MENICOCCI CRISTINA - Cristina ...

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Azienda Agricola Biodinamica

                                            MENICOCCI CRISTINA
                                             Azienda ad Alta Biodiversità

                                                Agricoltura Biologica

                                                      Biodinamica

                                                         Vegana

   “Indagine sperimentale sull’entomofauna anno 2015”

Committente                   Az. Agr. Biodinamica Menicocci Cristina

Realizzazione                 Laureanda in Scienze Forestali Federica Chiossi

Realizzazione e Supervisione Dott. For. Alessandro Quatrini

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Indice

   1. Premessa …………………………………………………………………………………………..pag. 3
   2. L’Azienda ………………………………………………………………………………………………… 4
   3. Introduzione e scopo del lavoro………………………………………………………………. 6
   4. Metodo di monitoraggio della comunità entomologica ………………………….. 7
   5. Risultati: schede entomologiche……………………………………………………………… 9
   6. Specie erbacee caratteristiche del vigneto e del prato incolto (transetti e
         plots)……………………………………………………………………………………...………………. 45
   7. Discussione e conclusioni………………………………………………………………………… 48

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1. Premessa

L’azienda oggetto di studio si inserisce in un contesto di agricoltura biologica, biodinamica e
vegana, caratterizzata da una sinergia importante tra l’ambiente, seminaturale e antropizzato che
la circonda. All’interno dell’azienda sono presenti boschi cedui, noccioleti, oliveti e vigneti. Mentre
nelle adiacenze all’azienda non mancano aree aperte a prato/pascolo, seminativi e zone
residenziali.
L’azienda agricola è certificata come azienda biologica, biodinamica e vegana. La certificazione
“Bio Vegan” impedisce l’uso di qualunque insetticida anche di basso impatto ambientale previsti
dai regolamenti delle varie certificazioni. Per questo motivo l’azienda Menicocci Cristina è inserita
in un contesto agricolo che permette la possibilità di un incremento della biodiversità animale e
vegetale, in modo da acquisire caratteristiche di unicità.
A tal proposito, nell’area di studio sono già state realizzate infrastrutture volte a favorire la
diffusione e l’incremento di alcuni Taxa zoologici, come chirotteri, insetti, uccelli, serpenti, anfibi.
In particolare sono presenti strutture come cassette nido per il ricovero e la riproduzione di
chirotteri e uccelli. Le cassette nido per gli uccelli sono state installate alcuni anni fa al fine di
aumentare la biodiversità ornitica all’interno del vigneto. Sono stati installate anche strutture per
la riproduzione degli insetti, nello specifico, telai riempiti all’interno di cannucce di differente
lunghezza e diametro. In corrispondenza dei capofila del vigneto sono stati distribuiti cumuli di
pietre per gli striscianti.
Infine nei pressi della cantina è stato inoltre ricreato artificialmente una piccola zona umida per
favorire l’ingresso e la riproduzione di alcune specie di anfibi (es. Fam. Ranidae, Salamandridae).
Nei pressi di questa zona si trova un’area di prato incolto lasciata dall’azienda stessa ad evoluzione
naturale da diversi anni, caratterizzata da due condizioni microclimatiche e pedologiche differenti,
una tendenzialmente arida e una umida.
Da ricordare che all’interno dell’azienda sono presenti due siti di riproduzione per le api e che
sono presenti tre esemplari tra vacche e asini, pascolatori che con le loro deiezioni favoriscono la
concimazione all’interno dell’azienda e conseguentemente le diversità di microrganismi
decompositori.
Il presente studio si inserisce in un contesto scientifico conoscitivo, avendo cura di evidenziare le
famiglie entomologiche e quando possibile i generi e le specie presenti all’interno del vigneto,
fornendo peraltro una stima quantitativa e approssimativa delle popolazioni presenti. Lo studio è
iniziato nel 2013 con la realizzazione di una check-list entomologica mentre nel 2014 l’elenco delle
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specie è stata integrato e aggiornato, focalizzando l’attenzione sulla possibilità di valutare se la
diversificazione dello strato erbaceo all’interno del vigneto possa aumentare la biodiversità della
comunità entomologica e sul confronto in termini di ricchezza di specie di insetti tra il vigneto ed
ecosistemi naturali caratterizzati da strati erbacei similari, ma lasciati ad evoluzione naturale.
Anche per l’anno 2015 l’esperienza dell’anno precedente è stata ripetuta al fine di monitorare le
famiglie entomologiche presenti e approfondire il confronto sulla biodiversità tra diversi ambienti
erbacei presenti in azienda. In particolare per il 2015 è stato analizzata anche la biodiversità
presente nel cotico erboso del vigneto al margine del bosco. Con questa scelta si è voluto
verificare l’incidenza del bosco in termini di specie presenti nel vigneto e quella indotta dall’effetto
margine, o fascia ecotonale tra bosco e vigneto.
E’ stata analizzata inoltre la differente biodiversità entomologica presente in termini quantitativi e
qualitativi tra il vigneto (con diverse ipotesi di gestione dell’erba) e un cotico erboso lasciato ad
evoluzione naturale. Lo scopo del raffronto è stato quello di cercare di spiegare come varia la
diversità entomologica al variare della gestione dello strato erbaceo all’interno del vigneto e quali
differenze sono presenti tra un ambiente agricolo gestito in modo estensivo con bassi impatti
ecologici (vigneto biologico, biodinamico e vegano) e un prato incolto lasciato ad evoluzione
naturale.
Tale ricerca oltre ad avere possibili risvolti nell’ambito della ricerca scientifica è sicuramente uno
studio che fornisce un valore aggiunto all’azienda anche a livello didattico. Infatti gli stessi clienti
dell’azienda potrebbero usufruire delle conoscenze riportate per comprendere meglio la
complessità e il valore ecologico di un’ azienda agricola viti-vinicola nel contesto rurale locale.

   2. L’Azienda

Nasce nel 1970 si estende per una superficie di circa 55 ettari. Nel 1972 vengono impiantati 31
ettari di vigneto con coltivazione a pergola e sesto di impianto 3 x 3m, 14 ettari di noccioleto con
sesto di impianto a vaso 3 x 6m ed un ettaro di oliveto con sesto di impianto 6 x 6m, il resto della
superficie è a bosco e a prato incolto (circa il 25% della superficie complessiva dell’azienda).
L’azienda produce per autoconsumo energia elettrica mediante pannelli solari ubicati sul tetto
della cantina, l’azienda coltiva, trasforma e commercializza molti prodotti: vino IGP, nocciole, olio
extravergine di oliva e grappa, tutto secondo i dettami dell’Agricoltura Biologica, Biodinamica e

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Vegana con certificazione di Organismi legalmente riconosciuti: Biologico Reg. CE 834/08 –
Demeter – Bio Vegan – BioSuisse – BioInspecta – Garanzia Aiab – Cert. Sociale di Impresa.
Nel 1987 l’azienda sceglie la conduzione Biologica, nel 1997 diviene Biodinamica certificata, nel
2007 diventa Conduzione Vegana certificata e nel 2010 l’azienda aderisce al Sistema di controllo
BioInspecta/Delinat per l’alta Biodiversità.
Il sistema introduce metodologie che favoriscono l’insediamento e lo sviluppo dei vari biotipi quali
l’incolto alternato sui filari, aree diverse come zone umide, siepi, abitazione per striscianti
realizzate con cumuli di sassi e sterpaglie, fori e materiali idonei alla riproduzione di vari insetti,
alberi, zone con varie altezza dello strato erbaceo, animali al pascolo, ecc.

Figura A. Area di studio 2015. proprietà Azienda Menicocci Cristina, Faleri Novi, Fabrica di Roma
(VT): le freccie indicano la disposizione dei transetti (arancio n. 1, rosso n. 2, verde n. 3), mentre i
quadrati indicano i plots (giallo n. 1, celeste n. 2).

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Il soprassuolo boschivo presente nell’azienda è costituito prevalentemente da cerro (Quercus
cerris) e roverella (Quercus pubescens), e secondariamente da altre specie forestali come l’orniello
(Fraxinus ornus), il frassino meridionale (Fraxinus angustifolia), l’acero campestre (Acer
campestre), il Ciavardello (Sorbus torminalis) e il carpino bianco (Carpinus betulus).
Data l’acclività in alcuni punti del terreno e la presenza di alcune specie forestali caratteristiche di
buone condizioni di fertilità stazionale del bosco, si auspica un’attenta gestione selvicolturale
finalizzata alla conversione della forma di governo da ceduo a fustaia.
Tale forma di governo colturale induce un aumento della complessità dell’ecosistema, elementi a
vantaggio del valore intrinseco del fondo e degli scopi ambientali dell’azienda oggetto di studio.
Nella figura A si può notare da ortofoto l’azienda nella sua interezza, più in particolare sono
raffigurati con frecce e quadrati le aree in cui è stato svolto lo studio per l’anno 2015. Il limite
geografico dell’azienda è caratterizzato dalla linea verde. Mentre gli altri simboli rappresentano i
siti di campionamento degli insetti.

   3. Introduzione e scopo del lavoro

L’azienda agricola “Cristina Menicocci” segue una conduzione biologica, biodinamica e vegana; per
agricoltura biodinamica si intende un metodo di coltura fondato sulla visione spirituale
antroposofica del mondo elaborata dal filosofo Rudolf Steiner che comprende sistemi sostenibili
per la produzione agricola, che rispettano l’ecosistema terrestre includendo l’idea di agricoltura
biologica e prendendo in considerazione un unico sistema il suolo e la vita che si sviluppano su di
esso.
La cura delle piante viene effettuata con fitofarmaci a basso impatto ambientale, come rame e
zolfo, l’assenza completa di insetticidi, la presenza di complessi forestali estesi nelle vicinanze, di
piante rampicanti caratterizzate da fioriture vistose ubicate all’interno del vigneto presentano
delle caratteristiche favorevoli all’insediamento di comunità tra le quali anche quelle
entomologiche (comunità target per questo studio) e più in generale quindi ad un aumento della
biodiversità animale in senso lato. Al fine di aumentare la ricchezza specifica dell’entomofauna
locale, sono state disposte all’interno dell’azienda delle microstrutture per la riproduzione degli
insetti. Tali siti di riproduzione per gli insetti sono rappresentati da telai in legno con all’interno un
insieme di cannucce tagliate a misura e caratterizzate da fori di differente diametro al fine di
indurre la nidificazione di molteplici specie di insetti. Lo scopo del lavoro è la realizzazione di un
elenco di insetti divisi per famiglia, presenti all’interno del vigneto ed inoltre caratterizzare le
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diversità tassonomiche e quantitative per differenti ambienti e diverse gestioni del cotico erboso
all’interno del vigneto.
Data la difficoltà di identificazione delle specie entomologiche, spesso è stata determinata
soltanto la famiglia tassonomica a cui appartiene l’insetto fotografato e dove possibile anche la
specie. Pertanto per ogni individuo fotografato è stata realizzata una scheda conoscitiva dove
viene descritta la tassonomia, l’ecologia e la presenza dello stesso all’interno dell’azienda con
eventuali stime quantitative dei popolamenti. Lo studio rappresenta uno strumento per acquisire
conoscenze scientifiche sugli insetti in una azienda biologica biodinamica e vegana. L’aspetto
innovativo per l’anno 2015 è la valutazione delle differenze in termini di biodiversità entomologica
tra l’ecosistema agrario “vigneto” gestito in differenti condizioni microstazionali (diverse modalità
di sfalcio dell’erba sottostante) ed ecosistemiche (fascia di margine del vigneto) e l’ecosistema
naturale identificato dal prato incolto all’interno dell’azienda, ma lasciato a libera evoluzione
naturale da diversi anni.

    4. Metodo di monitoraggio della comunità entomologica

Il monitoraggio degli insetti per l’anno 2015 è stato condotto all’interno del vigneto in tre transetti
di 200 metri di lunghezza ciascuno e due plots, rispettivamente rappresentanti l’ecosistema
agrario del vigneto in differenti situazioni ambientali e quello naturale del prato incolto. Essi sono
stati visitati ogni 15 giorni circa per 5 volte:
    1. 13 aprile 2015. Il campionamento si è svolto dalle 12.30 alle 15:00 (ora solare) e le
        condizioni meteo erano rappresentate da una temperatura di circa 20°C con cielo sereno o
        poco nuvoloso;
    2. 27 aprile 2015. Il campionamento si è svolto dalle 9:00 alle 11:30 (ora solare) e le
        condizioni meteo erano rappresentate da una temperatura di circa 15°C con cielo nuvoloso
        e presenza di vento da debole a moderato;
    3. 11 maggio 2015. Il campionamento si è svolto dalle 8:30 alle 11:30 (ora solare) e le
        condizioni meteo erano rappresentate da una temperatura di circa 20°C con cielo
        prevalentemente sereno;
    4. 28 maggio 2015. Il campionamento si è svolto dalle 8:30 alle 11:30 (ora solare) e le
        condizioni meteo erano rappresentate da una temperatura di circa 20°C con cielo
        prevalentemente sereno e vento moderato;

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5. 11 giugno 2015. Il campionamento si è svolto dalle 7:30 alle 10:30 (ora solare) e le
       condizioni meteo erano rappresentate da una temperatura di circa 20°C con cielo
       prevalentemente sereno e vento moderato

I tre transetti, siti all’interno del vigneto, sono caratterizzati da differenti modalità di gestione dello
strato erbaceo sottostante e da diverse localizzazioni. I transetti percorsi da Ovest ad Est hanno
una dimensione di 200 metri di lunghezza e 3 metri di larghezza per una superficie complessiva di
indagine di 600 m2 ciascuno. Il primo (transetto n. 1) è localizzato nel mezzo della coltivazione (a
Est della cantina, cfr. Fig. A) in cui la gestione del cotico erboso è stata sempre a sfalcio periodico
in modo da mantenere un cotico erboso mediamente basso (10-20 cm di altezza media). Il
secondo transetto (transetto n. 2) localizzato alcune decine di metri più a nord del transetto n. 1, è
caratterizzato da uno strato erbaceo mediamente più alto 40-100 cm di altezza media. Il terzo
transetto si trova sull’ultima fila di vigneto al margine del bosco, oggetto di periodici sfalci del
cotico erboso in esso si è mantenuta un’altezza dello strato erbaceo mediamente bassa (10-40
cm).
La seconda area di campionamento è localizzata invece in un prato incolto sito nelle vicinanze
della cantina, lasciato volutamente da diversi anni ad evoluzione naturale e caratterizzato da due
differenti condizioni di umidità edafica, conseguenza di inclinazioni del terreno che in parte
determinano un ristagno idrico più prolungato durante la stagione primaverile. Per questo motivo
sono stati scelti due plots rappresentanti ciascuno le due condizioni di umidità edafica presenti. I
plots sono di forma quadrata e di lato pari a 5 metri, pertanto ricoprono una superficie di 25 m 2
ciascuno. Il primo plot è ubicato nella parte a monte del prato incolto, caratterizzato da una
maggiore aridità, mentre il plot 2 è sito nel tratto di valle tendenzialmente più umido a livello
edafico. Ogni transetto e plots è stato visitato per la sua intera superficie, rilevando attraverso
documentazione fotografica ciascun individuo osservabile, in linea con le regole deontologiche di
un’azienda biodinamica e vegana. Per il riconoscimento degli insetti, poiché operazioni di elevata
complessità, è stato scelto di arrivare almeno sino al rango tassonomico della famiglia e qualora
sia possibile al genere e/o alla specie. La determinazione tassonomica è stata operata attraverso il
confronto tra le immagini acquisite dalla documentazione fotografica di campo e le immagini e le
iconografie riportate su alcuni libri di entomologia (© 1988 BLV Verlagsgesellschaft mbH, Munich)
e dispense di didattiche del Prof. Bruno Paparatti dell’Università degli Studi della Tuscia di Viterbo,
nonché attraverso il contributo scientifico del Prof. Bruno Bagnoli (DiBAF - Università degli Studi

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della Tuscia) specialista sull’entomofauna della Vite. Per ogni entità rilevata, è stata realizzata una
scheda riassuntiva delle caratteristiche ecologiche della famiglia di appartenenza della specie,
fornendo anche una stima orientativa sulla consistenza demografica della specie documentata con
foto (dato spesso da prendere indicativamente e con prudenza nel senso che nella maggior parte
dei casi potrebbe essere soggetto da una sottostima, data la vagilità degli insetti e la loro difficile
osservazione. In ogni scheda è presente talvolta anche una descrizione della presenza dell’animale
per il triennio 2013-2015.

        5. Risultati: schede entomologiche

Durante i rilievi sono state notate differenze significative sulle famiglie e sull’abbondanza di esse
per il transetto n. 1 e 2, soprattutto in quanto a lepidotteri e apidi, infatti maggiori quantità sono
state osservate nel transetto n. 1 con cotico erboso mediamente più basso ma ricco di
infiorescenze di specie erbacee terofite. Ancora maggiore è il numero di lepidotteri riscontrato nel
transetto n. 3 a confine con il bosco.
Durante i rilievi sono state riscontrate buone quantità di apidi tra cui anche la Xylocopa violacea e
l’Apis mellifera ed inoltre di coccinellidi, insetti utili impollinatori e mangiatori di afidi. In
particolare si è notato che nel plot 2 a maggiore umidità edafica si sono riscontrate maggiori
quantità di apidi (es. bombi) rispetto al plot 1 più arido. Presenti in abbondanza anche ditteri
sirfidi, in quasi tutti i transetti e i periodi di campionamento, anch’essi insetti utili impollinatori.
Nel 2015 si è notata un’abbondanza maggiore di insetti rispetto all’anno precedente nel plot n. 2,
probabilmente in conseguenza di favorevoli condizioni climatiche che hanno permesso una
fioritura continua e relativamente più abbondante rispetto al 2014.
In ogni caso la consistenza della comunità entomologica dei plots rimane più scarsa rispetto a
quella del cotico erboso del vigneto poiché l’erba alta caratterizzata perlopiù da relativamente alte
graminaceae riduce la fioritura di altre specie erbacee importanti per l’ecologia di molti insetti.
L’andamento della popolazione di lepidotteri sembra sia funzione dell’effetto scalare delle
fioriture di specie erbacee all’interno del vigneto. Maggiore è l’abbondanza di tale ordine nel
transetto n. 1 e 3 rispetto agli altri siti di campionamento. Nel transetto n. 1 si osserva una
maggiore presenza di coleotteri e di vespidi soprattutto negli ultimi campionamenti. Sporadica
invece è la presenza di buprestidi in tutti i transetti e plots. Quantità rilevanti di emitteri eterotteri
(rincoti) e cavallette sono state osservate nel transetto 3 vicino al bosco, probabilmente la fascia

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ecotonale e la vicinanza del bosco rendono tali specie più frequenti, data la loro ecologia affine
anche con gli ecosistemi forestali. Tali insetti risultano in parte dannosi per apparati fogliari e apici
vegetativi, ma la loro presenza risulta soltanto periodicamente diffusa, per il resto mantengono un
numero contenuto.
Sia nel transetto n. 2 che nei plots mediamente scarsa è la presenza di coleotteri, collemboli e
lepidotteri probabilmente in conseguenza del fatto che la maggior parte della vegetazione che li
ricopre è costituita da graminaceae (es. Avena sp., Dactylis glomerata, Hordeum sp.) di altezza
media considerevole (anche 1,8 metri) e piante come Rumex sp. che non presentano fioriture
vistose appetibili per gli insetti impollinatori.
Il trend demografico degli apidi appare in crescita con il passare della stagione, per poi stabilizzarsi
negli ultimi due campionamenti, in ogni caso si ritiene soddisfacente la presenza di bombi e api
all’interno del vigneto, insetti utili per l’impollinazione delle specie vegetali.
Infine alla luce dei risultati del 2015 le aree con cotico erboso gestito periodicamente con lo sfalcio
all’interno del vigneto si dimostrano maggiormente ricche in biodiversità, rispetto al prato incolto
lasciato ad evoluzione naturale, soprattutto per quanto riguarda gli insetti impollinatori e
coccinellidi. Tale risultato è una validazione di quanto rilevato nel 2014. In particolare dai risultati
acquisiti si apprezza una maggiore ricchezza in quantità in quanto a presenza di insetti nel
transetto n. 1 e 3 rispetto al numero 2. Ci sono per la prima volta nel 2015 delle differenze in
termini di biodiversità entomologica per quanto riguarda i due plots all’interno dell’ecosistema
prato incolto, ovvero appare maggiore la biodiversità nel plot 2 a maggiore umidità edafica
rispetto al n. 1 (più arido). Complessivamente rimane però più ridotta la biodiversità tra plots e
transetti sottoposti a sfalcio periodico del cotico erboso. Di seguito sarà presentata una rassegna
delle famiglie di insetti la cui presenza all’interno dell’azienda è stata oggetto di documentazione
fotografica.

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                                                                      Famiglia Gryllidae

Fig.1 – Esemplare di Grillidae (Foto Federica Chiossi)

Ecologia

Gli ortotteri dal greco “ali diritte”, sono un Ordine di insetti terrestri, raramente acquatici. Sono
insetti di piccole e medie dimensioni. Si dividono in due sottordini: Celiferi ed Ensiferi. Il grillo nella
Fig.1 appartiene al sottordine degli Ensiferi (portatori di spada o ovopositore lungo), I grilli sono
onnivori, ma prevalentemente fitofagi (foglie, frutti, semi e radici), i danni non sono mai gravi
soprattutto per la vita solitaria che conducono. La loro attività è prevalentemente notturna,
mentre di giorno rimangono nascosti in ripari.

Presenza all’interno dell’azienda

Durante i campionamenti effettuati nel 2015 la presenza di questo insetto all’interno dell’azienda
rimane complessivamente invariata come nei campionamenti avvenuti negli anni passati (2013-
2014) e stimabile in 10.000 unità. Le specie afferenti a tale famiglia, data la loro ecologia, sono da
considerarsi potenzialmente dannose perché fitofaghe per la coltura della vite ma non sono stati
registrati danni al riguardo.

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Fig.2- Esemplare di Acrididae ( Foto Alessandro Quatrini)

Ecologia
Gli Acrididi sono una famiglia di insetti ortotteri del sottordine celiferi. Sono caratterizzati da
antenne brevi e formate da un ridotto numero di articoli, un ovopositore composto da valve
robuste e corte.

Presenza all’interno dell’azienda
Nel 2014 durante i campionamenti è stato avvistato solamente una volta in giugno. Nel 2015
questo insetto è stato riscontrato nel campionamento dell’ 11 maggio 2015 nel transetti n 1. Non
è risultato dannoso per la coltivazione della vite anche se rimane potenzialmente un fitofago di
molte specie vegetali.

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Fig.3- Esemplare di Tettigoniidae (Foto Alessandro Quatrini)

Ecologia
Le Tettigoniidae sono una Famiglia di insetti ortotteri. Sono note come cavallette verdi o cavallette
dalle corna lunghe e, sono imparentate più strettamente con i grilli. La lunghezza delle loro
antenne filamentose può superare quella del loro corpo. I maschi hanno organi che producono
suoni (stridulazione) situati sugli angoli posteriori delle loro ali frontali. La dieta delle tettigonidi
include fiori, foglie, semi ma molte specie sono predatrici, nutrendosi di altri insetti.

Presenza all’interno dell’azienda

Per l’anno 2014 nei transetti presi in esame non si è riscontrato un numero elevato di questi
insetti. Nel monitoraggio effettato nel 2015 questo insetto continua ad essere presente, ma non in
numero elevato. Tale famiglia di insetti non appare abbia causato particolari danni nella
coltivazione della vite, anche se potenzialmente potrebbe essere considerato dannoso.

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Fig.4- Esemplare di Tetrigidae (Foto Alessandro Quatrini)

Ecologia
I Tetrigidi sono una famiglia di insetti dell’ordine Orthoptera. Hanno una colorazione bruna, sono
di piccole dimensioni. Questi insetti vivono nel suolo, in zone dove la vegetazione non è troppo
fitta. Questi insetti sono diurni e la loro attività è influenzata dalla temperatura. Non producono
alcun suono udibile e non possiedono organi uditivi.

Presenza all’interno dell’azienda
Nel 2014 non si è riscontrato un numero elevato di questi ortotteri. Si possono considerare circa 2
individui per ogni transetto con un popolamento stimabile all’interno dell’azienda di circa alcune
centinaia di unità. Il numero di questi insetti rimane invariato anche nei campionamenti del 2015.

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                                                                   Ordine      Orthoptera

                                                                   Famiglia Tettigoniidae

Fig.5- Esemplare di Tettigoniidae (Foto Alessandro Quatrini)

Ecologia

Molti tettigonidi esibiscono capacità di mimetismo e camuffamento, generalmente con colori
simili alle foglie, all’erba. La lunghezza delle loro antenne filamentose può superare quella del loro
corpo. I maschi hanno organi che producono suoni (stridulazione) situati sugli angoli posteriori
delle loro ali frontali. La dieta delle tettigonidi include fiori, foglie, semi ma molte specie sono
predatrici, nutrendosi di altri insetti.

Presenza all’interno dell’azienda

Nel 2014 e nel 2015 la presenza all’interno dell’azienda di questi insetti si è riscontrata nei primi
campionamenti (aprile), con una popolazione stimabile di alcune centinaia di unità. Le specie
afferenti a tale famiglia, data la loro ecologia, sono da considerarsi non dannose per la coltura
della vite.

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Tassonomia

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                                                                     Famiglia Gryllidae

Fig.6 -Esemplare di Grillidae

Ecologia

Grillus campestris, corpo, testa e zampe di colore nero brillante, ali brunastre ripiegate sul dorso,
lunghe antenne filiformi. Appartiene al sottordine degli ensiferi. Il grillo ama gli ambienti caldi e
vive nei prati. Per attirare le femmine il maschio emette dei suoni particolarmente striduli. Il canto
nuziale, prodotto in primavere e in estate, è il risultato dello sfregamento di due parti modificate
delle ali anteriori ed è composto da un'unica nota ripetuta. È particolarmente diffuso nel sud e nel
centro Europa; si nutre di altri piccoli animali e vegetali. Questi insetti sono particolarmente utili in
agricoltura perché eliminano molti altri insetti nocivi.

Presenza all’interno dell’azienda

Nel 2014 Il Grillus campestris, è stato avvistato solamente nelle ultime giornate di
campionamento. Molto probabilmente in quanto le giornate sono andate migliorando con
temperature decisamente più alte. Nel 2015 è stato osservato nell’ultimo campionamento
(11giugno), con una temperatura di 25° C nel transetto n. 3 al margine bosco, la stima nel 2015
della popolazione rimane invariata allo scorso anno in alcune migliaia di unità. Il grillo campestre è
particolarmente utile in agricoltura perché elimina molti insetti fitofagi nocivi.

                                                   16
Tassonomia

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                                                                       Famiglia Culicidae

Fig.7 - Esemplare di Dittero nematocero (Foto Federica Chiossi)

Ecologia
Tali ditteri caratterizzati da olometabolia appartengono al sottordine dei nematoceri e alla famiglia
dei Culicidi, diffusi dalla pianura a livello del mare, fino alle regioni montuose, generalmente di
piccola e media taglia. Normalmente hanno colorazioni poco appariscenti. Caratteristica distintiva
dei ditteri, rispetto gli altri insetti, è la presenza di un solo paio di ali membranose (ditteri=due ali).
L’apparato boccale è pungente-succhiante, zampe di tipo ambulatorio. Si nutrono di nettare e
melata. Vivono in ambienti umidi con presenza di acqua piovana e non solo.

Presenza all’interno dell’azienda
La consistenza del popolamento di ditteri culicidi all’interno del vigneto è stimabile in 100 mila
unità nel 2014, in crescita rispetto al 2013, ma in diminuzione nei campionamenti avvenuti nel
2015 con una popolazione stimabile a 52 mila unità. Le specie afferenti a tale famiglia, data la loro
ecologia, sono da considerarsi utili perché insetti impollinatori.

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Tassonomia

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                                                                     Famiglia Sarcophagidae

Fig.8 - Esemplare di Dittero nematocero (Foto Federica Chiossi)

Ecologia

Questo insetto appartiene all’ordine dei ditteri brachiceri, insetto molto comune, lungo 6-7 mm,
con apertura alare di 6-7 mm, possiede un torace possente grigio con bande longitudinali ben
visibili. La larva di questa mosca è chiamata bigattino. Si nutrono di carboidrati da cui traggono
energia e di proteine. Questo insetto non provoca nessun danno alla coltivazione.

Presenza all’interno dell’azienda

Nel 2014 nei transetti presi in esame talvolta si è riscontrato un numero elevato di questi ditteri, in
corrispondenza di campionamento subito dopo eventi meteorici particolarmente importanti (forti
piogge). Il popolamento è stimabile all’interno dell’azienda in 5000-10.000 unità. Anche nei
campionamenti avvenuti nel 2015 non ci sono state variazioni in termini di abbondanza. Le specie
afferenti a tale famiglia, data la loro ecologia, sono da considerarsi non dannose per la coltura
della vite, anzi possono essere definiti insetti utili perché contribuiscono alla loro impollinazione e
perché favoriscono i processi di degrado delle deiezioni degli animali.

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Tassonomia

                                                                 Ordine      Diptera

                                                                 Famiglia Tabanidae

Fig.9 - Esemplare di Dittero tabanide

Ecologia

I Tabanidi o Tafani, sono una famiglia cosmopolita di insetti dell’ordine dei Ditteri. L’ adulto dei
Tabanidi è un insetto di medie e grandi dimensioni, con corpo robusto, lungo da 5 a 30mm. I
maschi hanno regime dietetico glicifago e si nutrono esclusivamente a spese del nettare, posso
alimentarsi occasionalmente succhiando il siero emesso dalle piaghe sulle ferite degli animali.
Questo insetto non provoca nessun danno alle coltivazioni, in quanto viene considerato un insetto
impollinatore.

Presenza all’interno dell’azienda

Nel 2014 durante i campionamenti i tafani sono stati avvistati in scarse quantità e soltanto nelle
ore più calde del mese di giugno. Nei campionamenti del 2015 tale famiglia non è stata osservata,
ma non si esclude la loro presenza.

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Tassonomia

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                                                                     Famiglia Rhagionidae

Fig.10 – Esemplare di Dittero ragionide (Foto Federica Chiossi)

Ecologia

È una famiglia cosmopolita di insetti dell’ordine dei Ditteri, sottordine brachiceri. Gli adulti hanno
dimensioni variabili da piccole a grandi, con corpo esile, lungo 2-20mm. Le larve colonizzano
ambienti umidi e ricchi di sostanza organica in decomposizione. Gli adulti si rinvengono
generalmente nel sottobosco e si ritiene siano predatori di piccoli insetti. La conformazione
dell’apparato boccale è pungente-succhiante.

Presenza all’interno dell’azienda

Le specie afferenti a tale famiglia, data la loro ecologia, sono da considerarsi non dannose per la
coltura della vite, anzi possono essere definiti insetti utili perché contribuiscono alla loro
impollinazione. A fine aprile 2014 si è stimata la consistenza della popolazione di questi insetti in
circa 70.000 unità. All’inizio del mese di maggio 2015 con una temperature di 20/25°C si è notato
un notevole aumento di popolazione stimato a circa 100 mila unità.

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TASSONOMIA

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                                                                      Famiglia Syrphidae

Fig.11- Esemplare di dittero sirfide ( Foto Alessandro Quatrini)

Ecologia

I sirfidi sono una vasta e cosmopolita famiglia di insetti appartenente all’ordine dei ditteri.
L’importanza di questa famiglia è dovuta al fatto che sono insetti impollinatori.

Presenza all’interno dell’azienda

Durante i campionamenti effettuati nel 2015, la popolazione stimata ammonta a circa 77.000
unità.

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Tassonomia

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                                                                    Famiglia Zygaenidae

Fig.12- Esemplare di Theresimima ampelophaga ( Foto Alessandro Quatrini)

Ecologia
Larva di Theresimima ampelophaga, la Zigena della vite, è un lepidottero appartenente alla
famiglia delle Zygaenidae, è l’unico rappresentante del genere Theresimima. La colorazione di
entrambe le ali è di un bruno piuttosto uniforme, l’ala posteriore è più corta e arrotondata di
quella anteriore, mentre la pagina inferiore ha una tonalità piè chiara. Le antenne sono pettinate
nei maschi e vermiformi nelle femmine. Le uova sono ovali inizialmente biancastre e
successivamente verdastre. Vengono deposte tra maggio e settembre sulla pagina inferiore delle
foglie delle piante ospiti. Il bruco si rinviene tutto l’anno, e rappresenta la forma con cui la specie
supera l’inverno. I primi tre stadi larvali appaiono biancastri , poi il tegumento comincia ad in
scurirsi, pur rimanendo bianco-giallastro sul ventre. Le crisalidi sono rinvenibili tra marzo e luglio,
si ritrovano all’interno di bozzo letti sericei poco consistenti, adese alla corteccia delle piante ospiti
oppure tra le foglie. Il periodo di volo va da aprile ad ottobre.

Presenza all’interno dell’azienda
Durante i campionamenti avvenuti in data 20 maggio 2014, si è notata la presenza di questo
insetto allo stato larvale, il quale ha provocato danni alle foglie alimentandosi del parenchima
fogliare, tanto da rimuovere il tessuto fogliare e far rimanere la foglia soltanto con le nervature. Le
larve si alimentano di Vitis vinifera e di altre specie di Vitaceae. Tale specie, in area Mediterranea,
è un parassita temuto in viticoltura. Nei campionamenti effettuati nel 2013 non si è notata la
presenza. Nel 2015 non è stato osservato ma non se ne esclude la presenza.
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Tassonomia

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                                                                   Famiglia Sesiidae

Fig.13 - Esemplare di Lepidottero seside (Foto Federica Chiossi)

Ecologia

È un Lepidottero della famiglia Sesiidae, falena di colore nero-bruno. L’ala trasparente e le
antenne imitano molto bene gli aspetti di alcuni Imenotteri. Questa falena è bivoltina (due
generazioni l’anno), vola da fine Maggio a Luglio e la si rivede nuovamente ad Agosto, ha un
apertura alare di 15-23mm. È una falena diurna.

Presenza all’interno dell’azienda

Le specie afferenti a tale famiglia, data la loro ecologia, sono da considerarsi potenzialmente
dannose per le specie vegetali in generale, ma nel caso specifico non stati registrati danni alla
coltura della vite. Nel 2014 avvistato alla fine di maggio con una consistenza del popolamento
stimata in circa 2.500 unità, nel 2015 questa famiglia è presente con una consistenza di
popolazione invariata rispetto all’anno precedente.

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Tassonomia

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                                                                         Famiglia       Satyridae

Fig.14 - Esemplare di Lepidottero satiride (Foto Federica Chiossi)

Ecologia

Piccolo Lepidottero, apertura alare di circa 30mm, quando posata non mostra mai il dorso delle ali
che sono generalmente di color arancio chiaro con bordo marginale grigio-bruno e con all’apice
una macchia ocellata nera contornata di giallo. Il rovescio di quella posteriore è bruno-grigiastra.
Comune e diffusa in tutta Italia, la si trova in ambienti erbosi dalla pianura fin oltre 2000 metri di
quota. Gli adulti sono presenti con 2-3 generazioni tra Aprile e Ottobre.

Presenza all’interno dell’azienda

Le specie afferenti a tale famiglia, data la loro ecologia, sono da considerarsi dannose per le specie
vegetali (larve defogliatrici) ma non sono stati registrati danni rilevanti a carico della vite.
Nel 2014 è stato avvistato con un maggior numero di esemplari durante il mese di luglio e
complessivamente si stimava una consistenza di popolazione di circa 5.000 unità (in aumento
rispetto al 2013). Nei campionamenti effettuati nel 2015 il numero di esemplari è rimasto stabile
nel tempo.

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Tassonomia

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                                                                      Famiglia Nymphalidae

Fig.15 - Esemplare di Lepidottero ninfalide (Foto Federica Chiossi)

Ecologia

Le Ninfalidi sono una famiglia di lepidotteri diurni. La parola lepidotteri significa letteralmente “ali
con scaglie”, costituiscono un vastissimo ordine. Come tutti gli insetti il corpo delle farfalle è
costituito da : capo, torace e addome. Si nutrono di polline e non causano danni alle coltivazioni.

Presenza all’interno dell’azienda

Le specie afferenti a tale famiglia, data la loro ecologia, sono da considerarsi dannose per le specie
vegetali (larve defogliatrici) ma non sono stati registrati danni rilevanti a carico della vite.
Durante il 2014 tale famiglia di lepidotteri è stata osservata in giugno. Scarsa è la sua consistenza
di popolazione stimabile in circa 500 unità. Anche nei campionamenti effettuati nel 2015 questo
esemplare è stato avvistato in giugno. La popolazione è diminuita leggermente e stimabile in circa
400-450 unità.

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Tassonomia

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                                                                    Famiglia Pieridae

Fig.16 - Esemplare di Lepidottero pieride (Foto Federica Chiossi)

Ecologia

Le Pieridae sono una delle più ampie famiglie di farfalle diurne. Sono caratterizzate da colorazione
bianche, gialle e arancio; alla colorazione di base si accompagnano spesso macchie di differente
colore e posizione a seconda delle specie. Sono presenti in Europa e Italia. Non causano danni alle
colture in atto.

Presenza all’interno dell’azienda

Nel 2014 tale lepidotteri risultavano essere presenti durante l’intero periodo di rilevamento
eccetto che in giugno. Nei campionamenti effettuati nel 2015 la specie risulta essere sempre
presente ma con abbondanza relativamente più ridotta. Le specie afferenti a tale famiglia, data la
loro ecologia, sono da considerarsi dannose per le specie vegetali (larve defogliatrici) ma non sono
stati registrati danni rilevanti a carico della vite.
.

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Tassonomia

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                                                                        Famiglia Lycaenidae

Fig.17 - Esemplare di Lepidottero licenide (Foto Federica Chiossi)

Ecologia

I Licenidi, sono un ampia famiglia di lepidotteri diurni, generalmente di piccole e medie
dimensioni. Il dimorfismo sessuale è molto accentuato, il maschio e la femmina presentano
colorazioni differenti, il lato inferiore delle ali è differente da quello superiore e spesso presentano
delle colorazioni mimetiche rispetto all’ambiente in cui vivono(picchiettate di macchie scure e
piccoli disegni arancioni). Esse si trovano posate su fili d’erba di prati. Generalmente è il maschio il
più colorato, mentre la femmina presenta colorazioni sul marrone o con colori più smorti.

Presenza all’interno dell’azienda

Le specie afferenti a tale famiglia, data la loro ecologia, sono da considerarsi dannose per le specie
vegetali (larve defogliatrici) ma non sono stati registrati danni rilevanti a carico della vite.
Nel 2014 sono stati osservati esemplari di licenidi, con frequenze relativamente scarse. La
consistenza di popolazione era stimabile in alcune centinaia di unità. Nel 2015 la consistenza di
popolazione è rimasta invariata.

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Tassonomia

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                                                                      Famiglia Lycaenidae

Fig.18- esemplare di Lycaenidae (Foto Alessandro Quatrini)

Ecologia

I Licenidi, appartengono ad una grande famiglia di lepidotteri, sono farfalle che in genere non
passano inosservate per via delle loro colorazioni azzurre o rosse. Il dimorfismo sessuale è molto
accentuato, generalmente è il maschio ad essere il più colorato, presentando una vasta gamma di
sfumature di azzurro, rispetto alle colorazioni della femmina che si presentano marroni o con
colori più smorti.

Presenza all’interno dell’azienda

Nei campionamenti svolti in questi tre anni sono stati avvistati esemplari di licenidi in quantità non
abbondanti con una popolazione stimabile in alcune migliaia di unità. Le specie afferenti a tale
famiglia, data la loro ecologia, sono da considerarsi dannose per le specie vegetali (larve
defogliatrici) ma non sono stati registrati danni rilevanti a carico della vite.

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Tassonomia

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Fig. 19 - Esemplare di Imenottero formicide (Foto Federica Chiossi)

Ecologia

I Formicidi sono una vasta famiglia di insetti Imenotteri, comunemente conosciuti con il nome
generico di formiche. Esse si trovano con massima densità nelle regioni tropicali, ma hanno molte
specie anche nelle regioni temperate. Le formiche, come molti altri imenotteri, sono insetti
eusociali.

Presenza all’interno dell’azienda

La presenza delle formiche è spesso legata agli afidi, i quali hanno un apparato boccale
pungente/succhiatore con cui pungono le parti tenere della pianta succhiando linfa. La melata
sostanza prodotta dalle piante, in conseguenza dello stress da puntura di afidi, attira vespe, api ma
soprattutto formiche. Cosi in taluni casi afidi e formiche assumono un rapporto simbiontico: le
formiche ospitano e proteggono gli afidi in cambio di melata. Questo scambio avviene
“mungendo” gli afidi di tanto in tanto delle loro secrezioni mielose, con dei piccoli colpi di
antenne. Le specie afferenti a tale famiglia, data la loro ecologia, possono essere considerate
indirettamente dannose per la coltura della vite, poiché tendono ad incrementare la popolazione
di afidi. Nei tre anni di osservazioni appare costante la presenza di formicai.

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Tassonomia

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                                                               Famiglia Ichneumonidae

Fig.20 - Esemplare di Imenottero icneumonide (Foto Federica Chiossi)

Ecologia
Gli Icneumonidi sono una famiglia di insetti dell’ordine degli imenotteri. Sono famosi in quanto
parassitoidi: depongono le proprie uova all’interno dell’organismo ospite.

Presenza all’interno dell’azienda
Le specie afferenti a tale famiglia, data la loro ecologia, sono da considerarsi utili per la coltura
della vite perché specie impollinatrici.
Nel 2014 la presenza di tale insetto, anche durante questi campionamenti, è stata molto bassa, si
stima una consistenza del popolamento in 1000 unità. Nel 2015 la presenza di questo insetto è
relativamente bassa e non è variata nel tempo.

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Tassonomia

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Fig.21 - Esemplare di Imenottero apide Apis mellifera (Foto Federica Chiossi)

Ecologia

Le api sono una grande famiglia di insetti imenotteri. Hanno delle parti del corpo modificate per
poter raccogliere polline e nettare, che viene poi trasformato in miele. Le parti modificate sono le
zampe e parti dell’apparato boccale. L’apparato boccale è adatto alla raccolta di liquidi. Le api
vivono nell’alveare e i favi sono costruiti da giovani api che vengono nutriti abbondantemente. La
società delle api è matriarcale e persistente, è inoltre monoginica e si moltiplica per sciami.
L’accoppiamento avviene in volo. Tale specie risulta essere un insetto molto utile per
l’impollinazione delle piante.

Presenza all’interno dell’azienda

Questo famiglia di insetti è presente in tutti i campionamenti, soprattutto con condizioni
metereologiche favorevoli e temperature elevate. Nei campionamenti effettuati nel 2015 tale
presenza si nota maggiormente nel transetto n. 1 e n. 3 (quest’ultimo al margine del bosco, vista la
maggiore abbondanza di specie vegetali a fiore). Le specie afferenti a tale famiglia, data la loro
ecologia, sono da considerarsi non dannose per la coltura della vite, anzi possono essere definiti
insetti utili perché contribuiscono alla loro impollinazione. Il numero di esemplari appartenenti a
tale famiglia tende ad incrementare nelle file dove lo strato erbaceo è maggiormente ricco di fiori.

                                                 31
Tassonomia

                                                          Ordine       Hymenoptera

                                                          Famiglia     Apidae

Fig.22- Esemplare di Imenottero apide

Ecologia
Bombus terrestris, Bombo Terrestre è un Imenottero appartenente alla famiglia delle Apidae, è la
specie più diffusa in Europa. L’insetto si caratterizza per la colorazione bianca dell’ultimo
segmento dell’addome. È un insetto impollinatore.

Presenza all’interno dell’azienda
Le specie afferenti a tale famiglia, data la loro ecologia, sono da considerarsi non dannose per la
coltura della vite, anzi possono essere definiti insetti utili perché contribuiscono alla loro
impollinazione.
Nel 2014 erano stati osservati molteplici esemplari di Bombus terrestris, la consistenza della
popolazione è stimabile in alcune migliaia di unità. Tali unità di popolazione non sono variate nel
tempo e possono essere confermate anche per il 2015.

                                                32
Tassonomia

                                                                   Ordine        Hymenoptera

                                                                   Famiglia Apidae

Fig.23 - Esemplare di Imenottero apide

Ecologia
L’ape legnaiola (Xylocopa violacea), è un insetto dalla livrea nero-viola cangiante, appartiene alla
famiglia delle Apidae, diffusa in Europa centro-meridionale. Si nutre di nettare e polline, è un
insetto impollinatore, la femmina ovidepone del legno tenero (marcescente).

Presenza all’interno dell’azienda
Le specie afferenti a tale famiglia, data la loro ecologia, sono da considerarsi insetti utili perché
contribuiscono alla impollinazione della vite e di moltissime specie vegetali.
Nel 2014 la Xylocopa violacea è stata avvistata in tutti i campionamenti con consistenze di
popolazione stimabili in alcune migliaia di unità. Anche nei campionamenti effettuati nel 2015 si è
notata la presenza di questo insetto con le stesse abbondanze dell’anno precedente ed inoltre,
con un aumento delle entità avvistate relativamente al plot n.2.

                                                 33
Tassonomia

                                                                   Ordine      Hymenoptera

                                                                   Famiglia Vespidae

Fig. 24 -Esemplare di Imenottero vespide

Ecologia
Il Calabrone (Vespa crabro Linnaeus, 1761), è il più grande Vespidae Europeo. Ha un corpo
massiccio di colore giallo, nero e ruggine dimensioni variabili tra i 2,5 e i 3,5 cm, pungiglione liscio.
Il calabrone è un abile predatore e si nutre di altri insetti.

Presenza all’interno dell’azienda
Le specie afferenti a tale famiglia, data la loro ecologia, sono da considerarsi non dannose per la
coltura della vite, poiché sono degli insetti superpredatori, ma in parte tendono a diminuire il
raccolto di uva, cibandosi di zuccheri contenuti nei grappoli.
Si è notata la presenza di questa specie durante tutte e tre gli anni di monitoraggio, ma con scarsa
frequenza.

                                                    34
Tassonomia

                                                                    Ordine      Coleoptera

                                                                    Famiglia Cantharidae

Fig.25 - Esemplare di coleottero cantaride (Foto Federica Chiossi)

Ecologia
Sono una famiglia di insetti polifagi dell’ordine dei Coleotteri. Alcune specie hanno larve carnivore
che vivono nel terreno. Elitre nere e brillanti, antenne lunghe. Le specie appartenenti a questa
famiglia sono legati sia ad ecosistemi aperti come praterie erbose, sia a formazioni forestali.

Presenza all’interno dell’azienda
Nel 2014 tale famiglia di insetti è stata osservata nella maggior parte dei casi su fili d’erba. Le
specie afferenti a tale famiglia, data la loro ecologia, sono da considerarsi tendenzialmente utili
poiché rappresentano la classe dei predatori di alcuni insetti dannosi per la vite.
Nel 2014 i coleotteri appartenenti a questa famiglia sono stati riscontrati in numero maggiore
rispetto al 2013, consistenza di popolazione stimata che è rimasta invariata nel 2015 con circa
qualche migliaio di unità.

                                                  35
TASSONOMIA

                                                                         Ordine Coleoptera

                                                                         Famiglia Cantharidae

Fig.26- Esemplare di coleottero (Foto Alessandro Quatrini)

Ecologia
I Coleotteri cantaridi sono insetti generalmente alati e a metamorfosi completa. Ciò significa che,
da quando ha inizio il loro ciclo vitale nell'uovo fino al momento della morte, passano attraverso
quattro forme di vita ben distinte (uova, larva, pupa, insetto perfetto). In particolare tale famiglia
ha la prerogativa di emettere dei versi udibili anche dall’uomo in segno di difesa quando si sente in
pericolo.

Presenza all’interno dell’azienda

Nel 2015 tale famiglia è stata osservata nel mese di maggio con alcune unità, pertanto risulta
avere una presenza sporadica all’interno dell’azienda.

                                                 36
Tassonomia

                                                                         Ordine       Coleoptera

                                                                         Famiglia Coccinellidae

Fig.27 - Esemplare di coleottero coccinellide (Foto Federica Chiossi)

Ecologia
Le coccinelle, sono una famiglia di insetti dell’ordine dei Coleotteri; di piccola taglia, sono presenti
in tutto il mondo con circa 6.000 specie descritte. Quasi tutti i Coccinellidi sono abili predatori di
afidi, non recano danni alle colture in atto, bensì sono considerati insetti utili.

Presenza all’interno dell’azienda
Le specie afferenti a tale famiglia, data la loro ecologia, sono da considerarsi non dannose per la
coltura della vite, anzi possono essere definiti insetti utili perché controllano la popolazione di
afidi.
Nel 2014 durante i campionamenti è stata riscontrata una notevole quantità all’interno dei
transetti di Coccinellidi. All’incirca la popolazione era stimabile in 30.000 unità, in aumento
rispetto al 2013. Durante i campionamenti effettuati nel 2015 la consistenza della popolazione
stimata è rimasta invariata. Sono stati trovati anche esemplari di coccinelle con colorazioni delle
elitre differenti afferenti a specie diverse.

                                                   37
TASSONOMIA

                                                                              Ordine      Coleoptera

                                                                              Famiglia Coccinellidae

Fig.28 – Esemplare di coccinella (Foto Alessandro Quatrini)

Ecologia

Le coccinelle, sono una famiglia di insetti dell’ordine dei Coleotteri; di piccola taglia, sono presenti
in tutto il mondo con circa 6.000 specie descritte. Quasi tutti i Coccinellidi sono abili predatori di
afidi, non recano danni alle colture in atto, bensì sono considerati insetti utili

Presenza all’interno dell’azienda

All’interno dell’azienda, tale specie è stata osservata durante un solo campionamento pertanto la
sua presenza appare scarsa.

                                                   38
Tassonomia

                                                                    Ordine      Coleoptera

                                                                    Famiglia Scarabeidae

Fig. 29- Esemplare di coleottero scarabeide (Foto Federica Chiossi)

Ecologia
Lo scarabeo stercorario appartiene alla famiglia degli Scarabeidi, un insetto dell’ordine dei
Coleotteri. Questo insetto è lungo dai 15 ai 25 mm. Ha la caratteristica di essere coprofago cioè si
nutre degli escrementi degli altri animali e allo stesso tempo svolge una pulizia e la concimazione
del terreno dell’ambiente che lo circonda, distribuendo deiezioni sotto al terreno, pertanto è
considerato pertanto un insetto utile.

Presenza all’interno dell’azienda
Nell’azienda questi insetti si ritrovano in grandi quantità poiché vi è presenza di bovini al pascolo.
La stima della consistenza di popolazione per il 2014 è di alcune centinaia di unità. Anche nel
monitoraggio effettuato nel 2015 si nota un elevata presenza di questi insetti soprattutto nel mese
di aprile. La stima della popolazione rimane invariata rispetto all’anno precedente.

                                                 39
Tassonomia

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                                                                      Famiglia Meloidae

Fig. 30- Esemplare di coleottero meloide (Foto Federica Chiossi)

Ecologia
I Meloidi sono una famiglia di insetti Coleotteri Polifagi, dimensioni medie, corpo allungato elitre
ricoprenti l’addome.

Presenza all’interno dell’azienda
Nel 2014 la consistenza del popolamento di questa famiglia era stimabile in 25.000 unità. Nel 2014
il maggior numero di questi coleotteri sono stati osservati in giugno. Durante i campionamenti
effettuati nel 2015 questo insetto risulta essere presente in quantità meno abbondanti rispetto al
2014. Le specie afferenti a tale famiglia, possono essere definiti insetti utili perché contribuiscono
alla impollinazione di molte specie vegetali e alla predazione di numerosi insetti fitofagi di specie
vegetali.

                                                 40
TASSONOMIA

                                                                               Ordine Coleoptera

                                                                               Famiglia Cleridae

Fig.31- Esemplare di coleottero cleride (Foto Alessandro Quatrini)

Ecologia

Cleridae sono una famiglia di coleotteri comunemente noti come coleotteri a scacchi. Questa
famiglia ha una distribuzione in tutto il mondo con una varietà di habitat notevoli. Si nutrono di
altri insetti e larve, ma la maggior parte delle specie di nutre di polline.

Presenza all’interno dell’azienda

Nel 2015 tale famiglia è stata osservata nel mese di maggio con una popolazione stimata in circa
2500 unità.

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Tassonomia

                                                                    Ordine      Coleoptera

                                                                    Famiglia Chrysomelidae

Fig. 32- Esemplare di coleottero crisomelide (Foto Federica Chiossi)

Ecologia
I coleotteri sono un ordine di insetti, la parola ha origine greca, costituita dal terminecoleos
(fodero) e pteron (ala); infatti le ali anteriori di questi insetti dette elitre sono fortemente
sclerificate e quindi non svolgono più la funzione di volo, ma proteggono le ali posteriori e
l’addome. È una specie comune in Italia, dimensioni 6-8mm, è una specie polifaga. Questi insetti
compaiono tra la fine della primavera e l’inizio dell’estate.

Presenza all’interno dell’azienda
Nel 2014 la consistenza del popolamento di questa famiglia di insetti era stimabile in 30.000 unità.
Durante il monitoraggio effettuato nel 2015 non si è riscontrata una presenza così numerosa di
questi insetti, anzi si nota una notevole diminuzione della popolazione dovuta probabilmente alle
temperature molto variabili mai superiori a 25° C. Questi Insetti sono potenzialmente dannosi, ma
non è stato rilevato alcun danno a carico della vite.

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