I servizi di TPL su ferro e autobus: metodologia per un benchmark di efficienza - Autori: A. Avenali, G. Catalano, G. Matteucci - FIT-CISL

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I servizi di TPL su ferro e autobus: metodologia per un benchmark di efficienza - Autori: A. Avenali, G. Catalano, G. Matteucci - FIT-CISL
I servizi di TPL su ferro e autobus: metodologia
per un benchmark di efficienza

 Autori: A. Avenali, G. Catalano, G. Matteucci
I servizi di TPL su ferro e autobus: metodologia per un benchmark di efficienza - Autori: A. Avenali, G. Catalano, G. Matteucci - FIT-CISL
Agenda

1. Quadro generale
2. Impostazione dell’analisi
3. Il metodo di analisi
4. Il modello di costo standard
 4.1 Il modello di costo dei servizi TPL su autobus
 4.2 Il modello di costo dei servizi TPL su ferro
5. I risultati dell’analisi
 5.1 Casi di studio: alcune possibili tipologie di servizio
 5.2 Simulazioni
6. Riflessioni conclusive
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1. Quadro generale

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Obiettivi dell’analisi

Il lavoro ha l’obiettivo di fornire un metodo che, applicando modelli di costo efficiente ai
servizi ferroviari regionali e ai servizi su autobus, sia di guida alla programmazione dei servizi
di trasporto pubblico locale.

La metodologia presentata permette di individuare, tenendo opportunamente conto dei costi,
la modalità di servizio più efficiente dato il livello e le caratteristiche della domanda.

L’analisi prende in considerazione in modo molto approfondito le caratteristiche di contesto in
cui l’offerta del servizio di TPL viene effettuata (velocità commerciale, capillarità della rete,
flusso di passeggeri nell’ora di picco etc.).

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Ripartizione del traffico tra le varie modalità di
 trasporto (UE-27)

La quota modale della ferrovia nel trasporto passeggeri ha subito dagli anni ‘90 un progressivo declino
per effetto della concorrenza esercitata dal trasporto su gomma per le brevi e medie distanze, e da
quello aereo sulle lunghe distanze (con una leggera ripresa nell’ultimo decennio).

Fonte: ART - Primo Rapporto Annuale al Parlamento

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Ripartizione del traffico tra le varie modalità di
 trasporto (UE-15)

Rispetto alla media europea, l’Italia presenta un minor ricorso alla mobilità privata (con una quota
modale dell’uso degli autoveicoli dell’81,2%) e un maggior impiego della mobilità pubblica urbana su
gomma (12,6%), mentre inferiore alla media europea è l’uso di treni (5,3%) e metropolitane (0,9%).

Fonte: ART - Primo Rapporto Annuale al Parlamento

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La spesa pubblica per il TPL

 Treni*km Bus*km
Totale 20 Regioni 227.515.672,56 1.787.079.263,91

 Corrispettivi TPL contratti di servizio (€) - anno 2012
 Ferro Autobus e altri modi Tutte le modalità
Totale 20 Regioni € 2.827.356.876,33 € 4.553.316.010,82 € 7.380.672.887,15

 Entrate Statali (€) - anno 2012
 Corrispettivi TPL Fondo TPL* Differenza
Totale 20 Regioni € 7.380.672.887,15 € 4.929.000.000,00 € 2.451.672.887,15
* al netto della quota Osservatorio

fonti: ANAV, ASSTRA, Osservatorio TPL, Relazione Annuale al Parlamento 2014 ed
elaborazioni Sapienza

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2. Impostazione dell’analisi

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Il perimetro dei costi ai fini del confronto (1)
 Costo del servizio di trasporto:
• Costi di esercizio
• Costi generali
• Costo del capitale investito
 Costi dell’infrastruttura:
• I costi di circolazione e i costi di manutenzione ordinaria (comprensivi di limitati
 interventi di natura straordinaria) e quota parte dei costi generali

• Esclusi: Costi di investimento nell’infrastruttura e i costi di manutenzione
 straordinaria

 Costi dovuti a esternalità negative:
 Autobus
• Sulla congestione della rete
• Sulla linearità del tracciato ferroviario (dovute alla maggiore tortuosità del
 tracciato stradale)
• Sull’ambiente
 Servizi ferroviari
• Sulla riprogrammazione dei servizi

• Esclusi: Esternalità negative sulla incidentalità

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Il perimetro dei costi ai fini del confronto (2)

Sia per gli autobus che per i treni è necessario prevedere anche il consumo
dell’infrastruttura (cioè il suo costo di utilizzo).

Teoricamente sarebbe necessario considerare due rilevanti aggregati di costo:
 1. Costi di circolazione e manutenzione ordinaria (comprensivi di limitati interventi
 di natura straordinaria) e quota parte dei costi generali.
 2. Manutenzione straordinaria, consumo degli investimenti infrastrutturali (con
 vita utile di circa 30-40 anni), costo economico del capitale e quota parte dei
 costi generali.

In questa analisi, gli investimenti infrastrutturali e la loro manutenzione
straordinaria non vengono considerati
 – In Italia tali costi sono sempre stati finanziati con fonti diverse dal FNT
 (fondi per investimenti, fondi europei, ecc.)

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Il perimetro dei costi ai fini del confronto (3)

I servizi su autobus condividono l’infrastruttura con altri veicoli:

1. I costi di circolazione e manutenzione ordinaria (comprensivi di limitati interventi di
 natura straordinaria) sono condivisi con gli altri veicoli che la utilizzano
2. Il livello di condivisione dipende dalla tipologia di strada

I servizi ferroviari regionali per passeggeri e merci hanno l’infrastruttura dedicata (in
particolare, sulla rete delle ferrovie ex concesse il traffico merci è sostanzialmente assente)

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Il perimetro dei costi ai fini del confronto (4)

 Esternalità di congestione della rete:

 I bus usano risorse rivali condivise con altri veicoli

 Una maggiore presenza di autobus sulle strade, a parità di altri mezzi
presenti, può incrementare anche significativamente il livello di congestione

 Il costo del servizio su autobus viene incrementato del costo teorico
 dell’esternalità negativa sul livello di congestione

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Il perimetro dei costi ai fini del confronto (5)

Le esternalità negative sulla congestione generate dai servizi su autobus sono parzialmente
internalizzate in termini di costo, effettuando il confronto ferro-gomma considerando
 • Un decremento della velocità commerciale per i servizi su autobus
 – La velocità commerciale media servizi prevalentemente extraurbani su autobus [27-56]
 – La velocità commerciale media servizi passeggeri regionali su ferro [33-72]
 – La velocità commerciale minima su ferro è circa il 22% più alta di quella minima su
 autobus
 – La velocità commerciale massima su ferro è circa il 28% più alta di quella massima su
 autobus

Le esternalità negative sulla linearità del percorso generate dai servizi su autobus sono
parzialmente internalizzate in termini di costo, effettuando il confronto ferro-gomma
considerando
 • Un incremento della distanza del percorso da O a D per gli autobus

Pertanto, i confronti vengono effettuati sia a parità di velocità commerciale che di distanza OD,
sia con velocità commerciale su autobus che si riduce rispetto a quella del treno e/o con
distanza OD per autobus che si incrementa rispetto a quella del treno
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Il perimetro dei costi ai fini del confronto (6)

• Esternalità negative sull’ambiente generate dai servizi su autobus a gasolio
 – Nell’analisi si considerano autobus extraurbani a gasolio
 – Le esternalità ambientali sono modellate attraverso un delta costo da aggiungere al
 costo del servizio su autobus

• Tuttavia, l’accisa sull’elettricità è un valore (differenziato in base agli usi e agli
 scaglioni di consumo) che non è legato ai costi esterni ambientali delle fonti
 energetiche/tipologie di impianti utilizzati per la produzione di energia elettrica
 – Pertanto per treni elettrici il costo delle esternalità ambientali è probabilmente sottostimato

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Il perimetro dei costi ai fini del confronto (7)

• Esternalità negative sulla riprogrammazione
 – La struttura di rete ferroviaria è rigida e non può essere nel tempo riadattata alle
 variazioni della domanda (se non in termini di frequenza e di fermate)
 – I servizi su autobus sono molto più flessibili nell’essere riadattati a variazioni (anche
 significative) della domanda, sia in termini di frequenza, di fermate e di percorsi

• Tale flessibilità andrebbe valorizzata e il costo dei treni dovrebbe essere
 incrementato per l’esternalità negativa sulla riprogrammazione
 – In linea di principio ci si può aspettare che più si utilizzano autobus e più la
 domanda potrebbe essere servita incrementando il load factor medio
 • Si potrebbe pertanto considerare che:

 Load factor medio autobus >> Load factor medio treno

Tuttavia i confronti tra ferro e gomma sono effettuati assumendo parità di load
factor medio tra le due modalità di servizio

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3. Il metodo di analisi

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Metodo di analisi

 Determinazione della domanda OD

Determinazione dell’offerta Determinazione dell’offerta
 con il servizio ferroviario con il servizio su autobus

Applicazione del modello di Applicazione del modello di
 costo del servizio costo del servizio su
 ferroviario autobus

 Costo del servizio Costo del servizio su
 ferroviario autobus

 Confronto
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Metodo di analisi

• Il confronto presuppone che entrambi i servizi siano
 erogati in condizioni di efficienza produttiva media

• In una fase di riprogrammazione l’analisi
 economica andrebbe effettuata tenendo conto
 anche dei costi effettivi che in una determinata
 area si sostengono per i servizi studiati

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Determinazione della domanda sulla tratta OD (1)

La domanda di trasporto lungo la tratta OD viene descritta da due grandezze:
1. I passeggeri medi previsti nelle ore di picco (Pass*km-picco) sulla tratta OD
2. I passeggeri medi previsti nelle ore fuori picco (Pass*km- fuori picco) sulla tratta OD
Ipotesi del modello: ogni passeggero effettua in media la metà dei km della distanza OD

A partire dalla lunghezza della tratta OD e da queste due grandezze si calcolano
1. i passeggeri*km previsti in un giorno
2. I passeggeri*km previsti nell’anno (360 giorni)

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Determinazione della domanda sulla tratta OD (2)

• Alcuni esempi di domanda con 2 picchi al giorno in
 12 ore di servizio

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Determinazione dell’offerta (1)

• Le due modalità a confronto per ogni corsa offrono un numero di posti a sedere molto
 diversi
 – Circa 45 posti a sedere per autobus extraurbano
 – Tra i 120 e 540 posti a sedere per i treni

• Pertanto, per effettuare il confronto non ha senso considerare il costo per corsa*km
 (bus*km o treno*km), ha invece senso considerare per ciascuna modalità
 – il costo per posto*km
 – Il costo totale per ciascuna modalità

• L’offerta viene modellata in funzione dei posti*km

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Determinazione dell’offerta (2)

• L’offerta nell’ora di picco viene dimensionata in funzione della domanda di picco e
 assumendo un load factor di picco (LFP) elevato (ad esempio 80% - 90%)

• L’offerta nell’anno viene dimensionata in funzione della domanda complessiva e
 assumendo un load factor medio (LFM) di valore anche basso (ad esempio 30% - 40%)

• In linea di principio ci si può aspettare che più si utilizzano veicoli piccoli e più la
 domanda potrebbe essere servita incrementando il load factor medio (a parità di load
 factor di picco)
 – Si potrebbe pertanto considerare che:
 LFM autobus 45 posti >> LFM treno 120 posti > … > LFM treno 540 posti

• Tuttavia i confronti sono effettuati assumendo parità di load factor di picco e load
 factor medio per qualsiasi tipologia di veicolo utilizzato

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4. Il modello di costo standard

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Il costo standard del servizio

• Il costo standard riflette il costo del servizio,
 opportunamente specificato e erogato a prestabiliti livelli di
 qualità, assumendo condizioni operative efficienti

• Funzione che, in base a selezionate grandezze che
 caratterizzano il servizio, restituisca il costo totale efficiente
 del servizio

 output  

• Il confronto tra le due modalità di servizio viene effettuato
 ipotizzando operatori efficienti (caratterizzati da costi
 efficienti)

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I costi da riconoscere

• Costi necessari e sufficienti a produrre il servizio in totale
 autonomia

• Tutti i fattori della produzione devono essere contemplati

• Gli operatori sono imprese  non si può tralasciare un input
 fondamentale e cioè il capitale (di rischio e oneroso)

• Legge di stabilità per il 2014, n. 147/2013, art. 1, comma
 84
 – Nella determinazione del costo standard per unità di servizio
 prodotta, espressa in chilometri, per ciascuna modalità di trasporto,
 si tiene conto […] dell'ammodernamento del materiale rotabile e
 di un ragionevole margine di utile.

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Criteri di classificazione dei costi

• La configurazione di costo utilizzata è quella derivante
 da una logica di produzione industriale

• Tutte le risorse necessarie vengono remunerate  deve
 essere garantita l’autonomia dell’operatore

 COSTO INDUSTRIALE DELLA PRODUZIONE +
 COSTI GENERALI +
 COSTO DEL CAPITALE (PRE-TASSE) =
 COSTO ECONOMICO

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Il costo del capitale (1)

 Il costo medio ponderato del
 Capitale di Rischio
 capitale (WACC) misura il livello
 (E)
 minimo del rendimento del capitale
 investito netto che l'azienda ‘’deve’’
 Capitale Investito Netto
 (CIN) generare per remunerare gli
 azionisti, gli altri fornitori di capitale
 Capitale di Debito
 (D)
 oneroso e a far fronte agli obblighi
 tributari (WACC ante-imposte).

 Autolinee - WACC pre =8.82%

 Ferroviario - WACC pre =9.67%

 = × + 1 − × ×
 + + 

 =
 1− 

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Il costo del capitale (2)

• Per i servizi su autobus il CIN è approssimato con il costo storico rivalutato del
 materiale rotabile

• Per i servizi su ferrovie il CIN è approssimato con il costo storico rivalutato del
 materiale rotabile e degli impianti

• Il dimensionamento della flotta è effettuato in base alla domanda di picco e load
 factor di picco
 – Per i servizi su ferrovie sono stati utilizzati treni tutti uguali

• Materiale rotabile nuovo

• Anzianità pari alla metà della vita utile (7.5 anni per autobus e 15 anni per treni)

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Il modello adottato

• La variabilità dei costi unitari dei diversi servizi di tpl viene
 spiegata per ciascuna modalità di servizio attraverso
 analisi statistiche multivariate

• L’analisi statistiche multivariate individuano per ciascuna
 modalità di servizio relazioni lineari a tratti o relazioni
 lineari tra il costo standard per unità di servizio, e le
 seguenti variabili esplicative
 – Velocità commerciale
 – Numero di veicoli-km di servizio
 – Grado di ammodernamento del parco rotabile

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4.1 Il modello di costo dei servizi TPL su autobus

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Il modello di costo standard per il TPL su gomma (1)

• La relazione tra il costo standard per unità di servizio e le
 caratteristiche del servizio può essere sinteticamente espressa in
 funzione dei seguenti parametri

 = + × + × + × 

 dove:

 costo standard per veicoli-km di servizio (€/km)
 velocità commerciale (km/h)
 chilometri di servizio totali (Mkm)
 grado di ammodernamento del parco rotabile (€/km)

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Il modello di costo standard per il TPL su gomma (2)
 Il modello ha individuato classi distinte
 in funzione della velocità commerciale e dei
 1 ≥ 17 /ℎ chilometri di servizio offerti:
 1 =
 0 
 • la velocità commerciale in tre fasce:
 1 ≥ 32 /ℎ
 2 = – sotto i 17 /ℎ
 0 
 – dai 17 /ℎ e sotto i 32 /ℎ
 1 < 4 – dai 32 /ℎ
 1 =
 0 
 1 ≥ 4 
 2 = • i chilometri totali di servizio ( ) in
 0 
 due fasce:
 – sotto i 4 milioni di 
 – oltre i 4 milioni di 

 = 0 + × + 1 × 1 × − 17 + 2 × D 2 × − 32 + 1 × 1 × 
 + 2 × 2 × + × 

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Impatto non lineare della velocità commerciale sul costo

 Il modello ha evidenziato che esistono tre
 fasce distinte per la velocità commerciale

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Impatto non lineare della scala sul costo

 diseconomie di
 scala

 economie di
 scala

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I risultati del modello econometrico

parametri coefficienti significatività Il modello presenta una
 valenza esplicativa ed una
a0 13.90726 0.00% *** valenza applicativa
bVC -0.58483 0.00% ***
bVC1 0.50087 1.04% ** Alto indice di varianza
bVC2 0.06835 0.00% *** spiegata
gKM1 -0.18138 1.63% **
gKM2 0.01554 0.03% ***
 Alto valore osservato di
s 1.50212 0.57% ***
 Fisher
R quadro 83.86%
F 40.71 Alta significatività statistica
 dei parametri stimati

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Costi infrastruttura servizi su autobus

• Aggregato 1 (i costi di circolazione e manutenzione ordinaria, comprensivi di
 limitati interventi di natura straordinaria) e Aggregato 2 (manutenzione
 straordinaria, consumo degli investimenti infrastrutturali, costo economico
 del capitale) sono condivisi con gli altri veicoli che utilizzano le strade
 – Il livello di condivisione dipende dalla tipologia di strada (motorways,
 trunk roads, local streets)
 – Aggregati1 e 2 rielaborazioni da CE Delft, IMPACT 2008

 SmallCar BigCar Bus/Coach
 aggregate 1 Motorways - € per vehicle kilometer 0.001263 0.001278 0.145426
 aggregate 1 Trunk Roads - € per vehicle kilometer 0.001829 0.001885 0.529854
 aggregate 1 Local Roads - € per vehicle kilometer 0.000382 0.000384 0.021649
 aggregate 1 Average All Roads - € per vehicle kilometer 0.001215 0.001238 0.479015

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4.2 Il modello di costo dei servizi TPL su ferro

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Il modello di costo standard per trasporto ferroviario
 passeggeri

• La relazione tra il costo standard per unità di servizio e le caratteristiche del servizio può
 essere sinteticamente espressa in funzione dei seguenti parametri:

• = 0 + × + 1 × 1 × − 39 + × + × 

dove:
 costo standard per posti a sedere*km di servizio (€/pkm)
 velocità commerciale (km/h)
 milioni di posti a sedere*km di servizio totali (Mkm)
 grado di ammodernamento del parco rotabile (€/pkm)

e:
 1 ≥ 39 /ℎ
 1 =
 0 

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I risultati del modello

 Il modello presenta una
 valenza esplicativa ed una
parametri coefficienti significatività
 valenza applicativa
a0 0.29729 0.11% ***
bVC -0.00664 0.63% *** Alto indice di varianza
bVC1 0.00632 1.93% ** spiegata
gPKM -0.0000022 4.17% **
s 4.83458 0.00% *** Alto valore osservato di
 Fisher
R quadro 86.95%
F 39.97 Alta significatività statistica
 dei parametri stimati

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Classificazione dei servizi ferroviari

 12 I servizi ferroviari possono essere
 classificati in funzione della capillarità
 11
 (distanza media tra le stazioni/fermate) e
 10 i treni*km offerti.

 9
 I servizi con elevata capillarità (bassa
 8 distanza media tra le stazioni/fermate,
 sotto i 3 km) e molti treni*km (sopra 2
km-rete/n.stazioni

 7 mln. treni*km) sono caratteristici dei
 servizi di tipo metropolitano.
 6

 5 I servizi caratterizzati da capillarità
 intermedia (tra 3 km e 5 km) e pochi
 4
 treni*km (sotto i 2 mln.) caratterizzano i
 3 servizi di tipo suburbano.

 2
 I servizi regionali diffusi sono
 1 caratterizzati da bassa capillarità (sopra i
 5 km)
 0
 0 1.000.000 2.000.000 3.000.000 4.000.000 5.000.000 6.000.000
 treni*km

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Costi infrastruttura servizi su ferro (1)

• I costi di circolazione (comprensivi di quota parte dei
 costi generali) dipendono sostanzialmente dal numero di
 stazioni/fermate
 – Costi di circolazione per servizi ad alta capillarità (distanza
 media tra le stazioni 4.8 km)  113’100 € in media per
 stazione/fermata

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Costi infrastruttura servizi su ferro (2)

• I costi di manutenzione ordinaria (comprensivi di quota parte dei
 costi generali e di interventi limitati di manutenzione straordinaria)
 dipendono sostanzialmente dal numero di treni*km
 – Costi di circolazione per servizi ad alta capillarità (distanza media tra le
 stazioni 4.8 km)  1.24 €/trenikm

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5. I risultati dell’analisi

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5.1 Casi di studio: alcune possibili tipologie di servizio

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Casi studio

Si individuano classi di servizio assimilabili a situazioni esistenti caratterizzate da:
1. Capillarità
 – Bassa: distanza tra le stazioni superiore a 4.8 km
 – Media: distanza tra le stazioni compresa tra 2.9 km e 4 km
2. Domanda di picco
 – Bassa: 300 passeggeri in un’ora
 – Media: 600 passeggeri in un’ora
 – Alta: 900 passeggeri in un’ora
3. Velocità commerciale dei servizi ferroviari
 – Bassa: 40 km/h
 – Alta: 60 km/h

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Casi studio

Per ciascuna delle classi individuate si confrontano i costi dei servizi di autobus
con quelli dei servizi su ferrovia e si determina il numero minimo di passeggeri al
giorno al di sotto dei quali i servizi su autobus sono economicamente preferibili a
quelli su ferro.

In questo modo è possibile individuare, tenendo opportunamente conto dei costi
delle diverse modalità e del ruolo della domanda, la modalità di servizio più
opportuna dato un determinato livello della domanda.

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Numero di passeggeri medi al giorno al di sotto dei quali il costo dei servizi su autobus è
 inferiore al costo dei servizi ferroviari (indipendentemente dalla velocità commerciale)

Classe di servizio Passeggeri al giorno Pass*km al giorno
servizio diffuso rado
bassa capillarità (>4.8) 2140 107.000
basso picco (300 passeggeri)
servizio diffuso medio
bassa capillarità (>4.8) 2400 120.000
medio picco (600 passeggeri)
servizio diffuso denso
bassa capillarità (>4.8) 3600 180.000
alto picco (900 passeggeri)
servizio suburbano rado
media capillarità (>2.9, 2.9, 2.9,
Numero di passeggeri medi al giorno al di sotto dei quali il costo dei servizi su autobus è
 inferiore al costo dei servizi ferroviari
 Velocità commerciale alta (60 km/h) Velocità commerciale bassa (40 km/h)
Classe di servizio
 Passeggeri al giorno Pass*km al giorno Passeggeri al giorno Pass*km al giorno
servizio diffuso rado
bassa capillarità (>4.8) 2140 107.000 2494 124.700
basso picco (300 passeggeri)
servizio diffuso medio
bassa capillarità (>4.8) 2400 120.000 2781 139.050
medio picco (600 passeggeri)
servizio diffuso denso
bassa capillarità (>4.8) 3600 180.000 3600 180.000
alto picco (900 passeggeri)
servizio suburbano rado
media capillarità (>2.9, 2.9, 2.9,
5.2 Simulazioni

Dipartimento di Ingegneria Informatica, Pagina 49
Automatica e Gestionale "A. Ruberti"
Simulazioni

• Elevato numero di variabili che influenzano in maniera
 significativa i costi dei servizi
• I confronti sono stati effettuati analizzando l’effetto sui
 costi di combinazioni delle seguenti variabili:
 a) Domanda media giornaliera (cioè passeggeri*km al giorno)
 b) Distanza media tra le stazioni (o inverso della capillarità)
 c) Velocità commerciale
 d) Tortuosità, cioè maggiore distanza percorsa dagli autobus per
 effetto della maggiore tortuosità del percorso stradale
 e) Flusso di passeggeri (nell’ora di picco e fuori picco)

 Dipartimento di Ingegneria Informatica, Pagina 50
 Automatica e Gestionale "A. Ruberti"
Simulazioni – Effetto domanda (1)

Effetto domanda
 – Si confrontano i costi delle due modalità in funzione del
 numero medio di passeggeri al giorno (dato un
 determinato picco)
 – Il load factor medio è per ipotesi uguale per le due
 modalità (es. se il load factor dei treni è mediamente del
 20% anche gli autobus viaggiano in media con un load
 factor del 20%)
 – Due scenari diversi in funzione della domanda di picco

Dipartimento di Ingegneria Informatica, Pagina 51
Automatica e Gestionale "A. Ruberti"
Simulazioni – Effetto domanda (2)

 Passeggeri ora di picco
Passeggeri ora di picco

 Passeggeri medi al giorno Passeggeri medi al giorno

 • Treni: 2 carrozze (120 posti a sedere) • Treni: 2 carrozze (120 posti a sedere)
 • Km rete: 100 • Km rete: 100
 • Velocità commerciale (ferro): 60 • Velocità commerciale (ferro): 40
 • Capillarità: una stazione ogni 4 km • Capillarità: una stazione ogni 4 km
 • Delta velocità bus: -20% • Delta velocità bus: -5%
 • Delta km bus: +10% • Delta km bus: +10%

 Dipartimento di Ingegneria Informatica, Pagina 52
 Automatica e Gestionale "A. Ruberti"
Simulazioni – Effetto domanda (3)

Sintesi effetto domanda
 – I servizi su ferro diventano preferibili a quelli su autobus in
 presenza di un numero sufficientemente elevato di
 passeggeri al giorno
 – Tale numero di passeggeri al giorno dipende in particolare
 dal dimensionamento della flotta, e quindi dalla domanda
 di picco e dalla velocità commerciale
 – In particolare, più cresce la domanda di picco e più il
 numero minimo di passeggeri al giorno deve essere
 elevato per rendere il servizio su ferro preferibile ai servizi
 su autobus

Dipartimento di Ingegneria Informatica, Pagina 53
Automatica e Gestionale "A. Ruberti"
Simulazioni - Effetto capillarità (1)

Effetto capillarità
 – Si confrontano i costi delle due modalità in funzione della
 capillarità del servizio ferroviario ( numero di stazioni per
 km di linea) e velocità commerciale
 – Due scenari diversi in funzione dei posti*km offerti e della
 domanda di picco

Dipartimento di Ingegneria Informatica, Pagina 54
Automatica e Gestionale "A. Ruberti"
Simulazioni - Effetto capillarità (2)
 Distanza media tra le stazioni

 Distanza media tra le stazioni
 Passeggeri medi al giorno Passeggeri medi al giorno

• Treni: 4 carrozze (180 posti a sedere) • Treni: 4 carrozze (120 posti a sedere)
• Km rete: 100 • Km rete: 100
• Flusso passeggeri ora di picco: 900 passeggeri ogni ora • Flusso passeggeri ora di picco: 600 passeggeri ogni ora
• Velocità commerciale ferro: 60 • Velocità commerciale ferro: 60
• Delta velocità bus: -20% • Delta velocità bus: -20%
• Delta km bus: +10% • Delta km bus: +10%

 Dipartimento di Ingegneria Informatica, Pagina 55
 Automatica e Gestionale "A. Ruberti"
Simulazioni - Effetto capillarità (3)

Sintesi effetto capillarità
 – Se la velocità commerciale dei servizi ferroviari è bassa
 (sotto i 35 km/h) il costo dei servizi ferroviari è sempre più
 alto del costo dei servizi su autobus
 – Se la distanza media tra le stazioni è inferiore a 3 km il
 costo dei servizi ferroviari è più alto del costo dei servizi su
 autobus
 – Al crescere dalla scala i servizi ferroviari tendono ad
 essere meno costosi dei servizi su autobus
 (indipendentemente dalla capillarità)

Dipartimento di Ingegneria Informatica, Pagina 56
Automatica e Gestionale "A. Ruberti"
Simulazioni - Effetto delta velocità commerciale (1)

Effetto delta velocità commerciale
 – Si confrontano i costi delle due modalità in funzione della
 differenza tra la velocità commerciale del servizio
 ferroviario e la velocità commerciale del servizio su
 autobus (espressa come differenza %)
 – Due scenari diversi in funzione della dimensione dei treni e
 della domanda di picco

Dipartimento di Ingegneria Informatica, Pagina 57
Automatica e Gestionale "A. Ruberti"
Simulazioni - Effetto delta velocità commerciale (2)
% di maggiorazione velocità

 % di maggiorazione velocità
bus/velocità treno

 bus/velocità treno
 Velocità commerciale Velocità commerciale

 • Treni: 4 carrozze (240 posti a sedere) • Treni: 2 carrozze (120 posti a sedere)
 • Km rete: 100 • Km rete: 100
 • Flusso passeggeri ora di picco: 1200 passeggeri • Flusso passeggeri ora di picco: 600 passeggeri
 ogni ora ogni ora
 • Flusso passeggeri fuori picco: 60 passeggeri ogni • Flusso passeggeri fuori picco: 60 passeggeri ogni
 ora ora
 • Delta km bus: +10% • Delta km bus: +10%

 Dipartimento di Ingegneria Informatica, Pagina 58
 Automatica e Gestionale "A. Ruberti"
Simulazioni - Effetto delta velocità commerciale (3)

Sintesi effetto delta velocità commerciale
 – La minore velocità commerciale dei servizi su autobus può
 penalizzare in maniera significativa questi servizi rispetto a
 quelli ferroviari
 • in maniera crescente quanto più il flusso di passeggeri nell’ora di
 picco cresce (sopra i 1200 passeggeri ogni ora)
 – Per servizi con un flusso nell’ora di picco più basso
 decrementi di velocità commerciale (della gomma rispetto
 al ferro) hanno un minore impatto (al limite trascurabile)

Dipartimento di Ingegneria Informatica, Pagina 59
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Simulazioni - Effetto tortuosità (1)

Effetto tortuosità (o effetto valle)
 – Si confrontano i costi delle due modalità in funzione della
 differenza tra lunghezza della rete del servizio ferroviario e
 l’incremento (%) di km percorsi con i servizi su autobus
 dovuti alla maggiore tortuosità del percorso stradale
 rispetto al tracciato dei binari
 – Due scenari diversi in funzione della dimensione dei treni e
 della domanda di picco

Dipartimento di Ingegneria Informatica, Pagina 60
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Simulazioni - Effetto tortuosità (2)
 % di maggiorazione km su

 % di maggiorazione km su
 strada/km rete ferroviaria

 strada/km rete ferroviaria
 Passeggeri medi al giorno Passeggeri medi al giorno

• Treni: 4 carrozze (180 posti a sedere) • Treni: 2 carrozze (120 posti a sedere)
• Km rete: 100 • Km rete: 100
• Flusso passeggeri ora di picco: 900 passeggeri • Flusso passeggeri ora di picco: 600 Flusso
 Velocità commerciale ferro: 60 passeggeri fuori picco: 60 passeggeri ogni ora
• Delta velocità bus: -10% • Delta velocità bus: -10%

 Dipartimento di Ingegneria Informatica, Pagina 61
 Automatica e Gestionale "A. Ruberti"
Simulazioni - Effetto tortuosità (3)

Sintesi effetto tortuosità
 – La maggiore percorrenza chilometrica dei servizi su autobus
 dovuta alla maggiore tortuosità del percorso stradale può
 penalizzare in maniera significativa questi servizi rispetto a
 quelli ferroviari
 – Per servizi con flusso di passeggeri nell’ora di picco medio/alti
 (sopra i 1200 passeggeri ogni ora) un incremento del 10%
 rispetto alla lunghezza della rete ferroviaria può rendere anti-
 economico il servizio su gomma
 – Per servizi con flusso di passeggeri nell’ora di picco bassi
 (sotto i 600 passeggeri ogni ora), il servizio su autobus è
 meno costoso in presenza di incrementi fino al 30% rispetto
 alla lunghezza della rete ferroviaria

Dipartimento di Ingegneria Informatica, Pagina 62
Automatica e Gestionale "A. Ruberti"
Simulazioni - Effetto flusso di picco/flusso fuori picco (1)

 Effetto flusso di picco/flusso fuori picco
 – Si confrontano i costi delle due modalità in funzione della
 domanda nell’ora di picco e la domanda fuori picco
 (espresse in flusso di passeggeri in un ora)
 – Due scenari diversi in funzione della dimensione dei treni

 Dipartimento di Ingegneria Informatica, Pagina 63
 Automatica e Gestionale "A. Ruberti"
Simulazioni - Effetto flusso di picco/flusso fuori picco (2)
 Flusso orario ora di picco

 Flusso orario ora di picco
 Flusso orario fuori picco Flusso orario fuori picco

• Treni: 4 carrozze (240 posti a sedere) • Treni: 2 carrozze (120 posti a sedere)
• Km rete: 100 • Km rete: 100
• Capillarità: una stazione ogni 4 km • Capillarità: una stazione ogni 4 km
• Velocità commerciale servizio ferroviario: 40 km/h • Velocità commerciale servizio ferroviario: 40 km/h
• Delta velocità bus: -10% • Delta velocità bus: -10%
• Delta km bus: +10% • Delta km bus: +10%

 Dipartimento di Ingegneria Informatica, Pagina 64
 Automatica e Gestionale "A. Ruberti"
Simulazioni - Effetto flusso di picco/flusso fuori picco (3)

 Sintesi effetto flusso di picco/flusso fuori picco
 – All’aumentare della differenza tra flusso di picco e flusso fuori
 picco i servizi su autobus costano meno dei servizi ferroviari

 Dipartimento di Ingegneria Informatica, Pagina 65
 Automatica e Gestionale "A. Ruberti"
Simulazioni - Effetto delta load factor (1)

 Effetto delta load factor
 – Si confrontano i costi delle due modalità in funzione di una
 variazione del load factor medio per i servizi su autobus
 – Il load factor di picco è identico
 – Due scenari diversi in funzione della domanda di picco

 Dipartimento di Ingegneria Informatica, Pagina 66
 Automatica e Gestionale "A. Ruberti"
Pass medi al giorno
 Simulazioni - Effetto delta load factor (2)

 Pass medi al giorno
 Incremento % load factor bus Incremento % load factor bus

• Treni: 3 carrozze (180 posti a sedere) • Treni: 3 carrozze (180 posti a sedere)
• Km rete: 100 • Km rete: 100
• Capillarità: una stazione ogni 5 km • Capillarità: una stazione ogni 5 km
• Flusso passeggeri ora di picco: 600 passeggeri • Flusso passeggeri ora di picco: 900 passeggeri
• Velocità commerciale servizio ferroviario: 45 km/h • Velocità commerciale servizio ferroviario: 45 km/h
• Delta velocità bus: -10% • Delta velocità bus: -10%
• Delta km bus: +10% • Delta km bus: +10%

 Dipartimento di Ingegneria Informatica, Pagina 67
 Automatica e Gestionale "A. Ruberti"
Simulazioni - Effetto delta load factor (3)

 Sintesi effetto load factor
 – All’aumentare del load factor per i servizi su bus i servizi
 su autobus diventano sempre più convenienti
 all’aumentare della demanda di picco

 Dipartimento di Ingegneria Informatica, Pagina 68
 Automatica e Gestionale "A. Ruberti"
6. Riflessioni conclusive

Dipartimento di Ingegneria Informatica, Pagina 69
Automatica e Gestionale "A. Ruberti"
Conclusioni (1)

• Al crescere della domanda media giornaliera (ceteris
 paribus, e quindi anche a parità della domanda di picco) se
 si supera una certa soglia conviene il ferro e non la gomma

• Al crescere della domanda di picco (ceteris paribus, e quindi
 anche a parità dei posti*km totali richiesti nell’anno) se si
 supera una certa soglia conviene la gomma e non il ferro
 – Tuttavia, oltre una soglia massima la modalità bus non è più
 tecnicamente praticabile e quindi il ferro torna necessariamente
 preferibile

• Al crescere della dimensione del servizio (ceteris paribus) se
 si supera una certa soglia conviene il ferro e non la gomma

 Dipartimento di Ingegneria Informatica, Pagina 70
 Automatica e Gestionale "A. Ruberti"
Conclusioni (2)

• Al crescere del costo di esercizio dell’infrastruttura per
 km di servizio (ceteris paribus) se si supera una certa
 soglia conviene la gomma e non il ferro

• Al crescere della capillarità (ceteris paribus) se si supera
 una certa soglia conviene la gomma e non il ferro

• Al crescere della velocità commerciale v (ceteris
 paribus) se si supera una certa soglia (tale soglia è
 sempre più alta quanto più è piccolo il treno e/o la scala)
 conviene il ferro e non la gomma

Dipartimento di Ingegneria Informatica, Pagina 71
Automatica e Gestionale "A. Ruberti"
Ulteriori riflessioni (1)

 EU white paper 2011
Ottimizzare l’efficacia delle catene logistiche multimodali, incrementando tra l’altro l’uso di modi di
trasporto più efficienti sotto il profilo energetico

• Sulle percorrenze superiori a 300 km il 30 % del trasporto di merci su strada dovrebbe essere trasferito verso
 altri modi, quali la ferrovia o le vie navigabili, entro il 2030. Nel 2050 questa percentuale dovrebbe passare al
 50 % grazie a corridoi merci efficienti ed ecologici. Per conseguire questo obiettivo dovranno essere
 messe a punto infrastrutture adeguate.

• Completare entro il 2050 la rete ferroviaria europea ad alta velocità. Triplicare entro il 2030 la rete ferroviaria
 ad alta velocità esistente e mantenere in tutti gli Stati membri una fitta rete ferroviaria. Entro il 2050 la
 maggior parte del trasporto di passeggeri sulle medie distanze dovrebbe avvenire per ferrovia.

• Entro il 2030 dovrebbe essere pienamente operativa in tutta l’Unione europea una «rete essenziale» TEN-T
 multimodale e nel 2050 una rete di qualità e capacità elevate con una serie di servizi d’informazione
 connessi.

• Collegare entro il 2050 tutti i principali aeroporti della rete alla rete ferroviaria, di preferenza quella ad alta
 velocità; garantire che tutti i principali porti marittimi siano sufficientemente collegati al sistema di trasporto
 merci per ferrovia e, laddove possibile, alle vie navigabili interne.

 Dipartimento di Ingegneria Informatica, Pagina 72
 Automatica e Gestionale "A. Ruberti"
Ulteriori riflessioni (2)

 EU white paper 2011

Dieci obiettivi per conseguire un sistema dei trasporti competitivo ed efficiente

Essi annoverano, tra gli altri:

• La graduale eliminazione delle automobili alimentate a carburanti tradizionali dalle città
 entro il 2050.

• Il passaggio del 50 % del flusso passeggeri su «media distanza» e del flusso merci su
 lunga distanza dal trasporto su gomma ad altre modalità.
 o Tuttavia non è chiara la definizione di «media distanza»: a volte si riferisce a
 percorrenze inferiori a 300 km, altre volte inferiori a 600 km.

Non appare condivisibile un approccio pregiudiziale che non tenga adeguatamente
conto di un’analisi di efficienza economica complessiva fondata, ad esempio sulle
metodologie illustrate in questo lavoro.

 Dipartimento di Ingegneria Informatica, Pagina 73
 Automatica e Gestionale "A. Ruberti"
Ulteriori riflessioni (3)

• Il confronto presuppone che entrambi i servizi siano
 erogati ad infrastrutture già sviluppate (sunk-costs)
 – Gli investimenti dell’infrastruttura e gli interventi rilevanti di
 manutenzione straordinaria non sono costi incrementali

• In una fase di pianificazione degli investimenti
 infrastrutturali regionali e di interventi rilevanti di
 manutenzione straordinaria delle infrastrutture
 anche il costo di realizzazione dell’infrastruttura
 e della manutenzione straordinaria deve essere
 compreso nel perimetro dei costi alla base
 dell’analisi
Dipartimento di Ingegneria Informatica, Pagina 74
Automatica e Gestionale "A. Ruberti"
Ulteriori riflessioni (4)
• A tale proposito
 – I costi annuali di possesso (rielaborazione da: CE Delft, IMPACT 2008
 «Road infrastructure cost and revenue in Europe”) (40 anni vita utile,
 WACC non riportato)
 • Per le autostrade (motorways) circa 750’000 € al km
 • Per le strade a scorrimento veloce (trunk roads) circa 70’000 € al km
 • Per le strade locali (local streets) circa 6’500 € al km
 – I costi annuali di possesso (40 anni vita utile, WACC 5.5%)
 • Per ferrovie regionali/urbane (doppio binario) circa 620’000 al km
 (a partire da un investimento di circa 10’000’000 €)

• Estensione della rete in Italia:
 – Circa 6’700 km di autostrade
 – Circa 170’000 km di strade a scorrimento veloce
 – Circa 500’000 km di strade locali
 – Circa 18’000 Km di ferrovie regionali/urbane

 Dipartimento di Ingegneria70nformatica, Pagina 75
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Ulteriori riflessioni (5)
• Aggregato 2 per bus (rielaborazioni da CE Delft, IMPACT 2008)

 SmallCar BigCar Bus/Coach
 aggregate 2 Motorways - € per vehicle kilometer 0.032302 0.032302 0.051687
 aggregate 2 Trunk Roads - € per vehicle kilometer 0.049695 0.049695 0.080704
 aggregate 2 Local Roads - € per vehicle kilometer 0.009099 0.009099 0.014288
 aggregate 2 Average All Roads - € per vehicle kilometer 0.031738 0.031738 0.085602

• Aggregato 2 per ferro per posti*km*45
 – Numero medio di treni*km per km di rete regionale/urbano per i servizi ferroviari
 regionali è circa pari a 15,800 treni*km l’anno
 – Numero medio di posti*km per km di rete regionale/urbano per i servizi ferroviari
 regionali è circa pari a 8’600’000 posti*km l’anno

 – Aggregato 2 per 45*posti*km è stimato pari a 3.260948
 (1.308140 considerando solo l’ammortamento contabile, cioè con WACC nullo)
 Dipartimento di Ingegneria70nformatica, Pagina 76
 Automatica e Gestionale "A. Ruberti"
Il gruppo di lavoro

Dipartimento di Ingegneria Informatica, Pagina 77
Automatica e Gestionale "A. Ruberti"
Giuseppe Catalano, professore ordinario di Ingegneria Economico-Gestionale presso il
Dipartimento di Ingegneria Informatica, Automatica e Gestionale (DIAG), Sapienza
Università di Roma (Responsabile del progetto).

Alessandro Avenali, professore associato presso il DIAG, Sapienza Università di
Roma.

Giorgio Matteucci, ricercatore presso il DIAG, Sapienza Università di Roma.

 Dipartimento di Ingegneria Informatica, Pagina 78
 Automatica e Gestionale "A. Ruberti"
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