Il 5% dei fumatori italiani usa anche sigarette elettroniche
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Il 5% dei fumatori italiani usa anche sigarette elettroniche Il contributo di PASSI alla sorveglianza sull’uso dell’e-cig Maria Masocco,1 Paolo D’Argenio,2 Elisa Quarchioni,1 Gianluigi Ferrante,1 Valentina Minardi,1 Valentina Possenti,1 Benedetta Contoli,1 Luana Penna,1 Sandro Baldissera,1 Stefania Salmaso,1 Gruppo Tecnico Passi3 1 Centro nazionale per l’epidemiologia, la sorveglianza e la promozione della salute (CNESPS), Istituto superiore di sanità, Roma 2 Ministero della salute, Roma 3 www.epicentro.iss.it/passi INTRODUZIONE Il fenomeno La sigaretta elettronica è un dispositivo elettronico che, riscaldando una soluzione di una sostanza (in genere glicole propilenico o glicerolo con o senza nicotina o aromi), produce un aerosol; l’inalazione di questo aerosol consente di provare un sapore e una sensazione simili a quelle provocate dal fumo di tabacco, con la differenza sostanziale che, mancando la combustione, il rischio cancerogeno è teoricamente più basso. Nel 2006, la commercializzazione di questo prodotto ha incontrato in Italia il favore dei fumatori in cerca di alternative meno nocive al tabacco, con un conseguente ampliamento della rete di distribuzione. Stanti gli elementi di novità (il prodotto in sé, la varietà delle sostanze impiegate e la rapidità della sua diffusione), è stato ed è tuttora difficile ottenere prove solide relative agli effetti – positivi e/o nocivi – sulla salute. Effetti sulla salute I rischi per la salute connessi alla sigaretta elettronica vengono ipotizzati in base agli effetti delle sostanze che si assumono quando se ne fa uso. • La componente più comune della sigaretta elettronica è la nicotina, che provoca effetti di stimolazione ed effetti nocivi. L’assorbimento di nicotina tramite uso di sigaretta elettronica o sigaretta di tabacco è simile: ciò lascia supporre che gli effetti cerebrali e quelli sul sistema cardiovascolare e sulla salute riproduttiva siano gli stessi. Pertanto, l’uso della sigaretta elettronica potrebbe creare dipendenza da nicotina, arrecare danno alle persone affette da malattie cardiovascolari, compromettere lo sviluppo dei polmoni nel feto e nel neonato, aumentare il rischio di pre-eclampsia, nascita prematura e natimortalità, se utilizzata da donne in gravidanza. • Sono state raccolte prove convincenti del fatto che gli adolescenti che usano la sigaretta elettronica hanno un rischio maggiore di diventare fumatori rispetto ai coetanei che non la usano.1,2 • L’uso a breve termine di sigaretta elettronica non presenta rischi apprezzabili per la Epidemiologia&Prevenzione n. 4; luglio-agosto 2015; Rubrica/Numeri come notizie – PASSI
salute nei fumatori, mentre negli adolescenti non fumatori aumenta il rischio di diventare dipendenti dal tabacco. 1,2 • Sostanze come il glicole propilenico e l’acroleina possono causare irritazione durante il consumo della sigaretta elettronica. • Alcune sostanze che possono essere assorbite, in quantità minime, con la sigaretta elettronica (nitrosamine, formaldeide, acetaldeide, idrocarburi policiclici aromatici e vari metalli, come nichel e cadmio) sono note per contribuire all’effetto cancerogeno del fumo di tabacco. • L’utilizzo delle sigarette elettroniche provoca l’immissione nell’ambiente di livelli di nicotina assimilabili a quelli prodotti dal fumo di tabacco, generando la medesima entità di fumo passivo. Sicurezza e prove di efficacia La Cochrane Collaboration ha effettuato una revisione e una metanalisi degli studi effettuati sulla ricerca di prove empiriche relative da un lato all’efficacia della sigaretta elettronica come ausilio per smettere di fumare e raggiungere un’astinenza a lungo termine, dall’altro all’esistenza di effetti avversi associati al consumo. Dei 600 studi esaminati, sono stati selezionati 29 studi campionari, 11 studi longitudinali e 2 trial randomizzati controllati che hanno valutato se e quanto la sigaretta elettronica con nicotina è efficace per smettere di fumare, giungendo alle seguenti conclusioni: • la sigaretta elettronica con nicotina, rispetto a quella senza, aiuta maggiormente i fumatori a smettere di fumare a lungo termine così come sembra essere di aiuto, anche meglio dei cerotti, alla riduzione del consumo di sigarette per le persone che non riescono a smettere di fumare. In entrambi i casi, l’affidabilità dei risultati è bassa, per cui è necessario che vengano confermati: è, quindi, opportuno mantenere un atteggiamento di cautela per i limiti degli studi effettuati; • l’uso a breve termine di sigaretta elettronica non presenta rischi apprezzabili per la salute. L’Istituto superiore di sanità ha affermato che non è possibile escludere effetti dannosi per la salute e ha sostenuto un atteggiamento prudente, in mancanza di dati scientifici affidabili relativi a tre questioni di vitale importanza: l’induzione della dipendenza, la sicurezza a lungo termine e l’efficacia come mezzo per smettere di fumare. Politiche Di conseguenza, i governi e le istituzioni sanitarie sono intervenuti in modo spesso contraddittorio evidenziando la difficoltà di individuare una linea che privilegiasse la salute pubblica, indipendentemente da interessi e pressioni di natura economica pro o contro le sigarette elettroniche. Si riportano di seguito le misure e disposizioni del Governo italiano in materia di commercializzazione e utilizzo delle sigarette elettroniche: • il Ministero della salute (nota DGPREV 0006710-P-11/02/2010) ha chiesto ai produttori di sigarette elettroniche di riportare sui prodotti la concentrazione di nicotina Epidemiologia&Prevenzione n. 4; luglio-agosto 2015; Rubrica/Numeri come notizie – PASSI
(se presente) e di apporre i necessari simboli di tossicità, nonché la frase «Tenere lontano dalla portata dei bambini»; • dal 2012 è stato disposto il divieto di vendita di sigarette elettroniche contenenti nicotina a soggetti minori di 18 anni (GU Serie Generale 248/2012); in precedenza, il divieto era per i soggetti fino a 16 anni (Ordinanza Ministro della salute, GU Serie Generale 232/2011); • finora l’atteggiamento del Governo ha oscillato tra un regime fiscale favorevole per la vendita delle sigarette elettroniche in virtù della loro minore tossicità e uno penalizzante equiparandone la tassazione a quella dei tabacchi lavorati, fino alla recente sentenza n. 83/2015 che ha dichiarato illegittima tale equiparazione; • il divieto di utilizzo delle sigarette elettroniche vige nei locali chiusi delle istituzioni scolastiche statali e paritarie e dei centri di formazione professionale, nei locali chiusi e nelle aree all’aperto di pertinenza delle istituzioni del sistema educativo di istruzione e di formazione, comprese le sezioni di scuole operanti presso le comunità di recupero e gli istituti penali per i minorenni, nonché presso i centri per l’impiego e i centri di formazione professionale. Dati sul consumo in Italia Oltre all’indisponibilità di prove certe sull’efficacia delle sigarette elettroniche per la disassuefazione dal fumo e sulla loro sicurezza a lungo termine, esistono poche informazioni sull’uso della sigaretta elettronica nei fumatori e nei non fumatori. All’inizio del 2013, a tre anni dall’immissione sul mercato in Italia, un’indagine DOXA su incarico dell’Istituto superiore di sanità mostrava che la maggioranza della popolazione adulta conosceva le sigarette elettroniche, il 5,6% aveva provato almeno una volta a farne uso e l’1,2% ne faceva un uso regolare. Il consumo era più frequente tra gli uomini, i giovani, e i fumatori. L’uso delle sigarette elettroniche era in stretta relazione con il desiderio di ridurre i danni del fumo o smettere di fumare; infatti, i principali consumatori erano fumatori, anche se una frequente motivazione era quella di poter “svapare” in luoghi chiusi in cui è vietato fumare. D’altro canto, la maggior parte dei fumatori che erano ricorsi alla e-cig per smettere di fumare non erano riusciti a farlo. Di contro, anche persone che non avevano mai fumato o ex-fumatori dichiaravano di aver provato la sigaretta elettronica o addirittura di farne un uso regolare. IL CONTRIBUTO DI PASSI AL TEMA Metodi Nel 2014, per approfondire l’entità del consumo delle sigarette elettroniche e il loro ruolo nella cessazione del fumo in Italia, tra gli argomenti sotto sorveglianza del sistema PASSI dedicato alla popolazione adulta di 18-69 anni, è stato introdotto l’uso di sigarette elettroniche: • con e senza nicotina; • combinato al fumo di sigarette di tabacco tradizionali; Epidemiologia&Prevenzione n. 4; luglio-agosto 2015; Rubrica/Numeri come notizie – PASSI
• in chi ha smesso di fumare; • in chi non ha mai fumato sigarette di tabacco (vedi tabella in appendice). Risultati preliminari Nel 2014, dei 36.960 intervistati di età 18-69 anni, 678 hanno dichiarato di fare uso di sigarette elettroniche, facendo registrare una prevalenza d’uso pari all’1,9% (IC95% 1,7- 2,1). L’uso di sigarette elettroniche è un’abitudine più frequente nella popolazione maschile (2,5%) che femminile (1,3%), nella fascia d’età di 35-49 anni (2,4%) o tra i più giovani di 18-24 anni (1.8%) rispetto a quella dei più anziani. Non si rilevano differenze associate al livello di istruzione, mentre ne dichiara un uso più frequente chi riferisce molte difficoltà economiche. Infine, l’uso della sigaretta elettronica è più diffuso tra i residenti del Centro Italia rispetto a chi risiede nel meridione e, in modo ancora più marcato, rispetto a chi vive nelle regioni settentrionali, rispecchiando di fatto la geografia della distribuzione dei fumatori di tabacco (tabella 1). Tabella 1. Uso della sigaretta elettronica per caratteristiche sociodemografiche. Dati PASSI 2014. Caratteristiche Prevalenza d’uso sociodemografiche n. % (IC95%) Totale 678 1,9 (1,7-2,1) Genere Uomini 414 2,5 (2,2-2,9) Donne 264 1,3 (1,1-1,4) Età 18-34 174 1,8 (1,4-2,2) 35-49 285 2,4 (2,1-2,8) 50-69 219 1,5 (1,3-1,7) Istruzione Fino a Licenza 247 1,9 (1,6-2,3) media Diploma 431 1,9 (1,7-2,1) superiore / Laurea Molte 158 3,0 (2,5-3,8) Difficoltà Alcune 264 1,7 (1,5-2,0) economiche Nessuna 252 1,6 (1,3-1,8) Nord 301 1,7 (1,4-1,9) Residenza Centro 196 2,3 (2,0-2,3) Sud e Isole 181 1,9 (1,5-2,3) Epidemiologia&Prevenzione n. 4; luglio-agosto 2015; Rubrica/Numeri come notizie – PASSI
Nella tabella 2, si riportano le stime per i principali indicatori relativi all’uso della sigaretta elettronica a seconda del comportamento tabagico in essere, ossia se l’individuo al momento dell’intervista si definisce fumatore attuale, ex-fumatore oppure non fumatore. In queste analisi, la definizione di ex-fumatore corrisponde all’individuo che ha fumato più di 100 sigarette nella vita e dichiara di non fumare al momento dell’intervista, indipendentemente da quando ha smesso. Tabella 2. Uso della sigaretta elettronica per comportamento tabagico. Dati Passi 2014. Uso attuale di sigarette elettroniche Comportamento Intervistati Prevalenza d’uso tabagico n. n. % (IC95%) Fumatore 9.031 485 5,5 (4,9-6,2) attuale: non ha tentato di 6.076 224 3,8 (3,2-4,5) smettere* ha tentato di 2.955 261 9,1 (7,8-10,7) smettere* Ex-fumatore: 7.166 166 2,3 (1,9-2,9) da meno di 12 646 69 9,5 (7,2-12,6) mesi da oltre 1 anno 6.520 97 1,6 (1,2-2,1) Non fumatore 20.466 27 0,1 (0,1-0,2) * nei 2 mesi precedenti all’intervista. La prevalenza d’uso di sigaretta elettronica più elevata si osserva fra i fumatori di sigaretta di tabacco (5,5%). Inoltre, ai fumatori di tabacco viene chiesto se almeno una volta nei 12 mesi precedenti all’intervista si siano astenuti dal fumare per almeno un giorno con l’intenzione di smettere definitivamente. Fra queste persone, fumatori al momento dell’intervista con un tentativo di cessazione evidentemente fallito, la prevalenza d’uso della sigaretta elettronica è molto più elevata, pari al 9,1% (vs. 3,8% di coloro che dichiarano di non aver mai tentato di smettere di fumare nei precedenti 12 mesi). Tra gli ex-fumatori di sigarette di tabacco, la percentuale di utilizzo di sigarette elettroniche è pari al 2,3%, dunque più bassa di quella nei fumatori, ma si apprezza una grande differenza tra chi ha smesso di fumare da meno di 12 mesi (il cui uso della sigaretta elettronica è del 9,5%) e chi da oltre un anno (1,6%). Fra i non fumatori l’utilizzo di sigarette elettroniche è molto basso, pari allo 0,1%. Epidemiologia&Prevenzione n. 4; luglio-agosto 2015; Rubrica/Numeri come notizie – PASSI
Prime considerazioni In Italia, nel 2014 quasi due adulti su 100 hanno dichiarato di fare uso di sigarette elettroniche. Nel 2013, l’indagine annuale sul fumo in Italia, effettuata dall’Istituto superiore di sanità con l’Istituto Mario Negri e la DOXA, aveva fornito una stima della prevalenza di uso regolare tra gli adulti abbastanza vicina a questa e pari all’1,2%.3 Consumo combinato. Non sorprende che il profilo degli utilizzatori di sigarette elettroniche ricalca quello dei fumatori di tabacco: la gran parte di adulti che usano e-cig (il 72%; 485 su 678) è composta da fumatori di tabacco. Da un punto di vista di salute, è rilevante il fatto che la gran parte degli utilizzatori di sigarette elettroniche siano fumatori che le alternano alle sigarette di tabacco, adottando un consumo combinato. Allo stato delle conoscenze attuali, il consumo combinato non aiuta a smettere,4 mentre è controverso se possa aiutare a ridurre il numero giornaliero di sigarette di tabacco.4,5 Ad ogni modo, qualora fosse confermata l’evidenza che l’uso della sigaretta elettronica risulti utile nel ridurre il numero di sigarette di tabacco, per ottenere reali benefici di salute la riduzione dovrebbe essere molto consistente.6 La sorveglianza si presta a monitorare il trend dell’uso combinato nel tempo, tenendo conto anche del numero medio giornaliero di sigarette di tabacco fumate. La prevalenza di uso è risultata più elevata e vicina al 10% tra i fumatori che hanno tentato di smettere nell’ultimo anno, senza esserci riusciti. L’ indagine annuale sul fumo in Italia3 rileva che chi fa uso di sigarette elettroniche annovera tra i principali motivi di questo consumo il desiderio di ridurre i danni del fumo o addirittura smettere di fumare. È verosimile ritenere che il consumo combinato derivi da tentativi di smettere non riusciti, a seguito dei quali i fumatori trovano nella sigaretta elettronica un dispositivo utile per fini diversi dalla disassuefazione. Ex-fumatori. Il secondo gruppo più numeroso di utilizzatori di sigarette elettroniche sono gli ex-consumatori di sigarette di tabacco: la prevalenza d’uso differisce notevolmente fra chi si è disassuefatto dal tabagismo più di recente (il 9,5% fuma la sigaretta elettronica) rispetto a chi lo ha fatto da più tempo (oltre un anno). In termini di salute, è importante studiare il comportamento di questo gruppo di popolazione, poiché negli ex-fumatori l’utilizzo della sigaretta elettronica va presumibilmente a sostegno dell’astinenza dal fumo di tabacco. Un effetto simile è stato osservato in studi longitudinali.5 Ad ogni modo, si rendono necessarie analisi più approfondite, possibilmente su dataset pluriennali, per meglio descrivere questo gruppo e ricavare elementi utili sul ruolo della sigaretta elettronica nella cessazione. Lo studio dell’impatto della sigaretta elettronica sulla cessazione dell’abitudine tabagica impone approfondimenti attraverso un’analisi congiunta dei dati sull’utilizzo della sigaretta elettronica come strumento per smettere di fumare intenzionalmente e sul suo uso attuale declinato per comportamento tabagico al momento dell’intervista (che definisce il successo o meno del tentativo di cessazione). Epidemiologia&Prevenzione n. 4; luglio-agosto 2015; Rubrica/Numeri come notizie – PASSI
Non fumatori. Tra i non fumatori il consumo della sigaretta elettronica è attualmente assai poco diffuso (0,1%). La diffusione della sigaretta elettronica in chi non è un consumatore tabagico tradizionale rappresenta uno dei rischi potenziali più temuti7 che è necessario monitorare nell’ipotesi che, col tempo, possa diventare una modalità per indurre dipendenza alla nicotina, soprattutto nelle giovani generazioni.1,2 A tal proposito, PASSI potrà fornire ulteriori informazioni utili, analizzando l’uso di sigarette elettroniche con e senza nicotina, e il consumo nella fascia d’età 18-24 anni. La numerosità di questi sottogruppi nel campione di un solo anno è troppo limitata per ricavare stime sufficientemente precise, per cui bisognerà attendere di cumulare dataset pluriennali. Metodi per smettere di fumare Il ricorso alla sigaretta elettronica è la modalità più frequentemente riferita come mezzo per smettere di fumare da coloro che hanno tentato di farlo nei 12 mesi precedenti all’intervista (13,2%), se si esclude la grande maggioranza di fumatori che cerca di smettere senza ausili di sorta. Il ruolo della sigaretta elettronica nella cessazione del fumo è ancora tutto da esplorare, ma questi risultati preliminari devono far riflettere, perché esistono da anni alcuni trattamenti di provata efficacia che sono usati solo dall’1% dei fumatori che cercano di smettere. In conclusione Dai dati PASSI per l’anno 2014, quasi 2 adulti su 100 usano la sigaretta elettronica. La maggior parte la alterna alla sigaretta di tabacco, facendone un uso combinato. Tra i fumatori di tabacco, le persone che nei 12 mesi precedenti all’intervista hanno tentato di smettere di fumare costituiscono il gruppo con la più alta prevalenza di uso della sigaretta elettronica al momento dell’intervista. Tra gli ex-fumatori di sigarette di tabacco, invece, solo una minoranza utilizza la sigaretta elettronica: ove supporti l’astinenza, tale uso potrebbe essere positivo per la salute. Tra chi non ha mai fumato tabacco, una percentuale molto piccola dichiara di usare la sigaretta elettronica e ci sono oggi alcune prove del fatto che questa tipologia d’uso può rappresentare un pericolo, poiché aumenta il rischio di cominciare a fumare sigarette di tabacco. Oltre alla ricerca sui rischi e benefici della sigaretta elettronica, è anche indispensabile continuare a tenere sotto sorveglianza il fenomeno nella società italiana, per cui PASSI è uno strumento idoneo a fornire un valido contributo. Epidemiologia&Prevenzione n. 4; luglio-agosto 2015; Rubrica/Numeri come notizie – PASSI
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APPENDICE TECNICA Indicatori PASSI sull’uso delle sigarette elettroniche Denominazione indicatore Composizione indicatore Significato per la salute pubblica Fornisce indicazioni sulla diffusione delle sigarette Proporzione di persone elettroniche nella popolazione, nella popolazione generale Uso di sigarette elettroniche permettendo di monitorarne la che dichiarano di fare uso prevalenza in sottogruppi della di sigarette elettroniche popolazione distinti per caratteristiche sociodemografiche. Permette di monitorare l’uso da parte dei fumatori, per ridurre i Proporzione di fumatori Uso combinato di sigarette di danni del fumo o altri motivi. E’ un attuali che usano anche tabacco ed elettroniche uso inefficace ai fini della sigarette elettroniche cessazione e con scarsi effetti positivi sulla salute. Proporzione di ex-fumatori (persone che, avendo fumato in passato, L’indicatore permette di monitorare Uso di sigarette elettroniche dichiarano di non fumare un uso delle sigarette elettroniche, fra gli ex-fumatori più al momento che potrebbe sostenere l’astinenza dell’intervista) che dal fumo di tabacco. attualmente fumano solo sigarette elettroniche Consente di monitorare la Proporzione di persone che diffusione di un uso temibile della Uso di sigarette elettroniche non hanno mai fumato sigaretta elettronica, quello di poter nei non fumatori sigarette di tabacco, ma che funzionare come “porta d’ingresso” usano quelle elettroniche alla dipendenza da nicotina. Epidemiologia&Prevenzione n. 4; luglio-agosto 2015; Rubrica/Numeri come notizie – PASSI
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