I disagi emo+vi dei bambini a scuola. Che fare? - Nerina Fabbro, Ph.D Psicologa-psicoterapeuta

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I disagi emo+vi dei bambini a scuola. Che fare? - Nerina Fabbro, Ph.D Psicologa-psicoterapeuta
Sacile,
                                18.01.2019

I disagi emo+vi dei bambini a
            scuola.
           Che fare?
       Nerina Fabbro, Ph.D
     Psicologa-psicoterapeuta
I disagi emo+vi dei bambini a scuola. Che fare? - Nerina Fabbro, Ph.D Psicologa-psicoterapeuta
I disagi emozionali dei bambini
• Sta+s+che: neHo e costante incremento dei disturbi
  mentali nei bambini.
• Secondo una recente indagine del MIUR il 78% degli
  studen+ della scuole medie vive una condizione di
  malessere scolas+co
 •   1° posto i DISTURBI D’ANSIA
 •   ADHD
 •   DEPRESSIONE
 •   Aumento numero SUICIDI

 Uso aumentato di PSICOFARMACI

                                          (Alexander J . 2018)
I disagi emo+vi dei bambini a scuola. Che fare? - Nerina Fabbro, Ph.D Psicologa-psicoterapeuta
VERSANTE EMOTIVO-COMPORTAMENTALE

  INTERNALIZZAZIONE      ESTERNALIZZAZIONE
  Eccesso di controllo   Deficit di controllo
I disagi emo+vi dei bambini a scuola. Che fare? - Nerina Fabbro, Ph.D Psicologa-psicoterapeuta
I disagi emozionali
           DISTURBI INTERNALIZZANTI
¡Ansia
  Pa0ern          di comportamen2        disfunzionali
                                    ¡Disturbo              e di
                                               da sintomi soma2ci
    •Ansia di separazione           ¡Disturbi dell’umore
           difficoltà
    •Ansia generalizzata
                          psicologiche  dire0e    “verso
                                    ¡Disturbi correla2 a even2
        l’interno”:
    •Ansia sociale        nucleo di trauma2ci
                                     sintomi eassocia2
                                                stressan2
                                                           a
         comportamen2
    •Fobia specifica             connessi
                                    ¡      ad ossessivo-compulsivo
                                      Disturbo eccessivo
    •Mu+smo seleZvo
                     controllo (Raynold
    •Disturbo di panico
                                             ’92) alimentari
                                    ¡Problema2che
   •Agorafobia                   ¡Disturbi dell’evacuazione
   •ipocondria                   (Enuresi/encopresi)
¡Tic motori e/o vocali           ¡Disturbo del ritmo sonno-
¡Sindrome di Toure0e             veglia
¡Trico2llomania
I disagi emo+vi dei bambini a scuola. Che fare? - Nerina Fabbro, Ph.D Psicologa-psicoterapeuta
FATTORI DI RISCHIO E FATTORI DI
           PROTEZIONE
BENESSERE                         DISAGIO

        FaHori di
        protezioneà
        Resilienza
                      FaHori di
                      rischioà
                      Scompenso
I disagi emo+vi dei bambini a scuola. Che fare? - Nerina Fabbro, Ph.D Psicologa-psicoterapeuta
Il benessere mentale facilita
          l’apprendimento
Come possiamo far sì che la scuola
   sia FATTORE PROTETTIVO
   riduca l’impaHo dei FATTORI DI
               RISCHIO
    aumen+ il BENESSERE
   La scuola è agente di PROMOZIONE DELLA SALUTE E
                 PREVENZIONE PRIMARIA
I disagi emo+vi dei bambini a scuola. Che fare? - Nerina Fabbro, Ph.D Psicologa-psicoterapeuta
Salute mentale da bambini e
           autos+ma da adul+
• Layard (London School of Economics): studio
  su 9.000 adul+
• I livelli di autos+ma in età adulta risultano
  dipendere dal livello di benessere in età
  evolu2va, non dai risulta2 scolas2ci delle
  persone a scuola.

                               (Alexander J. 2018)
I disagi emo+vi dei bambini a scuola. Che fare? - Nerina Fabbro, Ph.D Psicologa-psicoterapeuta
La scuola ha un ruolo importante
   nello sviluppo psicologico dei bambini

La scuola è un sistema educa+vo che va ben oltre il PROGRAMMA
DIDATTICO e GLI APPRENDIMENTI ACCADEMICI.
• Coinvolge IL CORPO, LE EMOZIONI, LA CREATIVITA’, LE RELAZIONI
   CON GLI ALTRI.
• Vuole geHare i SEMI DELLA CURIOSITA’
• CREA LE GIUSTE CONDIZIONI perché ques+ semi possano
   contribuire alla formazione di PERSONE EQUILIBRATE INNOVATIVE
   E CAPACI.
• Dà LEZIONI DI VITA, insegnando LA FIDUCIA, L’EMPATIA, IL
   CORAGGIO.
                                                     (Alexander J 2018)
I disagi emo+vi dei bambini a scuola. Che fare? - Nerina Fabbro, Ph.D Psicologa-psicoterapeuta
Che fare?

1.   Interventi globali per favorire il
     benessere a scuola

2. Interventi specifici per disturbi
   specifici
I disagi emo+vi dei bambini a scuola. Che fare? - Nerina Fabbro, Ph.D Psicologa-psicoterapeuta
L’empa+a
•   Sapersi meHere nella prospeZva dell’altro,
•   Sospendere il giudizio,
•   Comprendere i sen+men+ altrui,
•   Saper comunicare che li abbiamo compresi.

        L’empa+a favorisce la connessione con gli altri,
                         il lavoro di squadra,
                         migliora l’autos+ma,
         facilita il benessere individuale e del gruppo,
                      sos+ene l’apprendimento,
                     riduce il rischio di bullismo.
Empa+a e neuroni specchio
I neuroni specchio entrano in aZvità ogni volta
che vediamo qualcuno fare qualcosa.
L’apprendimento passa aHraverso
l’osservazione dell’altro

I piccoli ci osservano, fanno quello che facciamo
noi.
        IMPORTANZA e CONSAPEVOLEZZA
                   DELL’ESEMPIO
Empa+a, benessere e apprendimento
  L’empa+a parte da noi adul+, riconoscendo le nostre
emozioni, diventando consapevoli delle parole che usiamo
                e di come comunichiamo.
           Insegnare l’empa2a ai nostri bimbi:
             L’ORA DI CLASSE - DI BENESSERE
CHE FARE

Test anonimo sul benessere (0-10): che
numero dai alla tua felicità? – grafico del
benessere della classe – come mai hai dato
questo punteggio?- cosa potres+ fare per
aumentare il tuo punteggio? Cosa
potremmo fare per migliorare il punteggio
della classe?
(Alexander J, 2018)
Empa+a, benessere e apprendimento
           Insegnare l’empa2a ai nostri bimbi:
             L’ORA DI CLASSE - DI BENESSERE
CHE FARE
-   Scatola in cui lasciare biglieZ anonimi su domande/argomen+/
    problemi;
-   Lavoro didaZco sul riconoscimento delle emozioni (foto su visi
    e corpo);
-   Video di situazioni cri+che in classe (prese in giro, solitudine a
    ricreazione, li+);
-   Role play su situazioni cri2che;
-   Riflessione su come migliorare il benessere in classe;
-   Lodare la empa+a, la gen+lezza e la collaborazione;
-   Piccoli momen+ di rilassamento/meditazione;
-   U+lizzare una didaZca basata sull’apprendimento coopera2vo.
                                                  (Alexander J, 2018)
LA FIDUCIA
E’ la base dell’AUTOSTIMA e della RESILIENZA
LA FIDUCIA IN SE STESSI E’ IL PRIMO SEGRETO
        DELLA FELICITA’ E DEL SUCCESSO
 Stare bene con se stessi ed essere conten+ di
        quel che si è e di quel che si fa
 Come possiamo fare per svilupparla nei nostri allievi?
 1.   Assegnate incarichi per promuovere il senso di responsabilità
 2.   Lodateli per quello che sono, non per i risulta+ che oHengono
 3.   Coinvolgeteli nei processi decisionali: stabilite insieme le regole di
      classe, il progeHo didaZco, gli obieZvi da raggiungere
 4.   U+lizzate l’apprendimento esperienziale e scoprite il perchè
 5.   U+lizzate il contaHo fisico (libera ossitocina, l’ormone della felicità,
      impedisce la bullizzazione)
 6.   Favorite il gioco e la vita di relazione tra pari
                                                            (Alexander J. 2018)
IL CORAGGIO DI SBAGLIARE
               “Sbagliando si impara”
L’insicurezza, la paura di sbagliare e il perfezionismo
Tan+ studi dimostrano che impariamo di più da quello
che sbagliamo

Insegniamo ai nostri allievi a sbagliare.
Studio con RMF: se il cervello ha la possibilità di
imparare dagli errori, trasforma questa forma di
apprendimento in esperienza posi+va
                                           (Alexander J, 2018)
Come valorizzare l’errore nel processo
          di apprendimento
• L’errore è il punto di partenza dell’apprendimento (“cosa
  possiamo imparare da questo errore?”): u+lizziamo bruHe
  copie e errori commessi
• Insegnare che ciascuno si confronta con se stesso e non con
  gli altri
• AbbaHere la compe+zione in classe
• Creare climi di classe accoglien+ ed empa+ci ( studio di Steuer et
  al.: l’allievo aumenta il suo impegno, la resilienza e diminuisce re+cenza e ansia)
• Imparare a lavorare in squadra e i bravi aiutano i meno bravi
• Valorizzare il lavoro e l’impegno oltre che il risultato
  (l’intelligenza cresce tuHa la vita)
• Dare ai ragazzi la possibilità di esprimersi in campi diversi
• Dare spazi di gioco
• U+lizzare il linguaggio della responsabilità
                                                                    (Alexander J, 2018)
LE RELAZIONI INTERPERSONALI
    Migliorare le relazioni tra pari diminuisce il rischio
                         di bullismo
•  Avere una fotografia delle relazioni dentro la classe (sociogramma Cogliere le
   dinamiche tra il gruppo, ridurre i sen+men+ di esclusione
• Incrementare le relazioni posi+ve in classe tra pari
• Il team bulding
• Pilotare la formazione dei gruppi di lavoro: prediligere la formazione di gruppi
   eterogenei per livello e s+le di apprendimento
• Educare alla tolleranza e normalizzare le diversità
• Rinforzare il sen+mento di appartenenza
Strumen2
• Sociogramma “Con quale dei tuoi compagni preferisci stare?, esprimi 3
   preferenze in ordine”; costruire il tabellone e sommare i punteggi per
   ciascuno)
• Ora di classe
• Numero della felicità
• Role playing
• Uso dell’ironia
                                                                     (Alexander J. 2018)
INCREMENTARE LO STARE BENE INSIEME
• Passare del tempo insieme (senza fare niente)
• Aumenta il benessere, migliora le relazioni, favorisce
  l’apprendimento
• Durante l’ora di classe, oltre che parlare di qualche
  argomento, si può dedicare del tempo a stare insieme, a
  giocare assieme, a stare in compagnia, a fare qualcosa di
  piacevole
• Cantare insieme, fare un coro

• Aiutarsi uno con l’altro: “Se non conosci una risposta, segui
  quesE passaggi:
   1.   prima di tuGo chiedilo a a te stesso, forse lo sai, ma non hai
         abbastanza fiducia in te
   2.   chiedi a un compagno e aiutatevi
   3.   solo infine chiedi a un adulto”                       ( Alexander J, 2018)
L’apprendimento coopera+vo
Il CooperaEve Learning è un metodo di conduzione della classe (o della scuola) che
meHe in gioco nell’apprendimento le risorse degli studen+.
Il ruolo dell’insegnante è definito dalle operazioni cruciali di:
     – formazione dei gruppi (i criteri di formazione possono essere diversi ma è
        importante che i gruppi siano eterogenei per oHenere una ricca interazione
        di "zone di prossimo sviluppo");
     – promozione e sviluppo delle competenze sociali (queste non possono
        essere presupposte, ma vanno insegnate per migliorare la collaborazione,
        mantenere un livello di responsabilità individuale e solidarietà nel
        raggiungimento dello scopo);
     – scelta dei compi2 e di osservazione del lavoro di gruppo, senza limitare
        l’autonomia e la responsabilità dei membri del gruppo.
Richiede la messa in aHo di cinque caraHeris+che specifiche e fondamentali:
1. l’interdipendenza posiEva,
2. l’interazione promozionale faccia a faccia,
3. l’uso di competenze sociali,
4. la responsabilità individuale e di gruppo
5. revisione e il perfezionamento conEnuo del lavoro di gruppo.

                                  ( Mario Comoglio, 2000. Apprendimento cooperaEvo)
Jigsaw significa “gioco di costruzione ad incastro” o
    “puzzle” e può essere u+lizzato per argomen+ e temi.
A. FASE I: Suddivisione del tema
Il trainer sceglie un tema in modo tale che esso possa essere suddiviso in par+ dis+nte e che una parte non ne
richieda (non dipenda necessariamente da) un’altra. Il docente organizza il gruppo classe in gruppi eterogenei di 3,
4 o 5 persone l numero dei membri che fanno parte di un gruppo dipende dal numero di par+ in cui è stato diviso il
materiale da approfondire/studiare.

B. FASE II: Presentazione del materiale
ll trainer da’ una breve introduzione delle par+ da studiare.

C. FASE III: Suddivisione delle par2 e studio individuale
i membri si assegnano il materiale ed in seguito ognuno individualmente legge/studia la propria sezione avendo a
disposizione un tempo definito per la leHura e la comprensione.

D. FASE IV: Formazione del gruppo di esper2
I membri dei diversi gruppi che hanno scelto la stessa parte (ad esempio tuZ coloro che hanno scelto il “profilo interno”) si
trovano in un gruppo di esper+ per discuterla.

E. FASE V: Ritorno al gruppo di origine
A turno gli allievi descrivo ai compagni del gruppo la parte che hanno approfondito nel confronto con i compagni del
gruppo di esper+.

                                                                      (Mario Comoglio, 2000. Apprendimento cooperaEv)o
Che fare per i docen+

   Interven+ mira+ di supporto
psicologico a scuola per la ges+one
    dello stress del mes+ere di
             insegnante
Cos’è la felicità
  • Non facile definirla. BENESSERE
                           Felicità è spessoGENETICA
                                              usato
    come sinonimo.
  • TuHe le culture concordano sia prima diCIRCOSTANZE
                                             tuHo una
    condizione di armonia ed equilibrio interiore
                                            VOLONTA'
                                                     (studio
      internazione di Dalle Fave).
  Da cosa dipende? FaHori determinan+:
  •   1. 50% geni
  •   2. 10% faHori esogeni (soldi, stato sociale, aspeHo fisico)
  •   3. 40% dipende da noi, da come pensiamo e affron2amo la vita
                  F= Gene2ca+Circostanze+ Volontà
                                                              (Weiss A, Università di Edimburgo)

      La curva delle felicità               10
                                                                INTENSITA'
            nel CICLO DI VITA
(Studio di Blanchflower, Oswald –
2017- condoHo in 51 paesi nel mondo
su 1,3 milioni di persone di età tra i 20   0
e i 90 anni.)                                    0- 20 anni    30 anni 40 -50 anni > 55 anni
Costruire l’abitudine alla felicità
          è come fare
 palestra mentale ogni giorno
Come aumentare il livello di felicità,
      implementando il nostro 40%
Qual è la formula per essere felice?
Mar+n Seligman e la psicologia posi+va (disciplina che studia come
migliorare il benessere): possiamo agire sul 40% puntando sulle
nostre risorse e sulle potenzialità.

COSTRUIRE L’ABITUDINE ALLA FELICITA’ COME PRIORITA’ QUOTIDIANA
1. fare pace con il nostro passato
2. diventare più oZmis+
3. godere dei piaceri della vita, senza dipendenze
4. svolgere aZvità gra+fican+
5. inserirsi in contes+ e in relazioni affeZve soddisfacen+
6. meHere a disposizione le proprie potenzialità per qualcosa più grande
di noi (religione, par+to, associazione, LIONS)
                                    (M.Seligman, 2005. Imparare l’oZmismo)
Come crescere alunni felici

       Lavorando ogni giorno
   sul nostro benessere di adul2
 così che i bambini imparino da noi
            a essere felici,
         in un ciclo posi+vo
    che si ripete costantemente.
Grazie per l’a0enzione
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