Connected & Social Tv 2019 Convergenza/Medium - Alberto Marinelli Sapienza - Università di Roma - Dipartimento di Comunicazione e Ricerca ...

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Connected & Social Tv 2019
  Convergenza/Medium

        Alberto Marinelli
  Sapienza – Università di Roma

                                  1
Connected & Social Tv 2019 Convergenza/Medium - Alberto Marinelli Sapienza - Università di Roma - Dipartimento di Comunicazione e Ricerca ...
TV: Broadcast + broadband convergence 1

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TV: Broadcast + broadband convergence 2

• gli schermi diventano terminali internet
  enabled e ospitano indifferentemente servizi
  televisivi lineari (broadcast) e non lineari (on
  demand);
• si può accedere all’offerta televisiva da
  qualsiasi terminale (personale) dotato di
  connessione IP a banda larga (PC/Laptop,
  tablet, smartphone).

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TV: Servizi audiovisivi lineari/non lineari

La Direttiva sui Servizi Media Audiovisivi (CE)
introduce la distinzione tra servizi lineari (come
quelli erogati dai broadcaster) e servizi non lineari.
• I primi sono organizzati in palinsesti rigidi,
  vengono emessi da un singolo punto di
  trasmissione e sono destinati ad una molteplicità
  di punti di ricezione, come nella tradizionale
  televisione analogica.
• I secondi, invece, sono i servizi fruibili su richiesta
  dell’utente, come nel caso del Video On Demand
  (VOD) supportato da protocollo IP.
( Direttiva sui servizi media audiovisivi 2007/65/CE che modifica la Direttiva Televisione senza frontiere 89/552/CEE)

                                                                                                                    slide 4
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Triple/Quadruple play sulle reti digitali

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                                                                               Triple Play o
                                                                               convergenza

                                                                              Quadruple Play

Sulle reti digitali (wired e wireless) possono viaggiare insieme (indifferentemente) voce,
dati e televisione (triple play) e il canale di comunicazione è intrinsecamente bidirezionale:
consente cioè una relazione uno a uno (non importa se di tipo client-server o di tipo peer-
to-peer) tra ciascun nodo della rete, rendendo potenzialmente interattivo ogni singolo
device connesso (computer, tv set, smartphone, tablet ecc.).
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Content Delivery Network (PE Akamai)
• Un Content Delivery Network è un sistema di
  collegamento in rete fra una molteplicità di server,
  raggruppati in ‘nodi’ connessi a diverse dorsali, che
  collaborano fra loro per distribuire nel modo più
  efficiente file di grandi dimensioni agli utenti.
• A differenza dei contenuti trasmessi in internet in
  modalità best effort, l’utilizzo di CDN nella fornitura di
  contenuti audiovisivi consente, dunque, di instradare la
  trasmissione di un contenuto sul percorso ottimale per
  l’utente che ne fa richiesta (per esempio quello
  geograficamente più vicino oppure quello con un minor
  carico di lavoro) evitando congestioni, riducendo la
  banda occupata e migliorando le prestazioni.
• Si configura così un terzo modello: IPTv smartly managed
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UTILIZZO IL COMPUTER PER ACCEDERE A SERVIZI ON
          DEMAND IN ABBONAMENTO (COME NETFLIX, INFINITY,
                         NOW TV, TIM VISION)

             Silent 2,7%    15,0%             26,0%                                   55,8%

    Baby boomers 3,8%       13,7%                35,0%                                     47,6%

   Generazione X       10,4%          24,3%                     25,4%                          39,9%

        Millennials          22,8%               22,8%                  19,3%                     35,2%

    Generazione Z          18,2%             20,5%                22,9%                         38,5%

Tween e Early teen         17,0%         19,3%                   25,0%                          38,6%

                    0,0%    10,0%    20,0%    30,0%     40,0%    50,0%     60,0%     70,0%     80,0%      90,0% 100,0%
        sempre/spesso          qualche volta          mai o preferisco non rispondere             non utilizzatori

          2016/17                                           CAWI SWG – 1381 casi di cui 88 tween e early teen        21
UTILIZZO IL COMPUTER PER ACCEDERE A SERVIZI
             ON DEMAND GRATUITI (COME YOUTUBE, ETC.)

             Silent         24,6%                       33,1%                  11,5%                    30,8%

    Baby boomers              28,9%                             41,8%                     4,2%            25,1%

   Generazione X                      42,0%                               33,7%                  5,9%          18,3%

        Millennials                         53,0%                                    30,8%                4,5% 11,7%

    Generazione Z                        51,0%                                  25,8%            3,5%          19,7%

Tween e Early teen                    44,3%                                 33,0%                 4,5%         18,2%

                  0,0%     10,0%    20,0%     30,0%    40,0%    50,0%      60,0%       70,0%      80,0%        90,0%   100,0%
           sempre/spesso       qualche volta          mai o preferisco non rispondere              non utilizzatori

            2016/17                                        CAWI SWG – 1381 casi di cui 88 tween e early teen            22
LE GENERAZIONI E LO SMARTPHONE (PER
               GUARDARE CONTENUTI TV)

             Silent           26,3%                    29,7%                       25,1%                  18,9%

    Baby boomers              27,0%                       36,9%                               30,0%               6,1%

   Generazione X                31,6%                          35,8%                             28,5%            2,8%

        Millennials                    43,4%                                37,6%                        16,4%     2,6%

    Generazione Z                             55,0%                                 29,2%                  14,6% 1,2%

Tween e Early teen                        53,4%                                        37,5%                   8,0% 1,1%

                     0,0%   10,0%     20,0%    30,0%   40,0%   50,0%      60,0%     70,0%      80,0%      90,0% 100,0%
             sempre/spesso          qualche volta       mai, anche se ce l'ho             mai, non ce l'ho

           2016/17                                         CAWI SWG – 1381 casi di cui 88 tween e early teen              23
Convergenza nella visione del MIT

Le tecnologie di telecomunicazione, l’informatica e i vecchi media
- come l’editoria a stampa e la televisione -sono entrati in un
processo di metamorfosi che li porterà a convergere, a scambiarsi
di ruolo, ad assumere caratteristiche ibride.                   24
Come si vedeva la convergenza al MIT nel 1983

Un processo chiamato convergenza sta
• “rendendo indistinte le linee tra i media, anche tra le
  comunicazioni punto-punto – come posta, telefono e
  telegrafo – e le comunicazioni di massa – come stampa,
  radio e televisione.
• Un singolo mezzo fisico – sia esso un filo, un cavo o delle
  onde radio – è in grado di trasportare servizi che in passato
  erano distribuiti separatamente. Allo stesso tempo, un
  servizio che in passato era reso disponibile attraverso un solo
  medium – come il broadcasting, la stampa o il telefono – può
  ora essere distribuito attraverso diverse distinte modalità
  fisiche.
• Pertanto la relazione one-to-one che era solita esistere tra
  un medium ed il suo utilizzo si sta erodendo” (De Sola Pool,
  1983: 23 tr. nostra).

                                                             slide 25
To converge
means…

              26
Forms of Convergence
•    Technological Convergence
•    Regulatory Convergence
•    Media Industry Convergence
•    Convergence Culture and
    Participatory Media

                                    27
Convergence in Marketing
    communication

                           28
In the world of media
   convergence, every
  important story gets
 told, every brand gets
     sold, and every
consumer gets courted
 across multiple media
        platforms.

            (Jenkins, 2006)

                     29
Jenkins: convergence represent a cultural shift

The circulation of media content – across different
media systems, competing media economies, and
national borders – depends heavily on consumers’ active
participation.
I will argue against the idea that convergence should be
understood primarily as a technological process bringing
together multiple media functions within the same
devices.
Instead, convergence represents a cultural shift as
consumers are encouraged to seek out new information
and make connections among dispersed media content.
                            (H. Jenkins 2006)
                                                     slide 30
Jenkins: top-down and bottom-up processes
            in media convergence

Nel contesto della media and cultural convergence si
sta sperimentando una forma di vera e propria
redistribuzione del potere che comporta

• «un tira e molla costante tra il potere top-down
  delle media companies e quello bottom-up dei
  consumatori, in cui il processo della convergenza
  mediale viene modellato tanto dalle decisioni prese
  nelle stanze dei teenager quanto da quelle prese
  nelle boardroom delle media companies»
                     (Green, Jenkins, 2009, tr. nostra).

                                                     slide 31
Jenkins: interattività/cultura partecipativa

• «L’interattività è una proprietà della tecnologia,
  mentre la partecipazione e una proprietà della
  cultura». (H. Jenkins, 2006)
• La cultura partecipativa sta emergendo man mano che
  la cultura assorbe – e reagisce – all’esplosione delle
  nuove tecnologie mediali che rendono possibili, per il
  consumatore medio, attività come l’archiviare, il
  commentare, l’appropriarsi e il rimettere in circolo
  contenuti mediali in nuovi e potenti modi (Jenkins,
  2009: tr. it. 72).
• Sul piano storico-evolutivo, una cultura di tipo
  partecipativo emerge come risposta alla esplosione
  delle tecnologie digitali e alla diffusione pervasiva
  della connettività di rete e delle pratiche di
  networking, soprattutto tra le generazioni più giovani.

                                                       slide 32
Jenkins: Delivery technologies vs media

Nel contesto della convergenza è opportuno
utilizzare un modello di medium che opera sempre
su due piani:
• «nel primo, un medium è un set di tecnologie che
    abilitano la comunicazione;
• nel secondo, un medium è un set di ‘protocolli’
    associati - o di pratiche sociali e culturali che sono
    evolute attorno la tecnologia [...].
I sistemi di distribuzione non sono altro che
tecnologie: i media sono anche sistemi culturali»
                       (Jenkins, 2006: 13-14, tr. nostra).
                                                        slide 33
Gitelman: la definizione di medium 1

I define media as socially realized structures
of communication, where structures include
both technological forms and their
associated protocols, and where
communication is a cultural practice, a
ritualized collocation of different people on
the same mental map, sharing or engaged
with popular ontologies of representation
                        (Gitelman, 2006: 7).
                                                 34
Gitelman: la definizione di medium 2

I media sono entità complesse che sviluppano
sul piano storico un processo evolutivo. Nel
corso dell’evoluzione viene rideterminata di
volta in volta la relazione tra forma tecnologica
e «protocolli associati», cioè quel
• «vast clutter of normative rules and default
   conditions, which gather and adhere like a
   nebulous array around a technological
   nucleus» .
                          (Gitelman, 2006: 7).
                                                    35
L’esempio binge watching
Il binge watching, cioé «domestic viewing of multiple episodes
sequentially» (Brunsdon, 2010) è ora abilitato
• dalla disponibilità di servizi di distribuzione on demand delle
    produzioni seriali nella loro interezza;
• dalla complessità della scrittura e
    “Another factor in binge-watching is the text itself. The kind of
    attention demanded by some series seems to make it necessary for
    viewers to consciously make a decision to focus entirely on the
    series, something only possible if viewers can schedule
    autonomously “(Jenner, 2016: 266).
• dalla consuetudine generazionale con forme di visione che hanno
    trovato espressione nel file sharing o nell’acquisto e la condivisione
    dei contenuti preferiti attraverso supporti fisici (DVD);
• dalla consuetudine con le tecnologie (PVR) e le pratiche di time-
    shifting che disancorano l’esperienza di visione da qualsiasi vincolo
    temporale.

                                                                         36
TV, CONTENUTI ON DEMAND (SERIE TV) PIÙ
                      PUNTATE (MARATONE)

         Silent   5,4%              21,5%

Baby boomers 4,6%              18,3%

Generazione X            17,4%                   22,2%

    Millennials             22,1%                          31,1%

Generazione Z            16,4%                         32,2%

 Tween e Early
                     9,1%                      35,2%
    teen

              0,0%          10,0%      20,0%      30,0%        40,0%      50,0%        60,0%        70,0%          80,0%
                                            molto vicina       abbastanza vicina

              2016/17                                          CAWI SWG – 1381 casi di cui 88 Tween e early teen           37
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