Infezioni della cute e dei tessuti molli: classificazione ed epidemiologia - InfezMed

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Le Infezioni in Medicina, Suppl. 4, 6-17, 2009

                                   Infezioni della cute e dei
                                   tessuti molli: classificazione
                                   ed epidemiologia
                                   Skin and soft tissue infections: classification
                                   and epidemiology

                                   Silvano Esposito1, Sebastiano Leone1, Ester Petta1, Silvana Noviello1,
                                   Ido Iori2
                                   1
                                   Dipartimento di Malattie Infettive, Seconda Università degli studi di Napoli, Italy;
                                   2
                                   I Medicina Interna, Centro Emostasi e Trombosi, Azienda Ospedaliera A.S.M.N.
                                   di Reggio Emilia, Italy

n CLASSIFICAZIONE                                                         A) La classificazione di Eron et al. rappresenta
                                                                          il più tipico esempio di approccio classificativo

L
     e infezioni della cute e dei tessuti molli                           pratico, che tiene conto principalmente delle
     (SSTIs, skin and soft tissue infections), costitui-                  condizioni cliniche del paziente e prende in
     scono un insieme di patologie di frequente                           considerazione, di fatto, anche o soprattutto le
osservazione medica, che possono manifestarsi                             eventuali presenze di comorbilità [2]. In accor-
con caratteristiche diverse per quanto riguarda                           do alla classificazione di Eron le SSTI possono
la sede, la localizzazione, le caratteristiche clini-                     essere suddivise in quattro differenti classi in
che e l’agente eziologico. La gravità del processo                        relazione alla gravità dei segni e sintomi locali e
infettivo varia in relazione non solo alla profon-                        sistemici, alla stabilità clinica del paziente e del-
dità dei piani interessati, ma anche in relazione                         la sue eventuali comorbilità. La classificazione
alle condizioni cliniche del paziente, alla presen-                       di Eron è dunque strettamente limitata a criteri
za di malattie concomitanti e alla virulenza del                          di gravità e può rappresentare una guida so-
microrganismo patogeno. La classificazione di                             prattutto in merito alla decisione di ospedaliz-
tali infezioni si avvale di criteri diversi che pos-                      zare o meno il paziente (Figura 1):
sono tener conto della sede anatomica, distin-                            • Classe 1: pazienti senza segni di infezione si-
guendo dunque le infezioni in superficiali e                              stemica, senza comorbilità che possano compli-
profonde, del luogo di acquisizione, suddivi-                             care il trattamento, possono abitualmente essere
dendole in comunitarie e nosocomiali, o anche                             trattati per via topica o con antibiotici sommini-
delle condizioni cliniche del paziente. La gravità                        strati per via orale senza necessità di ricovero.
delle SSTI può variare in maniera significativa                           • Classe 2: pazienti con una o più comorbilità
dalle forme più lievi, quali le piodermiti, a quel-                       (diabete mellito, vasculopatia periferica, obesità
le che possono addirittura mettere a rischio la vi-                       patologica) che possano complicare o ritardare
ta del paziente quali le fasciti necrotizzanti, ma è                      la risoluzione del processo infettivo. Alcuni pa-
sempre da considerare che una possibile comor-                            zienti della classe 2 possono giovarsi di un trat-
bilità, quale il diabete o l’AIDS, può trasformare                        tamento antibiotico per via orale; nel caso si
una SSTI abitualmente di lieve entità in una in-                          renda necessaria una terapia parenterale può
fezione estremamente grave [1]. Alcune classifi-                          essere utile una breve ospedalizzazione oppure
cazioni delle SSTI tengono appunto conto del                              un periodo di breve osservazione presso un
concetto di gravità, poichè lo scopo finale è quel-                       centro infusionale oppure ancora una terapia
lo di stratificare il paziente in maniera standard                        parenterale domiciliare (OPAT, Outpatient Pa-
e rapida, al fine di proporre, magari attraverso                          renteral Antimicrobial Therapy) che, a parità di ef-
un algoritmo, le modalità di intervento medico-                           ficacia, ha ampiamente dimostrato di ridurre i
chirurgico e/o il luogo di cura più conveniente e                         costi di gestione e di aumentare significativa-
più efficace [1].                                                         mente la compliance del paziente [3-6].

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Figura 1 - Algoritmo per la gestione
                                                                                         dei pazienti con cellulite: luogo di
                       Valutazione iniziale e classificazione                            cura e via di somministrazione.

    Classe 1            Classe 2                     Classe 3                Classe 4

                                    Osservazione

      Trattamento                        OPAT
     domiciliare con                                               Ospedalizzazione
      terapia orale

                                                      Dimissione

                                            Considerare la terapia orale

                              Interruzione della terapia

• Classe 3: pazienti che presentano i segni di                                 Profonde
grave infezione sistemica con modificazioni                                    erisipela, cellulite
dello stato mentale, tachicardia, tachipnea o                                  Associate ai follicoli piliferi
ipotensione oppure, pur non presentando segni                                  follicolite, foruncolosi
di sepsi grave, presentano malattie concomitan-                                Ascessi
ti clinicamente instabili che possono interferire                          2) Infezioni complicate
con la risposta alla terapia. I pazienti di classe 3                           Infezioni acute della ferita
necessitano abitualmente di ospedalizzazione e                                 trauma, morso di animale, post-operatorie
terapia antibiotica parenterale, soprattutto per                               Infezioni croniche della ferita
le infezioni localizzate alle estremità e correlate                            infezione del piede diabetico, ulcere da stasi
a malattie vascolari periferiche.                                              venosa, ulcere da decubito
• Classe 4: pazienti con sepsi grave e/o infezio-                          3) Fascite necrotizzante
ne a prognosi grave per la vita, quale la fascite                          4) Mionecrosi
necrotizzante. Tali pazienti devono sempre es-                             Gli autori sottolineano che, preliminarmente, le
sere ospedalizzati, spesso nei reparti di terapia                          SSTI devono essere distinte in infezioni prima-
intensiva e frequentemente può rendersi neces-                             rie e secondarie: le prime sono quelle che insor-
sario l’intervento chirurgico. Così come per i                             gono su cute sana e che sono abitualmente cau-
pazienti di Classe 2 e 3, il paziente di classe 4,                         sate da Streptococcus pyogenes o da Staphylococ-
una volta stabilizzato, può essere un buon can-                            cus aureus; quelle secondarie, invece, sono quel-
didato, alla dimissione, per una terapia orale o                           le che vanno a determinarsi su lesioni croniche
un programma OPAT.                                                         preesistenti della cute (eczema, dermatite atopi-
                                                                           ca) o in quei soggetti che presentano dei fattori
B) Nell’ambito dei criteri classificativi delle SSTI,                      predisponenti quali l’insufficienza vascolare
Di Nubile et al. utilizzano gli aspetti anatomici,                         periferica, la neuropatia sensoriale, il diabete,
patogenetici ed epidemiologici raggruppando le                             corpi estranei, obesità, traumi chirurgici o acci-
SSTI in infezioni non complicate e complicate se-                          dentali.
condo un crescente livello di gravità [7]:                                 La suddivisione delle SSTI in non complicate e
1) Infezioni non complicate                                                complicate rappresenta un secondo livello di
   Superficiali                                                            classificazione, laddove quest’ultime definisco-
   impetigine                                                              no quelle infezioni che interessano la cute lesa o

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ferite cutanee che si verificano nei soggetti im-               i piani fasciali e muscolari per le quali è preve-
munocompromessi o che richiedono un sostan-                     dibile un esito sfavorevole. Inoltre, anche la
ziale intervento chirurgico.                                    FDA classifica le “skin and skin structure infec-
Queste infezioni sono inoltre caratterizzate da                 tions” come complicate e non complicate. Que-
un andamento acuto (durano da pochi giorni a                    ste ultime sono quelle infezioni che rispondono
poche settimane) o cronico (persistono per set-                 a un trattamento antibiotico semplice o che van-
timane o mesi). Le SSTI possono infine presen-                  no incontro a risoluzione a seguito di un sem-
tarsi come infezioni localizzate (impetigine,                   plice drenaggio e sono rappresentate dalla cel-
ascesso) oppure diffuse (cellulite, fascite). Una               lulite superficiale, dalla follicolite, dalla forun-
ulteriore distinzione utile ai fini terapeutici è               colosi, dall’ascesso semplice e dalle ferite infet-
quella che distingue le infezioni necrotizzanti                 te minori [9].
da quelle non necrotizzanti.                                    Quelle complicate, invece, coinvolgono i tessuti
                                                                profondi, richiedono un significativo intervento
C) Nell’elaborazione delle proprie linee guida                  chirurgico o si sviluppano in presenza di malat-
per il trattamento delle SSTI, la Società Ameri-                tie concomitanti che possano compromettere la
cana di Malattie Infettive (IDSA, Infectious Di-                risposta terapeutica. Tali infezioni includono
seases Society of America) si avvale di criteri clas-           gli ascessi complicati, le ustioni infette, le ulce-
sificativi “misti” che includono non solo gli                   re infette, le infezioni del piede diabetico e le in-
aspetti ezio-patogenetici ed epidemiologici, ma                 fezioni degli spazi profondi [9]. In sintesi, la
che tengono conto anche delle valutazioni rela-                 FDA stabilisce cinque diverse condizioni che
tive alla gravità, come schematicamente ripor-                  definiscono le infezioni complicate (Tabella 1)
tato di seguito [8]:                                            [11, 12]:
• Infezioni non necrotizzanti                                   • il coinvolgimento dei tessuti profondi, inclu-
  impetigine, ascesso, erisipela, cellulite                       so il grasso sottocutaneo;
• Infezioni necrotizzanti                                       • la necessità di un significativo intervento chi-
  fascite necrotizzante, miosite streptococcica, poli-            rurgico;
  miositi, celluliti necrotizzanti, gangrena di Four-           • il coinvolgimento dell’area perianale;
  nier, mionecrosi da Clostridium                               • le infezioni del piede diabetico;
• Infezioni da morso di animale o umano                         • la presenza di significative malattie concomi-
• Infezioni del sito chirurgico                                   tanti, incluso il diabete mellito, l’immunode-
• Infezioni nell’ospite immunocompromesso.                        pressione e l’obesità.
                                                                Tali criteri definiscono, in genere, i pazienti con
D) Come visto finora, la terminologia adottata                  infezioni del sito chirurgico, le infezioni necro-
per definire le SSTI è piuttosto varia e comples-               tizzanti dei tessuti molli e quelli con segni di in-
sa [9, 10]. La Food and Drug Administration                     fezione sistemica (sepsi).
(FDA), al fine di definire i criteri di inclusione
dei pazienti nei trials clinici, ha introdotto la               E) Elston et al. ritengono che le differenti classi-
terminologia di “skin and skin structure infec-                 ficazioni fin qui esposte, a esclusione di quella
tions” [11]. La FDA esclude esplicitamente dai                  di Eron et al., utilizzano poco il criterio della
trials clinici le infezioni necrotizzanti degli spa-            stratificazione del paziente affetto da SSTI in
zi profondi nonché le infezioni che coinvolgano                 base alla gravità e ciò le rende poco utili come

Tabella 1 - Classificazione FDA delle infezioni della cute e tessuti molli.
 Non complicate prevalentemente da Gram positivi          Complicate sia da Gram positivi che da Gram negativi
 Superficiali                                             Tessuti molli profondi
   Ascesso semplice                                       Ulcera infetta
   Impetigine                                             Ustione infetta
   Foruncolo                                              Ascessi maggiori
   Cellulite                                              Cellulite
   Erisipela                                              Fascite necrotizzante
 Può essere trattato con sola incisione chirurgica        Richiedono un significativo intervento chirurgico
                                                          Malattie concomitanti significative che complicano
                                                          la risposta al trattamento

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guida alle procedure diagnostiche e terapeuti-                                   to gli autori ritengono che la diagnosi di SSTI
che. Anche le linee guida di Eron et al., pur pro-                               debba soddisfare dei requisiti minimi rappre-
ponendo una stratificazione del paziente e un                                    sentati dai classici segni dell’infiammazione
algoritmo gestionale, risultano troppo semplifi-                                 (rubor, calor, dolor, tumor) e che in talune situa-
cate poiché prendono in considerazione un nu-                                    zioni non tutti i suddetti segni debbano essere
mero limitato di fattori riguardanti il paziente e                               presenti. Inoltre, è sempre da tener presente che
l’infezione.                                                                     la presenza di comorbilità può notevolmente al-
Elston propone dunque uno schema innovativo                                      terare la progressione e il corso della malattia e
risultato dall‘elaborazione di un panel di esper-                                che quindi le malattie concomitanti debbano es-
ti comprendenti dermatologi clinici, dermatolo-                                  sere attentamente valutate ai fini di un giudizio
gi chirurghi, infettivologi, pediatri infettivologi,                             di gravità soprattutto per quanto riguarda la
podologi ed esperti di infezioni da HIV (Figura                                  decisione dell’ospedalizzazione del paziente.
2) [13]. Il sistema di Elston definisce la gravità                               Le manifestazioni sistemiche quali la febbre,
delle SSTI in accordo alla presenza o assenza di                                 l’ipotensione, la tachicardia, lo stato mentale al-
specifici segni clinici e anamnestici. Innanzitut-                               terato possono essere segni di un interessamen-
                                                                                 to dei tessuti profondi che possono condurre a
                                                                                 una sepsi grave o shock settico. Il passo succes-
                                                                                 sivo nel definire il livello di gravità è quello re-
                      Sospetto SSTI
                                                                                 lativo alla determinazione della sede della le-
             Criteri diagnostici e anamnestici
                            Rubor
                                                                                 sione.
                            Calor                                                Le SSTI sono comunemente localizzate alle
                            Tumor                                                estremità inferiori, ma quelle localizzate alle
                     ± Function laesa                                            mani o alla testa possono potenzialmente anda-
                                                                                 re incontro a un esito sfavorevole.
                                                                                 Anche se queste ultime possono apparire clini-
                 Presenza di comorbilità                                         camente poco gravi, devono richiedere maggio-
  Insufficienza epatica       Insufficienza vascolare        SE SI               re attenzione, vigilanza e un intervento tera-
  Splenectomia                Immunocompromissione
                                                                                 peutico tempestivo. Le infezioni della cute e
  Neuropatia periferica
                                                                                 della testa sono sempre caratterizzate da una
                                    NO                                           maggiore gravità.
                                                                                 Un altro fattore importante nel definire la gra-
              Presenza dei seguenti sintomi                                      vità è la dimensione della lesione. Alcune SSTI,
                Temperatura 40°C
                                                                                 quale la fascite necrotizzante, tendono a inte-
                          Ipotensione
           Frequenza cardiaca >100 battiti/min
                                                                                 ressare ampie aree di tessuto, anche se tale ten-
                  Alterato stato mentale
                                                                                 denza può non essere evidente all’inizio della
                                                                                 malattia.
                                    NO
                                                                                 Per distinguere le lesioni di piccole dimensioni
          Coinvolgimento della testa o delle mani
                                                                                 da quelle di grandi dimensioni è utile l’applica-
                                                                                 zione della “regola del nove” (Wallace) abitual-
                                    NO                                           mente applicata ai pazienti ustionati. A tale sco-
                                                                                 po è utile conoscere che per un soggetto adulto
               Dimensione della lesione >9%                                      ciascun arto superiore e la testa costituiscono
                 della superficie corporea
                                                                                 approssimativamente il 9% della superficie cor-
                                    NO                                           porea, mentre il torace e l’addome ne costitui-
                                                                                 scono il 18% ciascuno.
     Presenza di uno dei seguenti segni e sintomi
                                                                                 Qualunque infezione che coinvolga una super-
  Bolle                       Rapida evoluzione
  Emorragia                   Crepitio
                                                                                 ficie superiore al 9% deve essere considerata
  Dolore sproporzionato       Anestesia
                                                                                 grave, con l’eccezione delle infezioni delle mani
                                                                 SI              e della testa. La testa e la mano rappresentano
                                    NO
                                                    MODERATA-GRAVE               rispettivamente il 9% e il 2% della superficie
                                                   “Ospedalizzazione/
                           LIEVE                      osservazione
                                                                                 corporea totale. Per queste sedi, lesioni che in-
                 “Terapia ambulatoriale”          in reparto x 2-3 gg.”          teressino tutta la mano o metà della testa devo-
                                                                                 no essere considerate gravi. Infine, devono es-
Figura 2 - Algoritmo per la valutazione della gravità                            sere considerati altri segni specifici, quali la pre-
delle SSTI.                                                                      senza di bolle, emorragie, crepitio, anestesia,

                                                                           9
                                                                          2009
dolore sproporzionato rispetto all’aspetto della                             tali microrganismi, ma è da considerare che
lesione, anestesia.                                                          l’esposizione ambientale e i fattori legati
A seguito della determinazione della gravità                                 all’ospite possono influenzare significativa-
basata sull’algoritmo proposto, potrà essere de-                             mente la colonizzazione della cute e determina-
finito il luogo di cura più idoneo. Se l’infezione                           re la successiva invasione da parte di una am-
è lieve, la gestione più appropriata sarà quella                             pia varietà di microrganismi, a seguito di lesio-
domiciliare con terapia antibiotica orale o pa-                              ni dell’epidermide.
renterale (OPAT); se invece l’infezione è grave
sarà prudente considerare l’ospedalizzazione a                               A tale proposito, è utile menzionare che alla fi-
fini terapeutici o quanto meno osservazionali.                               ne degli anni ottanta un nuovo ceppo di Staphy-
                                                                             lococcus aureus meticillino-resistente (MRSA) è
F) Infine, le SSTI possono essere classificate                               emerso in ambiente comunitario quale causa di
semplicemente sulla base delle caratteristiche                               infezioni soprattutto nei giovani adulti e in sog-
epidemiologiche distinguendole in infezioni ac-                              getti sani mai ospedalizzati o istituzionalizzati
quisite in comunità e/o acquisite in ambito                                  e dunque senza fattori di rischio per infezioni
ospedaliero.                                                                 da MRSA fino ad allora conosciuti [15]. Da quel
Quest’ultima definizione che si limitava a iden-                             momento tali ceppi, definiti come MRSA Co-
tificare quelle SSTI che non sono presenti o che                             munitari (CA-MRSA), si sono rapidamente dif-
sono in fase di incubazione all’atto del ricovero                            fusi nel mondo intero causando epidemie so-
in ospedale, è stata più di recente sostituita con                           prattutto nell’ambito di particolari categorie di
quella di “health-care-associated infections                                 soggetti quali i bambini, gli atleti, i detenuti, i
(HAIs)”, che viene attualmente utilizzata anche                              soldati, gli omosessuali [16, 17-19].
per infezioni localizzate ad altri distretti dell’or-                        I pazienti affetti da infezione da CA-MRSA so-
ganismo e che si ritiene sia più utile nella guida                           no in genere più giovani rispetto a quelli affetti
al trattamento empirico e alla prognosi dell’in-                             da infezione dal tradizionale MRSA ospedalie-
fezione. Le HAI sono rappresentate da quelle                                 ro (HA-MRSA) (età media 30 anni versus 70 an-
infezioni che i pazienti acquisiscono durante il                             ni, P
Tabella 2 - Caratteristiche delle infezioni da HA-MRSA e CA-MRSA.
                     HA-MRSA                                            CA-MRSA
 Paziente            Anziani, pazienti debilitati e critici             Giovani e bambini, tossicodipendenti,
                     o con malattie croniche                            sportivi, omosessuali, militari, detenuti
 Sito d’infezione    Sepsi, infezioni della ferita chirurgica,          Infezioni della cute e dei tessuti molli
                     ulcere cutanee, infezioni da catetere,             (celluliti e ascessi), polmonite
                     polmoniti nosocomiali                              necrotizzanti, sepsi, infezioni
                                                                        osteo-articolari
 Trasmissione        Nosocomiale                                        Comunitaria (possibile trasmissione
                                                                        intrafamiliare)
 Storia clinica      Colonizzazione, chirurgia recente,                 Generalmente non significativa senza
                     ricovero in ospedale o in RSA,                     ospedalizzazioni
                     ammissione a un ospedale o casa di cura,
                     nutrizione parenterale, precedente
                     terapia antibiotica, dialisi, presenza
                     di cateteri
 Fattori di          Gene che codifica per la PVL                       Gene che codifica per la PVL
 virulenza           generalmente assente                               generalmente presente e che predispone
                                                                        a infezioni necrotizzanti
 Sensibilità agli    Generalmente multi-resistente                      Generalmente sensibile ad antibiotici
 antibiotici                                                            non attivi sul HA-MRSA

miologiche e i principali fattori di rischio per le            ve Care Unit) [1, 24-26]. La prevalenza è mag-
infezioni da CA-MRSA e HA-MRSA.                                giore nei soggetti di sesso maschile e nei pa-
                                                               zienti di età compresa tra 45 e 64 anni. Appros-
                                                               simativamente il 70-75% della SSTI sono gestite
n EPIDEMIOLOGIA                                                in ambiente extraospedaliero e coinvolgono
                                                               nella maggioranza dei casi gli arti inferiori [27].
La cute e i tessuti molli rappresentano una del-               Complessivamente il tasso di celluliti complica-
le sedi più frequenti di infezione batterica                   te è basso (eresipela 0,09 per 1.000 persone/an-
nell’uomo, ma a causa dell’ampia variabilità                   no; linfadeniti 0,16% di tutti i casi di cellulite;
delle SSTI, una determinazione precisa della lo-               linfangiti 0,16 per 1.000 persone/anno; fasciti
ro incidenza e prevalenza risulta difficile. Si sti-           necrotizzanti 0,04 per 1.000 persone/anno [28].
ma che il tasso di incidenza sia 24,6 per 1.000                La cellulite, l’impetigine e la follicolite sono le
soggetti/anno, ma poiché la maggioranza delle                  SSTI più frequentemente osservate dal medico
SSTI tende a risolversi in un periodo di tempo                 di famiglia, con percentuali di visite pari al
compreso tra 7 e 10 giorni la stima della sua                  2,2% per la cellulite, 0,3% per l’impetigine in
prevalenza è ampiamente variabile [1, 7]. Tra i                una coorte di 320.000 soggetti osservati [22].
pazienti ospedalizzati la prevalenza stimata è                 L’incidenza dell’erisipela e delle celluliti è di 2
del 7-10%.                                                     casi per 1.000 persone/anno e la frequenza di
Le SSTI rappresentano la ventottesima più fre-                 ospedalizzazione aumenta nettamente nei pa-
quente diagnosi tra i pazienti ospedalizzati e                 zienti di età maggiore di 60 anni, per raggiun-
una della più frequenti indicazioni al tratta-                 gere 1 caso ricoverato per 1.000 persone/anno
mento antibiotico [22, 23]. Il 2% degli accessi ai             oltre i 75 anni [29].
Dipartimenti di Emergenza è attribuibile a                     In generale, si ritiene che l’incidenza delle SSTI
SSTI, con una ospedalizzazione dello 0,1% del-                 sia aumentata in relazione al diffuso invecchia-
la popolazione adulta; motivano negli Stati                    mento della popolazione, all’aumentato nume-
Uniti l’1-14% delle visite nei Dipartimenti di                 ro di pazienti critici, all’aumentato numero di
Emergenza; causano il 7-10% dei ricoveri ospe-                 soggetti immunocompromessi (neoplasie, HIV,
dalieri e il 5,1-8,9% dei ricoveri in ICU (Intensi-            trapiantati) e infine in relazione a nuovi patoge-

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ni virulenti e multiresistenti. L’incidenza di cel-            nostante, le NSTI restano una patologia piutto-
luliti agli arti inferiori è stata valutata in uno             sto rara anche se gravata da un elevato tasso di
studio retrospettivo di popolazione condotto                   mortalità variabile tra il 24 e il 34%. Tale varia-
nel 1999 nella Contea di Olmsted, Minnesota                    bilità è dovuta anche alla presenza o meno di
(REP - Rochester Epidemiology Project) ed è di                 fattori di rischio che sono stati ben identificati
ben 199 casi per 100.000 persone/anni. Questa                  [32, 33]. In uno studio recente (2007) condotto
incidenza aumenta in modo significativo con                    da Anaya et al. su 350 pazienti è stato utilizzato
l’età dei pazienti, l’incremento è del 3,7% per                un sistema di valutazione a punti al fine di stra-
ogni anno di età e del 43,8% ogni decade di vi-                tificare il rischio di mortalità. I parametri di va-
ta, mentre non risulta differente nei due sessi.               lutazione includevano [34]:
Nel 21,6% dei casi di cellulite agli arti inferiori è          • età superiore ai 50 anni
stato necessario il ricovero ospedaliero e il                  • conta dei globuli bianchi >40.000 cellule/mm3
21,6% ha presentato una recidiva entro 2 anni                  • ematocrito >50%
[30]. Questo dato è superiore a quanto segnala-                • frequenza cardiaca >100 battiti/minuto
to da altri Autori che stimano una frequenza                   • creatininemia >1,5 mg/dl.
complessiva di recidive per tutte le SSTI del                  Per quanto riguarda le cause delle NSTI queste
20%, con tendenza alla ricorrenza nella stessa                 possono essere secondarie a trauma, a infezioni
regione anatomica [24].                                        del sito chirurgico, ad ascessi perianali o uroge-
La maggior parte delle SSTI è di lieve gravità,                nitali o ulcere da decubito, anche se in molti ca-
anche se l’incremento progressivo del numero                   si non può essere riconosciuta alcuna causa
di pazienti anziani con fattori di rischio sistemi-            “primaria”. I pazienti con preesistenti condizio-
ci (obesità, diabete mellito, insufficienza epatica            ni che favoriscono la suscettibilità alle infezioni
o renale cronica) e locoregionali (edema-linfe-                sembrano mostrare un maggiore rischio anche
dema cronico, pregressa safenectomia), in con-                 per l’acquisizione di una NSTI. Tali condizioni
dizioni critiche e/o con un deficit immunitario                sono rappresentate da:
associato (terapia corticosteroidea o immuno-                  • diabete mellito
soppressiva, neoplasie, trapianti d’organo), fan-              • alcoolismo
no ritenere che in futuro si avrà un significativo             • vasculopatia periferica
aumento delle SSTI, con un incremento in par-                  • insufficienza renale
ticolare dei casi più gravi, che richiedono                    • malattie cardiovascolari
l’ospedalizzazione, l’impiego di antibiotici per               • AIDS
via parenterale e l’attivazione di procedure chi-              • neoplasia
rurgiche [1, 24-26, 29]. Nei Dipartimenti di                   • uso di terapie antinfiammatorie non steroidee
Emergenza nel Nord-America in 13 anni, dal                     • tossicodipendenza da farmaci per via venosa
1993 al 2005, è stato osservato un aumento di 3                • trauma
volte del numero di visite/anno per SSTI, in                   • ulcere da decubito
particolare dal 1993 al 2001 l’impiego di anti-                • ascessi perianali e urogenitali
biotici attivi contro lo CA-MRSA è stato infre-                • infezioni del sito chirurgico
quente, mentre nel 2005 ben il 38% dei pazienti                • infezioni croniche della cute
con SSTI ha ricevuto antibioticoterapia empiri-                • immunodepressione.
ca contro gli MRSA [31].                                       Nonostante l’identificazione di un così elevato
                                                               numero di fattori predisponenti, occorre però
Infezioni necrotizzanti della cute                             sottolineare che circa la metà dei casi di NSTI si
e dei tessuti molli                                            osserva in pazienti giovani ed esenti dai fattori
Le infezioni necrotizzanti dei tessuti molli                   di rischio summenzionati.
(NSTI) hanno una incidenza piuttosto bassa:                    Anche l’associazione con l’uso di antinfiamma-
circa 1.000 casi all’anno negli Stati Uniti, un da-            tori non steroidei proposta da Kihiczak et al. re-
to che corrisponde a circa 0,04 casi ogni 1.000                sta controversa [35]. Così come pure resta in-
persone/anno con un aumento significativo di                   certa la correlazione tra infezione da Varicella
casi registrati nel periodo compreso tra il 1980 e             Zoster associata a uso di antinfiammatori non
il 2.000. Le ragioni di tale aumento non sono no-              steroidei e NSTI (type II) da streptococco di
te anche se diverse sono state le spiegazioni ad-              gruppo A [36]. Infine restano sporadiche le de-
dotte, quali l’aumentata virulenza di taluni mi-               scrizioni di NSTI associate a neoplasie colo-ret-
crorganismi e l’antibiotico-resistenza correlata               tali [37]. Tali casi sarebbero da attribuire a
all’uso eccessivo di farmaci antibatterici. Ciono-             perforazione intestinale cui farebbe seguito una

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NSTI nella regione perianale o addominale [38].                tere venoso centrale [44]. L’impatto delle SSI
Le infezioni necrotizzanti a localizzazione mul-               sulle risorse sanitarie è davvero notevole e rap-
tipla sono del tutto rare [39, 40].                            presenta un onere importante. Infatti, per i pa-
                                                               zienti affetti da SSI è più frequentemente neces-
Infezioni del sito chirurgico                                  saria la riospedalizzazione o il ricovero in Tera-
Le infezioni post-operatorie del sito chirurgico               pia Intensiva e il rischio di mortalità è superio-
(SSI) rappresentano una causa frequente di                     re rispetto a quello dei pazienti senza tali infe-
morbilità e spesso una causa frequente di mor-                 zioni. Per esempio, in uno studio caso-controllo
talità nel paziente chirurgico [41]. L’esatta de-              nei quali si confrontavano due gruppi di 215
terminazione dei dati epidemiologici delle SSI è               pazienti con e senza SSI, il tasso di riospedaliz-
spesso resa complicata, così come visto prece-                 zazione o trattamento in terapia intensiva era
dentemente per tutte le altre SSTI, dalla estrema              pari a 5,5 (4,0-7,7) e 1,6 (1,3-2,0), rispettivamen-
eterogeneità di queste infezioni. La loro inci-                te [45]. Inoltre, i pazienti con SSI necessitavano
denza, infatti, varia in maniera considerevole a               di un periodo più lungo di ospedalizzazione,
seconda non solo del tipo di intervento, ma an-                con una durata media di 11 giorni versus i 6
che da ospedale a ospedale, da paziente a pa-                  giorni necessari per i pazienti non infetti: una
ziente, da chirurgo a chirurgo [42]. Cionono-                  durata di ospedalizzazione maggiore di circa
stante, grazie al sistema di sorveglianza epide-               6,5 giorni.
miologica in atto negli Stati Uniti da parte del               Dati simili, scaturiti da uno studio Europeo
Center for Diseases Control (CDC NNIS) sono                    sull’impatto economico e sull’incidenza delle
disponibili molte informazioni.                                SSI, confermano che le SSI sono responsabili di
Le SSI rappresentano le terze più frequenti in-                una durata dell’ospedalizzazione maggiore di
fezioni nosocomiali, rappresentando il 14,16%                  9,8 giorni rispetto a quella osservata nei pazien-
di tutte le infezioni osservate nei pazienti ospe-             ti senza infezione. Nello stesso studio caso-con-
dalizzati e il 38% dei pazienti chirurgici [42]. Le            trollo, sopra descritto, si calcola un costo extra,
SSI si sviluppano in una percentuale del 2-5%                  attribuibile alle SSI, di $ 3.089 riferito al primo
dei pazienti sottoposti a interventi chirurgici, e             ricovero e di $ 5.038 nei pazienti che richiedono
valutando dunque in circa 15 milioni il numero                 un ulteriore ricovero [45].
di interventi/anno, si può calcolare che le SSI                Gli studi Europei confermano tali dati: il costo
risultino pari a 300.000-500.000 casi per anno                 correlato a SSI a causa della maggiore durata
[43]. I dati epidemiologici Europei, confermano                dell‘ospedalizzazione risulta pari a € 325 per
che l’incidenza delle SSI può raggiungere anche                giorno di degenza [46]. Naturalmente le SSI che
il 20%, ma che tale incidenza dipende molto dal                coinvolgono i tessuti profondi sono associate a
tipo di chirurgia, dai criteri di sorveglianza uti-            una durata dell’ospedalizzazione e a costi anco-
lizzati e dalla qualità dei dati raccolti. I dati Eu-          ra superiori rispetto alle SSI superficiali. Due
ropei sottolineano l’evidenza che l’aumentato                  esempi dalla letteratura: in 59 pazienti ortope-
numero di procedure chirurgiche mini-invasive                  dici Whitehouse et al. riportano un costo medio
ha di fatto ridotto il numero di SSI.                          per l’ospedalizzazione pari a $ 24.344 per i pa-
Per esempio, per i pazienti sottoposti a inter-                zienti con SSI, e di $ 6.636 per i pazienti senza
vento di colecistectomia per via laparotomica il               SSI (P=0,0001); in 41 pazienti cardio-chirurgici,
tasso di infezione è pari al 4%, mentre per via                Hollenbeak et al. riportano un costo addiziona-
laparoscopica è dell’1,1%. Allo stesso modo, nei               le medio per paziente affetto da SSI pari a
pazienti affetti da appendicite acuta, il tasso di             $ 14.000-20.000 [47, 48].
infezioni risulta del 2% nei pazienti che vanno                La più recente indagine condotta a livello na-
incontro a intervento chirurgico effettuato con                zionale Italiano per ottenere dati di incidenza
tecniche mini-invasive e del 8% nei pazienti sot-              delle infezioni del sito chirurgico è rappresenta-
toposti a intervento condotto con metodica con-                ta dallo studio multicentrico Kir-Nos realizzato
venzionale [44].                                               grazie alla partecipazione di 32 ospedali italiani
Possibili spiegazioni di questa minore inciden-                nel periodo compreso tra primo aprile e 30 giu-
za di SSI a seguito di procedure mini-invasive                 gno 2002 [49]. Durante il periodo di studio, so-
vanno ricercate nella minore dimensione                        no state effettuate 3.066 procedure chirurgiche
dell’incisione cutanea, nella più precoce mobi-                in 2972 pazienti ricoverati in 32 reparti di chi-
lizzazione del paziente, nella riduzione del do-               rurgia generale. La popolazione in studio era
lore post-operatorio, nella preservazione delle                equamente distribuita tra maschi e femmine
funzioni immunitarie, nel ridotto uso del cate-                (48,6% M; 51,4% F). Tutti i pazienti erano in

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buone condizioni cliniche all’ammissione (ASA                 cus aureus meticillino-sensibile (MSSA) [51]. Co-
score = 1-2 nel 78,3% dei pazienti) e la maggior              me già descritto precedentemente, negli ultimi
parte è stata sottoposta a interventi puliti o pu-            10 anni si è andato osservando anche un marca-
lito-contaminati (86,8%) con un basso rischio di              to aumento della prevalenza delle infezioni as-
SSI (NNIS index = 0-1 nel 75,4% dei pazienti                  sociate a CA-MRSA e complessivamente le in-
operati). In 154 pazienti chirurgici sono insorte             fezioni di cui è responsabile tale microrganismo
158 SSI: 98 (62%) di queste a livello dell’incisio-           coinvolgono, nella maggior parte dei casi, pro-
ne superficiale, 23 (14,6%) a livello dell’incisio-           prio i distretti cutanei e i tessuti molli [52].
ne profonda, 35 (23%) a livello d’organo. L’inci-             Recentemente, Klein ha valutato il tasso annua-
denza cumulativa di SSI per 100 interventi è ri-              le di ospedalizzazioni e di decessi associati a S.
sultata del 5,2% (IC 95%, 4,4-6,0). Attraverso                aureus e a MRSA negli Stati Uniti nel periodo
analisi uni- e multi-variate, sono stati valutati             1999-2005, e ha evidenziato come la diagnosi
altri possibili fattori di rischio per SSI oltre              più frequente associata alle infezioni da S. au-
all’NNIS risk index.                                          reus sia stata proprio la cellulite, seguita in or-
La degenza pre-operatoria >48 ore, il diabete,                dine di frequenza dagli ascessi sottocutanei e
l’obesità e l’infezione da HIV sono risultati asso-           dalle infezioni del sito chirurgico. L’autore os-
ciati in maniera statisticamente significativa con            servava, inoltre, che il tasso di diagnosi di cel-
il rischio di SSI, rispettivamente con OR = 1,6 (IC           lulite andava aumentando del 25% circa ogni
95%, 1,12-2,21); OR = 1,9 (IC 95%, 1,20-2,91); OR             anno con una registrazione totale di casi pari a
= 2,2 (IC 95%, 1,42-3,53); OR = 13,9 (IC 95%, 1,63-           22.451 nel 1999 e a 87.500 nel 2005, un aumento
118). La durata media della degenza in pazienti               di quasi quattro volte [53].
con o senza SSI è risultata rispettivamente di                Frazee et al. hanno invece studiato la prevalen-
18,2 e 5,6 giorni (P
RIASSUNTO

     Nella presente rassegna, gli autori prendono in                      traverso un algoritmo, le modalità di intervento
     considerazione le diverse classificazioni disponi-                   medico-chirurgico e/o il luogo di cura più conve-
     bili in letteratura e l’epidemiologia delle infezioni                niente e più efficace. Pur rappresentando la cute e
     della cute e dei tessuti molli (SSTIs, Skin and Soft                 i tessuti molli una delle sedi più frequenti di infe-
     Tissue Infections), un insieme di patologie di fre-                  zione batterica nell’uomo, l’ampia variabilità del-
     quente osservazione medica, che possono palesar-                     le SSTI rende difficile una determinazione precisa
     si con caratteristiche diverse per quanto attiene al-                della loro incidenza e prevalenza. In generale, si
     la sede, alla localizzazione, alle caratteristiche cli-              ritiene che la loro incidenza sia aumentata in rela-
     niche e all’agente eziologico, e la cui gravità varia                zione al diffuso invecchiamento della popolazio-
     in relazione alla profondità dei piani interessati.                  ne, all’aumentato numero di pazienti critici,
     Alcune classificazioni delle SSTI tengono appunto                    all’aumentato numero di soggetti immunocom-
     conto del concetto di gravità, poiché lo scopo fina-                 promessi (neoplasie, HIV, trapiantati) e infine in
     le è quello di stratificare il paziente in maniera                   relazione a nuovi patogeni virulenti e multiresi-
     standard e rapida, al fine di proporre, magari at-                   stenti.

                                                           SUMMARY

     In the present review, authors take into consideration the           tion of SSTIs, an assessment of their incidence and
     classification and the epidemiology of the skin and soft             prevalence is difficult. In general, the incidence of SSTIs
     tissue infections (SSTIs), a set of commonly observed                has increased due to the ageing of the general population,
     pathologies, which can present different features, rela-             the increased number of critically ill patients, the in-
     tively to site and localization, clinical characteristics,           creased number of immunocompromised patients (HIV,
     and aetiological agent, their severity being related to the          cancer and organ transplant patients) and the recent
     depth of the interested sites. Given the variable presenta-          emergence of multi-drug resistant pathogens.

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