10 anni insieme Fai che il tuo cuore sia come un lago: con una superficie calma e silenziosa e una profondità colma di gentilezza - Piceno33

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10 anni insieme Fai che il tuo cuore sia come un lago: con una superficie calma e silenziosa e una profondità colma di gentilezza - Piceno33
10 anni insieme

      da10annicomenoinessuno
                                                             Fai che il tuo cuore sia come un
                                                              lago: con una superficie calma
                                                                e silenziosa e una profondità
                                                                      colma di gentilezza.
                                                                            Lao Tzu
Novembre • Anno XI • n° 10 - Illustrazione ©Chaos Ego
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L'editoriale
● Fabiana Pellegrino
                                              Sommario

U
                                               6   FOCUS
         no psicoterapeuta america-                La grande bellezza
         no, Wayne W. Dyer, ha detto:
         “quando ti viene data la pos-         8   TERRITORIO
                                                   Anniversario Bottega Terzo Settore
sibilità di scegliere se avere ragione o
essere gentile, scegli di essere gentile”.    10   IMPRESA
Cos’è, dunque, la gentilezza? Secondo              Giovani e nuove imprese
il dizionario, con questo termine si in-      12   SOCIALE
tende un insieme di “atti, espressioni             Il primo hotel accessibile a tutti
e modi gentili, amabili e garbati”. Pra-
ticamente un miracolo di questi tempi
                                              14   ARTE
                                                   Adolfo De Carolis
sgraziati. Oggi che la tracotanza è la re-
gola, poco spazio rimane alle anime af-       16   STORIA
fabili. La gentilezza diventa, allora, un          La Madonna dell'Ambro
atto di rottura. E la ricerca dell’armonia,   18   PERSONAGGI
paradossalmente, si trova a passare at-            Angelo Bellobono
traverso la crepa, improvvisa, creata         22   TURISMO
da chi alle urla risponde sussurrando.             Record di presenze ai Musei Sistini
Perché se l’altro è pronto a difendersi
dal mostro che immagina di fronte a           24   TEATRO
                                                   Stagione lirica
lui, restare umani è disarmante. In un
mondo di prototipi prepotenti e vani-         28   ATTUALITÀ
tosi, la grazia è l’eccezione salvifica in         Ig Nobel 2019
grado di proteggerci da tanta volgarità.
Ma non è affatto semplice. Piuttosto, la             RUBRICHE
gentilezza va praticata, alla gentilezza
si va educati, di gentilezza si va nutriti.   31 ASCOLI DI PETÒ
                                                 I canti popolari: il saltarello
                                              32 PNL, ISTRUZIONI PER L'USO
                                                 La struttura della paura
                                              33 UNIVERSITÀ
                                                 Greenwashing
                                              34 LIBERRANTE
                                                 La voce del silenzio
                                              35 A QUALCUNO PIACE NERD
                                                 Novembre al cinema
                                              36 IL GIARDINO DI LOLA
                                                 Il Gingko Biloba

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                                                                     10 anni insieme
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FOCUS

                         La grande
                            bellezza
  Il monte Conero (AN) con
  i suoi 572 m di altezza è il
  promontorio più importante
  del medio Adriatico e quello
  che ha le rupi marittime più
  alte di tutto l'Adriatico italiano.
  Il suo territorio forma il Parco
  Regionale del Conero. Nella
  foto, la Riviera del Conero
  fotografata da Sud.

  Tutte le foto sono state concesse
  dalla Regione Marche

  10 anni insieme
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10 anni insieme Fai che il tuo cuore sia come un lago: con una superficie calma e silenziosa e una profondità colma di gentilezza - Piceno33
FOCUS

“
     Ogni anno chiediamo ai nostri autori e
     ai nostri redattori in giro per il mondo di
     indicarci le loro mete per l’anno a venire.
Dopo accese discussioni, la nostra giuria di
esperti riduce questo lungo elenco a soli 10 pa-
esi, 10 regioni, 10 città e 10 destinazioni con-
venienti. Ogni meta è scelta perché attuale,
stimolante e sorprendente. Inoltre prendiamo
molto sul serio l’impegno a viaggiare in modo        Veduta del castello di Gradara, Gradara (PU)
responsabile, per aiutarvi ad avere un impatto
positivo ovunque decidiate di andare. Per que-       voglio condividere con tutta la comunità mar-
sto abbiamo scelto viaggi sostenibili in tutto il    chigiana – ha dichiarato il presidente della
mondo: dalle coste del Maine, tra escursioni e       Regione Marche, Luca Ceriscioli - in partico-
soste gastronomiche a base di pesce, alle cime       lare con i tantissimi operatori del Turismo per
dell’Himalaya in Bhutan tra nuvole e mona-           questo significativo riconoscimento concesso
steri incantevoli. Allora, quale sarà la vostra      da Lonely Planet che colloca le Marche, unica
prossima meta?”. Così Lonely Planet presenta         regione italiana presente nella graduatoria, al
i suoi Best in Travel 2020: 10 Paesi, 10 Regioni     secondo posto tra le 10 più importanti mete
e 10 Città in tutto il mondo da visitare assolu-     turistiche mondiali consigliate per il 2020. Chi
tamente il prossimo anno. Sorpresa… Le Mar-          verrà nelle Marche vivrà un’esperienza indi-
che finiscono al secondo posto tra le 10 regio-      menticabile e ne siamo certi tornerà perché
ni da non perdere. La nostra grande bellezza         in questi luoghi la qualità della vita è elevata
conquista la bibbia internazionale delle guide       e diffusa e chi viene da noi è davvero ospite
turistiche.                                          gradito”. “Abbiamo lavorato tanto in questi
Lonely Planet ogni anno seleziona il top del         anni – commenta l’assessore regionale al Turi-
top di tutte le latitudini e le Marche sono l’u-     smo-Cultura, Moreno Pieroni - per riposizio-
nico luogo italiano del 2020, piazzandosi nella      nare l’offerta turistica delle Marche in ambito
classifica superesclusiva dove troviamo Asia,        nazionale e internazionale. Chiedo a tutto il
Giappone, Egitto o Stati Uniti. La motivazio-        sistema turistico delle Marche di trasformare il
ne? Eccola: “Dopo decenni in un ruolo un po’         2020 in un anno memorabile”.
defilato, le Marche sono finalmente pronte a         Best in Travel è il più importante progetto an-
mettersi sotto i riflettori. Nel 2020, infatti, la   nuale di Lonely Planet a livello globale, pro-
regione salirà alla ribalta, quando Urbino, una      mosso in tutto il mondo attraverso il proprio
delle sue città più suggestive, guiderà le cele-     network. Il progetto si sviluppa attraverso la
brazioni per il 500° anniversario della morte        pubblicazione di una guida tradotta in 6 lingue
del grande pittore rinascimentale Raffaello.         (inglese, francese, italiano, tedesco, spagnolo e
Ecco dunque l’occasione perfetta per partire         russo) e un analogo contenuto digitale con una
alla scoperta di un territorio stupefacente, per     copertura complessiva di 11 lingue. Ogni anno,
molti versi ancora sconosciuto. E probabilmen-       a ottobre, Lonely Planet comunica l’attesa clas-
te una delle ragioni del suo grande fascino è        sifica delle migliori destinazioni - 10 Paesi, 10
proprio quella di poter esplorare con calma, e       Regioni e 10 Città- da visitare l’anno successi-
in relativa solitudine, maestose rovine romane,      vo, ottenendo un’incredibile eco mediatica in
svettanti architetture gotiche, massicci castelli    tutto il mondo. Come dice l’introduzione della
medievali e sublimi palazzi rinascimentali che       guida : “Non ci limitiamo insomma a registrare
custodiscono collezioni d’arte tra le più ricche     le tendenze, ma le creiamo, invitando i viaggia-
d’Italia. Il tutto racchiuso tra alte montagne bo-   tori ad andare nei posti che vale la pena vedere
scose e la placida costa dell’Adriatico e condito    prima che ci arrivino tutti gli altri. In breve, ciò
da golosi festival gastronomici”.                    che trovate nelle pagine di Best in Travel è il
“Una grande soddisfazione e un orgoglio che          meglio dei consigli secondo Lonely Planet”.

                                                                                       10 anni insieme
                                                                       www.piceno33.it • NOVEMBRE • PICENO 33 |7
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TERRITORIO

   La Bottega del Terzo
   Settore compie due anni

                                              B
   La Bottega del Terzo Settore                                  ottega ha visto confermare
   ha presentato i dati relativi                                 sempre più anche il suo ruolo
                                                                 di promotore del cambiamen-
   all’operatività nel primo
                                                                 to e incubatore di innovazio-
   semestre del 2019. A due anni                                 ne sociale per la comunità e
   dall’inaugurazione della sede,                                il territorio, supportando la
   può considerarsi consolidata                                  creazione di nuove forme di
   l’affermazione di Bottega come                                welfare e la costruzione di
   luogo della e per la comunità,             reti all’interno del Terzo Settore e tra il Terzo
                                              Settore e la comunità. Ne è la riprova l’amplia-
   uno spazio fisico a disposizione
                                              mento della base associativa, che ha raggiunto
   di organizzazioni non profit -             nel primo semestre quota 141 organizzazioni
   socie e non -, di studenti, di             non profit, così come le numerose collabora-
   professionisti e di cittadini in           zioni consolidate con Istituzioni, Università,
   cui avere l’opportunità di                 Centri di ricerca, Enti privati e Associazioni di
   realizzare e partecipare a                 categoria del territorio locale e regionale, so-
                                              stanziatesi nella realizzazione di progetti e ini-
   eventi, corsi, riunioni e in cui
                                              ziative congiunte. Ricco è il parterre di progetti
   confrontarsi e fare coworking,             e iniziative che Bottega ha messo in campo nel
   con oltre 6 mila visite                    corso del semestre, volto a catalizzare gli input
   registrate e più di 240 eventi             di innovazione emersi dal territorio e a valoriz-
   realizzati nel solo semestre.              zare e mettere in rete il ricco capitale umano e

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TERRITORIO

sociale del non profit locale.
“Il nostro è stato il primo esperimento in Ita-
lia: siamo stati i primi a creare un’associazione
come la BTS generandola da una fondazione
bancaria. Ci è sembrato il modo migliore per
incrementare e migliorare l’impatto sociale
della Fondazione Carisap nei confronti del ter-
ritorio e colmare il continuo ritiro del servizio
pubblico verso la comunità”, spiega Angelo
Davide Galeati, Presidente della Fondazione
Carisap.
Circa 50 le iniziative curate da Bottega tra even-
ti, che hanno coinvolto la comunità in riflessio-
ni partecipate sui possibili strumenti a suppor-
to dello sviluppo locale, e percorsi formativi,
finalizzati all’ampliamento delle competenze
e all’empowerment dei soggetti che animano
il Terzo Settore, con una partecipazione totale
che si attesta intorno alle 1.500 persone.
Il tutto grazie alla collaborazione con la Fon-
dazione Cassa di Risparmio di Ascoli Pice-
no e grazie alle risorse messe in campo dalla
stessa Fondazione, che prevedono anche un
impegno economico di 300.000 euro l’anno, e
che permettono di coprire i costi del persona-
le, di funzionamento, custodia e manutenzio-
ne dell’immobile oltre allo svolgimento delle
attività proposte dall’Associazione Bottega del      di comune interesse in appuntamenti mensili
Terzo Settore: dalle suggestioni di Visioni in       itineranti. Nella prima metà dell’anno si è te-
evoluzione alle riflessioni del Talk sulle Coo-      nuto il primo ciclo di 4 appuntamenti - di cui
perative di comunità, dalla valorizzazione del       1 presso la sede di Bottega e gli altri 3 ospi-
non profit in chiave lavorativa per i giovani di     tati dai soci - a cui faranno seguito ulteriori 3
BTSchool al ripensamento degli spazi cittadini       incontri entro la fine dell’anno. Le attività di
in chiave ecosostenibile dei seminari di Rige-       primo orientamento e facilitazione per la co-
nerazione urbana, dai corsi professionalizzanti      struzione di partenariati e di coprogettazioni
per Operatore del Terzo Settore a quelli dedi-       vanno, dunque, ad affiancarsi agli altri servizi
cati a potenziare il rapporto tra Terzo Settore      consulenziali e di fruibilità degli spazi dedicati
e Pubblica Amministrazione, dagli itinerari di       ai soci.
European Project Management al percorso sul          Una rete di soci che cresce, un ventaglio di
Digitale per il non profit.                          attività e servizi che si allarga e un orizzonte
“La nostra mission è, oltre a mettere in rete tut-   territoriale che si rafforza sempre più anche ol-
to il terzo settore, formare e qualificare questo    tre i confini locali. Da qui la costruzione di un
mondo, con iniziative rivolte ai soci e finora       network nazionale e internazionale, concretiz-
totalmente gratuite” dichiara Roberto Paoletti,      zatosi anche nella realizzazione di partnership
Presidente della Bottega.                            per la partecipazione a bandi di finanziamen-
Nato in risposta all’esigenza dei Soci di raffor-    to. Un futuro, dunque, che intende esplorare
zare la rete associativa e stimolare la nascita di   nuovi possibili percorsi per garantire maggio-
collaborazioni è il progetto delle Tavole Ro-        re sostenibilità all’associazione anche nel me-
tonde, che raduna i soci attorno a tematiche         dio-lungo periodo.

                                                                                      10 anni insieme
                                                                      www.piceno33.it • NOVEMBRE • PICENO 33 |9
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IMPRESA

                                               Fare impresa
                                               non è sempre e
                                               solo un “affare
                                               di famiglia”
                                               Il 40% degli under 40 con un’attività
                                               artigiana o commerciale viene da una
                                               famiglia che faceva la stessa attività, il
                                               60% ha creato una nuova impresa.

  10 anni insieme
  10| PICENO 33 • NOVEMBRE • www.piceno33.it
IMPRESA

G
              iovani e fare impresa. Speranze,        a un campione di imprenditori under 40. In-
              molte difficoltà ma anche suc-          nanzitutto nel Piceno fare impresa è una scelta
              cessi e soddisfazioni. Il gruppo        “matura”. Infatti ben il 75% degli imprenditori
              Giovani imprenditori della Cna          ha un’età compresa fra 31 e 40 anni, il 20 per
              di Ascoli Piceno è impegnato at-        cento ha fra 26 e 30 anni e solo il 5 per cento
tivamente nell’azione del sistema nazionale           meno di 25 anni.
Cna per incentivare e sostenere le nuove ge-          Altro dato significativo è il fatto che, sempre
nerazioni ad avvicinarsi al mondo imprendi-           nella nostra provincia, il fare impresa non sia
toriale. “Quest’anno un’occasione importante          affatto una questione “familiare”. Infatti, fra
di incontro e confronto - spiega Selene Re,           gli intervistati, solo il 43,9 per cento degli in-
presidente dei Giovani imprenditori della             tervistati ha dichiarato di provenire da una fa-
Cna Picena - c’è stata a Milano con Cna Next.         miglia di artigiani o di commercianti, mentre il
Cna ha raccolto, per poi presentarli all’incontro     56,1 per cento si è avvicinato al mondo dell’im-
a cui erano presenti anche rappresentanti del-        presa esclusivamente per proprio interesse e
la politica e del Governo, dati e indicazioni di      vocazione. Dato che disegna un territorio con
oltre mille giovani imprenditori per arricchire       molta creatività e voglia di “intraprendere”. E
e aggiornare il quadro della giovane impresa.         come meglio si intuisce da quest’altra percen-
La nostra partecipazione agli appuntamenti            tuale, ricavata sempre dalle risposte al sondag-
Cna Next ci permette di riportare sul territorio      gio: il 10,5 per cento dei giovani imprenditori
input e idee per i nostri giovani imprenditori”.      ha rilevato un’attività già presente sul territo-
Ma cosa emerge dal sondaggio Cna, relativa-           rio, mentre il 25,5 per cento ha rilevato un’im-
mente ai giovani imprenditori del Piceno? “La         presa di famiglia. Ma ben il 63,9 per cento degli
percezione - aggiunge Francesco Balloni, di-          intervistati ha dichiarato di aver avviato l’im-
rettore della Cna di Ascoli – è che il cosiddetto     presa da solo e in base a una sua idea di lavoro
ascensore sociale, cioè quel meccanismo fisio-        e di saper fare.
logico generazionale che dovrebbe permettere          Giovani imprese del Piceno che, oltre a essere
alle nuove generazioni di elevare le proprie          un’occasione di occupazione e reddito per il
condizioni di vita e di lavoro, rispetto alle gene-   titolare, produce anche nuova e vitale occupa-
razioni precedenti, sia purtroppo fermo. Come         zione. Il 75 per cento del campione ha infatti
Cna Picena possiamo vantare un gruppo di              uno o due dipendenti, mentre il restante 25 per
imprenditori under 40 consistente e motivato.         cento da 2 a 5 dipendenti.
Così come lo sono i giovani Piceni che vogliono       Infine la giovane impresa che dà valore aggiun-
fare imprese. Cerchiamo di sostenerli e la loro       to al territorio. Il 37,8 per cento degli impren-
motivazione è sicuramente una speranza per il         ditori under 40 intervistati dalla Cna ha conse-
futuro di questo territorio”.                         guito almeno una laurea triennale e il 51,1 per
Questi i dati più significativi dell’intervista       cento ha un diploma di scuola media superiore.

                                                                                       10 anni insieme
                                                                      www.piceno33.it • NOVEMBRE • PICENO 33 |11
SOCIALE

  IL PRIMO ALBERGO
  DELLE MARCHE
  ACCESSIBILE A TUTTI
  Percorsi vocalizzati, mappe tattili, abbattimento
  di ogni barriera architettonica: la sfida ora è
  coinvolgere il territorio
                                               Nasce a San Benedetto
                                               del Tronto il primo hotel
                                               delle Marche accessibile
                                               a tutti, tra i primi del
                                               litorale adriatico nel
                                               centro e sud Italia.
                                               Percorsi vocalizzati
                                               che attraverso lo
                                               smartphone guidano
                                               i turisti non vedenti
                                               all’interno dell’albergo,
                                               mappe tattili in braille
                                               per orientarsi in ogni
                                               piano, Tv, ascensori
                                               e climatizzatori con
                                               comandi vocali, stanze
                                               e spazi studiati per
                                               muoversi agevolmente
                                               in carrozzina, dispense
                                               per il buffet e armadi
                                               sospesi, bagni attrezzati
                                               senza rinunciare al
                                               design, con lavandini
                                               e specchi regolabili in
                                               altezza: l’hotel Bolivar
                                               compie 50 anni e per
                                               l’occasione cambia
                                               volto, aprendo le porte
                                               all’accessibilità.

  10 anni insieme
  12| PICENO 33 • NOVEMBRE • www.piceno33.it
S
                                                                                                        SOCIALE

                i chiama Damaso e prende il          spiegato ai ragazzi come si gestisce una perso-
                nome dal figlio dei proprie-         na con disabilità visiva, dal suo ingresso alla
                tari, oggi 29enne, laureato in       firma dei documenti, alle necessarie informa-
                Language, Society and Com-           zioni di base.
                munication, non vedente dalla        Abbiamo fatto prove di accompagnamento,
                nascita, il progetto che dalla       bendando i dipendenti per far capire loro in
                Riviera delle Palme lancia, in-      quale situazione si trovano i clienti quando
                sieme all’Unione italiana Cie-       sono in hotel. L’esperienza è servita sia a evita-
chi e Ipovedenti di Ascoli Piceno e Fermo, un        re gli errori banali che a imparare a trasmettere
messaggio importante: “La necessità – spiega         le emozioni quando si descrivono gli ambienti.
Cristiano Vittori, presidente dell’Uici territo-     Perché le emozioni sono parte integrante della
riale - di accogliere nel migliore dei modi tutta    persona e della sua vacanza”.
quella fascia di turisti che a causa di una disa-
bilità motoria o sensoriale devono rinunciare ai     La Federazione delle Istituzione Pro Ciechi ha
momenti di relax in piena autonomia”.                fornito le mappe tattili e i numeri in braille e
                                                     l’Uici nazionale ha visionato la sede segnalan-
“Sì – sottolinea Bernardo Di Emidio, proprie-        dola attraverso una circolare per promuoverla
tario del Bolivar – il nostro obiettivo è proprio    in tutta Italia. Mentre da Ettore Galassi, esper-
questo: consentire ai turisti con disabilità di      to di accessibilità turistica, sono arrivate fonda-
gestire la propria vacanza muovendosi agevol-        mentali indicazioni su come rendere accessibile
mente anche senza l’aiuto di un accompagna-          tutta la struttura. “Il progetto realizzato all’ho-
tore. Gli spunti? Molti sono arrivati dalla no-      tel Bolivar per noi è un momento di cultura
stra stessa famiglia, alle prese da tempo con le     molto importante perché unisce l’imprendito-
esigenze legate alla disabilità visiva”.             ria privata alle esigenze provenienti dal socia-
Tre piani su quattro ristrutturati completamen-      le. Oltre che un esempio determinante affinché
te, 12 stanze accessibili, personale formato ad      altre strutture pubbliche e private si adeguino
hoc per l’accoglienza dei turisti con disabilità,    a questi standard”, ha spiegato Salvatore Ro-
la famiglia Di Emidio si è affidata anche all’Ui-    mano, Direttore generale dell’Uici nazionale.
ci per la realizzazione del progetto. “Molti         “Gli abbattimenti delle barriere architettoniche
hotel italiani sono accessibili alle persone in      e le innovazioni tecnologiche faciliteranno an-
carrozzina – dice Adoriano Corradetti, consi-        che i turisti normodotati, soprattutto bambini e
gliere dell’Uici nazionale – ma pochissimi han-      anziani – ha detto Antonietta Di Giampaolo,
no strutture idonee anche per chi non vede. Il       proprietaria dell’hotel –. Ora speriamo che il
Bolivar è riuscito ad aprire a tutti, grazie anche   nostro progetto possa essere un trampolino di
alla tecnologia presente già negli aeroporti e       lancio in tema di accessibilità per tutto il terri-
nelle stazioni ferroviarie. Il sistema vocale Lo-    torio”.
ges, acronimo di Linea di Orientamento Guida         “Le statistiche dicono che il due per cento della
e Sicurezza, non consente solo di indicare ai        popolazione ha problemi di vista – ha sottoli-
non vedenti il percorso da seguire ma fornisce       neato Armando Giampieri, vice presidente
anche notizie utili come le informazioni alber-      dell’Uici Marche -. Questo significa che a San
ghiere e turistiche”.                                Benedetto ci sono almeno un migliaio di per-
E per il personale, corso specifico sulla gestio-    sone con disabilità visiva più o meno marcata.
ne dei turisti con disabilità visiva. “L’Uici di     Alcuni di questi cittadini sono nostri soci, mol-
Ascoli Piceno e Fermo – racconta Mirco Fava,         ti altri restano nel sommerso. E’ compito delle
consigliere Irifor - ha promosso una giornata di     istituzioni avvicinare queste persone e attuare
formazione per i dipendenti dell’hotel sull’ac-      interventi per rendere il territorio completa-
coglienza delle persone non vedenti. Abbiamo         mente accessibile anche a loro”.

                                                                                       10 anni insieme
                                                                      www.piceno33.it • NOVEMBRE • PICENO 33 |13
ARTE

  ADOLFO DE CAROLIS

                                               A
   ● di Flavia Orsati

     Grande pittore e                                         dolfo De Carolis è stato un pitto-
                                                              re, incisore, illustratore e xilogra-

 incisore locale, suoi
                                                              fo, considerato uno dei grandi
                                                              esponenti nostrani dello stile Li-
                                                              berty. Nato a Montefiore dell’A-
    sono gli affreschi                         so nel 1874, muore a Roma nel 1928. Passa la
                                               sua vita tra Bologna, dove studia all’Accade-
      del Palazzo del                          mia di Belle Arti sotto la supervisione di Do-
                                               menico Ferri, e Roma, dove invece vince una
  Governo di Ascoli.                           borsa di studio finanziata dal Pio Sodalizio dei
                                               Piceni, non dimenticando mai la sua amata ter-
                                               ra natia. Conosce Giovanni Pascoli e Gabriele
                                               D’Annunzio e con loro collabora, illustrando
                                               le copertine dei volumi del primo e realizzan-
                                               do allestimenti scenografici per le opere teatrali
                                               del secondo.
                                               L’artista viene solitamente inserito all’interno
                                               della corrente dello Stile Liberty: forma d’arte
                                               che deriva dall’Art Deco, essenzialmente deco-
                                               rativa, nata per conferire bellezza e raffinatezza

  10 anni insieme
  14| PICENO 33 • NOVEMBRE • www.piceno33.it
ARTE

S, ANIMA DEL PICENO
  alle moderne produzioni di quella che si avvia-        Aso e Tenna), mentre brucia dell’incenso il cui
  va a diventare la società di massa.                    fumo si perde nell’aria.
  Adolfo De Carolis ha eseguito una sua rappre-          Ai lati sono dipinte scene della vita quotidia-
  sentazione della Sibilla Appenninica, nel Sa-          na picena in chiave epica ed esaltante, mitiz-
  lone di Rappresentanza di Palazzo San Filippo          zando la vita agropastorale e la quotidianità
  o Palazzo di Governo di Ascoli Piceno (oggi            del popolo piceno: monumentali figure di
  sede della Prefettura e della Provincia), realiz-      contadine recano sul capo cesti colmi di frutta,
  zata tra 1907 e 1908.                                  altre attrezzi da portare ai mariti dediti alla pe-
  La donna, affrescata nella parete sud, dedicata        sca, magniloquenti ma la cui possenza si stem-
  al tema del folklore piceno e della montagna,          pera nell’eleganza che deriva dalle suggestioni
  misteriosa e pensosa, è avvolta in una veste           Liberty.
  celeste, il volto appoggiato sul pugno chiuso.         Preparati da studi a tempera su cartone, oggi
  La mole è massiccia, michelangiolesca, come            conservati nella Sala De Carolis e Ferri della
  quella delle due donne guerriere raffigurate ai        Pinacoteca Civica di Ascoli, i dipinti del Salone
  lati, allegoria, quella di destra di Fermo, quella     della Prefettura sono solo un preludio ai suc-
  di sinistra di Ascoli. Ai lati della Sibilla ci sono   cessivi, realizzati soprattutto presso il Palazzo
  altre due figure femminili vestite di un bianco        dei Podestà a Bologna (1917-1928), nell’Aula
  candido che versano acqua dalle brocche, sim-          Magna dell’Ateneo di Pisa (1916-1920) e nella
  bolo di purificazione e fertilità, probabilmente       sala del Consiglio Provinciale di Arezzo (1922-
  personificazioni dei fiumi Tronto e Tesino (o          1924).

                                                                                           10 anni insieme
                                                                          www.piceno33.it • NOVEMBRE • PICENO 33 |15
STORIA

  LA MADONNA DELL'AMBRO
  E LE SIBILLE DI BONFINI
   ● di Flavia Orsati

                                               T
  Nel Santuario della Madonna                               ra Monte Priora e Castel Manardo
                                                            è incastonato il secondo luogo,
  dell'Ambro, nel comune di                                 dopo Loreto, di culto mariano
  Montefortino, sono dipinte                                delle Marche e il primo per anti-
                                                            chità: il Santuario della Madonna
  12 Sibille. Una di queste è                               dell’Ambro.
  misteriosamente senza nome.                  L’edificio risale all’XI secolo, si pensa costruito
                                               sulla base di un precedente tempietto pagano,
                                               da una piccola cappella che poi, con il passare
                                               del tempo, è stata ampliata. Il sisma del 2016
                                               lo ha danneggiato gravemente ma, durante la

  10 anni insieme
  16| PICENO 33 • NOVEMBRE • www.piceno33.it
STORIA

notte di Natale dello scorso anno, ha riaperto       si trova nella zona absidale, alla quale si può
le porte ai fedeli. Sorge proprio a lato del tor-    accedere da due porte collocate ai lati dell’al-
rente Ambro, nel cuore di luoghi dai toponimi        tare maggiore, all’interno della quale, ancora
spaventosi, come a fugare le demoniache pre-         oggi, si trovano diverse offerte votive lasciate
senze che, nei Sibillini, hanno lunga storia e       dai fedeli.
tradizione.                                          Sulle pareti e sulle volte si trova un bellissimo
Leggenda vuole che, intorno all’anno 1000, la        ciclo pittorico di soggetto mariano, dipinto tra
Madonna apparve a Santina, pastorella muta           1610 e 1611 da Martino Bonfini da Patrignone
dalla nascita e a lei devota; la Vergine si palesò   (attuale Montalto). Lì sono raffigurati momen-
nei pressi del torrente, e disse alla giovane di     ti salienti della vita della Vergine più quattro
far erigere una chiesa a lei dedicata in quel        profeti e dodici sibille, in periodo rinascimen-
luogo. Come per miracolo, Santina riacqui-           tale spesso dipinti insieme. Mentre i primi, in
sì il dono della parola. Volendo far fede alla       età pagana, hanno preannunciato la nascita del
promessa fatta alla Madonna, la chiesa venne         Messia da una madre vergine, le altre hanno
edificata.                                           predetto l’avvento di un nuovo regno. Le do-
Le prime notizie sul santuario si hanno nel          dici sibille sono tutte effigiate con il proprio
1073, in una pergamena che attesta l’esistenza       nome e un attributo che le caratterizzi, tranne
di una chiesa dedicata alla Madonna in una           una: che si tratti della prima raffigurazione del-
località detta “Amaro”, che solo successiva-         la Sibilla Picena? Oppure è la rappresentazione
mente si trasformò in Ambro, probabilmente           della pastorella Santina, considerata anche lei
per un’errata trascrizione da parte di un ama-       facente parte del disegno divino?
nuense.                                              Quella sibillina è una tradizione fortemente
Attualmente, il santuario è officiato dai Frati      radicata negli abitanti dei Monti Sibillini, dove
Minori Cappuccini.                                   pagano e cristiano, sacro e profano erano soliti
La parte artisticamente più interessante del-        intrecciarsi continuamente e la Sibilla Appen-
la costruzione è quella della vecchia cappella,      ninica, o Picena, vive ancora nella tradizione
chiamata Cappella dell’Annunciazione, che            orale e popolare.

                                                                                      10 anni insieme
                                                                     www.piceno33.it • NOVEMBRE • PICENO 33 |17
PERSONAGGI

  Linea Appennino 1201,
  il progetto di Angelo
  Bellobono
  Pittore e maestro di sci, ha percorso tutti i 1201 km della dorsale
  appenninica creando una serie di opere montane che testimoniano
  il suo viaggio lungo la spina dorsale italiana.
  ● di Flavia Orsati

  10 anni insieme
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“
                                                                                                  PERSONAGGI

               Dipingo per tornare a casa. La
               pittura è la mia mappa di sudore,
               vento, freddo, sole, salite e disce-
               se, è la costruzione del sentiero”,
               potrebbe essere questo il riassunto
               dell’opera di Angelo Bellobono,
               originario di Nettuno.
Il progetto Linea Appennino 1201 lo ha por-
tato a vagabondare sull’Appennino, dalla Ca-
labria alla Liguria, raccogliendo terra da tutte
le cime principali toccate, impiegate poi per
realizzare pigmenti da usare per dipingere
i suoi quadri, che portano le memorie di una
terra bella ma fragile, in continua mutazione
e fortemente segnata dalla presenza - e dalla
memoria - dell’uomo. Questo viaggio, mentale
e fisico al tempo stesso, lo ha portato a toccare
anche le maggiori cime marchigiane ed abruz-
zesi, dal Monte Vettore nei Sibillini, al Gorzano
nei Monti della Laga fino al Corno Grande nel
massiccio montuoso del Gran Sasso, con i suoi
2.912 m.
Un percorso, insomma, di scoperta di sé e del
territorio che ci circonda, fatto di fatica e su-
dore, movimento, che modella il paesaggio e,
contemporaneamente, l’uomo, mettendolo, nel
silenzio più totale, a confronto con se stesso e
con il freddo, con il vento che soffia e con la
nebbia che scende.
Ha scritto Angelo, nel suo libro che riassume
l’esperienza compiuta, a proposito del nostro
Vettore, la cima più alta della catena dei Monti
Sibillini: “Il Vettore è montagna di leggende, di     sco-emiliane e liguri, che dall’alto dialogano
demoni, di riti e stregonerie, ma nel salirlo la      tra loro, ma poi ciascuna richiede la quota di
sola magia è il susseguirsi di pendii e creste ap-    sudore che le spetta”.
pese sulla Piana di Castelluccio di Norcia, è il      La sintesi di questo viaggio è stata la realizza-
Redentore con la sua parete verticale. Umbria         zione di un grande quadro, chiamato Monte
e Marche qui si abbracciano, una vetta di rocce       Appennino, che unisce fisicamente tutti i mon-
dal sapore e colore quasi Himalayano, un cam-         ti della catena, poiché realizzato unendo le
po base di un Everest staccatosi e volato via mi-     terre raccolte da tutte le cime maggiori, monte
lioni di anni fa. Quassù ho sentito che il mondo      che non esiste ma che è riassunto di un senti-
si muove, di un moto impercettibile, che cam-         mento e di una memoria, che collega le mon-
bia continuamente il suo assetto e aspetto con-       tagne dell’Appennino e le vede come cerniera,
fondendo ogni certezza. Per la seconda volta          punto di unione tra i due versanti dell’Italia e
su una vetta vedo un topo muschiato. Risceso          tra nord e sud, e non come confine o separa-
alla base, mi stendo su una prateria battuta dal      zione, al centro di un grande lago, il Mare Me-
vento per stamparmi addosso la pittura che            diterraneo, considerato da Angelo un “lago di
sarà. Metto al sicuro il sacchetto di questa se-      montagna”, incastonato tra vette che fungono
sta terra e prendo fiato per le tappe finali to-      da cornice.

                                                                                       10 anni insieme
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10 anni insieme
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TURISMO

  Oltre 12mila
  presenze nei
  musei Sistini,
  Montemonaco
  da record

                                               I
                                                  Musei Sistini registrano oltre 12mila presen-
                                                  ze durante l’estate 2019. Più che raddoppia-
                                                  te le presenze di visitatori al museo di Arte
                                                  Sacra di Montemonaco dopo il sisma. L’edi-
                                               ficio ha riaperto due anni fa dopo il terremoto
                                               e oggi accoglie molte opere provenienti dalle
                                               chiese lesionate. Nel museo, ad esempio, tro-
                                               viamo le famose lastre di pietra arenaria di San
                                               Lorenzo della chiesa di Vallegrascia, collocate
                                               grazie al lavoro dei Vigili del Fuoco.
                                               I due monumenti antichi sono stati oggetto di
                                               un restauro del valore di 10mila euro, raccolti
                                               grazie alla giunta comunale che ha deciso di

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  22| PICENO 33 • NOVEMBRE • www.piceno33.it
TURISMO

devolvere 3mila euro rinunciando così all'in-        stita nel museo di Rotella, un progetto ideato
dennità del sisma, all’associazione Sale delle       dai Musei Sistini in stretta collaborazione con
Asse di Lecce e alla Diocesi.                        il Comune, che, la scorsa estate, ha ospitato il
Il museo di Arte Sacra di Montemonaco è uno          gruppo ligneo raffigurante l’Angelo Annun-
dei dieci Musei Sistini del Piceno, insieme a        ziante e la Vergine Annunciata, questo 100 anni
quelli di Rotella, Ripatransone, Grottammare,        dopo la vendita delle due opere alla Galleria
Monteprandone, San Benedetto, Force, Comu-           nazionale delle Marche di Urbino da parte
nanza. Sono ancora chiusi a causa del sisma          dell’allora parroco di Rotella. Durante l’esposi-
quello di Castignano e Montalto Marche. Sono         zione sono stati organizzati diversi eventi con
i musei di Grottammare e Montemonaco ad              il coinvolgimento di Peter Aufreiter, direttore
aver registrato la maggiore affluenza con, ri-       della Galleria nazionale delle Marche che ha
spettivamente, oltre 8mila e quasi 500 visitatori.   presentato il catalogo e Vittorio Sgarbi che ha
Molti visitatori anche grazie alla mostra alle-      tenuto una Lectio Magistralis.

                                                                                      10 anni insieme
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TEATRO

  Al via la stagione l
  Puccini, Bizet e Ros
  Si comincia il 9 novembre al
  Teatro dell’Aquila di Fermo con
  la Turandot firmata da Pier Luigi
  Pizzi; nel 2020 si prosegue con
  Carmen e L’italiana in Algeri.

D
                            opo i successi di        eseguì alla prima alla Scala Arturo Toscanini.
                            pubblico e i risultati   Sul podio dell’Orchestra Filarmonica Marchi-
                            gestionali estrema-      giana salirà Pietro Rizzo, alla guida del Coro
                            mente positivi del       del Teatro Ventidio Basso di Ascoli Piceno
                            primo anno di atti-      c’è invece Giovanni Farina. La regia, le scene,
                            vità, la Fondazione      i costumi e le luci sono firmate da una delle
                            Rete Lirica delle        personalità artistiche più importanti del teatro
                            Marche è pronta          di oggi, che conferma il suo legame col territo-
                            ad alzare il sipario     rio marchigiano e la sua collaborazione con la
                            sulla nuova stagio-      Rete dopo il Così fan tutte dello scorso anno
                            ne: inaugurazione        e prima ancora Nabucco e Madama Butterfly:
  il 9 novembre alle 21 al Teatro dell’Aquila di     Pier Luigi Pizzi. Il debutto dello spettacolo sarà
  Fermo con Turandot di Giacomo Puccini nel-         preceduto giovedì 7 novembre da un’antepri-
  la versione incompiuta del 1926, così come la      ma under 30 (ore 17), appuntamento dedicato

  10 anni insieme
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TEATRO

lirica nel segno di
ssini

  alla formazione del nuovo pubblico che si ripe-      Turandot sarà interpretata dal soprano Tizia-
  terà per ogni titolo della stagione in ogni tea-     na Caruso che, nel corso dell’anno, è stata già
  tro: una scommessa i cui risultati sono stati già    la principessa “di gelo” alla Shanghai Opera
  convincenti nella precedente stagione e che la       House e all’Ópera de Tenerife. Il principe Calaf
  Fondazione ha deciso di rinnovare per il secon-      invece sarà il tenore Francesco Pio Galasso; Liù
  do anno. La messa in scena è un riadattamento        sarà Maria Laura Iacobellis, già applaudita dal
  della Rete Lirica in coproduzione con la Fonda-      pubblico marchigiano nel Falstaff della scorsa
  zione Pergolesi Spontini di Jesi dello storico al-   stagione, così come Paolo Ingrasciotta che, con
  lestimento dell’Associazione Arena Sferisterio       Ugo Tarquini e Vassily Solodkyy, formerà il trio
  e sarà replicato al teatro della Fortuna di Fano     dei ministri imperiali Ping, Pang e Pong; Ce-
  sabato 16 novembre alle 20:30 (anteprima gio-        sare Catani sarà l’imperatore Altoum. Nel cast
  vani, 14 novembre, ore 17) e al Teatro Ventidio      brilla il nome di Andrea Concetti come Timur.
  Basso di Ascoli sabato 23 novembre alle 20:30        La stagione prosegue con Carmen di Georges
  (anteprima giovani, 21 novembre, ore 17).            Bizet, uno dei titoli più rappresentati nei teatri

                                                                                        10 anni insieme
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di tutto il mondo, firmata dal regista Paul-Ém-     questa produzione della Rete Lirica realizzata
ile Fourny frutto di una coproduzione interna-      in collaborazione con il Rossini Opera Festival,
zionale tra la Fondazione Pergolesi Spontini        la regia è affidata a un’artista in ascesa del te-
di Jesi e l’Opéra-Théâtre de Metz Métropole e       atro italiano, Cecilia Ligorio – già apprezzata
quindi la Rete Lirica delle Marche. Sul podio,      in teatri di rilievo come il Maggio Musicale
per una delle opere più femminili che ci siano,     Fiorentino, La Fenice o il Festival della Valle
la giovane e affermata Beatrice Venezi, toscana     d’Itria e al Lauro Rossi di Macerata – mentre
trentenne, celebre per aver scelto di farsi chia-   sul podio ci sarà l’energia e la brillantezza di
mare al maschile “direttore” e non “direttrice”     un astro emergente come Vincenzo Milletarì,
e per non indossare sul podio il frac ma elegan-    già allievo di maestri come Riccardo Muti e Fa-
tissimi abiti da sera che ne esaltano la femmi-     bio Luisi. Sarà il Teatro della Fortuna di Fano
nilità. Carmen è in programma al Teatro della       ad aprire il sipario su questa produzione il 7
Fortuna di Fano sabato 25 gennaio 2020 (ante-       marzo (anteprima il 5 marzo), poi ci si sposterà
prima giovedì 23 gennaio) per poi proseguire        al Teatro dell’Aquila di Fermo sabato 21 mar-
ad Ascoli il primo febbraio (anteprima il 30        zo (anteprima il 19 marzo); quindi al Teatro
gennaio) e Fermo l’8 febbraio (anteprima il 6       Ventidio Basso di Ascoli Piceno, il 28 marzo
febbraio). Nel ruolo del titolo il mezzosoprano     (anteprima il 26 marzo). Il cast sarà composto
canadese Mireille Lebel al suo debutto in Ita-      da giovani voci provenienti dall’Accademia
lia, mentre il tenore Enrico Casari sarà per la     Rossiniana “Alberto Zedda” di Pesaro, fattesi
prima volta Don José. Nel ruolo del toreador        notare nei teatri di tutta Europa, come Nicolò
Escamillo e in quell giovani talenti come Pietro    Donini (Mustafà), Matteo Roma (Lindoro),
Di Bianco e Anna Bordignon.                         Laura Verrecchia (Isabella), Giorgia Paci (Elvi-
Terzo ed ultimo titolo sarà una delle più amate     ra), Anastasia Medvedeva (Zulma), Pablo Gal-
opere del Marchigiano più famoso del mondo:         vèz (Haly) e Peter Sokolov (Taddeo).
L’italiana in Algeri di Gioachino Rossini. Per

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10 anni insieme
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ATTUALITÀ

  Il Premio per
  la Medicina va
  all’Italia, per le
  virtù della pizza

I
  ● di Giuliano Centinaro

             g Nobel 2019: l’Italia ha vinto il      dell’università di Harvard.
             Premio per la Medicina, che evi-        Inaugurata da un lancio di aeroplanini di carta,
             denzia le virtù della pizza italiana.   la cerimonia è entrata subito nel vivo, con l’as-
             Gli “Ig Nobel” (alter-ego ironici dei   segnazione dell’Ig Nobel per la Medicina ad
             prestigiosi Premi Nobel) sono rico-     una ricerca italiana sulla pizza. Questa la moti-
             noscimenti assegnati annualmente        vazione dell’Ig Nobel 2019 ricevuto dall’Italia,
             a dieci ricercatori, autori di ricer-   nella sezione Medicina:“Aver fornito l’evidenza
             che divertenti e assurde. Lo scopo      che la pizza può proteggere da malattie e morte,
             è “premiare l’insolito, l’immagini-     purché fatta e mangiata in Italia”. Tre gli articoli
             fico, ma anche stimolare l’interesse    vincitori, pubblicati su riviste internazionali da
             del pubblico generale alla scienza,     epidemiologi di primo piano, dell’Istituto Ma-
             alla medicina e alla tecnologia”. Di-   rio Negri di Milano e dell’Università di Maa-
             versamente dai “Nobel” tradizio-        stricht, rappresentati da Silvano Gallus. “Una
             nali, gli “Ig Nobel” non prevedono      buona pizza racchiude tutte le virtù della dieta
             un premio in denaro per i vincitori,    mediterranea”, ha commentato Gallus ritiran-
             ma solo il conferimento di un trofeo    do il Premio “Ig Nobel 2019” per la Medicina.
  e di una pergamena. I premi “Ig Nobel 2019”        Nel minuto che ogni ricercatore aveva a dispo-
  sono stati assegnati nel “Sanders Theatre”         sizione, per esporre i suoi risultati e le motiva-

  10 anni insieme
  28| PICENO 33 • NOVEMBRE • www.piceno33.it
zioni delle ricerche effettuate, Gallus ha affer-   arriva l’Ig Nobel per la Pace, per la ricerca che
mato che la pizza può proteggere dall’infarto       si è proposta di misurare il piacere di grattarsi
del miocardio e da alcune forme di tumore.          quando si avverte il prurito.
Gli ingredienti, però, devono essere quelli tipi-   L’abitudine è stato il tema portante dell’edi-
ci della dieta mediterranea, non dando spazio       zione 2019 degli “Ig Nobel”, che ha compreso
ad altre “interpretazioni” della pizza.             anche l’esibizione di un improbabile coro dedi-
Ecco alcuni degli altri riconoscimenti conferiti    cato alle cattive abitudini. A consegnare i pre-
ad Harvard. Secondo i vincitori dell’Ig Nobel       mi, sono stati tre autentici Premi Nobel: Eric
per la Biologia 2019, una volta resi magneti-       Maskin (Nobel per l’Economia 2007), Rich
ci, gli scarafaggi morti si comportano diver-       Roberts (Nobel per la Medicina 1993) e Jerome
samente da quelli vivi. Il Premio per l’Econo-      Friedman (Nobel per la Fisica 1990). A bloccare
mia è andato allo studio di Turchia, Olanda e       i ricercatori che non rispettavano i 60 secondi,
Germania, che ha confrontato le banconote di        rigorosamente previsti per i loro interventi, è
diversi Paesi, per scoprire le più efficienti nel   stata una bambina di otto anni, che entrava in
veicolare i batteri. L’Ig Nobel per l’Ingegneria    scena gridando: “Per favore fermati, mi sto an-
è andato, invece, alla macchina per il cambio       noiando”. Sono premi bizzarri, i cosiddetti “Ig
automatico dei pannolini nei neonati, proget-       Nobel”; possono far sorridere, ma invitano an-
tata in Iran. Dall’Arabia Saudita e da Singapore    che a riflettere sulle ricerche premiate.

                                                                                     10 anni insieme
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LIBRI

   Ti Riconosco dalle mani
   di Benedetta Ercoli

                                                Trama
                                                Prendere e partire. Meglio se con un compagno
                                                di viaggio verso il quale si nutre un sentimento
                                                radicato nel tempo, scolpito ma non urlato,
                                                represso inconsciamente a causa dei pregiudizi
                                                che pervadono la nostra società. I chilometri
                                                che separano Bianca e Gheorghe ci sono e si
                                                fanno sentire, ma le motivazioni a mollare tutto
                                                per una folle corsa fuori dalla realtà quotidiana
                                                hanno la meglio. In ballo c'è la voglia di
                                                costruire un futuro, tentando di mettere da
                                                parte le divergenze di entrambi e salvare i bei
                                                ricordi. Bianca si sofferma sui dettagli della
                                                storia con "pollo", palpabile e irraggiungibile,
                                                con cui ha condiviso risate e silenzi sullo
                                                sfondo di una provincia asfissiante. Una
                                                somma di speranze che si nutre dei propri
                                                fallimenti, alla ricerca di un equilibrio difficile.

                                                L'autrice
                                                Benedetta Ercoli è nata ad Amandola
                                                (FM) nel 1994. Si è diplomata al liceo
                                                sociopsicopedagogico e ha studiato tastiera
                                                per oltre dieci anni nella scuola di musica del
                                                suo paese. Vive a Comunanza. “Ti riconosco
                                                dalle mani” è il suo primo romanzo.
                                                                                                       Inserzione pubblicitaria

                                                Il libro è ordinabile in tutte le librerie e
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                                                (Ibs, Amazon, Mondadori, Feltrinelli).

   10 anni insieme
   30| PICENO 33 • NOVEMBRE • www.piceno33.it
SPORT                                                      MUSICA TEATRO LIBRI SCIENZA WEB SALUTE FOOD

  ASCOLI DI PETÓ                                                               di Pier Paolo Piccioni

   I canti popolari:
   il saltarello

  I
  w                l saltarello, o salterello se si vuol    dotato di un pe-
                   essere un pelo più forbiti, è un         stello per pestare
                   canto e un ballo classico delle          il pepe delle ra-
                   zone rurali centroitaliane: un           gazze), ma anche:
                   battere in 2/4 incessante e mo-          “E quanne mess’ar-
                   notòno, anzi bitono visto che gli        rizza mess’allonga
                   accordi sono in genere due. E ciò        / deventa ‘nda nu
  a motivo dello strumento principe che consen-             màneche de van-
  te di eseguire il saltarello: l’organetto a du’           ga” (e quando mi si rizza mi si allunga, a guisa
  botte (a due accordi), che azionato in un verso           del manico di una vanga). O ancora: “E viste
  produrrà un’armonia e nell’altro verso una se-            che la tié tutta nterrata / ghiela veléme da’ na re-
  conda armonia (due armonie, ovvero due ac-                pelìta” (e visto che ce l’hai sporca di terra, gliela
  cordi in tutto).                                          vogliamo dare una sommaria nettatura).
  Bellissime le strofe del saltarello ascolano, che         Insomma non certo un canto delicato, né ascol-
  riteniamo in gran parte mutuato dal più carat-            tabile da tutte le orecchie. Inadatto ai bambini
  teristico saltarello abruzzese. Nel corso degli           e alle giovani donne in età da marito, si riteneva
  anni le strofette si affastellano, cambiano, si           che fosse un canto essenzialmente di stampo
  arricchiscono, vengono depurate, ma non per-              maschile (mai sentita una donna cantare il sal-
  dono mai la carica dissacratoria che le contrad-          tarello, ma potremmo sbagliare).
  distingue e che definisce il vero saltarello popo-        La più bella strofa di tutti i tempi del saltarello
  lare italiano.                                            ascolano, a nostro avviso, è quella che si palesò
  Chi scrive, a suo tempo, ne raccolse molte nel            ai Crystals, un complesso di musica leggera
  corso delle sue suonate per le campagne asco-             chiamato a suonare sulla piazza di Tallacano.
  lane: si era negli anni 80, e se volevi suonare nei       Durante il soundcheck del pomeriggio, gli ele-
  paesini intorno ad Ascoli dovevi sciorinare un            menti della band cominciano a scherzare l’uno
  repertorio che al fianco della musica leggera             con l’altro, e viene fuori un saltarello con orga-
  del momento avesse una ricca declinazione di              netto e chitarra, così a voce sotto il palco. A un
  canzoni popolari.                                         certo punto ecco che si stacca dal fondo della
  Ebbene alcune strofe del saltarello accumulate-           piazzetta un vecchietto che fa segno al chitar-
  si nel corso degli anni sono letteralmente irre-          rista: “...continua continua...”, si avvicina, prende
  sistibili, oltre che un bel po’ salaci: “O bella che      il fiato e canta a tutta ugola: “E fàmmecelu mette
  pe’ lu cante me pegghiste / e mo’ se vuó magnà            pónta a póntà, che puó è pensiere mié dagghie
  magnete quiste” (o bella che per la mia abilità           ‘na spenta” (consentimi di appoggiarne solo la
  nel canto mi scegliesti, ora se desideri nutrirti         punta al tuo pertugio, sarà poi mio adempi-
  non ti rimane che farlo col mio membro).                  mento conferire una spinta). Gli elementi della
  Molte, naturalmente, le strofe a sfondo lubri-            band collassarono a terra, il vecchietto soddi-
  co e sessuale: “E mamma me l’è fatte lu pestille          sfatto fece vedere tutti i denti prima di tornare
  / pe’ pestà lu pepe a li fantelle” (mamma mi ha           sul fondo della piazza.

                                                                                              10 anni insieme
                                                                             www.piceno33.it • NOVEMBRE • PICENO 33 |31
PNL, ISTRUZIONI PER L’USO                                                                  di Roberto Palumbo

      La struttura
      della paura

N
                      el precedente articolo ho ac-     anche somatici. Ed essendo il pensiero un’attivi-
                      cennato alle tecniche che la      tà continua (anche di notte), i 5 sensi “lavora-
                      PNL (Programmazione Neuro         no” continuamente, nella mente e nel corpo,
                      Linguistica) offre per aiutarci   anche al di sotto della nostra attività cosciente.
                      a modificare il nostro com-       In effetti, se pensiamo a una fobia, notiamo
                      portamento, rispetto a un’e-      che la paura non nasce solo dalla visione rea-
                      sperienza che ci procura una      le dell’oggetto temuto (ragno) ma, soprattutto,
 reazione negativa, come ad esempio la paura            dal pensiero di quello che potrebbe causarci il
 dei ragni.                                             ragno. Infatti, anche il solo pensiero ci causa di-
 È interessante capire su cosa si basino tali tec-      sagio. Insomma, dentro di noi, proiettiamo veri
 niche. Cercherò di spiegarlo, semplificando il         e propri filmati - disastrosi, nel caso di paure e
 più possibile i concetti. Non starò a ripetere le      fobie - dove vediamo, ascoltiamo e proviamo
 origini della PNL perché è un argomento già            fortissime sensazioni, esattamente come se la
 trattato nei precedenti articoli, tuttavia, sarà       scena fosse reale. E, nei casi più gravi, questi
 opportuno ricordare che il suo campo di studi è        filmati e le sensazioni a essi associate ci logo-
 la struttura dell’esperienza soggettiva. Si presup-    rano veramente la vita, pur esistendo solo nella
 pone che qualsiasi tipo di esperienza umana            nostra mente. Ed è proprio questo il punto di
 (fisica o mentale) abbia una struttura precisa.        partenza della PNL, utilizzare la mente per ana-
 Una domanda da porci è: come percepiamo le             lizzare questi filmati e cambiarne la struttura,
 esperienze? Risposta: attraverso i 5 sensi. Non        fino ad ottenere una diversa sensazione rispet-
 esiste altro modo di percepire la realtà se non        to alla paura. Prima di continuare nel prossimo
 attraverso vista, udito, tatto, gusto e olfatto,       numero, ti lascio un piccolo esercizio. Pensa a
 in varie proporzioni. E gli stessi sensi li usiamo     una tua piccola paura (mi raccomando, picco-
 anche nel nostro pensiero. Infatti, nelle nostre       la), come ad es. la paura di parlare in pubblico e
 elaborazioni mentali vediamo, ascoltiamo, toc-         nota com’è fatta, ovvero: cosa vedi? Cosa ascol-
 chiamo, insomma agiamo e proviamo sensa-               ti? In quale punto del corpo provi la sensazione
 zioni che a loro volta producono cambiamenti           di disagio? Ecco, questo è il primissimo passo
 significativi nel nostro stato d’animo, con effetti    per capire la struttura della tua paura.

 10 anni insieme
 32| PICENO 33 • NOVEMBRE • www.piceno33.it
UNIVERSITÀ                                                                                        di Marco Giovagnoli

                       Greenwashing

 J
            onathan Franzen è intervenuto sul
            New Yorker con un articolo dal tito-
            lo ‘What if we stop pretending?’, ri-
            preso in Italia dalla benemerita rivista
            Internazionale col titolo ‘Smettiamo
            di fingere’. In sostanza la articolata e
            provocatoria tesi di Franzen, che parla
 di cambiamento climatico, è che i bei spiriti che
 stanno prendendo la testa della battaglia con-
 tro questo fenomeno stanno diffondendo, allo
 stato attuale delle cose, un insensato ottimismo
 sulla possibilità di ‘fermarlo’, a fronte dell’evi-
 denza che ormai è troppo tardi e che nel men-
 tre si coltiva questa speranza i comportamenti
 individuali e collettivi stanno addirittura accele-
 rando il processo. La conclusione dell’articolo è
 che, sì, vanno bene le battaglie globali ma oc-

                                                                                                                  ©James Fryer
 corre ri-coltivare il ‘qui e ora’, il breve termine,
 accordando al piccolo gesto ‘locale’ di cura del
 mondo una valenza di risultato ottenibile, con il
 carico di speranza che ciò comporta anche per            ni: forse il ragionamento di Franzen andrebbe
 il futuro.                                               indirizzato alle orecchie di noi più anziani, che
 Ha ragione Franzen? La retorica del combatti-            siamo i veri artefici di questo disastro ambien-
 mento globale sull’orizzonte futuro sta davvero          tale e sociale che ci aspetta. L’intensità della
 portando a trascurare oggi la miriade di azioni          retorica ambientalista di questi ultimi tempi da
 non direttamente ‘ambientali’ ma che danno il            parte dei media, dell’industria, della politica, è
 senso della necessità di arrivare preparati a quel       pari solo alla pervicace volontà di non distur-
 mutamento oramai inevitabile: ‘democrazie, si-           bare troppo il conducente, quello del treno su-
 stemi giuridici e comunità funzionanti’, contro il       perveloce della crescita, che nei Paesi avanzati
 tribalismo, la società dell’odio, il culto delle armi,   si traduce in ‘non rinunciamo al nostro standard
 per ‘politiche migratorie umane’, l’uguaglianza          di vita’ e in quelli avanzanti in ‘adesso è il nostro
 di genere, etc.? Esseri umani migliori, dunque, e        turno’, un treno che ha come destinazione un
 come tali in grado di affrontare meglio il mon-          muro. Ma, ovviamente, si parla sempre di cre-
 do futuro, nel suo ostile cambiamento, ma a co-          scita sostenibile. Nel gergo, tutto ciò si chiama
 minciare da ora, dal buen vivir che intanto salva        greenwashing, una spolverata di verde e via,
 le persone, senza pretese escatologiche.                 business as usual. Dunque forse qualche ra-
 Come in tutte le provocazioni intelligenti, c’è          gione Franzen ce l’ha, nella sua provocazione:
 del condivisibile nell’analisi di Franzen, così          attenzione a concentrarsi troppo sul futuro, di-
 come va detto che tuttavia la speranza è sem-            straendosi sul presente e sui suoi malfattori.
 pre stata un motore dell’attivismo e del cam-
 biamento umano. Da questo punto di vista                 Le opinioni espresse nell’articolo sono riconduci-
 occorre essere estremamente cauti nel mortifi-           bili unicamente all’Autore e non necessariamente
 care i grandi disegni, soprattutto dei più giova-        all’Università degli Studi di Camerino

                                                                                            10 anni insieme
                                                                           www.piceno33.it • NOVEMBRE • PICENO 33 |33
LIBERRANTE                                                                                       di Eleonora Tassoni

 "La voce
 del silenzio"
 La lettrice di Čechov
 di Giulia Corsalini

I
          l libro che voglio segnalare oggi è un        negato ai genitori e una donna che si vota al sa-
          romanzo molto bello, scritto da Giu-          crificio silenzioso. Solitudine, cura di una estra-
          lia Corsalini, docente all’università         nea, lontananza, incomprensione e nostalgia.
          di Macerata e all’esordio come narra-         Nina e il suo silenzio sembrano appartenere a
          trice. Con questo libro voglio conti-         un mondo diverso rispetto al nostro, fatto di
          nuare il filone del Genius Loci, teso a       esposizione di sé e parole urlate. Lontana fisi-
          valorizzare, dopo Fabio Bacà e Mat-           camente e emotivamente dalla famiglia trova il
          teo Trevisani, le voci più belle del-         suo conforto nella biblioteca del dipartimento
          la letteratura “made in Marche”. Il           di slavistica dove incontra il prof. De Felice. Sarà
 libro di Giulia Corsalini, oltre al meritato suc-      l’amicizia con questo uomo, anche lui deluso
 cesso di pubblico, sta avendo anche grandi             e ferito dalla vita, a farle tornare l’amore per la
 e prestigiosi riconoscimenti letterari. Questa         letteratura e a farle riscoprire la passione per i
 fortuna gli deriva da una caratteristica che è         grandi maestri della scrittura, uno su tutti Čec-
 alla base della bellezza di ogni libro: la voce.       hov. Ed è proprio come in un racconto del gran-
                                                        de maestro i nostri protagonisti ci colpiscono al
 Con la parola voce intendo un certo stile di           cuore con il silenzio, con il gesto appena trat-
 scrittura, un tono e un colore che ciascun au-         tenuto con gli sguardi. Una poesia delle mini-
 tore riesce a dare alle parole e che è spesso          me cose che regala una luce unica a ogni cosa,
 la chiave di volta che ci fa adorare o odiare un       anche la più povera e spoglia. Piccole vite, sof-
 testo. La lettrice di Čechov mostra una voce           focate dalla solitudine che trovano, nella bellez-
 delicata, profonda e sussurrata che sembra             za della scrittura della Corsalini, una dignità spe-
 avvolgere tutta la storia in una delicata neb-         ciale e unica. Nina e il prof. De Felice, gli studenti,
 bia. Se siete mai stati a Macerata, soprattutto        le badanti, gli anziani, la durezza della figlia e la
 le mattine d’autunno, capirete perché questa           cecità della burocrazia, tutto viene accarezzato
 nebbia è l’immagine visiva che meglio traduce,         con dolcezza e con un rispetto antico e poetico.
 almeno a mio dire, la tramatura del testo. Il ro-
 manzo racconta la storia di una delle tante don-       Non è un libro facile, non è un libro che lascia in-
 ne che dall’est viene in Italia per fare la badante.   differenti. Come dice Čechov: “Quel che provia-
                                                        mo quando siamo innamorati è forse la nostra
 Alla base c’è quindi quello che si potrebbe de-        condizione normale. L’amore mostra quale do-
 finire un “everyman” (o in questo caso everywo-        vrebbe essere l’uomo”. Grazie a Nina scoprire-
 man). La povertà, la malattia del marito, una fi-      mo, di questo amore, le sfumature più nascoste
 glia che studia medicina e che si merita il futuro     e profonde.

 10 anni insieme
 34| PICENO 33 • NOVEMBRE • www.piceno33.it
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