La bellezza, la comunione, la vita - Centro Oratori Bresciani

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La bellezza, la comunione, la vita - Centro Oratori Bresciani
a cura dell’Ufficio per gli Oratori, i Giovani e le Vocazioni - Diocesi di Brescia
                                                                                         Serie V - Anno 2019

                                                                                                  61

  La bellezza,
  la comunione, la vita
            Dalla Christus vivit le coordinate della PGV

  Pastorale                                   Per una lettura                        Tappe e lectio
  Giovanile                                   della CV in                            dell’itinerario
  Vocazionale                                 oratorio                               dell’anno
  un nuovo modo di fare PG
  p.6                                         p.10                                   p.42
La bellezza, la comunione, la vita - Centro Oratori Bresciani
Agenda
• Sabato 28 settembre – Assemblea dei Catechisti
• Lunedì 30 settembre – Inizio percorso Guide dell’Oratorio
• Martedì 8 ottobre – Inizio corso formazione
 		              “Competenze interculturali e alfabetizzazione”
• Lunedì 14 ottobre – Inizio corso Segreteria dell’oratorio
• Domenica 20 ottobre – Meeting dei Chierichetti
• Venerdì 1 novembre – Tutti i santi. Inizio “Giovani di Parola ”
• Lunedì 4 novembre – Inizio corso catechisti Preado
• 9-10 novembre – Raccolta di S. Martino #1
• Domenica 10 novembre – Start Up – Festa della fede
• 16-17 novembre – Raccolta di S. Martino #2
• 23-24 novembre – Raccolta di S. Martino # 3
• Domenica 1 dicembre – Prima domenica di Avvento
• 5-8 dicembre – That’s Amore – Campo su affettività per Giovani
• Sabato 14 dicembre – Starlight (per adolescenti)
• Mercoledì 25 dicembre – Natale
• 28 dicembre 2019 – 1 gennaio 2020 – 42° Incontro europeo
 				                               di Taizè per giovani (in Polonia)
• Lunedì 6 gennaio – Epifania
• Mercoledì 15 gennaio – Giovani in Terra Santa (primo incontro)
• Lunedì 20 gennaio – Inizio corso catechisti ed educatori Ado
• Sabato 25 gennaio – Presentazione linee diocesane di Pastorale
        Giovanile Vocazionale – Mandato alle Guide dell’Oratorio
• 26-31 gennaio – Settimana Educativa
• 14-16 febbraio – Sai Fischiare?
 		              Corso residenziale per animatori motivati
• Mercoledì 26 febbraio – Mercoledì delle Ceneri

             n ti d a l 1 ° se tt e m b re 2 0 19
A ppu n tame
          al 29 fe bb raio 2 0 2 0
La bellezza, la comunione, la vita - Centro Oratori Bresciani
di Giovanni Milesi

La Pastorale Giovanile Vocazionale (PGV)
Quante belle storie!                             dei nostri oratori, delle nostre comunità.
Quante belle storie abbiamo condiviso,           Storie che, nelle vite di chi le ha vissute,
ascoltato e incontrato durante questa calda      rimarranno indelebili come un tatuaggio.
estate. Storie colorate e sudate di ragazzi al   Esprimo qui un senso di immensa
Grest, storie di animatori che ogni volta ci     gratitudine per tutto questo bene,
sorprendono per la loro passione e energia,      fatto insieme, nella Chiesa.
storie di adulti che nel silenzio dedicano
tempo e competenza, storie di giovani che        Ora – quasi senza soluzione di continuità
si mettono in gioco per servire, camminare,      – c’è un nuovo anno pastorale che si apre
incontrare, cercare e crescere nella fede,       e una nuova storia tutta da inventare.
storie di don che si inventano l’incredibile,    Il calendario di un educatore (qualcosa
che si spendono, che accompagnano senza          troverete anche nelle prossime pagine)
sosta grandi e piccini. Sono le storie belle     già si riempie di appuntamenti e la testa

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La bellezza, la comunione, la vita - Centro Oratori Bresciani
di idee e progetti. Accogliamo la Lettera                         riflessione non mancano. Tutto questo
Pastorale del Vescovo Pierantonio e ci                            potrebbe tuttavia apparire come qualcosa
mettiamo in ascolto di quanto lo Spirito                          di estraneo, che passa sopra le nostre teste
Santo ci suggerisce per essere cristiani                          come un aereo diretto chissà dove e senza
credibili in questo nostro tempo e contesto.                      alcun riferimento con quanto stiamo vivendo.
                                                                  È un rischio reale. Per questo ritengo assai
A questo proposito vorrei brevemente                              prezioso riuscire a fare tesoro del percorso
ripercorrere alcuni passaggi che ritengo                          intrapreso in diocesi nello scorso anno.
particolarmente significativi soprattutto per                     Cosa è avvenuto? Su invito del Vescovo, gli
le nostre comunità educative. Da un paio                          organismi più rappresentativi della Chiesa
d’anni la Chiesa – sia a livello universale                       diocesana (i Consigli Pastorale Diocesano
che locale – ha messo a tema la pastorale                         e Presbiterale, e a cascata quelli zonali e
giovanile vocazionale, avviando un                                parrocchiali con le congreghe dei sacerdoti
processo di ricerca e discernimento per poter                     e il mondo associativo) si sono concentrati
rispondere al meglio alla sfida di annunciare                     sulla Pastorale Giovanile Vocazionale. È
il Vangelo alle giovani generazioni.                              stato un lavoro difficile per la complessità
Rispondendo all’appello lanciato dal                              del tema in oggetto e per la fatica di un
Sinodo dei Vescovi su “I giovani, la                              percorso sinodale, ma assolutamente
fede e il discernimento vocazionale”                              concreto e vicino, perché riguardava i nostri
ci siamo messi in ascolto dei giovani,                            giovani (che incontriamo o non incontriamo)
delle loro speranze e paure, dei loro                             e chiamava in causa le nostre comunità
sogni e delle loro domande. È stata una                           (nessuna esclusa). Quest’anno si vorrebbe
esperienza davvero arricchente, premessa                          giungere, in occasione della settimana
imprescindibile per poter incontrare e                            educativa di fine gennaio, ad alcune
camminare a fianco di chi è giovane.                              decisioni condivise, che possano orientare
Si è quindi avviato un processo di                                il cammino e le scelte dei prossimi anni.
discernimento che ha portato nella                                Eccoci qui, tutti chiamati in causa davanti
primavera scorsa all’Esortazione apostolica                       a una sfida e un appello a dare ciascuno
Christus Vivit, rivolta da papa Francesco                         il proprio contributo in termini di idee,
ai giovani e a tutto il popolo di Dio. Oggi                       preghiera, condivisione, accoglienza…
il cammino sinodale trova un’ulteriore                            per continuare ad annunciare al
puntualizzazione nelle Linee Progettuali                          mondo, e ai giovani in particolare,
(Dare casa al futuro) elaborate dalla CEI come                    che il Signore è vivo e ci vuole vivi.
strumento di lavoro per le diocesi italiane.
Il materiale su cui lavorare e gli spunti di

Il GABBIANO                          Editore:                                    Autoriz. del Tribunale di Brescia
periodico nato nel 1983              Fondazione Opera Diocesana                  31/2007 del 21/08/2007
                                     S. Francesco di Sales                       Iscrizione R.O.C. n. 13000 del
Direttore Responsabile:              Via Callegari, 6 - 25121 Brescia            04/04/2005
Adriano Bianchi                      Tel. 030 44250 - Fax 030 2809371
                                     E-mail: pubblicita@vocemedia.it             La redazione:
Direzione - Redazione -                                                          Giovanni Milesi, Claudio Laffranchini,
Amministrazione:                     Progetto grafico:                           Gabriele Bazzoli, Paolo Adami,
Via Callegari, 6 - 25121 Brescia     Silvia Belleri - Nadir 2.0                  Simone Agnetti, Gabriele Gennari,
Tel. 030 44250 - Fax 030 2809371     www.nadir.com                               Carla Maffezzoni, Giacomo Baronchelli,
                                                                                 Ilaria Tomasi.
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sommario
 6    Una chiesa che si lascia rinnovare

 10   3 verità da lasciare ai giovani

32    Appuntamenti vocazionali e di spiritualità

40    Itinerario dell’anno oratoriano 2019/20
      La lectio e le tappe

52    Corsi di formazione

                                                   5
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Accendere stelle
nella notte

                                                                          di Carlo Tartari

I
   l Signore ci chiama ad accendere stelle         può mostrare un volto e un’identità con
   nella notte di altri giovani.                   le caratteristiche tipiche della giovinezza:
   Un appello sorprendente da parte                l’entusiasmo, la propensione al futuro,
di Papa Francesco che esprime tutta la             la speranza, la bellezza. Può essere
fiducia, la preoccupazione, la speranza            così perché in essa è sempre possibile
verso l’universo giovanile. Il Papa crede          incontrare Cristo, l’amico dei giovani.
davvero che la stagione della vita che             Abbiamo bisogno di rinnovarci in questo
geneticamente chiamiamo giovinezza                 che è ben più di una convinzione o un
sia fondamentale non solo per chi la vive,         auspicio: l’alternativa terribile è un continuo
ma per la chiesa e l’umanità tutta.                riferimento al passato nel tentativo sterile di
Non troviamo mai accenti nostalgici e              riprodurlo e riviverlo. Papa Francesco implora
accusatori verso la condizione giovanile           la liberazione da questa tentazione, dagli
attuale, ma è evidente il desiderio che alcune     atteggiamenti di chi vuole invecchiare la
oscurità vengano rischiarate. Per questo con       chiesa, fissarla sul passato, frenarla, renderla
fiducia il Papa chiama i giovani, perché di        immobile. Eppure l’altro rischio dal quale
loro si fida e li sprona ad essere dono e luce     chiediamo di essere preservati è quello
per chi fatica a muoversi, a decidere, a vivere.   di far finta che duemila anni di storia non
Essere giovani, più che un’età è uno stato         contino più nulla, che l’evangelizzazione
del cuore: la buona notizia è che la chiesa,       si risolva con un restyling nel look e nel
nonostante un’età anagrafica bimillenaria          linguaggio per essere a la page con il tempo

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La bellezza, la comunione, la vita - Centro Oratori Bresciani
che viviamo: questa prospettiva è grottesca       linguaggio di Papa Francesco si traduce in
e intimamente triste come l’incontro con          una rinnovata attenzione ai “segni dei tempi”:
adulti e anziani che provano a mostrarsi          mai come oggi siamo di fronte alla possibile
giovani con iperbolici e inutili interventi sul   raccolta dei frutti maturi del Concilio, non
proprio viso o credendo di imitare i giovani      solo in riferimento ai contenuti, ma anche in
riproducendone gli stereotipi più banali.         riferimento agli stili e alle scelte. Tra i segni
                                                  da accogliere il Papa ci invita a considerare
La chiesa, Corpo vivo del Cristo, è giovane       il fatto che oggi “un numero consistente
quando è se stessa, quando riceve la              di giovani, per le ragioni più diverse, non
forza sempre nuova della Parola di Dio,           chiede nulla alla Chiesa perché non la
dell’Eucaristia, della presenza di Cristo e       ritengono significativa per la loro esistenza.
della forza dello Spirito. Proprio lo Spirito     Alcuni anzi chiedono espressamente di
modella, accompagna e conferisce una              essere lasciati in pace, poiché sentono la sua
forma alla Chiesa e lo Spirito è descritto        presenza come fastidiosa e perfino irritante”.
dalla Parola di Dio come un fuoco, un vento       Potrebbero, di fronte a questa evidenza
forte, una colomba in volo: se sapremo            nascere sentimenti contrastanti e decisioni
lasciarci docilmente abitare dallo Spirito ne     avventate; dall’atteggiamento emotivo e
riceveremo questa vitalità ed energia. Lo         di pancia di chi dice: “non ci volete? Allora
sguardo deve allora spingersi non solo fuori      anche noi non vi vogliamo”? Al paternalismo
di noi per cogliere le sfide e le provocazioni    di chi dice: “Vi accorgerete di quanto state
del nostro tempo, ma primariamente dentro         sbagliando, ma allora sarà troppo tardi e noi
di noi per verificare se vi siano freni, paure    ve l’avevamo detto!” Oppure all’ombelicale
resistenze all’opera dello Spirito: limiti        sguardo su di sé per macerarsi in forme
che degradano verso forme sciocche di             depressive e deprimenti: “Allora abbiamo
adeguamento alle prassi, alle mode, alla          davvero sbagliato tutto!”. Si aprono invece
liquidità del nostro tempo, oppure verso          spazi vitali e fecondi per la missione di
sclerotiche e tristi nostalgie per i tempi        annuncio e testimonianza del Vangelo: il
andati, verso ripiegamenti in trincee da          muro dell’indifferenza si sgretola e crolla
mantenere e mura difensive da rafforzare.         laddove il Vangelo stesso diventa vita.
La saggezza del Concilio Vaticano II, nel         La vita della Chiesa nel mondo è questa:

                                                                                                7
La bellezza, la comunione, la vita - Centro Oratori Bresciani
Accendere                     Lo Spirito apre
                                                  e invia, la paura
                                                                          È complesso
                                                                          leggere i tempi
                          stelle                  chiude e induce         alla luce della
                    nella notte                   a stare fermi.          Parola!

il Vangelo. Il Papa chiede alla Chiesa di         • non sono io a decidere le regole, gli
non giungere ai giovani con una pretesa             orari, gli stili, i temi in agenda, inoltre
di avere conquistato definitivamente                non è ben chiaro chi siano i soggetti
una coerenza e una solidità granitiche;             chiamati a prendere queste decisioni;
indica un percorso diverso: chiede ai             • nell’agorà posso essere strumentalizzato:
giovani di essere protagonisti di questo            qualcuno può approfittare della mia
cambiamento, di questa conversione. Con             presenza in modo ambiguo e interessato;
il prezioso aiuto dei giovani, oggi, può          • nell’agorà c’è anche chi mi giudica,
avverarsi una riforma di portata epocale,           non mi apprezza, mi è ostile;
per aprire una nuova Pentecoste e iniziare        • nell’agorà i miei “titoli” non valgono;
una fase di purificazione e di cambiamento          non parto avvantaggiato da un
che conferisca alla Chiesa una rinnovata            ruolo generalmente riconosciuto
giovinezza. Pentecoste è l’emblema della            e stimato a prescindere.
possibilità autentica di una cambiamento.
                                                  Ho la percezione che chi accetta di
Lo Spirito apre le porte, le spalanca, ma il      tornare al Cenacolo un po’ la possa
rischio, la tentazione è quella di rimanere nel   pensare come me: fuori non è così!
Cenacolo! La missione si apre ad orizzonti        Ho partecipato con interesse al dibattito in
via via sempre più ampi e sfidanti: da            seno al Consiglio Pastorale Diocesano, in
Gerusalemme agli estremi confini della terra      particolare quando si è accesa una lunga
passando per le insidie della Giudea e della      discussione circa i luoghi che determinano
Samaria. Lo Spirito apre e invia, la paura        l’agorà del nostro tempo; i laici si sono
chiude e induce a stare fermi. È complesso        espressi così: in un’ottica autentica di
leggere i tempi alla luce della Parola, si è      “Chiesa in uscita” bisogna pensare modi in
sempre a rischio di piegare la Parola ad un       cui incontrare i giovani nei luoghi di ritrovo
pensiero, ad un’idea, ad un’interpretazione       che loro sono soliti abitare (ad esempio,
precostituita, provo ad evitare questo            scuola, sport, luoghi della comunicazione
rischio. Constato che nel Cenacolo stiamo         sociale, lavoro, volontariato, musica,
bene; siamo disposti a ristrutturarlo,            arte, teatro, viaggio, impegno socio
renderlo più accogliente, funzionale, adatto      politico, luoghi della malattia sofferenza
ai tempi e ai linguaggi: stiamo provando          disabilità), non rinunciando alla fatica di
a renderlo un luogo ospitale per tutti,           individuarne altri esistenti in contesti più
stiamo provando a chiamare tutti perché           specifici. (Mozione CPD III step; §2 n.10)
tornino al Cenacolo; troveranno proposte          Negli ultimi mesi migliaia di giovani
rinnovate, aggiornate, al passo con i tempi.      bresciani si sono riversati in piazza convocati
Siamo a disagio a scendere nell’agorà.            dall’universo dei social media, attratti dalla
Percepisco questo disagio in me e nei miei        possibilità di denunciare le generazioni che
confratelli presbiteri, per più di un motivo:     li hanno preceduti, adulti accusati di aver
• nell’agorà non so bene chi                      consegnato un pianeta in pessime condizioni.
    posso incontrare;                             La convocazione nell’agorà è avvenuta grazie

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La bellezza, la comunione, la vita - Centro Oratori Bresciani
all’attrattiva esercitata da Greta Thunberg,    proposte, i nostri cenacoli rimangono
una giovanissima ragazza svedese capace di      poco frequentati, perché anche noi
rivolgersi agli “adulti del mondo” con queste   abbiamo provato ad usare i social, ma
parole: «Voi parlate soltanto di un’eterna      con scarsi risultati e poi: noi annunciamo
crescita dell’economia verde poichè avete       Gesù Cristo non Greta Thunberg!!
troppa paura di essere impopolari. Voi          Purtroppo siamo qui ad aspettare questi
parlate soltanto di proseguire con le stesse    giovani al varco della coerenza: “vorrò
cattive idee che ci hanno condotto a questo     vedere se questi ragazzi rinunceranno all’aria
casino, anche quando l’unica cosa sensata da    condizionata quest’estate! Saranno capaci
fare sarebbe tirare il freno d’emergenza. Non   a rinunciare a cambiare smartphone ogni
siete abbastanza maturi da dire le cose come    due anni? Si rendono conto che la nostra
stanno. Lasciate persino questo fardello a      economia e il nostro benessere crollerebbero
noi bambini. La biosfera è sacrificata perché   se dovessimo cambiare sistema?
alcuni possano vivere in maniera lussuosa.      La questione ambientale è emblematica
La sofferenza di molte persone paga il          della nostra incapacità di leggere
lusso di pochi. Se è impossibile trovare        il mondo, gli eventi, i “segni dei
soluzioni all’interno di questo sistema,        tempi”, stando nel Cenacolo in attesa
allora dobbiamo cambiare sistema.”              di ritorni che non avvengono!
Stiamo provando ad anestetizzare l’effetto      Questa dinamica l’ha compresa molto
di piazze piene di giovani, cerchiamo di        bene Papa Francesco invitandoci ad
relativizzare gli eventi o di sminuirne la      uno stato permanente di missione, ad
significatività con una dose massiccia di       avere l’odore delle pecore, a diventare
paternalismo e sarcasmo, ma ammettiamolo,       autenticamente “chiesa in uscita”.
ci siamo rimasti male! Ci siamo rimasti
male perché con tutte le iniziative da noi

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La bellezza, la comunione, la vita - Centro Oratori Bresciani
Le tre grandi verità…
Spunti per lavorare con adolescenti e giovani sul 4°
capitolo di Christus vivit

                                         di Raffaele Maiolini

Papa Francesco, nella Christus vivit, all’inizio del
capitolo IV scrive così: “Al di là di ogni circostanza,
a tutti i giovani voglio annunciare ora la cosa
più importante, la prima cosa, quella che non
dovrebbe mai essere taciuta. Si tratta di un
annuncio che include tre grandi verità che tutti
abbiamo bisogno di ascoltare sempre, più volte”.
Abbiamo chiesto di commentare queste tre
grandi verità a don Raffaele Maiolini.
10
Scelgo di commentare le «tre grandi
verità» con alcune affermazioni dei
giovani che si trovano all’interno di
un interessante lavoro condotto dalla
Università Cattolica 4 anni fa1, perché
le affermazioni di questi giovani
potrebbero diventare lo spunto da cui
partire per lavorare con gli adolescenti
e i giovani delle nostre comunità.

Dio ti ama… in Cristo che ti salva!
«Anzitutto voglio dire ad ognuno la
prima verità: “Dio ti ama”» (n. 112); «La
seconda verità è che Cristo, per amore,
ha dato sé stesso fino alla fine per
salvarti» (n. 118). È interessante che la
«prima» e la «seconda verità» appaiono
molto correlate nella mente e nel cuore
di giovani, perché quando parlano
di Dio, «sono tre i temi che i giovani
sembrano privilegiare: la creazione; il
Suo amore paterno, che protegge e           volte, giocato a proprio favore in maniera
perdona; la prospettiva escatologica» (p.   un po’ utilitaristica, per giustificare
33); prospettiva confermata quando essi     (tutte) le scelte individuali anche di
parlano di Gesù: «anche in riferimento      comodo (“Tanto Dio mi perdona…”),
a Gesù, sono tre i temi fondamentali        ma – nella stragrande maggioranza –
che i giovani collegano alla bellezza       avvertito e riletto nella sua potenza di
della fede: l’amore di Gesù, il suo         amore accogliente e misericordioso:
esempio, il Vangelo» (p. 34). Come a        «La cosa più bella del credere in Dio è
dire: il messaggio della misericordia       sapere di avere una grande opportunità,
di Dio – probabilmente anche grazie         di avere un Padre misericordioso,
alla modalità e all’insistenza di papa      sempre pronto ad accoglierti» (p. 33).
Francesco – appare acquisito; magari, a     «Anche se sbagliamo, c’è un Dio che
                                            comunque ci vuole bene, ci perdona.
                                            C’è di buono che c’è sempre un Padre
1 R. Bichi - P. Bignardi (a cura di),       che, comunque tu sia fatto e comunque
Dio a modo mio. Giovani e fede in           tu ti comporti, sai che non ti dirà mai di
Italia, Vita e Pensiero, Milano 2015. Le    no, non ti volgerà mai le spalle» (p. 33).
pagine indicate nell’articolo si rifanno
direttamente a questo testo.

                                                                                   11
Le tre               Dobbiamo
                                                     riconoscere che le
                                                                               molti elementi
                                                                               appartenenti
                                grandi               esperienze di questi      ad autentici
                               verità…               giovani contengono        itinerari di fede.

Egli vive!                                           riconoscere che le esperienze di questi giovani
«C’è però una terza verità, che è inseparabile       contengono molti elementi appartenenti
dalla precedente: Egli vive!» (n. 124),              ad autentici itinerari di fede. Per esempio: lo
dice l’Esortazione. Anche questo tratto è            stretto collegamento che intuiscono tra fede e
facilmente identificato dai giovani come il          speranza; la ricerca, in Dio, del sostegno, della
“valore aggiunto” della fede. Alla domanda           serenità e del conforto necessari per affrontare
su “che cosa c’è di bello nel credere in Dio”,       le vicende – non di rado sofferte e dolorose –
nonostante tante difficoltà e dubbi, infatti,        della vita; la consapevolezza che il rapporto
«il termine “speranza” è stato uno di quelli         personale con Dio e con il prossimo aiuta a
più frequentemente utilizzati per indicare la        superare la solitudine; il riferimento ai Vangeli
bellezza del credere» (p. 28): la fede – così        per cercarvi l’insegnamento e l’esempio di
si esprimono questi giovani – è capace di            Gesù; l’apprezzamento della libertà dell’uomo;
aiutare «nel non sentirsi mai soli» (p. 30),         la convinzione che, nella comunione con Dio,
perché la fede è quel «di più» (p. 32), quella       l’uomo può trovare la pienezza della propria
«luce di un faro» (p. 31) che permette di            vita; la fiducia nei miracoli; l’affidamento alla
«passare da una vita “in bianco e nero” a una        volontà di Dio; l’apertura, serena, alle realtà
vita “a colori”» (p. 31). Come a dire: magari        ultime; la capacità di esprimere la propria fede
poi, quel giorno, quel mese o quell’anno non         con parole, simboli e gesti personali, carichi
Lo seguirò, ma so che Lui c’è, è un incontro di      di immagini ed emozioni; il riconoscimento
misericordia a cui si può (sempre) ritornare.        della gioia e della bellezza del credere» (p. 37).

Se questo è vero, mi preme che noi che ci            Per questo è:
occupiamo di accompagnare adolescenti                «difficile, allora, sostenere che questi giovani
e giovani troviamo parole condivise e                vivano un’esperienza lontana dalla fede
non superficiali per portare a parola                cristiana. Forse, è più corretto dire che
quanto si potrebbe dire del rapporto                 interpretano e, anche vivono, la fede in forme
che essi intrattengono oggi con il Dio di            lontane dalla pratica e dalle forme istituzionali
Gesù. E io sposo totalmente l’efficace e             e che il loro itinerario, fortemente caratterizzato
densa rilettura offerta da parte di Claudio          dalle loro vicende e riflessioni personali, appare
Stercal nel testo indicato. I giovani:               aperto, con naturalezza, alla maturazione
«mettono in luce molti tratti di un autentico        di un autentico rapporto di fede» (p. 37).
cammino di fede. Se dovessimo valutarli
in riferimento ai parametri più istituzionali        Se, allora, «non sono i giovani che si sono
della fede cristiana, quali la partecipazione        allontanati dalla Chiesa, ma è la Chiesa
ai sacramenti, la conoscenza della dottrina          che non ha del tutto mantenuto fede
cattolica e il senso di appartenenza ecclesiale,     alle promesse, non riuscendo di fatto a
non potremmo non evidenziare elementi di             rimanere al passo con i cambiamenti e
criticità. Se, invece, li confrontiamo con gli       con le nuove sfide che rapidamente si
itinerari di fede presenti nella Bibbia e in molte   sono susseguite» (p. XV), la vita e la fede
pagine della tradizione cristiana, dobbiamo          di questi giovani chiede alla Chiesa non

12
solo di trasformarsi, ma di abitare questo      già promettenti. Ne segnaliamo almeno
modo di esistere (p. 13): tocca a noi adulti    due: «i giovani potrebbero trarre grande
aprire percorsi che facciano «riferimento       vantaggio da una conoscenza più ampia,
al bisogno di senso e di una storia con la      profonda e personale della Bibbia e
“S” maiuscola dentro la quale riconoscersi»     della tradizione cristiana. Potrebbero
(p. 9); percorsi che sappiano «trasfigurare     ricavarne informazioni e strumenti utili per
il presente» (p. 10) mostrando l’Alterità di    comprendere meglio la loro esperienza»
Dio già presente nella prosa delle narrazioni   (37); e insieme a verificare i percorsi ecclesiali
delle loro vite; percorsi che mostrino che      definiti e istituzionalizzati che normalmente
il cattolicesimo è «una fede e una ragione      le nostre comunità offrono, sapere che
che ci danno strumenti non solo per abitare     «qualunque iniziativa si voglia intraprendere
la storia, ma anche per orientarla» (p. 12).    con i giovani essa debba mettere al
E alcune direzioni di percorso appaiono         centro la dimensione personale» (38).

                                                                                              13
Percorsi di Gioventù
Per una lettura con adolescenti
e giovani della Christus Vivit

                                     di Gabriele Bazzoli

Il capitolo quinto dell’esortazione apostolica di
Papa Francesco individua alcuni aspetti tipici
della giovinezza che possono diventare il punto di
partenza per il lavoro, l’approfondimento personale
o di gruppo. Ne proponiamo 5, richiamando i
riferimenti del testo magisteriale, alcune domande e
idee per lavorarci sopra.

14
1. L’amicizia con Cristo
153. L’amicizia è così importante che Gesù       costretti, ma si è proposto delicatamente
stesso si presenta come amico: «Non vi           alla loro libertà: «Venite e vedrete», disse
chiamo più servi, ma vi ho chiamato amici».      loro, ed essi «andarono e videro dove
Per la grazia che Egli ci dona, siamo elevati    egli dimorava e quel giorno rimasero
in modo tale che siamo veramente suoi            con lui» (Gv 1,39). Dopo quell’incontro,
amici. Con lo stesso amore che Egli riversa      intimo e inaspettato, lasciarono tutto e
in noi, possiamo amarlo, estendendo il suo       andarono con Lui. 154. L’amicizia con Gesù
amore agli altri, nella speranza che anch’essi   è indissolubile. Egli non ci abbandona mai,
troveranno il loro posto nella comunità di       anche se a volte sembra stare in silenzio.
amicizia fondata da Gesù Cristo. E sebbene
Egli sia già pienamente felice da risorto, è     • Cosa significa per te essere amico?
possibile essere generosi con Lui, aiutandolo    • Quali sono le caratteristiche più
a costruire il suo Regno in questo mondo,          importanti dell’amicizia?
essendo suoi strumenti per portare il            • Potresti definire Gesù un amico? Quali
suo messaggio, la sua luce e soprattutto           le caratteristiche di questa amicizia?
il suo amore agli altri. I discepoli hanno       • Prova a leggere il Vangelo
ascoltato la chiamata di Gesù all’amicizia         di Giovanni 15, 12-17. Cosa
con Lui. È stato un invito che non li ha           intende Gesù? Cosa ti dice?

                                                                                           15
2. La crescita spirituale
159. Spero che tu possa stimare così            • Quali sono le dimensioni di
tanto te stesso, prenderti così sul serio,        crescita e maturazione sulle
da cercare la tua crescita spirituale.            quali stai impegnandoti?
Oltre all’entusiasmo tipico della               • Cosa significa per te, “crescita
giovinezza, c’è anche la bellezza di              spirituale”? Ti sei mai domandato
cercare «la giustizia, la fede, la carità, la     come puoi crescere in questo senso?
pace». Questo non significa perdere la          • Condividi con qualcuno,
spontaneità, la freschezza, l’entusiasmo,         amica/o, religiosa/o, sacerdote
la tenerezza. Perché diventare adulti             il tuo cammino spirituale?
non significa abbandonare i migliori
valori di questa fase della vita. Altrimenti,
il Signore potrebbe rimproverarti un
giorno: «Mi ricordo di te, dell’affetto
della tua giovinezza, dell’amore
al tempo del tuo fidanzamento,
quando mi seguivi nel deserto».

16
3. L’impegno
                                 nell’amicizia
                                 sociale
                                 169. Propongo ai giovani di
                                 andare oltre i gruppi di amici
                                 e costruire l’ «amicizia sociale,
                                 cercare il bene comune.
                                 L’inimicizia sociale distrugge.
                                 E una famiglia si distrugge
                                 per l’inimicizia. Un paese si
                                 distrugge per l’inimicizia.
                                 Il mondo si distrugge per
                                 l’inimicizia. E l’inimicizia più
                                 grande è la guerra. Oggigiorno
                                 vediamo che il mondo si sta
                                 distruggendo per la guerra.
                                 Perché sono incapaci di sedersi
                                 e parlare. [...] Siate capaci
                                 di creare l’amicizia sociale».
                                 [...] Se riusciamo a trovare
                                 dei punti di coincidenza in
                                 mezzo a tante divergenze, in
                                 questo impegno artigianale
                                 e a volte faticoso di gettare
                                 ponti, di costruire una pace
                                 che sia buona per tutti, questo
                                 è il miracolo della cultura
                                 dell’incontro che i giovani
                                 possono avere il coraggio
                                 di vivere con passione.

• Sai essere un costruttore di amicizie? Sai coltivare e
  sostenere il bene con le persone che frequenti?
• Sui social, tra gli amici, quando intervieni in una discussione
  accusi e colpisci verbalmente chi la pensa diversamente
  da te o provi a costruire legami e convergenze?
• Sai rifiutare la logica dello scontro e gettare ponti a
  livello di amici, di oratorio, di comunità, di paese?
• Prova per un’intera giornata a leggere ed ascoltare le
  notizie che provengono da tg, giornali e social facendo
  risuonare le parole del Vangelo di Matteo (Mt 5, 3-12)

                                                                 17
4. Protagonismo
174. Voi siete quelli che hanno il futuro!   • Hai mai accettato un impegno
Attraverso di voi entra il futuro nel          pubblico, anche semplice (nella tua
mondo. A voi chiedo anche di essere            scuola, in università, al lavoro, per
protagonisti di questo cambiamento.            la tua comunità o per il tuo paese)?
Continuate a superare l’apatia, offrendo       Come è stato per te metterti in gioco?
una risposta cristiana alle inquietudini     • Hai trovato nel mondo adulto
sociali e politiche, che si stanno             sostegno o diffidenza?
presentando in varie parti del mondo. Vi     • Credi nella possibilità di costruire
chiedo di essere costruttori del mondo,        e modificare il mondo anche
di mettervi al lavoro per un mondo             grazie al tuo impegno e alla tua
migliore. Cari giovani, per favore, non        competenza e passione?
guardate la vita “dal balcone”, ponetevi     • Quando ti butti nell’impegno pubblico,
dentro di essa. Gesù non è rimasto sul         sai coinvolgere gli altri o rischi di
balcone, si è messo dentro; non guardate       diventare un “battitore libero”?
la vita “dal balcone”, entrate in essa
come ha fatto Gesù». Ma soprattutto,
in un modo o nell’altro, lottate per il
bene comune, siate servitori dei poveri,
siate protagonisti della rivoluzione della
carità e del servizio, capaci di resistere
alle patologie dell’individualismo
consumista e superficiale.

18
5. Radici
183. Cari giovani, non
permettete che usino
la vostra giovinezza
per favorire una vita
superficiale, che confonde
la bellezza con l’apparenza.
[…] C’è una bellezza che
va al di là dell’apparenza
o dell’estetica di moda in
ogni uomo e ogni donna
che vivono con amore la
loro vocazione personale,
nel servizio disinteressato
per la comunità, per la
patria, nel lavoro generoso
per la felicità della famiglia,
impegnati nell’arduo
lavoro anonimo e gratuito
di ripristinare l’amicizia
sociale. Scoprire, mostrare
e mettere in risalto questa
bellezza, che ricorda quella
di Cristo sulla croce, significa
mettere le basi della vera
solidarietà sociale e della
cultura dell’incontro.

• Superficie / profondità,
  apparenza / realtà:
  prova a riflettere su dove
  portano queste polarità.

• Cosa rende bella la tua
  vita? Cosa ti rende felice?
• Dove hai posto
  le tue radici?
• Cosa ha a che fare,
  secondo te, la bellezza
  con la croce di Cristo?

                                   19
La pastorale giovanile
secondo la Christus vivit

                                                              di Claudio Laffranchini

A
           i più attenti verrebbe voglia di prendere penna o pennarello e completare il titolo
           di queste paginette… pastorale giovanile vocazionale. Ormai ci siamo abituati,
           abbiamo compreso e sappiamo che tutto quello che mettiamo in atto in un cortile,
in strada o nel cuore di un giovane e per un giovane è in vista della “compiutezza” della sua
vita. Senza dubbio queste quattro caratteristiche della pastorale che vengono qui indicate
danno corpo e sostanza a quella parola…

Sinodale
                                                giovanile ha bisogno di acquisire un’altra
                                                flessibilità e invitare i giovani ad avvenimenti
204. I giovani mostrano la necessità di         che ogni tanto offrano loro un luogo dove
assumere nuovi stili e nuove strategie.         non solo ricevano una formazione, ma
Ad esempio, mentre gli adulti cercano di        che permetta loro anche di condividere
avere tutto programmato, con riunioni           la vita, festeggiare, cantare, ascoltare
periodiche e orari fissi, oggi la maggior       testimonianze concrete e sperimentare
parte dei giovani si sente poco attratta        l’incontro comunitario con il Dio vivente.
da questi schemi pastorali. La pastorale

20
Ricerca/crescita
È la modalità “camminiamo insieme” che il
Sinodo ci ha insegnato. A volte siamo abituati
a collaborare con i nostri “pari”: sacerdoti,      210.211. Ogni giovane trovi il coraggio di
guide dell’oratorio, educatori, agenzie            seminare il primo annuncio in quella terra
educative varie in vista di “far qualcosa” per     fertile che è il cuore di un altro giovane. […]
i giovani. Il cammino sinodale allarga la          In questa ricerca va privilegiato il linguaggio
strada, deve accogliere le orme e le impronte,     della vicinanza, il linguaggio dell’amore
non solo nostre, ma anche e soprattutto            disinteressato, relazionale ed esistenziale
quelle dei giovani, è con loro che dobbiamo        che tocca il cuore, raggiunge la vita, risveglia
essere sinodali. Condividere con loro le           speranza e desideri. Bisogna avvicinarsi
iniziative ci permetterà di vivere con libertà     ai giovani con la grammatica dell’amore,
le proposte formative, renderli protagonisti       non con il proselitismo. Il linguaggio che
della loro crescita, del loro “spezzare” la vita   i giovani comprendono è quello di coloro
con altri. Tutto questo sarà la strada, a volte    che danno la vita, che sono lì a causa loro e
già percorsa, ma da non perdere, per vivere        per loro, e di coloro che, nonostante i propri
al loro fianco ciò che stanno scoprendo;           limiti e le proprie debolezze, si sforzano
non saremo davanti per tirare o insegnare,         di vivere la fede in modo coerente. Allo
non dietro per spingere, ma accanto per            stesso tempo, dobbiamo ancora ricercare
condividere e accompagnare. “Ask the boy!”,        con maggiore sensibilità come incarnare
è il motto dell’educazione che B.P. cercava di     il kerygma nel linguaggio dei giovani d’oggi.
incarnare nell’avventura scout: chiediamo,
coinvolgiamo e saremo “sinodali”.                  Tornare a scuola dell’ascolto per imparare
                                                   la “grammatica dell’amore”. Partiamo da
Prova a chiederti: come viene proposta             qui e ci rimetteremo nel cuore e nella testa
un’iniziativa per giovani nel tuo oratorio?        che “amare” è un verbo transitivo: ci deve
Condivisa con chi? I vari consigli (oratorio,      essere sempre un volto, una storia, una
pastorale, gruppo giovani) ti aiutano nella        persona che ha bisogno del mio amore e che
scelta delle proposte? Tra un bicchiere            risponde alla domanda “chi amo?”. E allora
di spuma e una birra e gasosa nascono              ci si presenta davanti quel volto, che conosco,
iniziative che ascoltano la sete dei giovani?      che voglio conoscere e muovo i pensieri e
                                                   i progetti verso la ricerca di qualcosa che

                                                                                                21
La pastorale                                   Per osare è
                                                      necessaria
                                                                                dentro le pieghe
                                                                                del “tessuto della
  giovanile secondo                                   l’umiltà                  comunità di tutti
    la Christus vivit                                 dell’ascolto              e per tutti”.

faccia bene a lui, perché è lui e non un altro.       parliamo di “popolo” non si deve intendere
Una volta trovate alcune risposte o consigli          le strutture della società o della Chiesa,
per il cammino allora inizia la crescita che va       quanto piuttosto l’insieme di persone che
sempre accompagnata, incoraggiata, fatta              non camminano come individui ma come il
venire a galla. Tutto si muove sull’annuncio          tessuto di una comunità di tutti e per tutti,
del kerygma! Che cos’è questo kerygma? È              che non può permettere che i più poveri e
il coraggio di dire ad un altro che Cristo è          i più deboli rimangano indietro: «Il popolo
risorto, che Cristo c’è, e non vuole restare          vuole che tutti partecipino dei beni comuni e
indifferente alla vita. Il rischio che questo grido   per questo accetta di adattarsi al passo degli
rimanga confinato in alcuni spazi e momenti           ultimi per arrivare tutti insieme». I leader
è grosso; sdoganare questa verità, lasciar da         popolari, quindi, sono coloro che hanno la
parte la paura e sussurrare all’orecchio di un        capacità di coinvolgere tutti, includendo
giovane questo annuncio, o gridarlo con la            nel cammino giovanile i più poveri, deboli,
testimonianza, è il modo migliore per stanare         limitati e feriti. Non provano disagio né sono
altri a fare lo stesso. La tua testimonianza          spaventati dai giovani piagati e crocifissi.
vince il timore “di essere soli” e innesca
cammini di ricerca per una crescita vera.             “Simpatica” ed efficace questa pastorale
                                                      giovanile popolare! Simpatica, perché nel
Prova a chiederti: facendo un bilancio                vero senso della parola riesce ad entrare
settimanale quanti giovani incontro? Chi              in sintonia con tutti. Sono i giovani i
è il mio prossimo? Mi sento prossimo di               protagonisti di questa pastorale: loro
ogni giovane che incrocia la mia strada?              conoscono molto più di noi i tempi, le modalità
A quanti ho detto che “Cristo c’è”? Che               del “popolo” cioè di tutta quella trama e
cammini di fede per giovani sono attivi               quell’ordito delle relazioni più quotidiane
nella mia comunità o nel mio territorio?              e ordinarie che riempiono i loro giorni.
                                                      Qui è necessario “osare” (da audere=ascoltare).

Pastorale
                                                      Oseremo una pastorale popolare, se ci
                                                      mettiamo in ascolto vero di quello che

Popolare
                                                      intreccia la nostra esistenza, ma anche
                                                      di quello che scorre attorno a noi e non
230.231. È molto importante dare spazio a             riusciamo a percepire. Per osare, cioè per
una “pastorale giovanile popolare”, che ha un         tendere ad un preciso obbiettivo, è necessaria
altro stile, altri tempi, un altro ritmo, un’altra    l’umiltà dell’ascolto dentro le pieghe del
metodologia. Parliamo di leader realmente             “tessuto della comunità di tutti e per tutti”.
“popolari”, non elitari o chiusi in piccoli           Parlando di pastorale popolare, aggiungiamo
gruppi di eletti. Perché siano capaci di dar          subito un’altra caratteristica: la semplicità
vita a una pastorale popolare nel mondo dei           (sine plica=senza pieghe), cioè le strutture si
giovani, occorre che «imparino a percepire i          semplificano, si rendono più accessibili e il
sentimenti della gente, a farsi suoi portavoce        tessuto diventa davvero senza pieghe perché
e a lavorare per la sua promozione». Quando           è la semplicità dell’incontro e della prossimità,

22
del dialogo e della confidenza che rendono           accompagnatori è il riconoscimento della
possibili alcuni processi formativi e di crescita.   propria umanità, ovvero che sono esseri
                                                     umani e che quindi sbagliano: non persone
Prova a chiederti: quanta informalità                perfette, ma peccatori perdonati.
abita gli incontri con i giovani dentro i
cammini di formazione della mia comunità?            Nient’altro?! A fine lettura di questo elenco
Il calendario è fitto di appuntamenti o c’è          di caratteristiche dell’accompagnatore forse
spazio e libertà per alcune iniziative che           manca un po’ il fiato, ma senza dubbio è
nascono dai “leader popolari” tra i giovani?         proprio necessario ridarci un respiro grande
Andare al “passo dell’ultimo” segna una              e profondo sull’arte dell’accompagnare. Sì,
pastorale diversa, forse meno “efficientista”,       un’arte che si impara dentro un “laboratorio”. Il
ma più vera e aderente alla realtà?                  laboratorio delle relazioni, del tempo trascorso
                                                     insieme, delle chiacchierate, del sudore perché

L’accompagna-
                                                     hai fatto un sentiero insieme, della fatica e
                                                     del piacere nel tirare il mocio sul pavimento a

mento
                                                     tarda sera prima di chiudere il bar dell’oratorio,
                                                     degli incontri, ascolti, e tanto altro ancora…
246. [L’accompagnatore dovrebbe] essere              L’accompagnamento richiede tanto spessore
un cristiano fedele impegnato nella Chiesa           perché “tanta” è la vita che chiede di essere
e nel mondo; essere in continua ricerca              accompagnata, presa per mano e amata.
della santità; essere un confidente che non          La prossimità è il primo passo per questo
giudica; ascoltare attivamente i bisogni dei         grande servizio che i giovani chiedono e che
giovani e dare risposte adeguate; essere             non riescono sempre ad esprimere. L’arte
pieno d’amore e di consapevolezza di sé;             di chi accompagna sta proprio nell’intuire
riconoscere i propri limiti ed essere esperto        e nell’intercettare questo bisogno di
delle gioie e dei dolori della vita spirituale.      compagnia nella fede e nelle vita spirituale.
Una qualità di primaria importanza negli             E colui che prende per mano è capace di

                                                                                                  23
La pastorale                                L’arte di chi
                                                   accompagna sta
                                                                            compagnia
                                                                            nella fede
  giovanile secondo                                nell’intercettare        e nelle vita
    la Christus vivit                              il bisogno di            spirituale.

custodire il cuore ed è in grado di insegnarlo,    240. Se sappiamo ascoltare quello
perché c’è il Maestro che custodisce la propria    che ci sta dicendo lo Spirito, non
storia nella sua e porta ai discernimenti          possiamo ignorare che la pastorale
più veri e alle scelte più profonde.               giovanile dev’essere sempre
                                                   una pastorale missionaria (
Prova a chiederti: com’è il mio stile di
accompagnare i giovani nel loro tempo di           Le caratteristiche di questa pastorale
scelte e di crescita? La guida è guida autentica   continuano ad aumentare: giovanile,
se è “guida guidata”… quanto mi lascio             vocazionale, missionaria, ma il punto
accompagnare e guidare nella mia vita              di partenza non cambia: la “pastorale”,
spirituale? A mo’ di battuta: la prima cosa che    cioè quell’amore al “Pastore grande
ho comprato sono due poltroncine dell’Ikea         delle pecore” (Eb 13,20). L’amore al Dio
per i colloqui spirituali o ho investito il mio    che guida la vita di ogni uomo e di ogni
tempo per incontrare i giovani sapendo che         donna, custodisce il nostro stesso amore e
c’è una gradualità nell’accompagnare?              ci permette di introdurre chi amiamo nella
                                                   vita stessa di Dio: è il gioco dell’amore,
                                                   è il circolo dell’amore, deve essere il
                                                   gioco di ogni nostra azione pastorale,
                                                   partire da Lui per ritornare a Lui.

24
Discernimento e vocazione:
due parole da non perdere

Gli ultimi due capitoli della Christus Vivit recuperano due dei temi centrali
del Sinodo, il discernimento e la vocazione, raccogliendo sinteticamente
stralci degli interventi sinodali. Richiamiamo alcuni passaggi
dell’esortazione apostolica con alcuni spunti per approfondirli.

282. La formazione [della coscienza]              culture in cui si è inseriti, nella testimonianza
implica il lasciarsi trasformare da Cristo e      di tanti altri uomini e donne che ci hanno
allo stesso tempo «una pratica abituale del       preceduto o ci accompagnano con la
bene, verificata nell’esame della coscienza:      loro saggezza. Tutto ciò aiuta a crescere
un esercizio in cui non si tratta solo di         nella virtù della prudenza, articolando
identificare i peccati, ma anche di riconoscere   l’orientamento globale dell’esistenza con le
l’opera di Dio nella propria esperienza           scelte concrete, nella serena consapevolezza
quotidiana, nelle vicende della storia e delle    dei propri doni e dei propri limiti».

                                                                                              25
Discernimento e                                Solamente chi
                                                   è disposto ad
                                                                             rinunciare al
                                                                             proprio punto di
vocazione: due parole                              ascoltare ha              vista parziale e
      da non perdere                               la libertà di             insufficiente.

283. Un’espressione del discernimento              sono i miei punti di forza e i miei punti
è l’impegno per riconoscere la propria             deboli? Seguono immediatamente altre
vocazione. È un compito che richiede               domande: come posso servire meglio ed
spazi di solitudine e di silenzio.                 essere più utile al mondo e alla Chiesa?
284. Questo silenzio non è una forma di            Qual è il mio posto su questa terra? Cosa
isolamento, perché «occorre ricordare che il       potrei offrire io alla società? Ne seguono
discernimento orante richiede di partire da        altre molto realistiche: ho le capacità
una disposizione ad ascoltare: il Signore, gli     necessarie per prestare quel servizio?
altri, la realtà stessa che sempre ci interpella   Oppure, potrei acquisirle e svilupparle?
in nuovi modi. Solamente chi è disposto ad         286. Queste domande devono essere
ascoltare ha la libertà di rinunciare al proprio   poste non tanto in relazione a sé stessi e
punto di vista parziale e insufficiente. […]       alle proprie inclinazioni, ma piuttosto in
285. Quando si tratta di discernere la propria     relazione agli altri, nei loro confronti, in
vocazione, è necessario porsi varie domande.       modo tale che il discernimento imposti
Occorre cambiare prospettiva e chiedersi: io       la propria vita in riferimento agli altri. Per
conosco me stesso, al di là delle apparenze        questo voglio ricordare qual è la grande
e delle mie sensazioni? So che cosa dà gioia       domanda: «Tante volte, nella vita, perdiamo
al mio cuore e che cosa lo intristisce? Quali      tempo a domandarci: “Ma chi sono io?”.

26
Tu puoi domandarti chi sei tu e fare           Alcune parole sulle quali lavorare:
tutta una vita cercando chi sei tu. Ma         Pratica abituale del bene,
domandati: “Per chi sono io?”». Tu sei per     esame di coscienza, solitudine,
Dio, senza dubbio. Ma Lui ha voluto che        silenzio, ascoltare,
tu sia anche per gli altri, e ha posto in te   cosa mi dà gioia,
molte qualità, inclinazioni, doni e carismi    cosa posso offrire,
che non sono per te, ma per gli altri.         per chi sono io?

                                               Alcune domande per il
                                               discernimento personale:
                                               Come posso servire meglio ed essere
                                               più utile al mondo e alla Chiesa?
                                               Qual è il mio posto su questa terra?
                                               Cosa potrei offrire io alla società?

                                               Ne seguono altre molto realistiche: ho le
                                               capacità necessarie per prestare quel servizio?
                                               Oppure, potrei acquisirle e svilupparle?

                                                                                          27
L’accompagnatore per
 un giovane è…
 «Un simile accompagnatore dovrebbe
 possedere alcune qualità:
 essere un cristiano fedele impegnato
 nella Chiesa e nel mondo;
 essere in continua ricerca della santità;
 essere un confidente che non giudica;
 ascoltare attivamente i bisogni dei
 giovani e dare risposte adeguate;
 essere pieno d’amore e di consapevolezza di sé;
 riconoscere i propri limiti ed essere esperto
 delle gioie e dei dolori della vita spirituale.
 Una qualità di primaria importanza negli
 accompagnatori è il riconoscimento della
 propria umanità, ovvero che sono esseri
 umani e che quindi sbagliano: non persone
 perfette, ma peccatori perdonati.
 A volte gli accompagnatori vengono messi
 su un piedistallo, e la loro caduta può avere
 effetti devastanti sulla capacità dei giovani
 di continuare ad impegnarsi nella Chiesa.
 Gli accompagnatori non dovrebbero guidare i
 giovani come se questi fossero seguaci passivi,
 ma camminare al loro fianco, consentendo loro
 di essere partecipanti attivi del cammino.
 Dovrebbero rispettare la libertà che fa parte
 del processo di discernimento di un giovane,
 fornendo gli strumenti per compierlo al meglio.
 Un accompagnatore dovrebbe essere
 profondamente convinto della capacità
 di un giovane di prendere parte alla vita
 della Chiesa. Un accompagnatore dovrebbe
 coltivare i semi della fede nei giovani, senza
 aspettarsi di vedere immediatamente i
 frutti dell’opera dello Spirito Santo.
 Il ruolo di accompagnatore non è e non può essere
 riservato solo a sacerdoti e a persone consacrate,
 ma anche i laici dovrebbero essere messi in
 condizione di ricoprirlo. Tutti gli accompagnatori
 dovrebbero ricevere una solida formazione di base
 e impegnarsi nella formazione permanente».
 (Papa Francesco, Christus vivit, cap. 246)

28
Il Servizio Nazionale per la Pastorale
Giovanile della Conferenza Episcopale
Italiana ha realizzato il sussidio
Dare casa al futuro – Linee progettuali
per la pastorale giovanile italiana.
Il testo è uno strumento per non perdere
l’occasione di riportare nelle nostre
comunità i temi del recente Sinodo
dei Vescovi su Giovani e Pastorale
Vocazionale e per offrire alcune linee
guida per la pastorale giovanile che verrà.

Il testo è disponibile gratuitamente
al Centro Oratori Bresciani (1 copia per parrocchia).
Per incontrarti
            La comunione trasforma la vita

VIDEO DI INTRODUZIONE AL TEMA DELL’ANNO PASTORALE 2019/2020
REALIZZATO PER PREPARARE INCONTRI DI CATECHISMO E GRUPPI IN ORATORIO

                   Una casa in estate, un ragazzo solo in un
                   pomeriggio noioso, un quadro appeso al muro
                   che sembra essere stato dimenticato tra gli arredi
                   di un tempo passato.
                   Tutto può cambiare da un momento all’altro e il
                   passato può prendere senso e riempire la vita.

                       Il breve video sarà presentato durante
                       l'Assemblea diocesana dei catechisti e disponibile
                       gratuitamente sulla piattaforma youtube del
                       Centro Oratori Bresciani al link
                       youtube.com/user/centroratoribrescia/videos
“Datevi al meglio della vita!” (Christus Vivit, 143)

I niziative
Voc   a  z io na  li e                                      \

 di  S pirit ua lit a
MEETING DIOCESANI               RITIRO VOCAZIONALE
DEI CHIERICHETTI                PER ADOLESCENTI
• 20 ottobre 2019,              • Dal 21 dicembre alle 17.00
  dalle 14.30 alle 18.00,         al 22 dicembre alle 15.00,
  all’Oratorio della Volta        presso il Seminario Maggiore
• 1 maggio 2020,                • Dal 21 marzo alle 17.00
  dalle 9.30 alle 16.00           al 22 marzo alle 15.00,
  all’Oratorio di Ospitaletto     presso il Seminario Maggiore
Per informazioni
                                        Ufficio per gli Oratori, i Giovani e le Vocazioni
                                          030/3722245 - vocazioni@diocesi.brescia.it

GIOVANI DI PAROLA
Da venerdì 1 novembre
percorso per giovani a livello locale

LECTIO DIVINA PER TUTTI                 ESERCIZI SPIRITUALI
In Seminario Maggiore                   PER GIOVANI
ogni mercoledì alle 20.30               Proposta di esercizi spirituali con il Vescovo
                                        Pierantonio (con ascolto della Parola,
SERATE DI SPIRITUALITÀ                  silenzio, preghiera e discernimento). Dall’1
PER GIOVANI                             al 3 maggio 2020, presso l’Eremo di Bienno
Un venerdì al mese, alle 20:30
presso il Seminario Maggiore            ITINERARI DI
                                        DISCERNIMENTO
GIOVANI DI PREGHIERA                    VOCAZIONALE
con il Vescovo (tempo Quaresimale)      • CAMMINO PICCOLO SAMUELE, proposta
giovedì 5, 12, 26 marzo                   di orientamento per ragazzi
alle 20.30 a San Cristo                 • COMUNITÀ VOCAZIONALI, esperienza
                                          di accompagnamento per adolescenti
SCUOLA DI PREGHIERA                     • PERCORSO EMMAUS, percorso di
Mercoledì 29 aprile, 6-13-20 maggio       discernimento per giovani che non
dalle 20:30 in Duomo Vecchio              escludono la vocazione sacerdotale
Guide dell’oratorio

Percorso di formazione e accompagnamento
Le 15 guide degli oratori bresciani,
insieme alla decina di giovani in
cammino per diventare guide vivranno
anche quest’anno il loro percorso di
formazione e accompagnamento.

Il primo appuntamento è fissato
per Lunedì 30 settembre ore
17:30 a Casa Foresti.

La celebrazione del Mandato diocesano
è prevista per Sabato 25 gennaio 2020.

Eventuali candidature possono essere
avanzate prendendo contatto con l’Ufficio
per gli Oratori, i Giovani e le Vocazioni
(info@oratori.brescia.it – 030 37 22 268)

34
9-10 novembre
 Raccolta di S. Martino
        Val Camonica, Sebino, Franciacorta, Val Trompia

 16-17 novembre
 Raccolta di S. Martino
        Bassa Centrale e Occidentale

 23-24 novembre
 Raccolta di S. Martino
        Città, Lago di Garda, Val Sabbia, Bassa Orientale
 Tutte le informazioni su progetto

                                               2019
 e punti di raccolta saranno disponibili sul
 sito www.oratori.brescia.it

Le proposte         AZIONE CATTOLICA
sono aperte
                                     RITIRO GIOVANI
anche a non
                                     23 novembre
tesserati
                                     RITIRO ADOLESCENTI
info e iscrizioni                    24 novembre
tel. 030.40102
info@acbrescia.it                    PELLEGRINAGGIO GIOVANI
                                     8 marzo 2020
in collaborazione con
           Caritas
           Diocesana di Brescia

                                  è una proposta di ANIMAZIONE che si prefigge di
                                  stimolare ragazzi, giovani e bambini a interrogarsi sul
                                  proprio modo di pensare, a lavorare su stereotipi e
                                  resistenze, a rileggere le proprie esperienze di incontro.

           È in gioco
             LA VITA

                                                                                                   Età:

                                                                                      4-6        11+

        OKA. È in gioco la vita è         OKA. È in gioco la             OKA. È in gioco la
        un’esperienza che ti cambia:      vita prende le mosse da        vita è regolata dal dado
        diventerai Aboubakar,             fatti reali e ispirazione da   del destino, dove non ci
        Abdoul, Glory e tanti altri.      giochi da tavolo, in primis    sono certezze, ma solo
        Condividerai diversi destini.     quello dell’oca.               possibilità.

1 GIOCO, 3 PERCORSI: scoprili con le animatrici della Cooperativa Kemay!
   36
          Per info: www.kemay.it • info@kemay.it • +39 348 305 1236
Il Vescovo Pierantonio
          incontra i ragazzi
          che hanno appena
          concluso l’ICFR!!!

DOMENICA 10 NOVEMBRE 2019
   dalle 14.30 alle 17.30
          presso

             per informazioni:
           www.oratori.brescia.it
        catechesi@diocesi.brescia.it
               030.3722.245

             qp
DIOCESI DI BRESCIA
  Ufficio per gli Oratori, i Giovani e le Vocazioni

                          ROMA
    I ragazzi con il vescovo Pierantonio
                                               classi 2006 - 2007 - 2008

                                                                  save the date
                                                                    13, 14 e 15
                                                               aprile 2020
                                                                  Per informazioni:
                                                                     030.3722.244
Seguici su                                                   www.oratori.brescia.it
qp                                                        emporio@diocesi.brescia.it
DIOCESI DI BRESCIA
Ufficio per gli Oratori, i Giovani e le Vocazioni

                                                    Beato chi ha le Tue strade nel suo cuore (Sal 84,6)

                                                    Pellegrinaggio dei Giovani
                                                          in Terra Santa
                                                        con il Vescovo Pierantonio

                                                    30 luglio - 6 AGOSTO 2020

                                                                                                                    *
                                                                                                                    le date potrebbero subire variazioni

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                                                        030.3722.244 - giovani@diocesi.brescia.it
                                                                 www.oratori.brescia.it
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