ROMA: Una nobile causa a Belgrado FESTIVAL CINEMA - SERBO

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ROMA: Una nobile causa a Belgrado FESTIVAL CINEMA - SERBO
ROMA: Una nobile causa a
Belgrado FESTIVAL  CINEMA
SERBO
Approda al Festival del Cinema Italo Serbo Una nobile causa,
il film di Emilio Briguglio dedicato a raccontare con i toni
della commedia agrodolce il dramma del gioco d’azzardo. Il
lungometraggio vanta un cast sicuramente brillante: Giorgio
Careccia, Rossella Infanti, Antonio Catania, Roberto Citran,
Francesca Reggiani, Guglielmo Pinelli, Giulia Greco, Simona
Marchini, Massimo Bonetti, Nadia Rinaldi, Massimo Foschi,
Carla Stella, Eleonora Fuser, Vasco Mirandola, Nina Senicar.

Un’importante soddisfazione per il cast e per il suo regista
soprattutto perché questo film pieno di ironia e di coraggio
sarà a Belgrado assieme a film decisamente importanti: dai
recentissimi Perfetti sconosciuti di Paolo Genovese, Noi e la
Giulia di Edoardo Elo, Il più grande sogno di Michele
Vannucci. A capolavori storici come A pugni chiusi di
Pierpaolo de Sanctis.

Prodotto da Rebecca e Tarcisio       Basso su un soggetto di
Riccardo Fabrizi, Francesco Costa     ed Emilio Briguglio, Una
nobile causa racconta la vicenda     parallela di Gloria, una
giocatrice incallita reduce da una    folgorante vittoria di un
milione di euro alle slot machine, e della sua famiglia,
terrorizzata che sperperi il bottino miracolosamente vinto; e
del Marchesino Alvise Fantin, a sua volta malato di gioco,
piccolo truffatore, condannato a risarcire con il proprio
lavoro due delle sue vittime, due pescivendoli, padre e
figlia. Dopo essersi perdutamente innamorato della giovane
Tania, Alvise pare redimersi, ma non tutto è come sembra.

A raccordo di entrambi la saggia figura del Dottor Aloisi,
psicologo specializzato nella cura del gioco di azzardo a cui
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Gloria e la sua famiglia si affidano per un percorso di
terapia.

In un’escalation di colpi di scena, un fattore mette in comune
tutti i protagonisti della vicenda e diventa fondamentale
strumento di comicità: l’intelligenza perversa ed acuta, la
furbizia di chi, in nome di un’ossessione quale quella del
gioco, si condanna alla piccola e alla grande truffa per poter
alimentare la propria malattia.

Andrea Forliano

Campagna abbonamenti al via
al Teatro Nuovo Giovanni da
Udine: si parte domani 13
settembre
Previste come di consueto tre fasi: conferme (dal 13 settembre
al 2 ottobre), variazioni (4 e 5 ottobre) e nuovi abbonati
(dal 7 ottobre). In cartellone musical, spettacoli di prosa di
autori classici e contemporanei, concerti con le più
applaudite orchestre internazionali, balletti, opere liriche e
molto altro ancora, per un’offerta sempre più ampia e di
qualità. Molti i nomi di spicco del teatro italiano e
internazionale, fra i quali il clown giallo più famoso del
mondo Slava Polunin, Gabriele Lavia, Ennio Fantastichini,
Giorgio Barberio Corsetti, Eros Pagni, Antonio Catania, Luca
Ward, Monica Guerritore, Francesca Reggiani, Angela
Finocchiaro, Serena Autieri, Marco Paolini, e il giornalista
Federico Rampini. Per la musica sinfonica, sarà la “prima
volta” al Giovanni da Udine per la Mariinsky Orchestra;
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nuovamente sul podio Valery Gergiev, Yuri Temirkanov e Iván
Fischer.

Mancano ormai pochissime ore all’avvio della campagna
abbonamenti per la ventunesima stagione di prosa, musica e
danza del Teatro Nuovo Giovanni da Udine. Si parte infatti
mercoledì 13 settembre con la fase delle conferme (fino al 2
ottobre), durante la quale gli abbonati alla scorsa stagione
potranno replicare tipo e formula di sottoscrizione
eventualmente cambiando posto, settore e turno. Per le
variazioni di abbonamento e formula ci saranno invece a
disposizione le date del 4 e 5 ottobre. Dal 7 ottobre, spazio
ai nuovi abbonati che potranno scegliere la formula a posto
fisso o a posto libero.

L’abbonamento potrà essere sottoscritto nella biglietteria del
teatro (dal lunedì al sabato, orario 9.30-12.30 e 16.00-19.00)
ma anche, per alcune specifiche tipologie,          sul   sito
www.teatroudine.it (dal 7 ottobre).

Sempre il 13 settembre partiranno anche le prevendite per le
Lezioni di Storia – speciale. La storia nell’arte, 6
conferenze con in collaborazione con Editori Laterza.

Intanto, la ventunesima stagione del Giovanni da Udine si
annuncia ricca di grandi appuntamenti. 43 gli spettacoli in
calendario, di cui 27 per la prosa, 14 per la musica sinfonica
e lirica e 2 per la danza, cui si aggiungono numerosi altri
eventi speciali e per le scuole.

L’inaugurazione ufficiale della nuova stagione è fissata per
giovedì 26 ottobre alle 20.45 con Per te, il visionario
spettacolo di circo-teatro della Compagnia Finizi Pasca,
famosa in tutto il mondo per le sue collaborazioni con il
Cirque du Soleil e per le sue emozionanti coreografie per le
Olimpiadi di Torino e Soči. La stagione di prosa firmata dal
direttore artistico Giuseppe Bevilacqua continuerà quindi con
compagnie di fama internazionale e grandi produzioni, fra
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musical (il travolgente Mamma mia! in lingua italiana con Luca
Ward, diretto da Massimo Romeo Piparo e coporodotto dal Teatro
Sistina di Roma, con scenografie da capogiro e tantissima
musica dal vivo),spettacoli di danza aerea e nouveau
cirque(Per Te. della compagnia Finzi Pasca che come detto
inaugurerà ufficialmente la stagione il 24 ottobre, ma anche
l’ipnotico, stupefacente, enorme Slava’s Snowshow del clown
più famoso del mondo, Slava Polunin),commedie contemporanee
(Hollywood, dedicata alla nascita leggendaria di Via col vento
con Antonio Catania e Gigio Alberti; Mariti e Mogli con Monica
Guerritore e Francesca Reggiani dall’omonimo film di Woody
Allen; Calendar Girls con Angela Finocchiaro e Ariella Reggio;
l’avvincente versione teatrale del capolavoro di Umberto Eco,
Il nome della Rosa, firmata da Stefano Massini con Eugenio
Allegri e Luca Lazzareschi). E poi un poker di grandi
classici(Il giocatore da Dostoevskijcon la regia di Gabriele
Russo; Sei Personaggi in cerca d’autore di Pirandellocon Eros
Pagni; Re Lear di Shakespearediretto da Giorgio Barberio
Corsetti e interpretato da Ennio Fantastichini; Il Padre di
Strindbergdi e con Gabriele Lavia) nuove produzioni con un
colpo d’occhio particolare sul nostro presente (La rassegna
“Tempi Unici – Storia e Storie”), l’operetta che quest’anno si
estende ad altri incanti (fra gli artisti in scena anche
Serena Autieri), gli spettacoli per le famiglie e i più
piccoli (“Teatro Insieme” e “Teatro Bambino”).

Ricca di appuntamenti di assoluto prestigio anche la stagione
di musica e danza 2017/18 proposta dal sovrintendente e
direttore artistico Marco Feruglio, con l’arrivo di grandi
orchestre internazionali. Il cartellone di musica aprirà il 3
novembre con la BBC Scottish Symphony e la star del violino
Nikolaj Znaider. Fra le compagini attese, molte delle quali
per la prima volta ospiti del Giovanni da Udine, anche la
mitica Mariinsky Orchestra con l’altrettanto mitico direttore
Valery Gergiev, l’Orchestra Filarmonica di San Pietroburgo con
il conductor senza bacchetta Yuri Temirkanov e la Budapest
Festival Orchestra con Iván Fischer, oltre ai solisti
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superstar Viktoria Mullova, Vilde Frang e Nikolaj Znaider al
violino e Khatia Buniatishvili e Seong-Jin Cho al pianoforte.

Confermata anche la lirica con quattro capolavori del genere,
tutti prodotti dal Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste:
l’Eugenij Onegindi Čajkovskij, l’opera russa più famosa e
interpretata al mondo; il divertente Gianni Schicchi di
Giacomo Puccini in abbinata con Il segreto di Susanna, piccolo
gioiello di Ermanno Wolf-Ferrari e Così fan tutte, ultima e
raffinata opera del trittico Mozart-da Ponte.

Per la danza, due gli appuntamenti in calendario: Cenerentola,
rilettura contemporanea del celebre balletto musicato da
Sergei Prokof’evproposta dalMalandain Ballet di Biarritz, e un
grande classico della danza, Don Chisciotte affidato allo
strepitoso Balletto Nazionale di Sofia, compagnia che ha fatto
della grande tradizione del balletto russo e poi bulgaro la
propria cifra distintiva.

Orari e recapiti Biglietteria durante la campagna abbonamenti
(13 settembre -14 ottobre 2017):

Orari e recapiti Biglietteria durante la campagna abbonamenti
(13 settembre -14 ottobre 2017):
da lunedì a sabato dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 16.00 alle
19.00

giorni di chiusura: festivi e 3 e 6 ottobre (date riservate ai
rappresentanti di Associazioni e Circoli convenzionati, su
appuntamento)

tel. 0432 248418 (dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 17.00 alle
19.00)
biglietteria@teatroudine.it

Per informazioni, modalità di sottoscrizione abbonamenti e
prevendite:
www.teatroudine.it
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5^ edizione / 19-24 settembre
2017, Cervignano del Friuli
(UD)
Ventuno cortometraggi internazionali, 21 videoclip da tutta
Europa (più uno dal Cile), 3 corti regionali e 5 realizzati
dalle scuole superiori italiane: una selezione severissima fra
le oltre 600 opere arrivate in
segreteria. Sono i numeri record
della quinta edizione del
Cervignano Film Festival, una
manifestazione nata da un’idea
del Ricreatorio San Michele e di
Piero Tomaselli, sviluppatasi
nel corso degli anni come evento sempre più maturo e oggi
approdato all’attenzione di registi e produttori di tutto il
mondo, come dimostrano le provenienze delle opere finaliste:
Francia, Spagna, Germania, Belgio, Croazia, Bulgaria,
Lettonia, Ungheria, Svezia, Iran, Afghanistan, Corea del Sud,
Giappone, Benin, Cile, Argentina. Il festival, organizzato dal
Ricreatorio San Michele con il sostegno del Comune di
Cervignano e della Regione Friuli Venezia Giulia (e quest’anno
anche con il patrocinio dell’Università di Udine), è dedicato
al “cinema del confine e del limite”. L’obiettivo della
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rassegna è studiare l’ibridazione dei
                     linguaggi come strumento ideale per
                     raccontare e interpretare il mondo di
                     oggi. Quattro i concorsi previsti:
                     documentari        e     cortometraggi
                     internazionali, videoclip musicali,
                     cortometraggi delle scuole italiane e
                     “Finestra sul cinema Fvg”. Per i concorsi
                     “documentari e cortometraggi” e “Finestra
                     sul cinema Fvg” i giurati saranno
                     Mariapia Comand, docente di sceneggiatura
                     al Dams di Udine/Gorizia, Marco Pistoia,
noto critico cinematografico, professore di cinema
all’Università di Salerno, il regista Cristian Cappucci e il
critico letterario Mario Brandolin. Per il concorso videoclip,
diretto da Cristian Natoli, la giuria sarà affidata al
collettivo BlackCut Video di Bologna (Marco Chiusole, Federico
Ermini, Elia Giordani, Beatrice Cassarini, Gabriele Pasca).
«Al di là della competizione ‒
sottolinea     il   direttore
artistico, Vanni Veronesi ‒ il
vero obiettivo del festival è
educare   il   pubblico,   in
particolar      modo    quello
giovanile,    alla   fruizione
consapevole         dell’opera
cinematografica e, più in
generale, dell’immagine, quest’anno seguendo il filo
conduttore del rapporto fra cinema e letteratura». La
cerimonia inaugurale, alla presenza di numerose autorità, tra
cui l’assessore regionale alla cultura Gianni Torrenti, è in
programma martedì 19 settembre, alle 21, al teatro Pasolini.
Sarà il caporedattore del Messaggero Veneto, Paolo Mosanghini,
a presentare la serata. Sarà proiettato il documentario “Pier
Paolo Pasolini e i confini. Memorie a nord est del Corsaro del
Novecento”, piccolo gioiello firmato da Martina Vocci che
racconta i lati meno conosciuti della vita del più controverso
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intellettuale del secolo scorso, legatissimo a Cervignano,
patria del suo grande amico Giuseppe Zigaina.

                            Mercoledì 20 settembre, alle
                            9.45, alla Casa della Musica, il
                            primo dei matinée scolastici
                            aprirà il ciclo “Parole e
                            immagini di emigrazione”: un
                            libro e un film per capire un
                            fenomeno che ha radici lontane e
                            che oggi è tragicamente attuale.
A inaugurare la rassegna saranno due opere sull’emigrazione
italiana di ieri: il romanzo “Il sogno di una cosa” di Pier
Paolo Pasolini e il film “Pane e cioccolata”, classico del
cinema italiano con Nino Manfredi. Nel pomeriggio, in Sala
Aurora, prenderà il via il concorso, con la visione dei
cortometraggi internazionali e Fvg (dalle 16 alle 19). Alle
21, sempre in Sala Aurora, un appuntamento eccezionale,
condotto da Mario Brandolin: la serata “Sguardi sulla
(Mittel)Europa” sarà infatti dedicata alla presentazione del
documentario “I Talk Otherwise” di Cristian Cappucci, ispirato
al libro di Claudio Magris “Danubio” (in programma giovedì 21
settembre), e del film “Il processo” di Orson Welles (che
chiuderà il festival domenica 24 settembre), tratto
dall’omonimo romanzo di Franz Kafka. A guidare il pubblico in
questo viaggio fra storia, libri e film ci saranno quattro
ospiti d’eccezione: Angelo Floramo, responsabile scientifico
della Biblioteca Guarneriana di San Daniele del Friuli, Georg
Meyr, professore di Storia delle relazioni internazionali
presso la Facoltà di Scienze
internazionali e diplomatiche
dell’Università di Trieste,
Andrea Caciagli, cineasta e
direttore della rivista L’Eco
del Nulla, e lo sceneggiatore
Giovanni            Galavotti,
pluripremiato per L’uomo che verrà di Giorgio Diritti.
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Giovedì 21 settembre, alle 9.45, Casa della Musica, la seconda
parte del ciclo “Parole e immagini di emigrazione” porterà
all’attenzione degli studenti il mito antico (e sempre nuovo)
di un’Europa senza confini, con “Il mondo di ieri”, memorabile
romanzo di Stefan Zweig, e “Grand Budapest Hotel” di Wes
Anderson. Nel pomeriggio, in Sala Aurora, riprenderanno le
proiezioni dei cortometraggi internazionali e Fvg, mentre alle
21, al teatro Pasolini, sarà proposto un evento in anteprima
per il Cervignano Film Festival: la visione del film “I Talk
Otherwise” di Cristian Cappucci, straordinario road movie
ambientato lungo il corso del Danubio. Realizzato
attraversando 8 paesi e 9 idiomi, dalla Germania alla Romania,
da Ovest a Est, dal Capitalismo al Comunismo, dalla Foresta
Nera al Mar Nero, il film rappresenta una istantanea del XX
secolo, dove il fiume diviene scia allegorica dei suoi
cambiamenti, scorrendo imperterrito in un corpo a corpo con le
sue identità.

                             Venerdì 22 settembre, sempre
                             alla Casa della Musica, si
                             chiuderà il ciclo “Parole e
                             immagini  di  emigrazione”,
                             dedicato    alle    scuole    di
                             Cervignano, con uno speciale sui
                             migranti di oggi: alle 9.45
                             spazio al romanzo “La mia casa è
                             dove sono” di Igiaba Scego
                             mentre, alle 10, sarà la volta
del film “Io sono Li” di Andrea Segre. Alle 16, in Sala
Aurora, si svolgerà l’ultimo pomeriggio con i cortometraggi
internazionali e Fvg. Alle 20.30, invece, piazza Indipendenza
ospiterà un evento speciale targato “Pixxelmusic”: tre vj
(Zenlux, Virage Visuals e OchoReSotto Visual Art) animeranno
la serata con musica e visual art, alternandosi alle
proiezioni dei 22 videoclip finalisti del Premio “Michel
Gondry”.
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Sabato 23 settembre, alle 10, Sala Aurora, cinque scuole
italiane si sfideranno con i
rispettivi       cortometraggi,
all’interno           dell’ormai
tradizionale concorso scuole,
quest’anno      diretto     dalla
professoressa Alessandra Purpura. Alle 17, in piazza San
Girolamo, ci sarà l’incontro “L’inintegrabile – Pasolini ieri
e oggi”: il giornalista del quotidiano Il Piccolo, Roberto
Covaz, intervisterà Andrea Purgatori, uno dei più apprezzati
giornalisti d’inchiesta italiani . Alle 21, in Sala Aurora, la
serata dedicata delle premiazioni sarà impreziosita dal
pianista Mario Mariani, che torna – attesissimo – al
Cervignano Film Festival dopo tre anni, per una serata fra
musica, immagini e poesia.

                             Domenica 24 settembre, dopo le
                             proiezioni     delle     opere
                             vincitrici (ore 16, in Sala
                             Aurora), alle ore 21, al teatro
                             Pasolini,     “Il   processo”,
                             capolavoro   assoluto di Orson
                             Welles, sarà l’ideale chiusura
                             del tema “cinema e letteratura”.

IL RUSSO GRYAZIN VINCE IL 6°
RALLY NOVA GORICA, SECONDO IL
FRIULANO CLAUDIO DE CECCO.
Nikolay Gryazin-Yaroslav Fedorov

E’ andato ad un concorrente arrivato da molto lontano il 6°
Rally Nova Gorica disputatosi venerdì e sabato scorso in
Slovenia, a ridosso del confine italiano nei pressi di
Gorizia. Il russo Nikolaj Gryazin, a bordo della sua Skoda
Fabia R5 e navigato da Yaroslav Fedorov, ha infatti
sbaragliato la nutrita concorrenza; Gryazin ha sin dall’inizio
lasciato ben poco spazio agli avversari andando a vincere
tutte le 12 prove speciali in programma. La lotta per il
secondo gradino del podio è vissuta quindi fra Claudio De
Cecco, con Jean Campeis alle note, e lo sloveno Rok Turk
(Peugeot 208 R5 T16) risoltasi poi a favore del pilota
friulano (su Hyundai i20 R5) con Rok Turk classificatosi
infine solo al 5° posto.
De-Cecco-Campeis
Laurencich-Florean

Sicuramente soddisfatto Claudio De Cecco per il 2° posto
assoluto e 1° di campionato sloveno che così si porta a casa
punti pesanti per il campionato dove compete; soddisfatto,
anzi raggiante, anche Federico Laurencich che, con i colori
della Gorizia Corse e navigato da Emanuela Florean, ha
conquistato il terzo gradino del podio al debutto con la Ford
Fiesta R5 by RB Motorsport dopo aver piazzato un paio di
“temponi” (secondi tempi assoluti) in alcune speciali.

A seguire, nell’ordine, le immagini dei concorrenti piazzatisi
dal 4° al 10° posto della classifica assoluta:
Tlustak-Vybiral

Turk-Kacin
Bisaha-Krajca

Hideg-Kerek
Puskadi-Godor

Humar-Cevc
Mrevlje-Gomizel

Giunto alla 6^ edizione il Rally Nova Gorica è via via
cresciuto attirando sempre più concorrenti, basti pensare che
fra i 111 iscritti erano rappresentate ben 14 nazioni e 3
continenti (presenti anche un sud coreano ed un neozelandese);
la gara è stata caratterizzata dalle – previste – mutevoli
condizioni climatiche che hanno messo a dura prova i
concorrenti e contribuito anche a qualche ritiro per uscita di
strada, così che tre prove sono state sospese per incidente e
non sono state disputate da una parte degli equipaggi.
Assistenza alla
   vettura del
vincitore Gryazin
Il coreano LIM        Assistenza
                                                Friulmotor

A parte queste vicissitudini il Rally Nova Gorica ha visto,
come sempre, una notevole affluenza di pubblico sulle strade
interessate dal passaggio dei concorrenti ed ha ricevuto
l’apprezzamento dei piloti in gara.

Le                       classifiche                         al
link https://results.omikronplus.si/live/gorica2017/live.html

                                     Testo e foto Dario Furlan
s

Marco Paolini inaugura il 18
ottobre con “Le avventure di
Numero Primo” la Stagione
2017-2018 del Teatro Stabile
del FVG
È stata presentata la Stagione 2017-2018 del Teatro Stabile
del Friuli Venezia Giulia.

Introdotta dal Presidente dello Stabile Sergio Pacor e dal
saluto delle autorità presenti, la conferenza stampa – rivolta
ai giornalisti, ma tradizionalmente aperta a tutti coloro che
amano il teatro – si è tenuta lunedì 11 settembre alle ore 11
al Politeama Rossetti. Sotto le stelle della grande platea si
è dunque dato simbolicamente “il La” alla magia teatrale e
alle emozioni che avvolgeranno il pubblico nei i prossimi
mesi.
“Il colore delle tue emozioni” è infatti lo slogan scelto per

Foto Andrea Forliano
“dipingere”     una Stagione che, alle linee di ricerca
individuate e    sviluppate dal direttore Franco Però nei due
anni passati,   intreccia molte interessanti novità: ne risulta
un’esplosione    di temi, emozioni, riflessioni, linguaggi, e
colori che si   espande attraverso più di 50 spettacoli.

Una proposta teatrale molto ricca che esprime la vocazione
dello Stabile al dialogo con il panorama europeo e
internazionale, e al contempo la sua forte attenzione alla
cultura e all’identità del proprio territorio. Ecco allora che
nei prossimi otto mesi d’attività, il Rossetti avrà modo di
ospitare nei propri cartelloni gli spettacoli dei maggiori
Teatri e compagnie italiane, di proseguire le proprie
collaborazioni con i Teatri e le istituzioni culturali della
città e della regione, di presentare diverse eccellenze
internazionali. Nello stesso tempo circuiterà in tournée i
propri spettacoli di produzione.

Proprio la produzione e la Prosa rappresentano il fulcro di
una stagione che si articola in
più percorsi di genere: Prosa,
Altri Percorsi, Danza, Musical &
Eventi.
Degli spettacoli firmati dallo
Stabile, 5 – già applauditi a
Trieste – saranno ripresi per le
tournée    (Play    Strindberg,
Caracreatura, La domanda della
regina, Das Kaffeehaus e Paurosa
Bellezza che andrà in scena al
Teatro Nazionale Sng Maribor
nell’ambito del prestigioso Festival Borštnikovo srečanje).
Das Kaffeehaus di Fassbinder, notevole successo dello scorso
anno diretto da Veronica Cruciani, sarà replicato anche alla
Sala Bartoli, inoltre sarà riproposto al pubblico A Sarajevo
il 28 giugno di Gilberto Forti, al Museo “de Henriquez” in
collaborazione con il Comune di Trieste.
Saranno invece varati nella nuova Stagione La guerra di Carlo
Goldoni per la regia di Franco Però e Anomalie tratto da tre
racconti di Mauro Covacich e diretto da Igor Pison: in
entrambi vedremo impegnati gli ottimi attori della Compagnia
Stabile, Filippo Borghi, Adriano Braidotti, Ester Galazzi,
Andrea Germani, Lara Komar, Riccardo Maranzana, Francesco
Migliaccio, Maria Grazia Plos a cui quest’anno si
aggiungeranno Federica De Benedittis e – quale attore ospite –
Mauro Malinverno.
Figurano inoltre fra le produzioni Il caos e la farfalla
coprodotto con la compagnia di danza Arearea, e a dicembre la
serata Trieste per Giorgio Strehler in collaborazione con il
Civico Museo “C.Schmidl” e con la Rai – Sede regionale del
Friuli Venezia Giulia; successivamente partirà il progetto de
I Miserabili di Victor Hugo.

La prima produzione in scena a Trieste sarà La guerra di Carlo
Goldoni: Franco Però vi dirige la Compagnia Stabile e Mauro
Malinverno in una prosecuzione dell’indagine nell’universo
goldoniano avviata lo scorso anno con la riscrittura
fassbinderiana de La bottega del caffè. Poco frequentata, La
guerra è in realtà una commedia molto avvincente, capace di
dare prova della modernità di pensiero di Goldoni e nel
contempo di evidenziare forti assonanze con l’attualità: fra
tutte il legame – acutamente esplicato dall’autore veneziano –
fra denaro, arricchimento e conflitti.
La guerra sarà una linea tematica che attraverserà in più
occasioni la Stagione: sul piano della produzione oltre ad
essere al centro di A Sarajevo il 28 giugno, si rivela anche
argomento portante di Anomalie che Igor Pison adatta e porta
in scena da tre racconti dell’omonimo libro di Mauro Covacich.
Lo scrittore triestino, con il suo stile efficace e incisivo
offre tre diversi “sguardi” sulla guerra nell’ex Jugoslavia
(quello di alcuni ragazzi, di un cecchino, di due innamorati)
che si compongono infine, in una denuncia dell’insensatezza e
bestialità di ogni conflitto. Ne saranno protagonisti Filippo
Borghi, Federica De Benedittis, Andrea Germani e Riccardo
Maranzana.
Il 4 dicembre, si terrà invece Trieste per Giorgio Strehler
una serata in ricordo del più grande poeta del Teatro del
Novecento nel ventennale della scomparsa. Nato a Trieste,
Strehler sarà ricordato in città attraverso più iniziative: lo
Stabile ha scelto una serata palpitante della magia del
palcoscenico. Un collage che gioca fra passato e presente,
alternando video (patrimonio delle Teche Rai), documenti
(messi a disposizione dal Museo “Schmidl”) e testimonianze di
chi – come i suoi attori – lo ha conosciuto e ammirato come
uomo e come artista.
Con Il caos e la farfalla, infine, prende sostanza la
collaborazione con la compagnia di danza Arearea,
costantemente presente in questi anni al TSDanza. La
coproduzione ha debuttato con successo all’ultima edizione di
Mittelfest. Le coreografie di Roberto Cocconi sulle musiche di
Philip Glass e sul violoncello di Anna Molaro tratteggiano una
comunità umana in conflitto fra ordine e caos, cui anche il
battito d’ali d’una farfalla può provocare cospicui mutamenti.
Coerentemente alle linee e ai temi che
determinano il lavoro di produzione, anche
gli spettacoli ospiti del cartellone Prosa
e Altri Percorsi alternano il fascino
eterno dei classici     agli spunti più
attuali: il futuro,     la famiglia, la
guerra, la scienza, lo sport. E portano
una decisa attenzione ai linguaggi e alle
ottiche più giovani. Materia di un teatro
che vuol essere necessario luogo
d’incontro e confronto fra punti di vista
e generazioni, e che si esprime attraverso
artisti eccellenti.

A partire da Marco Paolini che inaugura la Stagione 2017-2018
il 18 ottobre con Le avventure di Numero Primo: un momento di
pregevole teatro di narrazione che porta sulla scena un
esperimento di fantascienza. Lo spettacolo – presentato a
Trieste nella sua edizione compiuta, dopo molte elaborazioni e
verifiche con il pubblico – dà infatti spazio all’inquietudine
del futuro che ci travolge velocissimo con le sue novità
etiche e tecnologiche.
In Tempi nuovi si ritroveranno gli stessi turbamenti e
riflessioni, modulati attraverso l’ironico linguaggio
registico e drammaturgico di Cristina Comencini e
nell’interpretazione di Iaia Forte ed Ennio Fantastichini.
Attengono all’attualità anche gli argomenti affrontati con
sensibilità e leggerezza da due commedie, Il padre del
contemporaneo francese Florian Zeller e Mariti e Mogli di
Woody Allen. Nella prima – che vanta in Alessandro Haber un
protagonista in stato di grazia, affiancato da Lucrezia Lante
della Rovere, per la regia di Piero Maccarinelli – si analizza
fra commozione e sorriso il rapporto fra un padre colpito dal
morbo di Alzheimer e la figlia; nella seconda è invece
l’insoddisfazione della coppia borghese ad essere messa sotto
la lente del graffiante autore americano, nella regia di
Monica Guerritore anche protagonista dello spettacolo assieme
a Francesca Reggiani. La famiglia, con i suoi rapporti
laceranti e gli inscindibili legami, è al centro di un
classico del secondo Novecento come Lunga giornata verso la
notte di Eugene O’Neill nella regia di Arturo Cirillo.
Ma il cartellone Prosa dà spazio anche al messaggio universale
dei classici: una punta di diamante sarà di certo lo
shakespeariano Richard II che riconduce al Rossetti il gesto
registico potente di un Maestro della statura di Peter Stein
con la bravissima Maddalena Crippa nel ruolo del titolo.
In Intrigo e amore Friedrich Schiller dipinge secondo i canoni
dello Sturm und Drang la lotta fra passione pura e corruzione,
e Marco Sciaccaluga affida la sua rilettura al talento di un
giovane cast. Un’altra folle passione – quella per l’arte – è
tema de Il gabbiano di Cechov, che va in scena nell’edizione
realizzata nel 2000 da Giancarlo Nanni, un allestimento
applaudito, che esprime la poetica del poliedrico artista
prematuramente scomparso. È stato mantenuto il più possibile
il cast originale capeggiato da Manuela Kustermann. Luca de
Fusco affronta invece il Pirandello dei Sei personaggi in
cerca d’autore, attraverso una contaminazione di linguaggi,
fra teatro e cinema. Di alto livello la compagine con Gaia
Aprea, Angela Pagano e una nuova magistrale interpretazione di
Eros Pagni.

Foto Andrea Forliano

Riflettendo su arte e follia, lo spettacolo Vincent Van Gogh –
l’odore assordante del bianco riporta al Politeama un
protagonista amato, Alessandro Preziosi, e un drammaturgo
contemporaneo altrettanto apprezzato: Stefano Massini. Lo
stesso autore firma la versione teatrale di uno dei titoli più
attesi, Il nome della rosa di Umberto Eco: imponente
allestimento, notevoli interpretazioni di Luca Lazzareschi,
Eugenio Allegri, Luigi Diberti e di un cast di qualità diretto
da Leo Muscato, lo spettacolo segna un trait-d’union fra
teatro e letteratura, pregno di senso e di interessanti
rifrazioni. Nel cartellone lo si ritroverà – oltre che nel già
citato Anomalie, da Covacich – anche ne Il giocatore diretto
da Gabriele Russo, che Vitaliano Trevisan trae da Fëdor
Dostoevskij. Sullo straordinario scrittore russo si focalizza
poi il progetto de Il sogno di un uomo ridicolo che corona la
Stagione Prosa con il ritorno di Gabriele Lavia, in una prova
d’interpretazione e di regia impeccabili: tre settimane di
repliche alla Sala Bartoli e un corollario d’iniziative
d’approfondimento su quella che Lavia definisce la più
sconcertante delle opere dostoevskijane.

Completa le visioni suggerite dal cartellone della Prosa, la
proposta racchiusa negli Altri Percorsi, attenta al teatro
d’autore contemporaneo e ai linguaggi della ricerca.
Nell’intento di assicurare al pubblico la miglior fruizione e
ad ogni allestimento il contesto più appropriato, il
cartellone si sviluppa su spazi differenti che sono
principalmente la Sala Generali e la Sala Bartoli, per alcuni
appuntamenti il Teatro Sloveno e il Teatro Miela, e quest’anno
anche il Museo “de Henriquez”.
Le prospettive della ricerca –
sembra evidenziare l’itinerario
di Altri Percorsi – sanno
interpretare     il   repertorio
classico      e     dare    voce
all’attualità e aprono il loro
orizzonte alle contaminazioni.
Ecco allora che la scrittura di Euripide diviene materia della
sperimentazione di un assoluto protagonista del teatro del
Novecento come Luca Ronconi, di cui si ripropone Medea con
Franco Branciaroli in un sentito omaggio. Ed ecco che il
meticoloso lavoro sull’attore compiuto da Monica Conti genera
una singolare edizione de Il Misantropo di Molière, mentre il
sofisticato e colto linguaggio di Anagoor – uno dei gruppi di
ricerca più riconosciuti – mette in scena Virgilio brucia.
Declinano la ricerca secondo linee del tutto originali, ma
altrettanto efficaci e dirompenti, gli artisti di Carrozzeria
Orfeo, anch’essi nuovamente in programma dopo il successo
riscosso lo scorso anno. Tratteggiano nel loro stile
irriverente un duro quadro della nostra quotidianità in
Animali da bar. È altrettanto livido il ritratto della società
e del mondo del lavoro dipinto attraverso la sferzante
scrittura del londinese Mike Bartlett in Bull che espone le
violente e massacranti dinamiche psicologiche di gruppo, messe
in atto contro i più deboli negli uffici o in altre
collettività. Una drammaturgia limpida e un teatro che attinge
ai coinvolgenti stilemi del cabaret rendono magnetico e
assieme doloroso La nave fantasma di Renato Sarti che ne è
anche il protagonista con Bebo Storti. Un testo che denuncia
un inquietante presagio e narra del primo – taciuto –
naufragio di migranti nel mare di Sicilia. Ci si sposta dalla
cronaca ad un problema sociale più intimo con Cronache del
bambino anatra che fa del teatro lo strumento per addentrarsi
nel difficile mondo dell’autismo, grazie all’attenta scrittura
di Sonia Antinori e alla toccante regia di Gigi Dall’Aglio: in
scena Maria Ariis e Carla Manzon.
Sulla denuncia delle storture e degli eccessi del mondo
sportivo contemporaneo ha lavorato Roberto Scarpetti in 28
Battiti trovando ispirazione nell’odissea dell’olimpionico
Alex Schwazer: l’atleta al centro del monologo ha il volto di
Giuseppe Sartori. Andrea Zorzi – mitico campione della
pallavolo – accetta invece in prima persona la nuova sfida del
palcoscenico e si racconta ne La leggenda del pallavolista
volante diretto da Nicola Zavagli e affiancato da Beatrice
Visibelli.
                             Anche    la   linea    tematica
                             incentrata sulla guerra trova
                             sviluppi in Altri Percorsi: se
                             da un lato si ripropone       la
                             produzione A Sarajevo il      28
                             giugno, un’altra affascinante
                             riflessione sulla Grande Guerra
                            è rappresentata dal premiato
monologo di Mario Perrotta, Milite ignoto. Giuliana Musso –
applaudita lo scorso anno ne La fabbrica dei preti – evoca
invece in Mio Eroe le vicende di alcuni giovani militari
caduti in tempo di pace, nella missione in Afghanistan: un
cortocircuito sul mito dell’eroe caduto che rivela il prezzo
eccessivo di ogni guerra.
Una prezioso spettacolo che pone attenzione ad un’importante
figura del territorio, Padre Turoldo, è Il canto e la fionda
che Massimo Somaglino e Fabiano Fantini hanno concepito per
l’udinese CSS.
Suggestive contaminazioni fra musica e teatro sono quelle
proposte da Giuseppe Cederna nel monologo Mozart. Il sogno di
un clown in cui ripercorre – con Sergio D’Onofrio al
pianoforte – vita e opere del grande compositore. Peppe
Servillo assieme a cinque straordinari musicisti rivisita
invece – in chiave jazz – il flusso raffinato delle musiche di
Lucio Battisti in Pensieri e parole.
Infine una presenza molto significativa, quella di Gabriella
Greison. Il suo 1927- Monologo quantistico traccia un filo di
continuità nel dialogo fra Teatro e Scienza aperto lo scorso
anno con la produzione de La domanda della regina di Guido
Chiarotti e Giuseppe Manfridi: un dialogo che si intende
incrementare molto, in collaborazione con il mondo scientifico
della città, nelle stagioni che ci accompagneranno a ESOF 2020
Trieste.

Anche la stagione Musical & Eventi si apre ai linguaggi dei
più giovani, delineando un itinerario stimolante che va dalle
classiche arie di Rodgers e Hammerstein II, alle meravigliose
melodie di Andrew Lloyd Webber e arriva alle note graffianti
del punk-rock americano.
Tutto ciò regalando al pubblico della regione il prestigio di
un esclusivo evento internazionale: Sunset Boulevard. Il
musical con la straordinaria partitura di Webber, basato sul
celebre film di Billy Wilder, arriverà a marzo a Trieste –
unica città d’Italia a ospitarlo – nell’edizione originale
inglese per il tour. La storia della “diva al tramonto” Norma
Desmond intreccia la denuncia del cinismo dello starsystem, ad
un amore appassionato e ossessivo, in un allestimento
accuratissimo con un cast in cui brilla una vera e propria
star del West End, Ria Jones che interpreta il ruolo e le
splendide canzoni di Norma.
Repliche solo a Milano e a Trieste anche per l’originalissima
proposta dei Blue Man Group: un fenomeno che da 25 anni
conquista le platee di tutto il mondo e che sarà per la prima
volta in Italia. Acclamati protagonisti della performance sono
tre geniali artisti dalla pelle blu che mescolano con ironia
arte, musica, teatro, divertimento, energia, tecnologia
d’avanguardia e tanto colore, per creare una celebrazione
euforica della vita e dell’interazione tra persone in
un’esperienza multisensoriale.
Acceso di modernità e della rabbia graffiante del punk dei
Green Day sarà poi American Idiot che approda al Rossetti
nell’ottima edizione italiana firmata da Marco Iacomelli. Il
regista ha puntato sull’energia di un cast preparato e fresco,
su un allestimento ingegnoso ispirato alla pittura di
Basquiat, sulla band dal vivo… e su una colonna sonora
travolgente. Per presentare al pubblico italiano un titolo
contemporaneo che ha suscitato negli Stati Uniti e a Londra
strepitoso successo.
                              Il musical abbraccia poi la
                              danza e le suggestioni di un
                              film “culto” degli anni Ottanta.
                              Dirty   Dancing    di   Eleanor
                              Bergstein     sarà   in   scena
                             nell’allestimento diretto da
                             Federico Bellone. La sua regia è
                             stata così apprezzata che la
                             produzione del format originale
                            inglese l’ha scelta quale regia
ufficiale del tour internazionale. Coreografie vivaci, una
colonna sonora dolce e incandescente, per raccontare la storia
d’amore fra Baby Houseman e il maestro di ballo Johnny Castle.
Ancora musiche immortali, ancora un linguaggio melodico
diverso e tanta voglia di ballare per Jersey Boys di Marshall
Brickman e Rick Elice: il musical racconta la storia dei
mitici Four Seasons e del loro front man Frankie Valli in
un’irresistibile atmosfera pop. Dal debutto a Broadway nel
2005 ad oggi Jersey Boys ha meritato 54 premi, compresi i più
prestigiosi. Arriva in Italia in una lodevole edizione firmata
da Claudio Insegno e con un cast capitanato da Alex
Mastromarino (miglior attore all’Italian Musical Awards 2016).
Infine un ritorno, certamente molto gradito: la nuova edizione
italiana di Tutti insieme appassionatamente capolavoro di
Richard Rodgers e Oscar Hammerstein II che dal 1959 ha
attraversato il mondo sui palcoscenici teatrali e al cinema,
conquistando generazioni di spettatori. Andrà in scena nella
regia di Fabrizio Angelini, un nome sicuro del musical
italiano, e con gli ottimi artisti della Compagnia dell’Alba
già applauditi al Rossetti in Aggiungi un posto a tavola.

Se si volesse sintetizzare in un solo titolo l’essenza del
cartellone Danza, si potrebbe scegliere quello di una delle
sue punte di diamante: From Bach to Bowie del Complexions
Contemporary Ballet. Il gruppo statunitense, già molto
ammirato a Trieste in due passate occasioni, propone infatti
un itinerario che va dalla musica del repertorio più classico
e ricercato, a quella tradizionale, fino a giungere a un
omaggio a David Bowie, di cui saranno danzate molte canzoni
nelle incantevoli coreografie di Dwight Rhoden.
È infatti una contaminazione fra i linguaggi e le ispirazioni
della tradizione e i più accesi modelli giovani e innovativi
quello che offre il programma di quest’anno. In Break the
Tango fa incontrare sulla scena addirittura il tango e la
break dance, le coreografie eleganti di German Cornejo e dei
suoi splendidi ballerini e quelle di Björn “Buz”Meier con i
suoi streetdancer. Ne scaturisce un’espressività nuova,
rispettosa di entrambi i mondi, ma più ricca, energica,
attuale.
Con #Hashtag dei francesi Pockemon Crew l’hip hop d’altissimo
livello interpreta il mondo contemproraneo e – attraverso le
coreografie Riyad Fghani – si fa beffe dei tic di chi oggi è
dipendente dalla “connessione”, dai social, dallo schermo del
telefonino.
E alla street dance guarda anche Hopera dell’italiana
E.Sperimenti GDO Dance Company che concretizza la bella
intuizione di avvicinare i giovani al repertorio della lirica,
interpretando arie eccelse: da Verdi, a Mozart, a Leoncavallo,
attraverso i movimenti del ballo di strada, immediati, diretti
e coinvolgenti.
C’è poi spazio per i coreografi
italiani e stranieri con grandi
compagnie         di       danza
contemporanea: sarà in prima
nazionale la nuova edizione di
Mediterranea forse la più nota e
amata coreografia di Mauro
Bigonzetti eseguita dai solisti e dal corpo di ballo della
Daniele Cipriani Entertainment. Poi si presenterà un rilevante
ospite internazionale grazie alla collaborazione con il Teatro
Stabile Sloveno di Trieste. Si tratta dell’SNG Opera e
Balletto di Maribor che danzerà il Romeo e Giulietta sulle
musiche di Prokofiev nella coreografia di Valentina Turcu.
Le tre giovani coreografe italiane più apprezzate a livello
internazionale, sono al centro di Bolero/Trip-Tic. Giorgia
Nardin, Chiara Frigo e Francesca Pennini vi hanno creato tre
balletti su musiche di Debussy e Ravel – un trittico che
comprende una rivisitazione del Bolero – che sarà applaudito
nella esecuzione del Balletto di Roma.
Il linguaggio contemporaneo dell’italiano Michele Merola e
dello spagnolo Gustavo Ramirez Sansano reinterpretano invece
due balletti classici: rispettivamente Pulcinella di
Stravinskij e Le silfidi su musiche di Chopin. Affronta in una
sola sera due coreografie così diverse la MM Contemporary
Dance già applaudita al Rossetti nelle passata edizione di
TSDanza.
Ma la danza può anche ironizzare senza nulla togliere alla
perfezione tecnica e alla qualità coreografica: ne dà prova
Tutu dei Chicos Mambo compagnia francese en-travestì diretta
da Philippe Lafeuille che diverte il pubblico attraversando la
“storia della danza” e canzonandone le manie e i cliché.
Infine nella sezione degli Eventi Speciali che non rientrano
nei regolari percorsi d’abbonamento vanno sicuramente
evidenziati alcuni prestigiosi titoli: innanzitutto il ritorno
di Ute Lemper, la straordinaria interprete proporrà un
raffinato concerto intitolato Songs for eternity. Sul piano
musicale figurano inoltre la serata natalizia con l’Harlem
Gospel Choir e il concerto di Massimo Ranieri. Mentre una
chicca adatta al pubblico di ogni età è Au Bonheur des Vivants
incantevole gioco teatrale fra fantasia, mimo e clownerie con
cui Cécile Roussat & Julien Lubek hanno trionfato al Festival
di Avignone 2016.

La conferenza stampa è stata impreziosita da alcuni momenti
musicali a cura del Quartetto Iris.

La campagna abbonamenti sarà aperta da martedì 12 settembre,
giorno in cui ci si potrà rivolgere per informazioni, acquisti
e prenotazioni in tutti i punti vendita dello Stabile
regionale.
La conferma degli abbonamenti a turno fisso va effettuata
entro venerdì 29 settembre: i posti non confermati verranno
messi in vendita a partire dal 2 ottobre.
Ulteriori informazioni sul sito www.ilrossetti.it e al tel
040-3593511.

A.F.

AL VIA MILANO FILM FESTIVAL –
STAGIONE 22^ DAL 28 SET.
ALL’8 OTT.BASE, MUDEC, CINEMA
DUCALE
È tempo di Milano Film Festival, da giovedì 28 settembre a
domenica 8 ottobre. Il Festival è promosso dal Comune di
Milano – Assessorato alla Cultura e realizzato in
collaborazione con Gruppo CAP, storico partner della
manifestazione, e un nuovo partner d’eccezione, Fastweb
Digital Academy.Il Festival animerà per undici giorni il
distretto Tortona tra BASE Milano, MUDEC e Cinema Ducale con
proiezioni, anteprime italiane, rassegne, incontri, mostre,
serate musicali e altri eventi speciali.Cuore del programma
sarà il concorso lungometraggi: otto opere prime e seconde
presentate in anteprima italiana e girate da registi
provenienti da tutto il mondo – alla ricerca di chi osa di
più. In giuria quest’anno un tris di assi: Abel Ferrara, a
Venezia con “Piazza Vittorio”, Rinaldo Censi, critico
indipendente e curatore della retrospettiva dell’ultimo
Festival di Locarno e Monika Willi, regista e montatrice.Torna
il concorso cortometraggi, 41 film brevi girati da giovani
registi, esclusivamente under 40. A giudicare i cortometraggi
una commissione composta dai rappresentanti della Cineteca
Italiana di Milano che, proprio quest’anno, festeggia i suoi
70                                                    anni.
Tra le novità di quest’anno, oltre alle tante anteprime dei
film in concorso e fuori concorso – tra le quali England is
Mine di Mark Gill, Manifesto di Julian Rosenfeldt con Cate
Blanchett, Columbus di Kogonada -, due mostre con ingresso
gratuito negli spazi di BASE Milano: “NOI”, una video
installazione multischermo che ripercorre gli anni delle
rivolte studentesche tra il ’67 e il ’77 a Milano con i
filmati del Collettivo Cinema Militante di Milano e “Enrico
Appetito per Michelangelo Antonioni sui set 1959-1964”, mostra
fotografica che scandaglia l’archeologia del set di Antonioni
che inaugurerà il 29 settembre con una performance musicale
firmata                       da                      Boosta.
Nella mostra anche un ciclorama che include i vari
Falsiritorni rifilmati da Enrico Ghezzi.Confermati gli storici
appuntamenti del Festival: COLPE DI STATO, la rassegna
dedicata al documentario politico; AUDIOVISIVA, che propone
eventi costruiti sulle sinergie tra musica, arte e nuove
tecnologie; DEBUT, una serie di appuntamenti pensati per chi
vuole entrare nel cinema scoprendone le professionalità; la
storica maratona di animazione, una lunga notte di corti
animati d’autore, come sempre di lunedì; VideoEspanso,
l’esplorazione delle nuove traiettorie dei video musicali e il
Milano Film Festivalino con tanti appuntamenti per i più
piccoli tra BASE e Cascina Cuccagna.Prosegue inoltre con
successo l’iniziativa “Adotta un regista”, che permette ai
milanesi di ospitare un regista del Festival a casa propria,
offrendo occasioni di incontri e scambi culturali.
CINEMA, 40 ANNI MARIA CALLAS,
ARRIVA IL FILM CHE RACCONTA
L’AMORE IMPOSSIBILE CON P.P.
PASOLINI
GRADO – Lo scrittore-regista più scomodo e provocatorio del
momento e la cantante lirica più acclamata del mondo: Pier
Paolo Pasolini e Maria Callas. Il film che li fece incontrare
fu “Medea”, l’anno il 1969. Quasi 50 anni dopo riemerge –
attraverso i ricordi e gli
aneddoti dei componenti della
troupe e degli amici più cari –
il   racconto    di   un   amore
impossibile. L’incontro così
speciale di Maria Callas e Pier
Paolo Pasolini viene raccontato
da un film altrettanto sapido,
“L’isola     di   Medea”,    una
produzione scritta e diretta dal regista Sergio Naitza, Nastro
d’argento 2013 per il docufilm su Tiberio Murgia, e firmata da
Lagunamovies (lo spin off produttivo del progetto Lagunafest
di Grado) con Karel produzioni, con il sostegno del produttore
associato Erich Jost, della FVG Film Commission e della
Regione autonoma Friuli Venezia Giulia – Assessorato alla
Cultura. In anteprima assoluta il film sarà in onda su RAI 5
proprio nei 40 anni dalla scomparsa di Maria Callas, sabato 16
settembre alle 23.05 con replica domenica 17 alle 17.05 e
successiva replica nel mese di ottobre sulle frequenze RAI
Friuli Venezia Giulia. E in anteprima internazionale sarà
l’Athens international Film Festival, la più prestigiosa
rassegna cinematografica del Paese patria di Maria Callas, a
presentare il film venerdì 29 settembre. Nell’occasione alla
proiezione farà seguito l’intervento del regista Sergio
Naitza, accompagnato dal coordinamento produttivo del film –
Erich Jost, Daniela Volpe, Paola Sain – con il direttore della
fotografia Luca Melis e il direttore del montaggio Davide
Melis.

Info www.lagunamovies.com

                            “L’Isola di Medea”, realizzata con
                            la collaborazione di Banca di
                            Cividale, Fondazione Carigo e
                            Comune di Grado, è un’indagine su
                            due anime sensibili e molto fragili
                            nel 1969, allorchè prendevano il
                            via le riprese di “Medea”. Callas e
                            Pasolini seppero creare un rapporto
                            artistico   e   umano profondo,
                            delicato    e     speciale.  Il
                            documentario indaga su un momento
                            particolare della vita della
“divina”: il film “Medea” fu la sua prima e unica prova
d’attrice al cinema, un momento di riscatto contro
l’umiliazione subita da Onassis e un mettersi alla prova
poiché come cantante d’opera era ormai al tramonto, mentre
l’incontro con Pasolini, uomo colto e sensibile, le diede
nuovaforzaelinfaartistica.Daquelsetnacqueunatenera
amicizia e, in Maria, una
visione d’amore illusoria e
irraggiungibile.“L’isola                       di
Medea” intreccia le voci di
Ninetto Davoli, che condivise
con Pasolini momenti privati e
artistici; di Nadia Stancioff,
l’assistente             personale           che
inizio’ il suo lavoro proprio
sul      set       di     “Medea”;           dei
costumisti Piero Tosi e Gabriella Pescucci, del direttore di
produzione Fernando Franchi, dell’attore Giuseppe Gentile
(all’epoca campione olimpionico di salto triplo), dell’attrice
Piera Degli Esposti (che debuttò con “Medea”), della
scrittrice Dacia Maraini (che con Pasolini, Moravia e Callas
fece due lunghi viaggi in Africa), dello storico del cinema
                     Roberto Chiesi (che è anche il direttore
                     del Centro Studi-Archivio Pasolini
                     presso la Cineteca di Bologna). Valore
                     aggiunto, con le musiche di Marco Rocca,
                     sono i disegni animati dell’artista
                     Davide Toffolo, illustratore notissimo
                     oltre che rocker celebrato. Per “L’isola
                     di Medea” Davide Toffolo ha interpretato
                      l’incontro e il legame specialissimo che
                      unì Pier Paolo e Maria sul set di
                      “Medea”. Particolari inediti illuminano
                      quel legame nel film, insieme a ricordi
del set dell’isola di Grado e della laguna: un luogo dove
Pasolini ritrovava le sue radici friulane e dove amava
ritirarsi per scrivere e pensare e nel quale soggiornò spesso
anche la Callas. Alcuni frammenti delle lettere e poesie che
il regista e la cantante si scambiarono, letti da voci off e
illustrati dai disegni di Davide Toffolo, segnano come
capitoli il documentario, approfondendo i dettagli di un
rapporto delicato e sincero. A far da corollario le voci delle
comparse del film, reclutate nell’isola di Grado: un punto di
vista popolare, ricco di piccole curiosità.

Serie A: terzetto al comando
con il Milan al palo!
Terza di A con il plotone delle prime che inizia a perdere
qualche pezzo.

Alle squadre che comandano a punteggio pieno, Juventus, Inter
e Napoli si stacca il Milan che stecca la sua prima partita
stagionale.

Per la squadra di Montella pesante passo falso in casa della
solita brillante Lazio, dietro al trio di testa a 7 punti
assieme al Torino, che batte per 1 a 0 in Campania il
Benevento grazie ad un gol di Iago Falque al 93’. La gara
dell’Olimpico, posticipata alle 16 per le forti piogge su
Roma, è decisa da un super Immobile, tripletta con reti al 38’
su rigore, 42’ e 48’ e da Alberto un minuto più tardi. Al 56’
gol della bandiera per i rossoneri con Montolivo.

Continuano a vincere andando avanti a braccetto Juventus,
Napoli e Inter. Per i bianconeri facile 3 a 0 casalingo contro
il Chievo grazie ad un autogol di Hetemaj al 17’ e alle reti
dei soliti Higuain al 58’ e Dybala all’83’. L’Inter con
qualche difficoltà in più ma con una buona prestazione ha la
meglio per 2 a 0 sulla SPAL: nel tabellino Icardi su rigore al
27’ e un’eurogol di Perisic all’87’. 3 a 0 anche per il Napoli
a Bologna, capace di vincere una partita non semplice con
Callejon al 66’, Mertens all’83’ e Zielinsk all’88’.

Prime vittorie e primi 3 punti in classifica per Fiorentina,
Atalanta, Cagliari e Udinese.

La viola schiaccia l’Hellas Verona con un imponente 0 a 5. Le
reti del successo ospite di Simeone al 2’, il nuovo acquisto
Thereau su rigore al 10’, Astori al 24’, Veretout al 62’ e
Dias all’89’. Hellas Verona che resta fermo ad 1 punto come
lil Sassuolo che va in vantaggio a Bergamo con Sensi al 27’ ma
si fa raggiungere prima con Cornelius al 35’ e superare
successivamente con Petagna al 77’ per un’Atalanta che si
prepara al meglio al debutto in Europa League di giovedì
contro l’Everton.

Non fallisce il debutto nella splendida Sardegna Arena il
Cagliari che supera per 1 a 0 il Crotone grazie alla rete di
Sau al 33’. Stesso punteggio anche a Udine dove i padroni di
casa battono il Genoa con la rete di Jankto al 15’.

Rinviata per allerta meteo su Genova, con recupero alla fine
del 2017 o all’inizio del 2018 Sampdoria-Roma.

Foto classifica da www.legaseriea.it

Rudi Buset

rudibuset@live.it

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Prima vittoria in campionato:
Udinese-Genoa 1 a 0
Terza di A con l’Udinese ancora a 0 punti contro un Genoa
reduce dalla sconfitta contro la Juve e con 1 punto in
classifica.
Dopo le scelte finali, non così apprezzate dai tifosi, del
mercato, al Friuli ci si aspetta una buona prestazione condita
magari da una vittoria.

Delneri sceglie tre nuovi per gli undici iniziali, uno per
reparto: Larsen in difesa che fa compagnia Danilo, Nuytinck e
Samir, Barak a metà campo con Behrami e Jankto con De Paul a
sostegno di Lasagna e della new entry Maxi Lopez, a cui si
affidano molte delle speranze dell’attacco friulano.

Udinese che approccia bene il match con qualche buona trama
offensiva. Nel primo quarto d’ora solo un tiro di De Paul
alto. Al 15’ punizione dalla destra con palla che arriva a
Nuytinck che la stampa sulla traversa, sulla ribattuta è bravo
Jankto a mettere alle spalle di Perin per il vantaggio
casalingo. Al 24’ cross dalla destra, testa di Maxi Lopez con
Lasagna che non arriva, per poco, all’impatto con il pallone
per il facile tap-in. Tre minuti più tardi ancora Lasagna
dalla sinistra, tiro ben angolato, di poco fuori. Si fa vivo
anche il Genoa con un tiro da fuori area, deviato in corner.
Al 38’ espulsione “via VAR” di Bertolacci reo di un fallo su
Lasagna. De Paul calcia la punizione con splendida parata di
Perin e ribattuta di Jankto, fuori. Bianconeri vicini al
raddoppio e con un uomo in più. Finisce così il primo tempo,
con il risultato di 1 a 0.

Ripresa e subito Genoa pericoloso con Taarabt bravo a saltare
mezza difesa bianconera, Scuffet si rifugia in angolo.
Risponde subito l’Udinese con una conclusione da fuori di
Lasagna, palla di poco alta. Al 4’ ancora Jankto, decisamente
in palla oggi, dalla sinistra con Perin che la mette in
angolo. Al 19’, sotto una pioggia intensa, prima conclusione
di Barak dalla sinistra, ancora Perin senza grossi problemi.
Al 34’ parità numerica ristabilita vista l’espulsione di
Pezzella, entrato 6 minuti prima al posto di Samir. Altri
cambi per l’Udinese: Hallfredsson per Jankto e Ali Adnan al
posto di un buon Maxi Lopez, con il primo coro a suo favore
dalla curva nord. Il Genoa si butta in avanti ed è Danilo a
salvare su una pericolosa incursione in area di rigore. Più
tardi ancora gli ospiti prima con un bella girata di
Rossettini parata da Scuffet e poi con un tiro a lato di
Taarabt. Genoa che prova l’assalto finale per arrivare al pari
senza riuscirci.

Primi tre punti in cascina per i bianconeri, in palla in modo
particolare nel primo tempo, poi nella ripresa la gara è
calata di intensità con i friulani che hanno controllato il
match, con qualche rischio negli ultimi minuti. Non male la
prima gara dei nuovi, Larsen, Barak e soprattutto Maxi Lopez,
non particolarmente attivo in zona gol, ma vivace per tutto il
match.

Soddisfatto Delneri, in particolare nelle prima frazione in 11
contro 11. Buone notizie dai nuovi, che hanno interpretato
bene ruoli che conoscono e che mancavano nelle scorse gare.
Per il mister è molto importante aver vinto questa gara, che
da fiducia per il futuro.

Rammaricato per qualche occasione non sfruttata negli ultimi
minuti, Juric, il tecnico degli ospiti, che non ha visto i
suoi inferiori all’Udinese, ma qualche       prestazione   non
sufficiente di qualche suo giocatore.

Ora il calendario dell’Udinese prevede la trasferta a Milano
contro il Milan con più fiducia rispetto alle prime due
giornate di campionato.

Rudi Buset

rudibuset@live.it

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Quaino fa brillare l’Extrema
nel Supercross
Tamai (Pn) – Ottima prestazione per Massimo Quaino del Team
Extrema nella gara di Supercross tenutasi nel pordenonese.
Hanno partecipato alla manifestazione sportiva molti piloti di
livello quali Quas Kevin, Turchet Davide e Cescon Andrea.

                 Il Supercross, evoluzione moderna del
                 classico Motocross, si distingue per
                 l’estrema difficoltà legata alle piste in
                 cui viene praticato; i percorsi più angusti
                 e caratterizzati da una serie di salti
                 contigui richiedono doti tecniche e fisiche
                 importanti. Inoltre questo sport può essere
                 svolto anche dentro gli stadi o in
                 palazzetti indoor.

Dopo le prove libere, atte a valutare le condizioni del
tracciato, partono le qualifiche che suddividono i piloti
nelle varie categorie. I primi sei classificati entrano nel
girone A del gruppo Open Pro, mentre i piloti che non riescono
a qualificarsi per il gruppo A possono partecipare alla Last
Chance Qualifier e tentare nell’ultima prova di entrare nella
competizione contro i più forti.
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