VISIONE DEL TERREMOTO IN CALIFORNIA - Dal giornale: "Profezie per il futuro", pubblicato nel 1938

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VISIONE DEL TERREMOTO IN CALIFORNIA - Dal giornale: "Profezie per il futuro", pubblicato nel 1938
VISIONE DEL TERREMOTO IN CALIFORNIA
                  Dal giornale: “Profezie per il futuro”, pubblicato nel 1938

  Queste visioni, avute da un ragazzo di 17 anni nel 1937, provocarono in tutta l’America una
considerevole inquietudine in mezzo ai Pentecostali di quel tempo. Questo perché, nel giornale
venne intitolato: “PROFEZIE PER IL FUTURO”, e pubblicato nel 1938.

  Questo giovane uomo, ebbe un incidente a cavallo, e stava all’ospedale. Egli ebbe terribili, forti
mal di testa, e sognò questo sogno in quattro susseguenti notti, dove ogni notte venivano rivelati
altri particolari. Io ero all’ospedale con terribili mal di testa, ed era come se tutto il mondo girasse
nel mio cervello. Io mi ricordai della caduta dal mio cavallo Blackie, e mentre stavo steso, si
formarono immagini nella mia memoria, immagini che si muovevano alla velocità del lampo, e
immagini che rimanevano immobili. Mi sembrava di essere in un altro mondo. Se si trovasse nel
futuro, o in un paese antico, non posso dirlo. Poi lentamente, come un film bianco e nero e muto,
ma con colori, mi sembrava di trovarmi a Los Angeles, ma non era nel tempo odierno (1937),
poiché era più grande, molto più grande. I bus, e automobili dalle forme strane riempivano le
strade della città. Io pensai al viale di Hollywood e quindi mi trovai su di esso; se questo sia vero,
oppure no, non lo so.

  Là c’erano molti uomini della mia età, ma avevano barba e alcuni di loro portavano orecchini
[Chiaramente i nostri giorni. - Ed]. Tutte le ragazze portavano gonne corte, e si muovevano in un
movimento simile a danza [Il boom delle minigonne dei nostri giorni. - Ed]. Io mi domandai se potevo
parlare con loro, dissi: “Buon giorno”, ma loro non mi udivano e non mi vedevano. Io venni alla
cognizione che dovevo apparir loro, proprio così comico, come lo apparivano a me. Per un pò di
tempo provai quell’andatura pazzesca, suppongo che bisogna impararla, non potevo imitarla!

  Notai che c’era una calma, un genere di silenzio, come se si potesse udire. Qualcosa che ci
doveva essere, mancava. All’inizio non compresi, ma poi percepii che non c’era nessun uccello.
Stetti in ascolto, andai sul viale, due blocchi avanti, verso nord, vicino a tutte le case, ma non
c’era nessun uccello. Mi domandai cosa fosse successo a loro; erano andati via? Dove? C’era un
tale silenzio, io lo potevo udire. Una cosa del genere non l’avevo ancora mai vissuta. Mi misi in
ascolto, soltanto silenzio; e poi sapevo che qualcosa sarebbe accaduto.

  Mi domandai che anno fosse; senza dubbio non era il 1937. Vidi un giornale all’angolo, con un
immagine del presidente. Non era Roosevelt, era più grande, più pesante, aveva grandi orecchie
(La descrizione corrisponde al presidente Lyndon Baines Johnson in carica proprio dal 1963 - 1969 - Ed.)
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Se non era il 1937, allora mi domandai che anno fosse. Guardai ai titoli, ma non potei
riconoscerlo, sembrava come il 1969, ma non ne ero così sicuro, poiché i miei occhi non lo
potevano cogliere nitidamente. Qualcosa venne, ed era l’infermiera che mi svegliò per misurarmi
la febbre. Io mi svegliai pensando che era un sogno pazzo.

  Nelle notti successive i miei dolori di testa divennero ancora più forti; è un miracolo che non
venni ucciso dal cavalo. Ebbi un altro pazzo sogno; era di nuovo ad Hollywood. Vidi quegli
uomini, e mi stupii del perché si vestivano così. Ero di nuovo sul viale, e questa volta attendevo
che qualcosa accadesse. Qualcosa di grave sarebbe accaduto, e io vi avrei assistito. Guardai su
all’orologio, sotto il grande teatro, ed erano le quattro meno dieci del pomeriggio. Nel luogo dove
tutte le star del cinema, lasciavano le loro impronte e i loro nomi, vidi dei nomi, alcuni li riconobbi,
ma ne vidi altri, che non conoscevo affatto, non li avevo mai uditi.

  Quei pazzi bambini, perché erano tutti vestiti in quel modo. Probabilmente era qualche
manifestazione di carnevale, o qualcosa del genere, ma non sembrava come carnevale [La
mondanità dei nostri giorni. - Ed]. Era piuttosto all’inizio della primavera. C’era di nuovo quel rumore,
cioè quella mancanza di rumori; silenzio, silenzio, silenzio. Io mi chiesi: “Queste persone non
sanno che gli uccelli sono andati via da qualche parte?” Il silenzio divenne sempre più grande.
Sapevo che qualcosa sarebbe accaduto, qualcosa sarebbe accaduto, qualcosa sarebbe
accaduto in quel momento; e di nuovo l’infermiera mi svegliò.

  Nella notte successiva, sognai di nuovo dove ero stato, o piuttosto, dove non ero stato. Ero
stato all’estremità della terra ed ero ritornato. Ero stato all’estremità del mondo; non ci rimase
nessun altro luogo, (dove non fui stato) nemmeno quest’ospedale. Se soltanto i miei occhi
divenissero un pò più chiari, in modo da poter trascrivere tutto ciò. Ad ogni modo, nessuno mi
crederà. Ritornai all’ultimo momento, sul viale. Lì passò una dolce fanciulla, una ragazza. Lei
portava con fatica dei piccoli bambini, a ogni mano uno. La sua gonna era bella corta, e aveva
un’apparenza stanca. Per un lungo momento pensai, che potevo chiederle degli uccelli, e che
cosa fosse successo, ma poi mi ricordai che lei non mi vedeva. I suoi capelli erano
completamente increspati e stava in un espressione, come se fosse triste per qualcosa. Supposi
che era triste, prima che successe, poiché certamente sarebbe successo.

  C’era un odore strano, non sapevo da dove veniva. Non lo gradivo, un odore come zolfo o
acido solforico, un odore come di morte. Per un lungo momento pensai che ero di nuovo al corso
di chimica. Quando mi guardai intorno, la ragazza era andata via. Per qualcosa motivo la volevo
trovare. Era come se sapessi che qualcosa accadrebbe, e volevo restare da lei per aiutarla, ma
lei era andata via. Andai un mezzo blocco [Mezzo isolato - Ed.] avanti e vidi di nuovo l’orologio. I
miei occhi sembravano essere attaccati all’orologio: erano le quattro meno cinque di un
pomeriggio soleggiato. Pensai che sarei stato là per sempre, a guardare l’orologio, aspettando
che qualcosa accadrebbe.

  Poi, quando accadde, fu come niente. Era ben lungi dall’essere così forte come il terremoto che
avemmo due anni fa. Il suolo dondolò soltanto un istante, le persone si guardarono l’un l’altra
sorprese, poi risero, io risi anche; questo era quindi, quello a cui avevo atteso, questa piccola
scossa. Non significava niente! Era alleggerito ed ero deluso. Che cosa mi ero aspettato?
Ritornai sul viale cercai di muovere le mie gambe così come quei bambini [I balli moderni come il
Breakdance ecc. - Ed]. Come loro facevano, non l’ho scoperto.

 Io avvertivo come se il suolo sotto di me, non fosse fermo. Sapevo che sognavo, ma tuttavia
non sognavo. C’era di nuovo quel fetore, che si avvicinava come un oceano. Vidi l’espressione
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sul viso dei bambini, due di loro vennero verso di me, tutti e due con barba e orecchini. Uno
disse: “Andiamocene di qui e ritorniamo in oriente”. Appariva terrorizzato. Era come se il
marciapiede tremasse, ma non lo si poteva vedere, ad ogni modo, non con gli occhi. Una vecchia
signora aveva un piccolo cane bianco, e lo acchiappò fra le sue braccia e disse: “Andiamo a
casa, mamma ti porta a casa”. La povera vecchia donna stava attaccata al suo cane. Ebbi paura,
vera paura. Mi ricordai della ragazza, lei era lontana al blocco di sotto. Incominciai a camminare e
il suolo iniziò a tremare. Non lo potevo sentire, ma sapevo che tremava. Tutti sembravano
terrorizzati. Una giovane donna si sedette semplicemente sul marciapiede, si contorse in una
risata convulsa, e disse semplicemente: “È il terremoto, è il terremoto”; e continuava sempre
sempre a dir ciò; ma io non potei distinguere che qualcosa fosse cambiato.

  Poi venne, e come venne! Come niente al mondo. Era come il grido di una sirena, lungo e
profondo, oppure come il grido di una donna nel parto, che avevo udito quando ero un bambino.
Era spaventoso, era come se un mostro spingesse su il marciapiede. Lo si sentiva a lungo, prima
che si vedesse. I marciapiedi non tennero più. Guardai le automobili, suonavano, continuavano
semplicemente a muoversi, sembrava come se ancora non sapessero che qualcosa accadeva.
Poi venne una piccola auto bianca, di mezza grandezza, che sfrecciata dal centro della strada,
andò direttamente contro la linea del marciapiede. La ragazza che la conduceva, stava seduta
con i suoi occhi spalancati, e non si poteva muovere. Piagnucolava come una piccola bambina,
faceva degli strani rumori. Io la osservai e pensai all’altra ragazza. Mi dissi che ciò era soltanto un
sogno e che mi sarei svegliato, ma non mi svegliavo.

  Lo scuotere aveva di nuovo iniziato, ma questa volta diversamente. Un dolce scuotere, come il
dondolare di una culla; e poi vidi; sembrava che la metà del viale si spaccasse in due pezzi. Il
cemento sembrava come se fosse stato addirittura schiacciato verso l’altro, da una grossa pala.
Si ruppe in due nel mezzo, e perciò l’automobile della ragazza uscì fuori controllo. Poi un forte
fragore, come non l’avevo mai udito prima, poi centinaia di strepitii che vennero tutti insieme.
Donne e bambini e quei pazzi uomini con gli orecchini, sembravano muoversi tutti sul
marciapiede. Vennero sollevati su e l’acqua trapelò fuori; le grida! Era spaventoso. Mi svegliai.
Non voglio mai più avere questo sogno.

  Nella notte successiva sognai di nuovo. Era come la prima volta, ed era una pre-visione, e tutto
quello di cui mi posso ricordare, è che era la Fine del mondo. Ero di nuovo là, dritto in mezzo a
quel male, proprio in mezzo. I miei timpani si sentivano come se sarebbero scoppiati. Le persone
cadevano, alcune di loro ferite gravemente. Pezzi di edifici andavano in frantumi e volavano
nell’aria; uno mi colpì forte al lato del viso, ma mi sembrava di non sentirlo. Mi volevo svegliare e
venir via da quel luogo. All’inizio, nel primo sogno, era stato divertente; sapevo all’incirca che
stessi sognando della Fine del mondo, o qualcosa del genere, ma questo era spaventoso.
C’erano vecchie persone nelle automobili, la maggior parte dei bambini stava sulle strade, ma
quegli uomini anziani gridavano e urlavano, come se qualcuno avesse potuto aiutarli. Nessuno li
poteva aiutare.

   Poi avvenne, che mi sentii alzare su. Ero sopra la città. Essa si inclinava in direzione
dell’oceano, come il sollevarsi di un tavolo da pic-nic. Gli edifici tenevano meglio di quello che si
sarebbe pensato, restavano in piedi. Le persone che vedevano gli edifici, cercavano di tenersi ad
essi, o di entrare in essi. Era fiabesco, come se l’edificio avesse una propria volontà. Tutto il resto
attorno a loro si frantumava, ma loro resistevano, resistevano. Io ero sopra di loro e guardavo giù,
iniziai a incitarli e dissi: “Resistete, resistete”. Volevo spronarli, chiamarli, gridarli. Quegli edifici
mantenevano, quegli edifici sul viale, probabilmente la ragazza con i due bambini poteva essere
riuscita a raggiungere l’interno.

   Così sembrò per un lungo tempo, tre minuti, tre minuti erano come interminabili. Tutti cercavano
di giungere all’interno. Essi avrebbero resistito, tu sapevi che essi avrebbero resistito, anche se
l’acqua avrebbe continuato a salire! Solo che non lo fecero. Non mi sono mai immaginato come
sarebbe, quando un edificio muore. Un edificio è come una persona, si arrende. Alcuni dei più
grandi fecero proprio così, iniziarono a crollare, come un vecchio uomo con l’eclampsia [Forti
convulsioni. - Ed], che non può più resistere; si disintegrarono. I piccoli edifici stridevano come
pazzi, più forte e più alto dell’urlare delle persone. Erano impazziti dalla paura di morire, ma
morirono.

  Non potevo più guardare le persone. Continuai ad andare avanti, sempre più in alto, per uscir
fuori, e venni sollevato in alto fin là dove potevo vedere. Mi sembrava di trovarmi sulla montagna
del Bi Bear, nelle vicinanze di San Bernardino, ma lo strano era, che potevo volgere lo sguardo
dappertutto. Sapevo quello che accadeva. La terra sembrava di nuovo tremare, lo potevo
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avvertire, malgrado fossi su in alto. Questa volta, probabilmente durò dodici secondi ed era
leggero. Non si può credere che qualcosa di così leggero possa causare tanto danno. Da lì
vedevo le strade di Los Angeles e tutto fra Los Angeles e le montagne del San Bernardino, si
rovesciava nell’oceano; case e tutto quello che c’era. Potevo vedere le grandi strade, dozzine di
grandi autostrade, che erano ancora ammassate di automobili, in un punto c’erano cinque corsie,
e tutte le automobili scivolavano nella stessa direzione.

  Ora venne avanti l’oceano, e si muoveva come un enorme serpente sopra il paese. Mi chiesi
che ora fosse, e potevo vedere l’orologio, (erano le 16:29) malgrado non fossi sul viale, era
trascorsa una mezz’ora. Ero contento che non udivo più le grida, ma potevo vedere tutto.

   Poi, come osservando il mondo da un enorme carta geografica, potevo vedere quello che
accadeva al paese e alla gente. San Francisco lo avvertì, ma non era affatto come ad Hollywood
e a Los Angeles. Mi sembrava di vedere che la fossa del Garlet, e non soltanto la fossa di San
Andrea, scuotevano San Francisco. Potevo veder come tutte quelle montagne si incontravano; la
Sierra Nevada, San Andrea e Garlet. Sapevo cosa sarebbe successo a San Francisco; si
sarebbe capovolto per la fossa del Garlet, si sarebbe collocato sulla testa. Andava veloce per il
movimento rotatorio. Sembrava che andasse molto più veloce che a Hollywood, ma poi, non ero
più là, bensì molto lontano da ciò. Chiusi i miei occhi per lungo tempo. Credo furono circa dieci
minuti, e quando li aprii di nuovo, vidi il Gran Canyon, e quando guardai nel Gran Canyon,
l’enorme apertura si chiuse.

 Il Boulder Dam, (una tra le più grandi dighe al mondo) venne spinto da sotto in su,

e poi dal Nevada fino a Reno, e dal Sud giù, fino a Bahia California, e anche fino in Messico;
sembrava come se un vulcano prorompesse con tutte le sue conseguenze. Vidi la carta
geografica del Sudamerica, soprattutto la Colombia, venne scossa da un’altra violenta eruzione
vulcanica. Il Venezuela sembrava avere anche alcune attività vulcaniche. In lontananza, potevo
vedere il Giappone, che si trovava pure in una fossa. Era così lontano, e non era facile da
vedere, poiché io mi trovavo sulla montagna del Big Bear, ma il Giappone iniziò a sprofondare nel
mare. Non sapevo che ora era in quel momento. Gli uomini sembravano come burattini, così
lontani, che non li potevo vedere. In uno o due minuti era tutto finito, era passato e non c’era
rimasto più nessuno. Non sapevo che ora era, non avevo nessun orologio. Cercai di vedere
l’isola di Hawaii, e potei vedere gigantesche onde che colpivano l’isola. Le persone sulle strade
furono bagnate e si spaventarono, ma non vidi nessuno cadere in mare.

  Attorno al globo vidi altre inondazioni. Il mondo sarebbe annegato? Costantinopoli; il Mar Nero
salì, il Canale di Suez sembrò per qualche motivo essiccarsi. La Sicilia non mantenne. Potevo
vedere la carta del paese, l’Etna venne scosso, una grande parte di quella superficie, sembrò
andar giù, ma sembrava che accadesse o prima o dopo quegli avvenimenti. Non sapevo che ora
fosse in quel momento.

 In Inghilterra ci furono enormi inondazioni, ma nessuna onda. Acqua dappertutto, ma non vidi
nessuno annegare nel mare, le persone erano molto terrorizzate.

   In alcuni luoghi, le persone caddero sulle loro ginocchia nelle strade, e iniziarono a pregare per
il mondo. Non sapevo che gli Inglesi fossero emozionali, ma in Inghilterra, Irlanda e Scozia, ogni
genere di chiesa era riempita giorno e notte. Delle persone portavano candele. Ogni persona
piangeva per la California, il Nevada, il Colorado, l’Utah. Tutti piangevano per la California, e molti
non conoscevano nessuno in California. Piangevano come per parenti carnali, come se tutti
fossero una famiglia, così come se fosse successo a loro stessi.

  Lo Stato di New York venne nel campo visuale. Era ancora là, niente era successo. Il livello
dell’acqua era molto alto. Qui le cose erano diverse. Le persone correvano nelle strade e
gridavano: “La Fine del mondo è giunta!” Le persone correvano nei ristoranti e mangiavano tutto
quello che le loro dita potevano ricevere. Vidi un negozio di scarpe, e le scarpe sparirono in circa
5 minuti. Sulla quinta strada correvano tutti. Una comunicazione risuonava da un altoparlante,
che la corrente sarebbe venuta a mancare fra un paio di minuti. Loro si dovevano consolare da
soli. Cinque ragazze correvano al CVJM, l’agenzia di Lexington, o da qualche altra parte.
Correvano come se fossero spaventate a morte. A New York non successe nulla. Una vecchia
signora riempì d’acqua dei contenitori di immondizia. Tutti erano spaventati a morte, e
guardavano come storditi. Le strade sembravano riempite di altoparlanti, e non c’era luce del
giorno, era notte.

  Poi ho visto il giorno dopo, e tutto era sottosopra; di nuovo risuonavano gli altoparlanti. In
alcune zone erano scoppiati i serbatoi di benzina, l’olio venne accumulato e le persone
sembravano ripulire i mercati.

   Vidi molti luoghi, che sembravano come sempre, e le persone non erano spaventate,
soprattutto nelle zone rurali. Qui era quasi tutto come se non fosse successo niente. Le persone
sembravano dirigersi verso quelle zone; alcuni a piedi, alcuni con le automobili, ma ad alcuni era
finita la benzina. Udii, o in qualche modo sapevo che della terra era venuta fuori nell’Atlantico,
molta terra. Divenni terribilmente stanco e volevo svegliarmi. Volevo ritornare indietro e cercare
quella ragazza e quei due bambini; mi trovai di nuovo a Hollywood, ed erano sempre le 4:29. non
ero più sulla montagna del Big Bear, mi trovavo sopra Hollywood. Ero semplicemente là, e
sembrava perfettamente naturale nel mio sogno. Ora potevo udire una radiostazione, che
risonava all’esterno, e diceva alle persone di non farsi prendere dal panico. Loro morivano nelle
strade, era come in un film. C’era un piccolo uomo, che veramente avrebbe dovuto aver paura,
ma non ne aveva affatto. Egli diceva qualcosa su di un aereo fluttuante che doveva venir giù, ma
io sapevo che non sarebbe successo, poiché succedevano delle cose nell’atmosfera.

  L’oceano ora, incalzava tali onde! Erano onde da incubo. Di nuovo vidi la diga del Dam, che si
alzò su, si compresse e andò in pezzi. Non c’era più nessun Gran Canyon; si era chiuso! La diga
del Boulder Dam cadde in pezzi, era sempre luce del giorno, e tutte quelle radiotrasmittenti
trasmisero nello stesso tempo: “Il Boulder Dam è andato in pezzi”. Io mi domandavo come le
persone all’Ovest lo avrebbero saputo, poi vidi operatori a delle radio a mano (Telefonini. - Ed.), li
vidi in quei stranissimi posti, come se fossi direttamente da loro.

  Un piccolo uomo con occhiali disse: “Qui è la California, sprofondiamo nel mare; qui è la
California, sprofondiamo nel mare. Affrettatevi nelle alture, fuggite nelle montagne. A tutti gli stati
occidentali, qui è la California, noi andiamo nel mare”. Lo potevo vedere, stava verso l’interno del
paese, ma l’acqua era entrata dentro, la sua mano si aggrappava al tavolo. Si alzò affinché
potesse dire ancora una volta: “Qui è la California, noi entriamo nel mare”. Mi sembrava di udirlo
sempre; per delle ore, soltanto queste parole. Loro continuarono così fino all’ultimo momento;
tutti loro gridavano all’estremo: “Fuggite nelle montagne, qui è la California, sprofondiamo nel
mare”.

  Mi svegliai, ed era come se non avessi sognato. Non sono mai stato così stanco; per il tempo di
uno o due minuti pensavo che sarebbe successo. Mi sono chiesto due cose: “Non avevo
scoperto cosa era successo alla ragazza, ho riflettuto su ciò. Domani vado a casa, era soltanto
un sogno nient’altro; nessuno, giammai, nel futuro, porterà quei tali orecchini e quelle tali barbe,
sul viale di Hollywood. Nulla di questo genere accadrà mai”.

  La ragazza era così reale per me, la ragazza con i due bambini. Non succederà mai, ma se
succede, come potrei dirle (probabilmente non è ancora nata) di andar via dalla California,
quando avrà i suoi gemelli, affinché non si trovi sul viale quando succede! Lei era così reale.
L’altra cosa: Quegli operatori di radio a mano (Telefonini. - Ed.), che persistevano e dicevano
sempre la stessa cosa: “Qui è la California, noi sprofondiamo nel mare, qui è la California, noi
sprofondiamo nel mare, fuggite nella montagne, fuggite sulle vette. California, Colorado, Utah;
qui è la California, noi sprofondiamo nel mare”.

 Io credo che udrò ciò per tutto il resto della mia vita.

Amico/a Lettore/ice, anni dopo questi sogni, l’Iddio Onnipotente confermò per bocca di un
profeta, il fratello William Branham, che quei luoghi sprofonderanno nel mare.
Leggi cosa profetizzò il fratello Branham.
VOI CHI DITE CHE QUESTO SIA? - Phoenix AZ 27/12/64
47. Guardate i terremoti in California. Io prèdico che Dio, prima della venuta del Signore Gesù,
farà inabissare questo luogo. Io credo che Dio farà sprofondare Hollywood, Los Angeles e questi
altri luoghi depravati. Sprofonderanno sul fondo del mare. C’è tanto peccato, vedete, il limite è
raggiunto.
157. Stavo là e vedo un vortice uscire dal cielo. Esso spaccò in due metà onte, stando là dove
eravamo noi; tagliò la punta degli alberi e cose simili, e scaturì un’esplosione dalla Parola e
scosse per tre volte, disse: “Osservalo andare verso la Costa ovest!” Andò dritto là e scosse
l’Alaska; e ora scende dritto sulla Costa ovest. È esattamente giusto!
158. Il giorno prima avevo preso una pietra e l’avevo gettata in aria dicendo: “COSÌ DICE IL
SIGNORE: l’ora è qui, i giudizi incominceranno sulla terra. Avranno luogo terremoti e di tutto, e
tutta la Costa ovest e altro verrà scossa!” Guardate com’è perfetto; giorno per giorno tutto è
proprio esattamente nel modo in cui lui disse. Fratelli, come possiamo rigettarLo? Mantenete la
vostra fede verso di Lui.

OGGI S’È ADEMPIUTA QUESTA SCRITTURA - Jeffersonville IN 19/02/65
67. L’anno scorso stavo nello stesso posto (il signor Wood era con me) salii sul monte, lui era in
pena per sua moglie malata, lo Spirito Santo disse: “Raccogli una pietra là per terra e gettala in
aria, quand’essa cade di: COSÌ PARLA IL SIGNORE: il Giudizio colpirà la terra! Digli che vedrà la
mano di Dio nelle ore successive!” Lo riferii al signor Wood che è presente stasera e credo otto o
dieci uomini, anzi una quindicina erano là in quel periodo, quand’ebbe luogo il mattino dopo, dove
il Signore scese in un turbine e squarciò il monte intorno a noi, recise le cime degli alberi, compì
tre esplosioni e disse: “Il Giudizio di dirige sulla Costa ovest!” Due giorni dopo l’Alaska per poco
non sprofondò sotto terra! E da allora (ci sono) su e giù per la Costa le eruzioni del Giudizio di
Dio contro “la cortina spirituale!”

LA SCELTA DI UNA SPOSA - Los Angeles CA 29/04/65
7. Sono quindi contento di questa opportunità di questa ottima riunione che avemmo prima del
convegno che senza dubbio mi ha fatto palpitare il cuore. Siete un gruppo di persone perbene e
spero che Dio vi benedica. Quel grande mostro che ha scosso l’Alaska pochi giorni fa, stamane
ha colpito con la sua cosa i dintorni di Washington.
Egli potrebbe dirigersi da questa parte con estrema facilità. E se lo Spirito Santo mi dicesse con
precisione…
8. Alcuni di voi mi hanno chiesto: “Avverrà qui, fratello Branham?” Non lo so. Non lo so proprio, e
finché non lo verrò a conoscere… questa è la Verità.
154. Riferisco questo perché sono tenuto a dire la Verità davanti a Dio. E quando Lui disse: “Ecco
che viene la chiesa d’America per essere vista in anticipo” se mai ho visto una massa di diavoli,
quella lo fu! Quelle donne erano svestite e denudate con indosso qualcosa dal colorito grigiastro
come la pelle d’un elefante che tenevano di davanti senza niente sulla parte superiore, ed esse
stavano facendo quella sorta di balli che compiono questi giovani, il “twist” con la musica che
l’accompagnava. Quando vidi venire Miss U.S.A., per poco non svenni.
155. Or questo è il COSÌ PARLA IL SIGNORE. Se credete che io sia Suo servitore, prestatemi
fede adesso. Non vorrei dirlo per niente al mondo; in tutto il mondo non c’è denaro sufficiente a
farmelo dire se non fosse vero. Quando ella si avvicinò, era la cosa d’aspetto più impuro che
avessi mai visto. Pensai: “Dio, per quanto duramente noi fratelli abbiamo faticato per avere una
Sposa, questo è il meglio che abbiamo potuto fare!” Essa si contorceva, tenendo sul davanti
come un gonnellino “hula”, che manteneva sulle sue parti anteriori, inferiori così, ballava e si
dimenava come fanno certi ragazzi in certi spettacoli volgari in cui si contorcono. Questa era Miss
Cristianità d’America!
156. Perciò vi assicuro, con l’aiuto di Dio, che è così che appare ai Suoi occhi.
171. E tu membro di chiesa, se la tua chiesa non è all’altezza d’avere il requisito della Parola di
Dio, escitene, ed entra in Cristo. Questo è un serio avvertimento. Non sappiamo in quale periodo!
E voi non sapete in quale tempo questa città un giorno giacerà qui in fondo a questo Oceano!
172. “O Cafarnao”, disse Gesù: “tu che ti sei esaltata fino al cielo sarai abbassata fino all’inferno…
perché se le opere potenti sarebbero state fatte in Sodoma e Gomorra, esse sussisterebbero fino
ad oggi!” E Sodoma e Gomorra giacciono in fondo al mar Morto, e pure Cafarnao è in fondo al
mare.
173. Tu città, che pretendi di essere la città degli angeli, che ti sei esaltata fino al cielo ed esporti
tutte le abitudini e i modi sudici, osceni ed altro, al punto che anche i paesi stranieri vengono qui
per prendere la nostra sozzura e andarsene, con le tue chiese raffinate e i campanili, e così via
nel modo in cui agite - ricorda, un giorno, giacerai in fondo a questo mare! Il grande vespaio ti sta
sotto proprio ora. L’ira di Dio esploderà sotto di te. Chissà quanto Egli manterrà questa catena
sabbiosa sospesa quassù quando questo Oceano profondo un miglio scivolerà completamente
fino al
mare Salton. Sarà peggio che negli ultimi giorni di Pompei! Ravvediti, Los Angeles!
Ravvedetevi tutti voi e tornate a Dio! L’ora della Sua ira è sopra la terra. Fuggite mentre c’è il
tempo per fuggire ed entrate in Cristo! Preghiamo.

LE OPERE SONO L’ESPRESSIONE DELLA FEDE - Shreveport 26/11/65
60. Risposi loro: “Ve lo dico subito. Era un segno che annunciava un Giudizio. Fra pochi giorni un
grande terremoto scuoterà tutta la Costa ovest. E questo non sarà finito. La California, Los
Angeles, sprofonderà nel mare. Essa sprofonderà, scivolerà nell’Oceano. Due giorni dopo, ci fu
un grande terremoto che scosse tutta l’Alaska…

IL RAPIMENTO - Yuma AZ 04/12/65
191. Oh, penso proprio al mio ultimo messaggio in California. Pensavo che non sarei mai più
andato laggiù, allorché predissi che Los Angeles sarebbe sprofondata nell’Oceano. COSÌ DICE IL
SIGNORE: ciò sarà. È spacciata, è dilavata, è persa. In che ora? Non so quando, ma
sprofonderà. Subito dopo la regione è stata scossa da scosse telluriche.
192. Molti tra di voi, uomini, erano presenti quel giorno, quando l’Angelo del Signore scese presso
quella roccia, quando quella Luce e quel Fuoco caddero dal Cielo presso quella roccia intorno
alla quale stavamo. Dei sassi furono staccati dalla montagna e lanciati attraverso la regione. Tre
colpi di tuono si fecero sentire e dissi: “Il Giudizio colpirà la Costa occidentale”. Due giorni dopo
l’Alaska è quasi sprofondata.
193. Pensateci, lo stesso Dio che disse questo disse anche che Los Angeles è condannata. É
spacciata. Non so quando; non posso dirvelo.

COSE CHE DEVONO AVVENIRE - Rialto CA 05/12/65
96. Questo vecchio corpo terreno deve morire. Lasciate che ve lo dica: voi date tanto per questo
corpo terreno, che perfino aspirate in tutto e per tutto ad Hollywood, ma non esisterà ancora
molto a lungo. Pensateci, avete udito la profezia che il Signore mi ha detto. S’inabisserà.
Certamente! Ciò avverrà. Egli non mi ha mai detto qualcosa di sbagliato. Desidero dirlo a
chiunque voglia ascoltare questo. Non so quando o dove inizierà. La condanna è sopra essa;
non c’è più nessuna salvezza, è passato.

LA GUIDA - Covina CA 07/12/65
326. Guardate qui! Lo sapete che cosa il Signore dice di Los Angeles e di questi posti qui? “Sono
perduti!” Vi ricordate quel che v’ho detto circa due anni fa di quel terremoto che sarebbe
avvenuto in Canada e in Alaska? Vi ho detto pure che: “Hollywood e Los Angeles scivoleranno
nell’oceano. California, tu sei condannata! Non solo la California ma tu, mondo, sei condannato!
Chiesa, se non ti metti a posto con Dio sei condannata!” COSÌ DICE LO SPIRITO SANTO!

Il presente Trattato può essere diffuso senza limiti a tutti, rispettando però la sua totale integrità.
La Fine del mondo è veramente vicina, vogliamo avvertire anche gli altri.

Per chi non ha ricevuto ancora i messaggi potenti del fratello e profeta di Dio William Branham, ci
scriva e glieli faremo avere: pietro@branham.it

Visita il sito: www.branham.it e lì potrai trovare tutte le profezie che lo Spirito Santo parlò per
bocca del Suo profeta William Branham, e tanto altro ancora.

                                     IL MESSAGGIO DI DIO
                                          www.branham.it

                                      Pubblicato Maggio 2011
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