Speciale Natale 2020 - Live Performing & Arts

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Speciale Natale 2020 - Live Performing & Arts
LIVE ISSN 2704-8500                                                                       N.10

                                                                                     € 6,90

                                                                          Speciale Natale | 2020
                                                                  www.musicaeculturamagazine.it

                               Speciale Natale
     Editoriale
     Passa lo straniero
                                           2020
                                 Focus Puglia
                                 Il Miglio dei teatri a Bari
                                                               Musica e cinema
                                                               Intervista a Nicola Piovani

    La mostra                    Danza                         Incontro con gli artisti
    La musica che incendiava     Modelli di cooperazione tra   Sonia Bergamasco
    l’Europa                     musica e danza                Naomi Rivieccio
                                 I Mestieri dell’arte          I Luoghi della musica
                                 D’accordo con la musica       I Girolamini di Napoli
Speciale Natale 2020 - Live Performing & Arts
Speciale Natale 2020 - Live Performing & Arts
Ph: Giulia Garzia

ANNO I, N. 10 Speciale Natale 2020                    Hanno collaborato a questo numero:
Live Performing&Arts                                  Stefano Valanzuolo, Francesco Nocerino, Diego Nuzzo,
Registrazione Tribunale di Napoli n.43/2019           Chiara Macor, Lorenzo Pone, Rosanna Astengo, Gloria
Direttore responsabile: Stefano Valanzuolo            Esposito, Mariavittoria Veneruso
Redazione, direzione, amministrazione, abbonamenti:
LIVE – Corso Umberto I, 179 – 80138 Napoli – Tel.     Art director: Marcella Ariosto
0815625909
www.musicaeculturamagazine.it                         In copertina:
info@musicaeculturamagazine.it                        Illustrazione di Marcella Ariosto
                                                      Per la pubblicità su questo periodico:
Editore: Livenet Srl                                  commerciale@musicaeculturamagazine.it
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Via I Maggio, 8 – 30020 Quarto D’Altino (VE)

LIVE ISSN 2704-8500 (stampa)
LIVE ISSN 2705-0009 (online)
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Redazione:                                            coinvolgono esclusivamente i loro autori. Salvo accordi scritti o contratti di
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Vicedirettore: Gloria Esposito                        viene restituito. Vietata la riproduzione anche parziale senza autorizzazione
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Speciale Natale 2020 - Live Performing & Arts
Speciale Natale 2020 - Live Performing & Arts
SOMMARIO
06 Note di Natale
   Strumenti musicali sul
                                      25 Cosa ascoltare sotto l’albero
                                         Decalogo per una Hausmusik
     presepe napoletano                    in tempo di pandemia
     di Francesco Nocerino                 di Lorenzo Pone

                                      32 Non solo Natale
                                         La zampogna nella
                                            cultura rurale
                                           di Rosanna Astengo

                                      36 L’incanto delle voci bianche
                                         Incontro con Stefania Rinaldi
                                           di Gloria Esposito

11   Un piccolo lieto Natale
     Le canzoni natalizie
     nel cinema americano
     di Diego Nuzzo

                                      42 Lo schiaccianoci
                                         Fantasia, realtà e molto di più
                                           di Mariavittoria Veneruso

15   Il fascino vintage del Natale
     Alla scoperta del meraviglioso
     mondo dei Christmas Album
     di Stefano Valanzuolo

20 Un  fumetto sotto l’albero
   di Chiara Macor

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Speciale Natale 2020 - Live Performing & Arts
Editoriale

                                 La normalità
                                  del Natale

                          Quando, un anno fa, ci lanciammo
  di Stefano Valanzuolo   nell’avventura di una nuova rivista
                          napoletana che parlasse di musica,
                                                                 -
                          mente meno ardui di quelli che, poi,
                          si sarebbero palesati.
                          All’eventualità di doverci impegnare
                          a fondo per mantenere la puntualità
                                                                 -
                          ducia del pubblico eravamo mental-
                          mente preparati, a quella di dover
                          contrastare disagi e dolori indotti
                          dalla pandemia sicuramente no.
                          Per molti motivi questo 2020 rimarrà
                          inciso nella Storia. Noi di “Live”, nel
                          nostro piccolo, lo ricorderemo anche
                          per la diligenza con la quale, a di-
                          spetto e nel rispetto di molte situazio-
                          ni createsi, abbiamo continuato ad
                          accudire la rivista.
                          Perché fare un giornale - in fondo -
                          sottintende un senso di normalità
                          rinfrancante; ed è di cose normali,
                          soprattutto, che abbiamo sentito e
                          continuiamo a sentire il bisogno, a
                          margine di un anno eccezionale.
Speciale Natale 2020 - Live Performing & Arts
Senza evocare toni di festa, ché non      getto piccolo e chiaramente perfetti-
sarebbero stati appropriati al mo-        bile, eppure impegnativo e, proprio
mento storico globale, abbiamo dun-
que pensato che valesse la pena ri-       soprattutto, in casi del genere è gran
marcare questa ricorrenza, il primo       pregio, tenuto conto di quanti pro-
anno di vita di “Live”, con un nume-      getti non dissimili dal nostro abbiano
ro speciale, a tema, dedicato al Nata-
le e alla speranza che il Natale -        in fretta aspirazioni e premesse.
specie stavolta - porta con sé.
A lungo abbiamo trattato, nei mesi        - come diceva qualcuno - qualcosa
scorsi, dei mille problemi causati dal    ancora qui non va. Per esempio: per
covid, focalizzando la nostra atten-      la prima volta, dalle strade, non sta
zione sul settore dello Spettacolo, per   arrivando in casa nostra il suono de-
ovvia vocazione. Ne conosciamo la         gli zampognari. Che non è indispen-
gravità e continueremo ad occupar-                                            -
                                      -   te “normale”. Normale come andare
cessario farlo. Per una volta, però, il   al cinema o al teatro, come ascoltare
desiderio di ritrovare modi e pulsioni    un concerto o leggere un giornale,
abituali ha prevalso sull’esigenza del    che magari parli di musica. O della
racconto di attualità.                    bellezza del Natale, consueta ed usa-
Non è un chiudere gli occhi di fronte     ta solo per chi non corra il rischio,
alla realtà ma un aprirli alla speran-    poi, di perderla. Ecco, nemmeno noi
za, appunto. Tutti coloro che hanno       siamo indispensabili. Ma vogliamo
collaborato a far vivere “Live”, nei      continuare a far parte - questo sì -
dodici mesi trascorsi, lo hanno fatto     della vostra normalità.
con generosità e intelligenza, contri-
buendo alla realizzazione di un pro-
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Note di Natale
          Strumenti musicali sul presepe napoletano
                         di Francesco Nocerino
                                                        “…Mirabili istromenti musicali
                                     nella loro picciolezza perfettissimamente lavorati”
                                                           [P. Napoli Signorelli, 1792]

            no dei più singolari Il presepe (dal latino praesepium,

U           campi d’indagine per la mangiatoia), ovvero la rappresenta-
            documentazione icono- zione della nascita di Gesù, nella
                                      tradizione cristiana, è sempre stato a
            strumenti musicali, in Napoli oggetto di grande devozione.
uso nel periodo barocco e rococò a La lenta ma progressiva evoluzione
Napoli, è senza dubbio rappresen- che portò le massicce statue eseguite
tato dalle splendide e accurate mi- a grandezza reale nel Quattrocento,
niature presenti sugli antichi prese- alle piccole statuine del Settecento,
pi napoletani del Settecento.

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Speciale Natale 2020 - Live Performing & Arts
stoppa, testa e arti di terracotta poli-         clarinetti, oboi, fagotti, tamburi e
                                                 piatti, suonati da vere e proprie ban-
è la storia di uno «spettacolo» che              de musicali. Sono presenti, in questo
annualmente si ripeteva (e ancora si             folto repertorio strumenti musicali
ripete) rinnovandosi e arricchendosi             “esotici” o appartenenti a culture
di nuovi personaggi, nuove scene,                                                       -
nuovi racconti.                                  ni, padiglioni cinesi (o çevgen), corni,
                                                 trombe naturali, ecc.
Michele Cuciniello “una pagina di                Questi autentici strumenti musicali
Vangelo in dialetto napoletano”, si abbel-       in scala ridotta, spesso realizzati con
liva di minuziosi particolari, una
cura quasi maniacale era posta nella             intarsio di madreperla, osso, avorio
realizzazione di vestiti, di guarnizio-          e tartaruga, mantenendo forme e
ni, di dettagli, di accessori, divenen-          proporzioni degli strumenti a gran-
do prezioso documento di numerosi                dezza reale, costituiscono un interes-
aspetti della vita a Napoli nel Sette-           sante campo di ricerca, ancora poco
cento. Accanto ai nomi d’illustri                esplorato, per la conoscenza dell’or-
scultori che s’impegnarono nella re-             ganologia storica meridionale.
alizzazione dei pastori, troviamo,               Molti strumenti rappresentati sul
per gli oggetti in miniatura, alcuni             presepe ormai sono del tutto in disu-
                                         -       so (es.: tiorba, calascione), alcuni di
che liutai. Negli inventari di antichi           essi ebbero solo una breve stagione
presepi appare davvero rilevante la              di notorietà (es.: clarinetto d’amore)
presenza degli strumenti musicali, i             ed altri hanno avuto una costante
                                                 evoluzione delle caratteristiche tec-
                                      -          niche e costruttive che li ha condotti
lo, o meglio la “parte”, che alcuni              agli attuali strumenti (es.: chitarra,
pastori “recitano” nelle varie scene             mandolino). Dall’osservazione diret-
presepiali. Sul presepe napoletano               ta degli oggetti in questione e da al-
del Settecento sono tantissimi i co-             cune interessanti antiche testimo-
siddetti         , ossia accessori, che          nianze descrittive di prestigiose
contribuiscono a darci un’idea più               collezioni emergono i nomi di abili e
chiara della realtà napoletana nel               famosi liutai napoletani, esponenti
periodo barocco e rococò e, riferen-             delle famiglie Gagliano, Vinaccia e
doci agli strumenti musicali, si tro-
vano numerosi pastori che suonano                ho personalmente conosciuto alme-
mandolini, mandole, violini, arpe,               no due abili e appassionati liutai, Er-
arciliuti, chitarre, chitarre battenti,          nesto de Angelis e Gustavo Marulli,
triccheballacche, nacchere, tam-                 che si cimentarono con risultati di
morre e tamburelli. E, ovviamente,               notevole valore nella riproduzione
non mancano zampogne e ciara-                    accurata di antichi strumenti musi-
melle. Accanto a questi strumenti vi             cali in miniatura da collocare sul
                                                 presepe napoletano. Sin dal periodo

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Speciale Natale 2020 - Live Performing & Arts
della dominazione dei viceré (secoli        pe, con la colonna del tempio paga-
XVI-XVIII), Napoli fu un impor-             no diruto, la donna col bambino in
                                            braccio, il popolo adorante, il cane
di produzione di strumenti musicali,        accovacciato.
come risulta sempre più evidente da         Le scene dove sono presenti questi
recenti ritrovamenti di documenti e         strumenti sono quelle principali,
reperti, e la musica costituì una delle     “classiche”, che partecipano al com-
componenti più importanti della             plesso impianto spettacolare del pre-
cultura partenopea. L’importanza            sepe napoletano del Settecento:
della musica nel suo incontro con il        1. La Natività. Costituita dalla Sa-
presepe è testimoniata dalle nume-          cra Famiglia e dagli immancabili
rose composizioni natalizie (cantate,       bue e asinello, è una scena ambien-
oratori, pastorali, ninnananne), al-        tata solitamente in un antico tempio
cune anche in dialetto napoletano,          pagano distrutto o in una grotta.
che nel periodo in esame furono             Quasi sempre, troviamo qui una
composte pure da illustri composito-        coppia di zampognari, uno con la cia-
ri (tra i tanti ricordiamo Cristoforo       ramella (di solito il più giovane) e
Caresana, Francesco Provenzale,             l’altro con la zampogna vera e pro-
Alessandro Scarlatti) e che ancora          pria (il più vecchio).
oggi sono eseguite, come, ad esem-          La Natività è spesso notevolmente
pio, la celebre Quanno nascette Ninno a     arricchita dalla gloria degli angeli,
Betlemme di S. Alfonso Maria de’ Li-        dove vi sono numerose creature ce-
guori.                                      lesti che cantano e suonano per lo
Fonte d’ispirazione di alcune statui-
ne presepiali di soggetto musicale, in      piccole arpe.
molti casi, furono i musici ambulanti       2. La Taverna. È il diversorium
che nel periodo natalizio giungeva-         evangelico, con tavole imbandite
no a Napoli dalle provincie per le          con ogni sorta di vivande, commen-
tradizionali novene da suonarsi
presso edicole, tabernacoli e presepi:      Molte volte si vedono alcuni musici
gli zampognari e i viggianesi. In una       ambulanti, «posteggiatori» ante litte-
stampa pubblicata a Parigi 1781 nel         ram, che allietano questa scena can-
Voyage pittoresque ou description des       tando e accompagnandosi con chi-
royaumes de Naples et de Sicile dell’Aba-   tarra e mandolino, mandola e
te Richard de Saint-Non (Concert de         colascione, ma talora c’è anche il
Calabrois devant une Madonne à Naples)      classico gruppo di viggianesi con
è presente la rappresentazione con-         arpa, triangolo e violino.
temporanea di questi due gruppi di          3. L’Annuncio dei pastori.
musici ambulanti (zampognari e              È rappresentato dai pastori con il
viggianesi) che suonano presso un’e-        loro gregge sui monti, risvegliati da-
dicola mariana a Napoli, collocati in       gli angeli festanti. Gli strumenti mu-
un paesaggio che potrebbe facil-            sicali caratteristicamente riprodotti
mente suggerire una scena di prese-         in questa scena sono le zampogne e

                                            8
Ernesto de Angelis, Bottega di liutaio, coll.priv.

le ciaramelle dei pastori e le trombe                      ta, testimonianza di un costume po-
dorate degli angeli.                                       polare in voga nel passato, rappre-
4. Il Corteo dei Re Magi. Questa                           sentata con un gruppo di musici che
è di certo la scena più ricca di stru-
menti musicali del presepe napoleta-
no, poiché il fastoso e variegato cor-                     la scena del Carro del ritorno a
teo dei Re Magi è di solito dotato                         Napoli da Montevergine, addob-
almeno di una banda militare di                            bato a festa per il pellegrinaggio, sul
mori, costituita per lo più da stru-                       quale una comitiva di popolani can-
                                                           ta accompagnandosi con strumenti
diretta da un capobanda (mehterbasi)                       tipici della tradizione campana.
munito di bastone.                                         Un’altra interessante caratteristica
A queste quattro principali scene, si                      della mirabile fattura dei pastori na-
aggiungono talvolta la scena della                         poletani del Settecento è da rilevare
Tarantella, di netto sapore popo-                          nella realizzazione di alcune parti-
lare, tipica manifestazione d’azione
coreutica che ha ispirato un largo                         pastori musicanti, come le guance
numero di analisi esegetiche, sempre                                                            -
accompagnata dalla presenza di                             stori        (zampognari, ciaramel-
vari strumenti musicali del folklore                       lari, bandisti), la vena frontale gon-
meridionale; la scena della Serena-

                                                       9
(mori della banda), le dita della                                                           -
mano destra disposte a pizzico e il              comparabile». Il Perrone riporta anche
palmo curvo della mano sinistra                  il nome dei celeberrimi Vinaccia,
(suonatori di cordofoni a pizzico), in-          costruttori soprattutto di preziosi
                                                 mandolini: «Per gli Istrumenti / Il Vi-
l’alto, con bocca aperta (cantanti);             nacci [sic] porta il primato, tanto pe’ pic-
queste particolarità oggi ci consen-             coli strumenti da corda in legno, quanto per
tono di stabilire se la posizione, la            quelli in tartaruga e madreperla, imitando
postura, e forse anche la “parte reci-
tata”, del pastore che vediamo suo-              metà del secolo scorso, Angelo Ste-
nare, siano davvero quelle origina-              fanucci, nella sua Storia del presepio
rie, poiché non raramente, per                   (1944), riprendendo un po’ le prece-
rinnovare il proprio presepe, i prese-           denti testimonianze: «E per passare
pianti, soprattutto in passato, proce-           alla mirabile produzione degli strumenti
devano a vari mutamenti, che porta-              musicali, ricorderemo i violini (completi
vano anche all’adattamento dei                   dell’archetto) ed i mandolini in palissan-
pastori a ruoli diversi nelle varie sce-         dro, in acero, in pero od in tartaruga intar-
ne, semplicemente cambiandone i
           e la posizione.                       il manico di ebano e di osso bianco. E poi
Di grande valore, per la loro rarità,
sono le testimonianze dirette e le no-
tizie sugli strumenti musicali del                                                         -
presepe napoletano che ci giungono               merosissimi che rispondono ai nomi inte-
da studiosi e appassionati del passa-            gralmente partenopei di triccaballacca e
to. Già nel 1792, in un manoscritto              putipù che non mancano mai di assordare
pubblicato poi nel 1811, Pietro Na-              il prossimo in ogni celebrazione della Pie-
poli Signorelli, ricordava un impor-             digrotta». Il presepe antico, testimo-
tante presepe allestito da Francesco             nianza di un glorioso passato, at-
Marotta, poi donato alle monache                 tualmente è un notevole patrimonio
di Donnaromita, nel quale si pote-               da conoscere e tutelare, e ancora
vano ammirare sia i Magi con il loro             oggi, in pieno Duemila, i preziosi
corteo, sia gli angeli per la gloria,            strumenti in miniatura del presepe
«forniti di mirabili istromenti musicali nel-    napoletano, tra citazioni colte e po-
la picciolezza perfettissimamente lavora-        polari, rappresentano e animano
ti»                                              una scena musicale composita e fra-
Antonio Perrone, nel suo Cenni storici           gorosa di una città da sempre aperta
sul presepe a Napoli (1896), a proposito         alla multiculturalità e alle speranze
del presepe dei fratelli Terres, ricor-          di un futuro migliore.
da che il «seguito dei Magi era numero-
sissimo con tre bande» e che il notaio

                              «i vari stru-
menti della banda de’ Magi li fece costruire

                                                10
Un piccolo
                lieto Natale
          Le canzoni natalizie nel cinema americano
                            di Diego Nuzzo

N
            ulla, in questo Natale       magari il tutto improntato a una so-
            2020, sarà come quelli       brietà per una volta irrinunciabile,
            che l’hanno preceduto:       però lo spirito natalizio ne uscirà se
            abitudini stravolte, riti
cancellati, consuetudini temporane-      la narrazione delle relative musiche
amente accantonate.
Non potrà quindi essere il solito        non può che avere lo stesso sapore
Merry little Christmas; potranno es-     gioioso.
serci vischio, alberi, decorazioni,      Il cinema è stato senza dubbio il

                                    11
mezzo con cui si è costruito il cano-      sant’Alfonso Maria de’ Liguori ai
ne occidentale dei brani squisitamente     giorni nostri rappresenta in musica
                                     -     il mistero della natività; nei paesi di
                                     -     lingua germanica Stille Nacht, heilig
nora è inserito un pezzo che, malgré       Nachtè il canto propiziatorio delle fe-
lui, è diventato iconico dello spirito     stività; in Gran Bretagna dall’inizio
                                           del XVI secolo si canta We Wish You
lontani da quelli della ricorrenza         a Merry Christmas: e in Europa ci si
più importante dell’anno ma al cui         ferma più o meno qui.
interno c’è un brano diventato sim-        Oltreoceano, invece, i temi natalizi,
bolo di quei riti.Tutto ciò riguarda       già forti della tradizione gospel, sono
principalmente il cinema americano         assurti ben presto a standard jazz
dove il Natale è sempre stato Bigger       cantati da musicisti di diversissima
than life: in Italia, e nel mezzogior-     estrazione, solidamente, o improv-
no ancor di più, resiste la tradizione     visamente folgorati per l’occasio-
misurata del presepe, la narrazione
austera delle storie bibliche della na-    tradizionale che da Bing Crosby a
tività, la cultura visuale dei raccon-
ti sacri, mentre oltreoceano, in un        Bublé, si sono uniti nel tempo da Rod
paese rigidamente e ossessivamente         Stewart a James Taylor con alterni
religioso il cui presidente giura an-      risultati ma tutti sedotti dall’incisio-
cora oggi fedeltà alla nazione sulla       ne della raccolta di pezzi natalizi.
Bibbia, c’è una visione del Natale in-     Da The Christmas Song a Santa Claus
                                      -
zata; e il cinema, mezzo principale                            a It’sbeginning to look
dell’epica americana, con poche ec-        a lot like Christmas sono diventate hit
cezioni risulta strettamente connes-       irrinunciabili universalmente note e
so alla piùsmaccata rappresentazio-        cantate anche in paesi tradizional-
ne dei nobili sentimenti, dell’happy       mente lontani e quindi ampiamente
ending, della redenzione dei cattivi                                                 -
e del trionfo dei buoni. Ma soprat-
tutto, nella cultura statunitense del      Alcuni di questi nascono diretta-
ventesimo secolo, il Natale è indis-
solubilmente legato ai temi musica-        ma, paradossalmente, sono stati
li natalizi diventati ormai standard       concepiti per pellicole che di nata-
musicali internazionali.                   lizio avevano ben poco. Have Your
Nel nostro paese c’è Tu scendi dalle                                   fu scritta
stelle, versione italiana del napoleta-    da Hugh Martin e Ralph Blane per
nissimo Quannonascette Ninno, che da                                  capolavo-

                                          12
ro di Vincente Minnelli che anno-        Bless America, e che in quel momento
verava una struggente interpreta-        rappresentava il Re Mida di Hol-
zione, recitativa oltre che canora,      lywood. La coppia protagonista que-
della ventiduenne Judy Garland.          sta volta era composta da due uomi-
Sfortunatamente, nonostante sia in
maniera unanime considerato tra i        più modesto ballerino Bing Crosby
capisaldi del genere musical e fosse     che possedeva però uno strabiliante
stato il campione di incassi del 1944                                         -
                                         le per il quale Berlin scrisse White
distribuito in Italia se non diretta-    Christmas, che fu premiato quell’an-
mente in televisione negli anni ’80      no dall’Oscar e che solo nella sua
quando, ormai, si era consolidato        versione su disco vendette oltre tren-
il successo della canzone principale     ta milioni di copie. Il brano surclas-
                                    -
renti arrangiamenti, da Frank Sina-      anni dopo ne fu fatto un parziale re-
tra nell’arco di un ventennio e quin-    make, con Danny Kaye al posto di
di da Doris Day, Ella Fitzgerald,        Fred Astaire, questa volta chiamato
                                         proprio con il titolo della canzone e
versioni più recenti dei Coldplay, di    che divenne, trainato dal rinnovato
Gloria Estefan, di Kylie Minogue e
                                         più visto del 1954.
degli italiani Mina, Laura Pausini,
Chiara Civello e Claudio Baglioni.       Crosby, questa volta con Frank Si-
Anche un altro brano decisamente         natra, girò un programma televisivo
natalizio, forse il più celebre e re-    per la rete americana ABC dal titolo
plicato di tutti, di certo quello che    Happy Holidays with Bing & Frank in
detiene il record assoluto di diritti    cui i due crooner duettano proprio
d’autore del ventesimo secolo, nasce     sulle note del brano di Berlin.
                                         Non parlava di natale neanche
ben poco.                    di-                            , poco memorabile
retto da Mark Sandrich, speciali-        commedia musicale del 1949 con
                                         la sirena delle piscine Esther Williams
Astaire, fu girato nel 1942 in piena     e che pochi ricordano se non per il
Seconda Guerra Mondiale non per          brano di Frank Loesser che quell’an-
celebrare lo spirito del Natale ma da    no vinse anch’esso l’Oscar come mi-
uno spunto dello “zar” di Broadway,      glior canzone, Baby, it’s cold outside.
l’ebreo bielorusso Irving Berlin, che                                          -
era stato l’autore del vero inno na-     mento esplicito al Natale nemmeno
zionale patriottico statunitense, God    nel brano stesso, considerato però,

                                    13
grazie ai rimandi al freddo, alla          Fino a dopo la Seconda Guerra
neve e al caminetto acceso, canzone        Mondiale il brano era semmai asso-
“festiva” per antonomasia e inseri-        ciato al Capodanno, al lasciarsi alle
ta da sempre in ogni compilation a         spalle dolori, ansie e paure dell’an-
tema. Singolare il fatto che, trattan-     no che si chiudeva. Ma nel 1946 un
dosi di un duetto tra innamorati, sia      italiano di Bisacquino in provincia
rigorosamente cantato a due voci:          di Palermo con alle spalle già tre
non stupiscono quindi le coppie Ella
Fitzgerald/Louis Jordan, Ray Char-         esplicitamente natalizio, più amato e
les con Betty Carter, James Taylor e                                              -
Natalie Cole e, si parva licet, Mina       stante il retrogusto amaro. Il 1946 è
con Fiorello. Tra le centinaia di ver-     l’anno de                        e Frank
sioni, ne spicca anche una inserita        Capra, che in seguito sarà destinato
nella seconda stagione della serie         a girare ben poco a parte il suo can-
televisiva Glee in cui Kurt e Blaine,      to del cigno Angeli con la pistola
due dei protagonisti interpretati da       se non il suo capolavoro di certo il
Chris Colfer e Darren Criss, ne dan-                                              -
no una irresistibile versione gay.         canze di Natale. E nel celebrare il
Ma a volte può capitare anche che in                                              -
                                     -     va il giusto tra i giusti, quel George
muoversi ed emozionarsi durante le         Bailey diventato emblema di tutti gli
feste, appaia un brano che non na-         eroi positivi americani che hanno la
sce come celebrativo del Natale ma         meglio sulla grettezza, sull’avidità e
che, grazie a quella pellicola, diven-     sulle miserie umane, estremo omag-
ta paradigmatico dello spirito della       gio al new deal rooseveltiano, Capra
ricorrenza.
Auldlangsyne è una ballata popola-
                                           di Natale attorno al redivivo James
settecento che con il Natale c’entra       Stewart, proprio quello che in Italia
come i cavoli a merenda: parla di          è noto come Il valzer delle candele: ipo-
addii, di separazioni, di vecchi ami-      statizzando per sempre, nell’imma-
ci, di nostalgia per “i bei tempi an-      ginario di ogni spettatore, i concetti
dati”, che è più o meno la traduzione      di bontà, altruismo e generosità che
del titolo, opera del più celebre poeta    dovrebbero essere patrimonio dello
scozzese di tutti i tempi, quel Robert     spirito del Natale, associati a una
Burns ispiratore e mentore di Ralph        musica immortale.
Waldo Emerson, William Butler
Yeats e Seamus Heaney.

                                          14
Il fascino vintage
           del Natale
Alla scoperta del meraviglioso mondo dei Christmas Album
                         di Stefano Valanzuolo

O
           ggetto di culto per          consuetudine tipicamente ameri-
           collezionisti del vinile,    cana di seguito acquisita, natural-
           curiosità per appassio-      mente, dal mercato globalizzato.
                                        Sono moltissimi gli artisti di epo-
in grado di aggiungere calore al        che diverse che, sulla spinta delle
periodo delle feste, il “Christmas
Album” - tradotto, per pignoleria,      di consolidare una popolarità il
in disco di Natale - è frutto di una    più delle volte già assodata, si sia-

                                   15
no cimentati con compilation più          rito natalizio divenuta, col tempo,
o meno originali di brani a sfondo        meno romantica e familiare, più
natalizio, destinate a entrare nelle      commerciale e tecnologica.
case degli acquirenti - primi tra         Ciò non impedisce che, sia pure in
tutti, quelli americani - e a farsi       modo meno assiduo di un tempo,
spazio tra l’albero addobbato e il        siano tuttora numerosi gli artisti,
troneggiante tacchino.                    appartenenti ai più svariati am-
Dagli anni Cinquanta in poi (del          biti (da Laura Pausini a Andrea
secolo scorso, naturalmente), mi-
gliaia di album natalizi hanno in-        a Jonas Kaufmann, sul versante
vaso, così, il mercato: della gran        classico), incapaci di negarsi la
parte di essi resta traccia in qual-      gioia del disco di Natale. Spesso
                                     -    (ma non sempre) per una questio-
ria degli ex bambini di un tempo          ne di immagine e tradizione, più
                                     -
sici o virtuali - dell’usato. In que-     Artisticamente, si capisce, rara-
sto senso, eBay rappresenta una           mente troveremo il capolavoro a
miniera inesauribile, a patto di                                               -
voler consultare principalmente i         mas Album. I titoli ricorrenti, al
venditori stranieri.                      netto di qualche digressione non
L’Europa e l’Italia sarebbero ve-         obbligatoria (e qualche volta nep-
nute a ruota, con qualche decen-          pure premiata dal gradimento
nio di ritardo rispetto agli States,      del pubblico), sono più o meno
soprattutto sfruttando l’avvento          sempre gli stessi. Nel senso che la
del CD che, se da un lato ha con-         track list standard del disco di Na-
tribuito a rilanciare in nuova ve-        tale non può né deve prescindere
ste vari titoli storici, dall’altro ha    da evergreen di riferimento come
fornito un impulso verso nuove            “Jingle Bells”, “Silent night, holy
creazioni. Se non si fosse capito,        night”, “Have yourself a merry
stiamo parlando di un fenomeno            little Christmas, “Let it snow”
                                          eccetera eccetera. Cambiano le
vintage, non fosse altro che per il       voci, si capisce, e gli stili musicali
suo legarsi strettamente alle logi-       messi in campo: si va da arrangia-
                                          menti classici, con ripieno abbon-
(specie in vinile), che oggi vacilla-     dante d’archi e cori ammiccanti di
no, e da una considerazione del           sottofondo, a versioni più jazzate

                                         16
e ritmiche. L’importante, però, è         Ci sarebbe un altro dettaglio,
non nascondere mai lo standard            che dettaglio non è: le copertine.
alle orecchie dell’ascoltatore, il        Quelle dei dischi di Natale sono,
quale dal suo bravo Christmas             molto spesso, deliziose, specie
Album vuole ricavare una certa            quelle americane d’epoca.
aura rassicurante, e nessuna spe-         Ritrovarsi tra le mani la foto di
ciale trasgressione. Dopo di che,         Nat King Cole accanto al cami-
si capisce, la tinta la sceglie l’in-     no, di Ray Charles sulla slitta o
terprete, con personalità tale per        dei Beach Boys intorno all’albe-
cui “White Christmas” secondo
Nat King Cole, ad esempio, non            di certi vecchi dischi in vinile che
debba confondersi con Frank Si-           un prezzo, ammesso li scoviate in
natra. Ma è questione di voci,            qualche asta, ce l’hanno e talvolta
come si vede. E che voci!                 anche molto salato. La tentazio-
Per certi aspetti, il Christmas Al-       ne feticistica del possesso, però,
bum andrebbe inteso, in generale,         rimane grande.
come esercizio di stile, con l’inter-
prete chiamato a disegnare varia-         Tra i dischi più venduti degli ulti-
zioni intorno al tema natalizio;          mi venti o trent’anni si segnalano
ma non c’è dubbio che la forza            quelli di Michael Bublé e di Rod
del tema – sia esso “Jingle Bell”         Stewart, il primo più glamour, il
oppure “Santa Claus is coming             secondo decisamente più con-
to town” – resti più trascinante          sistente. Ma né l’uno né l’altro
rispetto agli esiti della rilettura.      hanno suscitato stupore e inte-
Il fatto che Elvis Presley, poi, ci       resse quanto l’uscita, nel 2009, di
aggiunga una pennellata di rock           “Christmas in the heart”, primo e
o Ray Charles di blues serve, gat-        unico album per le feste messo in
topardescamente, a cambiare tut-          piedi da Bob Dylan: prendetelo,
to perché non cambi nulla, ossia          se ci riuscite, perché un’altra oc-
non cambi la destinazione d’uso           casione per ascoltare un premio
di una musica pensata per fare            Nobel che canta “Winter won-
da sfondo sonoro al momento di            derland”, forse, non tornerà più.
festa. Che brani mettereste men-          Non sono pochi gli insospettabili
tre si prepara l’albero e si taglia il
panettone? Non certo “Jailhouse           carriera, dei Christmas Album.
                                          Nel senso che se Mariah Carey,

                                     17
Cristina D’Avena e Christian De (la zia di George), che di album ne
                                       avrebbe registrato almeno due, a
delle feste, questo non vale per distanza di cinquant’anni; o, an-
i Jethro Tull, per Johnny Cash
o per mr. James “Sex machine”                                          -
Brown.
Sia chiaro che, comunque, di cer- più avvolgente di quello che, tan-
ti titoli, ovvero di certi artisti, il to tempo dopo, avrebbe cantato
collezionista di titoli natalizi non
dovrà fare a meno. Il “Christmas americana, invece, ma inglese Ju-
Album” di Barbra Streisand, per lie Andrews, che, sulla scia della
                                     - fama planetaria ottenuta a suon
                                       di musical, dovette incidere vari
estimatori da più di mezzo seco- titoli natalizi, concedendosi par-
lo. Molti di più sono gli anni che tner del valore di André Previn.
sopportano splendidamente sulle Se parliamo di jazz, invece, siamo
spalle le antologie di Frank Sina- costretti a cominciare da Ella Fi-
tra e di Bing Crosby, veri archetipi tzgerald: “Ella wishes you a swin-
del genere natalizio. E poi, rima- ging Christmas” è del 1960 ed è
nendo nel novero dei più amati un disco strepitoso, con alcune
dal pubblico di tutto il mondo, perle vere e proprie: tipo “Have
ecco i già citati Nat “King” Cole yourself a merry little Christ-
e Elvis Presley, primo cantante mas” o “Santa Claus is coming
a inoculare i germi diabolici del to town”. A proposito di musica
rock and roll nel sano e rassicu- nera, imperdibili il doppio rila-
rante repertorio natalizio per fa- sciato dalla Motown, mitica eti-
miglie. Ci sono, poi, altri album,
molto americani, che rappresen- 1973, riunendo il meglio della
tano bene la portata e i contorni propria scuderia: dai Tempta-
di un fenomeno destinato a rima- tions a Stevie Wonder passando
nere per sempre - ma nei primi per i Jackson 5. Ci sono anche le
anni specialmente - di costume Supremes, nello stesso disco, pro-
prima ancora che strettamente tagoniste esclusive, però, anche di
musicale. Ci riferiamo ai dischi di un altro lavoro sulla cui copertina
varie icone dello spettacolo made la leggendaria Diana Ross com-
in USA, come Rosemary Clooney pare con tanto di cappellino e

                                    18
giubba da Santa Claus. Alla lista       un pizzico di colore latino; Hen-
dei cantori natalizi si iscrive pure    ry Mancini è un modello di stile,
Chet Baker, ma “Silent nights”          compassato e leggero.
non è titolo che lo rappresenti al      A chi non avesse voglia né tempo,
meglio, al di là dell’emozione ri-      però, di mettersi a collezionare
cavabile sempre dalle sue ballad.       compulsivamente cimeli del pas-
Sarebbe sterminato, ancora, l’e-        sato, consigliamo almeno i vari
lenco delle segnalazioni notevoli.      volumi della serie “A very spe-
Un capitolo a parte, per esempio,       cial Christmas”. Il primo, uscito
meriterebbero le orchestre: quella      nel 1987, esibisce un parterre da
sontuosa di Duke Ellington illu-        urlo: Eurythmics, Withney Hou-
mina il Natale di ritmi seducenti       ston, Bruce Springsteen, Sting,
con un’antologia in cui trovere-        Madfonna, U2, Bon Jovi, Ste-
te tutto ciò che occorra davvero        vie Nicks. Un gioiello di cd, con
per solennizzare, in musica, la         la più bella versione degli ultimi
festa più amata dell’anno; Herb         quarant’anni di “Have yourself
Alpert, ottanta milioni di dischi                                        -
venduti nel mondo, aggiunge al          ta dai Pretenders. Buon Natale,
tutto, con i suoi Tijuana Brass,        dunque, e buona musica!

                                   19
Un fumetto
   sotto l’albero
                    di Chiara Macor

Caro Babbo Natale,
diciamocelo pure: quest’anno è andato proprio male.
Tu lo sai, io non ho molti vizi per cui ho pensato che
questa volta potrei chiederti di essere un po’ più generoso
con i regali, sia per me, sia per tutti gli altri: ne abbiamo

Che cosa vorrei trovare sotto l’albero? Ti faccio come
sempre un elenco dettagliato.
Sai che amo leggere e che sono una fumettara accanita,
quindi hai solo l’imbarazzo della scelta.

Potresti portarmi, ad esempio,
dei fumetti a tema musicale…

                               20
La Buona Novella
                                        Edizioni gli ha voluto dedicare
Riconosciuto dallo stesso De An-
                                        un’antologia, usando duecen-
dré come uno dei suoi migliori
                                        tocinquanta illustrazioni ideate
album,                        appro-
                                        dall’autore proprio per le coper-
da nel mondo del fumetto gra-
zie alla sensibilità e all’inventiva
                                        per il volume lo stesso formato
di Paolo Castaldi, già autore del
                                        dei vecchi LP. Il volume, curato
graphic novel Diego Armando Ma-
                                        da Antonio Crepax, con una pre-
radona (Becco Giallo, 2019), un al-
                                        fazione di Giampiero Mughini, è
tro titolo “caldo”, vista la recente
                                        corredato da contributi e testimo-
scomparsa del grande campione.
                                        nianze di Francesco Tullio Altan,
Il fumetto, pubblicato da Feltri-
                                        Stefano Bollani, Maurizio Cassi-
nelli Comics, consta di centodo-
                                        nelli, Franco e Valentina Crepax,
dici tavole a colori che traggono
                                        Ricky Gianco, Paolo Fresu, Enri-
spunto dal testo (e dalla musica)
                                        co Rava, Giancarlo Soldi e Luca
di De André per dare vita alla
                                        Vicini.
narrazione dell’umanità di Gesù,
                                        A chiudere questa particolare
suddivisa in tanti capitoli corri-
                                        edizione un imperdibile graphic
spondenti alle tracce dell’album
                                        novel inedito del Maestro, colora-
del celebre cantautore.
                                        ta dallo Studio Crepax.
Crepax a 33 giri
Per ben dieci anni, Franco e Gui-         Oppure, che ne diresti

                                          d’artista?
                              -
gure più importanti nel panora- Come rubare un Magnus
                                   Fumettista, cantante e chitarri-
ha realizzato molte copertine di
dischi, attuando un’operazione pubblica per Oblomov Edizioni
che ha traghettato il disegna- il suo fumetto dedicato a Magnus
                                   dopo più di dieci anni dall’usci-
pubblicitario, prima di scalare il ta del primo capitolo dell’opera
successo nel campo del fumetto su Animals 1 (Coniglio Editore
attraverso l’immortale e iconica 2008). Ecco i presupposti narrati-

                                   21
vi: durante una mostra antologica alizzato in collaborazione con il
dedicata a Magnus, viene rubata CNR, si sviluppa in centododici
una tavola originale.             tavole a colori.
                                        Parle-moi d’amour.
                                   -
                                        Vite esemplari di grandi
soressa di storia dell’arte, si met-
                                        libertine
tono alla ricerca del ladro. In tal
modo si riesce a recuperare, in         Dopo Io sono Maria Callas, magi-
centoquaranta tavole a colori, il       strale ritratto della Divina, l’au-
percorso artistico e umano di uno       trice Vanna Vinci torna a raccon-
dei più importanti fumettisti degli     tare storie di donne pubblicando
anni ‘60 e ‘70, ideatore di Krimi-      per Feltrinelli Comics un graphic
nal, Satanik e Alan Ford, nonché        novel di 208 pagine a colori che
autore de “Lo Sconosciuto”              la vede intervistare alcune delle
( Mondadori, 2018).                     più chiacchierate libertine vissute
                                        a cavallo tra ‘800 e ‘900. Una pa-
La funzione del mondo.
Una storia di Vito Volterra             storiche di grande interesse, poste
In questo graphic novel edito da        spesso in secondo piano, che han-
Feltrinelli, lo sceneggiatore Ales-     no dovuto combattere a lungo
sandro Bilotta e il disegnatore         per riuscire ad ottenere la propria
Dario Grillotti narrano la vita di      indipendenza in un mondo co-
Vito Volterra (1860 - 1940), ma-        niugato al maschile.
tematico italiano che fu tra i do-
                                        Alfabeto Simenon
di giurare fedeltà al fascismo, nel     Lo scrittore Alberto Schiavone
1931, venendo privati della pro-        e il disegnatore Maurizio Laca-
pria cattedra.                          valla curano per Edizioni BD
Volterra è uno dei tanti perso-         un’antologia di racconti brevi
naggi della nostra storia assolu-       dedicata alla vita e alle opere del
tamente da riscoprire. Presidente
dell’Accademia dei Lincei e del         Simenon, autore di tantissimi ro-
primo Consiglio Nazionale delle         manzi noir e polizieschi, nonché
                                        padre del celebre commissario
                                        Maigret. Si tratta di una biogra-
e l’impegno sociale. Il volume, re-

                                       22
bianco e nero organizzata in vari         Tutta Mafalda
frammenti (ventisei: uno per ogni         Tra i tanti personaggi iconici che
lettera dell’alfabeto), ognuno dei        questo 2020 si è portato via, c’è
quali mostra al lettore un mo-            anche il grande Quino (all’ana-
                                 -        grafe Joaquín Salvador Lavado
naggio tratto da un romanzo, un           Tejón), fumettista argentino che,
luogo realmente abitato o ancora          tra le altre cose, ha inventato il
una suggestione suscitata dall’im-        personaggio della irriverente pic-
maginario narrativo inventato dal         cola Mafalda. Salani ha deciso
                                          di celebrare questo classico del
                                          fumetto ripubblicando le sue
  E perché non uno di                     storie in nuovissima e corposa
  questi grandi classici del              edizione.
  fumetto?
                                          Il Cofanetto dei Quaderni
Sandman Library                           Giapponesi di Igort
                                          Illustratore, editore, scrittore e
Panini Comics ha deciso di rende-         autore di musiche, e recentemen-
re felici gli appassionati di Sand-       te anche regista con il lungome-
man di tutta Italia racchiudendo          traggio tratto dal suo capolavoro
l’intera l’opera di Neil Gaiman           a fumetti 5 è il numero Perfetto, Igort
in un cofanetto che, oltre alla se-       (nome d’arte di Igor Tuveri) è
rie composta da settantacinque
numeri raccolti in dieci volumi,
contiene anche il prequel Sandman         panorama artistico italiano ed
Ouverture (disegnato da J.H. Wil-         internazionale. Primo autore oc-
liams III), due versioni della sto-       cidentale a pubblicare un manga
ria Cacciatori di sogni (illustrata da    nello stesso Giappone, Igort, at-
Yoshitaka Amano) e Notti eterne,          traverso i suoi Quaderni, raccon-
raccolta di storie brevi disegnata        ta le molteplici sfumature della
da autori di fama internazionale          cultura di un paese che ai suoi oc-
(tra i quali ricordiamo Milo Ma-          chi rappresenta un luogo del cuo-
nara, Miguelanxo Prado e Bill             re, conosciuto a fondo nel corso
Sienkiewicz).                             di lunghe permanenze.
                                          Se il primo dei suoi “Quader-

                                     23
Tokyo e sull’industria del Man-         Attraverso questa storia di fanta-
ga, il secondo volume è dedicato        sia, Zerocalcare riesce a delineare
al poeta Basho e all’esplorazione       il perverso mondo che si nascon-
della natura. Il terzo volume ap-       de dietro il business dei regali di
profondisce invece il discorso att-     Natale raccontando i terribili
traverso il racconto degli “autori      retroscena in cui sono costretti a
maledetti”, veri e propri precur-       lavorare i folletti nelle fabbriche e
sori del manga e dell’anime (San-       presentando le befane come an-
to Kyoden, Yoshitoshi, Maruo,           ziane rider che scioperano accan-
Seiu Ito e Yamamoto).                   to ai minatori sardi.
                                        Una storia edita da Bao Publi-
 Hai visto l’ultima di                  shing e condensata in sole ottanta
 Zerocalcare?                           pagine in bianco e nero e a colori
 Fai i dovuti scongiuri e               (curati da Alberto Madrigal) che
 non prendertela: è pur                 risulta davvero imperdibile per i
 sempre una metafora.                   fan dell’autore.

A Babbo morto                               Caro Babbo Natale, come avrai
È lutto nel meraviglioso mondo              notato, sono una lettrice ad ampio
delle feste: Babbo Natale, “ma-             raggio. Mi andrebbe bene ricevere
gnate dei giocattoli e padrone
                                            anche solo un titolo di quelli sopra
della Klauss Inc.” si è spento nel
“Policlinico di Rovaniemi (Circo-           elencati; ma, se me li portassi tutti,
lo Polare Artico)” dove era rico-           sarei ancora più contenta.
verato per una frattura al femore.          E non dimenticarti il regalo a
Alla scomparsa di Babbo Natale              piacere (purché non sia la solita
segue una crisi economica, la cui
descrizione riesce a proiettare
                                   -
zione, divenendo una realistica             P.S.: …ti lascio, come sempre,
denuncia sociale e culturale, rac-          latte e biscotti vicino al camino.
contando la storia dell’Italia a ca-        Stavolta, per piacere, non toccare i
                                            liquori di papà.
del nuovo secolo.

                                       24
Georg Friedrich Händel

                  Cosa ascoltare
                  sotto l’albero
       Decalogo per una Hausmusik in tempo di pandemia
                            di Lorenzo Pone

N
             on v’è Natale senza il      un’ora di piacere musicale in tempo
             Messiah di Händel, o        natalizio, ora più che mai sarà ne-
             senza                 di    cessario ricorrere all’ascolto privato,
             Ciaikovskij, senza una      domestico, quel che Glenn Gould
grande esecuzione dal vivo dell’ Ora-    aveva pioneristicamente indicata
torio di Natale di Bach o dell’omoni-    come la Hausmusik del futuro.
mo Concerto di Corelli. Quest’anno,      Ogni stagione ha la sua musica, così
tuttavia, le cose dovranno andare        come ha i suoi cibi e i suoi colori.
diversamente e se si vorrà regalarsi     A Natale, il blu sta per l’inchiostro

                                    25
denso del cielo notturno di dicem-          distinzione tra sommo bene e som-
bre, l’oro e l’argento per le stelle che    mo male? Ciaikovskij cavò da que-
occhieggiano nitide, il verde per gli       ste suggestioni un capolavoro tra il
abeti, il bianco per la neve, il rosso      gotico e il fatato e la sua tavolozza
per il calore domestico e l’accoglien-      orchestrale passò direttamente nelle
za. E non si veda in questo uno sdi-        mani dei compositori di musica da
linquimento buonista, né mero con-
sumismo nel tripudio gastronomico:          sue musiche per Mamma, ho perso l’ae-
anche il meno abbiente degli uomini         reo diretto nel 1990 da Chris Colum-
ha la possibilità di portare a casa un      bus, tornano a tintinnare le celeste,
bel pezzo di baccalà o un’incartata                                              -
di capitoni e fare Natale.                  zioni leggere, giocose, bizzarre, lad-
Così, Natale ha le sue musiche, da          dove clarinetti bassi, controfagotti e
ascoltare mentre si addobba l’albero,       corni si occupano della parte oscura,
o si allestisce il presepio, o mentre
fervono i preparativi della cena e si                                           -
attende l’arrivo degli ospiti. L’inizia-    te notte storica del paganesimo. Te-
tore, non c’è dubbio, del moderno           nebre luminose e quanto mai ricche
linguaggio musicale natalizio è stato       di magia. Se Mamma, ho perso l’aereo
                                            è da “riascoltare” più che da rive-
serie di mezzi orchestrali, di golo-        dere, la stessa tavolozza Williams la
                                            reimpiega, e non a caso, nelle fanta-
siano essi un incantevole tintinnare        smagoriche musiche per Harry Potter.
di celesta, un coro a bocca chiusa
                                            Chris Columbus nel 2001 e Alfonso
orchestrale o momenti di oscurità           Cuaròn nel 2004 in particolare, si
                                      -     giovano di una partitura colorata e
menti più cavernosi e camaleontici.         ricca di trovate, con l’immancabile
E non è, forse, la notte di Natale          celesta, ma anche il clavicembalo e
qualcosa anche di oscuro, di magi-          gli interventi corali: non ha diretta
co?, una notte in cui l’immaginario         attinenza col Natale, ma cosa impor-
collettivo si è per secoli nutrito di       ta? È musica che evoca il magico e
spettri e potenze malvagie, fantasmi        l’oscuro, il blu e l’irrazionale, restan-
del passato, del presente e del futuro,     do luminosa, producendo incanto e
di troll, di Krampus, befane generose e
streghe cattive, esseri sovrannaturali                                       -
d’ogni specie che, per il fatto stesso      taminata nella scelta dei linguag-
                                      -     gi. Restando in tema di musica da
te rispondono all’umana criterio di

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rebbero un attento recupero sia da
d’animazione del 2004 di Robert            parte delle sale da concerto sia, ed
Zemeckis, The Polar Express, capo-         è senz’altro più facile grazie al mare
                                           magnum degli ascolti sul web, da par-
animato di qualità impressionista e        te dei singoli ascoltatori. Si provi a
musicale. La partitura, composta e         metter su, mentre si addobba l’albe-
diretta da Alan Silvestri (n. 1950),       ro, la cesellata esecuzione – presen-
reinventa con freschezza l’arma-           te in rete – di Sir Neville Marriner
mentario di Ciaikovskij e Williams,        alla testa dell’Academy of St. Mar-
con passaggi accordali di carattere        tin-in-the-Fields dei Two English
modale, legati in tal senso alla tra-      Idylls di George Butterworth, del
dizione anglo-americana, anch’essa         1911, e ci si sentirà trasportati nel-
tutta da riscoprire, dei songs e dei       la campagna inglese, un mondo di
carols. Silvestri la reimpiega, assieme    colline dai pendii dolci, tondeggian-
a frammenti di concerto solistico e        ti, ricoperti d’un verde ondoso: con

bianca, evidenziando così il legame        un mondo di canti popolari restitu-
tra la tradizione britannica del ma-       iti da un’orchestrazione trasparente,

dei carols.                                ed equilibrata per un compositore
Che i territori anglofoni possiedano       che non ebbe modo d’arrivare a ma-
un’eredità ricchissima di canto cora-      turità. Le stesse notevoli proprietà
le non è certo scoperta recente.           “decontaminanti” le si ritrovano in
Chi conosce, tuttavia, i pastoralisti      Ernest Farrar (1885 – 1918) e nelle
inglesi di primo Novecento, com-           sue English Pastoral Impressions. Le si
positori come George Butterworth,          ascolti in rete nell’esecuzione di Ala-
Ernest Farrar, Gerald Finzi? Nomi          sdair Mitchell alla direzione della
più noti di questo gruppo che animò        Philarmonia Orchestra: pochi tratti
il modernismo londinese tra ini-           dell’orchestra, un’orchestra legge-
zio secolo, Prima e Seconda Guer-          ra, aereiforme, con un uso gustoso
ra Mondiale, suoneranno quelli di
Raplh Vaughan Williams e Gustav            Quello che colpisce nella musica di
Holst. Nondimeno, i lavori di auto-        questi due artisti scomparsi così pre-
ri come Butterworth (1885 – 1916),         maturamente, oltre a un certo che di
che morì a 24 anni durante una             dolcemente malinconico – che forse
battaglia in Francia, Farrar, che          è inevitabile proiettarvi, conoscendo
con Butterworth condivise lo stesso        la storia – è l’uso espressivo dei pro-
amaro destino, e Finzi, il quale con-      cedimenti modali e delle tinte grasse
dusse una vita assai ritirata, merite-                                           -

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bilmente i colori pastorali del Natale     temporaneo Ernest John Moeran, i
balzano in primo piano, insieme al         quali adottarono un linguaggio ar-
gusto per il lato più notturno, più        monicamente più avanzato e conta-
dark, più gotico che questo perio-         minato, una visione neoclassica che
do dell’anno assume, a cominciare          mostrasse la derivazione dai padri
dall’autunno, in terre di fantasmi, di     elisabettiani della musica anglofona,
                                           Dowland, Byrd, Gibbons, nella cui
La musica di Gerald Finzi (1901 –          produzione la dimensione oscura
1956) predilige gli archi. Anche qui
si ritrovano le forme brevi e minia-       vena lirica che ha del conturbante.
turiste già care a Butterworth e a         Perfetti per il Natale sono i            -
Farrar, quello stesso tono elegiaco,       der di Brahms, ambedue le raccolte
                                           dell’ op. 52 e dell’ op. 65 scritti tra il
                                           1868 e il 1874, brani corali in forma
L’ Eclogue op. 10 per pianoforte e or-     di valzer, carezzevoli, avvolgenti,
chestra d’archi si rifà a Bach, restan-    d’un colore tipicamente brahmsia-
do decisamente inglese per la qualità      no. Alcuni brani sono interamente
della melodia.                             condotti dalle quattro parti del coro,
La scrittura pianistica vi appare spo-     eseguibili in pieno gusto Hausmusik
glia d’ogni esibizionismo, in un dia-      anche da un quartetto vocale, altri
logo con l’orchestra che è di natura       oppongono una voce alle altre due o
più timbrica che dialettica. Peter         tre, altri ancora sono scritti per due
Donhoe al pianoforte, con la Nor-          parti sole o per voce solista, il tut-
thern Sinfonia diretta da Howard           to sorretto dal pianoforte a quattro
                                           mani. In particolare l’ op. 65, ancor
fruibile in rete, in cui il passo epico
e corale di alcuni episodi è tagliato      serie precedente, risulta seducente
e dipinto con un equilibrio mirabi-        per la sua qualità danzante e il ca-
le tra solista e orchestra: il pianista    lore della melodia, in ogni caso en-
fa derivare il suono dello strumento       trambe godibilissime nell’incisione
dal colore degli archi, in un brano        Brilliant del 2003, con il Chamber
breve, di un intimismo dolente e al        Choir of Europe diretto da Nicol
tempo stesso dolcissimo. La musica         Matt e accompagnato al pianoforte
dei pastoralisti inglesi ha la capaci-     da Friederike Haug e Jürgen Meier.
tà di fermare il tempo, caratteristica     Spirituali, trasparenti e al tempo
condivisa sia da compositori ancora        stesso carichi di rimandi religiosi,
legati al mondo impressionista e ot-       i Quatre motets pour le temps de Noel di
tocentesco come Farrar e Butterwor-        Francis Poulenc, sono brani geniali
th, sia da artisti come Finzi o il con-    scritti agli inizi degli anni ’50, dove

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a un castigato senso dell’orizzontali-     Maria de’ Liguori a suo tempo re-
tà contrappuntistica, a una scrittura      cuperato dalla grande Pina Cipriani
emanante mistica severità, il com-         e, forse l’opera più bella, la cantata
                                                , solare divertimento dal testo
bizzarra: cadenze quasi mozartiane         salace di Giulio Cesare Rubino.
si sovrappongono a sensuali accor-         Impreziosiscono il disco, dedicato
di di nona. Luce e chiarezza medi-         interamente ad autori di area napo-
terranea determinano il carattere          letana tra Sei e Settecento, le sonate
dell’opera, rapidi cambi d’atmosfera       strumentali per archi e continuo di
suggeriscono una spiritualità turgi-       Angelo Ragazzi e Nicola Matteis.
da, appassionata e ricca di erotismo,                                           -
impregnata di gioia e di mistero, di       gione per la quale sia il timbro dei
uno stupore infantile – quello che                                              -
alcuni adulti fortunati sanno ancora       zione della festosità e della specia-
provare a Natale – e ancora di fervo-
re e umiltà. Ascetismo e sensualità        sono le tinte delle cornamuse, delle
si mostrano insieme, complementa-          zampogne, delle ciaramelle che evo-
ri: da ascoltare nell’interpretazione      cano irreali e quasi spaventose visio-
impeccabile di Harry Christophers          ni di zampognari, austeri, accigliati,
alla guida di The Sixteens, per la         burberi, in giro per i mercati a pochi
Virgin Classics tedesca nel 1992-93.       giorni dalla Vigilia, tra freddo in-
E se si è alla ricerca di un Natale me-    tenso, grida di venditori, immense
diterraneo, quel gioioso susseguirsi       barocche parate di leccornie, fumi
di giornate soleggiate e freddissime,      da bracieri e guazza di bucce, puli-
trasparenti come un cristallo, dove        tura del pesce, ressa chiassosa e paz-
un’aria cruda e vibrante si accompa-       zamente allegra.
gna alla luce e al mare, sarà impaga-      Grande amico di Brahms, Antonin
bile riascoltare la voce di Marco Be-
asley insieme all’ensemble diretto al      come la Gran Bretagna è terra di
clavicembalo da Guido Morini nel                                                 -
pregevole album della Cyprès Il Set-       besco si incontrano, dove incanto e
tecento Napoletano. Le cantate di Giu-     terrore vanno insieme, dove l’oscuri-
seppe Porsile, Alessandro Scarlatti        tà della tenebra è contigua al brillio
e il gustosissimo falso storico dello      delle luci fatate.               , am-
stesso Guido Morini, l’Arfeo annam-        bedue le serie, op. 46 e op. 72 scritte
murato, “faranno Natale” quanto il         tra il 1878 e il 1886, espongono una
baccalà, i broccoli di foglia e il ca-     rutilante ricchezza di motivi gioio-
pitone. Nel disco anche l’immanca-         si, danzanti e di carattere esaltante,
bile Quando nascette ninno di Alfonso      rustico e franco, unitamente ad at-

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John Williams

mosfere incantate specialmente nel-
                                  -         Charles Gounod (1818 – 1893).
chestrazione suggerisce qualcosa di         In quattro movimenti, questo lavoro
gotico e notturno: Rafael Kubelik,          sviluppa il linguaggio presente nelle
senza discussione, con la Sympho-           due Sinfonie per grande orchestra di
nie Orchester des Bayerischen Run-          Gounod, vero omaggio all’eleganza
                                            classica della scrittura mozartiana.
                                            L’inventiva melodica e la sensibi-
perfetta per l’addobbo dell’albero la                                           -
Serenata op. 44 in re minore per dieci      nata sono evidenti particolarmente
                                       -    nel movimento lento. Tra serietà e
trabbasso composta nel 1878, poco           umorismo, questo gioiello di spirito
prima delle Danze slave. I Fiati di Par-    riesce a creare un’atmosfera piace-
ma diretti da Claudio Paradiso, ne          volmente festosa, con l’uso melodi-
danno una versione ricca di fascino,
resa interessante da un suono mor-
bido, panciuto, sempre bello, sempre        uscita nel 1992 per la Koch, con gli
                                       -    elementi della Sinfonia Orchestra
no”. Autentica chicca da ascoltare          of Chicago diretta da Barry Fald-
in casa al caldo, da soli o in compa-
gnia, la deliziosa Petite Symphonie pour    Debussy. Impossibile non menzio-
instruments à vents, composizione del       nare il meraviglioso e poco eseguito

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Quartetto n. 1 in la maggiore per archi                                              -
di Alexander Borodin composizione             date ai timbri pastorali delle ance e
primaticcia, de1 1874 nell’interpre-          dei registri più pastosi, unitamente a
tazione ripubblicata dalla Chandos            composizioni di Charles Tournemi-
per la collana Chandos Historical,            re, Olivier Messiaen, Charles Widor
del Quartetto Borodin. Il terzo mo-           e César Franck. E se si desidera una
vimento fa mostra di una scrittura            musica che prepari all’emozione di
audacissima, nonostante i dichiarati          ricevere in casa, alla sera della Vigi-
modelli siano Beethoven e Meldels-            lia, bambini, amici storici, familiari
sohn, con gli archi impegnati in un           e persone care, non c’è che da optare
lungo passaggio di armonici, anche            per Namouna di Edouard Lalo, aereo
pizzicati, che creano un’atmosfera            e leggero balletto, pieno di musica,
irreale e sospesa, quasi fossero sona-        la cui partitura era oggetto dell’am-
gli, campanelli di slitta in una ma-          mirazione incondizionata di Debus-
gica notte di neve russa. Per conclu-         sy. Scritto nel 1882, fu un lavoro che
dere restando in Francia, un grande           alla sua prima creò scandalo una
brano di musica da camera e un al-            scrittura di felice chiarezza latina in
bum organistico, il primo, in verità,         una Francia all’epoca intransigente
adattissimo ai giorni che precedono           wagneriana con decenni di anti-
la magia natalizia: colori autunnali,         cipo su Parade di Satie e
perfetti per l’attesa, per il “presenti-      Printemps, che ad oggi risulta ideale
mento” del Natale che si avvicina,            contrappunto a quei frenetici atti-
ma anche festosità, umorismo, gra-            mi in cui fervono i preparativi nelle
zia e ironia nel Settimino op. 65 in mi       case illuminate. Esecuzione di rife-
bemolle maggiore per tromba, quartet-         rimento, quella pubblicata da Valois
to d’archi, pianoforte e contrabbasso         nel 1992 con David Robertson alla
di Camille Saint-Saëns, lavoro del            guida dell’Orchestre Philarmoni-
1881, in una storica incisione RCA            que de Montecarlo. E sperando che
con André Previn (!) al pianoforte.           questa musica colorata, rutilante e al
Lo stesso Saint-Saëns, peraltro auto-         tempo stesso aristocratica e semplice
re di un Oratorio di Natale, lo si ritrova    possa trasportare coloro che vorran-
alla sua op. 7                                no ascoltarla al tempo di un elegante
dell’organista Helga Schauerte in-            ricevimento della Belle Époque, non
titolato Weihnacht in Paris – Toccatas        resta che augurare schöne Weihnachten
& Noëls de la Belle Époque, pubblicato                  , e che il 2021 ci lasci anco-
dalla Syrius. Nel disco le Rhapsodies         ra la libertà di sognare con la Hau-
Bretonnes op. 7 dedicate a Gabriel            smusik del futuro, ma altresì e soprat-
Fauré e composte nel 1891-92 per
organo o harmonium, tripudio di               gli auditorium, le sale da concerto.

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