FINTECH LIGHTHOUSE OUTLOOK OPPORTUNITÀ OLTRE LA MINACCIA - ANNO 2018 - CETIF

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FINTECH LIGHTHOUSE OUTLOOK OPPORTUNITÀ OLTRE LA MINACCIA - ANNO 2018 - CETIF
Il valore dell’informazione economica e anagrafica al servizio del portafoglio RC Auto

FinTech Lighthouse Outlook

Opportunità oltre la minaccia

ANNO 2018

                                                              ISSN 1972 - 7216

                                                                                                          1
FINTECH LIGHTHOUSE OUTLOOK OPPORTUNITÀ OLTRE LA MINACCIA - ANNO 2018 - CETIF
Il valore dell’informazione economica e anagrafica al servizio del porta

Strategia,
innovazione e finanza.
Questi i tre elementi fondanti le attività del CeTIF

 Il Centro di Ricerca su Tecnologie, Innovazione e Servizi Finanziari (CeTIF) dal 1990 realizza studi e promuove
ricerche sulle dinamiche di cambiamento strategico e organizzativo nei settori finanziario, bancario e
assicurativo.
 Ogni anno CeTIF attiva più di 15 strutture di ricerca, quali Competence Centre e Osservatori, cui possono
partecipare gli oltre 20.000 professionisti che sono parte del network e organizza oltre 10 workshop dedicati a
banche assicurazioni e aziende non finanziarie con l’obiettivo di favorire fra i partecipanti lo scambio di
esperienze e l’adozione di pratiche innovative.
  Le attività di ricerca si focalizzano principalmente sugli effetti dello sviluppo di nuove strategie,
sull’innovazione normativa, sull’approfondimento di prassi organizzative e di processo e sugli
effetti dell’introduzione dell’innovazione tecnologica.
 Tra i partner istituzionali di CeTIF figurano: Banca d’Italia, IVASS, ABI, ANBP, ANIA, AIPB e
CONSOB.
 In seno a CeTIF è stato costituito il CEFIRS - Centre for European Financial Regulations Studies - un
Osservatorio Permanente sulla regolamentazione nel settore finanziario, bancario e assicurativo.
 Inoltre è presente la struttura CeTIF Academy, scuola di Alta Formazione Universitaria, che si pone
l'obiettivo di trasferire ai top e middle manager le conoscenze sviluppate in oltre vent’anni di ricerca.

 Il CeTIF è, inoltre, socio fondatore del FIT: l’Associazione europea dei centri di ricerca sulla finanza e
l’Information Technology.

CeTIF - Università Cattolica
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www.cetif.it
FINTECH LIGHTHOUSE OUTLOOK OPPORTUNITÀ OLTRE LA MINACCIA - ANNO 2018 - CETIF
FinTech Outlook - CeTIF

ANNO 2018          FinTech Outlook
            AUTORI:
            Federico Rajola
            Chiara Frigerio
            Clelia Maria Tosi
            Carlo La Rosa

            Pubblicato nel mese di Dicembre 2018
            Copyright © CeTIF. Tutti i diritti riservati.
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            Si evidenzia, inoltre, che il presente rapporto potrebbe contenere proiezioni future o altre
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            pertanto i lettori che tali affermazioni sono solamente previsioni e potrebbero quindi
            discostarsi in modo considerevole dagli effettivi riscontri ed eventi futuri. CeTIF declina fin d’ora
            qualsiasi responsabilità e garanzia in relazione a tali proiezioni.

                                                                                                                       3
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INDICE DEI                             1. INTRODUZIONE .................................................................................. 5
                                                 1.1 IL CONTESTO                                                                             5
    CONTENUTI                                    1.2 I NUMERI DEL FINTECH                                                                    6
                                                 1.3 I NUMERI DEL FINTECH IN ITALIA                                                          8
                                           2. LA FINTEGRATION .......................................................................... 10
                                                 2.1 I MODELLI DI PARTNERSHIP                                                               11
                                           3. IL FINTECH LIGHTHOUSE ............................................................. 14
                                                 3.1 COS’È IL CeTIF FINTECH LIGHTHOUSE                                                      14
                                                 3.2 IL PERCORSO DEL FINTECH LIGHTHOUSE                                                     15
                                           4. LIGHTHOUSE FOCUS ON: FINTECH............................................ 20

                                                  4.1 LE FINTECH SELEZIONATE                                                                22
                                           5. LIGHTHOUSE FOCUS ON: INSURTECH ...................................... 25

                                                 5.1 LE INSURTECH SELEZIONATE                                                               28
                                           6. LIGHTHOUSE FOCUS ON REGTECH ........................................... 30

                                                 6.1 – LE CARATTERISTICHE DEL REGTECH                                                       31
                                           7. CONCLUSIONE ................................................................................. 36

                         Gli incontri sono stati organizzati e gestiti dal Gruppo di Lavoro CeTIF nelle persone di:
                         Clelia Tosi
                         Carlo La Rosa

4    Rapporto di Ricerca • Copyright © CeTIF 2017. Tutti i diritti riservati. È vietata la riproduzione anche parziale del presente documento
FINTECH LIGHTHOUSE OUTLOOK OPPORTUNITÀ OLTRE LA MINACCIA - ANNO 2018 - CETIF
FinTech Outlook - CeTIF

                               1. INTRODUZIONE
                1.1 IL CONTESTO
La “rivoluzione” FinTech sta rimodellando l’intero ecosistema finanziario.
La Digital Transformation da una priorità è diventata, oggi, una necessità. Tutti i
mercati vengono attraversati da impulsi di evoluzione tecnologica, che li rendono aperti a
nuovi prodotti, servizi e alla nascita di realtà innovative che fanno della tecnologia la
propria value proposition. Al pari della rivoluzione in atto nel settori dei media e della
comunicazione, quello finanziario, forse con qualche anno di ritardo rispetto ad altri
mercati, è riuscito a diventare un terreno fertile e stabile per questa innovazione.

La nascita dei fenomeni FinTech, InsurTech e RegTech, iniziati come risposta alla
“disillusione” delle aspettative dei clienti dopo la crisi finanziaria del 2008, oggi viene
percepita come un’evoluzione fondamentale dei player all’interno del panorama finanziario.

A conferma di questa visione, possono essere analizzati alcuni aspetti:

       •   Le FinTech, le InsurTech e le RegTech, che per prime hanno ascoltato gli
           interessi reali dei clienti più evoluti nell’uso della tecnologia e nei bisogni (come i
           Millennials), hanno ormai conquistato la fiducia degli stessi. Sono infatti riuscite a
           rispondere in maniera efficace e concreta a queste nuove esigenze con soluzioni
           totalmente customer centric che rendono più accessibili i servizi finanziari.
       •   Le nuove Direttive Europee in materia finanziaria sono state sviluppate per
           incentivare i rapporti tra le FinTech e le Istituzioni al fine di garantire la tutela della
           clientela, la stabilità del mercato, incentivando la trasparenza e la concorrenza nel
           mercato e sviluppando un level playing field tra i diversi operatori;
       •   Dopo l’exploit dei servizi di pagamento1, altri mercati FinTech in Italia si stanno
           evolvendo, dal punto di vista della tecnologia e di processo, come quello del peer
           to peer lending (che permette ai clienti di prestare o ricevere denaro, in maniera
           più efficiente e in alcuni casi “disintermediando” di fatto gli Istituti di Credito
           tradizionali) e quello delle piattaforme di Invoice Trading, cariche dei record
           appena raggiunti, che le pongono come un reale ampliamento dei servizi di credito
           tradizionali.2

1
    Analizzato nel CeTIF FinTech Outlook 2017
2
    Descritto nel paragrafo 1.3 – I numeri del fintech in Italia

                                                                                                                                   5
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Infatti la crescita esponenziale avvenuta nelle prime fasi di vita di alcune FinTech, InsurTech
                        e RegTech, descritta dai critici come l’inizio di una bolla, oggi si è attestata e stabilizzata
                        portando alcune startup finanziarie a raggiungere una alta maturità e stabilità
                        economico/finanziaria.
                        L’insieme di questi eventi ha reso gli Incumbent sempre più coscienti e predisposti nei
                        confronti di queste realtà innovative, considerate non più come soli competitor ma come
                        dei possibili partner abilitatori e acceleratori all’evoluzione corso. In modo particolare,
                        sviluppata nell’ottica di abbattere i limiti alla collaborazione e porre il cliente al centro, la
                        PSD2 riconosce che i dati raccolti dalle banche sono di proprietà degli utenti e che, di
                        conseguenza, essi possono richiedere alle stesse di fornire l’accesso alle informazioni che
                        li riguardano a soggetti terzi (TPPs), tramite API (application programming
                        interface). Questo cambio di paradigma, recepito a livello legislativo e regolamentare,
                        che si pone alla base delle strategie di Open Banking, permetterà dunque a soggetti come
                        le FinTech di accedere al patrimonio informativo delle Istituzioni per offrire,
                        nell’interesse del cliente finale, prodotti e servizi personalizzati.

                        Questo processo di stabilizzazione ha portato ad un significativo aumento di iniziative di
                        partnership e collaborazioni tra le FinTech e tra Incumbent e FinTech, nello sviluppo di
                        quello che può essere definito come il moderno eco-sistema finanziario. A tal
                        proposito, nei capitoli successivi verranno descritte le principali modalità di collaborazione
                        tra le Istituzioni e le FinTech, le InsurTech e le RegTech3.

                                       1.2 I NUMERI DEL FINTECH
                        Alla luce di questi nuovi paradigmi che hanno portato ad una maggiore crescita e stabilità
                        per le realtà FinTech, InsurTech e RegTech, il mercato è diventato sempre più appetibile
                        per gli investitori, soprattutto per le Banche e le Compagnie di Assicurazione. A
                        dimostrazione di ciò è possibile analizzare l’aumento del valore globale degli investimenti
                        in realtà FinTech, InsurTech e RegTech che ha raggiunto, nel primo semestre del 2018, la
                        somma di 57,9 miliardi di dollari, cifra molto superiore ai 38,1 miliardi di dollari investiti
                        in tutto il 2017.4
                        L’attività delle FinTech a livello globale è cresciuta sensibilmente negli ultimi anni:
                        Goldman Sachs prevede che nei prossimi anni quasi 660 miliardi di dollari di
                        investimenti in FinTech potrebbero migrare dai tradizionali servizi alle nuove proposte

                        3
                            Capitolo 2. La Fintegration
                        4
                            The pulse of FinTech 2018. KPMG

6   Rapporto di Ricerca • Copyright © CeTIF 2017. Tutti i diritti riservati. E’ vietata la riproduzione anche parziale del presente documento
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di servizi finanziari, operati attraverso piattaforme digitali innovative5. Già oggi, le startup
FinTech nel mondo sono oltre 2500, distribuite in 70 paesi e dal 2010 al 2018 nel settore
sono stati investiti oltre 187 miliardi di dollari, con un numero totale di oltre 5800 deal
(figura 1). In modo particolare, come evidenziato dal grafico, a livello mondiale, dopo la
“corsa” all’investimento nel FinTech nel biennio 2014/15, seguita da una contrazione nel
2016 e del 2017, il 2018 è l’anno in cui si è generato un vero picco di investimenti che ha
superato tutti i valori precedenti. Nonostante l’aumento generale, sia nei numeri che nei
valori dei round di finanziamento avvenuti in Europa – guidati da Revolut ($250 milioni)6,
e N26 ($160 milioni)7 – anche quest’anno i finanziamenti record sono stati registrati negli
US, con l’acquisizione di WorldPay da parte di Vantiv per $10,4 miliardi8, e in Asia, con
il più alto valore raggiunto dalla raccolta di capitali di AntFinancial di $14 miliardi9.

Figura 1 – Gli investimenti nel FinTech (VC, PE e M&A) 2012-2018 – $ MLD

Fonte: The Pulse of FinTech, KPMG International 2018

Numerosi sono gli elementi che possono giustificare la repentina crescita di investimenti
nell’ultimo anno tra cui l’incremento dei clienti che nel mondo utilizzano servizi e prodotti

5The Future of Finance Part 3: The Socialization of finance, Goldman Sachs Global Investment Research, 13
Marzo 2015.
6
  Businessinsider, 26 aprile 2018.
7
  Techcrunch, 20 marzo 2018.
8
  Il Sole 24 Ore, 10 agosto 2017.
9
  Reuters, 7 giugno 2018.

                                                                                                                                      7
FINTECH LIGHTHOUSE OUTLOOK OPPORTUNITÀ OLTRE LA MINACCIA - ANNO 2018 - CETIF
FinTech. Tra i principali player globali analizzati è possibile notare una customer base
                        superiore a quella di molti Incumbent. Ad esempio, la neo-bank tedesca N26 ha raggiunto
                        1 milione di clienti10; la controparte inglese Revolut oltre 2 milioni di clienti11, ma i valori
                        maggiori vengono raggiunti da FinTech attive nel mercato del trasferimento di denaro, tra
                        cui TransferWise (con 3 milioni di clienti)12, Square (7 milioni)13 e Coinbase, con la cifra
                        record per l’Occidente di 20 milioni di utenti attivi14. Numeri che, per quanto in crescita
                        ed estremamente rilevanti per U.S.A. e U.E., risultano molto contenuti rispetto all’Asia,
                        che registra il valore record di 520 milioni di clienti con Alipay15.

                                       1.3 I NUMERI DEL FINTECH IN ITALIA
                        Sebbene sia in crescita il trend degli investimenti e della base clienti di realtà FinTech,
                        InsurTech e RegTech, ogni mercato nazionale sta registrando diversi stimoli e resistenze
                        differenti a questo fenomeno. L’Italia, oltre ad essere il mercato di riferimento per questo
                        percorso di ricerca, risulta essere, per quest’anno, un punto di incontro particolarmente
                        attrattivo per investitori e i clienti (oltre 425 mila)16, alla ricerca di realtà e servizi innovativi
                        nel settore finanziario.
                        Anche il trend europeo degli investimenti in FinTech è in crescita rispetto agli anni
                        precedenti con un totale di $26 miliardi nel primo semestre del 2018, valore trainato
                        dall’Inghilterra con il 61% del totale con $16 miliardi investiti in realtà FinTech.
                        Alla luce di questi valori di mercato in crescita, in Italia, pur ereditando dai recedenti anni
                        valori di investimento e di attrazione di investimenti in FinTech inferiori rispetto alla media
                        dei mercati simili, è comunque possibile rilevare un trend in crescita.
                        Risultato stimolato da alcuni investimenti che hanno interessato alcune realtà italiane di
                        spicco tra cui Satispay, che ha per prima alzato l’asticella raccogliendo €42 milioni17 e
                        Prima Assicurazioni che ha, poco tempo dopo, infranto ogni record aggiudicandosi
                        finanziamenti guidati da Goldman Sachs e Blackstone per €100 milioni18. Diventano
                        sempre più incoraggianti anche i valori risorse finanziarie gestite e intermediate dalle realtà
                        FinTech, ad esempio è stato stimato che il mercato dei finanziamenti di PMI italiane 1,2
                        miliardi di €. Questo risultato è la somma di una serie di servizi e prodotti di finanziamento

                        10
                           Techcrunch, 4 giugno 2018.
                        11
                           Cnbc, 7 giugno 2018.
                        12
                           https://transferwise.com/us/
                        13
                           Recode, 27 Febbraio 2018.
                        14
                           Forbes, 30 agosto 2018.
                        15
                           Dicembre, 2018. Rielaborazione dati Alibaba.
                        16
                           http://italiafintech.org/il-fintech-in-italia/
                        17
                           Corriere della Sera, 22 settembre 2018.
                        18
                           EconomyUp, 12 ottobre 2018.

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FINTECH LIGHTHOUSE OUTLOOK OPPORTUNITÀ OLTRE LA MINACCIA - ANNO 2018 - CETIF
FinTech Outlook - CeTIF

innovativi che negli ultimi anni sono stati introdotti nel mercato come il crowdfunding e
l’invoice trading. 19
Il potenziale di crescita è quindi molto ampio. Nell’analisi effettuata è stato
osservato come le principali differenze rispetto all’estero non dipendono da mancanze di
competenze e/o tecnologie ma che, anzi, nel nostro Paese sono presenti molte eccellenze,
che crescono insieme ad una maggiore inclinazione all’imprenditorialità. L’insieme di
queste situazioni ha aumentato anche la qualità dell’ecosistema, sviluppando un terreno
fertile alla nascita e alla crescita di queste realtà.

A tal proposito, si è reso necessario studiare più nel dettaglio come le Banche e le
Compagnie di Assicurazione si stiano interfacciando con le FinTech, le InsurTech
e le RegTech e quali tipi di iniziative di collaborazione abbiano avviato nella visione
dello sviluppo e dell’innovazione del sistema finanziario italiano e, data la dimensione di
alcuni player, europeo.

 Rielaborazione de Il sole 24 Ore: “Pmi, dalla finanza «alternativa» arrivano risorse per 1,2
19

miliardi”.

                                                                                                                          9
FINTECH LIGHTHOUSE OUTLOOK OPPORTUNITÀ OLTRE LA MINACCIA - ANNO 2018 - CETIF
2. LA FINTEGRATION
                         Nel contesto dello scenario descritto, tre sono i driver fondamentali che stanno spingendo
                         la crescita del sistema finanziario.
                         Il primo è l’evoluzione tecnologica, portata dalla digitalizzazione dei processi e dallo
                         sviluppo di standard di collaborazione resi obbligatori come per l’esposizione delle API
                         in un contesto di Open Banking. Il secondo è l’introduzione di nuovi prodotti e
                         servizi finanziari (ad esempio P2P Lending che ha creato nuove procedure e punti di
                         accesso tra i clienti e i servizi di credito) e, il terzo, è la collaborazione strategica che
                         porta allo sviluppo di sinergie e partnership, tra player tradizionali e innovativi e che,
                         risulta essere il driver più efficace per lo sviluppo win-win del mercato.
                         L’insieme di questi elementi vengono racchiusi all’interno del concetto di Fintegration,
                         ossia di strategia di integrazione tra strutture, processi, servizi e prodotti degli
                         Incumbent e delle FinTech, InsurTech e RegTech per il raggiungimento di una maggiore
                         efficacia dei modelli di servizio.
                         In questo panorama armonizzato di cooperazione e competizione definito coopetition, è
                         indubbio che tutti i player debbano indirizzare le possibili iniziative di partnership
                         strategiche verso ampliamento delle opportunità, mantenendo un focus sulle rispettive
                         peculiarità (facilità di accesso, velocità di innovazione, usabilità, utilizzo della tecnologia
                         da parte delle FinTech e dimensione, base utenti, sicurezza e livello di compliance da parte
                         degli Incumbent) per la crescita e continuità del business. A tal proposito è stato necessario
                         evolvere i benchmark precedenti in quanto si sta assistendo ad un bilanciamento di questa
                         dicotomia e ad un avvicinamento progressivo dovuto dagli sforzi e dagli investimenti in
                         innovazione avviati dagli Incumbent e ad una maggior attenzione ai temi di regulation,
                         compliance e sicurezza da parte delle FinTech.
                         Tuttavia, nonostante i processi di semplificazione in atto nelle Istituzioni
                         tradizionali, la possibilità di avere una struttura basata sulle più moderne tecnologie
                         digitali, eliminando il concetto di legacy, permette alle FinTech, alle InsurTech e alle
                         RegTech di avere una scalabilità esponenziale. Ciò nonostante, per una serie di fattori,
                         soprattutto quello culturale, l’utilizzo di servizi FinTech rimangono comunque
                         limitatamente diffusi rispetto a quelli bancari e assicurativi offerti dalle istituzioni
                         tradizionali. Inoltre risulta essere presente e presente una vera e propria barriera
                         culturale che è causa ed effetto di un altro fattore di disallineamento tra Incumbent
                         e Newcomers: i tempi di attuazione dell’innovazione. Infatti, nonostante le nuove
                         strategie di innovazione adottate dalle Banche e dalle Compagnie di Assicurazione, che
                         spingono verso una Open Innovation sempre più veloce e aperta, la realizzazione
                         concreta dei progetti innovativi risulta essere ancora rallentata dalla complessità
                         organizzativa e operativa.

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            2.1 I MODELLI DI PARTNERSHIP
Dagli incontri e dagli assessment svolti con le principali Istituzioni Finanziarie italiane è
emerso che negli ultimi 18 mesi gli Incumbent hanno ampliato il ventaglio di approcci
utilizzati per il rimodellamento dei processi operativi e per l’individuazione e lo
sviluppo di servizi e prodotti innovativi. Sempre con l’ottica della Fintegration,
l’Osservatorio Fintech Lighthouse di CeTIF ha individuato sei approcci: In-House
Innovation Initiative, Corporate Venture Capital Firm, Share Holding, Partnership
Strategiche, Eco-system Engagement e la creazione di NewCo.

Alla luce dell’elevata caratterizzazione di ognuna delle precedenti strategie e i successi
registrati da parte delle Istituzioni che meglio le adottano, è emerso come non esiste
un unico modello di collaborazione che risulti essere il migliore, ma che la
maggiore efficacia venga ottenuta quando le Banche e le Compagnie di Assicurazione
gestiscono e uniscono in maniera efficace queste iniziative di Open Innovation,
dosando i vari approcci in base agli obiettivi e all’orientamento strategico nel medio
lungo periodo.

Il ruolo degli Incumbent, alla luce di questo scenario collaborativo, può essere quello di
orchestratore delle realtà con le quali collabora, per offrire ai propri clienti
un’esperienza più appagante nell’utilizzo dei prodotti e dei servizi finanziari che lo
collegano con l’Istituzione stessa.

                                                                                                                          11
Organizzazione o promozione di eventi come Hackathon e Award interni per
                         ricercare tra i dipendenti le attitudini più innovative. E la creazione di nuove strutture
                         organizzative dedicate all’innovazione con i relativi ruoli di responsabilità (divisione
                         Innovation).

                         Creazione di una società o di un veicolo ad hoc di Venture Capital con il capitale
                         adeguato all’investimento nelle startup innovative in ambito finanziario e non con
                         l’obiettivo di supportarne l’espansione e beneficiare di una parte dei risultati
                         ottenuti.

                         Acquisto a titolo definitivo (e non speculativo) di una quota di equity di una FinTech,
                         InsurTech e RegTech al fine di assicurarsi un ruolo più vantaggioso nello sviluppo delle
                         partnership.

                         Accordi commerciali di fornitura, vendita e distribuzione di prodotti e servizi
                         innovativi con due scopi principali: deliverare a terzi i processi meno efficienti e
                         aumentare l’efficacia nell’offerta di nuovi servizi/prodotti o nell’ingresso in nuovi mercati
                         con un partner già affermato nel settore.

                         Creazione e gestione di uffici adibiti al co-working per offrire alle startup un posto in cui
                         poter operare e contaminarsi con le altre realtà con cui condividono gli spazi, al fine di
                         accrescere la collaborazione all’interno dell’ecosistema finanziario.

                         Costituzione, all’interno del gruppo bancario e assicurativo, di una nuova società
                         indipendente e autonoma per poter sviluppare nuovi servizi e prodotti in maniera
                         più agile e innovativa.

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Figura 2 – La Fintegration

Fonte: CeTIF - 2018

A questo scopo risulta totalmente ridisegnato il concetto di Fintegration, rispetto a
come era inteso negli anni precedenti, considerato non più come un approccio atto a
colmare i punti di forza e di debolezza di Incumbent, startup, FinTech, InsurTech e
RegTech ma come una strategia sviluppata da tutti i player volta a rendere più efficiente
l’ecosistema.

Questo cambio di paradigma, oggi, viene affrontato focalizzandosi sull’innovazione
di processi, pratiche, elementi culturali, prodotti e servizi finanziari disegnati
sulle esigenze del cliente e non vincolati alle strutture organizzative e operative
suscettibili ad obsolescenza. Situazione che, come descritta nella figura 3, porta molti
benefici a tutti i driver di efficacia ed efficienza richiesti nel settore finanziario.

                                                                                                                      13
3. IL FINTECH LIGHTHOUSE
                                        3.1 COS’È IL CeTIF FINTECH LIGHTHOUSE
                         CeTIF rafforza il suo ruolo di acceleratore dell’innovazione grazie al FinTech
                         Lighthouse, un’iniziativa che sviluppa il mercato FinTech, InsurTech e RegTech
                         all’interno dell’ecosistema finanziario. Ponendosi l’obiettivo di rispondere alle necessità di
                         collaborazione e contaminazione tra Incumbent e nuovi player per la crescita e la
                         competitività del mercato italiano nello scenario internazionale.
                         Gli strumenti e i processi utilizzati per la riuscita e il raggiungimento di questo obiettivo
                         sono racchiusi nel Research Funnel, ossia un percorso di ricerca costituito da una serie
                         di attività, da pratiche e driver volti a mappare, analizzare e selezionare le FinTech
                         più sinergiche e interessanti da far incontrare ai principali innovation decision maker
                         delle Istituzioni del Centro.

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              3.2 IL PERCORSO DEL FINTECH LIGHTHOUSE
Per analizzare i trend del settore italiano, il team di ricerca del CeTIF FinTech Lighthouse
ha individuato un totale di 202 realtà del nostro Paese suddivise in quattro cluster in
base alle macro-categorie di appartenenza, di cui 144 sono emerse come puramente
riconducibili ai settori FinTech, InsurTech e RegTech:
     1.   FinTech: 112
     2.   InsurTech: 26
     3.   RegTech: 6
     4.   Finergic20: 58

Figura 3 – Il campione di FinTech, InsurTech e RegTech analizzato

Fonte: CeTIF - 2018

L’ampliamento dello spettro di analisi a un numero maggiore di realtà e il
rimodellamento dei driver di analisi, rispetto all’anno precedente, hanno permesso non
solo di aumentare il campione di realtà studiate portando il numero di FinTech,
InsurTech e RegTech studiate da 57 a 202 realtà, ma anche di poter avere una visione
più ampia e approfondita della composizione del mercato italiano.

20
   Per Finergic si intendono tutte quelle realtà che offrono servizi e prodotti tecnologici non
finanziari ma che, in ottica di partnership con le Istituzioni finanziarie, abilitano alla creazione di
servizi a valore aggiunto. È stato raccolto, dunque, un campione di 58 aziende appartenenti a
questo segmento, che non è stato sottoposto ad ulteriori analisi specifiche.

                                                                                                                                    15
Nell’analizzare queste realtà, si è fatta particolare attenzione ai seguenti parametri:

                              •    Team e struttura di funding: approfondendo il curriculum e le precedenti
                                   esperienze dei CEO, la struttura e le competenze del team e le strategie di crescita
                                   e operatività perseguite con un focus particolare agli economics e alla struttura di
                                   funding.
                              •    Solidità del business model e del business plan, intendendo con questo
                                   indicatore l’efficacia del modello di generazione delle revenue, la sostenibilità nel
                                   lungo periodo e le possibilità di essere competitivi a livello internazionale.
                              •    Stadio di sviluppo, ossia in quale fase del ciclo di vita di un’azienda si trova la
                                   realtà (concept, early, growth e financial institution21).
                              •    Sinergie con il mondo finanziario, compreso il livello di integrabilità del
                                   modello di business e della tecnologia e la propensione della FinTech allo sviluppo
                                   di partnership.
                              •    Innovazione tecnologica e usabilità, l’utilizzo di tecnologie innovative quali:
                                   A.I., Blockchain, Advanced Analytics, Big Data e la sicurezza e la stabilità IT della
                                   soluzione ovvero la scalabilità, e l’esperienza e la facilità di utilizzo del servizio che
                                   ne deriva, rispetto ai modelli tradizionali.

                         Figura 4 – Research funnel del FinTech Lighthouse

                         Fonte: CeTIF - 2018

                         Il primo passo del Research Funnel è stato quello di analizzare tutte le realtà presenti
                         sul mercato italiano che offrono servizi e prodotti innovativi nel mercato finanziario.
                         Questo processo è avvenuto sia tramite un percorso di analisi in back office delle realtà,
                         sia attraverso più call to action, che invitavano le startup attive nel settore a fornire una

                         21
                           Per le realtà che, vigilate dalle Autorità, necessitano di strutture patrimoniali e operative
                         particolari.

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serie di dati pubblici ma aggiornati, come ad esempio il segmento di appartenenza e i
prodotti e servizi offerti.
La fase successiva è stata quella dello scouting in cui le realtà ritenute più interessanti
durante la mappatura iniziale sono state invitate ad incontri personalizzati, con il team
di ricerca del CeTIF Lighthouse, per approfondire i valori analizzati durante la fase
precedente e, nel dettaglio, i processi di business, le tecnologie sviluppate, le
peculiarità dei modelli di servizio, gli indicatori di bilancio utili alla comprensione
dell’azienda, il profilo dei founder e la composizione del team.

Dalla queste prime fasi della mappatura è stato possibile analizzare e segmentare alcune
informazioni chiave per l’analisi e la comprensione del mercato Fintech, InsurTech e
RegTech.
Di seguiti i risultati:

Figura 5 – La ragione sociale

                                                             19%

                                                                          3%

                                                                   10%
                                  68%

                                S.r.l.   S.p.a.   S.r.l.s.   Internazionali

Fonte: CeTIF - 2018

Dall’analisi sviluppata sulle principali caratteristiche aziendali emerge come oltre il 68%
del campione di FinTech, InsurTech e RegTech abbia optato di operare sotto forma di
S.r.l. Il dato rappresenta il primo cambio di paradigma rispetto ai player istituzionali ai
quali invece, la regolamentazione impone delle strutture societarie ben più complesse con
norme e vincoli ad hoc. Questo elemento però rimane comune per le società costituite
come S.p.a., che rappresentano il 19% del campione, poiché hanno scelto questa forma

                                                                                                                        17
sociale in quanto espressamente previsto dalla normativa vigente, come ad esempio per
                         gli Istituti di pagamento e di Moneta Elettronica (Figura 7).

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Figura 6 – Il modello di business

                                                                                      B2B
                                              34%
                                                                                      B2C

                                                                                      B2B2C

                                                                       26%

                                       40%

Fonte: CeTIF - 2018

Il modello di generazione delle revenue varia in funzione del business model e
dell’ambito in cui operano le FinTech, InsurTech e RegTech. Innanzitutto, dall’ analisi
emerge come il 40% delle realtà prese in considerazione adotti un modello di business
unicamente rivolto al B2B, mentre il 34% opta per un modello B2C. Il 24% ha diversi
prodotti rivolti ad entrambi i mercati o utilizzano un modello B2B2C.

Inoltre diventa sempre più rilevante la presenza del modello di business/distributivo Peer-
to-peer (P2P), che trae origine dal settore informatico e viene trasposto nel mercato
finanziario sfruttando piattaforme digitali che permettono lo scambio e la divisione di beni
e servizi tra soggetti paritetici (tra cui non vi sono differenti poteri contrattuali). Le realtà
che sfruttano questo paradigma rappresentano il 15% del campione e offrono innovativi
servizi creditizi (P2P Lending), assicurativi (P2P Insurance) e pagamenti (P2P Payments).

Dal punto di vista del modello di pricing, sono stati analizzati tre differenti strategie:
    • Free to use: gratuito per l’utente, con i ricavi ottenuti tramite servizi accessori
       e/o monetizzazione delle informazioni;
    • Subscription: pagamento di una quota fissa mensile o annuale utilizzato
       soprattutto in logiche B2B;
    • Fee a transazione: remunerazione in quota percentuale per ogni utilizzo;

                                                                                                                              19
4. LIGHTHOUSE FOCUS ON:
                                FINTECH
                         Nello scenario italiano, il settore FinTech risulta essere quello che registra il più alto
                         numero di realtà operanti ma anche una maggiore maturità delle strutture e dei servizi
                         e prodotti offerti. Come emerge dalla frammentazione del panel esposto
                         precedentemente, le FinTech (112) in Italia rappresentano il 77% del campione
                         analizzato (escludendo le realtà Finergic).

                         All’interno di questo insieme di FinTech si assiste a un’estrema eterogeneità di servizi e
                         prodotti offerti, peculiarità dovuta da una pluralità di fattori. Tra i più importanti vi è la
                         relativa giovinezza, sia delle aziende sia dei membri dei team, che permette alle
                         FinTech di rispondere in maniera agile al contesto complesso e competitivo in cui si
                         trovano. Questo aspetto però rappresenta anche un limite, perché obbliga ad una alta
                         concentrazione e focalizzazione delle risorse a determinati modelli di business per rendere
                         efficace ed efficiente la propria Value Proposition. Per riuscirci, queste realtà tendono
                         a specializzarsi su un determinato servizio o prodotto finanziario, su cui costruire
                         un modello di business più efficiente rispetto a quello utilizzato dalle banche. Il secondo
                         motivo, che da una seconda visione su questa frammentazione, è dovuto all’ampiezza
                         dell’offerta e di conseguenza della value chain bancaria che si occupa di molti servizi,
                         dalla gestione dei conti correnti, all’emissione di crediti fino a quelli più specifici di
                         consulenza, sia degli investimenti che i principali servizi di interesse per i clienti.
                         L’ampiezza di quest’offerta determina per le FinTech il campo su cui poter lavorare e
                         dunque specializzarsi.

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Figura 7 – Overview della frammentazione dei servizi finanziari offerti dalle FinTech in Italia

Fonte: CeTIF - 2018

Nonostante la frammentarietà di servizi e prodotti offerti dalle FinTech, risultano esserci
segmenti maggiormente rappresentati rispetto ad altri.
Ad esempio, nell’ambito delle 112 FinTech analizzate, il valore più rilevante è
rappresentato delle piattaforme di crowdfunding (31%). All’interno di queste realtà vi è
una suddivisione sul tipo di servizi o prodotti offerti: il 37% delle piattaforme di
Crowdfunding è specializzata nel far incontrare la domanda e l’offerta di Prestiti (Lending-
Crowdfunding); il 14% si è specializzato nel rendere più efficiente la compravendita di
anticipi su fatture (Invoice Trading) e uno speculare 14% nella collocazione di quote
di capitale di startup e PMI (Equity-Crowdfunding), mentre il restante 35% è

                                                                                                                            21
distribuito nel finanziamento di progetti di varia natura (Product/Service-Based) e altri
                         servizi.
                         Inoltre, risulta sempre più in crescita il settore dei servizi di pagamento che
                         rappresenta il 14% del campione di FinTech italiane e che sta subendo in maniera
                         preponderante gli impatti della direttiva sui pagamenti (PSD2). I servizi di questo tipo
                         risultano essere anche quelli più diffusi ed utilizzati (non sorprende che uno dei
                         maxifinanziamenti registrati durante il 2018 sia avvenuto proprio su una FinTech di questo
                         segmento: Satispay).
                         Ma le stime sono in forte crescita, visto lo stimolo che porterà la PSD2 dando, ad esempio,
                         la possibilità ai player (AISP) di offrire ai clienti il servizio di aggregare su un'unica
                         interfaccia le informazioni di tutti i conti e posizioni di investimento aperte presso
                         le varie banche di cui si è clienti (valore dall’impatto non ancora misurabile vista la non
                         attuale operatività della Direttiva).

                         È stato possibile analizzare nel dettaglio le realtà più interessanti, focalizzate ognuna in
                         uno specifico servizio o prodotto finanziario. A seguito dell’analisi effettuata, ne sono
                         emerse 5 che risultano essere tra le realtà best in class nello scenario FinTech
                         Italiano nel 2018.

                                         4.1 LE FINTECH SELEZIONATE

                         Piattaforma di equity crowdfunding con innovativo sistema di Lead Investor, che permette
                         ai soci di minoranza di avere una forte rappresentanza e un continuo flusso informativo
                         rispetto alla gestione aziendale.

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Piattaforma che permette agli utenti di impostare e raggiungere i propri obiettivi finanziari
aiutandoli e istruendoli nell’accumulo, gestione e investimento dei risparmi.

Piattaforma di Strong Customer Authentication unificata per dispositivi fissi e mobili, che
permette l’accesso a portali, app, alla firma di documenti e ai pagamenti online e in store.

                                                                                                                          23
Plick è il servizio di pagamento offerto a Banche e Istituti di Pagamento da PayDo che
                         rende, irrevocabili, immediati, sicuri ed efficienti i pagamenti di somme, anche
                         considerevoli, di denaro tra privati e/o aziende.

                         Piattaforma di Social Investing. Permette agli utenti di classificarsi in sulla base del
                         rischio/rendimento dei segnali operativi generati.

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    5. LIGHTHOUSE FOCUS ON:
      INSURTECH
Il secondo settore analizzato è stato quello delle InsurTech, ossia di aziende che
attraverso le più innovative tecnologie offrono prodotti e servizi assicurativi.
Partendo da quanto descritto dell’articolo 1882 del Codice Civile: “L'assicurazione è il
contratto col quale l'assicuratore, verso il pagamento di un premio, si obbliga a rivalere l'assicurato,
entro i limiti convenuti, del danno ad esso prodotto da un sinistro, ovvero a pagare un capitale o
una rendita al verificarsi di un evento attinente alla vita umana”, sono stati analizzati e
clusterizzati tutti i componenti della catena del valore Assicurativa (tentando di
mettere a fattor comune le strutture B2B e B2C):

1 product design e development – l’insieme dei processi di analisi dei bisogni della
clientela potenziale, dei dati di carattere macroeconomico e di sviluppo contrattuale del
prodotto;

2 pricing e underwriting – intesa come la fase di sviluppo economico del
prodotto/servizio composta dall’insieme di tutte le analisi svolte sulla sostenibilità
finanziaria del singolo contratto e dei portafogli in cui viene inserito fino alla definizione
del premio;

3 marketing e communication – area che raggruppa l’insieme delle attività svolte dalle
Compagnie per promuovere i propri prodotti sul mercato e per aumentare e migliorare
i rapporti con la clientela finale;

4 distribution & sales – l’insieme di tutti processi che vengono svolti dalla Compagnia di
Assicurazione per distribuire e vendere i propri prodotti, sia direttamente sia tramite
intermediari;

5 claims e fraud – quest’ultima area racchiude tutte le attività che vengono utilizzate dalla
Compagnia Assicuratrice per liquidare i sinistri denunciati e individuare le frodi per potersi
tutelare e nel caso rivalere.

                                                                                                                                     25
Figura 8 – Value Chain assicurativa e servizi InsurTech

                         Fonte: CeTIF - 2018

                         Successivamente, sono stati analizzati i servizi offerti dalle InsurTech e, di conseguenza,
                         ricondotti alle categorie sopracitate.
                         Dalla ricerca svolta, emerge come il 32% delle InsurTech si posizioni nello sviluppo di
                         nuovi prodotti dove vengono raggruppate le realtà che si occupano di P2P Insurance,
                         Instant Insurance, Micro Insurance e On-Demand Insurance. I nuovi prodotti/servizi
                         che ne derivano sono stati interamente progettati sulle esigenze del cliente e, su di esse,
                         successivamente, sono stati implementati i modelli di business. Tale genealogia aumenta
                         l’esposizione ad alcuni rischi e, più in generale, la propensione del cliente ad assicurarsi nei
                         momenti che si percepiscono come più rischiosi.
                         Questo tipo di inclinazione, naturale in ogni acquirente, espone gli assicuratori a rischi
                         come il rischio morale (comportamento negligente o doloso compiuto per ottenere un
                         beneficio economico piuttosto che una copertura da un rischio) e quello di selezione
                         avversa (acquisizione di una clientela più rischiosa rispetto a quella target). Per evitare, o
                         comunque arginare, questi rischi le InsurTech che offrono prodotti e servizi di questo tipo
                         hanno dovuto innovare i modelli di analisi e raccolta dei dati utilizzati.

                         Il successivo 13% delle InsurTech studiate si occupa di offrire in outsourcing e vendere
                         proprio questi nuovi modelli di analisi e gestione dei rischi, andando dunque ad
                         arricchire quelli attuariali tradizionali basati solo su alcune fonti dati. In queste realtà è
                         connaturato l’utilizzo di dati anche non strutturati, come quelli sui comportamenti,
                         provenienti da fonti esterne ad esempio social-network. L’utilizzo così massivo dei dati e di
                         modelli avanzati di analisi crea un cambio di paradigma rispetto ai processi tradizionali di

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risk analysis e risk management. Questo tipo di evoluzione operativa, oltre che tecnica
e tecnologica, risulta fondamentale per le InsurTech non solo per aumentare l’efficacia dei
nuovi prodotti e servizi assicurativi, ma anche e soprattutto per offrirne di più efficienti
agli Incumbent.

Il 21% del campione si focalizza nel ridisegnare e gestire i processi distributivi e il
contatto con il cliente finale. Per ottenere una migliore efficacia ed efficienza, rispetto
ai modelli tradizionali, le InsurTech fondano il proprio modello di servizio sull’utilizzo dei
dati generati e condivisi dal cliente per poi utilizzarli per sviluppare nuovi modi di relazione.
Un esempio di questo processo è l’utilizzo di Chatbot evoluti, che possono essere
contattati e offrire supporto ai clienti 24 ore su 24, 7 giorni su 7.

Uno dei processi chiave di ogni mercato assicurativo è quello della distribuzione e vendita
dei prodotti e dei servizi. In Italia il settore assicurativo è un mercato basato su un
rapporto personale tra il cliente e gli intermediari22 ma negli ultimi anni, soprattutto nel
2018, assistiamo ad un rilevante numero di InsurTech (17% del campione) che si pongono
come nuovi canali di distribuzione sviluppando piattaforme, che permettono al
cliente finale di interagire direttamente, o con un supporto digitalizzato, con la
Compagnia Assicurativa per poterne acquistare i prodotti e i servizi, rendendo il
processo più rapido e meno costoso.

Da ultimo, sia come posizione sia per dimensione del campione, il 17% delle InsurTech si
incardina nell’anello della catena del valore assicurativo definita Claims & Fraud. Queste
realtà hanno sviluppato, attorno ad una strategia data-driven, processi innovativi di
analisi e gestione dei sinistri volti a rendere più agile per il cliente l’interazione con la
compagnia in caso di sinistri. Viceversa, per la Compagnia, risulteranno sempre più
semplificate le attività operative sia dal punto di vista attuariale sia liquidativo. Infine,
un’ulteriore effetto positivo portato da questi nuovi processi digitalizzati è quello di
rendere più agile l’identificazione dei frodatori e la tutela dagli stessi.

22
   Il 76,3% delle polizze nel settore danni è stato venduto attraverso il canale agenziale e il 61,3%
delle polizze vita è distribuito attraverso gli sportelli bancari. Ania, 2018. L’assicurazione italiana
in cifre.

                                                                                                                                    27
5.1 LE INSURTECH SELEZIONATE
                         Alla luce delle fasi di mappatura e clusterizzazione precedentemente descritte, sono state
                         studiate 26 InsurTech, al fine di analizzare i driver di innovazione. Al termine di questa
                         ultima fase sono state poi selezionate le InsurTech che, per i parametri descritti al capitolo
                         2, risultano essere le più interessanti nel 2018.

                         Sistema di digital assistance che scrive ed invia per i clienti assicurati la denuncia di sinistro
                         perfetta. Funziona per qualsiasi polizza di tutte le Compagnie Assicurative, con migliaia di
                         suggerimenti esperti in oltre 140 scenari di sinistro.

                         Software cloud-based che permette di eseguire video verifiche da remoto in ambito
                         peritale assicurativo.

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Realtà innovativa che offre un servizio di instant insurance, interamente digitale e basato
su piattaforma blockchain.

Società che dal 2016 lavora con compagnie assicurative ed agenti sulla generazione
automatica di preventivi, rinnovi di polizze e reclamo di sinistri utilizzando la tecnologie
basate su interfacce conversazionali.

                                                                                                                         29
6. LIGHTHOUSE                                                     FOCUS                           ON
                                REGTECH
                         Secondo una rilevazione CeTIF condotta all’Interno del Business Compliance HUB 2018.
                         La nozione “Regulatory Technology” si riferisce all’utilizzo della tecnologia per
                         affrontare le complessità derivanti dal quadro legislativo e regolamentare di riferimento.
                         La Financial Conduct Authority, prima Autorità di Vigilanza a interessarsi al tema, ha
                         sottolineato che quelle sviluppate dalle imprese RegTech sono . Lungi dal considerare il RegTech come una costola del FinTech, è
                         importante evidenziare quanto l’uso della tecnologia, nell’ambito dei processi di
                         reporting e della compliance alle disposizioni normative vigenti, rappresenti la più
                         importante opportunità nel FinTech.

                         L’incremento della complessità normativa e delle sanzioni, irrogate nei confronti
                         delle Istituzioni Finanziarie considerate a livello globale, ha determinato un forte impulso
                         all’utilizzo di processi automatici e di nuove tecnologie, che siano in grado di
                         ridurre drasticamente i crescenti costi di compliance che le Istituzioni Finanziarie sono
                         chiamate ad affrontare.

                         Secondo una rielaborazione di CeTIF, tuttavia non esaustiva, si stima che entro il 2020
                         saranno pubblicate più di 120.000 pagine di documenti normativi e che i costi in
                         compliance e in obblighi normativi annuali delle banche ammontino a 270 miliardi
                         di dollari, con il 10-15 % delle risorse destinato alla funzione Compliance. Sul fronte delle
                         sanzioni, invece, entro il 2020 queste ammonteranno a 400 miliardi di dollari.

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Figura 9 – Pubblicazioni regolamentari tra il 2008 e il 2016 a livello globale

Fonte: CeTIF - 2018

    6.1 – LE CARATTERISTICHE DEL REGTECH

La necessità di analizzare e gestire dati non strutturati generati da funzioni
aziendali disconnesse, la presenza di processi inefficienti e la mancanza di
standardizzazione comportano significative spese in termini di risorse per la raccolta
e l'organizzazione dei dati stessi. Gli analisti oggi trascorrono il 90% del loro tempo per la
raccolta e l'organizzazione dei dati e solo il 10% per l'analisi dei dati.

Le implementazioni RegTech consentirebbero di generare e configurare
velocemente i report, grazie alla velocità di analisi e alla possibilità di estrarre valore dai
dati, altrimenti privi di significato e di utilità concreta.
Inoltre l’agilità nell’organizzare i data set non integrati e/o strutturati, che possono essere
combinati e analizzati, rappresenta una delle caratteristiche principali insieme alla
capacità di analisi, ossia all’utilizzo di strumenti analitici per minare in modo intelligente
grandi quantità di dati e sbloccare il loro vero potenziale, utilizzando, ad esempio, gli stessi
dati per più scopi, e all’integrabilità con i sistemi aziendali al fine di ridurre i tempi di
implementazione.

                                                                                                                             31
Figura 10 – RegTech: tra rischi, automazione e nuovi approcci

                         Fonte: CeTIF - 2018

                         Le aree tecnologiche all’interno delle quali si stanno sviluppando le diverse esperienze
                         RegTech sono diverse e coinvolgono:

                         • le API (Application Programming Interface): soluzioni software che consentono, off-
                         the-shelf, di automatizzare la condivisione dei dati e di consentire l’interoperabilità tra
                         software diversi;

                         • i Big Data: strumenti di elaborazione real time in grado di creare valore dalla massiccia
                         quantità di dati eterogenei e testuali disponibili;

                         • il Machine Learning: tecnologia che apprende dai dati e consente la rivalutazione
                         automatica e il perfezionamento del processo in risposta agli input degli utenti;

                         • il Cloud Computing: piattaforma aperta che consente di archiviare, gestire e
                         condividere, con più soggetti, enormi quantità di dati;

                         • il Cognitive Computing: software che consente di automatizzare i processi di controllo
                         nell’ambito dell’antiriciclaggio;

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• la Predictive Analysis: soluzioni che cercano di identificare i modelli di attività, come
l’uso insolito delle comunicazioni o il mancato completamento della formazione, che
possono determinare potenziali problemi di condotta.

Le articolazioni del RegTech sono diverse e possono investire diversi segmenti, tra cui
quello delle Autorità di Vigilanza particolarmente attente ai benefici che la tecnologia può
portare nell’ambito dei processi di supervisione, per poter svolgere l’attività in modo più
efficace. In questo senso si registra positivamente lo sviluppo del “Supervisory
Technology” o “SupTech”. A questo riguardo appare pertinente il riferimento al
Principio 9, contenuto all’interno del “Core Principles for Effective Banking
Supervision” del Comitato di Basilea, che fa riferimento all’utilizzo da parte dei
supervisori di una . Sotto questo angolo visuale,
l’utilizzo della tecnologia si pone come una delle cause di un’attività di vigilanza sempre più
orientata ad una logica data driven e forward looking.

A seguito di una rielaborazione di dati di sistema, è emerso che a livello globale il RegTech
trova applicazione in relazione a diversi e numerosi impianti legislativi e regolamentari,
come quelli sull’antiriciclaggio (AML) e sulla Know Your Customer (KYC) e la MiFID
II, nell’ambito dei quali nel 2018 si sono impegnate il maggior numero delle imprese
RegTech.

Figura 11 – Le compagnie RegTech nel Mondo

Fonte: CeTIF - 2018

                                                                                                                            33
I principali ambiti di applicazione sono:

                              •    il Regulatory Reporting, per la distribuzione automatizzata di dati e informazioni
                                   a supporto delle dettagliate e sempre più analitiche attività di reporting richieste
                                   dalle Autorità regolamentari (BCE o Autorità di Vigilanza locali). Le tecnologie alla
                                   base includono motori di analisi di dati e di real time reporting.
                                   Tra le case history di successo si registra l’esperienza di Vizor, società irlandese
                                   specializzata nella fornitura di sistemi di supervisione alle autorità di
                                   regolamentazione finanziaria;

                              •    la Compliance, per il monitoraggio e il tracking real time della Compliance e degli
                                   aggiornamenti regolamentari.
                                   FinTech Compliance, società inglese specializzata nella consulenza alle imprese
                                   di finanza innovativa e tecnologica, in materia di Compliance, è annoverata tra le
                                   principali imprese leader di mercato, insieme ad un’altra realtà britannica:
                                   FundApps;

                              •    il Transaction Monitoring, per il monitoraggio in real time delle attività di
                                   negoziazione.
                                   La candese Allagma Technologies rappresenta uno dei più importanti casi di
                                   successo nel contrasto alle frodi fiscali, attraverso il monitoraggio delle
                                   transazioni.

                              •    il Risk Management, per l’individuazione dei rischi da Compliance e per la
                                   valutazione dei livelli di esposizione a rischi e minacce future.
                                   Tra gli use case significativi è emersa l’esperienza di AQMETRICS, società
                                   irlandese leader nel monitoraggio automatizzato dei rischi e nel reporting
                                   normativo su un’unica piattaforma basata su cloud;

                              •    l’Identity Management & Controls/KYC, per il supporto alle procedure di
                                   Due Diligence e Know Your Customer (KYC), in relazione alle attività di antiriciclaggio
                                   e antifrode.
                                   In tale ambito è stata la società danese NewBanking IDENTITY a distinguersi
                                   come leader di mercato nella fornitura una piattaforma per consentire agli utenti
                                   di controllare e amministrare facilmente la propria identità online, rendendo più
                                   facili e meno costosi, per le aziende e le istituzioni finanziarie, i controlli di identità
                                   necessari per essere pienamente conformi ai requisiti normativi emessi dalle
                                   Autorità.

                         Dalle evidenze emerse nel 2018, nell’ambito della ricerca realizzata da CeTIF Fintech
                         Lighthouse, in Italia si sono sviluppate alcune esperienze RegTech, mappate secondo

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FinTech Outlook - CeTIF

la classificazione appena proposta. In particolare, nei settori dell’Identity Management
& Controls/KYC si registrano le esperienze di Mailcoding, Spidchain, Vis–à–bit.

In ambito AML-CTF (antiriciclaggio e antiterrorismo) e antifrode, invece, si segnala
T3M Innovation.
Pioniera nel Transaction Monitoring è stata Trakti, mentre nel settore della
Compliance le realtà di successo sono Consulente.it, valuecube, Garanteasy, GDPR,
Lab e InTheCyber.

Il RegTech rappresenta una delle più grandi opportunità all’interno del FinTech,
soprattutto per dare impulso ai sempre più necessari interventi di automatizzazione e
digitalizzazione dei processi, per gestire i rischi, in particolare quelli operativi, che la
funzione Compliance, e in generale le Istituzioni Finanziarie, sono chiamati
quotidianamente ad affrontare.

Si rende necessario, tuttavia, fare un breve excursus di quelli che possono essere i
principali rischi derivanti dall’utilizzo della tecnologia nei processi di Compliance,
tra i quali uno dei principali è rappresentato dalla sicurezza informatica, che può essere
messa a repentaglio da eventuali cyber attack. Infine, non trascurabile appare il rischio
legato alla necessità di spostarsi verso soluzioni tecnologiche muovendo da
sistemi tradizionali. L’acquisizione di risorse e competenze specifiche potrà essere,
quindi, uno dei passaggi fondamentali verso un approccio digital based della funzione.

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7.             CONCLUSIONE
                         Al termine di questo percorso di ricerca, mappatura, analisi e scouting, molte sono
                         state le evidenze che mostrano il percorso di crescita del mercato FinTech, InsurTech e
                         RegTech italiano.
                         Il processo evolutivo, al quale si è assistito nel 2018, è stato di tipo incrementale ossia
                         non sono stati sviluppati particolari servizi disruptive ma si è assistito ad una affermazione
                         delle FinTech, InsurTech e RegTech più efficaci nello sviluppo di servizi e prodotti
                         disegnati sulle esigenze dell’utente. Sono stati registrati, di conseguenza, valori record sia
                         dei finanziamenti da parte di investitori, sia di adesione e utilizzo da parte dei clienti finali.
                         Questo ha portato ad una più alta maturità del mercato e ha cambiato gli approcci che le
                         Istituzioni Tradizionali hanno nei confronti di questi nuovi player: una strategia di Open
                         Innovation concretizzata nella Fintegration.
                         Per ottenere questo obiettivo sono stati fatti dei passi in avanti sia a livello operativo sia
                         culturale con la creazione di strutture di Innovation, l’inserimento di professionisti capaci
                         di identificare e supportare le nuove realtà e la creazione di budget dedicati alla crescita
                         delle startup e allo sviluppo di collaborazioni.
                         Con queste premesse risulteranno senza dubbio esaudite le richieste del mercato
                         nell’accelerare l’attivarsi della partnership facendo sì che Proof of Concept diventino
                         progetti veri e propri.
                         L’Open Innovation oggi si è attestata come una vera e propria strategia che necessita di
                         una messa a terra agile e solida, per innovare l’intero settore finanziario e tutti i player
                         bancari, assicurativi e le stesse FinTech, InsurTech e RegTech.

                         Il CeTIF, tramite il percorso del FinTech Lighthouse, offre un supporto e un confronto
                         sempre più efficace e concreto agli imprenditori, manager e innovatori parte di questa
                         evoluzione tecnologica e operativa che sta alla base della solidità del sempre più ampio
                         ecosistema finanziario.

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