Speciale - a Leopoldo amico, collega anno XVI tredicesima raccolta(4 ottobre 2019)

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speciale

                           anno XVI
tredicesima raccolta(4 ottobre 2019)

                 a Leopoldo
               amico, collega
Un sabato Gesù era entrato in casa
di uno dei capi dei farisei per pranzare
e la gente stava a osservarlo.
Vedendo come gli invitati sceglievano i primi posti,
Gesù disse loro una parabola.
«Quando sei invitato a nozze da qualcuno,
non metterti al primo posto,
perché non ci sia un altro invitato più ragguardevole di te
e colui che ha invitato te e lui venga a dirti:
“Cedigli il posto!”.
Allora dovrai con vergogna occupare l’ultimo posto.
Invece quando sei invitato,
va’ a metterti all’ultimo posto,
perché venendo colui che ti ha invitato ti dica:
“Amico, passa più avanti”.
Allora ne avrai onore davanti a tutti i commensali.
Perché chiunque si esalta sarà umiliato
e chi si umilia sarà esaltato».
(Vangelo, Lc 14, 1.7-11)

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da un’idea di Antonio Corona                                  il commento-raccolta di opinioni e punti di vista
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“Ricordi”
                                                                                   Ricordi…
                                                                     Frammenti di vita.
                                                              Mosaico di storie vissute,
                                               incrociate, rincorse, smarrite, ritrovate.
                                                                           Raccontate.
                                                                      Come d’incanto,
                                                          le immagini prendono forma,
                                                       lentamente, quasi ad animarsi…
                                                                                … ricordi…
                               Un affettuoso ringraziamento agli amici e colleghi che,
                                         recando ciascuno in dote il proprio sassolino,
                                          hanno contribuito a questo piccolo prodigio.
                                                                                   il commento
                                                                                       (An.Cor.)

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“Leo”

I   l tempo di un sospiro e ha preso per
    sempre commiato.
    Con discrezione, cifra indelebile del suo
vivere, come altrettanto lo sono stati la
mitezza, il garbo, l’eleganza nel porsi,
                                                              Averlo a fianco, parava quantomeno
                                                       dall’offesa di velenose quanto vili lame
                                                       erroneamente ritenute amiche o sorelle.
                                                              Religioso, di un credo sincero.
                                                              Né fariseo, né santo.
l’ascolto dell’altro.                                         Uomo, semplicemente.
       Beninteso, da non fraintendere con la                  Nei successi, non importa se avari di
remissività, ché idee e convincimenti li               fasti.
sosteneva anzi con passione e determinazione,                 Nelle sconfitte, comunque intrise di
puntualmente declinate in competenza e                 onore e dignità.
compostezza.                                                  Uomo, semplicemente, con le sue
       Mai, infatti, una parola fuori posto.           fragilità, debolezze, al cui cospetto non ha
       Mai, infatti, una caduta di stile.              peraltro chinato il capo, non si è perso
       Classe ‘55, il 31 luglio ne avrebbe             d’animo, non è arretrato di un solo millimetro.
compiuti sessantaquattro.                                     Ha lottato, ha combattuto.
       Napoletano, orgoglioso di esserlo.                     Come contro i malanni che, per lungo
       Carano, il maniero dove, attorno gli            tempo, lo hanno invano insidiato e insolentito.
affetti più cari, era uso ritornare per                       Sorpreso infine nel sonno al quale, le
concedersi una pausa di ristoro.                       difese assopite, si era serenamente
       Carano, la magione che ha in fine               abbandonato al termine di una serata trascorsa
accolto l’ultimo anelito della sua esistenza.          in letizia.
       Leopoldo Falco di Carano di Sessa                      Un colpo solo, ben assestato, maligno e
Aurunca.                                               assassino.
       Sa d’altri tempi, di torri merlate, teste              Un colpo solo, ad arrestargli il cuore, a
coronate, dame velate, tornei, duelli, spade,          carpirgli il respiro.
lance, scudieri, paggi, menestrelli.
       Epoche di cavalieri senza macchia e             Sul calendario, 28 luglio 2019.
senza tema, celate dischiuse ad adornare lo                  Una domenica.
sguardo franco.                                                                                  il commento
       Indimenticabile il suo, specie quando                                                         (An.Cor.)
incorniciato in quegli occhi sgranati.
       Correttezza, lealtà, principî non
negoziabili.

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da un’idea di Antonio Corona                                 il commento-raccolta di opinioni e punti di vista
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il commento(An.Cor.)                  “Ricordi”                             pag.     3
                      il commento(An.Cor.)                  “Leo”                                 pag.     5
                      I colleghi del “XXIII viceprefetti”                                        pag.     7
                      Liliana Baccari                        prefetto                            pag.     7
                      Alessandra Camporota                   prefetto                            pag.     8
                      Concetta Caruso                        viceprefetto                        pag.    10
                      Angelo Ciuni                           prefetto                            pag.    11
                      Antonio Corona                         prefetto                            pag.    12
                      Roberta Dal Prato                      viceprefetto                        pag.    13
                      Alessandra de Notaristefani
                      di Vastogirardi                        viceprefetto                        pag.    14
                      Giuseppe Forlani                       prefetto                            pag.    14
                      Antonio Giannelli                      viceprefetto                        pag.    16
                      Maurizio Guaitoli                      viceprefetto                        pag.    16
                      Carlo Mosca                            consigliere di Stato                pag.    17
                      Graziella Patrizi                      prefetto                            pag.    18
                      Ignazio Portelli                       prefetto                            pag.    19
                      Grazia Rutoli                          viceprefetto                        pag.    20
                      Mariano Scapolatello                   viceprefetto aggiunto               pag.    21
                      Michela Signorini                      viceprefetto                        pag.    22
                      Marco Valentini                        prefetto                            pag.    23
                      Appendice
                      Una vita come: My way                                                      pag. 26
                      Una vita chi: Leopoldo Falco                                               pag. 27

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da un’idea di Antonio Corona                                il commento-raccolta di opinioni e punti di vista
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I colleghi del
                                                                                   “XXXIII viceprefetti”

D         esideriamo ricordare il Prefetto
          Leopoldo Falco che, purtroppo,
          abbiamo avuto modo di conoscere
solo per pochissimo tempo, abbastanza, però,
per riconoscerne la professionalità, la
                                                        chiunque gli fosse vicino, pronta a
                                                        intercettarne i bisogni e a valorizzarne le
                                                        potenzialità.
                                                              Nel corso delle esequie è stata riportata
                                                        una frase, scritta in uno dei suoi libri, che ci
sensibilità, la profondità di pensiero.                 piace ricordare: “La peggior cosa che
      Come direttore del Centro Alti Studi del          possiamo fare al nostro prossimo è quella di
Ministero dell’Interno, si era reso promotore           togliergli la speranza”.
della organizzazione di Tavole rotonde al fine                Ecco, il valore più grande che ci ha
di approfondire specifiche tematiche e                  trasmesso, oltre a quello di svolgere il ruolo di
stimolare una importantissima attività di               funzionario dello Stato con competenza,
confronto tra colleghi di esperienza e noi              impegno, serietà e dedizione, è di mantenere
corsisti, creando momenti di forte sinergia ed          sempre un atteggiamento aperto e fiducioso,
empatia.                                                con la consapevolezza che le situazioni
      Il ricordo più presente del Prefetto,             problematiche, pure le più complesse,
tuttavia, è come persona con una carica di              possano evolversi positivamente.
umanità e una signorilità che trapelava nei                   A noi, il compito di ricordarlo e di fare
modi e nel carattere davvero fuori dal                  tesoro dei suoi scritti e delle sue riflessioni,
comune.                                                 anche confidate ai nostri colleghi, sul ruolo
      Il sentimento è quello di avere perso             della carriera prefettizia e dei cambiamenti
una figura “paterna”, attenta alle esigenze di          che siamo chiamati ad affrontare.

                                                                                           Liliana Baccari

C
         aro Leopoldo,                                         Ognuno era veramente importante ai
         sono passati quasi quarant’anni da             tuoi occhi.
         quando ci siamo conosciuti e tutto                    Sapevi ascoltare, capire, consigliare e se
questo tempo trascorso, in cui ho dato sempre           del caso rasserenare.
per scontata la tua presenza, adesso mi sembra                 C’era sempre tempo... avevi sempre
un dono, durato anche troppo poco.                      tempo per tutti.
       Anche con tanti amici della nostra                      La cosa bella, perché ormai sempre più
amata e mai abbandonata terra d’origine,                rara, è che per te era sempre tempo ben speso.
giovanissimi, abbiamo iniziato insieme quel                    Hai compiuto delle scelte di vita che un
percorso professionale a cui hai dato tutto te          tempo mi apparivano strane e distanti ma che
stesso e che, a tratti, abbiamo condiviso.              poi, col tempo, in un percorso del tutto
       Ma anche se fisicamente lontani, tu              personale, certamente lento ma, ritengo, mai
c’eri, tu c’eri sempre, sapevo di poter contare         tardivo,      ho        apprezzato      davvero,
sempre su di te, su di te che senza sforzo              comprendendone la bellezza, l’importanza, la
alcuno regalavi a tutti il tuo sentirti prossimo.       grandezza.
       “Ama il prossimo tuo come te stesso”.                   E ho capito anche che tu eri già avanti,
       Ma tu, Leopoldo, travalicavi persino             un bel pezzo avanti a me nel dare il giusto
questo fondamentale Comandamento, amando                senso alla vita, nel costruire quel grande
il tuo prossimo finanche più di te stesso.              patrimonio di umanità e spiritualità che sapevi
       O almeno, credimi, questa è la                   profondere in così larga misura e senza
sensazione che ne ricevevo.                             risparmio.

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Ti ho ammirato, Leopoldo, ti ho                  circondavano, facendoci sentire a nostra volta
ammirato anche per la tua dignità di uomo…             più vicini e più uniti.
in ogni contesto.                                             Hai lasciato tanto di te, ci hai lasciato
      Ho capito, anche attraverso te, che cosa         tanto di te, generoso come sei.
significhi “avere un alto senso dello Stato”.                 Sei venuto a trovarmi al mio ritorno a
      Una frase, un’espressione che mi faceva          Roma.
stupidamente sorridere quando, giovane e                      Chissà…, forse un ultimo saluto, chi
inesperta, la ritrovavo scritta nei rapporti           poteva immaginare ciò che di lì a poco
informativi (ormai preistoria!) di qualche             sarebbe successo!
collega più navigato.                                         Ma grande, anzi immensa, oggi è la
      Ho sempre ammirato il tuo entusiasmo e           felicità che provo per averti finalmente potuto
la determinazione che mettevi in ogni attività         dire, con spontaneo slancio, all’atto del
che     intraprendevi       fuori  e     dentro        commiato, “Leopoldo ti voglio bene”.
l’Amministrazione.                                            E tu, di rimando, fermandoti un po’
      Hai sempre creduto fortemente e                  oltre la soglia, girandoti verso di me
profondamente nella possibilità di migliorare,         rispondevi “ANCH’IO”.
sempre, e di far migliorare.                                  Ecco, quell’”anch’io” lo porterò nel mio
      La superficialità non era un sostantivo          cuore per sempre.
che potesse rientrare nel tuo vocabolario.                    Un po’ come il forte, silenzioso e
      Ho sempre ammirato la tua sensibilità,           prolungato abbraccio di mia madre poco
la tua delicatezza, ma al tempo stesso la tua          prima che salisse in Cielo.
fermezza e la tua grande forza d’animo nel                    Credo proprio che come tutti i veri
superare le avversità che la vita                      “buoni” di questa terra il Signore non vedesse
inesorabilmente ci pone di fronte.                     l’ora di averti con Sé, quale strumento
      Tenere la barra dritta, questo è ciò che         prezioso, insieme a tutti gli altri, per poter
conta, sempre e dovunque.                              continuare, ancor più e ancor meglio di prima,
      Ci sono valori non barattabili, per i            a renderci partecipi di quel progetto di Amore
quali vale anche la pena vanamente soffrire,           che anche grazie a te e al tuo esemplare stile
tormentarsi, sentirsi soli.                            di vita abbiamo assaporato.
      E quei valori li hai portati con te                     E questo addolcisce, sebbene solo un
ovunque e tutti te ne hanno dato                       po’, caro Leopoldo, il grande dispiacere per la
testimonianza.                                         tua improvvisa e precoce scomparsa.
      Insomma, Leopoldo, più che un collega                   Ti hanno definito un “galantuomo” e un
e un amico sei stato un fratello, il fratello di       “galantuomo delle Istituzioni”.
tanti e quella strana, ma palpabile magia che                 Ecco, penso che questa sia la migliore
sapevi creare intorno a te, come una scia si           sintesi con cui, pensandoti, non ti lasceremo
riversava su di noi, su tutti coloro che ti            andar via dai nostri più cari ricordi.
                                                              Ciao.

                                                                                 Alessandra Camporota

C
        arissimo Leopoldo,                             particolarmente care: non dovrebbe essere
        oggi è la classica Domenica del                così, non è naturale che un Prefetto, uomo o
        Prefetto,      come       la       avevi       donna che sia, stia da solo, lontano dai suoi
magistralmente definita in una di quelle Tue           affetti, soprattutto la domenica, giorno da
folgoranti istantanee di vita vissuta alle quali       dedicare alla famiglia.
ci avevi abituati.                                            Sono nel Palazzo del Governo di
      Ricordo le Tue osservazioni quando               Rimini, in questa domenica agostana,
parlavamo di quelle Tue pagine che mi erano            eccezionalmente con la mia famiglia venuta a
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da un’idea di Antonio Corona                                 il commento-raccolta di opinioni e punti di vista
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tenermi compagnia, ma ho passato tanti giorni           frammenti della Tua vita venivano fuori nei
di festa nei quali, come Te a Trapani, mi sono          nostri colloqui, così come le fotografie che Ti
aggirata in questa prefettura oppure ho                 ritraevano con i Tuoi figli mi facevano
passeggiato per il centro storico, a piedi o in         immaginare come potessi essere in famiglia:
bicicletta, da sola con i miei pensieri.                dolce e deciso, paterno e autorevole.
       Quando sono arrivata a Rimini, un anno                  Di recente ho avuto modo di esprimere
fa, nei miei saluti iniziali pieni di speranza ed       il mio apprezzamento a un colonnello
entusiasmo ho ripreso quella poesia di Nazim            dell’Esercito che presta servizio nella mia
Hikmet che Tu citasti all’inizio di quel                città sottolineando, in particolare, tra le sue
piccolo testo intitolato Crederci, un altro             doti, proprio quella della dolcezza.
regalo prezioso che ci hai lasciato.                           È una qualità che ho riconosciuto in
       “Il più bello dei mari è quello che non          molti uomini a me vicini e che quando ero
navigammo.                                              ragazza sarebbe stata difficilmente attribuibile
       Il più bello dei nostri figli non è ancora       ai miei coetanei, considerata quasi un’offesa;
cresciuto.                                              probabilmente è stato Antonello Venditti a
       I più belli dei nostri giorni                    legittimarla, con la sua Dolce Enrico.
       non li abbiamo ancora vissuti.                          Oggi la Tua mancanza, caro, dolce,
       E quello che vorrei dirti di più bello           coraggioso Leopoldo, è forte.
       non te l’ho ancora detto.”.                             La consapevolezza di non trovarTi più
       Se penso a mia madre, ormai molto                al Viminale, ma soprattutto alla nostra Scuola,
anziana, e alla sua dolcezza nei miei anni              per la quale sognavi e stavi perseguendo con
giovanili, mi viene in mente quella splendida           tenacia una nuova indispensabile e ineludibile
descrizione del sorriso di Tua madre,                   rinascita, la certezza di non poterTi salutare al
contenuta in un altro Tuo bellissimo brano.             telefono o su WhatsApp, mi sembrano
       Nel periodo in cui andavo in Calabria,           inaccettabili, insopportabili.
come componente di una Commissione                             Ho qui vicino a me i Tuoi libri.
straordinaria, avevo con me in treno e poi sul                 Vivissimo è il ricordo di quella giornata
comodino dell’albergo il Tuo libro Ricordi di           alla Biblioteca Angelica con tanti amici e
un Prefetto, con le acute e illuminanti                 dell’affetto con il quale, insieme a Marco, ci
riflessioni sui diversi incarichi che hai               hai accolto dimostrando ancora una volta, nel
ricoperto in realtà complesse, dalle quali              condividere le vostre coraggiose proposte, la
traevo energia e coraggio.                              Tua salda fiducia nel futuro del nostro
       Tutte le volte che venivo al Ministero il        Ministero e la Tua appassionata dedizione al
terzo piano era un passaggio indispensabile             bene della nostra Amministrazione, al bene
per salutarTi, avere un consiglio, rasserenarmi         del nostro Paese.
e condividere quella Tua tensione al bene                      Sei stato un grande Italiano, un grande
comune, quella passione civile travolgente che          Uomo.
Ti rendevano unico e prezioso amico.                           Sarai il nostro faro, la nostra guida, il
       Carissimo Leopoldo, ho condiviso con             nostro luminoso esempio.
tanti colleghi e amici questo legame così                      Addio, carissimo Leopoldo.
speciale che sapevi creare, perché in verità eri               Pensando a Te mi tornano in mente le
Tu a essere speciale e a illuminare le nostre           parole dedicate a mio padre.
vite, riuscendo a farci sentire parte di un                    “Ci siamo lasciati senza dirci per dove
percorso più alto al quale eravamo chiamati,            ma con la speranza che, in qualche luogo, in
ognuno secondo le sue capacità, ma tutti con            una dimensione mai vissuta prima, torneremo
grande dignità.                                         ad abbracciarci.”.
       Non ho potuto frequentarTi, purtroppo,                  Crederci, appunto.
al di fuori dell’ambiente di lavoro, anche se

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da un’idea di Antonio Corona                                  il commento-raccolta di opinioni e punti di vista
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Concetta Caruso

T        i aspettiamo.
         Queste sono state le prime parole che
         il Prefetto di Trapani, Leopoldo Falco,
mi ha rivolto nell’ormai lontanissimo
settembre 2013.
                                                           poco gestibile; dall’altro, da un tessuto
                                                           politico/amministrativo pieno di insidie.
                                                                  La sua cultura, la sua intelligenza, il suo
                                                           acume, spiccavano in un contesto complicato
                                                           che sapeva indirizzare con garbo, equilibrio e
       Eravamo stati colleghi di corso,                    competenza.
dell’affollatissimo primo corso di ingresso                       Parlo         delle          problematiche
nella      allora    carriera     amministrativa           dell’immigrazione, che in quegli anni,
dell’Amministrazione civile dell’Interno, nel              (praticamente) monopolizzavano gran parte
1983, ma non ci conoscevamo… e mi aveva                    dell’attività delle Prefetture siciliane.
appena indicata come suo vicario, a Trapani.                      Parlo dell’intensa attività profusa per
       Quelle due parole mi sono rimaste                   l’aeroporto di Trapani-Birgi.
impresse e ancora ne ricordo il tono, pacato,                     Parlo dell’assillante e subdola presenza
leggero ma non formale e neanche di                        di        criminalità/mafia/massoneria           e
circostanza, profondamente sincero.                        dell’impegno costante profuso per il loro
       Sin da allora, ne ho colto il tratto gentile        contrasto.
ma fermo e mi sono sentita sicura
nell’affrontare una esperienza che sapevo                  Di seguito a queste brevi notazioni, mi fa
complicata e di cui sentivo forte la                       piacere riportare il saluto rivolto al Prefetto
responsabilità.                                            Leopoldo Falco, il 30 agosto 2016, in
       Ho affiancato il Prefetto Leopoldo                  occasione del suo trasferimento all’Ufficio
Falco, come suo vicario, nei suoi anni presso              Legislativo del Ministero.
la Prefettura di Trapani, da ottobre 2013 ad                      È il grazie sincero e affettuoso che,
agosto 2016.                                               come suo vicario, gli ho rivolto a nome di
       Guardando indietro, ritornando a quegli             tutti i dirigenti e di tutto il personale con i
anni, ripercorrendo l’intensa attività di chi al           quali, grazie alla sua forza coinvolgente,
rispetto profondo delle procedure unisce la                eravamo riusciti a essere veramente un solo
sensibilità e il coraggio che derivano da ideali           “corpo”.
e visioni altre, credo di essere stata veramente                  È stato anche un saluto gioioso, pur con
una “privilegiata”(è un aggettivo che spesso               il rammarico di avere “perduto” un Prefetto
riferiva a tutta la carriera prefettizia: “siamo           eccezionale, sapendolo felice per l’incarico
dei privilegiati”), per avere potuto beneficiare           prestigioso e ambìto che andava a ricoprire.
di un osservatorio specialissimo.                                 Adesso che ci ha lasciati, adesso che,
       Grande tessitore di reti sul territorio, è          purtroppo, lo abbiamo prematuramente
stato uno dei pochi commissari prefettizi                  perduto, rimane invece il rammarico
amati in un comune sciolto per mafia.                      profondissimo che, forse, la sua anima gentile
       Era infatti profondamente legato al                 se ne sia andata delusa e amareggiata.
comune di Salemi, di cui era stato                         “Il momento è arrivato.
commissario per un anno circa e che poi                    Il momento dei saluti, del commiato.
aveva lasciato per rivestire l’incarico di                 Non quello, spero, delle parole scontate.
Prefetto di Trapani.                                             Quello che posso dire a nome di tutti è
       Da quella esperienza era nato un                    che Ti ringraziamo per come hai saputo
rispetto e una attenzione particolari verso il             interpretare, in questi tre anni, la figura del
territorio avendo conosciuto - dall’altra parte            Prefetto.
della barricata - le difficoltà, i disagi, le                    Un Prefetto autorevole, mai autoritario;
incomprensioni derivanti, da un lato, da una               equilibrato, mai disattento; sereno, sempre
macchina amministrativa comunale debole e

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determinato; con una vision delle cose alta,           possibili con una mediazione attenta e
spesso sorprendente.                                   capace.
      Come quando hai annunciato che                          Ti ringraziamo per l’intelligenza e la
pensavi a una Trapani senza C.A.R.A. e senza           sensibilità con cui hai gestito i rapporti con i
C.I.E.,    due entità       che sembravano             colleghi dirigenti e con tutti i dipendenti.
inamovibili.                                                  Ti ringraziamo per l’esempio di Uomo e
      Invece, di lì a poco, contro tutte le            di Prefetto che, a una profonda onestà
previsioni, uno è stato chiuso.                        intellettuale, ha saputo unire una sapienza di
      L’altro, ha cambiato veste giuridica,            cuore che sicuramente ci ha resi tutti migliori
diventando un esempio per tutti gli hotspot!           e più forti.
      È stata sicuramente una visione che ha                  Quello che infine ci riempie di
superato ogni possibile idea e ci ha dato la           soddisfazione, che fa diventare un po’ anche
certezza che il nostro Prefetto avesse                 nostra la Tua felicità, è che il lavoro prezioso
sicuramente una marcia in più!                         svolto in questo territorio così bello e
      Ti ringraziamo per averci lasciato in            suggestivo, ma anche così difficile, ha avuto
eredità il rispetto per la Prefettura, la stima        come         meritata      conclusione        un
per una funzione che è stata svolta senza mai          importantissimo riconoscimento con una
prevaricare e sempre ricercando le soluzioni           promozione che onora la Tua persona, la Tua
                                                       carriera, questa Prefettura.”.

                                                                                             Angelo   Ciuni

C
        aro Leo,                                              Col trascorrere del tempo, chissà quante
        già mi manca la Tua capacità, a volte          altre cose mi mancheranno di Te.
        difficile da accettare, di comprendere,               Entrambi, però, sappiamo come esista
persino giustificare tutti, anche chi ritenesse        un’altra realtà, nella quale Tu credevi, di cui
di avere il diritto di parlare pur avendone            io sono solo quasi sicuro, che ci vedrà ancora
invece solamente la possibilità.                       accanto, perché nessun grande incontro è, può
       Mi manca anche il nostro ricordare la           essere casuale.
storia che ci ha visti camminare su strade                    Non Ti so dire dove né quando ma, un
spesso giustapposte, condividendo anche i              giorno, i veri amici saranno chiamati a
momenti di dubbio e, nel mio caso, addirittura         camminare comunque insieme, fianco a
sfiducia nel futuro.                                   fianco, anche su un mondo altro che molti,
       Un futuro che Tu riuscivi a immaginare          quasi a prescindere, si ostinano a definire
sempre in evoluzione, che io, in poche                 migliore!
occasioni per mia fortuna, ho sperato si                      In realtà sarà solo “altro”, perché non
fermasse almeno un attimo a riflettere.                potrà essere mai migliore di questo, se è su
       Mi manca anche la Tua profonda                  questo che ci è stato consentito incontrarci,
cultura – non quella erudizione che potrebbe           conoscerci, apprezzarci.
appartenere a chiunque - che si esprimeva per                 Volerci bene.
il tramite di un sincero e onesto senso critico               Buon viaggio.
che mi aiutava a oggettivare la realtà,                       Anzi, Buona Pasqua.
facendomi restare con i piedi ben saldi a terra               Tuo, con l’affetto che conosci.
senza tuttavia impedirmi di godere della
bellezza.

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da un’idea di Antonio Corona                                 il commento-raccolta di opinioni e punti di vista
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Antonio Corona

A
         lcuni di noi lo chiamavano                             Non che si ergesse a maestoso,
         affettuosamente Poldo o Poldino.                invalicabile baluardo, le sue erano piuttosto
         I suoi modi signorili mi avevano                attitudini da fluidificante.
personalmente ispirato Poldo de’ Poldis.                        Ciononostante, se c’era da mettere il
       Siamo        entrati     insieme        in        piede…
Amministrazione.                                                Appresso a quella palla, tra lezioni,
       15 dicembre 1982, l’anno del mundial              conferenze, esercitazioni, libri, ansie,
in Spagna.                                               preoccupazioni, tuffi in piscina e al lago,
       Paolo Rossi a “far piangere” il Brasile,          risate, frizzi e lazzi, si sono annusate,
Nando Martellini a urlare e ripetere                     intrecciate e consolidate le nostre amicizie,
“Campioni del mondo! Campioni del mondo!                 che il tempo non è riuscito a scalfire benché
Campioni del mondo!”, trevoltetre quante i               per l’italico stivale dispersi dalle rispettive
titoli iridati fino ad allora con quello                 avventure professionali.
conquistati dai nostri azzurri, Italia ‘34,                     L’affetto, proprio l’amicizia, hanno
Francia ‘38, Spagna ‘82, appunto.                        costituito i formidabili pilastri intorno ai quali
       1982, una vita fa.                                è successivamente nata e sbocciata iniziativa
       Trascorso il canonico periodo in                  ’92 che, Poldino tra i pionieri, ebbi l’onore di
prefettura, ci trovammo nella primavera                  rappresentare e condurre e che, indelebile e
seguente a Grottaferrata, I corso per vice               profondo, avrebbe impresso il segno nella
consiglieri di prefettura.                               storia della Associazione, l’A.N.F.A.C.I..
       In vero, il concorso da noi superato era                 Nonché di quella che sarebbe divenuta
per consiglieri di prefettura.                           l’odierna carriera prefettizia che, altrimenti,
       La sopravvenuta riforma ex d.P.R. n.              non avrebbe probabilmente mai nemmeno
340/1982, ci aveva peraltro… degradati ben               emesso il primo vagito.
prima di iniziare.                                              Il Consiglio Nazionale di Montesilvano,
       Partenza in salita.                               funestato dagli echi del concomitante, barbaro
       Un presagio?                                      attentato a Giovanni Falcone, segnò la svolta.
       Lo conobbi mentre, con movenze da                        iniziativa ‘92 portava a Segretario
autentico segugio, mi aggiravo tra i                     Generale Vittorio Stelo, al quale tutti noi
commensali al Babbuino, l’albergo che                    molto dobbiamo, riguardo in particolare
ospitava noi discenti, a stanare possibili               vicenda ed esito della contrattualizzazione del
“talenti” da arruolare nella costituenda                 rapporto di pubblico impiego.
squadra di calcio.                                              La sera, la notte prima del rinnovo degli
       Sei mesi sarebbero stati duri da                  organi statutari, Leo non smetteva di far di
smaltire…                                                conto nella comune cameretta a due letti.
       A guardarci oggi, potrebbe palesarsi più                 Tormentava,       e     tormentava,      e
di una legittima perplessità sulla nostra                tormentava, non smetteva di tormentare quei
caratura fisica e tecnica.                               “numeri”.
       Eppure, anche noi siamo stati giovani                    E me.
rampolli, persino noi, e neanche troppo male,                   “Poldo, basta! Lasciami stare, adesso
abbiamo sgambettato dietro a un pallone.                 m’hai proprio stufato, non ne voglio sapere,
       Lì, a Grottaferrata e dintorni, all’inizio        vediamo domani mattina, spegni la luce,
le abbiamo pure prese.                                   dormiamo!”, lo incalzavo, con quel pizzico di
       Quante belle soddisfazioni ci siamo               sana scaramanzia da buon romano.
però poi tolti.                                                 Lui, imperterrito, “Uccio, ma dai,
       Leo presidiava la fascia mancina.                 guarda qua, ce la facciamo, non c’è partita!”.

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da un’idea di Antonio Corona                                   il commento-raccolta di opinioni e punti di vista
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E avanti così, finché la stanchezza non                Gli avevo perciò accennato una nuova
ebbe ragione del nostro disputare.                      idea da sviluppare assieme, sempre su queste
       Se non altro, ebbe ragione.                      medesime colonne.
       Come non sempre, come viceversa altre                  Eravamo rimasti di riparlarne subito
volte.                                                  dopo l’estate.
       La segreteria Stelo, figlia di quel                    Sennonché…
movimento di giovani funzionari, fu una                       Sennonché, caro il mio Poldo de’
esperienza straordinaria, quanto non scevra di          Poldis, stavolta l’hai fatta grossa, verrai meno
amarezze, amarezze tra le quali concluse                alla parola data.
anzitempo il mandato.                                         E con me, proprio con me!, doveva
       E poi?                                           capitare, come avrei potuto anche solo
       E poi…                                           lontanamente immaginarlo.
       Trentasette anni di chiacchierate,                     Tali e tanti sono dispiacere e disappunto
telefonate, confidenze, di condivise situazioni,        che…
speranze, gioie, soddisfazioni, delusioni.                    Che come non mai, incontenibile, mi
       Ce ne sarebbe da raccontare.                     cresce dentro il desiderio di prenderti e
       Ciò che tuttavia innanzitutto veramente          stringerti forte forte tra le mie braccia, amico
conta, è che non ci siamo persi.                        mio.
                                                              Ancora una volta.
Leopoldo era stato tra l’altro autore, su il                  Almeno un’ultima volta ancora.
commento, di gustosi acquerelli di esistenza
quotidiana, personale e non.

                                                                                        Roberta Dal Prato

U        n flash.                                             Faccio mente locale per meglio
         Roma, Palazzo Vidoni, febbraio                 affrontare il momento.
         2018.                                                Disagio, sì, qualcuno, dotato di
       Sala di attesa, ancora semivuota.                particolare sensibilità, potrebbe essersene
       Giornatona: finalmente il contratto.             accorto.
       Tanti, troppi anni sono trascorsi dalla                Mi viene incontro una persona elegante
firma dell'ultimo accordo della carriera.               con un bel sorriso.
       Mi accomodo e penso tra me e me:                       Sono certa di aver già visto il suo volto
“Sarò accanto al mio Presidente e ascolterò             ma ho sempre avuto difficoltà ad associare
il suo intervento...”.                                  nomi e persone.
       Ancora non so che le condizioni                        Si presenta non come prefetto ma
metereologiche lo faranno arrivare non di lì a          semplicemente come Leopoldo Falco, un
poco.                                                   carissimo amico di Uccio Corona, il mio
       Lo apprendo da lui telefonicamente               Presidente.
poco prima dell'inizio del Tavolo, mi dà                      Inizia a raccontarmi di quante e quante
indicazioni, mi conforta, mi sento sostenuta.           esperienze e sentire comune li abbiano
       Ma il contesto è nuovo, autorevoli i             accompagnati per tanti anni.
componenti, mi ritrovo là, da sola, a                         Mi lascio trasportare dalle sue parole,
rappresentare AP.                                       dai suoi ricordi, con lo stesso coinvolgimento
       Comprensibile un pizzico di emozione.            che mi cattura quando leggo su il commento i
       Uno dei miei figli, splendidi ma fin             suoi scritti, “incantevoli acquerelli”, come li
troppo osservatori         e ipercritici, mi            definisce il suo amico.
apostroferebbe: “Mamy, ti sei impanicata?”.                   Mi distraggo, mi rassereno.
                                                              Gliene sono grata. Flash…
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da un’idea di Antonio Corona                                  il commento-raccolta di opinioni e punti di vista
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Alessandra de Notaristefani di Vastogirardi

E        state del 1973, avevo quattordici anni.
         Per qualche giorno fui ospitata a casa
         di un’amica che con i suoi genitori
trascorreva le vacanze a Minturno.
       È lì che ho conosciuto per la prima volta
                                                        suo modo di porgere e la sua innata
                                                        signorilità.
                                                               Nonostante fossimo entrambi napoletani
                                                        e le famiglie si conoscessero da anni, non ci
                                                        siamo mai più incontrati per circa venti anni.
Leopoldo Falco, anche lui in vacanza con la                    Quando, nel 1990, da giovane vice
famiglia in una villa dello stesso                      consigliere di Prefettura sono stata assegnata
comprensorio.                                           al Viminale, all’allora Direzione Generale per
       In quei giorni ci siamo incrociati più           l’Amministrazione Generale e per gli Affari
volte al mattino, al mare, o a casa sua dove            del Personale e ho conosciuto il Leopoldo
con la mia amica e il fratello di Leopoldo,             Falco, stimatissimo funzionario dell’Ufficio
Peppe, trascorrevamo i pomeriggi tra due                Legislativo Centrale, sono stata sorpresa e
chiacchiere e un caffè.                                 felice di ritrovare il suo sorriso dopo così
       Il mio soggiorno fu breve perché quella          tanto tempo.
era l’estate del colera a Napoli e, alla notizia               Dal 1992, con Leopoldo e altri colleghi
di un caso sospetto proprio a Minturno, mio             abbiamo trascorso insieme tante serate a
padre si precipitò a venirmi a prendere.                discutere del nostro futuro di funzionari e di
       Non ebbi modo di salutare la famiglia            quello dell’Amministrazione cui ci legava,
Falco.                                                  come credo tutt’ora, un forte spirito di
       Quando, dopo molti anni, ho ricordato a          appartenenza        che   coniugavamo       con
Leopoldo quei giorni lui, col suo solito garbo,         prospettive di rinnovamento e di rilancio per
quasi scusandosi, mi disse di non rammentare            la nostra carriera.
nulla.                                                         Prospettive, poi, realizzate grazie
       Non aveva memoria di quella ragazzina            all’instancabile opera del Prefetto Carlo
un po’ timida che gli era stata presentata              Mosca con il prezioso contributo di Leopoldo
frettolosamente.                                        Falco.
       Lui, invece, mi aveva molto colpita per
la sua straordinaria dolcezza e cortesia, per il

                                                                                        Giuseppe Forlani

I   l messaggio di Laura Lega il 28 luglio mi
    ha raggelato: è morto Leopoldo.
    Non mi sembrava possibile.
       All’inizio del mese avevo preso con lui
l’impegno di partecipare a una tavola rotonda
                                                        dell’Interno a Grottaferrata, la distanza delle
                                                        rispettive sedi di servizio - a Pistoia prima e
                                                        poi al Ministero lui, io a Torino - aveva
                                                        inevitabilmente rarefatto le occasioni di
                                                        incontro.
alla ex S.S.A.I..                                              Mi ha dato però la possibilità di seguirlo
       Non ci sentivamo da tempo.                       attraverso gli scritti, saggi, recensioni,
       Compagni di classe al III Corso di               racconti con cui ha impreziosito in questi anni
reclutamento per funzionari direttivi dello             le        riviste        dell’Amministrazione,
Stato presso la Scuola Superiore della                  dell’A.N.F.A.C.I. e in particolare il
Pubblica Amministrazione nella reggia di                commento.
Caserta, per nove mesi nel 1981-1982 e,                        Eravamo stati compagni di scuola e
quindi, per altri sei mesi al I Corso per vice          compagni di spogliatoio sui campi di calcio,
consiglieri di Prefettura presso la neonata             avevamo attraversato insieme un frammento
Scuola      Superiore     dell’Amministrazione          importante della nostra vita giovanile, quando

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da un’idea di Antonio Corona                                  il commento-raccolta di opinioni e punti di vista
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i momenti vissuti, le emozioni condivise –              confronto non solo interno al corpo
soddisfazioni, delusioni, frustrazioni –                prefettizio.
lasciano segni indelebili in ciascuno e creano                 Sono contento di esserci andato, ancora
uno speciale legame affettivo permanente, a             di più oggi alla luce della improvvisa
prescindere, che annulla i lunghissimi periodi          scomparsa di Leopoldo.
senza contatti diretti e rende immediatamente                  Mi tornano in mente le sue parole
familiare e quotidiana anche una telefonata di          pronunciate al termine della presentazione
servizio.                                               milanese: “Non ho nulla da rimproverare o
       Ero stato molto contento del suo recente         recriminare all’Amministrazione: ho ricevuto
incarico di Direttore del Centro Alti Studi del         riconoscimenti che vanno oltre i miei
Ministero dell’Interno, per le sue qualità              meriti.”.
umane e professionali ero certo che avrebbe                    Era l’ennesima dichiarazione d’amore
ricalcato le orme dei grandi Direttori e, tra           per il Ministero dell’Interno e le Prefetture.
tutti, quelle dei nostri Maestri Aldo                          Rimasi impressionato da quella
Camporota e Carlo Mosca.                                riflessione personale che per gli estranei
       Come Aldo Camporota, in particolare,             doveva forse servire a comprendere
si trovava all’inizio di un nuovo percorso per          l’ispirazione disinteressata di quella iniziativa
la formazione dei dirigenti prefettizi.                 editoriale.
       A Grottaferrata nel 1983, Aldo si                       Per me, invece, era la sintesi di
rivolgeva a noi come ai Prefetti del 2000.              Leopoldo.
       Leopoldo, sono certo, si sarà rivolto ai                Uomo buono, solido nei valori e nei
neo-viceprefetti aggiunti come ai… Prefetti             sentimenti, rigoroso innanzitutto verso se
del 2030.                                               stesso, attento e generoso.
       In quella breve telefonata di inizio                    Collega esemplare nell’esprimere e
luglio, mi aveva parlato di questo incarico, lo         praticare con coerenza la responsabilità e la
avevo sentito consapevole della difficoltà in           dignità della funzione pubblica chiamato a
cui doveva operare per recuperare la                    svolgere.
responsabilità ampia e l’autonomia necessaria
                                                        p.s.
per dare al Centro Alti Studi la capacità di            Ho navigato sul web per cercare di colmare i tanti e forse
essere davvero il motore della nuova                    colpevoli vuoti di oltre trentacinque anni.
Amministrazione, che aveva contribuito a                Quante cose mi sono perso della sua vita.
                                                        Suggerisco a quanti non lo abbiano visto, un video
delineare fin dai tempi della riforma della             accessibile tramite https://vimeo.com/40138366.
carriera con una visione successivamente                È una conversazione che, sette anni fa, Leopoldo ebbe alla
arricchita dalle esperienze commissariali e di          Fondazione Gerardino Romano di Telese Terme(BN).
                                                        Anticipava con il titolo, L’agrodolce della vita, i temi
prefetto in sede.                                       raccolti nel volume Ricordi di un prefetto. Racconti di vita,
       Ho partecipato alla prima presentazione          di identità e di sentimenti anche familiari.
del Dialogo sul futuro del Ministero                    Tanti gli episodi della propria vita personale e professionale
                                                        raccontati senza nessuna autoreferenzialità per meglio
dell’Interno, il 4 luglio 2018 a Roma, a                illustrare e fare comprendere la delicatezza e la complessità
governo “giallo-verde” appena costituito, e a           delle questioni che i prefetti, i commissari straordinari nei
Milano il successivo 12 ottobre.                        comuni devono affrontare.
                                                        Mi ha colpito in particolare il racconto della scoperta della
       È stata per me una chiamata alle armi,           sua “vocazione”, del passaggio dal mondo giuridico al
la vibrazione irresistibile che provoca il suono        mondo reale come luogo di azione e di testimonianza del
dell’antica amicizia.                                   proprio impegno di uomo, cittadino e prefetto.
                                                        La rete restituisce anche, e ancora indigna, il sorprendente
       Volevo e dovevo essere vicino a loro, a          attacco, pure sul piano personale, che Leopoldo ebbe a subire
Leopoldo, a Marco, sì, Marco Valentini;                 da Vittorio Sgarbi al tempo della gestione commissariale di
testimoniare      con     la    mia     presenza        Salemi e della nomina a Prefetto di Trapani.
                                                        Proprio vero, un bel tacer non fu mai scritto.
l’apprezzamento per il contributo intellettuale
e umano e il sostegno alla ripresa di un

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da un’idea di Antonio Corona                                    il commento-raccolta di opinioni e punti di vista
www.ilcommento.it                                                 anno XVI-tredicesima raccolta(4 ottobre 2019)
Antonio Giannelli
                                                                                        Presidente Si.N.Pre.F.

C
         erte cose accadono così, nel più                       Un tema, questo, a lui caro, visto che,
         assoluto silenzio di un mattino come            insieme ad altri amici, vi lavorò alacremente
         tanti.                                          anni      fa,   conformando      uno      schema
       Nello stesso momento in cui, da qualche           organizzativo della carriera innovativo, in
parte nel mondo, sta nascendo una vita,                  grado      di    supportarne una         generale
un’altra si spegne, lasciando attoniti familiari,        dirigenzialità foriera di benefici in precedenza
parenti e amici.                                         impensabili.
       L’uscita di scena di Leo ha sconvolto                    Il coraggio, a differenza di quanto si
quanti hanno avuto il privilegio di                      potesse pensare osservandone il passo e
apprezzarne una raffinatezza d’animo che,                l’eloquio misurato, non mancava a Leo.
rafforzata da una profonda cultura, lo ha                       Basti pensare a come scelse in maniera
sempre sostenuto nelle tante e coraggiose                convinta di sedere al tavolo delle trattative per
battaglie condotte con ferma determinazione.             il rinnovo di un contratto mancante da più di
       Per noi è stato un costante esempio di            dieci anni in un momento di profondo
moderazione, pur sostenendo sempre in                    rinnovamento del Si.N.Pre.F..
maniera convinta anche iniziative da altri                      Per questo porteremo idealmente con
considerate fuori dagli schemi.                          noi Leo al tavolo per la predetta
       E così è stato pure quando ci siamo               riorganizzazione, che faremo di tutto per
sentiti per l’ultima volta.                              vedere attivato al più presto.
       Nel dirsi felice per avviarsi a qualche                  Cosi come continueremo, con forza, la
giorno di riposo nel luogo che considerava               battaglia, in cui Leo credeva tanto e che tante
l’origine della propria storia personale e               amarezze gli ha prodotto, per fare
familiare e da cui, emblematicamente, è                  nuovamente della formazione un pilastro
volato via, ci confortava nella scelta di porre a        dello sviluppo della carriera prefettizia.
base dell’azione del Sindacato, per cui tanto                   Buon viaggio, caro amico.
ha fatto, la riorganizzazione dei posti di
funzione.

                                                                                         Maurizio Guaitoli

R      icordate il saluto dei cives romani ai
       loro cittadini più illustri?
       Ecco, io quell’“Ave!” lo tributo qui a
un grande, indimenticabile amico di gioventù,
recentemente scomparso: Leopoldo Falco.
                                                                Basta rileggere i contributi di Leo
                                                         pubblicati su il commento, da cui si
                                                         distinguono
                                                         inequivocabilmente
                                                                            con
                                                                                le
                                                                                      nettezza
                                                                                        sue
                                                                                                      e
                                                                                               passioni
                                                         umanissime, quel suo sapersi distrarre senza
      Così, voglio ricordarne il tratto                  però lasciarsi contaminare dai mali del
indimenticabile e indelebile impresso nella              mondo, mai quindi chiudendosi in se stesso
mia memoria che riguarda quel suo carattere              né sentendosi sicuro dietro lo scudo del
così squisito, aperto al mondo, capace di                Potere.
vedere le cose con sereno distacco, come in                     I nostri, erano caratteri esattamente
una sontuosa prospettiva dall’alto di Paolo              opposti: troppo esuberante, anarcoide e
Uccello, dove i punti di fuga non sono mai               artistoide il mio; calmo, riflessivo,
due ma tre: come le immagini disegnate su di             contemperante e pacato il suo.
una sfera, in cui la convessità è complessità                   Cosicché, quando prendevamo un
del mondo che ci circonda.                               discorso su argomenti "caldi" per entrambi,
                                                         ero io a stupirmi della sua calma olimpica,
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da un’idea di Antonio Corona                                   il commento-raccolta di opinioni e punti di vista
www.ilcommento.it                                                anno XVI-tredicesima raccolta(4 ottobre 2019)
della profondità delle sue riflessioni e, infine,
ad adeguarmi dandogli spesso ragione.                     Ave, Leo!
      Cosa mi mancherà moltissimo di lui?                       Riposa in pace nel Terreno dei Giusti!
      L’Alter Ego con cui confrontarsi e, in
definitiva, dal quale lasciarsi consolare dei
guai e delle mille ingiustizie della vita terrena.

                                                                                                Carlo Mosca

L       eopoldo
        Repubblica,
                     Falco,

        all’improvviso.
                             è
                                prefetto    della
                                      scomparso

       La morte lo ha strappato all’affetto dei
Suoi familiari che tanto amava e alla Sua terra
                                                          impegnato a dare risposte ai bisogni che
                                                          rappresentavano, immediato nell’ascoltarli,
                                                          pronto a suscitare energie positive, sempre
                                                          disponibile a fare da mediatore quando gli
                                                          interessi si presentavano contrapposti.
a cui tanto era legato, lo ha strappato al Corpo                 Ci teneva a essere un risolutore di
prefettizio e all’Amministrazione dell’Interno            problemi.
che, per quasi quaranta anni, Lui ha servito                     Contestualmente, in quel Suo carattere
con un impegno eccezionale, conferendo                    mite e pacato, vi era la forza e la
prestigio al ruolo e alle funzioni del prefetto.          determinazione della gente della Sua terra,
       Leopoldo era una persona giusta, leale,            abituata a lottare e a sacrificarsi per
onesta, di comportamenti retti, in particolare            raggiungere i risultati sperati.
nei rapporti con gli altri.                                      Non ebbe, infatti, esitazioni e la Sua
       Per questo, non ho esitato a definirlo un          azione fu rapida ed efficace in territori di
galantuomo e, siccome ha esercitato queste                prima linea, come quelli della provincia di
sue splendide qualità nelle Istituzioni e nel             Trapani dove, per oltre quattro anni, affrontò,
Corpo prefettizio di cui era orgoglioso                   con coraggio, il contrasto al crimine
appartenente, lo ho definito un galantuomo                organizzato, grazie anche a un sapiente
delle Istituzioni, le quali rappresentano i veri          coordinamento delle Forze di polizia.
argini della democrazia repubblicana.                            Così come apprezzata fu la sua cura nel
       Di questo Lui era profondamente                    sostegno degli amministratori locali di quel
convinto.                                                 territorio, a fianco di quelli che non esitavano
       Da qui la sua devozione al servizio nelle          ad assumere posizioni contro l’illegalità.
Istituzioni, la sua coerenza rispetto agli                       Analogamente           si       comportò
impegni assunti con il giuramento, la sua                 nell’amministrare i comuni sciolti per
osservanza della legalità repubblicana,                   infiltrazioni del crimine organizzato laddove
osservanza delle leggi e della Costituzione,              decisiva fu la Sua azione di commissario.
ma prima di tutto dell’essenza valoriale di                      Preziosa      la    Sua      opera    nel
quest’ultima che conferisce legittimazione a              coordinamento delle tante attività di
chi governa e a chi rappresenta lo Stato-                 accoglienza e integrazione degli immigrati e
Comunità sul territorio, come fanno i prefetti            dei rifugiati, laddove emergeva la Sua grande
quando esercitano le loro funzioni in                     umanità e la Sua vera nobiltà, quella del Suo
provincia.                                                animo reso forte da una particolare fede
       Leopoldo Falco ha interpretato il ruolo            religiosa che lo aiutava ad affrontare ogni
di prefetto in maniera tradizionale, ma nella             asperità della vita.
continuità ha innovato nella forma e nelle                       Leopoldo Falco aveva iniziato, con altra
modalità di esercizio del delicato ruolo.                 impostazione perché differenti sono le
       Ci teneva a dire che si sentiva                    caratteristiche del territorio, a operare in
soprattutto il “prefetto dei cittadini”,                  provincia di Lucca e già nei primi mesi di

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da un’idea di Antonio Corona                                    il commento-raccolta di opinioni e punti di vista
www.ilcommento.it                                                 anno XVI-tredicesima raccolta(4 ottobre 2019)
servizio si era fatto stimare per la capacità di         attuazione alla riforma dell’Amministrazione
essere accanto alla gente per risolvere anche            Civile e del Corpo prefettizio.
lì, insieme con i governi locali, le questioni                  Di questo in particolare gli sono grato,
più delicate.                                            come per aver lasciato negli ultimi anni,
       Come non dire, poi, del Suo contestuale           anche durante momenti particolari di
e delicato impegno che aveva assunto con un              difficoltà che avrebbero impedito ad altri di
entusiasmo unico e con una pazienza                      dedicarsi a questo, tante testimonianze in
altrettanto unica: quello di Presidente del              racconti, storie e memorie che riescono a
Centro Alti Studi del Ministero dell’Interno,            trasmettere ai funzionari più giovani ideali e
con il compito di rilanciare l’attività di               prospettive che ben condensano i Suoi
formazione, unico vero investimento per                  convincimenti sull’esigenza di una moderna
disporre di classi di dirigenti pubblici capaci e        etica del servizio pubblico senza cui oggi non
attrezzati ad affrontare la complessa realtà             risulta possibile essere prima dei buoni
odierna.                                                 cittadini e poi degli ottimi funzionari.
       Leopoldo Falco è stato anche un                          Negli ultimi tempi, ho parlato spesso
intellettuale, un uomo di studio, un produttore          con Leopoldo dell’importanza di dare un
di idee, un uomo di visioni future, con lo               senso alla vita perché una vita senza senso
scopo dichiarato di riuscire a disegnare                 non ha senso.
strutture e preparare il personale di esse per                  Posso dire che Leopoldo Falco ha dato
essere all’altezza dei tempi.                            un alto senso alla Sua vita ed è per questo che
       Lo ricordo sempre sereno, pronto a                Egli continuerà a vivere tra di noi, superando
difendere le Sue tesi, ma al contempo a non              in ciò i limiti della vita terrena.
sminuire quelle degli altri, disponibile al                     E so che dalla “stanza di sopra” ci sta
confronto senza mai alcun cenno di                       guardando, con il Suo sorriso indimenticabile
presunzione.                                             e contagioso, esortandoci ad andare avanti e a
       L’ho avuto per tanti anni prezioso                continuare le Sue battaglie ideali al servizio
collaboratore, soprattutto quando fu a capo              della        Comunità           Nazionale       e
del think tank costituito presso il Gabinetto            dell’Amministrazione dell’Interno, nello
del Ministro al fine di dare concreta                    spirito     di    un      genuino    patriottismo
                                                         istituzionale.

                                                                                           Graziella Patrizi

H         o avuto modo di sentire Leopoldo
          poco tempo fa, i primi giorni del
          mese di luglio, e di commentare
insieme la Tavola rotonda che si è tenuta il 28
giugno scorso su Il ruolo del prefetto tra
                                                               Evidenziai come l’attenzione per questo
                                                         aspetto del nostro lavoro mi derivasse dalle
                                                         diverse esperienze che mi sono trovata ad
                                                         affrontare in prima persona nel corso della
                                                         carriera, dal terremoto de l’Aquila alla grave
innovazione e tradizione, nell’ambito degli              emergenza verificatasi in provincia di Teramo
incontri organizzati dal Centro Alti Studi del           nel mese di gennaio 2017, e la conseguente
Ministero dell’Interno.                                  ritenuta necessità di dedicarvi molta
       Mi venne spontaneo rappresentargli                attenzione, sensibilizzando in proposito anche
l’utilità di inserire nella programmazione               i colleghi più giovani, per prepararli a
degli incontri gli aspetti attinenti alla materia        situazioni emergenziali di varia natura, alle
di Protezione Civile, viste le onerose                   quali può accadere di dover far fronte.
competenze assegnate al prefetto dalla vigente                 Leopoldo mi ascoltò con molta
normativa e, da ultimo, dal Codice di                    attenzione, interessandosi non solo all’aspetto
protezione civile.                                       professionale, riguardante gli interventi posti

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da un’idea di Antonio Corona                                   il commento-raccolta di opinioni e punti di vista
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in essere in emergenza, ma anche alle                   ad affrontare le emergenze più significative di
condizioni personali vissute da me e dagli              protezione civile.
altri colleghi in quei frangenti, e condivise la              Di quel colloquio serbo il ricordo di un
necessità di dedicare una particolare                   collega sensibile, intelligente e attento a tutti
considerazione a questo argomento, da                   gli aspetti della nostra attività, così complessa
inserire anche nell’ambito degli incontri               e ricca di molteplici sfaccettature, a
programmati.                                            testimonianza della grande professionalità e
       Avemmo uno scambio di idee molto                 profonda umanità, elementi che hanno
proficuo e convenimmo di mettere a frutto le            costantemente caratterizzato la sua attività al
esperienze di quei colleghi che si sono trovati         servizio dello Stato e della collettività.

                                                                                           Ignazio Portelli
                                                                                     Presidente A.N.F.A.C.I.

A
         nche io come tutti sono rimasto                alimentare l’impegno ed il consenso attorno al
         travolto dalla tristezza e dalla               Segretario Generale, Carlo Mosca.
         incredulità per la scomparsa di                       Essere soci dell’A.N.F.A.C.I., vuol dire
Leopoldo.                                               aderire a un progetto culturale e professionale,
       Ll’A.N.F.A.C.I. ha ricordato a tutti i           spendersi per la nostra Amministrazione
colleghi la figura di Leopoldo con un intenso           anche con sano spirito critico e volerla sempre
messaggio, in cui viene riportato il lodevole           bene attrezzata di fronte ai rilevanti compiti
percorso professionale.                                 da assolvere.
       Con     Raffaele   Ruberto       abbiamo                Questo animo è stato la base del nostro
consegnato alla famiglia il commosso ricordo            impegno associativo.
di Laura Lega, Segretario Generale                             Per tale ragione, nei mesi scorsi, chiesi
dell’A.N.F.A.C.I..                                      a Leopoldo di organizzare insieme incontri
       Però, quando la vita e la morte si               con i soci e ci siamo confrontati con rinnovato
scontrano succede che le nostre esperienze              impegno per dare nuovo slancio e nuova
precedenti ci tornano in mente con                      passione alla vita associativa.
abbagliante intensità.                                         Posso quindi spingermi ad affermare
       Con Leopoldo ci siamo trovati ad                 senza retorica che Leopoldo è stato un collega
affrontare gli stessi temi coevamente da                di spessore e un socio di qualità.
incarichi differenti.                                          Per tale ragione, per il suo incarico di
       A metà degli anni novanta gli                    Presidente del Centro di alti studi avevamo
ordinamenti delle Forze di polizia, alla fine           organizzato insieme anche momenti di
dello scorso secolo la riforma della carriera           contatto e di conoscenza con i nostri colleghi
prefettizia allorquando preparai dal lato               europei dell’ENA e di scuole di formazione di
associativo i testi delle proposte di legge e           altri Paesi.
delle posizioni dell’A.N.F.A.C.I., mentre lui                  Purtroppo, siamo stati interrotti; non
da funzionario del Legislativo si occupò della          abbiamo avuto il tempo.
redazione degli atti normativi delegati e                      Consentitemi due pensieri finali.
conseguenti; successivamente ci ritrovammo                     La parola meditata e pacata è stata il
a curare la normativa degli enti locali.                tratto distintivo di Leopoldo, non perché
       Nella vita associativa, ambedue soci             aggiunto alla sua natura, ma perché suo essere
anfaciani da sempre, fummo dalla stessa parte           costitutivo e innato.
quando ritenemmo insieme ad altri colleghi di                  Sapeva ascoltare e dunque anche tacere.
forzare nel rinnovamento nel 1992 e, poi, in                   Non soltanto sapeva attenersi a un
altre occasioni quando, ad esempio, si trattò di        silenzio fisico, che non interrompa il discorso
                                                        altrui, ma pure a un silenzio interiore, ossia
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da un’idea di Antonio Corona                                  il commento-raccolta di opinioni e punti di vista
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era capace di mantenere un atteggiamento                      Gli scritti di Leopoldo sono pieni di
tutto rivolto ad accogliere la parola e il              sensibilità e di discrezione, come l’Amico che
pensiero dell’interlocutore.                            abbiamo perso, risponderanno solo se
      Leopoldo è stato un’oasi o una riserva            richiesto.
di acqua per tanti di noi.                                    Il silenzio di Leopoldo è colmo di
      Gli scritti di Leopoldo da domenica               parole.
sono diventati deposito della memoria,
antidoto al caos dell’oblio e del tempo                 Alla famiglia giungano le                  affettuose
fuggente, dove la parola giace, ma insonne,             condoglianze dell’A.N.F.A.C.I..
pronta a farsi incontro a chi la sollecita.

                                                                                              Grazia Rutoli

Q      uando ho conosciuto Leopoldo, era il
       2004 o il 2005, ho subito pensato:
       “ecco come dovrebbe essere un
                                                        notizie che cercavo, inviandomi anche la
                                                        relativa documentazione.
                                                               Per lui era normale, non capiva perché
prefetto!”.                                             lo ringraziassi tanto.
       Era venuto a Napoli a tenere una                        In verità nel nostro ambiente non
riunione sulla riorganizzazione dei posti di            sempre        avevo     riscontrato    altrettante
funzione.                                               semplicità e generosità.
       Tenne testa al prefetto Profili con quel                Dopo pochi giorni fu nominato prefetto,
garbo e quella signorilità che tutti                    io nel frattempo avevo terminato il corso e
conosciamo, ma anche con autorevolezza e                passai a salutarlo e ringraziarlo, sempre
competenza.                                             timorosa; pensavo: “ora che è diventato
       E senza alcuna accondiscendenza.                 prefetto forse non avrà tempo di ricevermi”.
       Lo guardavo ammirata, apprezzando il                    Non avevo ancora capito bene chi fosse
suo tratto signorile e augurandomi che un               Leopoldo Falco: un gran signore prima di
giorno potesse diventare il “mio” prefetto.             tutto, come per tutti i veri signori la modestia
       Me lo sono augurato fino al giorno che           era un suo tratto distintivo.
ci ha lasciato.                                                Mi ricevette, naturalmente, con la
       Avevo poi avuto un altro incontro con            consueta affabilità.
lui nel 2012, durante il corso di formazione                   Caro Leopoldo, non posso più sperare
per il passaggio alla qualifica di viceprefetto,        di averti come “mio” prefetto, te ne sei andato
quando ebbi necessità, per la preparazione              troppo presto.
della mia tesina, di una notizia riguardante                   Forse ora il dolore tracima sopra ogni
una proposta di modifica legislativa che lui            altra considerazione e anzi con il passare del
stava curando.                                          tempo sarà sempre più evidente l’enormità
       Non avevo il coraggio di chiamarlo,              della tua perdita.
temevo di disturbare e che non mi avrebbe                      Intanto lasci a tutti noi un primo grande
dato retta, ma un collega di corso mi diede il          insegnamento.
suo numero di cellulare e mi spinse a                          È possibile, e anche… “vantaggioso”,
telefonargli assicurandomi che mi avrebbe               ricoprire ruoli apicali con umiltà, garbo e
certamente aiutato.                                     generosità, restando innanzitutto quelli che
       E così è stato.                                  siamo.
       Mi ascoltò con attenzione e con la più                  Semplicemente uomini e donne che,
grande semplicità e generosità mi diede le              come tanti altri, sono al servizio della
                                                        collettività.

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