TRADIZIONE E INNOVAZIONE PER UN'OLIVICOLTURA MODERNA E DI QUALITÀ - Elena Santilli, Enzo Perri

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TRADIZIONE E INNOVAZIONE PER UN'OLIVICOLTURA MODERNA E DI QUALITÀ - Elena Santilli, Enzo Perri
Progetto finanziato dal FEASR M 1- Intervento 1.2.1 del PSR Calabria 2014/2020 (Reg. Ue 1305/2013)

TRADIZIONE E INNOVAZIONE
   PER UN’OLIVICOLTURA
  MODERNA E DI QUALITÀ

                                                                                                                                   A cura di:
                                                                                                                  Elena Santilli, Enzo Perri

Cop_FOCUS GROUP_2022.indd 3                                                                                                           14/09/2022 12:40:58
TRADIZIONE E INNOVAZIONE PER UN'OLIVICOLTURA MODERNA E DI QUALITÀ - Elena Santilli, Enzo Perri
Progetto finanziato dal FEASR M 1- Intervento 1.2.1 del PSR Calabria 2014/2020 (Reg. Ue 1305/2013)

            © 2022 CREA
            Stampato a febbraio 2022

            Tradizione e innovazione per un’olivicoltura moderna e di qualità
            ISBN 9788833852102

            Tutti i diritti riservati / All rights reserved
            Stampato in Italia / Printed in Italy

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TRADIZIONE E INNOVAZIONE PER UN'OLIVICOLTURA MODERNA E DI QUALITÀ - Elena Santilli, Enzo Perri
Tradizione e innovazione
        per un’olivicoltura
       moderna e di qualità
         Rilanciare il settore olivicolo-oleario italiano........................ pag.                                4

         Ruolo del CREA-OFA nel trasferimento
         delle innovazioni per la filiera olivicolo-olearia..................... pag.                                 6

         Il progetto Triecol............................................................................. pag.        8

         FOCUS 1 - Agrobiodiversità, valorizzazione
         del territorio e dell’olio EVO italiano........................................ pag. 12

         FOCUS 2 - Olivicoltura italiana, le innovazioni
         per rilanciare la produttività........................................................ pag. 24

         FOCUS 3 - Strategie di valorizzazione dell’olio EVO......... pag. 38

         FOCUS 4 - Cambiamento climatico e avversità dell’olivo. pag. 48

         I protagonisti dei quattro Focus group..................................... pag. 63

Sommario.indd 3                                                                                                  13/09/2022 11:22:52
TRADIZIONE E INNOVAZIONE PER UN'OLIVICOLTURA MODERNA E DI QUALITÀ - Elena Santilli, Enzo Perri
CODICE ARTICOLO: PresentazioneProgetto                                          PAG. 4

A.
 le
o-
he
si-
ici
ne              RILANCIARE IL SETTORE
                OLIVICOLO-OLEARIO
 ni
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 di
 di
...             ITALIANO
                L’olivicoltura italiana si trova di fronte a vecchi   stanno ambientando nei nostri climi divenuti
                e nuovi problemi che impediscono il raggiun-          più caldi e stanno producendo gravi distruzio-
                gimento di livelli di produttività e competitività    ni (es. Xylella fastidiosa in Puglia).
                adeguati all’attuale mercato globale. Da un mo-       I Focus group nati in seno al progetto Tra-
                dello agricolo, volto a soddisfare le sole esigenze   sferimento delle innovazioni in agricoltura e
                alimentari, il settore si sta spostando verso un      sviluppo ecosostenibile per un’olivicoltura di
                sistema nazionale sempre più orientato alla valo-     qualità (Triecol) hanno rappresentato un’im-
                rizzazione della produzione tipica dei diversi ter-   portante riflessione per la ricerca, gli operatori
                ritori e alla conservazione delle risorse naturali.   del settore e i decisori politici, trovando un co-
                In questo contesto l’olivicoltura marginale do-       ordinamento efficace e fattivo che si spera porti
                vrebbe avere una duplice funzione: essere con-        a una nuova vitalità del comparto, soddisfacen-
                siderata elemento utile alla tutela del paesaggio     do le sfide poste dalla transizione ecologica.
                e contemporaneamente risorsa per valorizzare          Durante lo svolgimento dei Focus group è sca-
                gli ulivi monumentali per lo sviluppo dell’oleo-      turito un importante confronto tra autorevoli
                turismo e del territorio. Allo stesso tempo l’oli-    figure del mondo scientifico e imprenditoriale
                vicoltura specializzata e la trasformazione do-       (professori, ricercatori, operatori della filiera
                vrebbero evolvere verso sistemi e gestioni che        olivicolo-olearia) su alcuni temi centrali per
                le rendano economicamente e ambientalmente            l’olivicoltura italiana e per la valorizzazione
                sostenibili. Attualmente le produzioni di olive       degli oli EVO italiani di qualità. Nelle varie ses-
                e le componenti dell’olio extravergine di oliva       sioni tematiche sono emerse importanti osser-
                sono condizionate dalla temperatura e dalla           vazioni e proposte utili al rilancio della filiera
                disponibilità di risorse idriche che influenzano      olivicola-olearia. Riportiamo in dettaglio per
                le caratteristiche chimico-fisiche del prodotto       ogni tavolo tematico con le conclusioni dei la-
                con ripercussioni sulla qualità. La variazione        vori, utili per la redazione delle future linee gui-
                delle condizioni ambientali sta provocando si-        da per il rilancio della filiera olivicola-olearia.
                gnificativi cambiamenti riguardo sia all’epide-
                miologia degli agenti patogeni delle piante sia                                       Elena Santilli
                alle dinamiche di popolazione di insetti dan-                   CREA, Centro di Ricerca Olivicoltura,
                nosi per l’olivo e non solo. In Europa in questi         Frutticoltura e Agrumicoltura, sede di Rende
                ultimi anni a causa della globalizzazione c’è
                stata un’importazione involontaria di patogeni                                Clementina Palese
                provenienti da regioni calde del Pianeta che si                                              Giornalista

                4 | Triecol Focus Group

      PresentazioneProgetto.indd 4                                                                                 13/09/2022 11:57:57
TRADIZIONE E INNOVAZIONE PER UN'OLIVICOLTURA MODERNA E DI QUALITÀ - Elena Santilli, Enzo Perri
CODICE ARTICOLO: PresentazioneProgetto                                                PAG. 5

                                                              LE LINEE DI RICERCA INDIVIDUATE
                                Le tematiche individuate nell’ambito dei quattro Focus group sono le seguenti:

                                                                                                                                  FOCUS 1
                                Agrobiodiversità, rispetto e valorizzazione del territorio
                                                                                              Coordinatore Tiziano Caruso

          1. Influenza delle caratteristiche fisico-chimiche e microbiologiche del suolo sulla resistenza agli stress
          biotici e abiotici. Selezione di genotipi autoctoni resilienti al cambiamento climatico per l’utilizzo nei nuo-
          vi modelli produttivi olivicoli. Selezione di varietà e/o programmi di breeding (miglioramento genetico
          e incroci) per ottenere varietà con caratteristiche superiori per produttività, resistenza agli stress biotici e
          abiotici, migliore radicazione, ecc. Valorizzazione delle varietà autoctone e minori.

             Le innovazioni per rilanciare la produttività dell’olivicoltura italiana

                                                                                                                                  FOCUS 2
                                                                                              Coordinatore Riccardo Gucci

          2. Miglioramento e innovazione degli impianti olivicoli e adozione di nuove tecnologie per la gestione di
          impianti moderni più produttivi e competitivi. Selezione di varietà italiane da adattare agli impianti intensivi
          e super intensivi per incentivare le operazioni colturali meccanizzabili. Selezione di portinnesti per il mi-
          glioramento del portamento delle cultivar e per la resistenza agli stress biotici e abiotici. Sviluppo di modelli
          previsionali per una gestione ecosostenibile degli oliveti. Sviluppo dell’olivicoltura di precisione.

                                                                                                                                  FOCUS 3
                                      Strategie di valorizzazione dell’extravergine di oliva
                                                                                           Coordinatore Angelo Frascarelli

          3. Strategie per la valorizzazione dei prodotti dell’industria olearia e in particolare dell’olio ex-
          travergine DOP, IGP e BIO. Carta deli oli EVO e abbinamento con i cibi.
          Formazione e informazione degli operatori del settore e dei consumatori.

                                       Influenza del cambiamento climatico sulla diffusione                                       FOCUS 4
                                                         delle principali malattie dell’olivo
                                                                               Coordinatori Bruno Faraglia ed Elena Santilli

          4. Ottenimento di nuove varietà resilienti ai cambiamenti climatici. Metodi di preven-
          zione alla comparsa e diffusione di nuovi patogeni e parassiti a carico dell’olivo. Studio del-
          la composizione e del ruolo del microbioma vegetale e azioni per la sua valorizzazione.
          Armonizzazione e sviluppo di protocolli diagnostici molecolari rapidi e specifici da applicare al
          materiale sintomatico e asintomatico d’olivo per lo studio delle migliori strategie di protezione
          dell’olivo. Sviluppo di modelli previsionali per una gestione ecosostenibile dell’olivo.

          Nelle pagine a seguire sono riportate le proposte emerse e in dettaglio la discussione
          che si è sviluppata in seno ad ogni Focus group, oltre che il profilo tecnico-scientifico di
          coloro che hanno partecipato.

                                                                                               Triecol Focus Group | 5

PresentazioneProgetto.indd 5                                                                                        13/09/2022 11:57:57
TRADIZIONE E INNOVAZIONE PER UN'OLIVICOLTURA MODERNA E DI QUALITÀ - Elena Santilli, Enzo Perri
CODICE ARTICOLO: Perri                                                    PAG. 6

           RUOLO DEL CREA-OFA
           NEL TRASFERIMENTO
           DELLE INNOVAZIONI
           PER LA FILIERA
           OLIVICOLO-OLEARIA  Enzo Perri                         attraverso la Misura 1 - Intervento 1.2.1, e coor-
                                                                 dinato dal Crea - Centro di Ricerca Olivicoltura,
          Sono sinceramente molto soddisfatto ed orgo-           Frutticoltura ed Agrumicoltura, sede di Rende
          glioso dei risultati raggiunti dal progetto Triecol,   (CS), è nato dall’esigenza di creare un collega-
          che ha raggiunto il suo obiettivo: il «trasferimento   mento diretto e stabile tra il mondo scientifico
          delle innovazioni in agricoltura e sviluppo ecoso-     e quello dell’olivicoltura, non solo calabrese, ma
          stenibile per un’olivicoltura di qualità», onorando    di tutte le regioni dell’Italia meridionale, riu-
          l’impegno assunto con la Regione Calabria.             scendo a delineare lo stato dell’arte della ricerca
          Il progetto, finanziato dal Psr Calabria 2014/2020,    e dell’innovazione in olivicoltura e le prospettive

          6 | Triecol Focus Group

Perri.indd 6                                                                                                 13/09/2022 11:56:49
TRADIZIONE E INNOVAZIONE PER UN'OLIVICOLTURA MODERNA E DI QUALITÀ - Elena Santilli, Enzo Perri
CODICE ARTICOLO: Perri                                                       PAG. 7

          della ricerca futura per la filiera olivicolo-olea-     Grazie al successo di Triecol, il CREA ha riba-
          ria. Ciò è testimoniato dai quaderni tematici del       dito il suo ruolo fondamentale quale principale
          progetto che evidenziano l’impegno tangibile            ente di ricerca in campo agricolo ed agroali-
          delle ricerche del CREA degli ultimi decenni e          mentare, sottolineando le proprie competenze
          tracciano precise linee guida, per i produttori,        scientifiche, tecnologiche e di sperimentazione
          per i frantoiani, per gli imprenditori, ma anche        nel settore agricolo, forestale, della nutrizione e
          per i consumatori, e che forniscono informazioni        socioeconomico. Ma, soprattutto, ha evidenzia-
          fondamentali per comprendere l’olivicoltura di          to importanti capacità di trasferimento delle co-
          oggi e l’olio extravergine, la sua importanza per       noscenze e delle innovazioni, di informazione e
          la nostra alimentazione, per il nostro benessere,       formazione, anche relativamente alla tracciabili-
          per la nostra economia e per il nostro ambiente.        tà delle produzioni e alla tutela del consumatore.
          Ritengo che, grazie al progetto Triecol, il CREA        Il Centro di Ricerca Olivicoltura, Frutticoltura
          abbia dato prova delle proprie conoscenze, com-         ed Agrumicoltura, che ho l’onore e l’onere di
          petenze, e delle proprie capacità divulgative e di      dirigere, è uno dei dodici centri di ricerca attra-
          trasferimento delle innovazioni. Attraverso que-        verso i quali il CREA si articola ed opera. Esso
          sto progetto, e, in particolare attraverso le discus-   si occupa prevalentemente di olivicoltura, tec-
          sioni, i confronti, gli esempi di sperimentazione e,    nologie estrattive e valorizzazione dei prodotti
          soprattutto, le proposte concrete, in stretta siner-    secondari dell’industria olearia. Ha realizzato e
          gia con la Regione Calabria, ritengo che il CREA        cura uno dei campi collezione di germoplasma
          sia riuscito a sottolineare l’importanza fonda-         olivicolo più grandi del mondo a Mirto Crosia
          mentale del contributo della ricerca per la filiera     (CS). Il CREA comprende, oltre la sede di Ren-
          olivicolo-olearia alla sostenibilità ambientale,        de, quelle di Acireale, Caserta, Roma, Spoleto e
          all’economia circolare e al consumo consapevole         Forlì, e si occupa, in generale, di colture arboree,
          dell’olio extravergine da parte del consumatore.        svolgendo attività di ricerca per il miglioramento
          Intendo ringraziare, in maniera particolare, la         delle filiere olivicola, frutticola ed agrumicola,
          Regione Calabria, non solo per il sostegno econo-       sviluppando tecnologie innovative di processi e
          mico, ma ancor di più per la sensibilità e la grande    di prodotti e divulgandole per la crescita dei ter-
          disponibilità dimostrata. A partire dall’Assessore      ritori, promuovendo la sostenibilità e la salubrità
          all’Agricoltura ed alle Risorse agroalimentari On.      e sicurezza delle produzioni, la produttività e la
          Gianluca Gallo, che è intervenuto puntualmente          competitività delle aziende agricole, agroalimen-
          ed autorevolmente ai webinar in programma; al           tari e forestali, garantendo al contempo la tutela
          Direttore generale del Dipartimento Agricoltura         e la conservazione delle risorse naturali e della
          Dott. Giacomo Giovinazzo, che ha sempre ac-             biodiversità degli ecosistemi agrari e forestali.
          colto le nostre richieste e i nostri inviti, fornendo   Grazie a Triecol, il CREA è riuscito a dimostrare
          un importante contributo tecnico. Un doveroso           la valenza della collaborazione con le Regioni, le
          ringraziamento è dovuto alla collega ricercatrice       Università, gli altri enti di ricerca e le associazio-
          Dott.ssa Elena Santilli, coordinatrice scientifica      ni dei produttori e dei consumatori, puntando i
          del progetto Triecol, che con competenza e te-          riflettori sull’importanza dell’integrazione delle
          nacia ha portato avanti questo progetto, nono-          conoscenze provenienti da differenti ambiti della
          stante l’emergenza pandemica. Ringrazio, infine,        ricerca, al fine di assicurare tempestività nel tra-
          L’Informatore Agrario, e, in particolare, Vitina        sferimento dei risultati e per favorire l’innova-
          Marcantonio, che ha curato la comunicazione             zione tecnologica nei settori produttivi.
          del progetto, insieme a tutto il gruppo di lavoro
          di ricercatori e tecnici della sede di Rende del                                                 Enzo Perri
          CREA-OFA, che ha lavorato alacremente per il                                            Direttore del CREA
          corretto e preciso svolgimento delle varie fasi del            Centro di Ricerca Olivicoltura, Frutticoltura
          progetto.                                                                                  e Agrumicoltura

                                                                                           Triecol Focus Group | 7

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TRADIZIONE E INNOVAZIONE PER UN'OLIVICOLTURA MODERNA E DI QUALITÀ - Elena Santilli, Enzo Perri
CODICE ARTICOLO: Santilli                                                   PAG. 8

          IL PROGETTO TRIECOL
           Creare un dialogo tra il mondo della ricerca
           scientifica e l’imprenditore agricolo moder-            diffondere gli argomenti trattati nei seminari e
           no: questa la mission del progetto Triecol              nei convegni oggetto di finanziamento e di una
                                                                   guida specifica sulla produzione biologica.
                              Elena Santilli
                                                                   OBIETTIVI DEL PROGETTO
           Il progetto Trasferimento delle innovazioni             Questa serie di iniziative si sono poste l’obiet-
           in agricoltura e sviluppo ecosostenibile per            tivo di informare gli operatori del settore agri-
           un’olivicoltura di qualità (Triecol) – ha previ-        colo, agroalimentare e i tecnici del settore, tra-
           sto la realizzazione di una serie di eventi rap-        mite convegni, seminari e attività dimostrative,
           presentati da convegni, forum, seminari e atti-         mirati a divulgare le tematiche più importanti e
           vità dimostrative sulle principali tematiche di         che maggiormente affliggono il comparto cre-
           maggiore interesse per le aziende agricole del          ando un fondamentale dialogo tra il mondo
           territorio realizzati in parte presso la sede del       della ricerca scientifica e l’imprenditore agricolo
           CREA-OFA di Rende (CS), e in parte itineran-            moderno sempre più indirizzato verso l’inno-
           ti in aziende distribuite sul territorio calabrese      vazione tecnologica e la necessità di superare gli
           in particolare localizzate nelle aree margina-          effetti causati dal cambiamento climatico.
           li (montane e aree D). Il progetto ha previsto          Quindi, attraverso uno scambio continuo
           anche delle attività editoriali finalizzate alla        di informazioni tra aziende agricole e setto-
           pubblicazione di opuscoli informativi sull’oli-         re scientifico sarà possibile sempre più su-
           vicoltura e sui sottoprodotti della filiera, alla re-   perare le difficoltà causate anche dai cam-
           alizzazione di una rivista trimestrale online per       biamenti climatici.

           FOCUS AREA 2A
                                                                   la filiera olivico-olearia che rende difficile
           Il tema cambiamenti climatici e adattamento             la valorizzazione della qualità del prodotto
           a essi, oltre a essere trasversale a tutte le Priori-   biologico anche sotto l’aspetto della commer-
           tà del PSR, è di fondamentale importanza per            cializzazione. La debolezza della struttura
           gli imprenditori del settore che sono impossi-          commerciale e di vendita dei prodotti agricoli
           bilitati a superare da soli tali difficoltà.            oggi è rappresentata soprattutto da una scar-
           Nei diversi incontri sono state approfondite            sa informatizzazione delle aziende per poter
           tematiche legate alla Focus Area 2A, con par-           raggiungere i diversi canali commerciali.
           ticolare riguardo all’agricoltura biologi-              L’agricoltura regionale e soprattutto l’olivi-
           ca al fine di incrementare la competiti-                coltura vivono una fase di profonda crisi, de-
           vità delle aziende agricole del territorio.             terminata, oltre che da una frammentazione
                                                                   aziendale (superficie media di circa 4 ettari), da
           Una filiera frammentata. L’olivicoltura ca-             una bassa apertura ai mercati regionali e nazio-
           labrese è prevalentemente biologica, ma si              nali e da una quasi inesistente apertura a quelli
           riscontra un’estrema frammentazione del-                esteri, anche dal sopraggiungere negli ultimi

           8 | Triecol Focus Group

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TRADIZIONE E INNOVAZIONE PER UN'OLIVICOLTURA MODERNA E DI QUALITÀ - Elena Santilli, Enzo Perri
CODICE ARTICOLO: Santilli                                              PAG. 9

                  Attività dimostrative
                  dei Focus Area
                  di Triecol
                  Focus Area 2A
                  ◼◼ Prove dimostrative delle diverse tec-        superficie svantaggiata ricade per il 46,84% in
                  niche di potatura per l’ottenimento di          area di montagna e per il 46,48% in area svan-
                  un buon equilibrio vegeto-produttivo.           taggiata per altri vincoli naturali. Ciò determi-
                  ◼◼ Prove in frantoio per ottenere un            na anche una maggiore difficoltà di accesso ai
                  olio extravergine d’oliva di alta qualità.      suoli agricoli e la necessità di potenziare e mi-
                                                                  gliorare le infrastrutture a servizio delle azien-
                  Focus Area 2B                                   de agricole (viabilità ed elettrificazione).
                  ◼◼ Stimolare il consumo più con-                Una caratteristica del suolo regionale è di essere
                  sapevole    degli  oli  extravergi-             soggetto a un elevato rischio erosione a causa
                  ni di oliva in abbinamento ai cibi.             della forte aggressività climatica (erosività delle
                                                                  piogge a causa di fenomeni di lisciviazione del-
                  Focus Area 3B
                                                                  le acque meteoriche), dell’elevata erodibilità del
                  ◼◼ Volo dimostrativo di droni per valu-
                                                                  suolo e dell’elevata pendenza dei versanti.
                  tazione dissesto idrogeologico.
                                                                  Le aree interessate da fenomeni erosivi sono
                  Focus Area 4B                                   i comprensori agricoli di collina destinati in
                  ◼◼ Volo dimostrativo di droni a suppor-         prevalenza alla coltivazione dell’olio. Il presidio
                  to di un’agricoltura di precisione.             delle aree montane e marginali consente di mi-
                  ◼◼ Prova dimostrativa per la caratteriz-        tigare i rischi correlati ai cambiamenti climati-
                  zazione dei suoli.                              ci, quale soprattutto il dissesto idrogeologico e
                                                                  il rischio incendi. Oggi, infatti, l’Europa è sem-
                  Focus Area 5C                                   pre più attenta con la politica agricola comuni-
                  ◼◼ Strategie di valorizzazione dei sotto-       taria ai «prodotti di montagna», anche attraver-
                  prodotti della filiera agroalimentare.          so il riconoscimento e l’adozione di regimi di
                                                                  qualità distintivi per tali prodotti. Indicando
                                                                  così una forte tendenza a valorizzare i prodotti
           anni di una serie di eventi calamitosi (dissesto       di alta qualità e di nicchia.
           idrogeologico, incendi, siccità, venti caldi, alte
           temperature, ecc.) che impediscono all’opera-          Informare gli operatori. Questa serie di ini-
           tore del settore di poter programmare e garan-         ziative proposte hanno avuto l’obiettivo di
           tire produzioni costanti nel tempo dovendo             informare gli operatori del settore agricolo,
           fronteggiare continue emergenze ambientali.            agroalimentare e i tecnici del settore, tramite
           Il fenomeno dei cambiamenti climatici a livello        convegni, seminari e attività dimostrati-
           globale sta creando profondi impatti sulla vita        ve, mirati a divulgare le tematiche più impor-
           socio-economica delle comunità agricole, sulla         tanti e che maggiormente affliggono il com-
           qualità delle produzioni e sulla vita stessa degli     parto creando un fondamentale dialogo tra il
           agricoltori nei territori marginali calabresi.         mondo della ricerca scientifica e l’imprendi-
                                                                  tore agricolo moderno sempre più indirizzato
           Il territorio calabrese. La Calabria è una regione     verso l’innovazione tecnologica e la necessità
           che per condizioni pedoclimatiche è in grado           di superare gli effetti devastanti del cambia-
           di sostenere la presenza di un’agricoltura mag-        mento climatico. Ciò è necessario in ragione
           giormente diversificata e multifunzionale qua-         di una situazione attuale in cui l’informa-
           le presidio del territorio e delle aree agricole. La   zione risulta essere frammentaria e spesso

                                                                                          Triecol Focus Group | 9

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TRADIZIONE E INNOVAZIONE PER UN'OLIVICOLTURA MODERNA E DI QUALITÀ - Elena Santilli, Enzo Perri
CODICE ARTICOLO: Santilli                                                PAG. 10

           scollegata ai reali fabbisogni delle imprese.         per quanto riguarda l’aumento delle tem-
           La superficie che le aziende regionali destina-       perature e la riduzione delle precipitazioni,
           no a metodi di produzione biologica è pari al         saranno proprio le aree del Bacino del Medi-
           17,7% della SAU (superficie agricola utilizzata)      terraneo. Questa tematica è stata affrontata
           regionale, rappresentando un vero primato             nell’ambito del forum da esperti climatologi,
           nel contesto nazionale (6,1%).                        che, sulla base di modelli previsionali, han-
           La coltura con maggiori superfici biologiche          no fornito indicazioni riguardo l’incremento
           è quella dell’olivo, fortemente rappresentativa       delle temperature e la riduzione delle precipi-
           (sia in termini di volumi di produzioni sia di        tazioni, fenomeni che stanno già interessando
           produzione lorda vendibile) del sistema agroa-        in maniera preoccupante diversi areali del ba-
           limentare regionale. Nonostante la crisi econo-       cino del Mediterraneo.
           mica, l’agricoltura biologica si mantiene in forte    A risentire degli effetti dei cambiamenti cli-
           espansione a livello internazionale sia sul fronte    matici è, ovviamente, l’intero comparto agri-
           della domanda che dell’offerta. Particolarmente       colo, in termini di riduzione della produttività
           significativa è la ricaduta di tale specializzazio-   delle colture e della qualità dei prodotti, oltre
           ne sulla competitività e sul valore aggiunto dei      alla necessità, da parte degli agricoltori,di in-
           prodotti, i quali possono certificare qualità,        crementare i trattamenti fitosanitari. Esperti
           presso i consumatori e possono essere più com-        del settore hanno fornito una visione generale
           petitivi e maggiormente remunerati.                   sulle conseguenze che i cambiamenti clima-
           Altrettanto importante è la ricaduta positiva         tici stanno determinando sulla produzione
           di tale specializzazione in termini di impatto        agricola del bacino del Mediterraneo.
           sull’ambiente, sul contributo al presidio della       Il cambiamento climatico in Italia, come rileva-
           biodiversità e in termini di mitigazione dei          to nei documenti tecnico-scientifici della «Stra-
           cambiamenti climatici (emissioni) e di adat-          tegia nazionale di adattamento ai cambiamenti
           tamento e maggiore resilienza rispetto agli           climatici», e gli impatti attesi più rilevanti nei
           effetti del cambiamento climatico.                    prossimi decenni potranno essere provocati da
                                                                 un innalzamento eccezionale delle temperatu-
                                                                 re (soprattutto in estate), da un aumento della
           FOCUS AREA 2B                                         frequenza degli eventi meteorologici estremi
           Altra tematica di interesse nel presente pro-         (ondate di calore, siccità, episodi di precipita-
           getto è la Focus Area 2B con particolare riferi-      zioni piovose intense, desertificazione del ter-
           mento agli aspetti connessi e di affiancamen-         reno, potenziale riduzione della produttività),
           to al ricambio generazionale in agricoltura,          da una riduzione delle precipitazioni annuali
           punto focale per un rilancio della moderna            medie e dei flussi fluviali annui.
           agricoltura sempre più proiettata verso l’in-
           novazione e lo sviluppo sostenibile.                  Un’agricoltura più sostenibile e «riproducibile».
                                                                 Rispetto alle indicazioni sopra dette, si manife-
                                                                 sta la necessità di proseguire nell’azione di sti-
           FOCUS AREA 3B                                         molo e sostegno a favore degli operatori agricoli
           Nella Focus Area 3B sono state largamente             del territorio, che conduca il sistema verso un’a-
           trattate le tematiche sui cambiamenti climatici       gricoltura sempre più sostenibile e «riproducibi-
           e i rischi connessi in agricoltura specialmente       le» e in grado di produrre risorse alimentari
           relativamente alle possibili e attuali emer-          sufficienti, servizi ambientali di custodia,
           genze della regione (Xylella, tripide del’olivo,      di presidio e ripristino della biodiversità
           dissesto idrogeologico, carenza idrica, biodi-        agricola, di custodia dell’ambiente ru-
           versità, ecc.). A risentire maggiormente degli        rale e di rafforzamento della capacità di
           effetti dei cambiamenti climatici, soprattutto        adattamento agli effetti dei cambiamenti

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           climatici. È fondamentale adottare strategie            lità delle risorse idriche da parte del settore
           finalizzate a conservare sistemi agricoli tradizio-     agricolo, attraverso un processo di riduzione
           nali di grande valenza ambientale e attualmente         delle fonti inquinanti (utilizzo fertilizzanti),
           interessati dal concreto rischio di abbandono,          l’attenzione delle pressioni sullo stato quali-
           e contribuire a salvaguardare e ripristinare gli        tativo delle acque deve essere sostanziale. La
           habitat e il patrimonio olivicolo monumentale           specializzazione produttiva regionale, oltre che
           a presidio del paesaggio rurale. I rischi del terri-    rappresentare un vantaggio in termini di qua-
           torio regionale al cambiamento climatico sono           lità/varietà delle produzioni che possono esse-
           prevalentemente legati alla produttività dei suoli      re portate sui mercati, determina un ulteriore
           e al mantenimento qualitativo degli stessi. Esso        vantaggio di natura climatico-ambientale, cor-
           pone in evidenza come la stabilità della qualità        relato a due specifici aspetti: da un lato, al fatto
           del suolo agricolo si trovi a essere condizionata       che le colture arboree risultano essere, per loro
           dalla forte aggressività climatica che caratterizza     natura, tra quelle a minore intensità di utilizzo
           la regione, con eventi piovosi molto intensi, con-      di risorse idriche; dall’altro, al fatto che la pra-
           centrati in pochi giorni piovosi durante l’anno, e      tica di coltivazioni che rispettino l’attitudine
           periodo molto lunghi di siccità.                        dei suoli è in grado di favorire il mantenimento
                                                                   della qualità, della fertilità e della produttività
                                                                   dei suoli stessi e dei contenuti di carbonio or-
           FOCUS AREA 4B                                           ganico, con vantaggi per l’assorbimento di CO2
           Il rischio correlato ai cambiamenti climatici e         e minori pressioni dei processi agricoli sulla
           connesso all’instabilità dei mercati e dei prezzi       risorsa idrica, sia dal punto di vista qualitativo
           è un elemento che sta assumendo sempre mag-             (uso di fertilizzanti/pesticidi) sia quantitativo
           giore importanza nell’ambito dell’efficiente ge-        (minore apporto idrico).
           stione economica dell’azienda agricola. Inoltre,
           l’evento incentrato sulla Focus Area 4B (attività
           dimostrativa) è legato alla migliore gestione           FOCUS AREA 5C
           delle risorse idriche, compresa la gestione             Infine, gli interventi hanno riguardato la
           dei fertilizzanti e dei pesticidi, ivi inclusi          Focus area 5C legata all’utilizzo dei sot-
           gli impegni agro-climatico-ambientali (ACA)             toprodotti delle aziende agricole e zoo-
           attivati dal PSR Calabria. L’ammodernamento             tecniche al fine di utilizzare fonti di energia
           del comparto agricolo deve passare, infatti, at-        rinnovabili per sostenere la produzione di
           traverso l’uso sostenibile della risorsa idrica, che    energia sia per l’autoconsumo che destinata
           deve interessare sia gli aspetti quantitativi (i con-   alla vendita, utilizzando le più moderne tec-
           sumi, l’agricoltura di precisione) sia gli aspetti      nologie disponibili e facendo leva prioritaria-
           qualitativi (pressioni sulla qualità delle acque).      mente sulle biomasse (scarti) agro-forestali
           Dal punto di vista quantitativo, il recupero di         disponibili nel territorio regionale.
           efficienza nella gestione dell’acqua, oltre che         Le iniziative dimostrative proposte sono state
           contribuire all’impatto globale su una risorsa          delle prove pratiche per verificare in campo i
           scarsa, serve a migliorare la produttività (minori      risultati applicativi della ricerca, promuovere
           costi) e a mitigare gli effetti dei fenomeni di tem-    la fattibilità e la validità tecnica ed economi-
           poranea siccità che si registrano sul territorio.       ca delle innovazioni proposte presso aziende
           Inoltre contribuisce a ridurre le pressioni su un       agricole del territorio e/o presso il CREA-
           fattore (la risorsa idrica) che risulta vulnerabile     OFA sede di Rende.
           agli impatti attesi dai cambiamenti climatici.
           Dal punto di vista qualitativo, pur in presenza                                               Elena Santilli
           di importanti risultati ottenuti in termini di           CREA, Centro di Ricerca Olivicoltura, Frutticoltura
           riduzione delle pressioni esercitate sulla qua-                             e Agrumicoltura, sede di Rende

                                                                                          Triecol Focus Group | 11

Santilli.indd 11                                                                                                13/09/2022 11:50:25
CODICE ARTICOLO: Focus_01_Biodiversita                                                                                                       PAG. 12

                                                                                                             Progetto
                                                                                                       Progetto Triecolfinanziato
                                                                                                                        Finanziatodal
                                                                                                                                   dalFEASR
                                                                                                                                       FEASR MM1-1-sottomisura
                                                                                                                                                    Intervento 1.2.1 deldel
                                                                                                                                                               01.02.01. PSRPSRCalabria
                                                                                                                                                                                Calabria2014/2020  (Reg. Ue
                                                                                                                                                                                         2014/2020 (Reg. Ue1305/2013)
                                                                                                                                                                                                            1305/2013)

                                                                                                          FORUM
                Focus-Group | Olivicoltura italiana: tutela della agrobiodiversità,
                      valorizzazione del territorio e unicità del prodotto
                                                       24 Febbraio 2022 - Registrazione 10.30 - 13.00

  PROGRAMMA                                                                                                       LA PARTECIPAZIONE ALL’INIZIATIVA E’LIBERA E GRATUITA

  Enzo Perri                                                                                                      LINK REGISTRAZIONE EVENTO:
  Direttore CREA - Centro di Ricerca Olivicoltura, Frutticoltura e Agrumicoltura                                  hiips://us06web.zoom.us/webinar/register/WN_f3zjghZKTD-avSomeaYMsg
  Giuseppe Corti
  Direttore CREA Agricoltura e Ambiente                                                                           Coordinatore di Progetto e Resp. Scientifico: Elena Santilli
                                                                                                                  Responsabile Comunicazione: Vitina Marcantonio, Antonio Boschetti,
  Elena Santilli                                                                                                  Lorenzo Andreotti
  Ricercatrice CREA Centro di Ricerca Olivicoltura, Frutticoltura e Agrumicoltura                                 Referenti Tecnici: Giada Liuzzi, Pierluca Torsello
                                                                                                                                                                                                                         Grafica di Francesco Ambrosini (CREA) e L’Informatore Agrario
  Samanta Zelasco                                                                                                 Referenti scientifici Forum: Enzo Perri, Elena Santilli
  Ricercatrice CREA Centro di Ricerca Olivicoltura, Frutticoltura e Agrumicoltura
                                                                                                                  RIFERIMENTI:
  Andrea Sisti                                                                                                    v.marcantonio@informatoreagrario.it, cell. 389 2105671
  Presidente dell’Associazione Mondiale degli Agronomi e degli Ingegneri Agrari (AMIA – WAA)
  Paolo Colonna                                                                                                   hiips://www.crea.gov.it/web/olivicoltura-frutticoltura-e-agrumicoltura
  Presidente di Oprol, Organizzazione professionale degli olivicoltori della Basilicata                           hiips://www.informatoreagrario.it/news/triecol/
                                                                                                                  hiips://www.facebook.com/progettotriecol
  Jenny Calabrese
  Funzionario Internazionale e Coordinatore di Ricerca presso il Chieam,
  Mediterranean Agronomic Institute of Bari                                                                         Ai sensi del regolamento CONAF n.3/2013 saranno rilasciati i relativi CFP
  Elena Sonnoli                                                                                                                      per i dottori agronomi e dottori forestali
  Titolare dell’Azienda Vivai Attilio Sonnoli
  Clementina Palese
  Giornalista

  COORDINA
  Tiziano Caruso
  Docente ordinario di Coltivazioni arboree presso l’Università degli Studi di Palermo.
  Docente di Olivicoltura presso il Dipartimento Scienze Agrarie e Forestali, Università di Palermo.

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                                                                              AGROBIODIVERSITÀ
                                                                              valorizzazione del territorio
                                                                              e dell’olio EVO italiano
                                                                              Coordinatore TIZIANO CARUSO
                                                                              In un contesto di transizione ecologica e di cambiamento climatico, l’olivicoltura è chia-
                                                                              mata a rispondere a una sfida epocale. È necessario pensare non al singolo oliveto, ma
                                                                              al distretto produttivo, riconsiderando e ottimizzando in termini di agrosistema tutti i
                                                                              fattori che interagiscono con la pianta nell’ottica di una «intensificazione sostenibile».
    Grafica di Francesco Ambrosini (CREA) e L’Informatore Agrario

                                                                              Si tratta di un obiettivo da raggiungere tenendo in considerazione la grande biodiversità
                                                                              che caratterizza il germoplasma olivicolo e le aree produttive italiane.
                                                                              È importante definire dei modelli produttivi specifici per le «olivicolture italiane» nella
                                                                              direzione della transizione ecologica e della sostenibilità economica e sociale, condizione
                                                                              inderogabile per la rivitalizzazione del settore olivicolo oleario nazionale.
                                                                              L’auspicabile condivisione delle acquisizioni scientifiche e sperimentali nell’ambito agro-
                                                                              nomico e agroecologico potrebbe accelerare e migliorare il lavoro in questa direzione.
                                                                              Un programma nazionale di miglioramento genetico, articolato in più progetti focalizza-
                                                                              ti sulle diverse realtà varietali e produttive, e basato su una piattaforma comune delle co-
                                                                              noscenze già acquisite, potrebbe portare a risultati efficaci. Con le tecniche di evoluzione
                                                                              assistita (TEA) esiste la possibilità di conservare le peculiarità degli oli EVO prodotti da
                                                                              varietà autoctone, migliorandone solo i punti critici. Occorre oggi una strategia che de-
                                                                              finisca più precisamente il concetto di qualità, oggi ancora troppo generico e sempre più
                                                                              frequentemente confuso con la tipicità, che è solamente uno degli aspetti della qualità.
                                                                              La crescente diffusione di modelli olivicoli basati su varietà spagnole rischia, infatti, di

                                                                                                                                                 Triecol Focus Group | 13

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          far perdere all’olio EVO italiano la prerogativa di «esclusività», determinata dal legame
          dell’olio EVO italiano con la ricchezza varietale, i territori di origine e, quindi, la storia,
          il paesaggio e la gastronomia tipica italiana.
          È necessario un grande lavoro per trasferire al consumatore il concetto di unicità e/o ori-
          ginalità degli olio EVO italiani, continuando ad investire sia sulla formazione di assag-
          giatori professionisti e di operatori del settore, che con degustazioni rivolte agli appassio-
          nati e ai consumatori. Allo stesso tempo, a un salto culturale sulla conoscenza dell’olio
          EVO deve accompagnarsi la capacità di leggere un’etichetta, necessaria per una scelta
          consapevole del prodotto, oltre ad azioni di marketing e di comunicazione istituzionale
          che evidenzino le proprietà nutraceutiche dell’olio EVO di qualità.
          La disponibilità di risorse nazionali ed europee e la recente legge sull’oleoturismo la-
          sciano ben sperare anche in un rapporto sinergico sempre più stretto tra olivicoltori e
          trasformatori nei circuiti turistici regionali quale attrattiva naturalistica e culturale, in
          particolare, per valorizzare gli impianti olivicoli tradizionali. Il percorso e i progetti in-
          trapresi in Umbria per la «Fascia Olivetata Spoleto-Assisi» – riconosciuta quale Paesag-
          gio rurale storico e quale Globally Important Agricultural Heritage Systems (GIAHS)
          dalla FAO – ben rappresentano le potenzialità esistenti.

          «L’olivicoltura, come tutta l’agricoltu-          settore. È necessario affrontare il dram-
          ra, anche se con tempi più lunghi rispetto        matico calo della produzione olivicola per
          all’industria, è coinvolta nella transizione      colmare il deficit dei quantitativi necessa-
          ecologica prevista dal PNRR. Come? Chie-          ri all’industria olearia, che attualmente si
          do a ognuno dei relatori, per le proprie          approvvigiona all’estero. Oltre all’aspetto
          competenze, di individuare dei percorsi».         quantitativo è necessario porre l’attenzio-
          Questa la prima domanda ai partecipanti           ne sulle nuove avversità, come la Xylella
          posta dal coordinatore del Focus Group,           fastidiosa e gli effetti negativi del cambia-
          Tiziano Caruso, ordinario di Coltiva-             mento climatico, individuando genotipi
          zioni arboree e docente di Olivicoltura           resistenti a stress biotici e abiotici».
          presso il Dipartimento Scienze Agrarie,           Nel contesto della transizione ecologi-
          Alimentari e Forestali dell’Università di         ca, l’olivicoltura deve promuovere un’in-
          Palermo.                                          ten-sificazione sostenibile, capace di supe-
                                                            rare le principali criticità del settore.
                                                            «Quando si parla di produzioni di pregio,
          L’INTENSIFICAZIONE                                – ha affermato Giuseppe Corti, direttore
          SOSTENIBILE                                       CREA-Agricoltura e Ambiente – non
          «Inizierei a parlare di biodiversità – ha esor-   possiamo pensare a una riduzione delle
          dito Enzo Perri, direttore CREA-Centro            rese, sia rispetto all’obiettivo della sosteni-
          di Ricerca Olivicoltura, Frutticoltura e          bilità economica, sia per la limitata dispo-
          Agrumicoltura. Il CREA-OFA è il centro            nibilità di terra, in Italia e, in generale, sul
          di ricerca che negli ultimi 30 anni ha rea-       Pianeta. Abbiamo bisogno di quantità e di
          lizzato le più grandi collezioni di germo-        qualità. A noi ricercatori compete trovare
          plasma olivicolo, sicuramente tra le prime        risposte tecnico-scientifiche che diano so-
          tre del mondo. La ricchezza di varietà è un       luzioni che contemplino la grande respon-
          punto di forza, ma anche di debolezza per         sabilità del suolo per riuscire a intensifica-
          l’olivicoltura italiana, non essendo sfrutta-     re le produzioni nel rispetto dell’ambiente,
          ta appieno per rispondere alle esigenze del       riuscendo a scegliere varietà di olivo che

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          si adattino a suoli specifici. Con il CREA-      sull’uso del rame durante le operazioni di
          OFA stiamo iniziando sperimentazioni             difesa negli oliveti biologici. Infine, la bio-
          circa la relazione tra qualità dei suoli e su-   diversità olivicola va considerata in senso
          scettibilità dell’olivo alla Xylella, avendo     lato valorizzando le varietà autoctone, i
          rilevato evidenze circa la responsabilità        paesaggi e gli oli che ne derivano». Alcune
          dei suoli degradati. Su suoli fertili e sani,    caratteristiche dell’olivicoltura, come per
          senza eccesso di metalli pesanti, con attività   esempio la grande capacità di sequestro e
          microbiologica ottimale e presenza di una        stoccaggio di carbonio e il basso consumo
          pedofauna attiva, l’olivo produce in modo        idrico, ne facilitano la transizione ecologi-
          adeguato e probabilmen-                                               ca.
          te è capace di difendersi                                             Nel 2018 la produzio-
          dalle malattie di difficile                                           ne olivicola italiana
          contenimento. Ecco che                                                ha toccato il minimo
          lo sviluppo di un otti-                                               storico in prosecuzione
          male connubio tra suolo                                               di un andamento co-
          e coltura potrebbe por-                                               stantemente negativo,
          tare a una intensificazio-                                            caratterizzato da una
          ne delle produzioni nel                                               accentuazione molto
          rispetto dell’ambiente».                                              spinta dell’alternanza di
          Dunque, è necessario                                                  produzione».
          orientarsi rapidamente                                                «Fenomeno – come
          verso l’intensificazione                                              illustrato dalla ricer-
          sostenibile, modificando                                              catrice     CREA-OFA
          i modelli olivicoli.                                                  Samanta Zelasco, – da
            «Condivido il ruolo                                                 approfondire nell’am-
          fondamentale del suo-                                                 bito delle ricerche di
          lo – ha affermato Elena                                               genomica e trascritto-
          Santilli, ricercatrice                                                mica dell’olivo, a oggi
          del CREA-OFA – e ri-                                                  carenti. L’olivo è la “ce-
          tengo ci debba essere una visione completa       nerentola” delle specie arboree; conoscia-
          delle relazioni tra pianta, suolo e ambiente     mo molto poco dei geni che sottendono
          che possa contribuire alle scelte sin dalla      all’espressione di caratteri agronomica-
          realizzazione dell’impianto fino alla ge-        mente importanti.
          stione dell’oliveto in fase produttiva. Da       Abbiamo cominciato a studiare i mecca-
          studi effettuati sulle micorrize dell’olivo      nismi relativi all’alternanza di produzio-
          ho verificato come le simbiosi micorrizi-        ne, soffermandoci sulla biologia fiorale e
          che siano specifiche tra specie del fungo e      quindi sui geni che controllano l’induzio-
          varietà d’olivo, così come accade per l’in-      ne delle gemme a fiore. In base alle ricer-
          terazione ospite-patogeno. È necessaria la       che condotte riteniamo che l’incremento
          selezione di varietà adatte a impianti di        della produttività della singola pianta pos-
          maggior densità che hanno un alto grado          sa essere una strategia perseguibile e com-
          di meccanizzazione soprattutto nelle fasi        plementare all’intensificazione colturale.
          di potatura e di raccolta. Inoltre, in questa    Probabilmente otterremo i primi risultati
          tipologia d’impianto la formazione di un         tra 5-6 anni, puntando su una maggior ef-
          diverso microclima della chioma ha una           ficienza produttiva a parità di vigoria, pa-
          diretta incidenza sullo sviluppo dei pato-       rametro da inserire in sede di valutazione
          geni, come ad esempio la rogna, incidendo        delle nuove varietà».

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          L’IMPORTANZA                                    la diffusione. E si tratta di emergenze che
          DEI SERVIZI AGROSISTEMICI                       si “diffondono” rapidamente in altri luo-
                                                          ghi. L’intensificazione eccessiva, fatta con
          Oggi più che mai è necessario allargare         densità di 1.000-1.200 piante a ettaro, può
          l’orizzonte dell’intensificazione sostenibi-    essere interessante per alcune zone, ma
          le alla «ecological intensification», quindi    sarebbe più consono caratterizzare meglio
          ai servizi che i sistemi naturali generano a    il nostro patrimonio olivicolo e scegliere
          favore dell’uomo.                               i modelli olivicoli a esso più adatti, anche
          «Questa è un’opportunità non per andare         in considerazione della grande variabilità
          necessariamente verso l’intensificazione        tra i territori. Insomma dobbiamo trovare
          degli impianti olivicoli, ma per “promuo-       soluzioni peculiari e non adottare modelli
          vere e garantire i servizi ecosistemici – ha    globali».
          spiegato Generosa Calabrese, funziona-
          rio Internazionale e Coordinatore di Ri-
          cerca presso il CHIEAM, Mediterranean
                                                          IPOTESI DI MODELLI
          Agronomic Institute of Bari –, approccio        OLIVICOLI ITALIANI
          che determina notevoli vantaggi. Il ruo-        Il tema della messa a punto dei modelli
          lo del suolo, per esempio, è centrale per       olivicoli italiani, usando il plurale per le
          le piante, non solo per la produzione, ma       ragioni già enunciate, ha trovato risposta
          per la resistenza alle malattie e agli stress   in Umbria nel percorso intrapreso per la
          abiotici. Avere un terreno dalle buone ca-      “Fascia olivetata Assisi-Spoleto”.
          ratteristiche fisico-chimiche e microbio-       «Per recuperare il gap produttivo rispet-
          logiche facilita la gestione agronomica e       to all’olivicoltura spagnola – ha illustrato
          la lotta fitosanitaria. Il rafforzamento dei    Andrea Sisti, presidente dell’Associa-
          servizi ecosistemici del suolo, con l’uso di    zione Mondiale degli Agronomi e degli
          coperture naturali che si adattano meglio       Ingegneri Agrari (AMIA-WAA), oltre
          delle cover crop, costituite con miscugli       che sindaco di Spoleto – dobbiamo cer-
          artificiali, al cambiamento climatico e ga-     care come sistema Italia di disporre di
          rantiscono una migliore salvaguardia del        una quantità di prodotto che consenta di
          terreno, anche in termini microbiologici e      costruire progetti di filiera e un mercato
          di pedofauna.                                   su cui valorizzare il modello italiano non
          Propongo di attivare tra le diverse compe-      solo in termini qualitativi ma anche pae-
          tenze di ricerca non la multidisciplinarietà    saggistici. Negli ultimi 70 anni non c’è sta-
          che esiste già, ma la trans-disciplinarietà,    ta innovazione nell’olivicoltura nazionale
          includendo l’agroecologia. In Italia, diver-    e solo in seguito alla spinta molto forte
          samente che in altri Paesi, ci sono pochi       dell’olivicoltura spagnola negli ultimi 15
          studi che permettono di connettere tutti i      anni ha cominciato a muoversi qualcosa
          campi delle scienze agrarie. Se in Europa       verso la specializzazione e l’intensifica-
          si parla tanto di intensificazione ecologi-     zione colturale. Oggi serve una visione
          ca è perché non riusciamo più a far fron-       dell’olivicoltura duplice. Da una parte
          te alle epidemie. L’approccio “one health”      dobbiamo conservare, migliorare e dare
          serve proprio a capire che quando arriva        un significato diverso a quella tradizio-
          una specie altamente invasiva, come la Xy-      nale che è stata abbandonata nel corso del
          lella, e si combina con un vettore efficiente   tempo, dall’altra dobbiamo valorizzare il
          come il Philaenus spumarius (la sputacchi-      prodotto. Noi stiamo lavorando sulla Fa-
          na), non abbiamo altri organismi che nel        scia olivetata Spoleto-Assisi, costituita da
          tempo possano coevolvere e contrastarne         2 milioni di individui geneticamente di-

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          versi che reagiscono alle condizioni clima-        l’interesse della ricerca e ancor di più delle
          tiche in modo differente. Abbiamo avuto            aziende è sempre più elevato».
          il riconoscimento italiano di Paesaggio
          Rurale Storico, quello della FAO quale
          Globally Important Agricultural Herita-
                                                             ESIGENZE
          ge Systems (GIAHS), e adesso lavoriamo             E DOMANDA DI RICERCA
          per quello dell’Unesco. L’unicità di que-          DEL MONDO PRODUTTIVO
          sti paesaggi costruita fin dal periodo dei         La visione di chi gestisce la filiera olivico-
          Comuni, tra il 1300 e il 1400, e poi sotto         lo-olearia dal punto di vista utilitaristico
          lo Stato Pontificio tra il 1810 e il 1860, ci      è molto importante per orientare la ricer-
          permette di ragionare in termini di valo-          ca, così come le attività di trasferimento
          rizzazione delle potenzialità turistiche di        scientifico, tecnologico e culturale e di tra-
          oliveti e frantoi, fruibili tutto l’anno, allar-   sformazione produttiva delle conoscenze
          gando la loro funzione oltre la produzione.        da parte dell’Università, cioè la cosiddetta
          Dall’altra, dobbiamo costruire un modello          «terza missione».
          italiano non soltanto in termini varietali,        «Il mondo olivicolo ha bisogno del contri-
          ma anche di tutela del paesaggio in fun-           buto della ricerca – ha sottolineato Paolo
          zione della valorizzazione del prodotto            Colonna, presidente di Oprol, l’Organiz-
          stesso. In questa direzione stiamo perse-          zazione dei produttori olivicoli della Ba-
          guendo non solo la biodiversità intrinseca,        silicata – per creare sinergie tra il compar-
          legata alle varietà, ma anche poli-specifi-        to produttivo e l’innovazione. La grande
          ca con l’inserimento nell’oliveto di altre         biodiversità olivicola italiana è, purtrop-
          specie, come fico e mandorlo, per creare           po, a volte data per scontata, soprattutto
          condizioni di gestione biodiversa anche di         nel Meridione. Solo in Basilicata abbiamo
          patogeni e parassiti. I risultati del lavoro       ben 29 cultivar autoctone, genotipi che si
          iniziato 5 anni fa sono positivi e in linea        sono selezionati e adattati nell’arco dei se-
          con la transizione ecologica. Per dare una         coli alle condizioni pedoclimatiche di que-
          distintività all’azienda olivicola classica, la    sti territori. È necessario valutare quanto
          consociazione tra le specie arboree, tradi-        siano resilienti i genotipi autoctoni al cam-
          zionalmente diffusa soprattutto al Sud, va         biamento climatico, tuttavia ritengo che
          recuperata e studiata, in termini di pro-          la transizione ecologica sia possibile già
          duttività, dalle esperienze fatte, consente        sull’olivicoltura esistente e senza ricorre-
          il mantenimento di un equilibrio produt-           re a una intensificazione spinta. In questa
          tivo, maggior resilienza e anche una ra-           direzione vanno gli interventi nell’ambito
          zionalizzazione dell’impianto. Su questo           del fondo per lo sviluppo delle filiere agri-

                                                                                 Triecol Focus Group | 17

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          cole (articolo 1, comma 128, della legge         il patrimonio olivicolo. Le cultivar mino-
          30 dicembre 2020, n. 178) e i decreti che        ri, o perché notoriamente recalcitranti o
          insieme al MIPAAF stiamo elaborando a            perché con potenziale rizogeno non noto,
          supporto dell’olivicoltura dell’entroterra,      vengono prodotte per innesto a costi più
          patrimonio anche paesaggistico».                 elevati.
          Fondamentale è anche il dialogo tra il           «In Spagna lavorano con varietà estrema-
          mondo produttivo, i vivaisti e i ricercatori     mente facili come l’Arbequina che radica
          per superare le criticità del settore.           benissimo – ha commentato Elena Son-
          «Noi vivaisti – ha spiegato Elena Sonnoli,       noli –, mentre noi abbiamo anche cultivar
          titolare dell’Azienda Vivai Attilio Son-         che non radicano assolutamente nono-
          noli di Pescia (Pistoia) – abbiamo troppe        stante il prelievo nel momento ottimale,
          poche occasioni di incontro con la ricerca.      le perfette condizioni delle piante madri e
          Gli olivicoltori sono importantissimi per-       l’uso degli ormoni migliori. Per i vivaisti la
          ché osservano le piante in campo, ci indi-       talea non è conveniente, quindi si ricorre
          cano come rispondono e ci chiedono di            alla tecnica consolidata dell’innesto che si
          moltiplicare gli individui con caratteristi-     presta anche per materiali di varietà mi-
          che pregevoli per produttività e resistenze.     nori e poco note. Così nel peggiore dei casi
          Anch’io ritengo che l’efficienza produttiva      otteniamo il 90% di attecchimento e riu-
          sia centrale e che i campi collezione siano      sciamo a soddisfare anche numericamen-
          importantissimi non solo per la conserva-        te le loro richieste. Si tratta di un punto
          zione della biodiversità genetica olivicola,     di incontro tra le esigenze vivaistiche e il
          ma anche in una visione dinamica quale           mondo della produzione».
          “serbatoio” per creare varietà con carat-        Il ruolo dei vivaisti risulta fondamentale e
          teristiche superiori. Varietà che ancora         in continua evoluzione. L’innesto ancora
          non abbiamo, ottenibili incrociando, per         oggi è una pratica assai diffusa, negli ul-
          esempio, cultivar che hanno costanza di          timi 20 anni le tecniche di produzione si
          produzione ed efficienza produttiva al-          sono molto evolute. E nel prossimo futuro
          tissima con altre che portano caratteri di       la clonazione dei portinnesti potrà far fare
          resistenza ai patogeni. Tenendo in consi-        un salto in avanti al settore. Il vivaismo,
          derazione che l’olivicoltura sta cambian-        da primo anello della catena produttiva a
          do, come tutta l’agricoltura, perché sem-        fronte di un programma di miglioramento
          pre più i consumatori sono sensibili alla        genetico, dovrebbe diventare l’ultimo, per
          sostenibilità. Infine, voglio sottolineare il    verificare se il genotipo selezionato possa
          contributo dei PSR che hanno permesso a          essere moltiplicato con tecniche sostenibili.
          noi e agli olivicoltori di riscoprire alcune
          varietà minori o perdute. Si tratta di un
          aspetto importantissimo per la conserva-
                                                           PATRIMONIO VARIETALE
          zione del patrimonio genetico e tutela del-      E MIGLIORAMENTO GENETICO
          la biodiversità, in quanto noi vivaisti pro-     L’importanza del patrimonio varietale ita-
          duciamo prevalentemente le 10-15 cultivar        liano è centrale, come più volte sottolinea-
          più diffuse su tutto il territorio nazionale».   to, ma il limite sta nella distanza tra la sua
          A questa tendenza se ne affianca un’altra:       ricchezza e il suo reale utilizzo, come pure
          i vivaisti, una volta messa a punto una          cruciale è la necessità di creare nuova bio-
          tecnica per la radicazione delle talee sono      diversità in modo più accurato, cioè «gui-
          propensi a puntare commercialmente solo          dato», scegliendo genitori o selezionando
          sulle varietà che radicano facilmente e ciò      il pool genetico di interesse in base a cri-
          restringe l’offerta varietale penalizzando       teri di selezione adatti alle esigenze attua-

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          li, come l’efficienza della pianta dal punto
          di vista ecofisiologico, anche in relazione
          all’intensificazione produttiva.
          «Il presupposto perché l’intensificazione
          sia sostenibile – ha affermato Enzo Perri
          – sta nello studiare l’ambiente pedocli-
          matico e fitosanitario specifico del sito di
          impianto con un approccio “di precisio-
          ne”, valutando anche gli ambiti economici
          e sociali. Noi del CREA-OFA siamo im-
          pegnati in due progetti, uno nazionale e
          uno europeo, per condurre indagini sulla
          biodiversità e per trovare nelle nostre col-
          lezioni varietali nuove fonti di resistenza
          a Xylella fastidiosa, e una risposta sosteni-
          bile all’emergenza e non solo della Puglia,
          perché forte è il rischio che il batterio pos-
          sa diffondersi altrove».
          Il confronto riguarderà 100 genotipi ita-
          liani e altri 200 provenienti da Spagna,         sui tratti di architettura della pianta più
          Francia e Grecia, da testare in pieno cam-       adatti all’intensificazione colturale. E poi
          po e in ambiente protetto per la resistenza/     per accrescere la sostenibilità della coltura
          tolleranza al batterio.                          è necessario concentrarsi sulla tolleranza a
          «L’individuazione di caratteri utili alla        stress biotici, in relazione alla diversa im-
          selezione – ha specificato Elena Santilli –      portanza dei patogeni nelle aree conside-
          tiene conto anche dell’adattabilità al tipo      rate, e abiotici, in particolare sulla carenza
          di impianto, intensivo o superintensivo. I       idrica. Con un programma di “breeding”
          caratteri da ricercare sono quelli che de-       classico è difficile e molto lungo riunire in
          terminano riduzione dell’alternanza pro-         un unico individuo tutti questi caratteri.
          duttiva, entrata in produzione precoce,          L’obiettivo è invece raggiungibile, cono-
          resistenza a stress biotici e abiotici, e per    scendo e caratterizzando il DNA che de-
          i portinnesti la riduzione della vigoria. Il     termina i caratteri agronomici “superiori”,
          tutto nell’ambito di caratteristiche quali-      grazie al confronto delle sequenze nel ge-
          tative che incontrino il mercato».               noma delle diverse cultivar, alla base del-
          Si tratta di obiettivi ambiziosi, perché è       la biodiversità olivicola. L’informazione
          difficile concentrare in una sola pianta le      genomica è fondamentale e siamo a buon
          caratteristiche volute, ma le biotecnologie      punto. Nell’ambito di un progetto appena
          potrebbero dare un aiuto sostanziale».           concluso abbiamo ottenuto una sequenza
          «Per un’olivicoltura diversificata come la       genomica di Leccino estremamente chia-
          nostra – ha sottolineato Samanta Zelasco         ra, di altissima qualità, che può essere
          – sono necessari più programmi di mi-            utilizzata come riferimento per effettuare
          glioramento genetico tarati in base alle di-     questi confronti e produrre altri sequen-
          verse situazioni pedoclimatiche, varietà ed      ziamenti. Abbiamo anche esplorato, con
          esigenze di intensificazione colturale. Non      un’altra strategia, ben 280 varietà per la
          avendo in Italia superfici per aumentare la      maggior parte italiane con l’obiettivo di
          produzione, il primo obiettivo è l’incre-        trovare i tratti che ci interessano, ma in
          mento dell’efficienza produttiva, agendo         seno a singole collezioni. Il comportamen-

                                                                               Triecol Focus Group | 19

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