LA STRATEGIA EU 2020 Luigi Paganetto - Docente presso la Scuola Nazionale dell'Amministrazione Presidente Fondazione Economia Università di Roma ...

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LA STRATEGIA EU 2020 Luigi Paganetto - Docente presso la Scuola Nazionale dell'Amministrazione Presidente Fondazione Economia Università di Roma ...
LA STRATEGIA EU 2020

  Luigi Paganetto
  Docente presso la Scuola Nazionale dell’Amministrazione
  Presidente Fondazione Economia Università di Roma Tor Vergata - FUET

22 settembre 2015    Scuola Nazionale dell’Amministrazione
LA STRATEGIA EU 2020 Luigi Paganetto - Docente presso la Scuola Nazionale dell'Amministrazione Presidente Fondazione Economia Università di Roma ...
LA STRATEGIA EUROPA 2020

   La strategia Europa 2020, varata nel 2010 dopo quella di
    Lisbona, era all’avanguardia nel promuovere un modello di
    crescita che non si limitasse semplicemente a far crescere il
    PIL.
   La concentrazione successiva sul Six Pack, il Fiscal Treaty e il
    Two Pack, è stata dettata da un crescente bisogno di
    controllo e monitoraggio della condotta fiscale degli Stati
    membri.
   Il consenso di oggi sulla necessità di andare oltre le politiche
    di austerità, per rilanciare la crescita e la sostenibilità sociale
    e ambientale dell’economia europea hanno rilanciato
    l’esigenza di una strategia di medio periodo.
   La revisione della Strategia 2020, iniziata nel 2014, è ancora
    in corso.
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OBBIETTIVI E STRUMENTI DI EU 2020

   Al momento del suo lancio, nel 2010, l’idea, molto ambiziosa, era
    di realizzare una crescita inclusiva, intelligente e sostenibile.
   Per farlo si riteneva necessario perseguire 5 obbiettivi di
    occupazione, R&D, energia e cambiamento climatico, istruzione,
    contrasto della povertà ed esclusione, adottando 7 iniziative-faro
    in materia di giovani, innovazione, formazione, uso efficiente delle
    risorse, politica industriale, agenda digitale, inclusione sociale. Ad
    esse si sono oggi aggiunte Horizon 2020, Piano Juncker, Energy
    Union . Resource – Efficient EU,Better Regulation,Industrial
    Renaissance,Digital Agenda,Youth on the Move, Innovation
    Union
   I Paesi, nell’ambito di EU 2020, sono impegnati a presentare ogni
    anno il Programma di stabilità e convergenza, nonchè il
                                                           Luigi Paganetto
    Programma delle Riforme con le procedure del Semestre
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EUROPA 2020

Fonte: Commissione Europea             Luigi Paganetto
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OBBIETTIVI E PROCEDURE

Fonte: Commissione Europea
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IL PIANO JUNCKER

Il Piano prende atto della debolezza dell’attività d’investimento in EU e
   prevede:
1.   La creazione di un Fondo Europeo di Investimento Strategico
     (EFSI) diretto a mettere in moto almeno 315 MD di investimenti nei
     prossimi tre anni, attraverso una garanzia europea di 21 MD.
2.   L’effetto moltiplicativo del Fondo è stimato pari a 1:15. Secondo
     la Commissione si tratta di «stime prudenti» fondate
     «sull’esperienza storica» di nuovi investimenti che «non si
     verificherebbero altrimenti».
3.   Sul totale di 21 MD, 16 verranno dal Budget EU e 5 dalla EIB,
     presso la quale verrà collocato EFSI. Questa scelta, secondo la
     Commissione, rende possibile l’avvio del Piano nella primavera
     2015 e l’attività operativa del Fondo dalla metà del 2015 in poi.
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LA CADUTA DELL’ ATTIVITÀ
           D’ INVESTIMENTO IN EU
La caduta del tasso d’investimento e il suo distacco dal rapporto
  stabile e di lungo periodo con il tasso di sviluppo del GNP, inizia
  nel 2008 con la seconda crisi, dopo quella valutaria del 2005.
Per valutare il Piano Juncker bisogna esaminare le sue premesse.
  In particolare nella caduta dell’investimento:
Occorre distinguere tra il settore delle costruzioni che ha avuto un
  ruolo prevalente nella crisi e gli altri settori, nonché negli
  andamenti tra i differenti Paesi EU.
La situazione è differenziata non solo per singoli paesi ma anche per
  gruppi di paesi. Seguendo il Rapporto EIB è utile distinguere tra
  il gruppo di 11 vecchi Stati membri (OMS), accanto ai quali vanno
  considerati i 4 in maggiore difficoltà, Portogallo, Irlanda, Spagna,
  Grecia (FCC) e i 12 nuovi Stati membri (NMS).

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INVESTIMENTI IN COSTRUZIONI
                  RESIDENZIALI

Fonte: Eurostat
Nota: Data are quarterly, seasonally and working day adjusted and are in millions of
euros in 2005 chains-linked volumes. Thay are normalised to indices that equal 100
on average in 2008.
                                                                                       Luigi Paganetto
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INVESTIMENTI IN COSTRUZIONI NON
            RESIDENZIALI

Fonte: Eurostat
Nota: Data are quarterly, seasonally and working day adjusted and are in millions of
euros in 2005 chains-linked volumes. Thay are normalised to indices that equal 100
on average in 2008.
                                                                                       Luigi Paganetto
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DECLINO DEGLI INVESTIMENTI PER
            PAESE

                          Luigi Paganetto
HORIZON 2020
Horizon 2020 è lo strumento di finanziamento alla ricerca scientifica e all’innovazione
  della Commissione europea che ha un budget stanziato tra i più alti del mondo:
  quasi 80 miliardi di euro, per 7 anni (2014 - 2020). I fondi stanziati sono a gestione
  diretta. Horizon 2020 è strutturato su 3 Pilastri:
   Excellent Science, Industrial Leadership, Societal Challenges;
Essi hanno al loro interno 5 programmi trasversali:
   Spreading excellence and widening participation; European Institute of Innovation
    and Technology (EIT); Science with and for Society, Joint Research Center, Euratom;
Le key enabling technologies sono le aree tecnologiche prioritarie per EU 2020:
   Microelettronica, fotonica, le nanotecnologie, i materiali avanzati, le tecnologie
    avanzate di fabbricazione e le biotecnologie;
Con il programma Horizon 2020, all’interno del secondo pilastro “Leadership
   industriale” è stata definita una sezione apposita denominata “Leadership in
   Enabling and Industrial Technologies”. Il programma prevede per tale sezione una
   dotazione di circa 13 Miliardi € che serviranno a supportare la ricerca e lo sviluppo
   anche nel campo delle KETs e quindi a far giungere sul mercato le relative
   innovazioni che ne scaturiranno.                                  Luigi Paganetto
RESOURCE – EFFICIENT EU (PRODUTTIVITÀ
               DELLE RISORSE MATERIALI)

   Fonte: Eurostat                        Luigi Paganetto
LIMITI DELLE INIZIATIVE «FARO»

   L’assenza di un mercato interno digitale pienamente sviluppato e i crescenti ostacoli
    regolatori allo sviluppo armonioso dell’ecosistema di Internet, dalle infrastrutture ai
    servizi hanno fatto sì che, ad oggi, l’Unione si ritrovi molto indietro rispetto agli Stati
    Uniti, alla Corea del Sud, al Giappone e ad alcune economie emergenti quanto a
    sviluppo dell’agenda digitale.
   Sull’iniziativa della politica industriale, hanno pesato i conflitti con i temi ambientali e
    anche se i progressi nell’implementazione sono notevoli , i risultati in termini di
    crescita sono ancora assai modesti.
   La Commissione osserva che “dal 2008 l’Unione è riuscita a colmare circa la metà delle
    lacune innovative rispetto agli Stati Uniti e al Giappone”, ma che “tuttavia le dinamiche
    di convergenza interne tra le prestazioni degli stati membri in termini di innovazione
    hanno subito una battuta di arresto, mentre crescono le disparità”.
   L’iniziativa diretta a favorire condizioni propizie alla creazione di posti di lavoro non
    registra progressi, anche se questa azione chiave rientra in una certa misura nel
    semestre europeo”. Lo scarso impatto dell’iniziativa a livello macroeconomico, nonché
    il (più generale) problema dello scarso collegamento con il semestre europeo hanno
    avuto di certo una notevole influenza.
   Manca nel quadro di Europa 2020, una chiara attribuzione di responsabilità sul single
    market per la realizzazione di un’economia europea integrata e di una politica delle
    infrastrutture che consenta all’intera Unione di garantire una vera           mobilità e un
                                                                            Luigi Paganetto
    interscambio di beni, servizi e capitale umano.
L’OBBIETTIVO OCCUPAZIONE

Aumento di almeno il 75% del tasso di occupazione della popolazione tra
  i 20 i 64 anni
   Nel 2012 il tasso di occupazione dell’UE era del 68,4%, contro il
    68,5% del 2010 e il picco del 70,3% del 2008.
   Il forte calo dell’occupazione verificatosi tra il 2000 e il 2012 ha
    colpito buona parte degli Stati membri che attualmente hanno i tassi
    più bassi. La situazione occupazionale, peraltro, varia notevolmente
    da una regione all’altra, il che evidenzia squilibri e una limitata
    mobilità geografica nell’UE.
   Per raggiungere l’obiettivo del 75% occorrerà inserire nella vita
    attiva altri 16 milioni di donne e uomini. Non basterà quindi
    occupare l’ampia percentuale di giovani qualificati, ma occorrerà
    anche sfruttare la forza lavoro potenziale costituita in larga parte da
    donne, persone più anziane o adulti rimasti finora inattivi, compresi
    gli immigrati.                                         Luigi Paganetto
GLI OBIETTIVI (occupazione)

Fonte: Commissione Europea          Luigi Paganetto
CAMBIA LA DOMANDA DI SKILLS 1

Fonte: Autor, D. H . And B. M. Price
                                       Luigi Paganetto
PROGRESSI A LIVELLO EU E NAZIONALE
                                        (disoccupazione)

Fonte: Commissione Europea
Nota: Sulla base degli impegni annuali, il tasso di occupazione dell’UE potrebbe raggiungere il 71,5% entro il 2020.
* 2000 e 2001: dati UE 27.
** Stime basate sulle previsioni di autunno della Commissione del 2013 per il periodo 2014-2015, ipotizzando una
crescita dell’occupazione
ai livelli del 2014-2015
e tenendo presente una riduzione dell’1% della popolazione attiva nel corso del decennio.
*** Il Regno Unito non ha stabilito nessun obiettivo: la proiezione per l’UE ipotizza per il regno Unito un tasso del 75%
nel 2020.                                                                                       Luigi Paganetto
PROGRESSI A LIVELLO EU E NAZIONALE
                                           (disoccupazione)

Fonte: Commissione Europea
Nota: Nell’insieme dell’UE il tasso di occupazione è salito di 1,8 punti percentuali
nel periodo 2000 – 2012 (ascissa) e ha raggiunto il 68,4% nel 2012 (ordinata)
* 2000: dati UE 27, HR 2002 - 2012                                                     Luigi Paganetto
DOMANDA DI OCCUPATI CON HIGH & LOW
            LITERACY

Fonte: Eurostat, LFS Database; Survey of Adults Skills (PIAAC) (2012).
Nota: The Survey of Adult Skills (PIAAC) is used to identify occupations associated with high
and low literacy and numeracy scores, and then time series data available from the Labour
Force Survey (LFS) Database are used to track changes in those occupations over time.
                                                                                                Luigi Paganetto
OCCUPAZIONE PER SESSO

Fonte: Eurostat, LFS      Luigi Paganetto
GIOVANI DISOCCUPATI SUL TOTALE
                       (15-24 ANNI)

Fonte: Eurostat, LFS                  Luigi Paganetto
DISOCCUPAZIONE GIOVANILE
                       (15-24 ANNI)

Fonte: Eurostat, LFS                  Luigi Paganetto
GIOVANI NEET

Fonte: Eurostat, LFS                  Luigi Paganetto
PROGRESSI A LIVELLO EU E NAZIONALE
                                          (disoccupazione)

Fonte: Commissione Europea
Nota: Nel 2012 il tasso di occupazione dell’UE era del 68,4% contro un obiettivo del 75% entro
il 2020
* Il Regno Unito non ha fissato alcun obiettivo; SE: obiettivo superiore all’80%;
IE: 69% - 71% (70% ipotizzato); IT: 67% - 69% (68% ipotizzato); CT: 75% - 77% (77,5%
ipotizzato).
                                                                                                 Luigi Paganetto
L’INVESTIMENTO IN R&D

Portare gli investimenti combinati pubblici e privati in R&S al 3% del PIL
 Con un livello del 2,06% nel 2012 e scarsi progressi registrati nel tempo, è
   improbabile che l’obiettivo del 3% venga raggiunto nel 2020. Secondo le
   previsioni gli investimenti in R&S dovrebbero salire al 2,2% entro il 2020,
   percentuale che potrebbe salire al 2,6% nell’ipotesi in cui gli Stati membri
   realizzino i rispettivi obiettivi nazionali. La Commissione EU osserva che
   dal 2008 l’Unione è riuscita a colmare circa la metà delle lacune innovative
   rispetto agli Stati Uniti e al Giappone”, ma che “tuttavia le dinamiche di
   convergenza interne tra le prestazioni degli stati membri in termini di
   innovazione hanno subito una battuta di arresto, mentre crescono le
   disparità
 L’assenza di un mercato interno digitale pienamente sviluppato e i crescenti
   ostacoli regolatori allo sviluppo armonioso dell’ecosistema di Internet, dalle
   infrastrutture ai servizi hanno fatto sì che, ad oggi, l’Unione si ritrovi molto
   indietro rispetto agli Stati Uniti, alla Corea del Sud, al Giappone e ad alcune
   economie emergenti.
 L’unione per l’innovazione è riuscita a colmare circa la metà delle lacune
   innovative rispetto agli Stati Uniti e al Giappone, ma è tuttora in ritardo.
                                                                 Luigi Paganetto
GLI OBIETTIVI (investimenti R&D)

Fonte: Commissione Europea             Luigi Paganetto
INTENSITÀ DI R&D RISPETTO A GDP

Fonte: DG Research and innovation – Unit for the analysis and Monitoring
of National Research policies
Data: Eurostat, Member States
Nota: IE: 2012
CZ: A target of 1% is avalaible only fot the public sector
UK: A target of 2020 is not avalaible
IE: The national target of 2,5% of GNP has been estimated to equal 2.0% of
GDP
PT: The target is between 2.70% and 3.30%                                    Luigi Paganetto
LU: The target is between 2.30% and 2.60%
PROGRESSI A LIVELLO EU E NAZIONALE
                                      (investimenti R&D)

Fonte: Commissione europea
Nota: Gli investimenti in R&S nell’UE sono aumentati a un tasso annuo del 0,9% nel 2000 –
2010 (ascissa) e hanno raggiunto il 2.06% nel 2012 (ordinata)
                                                                                            Luigi Paganetto
L’EUROPA CRESCE POCO: SONO POCHE LE
     IMPRESE GIOVANI E INNOVATIVE?

Un motivo importante del ritardo europeo nella dinamica della produttività è il
  basso peso di imprese giovani ed innovative rispetto a GDP, R&D e occupazione
  nonché della crescita di grandi imprese.

                                         EU   US   Japan   RoW   World

               % yollies in firms        20   52    1.5    53     34
               % yollies in R&D          7    35    0.5    27     19
               % yollies in Net sales    5    16    1.5    27     11
               % yollies in Employment   4    19    1.8    34     12

     Fonte: Cincera e Veugelers, 2010
                                                                 Luigi Paganetto
POLITICHE PER ENERGIA E AMBIENTE

   L’Unione è riuscita a ridurre del 18% le emissioni di gas a effetto serra
    entro il 2012. I progressi sono in parte ascrivibili alle politiche in
    vigore in materia di clima e energia e in parte al rallentamento
    dell’attività economica.
   Dal 7,5% del 2020, la quota di energie rinnovabili aveva già raggiunto
    il 14,4% nel 2012. Si ritiene pertanto che l’obiettivo del 20% possa
    essere realizzato e addirittura superato entro il 2020 (intorno al
    21%). Questo progresso fa dell’UE il leader mondiale degli
    investimenti in energie rinnovabili
   Tra il 2006, anno del picco, e il 2012 il consumo di energia primaria è
    diminuito di circa l’8%. Per raggiungere l’obiettivo entro il 2020
    occorre quindi un’ulteriore riduzione del 6,3%. Dato che la riduzione
    del consumo è stata in buona parte indotta dal rallentamento
    dell’economia, è probabile che la ripresa ostacoli ulteriori progressi.
                                                             Luigi Paganetto
GLI OBIETTIVI (energie rinnovabili)

Fonte: Commissione europea
                                        Luigi Paganetto
GLI OBIETTIVI (energie rinnovabili)

Fonte: Commissione europea
                                          Luigi Paganetto
PROGRESSI A LIVELLO EU E NAZIONALE
                                                   (energia)

Fonte: Commissione europea
Nota: Nel 2012, 17 Stati membri avevano raggiunto I rispettivi obiettivi nazionali indicativi in
materia di efficienza energetica                                                                 Luigi Paganetto
PROGRESSI A LIVELLO EU E NAZIONALE
                                                    (energia)

Fonte: Commissione europea
Nota: Il consumo di energia primaria dell’UE potrebbe raggiungere I 542 milioni di tonnellate entro il 2020
* Le revisioni 2013 (normale amministrazione) si basano sulle politiche in corso
                                                                                           Luigi Paganetto
PROGRESSI A LIVELLO EU E NAZIONALE
                                              (energia)

Fonte: Commissione europea
Nota: Nel 2012 la maggior parte degli Stati membri era prossima alla media UE in
termini di progressi e intensità energetica                                        Luigi Paganetto
PROGRESSI A LIVELLO EU E NAZIONALE
                                           (energie rinnovabili)

Fonte: Commissione europea
Nota: Stando ai recenti sviluppi e alle strategie in vigore, la quota di energie rinnovabili nel
consumo di energia potrebbe raggiungere il 20.9% entro il 2020                                   Luigi Paganetto
PROGRESSI A LIVELLO EU E NAZIONALE
                                            (energie rinnovabili)

Fonte: Commissione europea
Nota: La quota di energie rinnovabili sul consumo di energia è salita di 3.9 punti percentuali
nel periodo 2005 – 2012 (ascissa) e ha raggiunto il 14.4% nel 2012 (ordinata)
                                                                                             Luigi Paganetto
PROGRESSI A LIVELLO EU E NAZIONALE
                                         (energie rinnovabili)

Fonte: Commissione europea
Nota: Nel 2012 la quota di energie rinnovabili nell’UE era del 14.4% contro l’obiettivo del
20% entro il 2020                                                                           Luigi Paganetto
OCCUPAZIONE NELLE ENERGIE
                     RINNOVABILI

Fonte: European Observatory on Renewable Energy 2012
                                                       Luigi Paganetto
CONTRIBUTO DELLE OPZIONI DI EFFICIENZA ENERGETICA NEGLI USI FINALI
ALLA RIDUZIONE DELLE EMISSIONI DI CO2 NELLO SCENARIO ACT+ RISPETTO
            ALLO SCENARIO DI RIFERIMENTO (ANNO 2020)

    Fonte: Elaborazione ENEA
                                                  Luigi Paganetto
TRAIETTORIE DI SVILUPPO AL 2050
       DELLE TECNOLOGIE ENERGETICHE

                                Luigi Paganetto
Fonte: IE
GLI OBIETTIVI (emissioni)

Fonte: Commissione europea
                                          Luigi Paganetto
PROGRESSI A LIVELLO EU E NAZIONALE
                                               (emissioni)

Fonte: Commissione europea
Nota: Nell’ipotesi della prima attuazione del pacchetto clima ed energia 2020,
l’Unione potrebbe ridurre le emissioni di gas serra del 24% entro il 2020 rispetto
ai livelli del 1990                                                                  Luigi Paganetto
PROGRESSI A LIVELLO EU E NAZIONALE
                                                (emissioni)

Fonte: Commissione europea
Nota: Nel 2012 le emissioni di gas serra nell’UE per i settori non coperti dal
sistema ETS erano inferiori del 10% rispetto al 2005.
                                                                                 Luigi Paganetto
* Settori non ETS, comparati al 2005 sulla base di dati approssimati
PROGRESSI A LIVELLO EU E NAZIONALE
                                             (emissioni)

Fonte: Commissione europea
Nota: Nel 2011 la maggior parte degli Stati membri era prossima alla media UE in
termini di progressi e intensità di carbonio
                                                                                   Luigi Paganetto
SCUOLA E FORMAZIONE

Ridurre l’abbandono scolastico al di sotto del 10% e aumentare a
   almeno il 40% la quota della popolazione di età compresa tra
   30 e 34 anni che ha completato gli studi superiori
Si tratta di obiettivi di agevole realizzazione entro il 2020:
 Il tasso di abbandono scolastico è calato dal 15,7% del 2005

   al 12,7% del 2012 e la metà degli Stati membri ha già
   raggiunto o sta per raggiungere i propri obiettivi nazionali.
 La quota di giovani che hanno completato il ciclo di istruzione

   terziaria è passata dal 27,9% del 2005 al 35,7% del 2012. Pur
   variando da paese a paese, questa tendenza è ritenuta
   strutturale e l’obiettivo dovrebbe essere raggiunto nel 2020.
                                                   Luigi Paganetto
GLI OBIETTIVI (formazione scolastica)

Fonte: Commissione europea
                                       Luigi Paganetto
PROGRESSI A LIVELLO EU E NAZIONALE
                                      (formazione scolastica)

Fonte: Commissione europea
Nota: Sulla base degli impegni attuali, il tasso di abbandono scolastico nell’UE
potrebbe raggiungere il 10,1% entro il 2020.
*2000 e 2001: dati UE 27
** L’ordinaria amministrazione corrisponde a un’estrapolazione in base agli        Luigi Paganetto
sviluppi 2000 - 2012
PROGRESSI A LIVELLO EU E NAZIONALE
                                    (formazione scolastica)

Fonte: Commissione europea
Nota: Nell’UE il tasso medio di abbandono scolastico prematuro era del 12,7%, a
fronte di un obiettivo del 10% per il 2020.                                       Luigi Paganetto
PROGRESSI A LIVELLO EU E NAZIONALE
                                     (formazione scolastica)

Fonte: Commissione europea
Nota: Il tasso di abbandono prematuro della scuola e della formazione nell’UE si è ridotto
dello 0.4% circa l’anno nel periodo 2002 – 2012 (ascissa) e ha raggiunto il 12.7% nel 2012
(ordinata)                                                                                   Luigi Paganetto
* UE 2002 - 2012
ABBANDONI SCOLASTICI

Fonte: Eurostat, LFS
                                         Luigi Paganetto
EDUCAZIONE TERZIARIA

Fonte: Eurostat, LFS
Note: The national target for DE includes post – secondary non
tertiary education
                                                                 Luigi Paganetto
POPOLAZIONE CON BASSE COMPETENZE
             DIGITALI

Fonte: Eurostat, LFS
                         Luigi Paganetto
GLI OBIETTIVI (istruzione)

Fonte: Commissione europea
                                                Luigi Paganetto
PROGRESSI A LIVELLO EU E NAZIONALE
                                                (istruzione)

Fonte: Commissione europea
Nota: Sulla base degli impegni attuali, il tasso di istruzione terziaria nell’UE potrebbe raggiungere il
45,1% entro il 2020
*2000 – 2001: dati UE 27                                                                                Luigi Paganetto
** L’ordinaria amministrazione corrisponde a un’estrapolazione in base agli sviluppi 2000 - 2012
PROGRESSI A LIVELLO EU E NAZIONALE
                                               (istruzione)

Fonte: Commissione europea
Nota: Nel 2012 il tasso di istruzione terziaria nell’UE era del 35,7% contro l’obiettivo del 40% entro il
2020
* EU28, DK: almeno 40%; DE 42% compreso ISCED 4; IT:26 - 27%(26,5% ipotizzato); LV: 34 – 36%
(35% ipotizzato); NL: superiore al 40%; AT: 38% compreso ISCED 4/4°; SE: 40 – 45% (42,5
ipotizzato); UK: non ha fissato un obiettivo; FI: 42% (definizione più restrittiva); FR: popolazione fra
17 e 33 anni.                                                                                      Luigi Paganetto
PROGRESSI A LIVELLO EU E NAZIONALE
                                               (istruzione)

Fonte: Commissione europea
Nota: Leggenda nell’UE il tasso di istruzione terziaria è aumentato di oltre 1 punto percentuale dal
2000 (accisa) e ha raggiunto il 35,7% nel 2012 (ordinata)                                    Luigi Paganetto
*2000 dati UE 27
IL CONTRASTO DELLA POVERTÀ

Ridurre il rischio di povertà e esclusione sociale per almeno 20
  milioni di persone
 Il numero di quanti nell’Unione sono esposti al rischio di
  povertà e di esclusione sociale (comprese le persone a
  rischio di povertà da reddito, che soffrono privazioni
  materiali o che vivono in famiglie senza lavoro) è aumentato
  dai 114 milioni del 200922 ai 124 milioni del 2012.
 L’Unione si allontana ulteriormente quindi dall’obiettivo
  (pari a 96,4 milioni di persone entro il 2020) e non si
  rinvengono segni di rapidi progressi che pongano rimedio a
  questa situazione (entro il 2020 il numero di persone a
  rischio di povertà potrebbe rimanere vicino ai 100 milioni).

                                                  Luigi Paganetto
POPOLAZIONE A RISCHIO POVERTÀ

Fonte: Eurostat, Statistics on Income and Living Conditions (EU – SILC)
                                                                          Luigi Paganetto
(previous and income period)
PROGRESSI A LIVELLO EU E NAZIONALE
                                                   (povertà)

Fonte: Commissione europea
Nota: In base ai tre diversi modi di misurare la povertà nel 2012, 124,2 milioni di persone erano a
rischio di povertà e esclusione sociale nell’UE (con 9,3 milioni di persone appartenenti a tutti i tra i
gruppi)                                                                                                  Luigi Paganetto
PROGRESSI A LIVELLO EU E NAZIONALE
                                                (povertà)

Fonte: Commissione Europea,
Nota: Nel 2012 124 milioni di persone erano a rischio di povertà e esclusione sociale nell’UE, vale
a dire 28 milioni in più rispetto all’obiettivo Europa 2020.
*2005-2009: dati UE 27, 2010-2012: dati UE 28. L’obiettivo 2020 pari a 96,4 milioni di persone
corrisponde ai dati del 2008 per l’UE -27 (116,4) meno i 20 milioni di persone per le quali l’UE si
propone di eliminare il rischio di povertà e esclusione sociale. La Croazia è esclusa dal calcolo
dell’obiettivo.                                                                                Luigi Paganetto
PROGRESSI A LIVELLO EU E NAZIONALE
                                                (povertà)

Fonte: Commissione Europea,
Nota: Nel 2012 la popolazione a rischio di povertà e esclusione sociale nell’UE era pari al 24,8%
ovvero circa 5 punti percentuali in più rispetto all’obiettivo Europa 2020
*L’obiettivo per il 2020 fa riferimento alla percentuale di persone a rischio di povertà ed
esclusione sociale se l’obiettivo per il 2020 è raggiunto
- Regno Unito e Svezia non sono compresi data la specificità dei rispettivi obiettivi nazionali; IE:
2011                                                                                              Luigi Paganetto
Quali modifiche alla Strategy
2020?
   Migliorare gli indicatori(es.inserendo Cloud
    computing in Digital agenda,il consumo del
    suolo in Efficient Eu)
   Inserendo la qualita’ delle trans-european
    infrastrucures e delle PA
   Smart grids europee piuttosto che nazionali
   Indicatori del Public management e delle
    Public policies
   Collegando nuove tecnologie e formazione
Risorse e Strategia 2020
   L’esigenza di ripensare al budget EU (1% del
    Pil Eu e piu’ del 40% impegnato nella
    CAP),anche se da poco approvato per 7 anni
   Il rapporto con Stability and Growth Pact e’
    troppo tenue,come gia’ osservato nel rapporto
    KOK.Una precisa condizionalita’ nell’uso dei
    fondi EU?
   Analisi d’impatto complessive per Strategy 2020
   Il rapporto tra micro e macro policy.Il ruolo del
    mercato interno
   Accordi di partenariato per legare flessibilita’ dei
    parametri e strategia 2020 attraverso i piani di
La Relazione dei 5 Presidenti

   Juncker,Draghi,Schultz,Tusk e Disselbloen(eurogruppo) hanno fatto
    nel giugno 2015 una dichiarazione comune
   Fase 1 ossia "approfondire facendo" (1 luglio 2015-30 giugno
    2017): utilizzare gli strumenti esistenti e i vigenti trattati per
    rilanciare la competitività e la convergenza strutturale, attuare
    politiche di bilancio responsabili a livello sia nazionale che di zona
    euro, completare l'Unione finanziaria e rafforzare il controllo
    democratico
   Fase 2, ossia "completare l'UEM": saranno avviati interventi di più
    ampia portata per rendere il processo di convergenza più
    vincolante, ad esempio attraverso una serie di parametri di
    riferimento per la convergenza decisi di comune accordo, che
    avrebbero carattere giuridico, e la creazione di una tesoreria
    comune per la zona euro.
   Fase finale (al più tardi entro il 2025):
I
I 4 Pilastri della Dichiarazione
   1. la creazione di un sistema di autorità per la competitività per
    la zona euro; il rafforzamento dell’attuazione della procedura per gli
    squilibri macroeconomici; una maggiore attenzione all’occupazione
    e alla performance sociale e un più stretto coordinamento delle
    politiche economiche all’interno di un semestre europeo rinnovato
   2. il varo di un sistema europeo di garanzia dei depositi (EDIS)
    che potrebbe essere concepito come un sistema di riassicurazione
    a livello europeo dei regimi nazionali di garanzia dei depositi.
   3.Verso l'Unione di bilancio A breve termine (Fase 1) i cinque
    presidenti propongono l'istituzione di un Comitato consultivo
    europeo per le finanze pubbliche. La funzione di stabilizzazione
    potrebbe muovere in primis dal Fondo europeo per gli
    investimenti strategici.
   4. Rafforzare il controllo democratico, la legittimità e le
    istituzioni: dalle regole alle istituzioni
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