GIORNATE FAI DI PRIMAVERA - Evento nazionale di partecipazione attiva e di raccolta pubblica di fondi

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GIORNATE FAI DI PRIMAVERA - Evento nazionale di partecipazione attiva e di raccolta pubblica di fondi
31ª EDIZIONE
                           GIORNATE FAI DI PRIMAVERA
                       Evento nazionale di partecipazione attiva e di raccolta pubblica di fondi
                                 sabato 25 e domenica 26 marzo 2023
        Torna il più importante evento di piazza dedicato al patrimonio culturale e paesaggistico
        del nostro Paese, con l’apertura eccezionale di oltre 750 luoghi inaccessibili o poco noti
         In occasione delle Giornate di Primavera sostieni il FAI con l’iscrizione a quota agevolata,
     con un contributo libero partecipando all’evento e, fino al 2 aprile, con l’invio di un SMS al 45584

                       Alcune delle aperture più interessanti in Emilia Romagna

BOLOGNA

Accademia delle scienze

L'Accademia delle Scienze si inserisce nel più ampio complesso di Palazzo Poggi, lungo la odierna Via
Zamboni al n. 31, e rappresenta una istituzione di studio e ricerca di antica origine.
Durante le visite di Giornate FAI i visitatori avranno l'opportunità di scoprire questo importante luogo del
sapere che ha attraversato i secoli e ha segnato la cultura della città di Bologna. Partendo dall'ingresso,
interessante esempio di razionalismo legato agli interventi di ammodernamento di Palazzo Poggi effettuati
negli anni '30 del Novecento, si passerà nelle sale che ancora oggi ospitano l'Accademia delle Scienze e
che vedono ancora splendere le decorazioni di Pellegrino Tibaldi con interventi a "grottesca" e affreschi
legati al ciclo di Ulisse.

Biblioteca Universitaria

La Biblioteca Universitaria di Bologna è ospitata all'interno dello storico complesso di Palazzo Poggi, e più
precisamente al civico 35 di Via Zamboni, cuore pulsante dell'area universitaria del centro di Bologna. In
particolare, la biblioteca occupa una parte centrale di Palazzo Poggi e si inserisce a pieno titolo come punto
focale del panorama culturale bolognese nel progetto voluto già dal conte Luigi Ferdinando Marsili (1658-
1730).
Durante le visite di Giornate FAI i visitatori avranno l'opportunità di scoprire questo importante luogo del
sapere che ha attraversato i secoli e ha segnato la cultura della città di Bologna. Partendo dall'ingresso e
grande scalone frutto dei lavori realizzati nel Novecento, si salirà al piano nobile dell'edificio per visitare
gli spazi più importanti della Biblioteca, tra i quali certamente meritano una menzione speciale la
magnifica Aula Dotti e l'affascinante sala Caronti, che attualmente conserva il catalogo storico manoscritto
della Biblioteca. In questo contesto saranno peraltro raccontate alcune delle tante meraviglie che
costituiscono, ad oggi, una delle raccolte di manoscritti e testi antichi più importanti del mondo e grande
vanto dell'Università di Bologna e della città tutta.
Palazzina della Viola

La Palazzina della Viola nasce come luogo di delizie per la famiglia Bentivoglio in un'area che all'epoca si
collocava all'esterno del perimetro urbano densamente urbanizzato. Oggi la Palazzina si trova al centro del
complesso universitario di Filippo Re, dal nome del direttore della Scuola di Agraria dell'Ateneo ai tempi
del Governo Napoleonico, ed è inserita nel contesto cittadino pur mantenendo una sua identità molto
specifica che la rende luogo quasi unico a Bologna.
Durante le Giornate FAI scopriremo l'importante storia di questo luogo, legato strettamente alle incredibili
vicende della famiglia Bentivoglio e che ne rappresenta oggi una delle poche testimonianze arrivate fino a
noi. Durante la visita potranno poi essere ammirati gli importanti interventi decorativi ad opera di Amico
Aspertini, Innocenzo da Imola e Prospero Fontana

Palazzo Dall’Armi Marescalchi
Il Palazzo, voluto dall'importante famiglia Dall'Armi, probabilmente di origine Toscana, è situato in quella
che un tempo era nota come via dall'Asse e oggi è via IV Novembre nel pieno centro di Bologna.
L'edificio ospita attualmente la sede della Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la città
metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara.
Durante le visite di Giornate FAI i visitatori avranno l'opportunità di scoprire questo importante palazzo
storico legato ad alcune delle più importanti famiglie bolognesi e rappresentativo del grande rinnovamento
urbano del 1600 nel centro cittadino. La visita consentirà in particolare di ammirare il complesso
architettonico dell'edificio e le meravigliose sale decorate del piano nobile.

CASTELLO D’ARGILE (BO)

Impianto idrovoro storico di Bagnetto
Nella pianura a nord di Bologna, alla confluenza del fiume Reno con il torrente Samoggia, si trova
l'Impianto Idrovoro Storico di Bagnetto, uno dei nodi strategici per il governo sistematico delle acque che
scendono dall'Appennino e confluiscono nel principale fiume pensile, il Reno. Il territorio attorno è frutto
di un lavoro secolare di bonifica e sicurezza idraulica che ha consentito di abitarlo e coltivarlo. Dal 1990 vi
è stata anche un' intensa attività di valorizzazione ambientale.
Il territorio a nord di Bologna e della Via Emilia, alla confluenza del fiume Reno con il suo affluente
Samoggia, rappresenta il risultato del tentativo plurisecolare dell'uomo di dominare la forza delle acque e
di combattere la schiavitù e la miseria della palude, attraverso opere di bonifica dei terreni e di ingegneria
idraulica. Il FAI racconterà questa straordinaria storia che dai Romani arriva ai giorni nostri, attraverso uno
dei nodi idraulici strategici per la gestione delle acque che dall'Appennino scendono a valle. Vi
mostreremo l'impianto che sembra una fortezza e la struttura Liberty con le tre giganti pompe che
sollevano 10 metri cubi al secondo. E infine saliremo sull'argine, da cui ammirare il panorama, le strutture
postindustriali, l'ecosistema con il suo enorme valore paesaggistico e naturalistico: il disegno di pioppeti,
boschi, siepi, zone umide e il meraviglioso spettacolo degli aironi bianchi e cinerini che volano liberi nel
cielo.

FERRARA

ARGENTA
Impianto idrovoro di Saiarino

L'impianto idrovoro del Saiarino si trova nella bassa pianura Padana, Comune di Argenta, Provincia di
Ferrara, nei pressi della confluenza tra i fiumi Reno, Idice e Sillaro, dove il delicato rapporto tra terra ed
acqua ha sempre caratterizzato le politiche di governo del territorio.
Il complesso di architettura proto-industriale di Saiarino, meraviglia ancor oggi, dopo oltre un secolo, per
la lungimiranza della progettazione: edifici funzionali ed abitativi sono distribuiti in un ambito che
comprende, oltre alle strutture idrauliche vere e proprie, anche i magazzini, l'officina e l'imponente
Centrale termica che garantiva l'autonomia energetica per far funzionare le idrovore. Tutto il complesso è
perfettamente integro e funzionante: magnifica la Sala Liberty delle pompe idrovore del 900. Questo e
tanto altro sarà visitabile. Nel grande e suggestivo impianto di Saiarino si possono vedere tutti i dispositivi
tecnici dell'epoca, il limnigrafo che segna a china, dal 1925, i livelli delle acque che giungono al nodo del
Saiarino, oltre ad un interessante plastico che illustra il complesso funzionamento del sistema della
Bonifica Renana. Da ultimo, ma non ultimo, è di grande fascino il parco circostante con i tigli secolari

CODIGORO
Ex zuccherificio e garzaia

Il bene si trova ai bordi della cittadina di Codigoro, sulla strada provinciale 68, a circa 40 km dalla città di
Ferrara, poco prima dell'impianto idrovoro del Consorzio di Bonifica Pianura d Ferrara, in una grande area
aperta, e comprende l' edificio "ex zuccherificio", dismesso dagli anni 80 e l'attuale garzaia creata
nell'annesso parco. Luogo di grande interesse ambientale e naturalistico oltre che di grande fascino per
l'archeologia industriale dell'ex zuccherificio.
Il percorso proposto è particolarmente suggestivo: comprende un contesto di archeologia industriale in
disuso dagli anni settanta, parzialmente svuotato a causa dell'inizio delle demolizioni degli anni 80,
interrotte a seguito di un decreto del Ministro per i Beni Culturali ed Ambientali, che in data 11 dicembre
1989 ha posto un vincolo sull'edificio principale e sulle ciminiere, e l'area circostante divenuta nel tempo la
"casa" di alcune specie di uccelli migratori, colonie di Aironi che nidificano in questa oasi di pace. La
particolarità del luogo, allo stato attuale, la si deve anche al fatto che la natura, indisturbata dalle azioni
dell'uomo, si è appropriata della fabbrica, avvolgendo interni, radicando nei piani pavimentali,
arrampicandosi sui muri. La visita è a cielo aperto, gli edifici potranno essere visti solo dall'esterno;
attraverso un sentiero creato appositamente dai curatori dell'oasi, si raggiunge la garzaia, dove ci sarà
anche un momento musicale.

PARMA

Villa Malenchini

La Villa si trova fuori dalla città di Parma, verso sud, prima di trovarsi nelle splendide valli appenniniche.
La tenuta di Carignano è stata, con ogni probabilità, inizialmente formata dai Marchesi Lampugnani,
poiché nel XVII secolo erano feudatari di Carignano e Felino. I Lampugnani, di origine milanese,
compaiono a Parma nel 1532, ma già alla fine del XVII sec. a Carignano era subentrata la nobile famiglia
Cervi, di origine mantovana e residente a Parma dalla seconda metà del XIV secolo.
Il percorso comincia con una passeggiata nel Giardino romantico, continuando nel parco modellato come
giardino all'italiana fino al grande viale costeggiato da siepi e fiori. Prosegue poi con la visita nella dimora
storica. Si visiteranno le sale affrescata e le sala di servizio per avere uno specchio della vita L'apertura
nelle Giornate FAI è una splendida occasione per riportare l'attenzione sulle splendide Ville del parmense,
con l'obbiettivo di un più ampio e strutturato percorso di conoscenza e di valorizzazione sistemica delle
Ville. La Villa da secoli è per la località di Carignano il centro della comunità, non solo come grande
azienda agricola, ma anche per il grande parco curato dai cittadini del luogo. La bellezza del paesaggio e il
valore storico-artistico della villa sono valori condivisi e fondativi per l'intera comunità di Carignano, da
secoli nutrono il suo tessuto sociale.

PIACENZA

Palazzo Scotti da Vigoleno, ora Prefettura
Palazzo Scotti da Vigoleno è un luogo che sa meravigliare, portando il visitatore in una dimensione quasi
da romanzo. Alla semplicità e rigore della facciata si contrappongono l'eleganza e la ricchezza delle sale
interne che in un alternarsi di saloni e salottini accompagnano l'ospite tra storie di ricevimenti ed incontri
istituzionali. Il Marchese Filippo Scotti fece erigere "una dimora monumentale e prestigiosa, adeguata al
calibro del casato per dare ai posteri degna memoria di se stesso".
Per l'occasione delle Giornate FAI, accompagneremo i visitatori a conoscere la storia del palazzo, le sue
vicissitudini e lo splendore che riservano le stanze interne. Le visite culturali, infatti, prevedono l'accesso
all'atrio d'ingresso, dove sarà possibile ammirare lo scalone d'onore peculiare con le sue tre rampe
contigue. Salendo al piano nobile sarà possibile visitare le magnifiche sale istituzionali e alcune delle
stanze degli appartamenti privati.

Palazzo Ferrari Sacchini
Il palazzo Ferrari Sacchini monumentale gioiello architettonico del centro storico di Piacenza, posto
all'angolo di via Carducci con via Romagnosi e poco distante da via XX settembre, è un esempio
emblematico del cambiamento che l'edilizia locale subì attraverso l'influsso dei Bibiena, famiglia di
architetti, pittori, scenografi giunti in Piacenza sul finire del XVII secolo al servizio dei Farnese.
Il palazzo è di proprietà Demanio dello Stato ed era un tempo sede degli uffici del Tesoro e della
Commissione Tributaria. Da alcuni anni gli uffici sono stati spostati e da allora il palazzo è inutilizzato e
chiuso al pubblico. Il percorso di visita di quest'apertura eccezionale e del tutto straordinaria, partirà
dall'ammirare la magnifica facciata barocca passando poi per il cortile interno e percorrendo lo scalone
d'onore per approdare al primo piano con un luminoso loggiato e l'accesso agli spazi del piano nobile con
grandi saloni affrescati e salottini decorati. Un luogo che non smette di stupire e di sorprendere per la cura
dei dettagli nelle opere d'arte e architettura che contiene. A guidare la visita è senz'altro lo stupore per
l'apparato decorativo e architettonico messo in opera dai Bibiena che suscita una continua meraviglia per la
strabordante bellezza da cui si è circondati.

RAVENNA

Palazzo della Prefettura

Il Palazzo della Prefettura si trova nella Piazza del Popolo, cuore della città, sulla quale si affaccia il
Palazzo Merlato, sede del Municipi. I palazzi, le colonne dell'antichissimo portico con il monogramma del
re goto Teodorico, le due colonne simbolo dei poteri avvicendatisi nella città, dai Veneziani allo Stato
Pontificio, la targa che ricorda l'albero della libertà qui eretto durante la Rivoluzione francese narrano
l'avvicendarsi dei governi ravennati.
Durante le Giornate FAI saranno visibili tutte le sale di rappresentanza, aperte straordinariamente al
pubblico: sale e salottini dalle eleganti decorazioni dipinte e a rilievo, la ricca ed eclettica quadreria, le
pregevoli collezioni degli stemmi e dei ritratti dei Legati Pontifici, i preziosi arredi, i tendaggi e le
suppellettili. In via del tutto straordinaria sarà visibile la stanza della principessa, con decorazioni
ottocentesche e arredi anni ‘40, allestita in occasione della visita a Ravenna del principe ereditario
Umberto di Savoia con la moglie Maria José. Al termine delle visite, nel salone delle adunanze, una
magnifica grande sala dotata anche di un'ottima acustica e in passato utilizzata per concerti, Maestri
dell'Orchestra Cherubini si alterneranno per offrire ai visitatori l'esecuzione di brani del proprio repertorio
musicale per l'intera giornata di sabato e la mattina della domenica.

FAENZA (RA)

Palazzo Milzetti
Palazzo Milzetti, come appare oggi, presenta la sistemazione architettonica progettata dall'arch. Giuseppe
Pistocchi (1744-1814) nell'ultimo decennio del Settecento. Probabilmente fu il conte Nicola Milzetti, che
già aveva affidato al Pistocchi la trasformazione (c.1785) del vecchio edificio della Posta, sul corso di
Porta Imolese a Faenza, a coinvolgere quell'architetto nella ristrutturazione del nucleo delle antiche case
Milzetti, danneggiate dal terremoto del 1781.
Grazie alla straordinaria collaborazione con la Direzione Regionale Musei Emilia Romagna, sarete
condotti dai giovani studenti Apprendisti Ciceroni alla scoperta di questo gioiello del Neoclassicismo, a
200 anni dalla morte di Felice Giani. Ad egli va fatta risalire l'invenzione dell'intero partito decorativo del
Palazzo, progettato in tutti i dettagli. Suoi sono infatti i disegni, ora ritrovati, per i pannelli a stucco eseguiti
da Antonio Tretanove e successivamente da Francesco e Giovan Battista Ballanti Graziani; suoi sono gli
studi per la parte ad ornato eseguita da Gaetano Bertolani e sue anche le soluzioni d'interno per gli arredi
realizzati in quegli anni. I dipinti sono stati condotti, anziché ad affresco, a tempera su muro; una tecnica
meno costosa, che consentiva grande velocità nell'esecuzione e colori brillanti, trasparenti e tersi.

MASSA LOMBARDA (RA)
Archivi Mazzini

Gli archivi di ricerca Mazzini si collocano in un ampio edificio nella periferia di Massalombarda, cittadina
romagnola a lungo nota per la produzione frutticola, già dal primo dopoguerra aperta al commercio su
scala europea. In un contesto periferico, lontano dalle capitali della moda, si è sviluppata una realtà di
eccellenza, unica sul territorio italiano, in uno spazio accuratamente strutturato per condividere arte,
bellezza, storia della moda e del costume.
I visitatori entrando nei grandi padiglioni dell'archivio si imbattono dapprima in una piccola mostra di
opere d'arte e abiti di eccellenza, cifra di uno spazio in grado di suscitare stupore ed emozione. Il percorso
si addentra poi fra straordinarie, interminabili teorie di indumenti e accessori collocati in base alla
tipologia, all'epoca, allo stilista ideatore, al colore, al materiale attraversando il Novecento, fino alla
contemporaneità: un viaggio fatto di vissuto, storia, attualità, arte cultura, design.

Anche i Beni del FAI, dal Piemonte alla Sicilia, dal Trentino alla Sardegna, partecipano alla grande festa delle Giornate di
Primavera e saranno aperti eccezionalmente a contributo libero. Per la prima volta nel 2023 si potrà scoprire Villa Caviciana
a Gradoli (VT), la prima azienda agricola della Fondazione appena presentata, che si estende sulla sponda settentrionale del
Lago di Bolsena - con 20 ettari di vigneti, 35 di oliveti e 86 di bosco e pascoli - e che produce olio, vino e miele.
Le Giornate FAI di Primavera chiudono la Settimana Rai dedicata ai Beni Culturali in collaborazione con il FAI. Dal 20
al 26 marzo la Rai sarà nuovamente in prima linea a sostegno del FAI con tutti i canali radiofonici e televisivi e
attraverso RaiPlay per creare un racconto corale che metterà al centro la bellezza e la sostenibilità del nostro patrimonio
artistico e paesaggistico. Come dichiara la Presidente Rai Marinella Soldi: “La Rai da oltre dieci anni è al fianco del Fondo
per l’Ambiente Italiano per valorizzare e tutelare la bellezza del nostro patrimonio culturale e paesaggistico. Anche
quest’anno – attraverso radio, televisione e RaiPlay – vogliamo sensibilizzare il pubblico supportando la campagna di
raccolta fondi per i Beni del FAI, tra ville, castelli, boschi, abbazie e torri. Crediamo in un servizio pubblico che sappia
raccontare l’arte e la storia del nostro Paese con passione e competenza”.
Rai è Main Media Partner del FAI per sensibilizzare tutti gli italiani alla cura e valorizzazione del nostro Paese e supporta
in particolare le Giornate FAI di Primavera 2023, anche attraverso la raccolta fondi solidale autorizzata da Rai per la
Sostenibilità – ESG e promossa sulle reti del servizio pubblico.

       Elenco completo dei luoghi aperti in EMILIA ROMAGNA e modalità di partecipazione all’evento su
        https://fondoambiente.it/il-fai/grandi-campagne/giornate-fai-di-primavera/i-luoghi-aperti/?
                                     regione=EMILIA%20ROMAGNA
                                 IMPORTANTE: Si raccomanda di controllare sul sito
                 i giorni e gli orari di apertura prima della visita e se è necessaria la prenotazione.
          Verificare sul sito anche eventuali variazioni di programma in caso di condizioni meteo avverse.

Le Giornate FAI di Primavera 2023 hanno ricevuto la Targa del Presidente della Repubblica e si svolgono con il Patrocinio della
Commissione europea, della Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento della Protezione Civile, del Ministero
della cultura, di Regione Emilia-Romagna, di tutte le Regioni e le Province Autonome italiane.
Si ringrazia per la collaborazione il Ministero della Difesa, lo Stato Maggiore della Difesa e le Forze armate che durante le
Giornate FAI di Primavera concedono l’apertura di alcuni loro luoghi simbolo.
Un ringraziamento per il generoso sostegno alla buona riuscita della manifestazione all’Arma dei Carabinieri per il contributo alla
sicurezza dell’evento e un grazie particolare alla Croce Rossa Italiana per la partnership consolidata e per aver concesso in questa
occasione l’apertura di suoi beni.
Grazie alla Direzione centrale degli Affari dei Culti e l’amministrazione del Fondo Edifici di Culto del Ministero dell’Interno
per aver concesso l’apertura della Chiesa e Chiostro di Sant’Agostino a Palermo.
Le Giornate FAI di Primavera 2023 sono possibili grazie al prezioso contributo di importanti aziende illuminate:
Ferrarelle, acqua ufficiale del FAI e Partner degli eventi istituzionali, da dodici anni preziosa sostenitrice dell’iniziativa, presente
con il suo Parco Sorgenti di Riardo (CE) nella lista dei luoghi visitabili - esempio virtuoso di gestione responsabile delle risorse
custodite e di valorizzazione del patrimonio agricolo-paesaggistico - e impegnata insieme alla Fondazione in importanti attività di
tutela della cultura, della natura e del territorio italiani.
Fineco, una delle più importanti realtà FinTech in Europa e fra le principali reti di consulenza in Italia, crede fermamente che la
cura e il valore del patrimonio artistico e culturale siano un asset strategico per lo sviluppo del Paese e per questo è il prestigioso
Main Sponsor dell’evento dal 2020.
Edison, azienda energetica da sempre vicina al FAI e impegnata per la salvaguardia dei luoghi e delle realtà di interesse culturale e
sociale presenti nel nostro Paese, Sponsor dell’evento, accompagna il FAI nel suo percorso di transizione ecologica ed energetica.
Per questa edizione aprirà al pubblico la Centrale Idroelettrica di Meduno (PN), l’Impianto Eolico a Santa Luce (PI) e lo storico
Palazzo Edison a Milano.
Grazie anche a Poste Italiane, realtà unica in Italia per storia, dimensioni e presenza capillare sul territorio. L’Azienda, che svolge
un ruolo fondamentale nello sviluppo economico e sociale del Paese, è stata vicina al FAI in diverse occasioni e quest’anno, per la
prima volta, è Sponsor dell’iniziativa.
Grazie di cuore alla Rete dei Volontari del FAI: 131 Delegazioni, 107 Gruppi FAI, 93 Gruppi FAI Giovani e 8 Gruppi FAI
Ponte tra culture, e a tutti i volontari attivi in Italia. Un ringraziamento anche ai 15.000 Apprendisti Ciceroni, studenti
appositamente formati in collaborazione con i loro docenti, che hanno l’occasione di accompagnare il pubblico in visita nei luoghi
aperti dal FAI nel loro territorio, sentendosi direttamente coinvolti nella vita sociale e culturale della loro comunità.
Ringraziamo infine in modo speciale i proprietari delle centinaia di luoghi aperti in aggiunta ai nostri Beni e le amministrazioni
comunali che hanno accolto questa iniziativa.

Il FAI in Emilia-Romagna è rappresentato dalla Presidente Regionale, dalla Referente Regionale e da 10 Delegazioni, 10
Gruppi FAI, con oltre 17.000 aderenti e 9 Gruppi FAI Giovani con oltre 1500 aderenti.

Segreteria FAI Emilia Romagna
presso Palazzo Rossi Poggi Marsili – Via Marsala 7 40126 Bologna
Tel. 051/240650 Email segreteriafaiemiliaromagna@fondoambiente.it
Delegato regionale alla comunicazione faiemiliaromagna.comunicazione@gmail.com
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