Media Monitoring per 06-11-2019 - Rassegna stampa del 05-11-2019 - Ruggi

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Media Monitoring per 06-11-2019 - Rassegna stampa del 05-11-2019 - Ruggi
06-11-2019

Media Monitoring per

   Rassegna stampa del 05-11-2019
Media Monitoring per 06-11-2019 - Rassegna stampa del 05-11-2019 - Ruggi
AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona ................................................................................ 1
      05/11/2019 - IL MATTINO (ED. SALERNO)
            Auto in sosta vicino all' ospedale scatta la ritorsione: gomme bucate ................................... 1
      05/11/2019 - LA CITTÀ DI SALERNO
            Inaugurato il nuovo Pronto Soccorso ..................................................................................... 3
Sanità Salerno e provincia .............................................................................................................. 5
      05/11/2019 - IL MATTINO (ED. SALERNO)
            «Budget e riabilitazione l' Asl riorganizzi il settore» .............................................................. 5
      05/11/2019 - LA CITTÀ DI SALERNO
            Personale ridotto e turni massacranti: caos in ospedale ....................................................... 7
      05/11/2019 - LA CITTÀ DI SALERNO
            Quattro casi di tubercolosi in poche ore ................................................................................ 8
Sanità Campania ............................................................................................................................. 10
      05/11/2019 - IL SANNIO
            'Sant' Alfonso', le garanzie di Ferrante ................................................................................ 10
      05/11/2019 - LA REPUBBLICA (ED. NAPOLI)
            Di Lauro "Chirurgia ricostruttiva così vinciamo grazie a un robot" ...................................... 12
      05/11/2019 - LA REPUBBLICA (ED. NAPOLI)
            Disfunzione erettile ecco le onde d' urto a "bassa intensità" ............................................... 14
      05/11/2019 - CORRIERE DEL MEZZOGIORNO
            Falsi invalidi, 75 indagati e quattro arresti. C' è un ex sindaco ............................................ 16
      05/11/2019 - IL MATTINO (ED. CASERTA)
            Il «centurione» litiga con il 118 e devasta il pronto soccorso ............................................... 18
      05/11/2019 - IL MATTINO (ED. CASERTA)
            La geolocalizzazione e gli equivoci ....................................................................................... 20
      05/11/2019 - IL MATTINO (ED. CASERTA)
            Pineta Grande, posti a rischio Sos al Comune e alla Regione ............................................... 22
      05/11/2019 - IL MATTINO (ED. CIRCONDARIO NORD)
            Registro dei tumori la Asl ai sindaci: «Collaborate di più» ................................................... 24
      05/11/2019 - IL MATTINO (ED. CASERTA)
            Reparto protetto, ma sempre violabile ................................................................................ 26
Sanità nazionale ............................................................................................................................. 28
      05/11/2019 - LA STAMPA
            Aiutiamoci con l' effetto placebo .......................................................................................... 28
      05/11/2019 - LA REPUBBLICA
            Bambini, aiutiamoli con un vaccino ...................................................................................... 30
      05/11/2019 - IL SOLE 24 ORE
            Digitalizzazione e nuovi modelli di acquisto per la Sanità .................................................... 33
      05/11/2019 - IL SOLE 24 ORE
            Fico: «Subito la legge anti-violenze in corsia» ..................................................................... 35
      05/11/2019 - LA REPUBBLICA
            Guarda quella pianta ti aiuterà a stare meglio ..................................................................... 37
      05/11/2019 - LIBERO
            I medici ripudiano lo stetoscopio ......................................................................................... 41
      05/11/2019 - LA STAMPA
            Il borgo Alzheimer che vive di presente ............................................................................... 44
      05/11/2019 - LA REPUBBLICA
            Il ricovero? Seguilo in diretta. Sull' app ............................................................................... 47
      05/11/2019 - LA REPUBBLICA
            La giudice "Casi in aumento ma è raro separare un bimbo dalla sua mamma" .................... 49
      05/11/2019 - LA STAMPA
            La prevenzione al maschile .................................................................................................. 51
      05/11/2019 - LA STAMPA
            Le cellule del grasso diventano armi per battere i tumori ................................................... 54
      05/11/2019 - IL SOLE 24 ORE
            Medici e commissariamenti: il Patto salute riparte in salita ................................................ 56
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05/11/2019 - LA REPUBBLICA
     Ministro, sui farmaci ci regali una speranza ......................................................................... 58
05/11/2019 - LA REPUBBLICA
     Neonati e droga "Danni al feto da alcol e coca" ................................................................... 60
05/11/2019 - IL SOLE 24 ORE
     Oltre 30 i casi d' infezione ogni mille interventi ................................................................... 62
05/11/2019 - IL SOLE 24 ORE
     Prestazioni sanitarie a privati nel 2020 senza e-fattura Sdi ................................................. 64
05/11/2019 - IL FATTO QUOTIDIANO
     Saccardi va da Renzi: la Sanità toscana è sua ...................................................................... 66
05/11/2019 - LA REPUBBLICA
     Togliamo quel velo dagli occhi ............................................................................................. 68
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05/11/2019                                                                                                                  Pagina 29
                                       Il Mattino (ed. Salerno)
                                                                                                                            EAV: € 4.048
                                                                                                                            Lettori: 107.296
                      Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona

      Auto in sosta vicino all' ospedale scatta la ritorsione:
                          gomme bucate

 CAVA DE' TIRRENI CAVA DE' TIRRENI
 Simona      Chiariello          Gomme               bucate.
 Sarebbe questa la «punizione» per chi
 parcheggia nei pressi dell' ospedale
 Santa Maria dell' Olmo e in particolare,
 nella piccola traversa di via Tolomei. A
 denunciarlo sono state le stesse vittime
 che hanno ritrovato la loro auto con i
 pneumatici a terra. Si tratterebbe di una
 sorta di ritorsione di chi ferma la propria
 vettura     nella     stradina,          adiacente             il
 presidio cavese, quasi sempre perché si
 tratta di una sosta breve. «È davvero
 inquietante subire queste angherie -
 spiega      una      delle         vittime           -      Ho
 parcheggiato l' auto solo per pochi
 minuti.     Dovevo            accompagnare                    in
 ospedale mia madre che ha problemi di
 deambulazione. Quando sono andata a
 riprenderla aveva le gomme bucate. Avrò dato fastidio a qualcuno della zona.
 Purtroppo non è la prima volta». Sui social, infatti, sono molti gli automobilisti e
 soprattutto gli utenti ad aver subito piccoli danni alle loro auto, parcheggiate nella
 piccola traversa di via Tolomei. Sono in tanti che accompagnano i loro cari in
 ospedale e per brevi soste cercano un posto nelle vicinanze. «Forse è un' abitudine
 che da fastidio a qualcuno» dicono. Il Santa Maria dell' Olmo non dispone di un' area
 parcheggio. E così dipendenti ed utenti non hanno la disponibilità di un posto auto.
 LA SOLUZIONE In occasione dell' ultima giunta, il sindaco Vincenzo Servalli ha
 annunciato la riapertura del parcheggio di San Francesco senza aumento delle

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tariffe.Si tratta di una soluzione alternativa che risolve il problema del posto auto per
il personale ospedaliero e per i pazienti. «Per anni c' era l' opportunità di questo
parcheggio di via Tolomei- spiegano - che era molto vantaggioso perchè prevede un'
unica tariffa per tutta la giornata». Il fenomeno degli atti vandalici ai danni di
automobilisti per la questione parcheggi è molto diffuso in città. Nei giorni scorsi
nella frazione di Sant' Arcangelo una signora ha ritrovato la sua auto, nella quale era
presente il contrassegno per disabili, con il vetro sfondato. Secondo quanto riferito,
il gesto vandalico sarebbe stato commesso da qualcuno che non voleva far
parcheggiare in quella zona. Un atto intimidatorio gravissimo che ha provocato
rabbia e sconforto non solo nei proprietari dell' auto, ma dei tanti residenti della
zona. «È inaccettabile - dicono i residenti - Un gesto vile e di una cattiveria inaudita.
Siamo di fronte ad una vera e propria intimidazione. Speriamo che i proprietari
abbiano presentato denuncia». Il proprietario dell' auto danneggiata ha postato sui
social l' immagine raccogliendo tanta solidarietà. © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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05/11/2019                                                                                                                Pagina 11
                                           La Città di Salerno
                    Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona

                     Inaugurato il nuovo Pronto Soccorso

 MERCATO      SAN       SEVERINO               Entra         in
 funzione il nuovo pronto soccorso di
 Mercato     San    Severino.            Ultimati           gli
 interventi di adeguamento all'ospedale
 Gaetano Fucito con sede a Curteri, da
 ieri i locali sono a disposizione di
 personale medico e utenti, che hanno
 testato le novità. Tra queste l'ingresso,
 spostato da Corso Umberto I all'arteria
 che conduce all'ingresso dell'autostrada,
 con una corsia riservata ai pazienti in
 codice rosso. C'è poi una camera calda
 per   l'accesso    delle        ambulanze,              una
 postazione per la guardia giurata, una
 sala d'attesa spaziosa e un'accettazione
 collegata alla stanza in cui vengono
 misurati i parametri vitali. Nella tarda
 mattinata di ieri ha effettuato un sopralluogo il sindaco di Mercato San Severino,
 Antonio Somma , accompagnato dal direttore sanitario Luigi Memoli , per verificare il
 risultato dei lavori atti a rendere la struttura più confortevole e in grado di
 accogliere nel modo migliore i pazienti, provenienti non solo dalla Valle dell'Irno, ma
 dai comprensori limitrofi. «Era indispensabile dotare il territorio di una struttura
 adeguata alle richieste e tecnologicamente avanzata ha commentato il direttore
 sanitario del Fucito Gli interventi effettuati hanno reso il nostro pronto soccorso più
 funzionale per gli operatori, che sono messi in condizione di poter svolgere bene il
 loro lavoro, e ovviamente per gli utenti, che oltre alla Valle dell'Irno giungono
 dall'Agro Nocerino Sarnese, dal basso Montorese e dal Napoletano ». Il primo
 cittadino di Mercato San Severino ha sottolineato che «così come si presentava, il
 pronto soccorso precedente era del tutto improponibile. Questo è solo il primo

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passo. Da parte nostra, come amministrazione, non possiamo che pressare i vertici
dell'azienda Ruggi e chiedere sempre maggiore attenzione per il nostro territorio».
Ad illustrare le novità, il referente del pronto soccorso, Antonio Basile : «La struttura
è stata razionalizzata in base ai parametri dell'edilizia sanitaria, attenzionando il
percorso del malato sin dall'ingresso delle ambulanze, con la camera calda e una
sala d'attesa comoda per i parenti. «All'ingresso - aggiunge - c'è una sala parametri
per indirizzare i vari codici e trattare i pazienti meno gravi. Ci sono sale apposite per
i codici verdi, gialli e rossi. Per le persone in pericolo di vita, che hanno bisogno della
terapia intensiva, è stato previsto un ingresso che conduce direttamente alla
rianimazione ». Dopo anni di attesa, quindi, anche la popolazione della Valle dell'Irno
avrà un servizio di emergenza al passo con i tempi e nel rispetto della privacy. Le
attrezzature all'avanguardia garantiranno i degenti da condizioni climatiche avverse
e da altre cause di inquinamento. Importante è l'attenzione posta al comfort per i
familiari. I tempi di attesa, soprattutto per i codici bianchi, diventano spesso molto
lunghi. A volte i parenti e i pazienti stessi sono costretti ad aspettare ben oltre
un'ora per ricevere i risultati di una prestazione sanitaria. Con il nuovo pronto
soccorso ci sono ora stanze per aumentare il comfort alberghiero e per rispettare la
dignità di chi vive un momento delicato. (f.i.)

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05/11/2019                                                                                                                  Pagina 26
                                       Il Mattino (ed. Salerno)
                                                                                                                            EAV: € 4.149
                                                                                                                            Lettori: 107.296
                                    Argomento: Sanità Salerno e provincia

        «Budget e riabilitazione l' Asl riorganizzi il settore»

 LA SANITÀ Sabino Russo «Per assicurare
 la continuità nell' assistenza, come fatto
 per i bambini autistici, c' è bisogno di
 una riorganizzazione di tutto il settore
 della riabilitazione». A chiederlo sono le
 segreterie     provinciali          della          Funzione
 pubblica e di categoria di Cisl e Uil,
 preoccupate          dal          ripetersi             della
 circostanza che vede ogni anno, con l'
 arrivo dell' autunno, i centri accreditati
 denunciare puntualmente, l' impossibilità
 ad assicurare il proseguo delle terapie
 alle persone con gravi disabilità per l'
 esaurimento dei tetti di spesa. Per
 questo      motivo      chiedono            all'     Asl      la
 convocazione di tutti gli attori della
 filiera per affrontare il problema. In caso
 contrario minaccio l' indizione dello stato
 generale di crisi del settore riabilitativo.
 «È il ripetersi di un rito: comunicazione prefettizia, stato di agitazione, sollecitazione
 agli amministratori regionali, a cui rinunceremmo volentieri poiché imbarazzante e
 ingiustificato, se non dalla poca attenzione di chi è deputato ad assicurare a tutti i
 cittadini livelli minimi di assistenza si legge nella nota a firma dei segretari
 provinciali A questo si aggiunge che i Comuni, singoli o associati in ambiti territoriali,
 periodicamente per iniziativa di zelanti ma poco esperti dirigenti, minacciano o
 interrompono il trasporto delle persone ai centri di riabilitazione, incuranti dei danni
 alla salute e delle dinamiche della vita familiare. Tutto questo non è accettabile
 poiché l' interruzione dei servizi riabilitativi alle persone con disabilità non è
 imputabile a carenza di risorse economiche, ma a deficienze programmatorie nell'

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allocazione delle risorse, frutto dell' incapacità di valutare e intercettare i bisogni
riabilitativi espressi dal territorio». LO SCENARIO Due settimane fa, le mamme di
alcuni ragazzi bisognosi di terapie, a quali erano state sospese per l' esaurimento
del tetto di spesa assegnato alla struttura dove erano in cura, sono scese in piazza
per chiederne il ripristino. Per questo motivo, come fatto per lo stanziamento di oltre
4 milioni di euro per progetti a favore di minori con disordine dello spettro dell'
autismo, le sigle sindacali chiedono all' Asl un riordino del governo clinico del
settore. «I problemi economici e tecnici, impossibilità di osmosi economica e verifica
della congruenza dei tetti di spesa al fabbisogno assistenziale, sono elementi che se
opportunamente affrontati potrebbero nel concreto essere risolti o ridimensionati
rispetto allo stato determinatosi da poche e attente direzioni strategiche dell' ente
sanitario salernitano». Pertanto, le parti sociali chiedono all' Asl di convocare un
incontro anche alla presenza delle rappresentanze datoriali. In caso contrario
minacciano di indire lo stato generale di crisi del settore riabilitativo. ©
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05/11/2019                                                                                                                   Pagina 23
                                              La Città di Salerno
                                       Argomento: Sanità Salerno e provincia

     Personale ridotto e turni massacranti: caos in ospedale

 SARNO Reparti ingolfati per la carenza di
 personale,             situazione                         caotica
 all'ospedale      di      Sarno.          Tra         i     tanti
 pensionamenti            e       il      turn-over              a
 singhiozzo, gli operatori del Martiri del
 Villa   Malta     sono         costretti          a        sforzi
 estenuanti pur di garantire un servizio di
 qualità . Mentre i sindacati, in più
 occasioni, hanno lanciato un accorato
 appello alla politica, affinché ci si attivi
 per risolvere il problema alla radice, si
 registrano           quotidianamente                          dei
 disservizi legati alla grande mole di
 pazienti rispetto alle effettive possibilità
 del personale impiegato. È il caso di
 quanto sta accadendo negli ultimi giorni
 a Chirurgia. C'è infatti la disponibilità di
 un solo medico, il quale però, oltre a coprire un reparto da 15 posti letto, deve anche
 stare in sala operatoria. Un'impresa ai limiti dell'impossibile per qualsiasi
 professionista fosse chiamato a svolgere entrambe le mansioni e maggior ragione
 considerando la delicatezza di alcuni interventi. Nel reparto di Cardiologia, tre unità
 sono andate in pensione, e altre due lo faranno entro fine anno, ma ci sono molti
 dubbi sui rimpiazzi. Ulteriori grane riguardano la mancanza di operatori socio-
 sanitari a farsi sentire in maniera evidente, con una decina di posti letto che
 vengono gestiti da un'unica unità infermieristica. Di operatori socio-sanitari ce ne
 sono appena due, che consentono di coprire solo i turni mattutini e pomeridiani.
 Infine, caos a Endoscopia dove c'è un medico in pensione in via del tutto volontaria.

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05/11/2019                                                                                                                   Pagina 25
                                              La Città di Salerno
                                     Argomento: Sanità Salerno e provincia

                     Quattro casi di tubercolosi in poche ore
 Stefania Battista

 Quattro pazienti affetti da tubercolosi
 sono    stati   ricoverati           nel      reparto          di
 Malattie Infettive diretto dalla dottoressa
 Grazia Russo . Tre sono cittadini italiani,
 mentre il quarto è un extracomunitario.
 Due pazienti risiedono nella stessa zona.
 In tutti i casi si tratta di abitanti delle
 periferie. Non vi sarebbe, dunque, un
 focolaio unico di una malattia che,
 purtroppo, già da qualche anno ha
 ripreso vigore sul territorio ebolitano. A
 luglio si verificarono altri due casi, ed i
 pazienti vennero ricoverati nel reparto di
 Medicina a causa del guasto delle due
 camere a compressione negativa. Una
 situazione che mise a dura prova tutti gli
 operatori del nosocomio ebolitano, visto
 il necessario via vai tra i due reparti di camici bianchi in guanti e mascherina per
 evitare il contagio. In quel caso si trattava di un uomo di origini africane e di una
 donna di Campagna. Ma il reparto di Infettivologia dell'ospedale di Eboli ha a
 disposizione solo nove posti letto, davvero pochi, essendo uno dei quattro riferimenti
 per le malattie infettive in provincia. Gli altri sono a Vallo della Lucania, Nocera e
 Salerno. Altrimenti, per i casi più gravi, si dispongono trasferimenti al Cotugno di
 Napoli. Oltre alla carenza di posti letto si aggiunge il guasto ormai frequente alle
 camere di compressione che non si riesce a rimettere in funzione e la carenza di
 personale sanitario. Insomma nel reparto si affrontano le emergenze in emergenza
 affidandosi solo alla grande professionalità di medici ed operatori. Eppure in Italia la
 tendenza è in diminuzione. I dati riportati dall'istituto superiore di Sanità rivelano
 che nel 2017 sono stati notificati 3944 casi di tubercolosi, che corrisponde a

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un'incidenza nella popolazione di circa sei casi ogni 100mila abitanti, in leggero calo
rispetto agli ultimi 10 anni. Dal 2012 al 2016 in Italia il tasso è diminuito in media
del 1,8% all'anno. Dei casi totali notificati all'istituto nel 2017, 3828 sono stati
classificati come casi nuovi, cioè non precedentemente trattati. Il 70,3% dei casi
totali ha presentato una tubercolosi polmonare. Sono stati notificati 66 casi di
Tubercolosi multiresistente , quella cioè che non si riesce a debellare con le terapie
antibiotiche tradizionali, di cui 5 estremamente multi resistente. Il 66,2% dei casi
totali notificati si è verificato in persone di origine straniera. Il 12,3% (pari a 470) dei
casi totali incidenti di Tbc in Italia avevano una coinfezione Hiv-Tb, si trattava
dunque di pazienti sieropositivi che avevano contratto anche la tubercolosi. Ancora
oggi, purtroppo, la tubercolosi rappresenta una delle dieci cause di mortalità nel
mondo.

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05/11/2019                                                                                                                   Pagina 12
                                                          Il Sannio
                                                                                                                             EAV: € 866
                                                                                                                             Lettori: 29.750
                                             Argomento: Sanità Campania

                      'Sant' Alfonso', le garanzie di Ferrante

 Sant' Agata de' Goti Rassicurazioni sul
 potenziamento di servizi e assunzioni. Ad
 accoglierlo anche il deputato Maglione e
 'Curiamo    la        vita'        Mario          Ferrante,
 manager dell' Azienda San Pio, è giunto
 nella giornata di ieri presso l' ospedale
 Sant' Alfonso Maria de' Liguori di Sant'
 Agata de' Goti. Una visita sul campo per
 l' alto dirigente sanitario che, come da
 quella che viene essere descritta una
 sua   prassi,       sovente           si     reca        nelle
 strutture e nei territori per cogliere gli
 umori degli operatori e toccare con
 diretta     mano                 il         complessivo
 funzionamento           delle         cose.         Ebbene,
 Ferrante ha trovato ad attenderlo a
 contrada San Pietro una rappresentanza del Comitato 'Curiamo la vita' con in testa
 Mena Di Stasi, restata alla guida, quantomeno non formalmente dimessasi, del
 sodalizio saticulano. Presenti anche i vari funzio nari Di Guida, Di Santo, il deputato
 Maglione, il sindaco Piccoli e l' ex sindaco Valentino, Ferrante è stato chiaro nel
 ribadire il massimo impegno per una piena implementazione di tutte le importanti
 previsioni del decreto 41/2019. Nessun ridimensionamento, quindi, né rischio
 chiusura alcuno: e questo che ha assicurato il vertice della 'San Pio' che, piuttosto,
 ha rilanciato assicurando di aver richiesto alla Regione Campania l' assunzione di
 ben 192 unità lavorative, tra medici ed operatori, per la sola struttura santagatese.
 Dallo stesso, ancora, un invito alla collaborazione, alla sinergia tra i vari attori. Ad
 esito dell' incontro sono venute parole di apprezzamento rispetto alla figura ed all'
 impegno di Ferrante da parte sia del deputato del M5S, Pasquale Maglione, sia da
 parte di Mena Di Stasi, vertice di 'Curiamo la vita'. Entrambi hanno evidenziato, nei

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rispettivi interventi, come sembri palesarsi in Ferrante una reale fattività ed una
reale volontà di far crescere l' ospedale Sant' Alfonso. "Conosco Ferrante come
uomo di parola. Ha avuto parole di forte propositività per il Sant' Alfonso", così l'
onorevole grillino. "Come "Curiamo la vita" - ha invece annotato l' attivista Di Stasi -
manterremo fede, pure nello spirito di piena collaborazione, al nostro impegno di
presenza e vigilanza".

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05/11/2019                                                                                                                    Pagina 10

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                                              Argomento: Sanità Campania

      Di Lauro "Chirurgia ricostruttiva così vinciamo grazie a un
                                robot"

 L'    intervista      Approccio             miniinvasivo,
 precisione millimetrica, post-operatorio
 più breve. Sono i presupposti su cui si
 basa la chirurgia laparoscopicarobotica.
 Vincente per molte patologie ma, in
 particolare, per l' Urologia. Un esempio
 arriva     dal     robot         Da        Vinci,        ormai
 protagonista della divisione del Santa
 Maria delle Grazie di Pozzuoli, diretta da
 Giovanni Di Lauro: «Mentre la robotica
 consente sei diversi movimenti, il Da
 Vinci ne può effettuare quindici. Questo
 non      solo    permette             di     raggiungere
 agevolmente sedi tumorali specifiche,
 ma si rivela anche meno lesivo sui
 tessuti». Un risultato ottenuto anche
 grazie a un rodaggio da record, professor
 Di Lauro. «Il protocollo prevede 10 interventi in 70 giorni. Ebbene, noi ne abbiamo
 fatti molti di più in soli 45 giorni». Accennava ai tumori e alla possibilità di aggredirli
 meglio per via robotica... «Infatti. Si sta rivelando versatile per gli interventi
 ricostruttivi, ad esempio per i tumori della vescica che viene rimossa e sostituita
 utilizzando un' ansa intestinale. E i risultati sono così soddisfacenti da permettere al
 paziente di essere dimesso senza stomia esterna (quella che permette grazie a un
 contenitore abboccato all' addome di svolgere la funzione urinaria, ndr) e,
 soprattutto, dopo un periodo di riabilitazione, di tornare a condurre una vita
 normale». Il Santa Maria delle Grazie ha subìto una trasformazione radicale, non solo
 restyling. «Il nostro reparto è stato tra i più coinvolti da progetti innovativi. Ci hanno
 assegnato un centro di litotrissia extracorporea di ultima generazione, uno dei pochi

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ancora attivi in Campania con strumenti in pianta stabile e non a noleggio. Siamo
stati inoltre il primo centro campano a effettuare la biopsia fusion, che integra
ecografia e risonanza in tempo reale». Tante le tecnologie... «Un cospicuo
investimento è stato fatto per realizzare un reparto dotato anche del carrello
elettronico per la somministrazione dei farmaci: vuol dire maggiore appropriatezza
delle cure e minor margine di errore di gestione. A breve presenteremo l' Hifu, una
tecnologia impiegata per i tumori della prostata a bassa aggressività: si tratta di
onde a ultrasuoni con un puntamento sia ecografico sia di risonanza magnetica. Così
si agisce sulla sede dell' organo colpita da tumore grazie a un tipo di intervento
effettuabile in regime ambulatoriale». - g. d. b. © RIPRODUZIONE RISERVATA f Al
Santa Maria delle Grazie di Pozzuoli siamo stati i primi a effettuare la "biopsia
fusion": integra ecografia e risonanza in tempo reale g Giovanni Di Lauro Primario di
Urologia.

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05/11/2019                                                                                                                Pagina 10

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                                          Argomento: Sanità Campania

  Disfunzione erettile ecco le onde d' urto a "bassa intensità"

 I L CONGRESSO Studio della Società
 italiana di andrologia: in Campania 250
 mila casi Il presidente Palmieri: " Con la
 terapia miglioramenti al 40 per cento" di
 Giuseppe Del Bello C' è un momento (
 non sempre e non per tutti) in cui
 qualcosa non va. La disfunzione erettile
 è un problema che riguarda circa 100
 mila maschi in Campania. Ma oggi, alle
 consolidate terapie farmacologiche con
 molecole tipo sildenafil (viagra) e classi
 successive, si sono aggiunte le onde d'
 urto a bassa intensità. È una tecnologia
 in procinto di essere promossa come
 vera e propri opzione terapeutica. Il
 trattamento è privo di effetti collaterali,
 non invasivo, rapido e indolore. Tra l'
 altro, con alle spalle un colludato consenso conquistato nella pratica clinica delle
 coliche renali e di alcuni tipi di artrosi. Che possa essere una soluzione al "
 problema" lo confermano i risultati del primo studio multicentrico italiano coordinato
 dalla Società italiana di Andrologia ( Sia) che rivelano successo terapeutico nel 30%
 dei pazienti con una disfunzione di grado lieve/ medio. Tutto il gruppo esaminato ha
 smesso di utilizzare farmaci ed è tornato a una sessualità spontanea, mentre per la
 fascia dei soggetti più gravi le onde d' urto hanno registrato nel 40 % dei casi un
 miglioramento della risposta alla terapia orale. L' indagine ha coinvolto pazienti dai
 18 ai 65 anni in cura nei centri Sia. I candidati arruolati sono stati sottoposti in
 media a sei sedute con 3000 colpi a basso voltaggio. L' effetto è stato misurato con
 un eco- colordoppler penieno e con questionari sull' attività sessuale. « Nella nostra
 regione si stima che siano circa 100 mila tra i 20 e i 70 anni costretti a fare i conti

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con qualche forma di disfunzione erettile - precisa Alessandro Palmieri, docente di
Urologia della Federico II e presidente Sia - I dati di " follow up" a sei mesi dal nostro
studio sono promettenti. Negli uomini con disfunzione erettile di grado lieve/ medio,
figurano 40 mila campani. Successo significa, in questo caso, possibile guarigione: i
farmaci contro la disfunzione erettile hanno rivoluzionato le abitudini sessuali ma
restano cure " on demand", incapaci, se non in rari casi, di ripristinare un' erezione
fisiologica. Le onde d' urto invece consentono di tornare ad avere rapporti sessuali
normali, senza la necessità di programmarli». Dal punto di vista industriale, le onde
d' urto sono state concepite in Israele come terapia fisica utilizzata già in altri
distretti corporei, «Sono onde acustiche ad alta energia applicate sul pene
attraverso uno specifico dispositivo, in sedute che durano circa dieci minuti e che
vanno ripetute per un totale di sei trattamenti complessivi - aggiunge Palmieri - Il
meccanismo d' azione si esprime stimolando la circolazione vascolare peniena,
attraverso il graduale sviluppo di nuovi vasi (neoangiogenesi), restituendo così al
paziente l' erezione spontanea. Tra l' altro le onde d' urto hanno effetti positivi
anche sul dolore cronico delle patologie del pavimento pelvico, e il dato apre
sviluppi futuri per malattie della prostata estremamente invalidanti ». Al congresso
della Sia che si è recentemente concluso a Frascati si è discusso anche di altro. Per
esempio, dei rischi per la fertilità maschile derivanti dai pesticidi. «Insieme a ftalati e
fitoestrogeni si comportano da interferenti endocrini - avverte lo specialista -
Mimano ormoni come gli estrogeni e gli androgeni, influenzando pesantemente gli
equilibri ormonali». Ftalati come il bisfenolo A avrebbero un' azione anti-
androgenica, perciò gli andrologi sospettano che possano compromettere la
funzione riproduttiva maschile danneggiando la spermatogenesi. Ma dove si trovano
queste sostanze tossiche? « In tantissimi posti, ma soprattutto nelle plastiche in
policarbonato utilizzate per contenitori di vario genere. Altrettanto pericolosi i
pesticidi che si trovano anche in moltissimi cibi». © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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05/11/2019                                                                                                                  Pagina 9

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                                            Argomento: Sanità Campania

         Falsi invalidi, 75 indagati e quattro arresti. C' è un ex
                                 sindaco

 Un sistema per truffare l' Inps e ottenere
 falsi   certificati     di     invalidità          è        stato
 scoperto dalla Guardia di Finanza nel
 Casertano. Quattro persone sono finite
 agli arresti domiciliari. Si tratta dell' ex
 sindaco di San Marcellino, Pasquale
 Carbone,      avvocato,             ritenuto               dagli
 inquirenti     «procacciatore»                   di        falsi
 invalidi; di un collaboratore dell' ex
 primo cittadino; quindi di un medico,
 presidente di una Commissione medico-
 legale nonché collaboratore esterno dell'
 Inps, e del titolare di un Caf di Lusciano
 che     è    anche       collaboratore                di     un
 patronato di Aversa. Tra gli indagati
 rientrano una dipendente dell' Inps di
 Aversa      addetta      alle       liquidazioni            dei
 compensi arretrati delle indennità di
 invalidità civile, ed altri 75 soggetti illegittimi beneficiari delle indennità di invalidità
 civile accordate loro sulla base di false certificazioni mediche. Per la Procura, il
 professionista, dietro il pagamento di un compenso, avrebbe attestato l' invalidità
 dei soggetti, senza sottoporli a visite mediche, permettendo loro di ottenere l'
 indennità, unitamente all' accompagnamento previsto dalla legge 104. A procacciare
 i «clienti» per il Caf e il medico compiacente erano l' ex sindaco e un suo complice,
 che si sarebbero rivolti ad amici e parenti, consentendo a quest' ultimi di ricevere
 indennità non dovute. Dai due casi scoperti, le Fiamme Gialle hanno ripercorso a
 ritroso le altre pratiche di invalidità collegate al medico, scoprendo che in 75 casi il
 professionista aveva creato false commissioni mediche, di cui facevano parte medici

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all' oscuro di tutto, inserendo tutti i dati sul portale dell' Inps, e accertando anche l'
invalidità dei beneficiari.

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05/11/2019                                                                                                                     Pagina 25

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                                               Argomento: Sanità Campania

  Il «centurione» litiga con il 118 e devasta il pronto soccorso

 LO SHOW Ornella Mincione Entra nel
 Pronto Soccorso dell' ospedale di Caserta
 e sfascia tutto. Si tratta di Paolo Sforza,
 lo stesso uomo che nei giorni scorsi si
 era ripreso mentre si tuffava in una delle
 vasche principali del parco della Reggia.
 Durante la notte tra domenica e lunedì,
 intorno alle 3.30, è entrato al Pronto
 Soccorso      e      ha      aggredito            medici          e
 infermieri, ribaltato scrivanie, buttato a
 terra monitor e computer. Era arrabbiato
 perché poco prima aveva richiesto un
 intervento del 118 per la madre che era
 svenuta. Ma c' è stato un problema di
 «geolocalizzazione»: lui si trovava in via
 Matilde Serao a Caserta (era stato
 allertato dal padre del malore) e la
 madre       era     in      via      Maddaloni             nella
 frazione di San Benedetto. LA RICHIESTA
 L' uomo insisteva per avere un intervento a San Benedetto ma l' operatrice del 118
 guardando la provenienza della chiamata insisteva a sua volta nel voler mandare l'
 ambulanza a Caserta. A questo punto è partito il ping pong di insistenze sulla
 località dove era necessario il soccorso e nel frattempo l' ambulanza, chiamata in
 codice rosso, girava a vuoto senza sapere con precisione dove intervenire. A un
 certo punto, l' autista, incrociando tutti i dati, cercava via Matilde Serao nella
 frazione di San Benedetto. A questo punto Paolo Sforza non ci ha visto più dalla
 rabbia e, con telefono in mano dove aveva registrato la chiamata alla Centrale
 Operativa del 118, si è recato al Pronto Soccorso di Caserta convinto erroneamente
 di poter richiedere direttamente qui l' ambulanza per la madre. In tutto questo, la

                   Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
signora è rinvenuta e il codice rosso con cui era stata etichettata, è diventato
bianco. LA RABBIA L' uomo però, senza sentire ragioni, ha iniziato a prendersela con
gli operatori del Pronto Soccorso casertano. È entrato negli ambulatori dei codici
verdi, bypassando i custodi, e ha sfasciato tutto, aggredendo gli operatori che
trovava dinanzi. Nella notte è corso in reparto anche il primario, Diego Paternostro, e
pattuglie dei carabinieri di Caserta. «Sono arrivato lì contemporaneamente alle forze
dell' ordine, ma lui è scappato», spiega il primario, che precisa: «ha aggredito
verbalmente gli operatori i quali hanno avuto ordine di non reagire in alcun modo,
visto lo stato chiaramente alterato della persona che si sono trovati davanti». IL
PRECEDENTE Paolo Sforza è conosciuto dal personale del Pronto Soccorso perché
altre volte si è recato in ospedale in preda a stati alterati. Fatto sta che ci sono stati
momenti di paura tra gli operatori che si sono trovati all' improvviso l' uomo nelle
stanze del codice verde. Secondo una prima ricostruzione, infatti, Paolo Sforza
avrebbe approfittato dei minuti di apertura della porta d' accesso dei pazienti alle
stanze del Pronto Soccorso. Nulla sembrava fuori dall' ordinario visto che può
capitare che un parente del paziente segua il familiare all' interno del reparto.
Quanto accaduto ha scosso sia gli operatori del reparto, che quelli del 118, sul posto
per altre emergenze. L' uomo infatti ha iniziato ad inveire contro tutti e solo quando
ha capito che stavano per arrivare i carabinieri ha deciso di scappare via. Per
fortuna nessun danno irrimediabile è stato procurato. Dato che la stessa madre del
così chiamato «centurione» si è anche ripresa dal malore notturno, resta il padre
dell' uomo che, stando ad alcune voci di corridoio, ieri mattina si è presentato al
Pronto Soccorso dell' ospedale per scusarsi del comportamento «turbolento» del
figlio. Un figlio che non riesce a non far parlare di sè. © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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05/11/2019                                                                                                                Pagina 25

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                                          Argomento: Sanità Campania

                        La geolocalizzazione e gli equivoci

 «Non si è spiegato bene». Così spiega il
 direttore sanitario del' Asl di Caserta
 Pasquale Di Girolamo il comportamento
 dell' operatrice della Centrale Operativa
 del 118 che, alla richiesta di Paolo Sforza
 di mandare i soccorsi in via Maddaloni a
 San Benedetto, lei ha capito in via
 Matilde Serao a Caserta. Ha inteso
 questo indirizzo perchè esiste un sistema
 nelle chiamate del 118 che si chiama
 «geolocalizzazione»; è utile perché se il
 richiedente non riesce a parlare, dalla
 Centrale può essere inviata comunque
 un' ambulanza in soccorso sul posto del
 richiedente. Il problema sorto alle 3.30
 della notte tra domenica e lunedì, è stato
 che la geolocalizzazione di Paolo Sforza
 focalizzava il luogo a Caserta e non a
 San Benedetto dove si trovava la madre
 dell' uomo, che necessitava del soccorso. «Non ha precisato che l' intervento non
 doveva essere dove si trovava lui - dice il direttore sanitario Di Girolamo, basandosi
 su quanto riferito dal responsabile del servizio del 118 provinciale Roberto Mannella
 -. C' è stato un equivoco nella comunicazione, forse dovuto alla concitazione».
 Qualcosa è andato storto perché l' ambulanza, chiamata in codice rosso, ha iniziato
 a cercare una via Matilde Serao a San Benedetto, incrociando così i due indirizzi
 registrati. A proposito di registrazione, «tutte le chiamate in arrivo al 118 sono
 registrate, sarà facile per gli inquirenti capire la dinamica dei fatti» continua ancora
 il direttore sanitario dell' Asl casertana. Anche Paolo Sforza ha registrato dal canto
 suo la telefonata e ha girato anche un video, poi postato sui social. or.mi. ©

              Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
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05/11/2019                                                                                                                 Pagina 25

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                                                                                                                           Lettori: 107.296
                                           Argomento: Sanità Campania

  Pineta Grande, posti a rischio Sos al Comune e alla Regione

 IL BLOCCO Vincenzo Ammaliato Sono
 duecento figure professionali fra medici,
 infermieri e personale sociosanitario,
 assunte a tempo indeterminato nel corso
 di quest' anno e nel 2018 per essere
 impegnati nei padiglioni nuovi del Pineta
 Grande      Hospital,        cui      non         saranno
 rinnovati i contratti alla scadenza. È
 questa la prima conseguenza del blocco
 del cantiere per l' ammodernamento del
 nosocomio alla foce del fiume Volturno
 disposto quasi due mesi fa dalla procura
 di   Santa     Maria         Capua           Vetere           e
 confermato dal riesame dieci giorni fa
 per delle probabili illegalità di carattere
 urbanistico. «La decisione è amara ma
 indispensabile fa sapere la direzione
 della struttura sanitaria Domiziana in
 quanto il personale integrato quest' anno
 e l' anno scorso sarebbe stato destinato ai nuovi padiglioni che contavamo d'
 inaugurare a febbraio 2020. Ad oggi, purtroppo, non riusciamo a prevedere se e
 quando riprenderemo i lavori per completare l' ammodernamento dell' ospedale».
 Intanto, non solo il personale assunto di recente con contratti a tempo determinato
 si preoccupa del futuro professionale, ma anche gli altri cinquecento dipendenti a
 tempo indeterminato. Col blocco del cantiere per i nuovi padiglioni si teme un
 contagio alla vecchia struttura. Per questo una delegazione di dipendenti del Pineta
 Grande Hospital ha chiesto d' incontrare il sindaco di Castel Volturno ed è stata
 ricevuta in municipio. Qui hanno chiesto a Luigi Petrella di avere la possibilità di
 manifestare fra le strade cittadine. Il progetto è quello di una manifestazione

               Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
pacifica, con corteo che parti dall' ospedale e arrivi sotto la casa comunale, da
tenersi già questo giovedì. Il sindaco ha fatto sapere di non avere nulla in contrario;
in queste ore si stanno attendendo le risposte dagli organi istituzionali che si
occupano di eventi del genere. In ogni caso, la volontà dei dipendenti del Pineta
Grande Hospital non è quella di manifestare solo sulla costa Domiziana, ma hanno
intenzione di portare il proprio disagio anche sotto al palazzo della Regione
Campania, della prefettura di Caserta e del tribunale di Santa Maria Capua Vetere. I
dipendenti chiedono essenzialmente rapidità nelle decisioni della sorte della
struttura sanitaria. Per i lavori d' ammodernamento sono stati impegnati dalla
direzione dell' ospedale già 50milioni d' euro. Tempi lunghi nel giudizio dei probabili
abusi, seppure alla fine fosse a favore del Pineta Grande, potrebbe significare un
duro colpo all' unico presidio ospedaliero di un' area depressa che vede nell'
ospedale il proprio punto di riferimento, e non solo sanitario. © RIPRODUZIONE
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05/11/2019                                                                                                                    Pagina 37
                              Il Mattino (ed. Circondario Nord)
                                                                                                                              EAV: € 5.239
                                                                                                                              Lettori: 107.296
                                              Argomento: Sanità Campania

     Registro dei tumori la Asl ai sindaci: «Collaborate di più»

 LA SANITÀ Fiorangela d' Amora Dati a
 disposizione       della        comunità            e     delle
 amministrazioni per mettere in campo
 operazioni           di           prevenzione                    e
 programmazione              del        territorio.          Con
 questo      obiettivo        ieri      nella       sala       De
 Guevara       del         presidio            ospedaliero
 Bottazzi di Torre del Greco, il direttore
 generale dell' Asl Napoli 3 Sud, Gennaro
 Sosto,      ha        incontrato              sindaci            e
 amministratori dei comuni dell' azienda
 sanitaria. Una riunione per spiegare i
 dati che da un mese circa si trovano sul
 portale open-data del registro tumori.
 «Prima di pubblicare i dati - spiega Sosto
 -   abbiamo         pensato            a      lungo          alla
 strumentalizzazione                     che             alcuni
 avrebbero potuto fare su questi numeri,
 ma è prevalso il principio di utilità e
 trasparenza per la comunità». Amministratori locali e medici hanno ascoltato l'
 appello del manager che ha chiesto collaborazione. «Il nostro è il primo portale del
 Sud, conoscere significa non avere paura e dare nuova dignità all' offerta sanitaria.
 Sebbene in Italia spendiamo solo il 6% della spesa totale nella sanità, mentre gli
 Stati Uniti investono il 15-16%, con azioni come queste tentiamo di tenere alto il
 livello qualitativo. In questo ambito incastriamo la scelta dei dati in chiaro per
 distretti e territorio, non ci avventuriamo in motivazioni ma partiamo dalla foto
 evidente e certificata di quanto accade dal 96 fino a oggi». I DATI La mole di numeri
 presenti sul sito www.registrotumorinapoli3sud.it è imponente e descrive un'
 impennata di casi di tumori al polmone nelle donne. «Bisogna intervenire con forza -

                  Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
spiega Mario Fusco responsabile del registro tumori - nelle scuole e con i giovani che
si avvicinano con troppa facilità al fumo. Intervenire per tempo, fare campagne di
prevenzione mirate è uno degli obiettivi del portale». Su ogni centomila soggetti 100
maschi si ammalano di tumore al polmone, 30 le donne. «Resta minore il numero
rispetto agli uomini, ma l' incremento ci preoccupa - prosegue Fusco - pubblicare i
dati è una scelta di democrazia, ridiamo l' informazione alla comunità che ce l' ha
fornita in questi anni e con loro interagiamo». La lettura dei dati impone scelte
anche alle amministrazioni. «Se guardiamo il dato del 2017 - conclude Fusco -
sappiamo che nei dieci anni precedenti è stato fatto poco per prevenire. Per questo
invitiamo i sindaci a chiamarci quando realizzano piani urbanistici, quando si
progettano sul territorio aree verdi o centraline per l' inquinamento. Capire dove e
se c' è un problema rende il portale uno strumento di difesa per la popolazione». L'
APPELLO La scrematura dei dati va dal livello regionale a quello dei distretti. Ddove
c' è la minore incidenza di mortalità è nei distretti 59 che va da Vico Equense a
Massa Lubrense e il 49, tra Nola e Tufino. «Sediamoci attorno ad un tavolo,
discutiamo di quello che c' è nel portale - chiede agli amministratori locali il direttore
sanitario Gaetano D' Onofrio - vi chiedo di sensibilizzare per lo screening. La
mancata prevenzione è un problema di cultura. In Campania il problema non è la
diagnosi e la cura, ma la tempistica con la quale vengono intercettati i casi di
tumore. Per questo ci appelliamo alle massime autorità sanitarie sul territorio,
ovvero ai sindaci per sensibilizzare i propri cittadini, altrimenti tutto diventa un
palliativo». Dal 2012 al 2016, negli ultimi 5 anni ci sono stati 27 mila nuovi casi di
cancro. Si tratta di 14 mila donne, con un' età media alla diagnosi di 65 anni. I
cinque tumori più frequenti nei maschi sono a polmone, prostata, colon retto,
vescica e fegato. Per le donne al primo posto la mammella, poi colon retto, polmone,
tiroide e utero. © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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05/11/2019                                                                                                                  Pagina 25

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                                                                                                                            Lettori: 107.296
                                            Argomento: Sanità Campania

                     Reparto protetto, ma sempre violabile

 «Nessun       danno            irreparabile,               ma
 sicuramente c' è stata molta paura per
 gli operatori che stavano lavorando». A
 dirlo è il commissario straordinario dell'
 azienda ospedaliera Sant' Anna e San
 Sebastiano di Caserta Carmine Mariano.
 «L' ospedale è un luogo sicuro per
 antonomasia, come la scuola. Il fatto che
 questa persona sia riuscita ad entrare
 nei locali del pronto Soccorso purtroppo
 è una cosa possibile. Non è un caso che
 proprio in queste ore si parli di una legge
 che inasprisce le pene per chi aggredisce
 medici e infermieri di un ospedale, alla
 stregua     dell'    aggressione               verso        un
 agente delle forze dell' ordine - dichiara
 il commissario Mariano -. Ciò nonostante,
 l' impeto d' ira è imprevedibile e in un
 momento di panico la persona può fare
 qualsiasi cosa, al di là di quelle che potrebbero essere le conseguenze. In quel
 momento non ci pensa». Paolo Sforza dunque non ci ha pensato su due volte prima
 di aggredire verbalmente gli operatori e buttare monitor e scrivanie all' aria. Ma ci
 ha pensato bene quando alla vista dei carabinieri che stavano arrivando al Pronto
 Soccorso ha deciso di scappare via e non affrontarli. «I video della videosorveglianza
 verranno consegnati agli inquirenti che faranno partire l' inchiesta - precisa il
 manager del San Sebastiano -. La routine del Pronto Soccorso, comunque, resta la
 stessa di sempre». La conta dei danni, quindi, non sembra troppo grave.
 Sicuramente qualche pensiero va allo stato della sicurezza del Pronto Soccorso che
 sebbene sicuro come dice il commissario può essere comunque preda di impeti d' ira

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e di aggressioni come quella accaduta nella notte tra domenica e lunedì. or.mi. ©
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05/11/2019                                                                                                                   Pagina 32

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                                                                                                                             Lettori: 418.324
                                             Argomento: Sanità nazionale

                             Aiutiamoci con l' effetto placebo
 EMANUELA GRIGLIÉ

 UN          COMPLESSO                     MECCANISMO
 PSICOLOGICO CHE UNISCE PAZIENTI E
 MEDICI Benedetti: è vero che non uccide
 i batteri ma funziona con il dolore e l'
 ansia   EMANUELA             GRIGLIé           Esiste        da
 sempre, in un certo senso da quando
 sciamani e stregoni «curavano» con riti e
 amuleti. Ma sarebbe davvero riduttivo
 liquidare il placebo come qualcosa di
 magico.     È     un       effetto          che       agisce,
 innescando       meccanismi               specifici          del
 cervello    e     provocando               conseguenze
 reali, e che merita una comprensione
 scientifica anche per fare luce su come
 mente e corpo si influenzano a vicenda.
 Perché la convinzione di assumere una
 sostanza con potere curativo ha già di
 per sé un potere curativo. Ne parliamo
 con Fabrizio Benedetti, professore di neurofisiologia all' Università di Torino e autore
 del libro «La speranza è un farmaco», Mondadori, che sul tema terrà una lezione
 giovedì prossimo all' istituto Iiss G. Peano - C. Rosa di Nereto, in provincia di Teramo,
 una delle tappe dell' UniStem Tour, il progetto che promuove la cultura scientifica
 nei licei italiani. «L' effetto placebo è ciò che avviene in seguito alla
 somministrazione di una terapia finta - ci spiega -. Il credere nella cura e la fiducia
 nel medico, aspettarsi di avere un miglioramento, la speranza di guarire, sono i
 fattori che contribuiscono all' effetto placebo, che rappresenta la componente
 psicologica di qualsiasi terapia, farmacologica o no. Questi fattori psicologici
 innescano dei meccanismi nel cervello del paziente ed effettivamente possono
 produrre un miglioramento, per esempio tramite l' attivazione di endorfine e

                 Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
dopamina». Va precisato però - aggiunge - che tutto questo succede solo in certe
condizioni: «L''effetto placebo non può uccidere batteri o prevenire una gravidanza,
ma funziona per esempio con disturbi correlati a dolore, ansia e attività motoria».
Ma soprattutto rende evidente come la natura umana trascenda la pura dimensione
biologica e fisiologica. «È un ottimo modello per comprendere quanto gli eventi
mentali possono influenzare quelli cerebrali, portando al rilascio di sostanze
chimiche. Innescando inizialmente i nostri lobi prefrontali, porta all' attivazione di
numerose funzioni del corpo». Secondo un recentissimo studio pubblicato da
«Nature», molto fa anche la convinzione del dottore: più è sicuro nel successo della
cura che somministra, più funzionerà l' effetto placebo nel paziente. Non tutti, però,
reagiscono allo stesso modo a queste sollecitazioni psicologiche. «Questa è una
delle più importanti sfide future. Sappiamo che esistono varianti genetiche che
rispondono meglio al placebo e ci sono anche dei tratti di personalità più sensibili.
Funziona di più con chi ha bisogno di grossi incentivi e ricompense, come i giocatori
d' azzardo, o con chi fa sport estremi». Che il linguaggio fosse un' arma potente era
già un dato acquisito, ma per Benedetti, addirittura, certe parole funzionano come
medicine. «Vengono decodificate dal cervello, dopodiché accendono meccanismi
diversi, a seconda se suscitano emozioni positive o negative. Ciò che emerge è che
le parole sono potenti frecce che colpiscono gli stessi bersagli dei farmaci». L' effetto
placebo si osserva quotidianamente e non per forza in relazione a un malattia,
perché le aspettative influenzano ogni aspetto della vita. Un esempio è la tazzina di
caffè per rimanere svegli. Ma è solo un effetto psicologico, perché non contiene la
dose adeguata di caffeina per dare questi risultati. E vale l' opposto, credere che non
faccia dormire: anche in questo caso non c' è abbastanza caffeina per provocare
insonnia. Perché, purtroppo, come esiste un effetto placebo c' è anche il contrario, il
nocebo. Chi leggendo gli effetti collaterali di una medicina non si è sentito di averli
tutti? «Molti sintomi possono insorgere solo perché ci si convince e si prevede un
peggioramento». Spesso quello che proviamo è solo ciò che ci aspettiamo. - c BY NC
ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI Fabrizio Benedetti condurrà il 7 novembre la lezione
all' Istituto Iiss G. Peano-C. Rosa di Nereto (Teramo) nell' ambito dell' Unistem Tour,
l' iniziativa curata dal Centro UniStem dell' Università di Milano, guidato dalla
farmacologa e senatrice a vita Elena Cattaneo, e da Fondazione Tim. Info:
http://users2.unimi.it/unistem/

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05/11/2019                                                                                                                  Pagina 6

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                                                                                                                            Lettori: 546.032
                                            Argomento: Sanità nazionale

                         Bambini, aiutiamoli con un vaccino

 "Il numero di morti per malattie infettive
 è sempre troppo alto, zero quello per
 vaccino" Non ci sono controindicazioni se
 si          ricevono               più               vaccini
 contemporaneamente                     Obbligatorietà,
 anche la Gran Bretagna vuole seguire l'
 Italia. Ma c' è ancora chi diffida Colpa
 delle fake news. I pediatri: " Sono
 importanti, non mettete a rischio i vostri
 figli" L' importanza della immunizzazione
 entro i primi 18 mesi di vita di Deborah
 Ameri Il primo anno scolastico senza
 proroghe alla legge Lorenzin sui vaccini
 obbligatori è ormai avviato. I bimbi di
 nidi e materne non possono entrare in
 classe senza la certificazione di avvenuta
 immunizzazione per i vaccini esavalente
 e quadrivalente. E a restare fuori, in questo settembre, sono stati circa in 80.000,
 secondo le ultime stime regionali. Bimbi che non erano stati sottoposti a
 immunizzazione e che nel frattempo saranno stati probabilmente " messi in regola".
 Il dibattito sui vaccini è sempre aperto e altri Paesi, come il Regno Unito, vorrebbero
 seguire l' esempio dell' Italia, dove grazie all' obbligatorietà la copertura vaccinale si
 è alzata. La diffusione dell' informazione scientifica e il lavoro di comunicazione
 svolto dai pediatri sta funzionando ma c' è ancora chi diffida. « I vaccini proteggono
 dalle malattie infettive soprattutto nel primo anno di vita, quando contrarre un'
 infezione può avere anche gravi conseguenze. Il numero di morti per malattie
 infettive - spiega Guido Castelli Gattinara, direttore del Centro Vaccinazioni dell'
 ospedale Bambino Gesù di Roma - è sempre troppo alto, quello per vaccino è
 praticamente zero. Sono le nostre armi più potenti per la prevenzione. Il vantaggio è

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