RIFIUTIPERICOLOSI CHEFARE? - GUIDA ALLA GESTIONE DELL'AMBIENTE E ALLO SMALTIMENTO DEI RIFIUTI PERICOLOSI NELLE AZIENDE ARTIGIANE

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RIFIUTIPERICOLOSI CHEFARE? - GUIDA ALLA GESTIONE DELL'AMBIENTE E ALLO SMALTIMENTO DEI RIFIUTI PERICOLOSI NELLE AZIENDE ARTIGIANE
RIFIUTI PERICOLOSI			              che fare?

GUIDA alla gestione dell’ambiente e ALLO SMALTIMENTO
dei rifiuti pericolosi nelle aziende artigiane
RIFIUTIPERICOLOSI CHEFARE? - GUIDA ALLA GESTIONE DELL'AMBIENTE E ALLO SMALTIMENTO DEI RIFIUTI PERICOLOSI NELLE AZIENDE ARTIGIANE
RIFIUTI pericolosi
che fare?

GUIDA alla gestione dell’ ambiente
e ALLO SMALTIMENTO
dei rifiuti pericolosi
nelle aziende artigiane
RIFIUTIPERICOLOSI CHEFARE? - GUIDA ALLA GESTIONE DELL'AMBIENTE E ALLO SMALTIMENTO DEI RIFIUTI PERICOLOSI NELLE AZIENDE ARTIGIANE
Prima di tutto è bene evitare un errore di fondo: quello di ritenere che il contenuto e gli
    argomenti di questa “Guida” siano soltanto il solito richiamo al rispetto delle procedure, al
    rigore nell’applicazione di norme e regolamenti.
    Certo: queste pagine sono anche tutto questo; cioè un sussidio utile per essere in regola, per fare
    le cose per bene, per non essere perseguibili in quanto inadempienti o un po’ approssimativi.
    Ma quando si parla di rifiuti pericolosi, del loro corretto smaltimento, il tema è molto più
    rilevante e cruciale. Perché non investe soltanto le attività produttive e le imprese ma tocca tutti
    noi, le famiglie, le comunità in cui viviamo, le generazioni future.
    Non è più possibile infatti essere superficiali e poco rigorosi: l’ambiente non può accettare di
    essere ulteriormente disprezzato e oltraggiato.
    Gli esempi, a livello planetario ma anche dalle nostre parti, sono molteplici: la qualità della
    terra non è un bene scontato, né tanto meno illimitato; per questo va tutelato e garantito.
    Da tutti. Ecco dunque l’importanza di essere attenti e scrupolosi, soprattutto quando si ha a
    che fare con sostanze che per definizione possono essere pericolose.
    Non si tratta di un caso aziendale, ma di favorire un percorso di responsabilità sociale.
                     Roberto Boschetto                                         Roberto Furlan
    Presidente dell’Unione Provinciale Artigiani di Padova    Presidente della Camera di Commercio di Padova

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Gestione dei rifiuti 8
                                                                                 Analisi chimiche sui rifiuti 9
                                                                                 Il ciclo del rifiuto dalla produzione allo smaltimento 10
                                                                                 Il deposito temporaneo 12
                                                                                 Sistri 14
                                                                                 Autorizzazioni per il trasporto 16                    Emissioni in atmosfera 32
                                                                                                                                       Le autorizzazioni per gli impianti esistenti 33
                                                                                 SOMMARIO                                              Le analisi per le emissioni in atmosfera 34
                                                                                                                                       I requisiti dei camini 36
                                                     Trattamento                                                                       Impianti termici civili 38
    L’equilibrio dell’ambiente naturale è influen-   dei rifiuti pericolosi 17
    zato da diversi fattori. La complessa                                                                                              Gli impianti di climatizzazione 39
    interazione fra questi fattori ambientali e      RAEE 18
    gli esseri viventi definiscono un ecosistema
    È quindi fondamentale che il sistema venga       Gestione delle sostanze
    mantenuto in equilibrio per preservare gli       e miscele pericolose 20                                      Scarichi idrici 40
    ecosistemi e la vita.                            I bacini di contenimento 24                                  Impatto acustico 42
                                                     Regolamento REACH 25                                         Amianto 44
                                                     La nuova etichettatura delle sostanze 26                     Normativa di riferimento 46
                                                     ADR trasporto su strada selle merci pericolose 28            I principali organi di controllo 47
4                                                                                                                                                                                    5
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Il D.Lgs. 152 del 3 aprile 2006, più conosciuto come “Testo Unico Ambientale” (TUA) ha
                                                                          introdotto molte novità rispetto al Decreto Ronchi. Rappresenta la norma fondamentale in
                                                                          campo ambientale: con la sua emissione è stata rivista e riorganizzata tutta la normativa
                                                                          nazionale ambientale che fino ad allora era regolamentata da un insieme di leggi separate.
                                                                          Il TUA si pone lo scopo di garantire la tutela dell’ambiente, dell’ecosistema ambientale e del
                                                                          patrimonio culturale cercando di prevenire l’inquinamento e di rimediare agli eventuali danni
                                                                          secondo il principio fondamentale: “chi inquina paga”.
                                                                          Il decreto è diviso in 6 parti; la prima “generale”, che definisce i principi base della norma e le
                                                 TESTO UNICO AMBIENTALE   successive cinque raggruppano le norme precedenti al TUA, revisionandole e riorganizzandole
                                                                          per categoria, più precisamente:
    Non esiste una sostanza di per sé                                     PARTE II: Valutazione Ambientale Strategia (VAS),
    inquinante, ma è l’uso di qualsiasi                                   Valutazione dell’Impatto Ambientale (VIa) e Autorizzazione Integrata Ambientale (IPPC)
    sostanza o un evento che possono essere                               PARTE III: difesa del suolo, tutela delle acque dall’inquinamento e gestione delle risorse idriche
    inquinanti: è inquinamento tutto ciò che è                            PARTE IV: gestione dei rifiuti e bonifica dei siti inquinati
    nocivo per la vita.                                                   PARTE V: tutela dell’aria e riduzione delle emissioni in atmosfera
                                                                          PARTE VI: risarcimento dei danni provocati all’ambiente
                                                                          Nel corso del 2010 il TUA è stato significativamente modificato nelle parti IV e V.
                                                                          Tra le modifiche spiccano la proroga al regime transitorio del SISTRI e la nuova calendarizzazione
                                                                          del regime transitorio relativo alle autorizzazioni alle emissioni in atmosfera rilasciate prima
                                                                          del 2006.

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GESTIONE DEI RIFIUTI                 RIFIUTO è qualsiasi sostanza od oggetto che rientra nelle categorie
                                     riportate nell’Allegato A alla parte quarta del Decreto Legislativo            Analisi chimiche sui rifiuti
                                     152 del 3 aprile 2006 e di cui il detentore si disfi oppure abbia
                                     deciso o abbia l’obbligo di disfarsi (art. 183 a) del D.Lgs. 152 del           Analisi obbligatorie:                         Quando?
                                     03/04/2006)                                                                    Conferimento in discarica                     Al primo conferimento
                                                                                                                                                                  Ad ogni variazione significativa del processo originante i rifiuti
                                                   CATALOGO EUROPEO RIFIUTI                                                                                       Almeno una volta all’anno
                                                   IL CODICE CER                                                    Conferimento ad inceneritori                  Ad ogni conferimento
                                                   E’ il codice a 6 cifre che identifica i rifiuti,                 Conferimento ad attività di recupero          Al primo conferimento
                                                   ed è del tipo: XX. YY. ZZ.                                       rifiuti in regime semplificato                Ogni 24 mesi per rifiuti non pericolosi
                                                                                                                                                                  Ogni 12 mesi per rifiuti pericolosi
          Pericolosità del    rifiuto              XX                  Attività che genera rifiuto                  Codici a specchio
                                                                                                                    Analisi non obbligatorie
                                                                                                                                                                   Per identificare correttamente il rifiuto

                                                   YY                  Processo che genera rifiuto                  Rifiuti assimilati agli urbani e conferiti
                                                                                                                    al Servizio Urbano

              PERICOLOSO
                                                   ZZ                  Singolo rifiuto                              Conferimento ad attività di recupero rifiuti Se richieste dal titolare dell’impianto
                                                                                                                    in regime ordinario
                             NON PERICOLOSO         Esempio 15.01.02                                                Esempio di RSU: carta e cartone, plastica, vetro, rifiuti biodegradabili di cucine e mense (umido)…
               Codice CER
             con asterisco
                                                    15 rifiuti di imballaggio, assorbenti, stracci, materiali       I codici a specchio
                                                    filtranti e indumenti protettivi (non specificati altrimenti)   Sono quei rifiuti che possono essere descritti sia con un codice CER pericoloso che con uno non pericoloso
                                                    01 imballaggi (compresi i rifiuti urbani di imballaggio         (es. CER 08.01.11* pitture e vernici di scarto, contenenti solventi organici o altre sostanze pericolose;
                                                    oggetto di raccolta differenziata)                              CER 08.01.12 pitture e vernici di scarto, diverse da quelle di cui alla voce 08.01.11)
                                                    02 imballaggi in plastica                                       In questo caso solo tramite un’analisi è possibile attribuire una corretta classificazione.
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RIFIUTIPERICOLOSI CHEFARE? - GUIDA ALLA GESTIONE DELL'AMBIENTE E ALLO SMALTIMENTO DEI RIFIUTI PERICOLOSI NELLE AZIENDE ARTIGIANE
IL CICLO DEL RIFIUTO
              DALLA PRODUZIONE ALLO SMALTIMENTO                                                                                                                                                    REGISTRAZIONE DELLO carico/SCARICO
                                                                                                                                                                                                       nel registro di carico e scarico entro 10 gg dallo scarico
                                                                                                                                                                                                                                                                                         SISTRI

                                                                                                                     REGISTRAZIONE              SMALTIMENTO
                                                                                                                     nel registro di carico     DEI RIFIUTI
                                                               DEPOSITO TEMPORANEO                                   e scarico entro 10 gg                                   FORMULARIO
                                                                                                                                                  entro la scadenza
  rifiuto       CLASSIFICAZIONE                           La normativa prevede un tempo massimo                        dalla produzione       del deposito temporaneo
 PERICOLOSO     E ETICHETTATURA                           entro il quale i rifiuti stoccati in azienda                     del rifiuto                                                                                                                                          Il sistri sostituisce
                                                          (nel modo idoneo) devono essere smaltiti
                                                                                                                                                                                                                                                                                formulario, registro Mud

              I rifiuti devono essere raccolti ed avviati alle operazioni di re-                                                                                        FORMULARIO DI IDENTIFICAZIONE
              cupero o di smaltimento secondo una delle seguenti modali-                                                                                                DEL RIFIUTO
              tà alternative, a scelta del produttore dei rifiuti: con cadenza                OBBLIGO DI SMALTIMENTO                                                    deve essere compilato prima di ogni movimen-
              almeno trimestrale, indipendentemente dalle quantità in de-                                                                                               tazione di rifiuti.                                     REGISTRO carico/SCARICO
              posito; quando il quantitativo di rifiuti in deposito raggiunga                                                                                                                                                    Tenuto dai produttori di rifiuti pericolosi e non pericolosi
                                                                                                 rifiuto          rifiuto                                               E’ redatto in quattro copie di cui la prima
                                                                                                                                                                                                                                 derivanti da attività industriali, artigianali e di smaltimento rifiuti.
              complessivamente i 30 metri cubi di cui al massimo 10 metri                    PERICOLOSO           non PERICOLOSO                                        resta al produttore, la seconda va al trasportatore,
              cubi di rifiuti pericolosi. In ogni caso, allorché il quantitativo di                                                                                     la terza al destinatario e la quarta torna al            Deve essere:
              rifiuti non superi il predetto limite all’anno, il deposito tempo-                Ogni tre mesi     Ogni tre mesi                                         produttore.                                            • vidimato dalla CCIAA prima della compilazione;
              raneo non può avere durata superiore ad un anno.                                       oppure       oppure                                                La quarta copia deve ritornare entro tre mesi:         • completo in ogni sua parte;
                                                                                          Al raggiungimento       Al raggiungimento                                     completa in tutte le sue parti;                        • compilato ed eventualmente corretto a penna
                                                                                            di 10 kg di rifiuti   di 30 kg di rifiuti                                   vidimata dalla CCIAA competente;                         (non usare matite o bianchetti);
              “Se le api si estinguessero,                                                         pericolosi     non pericolosi
              all’uomo resterebbero 4 anni di vita” Albert Einstein                                                                                                     Deve essere poi conservata per 5 anni                  • compilato entro i 10 gg lavorativi dal carico/scarico;
                                                                                                                  e pericolosi                                          unitamente al Registro di Carico e Scarico.            • conservato per 5 anni.
10                                                                                                                                                                                                                                                                                                    11
RIFIUTIPERICOLOSI CHEFARE? - GUIDA ALLA GESTIONE DELL'AMBIENTE E ALLO SMALTIMENTO DEI RIFIUTI PERICOLOSI NELLE AZIENDE ARTIGIANE
ORGANIZZAZIONE DEL DEPOSITO
                                                                                                                        Il deposito deve essere
     ETICHETTATURA Deve esserci un’etichetta o un cartello che descriva il tipo di rifiuto che è in deposito                 situato in un’AREA
                                                                                                                          COPERTA E PAVIMENTATA

                                                          R
                                                                                                                 area di deposito temporaneo
                                                                                                                 ben identificata con opportuna segnaletica
                                                                                                                 e utilizzo dei corretti contenitori per i rifiuti

                                                                                                                 i liquidi devono avere idonei bacini di contenimento
                                            (SOLO PER RIFIUTI PERICOLOSI)                                        (v. gestione sostanze pericolose)

                                                                                                                 Alla fine il deposito risulterà

                                                                                                                                   DA COSI’
                                                                                                                Deposito disorganizzato/Rifiuti non identificati
                                        La norma prevede                                                        Assenza di contenitori/Area non pavimentata
                                        DIVIETO DI MISCELAZIONE
                                        tra rifiuti pericolosi                                                                      A COSI’
                                        e tra rifiuti non pericolosi e pericolosi                              Deposito organizzato/Corretta identificazione
                                                                                                                   dei rifiuti/Presenza di apposti contenitori
                                                                                                                                            Area pavimentata
12                                                                                                                                                                      13
RIFIUTIPERICOLOSI CHEFARE? - GUIDA ALLA GESTIONE DELL'AMBIENTE E ALLO SMALTIMENTO DEI RIFIUTI PERICOLOSI NELLE AZIENDE ARTIGIANE
Compila le proprie
                                                                                                                                                                                  sezioni dell’ AREA

                                                                                            SISTEMA SISTRI                                                                     MOVIMENTAZIONE RIFIUTI
                                                                                                                                                                               (almeno 2 ore prima della
                                                                                                                                                                               movimentazione dei rifiuti
                                                                                                                                                                                                                  impresa
                                                                                                                                                                                                                                   FIRMA LE DUE COPIE
                                                                                                                                                                                                                               dell’ AREA MOVIMENTAZIONE
                                                                                                                                                                                                                                ne trattiene una e restituisce
                                                                                                                                                                                                                                                                           trasportatore
                                                                                                                                                                                 pericolosi) e ne stampa                         l’altra al TRASPORTATORE.
                                                                                                                                                                                due copie con cui si reca
                                                                                                                                                                                nella sede dell’impresa.
                                                                                                                                Compila le schede:
                                                                                                                              REGISTRO CRONOLOGICO                                                                              CONFERISCE IL RIFIUTO
                                                                  Delega e invia                Associazione                 e AREA MOVIMENTAZIONE               Viene contattato il
                                        impresa                                                                                                                                                                 DESTINATARIO        e registra ora e data
                                                                  i dati sui rifiuti a        imprenditoriale                  RIFIUTI (quest’ultima 4h          trasportatore
                                                                                                                             prima della movimentazione                                                                        della presa in carico del rifiuto
                                                                                                                                 dei rifiuti pericolosi)
                                                                                                                                                                                                                                                                                   ACCETTA
                                                                                                                                                                             In tale caso, le associazioni                                                                        IL RIFIUTO
Il SISTRI è il nuovo sistema di tracciabilità dei    Produttori di rifiuti non pericolosi che non                                                                            delegate provvedono alla                                                                            invia la e-mail
rifiuti che sostituisce i Registri Carico/Scarico,   hanno più di dieci dipendenti e che non aderiscono                                                                      compilazione del registro cro-                                                                        di ricevuta
Formulario Identificazione Rifiuto e MUD vedi        al Sistri volontariamente devono comunicare i                                                                           nologico con cadenza mensile                                                                      (ex quarta copia
pag 10 e 11.                                         propri dati (scheda Movimentazione) al delegato       La delega all’associazione                                        (trimestrale per i produttori                                                                      del formulario)
Vi è l’obbligo di iscrizione per tutti i             dell’impresa di trasporto che compila anche           imprenditoriale                                                   di rifiuti pericolosi fino a 200
produttori di rifiuti pericolosi e per i             la sezione del produttore. Il produttore deve         Al fine di semplificare la gestione dei rifiuti con               kg), e comunque prima della
produttori di rifiuti non pericolosi aventi più di   conservare la copia della scheda Sistri per 5 anni.   il sistema SISTRI le associazioni imprenditoriali                 movimentazione dei rifiuti.                                                       Gli insetti, sono organismi che, hanno
10 dipendenti. L’operatività del SISTRI inizierà     Il gestore dell’impianto di recupero deve             possono essere delegate ad adempiere agli                         Registro cronologico e schede                                                     una stretta relazione con l’uomo
il 1° ottobre 2010, come previsto dal D.M. 9         trasmettere al produttore la scheda Sistri            obblighi del SISTRI. tra queste figura anche                      Sistri si devono conservare                                                       e le sue attività, fino a condizionarne
luglio 2010, successivamente prorogato dal           completa, al fine di attestare l’assolvimento della   l’Unione Provinciale Artigiani (UPA)                              per almeno tre anni presso                                                        l’economia, l’alimentazione, le abitudini
D.M. 22 dicembre 2010, che ne ha posticipato         sua responsabilità. Rimane fermo l’obbligo                                                                              la sede del delegante e si
l’operatività al 31 maggio 2011.                     della tenuta dei registri di carico e scarico.
                                                                                                                                                                                                                                                               e la salute.
                                                                                                                                                                             devono tenere a disposizione
                                                                                                                                                                             dell’autorità di controllo.
14                                                                                                                                                                                                                                                                                                   15
RIFIUTIPERICOLOSI CHEFARE? - GUIDA ALLA GESTIONE DELL'AMBIENTE E ALLO SMALTIMENTO DEI RIFIUTI PERICOLOSI NELLE AZIENDE ARTIGIANE
Le autorizzazioni per il trasporto                                                                        trattamento dei RIFIUTI PERICOLOSI
                                                                                                                                                                                  Fino a due veicoli
                                                                                                                                                                                  autorizzati
                                                                                                                                                                                  100 a/veicolo

     Il produttore di rifiuti deve farsi rilasciare copia                                                                                           CONTRIBUTO SISTRI PER I MEZZI DI TRASPORTO
     delle autorizzazioni dei trasportatori e smaltitori che
     ritirano e gestiscono in modo da verificare che, nella                                                                                                                       Oltre a due veicoli
     lista dei codici CER autorizzati, compaia il codice di                                                                                                                       autorizzati
     cui l’azienda intende disfarsi.                                                                                                                                              150 a/veicolo
                                                                                                                          RIFIUTI PERICOLOSI:        I mezzi autorizzati
     I trasportatori                                                                                                      30 kg/L al giorno
     e gli smaltitori a                                                                                                                              al trasporto in conto
     cui si conferisce il                                                                                                                            proprio sono soggetti
     rifiuto devono essere                                                                                                                           all’iscrizione al sis-
     autorizzati per il tipo                                                                                    LIMITI DI QUANTITà                   tema SISTRI e de-
     di rifiuto trasportato o                                                                                                                        vono essere do-
                                     L’autorizzazione in conto proprio art.212 c.8                              TRASPORTABILI                        tati di Black Box
     trattato.
     Tale autorizzazione vi-                                                                                                                         e dispositivo USB.
     àene chiesta all’Albo           Le aziende, che intendono trasportare i propri rifiuti prodotti, devono
     Nazionale Gestori Am-           richiedere e ottenere l’autorizzazione ai sensi dell’art. 212 c. 8                                              Si dovranno pertanto
     bientali per i tras-            (autorizzazione in contro proprio) presso l’Albo Gestori Ambientali.                                            versare i contributi
     portatori e alla Provin-                                                                                                                        annuali all’Albo Ges-
     cia o Regione di com-           Uno dei casi particolari è per le aziende che effettuano attività                                               tori Ambientali e al
     petenza per gli impianti        di manutenzione: i rifiuti che vengono prodotti da un’attività di                                               Sistri per ogni mezzo
     di smaltimento.                 manutenzione sono considerati come prodotti dalla sede (unità locale)                RIFIUTI NON PERICOLOSI:    autorizzato.
                                     del manutentore e non dal cliente.                                                   illimitatamente
16                                                                                                                                                                                                      17
RAEE:            RIFIUTI DA APPARECCHIATURE
                                       ELETTRICHE ED ELETTRONICHE

     Sono i Rifiuti da apparec-                                                DISTRIBUTORE
     chiature Elettriche ed                                                    INSTALLATORE                                                                             centro
                                                                                                                  centro
                                            RAEE
     Elettroniche e sono sog-                                                     O CENTRO                                                                            di raccolta           Per ambiente naturale
     getti ad una disciplina                                                                                 di raggruppamento                                          finale
                                                                               DI ASSISTENZA                                                TRASPORTO MENSILE                               si intende normalmente
     separata rispetto ad altre                                                 TECNICA AEE                                                  o al raggiungimento                            l’insieme dei fattori
     tipologie di rifiuti.                                                                                                                    di 3500 Kg di Raee                            che influenzano
     I produttori di AEE (Ap-                                                                                                                       raccolti                                gli esseri viventi.
     parecchiature Elettriche ed
     Elettroniche) già con il D.Lgs.
     151/2005 devono farsi             RACCOLTA GRATUITA                                                       Per installatori e centri
                                                                             Inscritti ad un’apposita        di assistenza tecnica deve
     carico dello smaltimento            per RAEE domestici                           sezione                essere lo stesso della sede
     dei rifiuti derivanti da tali            onerosa                      dell’albo gestori ambientali
                                       per i RAEE professionali                                               di esercizio dell’attività
     apparecchi.
     La norma comunitaria
     prevede che i produttori
     effettuino tali operazioni        Con il D.M. 65/2010 sono stati coinvolti anche Distributori,
     aderendo a dei servizi            Installatori e Centri di Assistenza Tecnica di AEE che devono        Il trasporto di questi rifiuti non viene più accompagnato da Formulario di
     collettivi di raccolta RAEE       garantire il ritiro in rapporto 1:1 della vecchia apparecchiatura,   Identificazione Rifiuti ma da un documento di trasporto detto DDT-RAEE
     od organizzandosi in conto        quando il cliente ne acquista una nuova che la sostituisca e che     che viene redatto in triplice copia, mentre il Registro di Carico e Scarico è
     proprio.                          ha la stessa funzione di quella obsoleta o rotta.                    sostituito dal Registro RAEE.
18                                                                                                                                                                                                             19
Il settore delle sostanze e delle miscele pericolose è da qualche anno in grande
                                                 fermento: il regolamento REACH (acronimo di: Registration, Evaluation and Authorization
                                                 of Chemical, cioè registrazione, valutazione, autorizzazione e restrizione di sostanza
                                                 chimiche) prima e il regolamento CLP (acronimo di Classification, Labelling e Packaging,
                                                 cioè classificazione, etichettatura e imballaggio) poi hanno portato una rivoluzione a
                                                 livello comunitario nella gestione dette sostanze e miscele.
                                                 Il regolamento REACH ha come fine quello di aumentare le informazioni disponibili
GESTIONE DELLE SOSTANZE   E MISCELE PERICOLOSE   per le sostanze e le miscele, introducendo l’importante principio:
                                                 “No data, no market” (senza informazioni, nessuna immissione sul mercato).
                                                 Il regolamento CLP modifica invece i metodi di imballaggio, classificazione ed
                                                 etichettatura di sostanze e miscele pericolose.
                                                 Infine, l’ADR “La normativa ADR (acronimo di “Accord Dangereuses Route”, sintesi di
                                                 “Accord europeen relatif au transport international des marchandises dangereuses par
                                                 route”, ossia “Accordo europeo relativo ai trasporti internazionali di merci pericolose su
                                                 strada”) ovvero la norma europea per il trasporto su strada di merci pericolose, giunge
                                                 all’edizione 2011 e sarà obbligatorio applicarlo a partire dal 1° luglio 2011 (ad oggi
                                                 si applica la versione 2009).

                                                                                                                                        21
GESTIONE                              DELLE SOSTANZE E MISCELE PERICOLOSE

                                            Che cosa sono?
                                            Sono tutte quelle sostanze e miscele classificate come pericolose secondo le direttive
                                            europee 67/548/CEE, 1999/45/CE e, dal 1° dicembre 2010, dal regolamento 1272/2008 CLP

                                            Etichettatura                                                                                        Etichetta
                                            Ogni sostanza presenta un’etichetta posta sul proprio contenitore                                    L’etichetta è di fondamentale importanza per l’uso sicuro dei
                                            che riassume informazioni utili sul prodotto che si va ad utilizzare, principalmente:                prodotti chimici e quindi non deve essere rimossa, cancellata
                                                                                                                                                 o coperta. Per informazioni più complete deve essere                                     Dal 1° dicembre 2010
                                                                                                                                                 consultata la scheda di sicurezza.                                                   le Schede di Dati di Sicurezza
                                                                        Nome della sostanza                                                                                                                                              verranno gradualmente
                                                                                                                                                                                                                                      modificate con il regolamento
                                                                        Composizione del preparato                                               Scheda dati di sicurezza                                                                       453/2010
                                                                                                                                                 La scheda di sicurezza descrive le caratteristiche della
                                                                        Dati anagrafici del produttore/importatore/distributore della sostanza   sostanza che si va a impiegare, nonché le misure di primo
                                                                                                                                                 soccorso e antincendio, l’uso sicuro della sostanza, il metodo
                                                                        Pittogrammi di pericolo
Gli inquinanti sono sostanze                                                                                                                     di smaltimento ed altre informazioni utili per la sicurezza
che, direttamente o indirettamente,                                     Frasi di rischio                                                         dell’uomo e dell’ambiente.
costituiscono un pericolo                                                                                                                        Deve essere rilasciata, dal fornitore del prodotto, nella lingua ufficiale dello stato in cui viene immessa,
per la salute dell’uomo o per l’ambiente.                               Frasi di sicurezza                                                       SPONTANEAMENTE E GRATUITAMENTE.
22                                                                                                                                                                                                                                                                     23
GESTIONE             DELLE SOSTANZE E MISCELE PERICOLOSE

                                   I bacini di contenimento                                                      REACH-regolamento 1907/2006
                                                                                                                 Il REACH è il nuovo
                                                                                                                 regolamento europeo che
                                  Tali vasche servono a contenere le eventuali perdite accidentali di sostanze   riguarda tutte le sostanze
                                  e devono essere messe al di sotto di tutti i recipienti di sostanze            chimiche e che mira alla
                                  pericolose (spesso vengono utilizzate solo per l’olio vecchio e non per        condivisione europea delle
                                  quello nuovo), sono di diverse forme e tipologie ma devono comunque            informazioni delle sostanze
                                  riuscire a contenere almeno 1/3 del volume che vi è stoccato sopra.            in modo da ridurre al minimo
                                                                                                                 le sperimentazioni e i test
                                                                                                                 sugli animali.
                                                                                                                 Con questo regolamento
                                                                                                                 si vuol far circolare le
                                                                                                                 informazioni sulle sostanze
                                                                                                                 lungo tutta la catena di
                                                                                                                 rifornimento: dal produttore/
                                                                                                                 importatore all’utilizzatore
                                                                                                                 professionale (utilizzatore a
                                                                                                                 valle).
                                                                                                                                                    Scadenze per la registrazione REACH per produttori/importatori di sostanze

                                                                                                                 I principali obblighi riguardano i produttori e gli importatori di sostanze chimiche di tutta la Comunità Europea per i quali, nel caso
                                                                                                                 producano o importino più di 1 ton/anno di sostanza o miscela, diventa obbligatorio registrare le sostanze chimiche presso l’agenzia
è neccessario che ci sia responsabilità                                                                          chimica europea (ECHA). Il compito principale degli utilizzatori a valle è di trasmettere le informazioni relative alle sostanze attraverso
nei confronti del mondo in cui viviamo                                                                           la catena di approvvigionamento; inoltre devono informarsi presso il proprio fornitore se la sostanza/miscela che va ad utilizzare è
e per tutto ciò che in esso è contenuto.                                                                         stata registrata, per l’uso che si intende farne, ai sensi del REACH.
24                                                                                                                                                                                                                                                       25
GESTIONE            DELLE SOSTANZE E MISCELE PERICOLOSE                                                                     Le etichette attualmente in uso andranno via via a scomparire per lasciare il posto a quelle conformi al CLP,
                                                                                                                                         in cui non vi saranno più i simboli arancioni e neri di pericolo ma dei nuovi pittogrammi.
                                           La nuova etichettatura                                                                        SIMBOLI DI RISCHIO CHIMICO                                            PITTOGRAMMI DI PERICOLO
                                           delle sostanze il CLP regolamento                                         1272/2008                secondo la vecchia etichettatura                                  utilizzabili a partire dal dicembre 2010

                                                                                                                                         Saranno sostituite anche le frasi R ed S che                          CONSIGLI DI PRUDENZA
                                                                                                                                         diventeranno rispettivamente Indicazioni                              P1… per i consigli di prudenza di carattere generale
     Una catena alimentare è l’insieme                                                                                                   di pericolo e Consigli di prudenza                                    P2… per i consigli di prudenza di carattere preventivo
     dei rapporti tra gli organismi                                                                                                                                                                            P3… per i consigli di prudenza relativi alle azioni
     di un ecosistema. Ogni ecosistema                                                                                                   INDICAZIONI DI PERICOLO                                                   da intraprendere in caso di esposizione
     ha una sua catena alimentare.                                                                                                       H2… per i pericoli fisici                                             P4… per i consigli di prudenza concernenti le modalità
                                           Il regolamento CLP definisce, a partire dal 1° dicembre 2010, le norme per l’etichettatura,   H3… per i pericoli per la salute                                          di conservazione
                                           l’imballaggio e la classificazione delle sostanze/miscele pericolose.                         H4… per i pericoli per l’ambiente acquatico                           P5… per i consigli di prudenza relativi allo smaltimento
26                                                                                                                                                                                                                                                                    27
GESTIONE       DELLE SOSTANZE E MISCELE PERICOLOSE

                                                  ADR: TRASPORTO SU STRADA
                                                  DELLE MERCI PERICOLOSE
     La normativa ADR è un complesso regolamento che stabilisce le norme per il trasporto su strada
     delle merci pericolose e definisce:
                                           • classificazione delle sostanze pericolose in riferimento al trasporto su strada;
                                           • determinazione e classificazione come pericolose delle singole sostanze;
                                           • condizioni di imballaggio delle merci;
                                           • caratteristiche degli imballaggi e dei contenitori;
                                           • modalità costruttive dei veicoli e delle cisterne;
                                           • requisiti per i mezzi di trasporto e per il trasporto, compresi i documenti di viaggio;
                                           • abilitazione dei conducenti i mezzi trasportanti merci pericolose;
                                           • esenzioni dal rispetto delle norme dell’Accordo ADR.

                                                  L’ADR riguarda tutte le merci pericolose,                                                                 Si definisce Ambiente,
                                                  vi sono comunque delle esenzioni:                                                               sia il contesto delle componenti
                                                                                                                                                   viventi, sia le condizioni fisiche
                                                  1 relative alle merci pericolose imballate in quantità limitate                                    relazionate con un organismo.
                                                  2 relative alle quantità trasportate per unità di trasporto

                                                  Nel caso di trasporto di sostanze pericolose (ad esempio gasolio, bombole di gas, pesticidi…)
                                                  si consiglia di effettuare un approfondimento specifico per la propria azienda.
28                                                                                                                                                                                      29
Il Testo Unico Ambientale (D.Lgs. 152 del 3 aprile 2006) regolamenta tutte le
                              emissioni che vengono generate dalle attività produttive.
                              In particolare prescrive delle misure per tutelare l’ambiente in cui viviamo da
                              tali emissioni inquinanti. Tra questi obblighi il più significativo è sicuramente
                              l’obbligo di autorizzazione per le emissioni in atmosfera.
                              Si fa notare che per le attività a ridotto inquinamento atmosferico (caso tipico
     EMISSIONI IN ATMosfera   delle aziende artigiane) l’adesione all’autorizzazione a carattere generale è una
                              scelta, non un obbligo, e nel caso in cui non ci si voglia avvalere di questa
                              opportunità si deve chiedere autorizzazione ordinaria.
                              Il vantaggio di scegliere un’autorizzazione di tipo generale rispetto ad una
                              ordinaria è rappresentato dal fatto che, per ottenere un’autorizzazione del
                              primo tipo i tempi sono più brevi, in più l’autorizzazione generale è uguale per
                              tutte le aziende della provincia e sono già noti gli obblighi che essa prescrive, al
                              contrario l’autorizzazione ordinaria è specifica per l’azienda che ne fa richiesta
                              e potrebbe dare prescrizioni particolari definiti dall’autorità competente.
                              .

30                                                                                                             31
Le aziende artigiane che producono emissione
 EMISSIONI IN ATMosfera                                                                                                     in genere ricadono nelL’autorizzazione adottata
                                                                                                                  dalla provincia di Padova con il provvedimento 5560/EM
                                                                                                                                   consultabile sul sito www.provincia.pd.it
                          Possiamo distinguere, dal punto di vista normativo,                                                                                                Le autorizzazioni per gli impianti già esistenti
                          tre tipi di autorizzazioni per le emissioni:
                                                                                                                                                   Aziende soggette: Se l’azienda artigiana è ancora in possesso di autorizzazioni precedenti all’entrata in
                                                                                                                                                                     vigore del D.Lgs. 152/2006 ovvero: - tutti gli impianti autorizzati ai sensi del DPR
                                                                                                                                                                     203/88 in procedura ordinaria 
- tutti gli impianti che hanno presentato domanda
                                                                        ATTIVITàCHE PRODUCE EMISSIONI
                                                                      IN ATMOSFERA, FUMI, GAS, POLVERI...                                                            ai sensi dell’art. 12 del DPR 203/88 ma non hanno mai ottenuto autorizzazione
                                                                                                                                                                     esplicita 
deve presentare domanda di autorizzazione
                                                                     tipologia di autorizzazioni                                                  AGGIORNAMENTO: entro il 31/12/2011 per gli impianti anteriori al 1988 
- dal 01/01/2012 al 31/12/2013 per
                                                                                                                                                  gli impianti anteriori al 2006 ed autorizzati prima del 01/01/2000 
- dal 01/01/2014 al 31/12/2015
                                                                                                                                                  per gli impianti anteriori al 2006 ed autorizzati in data successiva al 31/12/1999. 

                                                                                                                                                  I termini di cui sopra sono stati oggetto di revisione da parte del recente D.Lgs. 128 del 19/06/2010, recante
                                                                                                                     Un ecosistema è insieme      modifica del D.Lgs. 152/2006, e pertanto sono stati riportati i termini aggiornati;
                                                                                                                     di organismi animali
                                                                                                                     e vegetali che interagiscono                            Ai sensi dell’art. 281 comma 4, gli impianti che producono emissioni ricadevano:
In base alle emissioni                                              A RIDOTTO
                                                                                               NON RICADENTI         tra loro e con l’ambiente                               • nell’allegato 1 del DPR 25/07/91 e che per effetto dell’entrata in vigore della parte V
prodotte dall’azienda      SCARSAMENTE RILEVANTE                  INQUINAMENTO                                                                                               del D.Lgs. 152/2006 sono tenuti ad ottenere una specifica autorizzazione alle emissioni
nel proprio processo                                                                        NEI CASI PRECEDENTI      che li circonda.
                                                                   ATMOSFERICO                                                                                               in atmosfera; 
- nell’allegato 2 del DPR 25/07/91 (ridotto inquinamento atmosferico e
produttivo la domanda                                                                                                                                                        inquinamento     atmosferico poco significativo), sia quelli già autorizzati, sia quelli che
di autorizzazione da                                                                                                 Si ricorda che i cambiamenti che por-
                                                                                                                     tano modifiche sostanziali al tipo o alla               hanno presentato domanda ai sensi dell’art. 12 e non hanno mai ottenuto un’esplicita
presentare alla Provin-                                                                                                                                                      autorizzazione;
cia di Padova potrà          Nessuna autorizzazione               autorizzazione               autorizzazione        quantità di emissioni devono essere
                                                                                                                     comunicate all’autorità competente                      • dovevano presentare la richiesta di adesione all’autorizzazione generale generica entro
essere di tipologia       è consigliabile dare comunicazione         GENERALE                    ordinaria                                                                   15 mesi dall’entrata in vigore della parte V del D.Lgs. 152/2006; pertanto l’ultima data
diversa.                              in Provincia             o autorizzazione ordinaria                                                                                    utile alla presentazione era il 28/07/2007.
32                                                                                                                                                                                                                                                                    33
EMISSIONI IN ATMosfera                                                                               gestione solventi                       Soglie per assoggettabilità al PGS

                                                                                                                                                     Attività                                              consumo            Attività                                         consumo
                                                                                                            Per alcune tipologie di attività,                                                              di solvente                                                         di solvente

                                                                        le analisi
                                                                                                            le autorizzazioni prevedono che                                                                (ton/anno)                                                          (ton/anno)
                                                                                                            l’azienda presenti annualmente
Le autorizzazioni, siano esse a carattere generale o ordinario, prescrivono che le emissioni siano il più   un Piano Gestione Solventi.         1 Stampa offset 				                                         >15         10 		Rivestimento delle superfici di legno 		            >15
possibile convogliate a camino e che le emissioni omogenee vengano confluite in numero minimo               Il Piano Gestione Solventi è un                                                                              11 Pulitura a secco 				                                 --
di camini. I camini devono essere dotati di tronchetti di campionamento per le analisi sui fumi che         documento che viene redatto         2 Rotocalcografia per pubblicazioni 		                       > 25        12 Impregnazione del legno 			                           >25
devono essere eseguite periodicamente.                                                                      per controllare l’utilizzo di       3.1 Altri tipi di rotocalcografia,                                       13.1 Rivestimento di cuoio (ad esclusione
Il tipo di inquinante e la frequenza con cui devono essere fatte le analisi, nonché altre particolari       prodotti contenenti solventi e          flessografia, offset dal rotolo,                                          degli articoli previsti al punto 13.2) 		           >10
prescrizioni che devono essere rispettate sono definite nell’autorizzazione.                                le emissioni che ne derivano.           unità di laminazione o laccatura 		                      > 15		      13.2 Rivestimento di cuoio per articoli
                                                                                                            Tale piano deve essere pre-         3.2 offset dal rotolo su tessili/cartone 		                  > 30             di arredamento e piccola pelletteria
                                                                                                            parato nel caso si consumi          4 Pulizia di superficie 				                                 >1               (es. borse, cinture, portafogli, ecc...) 		         > 10
                                                                                                            un quantitativo di solvente al      5 Altri tipi di pulizia di superficie 		                     >2          14 Fabbricazione di calzature 			                        >5
                                                                                                            di sopra di una determinata         6.1 Rivestimento di autoveicoli 			                          > 0,5       15 Stratificazione di legno e plastica 		                >5
                                                                                                            soglia, che varia in base al        6.2 Rivestimento di autoveicoli 			                          >15         16 Rivestimenti adesivi 				                             >5
                                                                                                            tipo di attività che genera         6.3 Finitura di autoveicoli 			                              > 0,5       17 Fabbricazione di preparati per rivestimenti,
                                                                                                            l’emissione. Nell’analisi del       7 Verniciatura in continuo (coil coating) 		                 > 25             vernici, inchiostri e adesivi 			                   > 100
                                                                                                            consumo di solvente vengono         8 Altri rivestimenti, compreso il rivestimento                           18 Conversione della gomma 			                           >15
                                                                                                            prese in considerazione le              di metalli, plastica, tessili, tessuti, film e carta     >5          19 Estrazione di olio vegetale e grasso animale
                                                                                                            quantità che entrano e che          9 Rivestimento di filo per avvolgimento 		                   >5               e attività di raffinazione di olio vegetale 		      >10
                                                                                                            escono, sia nelle emissioni in                                                                               20 Fabbricazione di prodotti farmaceutici 		             >50
                                                                                                            atmosfera (aspirate a camino
                                                                                                            o diffuse), sia come rifiuti che        Per esempio una carrozzeria ricadrà nell’attività 6.1 e, se supererà un consumo annuo di solvente
                                                                                                            come scarichi idrici.                   superiore a 0,5 ton/anno, dovrà presentare annualmente il PGS (Piano Gestione Solventi)
34                                                                                                                                                                                                                                                                                           35
EMISSIONI IN ATMosfera                                                                                                             I tronchetti di campionamento
                  REQUISITI DEI CAMINI                                                                                                  Per effettuare il prelievo degli inquinanti l’operatore deve
                                                                                                                                        poter inserire la sonda nel camino, e a questo scopo i camini
                                                                                                                                        sono dotati di tronchetti di campionamento.

                        L’accesso in sicurezza                                                                                          Il numero di tronchetti
                        Il tecnico incaricato per il                                                                                    e la loro posizione varia
                        campionamento,        nonché      gli                                                                           in base alle dimensioni
                        eventuali organi di controllo,                                                                                  del cami-no come
                        devono poter accedere in modo                                                                                   definito dalle norme
                        agevole e sicuro ai camini per lo                                                                               UNICHIM n. 422.
                        svolgimento delle proprie funzioni:                                                                             Semplificando, si de-
                        pertanto, quando vengono costruiti                                                                              ve considerare che
                        i camini, è necessario tener conto di                                                                           va sempre garantito
                        queste esigenze.                        Fonte delle tre foto sui camini:      L’identificazione                 l’accesso al tronchetto
                        L’accesso deve essere garantito         Standardizzazione delle Metodologie   Ogni camino deve essere           in modo sicuro ed
                        con un impianto di tipo fisso           Operative per il controllo delle      univocamente identificato con     agevole, deve esserci                                        Inquinamento atmosferico
                                                                Emissioni in Atmosfera.                                                 quindi       abbastanza                                          è un termine che indica
                        (scale, passerelle, piattaforme         (ARPAV Dipartimento Provinciale
                                                                                                      un’apposita targa inamovibile
                        fisse) e non mobile come spesso         di Treviso)                           ed indelebile.                    spazio perché il tecnico                                          tutti gli agenti fisici,
                        accade (piattaforme elevatrici                                                N.B. L’identificazione deve es-   possa muoversi con la                                  chimici e biologici che modificano
                        mobili o sistemi di sollevamento                                              sere fatta anche se è presente    propria     attrezzatura                                               le caratteristiche
                        improvvisato con carrelli elevatori).                                         un solo camino.                   ingombrante e pesante.                                          .naturali dell’atmosfera.
36                                                                                                                                                                                                                                   37
EMISSIONI                              IN ATMosfera                                                                                                                                                                                 GLI IMPIANTI
                                               GLI IMPIANTI TERMICI CIVILI                                                                                                                                                               DI CLIMATIZZAZIONE
                                                  obblighi da rispettare                               Dichiarazione di conformità
                                                                                                       Il D.M. 22/01/2008 n°37 stabilisce che l’impresa                                                                                                       Al fine di prevenire le emissioni dei gas serra e delle
                                                  Libretti d’impianto e di centrale                    installatrice dell’impianto, al termine dei lavori,                                                                                                    sostanze ozonolesive comunemente contenute
                                                  Gli impianti termici devono essere dotati di:        è tenuta a rilasciare la Dichiarazione di                                                                                                              negli impianti di climatizzazione, sono state poste
                                                                                                       Conformità. Tale documento attesta che                                                                                                                 varie prescrizioni da osservare in funzione del tipo
                                                  • un libretto d’impianto conforme all’All. G         l’impianto è stato realizzato nel rispetto delle                                                                                                       di gas e della sua quantità presente nell’impianto,
                                                  del D.P.R.n°412 del 26/08/1993 e s.m.i.: se          norme di cui all’art. 6 della stessa legge. Nel                                                                                                        ne riportiamo le principali.
                                                  la potenza termica è minore di 35kW                  caso in cui la dichiarazione di conformità non
                                                                                                       sia stata prodotta o non sia più reperibile, tale                                                                                                      Libretto d’impianto
                                                  •Un libretto di centrale conforme all’All. F         atto è sostituito, per gli impianti eseguiti prima                                                                                                     Il gestore deve custodire un libretto di impianto
                                                  del D.P.R. n°412 del 26/08/1993 e s.m.i.: se         dell’entrata in vigore del D.M. 22/01/2008                                                                                                             conforme al modello di cui all’allegato I del D.P.R.n°147
                                                  la potenza termica è maggiore di 35kW                n°37, a una dichiarazione di rispondenza,                                                                                                              del 15/02/2006. Nel libretto di impianto devono essere
                                                                                                       resa da un professionista iscritto all’albo                                                                                                            registrate le operazioni di recupero e ricircolo del gas
                                                  In tali libretti sono allegati i documenti           professionale per le specifiche competenze            • Controllo dei fumi                                   Controlli di fughe
Impianto termico civile: impianto termico         che attestano le avvenute manutenzioni               tecniche richieste, che ha esercitato la              Oltre alla manutenzione annuale ordinaria, al          Gli impianti devono essere sottoposti a controllo con le seguenti cadenze:
la cui produzione di calore é destinata,          periodiche necessarie a garantire il rispetto dei    professione, per almeno cinque anni, nel              fine di controllare il rispetto dei valori limite di   a) annuale per impianto e apparecchiature con un contenuto di gas compreso tra i 3-100 Kg
anche in edifici ad uso non residenziale,         valori limite di emissione. I libretti di centrale   settore impiantistico a cui si riferisce la           emissione degli impianti termici, devono essere        b) semestrale: per impianti e apparecchiature con un contenuto di gas superiore ai 100 kg.
al riscaldamento o alla climatizzazione di        devono essere integrati, entro il 30/12/2012,        dichiarazione, sotto personale responsabilità,        fatti dei controlli sui fumi in uscita con cadenza     Quando, nel corso di un’ispezione, venga individuato un indizio di fuga, si dovrà procedere alla
ambienti o al riscaldamento di acqua per          da un atto in cui si dichiara che l’impianto è       in esito a sopralluogo ed accertamenti o da                                                                  ricerca della fuga con un apparecchio cercafughe di sensibilità superiore a 5 g/anno. Qualora
usi igienici e sanitari; l’impianto termico       conforme alle caratteristiche tecniche di cui        un soggetto che ricopre, da almeno 5 anni,            Biennale: se la potenza termica nominale è             si rilevi una perdita che richieda una ricarica superiore al 10 per cento del contenuto totale del
civile è centralizzato se serve tutte le unità    all’articolo 285 del D.Lgs.152/06 ed è idoneo        il ruolo di responsabile tecnico di un’impresa        minore di 35kW                                         circuito frigorifero, l’impianto o l’apparecchiatura deve essere riparato entro trenta giorni dalla
dell’edificio o di più edifici ed è individuale   a rispettare i valori limite di cui all’articolo     abilitata operante nel settore impiantistico a        Annuale: se la potenza termica nominale è              verifica e può essere messo in funzione solo dopo che la perdita sia stata riparata. I risultati
negli altri casi.                                 286 del D.Lgs.152/06.                                cui si riferisce la dichiarazione.                    maggiore di 35kW                                       dei controlli devono essere registrati nel libretto di impianto.
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Il PTA (Piano di tutela delle acque) del Veneto
              GLI SCARICHI IDRICI                                                                                                                       comprende numerose altre norme che regolamentano
                                                                                                                                                        gli scarichi idrici, pertanto è necessario valutare la                                 Cosa sono le acque meteoriche
                                                                                                                                                        situazione idrica della propria azienda al fine di                                     di dilavamento di prima pioggia
                                                                                                                                                        valutare caso per caso gli adempimenti applicabili.
                                                                                                                                                                                                                                                                  Acque di seconda pioggia:
                                                                                                                                                                                                                                                                  acque meteoriche di dilavameto
                                                                                                                                                        In azienda è importate
                                                                                                                                                                                                                                                                  che dilavano le superfici scolanti
                                                                                                                                                        porsi alcune domande, come:
                                                                                                                                                                                                                                                                  successivamente alle acque
                                                                                                                                                        • Da dove traggo l’acqua?                                                                                 di prima pioggia nell’ambito
                                                                                                                                                                                                                     Acque meteoriche                             dello stesso evento piovoso, in
                                                                                                                                                        • Arriva solo da acquedotto oppure                           di dilavamento:                              reti fognarie, anche separate,
                                                                                                                                                          ho anche dei pozzi?                                        sono la “frazione                            provenienti da aglomerato;
                                                                                                                                                        • Utilizzo acqua nel ciclo produttivo?                       delle acque di una
Tipologie degli scarichi idrici                                                                       NORME GENERALI                                                                                                 precipitazione atmos-                        Acque di prima pioggia: i
                                                                                                                                                        • Ho un impianto                                             ferica” che, non infil-                      primi 5mm di acqua meteorica
Acque reflue industriali: qualsiasi tipo di acque reflue scaricate da edifici od impianti in          Gli scarichi devono essere autorizzati              di trattamento/depurazione?                                                                             di dilavamento uniformemente
                                                                                                      dall’autorità competente prima della loro                                                                      trata nel sottosuolo
cui si svolgono attività commerciali o di produzione beni, diverse acque dalle acque domestiche e                                                                                                                    o evaporata, dilava le                       distribuita su tutta la superficie
dalle acque meteoriche di dilavameto;                                                                 attivazione, tale autorizzazione vale per         • Dove scarico le acque reflue?                                                                           scolante servita dal sistema di
                                                                                                      quattro anni e deve essere richiesto il rinnovo                                                                superfici scolari.
Acque reflue urbane: acque reflue domestiche o il miscuglio di acque reflue domestiche,                                                                 La risposta a queste domande aiuta a dare un’idea della                                                   collettamento.
                                                                                                      con un anno di anticipo rispetto alla scadenza.   situazione aziendale ad esempio: se attingo l’acqua
di acque reflue industriali, ovvero acque meteoriche di dilavameto convogliate in reti fognarie,
anche separate, provenienti da aglomerato;                                                            Devono rispettare i valori limite di emissione.   da pozzi sotterranei ho bisogno di un concessione                                      Le acque meteoriche di dilavamento, in alcuni tipi
                                                                                                                                                        per farlo, se uso acqua nel ciclo produttivo molto                                     di insediamenti produttivi (Allegato F del PTA del
Scarico: qualsiasi emissione effetuata esclusivamente tramite un sistema stabile di                   Deve esserci un punto accessibile per il          probabilmente avrò degli scarichi di tipo industriale                                  Veneto), possono essere assimilate alle acque reflue
collettamento che collega senza soluzione di continuità il ciclo di produzione del refluo con il      campionamento immediatamente a monte              e pertanto devo chiedere un’autorizzazione per lo                                      industriali nel caso dilavino sostanze pericolose;
corpo ricettore acque superficiali, dal suolo, nel sottosuolo e in rete fognaria, indipendentemente   della immissione nel recapito, tranne che         scarico e rispettare certi limiti di inquinanti, infine se                             pertanto è necessario valutare e approfondire la
dalla natura inquinante, anche sottoposte a preventivo trattamento di depurazione.                    per gli scarichi domestici e quelli ad essi       scarico acque reflue industriali al suolo non lo posso                                 situazione per essere certi di non essere soggetti
Sono esclusi i rilasci di acque previsti dall’artcolo 114 del D.lgs n. 152/2006.                      assimilati (servizi igienici, lavatrici con       fare, salvo particolari casi, ma devo rimediare alla                                   ad autorizzazione anche per le acque meteoriche.
ACQUE DI Scarico: tutte le acque reflue provenienti da uno scarico.                                   cestello di portata inferiore ai 20kg, …)         situazione allacciandomi alla fognatura.
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La Valutazione di Impatto
                    Acustico (VIA) è un documento                                                                                                                                      La zonizzazione acustica
                    obbligatorio che deve essere                                                                                                                                       Il D.P.C.M. del 14 novembre 1997 stabilisce
                    redatto per tutte le attività                                                                                                                                      le sei classi acustiche in cui i comuni devono
                                                                                                                                                                                       suddividere il proprio territorio:
                    produttive. Serve a stabilire l’en-
                    tità dell’impatto acustico che                                                                                                                                     Classe I aree particolarmente protette
                    l’azienda ha sull’ambiente circos-                                                                   PREVISIONE                              Viene realizzata      Classe II aree prevalentemente residenziali
                    tante e a porre rimedio in casi di                                                              DI IMPATTO ACUSTICO                              sulla base        Classe III aree di tipo misto
                    sforamento dei limiti, tale obbligo                                                                                                        del layout aziendale    Classe IV aree di intensa attività umana
                    è stabilito dalla Legge 447 del                                                                                                                   previsto         Classe V aree prevalentemente industriali
                    1995.                                                                                                                                          nel progetto        Classe VI aree esclusivamente industriali
                                                                                                      CERTIFICATO
     I M PA T T O   AC U S T I CO                                                                    DI AGIBILITA’                                                                     Ogni classe stabilisce dei limiti acustici
                                                                                                                                                                                       diversi, quindi, i risultati sperimentali devono
                                                                                                                                                                Una volta ottenuta     essere confrontati con i limiti della classe di
                                                                                                                                                                    l’agibilità        appartenenza del sito produttivo.
                                                                                                                                                                 si procede con
                                                          Con la Valutazione di Impatto                                 VALUTAZIONE                              la valutazione        Non tutti i comuni hanno provveduto ad
                                                          Acustico non viene solo determinato                       DI IMPATTO ACUSTICO                          vera e propria        effettuare la zonizzazione acustica del
                                                          il rumore emesso dall’azienda ma                                                                                             proprio territorio, in questo caso i limiti
                                                                                                                                                                                       di riferimento diventano quindi quelli del
                                                          anche quello che viene recepito da                                                                                           D.P.C.M. 1 marzo 1991.
                                                          coloro che si trovano in vicinanza       N.B. I limiti acustici sono differenti in base all’orario, infatti la giornata
                                                          del sito produttivo, inoltre viene       è divisa in due periodi: diurno (06.00-22.00) e notturno (22.00-06.00)
                                                          valutato il contributo che la fabbrica   Quando?
                                                          porta alla rumorosità ambientale         Come spiegato dal diagramma, la valutazione vera e propria deve essere fatta una volta ottenuta l’agibilità, quindi a fabbrica
                                                          misurando il rumore ad attività          avviata. Il documento non ha scadenze temporali ma deve essere rinnovato ogni qualvolta intervenga un’alterazione della
                                                          avviata e ad attività spenta.            rumorosità aziendale (acquisto di nuovi macchinari, cambio del ciclo produttivo, cambio di orario di lavoro, ecc…)
42                                                                                                                                                                                                                                        43
L’amianto                                                                                                         E’ quindi essenziale, nel caso in cui nella propria azienda siano presenti
               è un materiale dalla straor-                                                                                                oggetti in amianto (ad es. copertura), valutare l’integrità di tali oggetti poiché,
               dinaria resistenza termica,                                                                                                 se danneggiati, possono rilasciare fibre e polveri.
               perciò è stato lungamente                            L’amianto
                                                                non può più essere                                                         Dopo la valutazione dello stato di conservazione dei manufatti si prenderanno
               utilizzato fino agli anni ot-
               tanta per produrre la miscela               utilizzato dal 1992, tuttavia                                                   le misure del caso, se necessario, come la rimozione, il confinamento,
               cemento-amianto (Eternit) per            rimangono ancora in circolazione                                                   l’incapsulamento.
                                                      numerosi manufatti realizzati in
     AMIANTO
               la coibentazione di edifici, tetti,
               navi, treni; come materiale per       questo materiale. Le fibre di amianto
               l’edilizia (tegole, pavimenti,        sono molto nocive per la salute e possono
                                                     causare gravi danni polmonari, infatti      La Regione Veneto ha emanato le linee guida con il DRG
               tubazioni, vernici, canne fu-                                                     n. 2041 del 22/07/2008 con la quale mira a diffondere la
               marie), nelle tute dei vigili del      non esiste una soglia di rischio al di
                                                        sotto della quale la concentrazione      necessità di provvedere per tutti (privati ed aziende) alla
               fuoco, nelle auto (vernici, parti
               meccaniche), ma anche per la
                                                          di fibre di amianto nell’aria          mappatura dei manufatti contenenti amianto, consapevoli
                                                               non sia pericolosa.               che molti cittadini non sono al corrente di avere “in casa
               fabbricazione di corde, plastica
               e cartoni.                                                                        propria” un materiale molto pericoloso.

                                                                                                                                           Si ricorda che il trattamento dell’amianto deve avvenire secondo specifiche
                                                                                                                                           procedure ad opera di una ditta specializzata ed autorizzata. Prima di
                                                                                                                                           procedere con la messa in sicurezza o la rimozione è obbligatorio presentare
                                                                                                                                           domanda all’Ente Competente nel territorio, attendere il parere favorevole e
                                                                                                                                           poi procedere con l’esecuzione e comunicare la chiusura dei lavori.
44                                                                                                                                                                                                                         45
NORMATIVA DI RIFERIMENTO                                                                      I PRINCIPALI ORGANI DI CONTROLLO
     Rifiuti                                                                                       I reati in materia ambientale sono di competenza della Polizia Giudiziaria:
     D.Lgs 152 del 3 aprile 2006, D.M. 03/08/2005, D.Lgs. 133/05, D.M. 161/02, D.M. 65/2010,
     D.Lgs. 151/2005, D.M. 17 dicembre 2010, D.M. 15 febbraio 2010, D.M. 9 luglio 2010.D.Lgs                 Polizia di Stato
     3 dicembre 2010, n.205
                                                                                                                                                                              Vi sono inoltre altri organi
     Sostanze pericolose                                                                                                                                                      incaricati ad effettuare
     Direttiva 67/548/CEE, Direttiva 1999/45/CE, Regolamento 1272/2008 (CLP), Regolamento                    Arma dei Carabinieri                                             controlli di tipo ambientale
     1907/2006 (REACH), Regolamento 453/2010, Normativa per il trasporto di merci pericolose                                                                                  di cui il principale
     su strada ADR.                                                                                                                                                           è sicuramente l’ARPAV
                                                                                                             Guardia di Finanza                                               Agenzia Regionale
     Emissioni in atmosfera, impianti termici civili e di climatizzazione                                                                                                     per la Prevenzione
     D.Lgs 152 del 3 aprile 2006, D.Lgs. 128 del 19/06/2010, DPR 203/88, DPR 25/07/91,                                                                                        e Protezione Ambientale
     D.M. 17/03/2003, D.M. 22/01/2008 n°37, D.P.R. n°147 del 15/02/2006, Legge n°549 del                                                                                      del Veneto.
                                                                                                             Corpo Forestale
     28/12/1993, Reg. CE 2037/2000, Reg. CE 842/2006, Reg. CE 1005/2009.
     Scarichi idrici
     D.Lgs 152 del 3 aprile 2006 - Piano di Tutela delle Acque del Veneto approvato con delibera             Comando Carabinieri
     del Consiglio Regionale n. 107 del 5 novembre 2009.                                                     per la Tutela dell’Ambiente
                                                                                                             (ex Nucleo Operativo
     Impatto acustico                                                                                        Ecologico (N.O.E.) dei Carabinieri)                              Polizia municipale e provinciale
     Legge 447 del 26 ottobre 1995, D.P.C.M. del 14 novembre 1997, D.P.C.M. 1 marzo 1991.
                                                                                                   La presente guida è stata realizzata in collaborazione con il Necsi, che ha fornito i testi, le citazioni sono tratte da Wikipedia,
     Amianto                                                                                       il progetto grafico e l’impaginazione è di Ferdi Arzenton e Ufficio Grafica e Comunicazione dell’Upa.
     Legge 257 del 27 marzo 1992.                                                                  Stampa Tipografia Sartore, Fontaniva - Padova. La carta riciclata utilizzata è ecologica e si tratta di“Revive pure white silk”.
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