PROGETTAZIONE DIDATTICA - Asilo nido Ciliegio - Anno educativo 2022/2023

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PROGETTAZIONE DIDATTICA - Asilo nido Ciliegio - Anno educativo 2022/2023
Area Sviluppo Organizzativo, Risorse Umane e sociale
             Settore Servizi Educativi

 PROGETTAZIONE
   DIDATTICA
          Asilo nido Ciliegio

        Anno educativo 2022/2023
PROGETTAZIONE DIDATTICA - Asilo nido Ciliegio - Anno educativo 2022/2023
Sezione piccoli
                   “Amici animali”
La sezione dei piccoli è composta attualmente da 10 bambini, 6 con età
compresa tra i 14 e i 16 mesi mentre 4 sotto i 12 mesi; nel mese di
gennaio si ambienteranno altri 2 bambini, le educatrici referenti di sezione
sono 3.
Il primo periodo dell’anno è senza dubbio il più delicato, in quanto
prevede e comprende l’ambientamento al nido del bambino ed il distacco
dalle figure di riferimento.
E’ indispensabile, affinché il momento sia vissuto il più serenamente
possibile, curare gli spazi, l’accoglienza e predisporre un’atmosfera di
grande tranquillità, oltre ovviamente a creare una relazione di fiducia,
collaborazione ed ascolto attivo con i genitori.
Sono mesi in cui lo strumento utile ed efficace dell’osservazione ci ha
permesso di conoscere il bambino/a, di coglierne bisogni, risorse,
competenze, potenzialità, curiosità ed interessi al fine di elaborare il
progetto pedagogico-educativo.
Le educatrici della sezione piccoli dopo l’osservazione dei bambini in
questi primi mesi hanno notato una spiccata curiosità verso gli animali,
per questo motivo hanno deciso di proporre una progettazione educativa
che approfondisca la conoscenza del mondo animale in tutte le sue
caratteristiche: versi, abitudini, andatura, habitat.
Le finalità del nostro progetto saranno quelle di favorire la relazione fra
bambini ed animali, iniziare a
suscitare nel bambino interesse,
rispetto per la natura e gli
animali e renderlo protagonista
attraverso lo sperimentare. La
forma         privilegiata       per
raggiungere questi obiettivi sarà
naturalmente       il   gioco    che
adempie a varie funzioni, da
quella     cognitiva,    a    quella
socializzante, a quella creativa. Il
gioco aiuterà il bambino a entrare
in contatto con se stesso,con il
proprio corpo, con la propria sfera emotiva e con i compagni, stimolando
una crescita psico-fisica e relazionale completa.

Obiettivi generali:
- favorire la crescita dei bambini
- promuovere la socializzazione
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- promuovere lo sviluppo della loro personalità, garantendo l’ascolto ed il
rispetto
- sostenere l’acquisizione dell’autonomia, nel rispetto di ritmi e tempi
personalità
- favorire lo sviluppo delle potenzialità cognitive, affettive e sociali
- incrementare le capacità psico - motorie
- favorire la comunicazione verbale ed il linguaggio

Obiettivi specifici del progetto:
- capacità cognitive, ossia approfondire la conoscenza degli animali, sui
loro modi di vivere e sui loro modi di comportarsi
- capacità di ascolto e comprensione, ossia ascolto e memorizzazione
delle canzoncine, filastrocche e racconti con particolare riferimento a
quelle sugli animali - capacità percettive, ossia saper cogliere stimoli
visivi, quindi saper riconoscere gli animali in base a caratteristiche ben
definite
- capacità verbale,ossia stimolare la funzione e la produzione linguistica
- capacità senso-motoria, ossia imitare le posture e i comportamenti degli
animali o della natura
- Capacità di fine motoria, ossia sviluppare l'attività di tipo manipolatorio
con l'impiego di tutti sensi
- capacità grafico-pittoriche, utilizzando vari materiali e strumenti

Verranno proposte delle uscite nel territorio per osservare e conoscere gli
animali che popolano la nostra zona.
Le proposte saranno ad esempio
la fontana di Via Garibaldi per
osservare le tartarughe e i pesci,
Campo San Pietro dove i bambini
potranno muoversi in libertà e
troveranno gatti e colombi.

                               Queste esperienze saranno occasione per
                               sensibilizzare i bambini al rispetto verso gli
                               animali e occasione per sviluppare la loro
                               autonomia.
                               Fonte di grandi scoperte è il nostro stesso
                               giardino, in cui con l’aiuto di palette,
                               rastrelli e lenti d’ingrandimento i bambini
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potranno andare alla ricerca di piccoli insetti come lombrichi, formiche,
farfalle, lucertole, ecc..
Le esperienze fatte all’esterno verranno poi portate all’interno del nido per
poterle rivivere e approfondire con l’aiuto di materiali e testi.
Le educatrici proporranno settimanalmente laboratori grafico-pittorici,
tattili, sensoriali e motori.
Durante il corso dell’anno i bambini lavoreranno alla realizzazione di un
libro tattile che raccoglierà le esperienze fatte.

I bambini saranno accompagnati nella lettura di alcuni albi illustrati, in cui
potranno riconoscersi, riconoscere ed ampliare le esperienze vissute.
Di seguito alcuni titoli:
   - “Ninna nanna dell’inverno” Diane White
   - “Gli animali di casa da toccare” Xavier Deneux
   - “Allegra fattoria” Edizione Usborne
   - “ La fattoria di Pina” Lucy Cousins
   - “Zoo” Bruno Munari
   - “Forte come un orso” Katrin Stangl
   - “Che verso fa?” Cristina Masturini
   - “Fattoria” Matt Wolf

Progetto genitori al nido

Dal mese di febbraio inviteremo un genitore per volta, durante la
merenda pomeridiana o dopo il pranzo, a portare un libro che hanno a
casa (inerente la programmazione) e leggerlo a tutti i bambini presenti.
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Verranno organizzati anche dei laboratori con la partecipazione dei
genitori in occasione del Carnevale e della festa di fine anno.

Il gioco al nido
I bambini devono ampliare e valorizzare la propria curiosità, le proprie
competenze e, attraverso stimoli nuovi, arrivando a conoscere sé stessi,
gli altri e, il mondo circostante.
La principale modalità adoperata a tal fine, è ovviamente ludica. Il gioco
infatti consente al bambino di calarsi in una realtà immaginaria, di
trasformarla, secondo le sue esigenze interiori, permette di apprendere in
ogni area di esperienza, di crescere, acquisendo autonomia e
consapevolezza.
Il gioco è il primo e il principale strumento di conoscenza e
apprendimento.
Spesso purtroppo gli adulti sottovalutano il gioco, soprattutto nel caso del
gioco libero, declassandolo ad una perdita di tempo, tempo che secondo il
nostro modo di vedere, deve essere sempre strutturato e classificato.
Di seguito si riporta una poesia di Tognolin, che rappresenta ed esprime al
meglio, il significato della parola “gioco”.

Fammi giocare solo per gioco
Senza nient’altro, solo
per poco
Senza capire, senza
imparare
Senza bisogno di
socializzare
Solo un bambino con altri
bambini
Senza gli adulti sempre
vicini
Senza progetto, senza
giudizio
Con una fine ma senza
l’inizio
Con una coda ma senza
la testa
Solo per finta, solo per festa
Solo per fiamma che brucia per fuoco
Fammi giocare per gioco
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Il gioco simbolico
Nel gioco simbolico, attraverso la finzione, il bambino cerca di interpretare
la realtà, imparando la conoscenza, calandosi in ruoli diversi o conosciuti,
come quello del genitore, della maestra, racconta il suo mondo, le sue
paure, sperimenta la propria identità, entra in relazione con i pari,
attivando ed esercitando sempre nuove strategie di convivenza,
attraverso poi il gioco dei travestimenti, diventa ora un pirata, ora un re,
una ballerina, un super eroe e piano piano scopre la sua identità, i suoi
desideri.
Il gioco, ancora una volta, è il modo privilegiato per capire “chi sono” e
“chi sarò domani”.

Il gioco motorio
E’ da sempre una costante nel progetto educativo
del nido, prevedere uno spazio adeguato, già
presente o da strutturare, dove è possibile muoversi
liberamente ed esprimere la propria fantasia. Nella
sezione sono presenti una scaletta con scivolo, palle
morbide e colorate, stoffe e cuscinoni che
favoriscono il muoversi in libertà, o al ritmo della
musica, ma anche sdraiarsi e rilassarsi in giardino,
permettere ai bambini di correre, arrampicarsi,
giocare con tricicli e monopattini, imparare a stare
in equilibrio e a cadere soprattutto.

La lettura di racconti o favole
Libretti e storie sono scelti dalle educatrici in base all’età dei bambini, ma
anche con specifiche finalità pedagogiche ed educative.
La lettura e l’ascolto favoriscono la concentrazione, l’attenzione,
l’immaginazione.
Facilitano e stimolano la comunicazione verbale e gestuale, stimolano la
creatività e il pensiero libero. Dal punto di vista emotivo, leggere una
favola o una filastrocca consente al bambino di esplorare le sue emozioni
più intime, in compagnia di un adulto che può rassicurarlo e fornirgli
spiegazioni.
Dal punto di vista cognitivo, la lettura potenzia le capacità logiche ed
astrattive, allarga la mente alla scoperta e all’immaginazione, il pensiero
creativo e divergente.
Sul piano linguistico, stimola l’acquisizione e lo sviluppo del linguaggio,
migliorandone la qualità.
Sotto il profilo culturale, la trasmissione di storie e racconti da adulti a
bambini è visto come uno dei canali di passaggio di valori, di messaggi
etici ma anche di tradizioni da una generazione all’altra.
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Attività grafico - pittoriche
L’attività grafico pittoriche è una delle
preferite al nido, permette al bambino di
esprimere la propria creatività e di lasciare
una traccia di sé, oltre a sviluppare ed a
affinare la coordinazione oculo-manuale e
la prensione. I materiali usati sono i più
differenti, tempere, colori a dita, pastelli a
cera, ma anche frutta e verdura che
lasciano su fogli e cartoncini segni ricchi di
significato.
I bambini soprattutto se liberi di colorare a
piacere, scelgono i colori che preferiscono,
così come gli strumenti ( pennelli, rulli,
spugne)       ed      esprimono    emozioni,
sentimenti e stati d’animo.

Documentazione
La documentazione delle attività e dell’operato dei bambini al nido,
permette alle educatrici di utilizzare uno strumento professionale, allo
scopo di supportare e rendere evidenti, le scelte espresse nel progetto
educativo e di condividere con gli altri l’esperienza formativa che il nido
offre.
Solitamente si tratta di cartelloni di documentazione per lo più fotografica,
che raccontano i piccoli momenti di vita al nido e costituiscono per il
bambino una fonte importante per la costruzione della memoria e delle
proprie esperienze, che possono essere cosi condivisi dai genitori.

La verifica
La verifica, in itinere e in conclusione, è una fase rilevante del percorso
progettuale che implica l’essere dentro le esperienze educative e
relazionali, mettendo in gioco le proprie competenze professionali,
attraverso la ricerca continua di soluzioni e strategie nuove, al fine di
individuare i percorsi più corretti per superare difficoltà ed ostacoli.
Si tratta quindi di rilanciare e di riprogettare spesso molto di quello che
l’educatore ha pensato e predisposto inizialmente per i bambini.
Tuttavia, nonostante l’impegno e la fatica, si tratta di una pratica
importante per il raggiungimento degli obiettivi prefissati, primo fra tutti,
garantire il benessere psicofisico del bambino.
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SEZIONE GRANDI
                        “EMOZIONI IN GIOCO”

                “Se riesci a tradurre in parole ciò che senti, ti appartiene”
                                                                (D. Goleman)

La sezione grandi è attualmente composta da 23 bambini, di età
compresa tra i 19 e i 35 mesi, 11 dei quali già frequentanti lo scorso anno
la sezione dei piccoli-medi.
Tra settembre e novembre sono stati ambientati 14 nuovi bambini.
La sezione si presenta eterogenea per età. Al suo interno è infatti
possibile individuare un gruppo di bambini piccoli (6 intorno ai 19 mesi) e
un gruppo di bambini medi-grandi (tra i 24 e i 35 mesi).
In questi mesi, osservando i bambini, abbiamo rilevato come bisogno
emergente quello di acquisire competenze emotive e sociali che
consentano di entrare in relazione con l’Altro in modo rispettoso e gentile.

Riteniamo che, se da un lato sia una competenza che, da un punto di

vista evolutivo, va acquisita in questa fascia d’età con il supporto
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dell’adulto, dall’altro ciò possa essere in parte attribuibile all’eterogeneità
della sezione.
Proporre esperienze volte specificatamente al riconoscimento delle proprie
ed delle altrui emozioni ci è apparso pertanto di fondamentale importanza
al fine di mantenere all’interno della sezione un clima sereno che produca
ben-essere e favorisca gli apprendimenti poiché apprendimento ed
emozioni sono strettamente connessi (D. Lucangeli).
Lavorare con e sulle emozioni è un compito complesso che richiede
osservazione, ascolto attivo, capacità di fare spazio all’altro, alle sue
emozioni, alle nostre personali emozioni (riconoscimento e gestione), di
dare forma ad un pensiero e di mettere parole adeguate per rispecchiarle.
Non si limita ad un progetto ma è trasversale alla quotidianità vissuta dai
bambini al Nido, infatti l’emozione ha un ruolo centrale nella relazione
educativa.
Un bambino nella fascia 0-3 necessita del supporto e del contenimento
dell’adulto per imparare nel tempo ad autoregolarsi emotivamente.

Senza regolazione da parte dell’adulto, i bambini difficilmente potranno
imparare da soli modalità equilibrate di gestione emotiva. La capacità
autoregolativa si sviluppa attraverso il rispecchiamento emotivo e
l’indicazione di valide alternative di comportamento.
Un’adeguata regolazione emotiva da parte dell’adulto permette la
costruzione di un buon legame di attaccamento ed il conseguente sviluppo
di una buona autostima.
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“L’adulto deve fare bene l’adulto
                  se si vuole che il bambino impari a fare bene il bambino”
                                                                 G. Nicolodi
Accompagnare e sostenere il bambino a crescere nelle emozioni, al fine di
promuoverne uno sviluppo armonico, significa riconoscere e accogliere
tutte le sue emozioni offrendogli la possibilità di manifestarle e di
attraversarle, e non di reprimerle, con la consapevolezza di non essere
solo. Solamente facendone esperienza diretta il bambino potrà conoscere,
ri-conoscere ed imparare a fronteggiare in autonomia le sue emozioni.
Promuovere benessere non significa essere sempre felici ma saper entrare
in quell’emozione, attraversarla anche se spiacevole e saperla gestire.

La competenza emotiva, ossia la capacità di identificare e di comprendere
i vissuti emotivi propri ed altrui, è strettamente correlata alle abilità
sociali poiché consente di relazionarsi     in modo più appropriato ed
efficace.
A partire dal secondo anno di vita il bambino sviluppa una maggiore
consapevolezza dell’Altro e manifesta comportamenti prosociali quali
condivisione, aiuto e cooperazione in particolare con chi corrisponde in
qualche modo ai suoi bisogni.
La prosocialità si sviluppa nel bambino attraverso l’osservazione di come
le figure di riferimento si comportano con lui e con gli altri. Un ambiente
in cui viene sottolineata l’importanza della relazione con l’Altro, del suo
rispetto, dell’ascolto e dell’aiuto reciproco promuove nel bambino la
comprensione delle emozioni e l’empatia.

Riteniamo che educare i bambini con e alle emozioni sia di cruciale
importanza per uno sviluppo socio-affettivo sano e di conseguenza per il
ben-essere e il buon funzionamento dell’intera società.

ESPERIENZE PROPOSTE

    Osservazione delle proprie espressioni facciali allo specchio e di
       quelle altrui
      Interpretazione delle espressioni facciali
 Riproduzione delle espressioni facciali
 Narrazione di stati emotivi

 Costruzione di “facce” con elementi mobili per esplorare le diverse
   emozioni osservando il cambiamento delle espressioni del volto al
   variare dell’inclinazione di sopracciglia e bocca

 Laboratori a tema emozioni con la partecipazione dei genitori o dei
   nonni al fine di promuovere una cultura dell’Infanzia aperta alla
   comprensione, collaborazione e all’ascolto reciproco

 Uscite in quartiere che rappresentano un’ulteriore occasione per
   vivere emozioni, sperimentarsi e per apprendere ad autoregolarsi
   in un contesto diverso e più ampio rispetto al Nido. Vivere “l’oltre”
   consente anche di diffondere una cultura condivisa dell’Infanzia e di
   esercitare, rendendo più tangibile la presenza dei bambini, il loro
   diritto ad abitare e vivere un territorio che offra spazi ed
   opportunità di apprendimento
OBIETTIVI GENERALI

     Promuovere lo sviluppo armonico del bambino
     Sostenere lo sviluppo dell’identità personale attraverso l’ascolto
      attivo e il rispetto
     Promuovere l’autonomia
     Stimolare la creatività e il pensiero divergente
     Favorire e sostenere l’acquisizione del linguaggio
     Favorire l’acquisizione di competenze emotive e sociali che
      consentano di entrare in relazione con l’Altro in modo rispettoso e
      gentile

OBIETTIVI SPECIFICI

     Promuovere il riconoscimento e la denominazione dei propri stati
      emotivi
     Promuovere il riconoscimento degli stati emotivi altrui
     Favorire l’acquisizione di modalità alternative di comportamento per
      esprimere adeguatamente i propri stati emotivi
     Sostenere lo sviluppo della capacità di vivere in modo efficace i
      propri stati emotivi (autoregolazione) al fine di gestire le relazioni in
      autonomia
     Favorire comportamenti di condivisione, aiuto reciproco e
      cooperazione.

TEMPI
La progettazione accompagnerà i bambini per tutta la durata dell’anno
educativo.

METODOLOGIA E STRUMENTI

“Riconoscere quello che il bambino prova non significa essere d'accordo
con lui, significa essere insieme a lui…” (E. Rossini/E. Urso)

                          “I see you” (dal film “Avatar”)
Per sostenere il bambino nella comprensione e regolazione delle sue
emozioni sono utilizzate le seguenti modalità relazionali:
    il “rispecchiamento emotivo” che consiste nel fare da specchio a ciò
      che il bambino prova, restituendogli la sua emozione con parole
      semplici al fine di renderla riconoscibile e comprensibile (es. “Forse
      ti sei spaventato, sembri arrabbiato, mi sembri felice…”).
      Grazie al rispecchiamento emotivo il bambino apprende il nome
      dell’emozione e, facendone ripetuta esperienza, lo associa ad una
      serie di sensazioni interne che saprà in seguito riconoscere

          il bambino viene aiutato a comprendere come mai prova
       quell’emozione collegandola all’evento esterno (es. rumore
       improvviso, sottrazione di un gioco, esperienza piacevole…) o
       interno (es. stanchezza, nostalgia della mamma…) che l’ha
       suscitata
      al bambino viene esplicitato ciò che non può fare quando prova una
       certa emozione indicando modalità alternative di comportamento
       (es. “Puoi dirlo con le parole, puoi chiedere il mio aiuto…”)
      l’holding ossia un contatto fisico rassicurante per aiutare i bambini
       a ritrovare la calma in caso di paura, di rabbia, di tristezza, di
       stanchezza o di grande attivazione
        il bambino viene rassicurato sulla nostra disponibilità e presenza
       (“Sono con te”, “Io ci sono”)
      il bambino viene aiutato a comprendere che ciò che prova in caso di
       emozioni spiacevoli è transitorio (es. “Tra un po’ passa”)

Sul piano operativo sono proposte attività espressive quali narrazione,
drammatizzazione,      musica (progetto in allegato), psicomotricità,
esperienze grafico-pittoriche ed il gioco del ”far finta di” attraverso le
quali i bambini possono esprimere liberamente se stessi ed i propri vissuti
in modo simbolico.

Per quanto riguarda in particolare la narrazione sono utilizzati albi
illustrati di qualità che possono essere definiti dei veri e propri “laboratori
di emozioni” in quanto offrono al bambino la possibilità di vivere e di
rielaborare i propri stati emotivi. Essi hanno come peculiarità quella di non
parlare mai di una sola emozione (non è possibile provare una sola
emozione alla volta) e di raccontare quindi in modo autentico il mondo
interno del bambino che è ricco, complesso ed articolato come quello
dell’adulto se non di più. Il bambino può così, attraverso l’uso di immagini
e di parole, conoscere e sperimentare, senza forzature e all’interno di uno
spazio protetto, emozioni diverse.

Albi illustrati selezionati:

      “Faccia buffa” di N. Smee, ed. Ape Junior
      “Facciamo le facce” Autori vari, ed. Gribaudo

      “Emozioni” di Mies Van Hout, ed. Lemniscaat

      “Quando avevo paura del buio” di M. D’Allancé, ed. Babalibri

      “Che rabbia” di M. D’Allancé, ed. Babalibri

      “Un topolino per amico” di B. Beker, K. MacDonald Denton, ed.
       Nord-Sud
   “Una casa per il mostro” di N. Bertelle e M.L. Giraldo, ed. Fatatrac

     “Che prepotente!” di S. Trotter, ed. La Coccinella

DOCUMENTAZIONE
La documentazione è uno strumento molto utile che consente al personale
educatore di riflettere sulle esperienze proposte, di comprendere meglio i
processi di sviluppo e di condividere con le famiglie i percorsi educativi.

Strumenti della documentazione:

     esposizione delle “opere” create dai bambini in cui lasciano una
      traccia di sé ponendo l’accento non tanto sul prodotto quanto sul
      processo

     cartelloni con foto che raccontano piccoli momenti di vita al Nido
      che, oltre ad essere per i bambini una fonte importante per
      costruire la memoria delle proprie esperienze, possono essere

      condivisi con i genitori

     album del bambino che, a sostegno della costruzione dell’identità
      personale, raccoglie le esperienze più significative vissute al Nido e
      in cui sfogliandolo può riconoscersi. L’album viene consegnato alle
      famiglie al termine dell’anno educativo.

Per quanto riguarda specificatamente la progettazione di quest’anno si
realizza l’album fotografico personale “Emozioni in gioco al Nido”. I
genitori sono invitati in quest’ultima fase del progetto a condividere con
noi ciò che ritengono più opportuno per organizzare al Nido una piccola
mostra di fine anno dal titolo “Emozioni in gioco a casa”.
VERIFICA
La verifica, in itinere ed in conclusione, rappresenta una fase
fondamentale della progettazione al fine di valutare, attraverso
l’osservazione, il confronto e la messa in discussione del proprio agire
educativo, l’adeguatezza dei percorsi pensati e predisposti per i bambini.
È un processo ciclico che consente di individuare se necessario nuovi
strumenti, contesti ed azioni più rispondenti ai bisogni inizialmente rilevati
o a quelli emergenti sulla base delle nuove conoscenze acquisite sui
bambini e sul gruppo.
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