Sintesi dei monitoraggi pluriennali condotti nella laguna aperta

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Sintesi dei monitoraggi pluriennali condotti nella laguna aperta
Sintesi dei monitoraggi
pluriennali condotti
nella laguna aperta
di Francesco Scarton, Daniele Curiel,
Andrea Rismondo, Chiara Miotti,
Emiliano Checchin, Andrea Pierini*

Introduzione                                        zoobenthos e l’avifauna delle barene natura-        * SELC
                                                                                                        soc. coop. Marghera
Da oltre vent’anni il Consorzio Venezia Nuo-        li e artificiali. Per tutte queste è stato possi-   (Venezia)
va ha condotto estesi monitoraggi ambienta-         bile acquisire dati fondamentali sulla strut-
li, finalizzati sia alla conoscenza dello stato     tura dei popolamenti, sulla loro diffusione
ambientale che alla valutazione degli even-         nella laguna aperta e sui trend, sia spaziali
tuali effetti che i numerosi interventi di salva-   (aumento o contrazione degli areali occupa-
guardia avevano indotto sull’ecosistema. In         ti in laguna) che dimensionali (incremento o
particolare, per ciò che riguarda la fauna ter-     riduzione del numero o della densità di indi-
restre, quella acquatica e la vegetazione so-       vidui). È stato quindi possibile, ad esempio,
no disponibili sia dati puntuali che serie plu-     osservare le pulsazioni degli areali occupati
riennali di ampia estensione.                       dalle fanerogame marine, il discreto aumen-
Non è evidentemente possibile riassumere            to di un mollusco di grandi dimensioni tute-
in poche pagine tutta la mole di dati acqui-        lato dalla Direttiva 92/43/CEE Habitat come
siti e le valutazioni che sono state fatte nel      la Pinna nobilis, l’arrivo in laguna di specie
corso degli anni; tuttavia per alcune compo-        di uccelli acquatici che mai prima vi aveva-
nenti si possono esprimere, con la necessa-         no nidificato.
ria sintesi, diverse considerazioni sulle carat-    Ne emerge un quadro ambientale certamen-
teristiche dei popolamenti animali e vegeta-        te complesso, diversificato, che in nessun ca-
li e sulle loro variazioni osservate nell’arco      so si presta a semplicistiche valutazioni, da-
di un esteso periodo temporale. Protraendosi        to l’elevato numero di variabili causali in gio-
per oltre due decadi, i monitoraggi di seguito      co e la necessità di integrare i risultati con i
presentati rientrano a buon diritto tra i pochi     numerosi studi condotti da altri Enti pubbli-
monitoraggi “a lungo termine” che siano tut-        ci. Resta tuttavia il valore oggettivo dei dati
tora operanti in Italia.                            acquisiti, che permettono ai decisori di sa-
Tra le diverse componenti ambientali finora         pere con sufficiente precisione “dove stanno
indagate ne sono state qui selezionate tre,         andando” alcune delle più importanti com-
vale a dire le fanerogame marine, il macro-         ponenti biologiche dell’ecosistema lagunare.

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Le fanerogame marine                                delle praterie, in senso positivo o negativo,
Negli ultimi 20-30 anni, è stata rivolta parti-     al variare delle condizioni ecologiche. La lo-
colare attenzione alle fanerogame marine da         ro diffusione è fortemente correlata alle con-
parte del Provveditorato Interregionale per le      dizioni di trasparenza della colonna d’acqua,
Opere Pubbliche per il Veneto, Trentino Al-         con l’apparato fogliare che ha la capacità di
to Adige e Friuli Venezia Giulia (ex Magistra-      promuoverne la sedimentazione e l’appara-
to alle Acque di Venezia), tramite il suo con-      to rizomiale-radicale quella di compattare il
cessionario Consorzio Venezia Nuova, sia a          fondale (Orfanidis et al., 2003; Viaroli et al.,
scala lagunare, sia a scala locale, nell’ambi-      2008; Hemminga e Duarte, 2000).
to dei numerosi interventi che potevano ave-        Oltre al ruolo di indicatore ambientale, que-
re un effetto negativo sullo stato di questa        ste praterie sommerse costituiscono un fon-
componente biologica.                               damentale elemento della catena trofica. Al
La vegetazione acquatica sommersa, che              loro interno trova riparo e alimento una ricca
comprende sia le piante superiori acquati-          fauna zoobentonica e ittica, sia legata all’in-
che (le fanerogame marine) sia le macroal-          terfaccia sedimento-acqua che all’apparato
ghe, da diversi anni, a livello nazionale ed        fogliare (Hemminga e Duarte, 2000; Duffy,
europeo, oramai viene utilizzata come para-         2006).
metro per descrivere lo stato ambientale dei        Per il loro ruolo ecologico e di sentinella, le
corpi idrici.                                       fanerogame sono state incluse tra le specie
La Direttiva 2000/60/CE (WFD, 2000/06/              marine e salmastre protette a livello naziona-
EC; EC, 2000), recepita dallo Stato italiano        le e internazionale, come riportato nel “Pro-
con il D.Lgs. 152/2006, assegna alle macro-         tocollo sulle Aree Specialmente Protette e la
fite acquatiche (macroalghe e fanerogame            Biodiversità in Mediterraneo” (ASPIM - Con-
marine) la massima importanza come indi-            venzione di Barcellona, 1995) e nella “Con-
catore di livello integrato e riassuntivo del-      venzione relativa alla conservazione della vi-
le condizioni dell’intero corpo lagunare. La        ta selvatica e dell’ambiente naturale in Eu-
regressione o l’estensione delle praterie ven-      ropa” (Convenzione di Berna, 23/06/1979).
gono interpretate come un segnale negativo          Sono inoltre inserite tra le specie di maggio-
o positivo delle tendenze presenti nel corpo        re attenzione nei Piani di Azione per la Con-
idrico.                                             servazione della Vegetazione Marina in Medi-
Le fanerogame marine, ancor più delle ma-           terraneo (RAC/SPA - Regional Activity Centre
croalghe, svolgono una fondamentale funzio-         for Specially Protected Areas).
ne ecologica per la stretta interazione che         Nella Tabella 1 sono elencati fattori di pres-
hanno con il mezzo idrico e con i fondali,          sione / disturbo che possono incidere sul-
considerando come le radici e i rizomi possa-       le fanerogame marine, individuati e codi-
no penetrare nel sedimento per 20-30 centi-         ficati nell’ambito dei lavori della DG Am-
metri. Le variazioni delle caratteristiche chi-     biente e dell’Agenzia europea dell’Ambiente
mico-fisiche delle acque e dei sedimenti in-        (AEA) legati all’attuazione delle Direttive Eu-
teressano quindi direttamente queste piante         ropee 92/43/CEE e 2009/147/CE (Diretti-
che, nell’arco di alcuni anni, in virtù della lo-   va 92/43/CEE, 1992 e successivi aggiorna-
ro sensibilità agli stress e alla loro strategia    menti).
di propagazione sia vegetativa, sia di diffu-       Il primo monitoraggio su scala lagunare rela-
sione con semi, possono variare l’estensione        tivo alla distribuzione della fanerogame ma-

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Sintesi dei monitoraggi pluriennali

Codice             Descrizione                                                                                             Tabella 1. Fattori
                                                                                                                           di pressione/disturbo
                                                                                                                           a carico delle fanerogame
F02.02             Pesca professionale con attrezzi da pesca attivi                                                        marine

F02.02.05          Pesca con draga - rastrello

I01                Specie alloctone invasive (vegetali e animali)

F01.03             Acquacoltura - allevamento sul fondo

G05.02             Abrasioni e danni meccanici sulla superficie dei fondali marini

H03                Inquinamento marino e delle acque di transizione

J02.02.02          Rimozione e dragaggio costiero e degli estuari

J02.05.01          Modifica dei flussi d’acqua mareali e delle correnti marine

J02.05.06          Modifica dell’esposizione al moto ondoso

J02.12.01          Opere di difesa dal mare, opere di protezione della costa, sbarramenti per la difesa
                   e per la produzione di energia dalle maree

J02.11             Variazione dei sedimenti in sospensione, modifica del tasso di deposito delle sabbie,
                   accumulo di sedimenti, scarico, deposito di materiali dragati

rine è stato realizzato nel 1990 dall’ex Magi-                quando le opere fisse alle bocche di porto
strato alle Acque attraverso il suo concessio-                erano pressoché ultimate (MAG. ACQUE - KO-
nario Consorzio Venezia Nuova (MAG.ACQUE                      STRUTTIVA - SELC, 2018).
- CVN - SGS, 1991) permettendo di definire,                   L’analisi cartografica e delle estensioni delle
per la prima volta, uno “stato zero” della lo-                praterie (Figure 1a - 1e e Tabella 2 nelle pagi-
ro distribuzione. I rilievi sono stati condot-                ne seguenti) rileva come, dal 1990 al 2017,
ti su un potenziale ambito lagunare di circa                  siano avvenute significative variazioni nella
31.000 ettari, su fondali a libera navigazio-                 distribuzione, meno visibili nel bacino sud,
ne sino a una batimetria di 3 - 4 metri, con                  ma ben evidenti nei bacini nord e centrale e
esclusione delle aree vallive arginate e dei ca-              così sintetizzate:
nali navigabili.                                              • relativa stabilità a livello lagunare tra il
Tre successive cartografie delle faneroga-                          1990 e il 2002;
me marine a scala lagunare sono state re-                     • marcata regressione tra il 2002 e il 2004
alizzate nell’ambito dei monitoraggi MELa                           per tutti i bacini;
(Monitoraggio Ecosistema Lagunare): quel-                     • complessiva stabilità con segnali di ricolo-
le del 2002 e del 2004 (MELa2) hanno per-                           nizzazione tra il 2004 e il 2010;
messo di cogliere anche gli effetti di anomali                • ricolonizzazione nel 2017 di siti già colo-
andamenti meteoclimatici, mentre quella del                         nizzati nel 1990 e di nuovi mai segnalati.
2010 (MELa5), ha permesso di definire un                      La cartografia del 2017, se confrontata con
quadro della loro distribuzione quando gran                   quelle del 1990 e del 2002, segna un incre-
parte delle opere fisse alle bocche di porto                  mento delle praterie pari a +1.303 ettari ri-
erano a uno stadio oramai avanzato (MAG.                      spetto alla prima e di +1.365 ettari rispetto
ACQUE - SELC, 2005a; MAG. ACQUE - SELC,                       alla seconda. Molto più marcato e significati-
2011). Il più recente monitoraggio a scala la-                vo, per il valore ecologico che comporta, è in-
gunare di queste piante è relativo al 2017,                   vece l’incremento di praterie nei confronti dei

                                                                                                                     15
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1a

                        Mestre

                                            Venezia

                                                                               Bocca di porto di Lido

                                                         Bocca di porto di Malamocco

                                                 Bocca di porto di Chioggia

                                 Chioggia

                                                                                                        2017
 0   2,5   5,0   7,5    10 km

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Sintesi dei monitoraggi pluriennali

                                                                                                        Nella pagina precedente,
 1b                                                 1c                                                  Figura 1a. Carta delle
                                                                                                        fanerogame marine 2017

                                                                                                        A sinistra
                                                                                                        Figure 1b, 1c, 1d e 1e.
                                                                                                        Carte delle fanerogame
                                                                                                        marine nel 1990, 2002,
                                                                                                        2004 e 2010

                                                                                                        Specie - Copertura
                                                                                                           Ruppia sp., classe IV
                                                                                                           Ruppia sp., classe III
                                                                                                           Ruppia sp., classe II
                                                                                                           Ruppia sp., classe I
                                                                                                           Cymodocea nodosa,
                                                                                                           classe IV
                                                                                                           Cymodocea nodosa,
                                                                                                           classe III
                                                                                                           Cymodocea nodosa,
                                            1990                                            2002           classe II
                                                                                                           Cymodocea nodosa,
                                                                                                           classe I
 1d                                                 1e                                                     Zostera marina, classe IV
                                                                                                           Zostera marina, classe III
                                                                                                           Zostera marina, classe II
                                                                                                           Zostera marina, classe I
                                                                                                           Zostera noltei, classe IV
                                                                                                           Zostera noltei, classe III
                                                                                                           Zostera noltei, classe II
                                                                                                           Zostera noltei, classe I
                                                                                                           Zostera noltei - Zostera
                                                                                                           marina
                                                                                                           Zostera marina -
                                                                                                           Cymodocea nodosa
                                                                                                           Zostera noltei - Zostera
                                                                                                           marina - Cymodocea
                                                                                                           nodosa
                                                                                                           Zostera noltei -
                                                                                                           Cymodocea nodosa

                                            2004                                            2010

Laguna di Venezia (estensioni in ha)        1990     2002      2004         2010          2017          Tabella 2. Fanerogame
                                                                                                        marine - Confronti tra le
                                                                                                        coperture dei taxa tra gli
                                                                                                        anni 1990 e 2017
Popolamenti puri a Cymodocea nodosa          392     1.777     1.718        2.276         3.421

Popolamenti puri a Zostera marina            265     2.195     1.130        1.404         2.464

Popolamenti puri a Zostera noltei           1.436        70      20            58           485

Popolamenti puri Ruppia spp.                   0          0       0              0          281

Popolamenti misti a Z. noltei - C. nodosa     23         142     68            19             17

Popolamenti misti a Z. noltei - Z. marina   2.157        220     75            27           107

Popolamenti misti a Z. marina - C. nodosa    692         825    527            12             15

Popolamenti misti a Z. noltei - Z. marina    528         202    136            12              6
- C. nodosa

Totale                                      5.493    5.431     3.674        3.808         6.796

                                                                                                   17
Sintesi dei monitoraggi pluriennali condotti nella laguna aperta
[focus]

                                      Praterie invariate    Praterie invariate
                                      Praterie nuove 2017   Praterie nuove 2017
                                      Praterie perse dal    Praterie perse dal
                                      1990 al 2017          2002 al 2017

                                      Praterie invariate    Praterie invariate
                                      Praterie nuove 2017   Praterie nuove 2017
                                      Praterie perse dal    Praterie perse dal
                                      2004 al 2017          2010 al 2017

Figura 2.
Variazioni delle praterie
a fanerogame marine
tra il 1990 e il 2017

                            18
Sintesi dei monitoraggi pluriennali condotti nella laguna aperta
Sintesi dei monitoraggi pluriennali

rilievi più recenti, con +3.122 ettari rispetto         A sinistra,
                                                        dall’alto al basso
al 2004 e +2.988 ettari rispetto al 2010. L’a-          Figura 3. Esemplari
                                                        del mollusco bivalve
nalisi degli incrementi degli areali a scala la-
                                                        Pinna nobilis
gunare denota come l’inversione di tendenza             tra le praterie della
                                                        fanerogama marina
dei trend delle praterie a fanerogame si sia            Zostera noltei, fotografati
verificata principalmente tra la mappatura              durante una fase
                                                        di bassa marea
del 2010 e quella del 2017, con segnali posi-
                                                        Figura 4. Ciuffi della
tivi proprio nelle aree prossime al centro sto-         fanerogama Cymodocea
rico di Venezia e nel bacino centrale, in virtù         nodosa, dove sono
                                                        visibili coppie di semi
del miglioramento ambientale e della qualità            all’apice dei rizomi
                                                        ortotropi
delle acque in atto. Nella Figura 2 sono evi-
denziate graficamente le variazioni delle pra-          Figura 5. Esempio
                                                        di comunità bentonica
terie a fanerogame tra il 1990 e il 2017, men-          associata a una prateria
                                                        di Cymodoeca nodosa:
tre nelle Figure 3, 4 e 5 sono riportate imma-          esemplare di cavalluccio
gini relative a tipici organismi associati.             di mare (Hippocampus
                                                        ssp.)
Dopo il forte arretramento delle praterie av-
venuto tra il 2002 e il 2004 (-1.757 ettari),
prevalentemente per cause meteoclimatiche
piuttosto che antropiche (elevate temperatu-
re estive nel 2014 che hanno inciso sulla spe-
cie più sensibile, Zostera marina), dal 2010 si
è avuto un primo segnale di inversione del
trend negativo, da un lato con la ricolonizza-
zione delle praterie perdute e, dall’altro, con
la colonizzazione anche di fondali mai carat-
terizzati dal 1990 dalla presenza di fanero-
game, in particolare per il bacino centrale
e quello nord. I rilievi del 2017 indicano un
netto trend positivo per le tre specie lagunari
storicamente più diffuse, Cymodocea nodosa,
Zostera marina e Zostera noltei, che comples-
sivamente, nella sola tipologia pura, incre-
mentano di +2.632 ettari rispetto al 2010.
Cymodocea nodosa denota un incremento
delle praterie nella tipologia pura di +1.145
ettari, evidenti soprattutto nella laguna sud e
nelle tre bocche di porto. Zostera marina, ri-
spetto al 2010, in tutti i bacini fa registrare
incrementi nella tipologia pura per +1.060
ettari, in particolare in quello centrale e in
quello nord. Zostera noltei, che denota incre-
menti delle praterie inferiori a quelli delle al-
tre due specie (+427 ettari rispetto al 2010),

                                                  19
Sintesi dei monitoraggi pluriennali condotti nella laguna aperta
[focus]

Tabella 3. Confronto           ha ricolonizzato molti fondali da cui era                na e per la loro importanza riconosciuta dai
tra i valori di copertura
normalizzati delle             scomparsa dopo il 1990, in particolare quelli            protocolli internazionali sulla conservazione,
praterie a fanerogame
                               dei canali e dei ghebi delle barene della lagu-          queste sono state scelte anche per monito-
marine per le tre bocche
di porto tra il rilievo ante   na sud da Porto di San Leonardo sino alla                rare gli effetti dei cantieri per la realizzazio-
operam del 2003
e l’ultimo monitoraggio        gronda lagunare di Chioggia e della laguna               ne del Mose alle bocche di porto (MAG.AC-
del 2017                       nord (Palude Maggiore), con nuove colonizza-             QUE - CORILA, 2006 - 2013; PROVV.OO.PP.
                               zioni nei settori di Lio Piccolo e Sant’Erasmo.          - CORILA, 2014 - 2018; Curiel et al., 2017).
                               Il monitoraggio del 2017 ha permesso di                  Il principale obiettivo di questo specifico mo-
                               segnalare un’estesa presenza (281 ettari)                nitoraggio condotto dal 2005 al 2018 nelle
                               di una quarta rizofita, Ruppia spp., nota da             tre bocche di porto, consisteva nel valutare
                               tempo nelle aree di gronda lagunare in pros-             eventuali scostamenti dalle condizioni di ri-
                               simità delle valli arginate o al loro interno,           ferimento osservate in fase ante operam nel
                               ma mai in estensioni cartografabili. Le prate-           2003/04, indotti dalle attività di cantiere o
                               rie di questa pianta, presente in laguna con             delle opere fisse del Mose (Tabella 3).
                               due specie relativamente simili (Ruppia cir-             Tale obiettivo è stato raggiunto attraverso la
                               rhosa e Ruppia maritima), sono state rinvenu-            mappatura della vegetazione radicata nelle
                               te nella laguna nord nella Palude Maggiore e             tre bocche e il monitoraggio stagionale delle
                               nelle valli aperte alla navigazione del settore          caratteristiche fenologiche e di crescita del-
                               lagunare a est di Treporti-Lio Piccolo. Recen-           le piante su una rete di 18 stazioni di misura
                               ti rilievi del 2019, realizzati nell’ambito de-          equamente distribuite fra le tre bocche.
                               gli interventi di Ripristino Morfologico e Am-           La mappatura delle praterie di fanerogame
                               bientale da parte del Provveditorato Inter-              marine ha riguardato i fondali in prossimità
                               regionale OO.PP., hanno messo in evidenza                e all’interno delle bocche di porto e quelli più
                               diffuse praterie di Ruppia spp. anche all’in-            profondi, vicini alle opere in realizzazione, si-
                               terno di barene artificiali recentemente rea-            no alle profondità di 3-4 metri corrisponden-
                               lizzate nella laguna sud.                                ti ai limiti della presenza di fanerogame mari-
                               Sempre per il ruolo ecologico e morfologico              ne nelle acque lagunari. Il rilievo della distri-
                               che le fanerogame marine svolgono in lagu-               buzione delle fanerogame marine è sempre

                               Estensione delle praterie                   Bocca di porto          Bocca di porto         Bocca di porto
                               a fanerogame marine (ha)                    di Lido                 di Malamocco           di Chioggia

                                                                            2003        2017        2003        2017       2003        2017

                               Popolamenti puri a Cymodocea nodosa           32,2           95,6    302,7      582,7        75,5      210,0

                               Popolamenti puri a Zostera marina              0,0            3,9     49,0      179,1        73,5      144,7

                               Popolamenti puri a Zostera noltei              7,2           96,8      0,5           2,0      0,5           10,1

                               Popolamenti misti a Z. noltei - C. nodosa     10,6           10,6     11,2           2,8     40,7            1,1

                               Popolamenti misti a Z. noltei - Z. marina      6,2            5,8     12,0           5,1     22,1           10,8

                               Popolamenti misti a Z. marina - C. nodosa      0,0            0,2     61,7           2,7     97,8            1,1

                               Popolamenti misti a Z. noltei - Z. marina     18,5            1,2     84,6           0,0      4,5            2,7
                               - C. nodosa

                               Totali                                        74,7      214,1        521,7      774,4       314,6      380,5

                               20
Sintesi dei monitoraggi pluriennali condotti nella laguna aperta
Sintesi dei monitoraggi pluriennali

stato eseguito da giugno a settembre, per po-                                             A lato
                                                                                          Figura 6. Fasi
ter apprezzare al meglio le coperture delle tre                                           di monitoraggio,
                                                                                          in immersione, dei
specie, considerata la loro differente stagio-
                                                                                          parametri descrittivi
nalità. Lo stato delle praterie alle 18 stazioni                                          della prateria (come
                                                                                          grado di copertura,
di controllo è stato valutato utilizzando indi-                                           densità dei ciuffi, altezza
catori strutturali e funzionali sufficientemen-                                           dei ciuffi e crescita
                                                                                          dei rizomi)
te sensibili e stabili nel tempo, per permet-
                                                                                          Al centro
tere di cogliere le possibili variazioni in atto:                                         Figura 7. Fase
• il grado di copertura e la densità della pra-                                           di campionamento
                                                                                          di zolle di fanerogame
  teria (n. ciuffi/m²);                                                                   marine mediante un
                                                                                          carotatore manuale.
• le dimensioni dei ciuffi, la quantificazione                                            Successivamente la zolla
  dei ciuffi germinativi o degli eventi gamici;                                           sarà setacciata per
                                                                                          allontanare la frazione
• la quantificazione dei fenomeni di necrosi                                              del sedimento
  fogliare;                                                                               In basso
• la determinazione degli organismi epifiti,                                              Figura 8. Esempio
                                                                                          di ciuffi fogliari di
  algali e animali.                                                                       Cymodocea nodosa
                                                                                          campionati al termine
Trattandosi inoltre di un monitoraggio di sor-                                            dell’estate ed epifitati
veglianza, è stata fissata anche una “soglia                                              in prevalenza da alghe
                                                                                          rosse (Rhodophyta).
di attenzione”, individuata sulla base del-
la letteratura, e pari a una riduzione del 10-
20% dei principali parametri rispetto ai va-
lori dello stato ante operam. Considerando la
sensibilità che le fanerogame marine hanno
alle variazioni ambientali, nel monitoraggio
si è tenuto conto dell’andamento dei para-
metri meteoclimatici più incidenti sulle lo-
ro dinamiche stagionali, come la temperatu-
ra dell’aria, dell’acqua e la radiazione solare.
La stagionalità di queste piante ha suggerito
lun monitoraggio ripartito in quattro perio-
di dell’anno (febbraio, maggio, luglio, novem-
bre) e il confronto dei valori è avvenuto solo
tra periodi omologhi (Figure 6, 7 e 8).
Gli esiti del monitoraggio analizzati su una
scala temporale di oltre quindici anni, pur
con delle variazioni nel corso dei vari anni,
hanno evidenziano come, nella bocca di por-
to di Lido, le praterie a fanerogame siano va-
riate da 74,7 ettari nel 2005 a 214,1 ettari
nel 2017, pari a un incremento di +139,4 et-
tari, avvenuto soprattutto negli ultimi 5-6 an-
ni, con l’espansione delle praterie di Cymodo-
cea nodosa e di Zostera noltei sui fondali a est

                                                                                    21
Sintesi dei monitoraggi pluriennali condotti nella laguna aperta
[focus]

          e a nord-est della nuova isola artificiale posta
          al centro della bocca di porto (Figura 9).
          Nella bocca di porto di Malamocco, pur con
          gli andamenti oscillanti delle praterie a Zo-
          stera marina, specie più sensibile delle altre
          alle sempre più frequenti elevate temperatu-
          re estive, si è registrato comunque un bilan-
          cio positivo delle praterie rispetto alla fase
          ante operam (+252,7 ettari) essendo variate
          da 521,7 ettari nel 2003 a 774,4 ettari nel
          2017. Le praterie pure a Cymodocea nodosa
          e a Zostera marina, che rappresentano oltre
          il 95% delle coperture della bocca e che so-
          no quindi le più significative per comprende-
          re le dinamiche avvenute negli anni, sono ri-
          sultate in forte incremento rispetto al 2003,
          con +280,0 ettari la prima e +130,1 ettari
          la seconda. Il monitoraggio pluriennale del-
          le diverse specie ha permesso di rilevare co-
          me l’incremento di Cymodocea nodosa sia in
          gran parte dovuto alla trasformazione delle
          praterie miste in praterie pure, mentre per
          Zostera marina, sia riconducibile alla coloniz-
          zazione di nuovi fondali (Figura 10).
          Nella bocca di porto di Chioggia si è eviden-
          ziato un incremento di praterie rispetto alla
          fase ante operam pari a +65,9 ettari, essendo
          variate da 314,6 ettari nel 2003 a 380,5 etta-
          ri nel 2017. Sin dall’inizio del monitoraggio,
          le dinamiche delle praterie di questa bocca
          sono apparse per la maggior parte correla-
          te alle attività di allevamento delle vongole
          (Ruditapes spp.) nelle concessioni che, in re-
          lazione al loro stato di attivazione negli anni,
          hanno determinato, nelle loro vicinanze, fasi
          regressive e di ricolonizzazione da parte del-
          le fanerogame (Figura 11).
          I monitoraggi alle 18 stazioni di controllo, di-
          stribuite nel numero di sei per ogni bocca di
          porto, hanno evidenziato per la maggior par-
          te degli indicatori strutturali e funzionali uti-
          lizzati (copertura, densità, dimensioni delle
          foglie, necrosi, ecc.) valori all’interno degli

22
Sintesi dei monitoraggi pluriennali

intervalli del controllo avvenuto in fase ante       Il macrozoobenthos                                     Nella pagina di sinistra,
                                                                                                            dall’alto al basso
operam nel 2003 - 2004, confermando sem-             Con il termine benthos si intende la comunità          Figura 9. Bocca di porto
pre un ottimale stato delle praterie. I limitati                                                            di Lido: variazioni delle
                                                     di organismi acquatici che hanno un rappor-            coperture a fanerogame
valori sotto soglia talvolta rilevati, sono spes-    to diretto con il fondale e vivono prevalente-         marine tra il 2003
                                                                                                            e il 2017
so rientrati nei limiti nel successivo controllo     mente entro i primi 20-30 centimetri del se-
stagionale e comunque non hanno mai rag-                                                                    Figura 10. Bocca di porto
                                                     dimento o al di sopra di questo. Le comuni-            di Malamocco: variazioni
giunto livelli di criticità tali da incidere sulla   tà bentoniche di substrato molle o mobile di           delle coperture
                                                                                                            a fanerogame marine
capacità di resilienza e non hanno mai reso          ambienti lagunari, estuariali o costieri hanno         tra il 2003 e il 2017
necessario l’avvio di una procedura di atten-        la capacità di registrare le alterazioni che in-
                                                                                                            Al centro
zione con ulteriori approfondimenti.                 teressano l’ambiente in cui vivono (sedimen-           Figura 11. Bocca di porto
                                                                                                            di Chioggia: variazioni
Il solo indicatore che ha sempre mostrato            ti e colonna d’acqua) sia direttamente che             delle coperture
scostamenti inferiori rispetto alla fase an-         indirettamente (Figura 12). Valutare l’entità          a fanerogame marine
                                                                                                            tra il 2003 e il 2017
te operam è stato l’epifitismo (presenza sul-        delle perturbazioni attraverso la risposta di
le foglie di organismi animali e algali), mar-       questi organismi rappresenta, pertanto, un                Praterie stabili
                                                                                                               Praterie perdute
cati nella bocca di Chioggia e più limitati in       corretto approccio metodologico per moni-                 Praterie nuove
quella di Lido. L’epifitismo, se pur comples-        torare l’ambiente, perché la comunità ben-
so nelle sue dinamiche, è un indicatore utile        tonica riflette non solo e non tanto la situa-         Sotto
                                                                                                            Figura 12. Esempio
per valutare la biodiversità che una prateria        zione al momento del campionamento, ma                 di comunità bentonica
                                                                                                            associata a praterie
può esprimere.                                       soprattutto quella di un periodo prolungato            a fanerogame
Negli ultimi anni e soprattutto nell’ultimo          precedente, che è possibile stimare, per la            e, in particolare,
                                                                                                            il mollusco bivalve
monitoraggio del 2018, questo scostamento            laguna di Venezia, nell’ordine di circa sei me-        Pinna nobilis
si è attenuato per tutte e tre le bocche di por-     si (MAG.ACQUE - SELC, 2005b).
to, segnando un minor numero di casi non             La comunità macrozoobentonica è divenuta,
in linea con quelli di riferimento del 2003. I       quindi, uno dei principali “elementi biologici
valori anomali di questo parametro ricorren-         di qualità” di classificazione per la valutazio-
ti dall’inizio del monitoraggio sono stati in-       ne dello stato di salute degli ambienti costieri
vestigati anche con specifici approfondimen-         utilizzati dalla Water Framework Directive (Di-
ti che hanno visto il contributo dell’Universi-      rettiva 2000/60/CE).
tà di Padova (ICEA - UNIPD) per esaminare
aspetti relativi all’idrodinamica e alla torbidi-
tà quali possibili cause.
I monitoraggi eseguiti negli ultimi 15-20 an-
ni, sia su scala lagunare che su scala locale,
sulla distribuzione delle fanerogame marine
e sulle variazioni fenologiche stagionali e an-
nuali delle singole specie, hanno permesso di
differenziare, per quanto possibile, gli effetti
dei lavori alle bocche di porto dalle variazio-
ni naturali che avvengono nel tempo nelle co-
munità bentoniche o da localizzati eventi an-
tropici (per esempio attività alieutiche, scavi)
o meteoclimatici (per esempio anomale tem-
perature estive o invernali).

                                                                                                      23
[focus]

                                                                                profondito delle principali comunità bentoni-
                                                                                che presenti in laguna, articolandosi in una
                                                                                fase iniziale di pianificazione e preparazio-
                                                                                ne, in una fase di esecuzione delle campagne
                                                                                di prelievi con metodologie diverse per le tre
                                                                                componenti esaminate (macrozoobenthos
                                                                                ma anche macrofitobenthos e meiozooben-
                                                                                thos) e una fase conclusiva di elaborazione
Sopra
Figura 13. Particolare                                                          dei risultati. In quest’ultima fase, le informa-
di uno degli strumenti
(sorbona) solitamente                                                           zioni strutturali sulle comunità studiate sono
utilizzati per il prelievo                                                      servite per indicare lo “stato di salute” dell’e-
di campioni di
macrozoobenthos                                                                 cosistema lagunare e, in particolare, delle di-
A lato                                                                          verse aree del bacino, verificando se tali am-
Figura 14. Prelievo                                                             bienti fossero caratterizzati, o meno, dalla
di un campione di
macrozoobenthos                                                                 presenza di comunità bentoniche tipiche di
mediante sorbona dove
sono presenti praterie                                                          condizioni indisturbate. I campionamenti del
a fanerogame                 Negli ultimi 15-20 anni, il Magistrato alle Ac-    macrozoobenthos sono stati eseguiti in due
Sotto                        que di Venezia (ora Provveditorato Interre-        campagne (nel 2002 e nel 2003), rispettiva-
Figura 15. Dettaglio
di campionamento
                             gionale per le Opere Pubbliche per il Vene-        mente su una rete di 180 stazioni il primo
di macrozoobenthos           to, Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia)   anno (Figura 17) e di 60 stazioni il secondo.
tramite sorbona:
il posizionamento di una     ha permesso la conduzione di studi sulle co-       I risultati di tali monitoraggi hanno permes-
retina intorno alla corona
                             munità bentoniche sull’intera superficie lagu-     so di evidenziare come, per le comunità ben-
per limitare l’aspirazione
di individui bentonici       nare, in particolare negli anni 2002-2003 e        toniche della laguna di Venezia, esistessero
non facenti parte del
campione                     nel 2007 (MAG.ACQUE - SELC, 2005b; MAG.            due chiari gradienti: il primo tradizionale gra-
                             ACQUE - CNR/ISMAR, 2009) nell’ambito dei           diente corrispondente a un crescente confi-
                             monitoraggi MELa (Monitoraggio Ecosistema          namento lungo la direttrice mare-terra con
                             Lagunare), e le aree in prossimità delle tre       popolamenti via via più poveri e meno diver-
                             bocche di porto. In questo caso, i monitorag-
                             gi hanno avuto lo scopo di rilevare eventua-
                             li scostamenti significativi dalle condizioni di
                             riferimento rilevate nello studio della fase an-
                             te operam (2003/2004) e verificare se fossero
A destra                     conseguenza di impatti o forzanti provenien-
Figura 16.
Campionamento                ti dalle attività di cantiere per la costruzio-
di macrozoobenthos:
                             ne delle opere del Mose (MAG.ACQUE - SELC,
fase di lavaggio
del campione                 2004; MAG.ACQUE - CORILA, 2010 - 2013;
dai residui di sedimento
                             PROVV.OO.PP. - CORILA, 2014 - 2019). Nel-
                             le Figure 13, 14, 15 e 16 sono illustrate al-
                             cune fasi delle operazioni di campionamento
                             del macrozoobenthos.
                             Le attività del monitoraggio MELa2 (2001-
                             2005) (MAG.ACQUE - SELC, 2005b) erano
                             volte a ottenere un quadro aggiornato e ap-

                             24
Sintesi dei monitoraggi pluriennali

sificati procedendo dalle bocche di porto ver-    era osservata una discreta corrispondenza              Figura 17. Progetto
                                                                                                         MELa2, localizzazione
so la gronda; il secondo gradiente che riflet-    dei popolamenti zoobentonici a maggior di-             dell’intera serie
                                                                                                         di 180 stazioni di
teva l’aumento della ricchezza e della diver-     versità specifica con la distribuzione di Zo-
                                                                                                         campionamento
sità procedendo da nord verso sud nelle aree      stera marina e Cymodocea nodosa (in partico-           del benthos nel primo
                                                                                                         anno di attività
di laguna aperta. In particolare, nelle fasce     lare le aree della laguna sud).                        (modificato da MAG.
prossime ai lidi, le alte abbondanze coincide-    Nella valutazione dell’abbondanza, compo-              ACQUE-CNR/ISMAR,
                                                                                                         2009)
vano con un’alta diversità, mentre, nelle zone    sizione e struttura delle comunità bentoni-
più interne, le alte abbondanze erano relazio-    che non erano emerse criticità diffuse, ovve-
nabili con la dominanza di poche specie.          ro particolari condizioni di svantaggio e di
I popolamenti zoobentonici sono notoria-          stress degli organismi campionati (ad esem-
mente influenzati dalla presenza di macroal-      pio, condizioni fortemente anossiche in se-
ghe e fanerogame e, confrontando le spazia-       guito alla degradazione di materiale macro-
lizzazioni cartografiche degli indici di diver-   algale). Situazioni di alterate condizioni della
sità specifica con la carta della distribuzione   comunità bentonica (numero estremamente
2002 delle fanerogame marine lagunari, si         ridotto di taxa e presenza di specie tolleran-

                                                                                                   25
[focus]

Figura 18. Progetto     ti) erano state osservate solamente in modo       lata, per rilevanza e diffusione, la presenza
MELa4, localizzazione
dell’intera serie       puntuale in alcune stazioni, soprattutto quel-    di giovanili nella gran parte delle stazioni e,
di 60 stazioni di
                        le in aree ad elevato confinamento.               in generale, il grande aumento del numero di
campionamento del
benthos (modificato     Tra il 2002 e il 2003, era stata registrata una   individui per le specie pluriennali non era ap-
da MAG.ACQUE-CNR/
ISMAR, 2009)            diminuzione nella biomassa media degli in-        parso legato a una variazione naturale della
                        dividui ascrivibile alla scomparsa degli in-      dinamica di popolazione, bensì a un aumen-
                        dividui più vecchi, in particolare per i mol-     to degli spazi ecologici lasciati liberi dagli in-
                        luschi bivalvi, come probabile conseguenza        dividui adulti persi nel periodo trascorso tra
                        delle condizioni climatiche che avevano ca-       un campionamento e l’altro (2002 - 2003).
                        ratterizzato il 2002, anno estremamente pio-      Lo scopo delle attività relative al monito-
                        voso e dall’andamento termico nettamente          raggio MELa4 (2007 - 2009) (MAG.ACQUE
                        differente rispetto agli anni precedenti, se-     - CNR/ISMAR, 2009) era quello di condurre
                        gnato dalle temperature più basse negli anni      un’analisi sulle comunità bentoniche di sub-
                        di indagine. Nel 2003, però, era stata segna-     strato mobile rilevate in laguna di Venezia,

                        26
Sintesi dei monitoraggi pluriennali

producendo una specifica cartografia sulla          in 60 stazioni di campionamento (Figura 18)            Figura 19. Tipologie
                                                                                                           lagunari (da MAG.
loro distribuzione e confrontando i risultati       e la loro localizzazione precisa è stata in-           ACQUE-CNR/ISMAR,
                                                                                                           2009)
con quelli del progetto MELa2. In questo mo-        dividuata rimanendo, per quanto possibile,
do, si sarebbe così mantenuta nel tempo una         in corrispondenza con la rete di 60 stazio-            Zone

base conoscitiva dello stato di tali comunità       ni MELa2. La variabilità ambientale propria               Delta marino
                                                                                                              Estuario
e delle loro variabilità spazio-temporale, uti-     della laguna è stata investigata tramite l’uti-           Laguna aperta
                                                                                                              marinizzata
le alla ricerca dei trend evolutivi e allo studio   lizzo di “Tipologie ambientali lagunari” (Del-            Laguna aperta protetta
ecologico a lungo termine e nel promuovere          ta Mareale, Laguna Marinizzata, Laguna pro-               Laguna confinata
                                                                                                              Stazioni
l’applicazione della Direttiva Quadro Comu-         tetta, Laguna confinata ed Estuario - Figura
nitaria sulle Acque (2000/60/CE, Water Fra-         19) (Tagliapietra et al., 2006).
mework Directive, WFD; European Communi-            In generale, il trend temporale, dedotto com-
ty, 2000) alla laguna di Venezia.                   parando gli studi MELa2 e MELa4, mostra-
Le attività di campo e di laboratorio sono          va un complessivo aumento dei valori di tut-
state condotte a partire da novembre 2006           ti i descrittori della comunità zoobentonica.

                                                                                                     27
[focus]

1 Il numero doppio
                           Negli anni tra i due studi, si era verificato un   la abbondanze che delle biomasse, pur rima-
delle stazioni al Lido
è giustificato dal fatto   diffuso incremento del numero di specie lun-       nendo su valori maggiori del 2002.
che essa convoglia
                           go tutto il gradiente di transizione dal Delta     Come ricordato precedentemente, la comu-
le acque di due
sottobacini lagunari,      Mareale alle zone di Estuario, sia riguardo al     nità macrozoobentonica può essere ritenuta
quello del Lido e quello
di Treporti                numero totale di specie che al numero medio        uno dei principali indicatori dello stato di sa-
                           di specie per ogni stazione. Il numero totale      lute complessivo di un sistema acquatico e
                           di individui ha evidenziato una generale cre-      questo, unitamente, all’importanza in seno
                           scita in tutte le tipologie nel 2003 rispetto al   alla Water Framework Directive ne hanno fat-
                           2002, e in particolar modo nelle aree di La-       to una componente chiave anche nel monito-
                           guna Protetta. Questo aumento è continuato         raggio ambientale dei cantieri per la costru-
                           nel 2007 solo per il Delta Mareale e la Lagu-      zione delle dighe mobili del Mose.
                           na Confinata, mentre per le altre tipologie vi     Nel 2003, in vista dell’avvio dei cantieri, era
                           è stata una leggera flessione. Le abbondanze       stata eseguita una caratterizzazione delle co-
                           sono generalmente risultate dominate da po-        munità bentoniche ante operam, utilizzata co-
                           licheti sedentari e crostacei anfipodi. In par-    me condizione di riferimento (MAG.ACQUE -
                           ticolare, la relativa abbondanza di policheti      SELC, 2004). I monitoraggi delle comunità
                           erranti nel 2002 e di gasteropodi nel 2007         macrozoobentoniche sono iniziati nel 2008
                           deve probabilmente essere messa in relazio-        e proseguiti fino al 2018 con il principale
                           ne alla presenza della componente faneroga-        obiettivo di individuare possibili modificazio-
                           me marine. Il 2002 è stato infatti connotato       ni qualitative e quantitative nella composizio-
                           dalla presenza di specie tipiche di situazioni     ne delle comunità bentoniche, confrontando-
                           più “confinate” o “saprobiche” (caratterizza-      le con il 2003 (MAG.ACQUE - CORILA, 2010-
                           te dalla presenza di organismi che si alimen-      2013; PROVV.OO.PP. - CORILA, 2014-2019;
                           tano mediante materia organica non vivente         Tagliapietra et al., 2017).
                           o in decomposizione) mentre il 2007 è risul-       La serie temporale di dati così ottenuta ha
                           tato caratterizzato da specie più marine.          fornito un quadro pluriennale e costante-
                           Le biomasse sono risultate dominate dai mol-       mente aggiornato dell’evoluzione di tali co-
                           luschi bivalvi seguiti dai crostacei decapodi,     munità in prossimità delle bocche di porto.
                           con i primi che hanno mostrato una flessio-        Le indagini sono state condotte in 16 stazio-
                           ne percentuale nel 2003 a favore dei poliche-      ni (8 alla Bocca di Lido1, 4 a Malamocco e
                           ti sedentari. Rispetto al 2002, nel 2003 vi è      4 a Chioggia) tra il 2008 e il 2016 e in 12
                           stato un aumento della biomassa e delle ab-        stazioni (4 in ciascuna bocca di porto) tra il
                           bondanze presso le zone più vicine alle boc-       2017 e il 2018; questi siti erano in parte so-
                           che di porto, mentre le zone di Laguna Pro-        vrapponibili con quelli dello studio ante ope-
                           tetta, Confinata ed Estuario hanno registrato      ram e in parte ricollocati a causa di modifica-
                           una perdita per entrambi i parametri.              zioni dei siti intervenute nel frattempo (sta-
                           Nel 2007, il panorama generale indicava un         zioni originali occupate dalle opere del Mose,
                           aumento di diversità in tutta la laguna al qua-    distanze troppo elevate dalle possibili sor-
                           le però non si è accompagnato un aumento           genti di impatto, localizzazione ai margini o
                           di abbondanza e biomassa in tutti i settori:       all’interno di concessioni per la coltivazione
                           nella Laguna Protetta sono state mantenute         delle vongole). Tutti i siti di campionamento
                           entrambe mentre, nella Laguna Marinizzata,         erano rappresentativi di aree di velma, aree
                           si è registrata una riduzione sensibile sia del-   emergenti durante le basse maree, o di bas-

                           28
Sintesi dei monitoraggi pluriennali

so fondale, aree sempre sommerse benché                 Dall’alto al basso
                                                        Figure 20, 21 e 22.
con bassa profondità, in prossimità delle tre           Localizzazione
                                                        delle stazioni di
bocche di porto o soggette comunque alla lo-
                                                        campionamento dei
ro influenza diretta (Figure 20, 21 e 22).              monitoraggi B.6.85/II,
                                                        B.6.72 B/5-B/13
Una delle principali evidenze emerse an-                (PROVV.OO.PP. -
che nel corso dei monitoraggi è l’importan-             CORILA, 2019)
                                                        Dall’alto verso il basso,
te ruolo delle fanerogame marine, ecosistemi            le immagini si
                                                        riferiscono alle bocche
complessi e molto produttivi, nel modificare            di porto di Lido,
l’ambiente in cui si inseriscono e la struttura         Malamocco e Chioggia

delle comunità bentoniche. Come già accen-
                                                           Stazioni
nato, la loro presenza o assenza, come anche               macrozoobenthos
variazioni di densità o composizione, posso-               (B.6.72 B/10-B/12)
                                                           Stazioni
no infatti influenzare la presenza e l’abbon-              macrozoobenthos
                                                           (B.6.72 B/10-B/13)
danza di talune specie. Proprio in corrispon-              Stazioni
denza delle stazioni all’interno di praterie,              macrozoobenthos
                                                           (B.6.85/II - B.6.72
sono stati solitamente trovati i più alti valori           B/5-B/9)
                                                           Stazioni
del numero di specie e di individui bentonici              macrozoobenthos
e valori buoni degli indici di ricchezza speci-            (B.6.72 B/5-B/12)
                                                           Stazioni
fica e di diversità. Per comprendere al meglio             macrozoobenthos
                                                           (B.6.85/II - B.6.72
le dinamiche nelle differenti stazioni, quindi,
                                                           B/5-B/13)
i dati sono stati analizzati dividendo i siti di           Stazioni
                                                           macrozoobenthos
campionamento in 5 gruppi in base all’habi-                sostituite
tat (vegetato o meno) e alla bocca di porto di             (MELa2 - B.6.78/I)

appartenenza: stazioni a fanerogame marine
di Lido, di Malamocco e di Chioggia e stazio-
ni avegetate di Lido e di Malamocco.
I dati raccolti evidenziano la presenza di una
comunità tipica di ambienti lagunari, sogget-
ti a notevole influenza marina, caratterizzata
da ingente ricchezza specifica e abbondan-
za, che si riflette in un buon livello di diversi-
tà e limitata saprobicità. L’elevato idrodina-
mismo delle aree prospicienti le bocche di
porto, infatti, riduce il tasso di sedimenta-
zione di sostanza organica al fondo e con-
sente la coesistenza di specie tipicamente
marine con altre proprie invece di ambienti
di transizione. L’analisi dei dati ha mostrato,
comunque, chiare differenze spaziali deter-
minate, da un lato, dalla presenza di due ha-
bitat diversi (fanerogame e avegetato), sep-
pur ascrivibili al medesimo macrohabitat, e,
dall’altro, dalle diverse condizioni idrodina-

                                                  29
[focus]

miche e dalla diversa morfologia del fonda-          se tra il 2003 e i monitoraggi successivi (in
le alle tre bocche di porto. È poi interessante      particolare per l’abbondanza e la biomassa)
notare come questi elementi agiscano in mo-          sono associate ai siti a fanerogame marine;
do sinergico nel modellare la comunità; basti        è quindi probabile che parte di tale variabili-
pensare, ad esempio, alle differenze rilevate        tà sia correlata anche a parametri descrittori
tra l’habitat a prateria di Lido in confronto a      di queste rizofite (grado di copertura, densi-
quello di Malamocco e Chioggia.                      tà e lunghezza dei ciuffi fogliari) che manife-
Nel corso dei monitoraggi, il numero medio           stano naturali variazioni negli anni (ad esem-
di specie ha presentato i valori più alti per        pio con ritardi o anticipi nella ripresa del ci-
le stazioni a fanerogame marine di Chioggia          clo vegetativo), influenzando di conseguenza
e Malamocco; i valori più bassi, invece, so-         struttura e composizione degli organismi che
no stati quasi sempre registrati nelle stazio-       vivono sulla superficie e/o in stretto contatto
ni avegetate di Lido e/o in quella avegetata di      con le lamine fogliari delle fanerogame.
Malamocco. Anche per l’abbondanza (intesa            Nel complesso, la biodiversità delle campa-
come numero medio di individui) e la bio-            gne del 2008-2018 è paragonabile a quel-
massa, i valori maggiori sono stati calcola-         la del 2003 anche se sono state registrate
ti per le stazioni a fanerogame marine, quel-        variazioni, talvolta significative, e più o me-
li inferiori per le stazioni avegetate di Mala-      no marcate, di alcuni parametri (soprattut-
mocco e di Lido.                                     to abbondanza e biomassa); queste variazio-
Nei siti a fanerogame marine, mentre il nu-          ni hanno ancora una volta interessato prin-
mero medio di specie è risultato più stabile         cipalmente specie appartenenti ai crostacei
nel tempo, alcuni tra i principali gruppi tas-       anfipodi, ai molluschi bivalvi e gasteropodi
sonomici hanno registrato trend altalenanti          e ai policheti. Non va dimenticato, però, co-
di abbondanza e biomassa, con valori spes-           me tali variazioni di densità possano essere
so molto diversi negli anni.                         influenzate da fattori contingenti ed esterni;
In generale, i gruppi tassonomici più rappre-        ad esempio, esplosioni demografiche di erbi-
sentati sono risultati nel tempo, seppur con         vori possono essere la conseguenza dello svi-
percentuali diverse nei cinque gruppi di sta-        luppo massivo e repentino di macroalghe, a
zioni, i policheti, i crostacei anfipodi, i mollu-   sua volta legato a un aumento di disponibili-
schi bivalvi e i molluschi gasteropodi. Queste       tà di nutrienti. La diversità biologica è risul-
specie sono principalmente sospensivori, fil-        tata ancora strettamente associata alla diffe-
tratori e detritivori, legati quindi alla presen-    renza di habitat, poiché quella associata alle
za di particellato organico in sospensione o         stazioni a fanerogame marine è risultata me-
depositato sul sedimento.                            diamente maggiore rispetto a quella relativa
I cambiamenti che si registrano nel tempo            ai siti localizzati su suolo avegetato. La pre-
nella composizione e nella struttura di ta-          senza di rizofite è la principale forzante, ta-
li comunità non sono quindi sempre diret-            lora in concerto con la variabilità temporale,
tamente collegabili ad attività antropiche; le       nel differenziare le comunità zoobentoniche.
variazioni sono una caratteristica della loro        Il confronto con la “condizione di riferimen-
naturale evoluzione che si riflette sulla pre-       to” ha evidenziato quindi differenze, come un
senza o l’assenza delle specie e anche sul lo-       generale aumento della ricchezza specifica,
ro numero, come riportato in letteratura.            dell’abbondanza e della biomassa totali e gli
In generale, le maggiori variazioni intercor-        indici di diversità, che, tuttavia, vanno in di-

30
Sintesi dei monitoraggi pluriennali

rezione opposta a quella che ci si potrebbe        indotti dalle pressioni esterne di natura an-
attendere in caso di impatto dei cantieri. In      tropica, rendendone più complessa l’inter-
generale, si tratta di modificazioni che si po-    pretazione e l’espressione sotto forma di un
trebbero ricondurre a un miglioramento delle       giudizio di qualità finale che valuti in senso
condizioni della comunità macrozoobentoni-         positivo o negativo l’evoluzione in atto. Per
ca in tutte le bocche. Questo fenomeno, tut-       gli ambienti di transizione, rispetto a quello
tavia, potrebbe essere interpretato come una       marino, il concetto di qualità è quindi di più
tendenza verso la marinizzazione, con atte-        difficile interpretazione, per il sovrapporsi si-
nuazione delle condizioni tipicamente lagu-        multaneamente e con più accentuata variabi-
nari, quali ad esempio elevate condizioni sa-      lità spaziale, di un maggior numero di distur-
probiche. Va comunque sottolineato come il         bi antropici e naturali, originati da vari pro-
2003 rappresenti un anno caratterizzato da         cessi a diversa scala.
condizioni meteorologiche particolari come         L’analisi storica dell’evoluzione dei popola-
primavera siccitosa ed estate calda, che si so-    menti lagunari, eseguita a partire dai dati
no sicuramente ripercosse sull’ecologia lagu-      di riferimento dei primi anni 2000 (MAG.AC-
nare, come ha evidenziato la forte contrazio-      QUE - CNR/ISMAR, 2009) e approfonditi an-
ne di Zostera marina nel biennio 2003-2004.        che da altri autori (Tagliapietra et al., 2010;
In conclusione, quindi, si può affermare che       Sigovini, 2011), ha evidenziato una progres-
la comunità macrozoobentonica ha mostrato          siva sostituzione dei popolamenti laguna-
una sostanziale stabilità nella scala tempora-     ri con una tipologia decisamente più mari-
le analizzata (2008-2018), pur con l’evidenza      na, sia in termini di numero di specie che di
di leggeri trend; tuttavia, a parità di habitat,   composizione tassonomica della comunità.
le variazioni osservate all’interno di una stes-   I primi anni 2000, infatti, erano caratteriz-
sa bocca si sono spesso rivelate inferiori alle    zati dalla presenza di specie rappresentative
differenze rilevate tra bocche. In termini tem-    di situazioni più “confinate” o “saprobiche”,
porali, si evidenziano delle variazioni che so-    mentre il 2007, pur con differenziazioni tra le
no difficilmente associabili al disturbo provo-    diverse aree lagunari (Delta Marino, Laguna
cato dai lavori dei cantieri per la costruzione    Marinizzata, Laguna Protetta, Laguna Confi-
del Mose, ragione del monitoraggio.                nata, Estuario), è caratterizzato da specie più
Vengono infine confrontati i trend osservati       marine, segnando anche un aumento genera-
per le comunità macrozoobentoniche delle           le degli indicatori di base specie, abbondan-
bocche di porto nel decennio di monitorag-         za e biomassa. Questa trasformazione, in at-
gio con l’evoluzione delle comunità bentoni-       to oramai da anni a scala lagunare, è stata da
che a livello dell’intera laguna di Venezia.       più autori messa in relazione con l’insieme
A scala lagunare, i popolamenti bentonici, ri-     delle modificazioni di carattere batimetrico,
spetto a quanto accade presso le bocche di         morfologico e idrodinamico che hanno inte-
porto, nel complesso circoscritte per esten-       ressato la laguna più intensamente a partire
sione, si susseguono con modalità più accen-       almeno dagli anni Settanta del secolo scorso
tuate lungo un gradiente spaziale mare-gron-       (Sigovini, 2011; Molinaroli et al., 2009).
da, caratterizzato da condizioni sempre più
selettive. Come per le tre bocche di porto, i      L’avifauna delle barene naturali e artificiali
cambiamenti naturali che le comunità mani-         L’importanza della laguna di Venezia per l’a-
festano negli anni si confondono con quelli        vifauna, in particolare per quella acquatica, è

                                                                                                     31
[focus]

A lato                       ormai così nota che non sembra il caso di en-
Figura 23.
Esemplare di avocetta        trare in dettagli, più volte riportati anche in
Recurvirostra avosetta
                             opere di sintesi (Bon e Scarton, 2009; Scar-
2 Il CORILA (COnsorzio       ton, 2017a). Basti qui ricordare che si tratta
per il coordinamento         della maggior area di svernamento del Me-
delle RIcerche
inerenti al sistema          diterraneo, con circa 480.000 uccelli acqua-
LAgunare di Venezia)         tici censiti in media negli ultimi cinque anni
è un’associazione tra
Università Ca’ Foscari di    (Basso e Bon, 2019); oppure che vi nidifica-
Venezia, Università IUAV
di Venezia, Università       no numerose specie tutelate dalla Direttiva
di Padova, Consiglio         2009/147/CE Uccelli, con popolazioni di di-
Nazionale delle Ricerche
e Istituto Nazionale di      mensioni tali da poter essere definite di im-
Oceanografia e Geofisica
Sperimentale, vigilata dal   portanza nazionale o internazionale (Scar-
Ministero dell’Istruzione    ton, 2017b).
Università e Ricerca.
                             Di seguito ci si vuole soffermare sui risulta-
                             ti dei monitoraggi condotti su un particola-
                             re gruppo di specie acquatiche, le cosiddette
                             coloniali, e sull’avifauna di ambienti artificia-
                             li realizzati fino dalla fine degli anni Ottanta    alla pettegola Tringa totanus (Figura 25). Al-
                             del secolo scorso, vale a dire quelle strutture     cune di queste sono censite fin dal 1989,
                             che qui per semplicità si indicheranno con il       quando alcuni giovani ornitologi venezia-
                             termine di “barene artificiali”.                    ni iniziarono a raccogliere i primi dati; suc-
                             Le colonie sono insiemi di coppie, che pos-         cessivamente e fino al 2018 il censimento si
                             sono variare da poche unità fino a migliaia,        è ripetuto ogni anno, spesso per conto del
                             che ogni anno si insediano in alcune barene         Consorzio Venezia Nuova o del CORILA2, fo-
                             naturali ed artificiali della laguna di Venezia,    calizzando l’attenzione su alcune specie di
                             oltre che nelle valli da pesca. La nidificazio-     elevato interesse conservazionistico appar-
                             ne in colonie presenta il vantaggio di aumen-       tenenti alle famiglie degli Sternidi (si tratta
                             tare la difesa contro i possibili predatori, uc-    di sterna comune Sterna hirundo - Figura 26,
                             celli o mammiferi che siano, e di sincronizza-      fraticello Sternula albifrons, beccapesci Ster-
                             re la nidificazione nel periodo più opportuno       na sandvicensis) e dei Laridi (gabbiano co-
                             per quanto riguarda la disponibilità alimen-        mune Chrocoicephalus ridibundus e gabbiano
                             tare. Tuttavia vi è anche un evidente svantag-      corallino Larus melanocephalus).
                             gio, rispetto alla nidificazione non coloniale:     Con la sola eccezione del gabbiano comu-
                             infatti eventi meteorologici avversi, come al-      ne, sono tutte specie che si nutrono esclusi-
                             te maree molto sostenute o tempeste estive,         vamente di pesce, talvolta anche di piccoli
                             possono portare alla totale perdita di tutte        Invertebrati, che catturano tuffandosi nelle
                             le covate, azzerando quindi il successo ripro-      acque lagunari e marine; si trovano quin-
                             duttivo di quell’anno.                              di al vertice della catena alimentare, e pos-
                             Le specie coloniali presenti in laguna sono         sono essere utilizzate come “indicatori am-
                             piuttosto numerose: vi sono diverse specie          bientali” della salute di un particolare eco-
                             di gabbiani e di sterne, oltre all’avocetta Re-     sistema.
                             curvirostra avosetta (Figura 23), al cavaliere      È anche per questo motivo che monitoraggi a
                             d’Italia Himantopus himantopus (Figura 24),         lungo termine di questi uccelli acquatici so-

                             32
no in corso in numerosi Paesi europei ed ex-
traeuropei (Scarton et al., 2018).
Le colonie dei Laridi e degli Sternidi si in-
sediano sulle barene naturali quasi esclusi-
vamente su cumuli di vegetazione spiaggia-
ta, di legname e più raramente di conchiglie,
che si rinvengono ai margini delle barene o
sporadicamente al loro interno. Ciò permet-
te agli animali di deporre le uova, il nido è in
pratica poco più che una semplice fossetta,
ad altezza maggiore rispetto al terreno ba-
renale; in tal modo si riduce il rischio che le
uova o i pulcini vengano sommersi dalle al-
te maree.
La presenza degli ammassi di materiale
spiaggiato è pertanto di fondamentale im-
portanza e condiziona pesantemente l’inse-
diamento delle colonie; barene sprovviste di       mediante piccole imbarcazioni, da due rile-       In alto
                                                                                                     Figura 24. Il cavaliere
tali cumuli raramente vengono scelte dagli         vatori esperti, alla ricerca delle colonie. La    d’Italia in prossimità
                                                                                                     della colonia vola
uccelli per nidificarvi. Nelle barene artificia-   presenza di colonie di Laridi e Sternidi è in-
                                                                                                     ripetutamente sopra
li la deposizione delle uova avviene invece di-    dicata dall’andirivieni di adulti da e verso il   gli intrusi, lanciando
                                                                                                     caratteristici richiami
rettamente sul suolo nudo, o su cumuli di          sito di nidificazione, o dal volo continuo di     di allarme
conchiglie, sempre però in posizione più ri-       adulti al disopra del sito stesso. Questo pe-
                                                                                                     Sopra
levata rispetto alle aree circostanti.             culiare comportamento facilita l’individua-       Figura 25. La pettegola
                                                                                                     nidifica quasi
I censimenti delle colonie sono stati effettua-    zione a distanza delle colonie medio-grandi;      esclusivamente sulle
                                                   le colonie più piccole, indicativamente con       barene naturali e
ti secondo i metodi comunemente utilizzati                                                           artificiali della laguna
in questo campo di indagine faunistica. Tut-       meno di dieci coppie, possono invece facil-       aperta. Per questa
                                                                                                     specie la laguna di
ta la laguna aperta è stata quindi percorsa        mente sfuggire all’osservazione a distanza e      Venezia costituisce
                                                   pertanto servono visite ripetute, anche nel-      il più importante sito
                                                                                                     di nidificazione
                                                   le aree lagunari più interne. Negli ultimi anni   nell’intero Mediterraneo
                                                   sono stati effettuati anche voli aerei, per ve-   A sinistra
                                                   rificare la presenza di colonie eventualmente     Figura 26. Colonia di
                                                                                                     sterne comuni, in primo
                                                   non rilevate in precedenza. Una volta accer-      piano, con un’avocetta
                                                                                                     su una barena artificiale;
                                                   tata la presenza di una colonia, i rilevatori     le due specie spesso
                                                   sbarcavano sul sito e procedevano ad effet-       si associano nei siti
                                                                                                     di nidificazione
                                                   tuare un veloce conteggio dei nidi contenen-
                                                   ti uova e/o pulcini. Le visite si protraevano
                                                   sempre per non più di 30 minuti, per ridurre
                                                   il disturbo alle coppie nidificanti; ogni colo-
                                                   nia è stata visitata almeno due volte nel pe-
                                                   riodo maggio-luglio.
                                                   I risultati dei censimenti condotti nel periodo
                                                   1989-2018 nella laguna aperta e nei litora-

                                                                                               33
[focus]

Figura 27.                    li, escluse quindi le sole valli da pesca, sono                                                                       so di identificare tre fasi nella distribuzione
Le cinque specie
di Laridi e Sternidi          presentati nel grafico della Figura 27. Si può                                                                        delle colonie di questa specie: nei primi an-
di maggior interesse
                              osservare che le cinque specie più comuni                                                                             ni venivano di gran lunga preferiti i litorali di
conservazionistico
nidificanti in laguna         presentano evidenti fluttuazioni interannuali,                                                                        Pellestrina e del Lido, mentre in seguito e fi-
aperta e lungo i
litorali: coppie censite      con una periodicità di 6-7 anni fino al 2013;                                                                         no alla metà degli anni Duemila le colonie si
nel periodo 1989-2018         a partire dal 2014 si evidenzia un netto in-                                                                          trovavano quasi soltanto sulle barene natura-
   Gabbiano comune            cremento, dovuto principalmente al becca-                                                                             li. In seguito le colonie si sono di nuovo spo-
   Sterna comune
   Fraticello                 pesci e al fraticello.                                                                                                state, occupando esclusivamente alcune ba-
   Beccapesci                 Il beccapesci ha iniziato a nidificare in lagu-                                                                       rene artificiali, come avviene tuttora. È mol-
   Gabbiano corallino
                              na solo dal 1996, divenendo in breve una del-                                                                         to probabile che ciò sia dovuto al tentativo
                              le specie più abbondanti; benché le sue co-                                                                           di scegliere siti più elevati, per sfuggire alla
                              lonie si trovino all’interno della laguna aper-                                                                       sommersione dei nidi dovuta alle sempre più
                              ta, preferisce catturare i pesci di cui si nutre                                                                      frequenti alte maree, che si osservano da al-
                              nelle acque marine, fino a 10-15 chilometri                                                                           cuni anni anche nei mesi di giugno e luglio
                              dalla costa. Gli adulti arrivati in laguna ne-                                                                        (Figura 30).
                              gli ultimi anni probabilmente provenivano dal                                                                         Dal grafico di Figura 27 si può osservare an-
                              Delta del Danubio, dove la specie sembra in                                                                           che il calo della sterna comune fino al 2012,
                              diminuzione nello stesso periodo (Figure 28                                                                           quando stava per scomparire dalla laguna
                              e 29).                                                                                                                aperta; in seguito si osserva fortunatamen-
                              Il fraticello è invece la più piccola delle specie                                                                    te un recupero, tuttora in atto. I due gabbiani
                              monitorate; si nutre di pesci e piccoli Inver-                                                                        evidenziano andamenti molto diversi: il gab-
                              tebrati, che ricerca a brevi distanze dalle co-                                                                       biano comune ha utilizzato sempre barene
                              lonie. Il monitoraggio pluriennale ha permes-                                                                         naturali, con una popolazione modesta. Inve-

                                           6000

                                           5000

                                           4000
                           Numero coppie

                                           3000

                                           2000

                                           1000

                                              0
                                                  1989
                                                         1990
                                                                1991
                                                                       1992
                                                                              1993
                                                                                     1994
                                                                                            1995
                                                                                                   1996
                                                                                                          1997
                                                                                                                 1998
                                                                                                                        1999
                                                                                                                               2000
                                                                                                                                      2001
                                                                                                                                             2002
                                                                                                                                                    2003
                                                                                                                                                           2004
                                                                                                                                                                  2005
                                                                                                                                                                         2006
                                                                                                                                                                                2007
                                                                                                                                                                                       2008
                                                                                                                                                                                              2009
                                                                                                                                                                                                     2010
                                                                                                                                                                                                            2011
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                                                                                                                                                                                                                                               2016
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