrini una
ma continueranno l’opera di assistenza di tutti gli altri                                  via di accesso a S. Pietro più semplice che non quella
carcerati di Roma, compreso sopra le Galere.                                               attraverso l’intreccio dei vicoli. Il suo nome attuale le
                                                                                           derivò dai molti venditori di corone e rosari (i cosiddetti
                                                                                           coronari) che si affollavano lungo la strada fino al
XIX sec., mentre ora è rinomata per i suoi numerosi            medioevale e rinascimentale situato sulla sponda
antiquari. Su entrambi i lati si trovano ancora numerosi       destra del Tevere, di fronte al pons Aelius (attuale
edifici dei secoli XVI e XVII. All’estremità orientale della   ponte Sant’Angelo) a poca distanza del Vaticano, nel
via (in via Arco dei Banchi), sotto un archetto, è la più      rione di Borgo.
antica targa di Roma a ricordo di una piena del Tevere,
datata 1276. San Camillo percorreva questa via ogni
giorno e più volte per recarsi dalla Casa presso S.
Maria Maddalena al Santo Spirito in Saxia. In quelle
botteghe di venditori di rosari e medaglie faceva i suoi
ingenti acquisti che distribuiva a piene mani ovunque
si recasse. Una passeggiata lungo questa via è una
bella e sana meditazione sul nostro Santo.

Nei Dintorni                                                   Dalle Carceri di Tor di Nona si prosegue verso
                                                               l’Ospizio di San Sisto: a piedi, seguire il corso del
Piazza Navona: una delle più celebri piazze di Roma.           fiume (Lungotevere dei Sangallo, Lungotevere
La sua forma è quella di un antico stadio, e venne             dei Tebaldi) fino a via dei Pettinari sulla sinistra.
costruita in stile monumentale per volere di papa              L’ospizio è individuabile nell’isolato Lungotevere
Innocenzo X (Giovanni Battista Pamphili).                      dei Vallati/via dei Pettinari/via delle Zoccolette/
                                                               via del Conservatorio.
Castel Sant’Angelo: detto anche Mausoleo di
Adriano, è collegato allo Stato del Vaticano attraverso
un corridoio fortificato del “passetto”. Il castello è
stato radicalmente modificato più volte in epoca
Ospizio di San Sisto

                                                                                                   Dalla Stazione Termini prendere la linea autobus 64,

                                                                            Come Arrivare:
Uno dei tanti piccoli Ospedali che esistevano ai tempi di San
                                                                                                   scendere alla fermata C.so Vittorio Emanuele/S. A. Della
Camillo per fronteggiare emergenze come la massa incalcolabile di
                                                                                                   Valle e proseguire a piedi per via del Biscio e vicolo delle
mendicanti che in tempi di carestia e di freddo invadevano Roma.
                                                                                                   Grotte fino a via dei Pettinari (500 m).
Il problema dei questuanti si presentò in tutta la sua gravità dopo
                                                                                                   Dalla Stazione Tiburtina prendere la linea metro B, scendere
l’avvento al soglio pontificio di Sisto V, il quale, fra le altre cose,
                                                                                                   alla fermata Piramide, prendere la linea autobus 280,
acquistate alcune case nei pressi di ponte Sisto, sulla riva sinistra del
                                                                                                   scendere alla fermata LGT Vallati/Pettinari.
Tevere, commise al suo architetto Domenico Fontana di restaurarle
di sana pianta, adattandole a Ospizio capace di ricoverare 400 fra                                 Linee autobus 23 - 280 fermata LGT Farnesina/Trilussa e
anziani e invalidi.                                                                                proseguire a piedi attraversando ponte Sisto (200 m).

La presenza di San Camillo                                                                   Quello che è rimasto
L’inverno fra il 1590 e il 1591 riserva a Roma una                                           Pur essendo individuabile l’ospizio nell’isolato
carestia e un clima spietati: migliaia sono i morti di                                       delimitato dal Lungotevere dei Vallati, via dei Pettinari,
fame e di freddo e i poveri costretti a mangiare perfino                                     via delle Zoccolette e via del Conservatorio, di esso
i cani e i gatti catturati per le strade. Camillo non cessa                                  non è rimasta alcuna traccia tangibile.
mai di aiutare gli infermi e i dispersi, ovunque gli fosse
possibile raggiungerli. Manda otto religiosi della sua                                       Da vedere
Congregazione in aiuto all’Ospizio di San Sisto, dove
ogni giorno muore un gran numero di infermi, ed egli                                         Chiesa della Santissima Trinità dei Pellegrini: la
stesso partecipa ai soccorsi. In otto giorni muoiono                                         chiesa, che data dai primi del XVII sec., ha avuto una
cinque dei Camilliani che operano nell’Ospizio, morsi                                        rilevante importanza nella storia di Roma. Fu costruita
e trafitti da infinite punture di pidocchi.                                                  dall’Arciconfraternita della SS. Trinità dei Pellegrini,
                                                                                             fondata per ispirazione di S. Filippo Neri e da lui diretta,
                                                                                             con la missione specifica di accogliere ed assistere i
pellegrini in Roma. La chiesa dunque affonda le sue         Ponte Sisto:
radici nella missione di S. Filippo Neri, detto il terzo    costruito per permettere l’attraversamento del Tevere
Apostolo di Roma, che dedicò la sua opera a riportare       da papa Sisto IV tra il 1473 e il 1479, sul sito di un più
i fedeli ad una viva e zelante pratica della Fede tramite   antico ponte romano. Collega le due rive del fiume fra
la liturgia, le processioni, le devozioni.                  via del Pettinari e piazza Trilussa. È stato l’unico ponte
                                                            sul Tevere ad essere costruito tra la caduta dell’Impero
                                                            ed il XIX sec.

                                                            Dall’Ospizio di San Sisto si prosegue per l’Ospedale
                                                            delle Carrozze: a piedi, sempre seguendo il corso del
                                                            Tevere, passando per via delle Zoccolette, Lungotevere
                                                            de’ Cenci e Lungotevere dei Pierleoni, poi a sinistra su
                                                            via del Foro Olitorio fino a Piazza della Consolazione
                                                            (1 km ca.)

Nei Dintorni
Palazzo Farnese: palazzo concesso dal 1936 al
governo francese, che ivi ha la sede della propria
ambasciata in Italia, per un periodo di 99 anni. Esempio
della corrente sintetista sangallesca nell’architettura
rinascimentale cinquecentesca, sorge nell’omonima
piazza, nel rione Regola.
Ospedale delle Carrozze
Conosciuto anche come Ospedale della Consolazione, le origini                           venne riconosciuto come Arcispedale pubblico (1505). Fu onorato
di questo istituto sono connesse al suo pio sodalizio. Nel XV sec.                      dalla visita di pontefici e santi del tempo: San Camillo de Lellis,
un condannato a morte, mentre veniva condotto sul posto delle                           SanFilippo Neri, San Ignazio di Loyola e San Luigi Gonzaga.
esecuzioni a Monte Caprino, quando arrivò nelle vicinanze, alla
                                                                                               Dalla Stazione Termini prendere la linea autobus 170,

                                                                       Come Arrivare:
vista di un’immagine della Madonna dipinta sul muro di un granaio                              scendere alla fermata Petroselli e proseguire a piedi (200 m)
dei patrizi Mattei ai piedi del Campidoglio, s’inginocchiò gridando
la sua innocenza e pregando la Vergine delle Grazie di aiutarlo. Si                            Dalla Stazione Tiburtina prendere la linea metro B, scendere
salvò. questo e altri miracoli portarono nel 1455 a innalzare sul                              alla fermata Piramide, prendere la linea autobus 30, scendere
                                                                                               alla fermata Petroselli e proseguire a piedi (200 m)
luogo la chiesa di S. Maria della Consolazione. La Confraternita che
sorse attorno alla Chiesa nel 1470 fondò appresso al tempio anche                              Linee autobus 44 - 716 - 628 - 30 - 63 fermata Petroselli
il piccolo ospedale. In seguito alla fusione con altri due nosocomi                            atac.roma.it

La presenza di San Camillo                                                              San Camillo viene invece ripagata: la divina provvidenza
                                                                                        manda, infatti, un amorevole fornaio a portare, tutte le
Essendosi diffuso il sospetto di un’epidemia nella                                      notti per tutta la durata della carestia, una cesta di pane
città di Roma per l’intollerabile fetore che proveniva                                  bianco nella Casa.
dall’Ospizio di San Sisto, per opera di San Camillo viene
appigionato un granaio nella strada delle Carrozze,                                     Quello che è rimasto
più distante dall’abitato, e vi vengono trasportati
i poveri. Qui li assistono i Ministri degli Infermi e                                   Il bassorilievo dedicato a San Camillo de Lellis, poi
Camillo spende circa sei mila scudi, donati in parte dal                                spostato nell’Ospedale Santo Spirito in Saxia e
Pontefice, in parte dal Popolo Romano, per adempiere                                    successivamente rimosso e non più ritrovato.
il proprio officio. Per far fronte alla penuria di cibo, un
mattino Camillo preleva un sacco di farina dalla Casa                                   Da vedere
di Santa Maria Maddalena per portarlo alle “Carrozze”.
Sentendo i propri compagni mugugnare, li rimprovera                                     Santa Maria della Consolazione: costruita
accusandoli di avere poca fede. La fede incrollabile di                                 nella seconda metà del XV sec., fu chiamata della
consolazione per consolare i condannati a morte,                                                                    chiesa prese il nome di Santa Maria in Schola Greca,
le cui sentenze venivano eseguite fino al 1550 nella                                                                e divenne poi nota come Santa Maria in Cosmedin,
vicina Rupe Tarpea. Fu poi ricostruita negli anni 1583-                                                             dalla parola greca kosmidion (ornamento). In questa
1606, e la facciata terminata solo nel 1827.                                                                        chiesa furono eletti al soglio pontificio papa Gelasio
                                                                                                                    II, papa Celestino III e anche l’antipapa Benedetto XIII.
                                                                                                                    Bocca della Verità: Sulla sinistra del portico di Santa
                                                                                                                    Maria in Cosmedin è visibile e visitatissima la famosa
                                                                                                                    Bocca della Verità davanti alla quale lunghe file di
                                                                                                                    turisti attendono il proprio turno per farsi fotografare
                                                                                                                    con una mano dentro la fessura di quello che, con
                                                                                                                    grande probabilità, non era altro che un chiusino
                                                                                                                    romano.

Nei Dintorni
Santa Maria in Cosmedin: la chiesa e i suoi annessi
furono affidati ad una colonia di monaci greci che si
erano rifugiati a Roma per sottrarsi alle persecuzioni
degli iconoclasti e si erano stabiliti su questa riva
del Tevere, dove era già insediata la comunità greca
ed era per ciò nota come Ripa Greca. Da questi la

    3
                                  1
                                                                                                      2             Dall’Ospedale delle Carrozze si prosegue per
                                                                                                                    Borgo Sant’Angelo: a piedi, seguendo il corso del
                                                                                                                    Tevere fino a ponte San’Angelo e aggirando sulla
                                                                                                                    sinistra Castel Sant’angelo (2 km ca.).
                                                                                                                    in autobus, dalla fermata p.zza Monte Savello su
                                                                                                                    Lungotevere de’ Cenci, prendere la linea autobus 23 e
     1. Chiesa S. Maria in Cosmedin - 2. Tempio antico detto S. Stefano delle Carrozze - 3. Ospizo delle Carrozze
                                                                                                                    scendere alla fermata Traspontina/Conciliazione.
Borgo Sant’Angelo
Uno dei più ampi siti di “Roma sparita”, scomparso a seguito                                   Dalla Stazione Termini prendere la linea metro A, scendere

                                                                        Come Arrivare:
della radicale ristrutturazione dell’area che circonda il Vaticano                             alla fermata Ottaviano e proseguire a Piedi
intorno al 1930, quando l’intera parte centrale del Rione venne                                Dalla Stazione Tiburtina prendere la linea metro B, scendere
drasticamente demolita per l’apertura di un larghissimo viale,                                 a Termini, prendere la linea autobus 40, scendere alla
ossia via della Conciliazione. Il nome ha origine sassone (Burg è                              fermata Traspontina/Conciliazione.
un piccolo villaggio racchiuso entro una cinta muraria), il numero                             Linee autobus 23 - 271 - 40 fermata Traspontina/
di studenti sassoni che abitavano in questo Rione era infatti molto                            Conciliazione atac.roma.it
alto. Nasce dagli accampamenti dei pellegrini attorno al luogo di                              Linea metro A, scendere alla fermata Ottaviano e proseguire
sepoltura dell’Apostolo Pietro, dove un po’ alla volta cominciarono                            a piedi in direzione San Pietro e poi verso Castel Sant’Angelo
a sorgere ostelli e centri di carità. Papa Leone IV (8447-855) eresse                          (1 km ca.) www.atac.roma.it
poi tutt’attorno una cinta muraria a protezione della Civitas Nova.

La presenza di San Camillo                                                               dispensando porta a porta quanto ordinato dal
                                                                                         medico.
Nell’estate del 1596 un’epidemia mette in ginocchio
la città di Roma. Il Pontefice ordina che ogni Cardinale                                 Quello che è rimasto
disponga l’assistenza degli infermi nella propria
parrocchia. A Camillo e i suoi compagni vengono                                          Il Borgo può essere “risuscitato” soltanto attraverso le
affidati i poveri infermi di Borgo Sant’Angelo, essendo                                  incisioni presenti in libri precedenti la demolizione.
il Nostro Santo già all’epoca conosciuto come “padre di                                  Le parti che rimangono, soprattutto nella metà
tutti i poveri”. I Camilliani si dividono così gli incarichi:                            settentrionale, ancora mostrano l’impianto stradale
due vanno continuamente in compagnia del medico                                          originale fatto di lunghe strade chiamate anch’esse
per tener conto di tutto ciò che viene ordinato agli                                     “borghi”. La Chiesa rinascimentale di S. Maria in
infermi; altri due vanno aiutando e visitando i morenti;                                 Traspontina fu risparmiata dalla demolizione, così
otto di loro vanno invece mattina e sera con altrettanti                                 come la fontana che, da una piazza non più esistente,
facchini trasportando tutto il necessario all’assistenza,                                fu spostata a S. Andrea della Valle.
Da vedere                                                       Nei Dintorni
S. Maria in Traspontina: la chiesa fu fondata nel XVI           Piazza San Pietro: la celeberrima piazza, notevole
sec. in sostituzione di una più antica, fatta demolire          esempio di architettura ed urbanistica barocca, è
da Pio IV perché di ostacolo alle traiettorie delle             dedicata all’omonimo Santo ed è quotidiano punto
bombarde di Castel Sant’Angelo. Per lo stesso motivo            d’incontro per migliaia di fedeli cattolici provenienti
la cupola è molto schiacciata. L’architetto dell’edificio       da tutto il mondo. L’obelisco Vaticano che oggi si
fu il bolognese Ottaviano Mascherino, che edificò               trova in Piazza San Pietro era anticamente sato eretto
anche il primo nucleo del Palazzo del Quirinale.                dall’imperatore Caligola lungo la spina di un circo
Magnifici edifici dallo stile severo furono costruiti da alti   romano. Ereditato da Nerone, il circo fu teatro del
prelati e nobili all’inizio del XVI secolo. I più importanti    martirio di molti Cristiani tra cui quello di San Pietro.
sono: Palazzo Branconio dell’Aquila, progettato da              Il Papa Sisto V lo fece spostare nel 1586 nella sua
Raffaello Sanzio; Palazzo Caprini di Donato Bramante            posizione attuale.
(una casa più tardi acquistata da Raffaello, e divenuta
poi parte del Palazzo dei Convertendi); Palazzo                 Castel Sant’Angelo: detto anche Mausoleo di
Castellesi, costruito dal cardinale Adriano Castellesi,         Adriano, è collegato allo Stato del Vaticano attraverso
attribuito ad Andrea Bregno o Bramante ed una copia             il corridoio fortificato del “passetto”. Il castello è
in scala minore del Palazzo della Cancelleria; Palazzo          stato radicalmente modificato più volte in epoca
dei Penitenzieri, opera di Baccio Pontelli. Questi ultimi       medioevale e rinascimentale. È situato sulla sponda
tre palazzi si affacciavano su di una piccola piazza            destra del Tevere, di fronte al pons Aelius (attuale
(Piazza del Cardinale di San Clemente, più tardi Piazza         ponte Sant’Angelo) nel rione di Borgo.
Scossacavalli), che divenne la più importante del
Borgo.                                                          Da Borgo San’Angelo si prosegue per Ponte
                                                                Sant’Angelo: a piedi, costeggiando Castel Sant’Angelo
                                                                in direzione del Tevere (400 m).
Ponte Sant’Angelo

Unico ponte per poter passare all’altra sponda del Tevere lungo                             Dalla Stazione Termini prendere la linea autobus 40 e scendere

                                                                     Come Arrivare:
il percorso che va dalla Casa di S. Maria Maddalena all’Ospedale                            alla fermata pza. Pia/Castel S. Angelo e proseguire a piedi.
Santo Spirito in Saxia, veniva attraversato quotidianamente da San                          Dalla Stazione Tiburtina prendere la linea metro B, scendere
Camillo. Anticamente chiamato Pons AElius poiché fatto costruire                            alla fermata Termini, prendere la linea autobus 40 e scendere
dall’imperatore Publio Elio Adriano nel 136 a.C. per garantire                              alla fermata pza. Pia/Castel S. Angelo
l’accesso alla sua monumentale tomba (oggi Castel Sant’Angelo).                             Linea autobus 40 fermata pza. Pia/Castel S. Angelo e
Verso la metà del ‘600 sei statue di angeli reggenti gli strumenti                          proseguire a piedi verso l’entrata di Castel Sant’Angelo
della passione di Cristo vennero poste lungo i lati del ponte.                              (250 m) www.atac.roma.it

La presenza di San Camillo                                                            la sua umiltà, ordina al novizio di camminargli di
                                                                                      fronte, essendo lui più alto e quindi in grado di fargli
Padre Camillo passa costantemente su Ponte                                            ombra col suo corpo. Per strada, questo sant’albero
Sant’Angelo per raggiungere Brogo Sant’Angelo e                                       di carità va oltretutto spostandosi a seconda della
l’Ospedale Santo Spirito in Saxia, luoghi prediletti                                  posizione del sole, in modo da non esporre mai il
della sua opera di assistenza ai poveri infermi.                                      giovane novizio ai colpi dei raggi.
Un giorno, mentre si reca proprio al Santo Spirito,
passando per il ponte, trova un povero buttato a terra
circondato da molta gente. Camillo non esita a tirarlo
                                                                                      Quello che è rimasto
su e, sostenendolo, lo conduce all’Ospedale. Passando                                 Il ponte è pressoché lo stesso del tempo di San
di fronte a una porta dove una donna sta spazzando                                    Camillo de Lellis. Nel XVI sec. si usava esporre sul
via la polvere, Camillo la prega di fermarsi in modo                                  ponte i corpi dei condannati a morte, come monito
da evitare di peggiorare le condizioni del poverello                                  per la popolazione. Nel 1535 papa Clemente VII fece
facendogli respirare la polvere alzata.                                               collocare all’ingresso del ponte le statue di San Pietro
In un’altra occasione, Camillo passa in compagnia di                                  e San Paolo a cui furono successivamente aggiunte
un novizio intorno a mezzogiorno, quando il sole batte                                altre statue raffiguranti i quattro evangelisti ed i
fortissimo sul Ponte. Il Nostro Santo, tanto è profonda                               patriarchi Adamo, Noè, Abramo e Mosè.
Da vedere                                                 Nei Dintorni
                                                          Castel Sant’Angelo: detto anche Mausoleo di Adriano,
                                                          è collegato allo Stato del Vaticano attraverso il
                                                          corridoio fortificato del “passetto”. Il castello è
                                                          stato radicalmente modificato più volte in epoca
                                                          medioevale e rinascimentale. Iniziato dall’imperatore
                                                          Adriano nel 125, ispirandosi all’ormai completo
                                                          mausoleo di Augusto, fu ultimato da Antonino Pio nel
                                                          139 d.C.

Nel 1669 papa Clemente IX fece realizzare un nuovo
parapetto, disegnato dal Bernini, sopra il quale furono
collocate dieci statue raffiguranti Angeli che portano
gli strumenti della Passione, scolpite da allievi di
Bernini sotto la sua direzione. Delle statue precedenti
rimangono solo quelle di Pietro e Paolo.
                                                          Da Ponte Sant’Angelo si procede per le Terme
                                                          di Diocleziano: in autobus, dalla fermata Acciaioli,
                                                          raggiungibile a piedi da Ponte Sant’Angelo passando
                                                          per via Paola fino a via Acciaioli. Prendere la linea
                                                          autobus 64 e scendere alla fermata Terme Diocleziano.
Terme di Diocleziano
Ruderi dell’antica costruzione romana che si estendeva sopra un                              Diocleziano, e aperte nel 306, dopo l’abdicazione di entrambi.
quadrilatero di 420 m di lunghezza e 380 di larghezza. La sua
                                                                                                    Dalla Stazione Termini a piedi, attraversando piazza dei

                                                                            Come Arrivare:
costruzione occupò 40 mila schiavi, in massima parte cristiani, per
sette anni. Si estendeva oltre la già esistente Chiesa di S. Maria degli                            Cinquecento (300 m)
Angeli, alle attuali piazze dei Cinquecento, delle Terme, di S. Bernardo,                           Dalla Stazione Tiburtina, prendere la linea metro B, scendere
sull’area del Ministero delle Finanze fino a via Volturno. Le più grandi                            alla fermata Termini e proseguire a piedi
terme della Roma antica, furono iniziate nel 298 dall’imperatore                                    Linee autobus 64 - 175 - 170 - 36 - 910 - 85 - 84, scendere
Massimiano, nominato Augustus dell’Impero Romano d’Occidente da                                     alla fermata Terme Diocleziano www.atac.roma.it

La presenza di San Camillo
Nel 1590 si diffonde a Roma, sul Monte Quirinale, una
febbre tanto maligna che quasi non perdona nessuno
dei contagiati. Il morbo ha come suo centro le terme
di Diocleziano. Camillo, non essendo stato preso alcun
pubblico provvedimento per far fronte all’emergenza,
si prodiga egli stesso. Aiutato dalle elemosine di alcuni
Cardinali, compra un asinello e, facendo preparare in
Casa tutto il necessario, inizia ogni giorno a mandare
due some di viveri agli infermi, andando anche di
persona e con altri quattro Ministri degli Infermi al
seguito. La piccola compagnia va dispensando di
porta in porta pane, vino, carne, galline, uova, orzata,
                                                                                             Quello che è rimasto
acqua bollita, confetture e ogni altra cosa necessaria.
Non solo: i Camilliani servono gli ammalati, rifanno                                         La zona delle Terme di Diocleziano fu teatro di
i letti, lavano i piatti, spazzano la casa e fasciano i                                      pestilenze in particolare quella dell’agosto 1590.
neonati.                                                                                     L’opera di San Camillo de Lellis e del suo Ordine fu
fondamentale nell’assistenza agli infermi agglomerati       Ninfa dei Laghi, riconoscibile dal cigno che tiene a sé,
nei pressi delle Terme e del Quirinale: erano gli operai    la Ninfa dei Fiumi, sdraiata su un mostro dei fiumi, la
e le loro famiglie venuti dalla Lombardia, dalla Liguria    Ninfa degli Oceani, in sella su un cavallo simbolo del
e dal Napoletano per instaurare a Roma l’industria          mare, e la Ninfa delle Acque Sotterranee, poggiata
della lana e della seta, dietro invito di Sisto V, che      sopra un drago misterioso. Al centro si trova il
aveva promesso loro ingenti guadagni. Le rovine             gruppo del Glauco (1912), simboleggiante il dominio
delle Terme mantengono ancora oggi un’innegabile            dell’uomo sulla forza naturale.
imponenza.

Da vedere
Le Terme: furono le più grandi e sontuose terme
costruite a Roma. Poste sul colle Viminale, in un
recinto di 380 x 365 m, occupavano quasi 14 ha,
e ancora nel V sec. Olimpiodoro affermava che
contavano 2400 vasche. Il blocco centrale misurava
250 x 180 m e potevano accedere al complesso fino
a tremila persone contemporaneamente. Per dare
l’idea della loro maestosità, è sufficiente ricordare che   Santa Maria degli Angeli e dei Martiri: basilica
il colonnato semicircolare dell’attuale piazza della        in cui si svolgono le cerimonie ufficiali dello Stato
Repubblica (già piazza Esedra), realizzato alla fine        italiano. L’edificio è nato dalla sistemazione nel
dell’Ottocento da Gaetano Koch, ricalca esattamente         1562, ad opera di Michelangelo Buonarroti, dell’aula
l’emiciclo dell’esedra delle Terme. Erano alimentate        centrale (tepidarium) delle Terme di Diocleziano, per
da un ramo dell’Acqua Marcia che partiva da Porta           disposizione di papa Pio IV su istanza del sacerdote
Tiburtina e, con un tragitto ad arcate utilizzato fino      siciliano Antonio del Duca, zio del fedele discepolo di
al 1879 dall’Acqua felice, conduceva l’acqua in una         Michelangelo, Jacopo del Duca.
cisterna lunga più di 90 m, detta la botte di Termini; fu
distrutta nel 1876 per fare spazio alla stazione Termini,   Dalle Terme di Diolceziano si prosegue per
che prese il nome dalle “terme” stesse.                     l’Ospedale San Giovanni: in autobus, dalla Stazione
                                                            Termini prendere la linea 714, scendere alla fermata
Nei Dintorni                                                p.zza San Giovanni in Laterano e proseguire a piedi
                                                            per via dell’Amba Aradam (100 m).
Piazza della Repubblica: l’antico nome della piazza,
ancora oggi molto comune, trae origine dalla grande
esedra delle terme romane, il cui perimetro è ricalcato
dal colonnato semicircolare della piazza. I portici
che abbelliscono il piazzale furono edificati proprio
in memoria degli antichi edifici che vi sorgevano. La
Fontana delle Naiadi al centro della piazza è opera del
palermitano Mario Rutelli (bisnonno dell’ex sindaco
di Roma Francesco Rutelli), che ha scolpito il gruppo
artistico nel 1901. Le naiadi rappresentate sono la
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