La Puglia premiata (a pagamento) a New York con il 2019 Award of Excellence

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La Puglia premiata (a pagamento) a New York con il 2019 Award of Excellence
La Puglia premiata (a pagamento) a
New York con il 2019 Award of
Excellence
di Federica Gagliardi

                           Il ‘Travel Show‘, la manifestazione
espositiva del turismo organizzata a New York dal quotidiano New York
Times , ha premiato ‘Pugliapromozione’ con il ‘2019 Award of
Excellence’, nella categoria ‘Best New Exhibitor’, tra centinaia di
espositori internazionali. Lo ha reso noto con un comunicato la
Regione Puglia evidenziando che a dare il premio alla Puglia è stato
Brad Kolodny, il direttore commerciale del gruppo NY Times.

Nello stand di Pugliapromozione, in cui erano esposte le immagini più
suggestive di paesaggi e monumenti pugliesi, Kolodny ha portato anche
il numero del New York Times sulla cui prima pagina campeggia la foto
di Monopoli (Bari), città scelta dal quotidiano americano come emblema
per il servizio sulle 52 destinazioni suggerite per il 2019.

“Siamo orgogliosi , questo riconoscimento ci sprona a fare sempre di
La Puglia premiata (a pagamento) a New York con il 2019 Award of Excellence
più e meglio per la crescita della destinazione nel mercato americano
che rappresenta oggi il primo mercato extra-Ue per la Puglia” ha
dichiarato l’assessore al Turismo della Regione Puglia, Loredana
Capone la quale nel proprio comunicato addirittura “copia & incolla”
quanto appare sul sito della manifestazione, aggiungendo “si riscontra
sui media americani più prestigiosiuna grande attenzione ( a pagamento
n.d.r.) per la Puglia, le sue masserie/resort, il cibo pugliese, i
paesaggi rurali, i borghi e le cattedrali, le tradizioni. Le
potenzialità, quindi, sono straordinarie per la Puglia,
anche perché gli arrivi che si concentrano da maggio a settembre.
Importante è anche la collaborazione che stiamo realizzando con le
associazioni dei Pugliesi nel Mondo che in America sono molto
attive. Il fenomeno del turismo delle radici è in costante crescita
fra le comunità dei Pugliesi d’America e la crescente notorietà della
Puglia al di là dell’oceano Atlantico, spinge numerosi italo-americani
a intraprendere tour delle radici nei comuni di origine”

Nel comunicato inoltre si sostiene e legge che al ‘Travel show‘ del
New York Times lo staff di Pugliapromozione ha incontrato tantissimi
operatori della travel industry, giornalisti, influencer e blogger. La
Puglia, secondo il comunicato della Regione, ha affascinato i
visitatori con una doppia esibizione di musica dal vivo e pizzica a
cura del Canzoniere Grecanico Salentino. Il tutto allietato dalla
degustazione di pregiati vini pugliesi bianchi, rosati e rossi.

Per il mercato Usa, la Puglia rappresenta un luogo di relax, capace di
coniugare mare, attività ed eventi sportivi, e itinerari artistici e
culturali, con un ventaglio di proposte che spaziano
dall’enogastronomia, al wellness, all’escursionismo. I turisti
americani sono cresciuti moltissimo negli ultimi anni in Puglia, con
un vero e proprio raddoppio negli arrivi dal 2010 a oggi (+108% gli
arrivi e +85% le presenze). Gli Usa rappresentano il terzo mercato che
cresce di più anche nei primi sette mesi del 2018, dopo Paesi Bassi e
Polonia.

Gli Stati Uniti sono cresciuti moltissimo negli ultimi anni, con un
vero e proprio raddoppio negli arrivi dal 2010 a oggi (+ 108% gli
arrivi e + 85% le presenze); rappresentano il terzo mercato che cresce
di più anche nei primi sette mesi del 2018, dopo Paesi Bassi e
Polonia . Dell’ Italia nessuna traccia, nessun dato. Secondo
Pugliapromozione l’agenzia turistica regionale pugliese che opera
grazie ai finanziamenti europei con una marea di contratti di
consulenza, le potenzialità, quindi, sono straordinarie per la Puglia,
La Puglia premiata (a pagamento) a New York con il 2019 Award of Excellence
anche perché gli arrivi che si concentrano da maggio a settembre.
Importante secondo il comunicato stampa di Puglia Promozione è anche
il del turismo delle radici, in costante crescita fra le comunità dei
Pugliesi d’America che avrà una ulteriore sviluppo con la
“collaborazione” messa in atto dalla Regione Puglia con le
Associazioni dei Pugliesi nel mondo.

Abbiamo scoperto che Pugliapromozione ha previsto un budget di 200
mila euro con un avviso pubblico rivolto alle Associazioni dei
Pugliesi nel mondo per farsi promotrici di proposte (eventi da 15 mila
euro ciascuno) per la valorizzazione della Puglia all’estero e in
Italia. Gli eventi, che si svolgeranno da fine febbraio fino
a dicembre 2019, ruoteranno intorno all’enogastronomia, con iniziative
di promozione, animazione e spettacoli dal vivo, rigorosamente con il
brand Puglia. Ciascun evento potrà ottenere un finanziamento fino a 15
mila euro. E quindi più che di collaborazione sarebbe più corretto
parlare di “contributi pubblici”.

Quello che inoltre la Regione Puglia non dice e tantomeno quantifica,
è la circostanza imbarazzante che la Regione Puglia abbia
“sponsorizzato” (quindi elargito una sponsorizzazione economica) alla
manifestazione del New York Times qualificata “sponsor di bronzo”
come si evince nella homepage del sito, comprando inoltre spazi
pubblicitari sul prestigioso quotidiano newyorkese. E paradossalmente
anche sulla pagina ufficiale della manifestazione sui social network
(vedi QUI) non c’è alcuna traccia della proposta pugliese. Mentre
invece è bene in evidenza quella della Regione Campania.
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Le uniche foto della
presenza pugliese alla manifestazione newyorkese sono quelle presenti
solo sulla pagina Facebook di Puglia Promozione ( vedi QUI) dove si
sostiene che    “La Puglia fa innamorare gli americani. Qualche
settimana fa The New York Times la consigliava tra le destinazioni da
scegliere nel 2019″. Chiaramente tutto previo pagamento pubblicitario.
E a Bari negli uffici della Regione Puglia la chiamano anche
informazione….!

Incredibilemente sul sito di Puglia Promozione appare la comunicazione
che “Accogliamo e diamo ospitalità a giornalisti, troupe televisive,
radiofoniche e cinematografiche, buyer, tour operator e agenti di
viaggio, MICE manager, e ogni stakeholder a cui vogliamo far conoscere
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gli attrattori turistici del territorio e l’offerta di settore in
Puglia” dimenticando e calpestando le normative deontologiche previste
dal Consiglio Nazionale dell’ Ordine dei Giornalisti che vietano ai
giornalisti di accettare viaggi ed ospitalità.

Concorso universitario. Il premier
Conte prima fa rinviare il concorso
"ad hoc" ma dopo rinuncia
ROMA – Il quotidiano americano New York Times in riferimento alla
partecipazione di Giuseppe Conte al concorso per diventare professore
di diritto privato all’Università La Sapienza di Roma, con un suo
titolo si era chiesto: ““Il primo ministro italiano sta cercando un
lavoro di riserva?” . “Giuseppe Conte – scrive il NYT – trovandosi a
ricoprire un incarico tradizionalmente precario, ha cercato di evitare
di mettere tutte le sue uova in un paniere professionale perseguendo
una posizione di riserva come insegnante in un’università di Roma. La
svolta: il paniere in questione è il governo italiano. E Conte è il
premier“.
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“La notizia della scorsa settimana – prosegue l’autorevole quotidiano
americano – che il signor Conte sta continuando a perseguire un lavoro
di emergenza, nonostante sia diventato primo ministro della quarta
economia d’Europa, non ha esattamente ispirato fiducia in un governo
populista e anti-establishment che molti in Italia vedono come una
grave minaccia per l’Unione europea. E il piano di riserva per un
ritorno all’Università di Conte è solo l’ultimo episodio di alcune
settimane scomode per la coalizione di governo“.

Il New York Times fa riferimento al crollo del ponte Morandi di Genova
il mese scorso che “ha rilevato una spaccatura ideologica nella
coalizione tra la Lega, favorevole alla privatizzazione, e il
Movimento Cinque Stelle, che ha chiesto allo Stato di prendere
possesso di importanti progetti infrastrutturali“. A seguire, il nuovo
attacco hacker ai danni della piattaforma Rousseau del M5s, che ha
sollevato ancora una volta forti criticità sulla sicurezza ed
affidabilità di un portale utilizzato dal partito per i voti interni.
E ciliegina sulla torta, la sentenza del tribunale di Genova “per
congelare i fondi della Lega guidata da Matteo Salvini nell’ambito di
un’inchiesta sulla corruzione. Una mossa che rappresenta una minaccia
per il suo partito“.

“Ma Conte, il premier che molti credono sia controllato da Salvini e
da Di Maio, si è concentrato sulla costruzione di una carriera di
altro tipo. Continuando a perseguire il lavoro alla Sapienza,
programmato prima di diventare primo ministro, Conte ha attirato
critiche da parte dell’opposizione e sostenitori del buon governo che
hanno suggerito che stava violando le leggi“. Conte come risposta,
continua il New York Times, ha citato “impegni istituzionali” che
impediscono la sua partecipazione al test di inglese previsto per
ieri. “Ed ha aggiunto che `come giurista´ non ha visto alcun conflitto
di interessi, aggiungendo di aver trovato risibile l’idea che avrebbe
dovuto sostenere un esame di inglese pur avendo condotto riunioni di
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alto livello, tra cui, “aver parlato con Trump”“

                                            L’esame                il
“professor” Conte di fatto lo aveva già superato,            ma senza
aver passato un concorso pubblico perché secondo “qualcuno”…la
cattedra di professore     di diritto privato all’ Università La
Sapienza gli spettava di diritto, in quanto              era del suo
mentore, Guido Alpa che va in pensione il prossimo 31 ottobre, che in
una delle sue rare espressioni pubbliche ha definito Conte “uno
studente eccezionale” ed “una persona molto per bene“. Era quindi
normale che la cattedra sarebbe finita al premier, secondo quelle
regola     non   “scritta”      ma   correnti     nel    baronificio
universitario italiano, restando in aspettativa finché durava il suo
mandato di premier, per poi riprendersela. , com’è giusto che sia.

Era stato organizzato tutto a buon fine. La domanda “di trasferimento”
inviata prima di diventare premier, in febbraio. Ma qualcosa aveva
interrotto il ruolino di marcia, allorquando Conte viene indicato
premier., perché la cattedra vacante di Alpa viene messa a concorso. E
così si è arrivati al mese di agosto. Un periodo perfetto per poter
esaminare quattro candidati, tre professori oltre il premier. E quindi
nessuno vede nulla, nessuno si pubblica nulla. La commissione
esaminatrice si riunisce il primo agosto, e chiaramente nessuno trova
alcunchè da eccepire di fronte al candidato Conte. I punteggi
arrivano, ma di fatto non si vedranno mai sul sito della “Sapienza“.
Il primo passo era stato compiuto. Arrivati ai primi di settembre, ai
quattro candidati viene comunicata la data dell’esame di Legal
English: ieri, il 10 settembre.

Chiunque in totale buona fede non potrebbe mai immaginare un
La Puglia premiata (a pagamento) a New York con il 2019 Award of Excellence
presidente del Consiglio che sostiene l’esame di un concorso pubblico
scendendo in competizione con altri candidati “normali”… Tutto rimane
sottotraccia. basta un po’ di “nebbia” estiva e qualche “no comment”.
Era quasi fatta ma alla fine dell’estate, il percorso evidente
studiato a tavolino si interrompe. Qualcuno protesta, un qualcuno che
si è rotto di dover vedere i propri figli costretti a cercare carriera
e successo lontano da un Paese che non apprezza e non riconosce il
merito. Qualcuno che non vuole più subire e stare a testa in giù. E la
storia diventa pubblica grazie alla retitudine di una brava
giornalista, Silvia Sciorilli Borrelli.

Tutto il resto è ormai cronaca: il sito Politico Europe pubblica lo
scoop del concorso segreto di Conte, ricostruisce i fatti spiegando
il perché e il per come di un conflitto di interessi grosso come una
casa, e prima di pubblicare ogni cosa, aspetta di ricevere
chiarimenti, una smentita che però non arriveranno mai . In compenso
arrivano due imbarazzanti “no comment“: uno da Palazzo Chigi e l’altro
dall’ Università La Sapienza.

La notizia come ben noto a tutti finisce in apertura delle prime
pagine dei quotidiani. Il professor Conte prima stringe le spallucce,
poi racconta dice che si era pure dimenticato. Alla fine sostiene che
era un trasferimento che aveva chiesto, sì, perché aveva un bambino
piccolo in un’altra città (quanti pendolari dalle famiglie divise
conoscete?). Quello che non ha mai confessato inizialmente è se abbia
realmente rinunciato a concorrere per la cattedra del suo maestro
Alpa, perché, non risultava arrivata alcuna Pec che confermasse che le
intenzioni del premier siano quelle dette a parole.

Ma nella serata di ieri è arrivato via Facebook l’atteso nuovo:
“Rinuncio“. Precisa,     per “sensibilità personale” sostenendo che
avrebbe voluto partecipare questo concorso per dimostrare di non
volere ricavare un vantaggio a vita da questo incarico di premier che
secondo lui andrà avanti per 5 anni. Da Palazzo Chigi il tam-tam del
“Grande Fratello grillino” (leggasi Casalino) lascia trapelare, ma
mai ufficialmente    che la decisione, non sarebbe stata adottata a
seguito di presunte pressioni dai due vicepremier Di Maio e Salvini.

Nel frattempo all’esame di inglese si sono presentati i due candidati
rivali : il prof. Mauro Orlandi, allievo del professor Natalino Irti
ed il prof. Giovanni Perlingeri, figlio del giurista Pietro. La
commissione esaminatrice ha chiesto loro se volevano sostenere subito
l’esame o posticiparlo insieme l’altro candidato (il prof. Conte,
n.d.r.) che aveva chiesto lo spostamento dell’esame per “motivi
istituzionali”. Tutto ciò in aperto palese conflitto con quanto
dichiarato dallo stesso Conte ai microfoni di Repubblica : “Il mio
nuovo ruolo mi impone di riconsiderare la domanda”. Gli altri due
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candidati in maniera molto signorie e corretta hanno deciso di
rinviare l’esame aspettando la presenza premier, ma contestualmente
hanno richiesto che venisse verbalizzata la possibilità di una
valutazione di legittimità in merito alla richiesta rinvio della
prova.

In ogni caso è opportuno ricordare che l’incompatibilità si desume
dall’art. 6.3 del Regolamento per la chiamata dei professori di I e II
fascia dell’ Università La          Sapienza . Le situazioni di
incompatibilità sono specificamente individuate dall’art. 13, comma 1,
n. 2 d.p.r. 11 luglio 1980, n. 382, il quale prevede la “nomina alla
carica di presidente del Consiglio dei ministri, di ministro o di
sottosegretario di Stato. Ci sarebbe poi l’art. 97 della Costituzione,
in particolare, per il principio di par condicio tra i concorrenti”

Sulla decisione finale del premier Conte “non farò il concorso” è
bastato ricordare il passaggio presente nel Decreto del presidente
della Repubblica (numero 382, 11 luglio 1980), risultato decisivo,
che obbliga un professore all’aspettativa, niente lavoro né
retribuzione, se nominato “alla carica di presidente del Consiglio”.
Quindi vincere ipoteticamente un bando universitario e poi mettersi in
aspettativa avrebbe offerto certamente una immagine poco edificante ed
offerto delle armi giudiziarie in caso di un ricorso da parte degli
sconfitti.

La decisione finale del vincitore, al di là della prova orale, sarà
affidata all’esame dei titoli presentati dalla commissione presieduta
da un altro docente della Sapienza, Enrico Elio Del Prato. Il
premier Giuseppe Conte, attualmente è professore ordinario di Diritto
privato all’Università degli Studi di Firenze, e vanta ha un
curriculum lungo. Va ricordato che la candidatura alla Presidenza del
Consiglio della Giustizia amministrativa Conte presentò un documento
di 28 pagine, all’interno del quale erano inserite esperienze alla New
York University e in altri quattro atenei internazionali ritenute
“gonfiate”. Attualmente non si sa, quale versione del suo curriculum
il premier abbia consegnato per partecipare al concorso a cattedra
alla Sapienza di Roma.

Di tutto di più…
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Lo svarione biochimico del ministro del Lavoro Luigi Di
Maio , a Presa diretta su Rai 3

“Deve essere chiaro che l’obiettivo del ritorno all’acqua pubblica è
anche un tema culturale del Paese, perché l’acqua è quello per cui noi
siamo costituiti per OLTRE IL 90%” (forse nella fase embrionale, poi
la percentuale si assesta sul 60%. Al 90 viaggiano latte di mucca,
angurie e animali planctonici marini quali le meduse)

        Il pensiero di Vittorio Feltri direttore di Libero

“Io fino a qualche anno fa percepivo 10 mila euro netti di pensione al
mese, oggi solo 8 mila perché è intervenuto il cosiddetto contributo
di solidarietà. A me va bene lo stesso, me ne infischio, adesso
vogliono ridurre ulteriormente le pensioni che superano i 5 mila euro
e va benissimo. Però stanno commettendo una scorrettezza. Adesso c’è
questo Di Maio qui, che io considero poco più dello zero, il quale fa
questo tipo di interventi: ecco, se potessi prenderlo a schiaffi lo
farei volentieri, ma non per me, io me ne frego, a me mille euro in
più o in meno non cambiano niente, però due schiaffi glieli mollerei
volentieri su quel faccino del cacchio!” ( fonte: Stasera Italia, Rete
4 )

        Il filosofo sovranista Diego Fusaro su Twitter

“Il turbocapitalismo globocratico genera lo sradicato come profilo
antropologico: versione glamour, il globetrotter startupper (come lo
appella la neolingua). Versione tragica, il migrante apolide
deterritorializzato”

        L’ex premier Mario Monti ai microfoni radiofonici

“Ci sono alcuni, devo dire molto molto rari, che per strada mi
avvicinano per dire ‘Auguro a lei e a sua moglie la peggiore delle
morti’. Ma la grande maggioranza delle persone mi chiedono ‘quando
torna professore?’ e io rispondo ‘grazie, ho già dato e anche gli
italiani’...” ( fonte: 24 Mattino, Radio 24)

         Matteo Salvini. I soldi della Lega vanno sequestrati: lo ha
stabilito il tribunale del Riesame di Genova, accogliendo il ricorso
della Procura nel processo per truffa ai danni dello stato, stimata in
49 milioni, per rimborsi elettorali non dovuti dal 2008 al 2010

“È un processo che non mi turba minimamente. Si tratta di fatti
risalenti a 8-10 anni fa. Se vogliono ci tolgano tutto. Facciano
quello che credono, noi abbiamo gli italiani con noi. ‘Temete l’ira
dei giusti‘. Lavoro per la sicurezza degli italiani e mi indagano per
sequestro di persona, lavoro per cambiare l’Italia e l’Europa e mi
bloccano tutti i conti correnti. Se qualcuno pensa di fermarmi o
spaventarmi ha capito male, io non mollo e lavoro con ancora più
voglia. Sorridente e incazzato“

         La “first lady” padana, Elisa Isoardi intervistata parla del
suo Salvini “privato”

“Matteo in questi ultimi tempi ha messo su un po’ di pancetta, è vero.
Fa una vita frenetica e non rispetta la regolarità nei pasti. Ma
quando è a casa cerco di preparargli piatti sani, saporiti e a basso
contenuto calorico. Sa la cosa più bella che mi ha detto ultimamente e
che per me è valsa più di una dichiarazione d’amore? Mi ha confidato
che nutre un profondo orgoglio per la serietà che infondo nel lavoro.
Che ammira il mio senso di responsabilità e la mia voglia di studiare
e imparare. Matteo è un orso, un uomo che non si spreca in complimenti
facili. È una persona concreta, verace e schiva. Le sue parole mi
hanno riempito di gioia. Lui è estremamente intelligente e sensibile”
( fonte: OGGI)

        La Guardia Costiera ha messo sotto sequestro la pagoda del
Twiga di Daniela Santanché a Marina di Pietrasanta: “è abusiva”. Ma la
parlamentare di destra non ci sta, chiede il dissequestro e si difende
con un video su Facebook

“Prima balla: non sono qui a fare la bella vita. Seconda balla: non è
la pagoda della Santanchè, ma è del Twiga, inoltre è una tenda, nulla
di edificato. Guardate questa vecchia foto, anche nel 1908
utilizzavano i materiali che noi abbiamo impiegato per questa tenda,
che salvaguarda la tradizione come da regolamento“

        L’ex Iena Dino Giarrusso dirigerà l’osservatorio sui concorsi
nelle università, nomina che ha fatto esplodere le polemiche in vari
ambienti, da quelli politici a quelli accademici

“Polemiche? Mi chiedo perché, onestamente. Il sottosegretario
Fioramonti mi ha nominato suo segretario particolare, è nel suo
diritto scegliere una persona di fiducia. Per le Iene mi è capitato
anche di occuparmi di un concorso non regolare a Tor Vergata…” (fonte:
Corriere della Sera)

         Le solite, imperdibili “analisi della sconfitta” del senatore
Pd, Matteo Renzi intervistato da Barbara Palombelli

“Il mio più grande errore? Ad un certo punto ho smesso di rottamare.
Con la spersonalizzazione e puntando tutto sulla sobrietà siamo
passati dal 40%, preso due volte alle Europee e al Referendum (…), al
18%” (fonte: Stasera Italia, Rete 4)

         L’ex vice presidente Pd Lorenzo Guerini ora alla guida del
Copasir, rinnova l’appello all’unità dem

“Abbiamo l’esigenza di arrivare a un congresso anche per trovare un
punto di equilibrio tra le cose che questo partito dice, un punto di
equilibrio tra Pepe Mujica ed Emmanuel Macron”

         Verso il “Luigino” e oltre: le mirabolanti promesse del
sindaco di Napoli Luigi De Magistris, a partire da una nuova moneta
partenopea

“È venuto il momento di accelerare, in modo forte e radicale,
sull’autonomia di Napoli, come si addice ad una Città che è una
Capitale nel Mondo (…). Dobbiamo lanciare una sfida storica, mai
pensata ed attuata sinora. Nelle prossime settimane approveremo tre
delibere. La prima. Napoli Città Autonoma, un manifesto politico
concreto. La seconda. Cancellazione del debito ingiusto. Il debito
contratto dallo Stato noi non lo riconosciamo. La terza. Realizzazione
di una moneta aggiuntiva all’euro per dare forza a Partenope” (fonte:
Facebook)

         “Roma è sporca e invasa da enormi gabbiani”: un lungo
reportage del New York Times demolisce il lavoro della sindaca 5
Stelle Virginia Raggi, che replica così

“La misurazione dei gabbiani fatta dal New York Times? Non sono
un’ornitologa quindi non so rispondere” (fonte: Radio Radio)

         Assieme a Silvio Berlusconi starebbe pensando di acquistare
il Monza Calcio. Ecco il commento del senatore di Forza Italia Adriano
Galliani ex Ad del Milan,

“Non sarebbe un tradimento. Mi ero ripromesso di non andare in altri
club dopo il Milan. Ma in questo caso è diverso perché sono cresciuto
nel Monza. Sarebbe come Ulisse che torna a casa” (fonte: La
Repubblica)

         La fondamentale interrogazione del deputato Pd Michele
Anzaldi sul caso Ferragnez-Alitalia…

“Stigmatizzare la decisione di personalizzare biglietti e schermi con
il logo Ferragnez, in occasione del matrimonio tra Fedez e Chiara
Ferragni, considerate le difficili condizioni economiche della
compagnia (…). Come strategia di marketing l’iniziativa appare
assolutamente irriguardosa rispetto al danaro pubblico investito per
evitare il fallimento di Alitalia“
Queste sarebbero le parole dell’ex prefetto di
Padova Patrizia Impresa in un dialogo del 14 aprile dell’anno scorso,
intercettato dai carabinieri, con l’allora vice prefetto vicario di
Padova, Pasquale Aversa, delegato ad occuparsi dell’accoglienza dei
migranti

“È vero che ne abbiamo fatte di porcherie, però quando le potevamo
fare…” (fonte: Ansa)

         Nel tweet del ministro delle Infrastrutture Danilo
Toninelli qualcosa non torna.

“Autostrade, Toninelli pubblica le carte sulle “pressioni”, ma sono di
gennaio, ben prima della tragedia del ponte Morandi”, “Toninelli aveva
dichiarato di aver subito pressioni interne ed esterne per non
pubblicare gli atti delle concessioni. Le lettere postate sul suo
profilo però sono antecedenti alla sua gestione e si riferiscono non
alla sicurezza, ma a questioni finanziarie. Più che la pubblicazione
degli atti, serviva il controllo del ministero sugli investimenti e la
manutenzione della rete…” (fonte: La Repubblica-Economia e Finanza )

         Bufera su Vincenzo Ciampi sindaco 5 Stelle di Avellino: le
dichiarazioni programmatiche presentate sono identiche al programma di
governo del sindaco di Verona Sboarina, eletto da una coalizione di
centrodestra

“È stato utile ricalcare quelle linee, che condividiamo” (fonte: La
Repubblica)

         Alcuni degli ultimi post del nostro ministro degli
Interni Matteo Salvini

“E poi arrivi a casa, trovi in tele una puntata di #Goldrake, sorridi
e torni bambino“, “Pizza napoletana con cipolla a mezzanotte. Secondo
me ci sta benissimo, sbaglio?”, “Dai box Ferrari a Monza, l’unico
rosso che mi piace!“, “Carbonara in compagnia, la tristezza porta
via! ” (fonte: Instagram)

         Il presidente del Lovers Film Giovanni Minerba è stato
accusato di aver rivolto pesanti parole al ministro Salvini dal palco
della festa d’estate di Aradeo, patrocinata dal Comune. Minerba non ci
sta, e contattato e prova a chiarire

“Dopo aver interpretato un testo degli ‘Àpres la classe’ tradotto in
italiano, sono sceso dal palco. Il pubblico mi ha detto che avrei
potuto aggiungere “SALVINI MERDA” e, una volta tornato ad esibirmi, ho
riferito testualmente queste parole nel ruolo di portavoce del
pubblico. Ho riferito, con il sorriso, l’accaduto, ma non ho mai fatto
mia questa frase” ( fonte: TeleRama )

          Lega Nord

Sarzana – “Troppo di centrosinistra, il Festival della Mente o cambia
radicalmente struttura, oppure va chiuso”. La Lega contro la kermesse
culturale andata in scena a Sarzana con oltre 45 mila presenze nello
scorso fine settimana. “Questa è stata l’ultima edizione a egemonia Pd
– dicono il senatore Stefania Pucciarelli, il deputato Lorenzo Viviani
e il segretario provinciale Fabrizio Zanicotti, allontanatisi nel
corso dell’incontro di apertura – Dall’anno prossimo l’iniziativa sarà
completamente ripensata, altrimenti vale la pena chiuderla” ( fonte:
Il Secolo XIX )

         Il direttore del Fatto Quotidiano Marco Travaglio all’interno
della sua rubrica “Ma mi faccia il piacere”

Calenda: “Nuovo nome alle Europee o il Pd perderà”. Travaglio:
“Cambiati pure il nome, ma guarda che con quella panza e quel triplo
mento ti riconoscono lo stesso“,

        Davide Fabbri
“Tappezzò Rimini con foto del Duce: condannato”. La vicenda risale
allo scorso gennaio, quando, nel centro storico, comparvero diversi
manifesti con l’immagine di Benito Mussolini e lo slogan “Per un mondo
più pulito torna in vita zio Benito”. Fabbri ha commentato: “Mi
vogliono zittire perché denuncio da tanti anni a Rimini e in tutta
l’Emilia Romagna le malefatte di chi governa. Mi dichiaro innocente da
queste accuse…” (fonte: Il Tempo)

        Il vicepremier Luigi Di Maio alle prese con la lingua
italiana, ancora una volta,

Prima stesura del post, primo tentativo: “Noi stiamo mettendo APPUNTO
un Decreto Urgenze che…“. Niente, secondo tentativo: “Noi stiamo
mettendo, APPUNTO, un Decreto Urgenze che…”. Non ci siamo ancora,
terzo tentativo: “Noi stiamo mettendo a punto un Decreto Urgenze
che…”. È fatta, c’è però anche una quarta versione del post, in cui
scompare il seguente, fluente passaggio: “Quindi è questione di
settimane ma forse anche di giorni e metteremo fuori questo
Decreto” (fonte: Facebook)

        L’ex senatore forzista Antonio Razzi lancia un mega
sondaggione

“Tra Fico e Di Maio, chi buttereste giù dalla torre?” (Il vicepremier
Di Maio ha trionfato con il 66% dei voti) (fonte: Twitter )

         Il parlamentare   Vittorio Sgarbi, dopo aver annunciato le sue
dimissioni da sindaco di   Sutri, pensato ad una candidatura a Sirmione,
e aver fatto retromarcia   su tutto quanto tra una accusa di assenteismo
e l’altra, rilancia con    fantasmagoriche iniziative culturali per il
comune del viterbese

“È stata una crisi psicologica, più che politica. Il mio è un
miracolo“, “ora voglio dedicare una strada di Sutri a Gianroberto
Casaleggio: il suo merito è quello di aver creato dal nulla, un
partito fondato sul nulla, senza idee, con parlamentari venuti dal
nulla, anche loro senza idee, portandolo al 30%. Casaleggio è stato un
genio, autore di un vero miracolo. Per questo va ricordato“
L’assessore pugliese ai Trasporti del Pd Giovanni Giannini
durante un fuorionda pubblicato da Borderline24, si rivolge così al
sindaco di Bari Decaro, discutendo del litigio tra il presidente della
Regione Puglia Emiliano e la ministra M5s per il Sud Barbara Lezzi

“La Lezzi? Guarda, là era roba da prenderla A SCHIAFFONI…“

         Il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro presenta sui social il
nuovo cane antidroga del Comune

“Abbiamo ufficialmente la terza unità cinofila, si chiama LAPO”. Tra i
commenti il coro è unanime: “Lapo El Can!”

Le critiche del NYT: "Conte? Uno
sconosciuto la cui unica qualifica
è eseguire gli ordini"
di Giovanna Rei

ROMA – “I populisti si prendono Roma”. A scriverlo oggi è un durissimo
editoriale del New York Times, che definisce il primo ministro
incaricato Giuseppe Conte giustamente come di uno “sconosciuto
professore di legge” con un curriculum taroccato , “la cui principale
qualifica è la sua disponibilità ad eseguire gli ordini” di Salvini
leader della Lega e Di Maio del M5S.
Secondo l’autorevole quotidiano americano “Non è chiaro quanti danni
potrà fare la coalizione“, evidenziando le differenze ideologiche fra
le due formazioni politiche che compongono l’improvvisata maggioranza
e la insufficiente maggioranza di cui godono in Parlamento.
Definendo”un serio colpo” ai progetti di un rafforzamento
dell’integrazione europea portati avanti dal presidente francese
Emmanuel Macron e la cancelliera tedesca Angela Merkel,            il
preannunciato cambiamento di direzione in un Paese dome l’ Italia,
membro chiave dell’Unione europea la cui fedeltà al progetto europeo
sinora non era mai stata messa in dubbio.

“Se l’Italia, la quarta economia dell’Ue, inizia a sfidare le regole
dell’Unione e chiede di rinegoziare i termini della sua adesione, sarà
più difficile tenere gli altri membri in riga“, afferma il New York
Times, che così conclude “è troppo presto perché Bannon e i suoi
alleati possano celebrare o i campioni dell’Unione si facciano
prendere dal panico. Il fascino dei populisti potrebbe presto svanire
se non troveranno soluzioni concrete al risentimento che li ha portati
al potere. Il compito di Macron e Merkel e dei loro alleati è di
mantenere la barra dei valori, la coerenza e le regole dell’Ue, ma
anche di riconoscere e affrontare la rabbia che ha alimentato la
ribellione“.

Dal Regno Unito alla Germania, le copertine e le vignette dei
principali quotidiani e settimanali esteri non lasciano nulla
all’immaginazione. Nel parlare della situazione politica italiana e
del possibile nuovo governo, la satira è più che mai pungente. Per
l’Economist l’Italia è “Serva di due padroni“, con Giuseppe Conte
raffigurato nei panni di Arlecchino tra Luigi Di Maio e Matteo Salvini
che discutono. Il settimanale finanziario della City inglese
sottolinea che quello che sta per nascere è “il primo governo tutto
populista dell’Europa occidentale” e specifica che, politicamente
parlando, “in molti altri paesi Conte sarebbe un morto che cammina” a
causa delle controversie sul suo curriculum gonfiato.

Per il quotidiano tedesco Frankfurter Allegemeinel’Italia è un’Ape-
car che si lancia già da un burrone, il cui guidatore fa il gesto
dell’ombrello. Significativo anche il titolo scelto: “Mamma mia!”.
Ancora più forte la vignetta della Suddeutsche Zeitung, che immagina
l’Italia come un malato nelle mani dei dottori Peste e Colera.

M5S: un nuovo falso “a propria
insaputa” ? Le cose che non tornano
nel curriculum di Giuseppe Conte
ROMA – Sul curriculum di Giuseppe Conte, aspirante premier indicato
dall’alleanza M5S-Lega in realtà non si sa un granchè : la maggior
parte delle informazioni sulle sue esperienze lavorative e di studio
riportate dai giornali arrivano da un curriculum redatto da lui
stesso e disponibile sul sito dell’Associazione civilisti italiani,
mentre un secondo curriculum si trova sul sito della Camera dei
deputati. Ma, alcune cose competenze ed esperienze elencate da Conte
nei suoi curriculum, però, non trovano riscontro.

                            Una delle cose dichiarate da Giuseppe
Conte nel curriculum dell’Associazione civilisti italiani è che tra il
2008 e il 2009 avrebbe “perfezionato” i suoi studi giuridici alla New
York University, di cui una portavoce ha però dichiarato
all’autorevole quotidiano americano New York Times di non avere
trovato traccia della presenza di Conte né come insegnante né
ricercatore né come studente. Secondo Michelle Tsai, portavoce della
New York University, è possibile al massimo che Conte abbia
frequentato dei corsi da uno o due giorni organizzati dall’università
e per i quali non vengono conservati documenti. La Tsai ha escluso che
Conte tra il 2008 e il 2009 abbia frequentato dei veri corsi di Legge
offerti dall’università.
Jason Horowitz corrispondente dall’Italia del quotidiano New York
Times indica Conte “senza alcuna base politica o esperienza
governativa, la qualifica principale di Conte potrebbe essere la sua
volontà di attuare un programma governativo concordato dai leader del
partito populista“. Il quotidiano newyorkese ricorda che Di Maio e
Salvini erano entrambi “candidati premier” e desideravano
disperatamente il potere. Durante la campagna elettorale – continua il
NYT – “si lamentavano costantemente che l’Italia non avesse avuto un
primo ministro eletto direttamente dagli elettori per anni. Il M5S in
particolare è salito alla ribalta nell’ultimo decennio, condannando i
politici professionisti e presentandosi come elementi di cambiamento
radicale”. Ma adesso, vogliono entrambi        dimostrare che Conte
“riflette la volontà degli elettori, molti dei quali non avevano mai
sentito parlare di lui, hanno cercato di caratterizzare lui e il
governo che nominalmente avrebbe guidato come “profondamente
politico“.
Sul curriculum di Conte disponibile sul sito della Camera presentato
dallo stesso Conte nel 2013 quando venne indicato dal Parlamento come
membro del Consiglio di presidenza della Giustizia Amministrativa
– c’è scritto (leggi QUI)      che “dall’anno 2008 all’anno 2012 ha
soggiornato, ogni estate e per periodi non inferiori a un mese, presso
la New York University, per perfezionare e aggiornare i suoi studi“,
una formulazione che sembra in forte contraddizione con quanto
dichiarato dalla New York University, che nega e smentisce il tutto.

CV Giuseppe Conte
Conte scrive inoltre in uno
dei due curriculum, di aver “perfezionato” i suoi studi di Diritto,
oltre che alla New York University, anche all’ Università di Yale
(dove sarebbe stato nel 1992), alla Duquesne University di Pittsburgh
(sempre nel 1992), alla Sorbona di Parigi (nel 2000) e al Girton
College dell’Università di Cambridge, nel Regno Unito (nel 2001). Il
curriculum indica anche un periodo di perfezionamento degli studi di
Diritto all’International Kultur Institut di Vienna, che pero in
realtà è una scuola di tedesco. Nulla a che fare col diritto, insomma.
Di conseguenza, o Conte ha seguito un corso di tedesco giuridico
oppure ha seguito un normale corso di tedesco.

Una fonte dell’ufficio matricole della Duquesne University di
Pittsburgh, contattata dal quotidiano il Messaggero, sostiene che
“Giuseppe Conte non è presente nell’archivio come studente
dell’università, non ha quindi mai frequentato alcun corso ufficiale.
Potrebbe avere condotto le sue ricerche in modo indipendente“. In una
nota ufficiale diffusa ieri notte, l’ateneo ha confermato che
Conte “non è stato registrato come studente” della struttura
americana, ma che “all’inizio degli anni ’90 è stato alla Duquesne
University in virtù dell’affiliazione con l’istituto Villa Nazareth,
un programma culturale finanziato a Roma dal Cardinale Domenico
Tardini, che incoraggiava scambi tra gli studenti“.
La University of Malta, dove Conte ha scritto di avere “insegnato
nell’estate 1997 nell’ambito del Corso internazionale di studi
intitolato: European contract and banking law“, contattata dal
CORRIERE DEL GIORNO ha fornito al nostro giornale questa dichiarazione
testuale: “L’University of Malta può confermare che non c’è traccia
che Giuseppe Conte abbia mai fatto parte del corpo docenti permanente
dell’università. Questo non esclude che egli abbia potuto essere
coinvolto in alcune letture organizzate nell’estate del 1997 dalla
defunta Foundation for International Studies (FIS)“. L’università di
Malta aggiunge e sottolinea che però la “defunta” Fondazione è
una “entità separata” rispetto all’University of Malta, con cui era
stata attivata una collaborazione.
Il Corriere della Sera si è messo in contatto con l’istituto e chi ha
risposto ha spiegato di non potere dire sugli studenti attuali o del
passato appellandosi alla “Datenschutz”, la legge tedesca sulla
privacy. La stessa persona ha però spiegato che non vengono tenuti
corsi di tedesco giuridico ma solo corsi di tedesco genera
Nel secondo curriculum il periodo di studi a Vienna non è indicato
come un periodo di “perfezionamento” degli studi di diritto, ma più
genericamente come “un soggiorno studio di tre mesi” presso
l’ International Kultur Institut.      Diversi giornali, compreso il
CORRIERE DEL GIORNO     hanno contattato Giuseppe Conte per avere
chiarimenti, e lo stesso è stato fatto per le altre università
indicate nei suoi curriculum: quindi questo articolo sarà aggiornato
man mano che arriveranno risposte e conferme.

Un comunicato diffuso martedì ed un articolo odierno apparso sul blog
ufficiale dal Movimento 5 Stelle sostiene che “nel suo curriculum
Giuseppe Conte ha scritto con chiarezza che alla New York University
ha perfezionato e aggiornato i suoi studi. Non ha mai citato corsi o
master frequentati presso quella università” e, più avanti, aggiunge
che “Conte, come ogni studioso, ha soggiornato all’estero per
studiare, arricchire le sue conoscenze, perfezionare il suo inglese
giuridico”. Questa precisazione in realtà, nel suo consueto
“stile”…opaco ed effimero del M5S, aggiunge ben poco a quanto già si
sapesse e non chiarisce in alcun punto      dubbi sulle cose che non
tornano. Secondo il blog del M5S “La stampa internazionale e quella
italiana invece si stanno scatenando su presunti titoli che Conte non
ha mai vantato per farlo apparire come un imbroglione” . In realtà ,
continua a non essere chiaro che tipo di corsi abbia seguito Conte
alla New York University. Punti sui quali il M5S tace….e non chiarisce
!

Sempre nel suo curriculum disponibile sul sito della Camera, inoltre,
Conte scrive di essere stato “designato“» a far parte del Social
Justice Group istituito presso l’Unione Europea. L’Unione Europea però
non ha nessun organo che si chiama in questo modo. Nei primi anni
Duemila era invece attivo un collettivo di professori di varie
università europee chiamato “Social Justice in European Private Law” e
definito con quel nome, che aveva pubblicato un Manifesto nel 2004.
Martijn Hesselink, capo dei professori che ha coordinato la stesura
del documento, ha dichiarato al quotidiano online ilPost che Conte
“non è stato membro del Social Justice Group che ha scritto, firmato e
pubblicato il manifesto“. Hesselink contesta inoltre anche la formula
“designato” con cui Conte ha presentato la sua presunta
collaborazione: “Il collettivo si è auto-costituito, nessuno è stato
designato a farne parte“. Da un libro universitario pubblicato nel
2009 sembra che Conte si sia limitato a firmare il manifesto un anno
dopo la sua pubblicazione, assieme a una ventina di altri esperti.

Nel cv di Conte, premier indicato dall’alleanza M5S-Lega si parla
“attività di ricerca scientifica” svolta presso il Girton College
della Cambridge University nel settembre 2001, ma l’agenzia di stampa
internazionale    Reuters sostiene che in quel periodo l’istituzione
fosse chiusa per le vacanze estive. Si legge inoltre di attività
scientifica svolta alla università francese Sorbona nell’estate del
2000, ma un responsabile amministrativo dell’Université Paris 1
Panthéon- Sorbonne ha diciarato all’Ansa di non aver trovato quel nome
nella banca dati.

Le mine sulla strada di Conte sino numerose. Non solo legate agli
studi: fa discutere il suo legame con la vicenda Stamina, avendo
difeso da avvocato la famiglia simbolo del movimento a favore del
metodo di Vannoni. Il quotidiano il Foglio ha acceso una luce poco
chiara sulla dichiarazione di Giuseppe Conte di aver aperto, dal 2002,
uno studio legale con il prof.       Alpa ma dal suo    studio legale
precisano che “questo non è uno studio di associati”,               il
settimanale l’Espresso ha scoperto bella banca dati della
Conservatoria di Roma un’informazione sul professor Giuseppe Conte che
ancora non si conosceva: il candidato premier in pectore del governo
Di Maio-Salvini nel 2009 s’è visto arrivare un’ipoteca legale da parte
di Equitalia per un importo di oltre 52 mila euro. Un’ipoteca che
l’agenzia fa direttamente sulla casa romana di proprietà del docente
dell’ Università di Firenze, per un “importo capitale” di 26 mila
euro di cui ad ora non si conoscono precisamente le origini. Dettagli
più o meno importanti della sua biografia che Di Maio commenta come
“azione inaudita e inedita di violenza“.

Il curriculum di Giuseppe Conte sembra “traballare” non poco. Dopo
il caso del master mai effettuato dal portavoce del M5S Rocco Casalino
(leggi QUI) adesso è il turno di quello di Giuseppe Conte è forse un
altro caso caso di presunto inesistente “hackeraggio” , o forse di un
nuovo curriculum scritto “a propria insaputa” … ? La storia del
curriculum inattendibile non è facile per il professore Per Di Maio e
Salvini rischia di concludersi ancora peggio.

Il datagate sulla Fake News fa
tremare Facebook. Cade la prima
testa: il capo della sicurezza si è
dimesso

Alex Stamos

di Giovanna Rei

ROMA –   In seguito al datagate che ha investito Facebook, si è
dimesso Alex Stamos il responsabile della sicurezza della sicurezza
delle informazioni , che ha parlato di “disaccordi interni” su come
affrontare la vicenda e su come i vertici del gigante dei social media
hanno gestito la questione delle fake news che vengono diffuse
attraverso la piattaforma.

Stamos ha lasciato Facebook in polemica con il direttore generale del
gruppo Sheryl Sandberg, come scrive il New York Times dopo aver più
volte esortato i vertici di Facebook a mostrare la massima trasparenza
nello scoprire e svelare le attività di disinformazione della Russia
sulla sua piattaforma.
L’addio di Stamos viene
letto come un evidente segnale delle tensioni interne che stanno
attraversando in queste ore il gruppo dirigente di Facebook, nel
periodo più tempestoso che il colosso dei social media sta vivendo
dalla sua nascita.

Questa volta a Facebook tremano. Ed il primo a rendersene conto e’
proprio il suo fondatore Mark Zuckerberg, mai come questa volta
nell’occhio del ciclone. Tutti da Londra a Washington       chiedono
chiarezza su quello che si sta delineando come un vero e proprio
‘datagate‘. Anche l’Unione Europea protesta , definendo quanto
accaduto “inaccettabile“. Le ripercussioni in Borsa non si fanno
attendere, e sono un inequivocabile segnale del terremoto che sta
scuotendo il gigante dei social media: dopo le rivelazioni del
Guardian e del New York Times il titolo e’ crollato      arrivando a
perdere oltre il 7%, (mai così male dal 2012) trascinando in basso il
mercato finanziario di Wall Street.
La tensione nel quartier generale di Menlo Park dove ha sede Facebook
, nel cuore della Silicon Valley, , è ai massimi livelli . L’accusa e’
grave, ed e’ quella di aver ignorato o, ancor peggio, di aver tenuto
all’oscuro gli utenti su quanto accaduto: le informazioni su oltre 50
milioni di persone raccolte attraverso una app da una societa’ di
ricerche – la Global Science Research (Gsr)- e vendute alla
controversa Cambridge Analytica, azienda che ha lavorato per la
campagna di Donald Trump. Quelle informazioni infatti sarebbero state
usate anche per influenzare il voto sulla Brexit.

Le autorita’ britanniche hanno gia’ chiesto un mandato di
perquisizione della Cambridge Analytica, accusandola di non
collaborare. L’ obiettivo e’ quello di scandagliare anche i server
della societa’. La polemica sul ‘ruolo politico’ di Facebook fa un
salto di livello enorme, ma questa volta rischia di travolgere il
social network fondato da Zuckerberg che conta nel mondo oltre due
miliardi di utenti. La spiegazione ufficiale e’ che l’autorizzazione
per raccogliere dati attraverso l’app ‘thisisyourdigitallife‘ era
stata fornita esclusivamente per scopi accademici. E che quando e’
stata scoperta la vendita delle informazioni alla Cambridge Analytica
sia questa che la Gsr sono state radiate dal social network.

A   smentire   questa   versione   difensiva   c’e’   Aleksandr   Kogan,
l’accademico che in prima persona ha gestito la raccolta dei dati:
“Non sono una spia russa e sono pronto a parlare con l’Fbi e davanti
al Congresso americano o al parlamento britannico. E non abbiamo mai
detto che il nostro progetto era finalizzato ad una ricerca
universitaria“. Cresce quindi ancor di piu’ dunque la pressione su
Zuckerberg, a cui viene chiesto di spiegare ufficialmente e davanti
alle sedi istituzionali la dinamica di quanto accaduto. Anche perche’
– come rivela il quotidiano inglese Guardian – Joseph Chancellor, il
cofondatore della Gsr insieme a Kogan, e’ attualmente un dipendente di
Facebook: lavora come psicologo e ricercatore nella sede centrale di
Menlo Park e fu assunto nel 2015, quando gia’ la vendita definita
“illegale” dei dati a Cambridge Analytica era avvenuta. Un altro
aspetto questo che potrebbe rivelarsi alquanto imbarazzante per il
colosso dei social media.

Mark Zuckerberg , CEO Facebook

Su quest’ultimo intanto si scaglia anche l’ira di Bruxelles: “Il
cattivo uso per fini politici di dati personali appartenenti agli
utenti di Facebook, se confermato, è inaccettabile, spaventoso”, ha
commentato la Commissaria Ue alla giustizia Vera Jourova, appena
arrivata negli Usa dove incontrerà i responsabili della società di
Zuckerberg e rappresentanti dell’amministrazione Trump, che ha
aggiunto “Seguiamo da vicino l’evoluzione del caso Facebook. Per
l’Unione europea la protezione dei dati personali è un valore.Con il
potere informativo che converge verso un solo destinatario”, cioè le
media company come Facebook, “si sta creando una nuova geografia dei
poteri, che tende a cambiare la natura delle democrazie moderne”.

La vicenda “Cambridge Analytica“, si sta riflettendo anche sulla
politica italiana, poichè la società è stata consulente di un partito
politico del nostro paese. Per Michele Anzaldi del Pd, è opportuno che
il ministro dell’Interno, Marco Minniti, e il ministro degli Esteri,
Angelino Alfano, si attivino per verificare se questa notizia
corrisponda al vero e, qualora sia appurato il rapporto tra la società
inglese e un partito italiano, se non sia opportuno consegnare tutte
le carte alla magistratura”.

Per Anzaldi “l’identikit del partito italiano per il quale avrebbe
lavorato Cambridge Analytica nel 2012, così come delineato dai
giornali, farebbe pensare alla Lega“. Deborah Bergamini, deputata e
responsabile Comunicazione di Forza Italia in una nota dichiara che
“Chiunque rispetti la democrazia non può che dirsi preoccupato per
quanto sta emergendo dal clamoroso caso Facebook-Cambridge Analytica.
L’utilizzo di dati personali e psico-attitudinali a fini politici, in
violazione della privacy di milioni di persone, è un tema su cui una
democrazia matura ha il dovere di interrogarsi“.

Sulla vicenda è intervenuto anche il Garante dell’ Unione Europea
della privacy Giovanni Buttarelli,”La sempre maggiore pervasività” di
algoritmi basati sui dati personali “nelle nostre vite ha un impatto
articolato sull’impegno civico nel processo decisionale e sulle
barriere al coinvolgimento pubblico nei processi democratici” e
provoca “una crisi di fiducia nell’ecosistema digitale” aggiungendo
“è ora il momento di estendere la collaborazione tra i garanti per la
privacy a quelli delle telecomunicazioni ed elettorali”. Antonello
Soro, garante della privacy in Italia, intervistato dal quotidiano
Il Mattino, ha così commentato il caso Cambridge Analytica:”è a
rischio la libertà di scelta“.

Le menzogne di Travaglio per
attaccare Renzi e difendere i suoi
amati “grillini”
Stroppa con il Direttore del The Wall Street
Journal

ROMA – Andrea Stroppa è nato a Roma nel 1994 e un curriculum da fare
invidia a chiunque. Infatti. ad appena 23 anni è ritenuto tra gli
esperti di cyber sicurezza più autorevoli in Italia. Anche se lui con
grande umiltà dice: “Non credo di essere un esperto – ha scritto in un
lungo post sulla sua pagina Facebook – ma credo di saperne qualcosa in
tema di cyber security“. Entrato giovanissimo nelle file di Anonymous
Italia, il gruppo di hackers etici, è stato lui l’autore del report
pubblicato alcuni giorni fa dal ‘New York Times‘ nel quale è stato
dimostrato come la pagina ufficiale di ‘Noi con Salvini‘ condivida gli
stessi codici Google con siti di disinformazione e con una pagina non
ufficiale di propaganda del Movimento 5 Stelle.

Stroppa fa parte di un team di ricercatori che lavorano tra Italia,
Gran Bretagna e Stati Uniti. Ricercatore di Ghost Data e consulente
di Matteo Renzi sulla cyber security, Dopo aver pubblicato numerosi
dossier e ricerche in tema di contraffazione online, malaware e
botnet,    il 23enne romana nel suo curriculum annovera anche
collaborazioni con i quotidiani ‘La Stampa’ e la Repubblica‘. I suoi
report sono stati pubblicati e diffusi oltre che sui prestigiosi
quotidiani americani New York Times, Washington Post, Wall Street
Journal   anche sulla Cnn, sui magazines americani ‘Vanity Fair‘ e
Forbes noti e letti in tutto il mondo solo per citarne alcuni.
Nei giorni scorsi, è stato
indicato come uno dei “Carrai boys” e il “pupillo di Marco Carrai“, il
manager e imprenditore tra i più noti esperti italiani di cyber
sicurezza, amico e stretto collaboratore del segretario del Pd. Ed è
per questo motivo che Stroppa è finito nel mirino del solito Marco
Travaglio, che sabato scorso in un suo editoriale su “Il Fatto
Quotidiano”, come sempre poco attendibile,         l’ha definito “uno
smanettone di 23 anni che da minorenne faceva l’hacker per Anonymous
Italia durante gli attacchi ai siti di Polizia, Carabinieri, governo,
Viminale, Guardia costiere e al blog di Grillo”.

Sul Il Fatto Quotidiano diretto da Marco Travaglio, l’altro giorno si
occupavano di Stroppa alle pagine 1,2,3 compreso nell’editoriale dello
stesso direttore, scrivendo “[…] Del suo amico Marco Carrai, che s’è
messo in società con uno smanettone di 23 anni, Andrea Stroppa, che da
minorenne faceva l’hacker per Anonymous Italia durante gli attacchi ai
siti di Polizia, Carabinieri, governo, Viminale, Guardia costiera e –
pensate un po’ – al blog di Grillo; perciò fu imputato e ottenne il
perdono giudiziale dal Tribunale dei minori”. Non contenti quelli del
Fatto, a pagina 2, pubblicavano un articolo su Stroppa a firma di
Virginia della Sala e Carlo di Foggia, sostenendo che “Non è un
tecnico ma può contare su una notevole rete di relazioni “, mentre a
pagina 3, a firma di Wanda Marra viene definito “esperto di cyber
security“. Basta tutto ciò per capire come sia crollata
l’autorevolezza (e le copie vendute in edicola) sotto la direzione di
Travaglio.
Stroppa non ha esitato un solo attimo a smentire Travaglio e ieri gli
ha dedicato indirizzandogli un lungo post di replica via Facebook
scrivendogli . “Caro direttore Travaglio, sì ho fatto parte di
Anonymous. Avevo 17 anni, ho fatto degli errori, ho commesso dei reati
e ne ho risposto di fronte la legge – si legge nel post – di fronte un
tribunale, quello dei minorenni. Ho ottenuto il perdono giudiziale e
ho ricominciato la mia vita facendo volontariato, costruendo la mia
carriera con un lavoro lungo e appassionato. Nessuna scorciatoia, mi
hanno proposto libri e interviste ‘sull’hacker di Anonymous’, potevo
prendere la strada della notorietà, ho scelto quella del sacrificio“.

“Non ne ho mai parlato pubblicamente, non per vergogna, ma perché io
penso che dei miei errori sia stato corretto rispondere di fronte la
legge, non di fronte a lei, a voi – prosegue Stroppa -. Come forse
saprà, i minori sono tutelati dalla legge sulla privacy e tutto quello
che riguarda i loro processi non devono diventare di dominio pubblico.
Lo sono diventati, prima con il libro di Belpietro ‘I segreti di
Renzi‘, poi con un articolo di Fittipaldi su ‘L’Espresso‘ e ancora
oggi sul suo giornale. Io non contesto ‘i guai giudiziari’ e guardi,
non contesto in questa sede, nemmeno il fatto di aver violato
nuovamente la mia privacy, ma contesto le falsità. Non ho mai
attaccato i siti di Polizia, Carabinieri, Governo, Viminale e il blog
di Grillo come lei scrive. E nemmeno il sito di D’Alema come ha
scritto Fittipaldi. Sono andato di fronte il tribunale a rispondere
alla legge italiana, per altri fatti. E questo come può intuire si
chiama diffamazione“.
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