Il futuro del marketing è la creatività - Creatività e intelligence: in che modo l'una può migliorare l'altra e trasformare la tua azienda in una ...

Pagina creata da Dario D'Andrea
 
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Il futuro del marketing è la creatività - Creatività e intelligence: in che modo l'una può migliorare l'altra e trasformare la tua azienda in una ...
Il futuro del marketing
è la creatività.
Creatività e intelligence: in che modo l’una può migliorare
l’altra e trasformare la tua azienda in una fucina di esperienze.
Il futuro del marketing è la creatività - Creatività e intelligence: in che modo l'una può migliorare l'altra e trasformare la tua azienda in una ...
Nel 2009 una persona consumava in media quasi
34 GB di informazioni al giorno secondo alcuni
studi della University of California di San Diego.
Negli ultimi dieci anni la quantità di contenuti e
canali è aumentata in modo esponenziale. Feed di
Twitter, video su TikTok, storie Instagram, messaggi
su WhatsApp, canali di Slack, tutti in aggiornamento
continuo per catturare la nostra attenzione. Nel
mondo in cui viviamo, dove i terabyte hanno ormai
preso il posto dei gigabyte, 34 GB sembrano briciole.

Tutte queste informazioni ci rendono più intelligenti, ma rischiano anche
di rallentarci. Più le insight sono dettagliate, più spesso restiamo paralizzati
di fronte a insiemi infiniti di dati sui clienti. Per i marketer di oggi ogni
conversazione sull’intelligenza artificiale e l’apprendimento automatico
racchiude la consapevolezza che siamo sommersi dai dati. Per rendersene
conto, basta dare un’occhiata a questa sorprendente infografica del blogger
di tecnologie di marketing Scott Brinker.

Gli esperti hanno persino inventato dei nomi per questa condizione:
“infobesity”, “infoxication”, “information anxiety disorder”. Tuttavia c’è ancora
un po’ di speranza, che ci arriva da una fonte affidabile, seppur dimenticata:
l’essere umano e la sua capacità inestimabile di risolvere i problemi in
modo creativo.

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Un minuto su Internet
                   Nel 2019 in un solo minuto su Internet succedeva tutto questo:

          694.444 ore                            347.222 utenti                       2,1 milioni di Snap
     di contenuti riprodotti su Netflix             attivi su Instagram                       creati su Snapchat

                                  1 milione                               188 milioni
                         di visualizzatori di Twitch online               di e-mail inviate

                                              Fonte: Visual Capitalist

Per capire meglio il panorama attuale abbiamo intervistato oltre 5.000
consumatori e quasi 2.000 marketer in tutto il mondo. I risultati, presentati
nel corso dell’articolo, confermano la sfida che la maggior parte di noi
affronta ogni giorno.

Nnamdi Nwoke, per esempio, senior director del marketing per la crescita
delle PMI negli Stati Uniti di SAP Concur, sa già cosa lo aspetta sullo
schermo del suo telefono. Mail, rapporti di stato, dashboard di Analytics,
analisi dei social media, dati sul fatturato, newsletter di settore e magari
qualche GIF animata.

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“Chiedo a tutti i membri del mio
                  team di risolvere in modo creativo
                    i problemi presentati dai dati.”
                                      Nnamdi Nwoke
       Senior Director, marketing per la crescita delle PMI negli Stati Uniti, SAP Concur

Nnamdi, mente creativa cresciuta disegnando fumetti che ha iniziato la
sua carriera come designer, gestisce questo sovraccarico allo stesso modo
di chiunque altro. Ha sviluppato un sistema che gli permette di assegnare
priorità, consultare e rispondere, ma ha comunque bisogno di due o tre ore
al giorno per interpretare le ondate di dati che atterrano sulla sua scrivania.
Le informazioni sono semplicemente troppe.

Come molti di noi, Nnamdi teme l’impatto che una tale quantità di
informazioni può avere. Disattiva le e-mail e blocca il calendario per proteggere
meglio il suo tempo e concentrarsi sul rapporto tra i dati e i suoi KPI. Detto
ciò, insiste sul valore della creatività. “Chiedo a tutti i membri del mio team di
risolvere in modo creativo i problemi presentati dai dati”, spiega. “Prima di ogni
riunione voglio assicurarmi che il mio team sia entrato in contatto con altri
dipartimenti e sia andato oltre le proprie competenze e opinioni”.

            Le persone sono legate a dispositivi di ogni
          tipo. Il 60% dei consumatori in tutto il mondo
             afferma che non avere uno smartphone
          stravolgerebbe radicalmente il suo stile di vita.
                                63%      57%     46%      64%     62%

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Mentre robot e algoritmi accumulano quantità di informazioni inimmaginabili
per gli analisti di dati di due generazioni fa, sarà la creatività umana a dare
una svolta alla situazione. La creatività migliora l’intelligence: assorbe i dati
e rivela nuove insight. La creatività alimenta la trasformazione, e quest’ultima
favorisce esperienze sostenibili e di grande impatto per i clienti.

                                          Dispositivi posseduti

             Smartphone       97%
                                    98%      98%     97%   97%    97%

     Computer portatile       73%
                                    76%      78%     76%   75%    71%

                    Tablet    57%
                                    52%      58%     52%   68%    58%

                Smart TV      55%
                                    55%      38%     55%   63%    57%

          Computer fisso      46%
                                    45%      52%     52%   37%    44%

        Console di gioco      35%
                                    29%      37%     30%   39%    36%

Altoparlante intelligente     26%
                                    16%      17%     18%   34%    31%

    Dispositivi domestici
               intelligenti   19%
                                    15%      12%     14%   20%    22%

             Smartwatch       18%
                                    23%      17%     13%   18%    18%

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Se ti rubassero lo smartphone

            Un grosso problema         39%
                                             37%    44%      30%   41%   40%

    Un inconveniente secondario        31%
                                             28%    30%      39%   29%   29%

     Non riuscirei a vivere senza      21%
                                             26%    13%      16%   23%   22%

          Non mi importerebbe          10%
                                             9%     13%      15%   7%    8%

                                    Fonte: Adobe e Advanis

       È ora di rivalutare. È ora di trovare un punto
        d’incontro tra il sovraccarico di dati dell’era
       digitale e la vasta immaginazione di creatori,
                   realizzatori e sognatori.

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Informazione, intelligence
e ingegno
Dati e creatività hanno più aspetti in comune di quello che sembra.
A marzo 2019, per esempio, due insoliti relatori si sono rivolti a un pubblico
di innovatori esperti di tecnologia: gli agenti Nyssa Straatveit e Jacob
Eastham della Central Intelligence Agency (CIA). E non per parlare di
intelligence, ma di creatività. Dopo aver riscontrato di recente una carenza
di fantasia all’interno dell’agenzia, la comunità dell’intelligence ha adottato
metodi di formazione incentrati sulla creatività. Alcuni esercizi invitano le
squadre a mettersi all’ascolto del proprio lupo interiore (esplorando il buio
e l’ignoto in senso sia letterale che figurato), altri a formulare domande
esplorative per sviluppare piani e strategie.

La CIA ha capito quello che ogni azienda dovrebbe sapere: l’informazione
da sola non è sinonimo di intelligence. Senza la creatività, che permette di
interagire con i dati, l’informazione produce risultati trascurabili. Non sarà
grazie al foglio di calcolo più complesso del mondo, il database più ricco
o la visualizzazione dati più impressionante che la tua attività cambierà.
Come non sarà di certo questo a produrre le esperienze avanzate che
desiderano i tuoi clienti.

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L’apprendimento automatico e l’IA sono in grado di automatizzare attività
ripetitive e ordinarie, ma le insight di cui hai bisogno sono date dall’insieme
degli ambiti di intelligence e da una perfetta integrazione con la creatività.

    I dati e la creatività sono da sempre due facce della stessa
      medaglia. Da Vinci si è dedicato allo studio sia dell’arte
    che della fisica. E la Sonata al chiaro di luna di Beethoven
        è più di una semplice composizione per pianoforte:
                    è un’espressione matematica.

Essere capaci di sfruttare l’IA impiegando allo stesso tempo soft skill
come l’empatia, il lavoro in team e il problem solving è fondamentale per
andare oltre la semplice informazione e sviluppare pratiche di intelligence
fondate sulla creatività. Per le organizzazioni più lungimiranti può essere
interessante anche valutare il ruolo sempre più diffuso del chief intelligence
officer (CIO) e l’evoluzione delle sue responsabilità.

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L’equilibrio perfetto
Per diventare un vero e proprio business fondato sull’esperienza è necessario
individuare l’equilibrio perfetto, quello in cui i dati sprigionano tutto il
potenziale della creatività umana. Non si tratta solo di coesistenza o di
collaborazione. Considerando l’intelligence come il carburante della creatività,
e la creatività come forza generatrice della trasformazione, comincerai
a vedere l’opportunità di entrare in contatto con il tuo pubblico attraverso
esperienze cliente uniche, significative e d’impatto.

             “I leader devono incoraggiare ed esaltare
            il pensiero creativo. Una cultura che tollera
           la creatività non è sufficiente. Ogni incontro
        è un’opportunità per abbandonare lo status quo:
       dobbiamo promuovere il problem solving creativo
               e pretenderlo da parte dei nostri team.”

                             Sarah Kennedy Ellis
                      Vicepresidente, Marketing globale, Adobe

Netflix sa cosa guardiamo, quando lo guardiamo e quante volte scorriamo
tutto il catalogo senza guardare nulla: raccoglie più dati sulle interazioni
e le visualizzazioni di qualsiasi altro produttore di contenuti nella storia.

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Negli ultimi dieci anni, pur non rivelando che tipi di dati ha raccolto
precisamente, Netflix non ha nascosto il fatto che sfrutta l’intelligenza
(artificiale, emotiva e analitica combinate tra loro) per determinare
l’approccio da adottare nelle decisioni di programmazione future. Si è
sempre pensato che Netflix sviluppasse i suoi contenuti in un laboratorio
basato sui dati, progettando serie e film analiticamente. In realtà non è così,
o almeno non esattamente.

Netflix, infatti, usa l’intelligenza per alimentare il processo creativo, in modo
da approvare programmi che rispecchino i gusti specifici di un pubblico di
nicchia. Si tratta di un modello che dà molta libertà e incoraggia i registi
e produttori cinematografici a osare sul piano creativo, in quanto Netflix
sa di poter individuare esattamente il pubblico adatto. In questo senso
Netflix agisce proprio all’intersezione tra creatività e intelligence, fungendo
da intermediario tra sceneggiatori, registi, attori, artisti, comici e altri
professionisti creativi e i vari tipi di pubblico in cerca del loro prossimo
programma preferito.

È il lavoro creativo, dalla fantascienza extraterrestre, ai film drammatici
nominati agli Oscar, fino alle commedie romantiche da batticuore,
che dà senso alla montagna di dati generata da ogni clic o scorrimento
sulla piattaforma di Netflix. Un circolo perfetto e praticamente infinito
di intelligenza e creatività.

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Accogli il cambiamento (QE + IA)
Quando parliamo della creatività come parte integrante della trasformazione
di business fondato sull’esperienza, è importante tenere a mente che
non facciamo allusione a un’unica esperienza cliente, ma a cambiamenti,
evoluzioni e trasformazioni che riguardano ogni aspetto della tua attività.

Non si tratta solo di un’azione di marketing, ma di un’azione globale.

Mentre l’IA e l’apprendimento automatico gestiscono l’automazione a una
velocità e una portata impossibili per l’essere umano, il quoziente emotivo
(QE) sopperisce alle carenze del computer in termini di contestualizzazione
e sfumature. Il QE include un insieme di competenze molto ampio e a
volte difficile da definire: empatia, comprensione, osservazione, ascolto,
intuito, lavoro in team e, soprattutto, problem solving creativo. L’aspetto
più importante per creare un business fondato sull’esperienza è colmare
il divario tra intelligenza artificiale ed emotiva.

Un luogo dove la necessità di unire QE e IA emerge in modo particolare
è il Centro nazionale per i bambini scomparsi e sfruttati (National Center
for Exploited and Missing Children, NCMEC) degli Stati Uniti. In questa
organizzazione il problem solving creativo è fondamentale per riuscire a
riunire bambini e famiglie. È un ambiente dove il tempo rappresenta una
risorsa limitata ed essenziale. Ogni mese più di due milioni di immagini e
video attraversano il sistema di gestione delle risorse del NCMEC, quantità

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che richiede l’impiego di soluzioni automatizzate, ma anche potenza
creativa. Mentre terabyte di informazioni vitali viaggiano all’interno di
una gamma diversificata di partner, gli artisti forensi usano filtri e strumenti
all’avanguardia di Adobe Photoshop per realizzare i profili invecchiati
digitalmente dei bambini scomparsi.

                 Principali competenze per il successo nel 2025

               1  Lavoro in team            4  Esperienza cliente

              2  Creatività                 5  Analisi

              3  Social media

                              Fonte: Adobe e Advanis

Si tratta di un approccio completo che combina gestione dell’informazione,
intelligenza emotiva e creatività. “È stato rivoluzionario”, afferma Gavin
Portnoy, vicepresidente del progresso strategico e delle partnership presso
il centro NCMEC. “Sfruttando tutti i canali disponibili, possiamo diffondere
i messaggi sui bambini scomparsi e sfruttati su scala molto più ampia”.

Il cambiamento verso l’integrazione di IA, QE e creatività, nonché
l’implementazione di piattaforme e strumenti nuovi, ha permesso al centro
NCMEC di ridurre il tasso di abbandono del sito del 75%, raddoppiare il traffico
verso le pagine per la donazione, sviluppare nuovi programmi di prevenzione
e, soprattutto, promuovere la missione di riunire i bambini e le loro famiglie.

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Approfondimento sui dati

                                 Il business ieri e oggi
     Abbiamo chiesto a 2.020 marketer di parlarci delle loro organizzazioni.
        Le cose sembrano andare bene sotto certi aspetti. Ad esempio:

       95%          afferma di aver superato o
                    uguagliato le prestazioni
                    dei concorrenti.
                                                     45%        sostiene che la propria
                                                                organizzazione dia importanza
                                                                sia al valore delle transazioni
                                                                che al lifetime value.

                       96%        94%                              35%      45%
                                          97%                                        56%
                       92%        94%                              46%      45%

       90%          afferma che la creazione e
                    la distribuzione di contenuti
                    nell’organizzazione sono
                                                     70%        ritiene che il proprio team
                                                                disponga delle competenze
                                                                necessarie per essere marketer
                    ben allineate.                              di successo nel 2025.

                        91%       90%                              69%      65%
                                          92%                                           73%
                       89%        89%                              69%      71%

         Ma ci sono anche dei segnali d’allarme che mettono in evidenza
             la necessità di allineare meglio creatività e intelligence.

     Solo il 14% delle aziende          Mentre il 14% afferma         Il 17% non ritiene che le
         afferma di essere               di non essere per         proprie strategie di marketing
     completamente maturo                 niente maturo.           siano efficienti per Millennial
        a livello digitale.                                                e Generazione Z.

         19%     12%                       14%      12%                   8%      14%
                          21%                             10%                                 9%
         20%     14%                       7%       17%                  20%      20%

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Sii il cambiamento
Per far sì che intelligence e creatività si migliorino a vicenda, sfruttare
allo stesso modo QE e IA e trasformare il tuo business in una fucina
di esperienze, le cose devono cambiare. E il cambiamento comporta
nuove sfide, soprattutto a livello di portata e di velocità. Mantenendo
la concentrazione, allineando i team e servendosi degli strumenti giusti,
però, si può fare. È una sfida che va oltre la sfera del marketing, ma è
proprio dal marketing che si può iniziare. Segui questi cinque passaggi:

1
PIANIFICA
Ottieni informazioni sui clienti grazie ai dati
Cinque anni fa, 24 Hour Fitness si è trovata nel mezzo di una rivoluzione
del mondo della salute e del benessere. Nuovi concorrenti come Peloton,
accessibili da casa e ricchi di dati, si sono imposti sul mercato mentre le
palestre a basso costo offrivano abbonamenti da 16 £ al mese. Invece di
dare il via a una guerra su entrambi i fronti, 24 Hour Fitness ha riportato
la battaglia nel suo campo, ripensando interamente l’esperienza fitness
per i suoi 4 milioni di abbonati.

14
Grazie a una strategia completa attraverso mail, chioschi informatici, app, social
con targeting geografico, TV e altro ancora, 24 Hour Fitness è stata in grado di
sviluppare profili più dettagliati e personalizzati per ogni singolo utente. Hanno
abbinato i dati sulla posizione e gli interessi in ambito fitness per proporre
corsi e allenamenti, raccogliendo migliaia di ore di contenuti unici sul fitness
nell’applicazione 24GO per soddisfare i bisogni e le richieste specifiche degli
abbonati ovunque e in ogni momento. La comprensione a 360 gradi e la
corretta intuizione del percorso di ogni abbonato hanno permesso a 24 Hour
Fitness di far collegare più della metà della loro base di clienti all’app 24GO,
con un tasso di conversione dell’85% previsto per il prossimo anno.

                        La percezione è diversa dalla realtà

                         Qualità       73%
                                                73%        75%         78%        68%          71%

                         Prezzo        68%
                                                72%        65%         71%        66%          68%

                Servizio clienti       32%
                                                38%        26%         27%        35%          33%

                I clienti hanno nettamente indicato Qualità (73%), Prezzo (68%) e Servizio
                  clienti (32%) come i fattori più importanti nelle loro decisioni di acquisto.

                         Prezzo        45%
                                                48%        46%         48%        48%          44%

                         Qualità       43%
                                                51%        43%         50%        37%          41%

                       Marchio         38%
                                                46%        34%         32%        37%          39%

                 Invece i marketer affermano che i clienti diano la priorità a Prezzo (45%),
                                      Qualità (43%) e Marchio (38%).

                                       Fonte: Adobe e Advanis

15
La grande quantità di tempo che le audience più giovani, in particolare
Millennial e Generazione Z, trascorrono online rende sempre più facile
individuare i canali rilevanti e le influenze che stimolano l’acquisto. Prendi
le distanze dalla tua percezione. Raccogli dati da ogni fonte a disposizione.
Parla di persona ai clienti. Scopri cosa apprezzano e non avere paura di
farti coinvolgere dalle loro problematiche: l’empatia ricopre un ruolo più
importante che mai nelle strategie di marketing moderne. Una volta capito
cosa desiderano, vai loro incontro in ogni momento e ovunque si trovino
con contenuti ed esperienze che miglioreranno il loro percorso.

                           Soltanto il 29% dei marketer ritiene
            29%            assolutamente efficienti le strategie di
                           marketing per Millennial e Generazione Z.
                                 31%    29%     18%   24%       32%

                             Fonte: Adobe e Advanis

        I tre elementi più importanti in un marchio secondo i clienti

           1. Qualità              2. Onestà                3. Affidabilità

                             Fonte: Adobe e Advanis

16
2
CREA
Costruisci fedeltà con contenuti significativi,
pertinenti e condivisibili
Negli ultimi 15 anni il coinvolgimento dei tifosi nello sport a livello
professionale è cambiato radicalmente. Con sempre più opzioni, canali,
modalità di accesso e dati a disposizione, oggi i tifosi possono seguire i loro
giocatori preferiti a tutte le ore del giorno e in ogni parte del mondo. Per la
PGA questo cambiamento significa che ogni interazione dei tifosi costituisce
un percorso personalizzabile all’infinito, specialmente nel mondo digitale.
Invece di limitarsi a un unico flusso di contenuti, la PGA può costruire
pacchetti personalizzati ed esclusivi basati sugli elementi preferiti dei tifosi:
giocatori, corsi, eventi e persino percorsi specifici.

              “I limiti sono la linfa della creatività.”

                             Sarah Kennedy Ellis
                      Vicepresidente, Marketing globale, Adobe

                     Le tre principali tecnologie emergenti

      1. Personalizzazione        2. Contenuti                   3. Video
                                  di marketing

                              Fonte: Adobe e Advanis
17
Una possibilità meravigliosa per i tifosi, ma anche una sfida colossale
per i creatori (e distributori) di contenuti della PGA. Tuttavia, grazie a
un’attenta segmentazione del pubblico, e a un flusso di lavoro efficace e
creativo, la PGA è riuscita a trovare l’equilibrio perfetto tra automazione
e personalizzazione. Il risultato: un feed di video in evidenza modellato
direttamente a partire dagli interessi e dalle preferenze personali degli
appassionati di golf in tutto il mondo. I tifosi non si perdono nessuna
novità, e la PGA sfrutta l’intelligenza artificiale per farli sentire più vicini
ai professionisti in modo creativo.

                              La relazione con il marchio
           Secondo un recente sondaggio di Brand Intimacy, la relazione emotiva
              con il marchio varia sensibilmente da una generazione all’altra.

                  I 5 marchi preferiti da Generazione Z/Millennial

     01             02                03               04               05

                         I 5 marchi preferiti dalla Generazione X

     01             02                03               04               05

                             I 5 marchi preferiti dai Boomer

     01             02                03               04               05

18
3
COINVOLGI
Stabilisci relazioni profonde online e offline
Per coinvolgere i clienti in ogni fase del customer journey, Home Depot
ha riunito tutti i dati dei clienti sotto un unico profilo cliente. Ranjeet
Bhosale, direttore dell’analisi online e della business intelligence di Home
Depot, spiega: “Anziché separare le metriche dai canali online e offline,
ci focalizziamo sull’acquisizione di ogni tipo di informazione, tra cui
l’attività sul sito web, le vendite in negozio, il volume di chiamate ai call
center, i volumi di resi, gli ordini annullati e tanto altro, il che ci permette
di prendere le decisioni migliori per ottimizzare l’esperienza dell’acquirente
attraverso tutti i punti di contatto”.

I clienti possono così unire l’esperienza digitale a quella fisica e persino a
quella virtuale. Possono usufruire della ricerca visiva, vocale e predittiva per
cercare i prodotti online, verificarne la disponibilità in negozio, finalizzare
l’acquisto e ritirare al punto vendita. In particolare, Home Depot adotta lo
stesso approccio nel coinvolgimento dei clienti e nell’esperienza di acquisto,
cancellando la linea che divide l’e-commerce dall’esperienza in negozio.
E la tendenza non sembra volersi invertire, in quanto il 50% degli ordini
tramite e-commerce viene ritirato in un punto vendita Home Depot.

19
Allinearsi con il consumatore
                          Come i consumatori scoprono un prodotto:

                     Passaparola    47%
                                          51%    46%     34%    50%       50%

              Negozi al dettaglio   36%
                                          43%    32%     45%    35%       34%

                        Sito web    29%
                                          36%    40%     21%    34%       26%

                   Come i marketer intendono raggiungere i consumatori:

           YouTube/video online     21%
                                          25%    19%     16%    25%       22%

        Social media di proprietà   17%
                                          17%    13%     9%     23%       19%

             Servizi di streaming   10%
                                          10%    7%      7%     9%        12%

                                    Fonte: Adobe e Advanis

4
CONVERTI
Rendi la conversione il più facile e intuitiva possibile
Sprint si sta facendo valere in uno dei panorami più competitivi, sostenendo
il confronto con altri grandi operatori wireless come Verizon Wireless e AT&T.
Si è resa conto del fatto che per distinguersi era necessario comprendere
a fondo i clienti e far aumentare il tasso di conversione di ordini, vendite
e nuovi clienti. Per raggiungere l’obiettivo Sprint ha raggruppato i suoi
strumenti di marketing e creativi in un unico ecosistema, sfruttando la
tecnologia IA. Ora dispongono di una visuale a 360 gradi sui loro clienti,
che possono usare per creare esperienze personalizzate per ogni cliente
e aumentare così i tassi di conversione su tutti i fronti.

20
Gap generazionale

                           90 %
                                                                               84%

                           61%

             Il 90% dei Boomer usa le                         L’84% della Generazione Z
            e-mail ogni giorno rispetto                           guarda video online
           al 61% della Generazione Z.*                              ogni giorno.*

                                       Fonte: Adobe e Advanis
                *Nota: queste statistiche si riferiscono esclusivamente ai dati sugli Stati Uniti.

“Il tasso di conversione degli ordini è aumentato del 22%”, afferma Aditi
Kulkarni, responsabile dell’UX digitale di Sprint. Sprint ha inoltre riscontrato
un aumento del 14% nel tasso di conversione dei nuovi clienti, un aumento
del 16% nelle conversioni di aggiunta al carrello e un aumento del 4% nel
tempo trascorso sul sito. Quindi, per quanto riguarda l’esperienza del cliente,
la gente vuole trascorrere del tempo sul sito, vuole esplorare e fare di più,
perché ora è più semplice. Un sito più accattivante ha permesso di ridurre
il tasso di abbandono del 12%. Facebook è il social media più diffuso tra
i Millennial e le generazioni più anziane, mentre la Generazione Z preferisce
YouTube o Instagram.

21
Quali canali social usa la tua generazione di destinazione
                            Generazione Z

                      82%
                            83%        78%     86%   76%   78%

                      80%
                            85%        89%     79%   86%   70%

                      50%
                            67%        61%     56%   57%   60%

                                  Millennial

                      75%
                            83%        78%     62%   77%   77%

                      65%
                            75%        61%     68%   60%   59%

                      55%
                            64%        44%     53%   56%   58%

                            Generazione X

                      70%
                            77%        71%     62%   66%   74%

                      52%
                            69%        42%     57%   47%   47%

                      44%
                            45%        47%     35%   49%   46%

                                  Boomer

                      61%
                            66%        62%     53%   58%   64%

                      37%
                            41%        35%     24%   36%   36%

                      34%
                            38%        36%     43%   33%   34%

                       Fonte: Adobe e Advanis
22
5
OTTIMIZZA
Non smettere mai di migliorare l’esperienza del cliente
Per oltre un decennio Disney ha investito nelle applicazioni dei big data
e generato una serie di innovazioni che hanno plasmato l’esperienza
cliente attraverso l’intero universo Disney. Quella più all’avanguardia è la
trasformazione radicale dell’azione spesso noiosa di raccogliere i feedback
del pubblico su film ancora in produzione. Se prima i team raccoglievano
risposte individuali ai sondaggi, oggi si appoggiano all’IA emotiva per
esaminare le emozioni umane catturate durante le proiezioni di anteprima
da telecamere rivolte verso il pubblico. Con oltre 5.000 valori per persona,
i computer riescono ad analizzare le informazioni in modi impossibili per
l’essere umano. Grazie a questa intelligenza, gli artisti e i registi della Disney
possono iterare e migliorare il loro lavoro per garantire al pubblico di tutto
il mondo un’esperienza cinematografica entusiasmante.

                     Il futuro delle tecnologie di marketing

      Micromomenti             Geolocalizzazione/          Analisi predittiva
          (56%)                   geofencing                 e aumentata
                                     (61%)                      (59%)

       51%    52%                 55%     61%                  56%   53%
                     73%                          74%                       74%
      55%    58%                  60%    60%                   63%   58%

                               Fonte: Adobe e Advanis

23
Approfondimento sui dati

Il come e il perché del comportamento dei consumatori
       Abbiamo intervistato 5.467 consumatori per capire meglio come
      interpretano la loro relazione con i marchi. Ci hanno fornito alcune
      informazioni interessanti su come e perché effettuano un acquisto.

                                     Cos’è davvero importante
      Sia in fase di acquisto sia nella fedeltà al marchio o nella scelta di abbandonarlo, gli
     intervistati hanno sistematicamente indicato come motivazioni principali le seguenti:

                  Qualità • Prezzo • Servizio
                                      73% clienti
                                        Che valore ha il valore

                       afferma di tenere in
                                                                                             sarebbe disposto
      73%              considerazione i valori
                       dell’azienda durante                           23%                    a pagare di più per
                                                                                             sostenere il marchio.
                       l’acquisto.
                             79%         72%                                                      24%          25%
                                                     76%                                                             22%
                             71%         73%                                                      21%          24%

      23%                              Valori in trasformazione
     Alla domanda “Acquisteresti solo da marchi in linea con i tuoi valori?”, la percentuale di
      intervistati che ha risposto positivamente aumenta di generazione in generazione.

                                                                                                 39% Millennial*

                                                    36%
                                                    in media
                                                                                                 52% Generazione Z*

                                        46%         41%         41%         34%        32%

                                            Fonte: Adobe e Advanis
                *Nota: Le statistiche generazionali si riferiscono esclusivamente ai dati sugli Stati Uniti.
24
Vivi il futuro
Siamo sommersi da dati e fogli di calcolo, paralizzati dall’infobesity,

i clienti sembra impossibile in un panorama mediatico tanto  16
intossicati dalle informazioni. A volte creare relazioni significative con
                                                               %dispersivo.
Ma ora cominci a vederci chiaro.

                    16%                                     41%
              19%      12%                                 34%    32%
                                21%                                       45%
              20%      14%                                 36%    44%

                41
       Solo il 16% dei marketer indica             Il 41% dei marketer a livello
       di aver raggiunto una maturità              globale afferma che la creazione
       digitale avanzata:
                          %                        e la distribuzione di contenuti
                                                   sono ben allineate.
       • Integrazione di dati e contenuti
       • Automazione
       • Best practice
       • Solide competenze tecniche

                                  Fonte: Adobe e Advanis

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Infatti una nuova strada si è già aperta: un cambiamento che allinea e
unisce creatività e intelligence. È un’evoluzione, una rivoluzione con tutto
quello che comporta. Big data, intelligenza artificiale, apprendimento
automatico e automazione... Ma allo stesso tempo nulla di tutto ciò. La
creatività plasmerà il futuro del marketing, eppure non si tratterà di un
fenomeno a sé stante. Non sarà come Don Draper e il carosello della Kodak,
né una stanza piena di computer IBM:

vedrai l’intero universo dell’intelligence diventare la linfa della creatività.
La creatività darà vita alle insight, permettendo la trasformazione delle
organizzazioni e generando esperienze di grande impatto e valore.

E tu contribuirai a realizzare questo cambiamento.

           Scopri di più su come i marketer di domani
            incoraggiano la creatività per migliorare
            l’intelligence e trasformare l’esperienza
                            del cliente.

                                  Scopri di più

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Metodologia
Tutti i dati contenuti in questo articolo provengono da due sondaggi
che abbiamo condotto.

Adobe Marketing in 2025

Il sondaggio
• 5.467 adulti statunitensi a partire dai 18 anni di età in possesso di un dispositivo mobile.

• Condotto online dal 16 al 24 gennaio 2020.

Le persone
Età

Generazione Z             a partire dal 1996       5%
Millennial                1977-1995                31%
Generazione X             1965-1976                22%
Baby boomer               1946-1964                37%
Tradizionalisti           fino al 1945             4%

Occupazione

Lavoratori a tempo pieno		                         45%
Lavoratori part-time		                             13%
Disoccupati/casalinghi		                           14%
Studenti		                                         3%
Pensionati		                                       25%

Istruzione

Scuola secondaria o grado inferiore                21%
Università parziale		                              34%
Laurea triennale		                                 30%
Laurea magistrale o grado superiore                15%

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Adobe Marketer in 2025 Business Survey

Il sondaggio
• 2.020 marketer a tempo pieno responsabili di un team.

• Condotto online dal 13 al 14 gennaio 2020.

Organizzazioni

Vendita al dettaglio e beni di consumo         12%
Industria manifatturiera                       12%
Altro                                          10%
Media e intrattenimento                        9%
Tecnologia (B2B e B2C)                         9%
Agenzie di consulenza o pubblicitarie          8%
Sanità e scienze della vita                    8%
Istruzione                                     7%
Servizi professionali                          7%
Automotive                                     6%
Servizi finanziari e assicurazioni             6%
Viaggi e ospitalità                            4%
Settore pubblico o militare                    3%

Le persone

Marketing                                      31%
Altro                                          17%
Pubblicità                                     16%
Vendite                                        14%
Gestione prodotti                              6%
Livello direttivo o esecutivo                  6%
Consulenza                                     4%
Design o servizi creativi                      4%
Ricerca e sviluppo                             2%

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Fonti
“Adobe Marketer 2025 Business Survey”, Adobe e Advanis, 2020.

“Adobe Marketing in 2025”, Adobe e Advanis, 2020.

“CIA’s Secrets to Creative Problem Solving at the SXSW Conference and Festivals”,
Central Intelligence Agency, 13 marzo 2019.

Jeff Desjardins, “What Happens in an Internet Minute in 2019?”, Visual Capitalist, 13 marzo 2019.

JF Gagné, “Chief Information Officers Will Become Chief Intelligence Officers”, Element AI,
24 aprile 2017.

“In Store. Online. The Home Depot Makes It One Experience”, testimonianza del cliente Adobe
The Home Depot.

KO, “Big Data Behind Disney Magic”, Digital Initiative, 13 novembre 2019.

Michael D. Smith e Rahul Telang, “Data Can Enhance Creative Projects — Just Look at Netflix”,
Harvard Business Review, 23 gennaio 2018.

Nicole Lyn Pesce, “Boomers and Millennials Both Love Apple and Amazon, but Here are
the Brands they Don’t Agree On”, Market Watch, 7 marzo 2020.

Roger Bohn e James Short, “Measuring Consumer Information”, International Journal
of Communication 6 (2012): 980-1000

Sara Fishko, “Why Do We Love the ‘Moonlight’ Sonata?”, 31 gennaio 2008.

“Salvare vite di bambini, un’immagine per volta”, testimonianza del cliente Adobe National
Center for Missing and Exploited Children.

Scott Brinker, “Marketing Technology Landscape Supergraphic (2017): Martech 5000”,
Chief Marketing Technologist Blog, 10 maggio 2017.

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