L'assessore Ferrara: ecco le priorità

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L’assessore Ferrara: ecco le
priorità
“La sfida dei prossimi cinque anni si vince solo con la
competenza e l’esperienza“. Non ha dubbi Alessandro Ferrara,
neo eletto assessore con delega alle Attività produttive ed al
Turismo, ribadendo la necessità di mettere al servizio della
comunità competenze ed esperienza, “per poter sfruttare al
meglio l’opportunità storica che avremo nei prossimi anni. Il
Comune di Salerno dovrà intercettare tanto i fondi del nuovo
settennato (2022-2027) come quelli del Piano di Ripresa e
Resilienza (Pnrr) – ha dichiarato l’assessore Ferrara – Il
Pnrr si inserisce all’interno del programma Next Generation Eu
(Ngeu), il pacchetto da 750 miliardi di euro concordato
dall’Unione Europea in risposta alla crisi pandemica e che
contribuirà, in modo sostanziale, a ridurre i divari
territoriali, quelli generazionali e di genere. Si tratta di
un intervento che intende far fronte ai danni economici e
sociali della crisi pandemica, nonché a contribuire a
risolvere le debolezze strutturali dell’economia italiana, e
accompagnare il Paese su un percorso di transizione ecologica
e ambientale”. Di fatti, il Piano destina 82 miliardi al
Mezzogiorno su 206 miliardi ripartibili secondo il criterio
del territorio (per una quota dunque del 40 per cento) e
prevede inoltre un investimento significativo sui giovani e le
donne. Il governo del Piano prevede una responsabilità diretta
dei Ministeri e delle Amministrazioni locali per la
realizzazione degli investimenti e delle riforme di cui sono i
soggetti attuatori entro i tempi concordati, e per la gestione
regolare, corretta ed efficace delle risorse. “È significativo
il ruolo che avranno gli Enti territoriali, a cui competono
investimenti pari a oltre 87 miliardi di euro. Il Piano si
sviluppa lungo sei missioni: “Digitalizzazione, Innovazione,
Competitività, Cultura”, “Rivoluzione Verde e Transizione
Ecologica”, “Infrastrutture per una Mobilità Sostenibile”,
“Istruzione e Ricerca”, “Inclusione e Coesione”, “Salute” Come
possiamo sfruttare al meglio la maggior opportunità di
rilancio per la nostra città? Attraverso un piano coerente e a
360 gradi, portato avanti da persone con esperienza
nell’Amministrazione Pubblica e con le competenze necessarie
nell’elaborazione dei progetti che intercetteranno questi
fondi – ha poi aggiunto l’ex presidente del Consiglio Comunale
– In questa fase storica è necessario essere razionali e
pensare senza i condizionamenti dettati da simpatie e
antipatie. Posso permettermi di dire, considerata l’esperienza
in Consiglio Comunale che dura dal 2006, che ci vogliono
competenze importanti per poter amministrare una città, ancor
di più in tempi di ristrettezze economiche”. E ancora: “Faremo
il possibile convertire Salerno in una città estremamente
attrattiva e farla diventare un punto di riferimento per il
turismo internazionale. Per farlo ci sarà bisogno di
progettare e lavorare insieme a tutti gli operatori che
operano, direttamente e indirettamente, attraverso il turismo.
Perciò è importante non solo il dialogo con tutti, ma anche
una vera e propria azione condivisa da istituzioni e privati.
Se si uniscono le forze e si fa rete, la città di Salerno
riuscirà a fare questo ulteriore, decisivo salto di qualità.
Nella nostra visione per il presente e futuro di Salerno,
siamo in grado di dare seguito alle sei missioni del Pnrr – ha
aggiunto – L’abbiamo ampiamente dimostrato, con le opere che
hanno impreziosito la nostra città; con l’imponente sviluppo
turistico; con la capacità di far fronte alla peggior crisi
sanitaria della nostra storia, lavorando di concerto con la
Regione Campania e il presidente De Luca. Siamo consapevoli
che c’è ancora tanto lavoro da fare per rispondere in maniera
soddisfacente alle esigenze della popolazione e dei
cambiamenti epocali in atto”. L’assessore ha chiarito che
l’obiettivo dell’amministrazione comunale “è quello di
ascoltare, far partecipare e responsabilizzare la
cittadinanza. Il futuro della politica è questo e prevede una
compenetrazione sempre più marcata tra Istituzioni,
rappresentanti politici e attori sociali. Lavoreremo nella
direzione di una economia circolare e sostenibile. Sarà il
momento di mettere al centro del nuovo piano turistico la
cultura, l’arte, la musica, che dovranno affiancare i comparti
economici trainanti della nostra città. La qualità della vita
si misura anche da questi elementi non squisitamente economici
e il contesto storico e le esigenze dei cittadini necessitano
risposte forti e concrete. È il momento di agire per il
presente – e non solo il futuro – dei giovani, perché se non
si agisce immediatamente non ci sarà possibilità di invertire
la rotta”. Se nel corso di questi anni l’amministrazione
Napoli è riusciti a far progredire Salerno, nonostante le
limitazioni legate al bilancio (per inciso: tutti i Comuni
italiani producono un debito e non un credito), nei prossimi
cinque anni si punterà davvero a far fare il più grande salto
di qualità che si sia mai registrato nella storia di Salerno.
“Il principio cardine che reggerà il mio operato in qualità di
assessore con delega alle attività produttive e al turismo
sarà quello della territorialità, di cui si parla o troppo
poco, o con troppa approssimazione. L’obiettivo ultimo
dell’azione politica deve essere quello di sviluppare il
prodotto interno lordo locale. Per farlo va dato, in primis,
il sostegno alla piccola e media impresa, che traina
l’economia cittadina e permette a Salerno di essere un punto
di riferimento per il turismo internazionale. Salvaguardare la
piccola e media impresa significa salvare se non guadagnare
posti di lavoro – ha dichiarato l’assessore alle Attività
Produttive e al Turismo – Significa far girare la nostra
economia e avere anche un ritorno tributario che permetta al
Comune di incidere fortemente sui servizi e su tutte quelle
attività che necessitano dell’intervento pubblico. Se la base
del nostro tessuto produttivo è in forma, tutelato dagli enti
locali, si vedranno effetti positivi a cascata che ricadranno
sull’intera popolazione. Credo sia giusto sottolineare come
questa visione dell’azione politica si basi sulla massima
concretezza e che, senza promettere mari e monti – che quelli
già ce li abbiamo, fortunatamente -, si propone un progetto
chiaro, semplice e, anche per questo, realmente efficace.
Parlare con un linguaggio di verità non sempre paga: il
riconoscere, al di là dei propri meriti, anche le proprie
mancanze, non è tanto abituale in politica. Dalla maggioranza
abbiamo affrontato tante crisi, tante sfide difficili se non
(quasi) impossibili. Come dico sempre, preferisco che parlino
i fatti, perché le parole lasciano il tempo che trovano.
L’inaugurazione di Piazza della Libertà è l’emblema non solo
del rilancio, ma anche della capacità oggettiva del governo
locale di portare a compimento delle opere di massima
importanza per l’intera città. Piazza della Libertà (e tante
altre opere, realizzate e da realizzare) sono tangibili,
concrete, e valgono come simbolo e prova indisctubile di
rinnovata speranza e pragmatismo politico. Noi siamo pronti a
mettere nuovamente in campo tutte le nostre energie, le
competenze e la concretezza, per vincere le sfide dei prossimi
cinque anni”.

DROGA     AL                        PORTO,                 4
SCARCERAZIONI
Droga nel Porto di Salerno: 4 scarcerazioni e un presunto
responsabile (lo scafatese Federico) dal carcere va ai
domiciliari. E’ quanto deciso dal Tribunale del Riesame di
Salerno a quattro giorni dall’udienza sull’istanza presentata
dai legali dei 18 indagati coinvolti nel blitz di fine
settembre per il traffico di cocaina nello scalo commerciale
di Salerno. Tornano in libertà Salvatore Somma,       Alfonso
Masullo, Biagio Rilevo e Massimo Leoni. Mentre per Federico,
in cella dal fine settembre, sono stati disposti gli arresti
domiciliari. Lo ha deciso ieri mattina il Tribunale della
Libertà di Salerno, presidente Gaetano Sgroia, accogliendo
cinque istanze e rigettandone altre 13. Secondo quanto emerso
dalle indagini delle fiamme gialle coordinate dalla procura
salernitana   al vertice dell’organizzazione ci sarebbe stato
un capo sudamericano, cognato di Andrea Mauro, che
intratteneva rapporti con i fornitori e provvedeva a impartire
disposizioni agli affiliati. A lui era affidata la gestione
operativa attraverso il raccordo dei vari faccendieri dediti
alla ricerca di contatti all’interno del porto di Salerno o
comunque in grado di pianificare le modalità per consentire
l’uscita della droga dagli spazi doganali. Durante la indagini
è stato accertato che l’associazione si è occupata del
recupero e l’importazione di droga in diverse occasioni. La
banda, è stato ricostruito dagli inquirenti, aveva messo in
piedi un tentativo di importazione di quasi due chili di
cocaina dal Sud America da recuperare sul territorio spagnolo.
Quell’accordo saltò a causa di un autotrasportatore che non se
la sentì di fare da corriere, un altro invece andò in porto
con consegna della droga a Torre Annunziata Sud dietro
compenso di 5mila euro per il trasporto di quasi due chili di
cocaina dalla Spagna.          Nel corso delle complesse
investigazioni era ricostruita la cessione di 2 chili di
cocaina, su impulso di due intermediari da soggetti del gruppo
criminale ad uno di origini salentine (Di Napoli), dietro
pagamento del corrispettivo di 69mila euro. Nel collegio
difensivo gli avvocati Annalisa Califano, Francesco Rizzo,
Sabato Romano, Giuseppe Russo e Pierluigi Spadafora.

DANNI A UNA NEONATA, ALLA
SBARRA MEDICO E OSTETRICA
Lesioni personali e permanenti ai danni di una neonata:
rinviati a giudizio due medici dell’ospedale San Giovanni di
Dio e Ruggi d’Aragona di Salerno. Si tratta di S. G. e P. G.,
rispettivamente medico-ginecologo e ostetrica del reparto di
ostetricia e ginecologia del nosocomio di via San Leonardo. E
quanto deciso dal giudice per le udienze preliminari del
Tribunale di Salerno accogliendo la richiesta del pubblico
ministero. Scrive la Procura. “Per negligenza, imprudenza ed
imperizia e comunque per colpa consistita nel mancato rispetto
le raccomandazione previste dalle linee guida o dalle buone
pratiche clinico assistenziali, intervenendo con incongrua
manovra e cagionando gravi e perenni lesioni “paralisi
ostetrica del plesso brachiale destro” a discapito della
piccola Tiffany G”. I genitori della neonata, assistiti
dall’avvocato Francesco Palumbo del foro di Salerno, si erano
rivolti alla magistratura chiedendo che venisse fatta piena
luce sull’accaduto e che venissero valutate eventuali
responsabilità sanitarie da parte del personale che aveva
assistito la mamma e la piccola in quei drammatici momenti.
Grazie alla documentazione prodotta dalla difesa che assiste
la famiglia, arricchita dalla consulenza tecnica di parte del
membro del Team dello studio legale – specialista medico-
legale Marco Gaito – si è deciso per il rinvio a giudizio dei
Medici che non sarebbero intervenuti dinanzi alla chiara
criticità della bambina. Quel che accadde ora, potrà essere
stabilito durante il processo con l’inizio del dibattimento a
carico dei medici previsto per fine Gennaio dinanzi al giudice
monocratico del Tribunale di Salerno, Bosone

Zoccola, altre                         7       ore       di
interrogatorio
di Pina Ferro

E’ durato sette ore l’interrogatorio a cui è stato sottoposto
nella giornata di ieri Vittorio Fiorenzo Zoccola, il ras delle
cooperative sociali, arrestato la scorsa settimana. Le sette
ore di interrogatorio di ieri (terminato intorno alle 18) si
aggiungono alle 8 ore dell’interrogatorio di garanzia svoltosi
lunedì scorso. Anche le dichiarazioni rese, ieri, da Zoccola
sono state secretate dai magistrati, proprio come era stato
fatto per le dichiarazioni rese la volta scorsa. Dunque, resta
un mistero cosa abbia potuto raccontare Zoccola ai Gip ed ai
magistrati titolari dell’inchiesta che ha portato in manette
anche il consigliere regionale Nino Savastano. Mistero sul
contenuto specifico delle dichiarazioni ma non sui temi
affrontati. Quelli sono facilmente immaginabili…. Sicuramente
Zoccola ha delineato “l’affaire” delle cooperative solidali,
di come queste funzionavano, ma quasi certamente ha parlato
anche del villaggio di Babbo che pure qualche anno fa fu
oggetto di un’indagine da parte della Guardia di Finanza così
come i mercatini di Natale. Di materiale per la prosecuzione
delle indagini Zoccola ne sta fornendo a sufficienza se si
considera la durata degli interrogatori. Dichiarazioni che,
non si esclude, potrebbero essere alla base di nuovi
provvedimenti o decisioni da parte della Procura Salernitana.
Non è neppure da escludere che Vittorio Zoccola possa essere
nuovamente ascoltato dai magistrati. Al momento si va avanti
per ipotesi. Bocche cucite sui contenuti dei racconti di
Zoccola da parte di tutti. Il legale Michele Sarno continua a
ripetere di non poter rivelare quanto “confidato” dal suo
assistito ai magistrati salernitani, ma che sicuramente si
tratta di dichiarazioni molto forti. L’inchiesta su quello che
è stato denominato il Sistema Salerno ha valicato i confini
della Provincia ed è arrivato all’attenzione nazionale
attraverso l’interessamento di alcuni media che hanno inteso
occuparsi della vicenda. Nei giorni scorsi in città sono
giunte le telecamere di La 7 e nei giorni scorsi l’avvocato
Sarno è stato ospite della puntata.
Fondazione Menna: Tringali si
dimette da presidente, resta
l’incompatibilità
di Erika Noschese

Tanto tuonò che piovve. Nella giornata di ieri, il neo
assessore alla Sicurezza e alla Trasparenza, Claudio Tringali
si è dimesso da presidente della fondazione Filiberto e Bianca
Menna- Centro studi per l’arte contemporanea. Una scelta
obbligata per provare, forse, a risolvere il problema
dell’incompatibilità con il suo ruolo di assessore. A
sollevare il dubbio il consigliere di Forza Italia, Roberto
Celano e, successivamente, l’avvocato amministrativista Oreste
Agosto oltre al consigliere uscente Leonardo Gallo che –
proprio nei giorni scorsi – ha diffidato il sindaco Napoli ad
annullare il decreto sindacale del 18 ottobre per la nomina
dei componenti della giunta municipale, perché palesemente
illegittimo per una serie di ragioni, come – appunto – la
mancata verifica dei presupposti di incompatibilità. Ieri
mattina, “con nota assunta al protocollo generale del Comune,
in data 21 ottobre 2021 al numero prot. 196472, il dottor
Tringali ha rassegnato le sue irrevocabili dimissioni
dall’incarico di rappresentante del comune di Salerno in seno
alla Fondazione sopraindicata”. Dimissioni, quelle di
Tringali, che non sono sufficienti a sanare a sua carica di
assessore comunale, in quanto le dimissioni dalla Fondazione
avrebbero dovuto essere rese almeno 1 anno prima
dell’assunzione di tale carica comunale, come ha chiarito
proprio l’avvocato Agosto, evidenziando che “l’istituto
giuridico dell’inconferibilità si differenzia dagli istituti
della incompatibilità e della ineleggibilità. Perdura dunque
la illegittimità della carica di assessore comunale del dottor
Tringali”. L’ex candidato sindaco ha infatti provveduto a
richiedere al Comune di Salerno,” tutte le necessarie
dichiarazioni degli assessori nominati, sulla insussistenza
delle cause di inconferibilità, per il prosieguo della mia
azione civica nonché giuridica”. “Per primi abbiamo sollevato
la incompatibilità del dottor Tringali, scrivendo nota al
Prefetto, al segretario Generale e per conoscenza alla Procura
della Repubblica – ha dichiarato il consigliere Celano – Le
dimissioni sopraggiunte dell’Assessore dalla Presidenza della
fondazione Menna sono la dimostrazione che avevamo visto
giusto. Si verifichi ora se, unitamente ai profili di
incompatibilità sanciti dal Tuel, si possono configurare anche
cause di inconferibilità ai sensi del Dlg 39/2006”. Nella rete
dell’incompatibilità sembra finito anche l’assessore ai lavori
pubblici Michele Brigante: a lui, l’allora sindaco Vincenzo De
Luca aveva affidato la perizia di parte per il crollo di
“Palazzo Edilizia” risalente al 2007, oltre ad aver ricevuto
l’incarico di consulente tecnico di parte sulla vicenda
giudiziaria di Piazza della Liberà. Anche in questo caso,
infatti, il consigliere Celano ha chiersto al prefetto di
verificare la sussistenza di eventuale incompatibilità tra i
due incarichi. L’amministrazione comunale continua a non dare
risposte ai cittadini.

Rapina       in      centro,
accoltellato il titolare del
negozio di Telefonia Mister
Tech
Ennesima rapina armata, ieri sera, in centro cittadino. A
denunciarlo, attraverso i suoi canali social, il consigliere
comunale di Oltre Donato Pessolano: “Sicurezza, questa
sconosciuta. A Salerno c’è allarme e un problema denominato
“sicurezza”, lo denunciamo da tempo – ha dichiarato il
consigliere uscente e riconfermato, nella coalizione di
Elisabetta Barone – Una rapina in pieno centro, finita con il
ferimento del titolare di un’attività commerciale situata in
Piazza M. Luciani. Erano presenti famiglie con bambini che
giocavano in villa comunale e nella piazza di fronte”. Ad
essere preso di mira dai malviventi il negozio di telefonia
Mister Tech di Sergio Silvestri: secondo quanto ricostruito
dalla Polizia di Stato, un malvivente ha fatto irruzione
all’interno dell’attività commerciale e ha minacciato l’uomo
con un coltello per darsi consegnare il ricavato della
giornata. Al rifiuto dell’uomo, il malvivente si è avventato
contro di lui accoltellandolo ad un braccio. Poi si è dato
alla fuga lungo le strade limitrofe. Sul posto i sanitari del
118, che hanno trasportato il commerciante al pronto soccorso.
In corso le indagini della questura che, dopo aver raccolto la
testimonianza della vittima, hanno requisito i filmati
registrati dalla videosorveglianza. Intanto, proprio il
consigliere Pessolano punta il dito contro il primo cittadino:
“Il sindaco Napoli ha addirittura nominato un assessore alla
“sicurezza”, mai assegnata prima – ha detto il consigliere di
minoranza – Adesso vedremo se e come vorrà porre fine a
problemi come questi che minano l’incolumità dei cittadini e
spaventano famiglie e bambini. Così come affermano, la loro
gestione appartiene a una filiera istituzionale che arriva
fino al Governo nazionale, passando dalla Regione”. Pessolano
ribadisce poi la proposta di aumentare i rinforzi di forze
dell’ordine “e alimentare il corpo della polizia municipale
che ad oggi ha più di 100 uomini sotto organico”. e.n.
Fondazione Carisal al fianco
del Festival del cinema di
Salerno
di Monica De Santis

“Saremo al fianco del Festival internazionale del Cinema di
Salerno in questa settantacinquesima edizione”. Lo annuncia il
Presidente della Fondazione Carisal, Domenico Credendino,
confermando l’intenzione di sostenre la manifestazione nata
nel 1945 con lo scopo di promuovere la cultura attraverso il
cinema e divenuta nel 1946, Mostra nazionale del cinema a
Passo Ridotto che nel corso degli anni divenne Festival
Internazionale del Cinema di Salerno. Giungendo con un volo
pindarico ai giorni nostri il Festival si afferma sempre più
non solo nel campo della cinematografia pura ma allarga i suoi
orizzonti: Realizzando il ‘Progetto Archimede’ che vede la
nascita di una scuola curriculare di cinematografia in
collaborazine con l’ITC “Genovesi” di Salerno diretto
magistralmente dalla Preside Prof.ssa Caterina Cimino che,
grazie alla sua intraprendenza e lungimiranza tipiche della
imprenditorialità privata, ha reso concreto un sogno di tanti
salernitani; Creando un settore medicoscientifico con la
sezione “Curarsi con il Cinema” sviluppata dallo specialista
Dottor Davide Amendola; Inserendo per primi, nei Concorsi, la
Fiction televisiva; Promuovendo una partenrship con
l’Università di Salerno. “L’evento è uno dei più antichi e
prestigiosi del Paese e noi, in sintonia con la mission della
Fondazione Carisal, coerenti con le attività poste in essere
per il rilancio delle eccellenze del territorio, ci saremo. Il
Festival – dice Credendino – si svolge dal 1946 grazie a chi
ha garantito amore e passione, competenze e lavoro vero.
Grazie a tanti ed alla famiglia De Cesare in particolare. Ora
è il tempo, insieme, di rilanciare ancora e sempre meglio
l’appuntamento”. “Per noi non sarà una toccata e fuga, un
intervento spot, ma l’avvio di un percorso”, conclude il
Presidente Credendino. Per il funzionamento dell’accordo e per
organizzare le attività, ieri presso la sede della Fondazione
Carisal, il Presidente del Comitato organizzatore del
Festival, Mario de Cesare ed il Presidente della Fondazione
Carisal, Domenico Credendino, hanno siglato un Protocollo
d’Intesa che sarà seguito dai componenti del cda ed in
particolare, dal consigliere Massimiliano Graniti.
Soddisfazione è stata espressa dal Presidente Mario De Cesare.
“La collaborazione – aggiunge il patron del Festival – sarà
preziosa. Foriera di nuovi ed auspicati successi. Il supporto
di un management di qualità sarà un valore aggiunto”. Il
Festival Internazionale del Cinema di Salerno, giunto alla sua
settantacinquesima edizione, si terrà dal 22 al 27 novembre
2021. Un appuntamento importante per la città di Salerno e per
il suo territorio. Il Festival proporrà direttamente alle
scuole di Salerno e provincia una presentazione di particolari
film, oggetto di discussione e meditazione. I film in concorso
saranno proiettati distribuendo la programmazione nell’arco
dell’intera giornata ed in più Sale, per permettere l’accesso
a quante più persone interessate dell’arte cinematografica,
oltre che in streaming su piattaforma Vod dedicata, azione che
fa entrare il Festival in tutte le case del mondo. Quest’anno
sono stati selezionati circa 350 film provenienti da oltre 50
Nazioni. Molti film incentrati sulla problematica del Covid ed
altrettanti sul tema dei “diritti delle donne”. La
manifestazione si concluderà sabato 27 novembre 2021 con la
Cerimonia di Premiazione alla quale parteciperanno i registi
dei film premiati con i relativi cast, personalità del mondo
dello spettacolo, della cultura e rappresentanti degli Enti
Pubblici e Privati.
Spaccio, un giro da 4mila
euro al giorno: inflitti 5
anni ad Antonio Noschese.
di Pina Ferro

Avevano posto in piedi un giro di droga che fruttava un
fatturato giornaliero di circa 4000 euro: arrivano tre
condanne. La prima sezione penale del tribunale di Salerno
(presidente Montefusco) ha inflitto 5 anni di carcere ad
Antonio Noschese, 4 anni e sei mesi a Francesco Nuvoli e un
anno a Raffaella Attanasio. Sono stati assolti Ugo Ventre,
Landi Maria, Rosaria e Kaddi El Mostafa. Gli imputati erano
finiti nell’inchiesta della Direzione distrettuale antimafia
(Sostituto Procuratore Marco Colamonici), sfociata poi nel
blitz che aveva decapitato un sodalizio criminale che ruotava
attorno alla figura di Ciro Persico, meglio noto come il “boss
del centro storico”. La sentenza emessa lo scorro 20 ottobre
dal presidente della prima sezione collegiale, è a carico
degli imputati che avevano scelto di essere processati con il
rito ordinario. Nel collegio difensivo, gli avvocati Angela
Casale, Bianca De Concilio, Pierluigi Spadafora, Dario
Barbirotti, Anna Sassano e Nicoletta Milione.

La posizione degli altri soggetti indagati era già stata
definita nei mesi scorsi con il rito dell’abbreviato. Ciro
Persico era stato condannato a 19 anni di reclusione.

Erano 38 le persone che finirono in manette nel corso del
blitz posto in essere dai carabinieri della compagnia di
Salerno. Un mercato gestito in prima persona da Ciro Persico
che, proprio nel centro storico, in via Masuccio Salernitano,
aveva anche il suo deposito. Lui stesso, con la vendita a
dettaglio, da solo riusciva a incassare 1.300 o 1.500 euro
alla settimana. Un “sistema”, quello adottato dal gruppo
criminale, che andava bene così come ideato, con una precisa
ripartizione di competenze. Tant’è che lo stesso Persico,
nello stringere rapporti con altri capi della provincia,
consiglia loro di adottare il “metodo Iavarone” con la vendita
di hashish: procedere a vendite grosse quando sul mercato c’è
carenza di merce. Pronti a soddisfare qualsiasi esigenza, dal
crac al cotto, dalla cocaina all’eroina e finanche al fumo,
erano due i canali di approvvigionamento all’ingrosso della
sostanza.

Il nome dell’operazione      ruota proprio intorno al Persico
poiché, nel corso di una    intercettazione telefonica, uno dei
sodali asseriva come il     suo principale obiettivo non fosse
l’affermazione economica,   bensì il prestigio, l’ascendente, e,
quindi, il riconoscimento unanime di capo indiscusso
dell’organizzazione, come confermato dai suoi gregari, i
quali, in una circostanza, per formalizzare l’ingresso di
alcuni di essi nel suo gruppo, vollero donargli un fucile a
canne mozze.

L’indagine era scattata nel 2017 ed è stata      resa complessa
dal contesto urbanistico dell’area d’intervento (in
particolare, del centro storico della città e nella zona
orientale nell’area denominata Villaggio dei Puffi).

L’organizzazione ruotava attorno alla figura di Ciro Persico.
Questi, originariamente legato al Clan d’Agostino con ruolo di
rilievo, è non a caso definito il “boss del centro storico” di
Salerno, poiché, in seguito all’arresto dei vertici del clan,
ha continuato a mantenere il controllo dello spaccio nel cuore
della città, rappresentando l’autorevole figura di riferimento
necessaria al gruppo criminale investigato per imporre
nuovamente un cartello nelle piazze di spaccio del capoluogo e
non solo.
L’istituto comprensivo Barra,
scuola sentinella per il
monitoraggio anti covid
di Monica De Santis

L’istituto comprensivo “Barra” di Salerno che conta ben cinque
plessi, è il primo istituto di Salerno ad essere stato scelto
dall’Asl come scuola sentinella nel piano di monitoraggio
della circolazione del Sars-Cov-2 con i test salivari, per le
classi della primaria e della secondaria di I grado. A darne
l’annuncio la dirigente scolastica, Renata Florimonte… “Il
piano di monitoraggio, al quale il nostro istituto è stato
ammesso, prevede l’effettuazione di test salivari ogni 15
giorni, agli alunni della scuola primaria e a quelli della
scuola secondaria di primo grado. Il piano comprende tutti i
nostri plessi che sono la sede centrale della Barra, la scuola
primaria della Tafuri, la scuola primaria e secondaria di
primo grado dell’Abbagnano, e le scuole secondarie di primo
grado Lanzalone e Poseidonia. Ovviamente questi tamponi
salivari, che sono meno invasivi rispetto ai tamponi naso
faringei, saranno gratuiti per tutti gli alunni e saranno
effettuati solo ai bambini e ai ragazzi i cui genitori hanno
firmato l’istanza e la relativa liberatoria. E’ comunque un
tampone molto attendibile nei risultati”. Un piano di
monitoraggio questo che si sta svolgendo in tutta la Regione
Campania e voluto proprio da quest’ultima in accordo con le
Asl. I test non saranno effettuati invece su docenti e
personale scolastico in quanto già vaccinati o in obbligati a
fare il tampone ogni due giorni per poter accedere agli
istituti, come prevede il nuovo decreto governativo.
Un’iniziativa questa, che nei plessi dell’Istituto Comprensivo
Barra ha riscosso un notevole consenso da parte dei genitori,
come conferma la stessa dirigente scolastica… “Abbiamo avuto
una partecipazione massiccia. D’altro canto noi c’eravamo
candidati come scuola anche a seguito del riscontro assai
significativo che lo scorso anno abbiamo avuto per il
monitoraggio effettuato dal Comune di Salerno. A seguito
proprio di questo riscontro, insieme con i componenti del
consiglio d’istituto, ho condiviso questa manifestazione
d’interesse a partecipare al piano, abbiamo aderito e siamo
stati successivamente individuati dall’Asl di Salerno come
scuola sentinella”. Un monitoraggio che avrà, come annunciato
i primi di settembre dagli stessi dirigenti Asl che durerà per
molti mesi… “Il monitoraggio si svolgerà nell’arco temporale
compreso tra il 26 di ottobre e fino al 5 giugno del 2022. Per
tanto arriveremo fino alla fine dell’anno scolastico”. Il
monitoraggio sarà effettuato in due momenti. A partire dalla
prossima settimana ogni 15 giorni operatori dell’Asl di
Salerno accederanno ai cinque plessi dell’Istituto Comprensivo
Barra ed effettueranno i tamponi salivari agli alunni
autorizzati. In contemporanea ai genitori di questi sarà
distribuito del materiale informativo per guidare alunni e
famiglie nella semplice attività di prelievo della saliva. Lo
scopo, come precisa la dirigente scolastica… “E’ quello di
rendere le famiglie e gli stessi alunni autonomi. Nelle prime
fasi del monitoraggio la raccolta del campione salivare sarà
realizzata all’interno del plesso scolastico dagli operatori
sanitari del dipartimento di prevenzione. Successivamente la
raccolta del campione sarà auspicabilmente realizzata
direttamente al proprio domicilio”. Dunque nella seconda fase
gli alunni effettueranno da soli o con l’aiuto dei loro
genitori la raccolta del campione salivare, che poi sarà
portato a scuola e consegnato all’Asl per analizzarlo. In
entrambi le fasi del monitoraggio, qualora uno degli alunni
dovesse risultare positivo, sarà la stessa Asl a contattare
prima la famiglia per la comunicazione e subito dopo la
scuola. “Abbiamo deciso di aderire a questa iniziativa per
garantire ancora maggiore sicurezza e tranquillità ai genitori
dei nostri alunni. – precisa la dirigente Florimonte -
 Dall’inizio dell’anno scolastico stiamo seguendo i protocolli
in maniera molto rigida, forse anche più del previsto. Ma è
giusto così perchè non dobbiamo abbassare la guardia. Abbiamo
installato sanificatori in tutte le aule. Garantiamo il
distanziamento tra gli alunni e comunque continuiamo a far
tenere le mascherine e a far igienizzare spesso le mani.
Inoltre negli istituti dove è attivo il servizio mensa, sempre
per garantire il distanziamento e la massima sicurezza,
abbiamo previsto più turni. Facciamo tutto questo perché i
nostri alunni devono vivere la scuola con serenità ed i
genitori devono stare tranquilli, ecco perchè la
partecipazione a quest’altra iniziativa di monitoraggio è
importante. Perché ci permette di garantire ancora maggiore
sicurezza per tutti”.

Antonio Tropiano: “Abbiamo
creato un abbonamento per
applicare uno sconto sui
tamponi”
di Monica De Santis

A pochi giorni dall’entrata in vigore dell’obbligo del green
pass per tutti i dipendenti di aziende ed uffici pubblici e
privati, in Italia si registra un boom di tamponi fatti nelle
farmacie. Tutti coloro che a tutt’oggi non hanno fatto il
vaccino, vuoi per problemi di salute, vuoi perchè contrari o
altro, per andare a lavoro sono infatti costretti ad
effettuare un tampone ogni due giorni. A queste si aggiunge
chi – colto da tosse, raffreddore o febbre – vuole
comprensibilmente sapere se è affetto da Covid o se si è preso
semplicemente l’influenza. Dunque le farmacie, quelle che
effettuano i tamponi, sono in questi giorni prese d’assalto.
Una coda abbastanza lunga che la si può vedere praticamente
quasi davanti a ogni farmacia. “In effetti in questi ultimi
giorni abbiamo registrato un aumento vertiginoso delle
richieste di tamponi – racconta Antonio Tropiano, titolare
della farmacia Aulisi di Battipaglia – da quando è entrato in
vigore l’obbligo del green pass, chi non è vaccinato è
costretto a fare un tampone ogni due giorni e di conseguenza
le richieste sono aumentate come pure le file nelle farmacie.
Anche se al momento devo dire che la situazione è ancora
gestibile”. Il dottor Tropiano spiega anche che per venire
incontro a chi deve farsi il tampone ogni due giorni ha
applicato nella sua farmacia una tariffa speciale… “Già prima
dell’obbligo del green pass per fare un tampone da noi si
pagava 15 euro, ora abbiamo fatto una sorta di mini
abbonamento ad un prezzo ridotto, proprio per venire incontro
a queste persone e per non pesare troppo sui costi, altrimenti
i loro stipendi si consumano tutti in tamponi anti covid”.
Sulla prospettiva invece, di prolungare l’orario di chiusura
delle farmacia, così da snellire le file e al tempo stesso di
venire incontro anche a coloro che non possono fare i tamponi
di mattina, il farmacista salernitano spiega che “La decisione
non è ancora stata presa. Certamente se è per venire incontro
ai cittadini, noi siamo a disposizione, il punto però è un
altro. Rimanere aperti fino a tardi significa dover assumere
almeno un altro dipendente, per garantire i turni di lavoro.
Questo ovviamente comporterebbe un aumento dei costi per noi e
di conseguenza il rischio di non poter più garantire dei
prezzi promozionali per i tamponi alle persone”.
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