Ph periodico di informazione dell'ITIS Hensemberger - marzo 2016 - n.007 - marzo ...

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Ph periodico di informazione dell'ITIS Hensemberger - marzo 2016 - n.007 - marzo ...
periodico di informazione dell’ITIS Hensemberger - marzo 2016 - n.007

                           ph

                                                                        1
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ph.             M      a uffa! E’ un numero tutto sulla storia! Sì! Micro o macro
                           è sempre storia e poi si sa che ci sono tra le due infinite
                    interazioni e relazioni. O no? A scuola la maggior parte degli
                    studenti la considera come un’appendice dell’insegnamento
                    di italiano. Quella materia che bene o male, a fine anno, ci può
                    dare un sei in più. La storia è tridimensionale: ha un presente,
                    un futuro ed un passato. Sì! Un po’ in avanti si guarda: sì, dove
                    prenotare la prossima vacanza pasquale con gli amici, ma
                    grandi progetti, anche per sognare, pochi ne fanno. Ci si tro-

La Redazione        va così schiacciati sul presente! Voltare la testa indietro lo si
                    considera una perdita di tempo. Si perde così una dimensione
                    importante della storia: il passato. Sarebbe come vivere in un
 Loretta Casalini   mondo bidimensionale, così ben descritto nel libro: “Flatlan-
                    dia”: l’incontro di un “essere” bidimensionale con la sfera (pro-
Rossella Ragusa     veniente da un mondo a tre dimensioni) riempie di stupore,
     Greta Savio    apre a nuovi mondi, dà plus valore di libertà e capacità di giu-
                    dizio. Scoprire la dimensione “passato” della storia non pen-
    Michela Villa   sate possa fare lo stesso: riempirci di stupore, aprirci a nuovi
                    mondi, offrirci plus valore di libertà e di giudizio? La storia
   Marco Sconda     non è una serie di date, ma ha una sua logica. Conosciamola!
    Achak Omar      Studiamola, indaghiamola, chiedendoci il perché delle cose.
                    Voi molte volte, quando qualcuno in modo un po’ autoritario,
   Alberto Dehò     a torto o a ragione, vi impone qualcosa, vi sentite a disagio,
Jacopo Brugnoli     oppressi. Come si può superare ciò? Chiedendo e chiedendosi
                    il perché. Noi possiamo lasciare che il mondo evolva senza
 Angelo Sudetti     chiedersi e chiederci il perché di ciò che succede! Se non lo
 Andrea Pallotta    facciamo, non ci sentiamo a disagio, oppressi? Impegniamoci
                    per scoprire cause e concause di passato, presente e futuro,
                    insomma la storia a 3D! Per farlo dobbiamo essere anche “par-
                    tecipi” o, usando un termine della “nuova” pedagogia, svilup-
                    pare conoscenze e abilità dell’asse di cittadinanza.
                    Che “La storia siamo noi” di degregoriana memoria non diventi
                    “La storia sono gli altri”, mentre noi viviamo “spensierati” nella
                    nostra quotidiana bidimensionalità, che a me sembra un po’
                    una prigione, magari dorata, ma sempre di prigione si tratta!

                    Il giornalino è disponibile anche in formato elettronico
                    collegati all’indirizzo web:
                    www.hensemberger.gov.it/ph oppure usa il QR-code
                    Voilà: potrai scaricarlo a colori in formato pdf o usare on-
                    line l’edizione sfogliabile
                    I più tecnologici possono scaricare, dallo store Android o
                    Apple, la App ISSUU e aprire per questo numero
                    il magazine: ph-mar2016
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Sommario
                  ph | periodico d’informazione dell’Itis Hensemberger - dicembre 2015

                                8
4                               Verba Volant
                                Scripa Manent
Lettera alla Scuola                                                         14
                                10
                                Dopo 50anni
                                                                            Cantù Giorgio
                                                                            presente!

5
I like Pino
                                tornano a scuola
                                                                            13
                                                                            Fucina di tecnici per lo
                                12
                                Castoldi Giorgio
                                                                            sviluppo del territorio

6
70 anni !
                                presente!
                                                                            16
                                                                            Ho incontrato la storia
                                                                            dell’Hensemberger
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Lettera alla Scuola
    La prof racconta
                                                                         ph | 1946/2016

    N      el 1985, dopo aver peregrinato
           per una decina di scuole, sono
    arrivata all’ITIS Hensemberger per
                                               sui rifiuti ( cifra considerevole).
                                               E’, pertanto, con soddisfazione che
                                               mi trovo oggi a testimoniare la mia
    insegnare Matematica Applicata,            esperienza in occasione del 70’ anni-
    ovvero calcolo di probabilità, statica,    versario di istituzione di questo ITIS.
    ricerca operativa.                         Con l’augurio che tutti coloro che
    E, all’Hensemberger sono rimasta           si trovano oggi a lavorare in questa
    fino al 2010 quando, con lettera del       scuola trovino lo stesso ambiente ac-
    Ministero, sono stata invitata al col-     cogliente e gratificante. Porgo il mio
    locamento a riposo.                        affettuoso saluto nel ricordo di 1/4 di
    Sono stati i 25 anni più belli della mia   secolo ricco di soddisfazioni.
    vita, perchè sono riuscita, con suc-
    cesso, a trasmettere ai miei alunni                              Franca Rossetti
    conoscenze e abilità disciplinari e di
    cittadinanza con serenità e passione,
    favorendo la formazione di compe-
    tenze specifiche.
    L’interesse e il coinvolgimento delle
4   classi era assicurato dalla partecipa-
    zioni a molteplici iniziative in cui la
    statistica era vista come “strumento”
    per la lettura di casi concreti.
    Col linguaggio moderno posso affer-
    mare, infatti, di aver sempre accom-
    pagnato i miei studenti in percorsi
    disciplinari ricchi di compiti signifi-
    cativi e di studio di casi reali.
    La passione per l’ambiente ci ha por-
    tati, ad esempio, più volte alla Gran
    Canaria per uno studio statistico sul-
    le energie rinnovabili e al centro di
    Educazione ambientale di Fraine (BS)
    dove abbiamo appreso e sperimen-
    tato come si studiava un territorio
    staticamente .
    Numerosi sono stati i riconoscimenti
    per le nostre attività , sia da parte di
    enti esterni, sia da parte della stessa
    scuola che, col nostro lavoro , veniva
    esonerata dal pagamento della tassa
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I like Pino
La prof racconta
                                                                        ph | 1946/2016

A     posteriori posso affermare
      che l’Hensemberger era nel
mio destino : mio padre ha fre-
                                           Ho avuto l’opportunità di gestire
                                           alcune attività extrainsegnamento
                                           : la funzione di tutor per gli alun-
quentato la Feltrinelli di Milano(         ni di prima e di terza, e di guida
casa madre del vostro istituto),           per l’orientamento in uscita. Il mio
mio marito è stato studente della          compito era supportare i ragazzi in
specializzazione di elettrotecnica         momenti delicati del loro percorso;
negli anni 60. Poi nel 2000 arrivo         in questi casi non ero insegnante, ma
io, come titolare della cattedra           solo un adulto che cercava di offrire
di lettere nel corso di meccanica,         strumenti per la soluzione di proble-
proveniente dall’ istituto Olivetti        mi. I ragazzi si mostravano collabo-
(sede dell’Hensemberger verso la           rativi e grati.
fine degli anni 40).                       Ho inaugurato e gestito il progetto
Penso di aver realizzato un record,        GIS (gruppo interesse Scala), ancora
in dieci anni ho insegnato lettere in      attivo nell’istituto. Grazie ad esso
tutti i corsi del triennio; per due anni   tanti studenti sono venuti in contat-
anche nel biennio. Quando è nato il        to con il magico mondo della musica
liceo delle scienze applicate, per tre     lirica.
anni, ho avuto la cattedra di filosofia
                                                                                          5
                                           Ho curato, per dieci anni come diret-
e per uno quella di geografia.             trice e per altri tre( dopo la pensione)
Non chiedetemi dove mi sono trova-         come collaboratrice esterna, il fratel-
ta meglio, né un confronto. Ho cono-       lo maggiore del giornalino che oggi
sciuto ragazzi in gamba ovunque, e         mi ospita ; si chiamava PIACCA (così ,
smentisco decisamente il pregiudizio       per esteso).
che esistano corsi di sere A o di serie    E’ stata un’esperienza fantastica vis-
B. Piccolo aneddoto: un paio di anni       suta insieme a tanti ragazzi speciali,
fa ricevo la telefonata di un ex stu-      che si sono alternati nella redazione.
dente di meccanica, che mi comuni-         Ho ricordi bellissimi, a cominciare
cava di essere diventato ingegnere;        dai premi conquistati.
pochi giorni fa sono stata invitata alla   Potrei continuare, ma sono stata am-
cerimonia di laurea in ingegneria di       monita di rimanere entro un certo
un mio ragazzo del liceo.                  limite di battute!
Due obiettivi hanno sempre guida-          Concludo pensando alla fatica del
to il mio lavoro : creare interesse        distacco, ma resto in contatto con
per le mie materie e instaurare un         molti ex studenti, rivedo sempre
buon rapporto con gli studenti. Nei        volentieri gli ex colleghi, e quando
quarant’anni di professione ho speri-      l’Hensemberger chiama… io sono
mentato che sono indispensabili per        presente. Non so dire di no al caro
realizzare un clima sereno e favorire      vecchio Pino.
l’apprendimento.
                                                                    Loretta Casalini
                                              P.S. Continuo comunque ad insegnare …
                                                          altro luogo, stessa passione.
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70 anni!

    I   l nostro fu uno dei primi Istituti tecnici in Italia.
        Inizialmente era una sede distaccata dell’Istituto
    Feltrinelli di Milano in via Appiani; successivamente
    questa sede diede forma all’attuale ITI “P. Hensem-
    berger”.
    Nel 1946, con un decreto firmato da Umberto di
    Savoia, il distaccamento della Feltrinelli di Milano fu
    riconosciuto come istituzione autonoma.
    L’Istituto era gestito inizialmente da un Consiglio di
    Amministrazione: alla convocazione di questo Con-
    siglio, che si tenne nel 1947, erano presenti il dott.
    Nino Hensemberger in veste di Presidente e il prof.
    Antonio de Majo in veste di Preside.
    Le donazioni fatte dal dott. Nino Hensemberger per
    onorare il padre Pino garantirono una crescita della
    scuola e la possibilità di acquisto di materiale didat-
    tico.
    Alla morte di Nino Hensemberger entrò nel Consi-
6   glio di Amministrazione l’ing. Pino, suo figlio, che vi
    rimase fino al 1973, quando il Consiglio di Ammini-
    strazione fu sostituito dal Consiglio d’Istituto.
    L’Hensemberger da via Appiani si spostò in via En-
    rico da Monza e poi definitivamente in via Berchet,
    con una succursale in via Magenta, ancora utilizzata
    da alcune classi del biennio ITI.
    Dalle sedi distaccate dell’Hensemberger sono nati
    Istituti come l’IPSIA di Lissone e L’ITIS Albert Ein-
    stein.
    Storicamente le specializzazioni erano tre: mecca-
    nica, elettrotecnica e metallurgia, che è stata chiusa
    definitivamente negli anni ‘80. Nell’a.s. 1971/72 è
    stata istituita la specializzazione in informatica. Nel
    1961, per soddisfare il crescente bisogno di forma-
    zione di persone già pronte per un contesto lavo-
    rativo, sono stati avviati i corsi serali. E’ del 2005
    l’introduzione del percorso di liceo scientifico tec-
    nologico.
    Oggi, a settant’anni dalla sua fondazione, un nuovo
    corso, che partirà a settembre, arricchirà l’offerta
    formativa dell’ITI: l’indirizzo in Biotecnologie sani-
    tarie.
                                            Alberto Dehò
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Verba volant, scripta manent
    Le parole volano, gli scritti rimangono

    I  n questo anno importante per
       l’Hensemberger, sono molte le
    persone che accolgono la richiesta
                                                       Francesco Lino e le presidi Vallini e
                                                       Cirincione.
                                                       Quest’ultima è rimasta all’ Hensem-
    di condividere ricordi ed esperienze               berger soltanto un anno ma la sua
    legate alla loro professione e alla loro           presenza ha lasciato un segno.
    “vita” all’interno della nostra scuola.            La preside Vallini è stata la prima
    70 anni non sono pochi e grazie al                 Dirigente donna, con grande forza di
    contributo di molti ancora lega-                   carattere. È stata una persona fon-
    ti gente legata all’Istituto abbiamo               damentale per il nostro Istituto, ha
    cercato di testimoniare al meglio,                 dato un’impronta forte.
    per non dimenticare:“Verba volant,
    scripta manent”.                                   “Che approccio avevano i suoi studenti con la
    Questo antico proverbio, secondo                   materia da lei insegnata?”
    me, sintetizza il nostro obiettivo:                Molto buono. All’epoca si facevano
    mettere nero su bianco.                            parecchie visite aziendali e questo
                                                       catturava la loro attenzione. Fonda-
      Tra gli altri abbiamo intervistato
                                                       mentali, secondo me, le numerose
8     Alfonso Vicinanza      ,                         ore pratiche e il numero elevato di
                                                       attrezzature nei laboratori.
      insegnante di “macchine utensili e
      laboratorio tecnologico” dal ‘70 al
      ‘90 e capo ufficio tecnico dal ‘91 al            “Quando pensa all’ Hensemberger cosa le
      2011.                                            viene in mente?”
                                                       Una grande famiglia.
    “C’è qualcosa di particolare che ricorda nella     Siamo sempre stati uniti, quindi
    sua carriera qui all’Hensemberger?”                quando penso al nostro Istituto mi
    Sono sempre stato molto legato                     viene proprio in mente il senso di
    alla scuola e ai miei studenti. Sono               unione di una grande famiglia.
    arrivato all’Hensemberger all’età di
    22 anni e come professore molto                    “Ora non penso sia ancora così per gli stu-
    giovane ho da subito avuto un lega-                denti. Ha qualche consiglio riguardo a ciò?”
    me forte con i miei alunni. Conservo               Gli adulti, devono vedere i loro alun-
    ancora oggi molti ricordi legati a loro            ni prima di tutto come delle persone.
    e alla mia esperienza personale, ma è              Occorre ricordare che la componen-
    difficile sceglierne solo alcuni!                  te principale di una scuola siete voi
                                                       studenti; senza voi giovani non può
    “Il preside è una figura fondamentale in un        esistere la scuola.
    Istituto. Quali sono i presidi con cui ha colla-
    borato nel corso della sua carriera?”              “Secondo lei a chi va il plauso nell’occasione
    Quando lavoravo qui, ci sono stati                 dell’anniversario?”
    diversi Dirigenti, come il preside                 In particolar modo al fondatore della
Ph periodico di informazione dell'ITIS Hensemberger - marzo 2016 - n.007 - marzo ...
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                                              gestivo la contabilità della scuola,
                                              ovvero le entrate e le uscite, e gli
                                              incartamenti delle assunzioni dei
                                              docenti e personale ATA.

nostra scuola: Pino Hensemberger.
                                              “C’è un docente, con cui ha lavorato in quegli
Un grazie va a lui e alla sua famiglia
che ci hanno fatto crescere con le
                                              anni, che ricorda più degli altri?”
                                              Ho molti ricordi positivi legati a que-
generose donazioni.
                                              sta scuola e alle persone con cui ho
                                              lavorato.
Un ricordo va anche ad Antonio De
                                              Ricordo in maniera particolare il
Majo, che ha ottenuto lo spostamen-
                                              Preside Anfuso, il vicepreside Sever-
to della sede dell’ Hensemberger da
                                              gnini, il mio grande amico Polverino
via Enrico da Monza (attuale Olivetti)
                                              e Notaro, bidello della succursale,
all’odierna via Berchet.
                                              figura fondamentale per la nostra
                                              scuola.
“Secondo lei è rimasto qualcosa di immutato   Del vicepreside Severgnini ricordo,
in tutti questi anni?”                        ad esempio, la sua caratteristica di-             9
No, a mio parere sono cambiate mol-           stintiva: la presenza costante.
te cose.                                       Era sempre presente, rimaneva a
                                              scuola da mattina a sera fornendo
Quest’ultima risposta deve farci ri-          un supporto costante all’interno Isti-
flettere.                                     tuto.
L’importante è che la scuola consen-
ta ai giovani di vivere in un ambiente
sereno.
                                              C’è un episodio che l’hai colpito, lasciando in
                                              lui un ricordo indelebile?
                                              Un episodio che ricordo è la morte di
 Proseguendo in questo nostro                 uno studente ,Roberto Lanza, avve-
 “amarcord” ci siamo imbattuti in             nuta a causa di un incidente stradale
 un’altra figura storia del Pino:             prima della maturità.
 Rosario Nasisi.                              È stato un dolore sentito da tutta la
                                              scuola. Roberto era un ragazzo che
                                              alla scuola aveva dato tanto, parteci-
“Ci racconti un po’ di lei...”
                                              pando con impegno e responsabilità
Nasisi “nasce” nel 1992 come segre-
                                              alle attività e rappresentandola per i
tario economo dell’Hensemberger
fino ad arrivare a direttore ammini-
strativo fino al 2007. Prima lavoravo
presso l’istituto superiore Carlo
Porta.
Essendo direttore amministrativo,                                         Rossella Ragusa
Ph periodico di informazione dell'ITIS Hensemberger - marzo 2016 - n.007 - marzo ...
Dopo 50anni tornano a scuola
     Gli alunni Sudetti Angelo e Pallotta
     Andrea della classe 2aD3 hanno in-          R: C’erano solo tre corsi; elettro-
     tervistato in occasione dei 70 anni         tecnica, metallurgia e (non ce lo
     dell’Hensemberger due alunni di vec-        ricordiamo può aggiungerlo?). Noi
     chia data che ai tempi delle superiori      frequentammo metallurgia, che ai
     frequentarono l’istituto, ecco le do-       tempi era il più snobbato per la vi-
     mande e le risposte:                        sione proibitiva del lavoro che offriva
                                                 una volta finito il percorso, non era
     Andrea                                      molto bello lavorare in un altoforno,
                                                 la sicurezza era scarsa ed era molto
     D: In quali anni avete frequentato l’Hen-
     semberger?                                  pesante.
     R: I primi anni ‘60.
                                                 D: Che rapporto avevate coi professori?
     D: Come si presentava la scuola?            Quali erano le differenze?
     R: Era tenuta un po’ meglio, ora sem-       R: Era un rapporto piuttosto rigido,
     bra un po’ decadente. Quando anda-          forse quello che avete voi oggi è
     vamo a scuola per non farci rovinare        molto più leggero e piacevole. Inol-
10   le scale noi studenti non usavamo           tre, anche se quasi tutti gli studenti
     quelle di rappresentanza ma quelle          fumavano, non gli era giustamente
     di servizio.                                concesso farlo nell’edificio però i
                                                 professori potevano farlo.
     D: Com’era l’affluenza di studenti?
                                                 D: Vigevano quindi regole ferree?
     R: C’erano moltissimi ragazzi, alcune
     sezioni avevano più di 30 alunni e          R: Abbastanza, il rispetto era totale e
     molti venivano da fuori Monza, an-          bisognava venire a scuola ben vestiti,
     che da Lecco e dintorni!                    in giacca e cravatta.

     D: Quali corsi di studio erano presenti?
                                                 Angelo
                                                 Dopo queste domande per sciogliere
     Quali avete frequentato?                    il ghiaccio abbiamo fatto una sorta di
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giro turistico con gli ex-alunni e alla      ta non venivano usate al meglio.
vista dei laboratori molti ricordi sono
loro riaffiorati, e nonostante i cam-        D: Cosa offriva il corso, una volta terminati
biamenti in alcuni casi totali, erano        gli studi?
felici di essere tornati, come se non
avessero mai scordato quella che è           R: Molti di noi hanno subito trovato
stata per loro una casa per 5 anni.          lavoro e hanno anche avuto discreto
                                             successo, quelli che hanno voluto
D: Quando andavate a scuola, com’erano i     affrontare l’università magari hanno
                                             avuto qualche difficoltà per le ma-
laboratori?                                  terie che l’Hensemberger non com-
R: L’istituto, insieme alla Feltrinelli,     prendeva ma per quelle insegnateci
aveva le migliori apparecchiature            eravamo tra i migliori.
della regione, se non d’Italia.
                                              D: Avete mai avuto ripensamenti sulla
D: Quindi, si aveva più uno studio pratico   vostra scelta?
che teorico?
                                             R: All’inizio si, ma col tempo ci siamo
R: Assolutamente no, si tentava di           come innamorati delle materie e sia-
                                                                                             11
dare il giusto peso sia alla teoria che      mo felici della scelta fatta.
alla pratica, anche se effettivamente i
libri erano un po’ di meno.                  D: In generale, come vi sembra ora la scuo-
                                             la, rispetto a prima?
D: I professori erano molto severi, erano
anche molto qualificati?                     R: Potrebbe essere tenuta meglio,
                                             ma non solo a livello di struttura, la
R: In realtà non tantissimo perché si        voglia di cambiare deve partire da
trattava principalmente di ingegneri         tutti, professori, studenti e bidelli
che venivano chiamati dalla scuola           compresi!
per insegnare, infatti le attrezzature
avanzate del laboratorio qualche vol-                                  Angelo Sudetti
                                                                       Andrea Pallotta
Castoldi Giorgio . Presente!
                               Quand’è stato il suo primo anno qui
                               all’Hensemberger?
                               Nel 1969.

                               Quando venne qui cosa si aspettava di
                               fare?
                               La scelta non era molto vasta, io in
                               realtà ero interessato a Elettronica
                               ma era presente solo al Feltrinelli a
                               Milano.
                               Siccome pero qui era stata aperta
                               informatica e si studiava anche
                               elettronica mi sono iscritto qui.
                               Dopodichè in realta mi sono
                               appassionato ad informatica, di
                               elettronica sì ho fatto qualcosa ma
12                             alla fine ha prevalso l’interesse per
                               Informatica.

                               Negli anni si è creata una certa rivalità tra
                               lei e Cantù?
                               Allora, rivalità no; perche io sapevo
                               benissimo di non essere al livello di
                               Cantù, tant’è vero che Cantù, insieme
                               ad altri tre, fu uno dei 60/60 della
                               mia quinta.
                               Io invece a 60 non ci sono arrivato.
                               Rivalità no, ma diversitò di carattere
                               sì.

                               Com’era l’Hensemberger negli anni ‘70?
                               La scuola era abbastanza diversa da
                               adesso, nel senso che adesso c’è una
                               pretesa sorveglianza sugli studenti in
                               ogni momento: l’intervallo, l’entrata.
                               Allora eravamo relativamente più
                               liberi, se arrivavamo in ritardo la
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speranza era che fosse più in ritado       meno rispetto a ciò che affrontate
di noi l’insegnante ma non c’era un        voi.
controllo serrato come adesso.             Siamo arrivati in quinta e la nostra
Addirittura all’intervallo uscivamo        prova d’esame era ridicolo se
dalla scuola per prendere i panini in      paragonata alla vostra.
una salumeria a 50 metri da scuola         Allora l’informatica era quello.
che adesso non c’è più. Prendavamo
la francesina con la pancetta (ride).      Quando ha iniziato ad insegnare qua?
Gli studenti come sono cambiati negli      Nel ‘79.
ultimi 40 anni?
                                           Dunque sono trentasette anni che insegna
In effetti ne parlo spesso coi ragazzi,    in quest’istituto?
anche noi da studenti abbiamo fatto
il mestiere dello studente e se c’era la   Yes.
possibilità a casa non si studiava o si
studiava poco.                             Quanti anni le mancano?
Mi rendevo conto dopo 2/3
settimane in cui non avevo toccato         Sarei dovuto andare in pensione nel            13
il libro che era ora che ricominciassi     settembre 2017 e adesso sono stati
a studiare, perchè arrivava in classe      aggiunti i cinque anni e andrò in pensione
il prof e spiegava per esempio             nel 2022.
matematica e io non capivo più
nemmeno come diavolo si era arrivati       Pensa che le mancherà il Pino quando
a quell’argomento.                         lascerà?
Rispetto ad adesso, almeno per me,
                                           Ora come ora no, perchè vorrei dedicarmi
non esisteva la possibilità che si
                                           ad altro, però non si può dire fino a quando
cominciasse a studiare dopo Pasqua.
                                           non sei a casa in pensione.
Mi ricordo anch’io delle settimane
passate dall’amico a sistemare la
moto o a giocare.                          La struttura era la stessa?
Però ad un certo punto dicevi “oggi        La struttura sì, anche se alcuni laboratori
non vengo perchè devo studiare”.           sono stati spostati.
                                           Il biennio lo facevamo comunque in Via
Il livello era più alto ai tempi?          Appiani.
                                           Ai tempi c’erano sedi staccate anche a
Paragonandolo ad adesso direi di sì,
                                           Concorezzo e Vimercate.
c’e anche da dire allora i programmi
didattici erano molto più rudimentali
di quelli odierni.
Nell’arco dei tre anni facevamo molto
                                                                         Omar Achak
Cantù Giorgio . Presente!
                                                    nell’ottobre del ‘70; allora si iniziava
                                                    un po’ più tardi e si finiva a giugno
                                                    inoltrato.
                                                    Nel 2019 saranno 50 anni ma spero di
                                                    andare in pensione prima (ride).

                                                    Dunque lei conferma le indiscrezioni
                                                    secondo la quale fra 2/3 anni dovrebbe
                                                    andare in pensione?
                                                    Sì, dovrebbe essere nel settembre
                                                    2017.

                                                    In questi anni, come e quanto è cambiata
                                                    la scuola?
                                                    Questo è difficile dirlo perchè da
                                                    dentro si ha una visione, da fuori ne
14                                                  hai un’altra.
                                                    Diciamo che, come tutta la società
                                                    italiana, è cambiato tantissimo.
                                                    La mia generazione è stata tra le pri-
                                                    me che ha avuto accesso agli studi
                                                    superiori, quindi sentivamo il peso
                                                    della responsabilità; i nostri genitori
                                                    non erano diplomati bensì con licen-
                                                    za elementare.
                                                    Le possibilità erano due: o studi o vai
                                                    a lavorare.
                                                    La nostra generazione non dico che
                                                    avesse ristrettezze perchè è stata
                                                    forse la prima del dopoguerra che ha
                                                    avuto condizioni di vita abbastanza
     Si ricorda quando è stata la prima volta che   agiate rispetto ai genitori ma non
     ha messo piede in questa scuola?               paragonabili con quelle di adesso.
                                                    I ragazzi di adesso hanno cose che
     Ho iniziato nella succursale di via
                                                    noi non ci sognavamo nemmeno di
     Appiani nel 1968 perchè in sede non
                                                    avere (ride).
     c’era spazio per le prime e le secon-
     de.
     Qui in sede la prima volta è stata             Che differenza c’è tra gli studenti di oggi e
                                                    quelli di trent’anni fa?
ph | 1946/2016

                                          mondo del lavoro, ci vengono segna-
La situazione qui era un po’ partico-     lati come i più competenti.
lare. Siccome le richieste per studia-    Molte aziende pescano prima
re informatica erano tante e i posti      dall’Hensemberger e poi da altre
disponbili erano pochi c’era una sele-    scuole.
zione all’ingresso per voto di merito.
Per i primi 10/15 anni che ho inse-       Debolezze?
gnato qui c’era una situazione para-
dossale per cui il più scarso che en-     Come tutte le altre scuole tra le pri-
trava aveva la media del sette, quindi    me abbiamo un alto tasso di insuc-
avevamo studenti che avevano una          cesso, anche se è un dato nazionale.
preparazione veramente valida. Uno        Spesso confluiscono ragazzi che
dei nostri studenti ha avuto accesso      pensano che si studia poco e la scel-
alla Normale di Pisa per dirti. Una       gono come alternativa ad un profes-
scuola dove accedono le eccellenze.       sionale.
Questo ragazzo qui finivamo le lezio-     C’è una scarsa conoscenza dell’ita-
ni e sapeva tutto.Di cognome faceva       liano e quindi hanno difficoltà nella
Florioli. Era mostruoso. C’era una        comprensione dei testi.                        15
preparazione completamente diver-
sa, non posso fare un paragone con        Per finire, ci racconta un aneddoto?
oggi, è improponibile. Dopo è sem-
pre stato un po’ un calare. Ricordo       Una volta ricordo che partecipam-
che nella mia classe in 4 hanno avuto     mo ad un concorso a livello europeo
il massimo dei voti. Allora il livello    e nella premiazione che si teneva
era alto.                                 se non ricordo male a Bruxelles o a
                                          Strasburgo; la nostra scuola era rap-
Quali sono i punti di forza del Pino?     presentata da solo due insegnanti...
                                          (ride)...mentre per le altre scuole
Secondo me, i voti non sono espressi      c’era pure l’ambasciatore e pensa che
al massimo ma chi esce da qui dà          avevamo vinto il primo premio...(ride
buone rese a livello universitario,       ancora).
superiori ad altri istituti dova hanno    Questo ti dà l’idea di com’è la situa-
conseguito voti anche migliori.           zione in Italia.
A parità di scuole, fra i vari ITIS, ha   Sarei voluto andare ma qui non c’era
ottenuto un successo superiore. Chi       chi mi sostituiva e il preside aveva i
esce dall’Hensemberger magari an-         suoi problemi.
che con voti leggermente più bassi        Questo per darti l’idea del fatto che
rispetto agli altri poi rende di più.     abbiamo delle eccellenze che spesso
Allora vuol dire che forse siamo un       non vengono supportate dalle isti-
po’ severi.                               tuzioni.
Lo stesso vantaggio c’è anche nel
                                                                       Omar Achak
Fucina di tecnici per lo sviluppo del territorio

     I  nizi XX secolo,sviluppo dell’in-
        dustria italiana, crescita frenata
     dalla mancanza di tecnici meccanici.
                                                 Primi anni del 1980, crisi dell’acciaio,
                                                 il calo di richieste del personale e
                                                 l’interesse per altre tecnologie co-
     La grande esposizione universale,           stringe la chiusura del corso di Me-
     spingerà un gruppo di ingegneri del         tallurgia per carenza di iscritti. Le
     Politecnico di Milano ad agire per          aziende di produzione metallurgica
     la creazione di una scuola di forma-        trovarono conveniente utilizzare
     zione tecnica. Il comune di Milano          periti meccanici “formando in casa”
     assegna alla scuola industriale mila-       eventuali esperti di metallurgia,
     nese una baracca di legno in fondo          in grado di seguire la produzione
     a via S. Gregorio, dietro la stazione       dell’accaio dagli alti forni alla vendi-
     centrale. 1937 ,il Feltrinelli viene tra-   ta del prodotto finito. Nel corso del
     sformato in Istituto Tecnico Statale.       tempo si diede inizio a sperimenta-
     Cinque anni dopo nel 1942, nasce una        zioni che modificarono le “vecchie”
     sezione distaccata ,l’istituto tecnico
     industriale Pino Hensemberger che
     assumerà la completa autonomia nel
     lontano 1946. E’ uno dei primi edifici
16   scolastici che si pone la prerogativa
     di creare un concreto legame tra
     scuola e sviluppo economico del pa-
     ese. Anno scolastico 1883-84 nasce
     la nuova sezione Industriale mec-
     canico- metallurgica,57 gli iscritti.
     L’Hensemberger sembra ripercorrere
     il percorso fatto dall’Istituto Tecnico
     di Terni come quest’ultimo anche lui
     svilupperà un buon indirizzo perito
     metallurgico. Il fine,creare una classe     specializzazioni per renderle mo-
     tra ingegneri e “capi mastri” in pos-       derne ed al passo con le esigenze
     sesso di abilità e capacità professio-      del mercato del lavoro. Nel 1961, per
     nali funzionali ai cicli produttivi degli   soddisfare il crescente bisogno di
     stabilimenti siderurgici.                   formazione di persone già calate in
     L’Hensemberger di Monza assu-               un
     merà ben presto un ruolo fon-               contesto lavorativo, vengono avviati
     damentale, coprirà parte delle              i corsi serali. Nel 2005 introdotto il
     esigenze dell’hinterland milanese           Liceo Scientifico Tecnologico (ora
     e della Brianza,nello specifico in-         delle Scienze Applicate), un indirizzo
     dustrie quali Breda e Falck. Stori-         che viene declinato con un carattere
     camente le specializzazioni erano           fortemente applicativo sfruttando
     tre:Meccanica,Elettrotecnica e Me-          la grande disponibilità di laboratori
     tallurgia.
ph | 1946/2016

presenti in sede. Nell’anno scolasti-
co 2010/11 entra in vigore la riforma
dell’istruzione tecnica ,veranno ri-
organizzate le tre articolazioni del
settore tecnologico “Meccanica e
Meccatronica”, “Elettrotecnica” ed
“Informatica”.Tre anni dopo avve-
nuta l’attivazione dell’articolazione
“Telecomunicazioni” dell’indirizzo
di Informatica. L’istituto al giorno
d’oggi ha attuato una serie di servizi
volti ad accompagnare gli studenti
in tutte le fasi del loro corso di stu-
di: dall’accoglienza all’orientamento
in entrata e uscita, al supporto allo
studio e alle iniziative rivolte agli
studenti stranieri, oltre ai numerosi
progetti e corsi pomeridiani.                                                    17
                       Davide Manco

                         Documenti: Primo inventario generale
Ho incontrato la storia dell’Hensemberger

     H    o incontrato la storia dell’Hen-
          semberger condensata nei ri-
     cordi di un signore dinamico, gentile
                                                 lampade fluorescenti fino al mondo
                                                 delle barche).
                                                 Da quest’ultima è nato l’impegno di
     ed entusiasta, classe 1928.                 oggi in campo giornalistico e lette-
     Mi accoglie in casa sua, nel centro di      rario.
     Monza, in un pomeriggio di marzo            Nei racconti del suo passato di stu-
     e con grande efficienza mi mostra           dente colgo l’orgoglio e l’attacca-
     quanto ha già preparato: fotocopie          mento nei confronti di un’ esperien-
     di documenti in suo possesso ed un          za significativa, quasi pioneristica,
     elenco circostanziato delle sedi, dei       all’Hensemberger.
     presidi, dei docenti, dei compagni          Gli stessi studenti collaborarono a
     negli anni tra il 1943 e il 1948.           costruirne i laboratori in via Appiani
     E’ un fiume in piena il sig . Camesa-       e in via Enrico da Monza (prime sedi
     sca ed alterna ricordi legati all’Hen-      monzesi del neonato I.T.I.G.).
     semberger, a vicende di una vita            Primi esami di stato: 14 luglio 1948,
     lavorativa intensa e varia, che l’ha        il giorno in cui avvenne l’attentato
     visto, dopo il diploma, per due anni        a Togliatti; tema d’esame: Elettro-
     assistente di laboratorio nei corsi         misure resistenza con batterie,
18   serali dell’istituto; e poi una lunga se-   membro interno il professore di elet-
     rie di esperienze nel mondo dell’in-        trotecnica Martinetti.
     dustria in Italia e all’estero (dalle       Nel flusso della narrazione ritornano
                                                 con insistenza la stima e l’apprezza-
Felice Camesasca
19

mento per due “insegnanti, non do-        Ora mi proietto verso il futuro do-
centi” così li definisce: prof. Moretti   mandandogli: “Quali caratteristiche
(matematica), anche portiere ed al-       sono necessarie per esser un buon
lenatore della squadra di calcio degli    perito?” Ecco la risposta: “Oltre alle
studenti, ed il prof. Martinetti “dava    competenze tecniche è necessaria
del lei agli studenti, ma nello stesso    una sicura padronanza della lingua
tempo era molto protettivo”.              italiana, il perito deve stendere rela-
Pochi gli allievi negli ultimi anni del   zioni e saper comunicare con preci-
corso di elettrotecnica, solo 12, ma      sione e chiarezza”.
costanti nella frequenza “eravamo         Questa risposta suscita il mio grande
sempre presenti, anche ammalati”.         compiacimento come insegnante di
Riporto il sig. Camesasca al presente     lettere!
chiedendogli l’utilità del diploma di     Ormai quasi amici, ci salutiamo;
perito nel mondo di oggi, mi rispon-      l’appuntamento è per le serate dei
de con un aneddoto recente: “Sono         festeggiamenti. Insieme agli auguri di
stato chiamato il novembre scorso,        un grande futuro per l’Hensember-
dall’ ultima ditta per cui ho lavorato,   ger, offre la sua disponibilità a parla-
a partecipare alla selezione del per-     re con gli studenti.
sonale: c’erano ingegneri e diplomati;    Ragazzi, un’ occasione da non per-
sono stati assunti questi ultimi”.        dere!.
                                                                 Loretta Casalini
Pino Hensemberger (Rivarolo Ligure, 28 ottobre 1875 – Malnate (Varese), 4 ottobre 1944)

Figlio di Giovanni Hensemberger e Pellegrina Ferrettini, dopo aver concluso un regolare corso di studi
superiori, iniziò a lavorare nell’azienda meccanica gestita dal padre che produceva macchine per l’industria
tessile. Anche a seguito di quanto aveva appreso studiando, e intravedendo l’opportunità di entrare in un
settore in rapida espansione come quello delle ferrovie, indirizzò l’azienda di famiglia verso la produzione
di accumulatori al piombo-acido da utilizzare per l’illuminazione delle vetture ferroviarie.
 Ciò lo portò ad ottenere una commessa dalle Ferrovie dello Stato che sviluppò sensibilmente il giro d’affari
dell’azienda. Alla morte del padre ricadde su di lui l’intera responsabilità della conduzione dell’azienda e
pertanto si adoperò per sviluppare ulteriormente la produzione. In questo frangente ebbe l’idea di utilizzare
gli accumulatori elettrici per la trazione delle motrici ferroviarie e dei tram, che venne sperimentata con
successo sulla linea Milano-Monza. A seguito della grande richiesta di accumulatori da parte delle ferrovie

                                                                                                     20

ma anche di altre aziende e di semplici cittadini, decise la costruzione di una seconda fabbrica che impiantò
in Campania a Casalnuovo di Napoli, anche per evitare maggiori costi di trasporto dei manufatti.
 Dopo la sua morte è stato dato il suo nome all’Istituto Tecnico Industriale Statale di Monza.
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