Restauro prodotti e sistemi per la conservazione sostenibile del patrimonio architettonico - Weber

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Restauro prodotti e sistemi per la conservazione sostenibile del patrimonio architettonico - Weber
Restauro
prodotti e sistemi per
la conservazione sostenibile
del patrimonio architettonico
Restauro prodotti e sistemi per la conservazione sostenibile del patrimonio architettonico - Weber
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Restauro prodotti e sistemi per la conservazione sostenibile del patrimonio architettonico - Weber
Restauro prodotti e sistemi per la conservazione sostenibile del patrimonio architettonico - Weber
INDICE
PERCHE’ PARLARE DI RESTAURO.............................................................................................................................7

1. Introduzione al restauro..........................................................................................................................................9
      1.1. La definizione........................................................................................................................................................................................9
      1.2. La teoria interpretativa....................................................................................................................................................................9

2. La proposta di Saint-Gobain Weber................................................................................................................... 10
     2.1. La calce come legante ..................................................................................................................................................................10
     2.2. Le certificazioni................................................................................................................................................................................10
		         - MARCATURA CE
		         - EMISSIONI VOC
		         - GBC ITALIA / HISTORIC BUILDING

3. Gli interventi........................................................................................................................................................... 15
     3.1.Interventi di consolidamento....................................................................................................................................................... 16
		         - Iniezione di miscele leganti
		         - Intervento di scuci e cuci
		         - Ristilatura dei giunti
		         - Diatoni artificiali
		         - Consolidamento con interventi di placcaggio
		            > Sistemi diffusi a basso spessore
		            > Sistemi diffusi ad alto spessore / tecnica standard
		            > Sistemi diffusi ad alto spessore / tecnica a secco
		         - SCHEDA PROGETTO Sede della Provincia, Andria
     3.2. Interventi di risanamento di murature umide.................................................................................................................. 25
		         - SCHEDA PROGETTO Free entrty – La città del bello, Napoli
     3.3. Interventi di ripristino dei paramenti murari..................................................................................................................... 29
		         - SCHEDA PROGETTO Palazzo Pichi - Sforza, Sansepolcro
     3.4. Interventi di restauro energetico........................................................................................................................................... 33
		         - SCHEDA PROGETTO Ex Convento Agostiniano, Cocconato

4. Le referenze............................................................................................................................................................39
     4.1. Saint-Gobain Weber Cultural Heritage............................................................................................................................... 39
     4.2. Il caso de La Galleria degli Uffizi............................................................................................................................................ 39

5. La linea prodotti.................................................................................................................................................... 43
     - MALTE NHL FLUIDE DA INIEZIONE..........................................................................................................................................44
		       > webercalce iniezione5
		       > webertec iniezione15
     - MALTE NHL DA ALLETTAMENTO..............................................................................................................................................46
		       > webercalce malta M2.5
		       > webercalce malta M10
     - MALTE NHL PER INTONACI TRADIZIONALI........................................................................................................................48
		       > webercalce into G
		       > webercalce into F
     - MALTE NHL PER INTONACI STRUTTURALI..........................................................................................................................50
		       > webertec BTcalceG
		       > webertec BTcalceF
     - MALTE NHL PER INTONACI DA RISANAMENTO............................................................................................................... 52
		       > webersan evocalce
		       > webersan evorestauro
     - RASANTI E LISCIATURE NHL.......................................................................................................................................................54
		       > webercalce rasatura
		       > webercalce rasatura L
     - RIVESTIMENTI E FINITURE............................................................................................................................................................ 56
		       > webercote calcecover L
		       > webercote calcecover FF
		       > webercote calcecover RF/RM
     - PRODOTTI NHL PER ETICS........................................................................................................................................................... 59
		       > webertherm AP60 CALCE
		       > webertherm intocal
		       > webertherm intocal finitura

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Restauro prodotti e sistemi per la conservazione sostenibile del patrimonio architettonico - Weber
CASTELLO
SVEVO
BARI

           Il Castello è oggi
           SEDE DELLA
           SOPRINTENDENZA
           DELLE BELLE ARTI,
           che nel corso
           degli anni ha
           promosso vari
           lavori di restauro
           e di valorizzazione
           del complesso,
           mettendo
           a disposizione
           della collettività sia
           le monumentali sale
           interne, sia l’ampia
           corte esterna.
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PERCHÉ PARLARE DI RESTAURO?

La presente pubblicazione fornisce la nostra chiave di lettura su un tema estremamente complesso e delicato
come quello del restauro. Dall’esperienza maturata sul campo e negli anni al fianco dei protagonisti del settore
(tra un approccio tecnico-scientifico e uno pratico-cantieristico), Saint-Gobain Weber è in grado di proporre
consulenza, prodotti e soluzioni tecniche applicabili nella pratica corrente per rispondere a tutte le esigenze.
La conservazione e la tutela del patrimonio del costruito è un tema di fondamentale importanza poiché rap-
presenta una delle maggiori sfide del mercato dell’edilizia del domani.

                      Restaurare è un’operazione complessa,
                       di per sé sostenibile e responsabile.

Il patrimonio italiano è rappresentato per oltre il 30% (corrispondente a 11.740.083 unità – fonte Cresme) da
opere realizzate ante 1945, di queste, più della metà realizzate prima del 1919, proporzione che si dimostra in
linea con il resto d’Europa, uno dei motivi per il quale si parla di Vecchio Continente.
Occuparsi di questo patrimonio tuttavia risulta un’operazione tutt’altro che semplice e immediata per due
ragioni fondamentali strettamente connesse tra loro, una di carattere storico-testimoniale e una di carattere
energetico-ambientale.
Quella storico-testimoniale fa fronte alle esigenze specifiche del restauro e della conservazione: operare nel
rispetto della preesistenza in maniera da tutelarne il valore al fine della sua trasmissione al futuro; per fare
ciò l’obiettivo dell’intervento è quello di rendere fruibile e utilizzabile il patrimonio per sottrarlo all’incuria e al
degrado. Tuttavia ciò si scontra con la tematica energetico-ambientale: la necessità di far fronte agli elevati
consumi unitamente all’esigenza di miglioramento dei livelli di comfort sono aspetti che giocano significative
ripercussioni sulla conservazione dei manufatti stessi.
Oggi al mercato si richiede un cambiamento nella concezione dell’intervento di restauro considerando le azioni
volte alla sostenibilità ambientale, non più come un “atto di violenza” contro il patrimonio storico, ma come
importanti ed efficaci forme di tutela.
Le implicazioni di questa dicotomia non sono ancora state risolte né a livello nazionale, né comunitario, tanto che
disposizioni attuali vigenti in materia consentono deroghe all’applicazione degli obiettivi di efficienza energeti-
co-ambientale a […] edifici ufficialmente protetti come patrimonio designato o in virtù del loro speciale valore
architettonico o storico, nel caso in cui il rispetto delle prescrizioni implicherebbe un’alterazione inaccettabile
del loro carattere o aspetto (Direttiva UE 2010/31 art.3).
Noi di Saint-Gobain Weber siamo convinti che: restaurare è un’operazione complessa, di per sé sostenibile e
responsabile; infatti operare sul patrimonio esistente, oltre che al fondamentale ruolo culturale che implica,
permette di contenere: il consumo di suolo, l’estrazione di materie prime, la produzione di rifiuti da demolizione,
i rischi di inquinamento da attività cantieristica e l’emissione di CO2.

Da queste considerazioni abbiamo sviluppato negli anni una sensibilità e una responsabilità tali da permetterci
di proporre soluzioni tecniche e prodotti per interventi di restauro nel rispetto della tradizione e sostenibili per
il futuro.

                                                                                                                           7
Restauro prodotti e sistemi per la conservazione sostenibile del patrimonio architettonico - Weber
RESTAURO: PRODOTTI E SISTEMI PER LA CONSERVAZIONE SOSTENIBILE DEL PATRIMONIO ARCHITETTONICO

MEIS
MUSEO NAZIONALE
DELL’EBRAISMO ITALIANO
E DELLA SHOA

FERRARA

                                                                     Aver applicato in un
                                                                     intervento di restauro
                                                                     conservativo i principi
                                                                     di sostenibilità ambientale
                                                                     contenuti nel protocollo
                                                                     di certificazione
                                                                     GBC HISTORIC BUILDING
                                                                     ispirato al rating system
                                                                     LEED, rappresenta una
                                                                     novità assoluta e l’inizio
                                                                     di un percorso che possa
                                                                     portare a un recupero
                                                                     intelligente dell’enorme
                                                                     patrimonio edilizio storico
                                                                     italiano.

                                                                     ARCH. ANDREA VALENTINI
                                                                     CONSULENTE LEED AP /GBC HB AP
Restauro prodotti e sistemi per la conservazione sostenibile del patrimonio architettonico - Weber
1. INTRODUZIONE AL RESTAURO

1.1. La definizione
Fornire una definizione univoca del termine “restauro” in architettura risulta essere un’operazione complessa,
ma di fondamentale importanza per accingersi alla materia e quindi alla disciplina del restaurare. Il termine, dal
punto di vista etimologico, è il sostantivo del verbo “restaurare” che deriva dall’omonimo latino re-(in)staurare,
dove il prefisso re indica una fase temporale precedente e staurare significa rendere fermo, rendere saldo e
solidale nell’accezione di firmitas vitruviana; per associazione in prima battuta quindi si potrebbe affermare che
il termine significhi rendere saldo ciò che vi era prima.

Anche a causa della sua accezione generalista, ma soprattutto a causa del passaggio nel tempo, il termine
si è arricchito di significati ed interpretazioni creando diverse correnti di pensiero in tutta Europa e differenti
accezioni metodologiche di restauro.

1.2. La teoria interpretativa
Come accennato in precedenza vi sono diverse correnti metodologiche riguardo al restauro architettonico,
queste vedono in Italia, grazie alla presenza di uno dei più grandi patrimoni storici e culturali al mondo, una
concentrazione di teorie interpretative in grado di generare un laboratorio di idee in continua evoluzione.
Un momento cruciale per la storia del restauro italiano è il secondo dopoguerra, a seguito delle distruzioni
belliche vi fu un distacco critico dalla posizione del restauro filologico-scientifico, che insisteva sul ripristino
dell’opera allo stato originale, a favore della teoria del restauro critico.

Questa corrente ha al suo interno molte posizioni, anche dialetticamente contrapposte. Fra i principali teorici
possiamo ricordare Roberto Pane, Renato Bonelli e Cesare Brandi. Quest’ultimo definisce il restauro come il
momento metodologico del riconoscimento dell’opera d’arte, nella sua consistenza fisica e nella sua duplice
polarità estetica e storica, in vista della trasmissione al futuro.

La questione che rimaneva da chiarire a questo punto era di carattere operativo, strettamente legata al concetto
di valore da attribuirsi all’opera d’arte, negli anni settanta nacque così la cosiddetta teoria del restauro conser-
vativo che rifiuta ogni tipo di integrazione stilistica, anche semplificata nelle forme, a favore dell’integrazione
tra esistente (conservato in maniera integrale) e aggiunta dichiaratamente moderna. Tra i massimi esponenti
di questa corrente ricordiamo Amedeo Bellini e Marco Dezzi Bardeschi.

Negli ultimi anni il contrasto fra teoria della conservazione e restauro critico è andato progressivamente atte-
nuandosi con una convergenza verso le più condivise posizioni critico-conservative.

Grazie alla dialettica negli anni, e soprattutto al lavoro di Cesare Brandi raccolto in Teoria del Restauro (1963),
oggi è possibile delineare alcuni punti condivisi dalla maggioranza degli interpreti per operare nella pratica
del restauro architettonico contemporaneo; di seguito vengono elencati i punti più significativi rispetto agli
argomenti trattati in questa sede:

    > Uso di materiali e tecnologie originali: è da favorire l’utilizzo di tecniche che offrano il migliore effetto
      di continuità formale e funzionale con le parti originali. La loro corretta riproposizione deriva da un at-
      tento lavoro diagnostico delle parti esistenti dell’edificio, questa attività conoscitiva rientra nelle analisi
      preliminari al progetto di restauro.
    > Ripristino o conservazione del comportamento statico originario: l’aspetto strutturale fa parte del
      manufatto e del suo valore storico, in maniera tutt’altro che secondaria concorre a determinarne l’identità
      materiale e culturale dell’opera stessa. Alterare questa componente, anche con soluzioni non a vista,
      equivale a mutilare l’opera di uno dei suoi valori più significativi.
    > Compatibilità chimica: tutti i materiali usati, a contatto con quelli della costruzione originaria, non de-
      vono in alcun modo costituire potenziale danno di tipo chimico alla materia originale.
    > Compatibilità fisica: sono da evitare situazioni che possano stravolgere l’equilibrio originario delle con-
      dizioni fisiche del manufatto, queste infatti rischiano di incrementare o favorire fenomeni di degrado.
    > Reversibilità: qualsiasi operazione di restauro eseguita sul manufatto, la cui materialità deve essere
      garantita il più possibile, deve essere reversibile per compromettere al minimo la materia originale.
    > Minimo intervento: gli interventi devono essere calibrati in relazione alle effettive necessità, i conso-
      lidamenti in particolare vanno dimensionati con attenzione per evitare eccessi sia di sottostima sia di
      sovrastima.
    > Riconoscibilità: operare in maniera da rendere riconoscibili gli interventi di restauro per garantirne la
      databilità o sequenzialità rispetto all’opera originale, per evitare così fenomeni di falsi storici.

                                                                                 INTRODUZIONE AL RESTAURO               9
Restauro prodotti e sistemi per la conservazione sostenibile del patrimonio architettonico - Weber
> Leggibilità: l’intervento di restauro deve tendere il più possibile a facilitare la comprensione delle stra-
       tificazioni, far leggere le fasi di crescita dell’edificio e del suo passaggio nel tempo.
     > Durabilità: favorire l’utilizzo di tecnologie e materiali molto durevoli oppure che siano tali da consentire
       interventi successivi di manutenzione ordinaria o straordinaria, senza che ciò alteri il manufatto oggetto
       di intervento.
     > Riconoscimento, salvaguardia e valorizzazione: preservare i caratteri specifici e di unicità dell’opera ne
       garantisce la conservazione dell’identità e quindi del valore, carattere da tutelare attentamente in vista
       della sua trasmissione al futuro.

 2. LA PROPOSTA DI SAINT-GOBAIN WEBER

 La proposta di Saint-Gobain Weber per la pratica del restauro tratta in particolar modo la problematica legata
 al recupero e alla conservazione delle strutture verticali degli edifici in muratura. Il nostro obiettivo è quello di
 fornire una gamma completa di prodotti e soluzioni tecniche specifiche, alla calce idraulica naturale NHL, per
 operare interventi tecnici di: consolidamento, deumidificazione, ripristino, decorazione e restauro energetico,
 nel rispetto dell’architettura e dell’ambiente.

 2.1. La calce come legante
 La calce, più specificatamente la calce idraulica naturale NHL, assume un ruolo chiave nella proposta di Saint-Go-
 bain Weber, questa infatti si configura come legante: sia in termini di legame con le tecniche tradizionali del
 costruire, sia soprattutto come legante chimico alla base dei prodotti per costruire.

 I prodotti e le soluzioni tecniche proposte possiedono caratteristiche fisico-meccaniche del tutto simili a quelle
 dei materiali impiegati nel passato proprio grazie all’utilizzo di calce idraulica NHL (Natural Hydraulic Lime),
 legante che assicura proprietà di:
      > Resistenza meccanica: del tutto analoga e compatibile a quella dei tradizionali sistemi a base di calce
        idrata o calce idraulica;
      > Compatibilità elastica: che assicura un comportamento in accordo con i materiali impiegati in origine;
      > Resistenza chimica: che garantisce un ottimo comportamento alla reazione dei sali solubili presenti nei
        materiali da costruzione e nel terreno;
      > Traspirabilità: in virtù delle sue naturali caratteristiche di porosità garantisce un’ottima traspirabilità del
        supporto evitando fenomeni di condensa superficiale, quindi sviluppo di microorganismi quali muffe,
        muschi e funghi;
      > Equilibrio termo-igrometrico: garantito dalle qualità di traspirabilità naturale;
      > Coerenza estetica: assicurata dall’utilizzo di materie prime analoghe a quelle tradizionali e dalla selezione
        di aggregati locali.

 2.2. Le certificazioni

 MARCATURA CE
 Tutti i prodotti della proposta Saint-Gobain Weber sono conformi alle normative dell’Unione
 Europea e rispondono ai requisiti prestazionali richiesti dalla Marcatura CE per le specifiche             EN 998-1
 classi di appartenenza.
 La calce idraulica naturale NHL utilizzata come materia prima nei nostri prodotti è conforme
 alla UNI EN 459-1 che definisce i tipi di calce e i campi di applicazione.
 I prodotti proposti invece sono conformi alla UNI EN 998-1, norma di riferimento specifica
 per le malte per intonaci interni ed esterni; le malte per gli interventi di consolidamento sono           EN 998-2

 inoltre conformi alla UNI EN 998-2, specifica per le malte da muratura.

 EMISSIONI VOC
 I prodotti che entrano a contatto con l’ambiente interno e quindi maggiormente responsabili
 del comfort indoor, definiti dalle famiglie webercalce e webercote, soddisfano il decreto
 francese n° 2011-321, in merito alla Determinazione Emissione dei Composti Organici Volatili
 (VOC), raggiungendo una certificazione di A+.

10   LA PROPOSTA SAINT-GOBAIN WEBER
UNI EN 459-1

Norma che definisce i tipi di calce e i campi di applicazione. La calce da costruzione si divide tra calce aerea e calce
idraulica. Nelle calci idrauliche troviamo la calce idraulica naturale NHL, prodotta dalla cottura di calcari più o meno
argillosi e silicei, con successiva riduzione in polvere mediante spegnimento con o senza macinazione. Tutte le calci
idrauliche NHL hanno la proprietà di far presa e indurire in acqua. L’anidride carbonica atmosferica contribuisce al
processo di indurimento.
Le resistenze dei tipi di calce naturale sono le resistenze a compressione determinate secondo la EN 459-1 dopo 28
giorni. Le malte contenenti leganti di calce acquisiscono una maggiore resistenza a compressione all’aumentare dei
processi di carbonatazione.

          Denominazione                      Sigla             Tipo di calce idraulica     Resistenza alla
                                                               naturale da costruzione     compressione MPa
     Calce idraulica naturale 2              NHL 2
                                                                                           7 giorni             28 giorni
    Calce idraulica naturale 3,5            NHL 3,5
                                                               NHL 2                       -                    da ≥ 2 a ≤ 7
     Calce idraulica naturale 5              NHL 5
                                                               NHL 3,5                     -                    da ≥ 3,5 a ≤ 10
                                                               NHL 5                       ≥2                   da ≥ 5 a ≤ 15

UNI EN 998-1

Norma specifica che definisce le malte per intonaci interni
                                                                               Proprietà              Categorie           Valori
ed esterni in base alla classificazione delle proprietà delle
malte indurite. La stessa, in base alle proprietà raggiunte                                              CSI         da 0,4 a 2,5
e ai campi di applicazione, definisce la tipologia specifica           Range di resistenza a            CSII         da 1,5 a 5,0
della malta. processi di carbonatazione.                               compressione a 28 gg
                                                                           [ N/mm2 ]                    CSIII        da 3,5 a 7,5

              Denominazione                        Sigla                                                CSIV                ≥6

  Malta per scopi generali per intonaci              GP                Conducibilità termica             T1               ≤ 0,10
             interni/esterni                                               [ W/mK ]
                                                                                                         T2               ≤ 0,20
    Malta colorata per intonaci esterni              CR                                                 W0                  -
                                                                       Assorbimento d’acqua
          Malta per risanamento                       R                       capillare                  W1            C ≤ 0,40
                                                                           [ kg/m2min0.5]
                                                                                                        W2             C ≤ 0,20

UNI EN 998-2

La norma specifica i requisiti per le malte da muratura prodotte in fabbrica (riempimento, collegamento e allettamento)
per l’utilizzo in pareti, colonne e partizioni di muratura (per esempio murature esterne interne, strutture di muratura
portante e non portante per l’edilizia e l’ingegneria civile).

                                                     Classe     M1       M 2,5      M5     M 10         M 15      M 20          Md
       Resistenza a compressione a 28 gg [ N/mm ]         2
                                                                ≥1        ≥ 2,5      ≥5        ≥ 10     ≥ 15       ≥ 20      d [*]

[*] d = resistenza a compressione dichiarata dal produttore > di 25 [ N/mm ]
                                                                         2

                                                                                   LA PROPOSTA SAINT-GOBAIN WEBER                    11
GBC ITALIA - HISTORIC BUILDING
 L’Italia è il primo Paese al mondo per patrimonio culturale, storico e architettonico. Circa
 il 30% degli edifici italiani sono edifici storici, e molti di questi necessitano di operazioni
 di restauro e di riqualificazione sostenibile.
 Il sistema di certificazione GBC Historic Building è un metodo di valutazione del livello
 di sostenibilità negli interventi di riqualificazione e restauro che nasce dall’esperienza
 italiana sul restauro storico e conservativo, unita alle competenze dei protocolli interna-
 zionali LEED (lo schema di valutazione più diffuso al mondo). Si tratta di uno standard
 innovativo nel quale convivono le esigenze di recupero di quella parte più pregevole e
 storica del parco edilizio nazionale con le indicazioni degli obiettivi europei di riduzione
 degli impatti ambientale e riqualificazione energetica dell’esistente.
 Il sistema di valutazione GBC HB verifica la sostenibilità negli interventi nel loro ciclo                                    TO SATISF
                                                                                                                            TE
 complessivo dalla fase di progettazione, alla fase di costruzione per arrivare alla valuta-

                                                                                                                 CONTRIBU

                                                                                                                                       Y
                                                                                                                                           CR
 zione sulle gestioni efficienti dell’immobile.

                                                                                                                                             EDITS
 GBC Historic building è un protocollo di certificazione volontaria al quale Saint-Gobain                                     GBC
 Weber ha deciso di aderire promuovendo soluzioni tecniche e materiali che contribu-                                          HB
 iscono a soddisfare i crediti per la certificazione GBC Historic Building™

     GBC – HISTORIC BUILDING

     Il sistema di verifica GBC Historic Building misura la sostenibilità dell’edificio secondo le aree tematiche che carat-
     terizzano i rating system LEED/GBC, aggiungendovi l’area tematica di Valenza Storica (VS), specifica dell’ambito
     conservativo.
     Di seguito si riporta una tabella riepilogativa delle aree tematiche di interesse, dei punteggi dei crediti associati e le
     aree nelle quali i prodotti della proposta Weber contribuiscono al raggiungimento del punteggio.

                                                                                                      Contributo
          Area tematica GBC - HB             Sigla     Punti assegnabili     Peso dell’area
                                                                                                 SAINT-GOBAIN WEBER
      Valenza Storica                          VS              20                 18 %                       ✔
      Sostenibilità del Sito                   SS               13                12 %
      Gestione delle Acque                    GA                8                 7%
      Energia e Atmosfera                     EA               29                 26 %                       ✔
      Materiali e Risorse                     MR               14                 13 %                       ✔
      Qualità Ambientale Interna               QI              16                 15 %                       ✔
      Innovazione nella Progettazione          IP               6                 5%
      Priorità Regionale                       PR               4                 4%

12    LA PROPOSTA SAINT-GOBAIN WEBER
I PRODOTTI PER I CREDITI GBC HB

I crediti ai quali i prodotti Weber contribuiscono appartengono alle aree tematiche di Valenza Storica (VS), Energia
e Atmosfera (EA), Materiali e Risorse (MR) e Qualità ambientale Interna (QI). Di seguito si fornisce una tabella rie-
pilogativa dei crediti a cui contribuiscono i singoli prodotti della proposta di questa pubblicazione.

Credito VS 2 - Garantire la possibilità di eliminazione di inserimenti, sostituzioni o integrazioni apportate attraverso
una progettazione tecnologica di dettaglio, perseguendo la conservazione, ricercando la minimizzazione dei segni
di sutura (e quindi di alterazione) fra le strutture storiche e quelle nuove, garantendo il ripristino della condizione
antecedente, senza pregiudicare l’integrità delle strutture storiche con valore testimoniale.
Credito VS 3.2 - Valutare la compatibilità di malte da restauro (intonaco e allettamento) rispetto ai materiali originali
e al substrato murario, tramite indicatori che considerino i requisiti estetici, chimico-mineralogici e fisico-meccanici.
Credito VS 3.3 - Evitare alterazioni significative del comportamento strutturale globale dell’edificio esistente che
possano avere ripercussioni sull’originaria distribuzione dei carichi fino al terreno e, in ultima analisi, sui costi di manu-
tenzione nel tempo. Sfruttare al meglio le caratteristiche statiche delle strutture esistenti con l’obiettivo di minimizzare
l’invasività dell’intervento.
Credito VS 4 - Ridurre gli effetti negativi generati dalle attività del cantiere di restauro sulle diverse componenti am-
bientali adottando strategie finalizzate a ridurre l’uso di risorse non rinnovabili durante le fasi di cantiere e a contenere
l’impatto ambientale derivato dalle tecniche di restauro utilizzate.
Credito EA 1 - Raggiungere livelli crescenti di miglioramento delle prestazioni energetiche per gli edifici oggetto
d’intervento, al fine di ridurre gli impatti economico-ambientali associati all’eccessivo consumo di energia nel rispetto
dei caratteri storico-artistici.
Credito MR 5 - Incrementare la domanda di materiali e prodotti da costruzione estratti e lavorati a distanza limitata,
sostenendo in tal modo l’uso di risorse locali e riducendo gli impatti sull’ambiente derivanti dal trasporto. Favorire
l’utilizzo di trasporti a limitato impatto ambientale come quello su rotaia o via nave. Favorire l’utilizzo di materiali
provenienti da cave o luoghi di produzione originari, se ancora attivi.
Credito QI 4.2 - Ridurre all’interno dell’edificio i contaminanti che risultano odorosi, irritanti e/o nocivi per il comfort
e il benessere degli installatori e degli occupanti.

                                         Crediti ai quali i prodotti contribuiscono al raggiungimento dei punti
                                       VS 2        VS 3.2      VS 3.3        VS 4         EA 1         MR 5        QI 4.2
 webercalce iniezione5                               ✔            ✔            ✔                         ✔

 webertec iniezione15                                             ✔            ✔                         ✔
 webercalce malta M2,5                               ✔            ✔            ✔                         ✔
 webercalce malta M10                                ✔            ✔            ✔                         ✔
 webertec BTcalceG                                                ✔            ✔                         ✔
 webertec BTcalceF                                                ✔            ✔                         ✔
 webercalce into G                                   ✔                         ✔                         ✔
 webercalce into F                                   ✔                         ✔                         ✔
 webersan evocalce                                                             ✔            ✔            ✔
 webersan evorestauro                                ✔                         ✔            ✔            ✔
 webercalce rasatura                                 ✔                         ✔                         ✔
 webercalce rasatura L                               ✔                         ✔                         ✔
 webercote calcecover L                                                        ✔                         ✔            ✔
 webercote calcecover FF                                                       ✔                         ✔            ✔
 webercote calcecover RF/RM                                                    ✔                         ✔            ✔
 webertherm AP60 CALCE                  ✔                                      ✔            ✔            ✔
 webertherm intocal                     ✔                                      ✔            ✔            ✔
 webertherm intocal finitura            ✔                                      ✔            ✔            ✔

                                                                                LA PROPOSTA SAINT-GOBAIN WEBER                   13
BIENNALE
INTERNAZIONALE
DELL’ANTIQUARIATO
FIRENZE

                Per accogliere
                le oltre 3.000 opere
                esposte, è stato
                realizzato un nuovo
                e suggestivo
                allestimento
                con l’intento di
                aumentare la
                luminosità agli spazi
                Interni e offrire una
                maggiore visibilità
                delle architetture
                seicentesche di
                Palazzo Corsini.
3. GLI INTERVENTI

Come anticipato nei precedenti capitoli, i cicli tecnici e gli interventi di restauro presentati in questa sede sono
circoscritti al recupero e alla conservazione delle strutture verticali degli edifici in muratura; consci che l’argo-
mento della pratica del restauro comprenda uno spettro più ampio di interventi e materiali, la scelta è stata
quella di proporre soluzioni specifiche e certificate secondo le normative vigenti in materia di costruzioni e/o
verificate e comprovate dalla nostra esperienza nel settore.
Qualsiasi progetto di restauro di un’opera architettonica, come lucidamente espresso nella Carta del restauro,
deve essere preceduto da un attento studio del manufatto in questione sotto differenti aspetti (che ne prenda
in esame il contesto territoriale, il contesto urbano, gli aspetti tipologici, formali e tecnologici) al fine di operare
nel rispetto del valore testimoniale attribuito all’opera.
Alla luce delle considerazioni precedenti la nostra proposta di interventi si articola in:

3.1 interventi di consolidamento
         - iniezione di miscele leganti
         - intervento di scuci e cuci
         - ristilatura dei giunti
         - diatoni artificiali
         - consolidamento con interventi di placcaggio

3.2 interventi di risanamento di murature umide

3.3 interventi di ripristino dei paramenti murari

3.4 interventi di restauro energetico

                                                                                                  GLI INTERVENTI       15
3.1. INTERVENTI DI CONSOLIDAMENTO

 Il paragrafo in questione ha il compito di presentare una panoramica sintetica delle tipologie di intervento di
 consolidamento realizzabili dal gruppo Saint-Gobain PPC e l’approfondimento del placcaggio con tecniche di
 rinforzo innovative, per uno specifico approfondimento su tutte le tecniche possibili si rimanda alla pubblicazione
 specifica SISMICA: COSTRUIRE E CONSOLIDARE IN SICUREZZA* (Saint-Gobain PPC, 2019).
 Le normative vigenti in materia di costruzioni (NTC 2018 e Circolare 7/2019) forniscono criteri generali di guida
 agli interventi di consolidamento, a seconda dei casi specifici e previa analisi diagnostica, si potrà quindi pro-
 cedere a riparare localmente parti lesionate o degradate, ricostituire la compagine muraria in corrispondenza
 di mancanze, migliorare le prestazioni meccaniche di paramenti degradati per tipo di apparecchiatura e/o di
 composto legante. Gli interventi della proposta per la pratica del restauro riguardano:

          > Iniezione di miscele leganti
          > Intervento di scuci e cuci
          > Ristilatura dei giunti
          > Diatoni artificiali
          > Consolidamento con interventi di placcaggio

     *SISMICA: COSTRUIRE E CONSOLIDARE IN SICUREZZA
     Il quaderno tecnico è sempre e direttamente consultabile sul sito internet aziendale Saint-Gobain Weber
     www.it.weber

                                                 34            WEBER pER consolidaRE E RinfoRzaRE lE muRatuRE                                                                                                                                                       WEBER pER consolidaRE E RinfoRzaRE lE muRatuRE                   35

                                                3.2.1 - INTERVENTI VOLTI AD INCREMENTARE LA SISMO RESISTENZA DEGLI                                                                                       3.2.1.2 - SCUCI E CUCI
                                                ELEMENTI MURARI
                                                                                                                                                                                                         Riferimento normativo
                                                3.2.1.1 - INIEZIONI DI MISCELE LEGANTI
                                                                                                                                                                                                         (Circolare 7/2019 – p.to C8.7.4.1) (altri riferimenti:
                                                                                                                                                                                                         L.G.MIBAC 2011; L.G.ReLUIS 2009; D.n.10/2006 Post Si-
                                                Riferimento normativo                                                                                                                                    sma Molise)

                                                (Circolare 7/2019 – p.to C8.5.3.1) (altri riferimenti: L.G.MIBAC                                                                                         Nota
                                                2011; L.G.ReLUIS 2009; D.n.10/2006 Post Sisma Molise).
                                                                                                                                                                                                         L’intervento di scuci e cuci è finalizzato al ripristino             stesso, in modo da conseguire la massima omogeneità
                                                Nota                                                                                                                                                     della continuità muraria lungo le linee di fessurazione              e monoliticità della parete riparata. tale intervento può
                                                                                                                                                                                                         ed al risanamento di porzioni di muratura gravemente                 essere utilizzato anche per la chiusura di nicchie, canne
                                                Le iniezioni di malta fluida mirano ad eleminare il più peri-                        Tale intervento risulta inefficace se impiegato su tipologie        deteriorate. Si consiglia di utilizzare materiali simili a           fumarie e per la riduzione dei vuoti, in particolare nel caso
                                                coloso dei fenomeni localizzati che è la disgregazione cao-                          murarie che per loro natura siano scarsamente iniettabili           quelli originari per forma, dimensioni, rigidezza e                  in cui la nicchia/apertura/cavità sia posizionata a ridosso
                                                tica della muratura andando a ridurre i vuoti e rafforzando                          (scarsa presenza di vuoti e/o vuoti non collegati tra loro).        resistenza,                                                          di angolate o martelli murari.
                                                il legame tra le parti esistenti della muratura, rendendo in                         Particolare attenzione va posta nella scelta della pressio-         collegando i nuovi elementi alla muratura esistente con              Il vantaggio di questa tecnica è quello di ripristinare
                                                tal modo la muratura più coesa ed in grado di mantenersi                             ne di immissione della miscela, per evitare l’insorgere             adeguate ammorsature nel piano del paramento murario                 il comportamento originario della struttura, senza
                                                monolitica durante il sisma. L’intervento di consolidamento                          di dilatazioni trasversali prodotte dalla miscela in pressione.     e se possibile anche trasversalmente al paramento                    condizionare il suo comportamento globale.
                                                mediante iniezione di miscele, inoltre, è da utilizzarsi nei casi                    Nel caso si reputi opportuno intervenire con iniezioni su
                                                in cui il degrado della muratura sia imputabile al legante ed                        murature incoerenti e caotiche, è necessario prendere
                                                anche in presenza di lesioni diffuse.                                                provvedimenti atti a ridurre il rischio o dell’intervento.          Tecnica di esecuzione

                                                Tecnica di esecuzione                                                                                                                                    1. Operare la rimozione della parte di muratura (pietra-               lo spazio per l’inserimento forzato di appositi cunei
                                                                                                                                                                                                            me e/o laterizi) localmente degradata e/o lesionata,                (mattoni duri).
                                                1. Per evitare la fuoriuscita del webertec iniezione15 pro-                          5. Iniettare la boiacca dopo aver posizionato dei tubici-              ivi compresa la malta di allettamento originaria e tutto
                                                                                                                                                                                                            quanto possa compromettere le successive lavorazio-               4. L’operazione viene eseguita partendo dal basso e
                                                   cedere all’eventuale ristilatura nelle zone dei giunti incon-                       ni in plastica preventivamente fissati alla muratura con                                                                                 procedendo verso l’alto.
                                                   sistenti o prevedere la sigillatura di eventuali fessure.                           webertec presarapida.                                                ni, utilizzando mezzi esclusivamente manuali senza
                                                                                                                                                                                                            l’utilizzo di utensili meccanici.
                                                2. Realizzare un reticolo di fori avente maglia di dimensio-                         6. Per murature debolmente degradate si può procedere
                                                   ne variabile in funzione della permeabilità e compattezza                           con iniezioni a pressione. Le iniezioni partiranno sempre         2. Procedere al lavaggio del paramento murario con uti-               PRODOTTI UTILIZZATI
                                                   della muratura da un minimo di 20-25 cm (tipo mattoni                               dal basso verso l’alto e dai lati verso il centro con una           lizzo di acqua spruzzata a bassa pressione.
                                                   pieni) fino ad un massimo di 40 cm (tipo muratura mi-                               pressione di iniezione compresa fra 1 e un massimo di                                                                                   webertec bTcalceF
                                                                                                                                                                                                         3. Ricostruzione dei conci murari precedentemente ri-                 Malta strutturale con classe di resistenza M15, a base
                                                   sta). Le perforazioni per le iniezioni dovranno essere di                           4 atm. Previa verifica diretta. Per murature molto de-              mossi e sostituzione degli stessi utilizzando matto-
                                                   diametro variabile fra 15 e 25 mm. La profondità delle                              gradate tali da non poter sopportare sovra-pressioni si                                                                                 di calce idraulica naturale a granulometria fine.
                                                                                                                                                                                                           ni pieni allettati con i prodotti webertec bTcalceF o               webertec bTcalceG
                                                   perforazioni dovrà essere di circa due terzi dello spesso-                          può procedere con iniezioni per gravità. L’applicazione             webertec bTcalceG. I mattoni pieni saranno ammor-
                                                   re della parete. Per spessori fino a 60 cm sarà sufficien-                          del prodotto dal basso verso l’alto permette la fuoriusci-                                                                              Malta strutturale con classe di resistenza M15, a base
                                                                                                                                                                                                           sati (da entrambi i lati) alla vecchia muratura, aven-              di calce idraulica naturale a granulometria grossa.
                                                   te operare da un solo lato della parete, per spessori più                           ta dell’aria favorendo un maggior riempimento dei vuoti             do cura di lasciare tra la muratura nuova e la vecchia,
                                                   consistenti risulterà opportuno operare da tutte e due le                           presenti.

          SISMICA:
                                                   superfici. L’inclinazione delle perforazioni dovrà essere di
                                                   circa 45° o comunque in grado di favorire il processo di                          7. A conclusione del lavoro sia i tubicini che i fissaggi andran-
                                                   iniezione.                                                                           no rimossi prima di procedere con l’intonacatura finale.

                                                3. Saturare con acqua tutta la muratura, utilizzando gli

                          olIdAre
                                                                                                                                      PRODOTTI UTILIZZATI

          CoStruIre e ConS
                                                  stessi fori creati per l’iniezione. Attendere un giorno per
                                                  permettere l’eliminazione di acqua stagnante nella mu-                              webertec iniezione 15
                                                  ratura.                                                                             Malta superfluida con classe di resistenza M15, a base
                                                                                                                                      di calce idraulica naturale NHL5.
                                                4. Miscelare con trapano a basso regime di giri o con ap-                             webertec presarapida

                    zA
                                                  posite macchine impastatrici dotate di manometro per                                Legante rapido pronto all’uso.

          In SICurez
                                                  regolazione della pressione di uscita.

                                                Figura – Schema per iniezioni a pressione                                             Figura – Schema per profondità delle iniezioni                       Figura – Schema “scuci e cuci” tratta da Linee Guida ReLUIS 2009

                                                                                                   3° strato di muro
                                                                                                   con giunti stuccati

                                                        Tubicini di
                                                         iniezione                                 2° strato di muro
                                                                                                   con giunti stuccati

                                                                                                   1° strato di muro
                                                                                                   con giunti stuccati

                                                  3° livello di fori

                                                                                                     Tubo di iniezione della malta
                                                                                                     fluida
                                                   2° livello di fori

                                                   1° livello di fori        Sigillatura dei boccagli con
                                                                             malta a presa rapida

16    GLI INTERVENTI
INIEZIONE DI MISCELE LEGANTI

Le iniezioni di malta fluida mirano ad eleminare il più pericoloso dei fenomeni localizzati che è la disgregazione
caotica della muratura andando a ridurre i vuoti e rafforzando il legame tra le parti esistenti della muratura,
rendendo in tal modo la muratura più coesa ed in grado di mantenersi monolitica ripristinandone così l’originale
comportamento statico. L’intervento di consolidamento mediante iniezione di miscele, inoltre, è da utilizzarsi
nei casi in cui il degrado della muratura sia imputabile al legante ed anche in presenza di lesioni diffuse. L’in-
tervento risulta inefficace se impiegato su tipologie murarie che per loro natura siano scarsamente iniettabili
(scarsa presenza di vuoti e/o vuoti non collegati tra loro).
Particolare attenzione va posta nella scelta della pressione di immissione della miscela, per evitare l’insorgere di
dilatazioni trasversali prodotte dalla miscela in pressione. Nel caso si reputi opportuno intervenire con iniezioni
su murature incoerenti e caotiche, è necessario prendere provvedimenti atti a ridurre il rischio dell’intervento.

                  RIFERIMENTO                              PRODOTTI
                   NORMATIVO                               UTILIZZATI
                 Circolare 7/2019                     webercalce iniezione5
                   p.to C8.5.3.1

               L.G.MIBAC Nota 2011                     webertec iniezione15

                L.G.ReLUIS 2009

                  D.n.10/2006
                Post Sisma Molise

INTERVENTO DI SCUCI E CUCI

L’intervento di scuci e cuci è finalizzato al ripristino della continuità muraria lungo
le linee di fessurazione ed al risanamento di porzioni di muratura gravemente
deteriorate. Si consiglia di utilizzare materiali simili a quelli originari per forma,
dimensioni, rigidezza e resistenza, collegando i nuovi elementi alla muratura esi-
stente con adeguate ammorsature nel piano del paramento murario e se possibile
anche trasversalmente al paramento stesso, in modo da conseguire la massima
omogeneità e monoliticità della parete riparata.
Tale intervento può essere utilizzato anche per la chiusura di nicchie, canne fuma-
rie e per la riduzione dei vuoti, in particolare nel caso in cui la nicchia/apertura/
cavità sia posizionata a ridosso di angolate o martelli murari. Il vantaggio di questa
tecnica è quello di ripristinare il comportamento originario della struttura, senza
condizionare il suo comportamento globale.

           RIFERIMENTO NORMATIVO                     PRODOTTI UTILIZZATI
          Circolare 7/2019 – p.to C8.7.4.1               webercalce M10
              L.G.MIBAC Nota 2011                      webertec BTcalceF
                L.G.ReLUIS 2009                        webertec BTcalceG
          D.n.10/2006 Post Sisma Molise

                                                                                               GLI INTERVENTI      17
RISTILATURA DEI GIUNTI

 L’intervento di ristilatura dei giunti ha lo scopo principale
 di ristabilire l’aspetto originale della tessitura superfi-
                                                                         RIFERIMENTO                  PRODOTTI
 ciale della muratura storica, se effettuato in profondità                NORMATIVO                   UTILIZZATI
 su entrambi i lati della parete, può anche migliorare le
                                                                         Circolare 7/2019
 caratteristiche meccaniche della muratura stessa (in                                             webercalce M2,5
                                                                          p.to C8.7.4.1.4
 particolare nel caso di murature di spessore non molto               L.G.MIBAC Nota 2011        webertec BTcalceF
 elevato). L’eventuale inserimento nei giunti “ristilati” di
                                                                        L.G.ReLUIS 2009          webertec BTcalceG
 piccole barre, trefoli o altri materiali resistenti a trazione,
                                                                     D.n.10/2006 Post Sisma      webertec elicafixA6
 può migliorare ulteriormente l’efficacia dell’intervento
 e del risultato finale.

 DIATONI ARTIFICIALI

 L’inserimento di diatoni artificiali, realizzati in materiali resistenti a trazione dentro fori di carotaggio, può realiz-
 zare un efficace collegamento tra i paramenti murari, evitando il distacco di uno di essi o l’innesco di fenomeni
 di instabilità per compressione. Inoltre l’intervento conferisce alla parete un comportamento monolitico per
 azioni ortogonali al proprio piano.
 È molto importante utilizzare tale intervento, in presenza di murature con paramenti non collegati fra loro che
 sotto l’azione dei carichi, tendono a spanciare con la conseguente riduzione della loro capacità portante. Il compito
 dei diatoni è quello di tenere uniti i paramenti del muro, evitando distacchi e impedirne il progressivo aumento.

                    RIFERIMENTO NORMATIVO                                     PRODOTTI UTILIZZATI
                  Circolare 7/2019 – p.to C8.7.4.1.3                            webertec inezione15
                        L.G.MIBAC Nota 2011                                      webertec BTcalceF
                   D.n.10/2006 Post Sisma Molise                                 webertec BTcalceG
                                                                              webertec connettore A12

18    GLI INTERVENTI
CONSOLIDAMENTO CON INTERVENTI DI PLACCAGGIO

Il placcaggio delle murature con intonaco armato può essere utile nel caso di murature gravemente danneggiate
e incoerenti, sulle quali non sia possibile intervenire efficacemente con altre tecniche, o in porzioni limitate di
muratura, pesantemente gravate da carichi verticali, curando in quest’ultimo caso che la discontinuità di rigi-
dezza e resistenza tra parti adiacenti, con e senza rinforzo, non sia dannosa ai fini del comportamento della
parete stessa. L’intervento tradizionale, e maggiormente diffuso nella pratica comune, consiste nel realizzare
due lastre in calcestruzzo armato poste in affiancamento ai due lati della muratura e rese solidali alla stessa
tramite connettori trasversali.

Alla pratica tradizionale si affiancano tecniche di consolidamento e rinforzo più innovative, che prevedono l’uti-
lizzo efficace di rinforzi (reti in fibra di vetro, nastri in acciaio) posti in opera all’interno di una matrice inorganica
(malte a base di calce idraulica naturale). Detti sistemi compositi a matrice inorganica sono comunemente indi-
cati come sistemi di rinforzo strutturale FRCM (Fiber Reinforced Cementitious Matrix) e SRG (Steel Reinforced
Grout) quando sono applicati in basso spessore, CRM (Composite Reinforced Mortar) quando sono applicati
in alto spessore. Tali interventi di rinforzo innovativi perseguono i criteri che stanno alla base dei principi di
conservazione degli edifici storici, ma più in generale degli edifici esistenti in muratura.
I requisiti principali di questi sistemi in relazione alle murature originarie sono i seguenti:

> COMPATIBILITÀ CHIMICO/FISICA tra i prodotti utilizzati ed i supporti costituenti la muratura;
> COMPATIBILITÀ ELASTICA incrementi di rigidezza modesta e nell’ordine di quella della muratura originaria;
> DURABILITÀ maggior durabilità nel tempo;
> REVERSIBILITÀ minor invasività e maggior reversibilità;
> LEGGEREZZA grazie a spessori di intervento contenuti vi è una conseguente riduzione delle masse (in con-
fronto ad altri tipi di intervento) con relativa riduzione delle sollecitazioni fisiche.

Per questa tipologia di interventi è possibile procedere ad una suddivisione in funzione dell’ampiezza della loro
superficie di applicazione:

                                                                                                  FRCM
                                                                              A BASSO             Fiber Reinforced
                                                                             SPESSORE             Cementitious
                                                                                                  Matrix
                                         RINFORZO
                                          DIFFUSO
                                                                                                  CRM
  INTERVENTO                                                                  AD ALTO             Composite
 DI PLACCAGGIO                                                               SPESSORE             Reinforced
                                                                                                  Mortar
                                         RINFORZO
                                          A FASCE

                                                                                                     GLI INTERVENTI       19
SISTEMI DIFFUSI A BASSO SPESSORE
 FRCM - Fiber Reinforced Cementitious Matrix

 Tecnica di esecuzione
 1. Rimozione dell’intonaco esistente e successiva pulizia del
 supporto murario;
 2. Realizzazione dei fori passanti con diametro di circa 22
 mm, meglio se in corrispondenza dei giunti di malta, mediante
 utilizzo di trapano a rotazione. I fori dovranno essere realiz-
 zati leggermente inclinati e sfalsati con un passo massimo
 di circa 70 cm (n.4/mq) e comunque secondo le indicazioni
 del progettista;
 3. Pulitura del foro mediante tecnica dell’aria compressa e
 successivo lavaggio dello stesso (si suggerisce l’utilizzo di
 spie per l’individuazione dei fori);
 4. In entrambi i lati della muratura, dopo aver eseguito l’even-
 tuale regolarizzazione del supporto con webertec BTcalceF,
 procedere con l’applicazione del primo strato del prodotto
 webertec BTcalceF, per uno spessore variabile dai 5 ai 7mm.
 Su prodotto ancora fresco, dopo aver rimosso le spie, posizio-
 nare la rete di rinforzo webertec rete250, assicurandosi che
 sia complanare ed impregnata in maniera uniforme evitando
 la formazione di eventuali vuoti. Si consiglia di sovrapporre i
 lembi della rete di almeno 30 cm;
 5. Inserimento del connettore in fibra di vetro webertec con-
 nettoreV avendo cura di assicurare una lunghezza maggiore
 per la successiva “sfioccatura” pari a circa 15/20 cm per lato;
 6. Su uno dei due lati, procedere allo sfiocco dei connettori
 sulla superficie muraria maltando gli stessi con webertec
 BTcalceF;
 7. Dal lato opposto procedere all’inghisaggio dei connettori
 tramite la malta fluida webertec iniezione15
 avendo cura di verificare la completa saturazione del foro e
 completare la “sfioccatura” degli stessi;
 8. Sulla prima mano ancora umida, terminare l’intervento su
 entrambi i lati della muratura con l’applicazione di 5/7 mm
 del secondo strato di webertec BTcalceF. Alla fine dell’inter-
 vento la rete dovrà risultare nella metà dello spessore totale
 del rinforzo.

                                                PRODOTTI UTILIZZATI
                                                1 webertec BTcalceF
                                                2 webertec rete250/550

                                                3 webertec connettoreV

                                                4 webertec iniezione15

                                                5 webertec BTcalceF

20   GLI INTERVENTI
SISTEMI DIFFUSI AD ALTO SPESSORE / tecnica standard

Tecnica di esecuzione
1. Rimozione dell’intonaco esistente e successiva pulizia del
supporto murario;
2. In entrambi i lati della muratura, dopo aver eseguito l’even-
tuale regolarizzazione del supporto con webertec
BTcalceG, procedere con l’applicazione del primo strato
del prodotto webertec BTcalceG, per uno spessore circa di
12-15mm;
3. Sul prodotto ancora fresco, posizionare la rete webertec
rete280 assicurandosi che sia completamente
planare ed impregnata ed evitando la formazione di eventuali
vuoti. Si consiglia di sovrapporre i lembi della rete di almeno
30 cm;
4. Inserimento dei connettori costituiti da barre in acciaio inox
elicoidali webertec elicafixA10 provvedendo preliminarmente
alla realizzazione di prefori, mediante trapano a rotazione con
una punta avente diametro 8-9 mm. Con l’apposito mandri-
no spingibarre webertec mandrino montato sul tassellatore
provvedere a spingere mediante sola percussione i connet-
tori all’interno dei prefori prima realizzati, avendo cura di
lasciare fuori dalla muratura circa 10-15cm di barra per lato. I
connettori saranno posizionati sfalsati con un passo massimo
di circa 60 cm (n.6/mq) e comunque secondo le indicazioni
del progettista;
5. Inserire per ogni barra appositi fazzoletti quadrati ricavati
dalla rete utilizzata per l’intervento (dimensioni circa 10x10cm)
e procedere alla piegatura delle barre, mediante idonea
piegaferri, fino a portare le stesse in posizione di perfetta
adiacenza con la rete;
6. Terminare l’intervento con l’applicazione del secondo strato
del prodotto webertec BTcalceG avendo cura di ricoprire
perfettamente il connettore per assicurare la perfetta ade-
renza al primo strato. Lo spessore totale dell’intervento sarà
di circa 25-30 mm e la rete dovrà risultare nella metà dello
spessore totale del rinforzo.

                                                PRODOTTI UTILIZZATI
                                                1 webertec BTcalceG
                                                2 webertec rete280/430/550

                                                3 webertec elicafixA10

                                                4 webertec BTcalceG

                                                                             GLI INTERVENTI   21
SISTEMI DIFFUSI AD ALTO SPESSORE / tecnica a secco

 Tecnica di esecuzione
 1. Rimozione dell’intonaco esistente e successiva pulizia del
 supporto murario;
 2. Posizionare la rete webertec rete280 o webertec rete430
 assicurandosi che sia completamente planare procedendo al
 suo fissaggio preliminare mediante l’applicazione di chiodatura
 provvisoria o dei connettori disposti alla quota superiore;
 3. Inserimento dei connettori costituiti da barre in acciaio inox
 elicoidali provvedendo preliminarmente alla realizzazione di
 prefori, mediante trapano a rotazione con una punta aven-
 te diametro 8-9 mm. Con l’apposito mandrino spingibarre
 webertec mandrino montato sul tassellatore provvedere a
 spingere mediante sola percussione i connettori webertec
 elicafixA10 all’interno dei prefori prima realizzati, avendo
 cura di lasciare fuori dalla muratura circa 10-15 cm di barra
 per lato. I connettori saranno posizionati sfalsati con un passo
 massimo di circa 60 cm (n.6/mq) e comunque secondo le
 indicazioni del progettista;
 4. Inserire per ogni barra appositi fazzoletti quadrati ricavati
 dalla rete utilizzata per l’intervento (dimensioni circa 10x10cm)
 e tenendo tesa la rete procedere alla piegatura delle barre,
 mediante idonea piegaferri, fino a portare le stesse in posi-
 zione di perfetta adiacenza con la rete, quindi legare la rete
 alle barre metalliche ad esempio mediante filo di ferro. Si
 consiglia di sovrapporre i lembi della rete di almeno 30 cm;
 5. Ad avvenuta applicazione a secco del sistema, rete più con-
 nettori, sulla parete procedere con l’applicazione manuale o a
 macchina intonacatrice del prodotto webertec BTcalceG per
 uno spessore circa di 25-30 mm. A prodotto applicato la rete
 dovrà risultare nella metà dello spessore totale del rinforzo.

                          PRODOTTI UTILIZZATI
                          1 webertec BTcalceG
                          2 webertec rete280

                          3 webertec rete430

                          4 webertec elicafixA10

22   GLI INTERVENTI
SISTEMI A FASCE A BASSO SPESSORE

Tecnica di esecuzione
1. Rimozione dell’intonaco esistente e successiva pulizia del supporto murario;
2. Realizzazione dei fori passanti aventi diametro di circa 25 mm, meglio se in corrispondenza dei giunti di
malta, mediante utilizzo di trapano a rotazione. I fori dovranno essere realizzati leggermente inclinati (al fine
di favorire la successiva applicazione della malta da inghisaggio), posizionati in corrispondenza degli incroci
dei nastri in tessuto in fibre di acciaio galvanizzato webertec nastro650 e poi disposti ad un passo secondo le
indicazioni del progettista;
3. Pulitura dei fori mediante tecnica dell’aria compressa e successivo lavaggio degli stessi (si suggerisce l’utilizzo
di spie per l’individuazione dei fori);
4. In entrambi i lati della muratura, dopo aver eseguito l’eventuale regolarizzazione del supporto con webertec
BTcalceF, procedere con l’applicazione del primo strato del prodotto webertec BTcalceF, per uno spessore
variabile dai 3 ai 5 mm. Sul prodotto ancora fresco, dopo aver rimosso le spie, posizionare il nastro di rinforzo
webertec nastro650, assicurandosi che sia completamente planare ed impregnato ed evitando la formazione
di eventuali vuoti. Si consiglia di sovrapporre i lembi del nastro di almeno 30 cm. La disposizione dei nastri (a
file verticali, file orizzontali o in entrambe le direzioni) così come il passo degli stessi dovranno essere valutati
e opportunatamente calcolati dal progettista;
5. Inserimento del connettore in fibra di acciaio webertec connettoreA avendo cura di assicurare una lunghezza
maggiore per la successiva “sfioccatura” pari a circa 15/20 cm per lato;
6. Procedere allo sfiocco del connettore sulla superficie muraria e procedere al bloccaggio provvisorio dello
stesso tramite idonea placchetta (es. tavoletta in legno dimensioni 80x80mm circa) da fissare al supporto mu-
rario mediante chiodatura. Provvedere all’annegamento ed al bloccaggio della parte terminale del fiocco sulla
muratura con il prodotto webertec BTcalceF. Questo procedimento deve essere ripetuto anche sulla faccia
opposta della muratura;
7. Ad avvenuto indurimento del prodotto, rimuovere la placchetta e procedere all’inghisaggio del connettore
tramite la malta fluida webertec iniezione15 avendo cura di verificare la completa saturazione del foro. Succes-
sivamente rimuovere la placchetta anche dalla parte opposta della muratura. In caso di muratura di spessore
elevato potrebbe essere necessario provvedere all’inghisaggio con la malta fluida anche dal lato opposto;
8. Sulla prima mano ancora umida, terminare l’intervento su entrambi i lati della muratura con l’applicazione
di 3/5 mm del secondo strato del prodotto webertec BTcalceF avendo cura di inglobare totalmente il nastro
di acciaio. A prodotto applicato il nastro in acciaio dovrà risultare nella metà dello spessore totale del rinforzo.

    PRODOTTI UTILIZZATI
    1 webertec BTcalcef
    2 webertec iniezione15

    3 webertec connettoreA

    4 webertec nastro650

                                                                                                 GLI INTERVENTI      23
SEDE DELLA PROVINCIA
     Andria (BT)

     All’interno dello storico complesso che oggi ospita la sede della Provincia BAT, è stato promosso un im-
     portante intervento di riqualificazione e di risanamento finalizzato a recuperare e consolidare gli elementi
     architettonici originari, tramite l’utilizzo di materiali naturali ed ecocompatibili a base di calce e comple-
     tamente privi di cemento. L’utilizzo di intonaci tradizionali e strutturali, di malte specifiche e di finiture
     Saint-Gobain Weber è risultata la scelta più idonea e coerente con la filosofia progettuale che privilegia
     tecniche e prodotti della tradizione, abbinati a metodologie di risanamento moderne ed innovative quale
     l’intervento di consolidamento con sistemi diffusi ad alto spessore attraverso la tecnica a secco.

24    GLI INTERVENTI
3.2 INTERVENTI DI RISANAMENTO DI MURATURE UMIDE

L’umidità da risalita capillare rappresenta uno dei principali fenomeni di degrado dei paramenti murari.
Uno tra gli aspetti più identificativi di questo fenomeno è quello dell’efflorescenza superficiale con il conseguente
sfarinamento delle finiture esistenti, la comparsa di fessurazione e il distacco degli intonaci e dei rivestimenti.
Sono diverse le tipologie di intervento per arginare e risolvere la problematica in questione, dai sistemi di allon-
tanamento dell’acqua dalla muratura ai sistemi di sbarramento meccanici o chimici, fino ad arrivare all’utilizzo
di intonaci macroporosi. Per quest’ultima tipologia di intervento è opportuno specificare che non si pone
l’obbiettivo di arrestare il processo di risalita capillare dell’acqua e dei sali in essa disciolti, bensì di controllare
il processo di evaporazione dell’eccesso di umidità presente nella muratura favorendo la migrazione di vapore
verso l’esterno.

Tecnica di esecuzione
1. Preparazione - Rimuovere l’intonaco degra-
dato fino ad 1 m oltre i battenti di risalita (segni
dell’umidità rintracciati nel paramento) mettendo
a nudo la muratura, in questa fase avere cura di
rimuovere eventuali giunti e asportare le parti
friabili; pulire e spazzolare accuratamente tutta la
superficie. Lavare abbondantemente la superficie
con acqua pulita la sera precedente l’applicazione
e prevedere, in caso di forte salinità, un ciclo di
lavaggi con acqua pulita per espellere quanto
più sale possibile dal supporto (*). Predisporre e
posare le guide di supporto alla staggiatura finale.
2a. Applicazione manuale - impastare webersan
evocalce o webersan evorestauro in betoniera
con sola acqua pulita fino a ottenere un impasto
omogeneo. Applicare l’impasto con cazzuola rea-
lizzando una prima mano, totalmente coprente, di
spessore di circa 5 mm. Ad avvenuto asciugamen-
to del rinzaffo, procedere con la seconda mano,
avendo cura che lo spessore complessivo minimo
sia ovunque superiore a 2 cm e che l’intonaco
sia staccato da terra di almeno 3 cm. Staggiare
senza comprimere risulterà fondamentale per
preservare il corretto comportamento dell’into-
naco macroporoso.
La cavità potrà essere riempita con la malta
osmotica weberdry OSMO, nel caso di applica-
zione del battiscopa, l’applicazione della fascia
                                                                 PRODOTTI UTILIZZATI
di malta osmotica deve essere pari all’altezza del
battiscopa stesso.                                               1 webersan evocalce
2b. Applicazione meccanizzata - sul muro ancora                  2 webersan evorestauro
umido realizzare una prima mano con webersan
                                                                 3 weberdry OSMO
evocalce o webersan evorestauro ricoprendo
totalmente fino a circa 5 mm di spessore. Ad                     4 webercalce rasatura
avvenuto asciugamento, ricaricare con la seconda                 5 webercalce rasatura L
mano, avendo cura che lo spessore complessivo
                                                                 6 webercote calcecover L
minimo sia ovunque superiore a 2 cm e l’intonaco
sia staccato da terra di almeno 3 cm. Staggiare                  7 webercote calcecover FF
senza comprimere l’intonaco, fase delicata e                     8 webercote calcecover RF/RM
fondamentale per preservare il corretto compor-
tamento del sistema macroporoso.                                 * webersan evobarriera

                                                                                                   GLI INTERVENTI       25
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