Guardia di Finanza Nucleo di Polizia Tributaria Milano Intervento a cura del S.Ten. Antonio ERRIGO

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Guardia di Finanza
     Nucleo di Polizia Tributaria Milano
Intervento a cura del S.Ten. Antonio ERRIGO

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ENTI NON PROFIT:
Metodologie e controlli

    S.Ten. Antonio ERRIGO
    I Gruppo Tutela Entrate
Nucleo Polizia Tributaria Milano
ENTI NON PROFIT: Metodologie e
          controlli

  Ma che cos’è il potere
       d’accesso?

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L’ACCESSO
   Il potere di accesso costituisce il mezzo
    istruttorio più invasivo della sfera giuridica del
    cittadino-contribuente e consiste nel potere
    riconosciuto all’amministrazione finanziaria di
    entrare e di permanere, anche senza o contro
    il consenso di chi ne ha la disponibilità, in
    locali, anche diversi da quelli in cui viene
    esercitata l’attività di impresa o di lavoro
    autonomo, al fine di eseguirvi le operazioni
    necessarie per porre in essere l’attività
    ispettiva.

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Principi costituzionali tutelati

   Art 14 Inviolabilità del domicilio

   Art 53 Contribuzione alla spesa pubblica

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Normativa che disciplina l’accesso

   Art. 33 c. 1 D.P.R. 600/73 “per
    l'esecuzione di accessi, ispezioni e
    verifiche si applicano le disposizioni
    dell' art. 52 del decreto del Presidente
    della Repubblica 26 ottobre 1972,
    n.633 “.

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Normativa che disciplina l’accesso
   Art. 52 c. 1 e 2 D.P.R. 633/72 “Gli uffici dell'imposta sul valore
    aggiunto    possono      disporre      l'accesso    di   impiegati    della
    amministrazione finanziaria nei locali destinati all'esercizio di attività
    commerciali, agricole, artistiche o professionali per procedere ad
    ispezioni documentali,verificazioni e ricerche e ad ogni altra
    rilevazione ritenuta utile per l'accertamento della imposta e per la
    repressione dell'evasione e delle altre violazioni. Gli impiegati che
    eseguono l'accesso devono essere muniti di apposita autorizzazione
    che ne indica lo scopo,rilasciata dal capo dello ufficio da cui
    dipendono. Tuttavia per accedere nei locali destinati all'esercizio di arti
    o professioni,che non siano anche adibiti all'esercizio di attività
    commerciali o agricole,e in ogni caso per accedere in locali che siano
    adibiti anche ad abitazione, è necessaria anche l'autorizzazione del
    procuratore della Repubblica.
    L'accesso in locali diversi da quelli indicati nel precedente comma può
    essere eseguito,previa autorizzazione del procuratore della
    repubblica,soltanto in caso di gravi indizi di violazioni delle norme del
    presente     decreto,allo     scopo       di   reperire    libri,  registri,
    documenti,scritture ed altre prove delle violazioni.”
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Normativa che disciplina l’accesso

   Art 35 della L. n. 4/29 “Per assicurarsi
    dell'adempimento delle prescrizioni imposte
    dalle leggi o dai regolamenti i materia
    finanziaria, gli ufficiali o gli agenti della polizia
    tributaria hanno facoltà di accedere in
    qualunque ora negli esercizi pubblici e in
    ogni locale adibito ad un'azienda industriale
    o commerciale ed eseguirvi verificazioni e
    ricerche”.

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Normativa che disciplina l’accesso
   Art 12 c. 1 L. n. 212/2000 “Tutti gli accessi,
    ispezioni e verifiche fiscali nei locali destinati
    all'esercizio di attività commerciali, industriali,
    agricole, artistiche o professionali sono effettuati
    sulla base di esigenze effettive di indagine e
    controllo sul luogo. Essi si svolgono, salvo casi
    eccezionali e urgenti adeguatamente documentati,
    durante l'orario ordinario di esercizio delle attività e
    con modalità tali da arrecare la minore turbativa
    possibile allo svolgimento delle attività stesse
    nonchè alle relazioni commerciali o professionali del
    contribuente.”

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L’ACCESSO

   Giuridicamente, può essere qualificato
    quale atto amministrativo avente natura
    autoritativa.

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Direttiva Operativa n. 1/2008 del
Comando Generale della G. di F.
1.   L’accesso in locali istituzionalmente
     adibiti all’esercizio di attività non
     commerciali è consentito previa
     autorizzazione del Procuratore della
     Repubblica, solo se sussistono “gravi
     indizi di violazioni” alle norme tributarie

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Direttiva Operativa n. 1/2008 del
Comando Generale della G. di F.
   Un eventuale accesso presso la sede o i locali
    di un ente non commerciale, potrebbe ritenersi
    consentito     in     assenza     della   citata
    autorizzazione solo ove siano preventivamente
    acquisiti   specifici   riscontri  documentali,
    comprovanti, in maniera incontrovertibile, che
    presso la sede o i locali stessi si svolgano, in
    tutto o in parte, attività commerciali o
    professionali.

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Invalidità dell’atto
   Il mancato rispetto delle regole dettate
    dalla legge per l’esercizio dei diversi
    poteri ispettivi previsti nel settore fiscale
    è     generalmente         ritenuto    causa
    d’inidoneità degli elementi probatori per
    tale via acquisiti
   Principio dell’invalidità derivata

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Agenzia per le ONLUS e
    Amministrazione Finanziaria

Il controllo sugli enti che si qualificano come
ONLUS è demandato all’Agenzia per le
organizzazioni non lucrative di utilità sociale
istituita, in attuazione della delega di cui all’art.3,
commi da 190 a 193 della legge 662/96, con
D.p.c.m. 21 marzo 2001 nr. 329 oltre che,
naturalmente all’Amministrazione Finanziaria.

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Protocollo di intesa tra Agenzia per
       le Onlus e Guardia di Finanza

    Tale attività di collaborazione della Guardia di
    finanza si esplica entro i limiti:
   Di compatibilità con gli obiettivi e gli indirizzi fissati
    dal Ministro dell’Economia e delle Finanze;
   Dei poteri previsti dall’art. 2 del D.Lgs. 68/2001, dagli
    articoli 32 e 33 del D.P.R. 600/73 e successive
    modificazioni, artt. 51 e 52 del D.P.R. 633/72 e
    successive modificazioni, nonché delle facoltà
    attribuite dalla Legge 7 gennaio 1929 nr.4;

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Protocollo di intesa tra Agenzia per
   le Onlus e Guardia di Finanza
 Protocollo, stipulato il 25.10.2005, prevede la
collaborazione tra le due Istituzioni ed ha come
fine quello dell’esecuzione di azioni e attività – di
iniziativa del Corpo o su richiesta della stessa
Agenzia – per il controllo della reale sussistenza
dei presupposti soggettivi ed oggettivi che
legittimano gli enti in argomento ad usufruire delle
agevolazioni fiscali loro riconosciute.

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Check list utilizzate nel
    percorso ispettivo

Cenno alle check list adottate
  dalla G.di F. ai sensi della
 Direttiva Operativa 1/2008

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CHECK LIST PER IL RISCONTRO
             ANALITICO-NORMATIVO
                          A. ENTI NON COMMERCIALI
STEP        Obbligo          Attività             Indicazioni di            Riscontro     Eventuali
          generale di                               dettaglio                   di          note
         effettuazione                                                     esecuzione    esplicative

                                                                           Si No1 No2
STEP 1        SI         Individuazione del       Tale attività risulta
                           settore giuridico       particolarmente
                             economico          importante in quanto
                           agevolato a cui     attesa la peculiarità dei
                          appartiene l’ente    soggetti in questione, il
                          non commerciale         controllo non può
                           da sottoporre a       prescindere da una
                                verifica       preventiva conoscenza
                                               del regime civilistico e
                                               fiscale applicabile nel
                                                    caso concreto

                                                                                    18
CASI PRATICI

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Operazione “Fantaformation II”

Tale operazione, condotta dal Nucleo di Polizia Tributaria della
Guardia di Finanza di Milano, ha riguardato una ONLUS, accreditata
presso la Regione Lombardia quale ente di formazione, beneficiaria
in tale veste di finanziamenti comunitari erogati dal Fondo Sociale
Europeo.
Le numerose e sistematiche irregolarità riscontrate nell’ambito delle
operazioni di polizia giudiziaria, condotte su delega della Procura
della Repubblica di Milano, hanno permesso di individuare un
complesso sistema di frode finalizzato all’ottenimento di ingenti
finanziamenti comunitari.
Sistema di frode
    Il sistema di frode accertato si basava sulle seguenti condotte:
   falsificazione dei registri didattici e di presenza dei corsi, al fine di
    simulare la presenza in aula degli allievi, docenti, codocenti e/o
    tutor delle attività corsuali;
   predisposizione di documentazione falsa (lettere di incarico,
    quietanze di pagamento ecc.) attestante prestazioni mai rese;
   imputazione nella certificazione delle spese presentata alla
    Regione Lombardia di costi mai sostenuti.

    Tali condotte erano, in sostanza, finalizzate a trarre in inganno gli
    organi della Regione Lombardia circa il reale utilizzo delle somme
    percepite (destinate all’illecito arricchimento di alcuni soggetti,
    nonché al pagamento di spese proprie dell’ente non finanziabili,
    quali corsi di inglese e di ballo per il personale della ONLUS)

                                                                  21
Esito delle indagini
L’indagine ha consentito di:
 accertare l’illecita percezione di fondi comunitari per
   complessivi € 896.333,95 ;
 denunciare 4 persone fisiche (presidente e collaboratori
   dell’ente) per il reato di truffa aggravata ai danni dello
   Stato (art. 640 bis C.P.);
 Applicare nei confronti della ONLUS la responsabilità
   amministrativa dipendente da reato prevista dal D.Lgs
   231/01. In particolare, il Tribunale di Milano ha
   comminato all’ente una sanzione pecuniaria di € 43.000,
   condannandolo altresì la sanzione accessoria della
   interdizione per sei mesi dai finanziamenti e dalle
   agevolazioni previste dal F.S.E..

                                                     22
2° CASO PRATICO
   OPERAZIONE

 “L’AMORE DEL
   BAMBINO”
OPERAZIONE “L’AMORE DEL BAMBINO”
                            Accertamenti preliminari

Si sono basati:
1. Denuncia per                               nei confronti di:
   appropriazione indebita
   presentata dalla madre di                  - del presidente dell’associazione
   una bambina di dieci anni                  - del suo predecessore
   affetta da neuroblastoma
   alla spina dorsale.

  per somme raccolte in favore della figlia
  che in realtà aveva ricevuto solo
  parzialmente e per le quali aveva
  sottoscritto dei verbali di consegna del
  denaro.
OPERAZIONE “L’AMORE DEL BAMBINO”

                                   Accertamenti preliminari

2. sull’acquisizione dei dati in
   possesso della Regione                                Verificare la regolarità
   Lombardia al fine di:                                 dell’iscrizione nel registro delle
                                                         associazioni di volontariato.

                                                         Acquisire i rendiconti
                                                         annuali di gestione.

                                                        Verificare la concessione di
                                                        contributi/finanziamenti.
OPERAZIONE “L’AMORE DEL BAMBINO”

                                Accertamenti preliminari

  3. In seguito alla denuncia presentata dalla                 Una bimba di 2 anni
     madre della bambina malata, venivano                      affetta da artogriposi;
     individuati altri 4 casi analoghi per i quali
     l’associazione aveva raccolto ingenti
     somme di denaro.

Una bambina di 4        Un’adolescente di 16         Una bambina di 8 anni,
anni, affetta da        anni, affetta da cifosi.     poi deceduta.
artogriposi.
OPERAZIONE “L’AMORE DEL BAMBINO”

                              Attività di indagine

In base agli elementi raccolti veniva inoltrata all’A.G. una comunicazione notizia
di reato nei confronti del presidente dell’associazione “L’Amore del Bambino” e
di altri suoi collaboratori nel frattempo identificati.
L’A.G. autorizzava indagini tecniche nei confronti del presidente
dell’associazione, dei suoi assistenti, nonché accertamenti bancari ad ampio
raggio.
OPERAZIONE “L’AMORE DEL BAMBINO”

           Attività di indagine

     Le indagini tecniche consentivano di individuare:

                   le modalità operative dell’associazione;

                   la struttura;

                   le persone che “collaboravano”.
OPERAZIONE “L’AMORE DEL BAMBINO”

                                   Attività di indagine

  Il “modus operandi” dell’associazione:
                    1. mandato speciale che autorizzava la raccolta di denaro,
                       firmato dal genitore del minore e/o da chi esercitava la
                       patria potestà (giudice tutelare).

2. segnalazione alle autorità di polizia, competenti per
   territorio, dell’inizio e del termine della raccolta fondi.
           3. contatto telefonico con gli esercizi commerciali
              attraverso un call center dell’associazione.
OPERAZIONE “L’AMORE DEL BAMBINO”
                                 Attività di indagine
4. posizionamento dei salvadanai presso gli esercizi commerciali;
             5. ritiro dei salvadanai al termine della raccolta.

6. svuotamento dei salvadanai presso l’associazione, solo in
   alcuni casi alla presenza dei genitori del minore per il quale
   era stata effettuata la raccolta.

             7. raccolta di ulteriori fondi attraverso donazioni effettuate
                tramite bonifici sui c/c bancari e postali utilizzati
                dall’associazione.
OPERAZIONE “L’AMORE DEL BAMBINO”

                               Attività di indagine
                     Organigramma dell’associazione:
                                  Presidente

Responsabile
    Area
Ricerca Fondi                                                Vice presidente
                            Coordinatore call
                            center e volontari

Responsabile
Area Legale
                                                      “volontari” incaricati
                 operatori del                        della raccolta e del ritiro
                 Call center                          dei salvadanai.
OPERAZIONE “L’AMORE DEL BAMBINO”

                               Attività di indagine

Le indagini tecniche, l’esecuzione di perquisizioni e le audizioni dei testimoni
evidenziavano:

                       1. l’elevato numero di salvadanai
                          (diverse centinaia) collocati in più
                          regioni e, contestualmente, per
                          differenti campagne di solidarietà;
OPERAZIONE “L’AMORE DEL BAMBINO”

                        Attività di indagine

2. una prosecuzione delle campagne di solidarietà, anche per
   alcuni anni, nonostante il venir meno delle esigenze
   chirurgiche dei minori;

                                                               33
OPERAZIONE “L’AMORE DEL BAMBINO”

                            Attività di indagine

3. l’apertura dei salvadanai avveniva esclusivamente in
   uno specifico locale dell’associazione, dotato di
   “macchine conta soldi”, alla presenza del presidente,
   e dei suoi più stretti collaboratori;
OPERAZIONE “L’AMORE DEL BAMBINO”

                             Attività di indagine

4.   la totale mancanza di rendicontazione a riprova dell’apertura dei
     salvadanai e di quanto in essi contenuto;

                                                                    35
OPERAZIONE “L’AMORE DEL BAMBINO”

                            Attività di indagine

Gli accertamenti bancari, permettevano di accertare
una distrazione di somme di denaro, pari a circa €
700.000*.
* cifra che non comprende le somme di denaro raccolte negli
anni attraverso il posizionamento dei salvadanai, ma solo le
donazioni da parte di privati effettuate attraverso bonifici
bancari e postali sui c/c intestati all’associazione di cui è
stato possibile effettuarne la tracciabilità.

                                                                36
OPERAZIONE “L’AMORE DEL BAMBINO”

                             Attività di indagine

                               CONCLUSIONI
L’attività di indagine esperita nei confronti dell’ associazione denominata
“l’Amore del Bambino” permetteva di individuare un sodalizio criminale
dedito alla truffa ed all’appropriazione indebita di somme di denaro
destinate a fini umanitari.
Le indagini svolte, nel corso delle quali venivano accertati i reati di cui agli
artt. 416 (associazione per delinquere), 640 (truffa), 646 (appropriazione
indebita) e 110 (concorso nel reato) del C.P., consentivano di:
A) eseguire tre ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti dei
Presidenti dell’associazione succedutisi nel tempo e del coordinatore
dell’associazione;
B) eseguire due misure cautelari personali dell’obbligo di presentazione
alla p.g. nei confronti di un “volontario addetto allo svuotamento dei
salvadanai” e della responsabile dell’area legale dell’associazione (figli del
presidente dell’associazione);

                                                                      37
OPERAZIONE “L’AMORE DEL BAMBINO”

                               Attività di indagine

                                CONCLUSIONI
                                     - segue -

D) sottoporre a sequestro € 90.000 depositati su di un libretto di deposito
ed accertare distrazioni per diverse centinaia di migliaia di Euro;

E) trovare un concreto riscontro all’ipotesi investigativa nel pronunciamento
della sentenza di condanna del Tribunale Ordinario di Milano, nei confronti
del Presidente dell’Associazione e del suo principale collaboratore,
rispettivamente per anni 3 e mesi 4 e anni 2 e mesi 4 di reclusione, con
l’obbligo al risarcimento del danno in favore di tutte le parti civili costituite,
ossia delle famiglie dei minori affetti da gravi patologie per i quali venivano
effettuate le raccolte di fondi.

                                                                        38
3° CASO NEI CONFRONTI DI
     UN’ASSOCIAZIONE
         SPORTIVA
     DILETTANTISTICA

                     39    39
   LA VERIFICA HA AVUTO DUE DIRETTRICI DI
    INDAGINE, UNA PROPEDEUTICA ALL’ALTRA:
    • Verifica dell’assenza del presupposto associativo e
      del fine non-profit dell’associazione
      • Conseguente riqualificazione in ente di tipo
        commerciale
    • Ricostruzione del flusso reddituale dell’ente per i
      periodi d’imposta sottoposti a verifica

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FASE 1

   Individuazione di un centro fitness di rilevante
    importanza gestito da un’associazione sportiva
    dilettantistica (ASD).
    • Fase di tipo investigativo, mirata all’acquisizione di
      notizie sulla gestione della palestra; emergeva la
      finalità, da parte di ASD, del raggiungimento del
      lucro, più che degli scopi sociali, attraverso
      l’esercizio di un’attività prettamente di natura
      commerciale, dissimulata in quella di natura
      associativa.

                                                     41        41
 Richiesta,    al    Procuratore     della
 Repubblica      presso     il   Tribunale
 territorialmente competente, di idonea
 autorizzazione ad accedere presso i
 locali di ASD (art. 52, comma 2 del DPR
 633/272)
 • Da  precedenti riscontri info-investigativi l’ente
   non svolgeva attività commerciale presso la
   palestra.
                                               42       42
FASE 2:
Avvio di una verifica fiscale di più ampio spessore, finalizzata
all’ acquisizione di dati e notizie che confermassero le ipotesi di
partenza, attraverso:
   Esame della documentazione in formato cartaceo
   Esame dei files contenuti nel sistema informatico in uso ad ASD
   Acquisizione di informazioni da parte di:
      •un campione di “soci-clienti”
      •personale dipendente e collaboratori
      •componenti del consiglio direttivo
   Controlli effettuati presso il CONI, il Centro Sportivo Italiano e la
    società proprietaria dell’impianto sportivo
   Confronto dei dati e degli elementi acquisiti con le dichiarazioni rese
    dal Presidente dell’ASD.

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FASE 3:

PROVA DELLE INADEMPIENZE DELL’ENTE
 • Omessa iscrizione sul Registro delle società e delle
   associazioni sportive dilettantistiche e conseguente
   mancato riconoscimento del CONI e delle federazioni
   sportive nazionali.
 • Omessa comunicazione della scelta del regime
   contabile di cui alla legge n. 389/91, anche in sede di
   dichiarazione dei redditi. In assenza di tale opzione,
   l’ASD avrebbe dovuto applicare il regime fiscale
   ordinario, per le II.DD. e l’IVA, e rispettare gli
   adempimenti contabili.

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• Omessa    predisposizione del rendiconto per un
 periodo di imposta. È stata altresì riscontrata
 l’inosservanza di alcune clausole introdotte dall’art.
 90 della L. 289/2002; in particolare è stata accertata
 l’inosservanza:
 • delle norme sull’ordinamento interno ispirato a principi di
     democrazia ed uguaglianza dei diritti di tutti gli associati
 •   delle modalità di approvazione dei rendiconti economici
     finanziari da parte degli organi statutari
 •   delle modalità di elezione delle cariche sociali
 •   delle modalità di tenuta del libro soci.

                                                         45         45
   Le principali figure per la gestione amministrativa e tecnica del
    centro fitness (consulente fitness, receptionist, personal trainer,
    ecc…) avevano compiti ben precisi con procedure operative
    definite in appositi mansionari.
   La lettura dei citati mansionari ha evidenziato che l’obiettivo
    principale dell’associazione è sempre stata, mediante l’operato
    dei suoi collaboratori, la ricerca continua di nuovi clienti
    (associati) cui far sottoscrivere o rinnovare i contratti di
    abbonamento.
     • I collaboratori, per la vendita del prodotto “fitness”
        ricevevano dei compensi calcolati in misura percentuale
        sugli incassi dell’associazione: in pratica, delle vere e
        proprie provvigioni

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FASE 4

 Pertanto,una volta accertato il disegno
 evasivo posto in essere dalla S.r.l.:
 • sono stati ricostruiti i redditi da recuperare
   a tassazione, qualificati come redditi
   d’impresa;
 • i redditi dei collaboratori sono stati
   riqualificati da redditi diversi (con relativo
   trattamento fiscale agevolato) a redditi di
   lavoro dipendente.

                                           47       47
   Ai fini IVA, la base imponibile imputata ad ASD
    è stata determinata unicamente dall’importo
    complessivo dei corrispettivi percepiti per le
    prestazioni di servizi erogate, ossia il 20% dei
    ricavi così come rilevati
    • Questo perché, ai sensi dell’art. 19-ter del DPR n.
     633/72, anche per gli enti non commerciali la
     detrazione dell’imposta relativa ai beni e servizi
     acquistati non è ammessa in caso di omessa
     tenuta della contabilità obbligatoria a norma di
     legge.

                                                  48        48
L’ATTIVITA’ DI
“FUND RAISING”

              49
L’attività di “Fund Raising”
   Art 143 c. 3 del TUIR
    “Non concorrono in ogni caso alla formazione
    del reddito degli enti non commerciali di cui
    alla lettera c) del comma 1 dell'articolo 73:
    a) i fondi pervenuti ai predetti enti a seguito di
    raccolte pubbliche effettuate occasionalmente,
    anche mediante offerte di beni di modico
    valore o di servizi ai sovventori, in
    concomitanza di celebrazioni, ricorrenze o
    campagne di sensibilizzazione;”

                                                50
L’attività di “Fund Raising”
   Art 20 c. 2 DPR 600/73
    “Indipendentemente alla redazione del rendiconto
    annuale economico e finanziario, gli enti non commerciali
    che effettuano raccolte pubbliche di fondi devono
    redigere, entro quattro mesi dalla chiusura dell'esercizio,
    un apposito e separato rendiconto tenuto e conservato ai
    sensi dell'art. 22, dal quale devono risultare, anche a
    mezzo di una relazione illustrativa, in modo chiaro e
    trasparente, le entrate e le spese relative a ciascuna delle
    celebrazioni, ricorrenze o campagne di sensibilizzazione
    indicate nell'art. 143, co. 3 del testo unico delle imposte
    sui redditi, (Comma aggiunto dall'Articolo 8, d.lgs. 4
    dicembre 1997, n. 460).”

                                                         51
GRAZIE PER L’ATTENZIONE

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