Covid-19, attenzione alla mascherina "psicologica" non difende dal virus: ecco come riconoscerle - L'Osservatore d ...

Pagina creata da Marika Parisi
 
CONTINUA A LEGGERE
Covid-19, attenzione alla mascherina "psicologica" non difende dal virus: ecco come riconoscerle - L'Osservatore d ...
Covid-19, attenzione alla
mascherina “psicologica” non
difende dal virus: ecco come
riconoscerle
Mascherine e marcatura CE si dividono in tre famiglie
principali. Di seguito uno schema delle mascherine protettive
con o senza marchio CE

La mascherine bianche non necessitano di
marcatura CE, sono prodotti generici
Covid-19, attenzione alla mascherina "psicologica" non difende dal virus: ecco come riconoscerle - L'Osservatore d ...
Servono a respirare aria meno fredda, quindi proteggono da
colpi di freddo e da polveri grossolane. Non sono considerati
quindi DPI (dispositivi di protezione individuale). Sono un
placebo (supporto psicologico), quindi sempre utili. Tutto ciò
che evita la psicosi collettiva ed il panico, che sono un
pericolo più grande del virus, è utile.

Le mascherine con obbligo di marcatura CE
– Mascherine come dispositivo medico

Le mascherine utilizzate in ambito medico servono per
proteggere l’ammalato ed il personale medico dal reciproco
contagio, dato che sono a stretto contatto e si possono
trasmette piccole parti di saliva o altri liquidi corporali.
Queste mascherine in quanto dispositivo medico, hanno obbligo
di marcatura CE e fungono da barriera meccanica. Rappresentano
una piccola protezione ed un buon placebo (supporto
psicologico) ma non si pensi di entrare in un focolaio di
coronavirus ed essere protetti da questa mascherina. Non ha
particolari caratteristiche di ermeticità e deve rispettare la
norma UNI EN 14683:2019, che ne indica le prestazioni.
Covid-19, attenzione alla mascherina "psicologica" non difende dal virus: ecco come riconoscerle - L'Osservatore d ...
Le mascherine con obbligo di marcatura CE
–  Come   dispositivo    di   protezione
individuale (DPI)

Le mascherine utilizzate come dispositivo di protezione
individuale hanno l’obbligo di marcatura CE. Come tutti i DPI
sono destinate a proteggere personale operativo, sanitario od
operatori in qualsiasi altro ambiente di lavoro. Offrono
protezione delle vie respiratorie dall’entrata di particelle
più o meno grandi di sostanze nocive o che possono essere
veicolo di sostanze nocive.

Queste mascherine devono essere obbligatoriamente presenti in
tutti gli ambienti di lavoro dove esiste il pericolo di
respirare sostanze moderatamente pericolose. Devono rispettare
il Regolamento (UE) 2016/425 sui dispositivi di protezione
individuale e le norme:

     UNI EN 149:2009
Covid-19, attenzione alla mascherina "psicologica" non difende dal virus: ecco come riconoscerle - L'Osservatore d ...
UNI EN 13274-7:2019
     e tutte quelle ad esse collegate.

In quanto DPI rientrano nella categoria
II o III in base al grado di protezione
offerto, mai nella categoria I.

Tutti i DPI di categoria superiore alla prima, quindi tutte le
mascherine protettive DPI, oltre al marchio CE, devono
riportare un numero di 4 cifre, che indica l’organismo che ha
eseguito i test ed il simbolo che indica il grado di
protezione.

I gradi di protezione delle mascherine come DPI sono 3:

     FFP1,
     FFP2,
     FFP3

Essi indicano quanto queste mascherine proteggono dalla
penetrazione di “corpi” estranei. I test su questi DPI
misurano vari parametri, come:

     l’ermeticità,
     la depressione che si crea all’interno, che condiziona
     la facilità respiratoria,
     le dimensioni delle particelle che vengono fermate da
     tali protezioni
     ed altri parametri.
Covid-19, attenzione alla mascherina "psicologica" non difende dal virus: ecco come riconoscerle - L'Osservatore d ...
Le mascherine DPI forniscono certamente una protezione
maggiore rispetto a quelle che sono dispositivo medico, ma per
essere efficaci necessitano di essere accompagnate da altri
DPI, come tuta, guanti, occhiali ed essere con questi altri
DPI, completamente sigillate.

Coronavirus, contagi in calo:
la fase di discesa potrebbe
iniziare nei prossimi giorni
“Speriamo che Italia e Spagna siano quasi arrivate alla
stabilizzazione, ma il virus non se ne andrà da solo e serve
uno sforzo ulteriore”. Lo ha detto il dottor Mike Ryan
Covid-19, attenzione alla mascherina "psicologica" non difende dal virus: ecco come riconoscerle - L'Osservatore d ...
dell’Oms rispondendo ad una domanda sull’epidemia di
coronavirus nei due paesi. “La questione è non solo come
stabilizzare i contagi, ma è come ridurre i contagi. E per far
questo non è solo una questione di lockdown: andare giù con i
contagi significa rafforzare lo sforzo sanitario pubblico per
spingere giù il virus. Su questo bisogna concentrarsi, su
quale strategia adottare per spingere già il virus”.

Sono complessivamente 75.528 i malati di coronavirus in
Italia, con un incremento rispetto a ieri di 1.648. Domenica
l’incremento era stato di 3.815, più del doppio. Il dato è
stato fornito dalla Protezione Civile. Si registrano 11.591 i
morti, con un aumento rispetto a ieri di 812. Domenica
l’aumento era stato di 756.

Crescono anche i guariti. Sono 14.620 le persone guarite in
Italia dopo aver contratto il coronavirus, 1.590 in più di
ieri. E’ l’incremento più alto dall’inizio dell’emergenza. Il
dato è stato reso noto dalla Protezione Civile. Ieri l’aumento
dei guariti era stato di 646. “Oggi registriamo 1590 guariti,
il dato più alto dall’inizio dell’emergenza coronavirus” in un
singolo giorno, che porta il totale dei pazienti che hanno
sconfitto l’infezione a 14.620″. Lo ha detto il commissario
Angelo Borrelli in conferenza stampa alla Protezione civile.

L‘Italia supera i centomila contagiati dal coronavirus. A 40
giorni dalla scoperta del ‘paziente uno’ – il 38enne di
Codogno – il numero di coloro che hanno contratto il virus,
comprese le vittime e i guariti, è di 101.739. “Ognuno di noi
deve rispettare le indicazioni delle autorità, dobbiamo
seguire l’indicazione di rimanere a casa e uscire solo per lo
stretto indispensabile, perché solo rispettando queste misure
riusciremo a sconfiggere il virus prima possibile”. Lo ha
detto il capo della Protezione Civile Angelo Borrelli in
Covid-19, attenzione alla mascherina "psicologica" non difende dal virus: ecco come riconoscerle - L'Osservatore d ...
conferenza stampa commentando il dato delle oltre 6mila
denunce fatte ieri dalle forze di polizia agli italiani che
hanno violato i divieti. “E’ un comportamento che non va
tenuto – ha aggiunto – bisogna evitare il contagio di altri
persone”.

“Anche in questa giornata i dati – con la sola eccezione dei
deceduti, per i quali ripeto ancora per vedere un effetto
serve un intervallo temporale maggiore – sono dati in linea
con quelli degli ultimi giorni: calano i positivi, pur a
fronte di tamponi non inferiori ad altri giorni, quello dei
ricoverati in terapia intensiva non è più marcatamente alto
come a inizio scorsa settimana“. Così il presidente del
Consiglio superiore di sanità (Css) Franco Locatelli in
conferenza stampa alla Protezione civile. “Stiamo andando
nella direzione giusta e non dobbiamo minimamente cambiare
strategia. Non sarà un processo di ritorno alla normalità dal
niente al tutto, sarà graduale, ma l’obiettivo è riuscire a
contenere la situazione adesso, prevenire ulteriori focolai
epidemici, specie come quelli visti (al Nord, ndr) e
ripristinare il più possibile un normale stile di vita”. Così
il presidente del Consiglio superiore di sanità (Css) Franco
Locatelli.

Altri due medici si aggiungono alla lista dei decessi tra i
camici bianchi per Covid-19: sono, si apprende dalla
Federazione degli ordini dei medici (Fnomceo), Guida Riva,
medico di Bergamo, e Valter Tarantini, ginecologo di Forlì. Il
totale dei decessi sale quindi a 63. Intanto, secondo gli
ultimi dati dell’Istituto Superiore di Sanità relativi a ieri,
sono 8.358 gli operatori sanitari contagiati, 595 in più
rispetto al giorno precedente.

Sono partiti in Italia i test preclinici di cinque vaccini
Covid-19, attenzione alla mascherina "psicologica" non difende dal virus: ecco come riconoscerle - L'Osservatore d ...
contro il coronavirus. Sono tutti condotti dall’azienda
biotech Takis, i risultati sono attesi a metà maggio e la
sperimentazione sull’uomo potrebbe partire in autunno. Lo ha
detto all’ANSA l’amministratore delegato dell’azienda, Luigi
Aurisicchio. I vaccini si basano su diverse regioni della
proteina Spike, la principale arma con cui il virus aggredisce
le cellule respiratorie umane.

LA CURVA DEI CONTAGI E IL PICCO – Si va consolidando il ritmo
con il quale stanno rallentando in Italia i casi positivi al
coronavirus SarsCoV2. Si va quindi verso una sorta di plateau
e la fase di discesa potrebbe iniziare nei prossimi giorni. Lo
indicano i fisici che curano la pagina Facebook ‘Coronavirus-
Dati e analisi scientifiche’, rilevando che “il punto è la
velocità con cui la curva scenderà: questo dipenderà
dall’efficacia delle misure di contenimento”. Secondo il
viceministro alla Salute Pierpaolo Sileri “In queste ore, in
cui viviamo un’altalena di speranza ed estrema lucidità per
restare fedeli ai dati epidemiologici la curva dei contagi
cresce ma si mostra più lineare, regolare. Questo vuol dire
che, con i numeri a disposizione e le elaborazioni di virologi
ed epidemiologi, possiamo aspettarci il raggiungimento del
picco nel giro di 7-10 giorni e, ragionevolmente, la
diminuzione del contagio“. Così Sileri sul blog delle Stelle
dove sottolinea la necessità di fare più tamponi. “L’aumento
del numero dei tamponi, per usare una parola che tutti
conosciamo e che rimarrà nella nostra memoria, rappresenta la
direzione giusta da seguire. Lo ribadisco da diversi giorni e
la scelta di incrementare il numero dei test è stata portata a
regime: i tamponi, o comunque i test diagnostici, per
individuare i positivi, vanno condotti su tutte le persone
esposte e/o venute a diretto contatto con una persona colpita
dal virus” afferma Sileri che mette al primo posto la
necessità di fare tamponi al personale sanitario “ad essi
devono essere rivolti screening anamnestici da altri medici
competenti, per verificare e tracciare che all’inizio e alla
Covid-19, attenzione alla mascherina "psicologica" non difende dal virus: ecco come riconoscerle - L'Osservatore d ...
fine del turno di lavoro, possano essere insorti dei sintomi
aspecifici o specifici”. Poi ci sono le altre categorie di
lavoratori da sottoporre a test regolari e ciclici: le forze
dell’ordine, i farmacisti, gli addetti nei supermarket; i
giornalisti, ovvero tutti coloro che hanno un’esposizione al
pubblico frequente e regolare sempre sulla guida di un medico
competente.

BANDIERE A MEZZ’ASTA NEI COMUNI – “Domani alle 12 noi sindaci,
in tutta Italia, esporremo sulla facciata del Comune la
bandiera a mezz’asta e osserveremo un minuto di silenzio. Sarà
il nostro modo per ricordare le vittime del coronavirus, per
onorare il sacrificio e l’impegno degli operatori sanitari,
per abbracciarci idealmente tutti, per essere di sostegno
l’uno all’altro, come sappiamo fare noi sindaci”. Lo dichiara
Antonio Decaro, sindaco di Bari e presidente dell’Anci, che ha
aderito all’iniziativa lanciata dal presidente della Provincia
di Bergamo, Gafforelli per i sindaci del suo territorio, e
l’ha allargata a tutto il Paese. “I sindaci, da destinatari e
custodi delle preoccupazioni delle comunità che amministrano,
sopportano una forte pressione e si fanno carico di una grande
responsabilità davanti ai cittadini. Nonostante la situazione
di grave emergenza che viviamo – osserva Decaro – non vogliamo
far prevalere lo sconforto, ma stare uniti sia nel gravissimo
lutto che colpisce più duramente alcune aree del Paese, sia
nella solidarietà che deve tenerci tutti insieme”.

Mascherine, visiere, camici, e guanti: quali dispositivi usare
a seconda del livelli di rischio per medici e per tutti gli
operatori della sanità. Lo indica un documento di
aggiornamento sull’uso delle protezioni dell’Iss, approvato
dal Comitato tecnico scientifico e dal ministero della Salute.
L’obiettivo, spiega il presidente dell’Iss, Silvio Brusaferro,
è garantire la protezione del personale sanitario “che sta già
pagando un prezzo altissimo, e proteggere anche al meglio i
Covid-19, attenzione alla mascherina "psicologica" non difende dal virus: ecco come riconoscerle - L'Osservatore d ...
pazienti alla luce delle ultime evidenze scientifiche”.

La riapertura delle attività “va programmata, altrimenti non
se ne può parlare”. Lo afferma a Rainews24 il virologo
dell’Università di Padova Andrea Crisanti, secondo cui bisogna
ad esempio fornire di dispositivi di protezione gli operai
delle aziende e la diagnosi deve essere accessibile a tutti
sia come test sia in termini di tamponi”. Non si può cioè,
avverte, “mandare le persone a lavorare senza fare prima il
test per vedere se sono positive”. Secondo il presidente
della Federazione nazionale degli ordini dei medici (Fnomceo)
Filippo Anelli bisognerà utilizzare test rapidi per capire
quali soggetti hanno sviluppato immunità contro il nuovo
coronavirus e possono dunque per primi tornare a lavoro quando
ci sarà la ‘riapertura’ del Paese e delle attività. E’ questa
una “ipotesi di lavoro” ed una “possibile soluzione”, afferma
all’ANSA Anelli “una volta che tali test verranno
perfezionati, si auspica a breve termine, e che l’Iss li avrà
validati”
Coronavirus: partiti i test
su 5 vaccini italiani. I
risultati a maggio
Sono iniziati i test su cinque vaccini italiani. Sono partiti
in Italia i test preclinici di cinque vaccini contro il
coronavirus. Sono tutti condotti dall’azienda biotech Takis, i
risultati sono attesi per metà maggio e la sperimentazione
sull’uomo potrebbe partire in autunno. Lo ha annunciato
l’a.d. dell’azienda, Luigi Aurisicchio. I vaccini si basano su
diverse “regioni” della proteina “Spike”, la principale arma
con cui il virus aggancia le cellule respiratorie dell’uomo.

Intanto dalla comunità scientifica arrivano i primi dati
positivi: si va verso una discesa del contagio. I prossimi
giorni saranno fondamentali.

Si va dunque consolidando il ritmo con il quale stanno
rallentando in Italia i casi positivi al coronavirus SarsCoV2.
Si va quindi verso una sorta di plateau e la fase di discesa
potrebbe iniziare nei prossimi giorni. Lo indicano i fisici
che curano la pagina Facebook ‘Coronavirus-Dati e analisi
scientifiche’, rilevando che “il punto è la velocità con cui
la curva scenderà: questo dipenderà dall’efficacia delle
misure di contenimento”.

Prevenzione   da  Covid-19,
Polizia Penitenziaria: Il
SIPPE   diffida   Bonafede,
Basentini e Tuccillo
Il SIPPE – Sindacato Polizia Penitenziaria – ha diffidato e
messo in mora il Ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, il
Capo del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria
Francesco Basentini e il Capo del Dipartimento per la
giustizia minorile e di comunità Gemma Tuccillo, invitandoli a
far eseguire, a livello nazionale, a tutto il personale di
Polizia Penitenziaria il test del tampone faringeo per la
ricerca del coronavirus Covid-19, in considerazione del fatto
che il personale della Polizia Penitenziaria è quotidianamente
esposto ad un alto rischio contagio, con avvertimento che, in
difetto, si presenterà ricorso all’Autorità competente, nelle
Sedi più opportune, per la tutela del diritto all’integrità
psico-fisica, nonché a quello ad un ambiente salubre, delle
donne e degli uomini della polizia penitenziaria, degli
interessi della O.S. istante e dei propri associati.

Un atto, quello del SIPPE, che arriva dopo le notizie che in
diversi istituti penitenziari italiani, le diverse rivolte dei
detenuti hanno pregiudicato la sicurezza e l’incolumità del
personale penitenziario, tanto da fare emergere in maniera
solare un quadro agghiacciante del sistema penitenziario
italiano e la carenza delle strutture carcerarie.

Questa la maschera data in dotazione per la protezione contro
il Covid-19 (Fonte e foto SIPPE)

“In tali occasioni – si legge sull’atto di diffida – si è
constatato, con vivo imbarazzo, che la dotazione a
disposizione del personale atta a fronteggiare sommosse o
proteste da parte dei detenuti è del tutto inadeguata,
addirittura neanche più in uso alle altre forze di polizia,
che l’hanno dismessa da moltissimi anni. In tale difficile
contesto i poliziotti penitenziari operano in molti istituti
penitenziari senza neppure i previsti dispositivi di
protezione sanitari, talché sono nell’oggettiva impossibilità
di contrastare e contenere il diffondersi del virus Covid-19,
benché ne abbiano fatto più volte richiesta”.

Dal Sindacato Polizia Penitenziaria – SIPPE – si invoca dunque
l’articolo 32 della Costituzione, che tutela la salute come
fondamentale diritto dell’individuo e interesse della
collettività, nonchè l’articolo 2087 del codice civile che
obbliga il datore di lavoro ad adottare tutte le misure
necessarie per tutelare la integrità fisica dei lavoratori.

Secondo il SIPPE, le varie disposizioni emesse recentemente
dalle Autorità diffidate non garantiscono, in concreto,
un’adeguata sicurezza alla salute delle donne e degli uomini
del Corpo di Polizia Penitenziaria che operano negli istituti
e nei servizi penitenziari per adulti e minori, rendendo
potenzialmente vana la possibilità di contrastare il virus
Covid-19.

I Poliziotti penitenziari – ha dichiarato Alessandro De
Pasquale Presidente del SIPPE – sono giornalmente costretti a
lavorare in ambienti poco salubri e senza adeguati strumenti
di protezione individuale. Inoltre – ha proseguito De Pasquale
– le note rivolte dei detenuti richiedono strategie diverse e
l’istituzione di squadre antisommossa a livello nazionale,
regionale e locale al fine di fronteggiare eventuali sommosse
o proteste dei carcerati”.
Coronavirus: cosa chiedono i
cittadini al ministro della
Salute?
di Antonio Fioroni

In questo periodo di grande emergenza e
fermento mediatico, gioca un ruolo fondamentale il Ministro
della Salute
Roberto Speranza, figura spesso secondaria nel dibattito
pubblico nazionale ma
che potrebbe guadagnare visibilità in un periodo di evidente
difficoltà e di
grande responsabilità richiesta alle figure istituzionali.
I provvedimenti presi dall’esecutivo sono
stati illustrati e annunciati dal Premier Giuseppe Conte e
agli occhi
dell’opinione pubblica non è passato il lavoro del Ministro
Speranza.

Al netto delle decisioni già prese, cosa
chiede il popolo di Facebook al Ministro della Salute?

Risultati estrapolati dai commenti ai principali contenuti
pubblicati negli ultimi 28 giorni

1) Investire in ricerca e salute (19%): Il tema della sanità
pubblica è assolutamente centrale in questa fase e molti
follower del Ministro chiedono maggiori risorse al SSN.
Investimenti, ricerca, e più personale sanitario. Anche post
l’emergenza.

2)
Fare più tamponi (27%): Da quanto emerge dalla
seguente ricerca molte sono le richieste di estensione del
monitoraggio ai
soggetti asintomatici e ai soggetti entrati a contatto con
positivi. Richiesta
estesa alle categorie professionali, non solo sanitarie.

3)
Mancanza dispositivi di protezione individuale (23%): Segue
non molto distante la percezione di carenza dei DPI. Viene
richiesta la fornitura totale per medici, infermieri e OS in
tutto il paese.
Molte le segnalazioni sulla difficoltà di trovare sul mercato
questi strumenti
per i comuni cittadini.

Altri temi caldi

Non è passato inosservato il mancato
stanziamento nel decreto “Cura
Italia” di risorse per finanziare 5000 nuove borse di
specialità che –
secondo le associazioni di categoria – avrebbero dato accesso
a migliaia di
giovani professionisti alla formazione specialistica.
Si era parlato, in particolare, di una spesa
di 125 milioni di euro, pari a 5000 borse di studio per 9000
medici abilitati.
Richiesta per ora non accolta.

Viene sottolineata la necessità di aumentare
gli spazi destinati alle cure tramite riapertura           o
ristrutturazione di
strutture già esistenti, strutture da campo o cure         a
domicilio.

In minore quantità ma comunque un numero
considerevole sono le richieste di abrogazione del numero
chiuso nei corsi di
laurea come medicina o infermieristica.

Quali
sono i messaggi maggiormente apprezzati dagli utenti?

SI: Messaggi positivi, risultati, informazioni

NO: Celebrazione dell’Unione Europea

I messaggi di carattere positivo, dove vengono
esposti numeri e risultati (vedi risposta 300 medici per
Protezione Civile), risultano
essere i temi più apprezzati. Evidenziando il bisogno dei
cittadini di avere
messaggi positivi che diano un’immagine di stato presente,
concreto e che sta
affrontando la situazione.
Stesso esempio si può fare con il risultato in
termini di engagement che ha avuto l’annuncio del piano di
assunzioni e
investimenti per il personale sanitario. Azione che risponde
alle richieste di
investimenti nella sanità a oggi considerata priorità.

Sono apprezzati anche i messaggi di
incoraggiamento e ringraziamento rivolti ai cittadini che
stanno seguendo le
restrizioni per contenere il contagio.
Attenzione alla crescita di un sentimento euroscettico.

Molte sono le critiche che l’elettorato
italiano rivolge agli altri paesi dell’UE colpevoli di non
aver aiutato
l’Italia nella gestione della crisi sanitaria.

Nel
complesso, l’elettorato apprezza Roberto Speranza?

Numeri alla mano, sembra che il popolo social
riponga fiducia verso l’operato del Ministro e molti sono i
messaggi di
incoraggiamento.

Un trend positivo che pare in linea con
l’ultima rivelazione di febbraio pubblicata da “Open” sulla
fiducia
verso i ministri dell’esecutivo che già vedeva Roberto
Speranza tra i più
apprezzati.
In generale sembrano essere apprezzate le
misure di contenimento e tanti sono gli italiani che chiedono
maggiori
controlli sul rispetto dei decreti e maggiori restrizioni.
Arrivando in alcuni
casi a evocare le misure Cinesi e Coreane.

L’aspetto considerato negativo è l’approccio
iniziale. Viene criticata quella che è stata percepita come
“leggerezza” nelle fasi iniziali del contagio.

Confermato
il potenziale virale del web, molte sono richieste di
chiarimento e accelerazione sulla sperimentazione del farmaco
“Avigan”, noto all’opinione
pubblica grazie al filmato di un ragazzo italiano che
passeggia in una Tokyo
apparentemente normale. Risultato raggiunto – secondo l’autore
del filmato –
grazie all’uso di questo farmaco. Il popolo del web chiede
chiarimenti al
Ministro.
Al contrario di molti esponenti politici, il
Ministro Speranza sembra prediligere i contenuti solo testo in
uno scenario che registra un ampio utilizzo di
contenuti “visual” per rispondere alle richieste di rapidità e
fruizione
immediata che l’informazione social predilige.

In periodi di largo interesse mediatico si
registrano comunque tassi di crescita quantitativi, ma in
un’ottica strategica
di lungo termine una gestione di questo genere rischia di
penalizzare e
influenzare negativamente il traffico dei propri contenuti.
Quanto evidenziato sembra essere confermato
dal numero di nuovi “Mi piace” alla pagina Facebook che mostra
un +11.670 negli
ultimi 28 giorni.

Un numero molto basso se si considera che il
governatore dell’Emilia Romagna Stefano        Bonaccini   ha
registrato un +36.689 e il
Premier Giuseppe Conte nello stesso periodo aumentato di oltre
1 milione il
numero dei suoi Like.

Abbiamo visto come il Primo Ministro sia stato
molto visibile, tanto nella prima fase dell’emergenza quanto
nei vari annunci
alla nazione, mettendo in secondo piano – da un punto di vista
mediatico –
l’operato del Ministro Speranza.
Covid-19,   da   Shangai   3
milioni di mascherine per la
Protezione Civile: partite
oggi con voli Alitalia e Rif
Line

L’atterraggio all’aeroporto di Roma
Fiumicino, è previsto in serata, alle
21:45 circa, ora italiana

Oggi alle ore 9:52 italiane (16:52 ora locale), dall’aeroporto
di Shanghai, è partito il primo volo speciale gestito da Rif
Line e operato da Alitalia, su autorizzazione della Presidenza
del Consiglio dei Ministri, con a bordo oltre 3.5 milioni di
mascherine indirizzate alla Protezione Civile italiana.

L’atterraggio all’aeroporto di Roma Fiumicino, è previsto in
serata,alle 21:45 circa, ora italiana.
Un
carico prezioso, in arrivo durante quella che molti esperti
definiscono una
fase cruciale, durante la quale sarà possibile vedere
concretamente gli effetti
delle misure di contenimento del contagio del coronavirus, a
14 giorni dall’entrata
in vigore.     Giorni difficili per medici, infermieri e
operatori della
protezione civile, che devono portare avanti il proprio lavoro
nonostante
la scarsa disponibilità di dispositivi per la protezione
individuale, come
le mascherine.

Con
il supporto di Alitalia, che in questo periodo di pandemia sta
svolgendo
un ruolo importantissimo,     riportando   a   casa   i   nostri
connazionali che si
trovavano in vari paesi del mondo, lka società Rif Line è
riuscita
ad organizzare in tempi record la spedizione di questo
importante carico.

“Da
anni siamo presenti in diverse città in Cina con i nostri
uffici – ha dichiarato Francesco
Isola, CEO di Rif Line, azienda italiana di logistica
internazionale presente
in molti paesi del mondo – Conosciamo bene il mercato della
logistica
cinese, le procedure da rispettare e abbiamo diversi contatti
in loco. Questo
ci ha permesso di organizzare il trasporto della merce in
breve tempo e con
successo. Il prezioso contributo di Alitalia, infine, lo ha
reso possibile”.

Castelli e litorale, ecco
come la Asl Rm6 gestisce
l’emergenza Coronavirus

Medici e sindaci favorevoli a proposta di
Italia Viva di inserire nella rete
regionale il laboratorio analisi situato
presso l’ex Ospedale di Genzano per
analisi tamponi
La Asl Roma 6 ha scelto di gestire l’emergenza Covid-19
puntando innanzitutto su un potenziamento del NOC (tende pre-
triage con 4 postazioni per pazienti in attesa di risultato
tampone, 26 stanze singole per pazienti in attesa di risultato
tampone, 73 posti letto a bassa e media intensità di cura di
cui 26 da trasformare in sub-intensiva).

Il trasferimento dei punti nascita degli Ospedali di Velletri
ed Anzio presso il Noc deriva dalla necessità di dare
assistenza a donne in gravidanza affette da Covid-19: si
tratta di misura temporanea che vedrà la ricollocazione dei
reparti presso Velletri e Anzio alla fine dell’emergenza.

Il potenziamento del Noc si aggiunge alla creazione di un hub
Covid presso l’ospedale Regina Apostolorum, con 20 posti di
terapia intensiva.

Gli   altri   ospedali   (Frascati,   Velletri,   Anzio)   hanno
approntato un reparto infettivologico per i pazienti in attesa
di tampone o trasferimento.Il vero problema è che i pazienti
con sintomi non dovrebbero arrivare in ospedale, perché si
dovrebbero effettuare i test a domicilio.

Da ieri sono stati assunti altri infermieri e medici, ma per
poter aumentare il numero di tamponi effettuati è necessario
implementare la capacità dei laboratori che li analizzano: su
questo molti medici e Sindaci hanno avanzato la proposta di
inserire nella rete regionale il laboratorio analisi situato
presso l’ex Ospedale di Genzano, proposta sostenuta in
particolare da Italia Viva, come spiegato dai Coordinatori
Provinciali Luca Andreassi e Ileana Piazzoni.
Il laboratorio analisi situato presso l’ex Ospedale di Genzano
è tuttora funzionante e l’analisi dei tamponi per Covid-19
potrebbe essere immediatamente avviata, consentendo di
dimezzare i tempi necessari ora ad avere i risultati con
l’invio al laboratorio analisi del Campus Bio-Medico. Il Dg
della Asl si è detto d’accordo e di aver già inviato
comunicazione alla Regione, da cui si attende il nulla osta.

La possibilità di effettuare in tempi rapidi e in maniera
estesa i tamponi è fondamentale per individuare il prima
possibile i contagiati e procedere alle cure e/o al loro
isolamento: indispensabile per le categorie a rischio (medici,
infermieri e operatori sanitari, tutti coloro che svolgono
un’attività lavorativa essenziale), ma anche per chi segnala i
sintomi dal proprio domicilio al medico di base.

“Apprendiamo con soddisfazione – dicono Andreassi e Piazzoni –
l’appoggio dei Sindaci di molti Comuni alla proposta di
apertura del laboratorio di analisi situato presso l’ex
ospedale di Genzano, al fine di dotare la Asl RM6 di un
laboratorio dedicato ai test per la ricerca del virus Sars-
Cov-2. Come abbiamo sottolineato più volte, siamo convinti che
il virus si possa debellare, oltre che con le misure di
lockdown, solo con un tracciamento delle singole linee di
contagio attraverso test mirati, a partire da chi è impegnato
in prima linea come medici, infermieri e tutti gli operatori
sanitari, così come a tutte le persone che svolgono oggi
un’attività lavorativa che rientra tra quelle essenziali,
arrivando poi a intervenire a domicilio sui casi sintomatici e
risalendo ai loro contatti. Confidiamo in una rapida risposta
positiva da parte di Asl e Regione, così che si possa mettere
in campo immediatamente un’azione indispensabile a limitare e
circoscrivere ancora di più la diffusione del coronavirus sul
territorio”.
Covid-19, l’Italia chiude le
frontiere: C’è chi lo aveva
chiesto due mesi fa!
Frontiere italiane chiuse. Questo quanto entrato in vigore con
l’ultima versione del decreto legge – pubblicato in Gazzetta
Ufficiale – sulle restrizioni per il coronavirus.

Nel testo si prevedono “limitazioni o divieto di
allontanamento e di ingresso nei territori comunali,
provinciali o regionali, nonché rispetto al territorio
nazionale”. Rispetto al testo approvato in Cdm compare
l’accezione delle limitazioni e quindi non solo il divieto, ma
la misura si estende anche ai confini nazionali.

Così dopo quasi due mesi, eravamo agli albori della pandemia
in Italia, da quando il leader della Lega si appellava al
governo per chiedere di “controllare, controllare e
controllare” anche chiudendo i confini nazionali ricevendo
indietro accuse di         allarmismo, sciacallismo e di
fascioleghismo oggi il      governo Conte, in piena emergenza
sanitaria ed economica,    finalmente si è deciso -meglio tardi
che mai direbbe qualcuno   – a chiudere le frontiere.

Probabilmente se due mesi fa si fossero messe in campo le
restrizioni ei controlli tanto invocati dalla Lega oggi non ci
troveremmo nelle condizioni emergenziali in cui ci troviamo.

“Quando c’è di mezzo la salute – diceva Salvini in uno dei
tanti video messaggi postati sui social- soprattutto di fronte
a un virus così letale ed aggressivo è meglio un controllo in
più che un controllo in meno, è meglio una precauzione in più
che una precauzione in meno”.

Parole rimaste inascoltate per quasi due mesi e che ora
risuonano come macigni sulle coscienze di coloro che non hanno
saputo tutelare la salute degli italiani.

Videomessaggio di Matteo Salvini agli albori del coronavirus
in Italia
Covid-19, emergenza donazioni
di sangue: l’appello dell’on.
Giuseppe Simeone presidente
della Commissione Sanità
Giuseppe Simeone, capogruppo di Forza Italia al Consiglio
regionale del Lazio e presidente della commissione Sanità,
politiche sociali, integrazione sociosanitaria e welfare ha
rivolto un appello a donare il sangue in questo periodo di
particolare emergenza sanitaria in cui molte persone hanno
bisogno di trasfusioni e in cui tanti ospedali stanno
esaurendo le riserve come lo Spallanzani di Roma.

 ❤️ Andiamo a donare il sangue! Siamo in emergenza, alcuni
 ospedali stanno per finire le riserve.In questo momento c’è
 bisogno dell’aiuto di ognuno di noi, possiamo salvare tante
 vite.#escosoloperdonare
Pubblicato da Giuseppe Pino Simeone su Domenica 15 marzo 2020

Vaccino    coronavirus,    8
milioni    di   euro    allo
Spallanzani per la ricerca
È stato firmato ieri il protocollo d’intesa tra il presidente
della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, il ministro della
Salute, Roberto Speranza, il ministro dell’Università e della
Ricerca scientifica, Gaetano Manfredi, il Consiglio Nazionale
delle Ricerche e l’IRCCS “Spallanzani”, per l’individuazione
di un vaccino contro il COVID-19.
Per la realizzazione di questo obiettivo sono stanziati 8
milioni di euro, 5 milioni a carico della Regione Lazio,
trasferiti allo Spallanzani, e 3 milioni a carico del
Ministero dell’Università e della Ricerca scientifica.

Con il protocollo d’intesa vengono messe in campo tutte le
azioni necessarie per contribuire alla soluzione
dell’emergenza epidemiologica, attraverso l’iniziativa di
ricerca tecnico-scientifica, che punta alla individuazione nel
più breve tempo possibile di un vaccino contro il COVID-19,
che sarà finalizzato all’uso clinico e nello studio clinico di
Fase I.

Impegno comune, delle Istituzioni e degli enti di ricerca
coinvolti,   è  mettere   a   disposizione   competenze,
professionalità, strutture, risorse umane e finanziarie,
collaborando, cooperando e mettendo in atto ogni azione
possibile per il raggiungimento dell’obiettivo concreto.

Tutti i firmatari del protocollo assicurano l’impegno delle
proprie organizzazioni. Il Cnr e lo Spallanzani sono
autorizzati, in stretta collaborazione e cooperazione e per le
rispettive competenze, ad avviare ogni azione e attività
scientifica, tecnica e gestionale per trovare il vaccino
contro il Covid-19. La conduzione della ricerca sarà
monitorata da un comitato internazionale che sarà individuato
congiuntamente da Cnr e Spallanzani di concerto con i due
Ministeri. Il Ministero dell’Università e della Ricerca e il
Ministero della Salute si impegnano a sostenere l’intervento
con iniziative di supporto e facilitazione, anche con
l’eventuale coinvolgimento degli altri enti di ricerca
vigilati e delle università.
La Regione Lazio si impegna a mettere a disposizione la
propria organizzazione e le strutture territoriali, nello
specifico quelle sanitarie, anche garantendo il rilascio delle
necessarie autorizzazioni, per l’esecuzione del presente
protocollo.Il Protocollo d’intesa ha la durata di due anni al
fine di consentire il completamento delle attività di ricerca
e il raggiungimento degli obiettivi scientifici.

“La firma di questo protocollo è di fondamentale importanza.
Con le nostre eccellenze scientifiche e con gli 8 milioni di
euro che mettiamo a disposizione della ricerca, vogliamo
rendere disponibile e accessibile alla popolazione italiana e
mondiale un vaccino contro il COVID-19 che sarà in grado di
salvare vite adesso e in futuro. L’obiettivo comune è mettere
a sistema le competenze di ognuno con la finalità urgente e
prioritaria di affrontare e risolvere la grave crisi
epidemiologica. Oggi stiamo assistendo a un momento
difficilissimo per la nostra Nazione e tutti insieme stiamo
facendo il massimo, con un impegno incredibile, per uscire
vittoriosi da questa guerra. Ognuno di noi è chiamato a dare
il proprio contributo, dal singolo cittadino alle Istituzioni,
passando per quello straordinario esercito di specialisti
della medicina, di volontari, e di lavoratori che non mollano
e che sono il nostro vanto a livello mondiale. A tutti –
conclude il governatore del Lazio – non va solo il più sentito
e accorato ringraziamento, ma anche il sostegno che serve per
progredire e fare fuori una volta per tutte questo maledetto
virus. Uniti si vince”, a dichiararlo il presidente della
Regione Lazio, Nicola Zingaretti.

“In queste settimane sono in contatto costante con Università
ed Enti di ricerca. L’impegno del mio ministero è infatti
indirizzato principalmente a stimolare e valorizzare tutte le
ricerche utili per contrastare il Covid-19” commenta il
ministro per l’Università e la Ricerca scientifica, Gaetano
Manfredi. “Ora arriva questo protocollo, in cui credo
fortemente” aggiunge il ministro “sia perché indispensabile
per contribuire a superare l’emergenza che sta tormentando il
nostro Paese sia per affermare una volta di più il prestigio
internazionale della nostra ricerca, rendendola protagonista
nella corsa globale al vaccino. Non è un caso se anche durante
questa emergenza così drammatica stia emergendo la centralità
della ricerca per risolvere i problemi dei cittadini. In
Italia abbiamo scienziati formidabili, capaci e competenti, il
cui lavoro è fondamentale per sconfiggere il coronavirus e
costruire un nuovo futuro per il paese”.

“Lavorare insieme per raggiungere l’obiettivo di porre fine
quanto prima all’emergenza è oggi la priorità di tutti noi –
hanno dichiarato gli assessori Orneli e D’Amato – Ed è per
questo che è stata per noi della Regione una decisione
naturale quella di destinare 5 milioni di euro, una quota
importante del nuovo programma triennale per la ricerca e il
trasferimento tecnologico, alla ricerca sul vaccino contro il
Covid-19 dell’Istituto Spallanzani. Un vero polo di eccellenza
nazionale nella ricerca e cura delle malattie infettive, con
un’equipe di sanitari e ricercatori che ha dato nelle ultime
settimane una grandissima prova di dedizione al lavoro e di
altissima professionalità. Il supporto della Regione a questo
progetto sarà totale”, hanno concluso.

“È una grande e tempestiva iniziativa dei Ministeri della
Ricerca e della Salute e della Regione Lazio con una
istituzione che ha una grande esperienza di ricerca e gestione
di malattie infettive come l’INMI Spallanzani per sviluppare
un progetto molto promettente con un’azienda con competenze
uniche in tema di sviluppo e produzione di vaccini” ha poi
commentato Giuseppe Ippolito, Direttore Scientifico
dell’Istituto nazionale di malattie infettive Lazzaro
Spallanzani.
Emergenza                COVID-19  e  le
pratiche                     commerciali
scorrette
L’emergenza sanitaria in corso, definita pandemia
dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, sta comportando
l’adozione di misure restrittive tanto rigide quanto
necessarie a contrastare gli effetti dilaganti del virus
COVID-19.

Mentre i governi europei ed extra europei si impegnano nella
complessa opera di bilanciamento di tutti gli interessi
coinvolti dai provvedimenti adottati, non manca chi cerca di
trarre giovamento dalla delicata situazione in corso, lucrando
sulle paure dei consumatori e vendendo prodotti quali
mascherine e disinfettanti per le mani a prezzi esorbitanti,
più che decuplicati. “Spregevoli pratiche commerciali del
genere non sono fortunatamente sfuggite alla lente della
nostra autorità Antitrust che, in collaborazione con la
Guardia di Finanza, ha avviato un procedimento
istruttorio contro un sito web che commercializzava un farmaco
antivirale a più di 600 euro” ha dichiarato Maria Pisanò,
Direttore del Centro Europeo Consumatori Italia “ed ora le
autorità nazionali a tutela dei consumatori di tutta Europa,
coordinate dalla Commissione Europea, hanno avviato un’ azione
comune per tutelare i consumatori dalla disonestà di alcuni
commercianti”.

A tal proposito si è pronunciato Didier Reynders, commissario
per la Giustizia e i Consumatori, il quale ha assicurato che
Commissione e Stati Membri adotteranno tutte le misure in loro
potere per evitare che condotte disoneste possano essere messe
in atto e ha invitato e incoraggiato le piattaforme di vendita
online a seguire l’esempio di Amazon e Facebook che hanno
autonomamente e volontariamente adottato provvedimenti contro
pratiche commerciali scorrette.

“Il commissario Reynders ha annunciato anche che sarà presto
pubblicata una guida per identificare meglio le pratiche da
censurare e per fornire un valido ausilio alle autorità
nazionali” aggiunge Monika Nardo, consulente legale del Centro
Europeo Consumatori Italia; proprio il Centro, che da sempre
costituisce un valido interlocutore della rete CPC*, è
investito della funzione di effettuare le cosiddette
“segnalazioni esterne”, nell’ambito del meccanismo
recentemente introdotto dal Regolamento (UE) 2017/2394, in
vigore dal 17 gennaio 2020. Il nuovo testo legislativo espande
e rafforza i poteri delle autorità nazionali per coordinare e
rendere più incisi i propri interventi di sorveglianza del
mercato al fine di contrastare in modo più efficace le
violazioni transfrontaliere del diritto dei consumatori, in
particolare nei contesti digitali.
Puoi anche leggere