COMUNE DI RUSSI Venerdì, 15 febbraio 2019

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COMUNE DI RUSSI Venerdì, 15 febbraio 2019
COMUNE DI RUSSI
Venerdì, 15 febbraio 2019
COMUNE DI RUSSI Venerdì, 15 febbraio 2019
COMUNE DI RUSSI
                                                       Venerdì, 15 febbraio 2019

Prime Pagine
 15/02/2019 Prima Pagina
 Corriere di Romagna (ed. Ravenna)                                                                                                1
 15/02/2019 Prima Pagina
 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)                                                                                               2
Cultura e Turismo
 15/02/2019 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 49
 Musica e zirudele con I munel e Tiziano Organizzano i Canterini Romagnoli                                                        3
 15/02/2019 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 65
 «La nostra Antigone attraversa il tempo con la sua anima rock»                                                                   4
Politica locale
 15/02/2019 Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Pagina 11                                                  CHIARA BISSI
 «Credo nei nostri candidati I programmi contano più del clima...                                                                 6
sanità, sociale e servizi per l'infanzia
 15/02/2019 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 47
 'One Billion Rising' in piazza contro la violenza sulle donne                                                                    8
 14/02/2019 RavennaNotizie.it
 Cittadini stranieri immigrati. Ravenna e Russi continuano a collaborare...                                                       9
Pubblica Amministrazione ed Enti Locali
 15/02/2019 Il Sole 24 Ore Pagina 2
 Cantone: sul codice decidere rapidamente Toninelli: serve Dl                                                                     11
 15/02/2019 Il Sole 24 Ore Pagina 3
 «Si assicurino i fondi alle regioni piu deboli»                                                                                  13
 15/02/2019 Il Sole 24 Ore Pagina 21
 Comuni, stop ai ripiani in 30 anni per le anticipazioni anti-crisi                                                               15
 15/02/2019 Il Sole 24 Ore Pagina 21                                                                           Patrizia Ruffini
 Limiti alla spesa di personale valutati a consuntivo                                                                             17
 15/02/2019 Il Sole 24 Ore Pagina 23                                                                          Giorgio Pogliotti
 Navigator bloccati dal braccio di ferro con le Regioni                                                                           19
 15/02/2019 Italia Oggi Pagina 28
 Imu-Tasi, ripristinati 300 mln                                                                                                   21
 15/02/2019 Italia Oggi Pagina 30                                                                        VINCENZO MORENA
 Si tassa il contratto con l' ente di difesa                                                                                      22
 15/02/2019 Italia Oggi Pagina 38
 No ai debiti per spesa corrente                                                                                                  23
 15/02/2019 Italia Oggi Pagina 38                                                                         MATTEO BARBERO
 Pareggio 2018, sanzioni applicabili                                                                                              25
 15/02/2019 Italia Oggi Pagina 38                                                                              LUIGI OLIVERI
 Valutazione delle performance coinvolgendo gli utenti                                                                            26
 15/02/2019 Italia Oggi Pagina 39                               LE RISPOSTE AI QUESITI SONO A CURA DEL DIPARTIMENTO AFFARI
 Accesso divulgabile                                                     INTERNI E TERRITORIALI DEL MINISTERO DELL' INTERNO       28
 15/02/2019 Italia Oggi Pagina 39                                                                            GIOVANNI GALLI
 Province d' appoggio ai comuni                                                                                                   30
 15/02/2019 Italia Oggi Pagina 40
 Aree protette, la Sicilia mette sul piatto 57 mln                                                                                32
 15/02/2019 Italia Oggi Pagina 40
 Il Credito sportivo lancia «Comuni in pista 2019»                                                                                33
 15/02/2019 Italia Oggi Pagina 41                                                       PAGINA A CURA DI ANDREA MASCOLINI
 Anac adegua linee guida alla Ue                                                                                                  34
 15/02/2019 Italia Oggi Pagina 41
 Illecito professionale, decide l' ente appaltante                                                                                36
 15/02/2019 Italia Oggi Pagina 41
 Servizio vigilanza boschi, è un                                                                                                  37
 15/02/2019 Italia Oggi Pagina 42                                                                          SERGIO TROVATO
 Accertamenti Tarsu, dietrofront                                                                                                  39
 15/02/2019 Italia Oggi Pagina 42
 Dati contabili al riallineamento                                                                                                 41
 15/02/2019 Italia Oggi Pagina 42                                                                        EUGENIO DE CARLO
 Tra la p.a. e il tesoriere decide la Corte dei conti                                                                             43
 15/02/2019 Italia Oggi Pagina 43                                                                        MAURIZIO FILIBERTI
 Affidamenti diretti diversificati                                                                                                45
 15/02/2019 Italia Oggi Pagina 43                                                                    MARIANNA TRAVAGLINO
 Spazio nell' avanzo alle passività emerse a esercizio chiuso                                                                     47
COMUNE DI RUSSI Venerdì, 15 febbraio 2019
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                   Corriere di Romagna
                      (ed. Ravenna)
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COMUNE DI RUSSI Venerdì, 15 febbraio 2019
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                   Il Resto del Carlino (ed.
                           Ravenna)
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COMUNE DI RUSSI Venerdì, 15 febbraio 2019
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Pagina 49                       Il Resto del Carlino (ed.
                                        Ravenna)
                                                   Cultura e Turismo

  Musica e zirudele con I munel e Tiziano Organizzano
  i Canterini Romagnoli
  SECONDO appuntamento con le serate
  dedicate alla musica organizzate i venerdì
  sera dal gruppo folkloristico Canterini
  Romagnoli 'Città di Russi' nella propria sede in
  via Mascagni 13/1 a Russi. Protagonisti della
  serata saranno I munel e Tiziano che
  proporranno lo spettacolo dal titolo
  'BerbaRossa in dù - Musica e zirudele'. Si
  comincia alle 20.30.
  Per ulteriori informazioni sulla serata si può
  chiamare il numero di telefono 0544.581290 o
  inviare una e-mail all' indirizzo
  folklorerussi@racine.ra.it.

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                                         Ravenna)
                                                    Cultura e Turismo

  SAN MARINO ELENA BUCCI AL TEATRO TITANO

  «La nostra Antigone attraversa il tempo con la sua
  anima rock»
  UNA DONNA pronta a sacrificare la vita per i
  suoi ideali. Un esempio di coraggio e
  ribellione. A dare voce all' Antigone di Sofocle
  sono Elena Bucci e Marco Sgrosso, in scena
  stasera, alle 21, al teatro Titano di San Marino
  con 'Antigone quartet concerto'.
  Una lettura in musica basata sul testo greco e
  sulle riscritture di Anouilh e di Brecht. I due
  artisti, anima della compagnia Le belle
  bandiere', affiancati dal musicista Dimitri
  Sillato, danno voce a tutti i personaggi e
  raccontano l' antica storia della lotta tra due
  fratelli per la supremazia e della pietosa
  sepoltura di Eteocle per mano di Antigone, un'
  azione che le costerà la vita perché andrà
  contro la legge del nuovo re Creonte. «Si lotta
  per un pezzo di terra, si parla di guerra e
  potere, amore e odio, tutti temi di un' attualità
  sconcertante», spiega Elena Bucci, attrice
  originaria di Russi, amata da registi del calibro
  di Luca Guadagnino che l' ha scelta per i film
  'A bigger splash' e 'Chiamami col tuo nome'.

  Qual è la modernità di Antigone?
  «E' una grande tragedia di contrasti, messi in risalto dalla semplicità poetica di una lingua lontana, ma
  capace di attraversare i secoli, senza perdere lo splendore diretto della sua comunicatività».

  Che donna è?
  «Antigone invita a un atto di coraggio, può essere definita una rivoluzionaria. Crede nelle sue idee e
  riesce a vincere la paura. E' portatrice di quella pietas che tutti dovrebbero avere nei confronti degli altri,
  anche contro i divieti».

  L' elemento di novità del vostro spettacolo?
  «La musica qui è fondamentale. Ci sono brani che sembrano arrivare dal passato e si arriva fino all'
  elettronica, passando dalle note barocche al rock. A volte lo definiamo un musical per esprimere la
  perfezione con cui si intrecciano musica e parole».

  Oltre a teatro, la vedremo anche al cinema?
  «Non posso svelare molto, ma ho appena girato un film con un regista molto importante che mi ha
  entusiasmato molto, nel cast ci sono anche diversi attori di teatro».
  Lina Colasanto © RIPRODUZIONE RISERVATA.
                                    Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018

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                                                       Politica locale

  «Credo nei nostri candidati I programmi contano più
  del clima nazionale»
  Dalle primarie di Cervia alla sinistra divisa a Russi, il Pd preparare le amministrative più
  difficili della sua storia

  RAVENNA Chiuse le consultazioni nei circoli, il
  Pd veleggia verso l' appuntamento delle
  primarie senza pressione mediatica, mentre
  nel ravennate si cerca di presentare alleanze e
  candidature per mantenere la guida di 13 su
  14 comuni, in vista delle elezioni
  amministrative del 26 maggio. La più difficile
  fra le piazze si è rivelata Cervia unica in
  provincia a percorrere la via delle primarie per
  la scelta del candidato sindaco. A poche
  settimane dalle primarie, il segretario
  provinciale Alessandro Barattoni parla a tutto
  campo.

  Il centrodestra sostiene che tutti i comuni
  governati da coalizioni a guida Pd sono
  contendibili è così?
  «Per loro Brisighella, Russi, Bagnacavallo
  sono contendibili sull' onda di un clima
  nazionale favorevole, una convinzione non
  accompagnata daprogetto di governo delle
  nostre comunità. La differenza la fanno le
  persone e le idee non il vento che si respira. I
  nostri candidati vogliono essere i sindaci di
  tutti».

  Quindi nessun timore?
  «No, c' è voglia di affrontare una campagna
  elettorale coinvolgente con l' atteggiamento
  giusto. Mi auguro che non si nascondano al
  confronto».

  Dal progetto della lista civica alle primarie del Pd, cosa è successo a Cervia?
  «Nei 14 comuni coinvolti la linea è quella di coalizioni larghe e civiche che affianchino partiti tradi zionali.
  In alcuni comuni si è scelto di esprimere un candidato del partito, in altre come a Cervia la candidatura
  era espressione di liste civiche. Poi la coalizione ha avuto difficoltà, e così si è aperta la raccolta firma
  che ha portato a due candidati Gianni Grandu e Massimo Medri. Ora qualunque sia l' esito delle
  primarie bisogna lavorare perché si ricomponga il disegno».

                                    Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018

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                                      sanità, sociale e servizi per l'infanzia

  RUSSI DECINE DI PARTECIPANTI AL FLASH MOB

  'One Billion Rising' in piazza contro la violenza sulle
  donne
  ABITI neri e nastro rosso al polso (simbolo
  della volontà di spezzare le catene della
  violenza e del silenzio), decine di persone si
  sono incontrate ieri pomeriggio davanti al
  municipio di Russi per mettere in scena un
  flash mob nell' ambito di 'One Billion Rising'.
  La campagna, avviata il giorno di San
  Valentino del 2012, è iniziata come un invito ad
  agire sulla base della sconcertante statistica
  secondo cui una donna su tre in tutto il pianeta
  sarà oggetto di percosse o stupro nel corso
  della sua vita. Dato che la popolazione
  mondiale ammonta a sette miliardi, questo
  equivale ad un miliardo di donne e bambine.
  L' evento, promosso da Linea Rosa, è iniziato
  alle 15 di ieri pomeriggio con l' inaugurazione
  delle mattonelle 'Russi Città Amica delle
  Donne' nella sede della Cgil in corso Farini 72,
  in quella della Pubblica Assistenza in piazza
  Farini 37, alla Casa della Salute in piazza
  Farini 35 (questa mattonella è stata donata
  dalle associazioni che fanno parte delle tre
  consulte, volontariato, cultura e sportiva del
  comune di Russi) e al municipio. Dopo letture
  di Daniela Denti e 'Le Faville', dopo le 16 è scattato il flash mob vero e proprio tra danze e slogan.

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                                       RavennaNotizie.it
                                      sanità, sociale e servizi per l'infanzia

  Cittadini stranieri immigrati. Ravenna e Russi
  continuano a collaborare allo sportello di assistenza
  Nella seduta di martedì (per chi volesse
  vederla http://bit.ly/archivio-sedute-cc ) il
  Consiglio comunale di Ravenna ha approvato
  la delibera su " Sportello di assistenza,
  informazione, orientamento dedicato ai
  cittadini stranieri immigrati - Protocollo di
  collaborazione tra il Comune di Ravenna e il
  Comune di Russi" con 23 voti favorevoli (Pd,
  Sinistra per Ravenna, Art.1-Mdp, Pri, Gruppo
  misto, La Pigna, CambieRà, Lista per
  Ravenna, Ravenna in comune, Lega Nord) e 1
  astenuto (Tavoni della Lega Nord), ha tolto il
  badge come forma di protesta Rosanna Biondi
  (Lega Nord) e Alvaro Ancisi (Lista per
  R a v e n n a ) .            R a v e n n a -
  PageDetail728x90_320x50-1 Ha presentato la
  delibera l' assessora ai Servizi sociali
  Valentina Morigi che ha spiegato come "la
  collaborazione con il Comune di Russi i n
  merito a questo servizio esista da tempo. A
  seguito del conseguimento nel corso degli
  anni di buoni risultati in termini di qualità delle
  prestazioni e grado di soddisfazione dell'
  utenza il Comune di Russi ha chiesto che la
  collaborazione da annuale diventi triennale".
  Lo sportello , aperto per tre ore una volta alla
  settimana, fornisce informazioni e servizi di
  tipo anagrafico e demografico e permette una
  riduzione dei tempi di attesa, migliorando l' accesso alle istituzioni pubbliche. Il Comune di Russi si
  impegna ad erogare annualmente 4mila e 500 euro al Comune di Ravenna. Sono intervenuti nel
  dibattito: Rosanna Biondi (Lega Nord), Fiorenza Campidelli (Pd), Michele Distaso (Sinistra per
  Ravenna), Marco Maiolini (Gruppo misto), Alvaro Ancisi (Lista per Ravenna), Veronica Verlicchi (La
  Pigna), Idio Baldrati (Pd), Andrea Vasi (Pri), Samantha Tardi (CambieRà), Daniele Perini (Ama
  Ravenna). Il gruppo Lega Nord ha sottolineato come sarebbe necessario uno sportello per gli italiani,
  penalizzati da una politica a favore degli immigrati. Il gruppo Pd ha puntualizzato che non si tratta di uno
  sportello di accoglienza sociale e sanitaria, ma di una convenzione con il Comune di Russi. Il gruppo
  Sinistra per Ravenna , ironicamente, ha evidenziato che occorrerebbe uno sportello per gli italiani per
  imparare la grammatica e ha evidenziato che l' immigrazione non è un disvalore. Il gruppo misto ha
  sottolineato che si tratta di un servizio utile anche per lavoratori stranieri temporaneamente nel
  ravennate che se ne servono per districarsi negli adempimenti burocratici. Il gruppo Lista per Ravenna
  ha proposto sportelli che accolgano tutti, stranieri e italiani, per essere accompagnati nel complicato
  mondo della burocrazia. Il gruppo La Pigna ha sottolineato che l' immigrato è anche un lavoratore in
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  appalti

  Cantone: sul codice decidere rapidamente Toninelli:
  serve Dl
  Il presidente Anac: «Il rischio è creare instabilità» Mercoledì ha visto Conte

  Giorgio Santilli - «Il governo può modificare il
  codice degli appalti o può anche metterlo da
  parte completamente, se lo ritiene. Sarebbe
  opportuno, però, che decidesse al più presto
  perché annunciare una riforma che poi si
  realizza dopo mesi o anni significa creare una
  forte instabilità normativa e una paralisi del
  processo di attuazione e del mercato». Il
  presidente dell' Autorità nazionale
  anticorruzione, Raffaele Cantone, torna sul
  tema della riforma del codice degli appalti,
  mettendo in guardia il governo dal rischio di
  annunci cui non seguono certezze in tempi
  rapidi.
  Cantone - che mercoledì scorso ha incontrato
  il presidente del Consiglio Giuseppe Conte -
  ieri ha ripetuto questo ragionamento alla
  presentazione del rapporto sulle Agromafie.
  Ed è un ragionamento che riguarda
  direttamente l' attività dell' Anac che sta
  mettendo a punto alcune linee guida in
  attuazione del codice e si vede modificata la
  norma primaria, con il risultato di doverle
  riscrivere. È già successo con la prima
  correzione al codice degli appalti fatta dal
  governo Gentiloni, che ha riportato indietro lo
  stato di avanzamento dell' attuazione del codice, già parecchio arretrato.
  Il timore - non solo di Cantone ma anche delle imprese dell' Ance - è che l' intenzione del governo di
  procedere con un disegno di legge delega possa richiedere mesi e anni.
  Basti pensare che il disegno di legge in cui la ampia delega per la riscrittura del codice è contenuta è
  stato approvato dal Consiglio dei ministri il 12 dicembre ma non è stato ancora presentato in
  Parlamento. Senza contare il fatto che lo stesso premier ha annunciato la riforma del codice appalti già
  nel suo discorso di insediamento in Parlamento otto mesi fa ma il governo non è ancora riuscito a
  trovare l' accordo per varare una norma (a parte quella nella legge di bilancio che alza la soglia dei
  contratti di appalto affidati senza gara).
  Non è possibile fare una previsione sui lavori parlamentari (la prima versione del codice ha impiegato
  oltre un anno) necessari per approvare una riforma tanto complessa e tanto divisiva, ma bisogna
  aggiungere che nello stesso Ddl approvato dal governo sono previsti poi 18 mesi per esercitare la
  delega.
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  intervistaMarco Marsilio . Per il neo governatore d' Abruzzo i trasferimenti dello Stato
  fondamentali per la regione

  «Si assicurino i fondi alle regioni piu deboli»
  B.F - Marco Marsilio appena eletto alla guida
  dell' Abruzzo è il primo governatore di una
  Regione del Sud in cui la Lega ha sbaragliato
  oltre agli avversari anche gli alleati della
  coalizione. E l' Abruzzo è una di quelle aree in
  cui i trasferimenti dello Stato sono
  fondamentali per coprire i costi di servizi come
  istruzione, scuola, infrastrutture.

  Presidente lei ha fatto parte della
  commissione sul federalismo fiscale: non
  teme che a pagare l' autonomia delle
  regioni d e l N o r d s a r a n n o q u e l l e d e l
  Centro-Sudl?
  Nella riforma del 2008 sul federalismo fiscale
  del governo Berlusconi si raggiunse un punto
  di sintesi tra le spinte autonomiste della Lega e
  chi invece riteneva imprescindibile la tutela
  dell' unità nazionale. La redistribuzione della
  fiscalità per favorire un rapporto più diretto tra i
  cittadini e il territorio, evitando di accentrare
  sullo Stato tutta la raccolta, prevedeva sempre
  il fondo perequativo per garantire i livelli
  essenziali delle prestazioni a tutte le Regioni, a
  partire ovviamente da quelle più deboli. Quindi
  per me è fondamentale che questa
  perequazione venga assicurata.

  Lei ha vinto grazie al contributo decisivo della Lega: non teme di rimanere ostaggio del
  Carroccio?
  Al contrario. Credo che la Lega Abruzzo voglia tutelare e difendere la propria Regione. E quindi non
  temo che la spinta autonomista possa mettere in discussione il trasferimento delle risorse.
  Ma nelle intese di Veneto e Lombardia si prevede che le competenze saranno coperte da una parte
  delle imposte raccolte sul territorio...
  A me sta bene se le regioni virtuose possano fare di più e meglio utilizzando le risorse a loro
  disposizione a patto che queste risorse non vengano sottratte ad altre regioni.
  Lo ripeto le risorse di cui oggi dispone ciascuna Regione devono essere le stesse anche domani, a
  prescindere se è stata richiesta o meno una maggiore autonomia su alcune specifiche materie.

  E quando si passerà dalla spesa storica ai costi standard questa certezza verrà meno?
  Non possiamo difendere a spada tratta la spesa storica, che ha prodotto non poche distorsioni. La
  ragione del passaggio ai costi standard è stata introdotta proprio per elevare la qualità delle prestazioni
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  CORTE COSTITUZIONALE

  Comuni, stop ai ripiani in 30 anni per le anticipazioni
  anti-crisi
  Gianni Trovati - ROMA È incostituzionale
  scaricare sul futuro i deficit di oggi. Con la
  sentenza 18/2019 la Corte costituzionale
  (presidente Lattanzi, redattore Carosi) lancia
  una bordata contro una delle pratiche p i ù
  frequenti dei nostri conti pubblici: il rinvio dei
  problemi sulle spalle di chi arriva dopo.
  A cadere sotto i colpi dei giudici costituzionali
  è una norma (la sua ultima versione è scritta al
  comma 434 della manovra 2017, legge
  232/2016) che permette ai Comuni e a l l e
  Province in crisi di restituire in 30 anni i prestiti
  statali o t t e n u t i p e r a v v i a r e i piani d i
  risanamento.
  Sul piano tecnico, la questione riguarda le
  amministrazioni i n « p r e d i s s e s t o » , i l
  meccanismo introdotto nell' estate del 2012 dal
  governo Monti per evitare il rischio di fallimenti
  a catena negli enti locali del Sud proprio
  mentre lo spread in salita verso quota 575
  punti rendeva i nostri conti pubblici g l i
  osservati speciali sui desk finanziari di tutto il
  mondo. Da Napoli a Catania (ora in default),
  da Foggia a Caserta, da Reggio Calabria a
  Messina, sono stati centinaia i Comuni a salire
  sul treno anti-crisi. L' impianto originario
  prevedeva la possibilità di ottenere un' anticipazione dallo Stato, da restituire in 10 anni nel corso dell'
  attuazione di un piano di riequilibrio fondato su tagli obbligatori di spesa e aumenti automatici di tributi.
  Le quote restituite di anno in anno avrebbero finanziato le anticipazioni ai nuovi enti in crisi.
  Ben presto però si è visto che questo fondo rotativo non ruotava molto, perché le restituzioni a rate
  zoppicavano. Di qui un' infinità di correttivi per bloccare le sanzioni (il dissesto in caso di verifica
  negativa della Corte dei conti) e allungare i tempi delle restituzioni. Fino a 30 anni, come previsto dalla
  norma cancellata ieri dalla Corte costituzionale. La dilatazione del calendario permette di abbassare le
  rate annuali, senza modificare i piani di pagamento dei creditori. In questo modo consente nei fatti di
  utilizzare le anticipazioni, cioè un debito, per finanziare spesa corrente, violando la «regola aurea»
  scritta all' articolo 81 della Costituzione. E mettendo in mora il «buon andamento» della Pa tutelato dall'
  articolo 97.
  Nello specifico, questa chance ha riguardato gli enti che avevano approvato il piano di riequilibrio prima
  di effettuare il «riaccertamento straordinario» dei residui, cioè l' operazione imposta dalla riforma
  contabile a tutti gli enti locali, in crisi e non, per cancellare dai bilanci le vecchie entrate mai riscosse e

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  ENTI LOCALI

  Limiti alla spesa di personale valutati a consuntivo
  Scompare, dall' esercizio 2019, il sistema
  sanzionatorio diretto per il mancato rispetto
  dell' equilibrio di bilancio, mentre non vengono
  meno le sanzioni indirette in materia di spesa
  di personale. Il chiarimento arriva dalla
  circolare 3 del 14 febbraio 2019, con cui la
  Ragioneria generale dello Stato spiega a
  Comuni, Città metropolitane e Province (e agli
  organi di revisione), le novità introdotte dalla
  legge di Bilancio 2019 con riguardo alla
  semplificazione dei vincoli di finanza pubblica.
  Le disposizioni in materia di spesa di
  personale che fanno riferimento alle regole del
  patto/ p a r e g g i o o , p i ù i n g e n e r a l e , d e g l i
  obiettivi di finanza pubblica, si intendono
  riferite - si legge nel documento - all' equilibrio
  di bilancio di cui all' articolo 1, comma 821
  della legge 145/2018. Per cui, alla luce di
  questa interpretazione, le limitazioni in materia
  di spesa di personale previste per il mancato
  rispetto degli obiettivi di finanza pubblica non
  decadono, ma si traslano sul mancato rispetto
  dell' equilibrio di competenza a consuntivo.
  La legge 145/2018 ha sancito il superamento
  delle norme sul pareggio di bilancio, la fine
  degli obblighi di monitoraggio e certificazione,
  la cessazione della disciplina sulle intese regionali e patti di solidarietà e dei loro effetti, anche
  pregressi. Pertanto, gli enti che hanno acquisito spazi negli anni 2018 e precedenti, nell' ambito delle
  intese regionali orizzontali e del patto nazionale orizzontale, non sono più tenuti alla restituzione negli
  anni 2019 e 2020. Vengono poi meno, precisa la circolare, le disposizioni e gli effetti del Dpcm 21/2017,
  secondo il quale le operazioni d' investimento realizzate attraverso il ricorso al debito e all' utilizzo dei
  risultati d' amministrazione devono essere effettuate sulla base di apposite intese regionali.
  Gli enti locali possono dunque ricorrere all' indebitamento nel rispetto delle condizioni previste dal Testo
  unico, esclusivamente per finanziare spese di investimento e contestualmente all' adozione di piani di
  ammortamento di durata non superiore alla vita utile dell' investimento.
  La legge di bilancio 2019 ha inoltre stabilito che Comuni, Province, Città metropolitane si considerano in
  equilibrio in presenza di un risultato di competenza dell' esercizio non negativo. Tale l' informazione è
  tratta, ogni anno, dal prospetto della verifica degli equilibri presente nel rendiconto di gestione (allegato
  10 al Dlgs 118/2011).
  Gli enti - puntualizza la Ragioneria generale dello Stato - devono utilizzare la versione degli schemi
  vigente in ciascun anno, per tener conto di eventuali aggiornamenti adottati dalla Commissione Arconet.
  La verifica sugli andamenti della finanza pubblica in corso d' anno sarà effettuata attraverso il Sistema

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  REDDITO CITTADINANZA

  Navigator bloccati dal braccio di ferro con le Regioni
  Ancora non si sa neppure se i tutor risponderanno ai Cpi o ad Anpal servizi

  Ancora non è stato pubblicato sul sito di Anpal
  Servizi l' avviso per la selezione pubblica, ma
  già si profilano i primi ostacoli per la
  collocazione dei 6mila navigator. Si presume
  che i nuovi tutor affiancheranno gli attuali 8mila
  operatori nei 552 centri per l' impiego, ma si
  dovranno creare mediamente 10,9 nuove
  postazioni di lavoro per ogni ufficio. «Non ci
  sono gli spazi nei centri per l' impiego, molte
  strutture sono inadeguate», hanno spiegato i
  rappresentanti delle Regioni al ministro del
  Lavoro, Luigi Di Maio.
  È uno dei punti da chiarire al tavolo tecnico tra
  Governo e Regioni che stanno cercando di
  raggiungere un' intesa da recepire a livello di
  conferenza Stato-Regioni, e t r a d u r r e i n
  emendamento al decretone all' esame della
  commissione Lavoro del Senato, atteso in Aula
  tra la prossima settimana e quella successiva.
  Prima di procedere alle assunzioni dei
  navigator vanno sciolti alcuni nodi: «Dove
  dovrebbero operare, che cosa dovrebbero fare
  e da chi dovrebbero dipendere?» ha chiesto la
  coordinatrice delle Regioni, Cristina Grieco.
  Ancora non è stato definito come i navigator
  interagiranno con i centri per l' impiego e a chi
  risponderanno, se all' Anpal Servizi che li assumerà o alla direzione del Cpi che li ospiterà.
  I navigator che dovranno occuparsi dell' inserimento lavorativo dei percettori del reddito di cittadinanza,
  nei piani del Governo saranno assunti da Anpal Servizi Spa dopo una selezione per titoli e colloqui, con
  contratti di collaborazione coordinata e continuativa biennali, per essere poi stabilizzati. Le regioni
  temono l' esplosione del contenzioso, perché una volta entrati nei Cpi, i navigator potrebbero ricorrere ai
  Tribunali del lavoro per trasformare il contratto Cococo in tempo indeterminato. Anche l' ipotesi di
  stabilizzare i navigator come dipendenti dei Cpi per le Regioni non è percorribile, perché trattandosi di
  strutture pubbliche l' assunzione deve avvenire per concorso.
  In questo contesto ritarda la pubblicazione dell' avviso sul sito di Anpal Servizi, che il governo contava
  di far uscire a inizio febbraio: in presenza del conflitto di competenze con le Regioni "padrone di casa"
  dei Cpi, nessuno vuole correre il rischio di essere citato per danno erariale. Il presidente designato di
  Anpal, Domenico Parisi (voluto dal vicepremier Di Maio, colpito dalla sua app che fa incrociare
  domanda e offerta di lavoro in Mississipi) è ancora negli Usa e il decreto con la sua nomina è fermo alla
  Corte dei conti. Ieri in audizione alla Camera il sottosegretario al Lavoro, Claudio Durigon, ha
  annunciato che Parisi ha chiesto di essere posto in aspettativa dai suoi incarichi, ma il Pd, per voce di
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  ai comuni

  Imu-Tasi, ripristinati 300 mln
  «Esprimiamo soddisfazione per il ripristino
  anche per il 2019 dei 300 milioni mancanti per
  il passaggio da Imu a Tasi. E' una buona
  notizia per 1800 Comuni e u n r i s u l t a t o
  raggiunto da Anci che su queste risorse non
  ha mai mollato la presa». Lo hanno detto il
  vicepresidente vicario Anci e sindaco d i
  Valdengo, Roberto Pella, e il vicepresidente e
  sindaco di Livorno Filippo Nogarin al termine
  della Conferenza stato-città che ha ratificato
  formalmente il ristoro in favore dei Comuni di
  risorse che Anci chiedeva da tempo. Risorse
  strutturali che i comuni non dovranno
  richiedere ogni anno come accaduto fino ad
  ora.

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  Si tassa il contratto con l' ente di difesa
  Ok imposta ai contratti tra p.a. e Aid. Nel caso
  di stipula di un contratto tra una pubblica
  amministrazione e l' Agenzia industrie difesa
  (Aid.) occorre assoggettare a tassazione dell'
  imposta di bollo tale contratto È l' ulteriore
  precisazione, la n.44, sempre sul tema dell'
  imposta d i s c i p l i n a t a d a l d p r n . 6 4 2 / 7 2 ,
  pubblicata m a r t e d ì s c o r s o , s u l s i t o d e l l '
  Agenzia delle entrate. Secondo l' Ente
  impositore, infatti, l' Agenzia industrie difesa
  può essere annoverata tra gli organismi di
  diritto pubblico e, quindi, essere considerata
  come una pubblica amministrazione, seppur
  con riferimento alla sua sola attività di pubblico
  interesse.
  L' esenzione è applicabile esclusivamente a
  soggetti che rivestono la natura di
  amministrazione dello Stato. L' Aid, tuttavia, al
  pari delle altre agenzie istituite con il dlgs
  300/1999, non può, in assenza di un' apposita
  previsione normativa, essere considerata un'
  amministrazione d e l l o                  S t a t o .
  Conseguentemente il contratto stipulato dalla
  stessa con una p.a. deve essere assoggettato
  all' imposta di bollo.
  Eccedenza Ace, riportabilità ampia. In
  presenza di una fusione per incorporazione di
  una società totalmente controllata, che esercita
  attività immobiliare e che non rispetta esclusivamente l' indice di vitalità economica relativo ai costi del
  personale, è ammissibile la disapplicazione delle limitazioni del diritto al riporto dell' eccedenza Ace
  maturata dalla controllata.
  Questo, infine, il contenuto, estremamente sintetizzato, della risposta all' istanza di interpello n.52,
  fornito il 13 febbraio.

                                                                                               VINCENZO MORENA

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                                                                                                                 22
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  Sentenza della Consulta sugli enti in pre-dissesto stabilisce un principio fondamentale

  No ai debiti per spesa corrente
  La p.a. non può scaricare oneri su generazioni future

  MATTEO BARBERO - Incostituzionale la
  disposizione che consente agli enti locali i n
  pre-dissesto di ricorrere all' indebitamento per
  gestire in disavanzo la spesa corrente per un
  trentennio.
  Con la sentenza n. 18/2019, pubblicata ieri, la
  Consulta ha infatti bocciato l' art. 1, comma
  714, della l 208/2015, in virtù della quale le
  amministrazioni i n r o s s o h a n n o p o t u t o
  allungare i piani di riequilibrio finanziario
  scaricando gran parte del relativo onere sulle
  spalle delle generazioni future. Al di là della
  specifica questione affrontata, la pronuncia
  (redatta dal vicepresidente, Aldo Carosi)
  assume una valenza sistematica, ponendo un
  argine alle misure legislative aventi la finalità
  (ritenuta costituzionalmente illegittima) di
  perpetuare nel tempo situazioni di deficit
  strutturale, mantenendo livelli non sostenibili di
  spesa (specialmente) corrente. Occorre
  ricordare che le pubbliche amministrazioni non
  sono soggette alle procedure concorsuali
  (fallimento, liquidazione coatta ecc.) applicabili
  alla quasi generalità dei soggetti privati, ma a
  peculiari meccanismi volti a coniugare l'
  esigenza di rimettere i conti in ordine con
  quella di salvaguardare la continuità dei servizi
  prestati alla cittadinanza e, in ultima analisi, lo
  stesso principio di rappresentanza democratica. Si tratta, in particolare, del c.d. dissesto, a cui, dal
  2011, si è affiancata una procedura più soft, definita in gergo «pre-dissesto». Tali istituti sono
  accomunati dalla necessaria definizione di piani di riequilibrio, che nel primo caso vengono predisposti
  e gestiti da commissari prefettizi, nel secondo dagli stessi organi rappresentativi dell' ente. Il pre-
  dissesto nasce con un orizzonte decennale, che la Corte giudica nell' insieme congruo, anche perché
  abbinato a strumenti di controllo esterno, in primis quello Corte dei conti.
  Successivamente, però, il legislatore è intervenuto, con la norma censurata, ad estenderlo ad un
  trentennio, entrando così in collisione, annota la sentenza, con il principio di equità sia
  intragenerazionale che soprattutto intergenerazionale. Infatti, l' escamotage serviva perlopiù per
  recuperare margini sulla spesa corrente, procrastinando la necessaria spending review, senza alcun
  beneficio per le collettività future chiamate a pagarne il costo. Da qui, l' inevitabile stop da parte della
  Consulta, sempre più attenta all' impatto finanziario di lungo periodo delle scelte politiche, in uno stretto
  connubio con la magistratura contabile. È interessante notare che la questione ha preso le mosse dall'
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  Pareggio 2018, sanzioni applicabili
  Sanzioni ancora applicabili per il pareggio di
  bilancio 2018, anche se solo per gli enti
  inadempienti agli obblighi di monitoraggio e
  certificazione. È una delle indicazioni
  contenute nella circolare n. 3/2018 diffusa ieri
  dalla Ragioneria generale dello Stato per
  fornire chiarimenti in materia di equilibrio di
  bilancio degli enti territoriali dopo la quasi
  completa cancellazione dei vincolo di finanza
  pubblica disposta dalla l 145/2018 sulla scia
  delle sentenze n. 247/2017 e 101/2018 della
  Corte costituzionale. La manovra, in effetti, ha
  mantenuto in essere l' ex patto d i stabilità
  unicamente per le regioni ordinarie, mentre
  tutte le altre amministrazioni dovranno fare i
  conti solo più con la chiusura del 2018, da
  certificare entro il prossimo 31 marzo. In caso
  di inadempimento o ritardo scatteranno ancora
  le sanzioni del comma 475, lett. c) e seguenti,
  della l 232/2016 (tetto agli impegni correnti,
  blocco delle assunzioni, divieto di
  indebitamento e taglio alle indennità). Un' altra
  precisazione importante riguarda i nuovi
  meccanismi di verifica degli equilibri, che
  saranno imperniati sulla disciplina del dlgs
  118/2011, con piena rilevanza di avanzo,
  debito e fondo pluriennale vincolato. È però
  allo studio un correttivo per inserire, tra le
  componenti rilevanti, anche lo stanziamento del fondo crediti di dubbia esigibilità, nonché gli altri
  stanziamenti non impegnati ma destinati a confluire nelle quote accantonate e vincolate del risultato di
  amministrazione, che già vanno conteggiati nel risultato di amministrazione.

                                                                                              MATTEO BARBERO

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  ok al ddl bongiorno sulla riforma della pubblica amministrazione

  Valutazione delle performance coinvolgendo gli
  utenti
  Un sistema nazionale di valutazione della
  performance coordinato dalla Funzione
  pubblica: per le valutazioni si coinvolgeranno
  gli utenti, chiamati a dire la loro e ci si potrà
  avvalere anche di soggetti estranei alla
  pubblica amministrazione, in possesso di una
  comprovata competenza in materia di
  organizzazione amministrativa e di gestione
  delle risorse umane, con funzioni di supporto.
  Per quanto riguarda la dirigenza, gli obiettivi
  dovranno essere assegnati e valorizzati
  tenendo conto della loro effettiva qualità,
  coerenza e significatività. Stop ai premi e
  divieto di effettuare assunzioni o attribuire
  incarichi professionali per gli enti non in regola
  col ciclo della performance. Il consiglio d e i
  ministri ha approvato ieri il disegno di legge
  delega «omnibus» firmato Giulia Bongiorno,
  ministro per la pubblica amministrazione, nel
  segno della continuità con le linee generali
  delle amplissime riforme che ormai si
  inseguono da decenni, nel corso dei quali,
  negli anni 1993, 1997, 1998, 2001, 2002, 2005,
  2009, 2013, 2014, 2017, in particolare, i vari
  governi hanno dato vita alle riforme (Cassese,
  Bassanini, Frattini, Nicolais, Brunetta, D' Alia,
  Madia). I temi sono sostanzialmente gli stessi:
  dai concorsi alla valutazione, senza trascurare
  il ritorno alla riforma della dirigenza. Il governo è chiamato ad adottare una serie di decreti delegati
  entro 18 mesi dall' approvazione della delega, previa intesa, per le materie necessarie con la
  Conferenza unificata (la bocciatura della riforma Madia della dirigenza da parte della Consulta ha fatto
  scuola) e previo parere del Consiglio di stato.
  Concorsi. Il disegno di legge ribadisce l' intenzione, già manifestata con la legge di bilancio 2019, di
  reclutare i dipendenti pubblici mediante concorsi pubblici unici, organizzati dal Dipartimento della
  funzione pubblica della Presidenza del Consiglio dei Ministri, anche avvalendosi della Commissione per
  l' attuazione del progetto di riqualificazione delle pubbliche amministrazioni. Regioni e amministrazioni
  locali saranno incentivate (non è chiarito come) se decidono di procedere al reclutamento dei dirigenti e
  delle figure professionali omogenee secondo le modalità del concorso unico. Le procedure di
  reclutamento, come anche le progressioni di carriera, saranno arricchite da verifiche psico-attitudinali e
  finalizzate all' accertamento anche del possesso di adeguate capacità relazionali, ivi compresa l'

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  osservatorio viminale

  Accesso divulgabile
  Quesito È legittima una disposizione
  r e g o l a m e n t a r e c h e v i e t a a i consiglieri
  comunali che abbiano esercitato il diritto di
  accesso di divulgare sotto qualsiasi forma il
  contenuto degli atti estratti?
  Risposta L' esercizio del diritto di accesso è
  esercitabile dai consiglieri comunali ai sensi
  dell' art. 43, comma 2, del decreto legislativo
  n. 267/00. Il Consiglio di stato (sez.
  V) con sentenza n. 4525 del 5/9/2014 ha
  affermato «che secondo un consolidato
  indirizzo giurisprudenziale, da cui non vi è
  motivo di discostarsi (Cons. stato, sez. V, 17
  settembre 2010, n. 6963; 9 ottobre 2007, n.
  5264), i consiglieri comunali hanno un non
  condizionato diritto di accesso a tutti gli atti
  che possano essere d' utilità all' espletamento
  delle loro funzioni, ciò anche al fine di
  permettere di valutare - con piena cognizione -
  la correttezza e l' efficacia dell' operato dell'
  Amministrazione, nonché per esprimere un
  voto consapevole sulle questioni di
  competenza del Consiglio, e per promuovere,
  anche nell' ambito del Consiglio stesso, le
  iniziative che spettano ai singoli rappresentanti
  del corpo elettorale locale» . L o s t e s s o
  Consiglio di stato ha, altresì, precisato «che il
  diritto del consigliere comunale ad ottenere
  dall' ente tutte le informazioni utili all' espletamento delle funzioni non incontra neppure alcuna
  limitazione derivante dalla loro eventuale natura riservata, in quanto il consigliere è vincolato al segreto
  d' ufficio (Cons. stato, sez. V, 29 agosto 2011, n.
  4829; 4 maggio 2004, n. 2716)». Riguardo a fattispecie analoga, il Tribunale amministrativo regionale
  per il Veneto (Sezione Prima) con sentenza 5526/2010 del 20/10/2010, richiamando peraltro la
  decisione del Cds, sez. V, 2 aprile 2001 n. 1893, ha affermato che «con riguardo alla posizione specifica
  dei consiglieri comunali, occorre chiarire la portata della espressione normativa "essi sono tenuti al
  segreto nei casi specificamente determinati dalla legge" (articolo 43, comma 2 del T.u. 18 agosto 2000
  n. 267). La norma, per la sua collocazione sistematica e per il suo significato letterale, intende ribadire
  la regola secondo cui, lecitamente acquisite e le informazioni e le notizie utili all' espletamento del
  mandato, il consigliere, di regola, è autorizzato a divulgarle. Un divieto di comunicazione a terzi deve
  derivare da apposita disposizione normativa. In tale prospettiva si spiega, coerentemente, il rapporto tra
  la disciplina sulla protezione dei dati personali e la pretesa all' accesso del consigliere comunale. Questi
  è legittimato ad acquisire le notizie e i documenti concernenti dati personali, anche sensibili, poiché, di

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  Si è riunito al Mininterno il tavolo tecnico per la modifica del Testo unico enti locali

  Province d' appoggio ai comuni
  E la riorganizzazione di realtà intermedie come gli Ato

  Alle province compiti di appoggio ai comuni.
  «Le province e le città metropolitane del futuro
  devono rappresentare il livello di
  decentramento amministrativo che si occupa
  del sostegno ai comuni, specialmente a quelli
  medio-piccoli, e che possa favorire la
  riorganizzazione dei numerosi enti intermedi,
  come gli Ato (Ambiti territoriali ottimali, ndr),
  privi di rappresentanza democratica,
  consentendo trasparenza ed efficienza. Senza
  ulteriori sprechi». Lo ha detto Laura Castelli,
  sottosegretario all' Economia, a margine del
  tavolo tecnico, convocato presso il Viminale,
  per la scrittura delle nuove linee guida per la
  modifica del Testo unico degli enti locali.
  «Continueremo a lavorare, nei prossimi giorni,
  su temi come la ridefinizione del perimetro
  delle città metropolitane e la necessità di
  indicare regole differenti, perché di fatto si
  tratta di zone economiche speciali. Deve
  essere poi affrontato il tema del sistema di
  elezione di questi Enti, che non può essere
  slegato dalle funzioni che gli stessi
  esercitano», ha aggiunto Castelli.
  Funzioni chiare, risorse per i servizi essenziali
  ed una spinta alla semplificazione che trovi
  nelle province l e i s t i t u z i o n i c h i a v e d o v e
  concentrare tutte quelle funzioni oggi
  frammentate tra organismi ed enti strumentali sono invece le proposte portate al tavolo dal presidente
  dell' Upi-Unione province d' Italia, Michele De Pascale. «La priorità per le province resta ancora l'
  emergenza finanziaria, non solo per assicurare la manutenzione ordinaria di strade provinciali e scuole
  superiori, ma perché servono investimenti strutturali su un patrimonio che deve essere modernizzato e
  reso più efficiente. Rispetto alle questioni istituzionali, per noi la priorità sono le funzioni, la chiarezza dei
  ruoli di ciascuno, perché oggi nel Paese il quadro delle funzioni delle province è molto frammentato. Noi
  chiediamo l' assegnazione alle province di tutte le funzioni che non possono essere esercitate dai
  comuni e non necessitano di essere esercitate dalle regioni. Le funzioni vanno svolte dagli enti che
  possono farlo al meglio, e con minore spesa. Quanto al ritorno dell' elezione diretta delle province», ha
  concluso il presidente dell' Upi, «accogliamo con favore che sia in atto un dibattito e che ci siano
  aperture e interesse al riguardo ma vogliamo precisare che questa non sarà la battaglia dell' Upi. Come
  si svolgeranno le elezioni, quale sarà il sistema elettorale, lo decideranno Governo e Parlamento. Certo,
  comunque è urgente che prima delle prossime elezioni provinciali, che ci saranno a maggio, sciogliere
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  tutela e uso

  Aree protette, la Sicilia mette sul piatto 57 mln
  La Regione Sicilia finanzia la realizzazione di
  interventi coerenti per tutelare in forma
  integrata l' ambiente e promuovere l' uso
  efficiente delle risorse che caratterizzano la
  cultura e l' identità del territorio, finalizzati al
  contenimento della perdita di biodiversità
  terrestre e marina. Lo prevede il bando relativo
  all' azione 6.5.1 «azioni previste nei prioritized
  action framework (paf) e nei piani di gestione
  della rete natura 2000» del Po Fesr 2014/2020,
  con uno stanziamento di 57,8 milioni di euro.
  Possono partecipare al bando la regione, gli
  enti gestori delle riserve e dei parchi naturali,
  nonché gli enti locali e loro associazioni,
  consorzi e unioni. S o n o a m m i s s i b i l i a l
  contributo finanziario le operazione di
  rinaturalizzazione e ricomposizione di habitat
  in aree degradate con specifica attenzione al
  recupero e alla valorizzazione degli elementi
  connotativi di carattere vegetativo,
  geomorfologico, alla rete idrografica d' acqua
  ed al sistema dei percorsi, nonché di
  rimozione di detrattori ambientali e
  ricostituzione di habitat.
  Sono ammessi anche progetti per la creazione
  di sistemi di difesa degli habitat, per l'
  adeguamento e mitigazione degli impatti da
  infrastrutture o da attività antropiche e per la
  conservazione e tutela delle specie di interesse comunitario. Il contributo finanziario in conto capitale
  viene concesso fino al 100% dei costi totali ammissibili dell' operazione, determinati in applicazione
  delle pertinenti disposizioni comunitarie, anche in materia di progetti generatori di entrata. La scadenza
  del bando è fissata all' 11 aprile 2019.

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  Il Credito sportivo lancia «Comuni in pista 2019»
  L' Istituto per il credito sportivo ha lanciato l'
  iniziativa «Comuni in pista 2019», mettendo in
  campo risorse per 6,2 milioni di euro a favore
  degli investimenti nelle piste ciclabili. L'
  iniziativa prevede l' assegnazione di contributi
  in conto interessi sui mutui per interventi
  relativi a «piste ciclabili». Possono richiedere
  la concessione dei contributi i comuni, le
  unioni d e i c o m u n i e d i c o m u n i i n f o r m a
  associata, le città metropolitane e le province
  su tutto il territorio nazionale. Sono ammessi a
  contributo gli interventi relativi alla costruzione,
  ampliamento, attrezzatura, miglioramento,
  ristrutturazione, efficientamento energetico,
  completamento, messa a norma e in sicurezza
  di piste ciclabili; le tipologie di piste ciclabili
  ammesse a contributo sono le piste ciclabili in
  sede propria, le piste ciclabili su corsia
  riservata e i percorsi promiscui pedonali e
  ciclabili. Le risorse saranno utilizzate per il
  totale abbattimento del tasso d' interesse di 40
  milioni di euro mutui, da stipulare entro il 31
  dicembre 2019. Le domande dovranno essere
  presentate entro il 5 dicembre 2019.

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  Consultazione entro il 21 febbraio sulle soluzioni ai rilievi di Bruxelles sul codice appalti

  Anac adegua linee guida alla Ue
  Opere di urbanizzazione: il valore dei lotti si cumula

  L' affidamento diretto di lavori fino a 150 mila
  euro comporta sempre la richiesta di almeno
  tre preventivi; è vietato selezionare le imprese
  in base all' ordine cronologico di arrivo delle
  domande o in base alla prossimità della sede
  legale rispetto al luogo di esecuzione dei
  lavori; obbligo di applicare il principio della
  rotazione negli affidamenti diretti vale oltre i
  5mila euro; l' applicazione del codice appalti
  per l'        affidamento d e l l e o p e r e d i
  urbanizzazione scatta anche quando i lotti dei
  lavori sono sotto soglia, ma il loro importo
  totale supera la soglia Ue dei 5,2 milioni.
  Sono queste alcune delle soluzioni ipotizzate
  dall' Autorità nazionale anticorruzione (Anac)
  che, avviando una rapida consultazione
  pubblica per aggiornare le linee guida n. 4
  sugli affidamenti sotto soglia (termine per le
  risposte il 21 febbraio), indirettamente
  risponde, per quanto di competenza, ai rilievi
  espressi dall' Unione europea contenuti nella
  lettera di messa in mora contro l' Italia che ha
  toccato diversi punti del codice dei contratti
  pubblici.
  In attesa delle correzioni del decreto 50, che
  dovrebbero arrivare con un disegno di legge
  ordinario, l' Anac ha affrontato in primo luogo il
  tema dell' affidamento d e l l e l e o p e r e d i
  urbanizzazione a scomputo totale o parziale del contributo previsto per il rilascio del permesso d i
  costruire. Anche per evitare il frazionamento artificioso in lotti, l' Anac ha ipotizzato che nel calcolo del
  valore stimato siano cumulativamente considerati tutti i lavori di urbanizzazione primaria e secondaria,
  anche se appartenenti a diversi lotti, connessi ai lavori oggetto di permesso di costruire.
  Non solo: l' Autorità ha proposto anche che, se il valore complessivo delle opere di urbanizzazione a
  scomputo, qualunque esse siano, non raggiunge la soglia comunitaria, il privato può affidare senza gara
  esclusivamente le opere funzionali; al contrario, qualora il valore complessivo di tali opere superi la
  soglia comunitaria, il privato dovrà applicare il codice sia per le opere funzionali sia per quelle non
  funzionali.
  Sugli affidamenti diretti, la cui soglia massima è stata portata dalla legge di bilancio 2019 (per i soli
  lavori) da 40 mila a150 mila euro, l' Anac ha ricordato che è la stessa legge a prevedere che questa
  possibilità vale soltanto per il 2019. Ma soprattutto ha precisato che «la procedura introdotta in via
  transitoria dalla disposizione in esame possa essere interpretata nel senso che, per gli affidamenti tra
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  discrezionalità sulla valutazione

  Illecito professionale, decide l' ente appaltante
  L' esclusione per grave illecito professionale
  rientra nell' apprezzamento discrezionale della
  stazione appaltante e non è condizionato ad
  alcun limite temporale. È quanto ha affermato
  il Tar Lazio Roma, sezione prima con la
  sentenza dell' 8 febbraio 2019 n. 1695 che
  affronta alcuni profili legati alla valutazione del
  grave illecito professionale disciplinato dall'
  articolo 80, comma 5, lettera c, recentemente
  modificato con il decreto Semplificazioni.
  I giudici romani hanno chiarito che la norma
  rimette alla stazione appaltante un potere di
  apprezzamento discrezionale in ordine alla
  sussistenza dei requisiti di «integrità o
  affidabilità» dei concorrenti che, in gara, hanno
  dovuto dichiarare qualunque circostanza che
  possa ragionevolmente avere influenza sul
  processo valutativo demandato all'
  amministrazione, Ciò premesso, si precisa che
  la sanzione espulsiva, in tali casi, si riconnette
  non già all' illecito professionale in quanto tale,
  ma all' avere l' operatore taciuto una
  circostanza astrattamente idonea ad integrare
  la causa di esclusione la cui valutazione in
  termini di gravità è sottratta all' operatore
  economico e rimessa alla discrezionalità della
  stazione appaltante.
  Il Tar ha affermato, inoltre, che la disposizione
  del codice dei contratti non contiene alcuna espressa previsione sulla rilevanza temporale dei gravi
  illeciti professionali, proprio perché deve essere la stazione appaltante a valutare questi aspetti. Non si
  può neanche sostenere che gli illeciti valutabili siano quelli riferiti ad un determinato arco temporale, ad
  esempio all' ultimo triennio, perché una limitazione triennale è invero richiamata dal successivo comma
  10, ma attiene alla diversa rilevanza della pena accessoria dell' incapacità a contrarre con la p.a. e non
  attiene in alcun modo all' esercizio del potere della p.a. di escludere l' operatore economico, ai sensi del
  comma 5, lett. c), da una procedura di appalto. In realtà, si legge nella sentenza, le previsioni di durata
  massima del periodo di interdizione dalle gare si riferisce alle sole condizioni che abbiano efficacia
  automaticamente escludente e in presenza delle quali la stazione appaltante è priva di poteri di
  valutazione.
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15 febbraio 2019
Pagina 41                                       Italia Oggi
                                   Pubblica Amministrazione ed Enti Locali

  L' affidamento in concessione configura un contratto pubblico

  Servizio vigilanza boschi, è un appalto e si fa la gara
  L' affidamento in concessione dell' attività di
  vigilanza boschiva e di manutenzione ordinaria
  e straordinaria della viabilità, a fronte di un
  corrispettivo costituito dal diritto di sfruttare
  economicamente il bene, configura un
  contratto pubblico assoggettato al codice dei
  contratti pubblici; in merito alle garanzie
  richieste al concessionario si deve applicare l'
  articolo 103, comma 7 del codice contratti
  pubblici. Sono queste le conclusioni cui è
  giunta l' Autorità nazionale anticorruzione
  (Anac) con la deliberazione del 17 gennaio
  2019 n. 25.
  Nella delibera, l' Autorità premette innanzitutto
  che la concessione per l' uso temporaneo del
  patrimonio forestale, dietro corresponsione di
  un canone all' amministrazione comunale s i
  configura come concessione amministrativa
  avente a oggetto l' uso di un bene pubblico, il
  cui affidamento è soggetta all' usuale obbligo
  di esperire procedure a evidenza pubblica ai
  fini della individuazione del soggetto
  contraente. I servizi di vigilanza boschiva e
  antincendi boschivi e la manutenzione
  ordinaria e straordinaria della viabilità
  principale e secondaria, posti a carico del
  concessionario del bene, costituiscono servizi
  (e lavori) prestati da un operatore economico a
  favore di un' amministrazione aggiudicatrice.
  Come già rilevato dall' Autorità nella determinazione n. 4 del 2 aprile 2008, «il carattere oneroso della
  prestazione deve ritenersi sussistere in qualunque caso in cui, a fronte di una prestazione, vi sia il
  riconoscimento di un corrispettivo che può essere, a titolo esemplificativo, in denaro, ovvero nel
  riconoscimento del diritto di sfruttamento dell' opera (concessione) o ancora mediante la cessione in
  proprietà o in godimento di beni. In altri termini, il vantaggio economico in cui consiste la causa del
  negozio non deve obbligatoriamente essere limitato ad una corresponsione in denaro, ma ben può
  consistere in un riconoscimento di diritti suscettibili di «valutazione economica».
  Inoltre, ha detto l' Autorità, si è in presenza di un appalto e non di una concessione «in quanto la
  remunerazione del concessionario non deriva dal prezzo pagato dagli utenti dei servizi ma dalla vendita
  del legname che, secondo quanto prospettato dalla stazione appaltante nella legge di gara, non
  parrebbe esposta al rischio operativo tipico della concessione». Inoltre, ha detto l' Anac, «il patrimonio
  boschivo non si atteggia come bene naturalmente destinato ad essere impiegato per attività di interesse
  generale» e «non esiste un rischio per cui non è garantito il recupero degli investimenti effettuati o dei

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