COME CAMBIA IL CLIMA: CAUSE ED EFFETTI DEI CAMBIAMENTI CLIMATICI - MARINA BALDI CNR-IBIMET, ROMA - Velletri 2030

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COME CAMBIA IL CLIMA: CAUSE ED EFFETTI DEI CAMBIAMENTI CLIMATICI - MARINA BALDI CNR-IBIMET, ROMA - Velletri 2030
COME CAMBIA IL CLIMA:
CAUSE ED EFFETTI DEI CAMBIAMENTI CLIMATICI

                    MARINA BALDI
                  CNR-IBIMET, ROMA

       ASSOCIAZIONE VELLETRI 2030 - VELLETRI, 6 APRILE 2019
COME CAMBIA IL CLIMA: CAUSE ED EFFETTI DEI CAMBIAMENTI CLIMATICI - MARINA BALDI CNR-IBIMET, ROMA - Velletri 2030
EVENTI METEOROLOGICI SALIENTI – ANNO 2018

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EVENTI METEOROLOGICI SALIENTI IN ITALIA – ANNO 2018

               Nel 2018:
               • 32 vittime;
               • 148 eventi estremi;
               • 66 allagamenti da piogge intense;
               • 41 danni da trombe d’aria;
               • 23 danni alle infrastrutture;
               • 20 esondazioni fluviali.

               Tutto questo si colloca in uno scenario per cui la
               tendenza è quella di un costante peggioramento delle
               condizioni climatiche che rende oggi non più
               rinviabile intervenire anche sul fronte
               dell’adattamento ad un clima che cambia, con
               l’obiettivo di salvare le persone e ridurre l’impatto
               economico, ambientale e sociale dei danni provocati.
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EVENTI METEOROLOGICI SALIENTI IN ITALIA – ANNO 2018
            Nel mese di ottobre 2018 l'Italia è stata teatro di una serie di eventi
           meteorologici estremi che hanno determinato gravi conseguenze per la
                  popolazione, l'ambiente e il territorio del nostro paese.
•   Il 19 ottobre una serie di eventi temporaleschi molto intensi ha colpito la Sicilia orientale,
    causando alluvioni e gravi danni alle abitazioni, alle strutture e al territorio di una vasta area,
    soprattutto in provincia di Catania
•   A fine ottobre 2018 un'ondata di maltempo più estesa e violenta ha investito tutta l'Italia da nord
    a sud.
•   Il 29 e 30 ottobre il vento ha soffiato costantemente con forte intensità dai quadranti meridionali.
•   Diverse stazioni meteorologiche della rete nazionale hanno registrato velocità del vento
    dell'ordine di 100 km/h con raffiche fino a circa 180 km/h in montagna (Monte Cimone) e tra 140 e
    150 km/h sul mare (Capo Carbonara e Capo Mele).
•   Localmente, le reti regionali hanno rilevato valori di velocità del vento anche superiori, con
    raffiche fino a più di 200 km/h.
•   Le piogge sono cadute abbondantemente su quasi tutto il territorio nazionale, con tempi e
    intensità diverse nelle varie regioni.
•   Le precipitazioni cumulate giornaliere più elevate sono state registrate nelle zone prealpine, con
    valori di oltre 400 mm in Friuli Venezia Giulia e di oltre 300 mm in Liguria, Veneto e Lombardia".
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TUTTI QUESTI EVENTI METEOROLOGICI «ESTREMI» SONO
          CORRELATI AI CAMBIAMENTI CLIMATICI?
La meteorologia e la climatologia si occupano dei fenomeni che avvengono in atmosfera
e delle interazioni che quest'ultima ha con il suolo e il mare.

La differenza fra meteo e clima consiste nelle scale di tempo coinvolte:
• la meteorologia lavora su scala temporali relativamente brevi (dall‘ora alla stagione),
  per le quali studia, monitora, analizza e prevede i fenomeni che avvengono in un
  determinato tempo e luogo
• la climatologia lavora su intervalli temporali lunghi (~30 anni) sui quali valuta per un
  determinato territorio la media dell'insieme delle condizioni meteorologiche, studia i
  processi dinamici che le modificano e cerca di stimare l'entità di tali modifiche.
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STORIA DELLA METEOROLOGIA E CLIMATOLOGIA
La storia delle previsioni meteorologiche ha radici antiche.
Gli antichi babilonesi (650 a.C.) tentavano di predire i cambiamenti atmosferici studiando
le nubi e le stelle.
Importanti sviluppi si ebbero nell'Antica Grecia.
«Meteorologia» deriva da μετεωρολογικά, titolo del libro di Aristotele (340 a.C.) che
presenta osservazioni miste a speculazioni sull'origine dei fenomeni atmosferici e celesti.
Teofrasto (allievo di Aristotele) nel "Libro dei segni" catalogò previsioni di pioggia,
temporale e bel tempo, osservazioni più o meno razionali per decidere se mettersi in
mare, organizzare il lavoro nei campi, e in che condizioni si può svolgere una battaglia.
All'epoca dell'antica Roma, il geografo Pomponio Mela introdusse il sistema delle zone
climatiche. Plinio il Vecchio tratta di meteorologia nel Libro II della Naturalis Historia.
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STORIA DELLA METEOROLOGIA E CLIMATOLOGIA
                              Passarono tuttavia secoli prima che le previsioni
Mappa dei climi e dei venti   meteorologiche potessero basarsi su conoscenze
 Strabone (63 a.c. 23 d.c.)   tecnico-scientifiche. Oggi la nascita ufficiale della
                              meteorologia viene collocata alla metà dell'Ottocento.

                              Due sono le persone riconosciute come padri
                              fondatori: Francis Beaufort e Robert Fitzroy

                              Fitzroy, navigatore britannico, è celebre perché fu il
                              comandante del brigantino Beagle nel viaggio in
                              Patagonia e nello stretto di Magellano, su cui viaggiò il
                              naturalista Charles Darwin. Considerato uno dei
                              pionieri della meteorologia, diede inizio alla
                              meteorologia sinottica.
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Il Clima è il risultato di un sistema complesso di
         interazioni fra diversi elementi
                                 • ATMOSFERA: lo strato di gas che
                                 circonda la superficie terrestre.
                                 • IDROSFERA: l’insieme di tutta l’acqua
                                 allo stato liquido che si trova sulla terra
                                 (oceani, mari, laghi, fiumi e acqua
                                 sotterranea).
                                 • BIOSFERA: la totalità degli esseri
                                 viventi presenti sulla Terra, compreso
                                 l’uomo e la materia organica non ancora
                                 decomposta.
                                 • CRIOSFERA: tutte le masse di ghiaccio
                                 e gli accumuli di neve della Terra.
                                 • LITOSFERA: tutte le terre emerse, più
                                 il fondo degli oceani e i primi strati
                                 dell’interno del pianeta.
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L'atmosfera terrestre è un involucro molto
L'ATMOSFERA   sottile d'aria che circonda la Terra

              Il 99% dell'intera massa si trova nei primi 30
              km dalla superficie terrestre

              Grazie ad essa è possibile la vita sulla terra in
              quanto regola la temperatura alla superficie
              del nostro Pianeta

              Se l'Atmosfera venisse liquefatta
              occuperebbe una larghezza di appena 11
              metri

              Lo spessore dell'atmosfera, rispetto alla
              terra, è paragonabile alla buccia per una
              arancia.
Cause di variabilità climatica
I fattori naturali che provocano i mutamenti climatici terrestri sono:
    • variazioni dell’orbita terrestre
    • variazioni dell’attività solare
    • attività dei vulcani
    • impatti di meteoriti
    • variazioni della composizione della atmosfera

Alle variazioni della composizione della atmosfera contribuiscono
    le attività antropiche con l'emissione di gas ad effetto serra
Il Clima: l'effetto serra
    L’effetto serra, fenomeno naturale permette di mantenere la temperatura alla superficie
    del Pianeta a livelli accettabili per lo sviluppo della biosfera e la sopravvivenza dell’uomo.
•    L'effetto serra è un fenomeno di regolazione
     della temperatura presente in ogni pianeta
     provvisto di atmosfera.
•    Esso consiste nell'accumulo all'interno della
     atmosfera di una parte dell'energia termica
     proveniente dalla stella attorno al quale
     orbita il corpo celeste (il Sole).
•    Tale effetto è il risultato della presenza in
     atmosfera di alcuni gas, detti appunto "gas
     serra", che permettono l'entrata della
     radiazione solare proveniente dalla stella,
     mentre ostacolano l'uscita della radiazione
     infrarossa riemessa dalla superficie del
     corpo celeste
LA COMPOSIZIONE CHIMICA DELLA ATMOSFERA
                                            COMPONENTI VARIABILI:
        COMPONENTI
                                            • Anidride carbonica (CO2)
        DELL'ATMOSFERA (SECCA):
                                            370 ppm;
                                            • Metano (CH4) 1,7 ppm
        • Azoto 78%
                                            • Biossido di azoto (N2O) 0,3
        • Ossigeno 21%
                                            ppm
        • Gas in tracce- fra cui Argon 0,
                                            • Vapore acqueo (H2O) 0-4%
        93%
                                             citazione di concentrazione: fino
                                            a 12-18 km
        Azoto ed ossigeno costituiscono
                                            • Pulviscolo (nei primi km)
        da soli oltre il 99% della
        atmosfera, ma non hanno alcun
                                            Vapore acqueo e pulviscolo
        ruolo nei fenomeni meteorologici
                                            atmosferico    hanno    grande
                                            importanza a fenomeni meteo

        Le attività antropiche alterano le concentrazioni di
        gas ad effetto serra a causa di due fattori:
        • uso dei combustibili fossili
        • attività agricole
Tendenze climatiche attuali alle diverse scale:
    Globale, EuroMediterranea, Italiana
WMO STATEMENT
STATE OF THE GLOBAL CLIMATE

                                           https://public.wmo.int/en/our‐mandate/climate/wmo‐
YEAR 2018

                                           statement‐state‐of‐global‐climate
Every year, WMO issues a Statement on
the State of the Global Climate based on
data provided by National
Meteorological and Hydrological
Services and other national and
international organizations.
      https://youtu.be/6r5wKrC7p50
EVENTI METEOROLOGICI SALIENTI – ANNO 2018
              • A scala globale Il 2018 è stato il 4° anno più
                caldo (in Italia il 1°) a partire dal 1880 (prime
                osservazioni sistematiche)
              • La T è stata più elevata di ~1°C rispetto al
                periodo di riferimento
              • Gli anni 2015-2018 sono stati i 4 anni più caldi
                mai registrati
              • Continua la tendenza al riscaldamento sul
                lungo periodo
              • Aumenta la concentrazione dei maggiori gas
                ad effetto serra
              • Aumenta il livello degli oceani
              • Diminuisce la estensione dei ghiacci nelle
                regioni polari
   Italia
              https://youtu.be/2S6JTLRmQdU
Fifth Assessment Report
   © IPCC 2013, 2014

 Una pietra miliare per
 l'avanzamento delle
 conoscenza scientifiche
 sul cambiamento climatico

 • Osservazione
 • Comprensione
 • Evoluzione futura
Cambiamenti climatici in atto
                                                                            L'evidenza
                                                                          scientifica del
                                                                         riscaldamento
                                                                           climatico è
                                                                         inequivocabile
                                                                              (IPCC).

Gli impatti dei cambiamenti climatici sono globali. Senza adeguate misure per
contrastarli, l'adattamento futuro sarà molto più difficile ed economicamente
insostenibile.
Oggi, il cambiamento climatico è una delle sfide maggiori e inferisce un notevole stress
sulla società e l'ambiente: mutevoli condizioni climatiche minacciano la produzione
alimentare, aumento del livello del mare aumenta il rischio di inondazioni.
Variazione osservata della precipitazione

          A scala globale, tuttavia, si hanno ancora delle incertezze
sul trend delle precipitazioni ed il quadro complessivo è molto disomogeneo
La Regione Mediterranea
• 22 Paesi, oltre 450 milioni di abitanti nel 2010 (7% della popolazione mondiale)

• Nel 2025 la popolazione supererà i 500 milioni con un aumento notevole di densità
  nelle aree urbane dei Paesi meridionali

• Invecchiamento della popolazione nei Paesi a Nord, più giovani al Sud

• Secondo la Classificazione climatica di Köppen il clima Mediterraneo (Cs) è quello in
  cui il mese più scarso di precipitazioni nel semestre caldo ha un totale di precipitazioni
  inferiore a un terzo di quello del mese invernale più piovoso e in ogni caso inferiore a
  30 mm.

• Settori chiave vulnerabili ai cambiamenti climatici:

       Risorse idriche, Agricoltura, Energia, Aree Urbane, Turismo, Salute
Tendenze in temperatura annuale in tutta
Europa tra 1960 e 2015
Le celle delineate con la linea scura
contengono almeno tre stazioni e quindi
sono più rappresentative delle alter celle.
Una tendenza significativa (5%) a lungo
termine è indicata da un punto nero.

Tendenze osservate in giornate calde in tutta
Europa tra 1960 e 2015
Le giornate calde sono definite con
temperatura massima giornaliera al di sopra
del 90° percentile.
Le celle delineate con la linea scura
contengono almeno tre stazioni e quindi sono
più rappresentative delle alter celle. Una
tendenza significativa (5%) a lungo termine è
indicata da un punto nero.
L'aumento della temperatura media registrato nell‘ultimo secolo in
Europa è superiore a quello medio globale (AEA, 2012). Viene
stimata una differenza di circa 1,3 °C tra la temperatura media
europea sulla terraferma nel 2001-2010 rispetto all'epoca
Preindustriale.

In Italia la temperatura è aumentata più rapidamente:

 Periodo    Italia - °C   IPCC - °C

 1956-2005 0.27 ± 0.04 0.13 ± 0.03

 1981-2005 0.54 ± 0.12 0.18 ± 0.05
Anomalie delle precipitazioni in Italia nel periodo
  1800 – 2011 rispetto al periodo 1971-2000.

   Le osservazioni mostrano una alta variabilità annuale,
                   stagionale e regionale
Eventi Estremi in Italia
L'Italia e gli eventi estremi: alcuni dati

• L'Italia è al 21 ° posto per danni subiti da eventi climatici estremi che
hanno provocato enormi danni (alluvioni nel 1966, 1994, 2000 e 2002,... ma
anche siccità)
• Negli ultimi 20 anni si sono avute perdita per 31 miliardi di dollari ed oltre
ventimila morti (dovuti essenzialmente all'ondata di calore del 2003 con
oltre 70mila vittime in EU)
• Nella lotta ai cambiamenti climatici, l'Italia vendita al 18 ° posto, riuscendo
a ridurre le emissioni grazie al contributo delle fonti rinnovabili e
dell'efficienza energetica, ma anch per effetto della crisi economica
L'Italia e la politica climatica

• Per quanto riguarda la politica climatica siamo al 50 ° posto
• La grande sfida che ha di fronte l'Italia, è quella di riuscire a mettere in
campo un'ambiziosa politico climatica in grado di rendere strutturali le
significativa riduzioni delle emissioni dovute alla recessione economica di
questi ultimi anni e superare la doppia crisi economica e climatica
investendo nella verde economia (cfr Portogallo
Violenti nubifragi e alluvioni

   MAPPA DEGLI EVENTI DI                        DISTRIBUZIONE GEOGRAFICA DELLA
INONDAZIONE CON VITTIME NEL                     MORTALITÀ PER INONDAZIONE NEL
    PERIODO 1968-2017                               PERIODO 1968-2017

     (               )
Precipitazioni in Italia
                                          I risultati non indicano una tendenza
                                          (significativa) ben definita

                                          I trend degli indici di precipitazione
                                          mostrano poca coerenza spaziale ed una
                                          tendenza poco marcata

                                          Differenze nette si notano fra Nord,
                                          Centro e Sud Italia

    Serie delle anomalie del massimo annuale di precipitazione su 1 e 5 giorni,
                  RX1day e RX5day in Italia (base: 1961-1990)
LE ALLUVIONI IN ITALIA 2000-2018
             Data                         Comune                                                                         Area geografica
             03‐nov‐18                    Alluvione a Casteldaccia                                                       Sicilia provincia di Palermo
             29‐30 ottobre 2018           Alluvione delle Dolomiti belunesi                                              Provincia di Belluno, Alto Agordino
             9‐10 Settembre 2017          Alluvione di Livorno del 2017                                                  Toscana
             31 ottobre/1 novembre 2015   Alluvione nella Calabria jonica                                                Calabria jonica
             14‐set‐15                    Alluvione in val Nure e val Trebbia e in parte nel comune di Piacenza          Emilia nord‐ovest, provincia di Piacenza
                                          Alluvione Genova in più zone della città, Savona e Ponente Ligure, sud della
             15‐nov‐14                    Provincia di Alessandria e porzione nord della città di Milano                 Genova, Savona ed Imperia in Liguria; Provincia di Alessandria; Milano
             10‐nov‐14                    Alluvione di Chiavari del 2014                                                 Liguria Tigullio[2].
             05‐nov‐14                    Alluvione di Carrara del 2014                                                  Alta Toscana
             9/10 ottobre 2014            Alluvione di Genova
             02‐ago‐14                    Alluvione di Refrontolo                                                        valle del torrente Lierza, affluente del fiume Soligo, presso il molinetto della Croda
             03‐mag‐14                    Alluvione di Senigallia e Chiaravalle                                          area nord della Provincia di Ancona
             18‐nov‐13                    Alluvione in Sardegna                                                          Olbia, Nuoro, Uras, Bitti, Onanì, Torpè e alcune zone dell'Ogliastra e del Medio Campidano
             12‐nov‐12                    Alluvione della Maremma grossetana                                             Provincia di Grosseto
             11‐nov‐12                    Alluvione di Massa e Carrara dell'11 novembre 2012                             Provincia di Massa e Carrara
36 eventi    22‐nov‐11
             04‐nov‐11
                                          Alluvione di Barcellona Pozzo di Gotto, Merì e Saponara
                                          Alluvione di Genova
                                                                                                                         Provincia di Messina
                                                                                                                         Genova e provincia
in 18 anni   25‐ott‐11                    Alluvione dello Spezzino e della Lunigiana                                     Val di Vara, Cinque Terre, Lunigiana
             11‐giu‐11                    Alluvione di Sala Baganza, Collecchio e Fornovo di Taro                        Sala Baganza, Collecchio, Fornovo di Taro (Provincia di Parma)
                                          La frazione di Casette d'Ete, nel comune di Sant'Elpidio a Mare, è la più
             03‐mar‐11                    colpita                                                                        Interessate gran parte delle Marche, il teramano e la Romagna

                                                                                                                         Vicenza e hinterland, aree collinari e montane della zona nord ovest del vicentino, aree extraurbane a
             1º e 2 novembre 2010         Alluvione del Veneto                                                           ovest e a sud‐est di Padova, Bassa Padovana sud‐occidentale, alcuni comuni tra Vicenza e Verona
             05‐ott‐10                    Prato                                                                          Comune e provincia di Prato
             04‐ott‐10                    Alluvione a Genova Sestri Ponente, Varazze, Cogoleto                           Liguria Città metropolitana di Genova e Provincia di Savona
             09‐set‐10                    Alluvione e colata di detrito ad Atrani                                        Costiera Amalfitana in Provincia di Salerno
                                          Alluvione e colata di detrito a Messina, nelle frazioni di Giampilieri
             1º ottobre 2009              Superiore, Altolia e Briga Superiore e nel comune di Scaletta Zanclea          Provincia di Messina
                                          Alluvione a Cancia, nel comune di Borca di Cadore, e nei paesi di Valesella,
             18‐lug‐09                    San Vito di Cadore, e Acquabona                                                Valboite in Provincia di Belluno
             22‐ott‐08                    Alluvione e colata di detrito nel comune di Capoterra]]                        Capoterra (CA)
             29‐mag‐08                    Alluvione e colata di detrito nel comune di Villar Pellice                     Villar Pellice (TO)
             30‐apr‐06                    Frana a Ischia                                                                 Città metropolitana di Napoli
             03‐lug‐06                    Alluvione di Vibo Valentia                                                     Vibo Valentia e provincia
             25‐set‐05                    Alluvione di Terracina                                                         Terracina
             23‐set‐03                    Alluvione di Carrara del 2003                                                  Provincia di Massa‐Carrara
                                                                                                                         Palagiano e provincia occidentale di Taranto comprendente i comuni di: Massafra‐Palagianello‐
             08‐set‐03                    Alluvione di Palagiano                                                         Castellaneta‐Mottola
             29‐ago‐03                    Val Canale e Canal del Ferro                                                   Provincia di Udine
             6 e 23 novembre 2000         Alluvione nella Riviera di Ponente                                             Province di Imperia e Savona
             dal 13 al 16 ottobre 2000    Alluvione del Piemonte del 2000                                                Piemonte, Valle d'Aosta, Liguria, Lombardia
             09‐set‐00                    Alluvione della Calabria del 2000                                              Soverato
Alcune alluvioni con vittime (Fonte: MATTM)

                            Genova – 4 novembre
                            2011: dalla mezzanotte del
                            4 novembre alle 13 di
                            sabato 5 novembre è
                            caduta 1/3 della pioggia
                            che in media cade sulla
                            città in un anno.

                             Roma – 20 ottobre 2011: Nell'Arco di 3
                             ore sono caduti in media 120 mm di
                             pioggia. In particolare 96 mm nel
                             centro di Roma, 127 mm nella zona
                             della stazione termini, 121 mm a Porta
                             Portese, 117 mm a Roma Eur.
Alcune alluvioni recenti: Olbia (2013), Livorno (2017), Capoterra (2018)

                          Livorno - notte tra il 9 e il 10 settembre 2017.
                          La pioggia si abbatte su Livorno. In due ore si riversano sulla città toscana
                          oltre 250 millimetri d'acqua: la dose di tre mesi in tempi normali. I fiumi e
                          i torrenti straripano, travolgono tutto. Si allagano le zone collinari:
                          Montenero, Ardenza, Collinaia. Alla fine la furia dell'acqua porterà via
                          con se otto vite. Lasciando uno strascico di polemiche e accuse incrociate
                          sulla gestione dell'allerta meteo. Oltre a un'inchiesta della procura per
                          omicidio e disastro colposo.
                                                                             Cagliari – 10 ottobre 2018
                                                                             La città è completamente
                                                                             isolata per la chiusura della
                                                                             SS “Sulcitana”. A Poggio dei
                                                                             Pini, frazione di Capoterra, il
                                                                             pluviometro ha raggiunto i
                                                                             242mm di pioggia da ieri
                                                                             sera (a Capoterra in media
                                                                             cadono 500mm di pioggia
                                                                             l’anno - nelle ultime 18 ore è
 Olbia – 18 novembre                                                         caduta la metà della pioggia
                                                                             che di solito cade in un
 2013                                                                        anno)
LA GRANDINATA DEL 21 OTTOBRE 2018 A ROMA

                                                          Le parole del Sindaco:
Nella serata di domenica 21 ottobre 2018, tra le 19.30    Questa notte si è abbattuto su Roma un violento temporale con
e le 21.00, Roma è stata teatro di un evento              forti grandinate che ha causato diversi allagamenti in alcuni
meteorologico       davvero      impressionante     che   quartieri della Capitale, in particolare nel quadrante est.
sicuramente resterà negli annali della capitale sia per   Siamo subito intervenuti con volontari, Vigili del Fuoco,
intensità che per violenza dei fenomeni.                  Protezione Civile, Polizia Locale, e squadre del Simu e dell'Ama.
Sono caduti diffusamente almeno 5/10 cm di grandine,      Abbiamo prontamente riunito il COC, Centro Operativo
con picchi localizzati fino a 40 cm specie in             Comunale, per coordinare al meglio le operazioni.
corrispondenza degli avvallamenti. Anche le dimensioni    Ringrazio tutte le squadre che questa notte lavoreranno senza
dei chicchi non sono state banali: in alcuni momenti i    sosta sul territorio per ripristinare più velocemente possibile la
chicchi hanno raggiunto un diametro di 3-4 cm in grado    normalità.
di provocare danni ingenti.                               Ci scusiamo sin d'ora per i disagi.
IL CASO DELLA CALABRIA – AGOSTO 2018: LE GOLE DEL RAGANELLO

A costituire un grande pericolo è la combinazione della presenza di forti temporali e il regime torrentizio dei corsi
d’acqua montani la cui portata può aumentare di alcuni metri cubi in pochissimo tempo.

MALGRADO I PROGRESSI DELLE MODERNE TECNOLOGIE PER LE PREVISIONI METEOROLOGICHE, LE PIOGGE DI BREVE DURATA E ALTA
INTENSITÀ, FREQUENTI IN ESTATE E CHE EVOLVONO VELOCEMENTE NELLO SPAZIO E NEL TEMPO, RESTANO ANCORA DIFFICILI DA
PREVEDERE CON ACCURATEZZA.
IL COMPOSITO RADAR DEL
     DPC E IL NOWCASTING
In meteorologia con il termine nowcasting
(dall'inglese da now, "adesso", e [fore]casting,
"previsione") si intendono le previsioni
meteorologiche a brevissimo termine o
scadenza (entro poche ore) su un particolare
territorio d'interesse.

E’ uno strumento molto utile per previsioni
molto localizzate anche di fenomeni intensi
(nubifragi, grandinate, ecc) con un anticipo da 0
a 6 ore prima dell’evento.
Vento forte
Il fenomeno vento si manifesta non soltanto in forme
molto varie nel tempo, ma anche con caratteristiche
assai disomogenee sul territorio, che nel caso italiano
presenta un'orografia generalmente complessa.

Il quadro generale che emerge anche da una rapida
rassegna delle tavole dell'Atlante Eolico indica che le
aree ventose in Italia sono maggiormente concentrate:
(1) nel Centro-Sud e (2) nelle isole maggiori, (3) off-
shore.

La frequenza di eventi con vento forte è solitamente
bassa (tempo di ritorno molto lungo).
La tempesta «Vaia»
                                                    Funzione protettiva della foresta a rischio

La tempesta "Vaia", di fine ottobre, è
stato il più importante "disturbo da
vento" avvenuto recentemente in Italia,
tanto violenta da provocare, secondo le
stime, l'abbattimento di ben 8-10
milioni di metri cubi di legname.

Le Tempest Burglind e Vaia hanno
provocato alle foreste in Svizzera e in
Italia i danni più consistenti mai visti dal
                                               Forti venti e raffiche portano alla rottura del tronco o
1994: si stima che il legname distrutto        possono addirittura sradicare completamente gli alberi.
dal maltempo rappresenti 130000                L'abete rosso è particolarmente esposto a questo tipo di
metri cubi, circa il 30% del consumo           danni poiché ha radici poco profonde e non può ancorarsi
                                               nel terreno.
annuale.
Tornado e Trombe d’Aria
I tornado (o trombe d'aria) in Italia non sono
fenomeni eccezionali.

Nei secoli e decenni passati ci sono stati
moltissimi episodi, molti dei quali hanno causato
ingenti danni e vittime.

Quando si parla di tornado, solitamente, si pensa
subito agli Stati Uniti. Se un tornado avviene in
Italia, spesso si pensa all’evento eccezionale,
probabilmente legato a qualche fenomeno
inspiegabile e “nuovo”.

In realtà in Italia questi fenomeni ci sono sempre
stati, con la differenza che da noi si chiamano
solitamente “trombe d’aria”.
Il termine tornado è di origine spagnola, usato
nelle regioni latino americane devastate molto più
frequentemente da questo genere di fenomeni
meteo estremi, ed oggi usato come sinonimo di
tromba d’aria anche nel nostro paese.
Tornado e Trombe d’Aria
Trombe d’aria e marine: in Italia oltre cento episodi all’anno

Secondo una ricerca del CNR le trombe marine colpiscono in
particolare le coste tirreniche, quelle di terra interessano
maggiormente Toscana e Lazio, pianura veneta e Salento.

Il picco nel 2014 con 217 eventi.

La tromba d’aria marina si verifica di solito nei mari in cui la
temperatura è più calda, e il Mediterraneo è di sicuro uno di
questi. Essendo fenomeni di breve durata ma piuttosto intensi,
rappresentano un rischio per le imbarcazioni, in quanto non sono
affatto prevedibili.
Temperatura in Italia

                        Le analisi climatiche indicano una generale
                        tendenza al riscaldamento.
                        Aumento dei giorni estivi (SU25) e notti tropicali
                        (TR20)
                        Aumento massimo su 10 anni:
                         -SU25 circa 10-12 giorni
                         -TR20 circa 8-9 giorni
                        Aumento delle onde di calore soprattutto al Nord
Ondate di calore
Impatto delle ondate di calore sulla salute umana
 Nelle città mediterranee l'aumento stimato della mortalità è di circa il
3% per 1°C di aumento di temperatura apparente massimo

 L'impatto sulla mortalità è maggiore per le persone anziane

 In Italia l'HW può causare un aumento del 20-30% della mortalità fra
gli adulti di età superiore a 75 anni

 Gli effetti a breve termine possono essere ridotti con l’adozione di piani
di prevenzione

 Ma sono necessari piani di prevenzione a lungo termine al fine di
accrescere l'efficienza energetica delle case
Confronto fra Estate 2003 ed Estate 2012

Temperatura
Estate 2012: Anomalia di Temperatura = +2.3°C
Estate 2003: Anomalia di Temperatura = +3.7°C

Durata media dell’evento
Estate 2003: 34 giorni
Estate 2012: 17 giorni

Mortalità
Estate 2003: +46% (2704)
Estate 2012: +7% (226)

             A cosa sono dovute queste differenze?
  → In funzione il sistema operativo di allerta per le ondate di calore
SISTEMA DI ALLERTAMENTO PER LE ONDATE DI CALORE

        http://www.salute.gov.it/portale/caldo/homeCaldo.jsp
Siccità
•   1954: da Maggio a Settembre quasi senza eccezioni niente piogge su Calabria, Sicilia e Sardegna
•   1959: due episodi, uno alla fine dell'inverno in Veneto, Salento e versante adriatico dell'Appennino settentrionale. L'altro durante
    la stagione estiva con assenza ininterrotta di pioggia per più di 100 giorni in Sardegna, alta Pianura Padana, bacino del fiume
    Adige, Piemonte e Liguria.
•   1962: siccità su tutta l'Italia, tra l'estate e l'autunno, per più di 100 giorni. In particolare fascia costiera tirrenica, Sardegna.
    Soprattutto in Sicilia addirittura fino a 200 giorni senza piogge.
•   1976: primo semestre dell'anno specie in Piemonte, Lombardia, Alpi centrali. Ad esempio a Milano e Como solo 200 millimetri in
    sei mesi, il valore piu basso degli ultimi 200 anni. Il Po il 20 luglio toccò la portata minima di 335 metri cubi al secondo (il minimo
    storico era di 275).
•   1980-81: 106 giorni a secco, dal 26 novembre al 13 marzo, in Lombardia, con non più di 20 millimetri di pioggia. Un inverno molto
    siccitoso per tutto il Nord-Ovest in generale (ma non per il resto d'Italia).
•   1988-89: una siccità davvero intensa tra settembre e marzo, peraltro durante quello che dovrebbe essere il periodo più piovoso
    dell'anno. Durata ed estensione come non avveniva da 250 anni. Praticamente totale assenza di neve con solo 2 o 3 deboli
    nevicate. Oltretutto il clima mite e i cieli sereni sciolsero quel poco che c'era, eccetto i ghiacciai perenni a quote oltre i 2500
    metri.
•   1989-90: come se non bastasse la siccità si ripeté ancora in questo periodo. Da settembre a gennaio si ebbe appena il 30-50%
    delle piogge che si hanno normalmente sull'intera Penisola. Dunque ulteriore aggravio del deficit idrico che si protraeva dall'anno
    precedente, con tanto di razionamento dell'acqua potabile in molte città.
•   1994-95: un'alluvione mise in ginocchio il Piemonte all'inizio di novembre, ma poi scarse o assenti precipitazioni sulla Pianura
    Padana fino alla fine di febbraio, con l'eccezione poco dopo metà gennaio di una debole perturbazione atlantica che anche grazie
    alle basse temperature fece nevicare a Milano e Torino, ma furono pochi centimetri.
•   2000: ancora una volta la siccità colpì soprattutto il Nord e durò per i primi 70 giorni dell'anno. Su tutto l'arco alpino la neve non
    fece la sua comparsa con danni anche al turismo.
•   2001: per la Sicilia e per gran parte del Sud Italia l'estate e l'inizio dell'autunno furono particolarmente avari di precipitazioni
SICCITÀ
• I casi di siccità più estremi che hanno colpito il
  nostro Paese non sono solo nei mesi estivi.
• Le siccità del periodo autunnale e/o invernale
  sono anche più gravi perché sono periodi in cui
  terreni e falde acquifere dovrebbero essere
  "riforniti" proprio per affrontare la normale
  mancanza di piogge e il caldo estivi.
• Specialmente la neve è importante che si
  accumuli in quantità sulle montagne, allo scopo
  poi di rilasciare l'acqua più lentamente durante
  la fase di scioglimento.
• Se piove dopo dieci giorni di bel tempo il terreno
  è comunque in grado di assorbire l’acqua. Ma se
  la pioggia non si fa vedere per cento giorni il
  suolo diventa incapace di gestire il flusso idrico   L’indice di siccità in Italia al 20 agosto 2017
SICCITÀ 2019
               Mappa dell’indice di siccità degli ultimi 3 mesi.
Sono fenomeni sempre più frequenti e intensi che dobbiamo imparare a gestire
                                                Si aggrava la siccità al nord. In questa
                                                prima parte del 2019, sono transitate
                                                numerose perturbazioni, ma complice la
                                                traiettoria prevalente da nordovest la
                                                pianura Padana e il settore tirrenico del
                                                centro Italia spesso hanno avuto scarse
                                                precipitazioni a causa dell’effetto
                                                barriera dell’arco Alpino. Di
                                                conseguenza aumenta la
                                                preoccupazione soprattutto da parte
                                                delle organizzazioni di agricoltori e dei
                                                consorzi di bonifica, in prospettiva
                                                dell’estate, stagione in cui cresce la
                                                necessità di acqua per le attività umane.
                                                (L. Lombroso)
      Osservatorio sulla siccità Cnr-Ibimet
UNO SGUARDO AL FUTURO:
 VARIAZIONI DELLA TEMPERATURA ANNUALE, ESTIVA E INVERNALE: 2071-2100

Scenari di cambiamento della Temperatura (°C) a scala annuale (a sinistra), in estate (medio) ed in inverno (a
destra) in prossimità della superficie nel periodo 2071-2100, rispetto al periodo di riferimento 1971-2000
per gli scenari RCP4.5 (sopra) e RCP8.5 (sotto).
Risultati dall'ensemble multi-modello delle simulazioni RCM – Progetto EURO-CORDEX.
UNO SGUARDO AL FUTURO: VARIAZIONI DEL NUMERO DI ONDATE DI CALORE

                                    Le Mappe mostrano la mediana
                                    del numero di ondate di calore
                                    Venire si ricavano dai modelli
                                    climatici per Ho Dovuto intervalli:
                                    • 2020-2052 (colonna di sinistra)
                                    • 2068-2100 (colonna di destra)

                                    e per due scenari diversi
                                    • RCP 4.5 (sopra)
                                    • RCP 8.5 (sotto)
UNO SGUARDO AL FUTURO: VARIAZIONI DI PRECIPITAZIONE
                                      Variazioni di
                                      precipitazioni intenso per
                                      il periodo 2071-2100
                                      rispetto al periodo 1971-
                                      2000 in inverno (SX) ed
                                      tenuta (DS)

Variazioni del numero di
giorni secchi per il
periodo 2071-2100
rispetto al periodo 1971-
2000
IMPATTI DEI CAMBIAMENTI CLIMATICI IN ITALIA: COSA ACCADRÀ NEL FUTURO?

• Più frequenti i periodi di siccità (se ripetuta  possibili problemi di desertificazione dei
 suoli...)

• Meno acqua disponibile, minor qualità, problemi di approvvigionamento, comprese il
 comparto idropotabile

• Impatto negativo sulla produzione agricola (meno acqua disponibile)

• Nuove patologie ed effetti negativi sulla salute per più frequenti onde di calore

• Maggiore richiesta e consumo di energia (es: raffreddamento estivo)

• Maggior rischio idrogeologico e idraulico

• Maggior frequenza di incendi boschivi
TUTTI QUESTI FENOMENI SONO CORRELATI AI CAMBIAMENTI CLIMATICI?
Nel 2018, per la seconda volta gli scienziati hanno identificato eventi meteorologici
estremi che non sarebbero potuti avvenire senza il riscaldamento climatico indotto
dalle attività dall'uomo.

Ad esempio, temperature più elevate possono intensificare il ciclo dell'acqua, portando a
più siccità e inondazioni, a causa del terreno più secco e all’aumento dell'umidità.
Naturalmente, questi approcci possono solo dare indicazioni sulla probabilità che si
verifichi un determinato evento.
L'accordo di Parigi chiede di limitare l'aumento della temperatura globale entro
                            la fine di questo secolo a non più di 1.5°C-2°C.

           PERCHÉ 1.5°C DI AUMENTO DELLA TEMPERATURA RAPPRESENTA UN
                                                   PROBLEMA
Un recente studio prevede i seguenti impatti a seguito di un aumento di
2°C rispetto ad un aumento di 1.5°C:

• Aumento delle ondate di calore, delle precipitazioni intense, del livello
 del mare (e il livello del mare rischia di continuare a salire a lungo dopo
 che la temperatura si è stabilizzata).

• Impatto maggiore su alcune colture di base (qualità e quantità della
 resa).

• Raddoppia la diminuzione di acqua dolce disponibile nella regione
 Mediterranea.

• Le barriere coralline tropicali sarebbero distrutte.
La conferenza delle Parti COP24 (Katowice, dicembre 2018) ha stabilito alcune
    regole per l’applicazione dell’accordo di Parigi che entrerà in vigore nel 2020

                                       Il documento finale di 100 pagine stabilisce la regole
                                       comuni che i firmatari devono rispettare per fermare il
                                       global warming e rende operativo l’accordo di Parigi
                                       firmato nel 2015.

                                       I paesi che hanno sottoscritto il Rulebook si sono
                                       impegnati a ridurre le emissioni di CO2 per limitare la
                                       crescita della temperatura media globale ad un
                                       massimo di 2°C entro la fine del secolo.
Nonostante la firma di un accordo finale (per questo non si parla di fallimento), mancano
delle indicazioni precise su come i paesi hanno effettivamente intenzione di ridurre le
emissioni di anidride carbonica.
Attualmente, gli scienziati hanno calcolato che la temperatura globale aumenterà di 3°C
rispetto ai livelli pre-industriali, provocando alluvioni, l’aumento del livello dei mari e il
declino della produzione agricola.
IMPATTI DEI CAMBIAMENTI CLIMATICI IN ITALIA: COSA POSSIAMO FARE?

               • Conoscenza dei fenomeni

               • Definizione del rischio

               • Valutazione del rischio

               • Previsione e prevenzione
ACCRESCERE IL BAGAGLIO DELLE CONOSCENZE E COMPETENZE

• Occorre una migliore conoscenza dei fenomeni e della vulnerabilità territoriale
  per combattere meglio eventi come desertificazione e alluvioni.
• Occorre formazione continua degli operatori del settore e formazione di giovani
  ricercatori e tecnici.
• Occorre un potenziamento delle capacità di monitoraggio e un miglioramento
  del coordinamento dei servizi meteorologici e climatici.
• Occorre uno sviluppo di politiche di pianificazione che aumentino la resistenza e
  la resilienza del territorio agli impatti.
IL RISCHIO SI VALUTA SULLA BASE DI TRE ELEMENTI:

• Probabilità che si verifichi l’evento
• Vulnerabilità dei sistemi umani e naturali
• Esposizione dei sistemi umani e naturali

                                                   IPCC ‐ WGII
RISCHIO METEO-IDROGEOLOGICO ED IDRAULICO

Nell’ambito del rischio meteo-idrogeologico e idraulico rientrano gli effetti sul
territorio determinati da “condizioni meteorologiche avverse” e dall’azione delle acque
in generale, siano esse superficiali, in forma liquida o solida, o sotterranee.

Le manifestazioni più tipiche di questa tipologia di fenomeni sono temporali,
venti e mareggiate, nebbia, neve e gelate, ondate di calore, frane, alluvioni,
erosioni costiere, subsidenze e valanghe.

Il rischio meteo-idrogeologico e idraulico è fortemente condizionato anche dall’azione
dell’uomo. La densità della popolazione, la progressiva urbanizzazione,
l’abbandono dei terreni montani, l’abusivismo edilizio, il continuo
disboscamento, l’uso di tecniche agricole poco rispettose dell’ambiente e la
mancata manutenzione dei versanti e dei corsi d’acqua hanno sicuramente
aggravato il dissesto e messo ulteriormente in evidenza la fragilità del territorio
italiano, aumentando l’esposizione ai fenomeni e quindi il rischio stesso.
PREVISIONE E PREVENZIONE

Sul territorio italiano è attivo un sistema di centri per la raccolta, il monitoraggio e la
condivisione dei dati meteorologici, idrogeologi e idraulici. La rete di questi centri
costituisce il Sistema nazionale di allertamento. La gestione del sistema di allerta
nazionale è assicurata dal Dipartimento della Protezione Civile e dalla Regioni
attraverso la rete dei Centri Funzionali, delle strutture regionali e dei Centri di
Competenza. Ogni Regione stabilisce le procedure e le modalità di allertamento del
proprio sistema di protezione civile ai diversi livelli, regionale, provinciale e comunale.

La prevenzione consiste nelle attività volte ad evitare o ridurre al minimo la possibilità che si
verifichino danni conseguenti a un’alluvione, una frana etc. Le attività di prevenzione sono
quindi volte ad adottare provvedimenti finalizzati all’eliminazione o attenuazione degli effetti
al suolo previsti.
http://iononrischio.protezion
ecivile.it/la‐comunicazione‐
delle‐allerte‐meteo‐idro‐nel‐
sistema‐allertamento‐
nazionale/
ALLERTA GIALLA, a differenza del codice giallo del pronto
soccorso, NON vuole affatto dire che "non è niente di grave" o
che "non c'è pericolo di morte", ma al contrario che i fenomeni
potenzialmente molto intensi - e i relativi impatti, associati a
scenari di rischio di assoluta importanza, che riguardano anche
il pericolo per le vite umane - riguarderanno situazioni alla
scala locale, cioè tali da coinvolgere la macchina degli
interventi e dei soccorsi a livello comunale (e non quelle
dell'intero sistema regionale o statale, come accade nelle
situazioni segnalate da allerta arancione o rossa).
Per cui il GIALLO è un codice colore a cui prestare ASSOLUTA
ATTENZIONE perché, laddove i fenomeni assumeranno
carattere molto forte o violento, gli effetti sul territorio e sul
tessuto urbano, e quindi sui cittadini che si trovino esposti al
pericolo, potranno essere molto gravi, locali sì ma comunque
molto gravi, compreso il mettere a serio rischio le VITE
UMANE.
Allerta Gialla è allerta alla scala COMUNALE, ma non vuol dire
che NON sia grave, anzi comprende anche scenari con forte
pericolo per Vite Umane.
Vi ringrazio per l'attenzione!

    Marina Baldi, CNR-IBIMET
      m.baldi@ibimet.cnr.it
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