I DISTURBI DEL RESPIRO DURANTE IL SONNO

Pagina creata da Camilla Magnani
 
CONTINUA A LEGGERE
I DISTURBI DEL RESPIRO DURANTE IL SONNO
I DISTURBI DEL
RESPIRO DURANTE IL
       SONNO
I DISTURBI DEL RESPIRO DURANTE IL SONNO
I PRINCIPALI DISTURBI RESPIRATORI DEL
  SONNO

Roncopatia - Russamento
Sindrome da aumentata resistenza delle vie aeree superiori
(UARS)
Sindrome delle Apnee Notturne
Sindrome delle Apnee Ostruttive del Sonno (OSAS)
Sindrome delle Apnee Centrali del Sonno (CSAS)
Respiro di Cheyne Stokes (CSR)
Sindrome da Ipoventilazione Centrale Congenita (CCHS)
Sindrome da Ipoventilazione dell’ Obeso (o Sindrome
Obesità –ipoventilazione) (OHS)
I DISTURBI DEL RESPIRO DURANTE IL SONNO
La Sindrome delle Apnee Notturne è un’ importante quadro clinico
di tipo cardiorespiratorio e neurologico.

  E’ caratterizzata da pause o interruzioni della normale
  attività ventilatoria durante il sonno notturno
  (profondo - REM) e da russamento.

  Questa condizione, tuttavia, è considerata ancora
  oggi non patologica dalla maggior parte dei pazienti e dei
  medici, o semplicemente, per chi convive con il russatore, un
  “fastidio” di tipo acustico.
I DISTURBI DEL RESPIRO DURANTE IL SONNO
Il grado di ostruzione delle vie aeree può essere di varia
entità, manifestandosi con differenti eventi respiratori:

L ’Apnea (ostruzione completa) viene definita come
la cessazione intermittente del flusso respiratorio
durante il sonno, di durata non inferiore ai 10 secondi,
associata a desaturazione ossiemoglobinica. Persistono
movimenti respiratori toracici e/o addominali.

L ’Ipopnea (ostruzione parziale) è una riduzione di
almeno il 50% del flusso respiratorio, con identiche
caratteristiche di desaturazione.
I DISTURBI DEL RESPIRO DURANTE IL SONNO
L’evento respiratorio (apnea ed ipoapnea) deve avere
 durata > 10 s ec.

Come indice di gravità viene utilizzato il rapporto Apnee-
Ipopnee-Limitazioni di flusso/ora (definito RDI :
Respiratory Disorder Index), che se > 10 (10 fasi/ora),
identifica un disturbo respiratorio del sonno di tipo
apnoico.

Il Respiratory Effort Related Arous al (RERA) è una
limitazione del flusso respiratorio con progressivo
incremento dello s forzo respiratorio e contestuale
arousal a livello elettroencefalografico.
I DISTURBI DEL RESPIRO DURANTE IL SONNO
CLASSIFICAZIONE DEI DISTURBI RESPIRATORI NEL
SONNO DELL’ADULTO

OSTRUTTIVE
(più diffuse) cessazione del flusso con mantenimento del
lavoro respiratorio (asincronismo movimenti torace ed
addome)
CENTRALI
cessazione del flusso e del lavoro respiratorio di torace ed
addome
MISTE
apnee centrali seguite da una componente ostruttiva
I DISTURBI DEL RESPIRO DURANTE IL SONNO
Il palato molle, l’ugola e la lingua a
riposo.

                                         Il soggetto è
                                         in posizione
                                         eretta.
I DISTURBI DEL RESPIRO DURANTE IL SONNO
Paziente in
posizione supina:
sono evidenti i
molteplici livelli di
ostruzione
caratteristici della
Sindrome delle
Apnee Notturne
I DISTURBI DEL RESPIRO DURANTE IL SONNO
In condizioni fisiologiche, l’aumento delle resistenze
faringee durante il sonno è dovuta alla diminuzione
dell’area di sezione del faringe, come conseguenza
dell’ipotonia del muscolo genio-glosso e del tensore del
velo palatino.

  La resistenza del faringe passa così nel soggetto
  normale da 1-2 cm H O/L/sec. durante la veglia, a
                       2

  circa 5-10 cm H O/L/sec. durante il sonno.
                  2
I DISTURBI DEL RESPIRO DURANTE IL SONNO
In presenza di condizioni che determinano il
russamento, ovvero la vibrazione del palato molle
contro le strutture del faringe e della base della
lingua, si verifica un ulteriore aumento delle
resistenze faringee, che possono raggiungere valori
fino a 50 cm H O/L/ sec.
               2
Il FARINGE è l’unica porzione delle vie aeree superiori
    priva di strutture che ne impediscano il collasso

                Il faringe si divide in:
                    Nasofaringe
                     Orofaringe
                      Ipofaringe
      Il sito primario dell’ostruzione variabile:
            Nasofaringe – 80% dei casi;
             Orofaringe – 40% dei casi;
             Ipofaringe – 20% dei casi.
Durante la veglia, in condizioni di riposo la
ventilazione viene mantenuta a livelli superiori
     a quelli richiesti dalle pure necessità
       metaboliche, per intervento di una
stimolazione centrale fornita dallo stesso stato
di veglia, essendo peraltro la pervietà delle vie
 aeree superiori normalmente assicurata da un
     adeguato tono delle relative strutture
                   muscolari.
Per contro il sonno è una condizione
relativamente sfavorevole per la respirazione:
infatti viene a mancare il “drive” centrale
indotto dallo stato di veglia, mentre a causa
della posizione declive viene ridotta l’efficacia
meccanica del sistema addome-torace e viene
esercitata una certa interferenza con gli scambi
gassosi.
Inoltre - fatto assai importante - diminuisce il tono
dei muscoli delle prime vie aeree: questo rende le
pareti di tali strutture - in particolare del faringe -
più facilmente collassabili nella fase inspiratoria in
quanto prive di scheletro osteo-cartilagineo: la
manifestazione clinica del ricorrere di un collasso
parziale delle pareti faringee è costituita dal
russamento.
Sonno e Vie Aeree Superiori
Durante il sonno
     1) diminuisce il tono dei muscoli delle prime vie
aeree, rendendo le pareti di tali strutture, ed in
particolare del faringe, più facilmente collassabili in
quanto prive di scheletro osteo-cartilagineo. La
riduzione del lume determina un incremento delle
resistenze al passaggio dell’aria la cui manifestazione
clinica è costituita dal russamento.
     2) La posizione declive riduce l’efficacia meccanica
del sistema toraco-addominale con una interferenza
sugli scambi gassosi
Il FARINGE è l’unica porzione delle vie aeree
                     superiori
priva di strutture che ne impediscano il collasso

                               Pressione
                                esterna
    Pressione                                Pressione
    segmento       Pressione critica         di chiusura
    superiore
                               Pressione
                                esterna

    segmento superiore            segmento inferiore
   Flusso= (Pressione segmento superiore-Pressione critica)/
         Resistenza segmento superiore
Soggetto normale durante il sonno in fase
             inspiratoria

                         Pressione
                          esterna:
Pressione                  ridotta
segmento                                Pressione di
             Pressione critica:         chiusura:
superiore:
             negativa                   negativa
negativa
                         Pressione
                           esterna:
                            ridotta
                                                       Flusso solo
                                                       lievemente
                                                          ridotto
segmento superiore          segmento inferiore
  Flusso= (Pressione segmento superiore-Pressione critica)/
        Resistenza segmento superiore
Soggetto con OSAS durante il sonno in fase
                inspiratoria

                              Pressione
                               esterna:
   Pressione                 insufficiente
   segmento     Pressione critica:
   superiore:   positiva
   negativa                    Pressione
                                esterna:
                              insufficiente

                                                            Flusso
                                                            Assente

  segmento superiore             segmento inferiore
Flusso= (Pressione segmento superiore-Pressione critica)/
          Resistenza segmento superiore
SINTOMATOLOGIA

Respiro rumoroso – russamento (roncopatia )
Sonnolenza diurna
Facile stancabilità
Sensazion e di sonno non ristoratore
Cambiamenti nello stile di vita
Cefalea mattutina
Diminuzione del grado di attenzione e di concentrzione
(ad esempio sul lavoro)
Irrirabilità o peggiornamneto del tono dell’umore
Modificazione della libido
Incidenti Stradali
Incidenti Lavorativi
COMPLICANZE NEUROLOGICHE
COMPLICANZE CARDIOVASCOLARI

Aritmie cardiache: Bradicardia, blocco AV, F.A.
Ipertensione arteriosa
Ipertensione del circolo polmonare
Insufficienza ventricolare sinistra
Insufficienza ventricolare destra
Cuore polmonare cronico
Aumentata incidenza di ICTUS CEREBRI ed
INFARTO MIOCARDICO
Morte improvvisa
Condizioni intermedie che contribuiscono all’inizio ed alla progressione della
patologia cardiovascolare nella Sindrome delle Apnee Notturne

 Attivazione Orto-Simpatica
 ✓ Vascocostrizione
 ✓ Tachicardia
 ✓ Aumento catecolamine circolanti
 Disfunzione Endoteliale
 ✓ Aumentati livelli di Endotelina possono contribuire a sostenere la
    vasocostrizione periferica
 ✓ Stress Ossidativo Vascolare
 Produzione di radicali liberi per danno da ipossia-reossigenazione
 Infiammazione
 ✓ Aumento PCR
 Aumentata attivita protrombotica
 ✓ Fattore VIIc, Fibrinogeno, attivita piastrinica, viscosita ematica
✓ CEFALEA
✓ STROKE
✓ ANGINA, DOLORE TORACICO
✓ IPERTENSIONE
✓ ENURESI
✓ DISPNEA PAROSSISTICA
NOTTURNA
✓ INSUFFICIENZA CARDIACA
DESTRA E SINISTRA
✓ ARITMIE NOTTURNE
✓ SONNOLENZA DIURNA
✓ INABILITÀ SOCIALE E
LAVORATIVA
✓ INCIDENTI AUTOMOBILISTICI
CLASSIFICAZIONE DEI DISTURBI RESPIRATORI
NEL SONNO DELL’ADULTO

LA DIAGNOSI DI OSAS NON PUÒ PRESCINDERE DA UNA
VALUTAZIONE STRUMENTALE PER L'INTERA DURATA
DELLA NOTTE
PRIMA DI AVVIARE UN PAZIENTE CON SOSPETTO DI OSAS AL
PERCORSO DIAGNOSTICO STRUMENTALE DEBBONO ESSERE
RICERCATI I SEGUENTI SINTOMI E SEGNI:

Sintomi
1. Russamento abituale (tutte le notti) e persistente (da almeno 6
   mesi)
2. Pause respiratorie nel sonno riferite dal partner
3. Risvegli con sensazione di soffocamento in soggetto
   russatore (non necessariamente abituale)
4. Sonnolenza diurna
Segni
A. BMI >29
B. Circonferenza collo >43 cm (M) o 41 cm (F)
C. Dismorfismi cranio-facciali ed anomalie oro-faringee (tutte
   quelle situazioni anatomiche che determinano una riduzione
   del calibro delle prime vie aeree)
CLASSIFICAZIONE DELL’ APNEA
           in base allo sforzo respiratorio

OSTRUTTIVA
sostenuta da sforzo inspiratorio toraco-addominale

CENTRALE lo sforzo inspiratorio e assente;
cessazione del flusso con mantenuta pervietà delle alte
vie respiratorie.
E’ associata prevalentemente al respiro periodico di
Cheyne-Stokes nello scompenso cardiaco cronico.

MISTA lo sforzo inspiratorio inizialmente
assente, si manifesta alla fine dell’evento
APNEA - definizione

1. EVENTI RESPIRATORI CON RIDUZIONE DEL
   FLUSSO AEREO > 90 %
2. PER ALMENO IL 90 % DELL’EVENTO STESSO
3. PER UNA DURATA MAGGIORE DI 10 SECONDI
IPOPNEA - 1° CRITERIO

ATTI RESPIRATORI CON RIDUZIONE DEL FLUSSO
AEREO >= 30 % + DESATURAZIONE DI O2 >= 4%
PER ALMENO IL 90% DELL’EVENTO

DURATA MAGGIORE O UGUALE A 10 SECONDI
IPOPNEA - 2° CRITERIO

ATTI RESPIRATORI CON RIDUZIONE DEL FLUSSO
AEREO >= 50 %+ DESATURAZIONE DI O2 >= 3%
PER ALMENO IL 90% DELL’EVENTO

OPPURE

DURATA MAGGIORE O UGUALE A 10 SECONDI
CON AROUSALS EEG
R.E.R.A. - respiratory effort-related arousals

SEQUENZA DI ATTI RESPIRATORI CON AUMENTO
PROGRESSIVO DELLO SFORZO INSPIRATORIO CHE
TERMINA CON UN AROUSALS CON RIDUZIONE DEL
FLUSSO AEREO < 30 %
NON DESATURAZIONE DI O2
DURATA MAGGIORE O UGUALE A 10 SECONDI
LA DIAGNOSI POLISONNOGRAFICA:
                    ANALISI E SIGNIFICATO NELLA PRATICA
                                   CLINICA
 CRITERI DIAGNOSTICI A.A.S.M. 1999
 Sleep 1999, 22(5):667-690

In base al disturbo respiratorio:

OSAS                   lieve             RDI > 5 < 15
                       moderata          RDI > 15 < 30
                       grave             RDI > 30

         RDI = RERA + Apnea + Hypopnea
INDICE DI APNEA + IPOPNEA - APNEA
HYPOPNEA INDEX - AHI

Numero di apnee + ipopnee per ora di sonno
AHI centrale – AHI ostruttivo
INDICE DI DISTURBO RESPIRATORIO NEL
SONNO – RESPIRATORY DISORDER INDEX - RDI

  Numero di apnee + ipopnee + R.E.R.A. per ora
  di sonno
INDICE DI EVENTI DI DESATURAZIONE DI O2 –
OXYGEN DESATURATION INDEX - ODI

       Numero di eventi di desaturazione di O2 > 3 – 4 % per
       ora di sonno
LA GRAVITA’ DELL’OSAS

ELEMENTI DA CONSIDERARE
RDI
Tempo di sonno con SaO2 > 90%
Effetto della posizione
Comorbidità
Ipertensione arteriosa non controllata
Patologia cardio e cerebrovascolare
Sindrome metabolica
Patologie respiratorie
Tipo di professione (ad esempio guidatore professionale,
medico)
LA GRAVITA’ DELL’OSAS

Sonnolenza
Lieve: assopimento in situazioni di Relax
Moderata: assopimento in situazioni che
richiedono attenzione
Severa: assopimento in situazioni di
stimolazione
I più frequenti disordini respiratori
    osservabili durante il sonno sono
rappresentati dalle apnee, definibili come
      eventi di cessazione del flusso
  respiratorio della durata di almeno 10
                  secondi
Le apnee notturne vengono distinte in tre tipi:

centrale
ostruttivo
misto
le apnee centrali sono caratterizzate dal fatto che
all’interruzione del flusso aereo si associa
l’assenza di movimenti toraco-addominali;
le ostruttive si caratterizzano per la persistenza
di tali movimenti, nonostante la scomparsa del
flusso aereo oro-nasale;
le miste infine sono costituite da una fase
iniziale di tipo centrale, seguita da una seconda
di tipo ostruttivo.
Sindrome delle Apnee Ostruttive nel
               Sonno
                  o
Obstructive Sleep Apnea Syndrome
              (OSAS)

               E’ il più frequente
tra i disturbi respiratori durante il sonno

          L’essenza del problema
       - prevalentemente notturno –
  è l’ostruzione delle vie aeree superiori
Il FARINGE è l’unica porzione delle vie aeree
                    superiori
priva di strutture che ne impediscano il collasso
Eventi Respiratori
• APNEE: Assenza di flusso aereo oro-
 nasale per almeno 10 secondi associata a
 desaturazione di O2  4%

• IPOPNEE: Riduzione del flusso aereo oro-
 nasale > 50% per almeno 10 secondi
 associata a desaturazione di O2  4%
Apnee

• Ostruttive: (85%) da causa periferica
• Centrali: (2-3%) da danni dei centri nervosi
• Miste: (13%) apnea centrale → ostruttiva
Apnee Ostruttive
 Eventi respiratori determinati da un disequilibrio tra il
tono dei muscoli delle prime vie aeree e la fase
espiratoria della ventilazione. In assenza di flusso
aereo, sono presenti i movimenti toraco-addominali.
Definizione
                               OSAS
                          è caratterizzata:

• sul piano fisiopatologico da:
  ripetuti episodi di ostruzione parziale (ipopnee) o completa (apnee)
   delle prime vie aeree, durante il sonno, associati a cadute della
   ossiemia con conseguenti desaturazioni ossiemoglobiniche
   arteriose

• sul piano clinico da:
  sonnolenza diurna e/o alterazioni delle performances diurne e
  russamento notturno
Diagnosi di OSAS

              Tradizionalmente si fa riferimento a:
                     Indice di Apnea/Ipopnea
           (AHI - Apnea/Hypopnea Index) che indica
 il numero di eventi respiratori apnoici o ipopnoici per ora di
sonno

    0       5            10              20           30
   normali borderline         discreta        media         severa
                  AHI       Diagnosi di   Indicazione      Indicazione
              significativo   OSAS          a CPAP          assoluta a
                                                              CPAP
Fattori di rischio per OSAS
  Numerosi sono i fattori di rischio
  che concorrono al suo sviluppo:
• RUSSAMENTO
• OBESITA’
• RIDUZIONE DEL CALIBRO delle Alte Vie Aeree
 per ALTERAZIONI ANATOMICHE 1) ACQUISITE
                                       2) GENETICHE
• FAMILIARITA’
• SESSO
• ETA’
Fattori di rischio:
                  Russamento
 E’ il tipico rumore indotto dalla vibrazione del palato
 molle e dei pilastri posteriori delle fauci per riduzione
 del lume delle alte vie aeree secondario al rilassamento
 muscolare con incremento delle resistenze al flusso aereo

              E’ più comune negli uomini (25%) che nelle
              donne (4%)
➢ La frequenza e l’intensità aumentano con l’età e con il
peso, fino a 60-65 anni. Dopo questa età il fenomeno
diventa infrequente
Fattori di rischio:
alterazioni anatomiche acquisite
     ➔ Rinofaringe (80%)
     - Deviazione del setto nasale
     - Aumento dello spessore della mucosa
        nasale (rinite vasomotoria e allergica)
     - Ipertrofia dei turbinati
     - Poliposi nasale

     ➔ Orofaringe (40%)
     - Ipertrofia delle tonsille palatine
     - Ipertrofia o flaccidità dell’ugola
     - Scivolamento all’indietro della lingua
        durante il sonno in posizione supina
Altri fattori di rischio
 ETA’: > frequenza nei maschi di età superiore a 40/50
 anni ed incremento di incidenza nel tempo nelle donne
 (dopo menopausa)

           FARMACI tranquillanti ed ipnotici

FUMO (ipertrofia tonsilla linguale)

            ALCOOL (effetto miorilassante)
Fattori di rischio: OBESITA’
E’ insieme al russamento, il più
 importante fattore di rischio.
70-80% dei pazienti con OSAS ne
 è affetta.
 La distribuzione del grasso corporeo è
importante nel determinare la severità della
sindrome: l’OSAS si correla con la
circonferenza del collo e con l’indice di
massa corporea (BMI)
Indice di Apnea/Ipopnea (AHI) e
Indice di Massa Corporea (Body Mass Index: BMI )
      60

      50

      40
AHI   30

      20                     OSAS significativa
      10
                                (AHI > 5)
       0
      35
                                 per BMI > 30

BMI   30

      25
             Russatori   OSAS       OSAS      OSAS
                         lieve     moderato   grave
Segni e sintomi dell’OSAS
Di notte:    russamento rumoroso e irregolare
             apnee riferite dal partner
             sonno agitato e frammentato da ripetuti risvegli
Al risveglio: secchezza fauci
             stordimento
             cefalea
Di giorno: sonnolenza con addormentamenti involontari
            alterate prestazioni lavorative
Altri Segni
               dell’OSAS

• ↓Sleep Latency Time (tempo di latenza =
  tempo impiegato per addormentarsi)
• Ipertensione arteriosa
• Ipertensione polmonare
• Aritmie (diurne e notturne)
• Policitemia (secondaria a riduzione di O2)
• Ridotta libido e impotenza sessuale
CONSEGUENZE OSAS

su:
•   Architettura del sonno
•   Sistema nervoso centrale
•   Gas ematici
•   Sistema cardiovascolare
• Disfunzioni sessuali
• Sistema endocrino:
              ↓ ormoni tiroidei, ormone della crescita,
    testosterone,
                LH, aldosterone, cortisolo.
             ↑ catecolamine, NAP e TSH)
Mortalità in pazienti con OSAS
  In rapporto alla gravità della Sindrome:
     maggiore negli obesi e ipertesi

❑ Incidenti cardiovascolari: IMA (AHI>5:  20%), Aritmie
  maggiori,
   EPA, Scompenso cardiaco congestizio
❑ Incidenti cerebrovascolari: Strooke

❑ Anestesia preoperatoria
  o recupero post-operatorio

❑ Incidenti stradali per colpi di sonno
❑ Morte improvvisa nel sonno
1°MESSAGGIO

L’OSAS nelle fasi iniziali condiziona
la qualità della vita del paziente ….
Se non trattata ne condiziona
la sopravvivenza!
Iter Diagnostico dell’OSAS
1- Raccolta dei dati anamnestici e identificazione
    dei fattori di rischio
  2 - Compilazione del questionario del sonno
   3 - Esame obiettivo generale
     4 - Valutazione del grado di sonnolenza diurna
          (Epworth Sleepiness Scale)
         5 - Visita ORL

Monitoraggio Saturimetrico notturno di screening
Polisonnografia

Gold standard diagnostico
Polisonnografia
      Completa
                               Canali:

                 ▪   EEG, EOG, EMG
                 ▪   Flusso aereo oro-nasale
                 ▪   Bande toraciche, addominali
                 ▪   SaO2 %
                 ▪   Microfono per russamento
                 ▪   Sensore di posizione
                 ▪   ECG
                 ▪   Movimenti gambe (dx,sx)
                 ▪   Pressione CPAP

Richiede l’ospedalizzazione del paziente
POLISONNOGRAFIA con numero
       ridotto di canali
Continuous Positive Airways Pressure
          (CPAP) nasale

   Il primo studio con la CPAP nasale è stato
    effettuato a Sidney da Sullivan nel 1981

 Apparecchio che genera una pressione positiva
 continua nelle vie aeree impedendone il collasso
Indicazioni per la nCPAP:

             Pazienti con AHI  a 20

             Pazienti con 5 < AHI < 20
             se sintomatici o
             con patologie associate

             Non indicata per OSAS lieve
Ventilatore Bi-Level Nasale
Utilizza due livelli pressori:
- uno inspiratorio + elevato (IPAP)
- uno espiratorio + basso (EPAP)

•Permette di utilizzare pressioni
 inspiratorie superiori rispetto alla CPAP

•Permette di utilizzare pressioni
 espiratorie inferiori rispetto alla CPAP
Indicazioni al trattamento
        con Bi-Level
Insuccesso o scarsa compliance del
paziente alla CPAP

Necessità di raggiungere pressioni
inspiratorie elevate
(forme più gravi con elevato AHI)

Quadri misti di OSAS + BPCO

Preferito dai pazienti               Costo elevato
2° MESSAGGIO

1. La ventiloterapia controlla i sintomi,
   riduce il rischio di complicanze ma, da sola,
   “non è risolutiva” …. il paziente che non cala
   di peso la deve utilizzare per sempre.
2. Il pericolo è quello di prescrivere troppe
   CPAP/BiLevel rinunciando a trattare le
   problematiche di fondo, soprattutto l’obesità.
CPAP E CHIRURGIA

• la
   CPAP nel post operatorio migliora la funzione
respiratoria e previene le complicanze
• da evitare in pazienti emodinamicamente instabili e
con difetti di svuotamento gastrico
• < a 20 cm. di H2O per evitare insufflazione gastrica

             Deiscenze anastomotiche?
          No        se SNG in aspirazione
Considerazioni
• la perdita di peso porta a un netto miglioramento dell’OSAS,
ma non necessariamente della sonnolenza diurna che rimane
maggiore nei confronti dei controlli
• tutti gli interventi bariatrici portano ad un miglioramento o
scomparsa dell’OSAS
• la polisonnografia è l’esame principale per la diagnosi
• AHI è direttamente proporzionale all’aumento del BMI
• la CPAP nei pazienti con alto BMI è utile nel periodo pre e
post operatorio
Puoi anche leggere