NOTA DI AGGIORNAMENTO AL DOCUMENTO UNICO DI PROGRAMMAZIONE 2018-2020 - COMUNE DI POIRINO

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NOTA DI AGGIORNAMENTO AL DOCUMENTO UNICO DI PROGRAMMAZIONE 2018-2020 - COMUNE DI POIRINO
Allegato “A”

NOTA DI AGGIORNAMENTO AL
   DOCUMENTO UNICO DI
PROGRAMMAZIONE 2018-2020

     COMUNE DI POIRINO
NOTA DI AGGIORNAMENTO AL DOCUMENTO UNICO DI PROGRAMMAZIONE 2018-2020 - COMUNE DI POIRINO
I

INDICE

     Introduzione al DUP e logica espositiva               1
     Struttura del DUP                                     2

     Sezione strategica

     SeS - Condizioni esterne
     Analisi strategica delle condizioni esterne           4
     Obiettivi generali individuati dal governo            4
     Legge di Bilancio                                     5
     Altri riferimenti normativi                           7
     SOSE e i Fabbisogni standard                          8
     Popolazione e situazione demografica                  11
     Territorio e pianificazione territoriale              21
     Strutture ed erogazione dei servizi                   22
     Economia e sviluppo economico locale                  23
     Sinergie e forme di programmazione negoziata          24
     Parametri interni e monitoraggio dei flussi           25

     SeS - Condizioni interne
     Analisi strategica delle condizioni interne           29
     Organismi gestionali ed erogazione dei servizi        30
     Opere pubbliche in corso di realizzazione             31
     Tributi e politica tributaria                         32
     Tariffe e politica tariffaria                         33
     Spesa corrente per missione                           34
     Necessità finanziarie per missioni e programmi        35
     Patrimonio e gestione dei beni patrimoniali           36
     Accensione prestiti netti                             37
     Sostenibilità dell'indebitamento nel tempo            37
     Programmazione ed equilibri finanziari                38
     Disponibilità e gestione delle risorse umane          41

     Sezione operativa

     SeO - Valutazione generale dei mezzi finanziari
     Valutazione generale dei mezzi finanziari             42
     Entrate tributarie (valutazione e andamento)          43
     Trasferimenti correnti (valutazione e andamento)      43
     Entrate extra-tributarie (valutazione e andamento)    44
     Entrate in conto capitale                             44
     Riduzione di attività finanziarie (valutazione)       45
     Accensione prestiti netti (valutazione e andamento)   45
II

INDICE

     SeO - Definizione degli obiettivi operativi
     Definizione degli obiettivi operativi                     46
     Fabbisogno dei programmi per singola missione             46
     Servizi generali e istituzionali                          47
     Ordine pubblico e sicurezza                               50
     Istruzione e diritto allo studio                          50
     Valorizzazione beni e attività culturali                  52
     Politica giovanile, sport e tempo libero                  52
     Turismo                                                   53
     Assetto territorio, edilizia abitativa                    54
     Sviluppo sostenibile e tutela ambiente                    55
     Trasporti e diritto alla mobilità                         56
     Soccorso civile                                           57
     Politica sociale e famiglia                               58
     Tutela della salute                                       59
     Sviluppo economico e competitività                        60
     Lavoro e formazione professionale                         60
     Agricoltura e pesca                                       60
     Energia e fonti energetiche                               62
     Relazioni con autonomie locali                            62
     Fondi e accantonamenti                                    63
     Debito pubblico                                           64
     Anticipazioni finanziarie                                 64

     SeO - Programmazione del personale, OO.PP. e patrimonio
     Programmazione personale, OO.PP. e patrimonio             66
III

PRESENTAZIONE

                Dal 2016 il ciclo di programmazione disciplinato dal D.Lgs. 118/2011 è
                entrato in vigore a pieno regime.
                Pertanto il 31 luglio diventa una data significativa per gli enti locali che si
                vedono impegnati ad approvare due documenti molto importanti:
                - delibera di assestamento generale e di salvaguardia degli equilibri del
                corrente bilancio triennale;
                 - DUP del triennio successivo.
                Un’altra data altrettanto importante è, a regime, il 15 novembre di ciascun
                anno, entro la quale la Giunta presenta al Consiglio la nota di
                aggiornamento al DUP. In caso di proroga dei termini per l’approvazione
                del bilancio di previsione, anche le tempistiche relative alla nota di
                aggiornamento al DUP slittano.

                La Legge di Bilancio 2018 (Legge n. 205/2017) introduce diverse novità
                per gli enti locali tra le quali, in particolare, misure riguardanti il fondo
                crediti dubbia esigibilità e la sua percentuale minima di accantonamento,
                modifiche alla perequazione relativa al fondo di solidarietà comunale,
                l’allargamento degli spazi finanziari da 700 a 900 milioni, ecc.
                Resta confermato per il 2018 il blocco all’aumento delle aliquote dei tributi
                e delle addizionali regionali e degli enti locali. Per sostenere gli
                investimenti sono previsti spazi finanziari, per gli anni 2018-2023, che
                consentono l’utilizzo dell’avanzo di amministrazione, oltre a contributi a
                fondo perduto, per il triennio 2018-2020, per rilanciare gli investimenti in
                opere pubbliche.

                Attraverso l’attività di programmazione, le amministrazioni concorrono al
                perseguimento degli obiettivi di finanza pubblica definiti in ambito
                nazionale, in coerenza con i principi fondamentali di coordinamento della
                finanza pubblica emanati in attuazione degli articoli 117, terzo comma, e
                119, secondo comma, della Costituzione e ne condividono le conseguenti
                responsabilità.

                                                                             Il Sindaco
                                                                           Angelita Mollo
INTRODUZIONE AL DUP E LOGICA ESPOSITIVA

Dal 1° gennaio 2015 è entrata in vigore la contabilità armonizzata, con le modifiche apportate dal D.Lgs. 10
agosto 2014 n. 126 al D.Lgs. 23 giugno 2011 n.118 e al D.Lgs.18 agosto 2000 n. 267.
La nuova formulazione dell’art. 170 del TUEL prevede che “entro il 31 luglio di ciascun anno la Giunta presenta
al Consiglio il Documento unico di programmazione per le conseguenti deliberazioni. Entro il 15 novembre di
ciascun anno, con lo schema di delibera del bilancio di previsione finanziario, la Giunta presenta al Consiglio la
nota di aggiornamento del Documento unico di programmazione….”. A differenza della relazione previsionale e
programmatica, che costituiva una allegato al bilancio, il DUP, dice il legislatore, “costituisce atto presupposto
indispensabile per l’approvazione del bilancio di previsione”. Non vi è un formato standard predisposto da
Arconet, tuttavia il principio contabile applicato Allegato 4/1 al d.lgs. 118/2011 delinea i contenuti obbligatori
minimi, con cui presentare le linee strategiche ed operative dell’attività di governo di ogni amministrazione
pubblica.

Il Documento Unico di Programmazione - DUP - si inserisce dunque all’interno di un processo di pianificazione,
programmazione e controllo che vede il suo incipit nel documento contenente le linee programmatiche relative
alle azioni e ai progetti da realizzare nel corso del mandato di cui all’art. 46 del TUEL nonché nella Relazione di
Inizio Mandato prevista dall’art. 4 bis del D.Lgs. n. 149/2011 e che si conclude con un altro documento
obbligatorio quale la Relazione di Fine Mandato, ai sensi del DM 26 aprile 2013. All’interno di questo perimetro,
il DUP costituisce il documento di collegamento e di aggiornamento scorrevole di anno in anno che tiene conto
di tutti gli elementi non prevedibili nel momento in cui l’amministrazione si è insediata.
In particolare il nuovo sistema dei documenti di bilancio si compone come segue:
     - DUP;
     - la nota di aggiornamento del DUP;
     - lo schema di bilancio di previsione;
     - il piano esecutivo di gestione e delle performances.

Termini di approvazione del DUP

Ai sensi dell’art. 170 - Documento Unico di Programmazione (articolo così sostituito dall'art. 74 del D.Lgs. n.
118 del 2011, introdotto dal D.Lgs. n. 126 del 2014) del D. Lgs. 267/2000:

    1. Entro il 31 luglio di ciascun anno la Giunta presenta al Consiglio il Documento Unico di
       Programmazione per le conseguenti deliberazioni. Entro il 15 novembre di ciascun anno, con lo
       schema di delibera del bilancio di previsione finanziario, la Giunta presenta al Consiglio l’eventuale
       nota di aggiornamento del Documento Unico di Programmazione.
    2. Il Documento Unico di Programmazione ha carattere generale e costituisce la guida strategica ed
       operativa dell'ente.
    3. Il Documento Unico di Programmazione si compone di due sezioni: la Sezione strategica e la Sezione
       operativa. La prima ha un orizzonte temporale di riferimento pari a quello del mandato amministrativo
       (tale periodo viene considerato “fisso” fino a fine legislatura, e di conseguenza conterrà gli indirizzi sino
       a fine mandato), la seconda è invece intesa “a scorrimento” nell’arco del triennio in cui si articola
       bilancio di previsione.
    4. Il Documento Unico di Programmazione è predisposto nel rispetto di quanto previsto dal principio
       applicato della programmazione di cui all'Allegato n. 4/1 del D.Lgs. 23 giugno 2011, n. 118, e
       successive modificazioni.
    5. Il Documento Unico di Programmazione e l’eventuale nota di aggiornamento al DUP costituiscono atto
       indispensabile per l'approvazione del bilancio di previsione.
    6. Nel regolamento di contabilità sono previsti i casi di inammissibilità e di improcedibilità per le
       deliberazioni del Consiglio e della Giunta che non sono coerenti con le previsioni del Documento Unico
       di Programmazione.

Le tappe di approvazione

Con riferimento al procedimento di approvazione del DUP, dal vigente quadro normativo risulta:
   1. che il DUP è presentato dalla Giunta entro il 31 luglio «per le conseguenti deliberazioni». Pertanto il
        Consiglio riceve, esamina, discute il DUP presentato a luglio e successivamente lo delibera. La
        deliberazione del Consiglio concernente il DUP può tradursi:

                                                                                                                       1
in un’approvazione, nel caso in cui il documento di programmazione rappresenta gli indirizzi
               strategici e operativi del Consiglio;
               in una richiesta di integrazioni e modifiche del documento stesso, che costituiscono un atto di
               indirizzo politico del Consiglio nei confronti della Giunta, ai fini della predisposizione della
               successiva nota di aggiornamento. La deliberazione del DUP presentato a luglio costituisce una
               fase necessaria del ciclo della programmazione dell'ente;
    2.   che il termine del 15 novembre per l'aggiornamento del DUP comporta la necessità per il Consiglio di
         deliberare il DUP in tempi utili per la presentazione dell'eventuale nota di aggiornamento. La
         deliberazione consiliare concernente il DUP non è un adempimento facoltativo, anche se non è prevista
         alcuna sanzione. L’IFEL ritiene che il termine ultimo per la delibera del Consiglio in merito al DUP sia il
         giorno precedente la presentazione dell'eventuale nota di aggiornamento del DUP stesso. Poiché la
         deliberazione del Consiglio concernente il DUP presenta, o un contenuto di indirizzo programmatico, o
         costituisce una formale approvazione, è necessario il parere dell'organo di revisione sulla proposta di
         deliberazione del Consiglio quando lo stesso è presentato all’organo consiliare contestualmente al
         bilancio di previsione; detto parere è reso secondo le modalità previste dal regolamento dell'ente;
    3.   che la nota di aggiornamento al DUP è eventuale in quanto può non essere presentata se si sono
         verificate entrambe le seguenti condizioni:
               il DUP è già stato approvato in quanto rappresentativo degli indirizzi strategici ed operativi del
               Consiglio;
               non sono intervenuti eventi tali da rendere necessario l'aggiornamento del DUP già approvato;
    4.   che, se presentato, lo schema di nota di aggiornamento al DUP si configura come lo schema del DUP
         definitivo. Pertanto è predisposto secondo i principi previsti dall'Allegato n. 4/1 al D.Lgs. 118/2011;
    5.   che lo schema di nota di aggiornamento al DUP e lo schema di bilancio di previsione sono presentati
         contestualmente entro il 15 novembre, unitamente alla relazione dell'organo di revisione, secondo le
         modalità previste dal regolamento dell'ente;
    6.   che la nota di aggiornamento, se presentata, è oggetto di approvazione da parte del Consiglio. In
         quanto presentati contestualmente, la nota di aggiornamento al DUP e il bilancio di previsione possono
         essere approvati contestualmente, o nell'ordine indicato;
    7.   che la disciplina concernente la presentazione del DUP si applica anche agli enti in gestione
         commissariale;
    8.   che in caso di rinvio del termine di presentazione del DUP, la specifica disciplina concernente i
         documenti di programmazione integrati nel DUP deve essere rispettata.

STRUTTURA DEL DUP

Il Documento Unico di Programmazione si suddivide in due sezioni, denominate Sezione Strategica e
Sezione Operativa, secondo quanto previsto dal D.Lgs. 118/2011 e correlati principi contabili. La prima (SeS)
sviluppa ed aggiorna con cadenza annuale le linee programmatiche di mandato ed individua, in modo
coerente con il quadro normativo, gli indirizzi strategici dell’ente. La seconda sezione (SeO) riprende le
decisioni strategiche dell’ente per calibrarle in un'ottica più operativa, identificando così gli obiettivi associati a
ciascuna missione e programma e individuando le risorse finanziarie, strumentali e umane.

La SeS comprende la sezione "Condizioni Esterne", nella quale viene delineato il contesto ambientale degli
interlocutori istituzionali, il territorio ed i partner pubblici e privati con cui l’ente interagisce per gestire talune
problematiche di più vasto respiro. In questo ambito assumono importanza gli organismi gestionali a cui l’ente
partecipa a vario titolo e gli accordi negoziali raggiunti con altri soggetti pubblici o privati per valorizzare il
territorio, cioè gli strumenti di programmazione negoziata. Questo iniziale approccio termina individuando i
principali parametri di riferimento che saranno poi monitorati nel tempo.

L’attenzione si sposterà quindi verso l’apparato dell’ente, con tutte le dotazioni patrimoniali, finanziarie e
organizzative. Questa parte della sezione strategica si sviluppa delineando le caratteristiche delle "Condizioni
Interne”. L’analisi abbraccerà le tematiche connesse con l’erogazione dei servizi, le relative scelte di politica
tributaria e tariffaria e lo stato di avanzamento delle opere pubbliche, specificando l’entità delle risorse che
saranno destinate a coprire il fabbisogno di spesa corrente e d'investimento. Si porrà inoltre attenzione sul
mantenimento degli equilibri di bilancio nel tempo in termini di competenza e cassa, analizzando le
problematiche connesse con l’eventuale ricorso all’indebitamento ed i possibili vincoli imposti dal pareggio di
bilancio.

                                                                                                                           2
La prima parte della Sezione operativa (SeO), chiamata “Valutazione generale dei mezzi finanziari”, si sposta
nella direzione che privilegia il versante delle entrate, riprendendo le risorse finanziarie per analizzarle in
un’ottica contabile. Si procede a descrivere sia l’andamento storico che la previsione futura dei principali
aggregati di bilancio. In questo contesto sono altresì specificati gli indirizzi in materia di tariffe e tributi e le
direttive sul ricorso all’indebitamento.

Nella Sezione operativa (SeO), chiamata “Definizione degli obiettivi operativi” l’iniziale visione d’insieme, di
carattere prettamente strategico, si sposta nella direzione di una programmazione dove, in corrispondenza di
ciascuna missione suddivisa in programmi, si procederà a specificare le forme di finanziamento. Questo
valore complessivo costituisce il fabbisogno di spesa della missione e dei relativi programmi, destinato a
coprire le uscite correnti, il rimborso prestiti e gli investimenti. Saranno quindi descritti gli obiettivi operativi
insieme alle risorse strumentali e umane rese disponibili per raggiungere tale scopo.

Nella terza parte della Sezione operativa (SeO) denominata "Programmazione del personale, opere
pubbliche e patrimonio", si ritorna ad abbracciare un'ottica complessiva non più a livello di singola missione o
programma. Viene infatti messo in risalto il fabbisogno di personale per il triennio, le opere pubbliche che
l'amministrazione intende finanziare nello stesso periodo ed il piano di valorizzazione e alienazione del
patrimonio disponibile non strategico.

                                                                                                                        3
SEZIONE STRATEGICA (SeS) – Condizioni esterne

ANALISI STRATEGICA DELLE CONDIZIONI ESTERNE

Analisi delle condizioni esterne
La sezione strategica, in questa parte del documento, riprende gli obiettivi di periodo individuati dal governo,
valuta la situazione socio-economica (popolazione, territorio, servizi, economia e programmazione negoziata)
ed adotta i parametri di controllo sull’evoluzione dei flussi finanziari.

Obiettivi individuati dal governo
Gli obiettivi strategici dell'ente dipendono molto dal margine di manovra concesso dall'autorità centrale.
L'analisi delle condizioni esterne parte quindi da una valutazione di massima sul contenuto degli obiettivi del
governo per il medesimo arco temporale, anche se solo presentati al parlamento e non ancora tradotti in
legge. Si tratta di valutare il grado di impatto degli indirizzi presenti nella decisione di finanza pubblica (è il
documento governativo paragonabile alla sezione strategica del DUP) sulle possibilità di manovra dell'ente
locale. Allo stesso tempo vanno prese in considerazione le direttive per l'intera finanza pubblica richiamate
nella legge di bilancio (documento paragonabile alla sezione operativa del DUP) oltre che gli aspetti
quantitativi e finanziari riportati nel bilancio dello stato (paragonabile, per funzionalità e scopo, al bilancio di
previsione di un ente locale).

Valutazione socio-economica del territorio
Si tratta di analizzare la situazione ambientale in cui l'amministrazione si trova ad operare per riuscire poi a
tradurre gli obiettivi generali nei più concreti ed immediati obiettivi operativi. L'analisi socio-economica affronta
tematiche diverse e tutte legate, in modo diretto ed immediato, al territorio ed alla realtà locale. Saranno
pertanto affrontati gli aspetti statistici della popolazione e la tendenza demografica in atto, la gestione del
territorio con la relativa pianificazione territoriale, la disponibilità di strutture per l'erogazione di servizi al
cittadino, tali da consentire un'adeguata risposta alla domanda di servizi pubblici locali proveniente dalla
cittadinanza, gli aspetti strutturali e congiunturali dell'economia insediata nel territorio, con le possibili
prospettive di concreto sviluppo economico locale, le sinergie messe in atto da questa o da precedenti
amministrazioni mediante l'utilizzo dei diversi strumenti e modalità offerti dalla programmazione di tipo
negoziale.

Parametri per identificare i flussi finanziari
Il punto di riferimento di questo segmento di analisi delle condizioni esterne si ritrova nei richiami presenti
nella norma che descrive il contenuto consigliato del Documento Unico di Programmazione. Si suggerisce
infatti di individuare, e poi adottare, dei parametri economici per identificare, a legislazione vigente,
l’evoluzione dei flussi finanziari ed economici dell’ente tali da segnalare, in corso d'opera, le differenze che
potrebbero instaurarsi rispetto ai parametri di riferimento nazionali.
Dopo questa premessa, gli indicatori che saranno effettivamente adottati in chiave locale sono di prevalente
natura finanziaria, e quindi di più facile ed immediato riscontro, e sono ottenuti dal rapporto tra valori finanziari
e fisici o tra valori esclusivamente finanziari. Oltre a questa base, l'ente dovrà comunque monitorare i valori
assunti dai parametri di riscontro della situazione di deficitarietà, ossia gli indici scelti dal Ministero per
segnalare una situazione di pre-dissesto.

OBIETTIVI GENERALI INDIVIDUATI DAL GOVERNO

Le indicazioni operative impartite nel corso degli ultimi anni agli enti locali per quanto attiene le regole generali
di finanza pubblica si sono susseguite a ritmo sempre più incessante ed hanno inciso profondamente sulle
politiche di bilancio a livello locale. Lo sforzo richiesto agli enti locali in termini di sacrifici sia sotto forma di tagli
di spesa sia sotto forma di riduzione dei trasferimenti e delle compartecipazioni ha di fatto limitato le possibilità
operative.

                                                                                                                                4
LEGGE DI BILANCIO

Alla data odierna è stata adottata la legge di bilancio per l’anno 2018 (Legge, 27/12/2017 n° 205, G.U.
29/12/2017).
A livello generale, i principali temi trattati sono:
     - la proroga del bonus bebè ma soltanto per il 2018: l’importo resta di 80 euro al mese ma si avrà diritto
         all’assegno esclusivamente per il primo anno di vita del figlio.
     - sono state inserite diverse misure in favore delle famiglie e dei contribuenti: tra queste vi sono le
         nuove detrazioni fiscali per la casa, così come la detrazione degli abbonamenti bus e metro e i nuovi
         limiti di reddito per il bonus di 80 euro;
     - vi è la conferma che anche per il 2018 l’importo del canone Rai resterà fissato in 90 euro all’anno,
         addebitati direttamente nella bolletta dell’energia elettrica;
     - viene inoltre ufficialmente modificato il calendario delle scadenze fiscali 2018, portando la scadenza
         per la presentazione del modello 730 al 23 luglio per tutti e del modello Redditi al 31 ottobre 2018;
     - viene inoltre rinviato al 30 settembre il termine per l’invio dello “spesometro”;
     - tra le novità fiscali, il testo della Legge di Bilancio 2018 eleva a 4.000 euro il limite di reddito per i figli a
         carico, consentendo ad un numero maggiore di famiglie di beneficiare delle detrazioni fiscali;
     - importanti le novità sulle pensioni, con l’estensione della platea di ammessi all’Ape social e con lo
         sconto dei contributi per le donne con figli;
     - lotta alla povertà e alla disoccupazione giovanile, più fondi per il reddito di inclusione, maggiori risorse
         per il rinnovo del contratto dei dipendenti statali, novità in materia di pensione, bonus ristrutturazioni e
         bonus mobili;
     - sul piano fiscale, la principale misura è senza dubbio il blocco delle aliquote Iva, con la sterilizzazione
          delle clausole di salvaguardia, ma diventa ufficiale anche la fatturazione elettronica tra privati
          obbligatoria a partire dal 2019.

LE DISPOSIZIONI TRIBUTARIE

Il comma 37 dell’art. 1 della L. 205/2017 proroga il blocco degli aumenti delle aliquote tributi regionali e locali
(tranne che per i comuni nati a seguito di fusione) già istituito dal 2016; si consente però, come già avvenuto
per il 2016 e 2017, ai Comuni che negli anni 2016 e 2017 hanno legittimamente confermato la maggiorazione
della TASI di cui al comma 677 dell’art. 1 della L. 147/2013 di riapplicarla nella stesa misura vigente nel 2015.
Anche per il 2018 restano escluse dal blocco alcune fattispecie esplicitamente previste: la tassa sui rifiuti
(TARI) e le variazioni disposte dagli enti che deliberano il pre-dissesto o il dissesto.
Non rientrano nel divieto di aumento tutte le entrate che hanno natura patrimoniale come ad esempio il canone
occupazione spazi ed aree pubbliche ed il canone idrico; invece, il canone per l’autorizzazione e l’installazione
dei mezzi pubblicitari (Cimp) ed i diritti sulle pubbliche affissioni hanno natura tributaria e quindi rientrano nel
blocco.
Il comma 38 proroga al 2018 la facoltà per i Comuni di determinare in modo più flessibile le tariffe della TARI,
intervenendo sui coefficienti.
Il comma 39 sopprime la norma che obbligava gli enti locali ad affidare le funzioni e le attività di supporto
propedeutiche all’accertamento e alla riscossione delle entrate degli enti locali, esclusivamente ai soggetti
autorizzati all’esercizio delle attività di riscossione degli enti locali iscritti all’albo di cui all’art. 53 del D.lgs.
446/1997

LE DISPOSIZIONI FINANZIARIE

La vigente legge di bilancio, prevede, tra l’altro, le seguenti disposizioni inerenti gli enti locali:
        il comma 26 prevede l’istituzione di un fondo di 5 milioni di euro per ciascuno degli anni 2018 e 2019
        finalizzato all’erogazione di contributi ai comuni per l’integrazione delle risorse necessarie agli
        interventi di demolizione delle opere abusive;
        il comma 526, in riferimento agli incentivi per funzioni tecniche, specifica che gli stessi fanno capo al
        medesimo articolo di spesa previsto per i singoli lavori, servizi e forniture;
        il comma 618 proroga al 31 dicembre 2018 la data fino alla quale resta elevato da tre a cinque
        dodicesimi delle entrate correnti il limite massimo di ricorso, da parte degli enti locali, ad anticipazioni
        di tesoreria;

                                                                                                                            5
il commi 785 e 786 intervengono sul pareggio di bilancio specificando che, a tali fini, rilevano gli
        accantonamenti finanziati da avanzo e modificano il termine ultimo (ritardo) per la certificazione
        prorogato al 31 maggio
        il commi 853 prevede, al fine di favorire gli investimenti, per il triennio 2018-2020 lo stanziamento di
        contributi per interventi riferiti a opere pubbliche di messa in sicurezza degli edifici e del territorio, nel
        limite complessivo di 150 milioni per il 2018, 300 milioni per il 2019 e 400 milioni di euro per l’anno
        2020;
        il comma 866 prevede la possibilità di utilizzare le entrate derivanti da alienazioni per il finanziare le
        quote capitali dei mutui o dei prestiti obbligazionari in ammortamento nell’anno o in anticipo rispetto
        all’originario piano di ammortamento;
        il comma 867 dà la possibilità di utilizzare le risorse derivanti dalla rinegoziazione dei mutui in parte
        corrente;
        il comma 870 attribuisce, a titolo di ristoro del gettito non più acquisibile dai comuni a seguito
        dell’introduzione della TASI, un contributo complessivo di 300 milioni nella misura indicata per ciascun
        ente in specifica tabella;
        il comma 874 modifica, ai fini del pareggio sui saldi, le assegnazioni degli spazi finanziari nell’ambito
        dei patti nazionali, quantificandoli in 900 milioni di euro annui per ciascuno degli anni 2018 e 2019, di
        cui 400 milioni di euro annui destinati ad interventi di edilizia scolastica e 100 milioni di euro annui
        destinati a interventi di impiantistica sportiva, e nel limite complessivo di 700 milioni di euro annui per
        ciascuno degli anni dal 2020 al 2023;
        il comma 877 proroga la sospensione del regime di tesoreria mista al 31 dicembre 2021;
        il comma 882 introduce la seguente nuova gradualità di accantonamento minimo obbligatorio del fondo
        crediti di dubbia esigibilità: 75% per l’anno 2018, 85% per l’anno 2019, 95% per l’anno 2020 e 100%
        dal 2021;
        il comma 884 riduce la quota del fondo di solidarietà comunale delle regioni a statuto ordinario da
        ripartire sulla base della differenza fra le capacità fiscali e i fabbisogni standard: la modifica introdotta
        riduce le percentuali della quota del fondo di solidarietà da ripartire sulla base della differenza tra
        capacità fiscali e fabbisogni standard dal 55 al 45 per cento per l’anno 2018 e dal 70 al 60 per cento
        per il 2019, senza incidere sulle percentuali applicabili nel biennio 2020-2021 che restano fissate,
        rispettivamente all’85% e al 100%;
        il comma 986 impone l’obbligo di fare la verifica degli inadempienti per pagamenti sopra i 5.000 euro
        dal 1 marzo 2018;
        i commi da 1079 a 1083 istituiscono il Fondo per la progettazione degli enti locali, destinato al
        cofinanziamento della redazione di progetti di fattibilità tecnica ed economica e dei progetti definitivi
        degli enti locali per opere destinate alla messa in sicurezza di edifici e strutture pubbliche, con una
        dotazione di 30 milioni di euro per gli anni dal 2018 al 2030.

Invece, la legge di bilancio 2017 aveva previsto, in riferimento al triennio oggetto del presente DUP:
    - l’istituzione di due fondi per il finanziamento degli enti locali: interventi a livello di saldo netto da
        finanziare (1.992,4 milioni di euro) ed interventi per gli enti territoriali (969,6 milioni di euro) dal 2017 al
        2026;
    - che, a decorrere dall’anno 2018, i proventi dei titoli abilitativi edilizi e delle sanzioni previste dal testo
        unico di cui al D.P.R. 6 giugno 2001, n. 380, sono destinati esclusivamente e senza vincoli temporali
        alla realizzazione e alla manutenzione ordinaria e straordinaria delle opere di urbanizzazione primaria
        e secondaria, al risanamento di complessi edilizi compresi nei centri storici e nelle periferie degradate,
        a interventi di riuso e di rigenerazione, a interventi di demolizione di costruzioni                   abusive,
        all'acquisizione e alla realizzazione di aree verdi destinate a uso pubblico, a interventi di tutela e
        riqualificazione dell'ambiente e del paesaggio, anche ai fini della prevenzione e della mitigazione del
        rischio idrogeologico e sismico e della tutela e riqualificazione del patrimonio rurale pubblico,
        nonché a interventi volti a favorire l'insediamento di attività di agricoltura nell'ambito urbano;

PUBBLICO IMPIEGO

Con il comma 682 vengono posti a carico dei rispettivi bilanci i rinnovi dei contratti del personale dipendente da
amministrazioni, istituzioni ed enti pubblici diversi dall’amministrazione statale per il triennio 2016-2018: tali
somme corrispondono ad incrementi retributivi lordi pari a 0,36% per il 2016 - 1,09% per il 2017 - 3,48% a
decorrere dall’2018 (assumendo come termine di raffronto l’ammontare retributivo dato dal trattamento
economico principale ed accessorio pe ril 2015, al netto dell’indennità di vacanza contrattuale. Inoltre, il comma
1148 dispone in materia di graduatorie ed assunzioni presso le pubbliche amministrazioni, una serie di
proroghe.

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Il comma 354 della legge di bilancio 2017 ha proroga per il 2018 il vincolo per i padri lavoratori di godere di
almeno 4 giorni di congedo entro i primi 5 mesi di vita del bambino; sempre dal 2018 viene inoltre prevista la
possibilità per i padri di astenersi per 1 giorno in più, con la corrispondente riduzione del congedo di maternità.

ALTRE DISPOSIZIONI

La legge di bilancio 2017 ha previsto l’introduzione di nuovi modelli per l’acquisto unitario di beni da parte delle
amministrazioni statali ed il rafforzamento dei vincoli di acquisto centralizzato di prodotti e servizi informatici e
dell’obbligo di ricorso alle convenzioni CONSIP.
Dal 2018 vi è l’obbligo di dare corso al programma biennale degli acquisti di beni e servizi da parte degli enti
locali, con inserimento dello stesso nel DUP.
Infine, la Legge n. 19 del 27/02/2017 (Decreto Milleproroghe), ha, tra l’altro, previsto la proroga al 31 dicembre
2018 per il “termine delle concessioni per commercio su aree pubbliche” (art. 6 co. 8), termine allungato fino al
31 dicembre 2020 dalla L. 205/2017.

ALTRI RIFERIMENTI NORMATIVI
    -   Documento di economia e finanza 2017 e nota di aggiornamento

    -   Documento di economia e finanza regionale (DEFR) 2018-2020 approvato con Deliberazione del
        Consiglio regionale 21 Novembre 2017, n. 246-44480

    -   Legge n. 243/2012 - Ha introdotto l’attuazione del principio costituzionale del pareggio di bilancio con
        riflessi non indifferenti anche sui bilanci degli enti locali (art. 9) poiché obbliga Regioni ed Enti locali sia
        in fase di programmazione che di rendiconto al conseguimento di un valore non negativo tra entrate e
        spese finali in termini di competenza.

    -   D.M. 23/01/2015 – Istituzione dello “Split Payment” e del “Reverse Charge” per le gestioni I.V.A. degli
        enti pubblici che hanno inciso sia sulla struttura di bilancio per accogliere e tracciare in contabilità il
        nuovo regime I.V.A. distinguendo ancora le gestioni dei servizi istituzionali da quelli “commerciali“ sia
        in termini di flussi finanziari di cassa e compensazioni I.V.A. a credito e debito.
        Con la pubblicazione della L. 96/2017 sulla Gazzetta Ufficiale n. 144 del 23 giugno 2017, sono entrate
        in vigore le disposizioni dell’art. 1 del DL 50/2017 in materia di split payment.
        Le nuove norme si applicano alle fatture emesse dal 1° luglio 2017 e prevedono l’estensione dello
        speciale meccanismo di applicazione dell’IVA:
        - anche alle prestazioni soggette a ritenuta alla fonte a titolo d’acconto d’imposta (tipicamente, le
             prestazioni dei professionisti) che quindi quando emettono una fattura elettronica nei confronti di
             un ENTE PUBBLICO (Comuni, Regioni, ecc.) dovranno applicare tale speciale meccanismo di
             applicazione dell’IVA dal quale fino al 30/06/2017 erano esentati;
        - alle cessioni e prestazioni effettuate da un titolare di partita IVA nei confronti di un più ampio
             spettro di destinatari (tra cui, tutte le pubbliche amministrazioni soggette a fattura elettronica, le
             società controllate dai Ministeri, le società controllate dagli enti territoriali, le società quotate
             nell’indice FTSE MIB della Borsa Italiana).

    -   Legge Finanziaria 2008 - Decreto ministeriale 3 aprile 2013, n. 55 e Decreto ministeriale del 7 marzo
        2008. – Le Agenzie fiscali ed enti nazionali di previdenza, a partire dal 6 giugno 2014, non possono più
        accettare fatture emesse e trasmesse in forma cartacea. La stessa disposizione si applica, dal 31
        marzo 2015, ai restanti enti nazionali e alle amministrazioni locali. - Fatturazione Elettronica

    -   Legge n. 221/2012 - Stabilisce che le amministrazioni pubbliche devono avvalersi, per le attività di
        incasso e pagamento di cui sopra, della piattaforma tecnologica di cui all'articolo 81, comma 2-bis, del
        D.Lgs. 82/2005 ovvero tramite l’infrastruttura abilitante denominata “Nodo dei Pagamenti-SPC”
        (Sistema Pubblico di Connettività) e ciò deve avvenire secondo le “Linee guida per l’effettuazione dei
        pagamenti elettronici a favore delle pubbliche amministrazioni e dei gestori di pubblici servizi” emanate
        dall’AgID (Agenzia per l’Italia Digitale) ai sensi della succitata normativa. Il Comune di Poirino, con
        Deliberazione della Giunta Comunale n. 201 del 16 dicembre 2015, ha approvato lo schema di
        convenzione con la Regione del Piemonte e AgID per l’adesione all’infrastruttura gratuita predisposta
        dalla Regione per mettere a disposizione dei cittadini e delle imprese il pagamento telematico verso
        questo Ente: quindi, il nostro ente ha adempiuto agli obblighi di legge accreditandosi sulla piattaforma.
        Al momento il sistema non è attivo nelle more delle fasi a carico del CSI.

                                                                                                                           7
SO.SE E FABBISOGNI STANDARD

La SO.SE - Soluzioni per il Sistema Economico Spa è una società per azioni creata dal Ministero
dell'Economia e delle Finanze e dalla Banca d'Italia per l'elaborazione degli studi di settore, oltre che per
svolgere altre attività di studio e ricerca in materia tributaria. La Società, operativa dal 1999, svolge tutte le
attività relative alla costruzione, realizzazione e aggiornamento degli Studi di Settore, nonché ogni altra attività
di analisi strategica dei dati e di supporto metodologico all'Amministrazione finanziaria in materia tributaria e di
economia d'impresa, al fine di creare sistemi di prevenzione dell'evasione, nonché di determinare i Fabbisogni
Standard in attuazione del Federalismo Fiscale.

Progetto Fabbisogni Standard è il portale web nato in seguito all’approvazione del D.Lgs. n. 216 del 2010 in
materia di costi e fabbisogni Standard.
Il progetto dei fabbisogni standard nasce nel quadro della legge 42/2009 (federalismo fiscale), con l’ambizione
di fornire un apparato tecnico-informativo robusto e stabile a supporto dell’abbandono del “criterio” della spesa
storica nell’assegnazione delle risorse a ciascun Comune e del connesso obiettivo di riequilibrio delle dotazioni
finanziarie di base. La realizzazione dei fabbisogni standard da parte di IFEL e SOSE rappresenta dunque un
passaggio fondamentale per la corretta attribuzione delle risorse tra i circa 6.700 Comuni ubicati nelle regioni a
statuto ordinario.
Il portale è a disposizione degli enti con l'obiettivo di agevolare il dialogo tra Enti Locali, SO.SE – Soluzioni per
il Sistema Economico S.p.A., IFEL – Istituto per la Finanza e l’Economia Locale, UPI – Unione Province D’Italia
e CINSEDO - Centro Interregionale di Studi e Documentazione.

Fabbisogni standard – I fabbisogni standard non sono in alcun modo una misura di efficienza nel modo di
spendere i soldi pubblici. Il fabbisogno standard di un Comune è il livello di spesa che deve essere garantito
tenendo conto di tutti gli elementi che concorrono, da un lato ad alimentare la domanda di quel bene o servizio,
dall’altro a condizionare i costi che l’ente deve sostenere. Pertanto, ad esempio, quando si sostiene che il
fabbisogno standard di un ente è pari a 100, significa che in condizioni standard quell’ente deve sostenere una
spesa pari a 100 per garantire un determinato servizio. Allo stesso modo, se un ente di pari dimensioni e
magari contiguo al precedente ha un fabbisogno standard di 150, significa che, o tale ente ha al suo interno
delle caratteristiche che generano un maggiore fabbisogno, a prescindere dalle scelte fatte,
dall’amministrazione, oppure lo stesso ente ha una struttura di costi superiore del 50% all’ente vicino, per
effetto di elementi contingenti, magari per via di una struttura del personale molto anziana e quindi più costosa.
In entrambi i casi, l’inefficienza non entra mai in gioco: è errato ritenere che la distanza tra spesa storica e
spesa standard costituisca una misura dell’inefficienza.
Il progetto di determinazione dei costi e fabbisogni standard strutturato dalla SO.SE è già attivo ed utilizzato in
parte per la distribuzione delle risorse dei fondi di solidarietà comunali spettanti agli enti locali. Il D.P.C.M.
29/12/2016 ha revisionato la metodologia di determinazione dei fabbisogni standard, e aveva
conseguente aggiornato i coefficienti di riparto dei fabbisogni standard delle funzioni fondamentali dei comuni
delle Regioni a statuto ordinario. La L. 205/2017 è nuovamente intervenuta sui suddetti parametri di spesa dei
fabbisogni, congiuntamente alla capacità fiscale, per cui il 45% per l’anno 2018, 60% per l’anno 2019, 85% per
l’anno 2020 e 100% a decorrere dall’anno 2021 della quota del FSC è ripartito sulla base della differenza fra
capacità fiscali e fabbisogni standard.

SO.SE - A dicembre del 2017 è stata attivata dalla SO.SE la procedura di aggiornamento dei dati con
riferimento alla situazione 2016 e contabilmente al rendiconto di gestione 2016. Le uniche tabelle ufficiali ad
oggi (2018) disponibili fanno tuttavia riferimento ai dati di rilevazione per l’anno 2013 e vedono il Comune di
Poirino in miglioramento rispetto al precedente raffronto relativo al 2010. L’obiettivo dei prossimi anni è quello
di tendere ad un graduale miglioramento delle situazioni fuori standard anche e soprattutto in funzione dei tagli
di bilancio stabiliti dall’amministrazione centrale sempre più collegati a questo sistema di rilevazione.

                                                                                                                        8
ANNO 2013

            9
10
POPOLAZIONE E SITUAZIONE DEMOGRAFICA

Il fattore demografico
Il comune è l'ente locale che rappresenta la propria comunità, ne cura gli interessi e ne promuove lo sviluppo.
Abitanti e territorio, pertanto, sono gli elementi essenziali che caratterizzano il comune. La composizione
demografica locale mostra tendenze, come l’invecchiamento, che un'Amministrazione deve saper interpretare
prima di pianificare gli interventi. L’andamento demografico nel complesso, ma soprattutto il saldo naturale ed
il riparto per sesso ed età, sono fattori importanti che incidono sulle decisioni del comune. E questo riguarda
sia l'erogazione dei servizi che la politica degli investimenti.

Popolazione Poirino 2001-2016 (ultimo dato disponibile)
Andamento demografico della popolazione residente nel comune di Poirino dal 2001 al 2016. Grafici e
statistiche su dati ISTAT al 31 dicembre di ogni anno.

La tabella che segue riporta il dettaglio della variazione della popolazione residente al 31 dicembre di ogni
anno. Vengono riportate ulteriori due righe con i dati rilevati il giorno dell'ultimo censimento della popolazione e
quelli registrati in anagrafe il giorno precedente.

                                                                                                        Media
                                 Popolazione       Variazione        Variazione       Numero
   Anno      Data rilevamento                                                                         componenti
                                  residente         assoluta        percentuale       Famiglie
                                                                                                      per famiglia

   2001        31 dicembre         8.993               -                 -                -                -

   2002        31 dicembre         9.192             +199             +2,21%              -                -

   2003        31 dicembre         9.287              +95             +1,03%           3.644             2,53

   2004        31 dicembre         9.366              +79             +0,85%           3.673             2,53

   2005        31 dicembre         9.439              +73             +0,78%           3.715             2,53

   2006        31 dicembre         9.551             +112             +1,19%           3.788             2,51

   2007        31 dicembre         9.911             +360             +3,77%           3.975             2,48

   2008        31 dicembre         10.149            +238             +2,40%           4.217             2,39

                                                                                                                       11
2009           31 dicembre             10.253                 +104                 +1,02%           4.317   2,36

    2010           31 dicembre             10.245                   -8                 -0,08%           4.388   2,32

  2011 (¹)          8 ottobre              10.392                 +147                 +1,43%           4.469   2,31

  2011 (²)          9 ottobre              10.220                 -172                 -1,66%             -      -

  2011 (³)         31 dicembre             10.229                  -16                 -0,16%           4.486   2,27

    2012           31 dicembre             10.520                 +291                 +2,84%           4.363   2,40

    2013           31 dicembre             10.543                  +23                 +0,22%           4.387   2,39

    2014           31 dicembre             10.633                  +90                 +0,85%           4.455   2,37

    2015           31 dicembre             10.553                  -80                 -0,75%           4.430   2,37

    2016           31 dicembre             10.635                  +82                 +0,78%           4.443   2,37
(¹) popolazione anagrafica al 8 ottobre 2011, giorno prima del censimento 2011.
(²) popolazione censita il 9 ottobre 2011, data di riferimento del censimento 2011.
(³) la variazione assoluta e percentuale si riferiscono al confronto con i dati del 31 dicembre 2010.

La popolazione residente a Poirino al Censimento 2011, rilevata il giorno 9 ottobre 2011, è risultata composta
da 10.220 individui, mentre all’Anagrafe comunale ne risultavano registrati 10.392. Si è, dunque, verificata una
differenza negativa fra popolazione censita e popolazione anagrafica pari a 172 unità (-1,66%).

Per eliminare la discontinuità che si è venuta a creare fra la serie storica della popolazione del decennio
intercensuario 2001-2011 con i dati registrati in Anagrafe negli anni successivi, si ricorre ad operazioni di
ricostruzione intercensuaria della popolazione.

I grafici e le tabelle che seguono riportano i dati effettivamente registrati in Anagrafe.

Variazione percentuale della popolazione
Le variazioni annuali della popolazione di Poirino espresse in percentuale a confronto con le variazioni della
popolazione della città metropolitana di Torino e della regione Piemonte.

                                                                                                                       12
Flusso migratorio della popolazione
Il grafico in basso visualizza il numero dei trasferimenti di residenza da e verso il Comune di Poirino negli ultimi
anni. I trasferimenti di residenza sono riportati come iscritti e cancellati dall'Anagrafe del Comune.
Fra gli iscritti, sono evidenziati con colore diverso i trasferimenti di residenza da altri comuni, quelli dall'estero e
quelli dovuti per altri motivi (ad esempio per rettifiche amministrative).

La tabella seguente riporta il dettaglio del comportamento migratorio dal 2002 al 2016. Vengono riportate
anche le righe con i dati ISTAT rilevati in anagrafe prima e dopo l'ultimo censimento della popolazione.

                                 Iscritti                               Cancellati
                                                                                                    Saldo         Saldo
    Anno
                                             per altri                               per altri   Migratorio     Migratorio
 1 gen-31 dic           DA           DA                       PER            PER
                                              motivi                                  motivi     con l'estero     totale
                  altri comuni      estero               altri comuni       estero
                                               (*)                                     (*)

     2002             240             32       160           255              0         0            +32          +177

     2003             266            100        17           266              2         40           +98           +75

     2004             338             44        6            314              5         6            +39           +63

     2005             368             48        4            332              0         34           +48           +54

     2006             367             37        8            297              5         23           +32           +87

     2007             435            191        10           269              6         13          +185          +348

     2008             466             89        4            308              14        28           +75          +209

     2009             343             42        6            250              25        18           +17           +98

     2010             356             48        9            341              20        55           +28            -3

   2011 (¹)           307             37        5            196              18        8            +19          +127

   2011 (²)           85               7        7            78               2         4            +5            +15

   2011 (³)           392             44        12           274              20        12           +24          +142

                                                                                                                             13
2012                402             30          204             330             11          28      +19              +267

     2013                364             26          28              335             14          26      +12              +43

     2014                376             34          13              288             22          30      +12              +83

     2015                264             32          13              295             23          43      +9               -52

     2016                320             42          19              263             18          65      +74              +85
(*) sono le iscrizioni/cancellazioni in Anagrafe dovute a rettifiche amministrative.
(¹) bilancio demografico pre-censimento 2011 (dal 1 gennaio al 8 ottobre)
(²) bilancio demografico post-censimento 2011 (dal 9 ottobre al 31 dicembre)
(³) bilancio demografico 2011 (dal 1 gennaio al 31 dicembre). È la somma delle due righe precedenti.

Movimento naturale della popolazione
Il movimento naturale di una popolazione in un anno è determinato dalla differenza fra le nascite ed i decessi
ed è detto anche saldo naturale. Le due linee del grafico in basso riportano l'andamento delle nascite e dei
decessi negli ultimi anni. L'andamento del saldo naturale è visualizzato dall'area compresa fra le due linee.

La tabella seguente riporta il dettaglio delle nascite e dei decessi dal 2002 al 2016. Vengono riportate anche le
righe con i dati ISTAT rilevati in anagrafe prima e dopo l'ultimo censimento della popolazione.

 Anno                   Bilancio demografico                          Nascite                  Decessi         Saldo Naturale

 2002                  1 gennaio-31 dicembre                            91                        69                +22

 2003                  1 gennaio-31 dicembre                            92                        72                +20

 2004                  1 gennaio-31 dicembre                            96                        80                +16

 2005                  1 gennaio-31 dicembre                            105                       86                +19

 2006                  1 gennaio-31 dicembre                            100                       75                +25

 2007                  1 gennaio-31 dicembre                            91                        79                +12

 2008                  1 gennaio-31 dicembre                            110                       81                +29

 2009                  1 gennaio-31 dicembre                            90                        84                +6

                                                                                                                                 14
2010                  1 gennaio-31 dicembre                            89                        94   -5

2011 (¹)                 1 gennaio-8 ottobre                            91                        71   +20

2011 (²)               9 ottobre-31 dicembre                            20                        26   -6

2011 (³)               1 gennaio-31 dicembre                            111                       97   +14

 2012                  1 gennaio-31 dicembre                            112                       88   +24

 2013                  1 gennaio-31 dicembre                            83                       103   -20

 2014                  1 gennaio-31 dicembre                            92                        85   +7

 2015                  1 gennaio-31 dicembre                            94                       122   -28

 2016                  1 gennaio-31 dicembre                            95                        98   -3
(¹) bilancio demografico pre-censimento 2011 (dal 1 gennaio al 8 ottobre)
(²) bilancio demografico post-censimento 2011 (dal 9 ottobre al 31 dicembre)
(³) bilancio demografico 2011 (dal 1 gennaio al 31 dicembre). È la somma delle due righe precedenti.

Popolazione per età, sesso e stato civile 2017
Il grafico in basso, detto Piramide delle Età, rappresenta la distribuzione della popolazione residente a Poirino
per età, sesso e stato civile al 1° gennaio 2017.
La popolazione è riportata per classi quinquennali di età sull'asse Y, mentre sull'asse X sono riportati due
grafici a barre a specchio con i maschi (a sinistra) e le femmine (a destra). I diversi colori evidenziano la
distribuzione della popolazione per stato civile: celibi e nubili, coniugati, vedovi e divorziati.

                                                                                                                    15
In generale, la forma di questo tipo di grafico dipende dall'andamento demografico di una popolazione, con
variazioni visibili in periodi di forte crescita demografica o di cali delle nascite per guerre o altri eventi.
In Italia ha avuto la forma simile ad una piramide fino agli anni '60, cioè fino agli anni del boom demografico.

Distribuzione della popolazione 2017 - Poirino

              Celibi     Coniugati     Vedovi     Divorziati                                      Totale
   Età                                                          Maschi       Femmine
             /Nubili        /e           /e          /e                                                     %

                                                                  266          233
   0-4        499           0            0            0                                     499            4,7%
                                                                 53,3%        46,7%

                                                                  264          236
   5-9        500           0            0            0                                     500            4,7%
                                                                 52,8%        47,2%

                                                                  259          256
  10-14       515           0            0            0                                     515            4,8%
                                                                 50,3%        49,7%

                                                                  269          228
  15-19       497           0            0            0                                     497            4,7%
                                                                 54,1%        45,9%

                                                                  277          219
  20-24       481           15           0            0                                     496            4,7%
                                                                 55,8%        44,2%

                                                                  315          263
  25-29       487           83           0            8                                     578            5,4%
                                                                 54,5%        45,5%

                                                                  293          292
  30-34       319          255           1           10                                     585            5,5%
                                                                 50,1%        49,9%

                                                                  335          337
  35-39       275          381           0           16                                     672            6,3%
                                                                 49,9%        50,1%

                                                                  439          441
  40-44       282          565           4           29                                     880            8,3%
                                                                 49,9%        50,1%

                                                                  462          452
  45-49       186          632           18          78                                     914            8,6%
                                                                 50,5%        49,5%

                                                                  415          416
  50-54       115          633           22          61                                     831            7,8%
                                                                 49,9%        50,1%

                                                                  379          387
  55-59        82          600           35          49                                     766            7,2%
                                                                 49,5%        50,5%

                                                                  332          286
  60-64        50          513           32          23                                     618            5,8%
                                                                 53,7%        46,3%

                                                                  322          372
  65-69        39          559           76          20                                     694            6,5%
                                                                 46,4%        53,6%

                                                                  233          254
  70-74        29          333          109          16                                     487            4,6%
                                                                 47,8%        52,2%

                                                                  221          249
  75-79        39          292          124          15                                     470            4,4%
                                                                 47,0%        53,0%

                                                                  151          181
  80-84        23          175          132           2                                     332            3,1%
                                                                 45,5%        54,5%

                                                                                                                   16
71            136
   85-89        21            58           126            2                                        207         1,9%
                                                                      34,3%         65,7%

                                                                       23            52
   90-94         8            18           49             0                                        75          0,7%
                                                                      30,7%         69,3%

                                                                        4            14
   95-99         2            2            13             1                                        18          0,2%
                                                                      22,2%         77,8%

                                                                        0            1
   100+          1            0             0             0                                         1          0,0%
                                                                      0,0%         100,0%

                                                                      5.330         5.305
  Totale       4.450        5.114          741           330                                     10.635       100,0%
                                                                      50,1%         49,9%

Distribuzione della popolazione di Poirino per classi di età da 0 a 18 anni al 1° gennaio 2017.

Elaborazioni su dati ISTAT

Il grafico in basso riporta la potenziale utenza per l'anno scolastico 2017/2018 le scuole di Poirino,
evidenziando con colori diversi i differenti cicli scolastici (asilo nido, scuola dell'infanzia, scuola primaria, scuola
secondaria di I e II grado).

                                                                                                                           17
Distribuzione della popolazione per età scolastica 2017

               Età                   Maschi    Femmine                           Totale

                0                      50         45                               95

                1                      51         49                              100

                2                      55         39                               94

                3                      53         43                               96

                4                      57         57                              114

                5                      55         58                              113

                6                      56         44                              100

                7                      50         47                               97

                8                      45         52                               97

                9                      58         35                               93

                10                     50         64                              114

                11                     57         44                              101

                12                     56         52                              108

                13                     48         56                              104

                14                     48         40                               88

                15                     53         53                              106

                16                     53         42                               95

                17                     54         53                              107

                18                     58         35                               93

Popolazione straniera residente a Poirino al 1° gennaio 2017. Sono considerati cittadini stranieri le persone di
cittadinanza non italiana aventi dimora abituale in Italia.

                                                                                                                   18
Struttura della popolazione e indicatori demografici di Poirino negli ultimi anni. Elaborazioni su dati ISTAT.

Struttura della popolazione dal 2002 al 2017
L'analisi della struttura per età di una popolazione considera tre fasce di età: giovani 0-14 anni, adulti 15-64
anni e anziani 65 anni ed oltre. In base alle diverse proporzioni fra tali fasce di età, la struttura di una
popolazione viene definita di tipo progressiva, stazionaria o regressiva a seconda che la popolazione giovane
sia maggiore, equivalente o minore di quella anziana.

Lo studio di tali rapporti è importante per valutare alcuni impatti sul sistema sociale, ad esempio sul sistema
lavorativo o su quello sanitario.

          Anno                                                                      Totale
                              0-14 anni      15-64 anni        65+ anni                               Età media
       1° gennaio                                                                  residenti

          2002                  1.338           6.194            1.461               8.993               40,5

          2003                  1.337           6.322            1.533               9.192               40,9

          2004                  1.338           6.350            1.599               9.287               41,2

          2005                  1.344           6.369            1.653               9.366               41,4

          2006                  1.350           6.401            1.688               9.439               41,5

          2007                  1.380           6.438            1.733               9.551               41,7

          2008                  1.426           6.704            1.781               9.911               41,5

          2009                  1.485           6.828            1.836              10.149               41,6

          2010                  1.496           6.869            1.888              10.253               41,9

          2011                  1.460           6.864            1.921              10.245               42,4

          2012                  1.478           6.813            1.938              10.229               42,6

          2013                  1.525           6.955            2.040              10.520               42,6

                                                                                                                   19
2014                    1.517           6.903          2.123                  10.543                43,1

          2015                    1.526           6.921          2.186                  10.633                43,4

          2016                    1.521           6.798          2.234                  10.553                43,6

          2017                    1.514           6.837          2.284                  10.635                43,8

Indicatori demografici
Principali indici demografici calcolati sulla popolazione residente a Poirino.

                                                   Indice di   Indice di      Indice di
                                                                                                 Indice di   Indice di
                                       Indice di  ricambio    struttura        carico
                         Indice di                                                               natalità    mortalità
        Anno                         dipendenza      della       della         di figli
                        vecchiaia                                                                (x 1.000    (x 1.000
                                     strutturale popolazione popolazione     per donna
                                                                                                   ab.)        ab.)
                                                    attiva      attiva        feconda

                       1° gennaio    1° gennaio    1° gennaio   1° gennaio   1° gennaio     1 gen-31 dic 1 gen-31 dic

        2002              109,2           45,2       132,4         98,8          19,2              10,0         7,6

        2003              114,7           45,4       126,8        101,5          20,1              10,0         7,8

        2004              119,5           46,3       122,7        103,1          19,9              10,3         8,6

        2005              123,0           47,1       114,1        105,1          20,5              11,2         9,1

        2006              125,0           47,5       103,5        105,9          22,0              10,5         7,9

        2007              125,6           48,4       102,8        110,7          22,1              9,4          8,1

        2008              124,9           47,8       106,6        109,4          21,7              11,0         8,1

        2009              123,6           48,6       115,5        110,6          21,6              8,8          8,2

        2010              126,2           49,3       131,8        112,1          20,2              8,7          9,2

        2011              131,6           49,3       143,4        117,2          20,1              10,8         9,5

        2012              131,1           50,1       152,8        122,5          19,5              10,8         8,5

        2013              133,8           51,3       147,3        121,7          19,4              7,9          9,8

        2014              139,9           52,7       145,3        128,5          19,0              8,7          8,0

        2015              143,3           53,6       139,8        133,7          20,3              8,9         11,5

        2016              146,9           55,2       132,8        137,0          20,3              9,0          9,3

        2017              50,9            55,6       124,3        141,8          22,3                -           -

                                                                                                                         20
Glossario

Indice di vecchiaia
Rappresenta il grado di invecchiamento di una popolazione. È il rapporto percentuale tra il numero degli
ultrassessantacinquenni ed il numero dei giovani fino ai 14 anni. Ad esempio, nel 2016 l'indice di vecchiaia per il
comune di Poirino dice che ci sono 146,9 anziani ogni 100 giovani.
Indice di dipendenza strutturale
Rappresenta il carico sociale ed economico della popolazione non attiva (0-14 anni e 65 anni ed oltre) su quella
attiva (15-64 anni). Ad esempio, teoricamente, a Poirino nel 2016 ci sono 55,2 individui a carico, ogni 100 che
lavorano.
Indice di ricambio della popolazione attiva
Rappresenta il rapporto percentuale tra la fascia di popolazione che sta per andare in pensione (55-64 anni) e
quella che sta per entrare nel mondo del lavoro (15-24 anni). La popolazione attiva è tanto più giovane quanto
più l'indicatore è minore di 100. Ad esempio, a Poirino nel 2016 l'indice di ricambio è 132,8 e significa che la
popolazione in età lavorativa è molto anziana.
Indice di struttura della popolazione attiva
Rappresenta il grado di invecchiamento della popolazione in età lavorativa. È il rapporto percentuale tra la parte
di popolazione in età lavorativa più anziana (40-64 anni) e quella più giovane (15-39 anni).
Carico di figli per donna feconda
È il rapporto percentuale tra il numero dei bambini fino a 4 anni ed il numero di donne in età feconda (15-49
anni). Stima il carico dei figli in età prescolare per le mamme lavoratrici.
Indice di natalità
Rappresenta il numero medio di nascite in un anno ogni mille abitanti.
Indice di mortalità
Rappresenta il numero medio di decessi in un anno ogni mille abitanti.
Età media
È la media delle età di una popolazione, calcolata come il rapporto tra la somma delle età di tutti gli individui e il
numero della popolazione residente. Da non confondere con l'aspettativa di vita di una popolazione.

Una popolazione che invecchia
L’analisi delle tabelle precedenti rivela che anche a Poirino - come nel resto d’Italia - si verifica un graduale ma
costante aumento della popolazione anziana (over 65). Sarà pertanto necessario prevedere politiche sia
nazionali che locali che tengano conto delle diverse esigenze di questa fascia e programmare interventi di
ampio respiro che riguardano tutte le politiche sociali che toccano gli interessi di una popolazione, nella quale
la fascia “anziani” tende gradualmente ad aumentare, a cominciare dal sistema sanitario, che, in una
prospettiva di medio-lungo termine, dovrà sviluppare un’offerta di servizi adeguata e facilmente fruibile da tale
tipologia di utenza.

TERRITORIO E PIANIFICAZIONE TERRITORIALE
La centralità del territorio
Secondo l'ordinamento degli enti locali, spettano al comune tutte le funzioni amministrative relative alla
popolazione e al territorio, in particolar modo quelle connesse con i servizi alla persona e alla comunità,
l'assetto e uso del territorio e lo sviluppo economico. Il comune, per esercitare tali funzioni in ambiti
adeguati, può mettere in atto anche delle forme di decentramento e di cooperazione con altri enti
territoriali. Il territorio, e in particolare le regole che ne disciplinano lo sviluppo e l'assetto socio-economico,
rientra tra le funzioni fondamentali attribuite al comune.

Territorio (ambiente geografico)
Estensione geografica
Superficie               (Kmq)     75
Risorse idriche
Laghi                    (num.)    1
Fiumi e torrenti         (num.)    6
Strade

                                                                                                                         21
Statali                 (Km)         13,9             Pianificazione territoriale
Provinciali             (Km)         26,6             Per governare il proprio territorio bisogna valutare,
Comunali                (Km)         173,5            regolare, pianificare, localizzare e attuare tutto quel
Vicinali                (Km)         10               ventaglio di strumenti e interventi che la legge attribuisce a
Autostrade              (Km)         1,3              ogni ente locale. Accanto a ciò, esistono altre funzioni che
                                                      interessano la fase operativa e che mirano a vigilare,
valorizzare e tutelare il territorio. Si tratta di gestire i mutamenti affinché siano, entro certi limiti, non in
contrasto con i più generali obiettivi di sviluppo. Per fare ciò, l'ente si dota di una serie di regolamenti che
operano in vari campi: urbanistica, edilizia, commercio, difesa del suolo e tutela dell'ambiente. Al fine di
conciliare lo sviluppo economico del territorio con la tutela dell’ambiente è fondamentale disporre di
strumenti di pianificazione sempre aggiornati ed al passo con i tempi, ben allineati con gli strumenti di
pianificazione di area vasta e che sappiano raccogliere le sfide che si porranno in futuro. Un Piano
Regolatore troppo vincolante rischia di frenare lo sviluppo economico del territorio e la crescita
demografica, uno troppo permissivo, al contrario di creare un surplus di offerta tale da deprimere il mercato
immobiliare. E’ importante pertanto analizzare e monitorare continuamente le tendenze demografiche e del
mercato immobiliare cercando di anticiparne i bisogni per cogliere appieno le opportunità di sviluppo non
appena esse si presentano.

 PIANI E STRUMENTI URBANISTICI VIGENTI
                                     Sì      DGR 43-15047 DEL 17/03/2005
 * Piano regolatore adottato
                                             DGR 43-15047 DEL 17/03/2005 + 8 VARIANTI PARZIALI AI SENSI
 * Piano regolatore approvato        Sì      DELL’ART. 17, C. 5 L.R. 56/1977 E S.M.I. + 2 VARIANTI SEMPLIFICATE AI
                                             SENSI DELL’ART. 17BIS L.R. 56/1977 E S.M.I.
 * Programma di fabbricazione                 No
 * Piano edilizia economica e popolare        No

 PIANO INSEDIAMENTI PRODUTTIVI
                                             Sì
 * Industriali
 * Artigianali                              No
 * Commerciali                              No
                                            P.E.C.O. ZONA INDUSTRIALE VALLE MASIO Del. C.C. n. 3 del 26.03.1999;
 * Altri strumenti (specificare)    Sì
                                            P.P.E. Del. C.C. n. 11 DEL 29.04.1999
 Esistenza della coerenza delle previsioni annuali e pluriennali con gli strumenti urbanistici vigenti (art. 170, comma 7,
 D.Lgs. 267/2000)                   Sì

                                   AREA INTERESSATA               AREA DISPONIBILE
 P.E.E.P.                                mq. 38.370,00            mq. 38.370,00
 P.I.P.                                  mq. 0                    mq. 0

STRUTTURE ED EROGAZIONE DEI SERVIZI
L'intervento del comune nei servizi
L'ente destina parte delle risorse ai servizi generali, ossia quegli uffici che forniscono un supporto al
funzionamento dell'intero apparato comunale. Di diverso peso è il budget dedicato ai servizi per il cittadino,
nella forma di servizi a domanda individuale, produttivi o istituzionali. Si tratta di prestazioni di diversa natura e
contenuto, perché:

         i servizi produttivi tendono ad autofinanziarsi e quindi operano in pareggio o producono utili di
         esercizio;
         i servizi a domanda individuale sono in parte finanziati dalle tariffe pagate dagli utenti, beneficiari
         dell'attività, e in parte coperti dalla comunità secondo un concetto di partecipazione sociale;
         i servizi di carattere istituzionale sono prevalentemente gratuiti, in quanto di stretta competenza
         pubblica e rappresentano in linea di massima l’insieme dei servizi indivisibili.

                                                                                                                             22
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