STRATEGIE E STRUMENTI PER GLI ALLIEVI BES E NON BES - Bicocca Laura Bergami

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STRATEGIE E STRUMENTI PER GLI ALLIEVI BES E NON BES - Bicocca Laura Bergami
STRATEGIE E STRUMENTI PER
GLI ALLIEVI BES E NON BES

Bicocca Laura Bergami
STRATEGIE E STRUMENTI PER GLI ALLIEVI BES E NON BES - Bicocca Laura Bergami
Cos’è la differenziazione

>.
STRATEGIE E STRUMENTI PER GLI ALLIEVI BES E NON BES - Bicocca Laura Bergami
Costruzione di
 materiale in
 collegamento
 alla classe

Eliminazione di Tecniche Uso di facilitatori
 elementi di per
 disturbo operative l'apprendimento

 Scelta di modalità
 e contenuti
 adeguati e
 personalizzati
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• Valutazione delle abilità e delle
 difficoltà
• Individuazione dei prerequisiti
• Riduzione ed organizzazione degli
 obiettivi in sequenze graduali per
 difficoltà per facilitare l’apprendimento
• Scomposizione di ogni obiettivo in
 sotto-obiettivi più semplici
• Identificazione e descrizione dei
 singoli comportamenti motori e verbali
 o cognitivi necessari per pervenire ad
 ogni sotto-obiettivo
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MACCHINETTA DEL CAFFÈ FARE LA SPESA IN UN NEGOZIO
(per prendere una tazza di thè) (come sequenza di comportamenti
 sociali e non abilità di calcolo denaro)
Analisi del compito:
 Analisi del compito
1. Andare alla macchinetta delle
 bevande 1. Entrare in negozio
2. Inserire i soldi (moneta già 2. Salutare
 predisposta) 3. Attendere il proprio turno
3. Premere il tasto “thè” 4. Consegnare la lista al negoziante
4. Aspettare che sia visibile sul 5. Pagare con una banconota
 monitor della macchinetta la
 6. Attendere il resto
 scritta “ritirare”
 7. Controllare i prodotti mediante lista
5. Rimuovere il bicchiere dalla
 macchina
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ESEMPIO
• OBIETTIVO: contare oggetti mobili
• PREQUISITI: conoscere la catena dei numeri,
 essere in grado di sincronizzare la pronuncia
 di ogni numero con una data azione
• ABILITA’ COMPONENTI:
1. prendere il primo oggetto e dire «uno»
2. spostare l’oggetto appena contato
3. prendere l’oggetto successivo e dire «due»
4. ripetere 2) e 3) finché non ci sono più
 oggetti da contare
5. stabilire che l’ultimo numero detto
 corrisponde al totale degli oggetti contati.
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NUMERI RELATIVI
 PREREQUISITI
• Conoscere e saper operare sulla
 linea numerica (numeri naturali)
• Saper svolgere semplici espressioni
• con i numeri naturali

 OBIETTIVI
• Conoscere l’esistenza dei numeri relativi ( temperatura, debiti e crediti),
• Individuare i numeri relativi sulla retta numerica ( estensione linea numeri naturali),
• Saper operare sulla retta numerica (- verso sinistra; +verso destra ),
• Saper effettuare semplici operazioni, per moltiplicazioni e divisioni uso di uno schema
 prompt per la regola dei segni.
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ESEMPIO
• OBIETTIVO: essere in grado di risolvere una disequazione intera di I grado senza
 coefficienti frazionari
• PREREQUISITI: 1 – sa operare sulla retta numerica,
 2 – conosce il significato di ≤ e ≥,
 3 – sa risolvere equazioni di I grado intere.
 PRESTAZIONI:
 sa risolvere disequazioni di I grado intere con applicazione del primo principio e le
 rappresenta graficamente es. 15x + 5 ≥ 14x – 3;
 sa risolvere disequazioni di I grado intere con applicazione anche del secondo
 principio es. 8x + 10 ≤ 4x + 9;
 sa risolvere disequazioni di I grado intere con cambiamento di verso e segno
 es. – 4x ≥ 3.
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Allieva con sindrome di Down, classe quarta (liceo artistico)
Contenuto di matematica: I LOGARITMI
 METODOLOGIA
 • Training apprendimento consapevole
 • Tecniche operative
 • Task analysis
 PREREQUISITI
  Conoscere le potenze e le relative proprietà
  Conoscere i numeri relativi
  Saper risolvere equazioni e disequazioni intere
  Saper risolvere equazioni con gli esponenziali tipo: 3 +2 = 9 ; 23 −2 =2 +4
Allieva con sindrome di Down, classe quarta (liceo artistico)

I. CONCETTO DI LOGARITMO: esempio
 FASI
 log2 32 a parte come memoria visiva 32= 25 , riprendere la potenza , focalizzare prima in rosso
l’esponente, spiegazione verbalizzata degli elementi ( base, esponente, argomento), successivi esercizi
guidati e poi autonomi
II. APPLICAZIONE PROPRIETÀ DEI LOGARITMI, considerando solo la somma e la sottrazione
esempi:
 4
 3 ( 9 . 27 ) = 2 = a parte visualizzare 9 =32 27 =33 4 =22 16 = 24 , vari esercizi di
 16
riepilogo similari / CORREZIONE: tendenza a dimenticare di trascrivere la base
III. EQUAZIONE LOGARITMICA: tipo 2 ( x + 2) = 2 4, trovare le condizioni di esistenza
riprendendo il concetto di disequazione, risolvere e verificare accettabilità della soluzione, successivi
esercizi similari
IV. DISEQUAZIONE LOGARITMICA: tipo 3 ( x – 1) > 3 9 porre sistema , risolvere con il grafico
(evitare per ora disequazioni con verso
PREREQUISITI: EGIZI
 Capacità di organizzazione spazio-temporale
Capacità di selezionare
Capacità di effettuare confronti
Capacità di cogliere e comprendere le trasformazioni
Capacità di classificare, gerarchizzare e generalizzare
Capacità di individuare relazioni (temporali, causali…)
OBIETTIVI
Saper individuare geograficamente i luoghi
Saper collocare gli eventi sulla linea del tempo
Saper descrivere la civiltà egizia mediante i principi guida (attività economiche, tipologia di
governo, caratteristiche della cultura, classificazione sociale)
Saper descrivere gli eventi storici
Saper descrivere gli eventi storici individuandone nessi causali e temporali
2040 a C
 MEDIO
 REGNO e
 1670
 invasioni 1200 a C deca=
3000 aC degli denza e invasioni,
 Egitto Hycos crisi
sotto un dalla
 re Palestina

 1570 aC
 2600 aC inizia NUOVO 30 aC
 ANTICO REGNO,di= diventa
 REGNO venta un provincia
 (costruzione impero ( dell'impero
 Piramidi) conquista romano
 Libia,Pale=s
 tina..)
TRAINING DI APPRENDIMENTO COGNITIVO

• Attivazione e controllo attenzione: importante la ricerca di un setting
 tranquillo
• Informazione costante sul tipo di prestazione
• Stimolazione del ricordo dei prerequisiti: importante soffermarsi su
 questa fase perchè la memorizzazione necessita di supporti
• Presentazione degli stimoli inerenti al compito di apprendimento
• Guida all’apprendimento: utilizzo di prompts
• Feedback continuo: importante per generare fiducia e sicurezza
• Autovalutazione: per sviluppare capacità di individuare errori e per
 capire quali contenuti non siano ancora compresi
• Innesco del transfert: necessari più esempi per instaurare la
 generalizzazione
• Diversi riepiloghi: per facilitare la ritenzione
CHE COS'È?
È una tabella dove ogni numero primo corrisponde a un colore. Questo consente
di identificare ogni numero con i colori che corrispondono ai fattori primi della sua
scomposizione. Può essere considerata come un sistema di numerazione che facilita
le operazioni di moltiplicazione e divisione tra numeri interi e consente di capire in
modo intuitivo i concetti di MCD e mcm rendendo più semplice il calcolo frazionario.
Per rappresentare i numeri naturali utilizza colori e numeri basandosi sull’unicità
della scomposizione di un numero in fattori primi.
A COSA SERVE?
In particolare per
•trovare tutti i divisori di un numero
•calcolare MCD e il mcm di due o più numeri
•facilitare il calcolo frazionario
A CHI SERVE?
• A tutti, per comprendere i concetti legati alla divisibilità di un numero.
• Ai ragazzi che hanno difficoltà nel calcolo (es.discalculia), come strumento
 compensativo complementare alla calcolatrice.
• Ai ragazzi con disabilità mentali
QUANDO SI USA?
• A partire dalla prima media, quando vengono affrontati gli argomenti della divisibilità
 (scomposizione in fattori, MCD, mcm) e del calcolo frazionario.
COME SI USA?
Per eseguire una operazione:
• si individuano sulla tabella i termini dell'operazione
• si ragiona (mentalmente) con i pallini colorati
• si perviene facilmente al risultato numerico.
LE FRASE COLORE
• ASSOCIAZIONE DEL COLORE ALLE VARIE PARTI DEL DISCORSO
• Vengono preparati dei cartoncini bianchi delle dimensioni di circa 10 cm di lunghezza per
 8 cm di altezza; nella parte inferiore del cartoncino (su 3 cm di altezza) viene applicata una
 striscia di carta colorata mentre, nella parte superiore rimasta bianca, si scrivono le
 domande riguardanti le varie parti del discorso (ad ogni complemento corrisponde un
 colore ben preciso)
• OBIETTIVO: insegnare a strutturare esattamente la frase attraverso una serie di domande
 che l’allievo impara a porsi
• ATTIVITA’: 1. si presentano figure contenenti azioni, l’allievo guidato descrive con i colori
 ciò che vede, composta la frase la ripete indicando colore per colore, prima
 con domande poi senza
 2 – si pone davanti il colore giallo (soggetto), si associa il nome e
 continua l’allievo, quando si ferma, si aggiunge un «perché» o altro
 3 – si presenta il cartoncino rosa (dove?), si pone un verbo e si chiede in
 quali luoghi questa azione
ANALISI POESIA
• Lettura e riassunto orale guidato.
• Conoscenza del significato di termini poetici.
• Individuazione degli elementi descrittivi e delle tematiche proprie
 dell’autore.
• Spiegazione di similitudini e di metafore.
• Comprensione dei sentimenti espressi dall’autore.
• Verbalizzazione delle sensazioni suscitate dalla poesia.
• Ricerca di altre immagini personali per esprimere lo stesso stato
 d’animo.
• Eventuale collegamento delle tematiche alla propria esperienza.
STUDIO FACILITATO DELLA STORIA
• Schema di conoscenza attraverso i principi guida:
• a – tempo,
• b – luogo,
• c – attività economiche,
• d – aspetti culturali,
• e – stato e società
• Attività di premessa alla lettura, fare ipotesi e verificarle sul testo (sulla base dei titoli, delle parole
 evidenziate, delle immagini)
• Evidenziare le informazioni principali e scrivere vicino i principi guida a cui si riferiscono
• Preparare le domande in riferimento ai principi guida(domande vero/falso scelta multipla)
• Analizzare cartine e figure e collegarle al testo
• Mediare per la formazione di immagini mentali dei termini concreti da ricordare, concretizzare concetti
 astratti
• Riassumere con la semplice trascrizione delle parti precedentemente evidenziate
• Compilare opportune tabelle
• Far ripassare gli argomenti , utilizzando le domande, le immagini, il riassunto, le tabelle
GLI STRUMENTI METACOGNITIVI
MAPPE e SCHEMI
 Svolgono la funzione di mediatore educativo fra i percorsi obbligati dei testi e
 l’apprendimento significativo da far perseguire all’alunno
 Guidano l’autonomia dello studente
 Costituiscono una sorta di impalcatura concettuale sulla quale costruire un
 apprendimento significativo.
Permettono di:
1 - visualizzare i concetti
2 - richiamare alla mente dello studente le sue conoscenze sulle quali agganciare le
 nuove acquisizioni proposte in un contesto ipertestuale
3 - favorire i processi di selezione e associazione attivi, personali, irripetibili e logici
4 - facilitare la produzione scritta e/o orale
LE MAPPE CONCETTUALI
Possono essere:

- utilizzate con diverse funzioni (anticipatoria, di sintesi)
 - utilizzate durante l’insegnamento ma anche durante la rielaborazione da
 parte dello studente dell’appreso (per scrivere o per esporre)
- fornite dal docente e completate in itinere dallo studente
- elaborate dagli studenti con la metodologia del cooperative learning
- per le lingue straniere (cultura - storia del paese)
- per la produzione del testo scritto di italiano (mappa a sole).

 È importante che la mappa di partenza comprenda termini
 del libro di testo (dal titolo dell’unità a quelli dei
 paragrafi etc. fino a inserire
 un’immagine)
LA MAPPA A RAGGIERA
LE MAPPE CONCETTUALI
TABELLA
LE MAPPE MENTALI

 Risultano efficaci:
 • come supporto alla rappresentazione delle conoscenze, esempio
 l’utilizzo come organizzatore grafico di un argomento di studio
 • nella comunicazione del pensiero, può fungere da mediatore
 didattico durante l’esposizione orale
 • come supporto alla creatività e alla scrittura dei testi, brainstorming
 • nel prendere e produrre appunti
 • nella creazione di gruppi di lavoro cooperativi e nella socializzazione
 della conoscenza (mappe di gruppo)
 • per strutturare presentazione percorsi pluridisciplinari.
LA MAPPA MENTALE
LE MAPPE ADHD
FUNZIONI
Permettono di selezionare i concetti essenziali e le parole chiave di quanto esposto dal
docente o dal testo (supporta l’inibizione)
Consentono di mantenere sempre visibili gli elementi centrali di quanto si è appreso (supporta
la memoria di lavoro )
Evidenziano i rapporti (logici, temporali, causali…) che intercorrono tra i vari nodi concettuali
(supporta la pianificazione)
TIPI DI MAPPE
• mappa a raggiera, utile per schematizzare lo studio di specifici argomenti, non deve
 assumere dimensioni troppo ampie e ramificate
• diagramma di flusso, utile per schematizzare le procedure da apprendere (ricerca di storia)
 e apprendimenti disciplinari (formazione Universo e Terra)
• tabella: utile a schematizzare concetti appresi in base a specifici criteri (ordine temporale o
 causale)
• mappe per produrre: mappa delle 5 W, utile a organizzare le composizioni attraverso step,
 evitano impulsività, favoriscono la selezione delle informazioni
LE MAPPE COGNITIVE - DSA

• Preferire strutture gerarchiche: argomento principale e organizzazione dal

 generale al particolare in verticale.

• Nei nodi scrivere solo parole- chiave

• Usare, possibilmente, riferimenti visivi (immagini, foto, colori)

• Sulle frecce possono essere usate delle parole-legame o delle domande

• Se la mappa ha forma a raggiera, organizzata intorno a una parola o
 espressione chiave, non deve essere troppo articolata
MAPPA CONCETTUALE TRIDIMENSIONALE

 LAPBOOK
E’ una mappa concettuale tridimensionale applicabile a qualsiasi tipo di
argomento e materia. Consta di una cartelletta al cui interno sono conservati
minibook o template ripiegabili.

FASI:
1. scegliere argomento significativo
2. scaletta di contenuti/
3. scelta dimensioni della mappa (foglio A3, più fogli uniti, cartellone ripiegabile)
4. scegliere i template o mini libri

https://sololapbook.wordpress.com
LAPBOOK
IL DIAGRAMMA DI FLUSSO
In informatica il diagramma di flusso (in inglese detto anche flow chart)
rappresenta un linguaggio di modellazione grafico per rappresentare il flusso di
controllo ed esecuzione di algoritmi, procedure, istruzioni operative (in senso lato).
 Esso consente di descrivere in modo schematico ovvero grafico:
• le operazioni da compiere, rappresentate mediante sagome convenzionali
 (rettangoli, rombi, esagoni, parallelogrammi, rettangoli smussati...), ciascuna con
 un preciso significato logico e all'interno delle quali un'indicazione testuale
 descrive tipicamente l'attività da svolgere

• la sequenza nella quale devono essere compiute sono rappresentate con frecce
 di collegamento. Per questa loro connotazione topologica i diagrammi di flusso
 possono essere ricondotti alla classe più ampia dei diagrammi a blocchi, che a
 loro volta rientrano nell'ancora più vasta categoria delle mappe concettuali.

• le procedure da apprendere o apprendimenti disciplinari in modo schematizzato
DIAGRAMMI DI FLUSSO
 ESEMPI
TABELLE PER SEQUENZE

• Per schematizzare i concetti appresi in base a criteri temporali o logico-causali
• Lo schema consente all’allievo di riorganizzare gli eventi secondo un ordine
 temporale o causale

 STRUTTURA TEMPORALE
 All’inizio Poi Alla fine

 STRUTTURA CAUSALE
 Causa Conseguenza Effetti a lungo
 immediata termine
LO SCRIPT
• E’ una rappresentazione mentale schematica di eventi, che si struttura in
 sequenze ordinate di azioni principali e secondarie, riferite a precisi contesti
 spazio-temporali.

 Si distinguono due tipi di script:
• FORTI mantengono un preciso ordine temporale di azioni e interagiscono con
 determinati oggetti
• DEBOLI l’ordine delle azioni non è vincolante
• Lo script costituisce l’impalcatura che permette l’elaborazione sempre più astratta
 e raffinata di copioni di eventi.
• Lo script ha una funzione predittiva, orienta cioè il soggetto a prevedere ciò che
 può succedere in una determinata situazione, proprio per questo maggiore è
 l’esperienza con cui si sono arricchiti, maggiore è la sensazione di agio e di
 padronanza che si manifesta nel comportamento.
LO SCRIPT
Famoso è lo SCRIPT, ELABORATO DA SCHANK:
l’autore esamina tutte le fasi di un pranzo al ristorante, dall’accoglienza nel locale alla richiesta del conto.
Ciascuna azione può presentare varianti, tanto più ricche quanto maggiore è l’esperienza del soggetto.
Nel caso del ristorante, ad esempio, la sequenza di azioni sarà leggermente diversa a seconda del tipo di
ristorante e magari del luogo:
Script della «dama»
• La dama si occupava dell’andamento del castello e questo era un grande
 impegno, anche se era aiutata dai servi. Infatti doveva dirigere il loro lavoro,
 controllare che i magazzini fossero pieni di provviste e controllare la
 produzione dei cibi e delle conserve.
• Passava la maggior parte della giornata insieme alle altre donne in una
 stanza e con loro si occupava di tessere la lana per gli indumenti o per le
 coperte e di ricamare
• Si sposava giovane e spesso metteva al mondo numerosi figli
Script della «dama»
 Script della dama
Ruolo Azioni Oggetti
Governa la casa Distribuisce il lavoro Servi /e
 Sorveglia il lavoro le confetture
 gli unguenti

Produce oggetti Fila Lana per arazzi/indumenti/coperte

 Ricama Telaio
 Altare/cuffie/vestiti

 Prega

Assicura gli eredi Cura i figli
IN AMBITO DIDATTICO
• Saper applicare frame e script significa impadronirsi di "procedure guidate di
 interrogazione", utili a far emergere in modo autonomo le proprie conoscenze e a darsi
 un criterio di organizzazione.
• Inizialmente è opportuno scegliere concetti concreti e vicini all'esperienza personale per
 arrivare gradualmente a quelli astratti e procedurali.
• Frame e script possono essere utilizzati per approfondire le conoscenze su un
 concetto e per organizzare meglio le aree che appaiono poco strutturate o carenti in una
 mappa.
• E’ importante che il docente riconosca quali concetti trattare con il frame e quali con lo
 script, a seconda del tipo di lavoro che si propone. Ad es. lo script di RISTORANTE
 servirà per stendere un testo narrativo, il frame di RISTORANTE un testo descrittivo.
• Lo script di una figura sociale servirà ad ordinare le azioni tipiche, il frame a “vederlo” nel
 contesto storico ambientale ed in relaziona ad altre figure.
IL FRAME COGNITIVO
IL FRAME COGNITIVO - SIGNIFICATO
E’ un modello formale che interroga le conoscenze personali in modo piuttosto
rigido con domande predefinite e, proprio per questo, facilita i processi di pensiero
che portano alla costruzione e all'espansione dei concetti.

 Il concetto è posto al centro
IL FRAME COGNITIVO

QUALE FUNZIONE DIDATTICA?

 AIUTA
 - a decostruire concetti complessi
 - a costruire e espandere concetti
 - a prendere coscienza dei propri schemi/ conoscenze ingenue ed
 adattarli
 - ad approfondire mappe

 PERMETTE
 che un altro interroghi la mia conoscenza, ritrovandosi in un modello
 (schema) comune
IL FRAME COGNITIVO

 Funzione
 Riguarda la conoscenza semantica del concetto posto al centro.
 E' la prima ad essere interpellata, in quanto interroga conoscenze più vicine all'
 esperienza del soggetto attraverso le domande tipo:

 Cosa fa?
 A cosa serve?
 Dove? FUNZIONE
 Quando?
 Insieme a chi
Domande (o a che cosa)?
 Cosa faccio con?
 Quali sono le
 conseguenze
 della sua attività?
IL FRAME COGNITIVO

Struttura: composta da attributi e caratteristiche.

Attributi Caratteristiche
Ciò che è Che parti potrebbe avere?
essenziale: di quali Quali caratteristiche
parti è composto? di attributi
 possiede?
 caratteristiche
che materia è fatto? Quali caratteristiche
 STRUTTURA psicologiche?
Che colore, forma,
dimensione ha? Come può essere?
IL FRAME COGNITIVO
 Relazione
 Si tratta della conoscenza logica;
 -definizione categoriale e area di appartenenza,
 -legami analogici con concetti simili o con concetti superordinati (contestualizzazione)
 - il concetto cessa di essere informazione isolata, facilitando una costruzione reticolare del sapere.
 NOTA: ricerca google frame cognitivo didattico e cliccare in www.costruttivismoedidattica.it( vari
 esempi ordine diverso scuola).

 RELAZIONE
 E' un tipo di?
 Altri tipi di?
Domande A quali concetti
 lo puoi collegare
 (storici, geografici )?
IL FRAME COGNITIVO
IL FRAME COGNITIVO
IL FRAME COGNITIVO
 FUNZIONI RELAZIONI

 Cosa fa? E’ un………
 Determina il principio dei vasi comunicanti, la  Composto
 pressione superficiale, l’osmosi, esercita una  Solvente
 pressione idrostatica.  Soluzione
 Evapora dai fiumi, mari ….. forma il vapor acqueo che  Isolante termico
 condensando origina le nubi che danno luogo alle
 precipitazioni, quindi compie un ciclo. Altri tipi di…….
  Anidride carbonica, ammoniaca, metano……
 Dove?  Acetone, trielina, acquaragia……
 Nell’atmosfera, sulla Terra, negli organismi.  Caffè zuccherato, caffelatte, acqua e vino……
  Sughero, polistirolo…..
 A che cosa serve?
 Alla vita degli organismi, alla determinazione del tipo
 di clima, all’agricoltura, alla navigazione

 Che cosa faccio con….
 ACQUA ACQUA
 Bevo, nuoto, gioco, mi lavo

 ATTRIBUTI CARATTERISTICHE

 Da che parti è fatta? Com’e?
 Da atomi di idrogeno e di ossigeno Incolore, inodore, priva di forma propria quando si presenta
 allo stato liquido.
 Da che materia è fatta?
 Da gas Come potrebbe essere?
 Solida, aeriforme
 Che parti potrebbe avere? Salata, dolce, termale, distillata, inquinata, minerale,
 Sali minerali profumata, fresca, calda, limpida
IL FRAME COGNITIVO
IL FRAME COGNITIVO
IL FRAME COGNITIVO
IL FRAME COGNITIVO
IL FRAME COGNITIVO
 FUNZIONE RELAZIONE
 A cosa serve? E’ un…?
  rappresenta oggetti  poligono
  permette di individuare proprietà degli oggetti che rappresenta
 Altri tipi di…?
 Cosa faccio con?  quadrilateri
  disegnare progetti  pentagoni
  calcolare aree  esagoni
  studiare alcuni fenomeni fisici  …
  triangolazioni
  scomporre forme complesse ed irregolari A quali concetti lo puoi collegare?
 solidi con facce triangolari:
  tetraedro
  prisma
  piramide
 IL  …
 TRIANGOLO
 CARATTERISTICHE
 ATTRIBUTI Quali caratteristiche possiede?
 Di quali parti è composto?  i lati sono tali che ciascuno è minore della somma degli altri due e maggiore
  tre lati (segmenti) della loro differenza
  tre angoli  gli angoli sono tali che la loro somma è un angolo piatto
  a lato maggiore è opposto angolo maggiore e viceversa
  è inscrittibile in una circonferenza
  è circoscrittibile ad una circonferenza

 Come può essere?
  isoscele
  equilatero
  scaleno
  acutangolo
  rettangolo
  ottusangolo
MODELLO FRAYER

• Un modello Frayer è un tipo specifico di organizzatore grafico. E’ stato
 originariamente creato nel 1969, ma è ancora ampiamente usato oggi.
• Il modello Frayer è versatile e può essere utilizzato in vari gradi e soggetti
 per aiutare gli studenti a costruire conoscenze non solo sulle parole di
 vocabolario, ma anche ad ampliare le loro conoscenze di vari concetti.
 Caratteristiche:
• Sviluppa il vocabolario
• I concetti sono separati in quattro idee principali
• Si ha una vetrina con quattro esempi
MODELLO FRAYER
MODELLO FRAYER

 LE SEZIONI
• Nella sezione "definizione" del Modello Frayer lo studente definisce la
 parola del vocabolario. Se si utilizza il modello di un concetto, qui lo
 studente dovrebbe brevemente riassumere o definire il concetto. Questo
 potrebbe variare leggermente in base al tema di studio.
• «Caratteristiche» del modello è un modo per estendere la definizione. Qui
 gli studenti possono scrivere e mostrare diverse caratteristiche per la
 parola in base alla definizione. Se si utilizza il modello Frayer per un
 concetto, gli studenti dimostrano la loro conoscenza delle caratteristiche
 principali del concetto specifico.
LE SEZIONI
MODELLO FRAYER
 • «Esempi»: questa sezione è un ottimo modo per gli studenti
 di dimostrare la loro comprensione della parola o concetto. Per
 raggiungere questo obiettivo si possono usare le parole e le
 immagini.
 • «Non esempi»: può essere utile per gli studenti conoscere non
 solo ciò che è qualcosa, ma anche ciò che non lo è, in questo
 modo si può rendere la definizione più concreta. Come con
 la sezione "Esempio", questa scatola può includere immagini e
 parole scritte.
MODELLO FRAYER
MODELLO FRAYER
RIFERIMENTI
• «Viaggio nel testo…orientarsi con le mappe» percorsi didattici
 inclusivi, Capuano e Storace, ed. Libriliberi
• «Come leggere la dislessia e i DSA», G.Stella e L.Grandi, ed. Giunti
 Scuola
• «ADHD iperattività e disattenzione a scuola», D. Fedeli e C.Vio,
 ed. Giunti Scuola
• «Un Nuovo Approccio all’inclusività, facilitazione e semplificazione
 modello di Intervento per BES e DSA» incontro formativo del
 prof. Gabriele Zanardi
• «La costruzione collaborativa della conoscenza: schemi cognitivi»,
 Anna Ostinelli.
• «La strutturazione delle conoscenze: il frame cognitivo», A. Carletti e
 A. Varani
• «La differenziazione didattica per l’inclusione», Alonso, ed. Erickson
• Presentazione «Didattica costruttivista» Daniela Sacchi (Oppi)
Puoi anche leggere